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Secondo taglio
Una testa rastremata e una fruizione troppo bagnata possono alterare la percezione gustativa e meccanica della fumata
di John Jeremy
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Come noto, ciascun formato necessita di peculiari attenzioni di fumata: in un double figurado occorre continuare ad aspirare regolarmente nei primi puff, nonostante sembra arrivare in bocca solo aria calda, mentre in un panetela le aspirazioni devono essere ben cadenzate per non innalzare troppo la temperatura di combustione. In un formato piramide, al di là dei millimetri di taglio della punta (ogni fumatore ha la sua teoria a riguardo), c’è una pratica che occorre tenere a mente per salvare la fumata: il doppio taglio.
Spesso accade che, a partire da metà fruizione, il fumo, per via della forma ad imbuto della testa, vada a depositarsi proprio in corrispondenza del restringimento, lì dove poggiano le labbra, creando una porzione scura e umida. Effetto che si amplifica se si tende ad umettare in modo maggiore la parte che poggia fra le labbra. Nelle chiacchiere fra fumatori, si identifica come condensa quell’acquerugiola che si deposita sulla porzione tagliata della testa, lì dove aspiriamo, anche se, da un punto di vista chimico, questo fenomeno non è stato mai acclarato per la fumata di un sigaro. Al di là della chimica e della scienza, l’aspetto macroscopico è che in tale caso il fumo giunge in bocca particolarmente amaro e, alla lunga, anche il tiraggio sembra risentirne per via dell’effetto “tappo” costituito dal tabacco bagnato di saliva. In questo tipo di problema incappano soprattutto i moduli figurado, ma non è insolito osservarlo anche in altre vitolas. Per tale motivo, il rimedio più immediato a tale problema è un secondo taglio, di 2-3 mm sotto rispetto al precedente, in modo da riportare a vista la parte di tabacco che non è entrata in contatto con le labbra. Vi stupirete di quanto il sigaro rinasca a vita nuova!