CinemazeroNotizie luglio agosto 2017

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€ 1,00 mensile di cultura cinematografica

Cannes 70: se la quantità oscura la qualità

Un edizione ipertrofica riaccende il dibattito sul ruolo dei festival

Zerorchestra: il suono del cinema

La lunga estate musicale dell’ensemble jazz targata Cinemazero

FMK: arrivano i corti

Dal 4 al 6 luglio torna il festival dedicato ai cortometraggi

Duchamp 130: auguri Marcel!

Alla Fabbrica del Vedere una mostra sulla storia dell’audiovisivo

Tanti luoghi per un’unica passione Il cinema d’estate cambia pelle (ma non anima!)

Ucraina express

Easy: un viaggio facile facile - La nuova commedia firmata Tucker

2017 numero 7 anno XXXVII

Al cinema ritrovato il capolavoro di Bachman

Luglio/Agosto

Jonas: viaggio spiazzante nell’universo di Mekas

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Cannes 70, tra divi e foto ricordo il festival...dimentica i film!

Andrea Crozzoli

Editoriale

Quando il “troppo stroppia” la quantità rischia di oscurare la qualità

Sulla 74ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ovvero il primo e più antico festival cinematografico al mondo, i riflettori si accenderanno da mercoledì 30 agosto a sabato 9 settembre. Quella breve ma significativa parola nel titolo della manifestazione: “arte”, posta programmaticamente lì, dovrebbe metterci al riparo dal pericoloso crinale percorso, un poco alla volta, dal suo concorrente francese a Cannes. Nella costante ipertrofia della manifestazione transalpina, i film più significativi e interessanti sono ormai confinati nelle rassegne parallele; mentre il luminoso concorso, sul quale domina incontrastato il red carpet, passerella glamour di abiti griffati, è sempre più appannaggio di film targati Netflix o Amazon. I francesi, poi, amano celebrarsi e quest’anno avevano la settantesima edizione per le mani, con annesso megaraduno di tutte le Palme d’Oro ancora viventi e deambulanti sulla terra. Accanto ad una serie di iniziative, dal sapore puramente autoreferenziale, a Cannes si è aggiunto il problema sicurezza per cui, davanti a oltre trentamila accreditati, di cui quasi cinquemila giornalisti, le code agli ingressi si sono fatte infinite - con la sicurezza che apriva borsette e rossetti, soffiando su costosissime ciprie scambiate, forse, per polonio - esacerbando gli animi ed esasperando anche gli accreditati più mansueti. Le sale, ormai troppo piccole per accogliere tutti, e i controlli di tipo areoportuale hanno posto, infine, una pietra tombale sulle migliori intenzioni con le quali Cannes ha fondato e cresciuto la sua stessa identità. Da qualche anno ormai il Festival cannoise sembra aver perso progressivamente quella capacità di intercettare e proporre uno sguardo a trecentosessanta gradi sul cinema contemporaneo mondiale e sulle nuove tendenze a favore di un sistema industriale sempre più invadente ed aggressivo. Le polemiche agitate contro due film targati Netflix sono solo la punta dell’iceberg industriale che tiene in ostaggio Cannes. Lentamente ma inesorabilmnte il festival ha ceduto la sua politica degli autori, delle presentazioni di film e cinematografie marginali con la filosofia del centro commerciale, con le proposte ipertrofiche dove conta solo la quantità di film esposti e il numero di proiezioni immesse ogni giorno nel mercato globale che ruota attorno al Palais. Gli autori e i film emarginati a favore di un mercato sempre più convulso e onnivoro. Poco importa che i film siano davvero visti, amati, discussi, considerati. Da questa enorme macina tritasassi che è il mercato globale, è stata finora esente, fortunatamente, la nostra Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sarà che l’arte tiene lontani i mercanti dal tempio, ma finalmente si può affermare che: “piccolo è bello”! Vedere i film, apprezzarli e discuterne con gli autori fa la differenza. Venezia, dopo anni di dubbi e tentennamenti, può ora giocare sul suo riscatto di polo culturale, lasciando l’onnivoro mercato globale in pasto a Cannes. Se Sofia Coppola, a Cannes, ormai passa quasi inosservata nel mare magnum di avvenimenti distrattamente sprecati, figuriamoci che segno possono lasciare su di un tale pachidermico Festival una piccola opera prima russa come quella del giovane ventiseienne Kantemir Balagov, che con Tesnota ha firmato un film teso, duro, uno dei migliori film visti quest’anno sulla Croisette assieme all’italiano, premiato da Europa Cinemas col Label, A Ciambra di Jonas Carpignano, su una famiglia rom di Gioia Tauro. Riuscirà Venezia, a riportare al centro dell’attenzione questo buon cinema d’autore?!

In copertina Jasmine Trinca protagonista di Fortunata di Sergio Castellitto e madrina dell’inaugurazione - sabato 8 luglio alle 21.30 del Cinema in spiaggia di Lignano Sabbiadoro

cinemazeronotizie mensile di informazione cinematografica Luglio/Agosto 2017, n. 7 anno XXXVII

Direttore Responsabile Andrea Crozzoli Comitato di redazione Piero Colussi Riccardo Costantini Marco Fortunato Sabatino Landi Tommaso Lessio Silvia Moras Maurizio Solidoro Collaboratori Lorenzo Codelli Luciano De Giusti Manuela Morana Elisabetta Pieretto Segretaria di redazione Elena d’Inca Direzione, redazione, amministrazione Via Mazzini, 2 33170 Pordenone, Tel. 0434.520404 Fax 0434.522603 Cassa: 0434-520527 e-mail: cinemazero@cinemazero.it http//www.cinemazero.it Progetto grafico Patrizio A. De Mattio [DM+B&Associati] - Pn Composizione e Fotoliti Cinemazero - Pn Pellicole e Stampa Sincromia - Roveredo in Piano Abbonamenti Italia E. 10,00 Estero E. 14,00 Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981 Questo periodico è iscritto alla: Unione Italiana Stampa Periodica


Jonas, viaggio spiazzante nell'universo del vulcanico Mekas

Riccardo Costantini

Gideon Bachmann, come noto grande amico di Cinemazero, è mancato lo scorso novembre. La sua mancanza si sente, dal punto di vista umano e intellettuale. Il suo patrimonio, custodito e valorizzato da Cinemazero, è rimasto doppiamente orfano: il suo modo di produrre, girare documentari, registrare interviste, scattare foto, raccogliere documenti e testimonianze era all'insegna del dinamismo...ora rimane una messe enorme di materiale da riogranizzare senza la guida del suo autore. Bachmann ha infatti lasciato negli archivi di Cinemazero (la parte in pellicola è ora depositata presso la struttura climatizzata dell'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia) centinaia di ore di voci registrate dei grandi del cinema, migliagia di fotografie (positivi e negativi) scattate sui set di Pasolini, Fellini, Zeffirelli, Bertolucci, Tarkovskji...per citarne solo alcuni. Il progetto di catalogazione e digitalizzazione dei fondi è in essere da anni, anche grazie al sostegno della Fondazione Friuli, ma ora è ovviamente più complesso, proprio perchè la logica che ha caratterizzato la sua produzione era probabilmente solo nella vulcanica mente dell'artista che l'ha creata. Da dove partire per poter valorizzare a pieno, per poter ricordare l'uomo e il creativo, per poter celbrare ma anche garantire al pubblico (presente e futuro) qualcosa che duri nel tempo, che “viva”, che aiuti anche a far conoscere l'autore a chi non l'ha mai sentito o lo considera – a torto - un minore? La decisione così, d'accordo con La cineteca del Friuli e sfruttando l'occasione del Festival Il cinema ritrovato di Bologna, una delle principali kermesse mondiali dedicata ai capolavori riscoperti e restaurati, è stata quella di lavorare a Jonas, documentario dimenticato di Gideon Bachmann e che Gian Luca Farinelli – direttore della cineteca di Bologna e del suddetto festival – ha definito visionandone la copia lavoro: “uno dei più bei documentari sul 'fare cinema' che abbia mai visto”. Così, in anteprima assoluta, il pubblico internazionale che si riunisce a Bologna dal 24 giugno al 2 luglio, potrà ammirare il bianco e nero folgorante del nuovo master digitale 2K da copia positiva 16 mm curato dall'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia con Cinemazero. Il film, 32 minuti, è in origine una produzione della “Bayerischennn Fernsehenssssssss” [così nei titoli di coda], realizzata da Cinemages – New York e che vede all'opera un'incredibile duo: alla camera, montaggio, regia e voce fuori campo, Gideon Bachmann; ai titoli (disegni) e riprese - materiali di montaggio, Jonas Mekas. Per quel che riguarda i contenuti, si tratta di un viaggio breve ma densissimo nell'universo creativo di Jonas Mekas, un piccolo manifesto sul personaggio Mekas e sul suo modo di fare cinema Underground, che – con le sue parole, nel film – definisce “per nulla importante, totalmente giocoso, che si possa realizzare con pochi dollari di pellicola”. Una lingua propria, che gli appartiene da sempre, scelta perchè non gli bastava più scrivere poesie in lituano, ma gli serviva un mezzo per parlare a un pubblico più vasto, più trasversale. Un film di montaggio, spiazzante, in costante dialogo con i suoni fori campo, con una colonna sonora rapsodica (Velvet Underground e altro). Un film anche sulla New York del 1968, in cui trovano spazio i materiali girati dallo stesso Mekas, a sua volta ritratto da Bachmann “danzare” con la sua macchina da presa Bolex a Central Park inseguendo scoiattoli, o uscendo dal famoso Chelsea Hotel, mentre dialoga con Allen Gisberg, Norman Mailer, con Shirley Clark, mentre partecipa e riprende manifestazioni contro il Vietnam... Bachmann e Mekas, conosciutisi nel 1952 alle lezioni di cinema di Hans Ricther, sembrano suggellare “in suo onore” con questo film un'amicizia proseguita fra la rivista Film Culture e il Film Study Group newyorkese e fatta di amore per la forma, per la luce, per il montaggio generativo, per le possibilità infinite del cinema, che è, come dice Mekas: “ricordi, un bambino, un balletto, la verità (forse)”.

Jonas, alla scoperta di Mekas

Al festival “Il cinema ritrovato” la versione restaurata di un capolavoro di Bachmann


Una lunga estate di concerti per l’ensemble jazz targata Cinemazero

Piero Colussi

Zerorchestra vede la luce nel 1995 su iniziativa di Cinemazero in occasione del centenario della nascita del cinema, e scaturisce dall’eccezionale esperienza de Le Giornate del Cinema Muto e dalla rassegna Schermo sonoro, avviatasi a Pordenone in quegli anni per offrire ai musicisti uno spazio per la ricerca e l’improvvisazione. Quest’estate dopo tanti autori classici come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd, F. W. Murnau, Alfred Hitchcock, Walter Ruttmann, ecc. la Zerorchestra propone le sue più recenti produzioni, in una straordinaria tournée – resa possibile grazie al sostegno dell’assessorato alla cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e della nuova partnership con la Banca Popolare di Cividale ¬– che andrà ad inserirsi in prestigiosi festival e in siti storici di grande suggestione. Si inizia con il bellissimo Show People (1928) uno dei vertici della commedia brillante degli Anni Venti che regala un dietro le quinte di Hollywood attraverso gli occhi di Peggy Pepper interpretata da una straordinaria Marion Davies. La regia del grande King Vidor (Big Parade, The Patsy, The Crowd) offre l’occasione per mettere in mostra le doti dell’attrice con accanto una vera e propria parata di divi del cinema che nel film interpretano loro stessi: Charlie Chaplin, John Gilbert, Douglas Fairbanks, Mae Murray, William Hart. Le musiche della nuova colonna sonora sono state composte appositamente dal maestro Guenter Buchwald. Il film verrà proposto a Trieste al ShorTS International Film Festival sabato 8 luglio, successivamente a Gorizia giovedì 20 luglio al Parco Coronini nell’ambito del prestigioso Premio Amidei e a Roma a fine agosto a piazza Vittorio per iniziativa della Fondazione Festa del cinema in concomitanza con la mostra fotografica Hollywood Icons Fotografie dalla Fondazione John Kobal ospitata al Palazzo delle Esposizioni. L’altro importante progetto che verrà riproposto questa volta nel cortile d’onore di Villa Manin a Passariano mercoledì 12 luglio è Note dal fronte – Musica, parole e immagini della Grande Guerra dove le diverse fonti – musicali, filmiche, autobiografiche – si fondono in un unico prodotto emozionale che racconta la guerra, ammonisce sugli stili della propaganda, li confronta con i racconti autobiografici dei soldati, rimanda con taglio contemporaneo alle principali musiche popolari e non scaturite dal conflitto. Le immagini, spesso inedite, provengono dalla Cineteca del Friuli mentre le musiche sono state composte da Francesco Bearzatti e Angelo Comisso e da una rielaborazione del materiale esistente proveniente dalle varie melodie (sia popolari che d’autore) ispirate e composte durante il periodo 1915-1918. Dulcis in fundo si potrà (ri)vedere lo straordinario capolavoro di Victor Sjostrom The Wind (Il vento) realizzato nel 1928 nel deserto del Mojave e interpretato magistralmente da Lilian Gish, una delle più amate dive del cinema muto. Le nuove musiche sono state composte per l’occasione da Guenter Buchwald e, accanto alla Zerorchestra, ci saranno per la prima volta anche una ventina di musicisti dell’Accademia d’Archi “Arrigoni”. L’anteprima assoluta di questo nuovo progetto avrà luogo a Cividale del Friuli sabato 22 luglio in occasione della 26° edizione del Mittelfest. Successivamente verrà ripreso lunedì 24 luglio a Pordenone in collaborazione con il Teatro Verdi nell’ambito dell’Estate in città e a Lignano Sabbiadoro, il giorno dopo, martedì 25 luglio nella nuova arena all’aperto gestita da Cinemazero in collaborazione con l’amministrazione comunale. Non poteva mancare, infine, la riproposizione del classico The Cameraman (1928) di e con Buster Keaton che verrà riproposto in Austria a Villach lunedì 14 agosto nell’ambito dell’importante Festival Ossiach-Villach Carinthischer Sommer 2017, che da molti anni si svolge nella cittadina carinziana.

Il suono del cinema

Zerorchesta, il suono del cinema


Al via il 4,5 e 6 luglio il festival dedicato ai cortometraggi

MARTEDI’ 4 LUGLIO

20.30 ASPETTANDO IL FESTIVAL, APERITIVO E DJ-SET 21.30 PROIEZIONE CORTOMETRAGGI IN CONCORSO PRIMA PARTE

MERCOLEDI’ 5 LUGLIO | NOTTE HORROR

Nella smorfia napoletana il numero 14 è quel- 21.30 PROIEZIONE CORTOMETRAGGI HORROR lo dell’ubriaco, e quindi, nelle calde serate del 23.00 PROIEZIONE SPECIALE “SUSPIRIA” 4, 5 e 6 luglio 2017 di questa quattordicesima DI DARIO ARGENTO, 1977 edizione, vi “ubriacheremo” di cortometraggi, con un programma più ricco che mai di corti GIOVEDI’ 6 LUGLIO dal mondo, cortometraggi horror e animazioni. Ad accoglierci, come sempre, il suggestivo 19.00 “FISICI BESTIALI” VISIONI E INCONTRI TRA CINEMA E FISICA chiostro dell’ex-Convento di San Francesco, ormai nostro simbolo di un’estate a faccia in 20.30 ASPETTANDO IL FESTIVAL, APERITIVO E DJ-SET su, verso lo schermo e verso le stelle. 21.30 PROIEZIONE CORTOMETRAGGI IN CONCORSO SECONDA PARTE Come ogni anno, saranno moltissime le opere che si contenderanno il Premio del pubblico, molte delle quali sono già state premiate ai Festival Internazionali più importanti come Cidade Pequena di Dio Costa Amirante vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino, And so we put goldfish in the pool di Makoto Nagahisa vincitore del premio della giuria al Sundance Film Festival o il nostrano A casa mia di Mario Piredda, David di Donatello 2017. Inoltre non mancherà la sezione Ambiente, con le sue occasioni di riflessione per piccole azioni quotidiane a tutela del pianeta che proporrà non solo proiezioni ma anche un workshop (gratuito) realizzato in collaborazione con Arpa FVG - LaREA e che porterà i partecipanti 20.30 ASPETTANDO IL FESTIVAL, APERITIVO E DJ-SET

chiostro chiostro di san francesco francesco di

edizione XIV edizione luglio 2o1 7 4 — 6 luglio 2o17 p ordenone pordenone

festival

i migliori migliori cortometraggi cortometraggi dal mondo mondo dal

Tommaso Lessio

FMK 2017

FMK: arrivano i corti!

a ideare, strutturare e realizzare uno spot a tematica ambientale. Anche il programma della notte horror, un momento sempre molto atteso dagli affezionati al festival di Cinemazero, è molto ricco e porterà paura in abbondanza. Dalle 20.30, mentre l’ultimo live del collettivo Ghost.City inizierà ad invocare le tenebre, Martina Zanette eseguirà gratuitamente mostruosi e sanguinolenti trucchi professionali con un make-up da brivido per attendere l’inizio delle proiezioni. Protagonista della serata una selezione dei migliori corti horror della produzione internazionale degli ultimi due anni. Si spazierà dalla commedia grottesca di Stephen Martin (Dead Hearts) e Gabriel Olson (The Bridge Partner) all’animazione cinica e sanguinolenta di Morgan Miller (There's Too Many Of These Crows), dalla fiaba inquietante di A.J. Briones (Smiling Man) al delirio splatter di Chris McInroy (Death Metal), passando attraverso l’angoscia di Petr Eremin (Infiziert), gli zombie di Mat Johns (A Father’s Day) e la paura tangibile della protagonista del corto di Tim Egan (Curve). La serata si chiuderà con un saluto speciale di Stefania Casini, attrice, giornalista e regista


italiana, ma soprattutto protagonista dell’intramontabile film di Dario Argento Suspiria che quest’anno compie ben quarant’anni e che per l’occasione verrà proiettato a FMK in versione restaurata. Nella numerologia il numero 14 è simbolo anche di libertà ed esplorazione, infatti non mancheranno nemmeno i cortometraggi suggeriti dai nostri esploratori, vecchi e nuovi, cioè tutti coloro che dal pubblico hanno deciso nel corso dell’anno di farci arrivare le loro segnalazioni. Gli esploratori della quattordicesima edizione sono: Giuseppe Carletti (imprenditore e attivista sociale), Francesco Cattani (fumettista), Ivan Dal Cin (artista e web designer), Denis Feletto (musicista e compositore di colonne sonore), Nicholas Guarin (bibliotecario e cinefilo), Marta Lorenzon (grafica e pittrice), Loris Tomasella (impiegato e appassionato di musica), e Martina Zanette (segretaria di produzione e horror make-up artist). E proprio dalla segnalazione di un esploratore nasce l’evento speciale di giovedì 6 luglio intitolato “Fisici Bestiali” che propone l’incontro con il videomaker (e fisico teorico) Apostolos Vasileiadis e in collegamento skype con la fisica teorica (e musicista divulgatrice scientifica) Sabine Hossenfelder che cercheranno di spiegarci il paradosso del gatto di Schrödinger, i tentativi per intrappolare la luce, i concetti di materia e antimateria attraverso delle canzoni in stile Eurythmics! Avremo modo di sentire dalla loro viva voce come è nata un’idea così folle da risultare geniale. E potremo approfittarne per farci spiegare quel passaggio di Interstellar che proprio non abbiamo capito… Infine, il fiore all’occhiello del Festival, il Premio Qualità Friuladria che dal 2008 offre ai giovani talenti nel campo della videoanimazione l’opportunità di creare una nuova opera grazie a un finanziamento di ben 2.000 euro. Nel corso del 2016 si è deciso di appoggiare Irene Piccinato e Giorgia Velluso, due giovani ex allieve del Centro di Cinematografia Sperimentale, entrambe ospiti di passate edizioni di FMK Festival con i loro lavori di diploma. La prima è una pordenonese doc che ora lavora prevalentemente nell’ambito della grafica, la seconda, napoletana, attualmente è storyboard artist e animatrice di stanza a Parigi. Hanno entrambe collaborazioni importanti alle spalle come quella con Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, per le animazioni del bellissimo film documentario The dark side of the sun di Carlo Shalom Hintermann. Ogni anno, Crédite Agricole FriulAdria si concentra sulla celebrazione o la riscoperta di un artista e spesso il vincitore del Premio Qualità crea una clip che renda omaggio alla figura scelta, facendo dialogare la contemporaneità con il passato per rendere il patrimonio artistico più vicino e vivo attraverso un medium fruibile e affascinante in modo transgenerazionale. Nel 2017 Crédite Agricole FriulAdria ha avviato una partnership con la Fondazione Musei Civici di Venezia per portare a Ca’ Pesaro la prima grande mostra italiana dedicata a un maestro dell’arte contemporanea, David Hockney. Ed è proprio dal suo quadro più famoso, A Bigger Splash, che le due animatrici italiane hanno preso il la per la loro clip animata: un tuffo, letteralmente, nelle tecniche e nei soggetti dei quadri del protagonista indiscusso della pop art inglese accompagnato dalla musica del talentuoso musicista Arnoux, che presta il suo pezzo “Kites Parade” dall’EP Dans le living come accompagnamento per le immagini. Questo omaggio animato sarà proiettato in anteprima durante le serate di FMK Festival. Info e programma su www.fmkfestival.it


Alla Fabbrica del Vedere un’altra mostra per comprendere il mondo dell’audiovisivo

Carlo Montanaro

Duchamp 130

Duchamp 130 auguri Marcel! Marcel Duchamp, l'autore della svolta che ha sancito la nascita, nel bene e nel male, dell'arte contemporanea, vedeva la luce giusto 130 anni or sono, nel 1887. Attratto da tutte le forme possibili del linguaggio visivo bi e tridimensionale, con la collaborazione dell'amico e sodale Man Ray, ha frequentato la fotografia e il cinematografo. Cominciando addirittura con un film stereoscopico distrutto da una gestione impropria dello sviluppo. E passando, nel 1926, per un corto dal titolo giocosamente trasgressivo, Anemic Cinema. Nel quale dieci dischi di cartone con una grafica spiraloide dialogano ruotando in alternanza con nove giochi di parole, sempre composti a spirale, autentici nonsense eufonici tra il dada e il surreale. La rotazione con effetto tridimensionale venne aggiornata con il colore una decina d'anni più tardi. Nel 1935, infatti, Marcel Duchamp partecipa ad una fiera di inventori a Parigi proponendo sei dischi con grafica colorata che replica qualcuna delle spirali del 1926 o ne aggiorna il tema (la mongolfiera, l'eclisse totale), sei dischi double face per complessive dodici immagini. Su una tiratura di cinquecento, ne vendette... due serie. Con il tempo questi “rotorelief” divennero piuttosto mitici. Tanto da essere utilizzati da Hans Richter nel lungometraggio sperimentale a colori Dreams that money can buy che venne premiato a Venezia nel 1947, per aver indicato una nuova strada (finalmente a colori) all'arte del film. Non facilmente visibili tutti insieme i “rotorelief” con l'estratto del film di Richter musicato dal giovanissimo John Cage e, ancora, con Anemic Cinema, rappresentano il limite di quella trasversalità tra arte e cinema con tutte le difficoltà di allora del mezzo. Approfittando dell'anniversario della nascita e della presenza, nell'Archivio Carlo Montanaro anche delle nove incisioni (l'ultima sua opera) che illustrano il II° volume di The large glass and related works di Arturo Schwarz (1967) con “l'odissea della Sposa e dello Scapolo interrotta in un momento cruciale del Grande Vetro, prima che si incontrassero“, LA FABBRICA DEL VEDERE propone una precisa riflessione sulla creatività del contemporaneo. DUCHAMP 130 subentra, non a caso, a VANITOSA VENEZIA, la mostra incentrata sulle “vue d'optique”, l'elemento più accessibile e popolare del vedutismo settecentesco, nonché la prima fase della spettacolarizzazione delle immagini. Acqueforti colorate a mano e poi traforate e dotate di carte e resine colorate, le “vue d'optique” erano infatti inseribili in una sorta di grande mobile di legno dotato di lenti di ingrandimento nel quale la luce -naturale o artificiale di candela- poteva essere pilotata dal davanti (effetto giorno) o dal dietro per trasparenza (effetto notte). Il Pantascopio o, come volle intitolarlo Carlo Goldoni, “Mondo Novo” è uno strumento di grande fascino atto a far viaggiare alla scoperta del mondo allora conosciuto. Coeva la LANTERNA MAGICA, più vicina all'idea della proiezione e del movimento, la vera antenata del cinematografo, alla quale LA FABBRICA DEL VEDERE ha dedicata la prima della sue mostre nel 2014. In tre anni di attività si son toccati i temi più diversi, fotografia, videoarte, animazione, documentario. Sempre mappando il divenire dell'audiovisivo nelle sua varie fasi, sempre celebrando, da quando esiste, la possibilità di riprodurre le immagini. Come, frequentandola per appuntamento, è possibile analizzare e approfondire nella biblioteca, nella videoteca, nell'emeroteca, e nelle varie collezioni di strumenti. Dai cannocchiali del '700 alle Lanterne Magiche, al Mondo novo “portatile”, alle macchine fotografiche, al Megaletoscopio di Carlo Ponti (l'equivalente del Mondo Novo per la fotografia), alle cineprese, alle telecamere. Tutto documentato nelle tappe fondamentali. LA FABBRICA DEL VEDERE, cannaregio 3857 (vaporetto: Ca' d'Oro) , 30121 Venezia. Le Mostre sono accessibili ogni giorno eccetto il martedì dalle 17 alle 19. Visite su prenotazione: telefono 041 5231556, 3474923009 - www.archiviocarlomontanaro.it, www.fabbricadelvedere.it


Il ruolo educativo della proiezione

Manuela Morana

Fare lezione al cinema significa vivere un'esperienza unica di visione, conoscenza, divertimento. Da sempre, le sale di Cinemazero aprono le proprie porte alle scolaresche del territorio pordenonese che intendano arricchire la quotidianità delle lezioni in aula di un'occasione di approfondimento che solo l'esperienza cinematografica può offrire. Poiché il cinema non solo coinvolge completamente lo spettatore, obbligandolo a una condizione immersiva che non ha eguali, ma anche stimola e potenzia la funzione riflessiva, ossia quella capacità di riconoscere gli stati mentali propri e altrui. Di fare dunque esperienza con l'altro, di metterlo a confronto col proprio se. Il portato e l'efficacia della visione cinematografica sono straordinari (la ricerca neuroscientifica in tal senso è illuminante) ed è per questo che sempre più insegnanti negli anni riconoscono alla proiezione un ruolo di prima linea nell'attività educativa. Cinemazero, dunque, conferma anno dopo anno il suo impegno nella programmazione di proiezioni-evento mattutine in sala, le cosiddette matinée, per gruppi classe di ogni ordine e grado. Prediligendo la proposta di opere cinematografiche che possano risvegliare l'interesse per temi che non trovano spazio nella routine quotidiana del lavoro in aula, certamente, e anche che possano contribuire ad approfondire temi di interesse sociale e civile, e che facilitino la riflessione su fenomeni e realtà generatori di problemi e disfunzioni nella crescita e nella socializzazione. Nell'anno scolastico 2016-2017, si sono svolte una media di circa tre matinée al mese (fatta eccezione per i mesi di settembre 2016 e maggio e giugno 2017, a causa della chiusura del cinema per i lavori di costruzione della quarta sala) con una presenza media di 100 studenti ad evento. Ogni matinée, condotto e seguito da personale esperto nell'educazione al linguaggio audiovisivo ma non solo, è stato il risultato di un progetto educativo vero e proprio, costruito a tavolino insieme agli insegnanti e, in alcuni casi, a enti del territorio pordenonese impegnati nel sociale e nella promozione di iniziative di sostegno alla crescita. Tutte realtà che hanno scelto nel cinema proposto da Cinemazero un alleato educativo ideale. Si tratta di realtà come il Comitato UNICEF di Pordenone con cui da anni si celebra in sala La Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; l'Ufficio di Garanzia regionale dei diritti della persona con funzione specifica di garanzia per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, attivo nella prevenzione e nel contrasto di bullismo e cyberbullismo (una collaborazione, questa, che ha trovato una sua formalizzazione tramite un accordo con l'intero Sistema delle Mediateche FVG); l'associazione Neda Day che in occasione della Festa delle donne, forte dell'impegno nella lotta alla realtà delle spose bambine, contribuisce a rinsaldare il ricordo delle donne che nel mondo sono vittime di abusi con la conoscenza delle storie di vita di chi tra loro ce l'ha fatta; Voce Donna Onlus; la Fondazione Bambini e Autismo Onlus, l'associazione "I Ragazzi della Pankina" Onlus, la società cooperativa "Nuovi Vicini" Onlus. La lista si arricchisce delle collaborazioni con ARPA FVG – LaREA, il Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale del Friuli Venezia Giulia, con cui si conferma ogni anno, tra ottobre e novembre, un programma di proiezioni con documentari sui temi ambientali nel corso della Settimana Regionale dell'Educazione allo Sviluppo Sostenibile, con Le Giornate del Cinema Muto con le matinèe di proiezioni dei classici del cinema delle origini accompagnate dall'esecuzione dal vivo della partitura sonora; il Comune di Pordenone, e tanti altri ancora. Last but not least, meritano di essere evidenziate le proiezioni-evento da tutto esaurito curate ad aprile da Cinemazero nell'ambito del festival Le Voci dell'inchiesta. Occasioni che consentono di scongiurare lo sguardo distratto sulla contemporaneità e favorire l'analisi non banale delle sue declinazioni e problematizzazioni. Con l'aiuto di personalità che dell'oggi si fanno interpreti in modo eccezionale attraverso l'attività giornalistica e di cronaca. Stiamo parlando di nomi come Pierluigi Di Piazza e Sandro Ruotolo, tanto per citarne alcuni.

Un anno di cinema e scuola

Cosa significa fare lezione al cinema, tra visione, conoscenza e divertimento


Tanti luoghi per un’unica passione: il cinema

Marco Fortunato

Estate al cinema

In arena o in cantina, al parco o in spiaggia: d’estate il cinema cambia pelle

Estate, tempo di vacanze, ferie e serate trascorse all’aria aperta, magari gustando una cena con gli amici. E il cinema? A pensarci l’idea di chiudersi in sala in questo periodo suona davvero strana e l’idea che le sale rimangano aperte anche a luglio ed agosto può sembrare una mezza follia. Eppure da oltre trent’anni a Pordenone questa “follia” si ripete e, nel periodo estivo, l’offerta cinematografica non solo non si riduce ma addirittura si amplia e Cinemazero, sempre più spesso, porta il cinema fuori dalla sala, per animare piazze, arene... addirittura spiagge! Ma andiamo con ordine perché la proposta è davvero ricca ed articolata. Partiamo dal cinema estivo per eccellenza, quello in Piazza Calderari, appuntamento ormai irrinunciabile dell’Estate in Città. Un’opportunità unica per rivedere i grandi successi della stagione cinematografica appena conclusa. Quei film davvero “imperdibili” che però magari qualcuno si è perso e allora il loro passaggio in arena è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per poterli vedere o rivedere sul grande schermo. A caratterizzare la programmazione una selezione delle migliori animazioni per bambini e famiglie (quest’anno sono ben 5 i titoli targati CinemazeroKids) che affiancano i consueti eventi speciali. Da segnare in rosso sul calendario in particolare due date. La prima, il 10 luglio, vedrà come assoluto protagonista il Principe della risata: Totò. A lui è dedicato infatti lo speciale cineconcerto “La mia banda suona Totò” realizzato in occasione del 50esimo anniversario dalla morte. Un “viaggio”, tra immagini e suoni, attraverso le scene che lo vedono autore e cantante, con l’accompagnamento del vivo dell’Orchestra Filarmonica della città di Pordenone, per conoscere ed apprezzare il Totò musicista attraverso le molte parentesi musicali dei suoi film, di cui è sia autore che interprete. La seconda data è quella del 18 agosto che vedrà l’anteprima di un interessante documentario realizzato da un giovane regista pordenonese – Edoardo Vojvoda – che ha scelto di raccontare l’incredibile storia della Iso Rivolta. Il nome, che non dirà molto al grande pubblico, è in realtà conosciutissimo dagli adetti ai lavori. Si tratta infatti di un geniale quanto sfortunato marchio automobilistico, che in soli venti anni, è riuscito a distinguersi con dei veicoli pionieristici e all'avanguardia: dalle motociclette degli anni '50, all'Isetta, una delle prime city car - che salvò BMW dalla crisi economica - fino alla Gran Turismo, all’epoca la macchina più potente sul mercato. Dopo il fallimento del 1974, oggi, collezionisti e restauratori puntano ad un nuovo futuro per questa storica realtà. La serata sarà l’occasione per conoscerne l’incredibile storia e quella sera appassionati e semplici curiosi potranno anche vedere “dal vivo” alcuni veicoli storici (ovviamente “sorvegliati” dai rispettivi proprietari) che saranno esposti per l’occasione. Ma il cinema all’aperto non è solo arena. Da moltissimi anni infatti, grazie all’iniziativa Ciak Si Gira Cinemazero porta la magia del cinema nei piccoli paesi della Provincia valorizzandone i luoghi più suggestivi ed inconsueti (spesso le proiezioni si svolgono in piazze, arene naturali, ecc..) e creando delle occasioni d’incontro per la propria comunità. Momenti importanti non solo da un punto di vista culturale, ma anche sociale, in particolare per quelle fasce di popolazione – come giovani ed anziani – che rimangono nei paesi nel corso dell’estate. E se il cinema, da sempre una delle eccellenze del FVG, incontrasse il meglio della tradizio-


ne enogastronomica del nostro territorio? Un’idea tanto semplice quanto efficace che Cinemazero ha fatto diventare realtà. La visione di un film tra i filari o nei cortili delle aziende vitivinicole degustando i vini dell’azienda e i prodotti gastronomici del luogo, incontrando i produttori per conoscerne la storia e la passione: tutto questo, in estrema sintesi, è Cinemadivino, quest’anno alla terza fortunata edizione. Un’iniziativa in costante crescita che traduce in realtà il termine “sinergia” troppo spesso abusato, che invece in questo caso si rivela perfetto per descrivere l’interrelazione tra cultura, turismo e valorizzazione del territorio. Chiudiamo questa “carrellata” sull’estate cinematografica di Pordenone con uno sguardo alla proposta delle cosiddette salette. Malgrado i lavori della costruzione della nuova IV sala richiedano la chiusura della SalaGrande (e per questo, in caso di pioggia, le proiezioni previste in arena Calderari saranno annullate) è stato possibile mantenere inalterata la fruibilità di SalaTotò e SalaPasolini che continueranno a lavorare ininterrottamente per tutta l’estate. Due sale per una doppia proposta che segue una duplice filosofia per venire incontro al meglio i gusti del pubblico. In SalaTotò spazio ai titoli più importanti della stagione: da Jackie di Pablo Larrain, Silence di Martin Scorsese, Arrival di Denise Villeneuve, fino a La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson, passando per La ragazza del treno di Tate Taylor e Sully di Clint Eastwood. I “ritardatari” avranno così solo l’imbarazzo della scelta per recuperare un film che hanno perso o per rivedere un film che hanno particolarmente amato. In SalaPasolini invece ad essere protagonisti saranno gli svisti di stagione, le opere che – per congestione del mercato o difficoltà distributive – non sono state inserite in cartellone ma che meritano di poter essere apprezzate sul grande schermo. Un programma, quello di questa saletta, da seguire con particolare attenzione perché contiene delle piccole perle di cinema e vuol’essere una piccola ancora di salvezza per il nostro pubblico fidelizzato, quello che, anche d’estate, non vuole rinunciare al grande cinema d’autore. In questa sala si susseguiranno numerosi film (in media ogni film sarà programmato per tre giorni ad orari alternati) che rappresentano una selezione di quel cinema minoritaro (in riferimento soprattutto alla sua distribuzione) che per le attuali logiche di mercato fatica a trovare spazio nelle sale. Un cinema che interpreta quello spirito vitale ed innovativo sul quale Cinemazero intende investire sempre di più, anche grazie all’arrivo della quarta sala. Qui troveremo, tanto per fare qualche esempio, Orecchie di Alessandro Aronadio, una brillante commedia sociale capace di far pensare divertendo o Le verità di di Giuseppe Alessio Nuzzo, un interessante esordio che, con i toni del thriller, sa amalgare con efficacia più piani narrativi restituendo un lavoro complesso e coinvolgente. Ampio spazio sarà dedicato al cinema “del reale” - protagonita de “Le Voci dell’Inchiesta” – che di certo tornerà alla mente degli spettatori di Mister Universo, Io danzerò o I am not your negro pluripremiati in numerosi festival internazionali. Qui inoltre sarà proiettato I tempi felici verranno presto, ultima fatica del regista friulano Alessandro Comodin che sarà ospite a Cinemazero giovedì 3 agosto. Il suo film, che Goffredo Fofi, sulle pagine di Internazionale ha definito “oscuro e affascinante” è un’opera complessa che sfida lo spettatore lasciandolo sognare, confondersi e interrogarsi sulla possibile spiegazione di ciò che stanno guardando. Insomma un film che, al di là dei gusti personali, richiede una partecipazione attiva da parte dello spettatore. Un film che farà pensare e discutere, stimolando quello spirito critico il cui esercizio, in fondo, rappresenta uno degli obiettivi ambiziosi che si pone da sempre l’operatore culturale. Non vi basta? Non è finita. Da quest’anno il cinema arriverà anche in un luogo che non frequentava da anni: la spiaggia. A Lignano Sabbiadoro infatti la programmazione del Cinecity – che Cinemazero cura insieme al C.E.C di Udine già dal 2015 – si sposta in riva al mare, per regalare anche ai villeggianti l’emozione unica di gustare il grande cinema in una location davvero incredilbe, tra mare, sabbia e dune incontaminate (ma di questo parleremo in dettaglio nelle prossime pagine).


In concorso a Locarno, e poi in sala dal 31 agosto, la nuova commedia della Tucker Film

Gianmatteo Pellizzari

Ucraina express

Ucraina express Easy - Un viaggio facile facile Isidoro, detto Easy, ha 35 anni, molti chili di troppo e una bella depressione: vive con la madre e passa il tempo davanti alla Playstation. Giornate lente, immobili, spese ingozzandosi di psicofarmaci e meditando (più o meno convintamente) il suicidio. Poi, però, qualcosa cambia: il fratello gli chiede di riportare a casa lo sfortunato operaio Taras, morto per un incidente sul lavoro, trasportando la sua bara fino in Ucraina. Niente di complicato, sulla carta, ma Isidoro è Isidoro e un lungo viaggio attraverso i Carpazi può rivelarsi davvero insidioso. Soprattutto alla guida di un carro funebre! Girato ammiccando affettuosamente al cinemascope dei grandi western, e percorso da un umorismo rarefatto che piacerebbe molto a Kaurismaki, Easy – Un viaggio facile facile (in concorso a Locarno e in sala dal 31 agosto, con la Tucker Film) è l’opera prima di Andrea Magnani: un bizzarro, divertente, poetico road movie che, trasformando i chilometri in cammino esistenziale, schiera Nicola Nocella (Nastro d’argento per Il Figlio più piccolo di Pupi Avati), Libero De Rienzo (Santa Maradona, Smetto quando voglio) e Barbara Bouchet (amatissima da tutti gli italiani e, non dimentichiamolo, da un certo signor Quentin Tarantino, che la annovera tra le proprie muse). Dopo Zoran il mio nipote scemo, fortunato debutto di Matteo Oleotto, la Tucker Film scommette ancora sulla commedia di un esordiente. Anzi: di un “esordiente”, fra virgolette, perché Andrea Magnani è approdato a Easy da uomo di cinema, girando cortometraggi, documentari e firmando numerose sceneggiature per il grande e piccolo schermo (L’ispettore Coliandro). Lasciando la parola allo stesso Magnani: «Easy racconta un viaggio insolito e, all’apparenza, quasi inutile: il protagonista deve trasportare la salma di Taras, una persona che non conosce attraverso luoghi che non conosce. Luoghi spigolosi come l’Ucraina e i Carpazi, decisamente lontani dalla nostra consuetudine e dai nostri agi turistici. Lui, Isidoro, è un uomo ordinario costretto a fare un salto nel buio, geografico e metaforico, per riappropriarsi della sua vita. O meglio: per ottenerne una completamente nuova. Ci riuscirà? L’Ucraina si rivelerà un possibile punto di partenza o solo un complicato punto d’arrivo?». E ancora: «Certi viaggi portano dentro di sé quel sapore speciale che possiamo anche definire avventura: Easy parla proprio di questo, parla di strade sbagliate e di deviazioni, di incontri surreali e di contrattempi non meno surreali, ma parla anche della forza con cui si devono affrontare le incertezze e le paure, cercando una rinascita e, perché no, una redenzione. Ecco perché i paesaggi dell’Ucraina si sono rivelati ideali per ambientarci il film: perché, prima di essere una commedia con bara, Easy è una storia di confini. Quello filosofico tra vita e morte, quello culturale tra mondo latino e mondo slavo, quelli artificiali, costruiti dagli uomini, tra Europa Occidentale e Orientale, che sono poi i confini che Isidoro deve attraversare». E Nicola Nocella? Allievo di Giancarlo Giannini al Centro Sperimentale, dove si è diplomato nel 2006, ha debuttato nel 2010 (dopo tanta gavetta!) con Il figlio più piccolo di Pupi Avati, vincendo il Nastro d'argento come miglior attore esordiente dell’anno. Ha lavorato per registi come Chiesa, Pieraccioni, Andò, Ciprì, alternandosi tra cinema, teatro (Sangue impazzito, nei panni di John Belushi) e televisione (R.I.S. Roma). Sul piccolo schermo, più precisamente su Rai Tre, si è anche divertito a fare l’inviato speciale di Fabio Volo nel programma Volo in diretta. Il secondo Nastro d’argento l’ha conquistato nel 2011, per il corto Omero bello di nonna, come miglior attore protagonista.


Quest’estate il cinema City di Lignano si trasferisce in spiaggia all’Ufficio 19 Sabbiadoro

Giulia Zamboni

Siamo alla fine degli anni 50, in pieno boom economico, e anche il cinema – da sempre specchio della società – seguendo il cambiamento di stile di vita degli italiani inagura un nuovo (sotto)genere, che potremmo definire il film turistico-balneare. Una vera e propria moda che nel giro di pochi anni arriva a produrre una moltitudine di pellicole, perlopiù strutturate ad episodi, ambientate nelle più importanti località turistiche italiane dove il mare e la spiaggia giocavano un ruolo determinante nelle (dis)avventure dei protagonisti. Questo suggestivo “sfondo”, che tanto ha rappresentato per la storia del cinema, da quest’anno, entrerà a far parte anche della storia di Cinemazero che quest’estate inaugurerà un’arena sulla spiaggia: il Cinema in spiaggia - Cinecity on the beach. L’idea nasce due anni or sono quando, insieme al CEC di Udine, Cinemazero scelse di investire nella rischiosa quando stimolante sfida di contribuire a far rinascere il cinema City di Lignano Sabbiadoro. Obiettivo restituire alla Città un polo di fruizione culturale e un luogo di socializzazione che potesse animare la vita della comunità durante tutto l’anno, sia d’inverno, quando i residenti sono poche migliaia, che d’estate quando accoglie decine di migliaia di turisti da tutto il mondo. È in questo periodo che Lignano si trasforma, tutte le attività, di giorno e di notte, si spostano all’aperto e per questo motivo anche il cinema ha deciso di “fare le valigie” e trasferirsi sotto un cielo di stelle. Ma a differenza delle altre arene estive quella del Cinema in spiaggia - Cinecity on the beach non avrà solo una suggestiva cornice sopra la testa degli spettatori, ma anche sotto. Sarà infatti la “sabbia d’oro” che ha reso celebre la località a dare un tocco magico a quella che si appresta ad essere una delle location più suggestive dell’estate 2017. All’altezza dell’Ufficio 19 Sabbiadoro – in prossimità dell’ingresso della pista ciclabile Ge.Tur che di sicuro rappresenta la via più rapida e più ecologica per accedere all’arena – lo scenario che si aprirà agli occhi degli spettatori sarà davvero unico. Da una parte il mare, dall’altra una duna incontaminata faranno infatti da sfondo ad uno schermo di oltre 10 metri di base che accoglierà, ogni sera, un film diverso, selezionato tra i migliori successi della stagione cinematografica appena trascorsa e le ultime novità del box office. Al pubblico resterà solo da scegliere se accomodarsi su una comoda sedia o farsi scivolare su un’avvolgente sdraio per godersi lo spettacolo al chiaro di luna. L’iniziativa ha richiesto un lungo e complesso lavoro di allestimento che, oltre allo sforzo congiunto dei gestori vede in prima linea l’Amministrazione comunale che ha fortemente creduto nel progetto, tanto da inserirlo negli eventi speciali dell’estate. Lecito quindi aspettarsi un grande evento d’inagurazione (la cui grafica riprendere un’immagine promozionale della Lignano di fine anni Sessanta), che vedrà la presenza di una madrina d’eccezione: la splendida Jasmine Trinca. Nessuno meglio dell’attrice italiana del momento - la principessa, anzi la regina dell’ultimo Festival di Cannes - poteva battezzare ufficialmente l’avvio dell’arena. Sarà lei l’ospite d’onore che salirà sul palco sabato 8 luglio alle ore 21.30 per presentare Fortunata di Sergio Castellito, la cui intepretazione le è valsa il premio come miglior attrice sulla Croisette. Da quella sera, fino alla fine di agosto, ogni sera al calar del sole saranno i titoli del momento – commedia, action movie e film per ragazzi – ad arricchire il ricco palinsesto dell’estate lignanese, che vedrà susseguirsi anche diversi personaggi del mondo del cinema grazie a numerose collaborazioni con le più importanti realtà della Regione. Tra il queste il 36esimo Premio Sergio Amidei in occasione del quale, domenica 16 luglio, alle ore 21.30 sarà Francesco Bruni che introdurrà, nella sua duplice veste di regista e sceneggiatore Tutto quello che vuoi, la sua brillante e profonda commedia, candidata a 5 Nastri d’Argento, che vede il ritorno davanti alla macchina da presa di uno straordinario Giuliano Montaldo. Tanti film e tanti ospiti, tutti da scoprire, per un’estate e un’arena che si annunciano davvero uniche.

Cinema in spiaggia

Cinema in spiaggia Cinecity on the beach


36° PREMIO "SERGIO AMIDEI"

Domani accadrà ovvero se non si va non si vede

Gorizia, sedi varie - dal 13 al 19 luglio 2017

Dedicato a indagare le infinite pieghe della scrittura cinematografica, il Premio Amidei si prepara a festeggiare la 36 edizione con un programma puntuale dedicato al cinema autoriale e ai consolidati premi alla Migliore Sceneggiatura, all’Opera d’Autore e alla Cultura Cinematografica. Il Premio all’Opera d’Autore - riconoscimento che negli anni passati stato conferito ad autori quali Àlex de la Iglesia, Ken Loach, Abbas Kiarostami, Paul Schrader, Patrice Leconte, Carlo Verdone, Paolo e Vittorio Taviani, Edgar Reitz solo per ricordarne alcuni - sarà attribuito nell’edizione 2017 a Silvio Soldini, autore che si è distinto per l’eleganza figurativa, lo sguardo impegnato, l’interesse verso un tempo storico che ha perduto ogni certezza e una spiccata sensibilità rivolta all’esplorazione sociale. Di Soldini verrà riproposta un’ampia retrospettiva capace di coprire 35 anni di attività. Grande attesa inoltre per il Premio alla Cultura Cinematografica 2017. Attribuito negli anni passati a Vieri Razzini, Irene Bignardi, una delle voci più incisive del giornalismo cinematografico italiano, all’Associazione 100autori e prima ancora alla trasmissione radiofonica di Rai Radio3 - Hollywood Party per l’impegno costante nella valorizzazione delle opere cinematografiche, per la difesa delle libertà artistica, morale e professionale e per la tutela dell’autorialità in ogni sua forma, il Premio 2017 verrà assegnato a “I ragazzi del Cinema America” ispiratori di un movimento giovanile bottom up, nato per recuperare i cinema storici di quartiere, dal Piccolo America di Trastevere alla sala Troisi, proponendo rassegne cinematografiche aperte a tutti, animando l’Arena di San Cosimato a Roma e trasformando il degrado in occasione di cultura e aggregazione. Info: www.amidei.com

STAZIONE DI TOPOLÒ - POSTAJA TOPOLOVE Topolò, Grimacco (UD) - dal 7 al 16 luglio 2017

Topolò - Topolove, borgo montano di trenta abitanti sull’estremo confine italo-sloveno, nelle Valli del Natisone, diventa ogni anno nel mese di luglio un crocevia di incontri e scambi culturali degni di una capitale. Isolato, posto alla fine della strada, da sempre ultima frontiera di mondi contrapposti, Topolò ha subito nei secoli le intemperie della Storia, acuitesi nel secolo passato quando fu uno dei teatri della battaglia di Caporetto. Oggi registi, musicisti, scrittori, fotografi, performers e uomini di scienza provenienti da tutto il mondo vengono ospitati nelle case del paese e confrontano la loro ricerca con la molteplice realtà del luogo. Non è un festival, Stazione di Topolò/Postaja Topolove, non ci sono “spettacoli itineranti”: è un piccolo-grande laboratorio che coniuga la sperimentazione con l'arcaicità di una antica cultura e la forza dell'ambiente che la ospita. Laboratori ed eventi sono gratuiti. Info: www.stazioneditopolo.it

MARIO DONDERO. UNO SGUARDO, UN SORRISO, UN GESTO Barcis - inaugurazione sabato 22 luglio 2017

Quest’anno Barcis ospita, nei rinnovati locali di Palazzo Centi, una interessante mostra che raccoglie le fotografie scattate da Mario Dondero in Valcellina e Val Colvera. Il grande fotografo, recentemente scomparso, instaurò negli anni un fraterno sodalizio con il Circolo Culturale Menocchio donando anche una cinquantina degli originali delle sue foto che oggi vengono esposte. Info: www.barcis.fvg.it

ELIO CIOL NEI MUSEI E NELLE COLLEZIONI FOTOGRAFICHE INTERNAZIONALI - Casarsa della Delizia - fino a domenica 30 luglio 2017

La mostra fotografica del maestro Elio Ciol, presso lo Spazio espositivo nella ex sala consiliare, è un importante appuntamento per gli appassionati di fotografia e per la comunità casarsese che rende omaggio al maestro Elio Ciol con una mostra che raccoglie alcune delle sue opere più famose e che sono state esposte nei più importanti musei internazionali, a partire dal MoMa di New York, Accademia Russa di Belle Arti e Biennale di Venezia solo per citarne alcuni. Questa mostra è il punto di partenza di un disegno più ampio che si prefigge di inserire Casarsa della Delizia tra i poli fotografici di eccellenza, sia per il contributo dato da Elio Ciol a quest’arte che per la nutrita schiera di fotografi del nostro territorio che hanno sviluppato la propria tecnica ispirati dall’esempio del maestro. L'esposizione continua idealmente presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini, dove si potranno ammirare alcune foto, poco note al grande pubblico, che Ciol scattò attraverso gli anni tra Casarsa e Roma all’amico Pier Paolo, comprese quelle di quando Pasolini portò in visita la divina Maria Callas alla sua casa materna in centro a Casarsa dove ora sorge il Centro Studi. Questa appendice prende il nome di “A Pier Paolo” ed è basato sul portfolio donaturali moderni e innovativi in un territorio ancora abbastanza vergine rispetto alle iniziative espositive, proprio grazie a collaborazioni qualificate come quella con Cinemazero.


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