CinemazeroNotizie luglio agosto 2018

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€ 1,00 mensile di cultura cinematografica

D’estate il pubblico non va in vacanza!

Inaugurata a Firenze la mostra con i materiali di Cinemazero

Arrivano i corti di FMK!

Dal 17 al 19 luglio la 15ma edizione di FMK Short Film Festival

Aperitivi, cene e film per un’estate tutta da scoprire

Proseguono gli appuntamenti di Cinemadivino nelle cantine del FVG

Un “prof” speciale al cinema di Lignano

Lino Guanciale inaugura la stagione estiva del Cinecity on the beach

Il Piave mormorò “Addio alle armi” Ernest Hemingway 8 luglio 1918

Conservare il passato per costruire il futuro I dieci anni dell’Archivio Cinema FVG

E...state comodi, in poltrona (al cinema)

Consigli per un’estate al cinema in compagnia di Cinemazero

2018 numero 7 anno XXXVIII

Ferragamo e l’Iitalia a Hollywood

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Luglio/Agosto

Malgrado le promesse si ripete la triste agonia del mercato estivo

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D’estate il pubblico non va in vacanza!

Andrea Crozzoli

Editoriale

Malgrado le promesse si ripete (ancora una volta) la triste agonia del mercato estivo

Anche per l’estate 2018 si ripete, come da anni e anni, il triste rituale di un mercato cinematografico asfittico nei mesi caldi e sovrabbondante nei mesi freddi. Ora vanno tutti in vacanza e bisogna aspettare il settembrino autunno per rivedere spuntare, all’orizzonte filmico, titoli nuovi da proporre in sala. Distributori e produttori si aggrappano alla parola crisi, come le dive del muto si aggrappavano alle tende, per dar corpo a tutto il loro dolore per questa situazione, senza però far nulla di concreto per invertire la tendenza. Se il cinema italiano è momentaneamente carente di titoli, di idee, di autori, di iniziative, basterebbe uno sguardo aldilà delle Alpi ed importare, almeno qualcuno, dei film d’essai di notevole fattura che circolano. Film che vengono premiati nei principali festival e trovano distribuzione negli altri paesi. Se i nostrani distributori e produttori uscissero dal provincialismo, potremmo avere splendide stagioni cinematografiche tutto l’anno. Al pubblico italiano viene, invece, incredibilmente censurata una notevole fetta di film d’essai, relegandoci agli ultimi posti nelle classifiche dei film programmati. Citiamo a caso, fra i molti titoli, il quarto lungometraggio del francese Philippe Ramos Fou d’amour interpretato da Melvil Poupaud e ambientato nella Francia fine anni ‘50. Viene ghigliottinato, per un duplice omicidio, un prete, ma anche un magnifico amante, che fornicava nel suo paradiso “terrestre”. Il film, per il resto tutto in flashback, si apre con la testa nel cesto che dice: «Andava tutto così bene...». Nonostante abbia vinto il Gran Premio delle Americhe al 39mo World Film Festival di Montreal nessuno in Italia si è premurato di farlo uscire. Così come Misafir del regista turco Mehmet Eryilmaz, che racconta la toccante storia di una giovane madre, Nur, che ritorna a casa dei genitori da dove è stata cacciata dieci anni prima. Il rapporto madre-figlia è il tema centrale di questa delicata pellicola, premiata in vari festival e presentata in moltissime manifestazioni in giro per il mondo e sottratta al pubblico italiano. Anche il bellissimo e poetico Seven Days del giovane Xing Jian (classe 1984), che oltre a regista è anche pittore e calligrafo, il quale, con la sua sensibilità artistica, racconta la storia di un anziano che vive da solo in un bosco innevato e un giorno trova un uccelino ferito che porta nella sua capanna... Anche questa pura poesia per immagini è stata negata al pubblico italiano così come Centaur di Aktan Abdykalykov, un film drammatico, ma con il fascino di una fiaba, del Kirghizistan su un ex ladro di cavalli che viene sfidato a rubare il cavallo di un potente. Proiettato e premiato al 67 ° Festival del Cinema di Berlino e selezionato per il suo paese come miglior film in lingua straniera agli Oscar, Centaur non ha mai visto la luce dello schermo in Italia. Così anche Balekempa (Venditore di braccialetti) del giovane indiano Ere Gowda, alla sua opera prima, che cattura delicatamente la bellezza e la serenità di una comunità agricola dell'India meridionale. La narrazione minimalista, unita all’ammirevole folto gruppo dei non attori, danno a quest’opera, premiata in vari festival internazionali, un fascino e un'eleganza tali da non poter essere portata sui nostri schermi. Ma l’elenco delle perle sottratte al pubblico italiano potrebbe continuare, lungo e doloroso. Tutti film che potrebbero riempire le estati e la programmazione di tutte quelle sale d’essai sparse per la penisola, oltre a fare la felicità di quel pubblico curioso e preparato che magari, attraverso numerose proposte, rischia anche di allargarsi. Ma per i distributori e produttori nostrani è meglio continuare così, “a farsi del male”, citando il sempreverde Nanni Moretti!

In copertina Lino Guanciale protagonista di Arrivano i prof di Ivan Silvestrini che aprirà la stagione estiva del CinemaCity on the beach a Lignano Sabbiadoro.

cinemazeronotizie mensile di informazione cinematografica Luglio / Agosto 2018, n. 7 anno XXXVII ISSN 2533-1655

Direttore Responsabile Andrea Crozzoli Comitato di redazione Piero Colussi Riccardo Costantini Marco Fortunato Sabatino Landi Tommaso Lessio Silvia Moras Maurizio Solidoro Collaboratori Lorenzo Codelli Luciano De Giusti Manuela Morana Elisabetta Pieretto Segretaria di redazione Elena d’Inca Direzione, redazione, amministrazione Via Mazzini, 2 33170 Pordenone, Tel. 0434.520404 Fax 0434.522603 Cassa: 0434-520527 e-mail: cinemazero@cinemazero.it http//www.cinemazero.it Progetto grafico Patrizio A. De Mattio [DM+B&Associati] - Pn Composizione e Fotoliti Cinemazero - Pn Pellicole e Stampa Sincromia - Roveredo in Piano Abbonamenti Italia E. 10,00 Estero E. 14,00 Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981 Questo periodico è iscritto alla: Unione Italiana Stampa Periodica


Inaugurata e in corso la grande mostra a Firenze con i materiali di Cinemazero

Riccardo Costantini

E' in corso a Firenze la splendida mostra L’Italia a Hollywood, presso il Museo Ferragamo a Palazzo Spini Feroni a Firenze. L'esposizione, aperta ai visitatori fino al 10 marzo 2019, è ispirata a una parte fondamentale della vita di Salvatore Ferragamo, stilista calzaturiero campano emigrato negli Stati Uniti dal1915 al 1927. La mostra, curata dalla professoressa Giuliana Muscio e dalla direttrice del Museo Ferragamo Stefania Ricci, vanta anche il contributo scientifico di Cinemazero e della Cineteca del Friuli (alla luce anche delle loro decadi di esperienza con Le giornate del cinema muto), prende in esame la stagione americana del famoso “calzolaio” italiano, come lui stesso si è sempre definito. Star tra le star, Salvatore Ferragamo ha creato scarpe che sono diventate dei miti come i divi che le hanno indossate, tra cui, solo per citarne alcuni, Charlie Chaplin, Mary Pickford, Joan Crawford e l’icona di stile Rodolfo Valentino. Attraverso fotografie, spezzoni di film, abiti e raffigurazioni artistiche, la mostra illustra le relazioni e il ruolo svolto dagli italiani e dall’arte italiana in generale a Hollywood e nello star system americano. Tra queste opere spiccano circa trenta scatti di pregiatissimo valore di Tina Modotti, fotografa e attrice friulana, custodite negli archivi di Cinemazero, e alcune elaborazioni inedite di materiale video, fornite in parte da Cinemazero e dall’Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, prezioso servizio di conservazione e valorizzazione del patrimonio cinematografico, animato da La Cineteca del Friuli. L’esposizione, prendendo spunto dalla straordinaria vita di Ferragamo, finisce per indagare il fenomeno migratorio e l’influenza esercitata dalla cultura italiana in California. “Mi sembra di intravedere un parallelo” commentava l’artista a cui è dedicata la mostra “tra l’industria cinematografica e la mia attività. Quando le major superavano la fase iniziale per ingrandirsi e crescere, il mio negozio seguiva la stessa traiettoria.” La mostra è stata ufficialmente inaugurata, in un riuscitissimo evento serale, il 21 giugno presso il Cinema Odeon a Piazza degli Strozzi con la proiezione di Show People (1928) di King Vidor, musicato dalla Zerorchestra, per l’occasione composta da Romano Todesco (contrabbasso), Luca Colussi (batteria), Luigi Vitale (vibrafono e xilofono), Luca Grizzo (percussioni), Gaspare Pasini (sassofoni), Francesco Bearzatti (sax e clarinetti) e Didier Ortolan (clarinetti e sax). Il Cinema Odeon L’Odeon è stato uno dei primi cinema-teatro d’Italia e resta probabilmente uno dei più belli. Fu realizzato all’interno di un importante palazzo rinascimentali della città: il Palazzo dello Strozzino. Nell’Ottocento, a seguito dei cambiamenti urbanistici dovuti a Firenze Capitale e su suggerimento della grande Eleonora Duse, si decise di realizzare una grande ed elegante sala cinematografica e il progetto fu affidato a Marcello Piacentini, L’inaugurazione nel dicembre 1922 rivelò uno spazio di raffinata eleganza e funzionalità, in stile art decò che ancora oggi conserva tutti gli arredi originali. Maschere di celluloide , questo il titolo italiano della pellicola, rappresenta uno dei vertici della commedia brillante degli Anni Venti e offre un panorama della Hollywood dietro le quinte, attraverso gli occhi e le storie di Peggy Pepper interpretata da una delle star più amate dal pubblico di allora: Marion Davies, che capisce di essere arrivata nella città dei sogni non appena intravede l’insegna Hollywood Boot Shop, nome della boutique di Salvatore Ferragamo. Le avventure della protagonista– carina aspirante attrice, che si reca piena di grandi speranze nella Mecca del Cinema – sono state accompagnate magistralmente grazie ad una ricetta rodata che fonde improvvisazione e immagini: il folto pubblico ha dimostrato di apprezzare pienamente, dimostrando ancora una volta la magia senza tempo del cinema muto di alta qualità.

Cinemazero Images

Ferragamo e l’Italia a Hollywood


Il 17-18-19 luglio arriva la 15ma edizione di FMK short film festival

Tommaso Lessio

FMK 2018

Arrivano i corti! FMK a quota 15

MARTEDI’ 17 LUGLIO

20.30 DJ SET IN COLLABORAZIONE CON IL CAFFÈ LETTERARIO 21.30 PROIEZIONI CORTOMETRAGGI E CONSEGNA PREMIO QUALITÀ FRIULADRIA ED EVENTO SPECIALE “ASTRAZIONE LIRICA”

MERCOLEDI’18 LUGLIO

18.00 (MEDIATECA) MASTERCLASS CON IL REGISTA DANIELE MISISCHIA: SOGGETTI E SCENEGGIATURE PER IL CINEMA HORROR 20.30 DJ SET IN COLLABORAZIONE CON IL CAFFÈ LETTERARIO 21.30 PROIEZIONI CORTOMETRAGGI SEZIONE HORROR, INCONTRO CON DANIELE MISISCHIA E FOCUS SUL CINEMA HORROR

La quindicesima edizione del festival internazionale di cortometraggi, FMK short film festival si svolgerà il 17, 18 e 19 luglio 2018 presso il Chiostro dell’ex convento di San Francesco (piazza della Motta a Pordenone) allestito per MESSICANO l’occasione come arena cinematografica all’aGIOVEDI’ 6 LUGLIO perto. 20.30 DJ SET IN COLLABORAZIONE CON IL CAFFÈ LETTERARIO Il Festival sarà nuovamente lo strumento con cui 21.30 PROIEZIONI CORTOMETRAGGI Cinemazero scova i giovani più talentuosi per 22.45 VIDEOCONCERTO DI BLAK SAAGAN, A PERSONAL dargli una vetrina di visibilità ed un pubblico che VOYAGE si è dimostrato sempre più affezionato e curioso. Proprio il pubblico, come da tradizione, sarà chiamato ad individuare i migliori cortometraggi nelle due sezioni del Festival: Cortometraggi e cortometraggi horror. FriulAdria Crédit Agricole – che da anni sostiene la manifestazione – avrà invece l’onore e l’onere di consegnare il riconoscimento più prestigioso della manifestazione, il Premio Qualità Crédit Agricole FriulAdria, un premio di talent scouting volto a sostenere i giovani artisti più promettenti nel campo della video animazione. Il riconoscimento per il 2018 è andato ai giovanissimi Ilaria Angelini, Luca Barberis Organista e Nicola Bernardi, vincitori del premio del pubblico di FMK della scorsa edizione. Martedì 17 luglio i tre giovani autori riceveranno il premio e mostreranno in anteprima il loro ultimo lavoro realizzato proprio grazie al contributo di Crédit Agricole FriulAdria. Il programma di cortometraggi sarà vastissimo ed elaborato nel segno dell’internazionalità che nel corso degli anni è stata sempre più la cifra che è andata a caratterizzare questa manifestazione. Avremo la possibilità di vedere le opere premiate nei Festival Internazionali più importanti come Matria dello spagnolo Alvaro Gago Diaz vincitore al Sundance Film Festival, il nostrano Bismillah di Alessandro Grande vincitore del David di Donatello, l’inglese Cowboy Dave di Colin O’Toole vincitore del premio Bafta e l’americano The silent Child di Chris Overton premiato con l’Oscar. Mercoledì 18 luglio sarà il giorno dedicato agli amanti dell’horror. Anche qui oggetto delle proiezioni il meglio della produzione a livello nazionale ed internazionale. In via sperimentale partirà un focus che di anno in anno approfondirà il panorama produttivo horror in un determinato paese e per quest'edizione sarà la volta del Messico con ospite uno dei maggiori esponenti della scena underground. Il padrino della serata sarà Daniele Misischia regista del film The End? L’inferno è fuori che nel pomeriggio di mercoledì terrà anche un incontro presso la Mediateca Cinemazero sulla scrittura di soggetti e sceneggiature per il cinema di paura. Giovedì 19, oltre all’ultima parte di proiezioni dei cortometraggi in concorso, chiuderà la serata il video concerto in acustico di Blak Saagan, A personal Voyage che si configura come un omaggio alla fantascienza e a certe atmosfere che potremmo definire retrofuturiste: servendosi solamente di un organo Farfisa, di una drum machine e di un vecchio sintetizzatore, Blak Saagan sposa la library a cavallo fra anni Sessanta e Settanta col motorik e le dilatazioni tipicamente kraute. Nel ricco programma fuori concorso da segnalare la sezione Ambiente, con le sue occasioni di riflessione per piccole azioni quotidiane a tutela del pianeta, il programma-off costruito in base alle segnalazioni dei nostri esploratori, spettatori assidui o semplici appassionati di cinema, i cortometraggi in Virtual Reality per i quali saranno allestiti due specifici punti visione e soprattutto lo spettacolo visivo-musicale Astrazione Lirica dove acquerelli e musica si fondono per una performance speciale che celebra questo 2018, Anno Europeo del Patrimonio Culturale: la famosa Habanera L'amour est un oiseau rebelle tratta dalla Carmen di George Bizet, cantata dal vivo dalla cantante lirica Valentina Volpe Andreazza mentre gli acquerelli realizzati “live” dalla pittrice Marta Lorenzon vengono proiettati su grande schermo. Il tutto con accompagnamento musicale dal vivo. Programma completo e tutte le info su www.fmkfestival.it


Cinemadivino: aperitivi, cene e film per un’estate tutta da scoprire

“Amiamo il vino buono, il cinema d’autore e stare all’aperto”. Con questo motto si è aperta pochi giorni fa la quarta edizione di Cinemadivino, la rassegna nata per unire le eccellenze cinematografiche ed enogastronomiche del territorio, che Cinemazero e l’Associazione Donne del Vino FVG hanno portato con grande successo anche nella nostra Regione. Cinque, come lo scorso anno, le cantine protagoniste, che ospiteranno altrettanti eventi guidando il pubblico alla scoperta di alcune tra le più importanti realtà vinicole locali, ognuna delle quali farà da cornice ad un film da “gustare” all’aria aperta. Una degustazione per gli occhi dunque, ma anche per il palato, dal momento che tutte le cantine – oltre alla proiezione – offriranno la possibilità, con un piccolo sovrapprezzo, di abbinare all’aperitivo una cena a tema. L’inaugurazione si è tenuta presso l’Azienda Agricola Vigna Belvedere di Pasiano di Pordenone che fin dalla prima edizione ospita la serata d’apertura, sperimentando insoliti (ma sempre apprezzatissimi) abbinamenti tra cibo e cinema. Se l’anno scorso, quando fu presentato Barbecue di Eric Lavaine, gli ospiti ebbero modo di assaporare l’accattivamente binomio carne alla griglia e Prosecco quest’anno le bollicine italiane – omaggiate sul grande schermo con la proiezione di Finchè c’è prosecco c’è speranza di Antonio Padovan con il nostro Giuseppe Battiston nei panni dell’ispettore Stucky – sono state l’ingrediente “segreto” della pizza servita dal maestro pizzaiolo Maurizio Toffoli. Secondo appuntamento giovedì 28 giugno a Ca’Muliner di Azzano Decimo dove sarà possibile visitare il suggestivo mulino ad acqua recentemente restaurato ed assistere alla proiezione de Racconto d’autunno di Eric Rohmer. Quarto film del ciclo Racconti delle quattro stagioni, l’ironica opera del maestro francese è l’occasione, per affrontare, sotto la cinica maschera dell’età matura dei suoi personaggi, i temi più cari al suo cinema: l’amicizia, l’amore, la casualità e il timore di esporre i propri sentimenti. Si proseguirà il 5 luglio con il fenomeno cinematografico della scorsa stagione, il divertentissimo Non sposate le mie figlie di Philippe de Chauveron, frizzante commedia che gioca sull'identità, la differenza, la religione, il razzismo e naturalmente sui matrimoni misti richiamati dal titolo e dalla locandina. Ad ospitare la proiezione sarà la cantina I Magredi di San Giorgio della Richinvelda. Attesissimo, dopo il sold out dello scorso anno, l’appuntamento in calendario il 12 luglio all’Azienda Agricola Vistorta del conte Brandolino Brandolini D’Adda, che oltre alle cena e al film offrirà al pubblico la possibilità di visitare lo splendido parco della villa progettato, nel 1965, dal paesaggista inglese Russel Page. In fondo proprio in un parco si svolge il matrimonio “perfetto” che Max, Guy e James, i tre miglior wedding planner in circolazione, dovrebbero riuscire ad organizzare in C’est la Vie. Prendila come viene, commedia corale diretta a quattro mani da Eric Toledano e Olivier Nakache. La coppia di registi francesi, re dei feel good movie d’Oltralpe (forti del risultato incredibile Quasi amici) confezionano un’opera decisamente più umoristica della precedente, che anche se parte da un soggetto molto convenzionale sa svilupparlo da un punto di vista decisamente originale. Come originale (e coraggiosa) è la scelta di Jean, Annie, Albert, Jeanne e Claude. Due coppie sposate e un single impenitente, tutti ultrasettantenni, alle prese con le malattie del cuore, delle cellule o della memoria che decidono, quasi per scherzo, di andare a vivere tutti sotto lo stesso tetto. E se andassimo a vivere tutti insieme diventa così un’ipotesi tutt’altro che fantasiosa che Stéphane Robelin si diverte ad indagare con realismo e leggerezza e che vedremo sul grande schermo allestito presso le Tenute Tomasella nell’ultima serata della rassegna, giovedì 19 luglio. Per info e prenotazioni è sufficiente scrivere a fvgcinemadivino@gmail.com

Cinemadivino - Il viaggio continua

A luglio ancora tre appuntamenti con il cinema d’autore nelle migliori cantine della Regione


Riparte la stagione estiva del Cinema City di Lignano ocn un’ospite d’eccezione

Giulia Zamboni

Cinecity on the beach

Un “prof” speciale al cinema in spiaggia di Lignano Ultimi giorni di frenetici preparativi, com’è d’obbligo per un vero e proprio “trasloco”, quello che vede protagonista il CinemaCity di Lignano che, sulla scorta del positivo esperimento dello scorso anno rinnova la sua proposta “on the beach” per la stagione estiva. A partire da giovedì 5 luglio riapre i battenti il Cinema in spiaggia una realtà davvero unica nel suo genere. Se è vero infatti che non mancano le arene estive è altrettanto vero che quella di Lignano è l’unica occasione per abbinare l’emozione di assistere alla proiezione sotto un cielo di stelle con la sensazione di farlo immergendo i piedi nella “sabbia d’oro” che ha reso celebre la località e saprà, con le sue suggestioni, dare un tocco magico ad ogni appuntamento. Inaugurazione in grande stile, con ospite d’eccezione l’attore italiano del momento, Lino Guanciale, indiscussa star del piccolo schermo che ha da poco terminato le riprese di ben due serie televisive di cui sarà protagonista - Non dirlo al mio capo, in cui veste il ruolo dell’avvocato Enrico Vinci, e L’allieva, dove interpreta un medico esigente - ed è già sul set della prossima stagione de La porta rossa. E proprio in una delle rare pause di lavorazione che l’attore abruzzese – che a Cinemazero ha presentato lo scorso anno The space between di Ruth Borgobello – ha accettato di ri-vestire, per una sera, i panni del professor Antonio Cioncoloni, il docente di storia che arrotonda facendo il gladiatore al Colosseo, che anima la commedia corale Arrivano i prof di Ivan Silvestrini che inaugurerà la stagione cinematografica estiva lignanese. Un film “controccorrente” come racconta lo stesso Guanciale “che ha la sua serietà nella comicità" in grado di affrontare con ironia e leggerezza il complesso mondo della scuola, le sue contraddizioni e il rapporto, unico ed irripetibile, che si crea tra studenti e professori in occasione di un traguardo speciale come quello degli esami di maturità. Un film colorato, divertente e veloce, per aprire nel modo giusto il lungo cartellone di eventi che vedrà ogni sera sul grande schermo un film diverso per vivere la spiaggia anche al calar del sole. All’interno della programmazione, che spazierà dai grandi successi della stagione cinematografica appena conclusa alle anteprime di quella in arrivo, non mancheranno le serate speciali con ospiti ed eventi collaterali. Già il 6 luglio, ad esempio, a calcare il palco naturale del Cinecity on the beach sarà Renzo Carbonera – che a Lignano è cresciuto – per presentare Resina il suo acclamato esordio al cinema di fiction. Un film sulla musica, sul cambiamento climatico e sul rapporto conflittuale che abbiamo con la bellezza, ispirato alla storia del coro di Ruda che proprio quella sera sarà presente insieme al regista per un concerto che si annuncia davvero imperdibile. E ancora il collettivo de Il terzo segreto di satira (che il 12 luglio accompagnerà Si muore tutti democristiani) e l’atteso concerto-evento Muse Drones World Tour il 13 luglio. E molto altro ancora per un totale di oltre 50 serate che terranno compagnia al pubblico di turisti fino alla fine di agosto. Uno sforzo logistico ed organizzativo davvero notevole, quello di allesitre un cinema sull’arenile, che ha davvero pochi precedenti in Italia, ed è stato possibile solo grazie al sodalizio tra Cinemazero e Centro Espressoni Cinematografiche ed al grande sforzo dell’Amministrazione Comunale che insieme hanno consentito, tre anni or sono, di riaprire la sala del cinema che, anche grazie a progetti come questo, rappresenta ormai un imprescindilbe punto di riferimento per la vita culturale e sociale della comunità e un’ulteriore arricchimento dell’offerta turistica.



Il Piave mormorò Addio alle armi

Lorenzo Codelli

Genesi d’un genio

Ernest Hemingway 8 luglio 1918

Racconta Fernanda Pivano, che ha tradotto e tanto amato il grande scrittore americano Ernest Hemingway: «Alla Quarta Sezione della Croce Rossa di Schio faceva una vita abbastanza comoda da far battezzare l'ex lanificio lo "Schio Country Club", giocando a baseball, prendendo il sole e nuotando in un corso d'acqua non lontano. Il fronte era vicino ma non abbastanza per le ansie e le curiosità di Hemingway diciottenne. Il ragazzo cominciò a dire che era "disgustato" e "stufo" di quella guerra, sempre più deciso a dare le dimissioni dalla Croce Rossa se non riusciva a vedere la guerra vera; per risolvere il problema andò volontario agli spacci della Croce Rossa sul fronte. Era il momento della controffensiva lungo il Piave e gli spacci gestiti erano disposti a pochi chilometri dalle trincee. Dopo una breve licenza a Mestre che incluse una visita al bordello degli ufficiali italiani chiamato Villa Rosa, poi immortalato in Addio alle armi, Hemingway approdò a Fossalta, un villaggio che sorgeva e sorge a una svolta erbosa del Piave. Ora sentiva il fragore dei cannoni e era in contatto coi combattenti (...) Ogni giorno saliva in bicicletta, carico di cioccolata, sigari, sigarette e cartoline e andava in prima linea a consegnare i suoi ristori ai soldati: voleva vedere sempre più da vicino la morte, quella che già nell'adolescenza chiamava "la più semplice di tutte le cose" (...) In quei sei giorni Hemingway raccolse esperienze e sensazioni che gli bastarono nei prossimi quindici anni per scrivere Addio alle armi, In Our Time e alcuni dei suoi racconti più belli. Verso la mezzanotte dell'8 luglio, vicino a Fossalta, mentre distribuiva cioccolata ai soldati italiani, fu colpito dai frammenti di un mortaio. Con le gambe cosparse di schegge si caricò in spalla un ferito e si avviò alla ricerca di un soccorso; ma dopo 50 metri una mitragliatrice gli dilaniò il ginocchio destro. Riuscì a trascinarsi per altri 100 metri col ferito in spalla finché svenne vicino a una barella sulla quale fu trasportato a un posto di medicazione. Aveva la giubba inondata del sangue del soldato ferito; circondato com'era di morti e di feriti in punto di morte, nessuno lo guardò dandolo per spacciato. Il posto di medicazione era stato evacuato sotto il tiro dell'artiglieria austriaca; Hemingway rimase due ore in una stalla scoperchiata e per la prima volta nella sua vita pensò al suicidio resistendo a fatica ad usare la sua pistola di ordinanza. Verso l'alba lo portarono in una ex scuola che faceva da posto di smistamento a Fornaci: venne riconosciuto dal cappellano Giuseppe Bianchi che lo battezzò cattolico mentre il medico gli somministrava morfina e gli faceva un'antitetanica prima di togliergli una trentina di schegge dal piede, rinunciando però a togliere le altre centinaia che restavano e senza osare toccargli il ginocchio sfracellato. Di lì lo portarono in un ospedale da campo vicino a Treviso dove passò cinque giorni con le gambe bendate, e alla mattina del 15 luglio lo caricarono su un treno ospedale diretto a Milano». (Hemingway, Bompiani, 2001).


Nella pagina qui a fianco l'autoritratto che Hemingway schizza il 21 luglio 1918, giorno del suo diciannovesimo compleanno, nella lettera ai famigliari dall'ospedale di Milano (Love Ernie / Dammi un drink! / Bende / 221 ferite / Io disegnato dal vero). Un frammento dello shrapnel che l'aveva colpito Hemingway lo conserva, assieme ad altri cimeli bellici, dentro un borsellino di cuoio tuttora esistente. Lo si può ammirare visitando la "Hemingway Room", il sancta sanctorum dell'immensa Hemingway Collection archiviata presso la John Fitzgerald Kennedy Presidential Library di Boston (www.jfklibrary.org/Search.aspx? nav=Ntk:p_Title |Ernest+Hemingway+Collection|1|,N:16-22). Nell'estate 1922 Hemingway rivisita il fronte, e ne scrive sul Toronto Daily Star (22/07/22): «Fossalta, come me la ricordavo, era una città fatta a pezzi dai bombardamenti dove neanche i topi riuscivano a sopravvivere. Per un anno era stata sotto i tiri di mortaio delle trincee austriache, e in seguito gli austriaci avevano fatto saltare tutto ciò che era rimasto in piedi (...) La tragica dignità della città sconvolta era scomparsa. Al suo posto sorgeva una nuova serie di orride, pretenziose case di gesso dipinte a colori chiari, blu, rosso e giallo (...) Cercavo tracce delle trincee da mostrare a mia moglie ma c'era solo un pendio erboso. In mezzo a una siepe abbiamo trovato un frammento arrugginito. Sotto l'acciaio bruciato sono riuscito a riconoscere una bombola di gas. Era ciò che restava del fronte (...) Il passato era morto come un disco rotto. Andare a caccia di ricordi è da sciocchi, se volete una prova andate a visitare il fronte d'un tempo». Hemingway rivangherà innumerevoli volte, sotto diverse prospettive, quelle esperienze. Grazie alla censura fascista, i suoi due primi acclamatissimi romanzi imperniati sulla "lost generation", E il sole sorge ancora (1926) e Addio alle armi (1929), escono in Italia solo dopo il crollo del regime combattuto attivamente dallo scrittore. Nel dopoguerra Hemingway consolida il proprio odio/amore per il nostro paese, come documenta il recente saggio del reporter britannico Richard Owen Hemingway e l'Italia (Donzelli, 2017). Le scintillanti copertine, le aggiornate introduzioni e gli apparati critici concepiti dagli Oscar Mondadori per rieditare i bestseller hemingwayani rivolgendosi ai millennial, ci confermano che lo scrittore e la sua opera rimangono vivi più che mai. Gli scaffali a lui dedicati dai suoi vecchi fan della Cineteca del Friuli di Gemona traboccano di novità librarie, reperti, filmati internazionali. Ad esempio, i primi quattro volumi di The Letters of Ernest Hemingway, che abbracciano gli anni dal 1907 al 1931 (Cambridge University Press). La curatrice Sandra Spanier trasforma un Kilimangiaro di lettere, per gran parte inedite, in un labirintico, inesauribile autoritratto postumo. Michael Palin in Hemingway Adventure ripercorre il vasto periplo del giramondo, con telecamere BBC e penna pythonesca (Weidenfeld & Nicolson, 1999); Fossalta inclusa, dando rituale sepoltura a un paperback di Addio alle armi nel posto in cui Hemingway era stato ferito. In Everybody Behaves Badly: The True Story Behind Hemingway's Masterpiece The Sun Also Rises (Eamon Dolan Books, 2016) la polemica giornalista Leslie M. M. Blume ipotizza che il ferimento sul Piave fosse stato il primo, cosciente passo dell'aspirante scrittore verso l'edificazione della propria mitologia. Secondo Paul Hendrickson, «Hemingway amava dire che letteratura significa "inventare precisamente in base alle conoscenze acquisite con onestà, quindi ciò che create è più vero dei vostri ricordi"». Hendrickson è l'autore di Hemingway's Boat : Everything He Loved in Life, and Lost, 1934-1961 (Vintage, 2011), il più bell'excursus biografico in assoluto. Pilar, la barca da pesca attraccata a Cuba che lo scrittore adora per decenni come un'amante, funge da madeleine scatenante del libro. Affrontando via via, in apparente disordine cronologico, genio e autodistruzione, illusioni e crisi, piaceri segreti e turbe mentali, ideali politici e mulini a vento estetici, l'autore-detective utilizza interviste inedite con amici e famigliari senza mirare a conclusioni definitive o a tesi preconcette, al contrario di quanto aveva fatto l'agiografo ufficiale Carlos Baker.


Conservare il passato per costruire il futuro

Sergio M. Grmek Germani

Archivio Cinema FVG

I dieci anni dell’Archivio Cinema FVG

Tecnicamente l'undicesimo anno, quello cui si avvia l'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, affidato in convenzione dalla Regione Autonoma FVG alla Cineteca del Friuli, sarebbe per un individuo il primo anno di passaggio dall'infanzia alla pubertà. L'archivio è lieto di un tale segno di giovinezza, e nel contempo sa di potervi sommare esperienze ben più pluriennali. Il gioco degli anniversari, che vale spesso più di un segnale d'incoraggiamento al ricordo (si è visto, si parva licet, col centenario della Grande guerra, che l'invito alla memoria include quello a una riconsiderazione di fondo), ha visto precedere questo decennale dal quarantesimo anniversario di vita della Cineteca cui l'Archivio è affidato, nata in un gesto di fiera ribellione alle distruzioni del terremoto da parte di un gruppo di appassionati cinefili gemonesi guidato da Livio Jacob e Piera Patat. Il che vuol dire che, quando il 29 marzo 2008 s'inaugurarono gli spazi dell'Archivio a Gemona, la Cineteca che vi risiede aveva da poco festeggiato il proprio trentennale. Fu indubbiamente una scelta di maturità politico-culturale, da parte dell'ente pubblico, lanciare questa propria preziosa creatura (con i cellari tra i più avanzati in Europa, non solo in Italia) affidandola in gestione a qualcuno che sul territorio regionale aveva un già riconosciuto statuto internazionale, e che alla passione per il cinema aveva saputo unire un'idea di archivio trasversale, che aveva cercato di imparare non solo dalla rete internazionale di cineteche di cui fa parte (la Cineteca del Friuli è membro della FIAF, la Federazione internazionale degli archivi cinematografici, alla pari di altri quattro archivi italiani, con sedi a Roma, Milano, Torino e Bologna) ma parimenti da quel grande talento che tutto il territorio regionale dimostra da oltre un secolo nel perseguire l'idea di archivio. Visto che la memoria va subito a quello carnico creato da Michele Gortani, oppure al Museo di guerra contro la guerra creato a Trieste da Diego de Henriquez (con un senso di realistica utopia pari a quello che documenta il transito a Gorizia e Trieste di Franco Basaglia) oppure a quello della natia Casarsa dedicato a Pasolini, ciò sottolinea bene come si sia saputo unire la Cineteca radicata nel Friuli alla creatività e alle competenze di tutta la Regione, e non solo: da tempo si sono rafforzati i rapporti col Veneto (il cui ente regionale ha affidato il proprio archivio a Gemona, considerata interlocutore naturale anche dai collezionisti che vi depositano i propri tesori, da Gian Maria Buffatti agli scomparsi Gianni Da Campo e Attilio Cappai), con tutto il territorio del Nordest (fino alle repubbliche di Slovenia e Croazia), coltivando sinergie con gli archivi di Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Nella direzione e nel comitato scientifico la Cineteca ha inoltre coinvolto studiosi di cinema come Lorenzo Codelli, Carlo Gaberscek e lo scrivente, mentre lo staff dell'Archivio, capitanato da Elena Beltrami e Andrea Tessitore, si avvale della consulenza di uno dei più riconosciuti archivisti internazionali, Paolo Cherchi Usai. Tra le proprie priorità per l'”età puberale” c'è la piena valorizzazione di alcuni Fondi legati all'ormai pluridecennale percorso di conoscenza di tutto il cinema italiano e di quello internazionale soprattutto del periodo muto e dell'animazione (raccogliendo l'eredità inestimabile di Angelo Raja Humouda, fondatore della Cineteca Griffith e della rivista “Griffithiana”): fondi che raccolgono l'opera di cinema e oltre il cinema di Siro Angeli, Augusto Genina, Mario Camerini, Chino Ermacora, Franco Giraldi e di altre figure talvolta direttamente legate alla regione. Si rafforzerà nel contempo la rete di collaborazioni col vitale universo dei festival cinematografici in regione, a loro volta generatori di preziosi archivi. Inoltre, visto che l'Archivio si trova in possesso di un numero considerevole di materiali unici o rari di film italiani, se ne è programmato un capillare studio e una divulgazione, considerando l'alta tecnologia di digitalizzazione acquisita dall'Archivio lo strumento per rendere accessibili a tutti nei tempi più brevi alcuni preziosi film del patrimonio cinematografico nazionale. Si vuole divenire sempre più un archivio aperto, che dà a tutti gli appassionati un amichevole benvenuto.



Consigli per passare un’estate in poltrona (a Cinemazero!)

Marco Fortunato

Estate in città

E...state comodi in poltrona Arriva l’estate e con essa un nuovo carico di stress e scadenze: ferie da pianificare, figli da “occupare” (mica possono stare a casa!) e serate da organizzare. Capita quindi che, a dispetto delle aspettative, quelle che si stanno avvicinando siano tutt’altro che le giornate più rilassanti dell’anno. Eppure, malgrado tutto, è in questo periodo che la voglia di socialità – soprattutto in Città – sembra farsi più viva, e le proposte culturali anziché diminuire si moltiplicano, regalando ai più curiosi, un sacco di occasioni per scoprire la cultura, ed in particolare il cinema. Cinemazero ha elaborato, come da tradizione, un’offerta ampia e variegata che possa accontentare i gusti di tutto il pubblico, sia quello che tradizionalmente frequenta le sale che quello per così dire “occasionale”, nel senso migliore del termine, cioè a quegli spettatori “silenti”, che durante l’anno non riescono a partecipare a tutte le iniziative, ma sono pronti a raccogliere l’occasione giusta per farsi (ri)conquistare dalla magia del grande schermo. E le occasioni, appunto, non mancheranno! Basterà fare una passeggiata in centro ad esempio per scoprire il ricco cartellone dell’arena estiva di Piazzetta Calderari - allestita anche quest’anno grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, che ogni lunedì, mercoledì e venerdì, al calar della sera, vedrà protagonista un nutrito calendario di proiezioni che spazieranno tra generi, film e autori molto diversi tra loro. Tra i grandi successi della stagione, le ultime novità e gli eventi speciali ci è sembrato così opportuno provare a tracciare delle strade, identificate da un colore ed una piccola icona che identifica la tipologia di film. Ci sarà quindi un percorso “Kids” dedicato al pubblico più giovane (al cui interno troviamo Wonder, Coco, Ferdinan e molti altri), uno pensato per gli appassionati di musica – realizzato in collaborazione con alcune importanti realtà di settore tra cui il PordenoneBlues Festival e naturalmente una selezione per gli affezionati cinephile (La casa sul mare, A ciambra, Visages, villages). Il tutto mescolato insieme a due itinerari cinematografici più ampi sviluppati intorno meglio della stagione appena trascorsa con la riproposizione dei film più visti a Cinemazero e un’attenta selezione tra la topten del box office nazionale. Semplici tracce, nulla di più, indicazioni tematiche da seguire (per chi vuole farsi consigliare) ma anche volutamente da ignorare per assaporare il gusto di perdersi, magari percorrendone di nuove o incrociandole tra loro. E come ogni viaggio anche questo, prettamente cinematografico, avrà delle “tappe obbligate”: gli eventi speciali, ad ingresso gratuito. Appuntamenti unici, a volte in location inconsuete, pensate per esperti “viaggiatori del cinema” o per i semplici curiosi, desiderosi di assaporare una nuova scoperta. Sarà ad esempio il chiostro della biblioteca ad ospitare la proiezione di Ex Libris – New York Public Library il documentario firmato da Frederick Wiseman che non è solo un appassionante e rigoroso viaggio alla scoperta di uno tra i sistemi bibliotecari più affascinanti e complessi al mondo (basti pensare che si articola in ben 92 sedi) ma una vera e propria analisi di un modello di inclusione e condivisione culturale che anima la vita della Grande Mela. La proiezione del film premio Oscar La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro si terrà invece presso l’imbarcadero del Noncello (in via Riviera del Pordenone il 22 luglio), location tutt’altro che casuale visto il tema del film e… non ci spingiamo oltre per non togliere il piacere a chi ancora non avesse visto uno dei film più visionari e romantici della stagione che oltre a ben 4 statuette vanta anche la conquista del Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di


Venezia. Tre giorni dopo – mercoledì 25 luglio – spazio al motociclismo con un film unico nel suo genere, ritrovato dopo 60 anni di oblio, che testimonia una gloriosa stagione di eccellenze italiane, innovazioni e sfide nell’eccitante mondo delle due ruote. Grazie all’impegno di Rodaggio Film, piccola ma attivissima realtà che promuove e distribuisce film indipendenti, rari o dimenticati dedicati alla cultura delle due ruote, del viaggio e dell’outdoor, ad accendere il grande schermo sarà infatti la versione restaurata de I fidanzati della morte di Romolo Marcellini, una storia di amore, rivalità e passioni ambientata nel folle mondo delle corse in motocicletta degli anni ’50, girata durante le maggiori competizioni del tempo. Varia e articolata anche la proposta delle due salette che resteranno aperte tutti i giorni di luglio ed agosto ad eccezione delle domeniche. Qui si alterneranno da una parte (in SalaTotò) i grandi successi più apprezzati dal pubblico di Cinemazero e dall’altra (SalaPasolini) una selezione degli “svisti di stagione”, quelle opere che non sono riuscite a trovare spazio nella programmazione ordinaria ma che possono essere apprezzate appieno solo sul grande schermo. Tra gli intrighi di Assassinio sull’Orient Express, il cinismo dei protagonisti di A casa tutti bene e la tensione de Il filo nascosto ci sarà dunque solo l’imbarazzo della scelta per quanti vorranno rinfrescare il corpo (l’aria condizionata è un confort a cui non si può rinunciare d’estate) e la mente con il cinema d’autore. Anche all’interno di questa programmazione non mancheranno gli appuntamenti speciali che, quest’anno, prenderanno forma di due mini rassegne tematiche. La prima, in SalaTotò, ruota attorno alla nostra Regione e presenterà, ogni giovedì e venerdì, 4 film che, in maniera diversa, hanno un legame con il nostro territorio. È il caso di When Pig Come di Biljana Tutorov – distribuito dalla ArchFilm di Gorizia – che racconta la storia, straordinaria nella sua quotidianità, di Dragoslava, una donna serba che ha quattro televisori, tre nipoti, due migliori amiche e un marito con cui litiga per il telecomando. Dai suoi occhi e dalla sua vita emerge come i media e la politica entrino nella vita familiare (sua e nostra) e come si possano “affrontare” con umorismo e determinazione per contribuire, ognuno nel suo piccolo, a migliorare il nostro mondo. Friulani, anche se per motivi diversi sono anche The new wild di Christopher Thomson (di origini londinesi ma adottato da Dordolla dov’è ambientato il suo lavoro e dove vive da quasi 7 anni) e Resina, del lignanese Renzo Carbonera. Entrambi già presentati dagli autori a Cinemazero questo inverno verranno riproposti sempre secondo la formula di un doppio appuntamento. La rassegna si chiude con un film che pur non provenendo in maniera diretta dal FVG è strettamente legato alla nostra realtà grazie all’intervento, come distributore, della friulana TuckerFilm. È il caso di Manuel, l’acclamato esordio di Dario Albertini, un racconto di formazione che si concentra sui ragazzi di periferia, quelli che, nella vita, «devono fa' er doppio della fatica», se non «er triplo». Sempre quattro saranno anche gli appuntamenti con gli “Svisti d’autore”. In SalaPasolini, all’interno della programmazione dedicata ai migliori film non ancora trasmessi a Cinemazero, ogni martedì e mercoledì abbiamo selezionato quattro gioielli assolutamente imperdibili per gli amanti del grande cinema d’autore. Si parte con A beautiful day di Lynne Ramsay, un perturbante thriller psicologico, premiato a Cannes, nel quale le vite due uomini, entrambi coinvolti nel mercato del sesso ma da due punti di vista opposti, si intrecciano in una storia dalle mille sfaccettature. Premio festivaliero, questa volta il Leone d’Argento alla sceneggiatura, per Paradise di Andrey Konchalovskiy, dove l’autore confronta tre destini con l'orrore della guerra, in una riflessione sulla condizione umana di stringente attualità. Stesso scenario bellico, anche se da un punto di vista completamente diverso, che troviamo anche in Foxtrot di Samuel Maoz che il Guardian ha sintetizzato alla perfezione con tre aggettivi: feroce, urgente, coraggioso. Chiude questo ciclo Loveless di Andrey Zvyagintsev. Un dramma familiare – tutto nasce dal divorzio, non certo semplice, di una coppia di genitori con un figlio dodicenne – dove fin da subito traspare l’intenzione del cineasta russo di realizzare un’opera di denuncia di un'intera società.


Domani accadrà ovvero se non si va non si vede

PREMIO SERGIO AMIDEI

Gorizia - dal 12 al 18 luglio 2018 Ritorna l’appuntamento annuale con il 37° Premio Amidei – Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura che si terrà nella storica cornice del Palazzo del Cinema-Hiša Filma e del Parco Coronini Cronberg a Gorizia. Il Premio Amidei si distingue per la grande capacità di raccontare l’evoluzione della sceneggiatura promuovendo il dialogo tra grandi autori, sceneggiatori, accademici, amanti e curiosi del cinema. Infatti fin dalla sua prima edizione la manifestazione si è posta l’obiettivo di approfondire il ruolo della sceneggiatura per accompagnare il pubblico in un continuo percorso di esplorazione nella vastità delle forme di scrittura per il cinema, la televisione e il web. Proprio la sceneggiatura, attraverso uno strutturato e armonico intreccio narrativo, assume un ruolo dominante nel raccontare realtà, nuove prospettive e mutamenti che stimolano lo spettatore a intraprendere un processo identitario. Anche l’edizione 2018 promette un’interessante e ragionata proposta culturale dove il Premio alla migliore sceneggiatura “Sergio Amidei” - attribuito alla sceneggiatura che più si distingue per originalità e capacità di sperimentare nuove formule narrative, oltre che per l’attenzione alla realtà sociale e ai temi emergenti del mondo contemporaneo – vedrà in concorso 7 film di produzione italiana ed europea scelti tra quelli usciti nelle sale durante la stagione cinematografica 2017-18. Info: www.amidei.com

LAGO FILM FEST

Revine Lago (Tv) - dal 20 al 28 luglio 2018 Nato nel 2005 nella suggestiva località lacustre di Revine Lago (TV) e giunto alla sua quattordicesima edizione, il Lago Film Fest è un festival internazionale di cortometraggi, documentari e sceneggiature. Lago Film Fest è una woodstock cinematografica, una grande pellicola che ha per trama le storie che ogni anno si intrecciano alle increspature del lago. Una dimensione reale quanto irreale dove il cinema è filo conduttore e allo stesso tempo il pretesto per incontrarsi, sperimentare e creare. Nove giorni di incontri, video, workshop, performance artistiche, musica e ospiti illustri in riva al lago, tra le case di pietra per vivere un’esperienza unica, sospesa nel tempo. Info: www.lagofest.org

EDERA FILM FESTIVAL

Treviso, cinema Edera - dal 2 al 5 agosto 2018 L’Edera Film Festival nasce per ospitare opere di filmmakers emergenti, impegnati a narrare la realtà e le sue trasformazioni, con particolare attenzione alla capacità di penetrare le contraddizioni del mondo contemporaneo e sperimentare forme di linguaggio originali e innovative. Giurie di esperti e addetti ai lavori assegneranno i premi per ciascuna delle categorie in cui è articolato il festival: cortometraggi, documentari, lungometraggi. L’edera è il simbolo del festival, non solo come richiamo ad una pianta che si sviluppa e si arrampica, metaforico auspicio alla carriera dei giovani filmmakers nella fase ascendente del proprio percorso artistico, ma anche come omaggio alla storica sala d’essai del capoluogo trevigiano in cui si svolgerà la kermesse. Info: www.ederafilmfestival.it

CORTOMONTAGNA -

BANDO DI CONCORSO Tolmezzo (Ud) - dal 29 novembre al 2 dicembre 2018 C'è tempo fino al 30 settembre per partecipare a Cortomontagna, la sezione video del premio Leggimontagna ideata dal direttore della fotografia Dante Spinotti e giunta alla 4^ edizione. Basta inviare alla segreteria del Premio uno, due o tre (numero massimo per ogni autore) cortometraggi che non superino i 15 minuti (esclusi i titoli di coda). Il tema è naturalmente la montagna e in particolare "la montagna dal vivo", ovvero raccontata attraverso immagini che esprimano l’interazione dell’autore con l’ambiente montano dal punto di vista che più lo rappresenta. Possono competere video realizzati dal 2013 a oggi attraverso qualunque strumento di ripresa, incluso lo smartphone. A decretare i vincitori sarà una giuria composta da appassionati di video produzioni, arti visive, alpinismo e montagna. La premiazione avrà luogo nell'ambito del festival Cortomontagna 2018 che si svolgerà a Tomezzo dal 29 novembre al 2 dicembre con il consueto, fitto calendario di incontri e la presenza di personaggi di spicco del cinema. Bando e schede di partecipazione su www.leggimontagna.it. Info: info@leggimontagna.it, 0433 487740

L n c s d d r o e a c z s S v t P b m z c n to la “ a N B d L C m c O d P s


SCUOLA DI MUSICA “SALVADOR GANDINO”

Barchessa Est Villa Correr Dolfin Via Correr n. 69 - 33080 Porcia tel. 0434 590356 cell. 335 7814656 ass.gandino@iol.it www.musicaporcia.it

La Scuola di Musica “Salvador Gandino” nasce nel 1980. È aperta a tutti coloro che vogliono accostarsi allo studio di uno strumento sia per puro divertimento personale che per desiderio di intraprendere una futura carriera artistica. L'obiettivo primario è offrire un’educazione musicale di base e preparare gli allievi per l’esame di ammissione all’Università della Musica (ex-Conservatori), con la collaborazione di insegnanti qualificati per ogni singolo strumento. Attualmente la Scuola di Musica conta circa 270 allievi. La Scuola dedica un’attenzione particolare ai più piccoli con il corso di Propedeutica Musicale, nel quale i bambini dai 3 anni in su incontrano la musica attraverso il gioco in uno spazio a loro appositamente dedicato e con la strumentazione idonea. Propone inoltre spettacoli e Lezioni Concerto in collaborazione con le realtà scolastiche locali. È attiva l’Orchestra “Salvador Gandino”, formata dagli allievi di tutte le classi di strumento. Nel 2016 nasce anche il Coro di Voci Bianche “Salvador Gandino” diretto dalla prof.ssa Daniela Nicodemo. La Scuola organizza, inoltre, Master Classes dedicate a singoli strumenti musicali per approfondire le tematiche e le prassi esecutive. Offre consulenza alla compilazione delle pratiche di iscrizione agli esami Pre-Accademici e di Ammissione presso i Conservatori Statali di Musica.

Direttore prof. Giampaolo Doro Anno scolastico 2018/2019 Mercoledì 12 Settembre dalle 15.30 alle 18.30 SCUOLA APERTA Vieni a conoscere e a provare lo strumento che più ti piace! Venerdì 14 Settembre dalle 17.00 INCONTRO tra insegnanti, allievi e genitori per concordare gli orari delle lezioni e perfezionare l’iscrizione Lunedì 17 settembre INIZIO CORSI


I Nostri Viaggi di Gruppo 08/07: Venezia ² Il Ghetto ebraico e le sue Sinagoghe 13 -20/07: Tour della Romania in volo 14-15/07: Il trenino rosso del Bernina e Livigno 21/07: Padova, Mirò e la navigazione sul Bacchiglione 29/07: Venezia - Giudecca, San Giorgio e Lazzaretto Nuovo 15/08: Ferragosto a Merano, Castel Thun e Val di Non 01-02/09: Weekend tra San Marino ed Urbino 02/09: F.I.C.O.- Le eccellenze enogastronomiche italiane 08-09/09: Il trenino rosso del Bernina e Livigno 08-09/09: Il lDJR G·,VHR H OD )UDQFLDFRUWD 0DURVWLFD H LO ´1RELO =LRJR GH OL 6FDFcKLµ 09/09: Il Burchiello e le ville venete lungo il Brenta 15-22/09: Alla scoperta del Portogallo da Intenditori 16/09: Ferrara, la città degli Estensi 23/09: CaSRUHWWR OD QDYLJD]LRQH VXOO·,VRQ]R e Rosazzo 24-29/09: Tour della Sardegna 28-30/09: 7RXU GHOO·,VROD G·(OED O·Lsola GHOO·,PSHUDWRUH 29/09: Venezia ² Il sestiere di Castello & ¬ 30/09: A Chioggia e Comacchio per la festa dell·anguilla 05-07/10: La 0DUHPPD O·$UJHQWDULR H O·LVROD GHO *LJOLR 06/10: La Festa del pane ed dello strudel a Bressanone 09-14/10: Tour della Puglia ed i sassi di Matera 14/10: Sui colli Euganei - $UTXD· 3HWUDUFD H 9LOOD 3RLDQD 15- *UDQ WRXU GHOO·$QGDOXVLD 20/10: Mantova e la navigazione sul Mincio 20- $ 3HUXJLD SHU O·(XURFKRFRODWH 21/10 , FRORUL GHOO·DXWXQQR OXQJR LO 6LOH e Treviso 27/10: Venezia - I giardini segreti della Serenissima 31/10-08/11: Magica Persia 24/11: Venezia ² La musica nella Serenissima $O ODJR G·,VHR FRQ LO WUHQR GHL VDSRUL 15/12: Venezia ² I palazzi della Serenessima

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