GUBBIO quindicinale d’informazione Mercoledì 15 Novembre 2017 Anno V Numero 81
RIAPRITE LE INDAGINI
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C’È UN ASSASSINO TRA NOI. RESTA UN MISTERO L’OMICIDIO DI MAURETTA FONDACCI. A 20 ANNI DI DISTANZA NON C’È UN COLPEVOLE TRA INQUIETANTI INTERROGATIVI. NON SI INDAGA PIÙ ANCHE SE NEL 2015 LA TRASMISSIONE “CHI L’HA VISTO?” NEL RICOSTRUIRE LA VICENDA AVEVA DATO QUALCHE SUGGERIMENTO
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GIUSTIZIA PER MAURETTA
SONO PASSATI VENT’ANNI DALL’OMICIDIO DI MAURETTA FONDACCI. IL DELITTO È RIMASTO IMPUNITO. UNA STORIA INQUIETANTE CON LE INDAGINI ACCANTONATE. I FAMILIARI NELLA TRAGICA RICORRENZA HANNO VOLUTO RICORDARLA CON UNA SERATA DI PREGHIERA PER DIRE BASTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE di MASSIMO BOCCUCCI
Quella tragedia è rimasta tristemente nella stosato sul sedile in un bagno di sangue, ritrovato ria della città come una pagina tra le più brutte di lì a poco dal fratello. Il 2 dicembre 1997 venne e angoscianti. È ancora oggi un mistero l’omiciarrestato Mauro Ronchi, rilasciato il 29 marzo dio di Mauretta Fondacci che appena trentu2000 dopo la sentenza in appello e la battaglia nenne il 6 novembre 1997 venne brutalmente legale condotta dall’avvocato Carlo Pacelli per freddata con tre colpi di fucile nelle campagne farlo scagionare. Le indagini non hanno mai eugubine. Il delitto è rimasto senza un colpevole chiarito i misteri attorno al delitto e a nulla sono a distanza di vent’anni. Chiedere verità e giustiserviti i ripetuti appelli, anche dall’altare dei zia è il minimo. Potrebbero essere riaperte le parroci Don Cristoforo Przyborowski e Don indagini, riprendendo a scavare tra l’analisi dei Armando Minelli, perché il responsabile si asUn frame da Chi l’ha visto reperti e le ricostruzioni dentro e fuori la vita sumesse le sue responsabilità costituendosi (ci della giovane. Scoprire la verità è ancora possibile. Un giallo irha provato anche Ceccobelli il 6 novembre scorso nella serata risolto dopo le indagini indirizzate verso Mauro Ronchi, oggi di preghiera a San Francesco). Una telefonata anonima, dopo i cinquantunenne, all’epoca condannato all’ergastolo in primo funerali della ragazza, ha indirizzato i carabinieri: “Un ragazzo grado e poi assolto con formula piena in appello e in Cassadi Casamorcia dà fastidio alle donne”. Così nel mirino è finizione con il risarcimento di 160mila euro per aver passato in to Mauro Ronchi, operaio coetaneo di Mauretta e residente a carcere oltre due anni. I familiari hanno voluto ricordare Maupochi metri dal negozio di lei anche se non ci sarebbero stati retta nella chiesa di San Francesco con una serata di preghiera, rapporti tra i due. presieduta dal vescovo Mario Ceccobelli, per dire basta alla CHI L’HA VISTO Il caso era riemerso il 25 novembre 2015 in violenza sulle donne. “Vent’anni sono passati - è stato scritto una puntata della popolare trasmissione “Chi l’ha visto?”, con sui manifesti -, ma il ricordo di te è vivo nella mente di chi ti una ricostruzione minuziosa e i pressanti appelli dei familiari ha voluto e ti vuole bene”. Mauretta venne uccisa sulla strada (“Chi sa parli”) nella speranza di riaprire qualche pista. La conche da Bevelle, dove risiedeva con i genitori, conduce a Loreto. duttrice Federica Sciarelli introducendo il servizio ha definito Era il primo pomeriggio di quel 6 novembre del 1997 quando il caso “non come un semplice omicidio irrisolto ma un delitto il carnefice, che evidentemente ne conosceva le abitudini, l’ha su cui non si è mai capito nulla”. Giuseppe Rinaldi, autore del ammazzata mentre alla guida della sua Opel Corsa stava ragservizio-inchiesta del programma di Rai Tre, si chiedeva quali giungendo il negozio di pasta fresca che gestiva a Casamorcia analisi, oltre alla perizie balistiche, vennero svolte allora e se insieme al fratello Maurizio. le odierne e più sofisticate tecnologie avrebbero potuto porLA STORIA Tre colpi esplosi da un fucile a pallettoni calibro tare a risultati più concreti. Il servizio si concludeva mostran12 a elica, in uso per la caccia al cinghiale, dall’esterno del vedo ai telespettatori in un sacco sigillato le copertine dei sedili tro del finestrino. Il primo colpo partito da una distanza di 2-3 dell’auto di Mauretta, restituite dai carabinieri alla famiglia, e metri è servito per frantumare il vetro lato guida, gli altri due avanzando due domande: “E se queste venissero analizzate? Se sparati da pochi centimetri l’hanno uccisa. Nessuna traccia dei la verità per arrivare all’assassino di Mauretta non si trovasse bossoli dei proietti. Un’esecuzione spietata con il corpo riverfuori da quella macchina ma dentro?”.
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I giovani scappano via
ATTUALITÀ
FUGA DALLA CITTÀ. IL TESSUTO SOCIALE ED ECONOMICO IMPOVERITO ALIMENTA LE PARTENZE. GUBBIO REGISTRA PERDITE MOLTO PIÙ ALTE DELLA MEDIA REGIONALE E NAZIONALE. IN 5 ANNI QUANTI HANNO TRA 25 E 40 ANNI SONO SCESI DA 6.595 A 5.712. NELL’ULTIMO ANNO SITUAZIONE AGGRAVATA
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Futuro ad alto rischio per le giovani generazioni eugubine. Non vanno infranti i sogni né spezzate le ali: la speranza è un valore da incoraggiare e alimentare con soluzioni concrete. Ma Gubbio vive un periodo storico drammatico per la crisi economica e sociale che ricorda i tempi dell’emigrazione e mette a nudo tutta l’inadeguatezza della classe politica e dirigente che pensa soprattutto al proprio tornaconto e al potere, senza proporre alcuna soluzione efficace per invertire la tendenza. La fuga dei giovani dalla città sta raggiungendo livelli impressionanti, superiori alla media regionale e nazionale. Gubbio nella fascia di età da 25 a 40 anni registra perdite nel quinquennio, dal primo gennaio 2012 al 1 gennaio 2017, nell’ordine del 13,8%, a fronte di una media umbra del 10,4% e nazionale dell’8,5%. Quanti hanno tra 25 e 40 anni sono scesi da 6.595 a 5.712. Registrano un segno rosso minore la vicina Umbertide (8,2%, anche se l’incidenza di stranieri residenti è superiore) e Assisi (6,2%). Nell’ultimo anno, tra il 2016 e il 2017, il dato di Gubbio è tra i più negativi con il 3,2% di perdite. Peggio stanno solo Amelia (5%), Corciano e Magione (4,4%), Narni (4,2%), San Giustino (4,1%), Todi (3,9%) e Bastia Umbra (3,3%). L’agenzia Mediacom043 ha reso pubblici i dati con un focus sulla situazione regionale e nelle singole realtà comunali umbre. La fuga è verso altre città d’Italia ma sono in molti che si spingono all’estero dove le condizioni di vita e i dati sulla crescita sono nettamente superiori a quelli italiani.
ANALISI DEI DATI La crisi a Gubbio investe i due gruppi del cemento con l’indotto, mentre risalta l’assenza di un tessuto di piccola media impresa. Il settore pubblico è ingolfato dal debiti che travolgono il Comune e non ci sono all’orizzonte, almeno per ora, operazioni destinate a dare ossigeno con il precariato che ha preso il sopravvento “drogando” sull’intero territorio nazionale i dati sulla ripresa occupazionale. A livello metodologico è stata presa in esame la fascia d’età dai 25, cioè quella in cui sono massime le potenzialità in termini di produttività. Le cifre dimostrano - evidenzia Mediacom043 - significa che il futuro non è roseo. La fotografia dell’Umbria rivela uno scenario allarmente perché in 19.049 della fascia 25-40 anni se ne sono andati via. FATTORE VECCHIAIA Il bilancio sociale dell’Inps regionale rivela che perfino gli stranieri, dopo anni di arrivi, cominciano ad abbandonare questa terra. Se i giovani se ne vanno è perché conclusi gli studi diventano consapevoli delle grandi difficoltà che ci sono. L’Umbria è già da tempo ai primi posti in Italia per numero di anziani over 75 e questo fattore aggrava ancor più il quadro. I giovani non scappano per tentare il colpo di fortuna, ma per cercare una speranza di vita e di realizzazione personale. Una speranza che Gubbio e l’Umbria in questo momento storico non riescono a dare. R.Bar.
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ATTUALITÀ
INVISCHIATI NELLA GESENU TRA MULTE E RINCARI LA TASSA SUI RIFIUTI È DESTINATA AD AUMENTARE ULTERIORMENTE. I RIFIUTI PORTATI FUORI REGIONE COSTANO SEMPRE DI PIÙ. GUBBIO STA CON IL CARROZZONE REGIONALE
Una multa di 900mila euro alla Gesenu, mentre iI trasporto dei rifiuti fuori dall’Umbria costa 7 milioni. Ecco un altro salasso per i cittadini umbri, compresi gli eugubini perché si sa che il Comune di Gubbio sta sempre aggrappato ai carrozzoni del sistema di potere politico-istituzionale della regione che continua a costare un sacco di soldi. La multa è quella scaturita dall’accertamento fiscale della Guardia di Finanza avvenuto l’estate scorsa e a seguito del quale Gesenu dovrà versare 900mila euro all’Agenzia delle Entrate. Una verifica legata a filo doppio all’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Perugia. Così l’accertamento fiscale ha guardato con grande attenzione la partita legata alle fatture che per l’inchiesta penale “sono state emesse in maniera fasulla”. C’è poi la questione extra-costi che Gesenu sostiene per trasportare i rifiuti fuori re-
gione e nelle altre discariche dell’Umbria: il costo aggiuntivo a fine anno sarà di 7 milioni. LE RIPERCUSSIONI Gli extra-costi sono stati pagati ai gestori esterni e si stanno richiedendo ai soggetti che utilizzano il servizio. Gesenu fa sapere che con i Comuni dell’ex Ati 1 come Gubbio non ci sono problemi e il rapporto è definito: gli enti hanno inserito nei loro bilanci le tariffe che sono state chieste. Perugia chiede, Gesenu chiede, il Comune di Gubbio esegue, gli eugubini pagano: più o meno funziona così in nome del perfetto allineamento politico al di là delle diatribe e lotte interne al Pd più per le poltrone che per i problemi della gente. Il conto lievita e Gesenu vuol rientrare delle spese. A fine anno il conto salirà appunto fino a 7 milioni. Come? Difficile immaginare una strada diversa dalle bollette. M.Boc.
ATTIVITÀ Il Comune ha chiuso il cerchio dopo un anno di attesa. Nella gestione coinvolte le società sportive
PALESTRE, CONVENZIONE FIRMATA
La convenzione c’è. Le palestre scolastiche adesso sono in regola con il Comune che ha completato l’iter degli atti, rispondendo alle ripetute sollecitazioni della Provincia in una vicenda che si è trascinata per quasi un anno. C’è l’affidamento degli impianti dalla Provincia al Comune che a sua volta coinvolge le società sportive per il sub-affitto. Si tratta delle palestre annesse al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”, ovvero la sede di via Carducci e quella in via dell’Arboreto, e del polo tecnico “Cassata Gattapone”. È previsto che per le due palestre del polo tecnico “CassataGattapone” vi sia un rimborso annuo di 7.000 euro, mentre per le due palestre del polo liceale “Mazzatinti” il canone annuo sia
di 5.000 euro. Questa convenzione avrà durata fino al 30 settembre 2022 e prevede un importo di lavori di 170.207,33 euro. Le palestre sono state utilizzate finora dall’Asd Basket Gubbio, l’Asd Pallavolo Gubbio, il Csi che hanno manifestato l’intenzione di eseguire, a propria cura, i lavori di adeguamento antincendio e strutturale al fine di proseguire nella gestione e fruizione. Il Comune s’impegna a contribuire con 30.000 euro. Resta il giallo della palestra concessa dal Comune nei mesi estivi in comodato d’uso gratuito per un attività privata senza alcun contratto né le condizioni minime. Non sono esclusi esposti e interventi per verificare la regolarità delle procedure.
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CULTURA
“SALVIAMO SAN FELICISSIMO”
L’APPELLO DEL PROFESSOR BRUNO CENNI: EVITARE LA DISTRUZIONE DELLA CHIESA DIETRO IL CIMITERO Non può cadere nel vuoto l’appello del professor Bruno Cenni. Il professore, storico ed esperto d’arte, ha mandato un segnale molto forte: “Salviamo dalla distruzione la cappella e la sacrestia della chiesa di San Felicissimo senza tetto. Sotto il pavimento, una decina di anni fa è emerso un grande sarcofago romano con le ali sulla copertura. Era una chiesa attiva all’epoca di Sant’Ubaldo, a cui il vescovo riservò un documento”. Questo luogo di culto è collocato alle pendici della catena appenninica, alle spalle del cimitero cittadino. L’area anticamente era adibita a necropoli e venne costruita sopra un tempio dedicato alla dea Vesta con un rifacimento riferibile alla metà del XIII secolo. QUANTE TESTIMONIANZE Presenta incorporati o riportati nei muri frammenti di marmi, plutei, piedritti, sarcofagi e altro materiale altomedioevale, proveniente, almeno in gran parte, dall’antica e vicina necropoli. Un’urna funeraria, rinvenuta nell’800, trasfe-
rita al Museo Diocesano, conserva le reliquie del santo, giovane pastorello martire di Nocera Umbra, a cui è dedicata. Dalla chiesa proviene anche il sarcofago conservato al museo civico del palazzo dei Consoli. Il più antico documento che ne attesta l’importanza è un donazione del vescovo Ubaldo Baldassini datato 7 maggio 1160, pochi giorni prima della morte. La copertura dell’edificio un tempo era realizzata con volta a botte poggiante nei fianchi su una sequela di arcate acute. Circa mezzo secolo fa le reliquie del santo e una tavola cinquecentesca raffigurante Gesù di Nazareth, attribuita a Tommaso Nelli, assieme a mobili e cimeli religiosi furono trasportati nella chiesa di San Nicolò risalente al XII secolo e situata in via Ducale.
SCUOLA Italiano e matematica trascinano l’istituto eugubino con numeri sopra la media nazionale
INVALSI DA PRIMATO PER IL “MAZZATINTI”
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Sopra la media nazionale: questo il risultato ottenuto dal polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” guardando la pubblicazione dei risultati delle rilevazioni nazionali dell’Invalsi, le prove attitudinali a risposta secca finalizzate alla misurazione degli esiti di apprendimento dell’italiano e la matematica nella scuola secondaria di secondo grado. Il liceo eugubino ha confermato il trend positivo con gli ottimi risultati nella media complessiva degli indirizzi classico, scientifico, scienze umane, sportivo e artistico. Sono risultati di particolare rilievo i livelli raggiunti dagli studenti del classico e lo scientifico. L’Invalsi restituisce, infatti, anche i dati disaggregati per indirizzo di studio. Al “Mazzatinti” hanno quindi potuto verificare il risultato specifico delle materie, come la matematica per lo scientifico e l’italiano per il
classico. Le classi dell’indirizzo scientifico hanno raggiunto in matematica risultati fino al 76,3%, a fronte di una media dei licei scientifici del centro Italia che si attesta sul 67,3%. Le classi del classico sono arrivate fino al 74,3% rispetto alla media del 71,9%. Il livello raggiunto acquisisce un valore superiore per il fatto che le prove sono state svolte dagli studenti nella massima regolarità e nel pieno rispetto del protocollo, come attestato dallo stesso Invalsi che in tutte le classi ha rilevato l’assoluta assenza di comportamenti scorretti e opportunistici (cheating). “È un risultato di altissimo livello - dice il dirigente scolastico, Maria Marinangeli - che premia lo sforzo quotidiano in classe dei docenti e le attività di programmazione sul lungo periodo. Siamo spronati a fare sempre di più e meglio”.
POLITICA
Pronti a tornare al governo della città
INTERVISTA AD ANDREA SMACCHI, ELETTO ALL’UNANIMITÀ SEGRETARIO DEL PD. “PER LA PRIMA VOLTA TUTTA L’UNIONE COMUNALE SI È SCHIERATA AL MIO FIANCO. FINALMENTE SIAMO UNITI E NON DIVISI. IN CITTÀ C’È UN’EMERGENZA LAVORO. SERVONO AMMINISTRATORI COMPETENTI E PREPARATI” di MASSIMO BOCCUCCI
Smacchi, perché ha deciso di fare il segretario dell’Unione Comunale essendo già, unico caso in Italia, consigliere regionale e membro dell’assemblea nazionale del Pd? “Mi é stato chiesto da tanti amici. La mia candidatura, unico caso nella storia del Pd eugubino, è stata sottoscritta da tutti i 60 membri dell’Unione Comunale. Dopo tante divisioni e tensioni, sulla mia persona è stato possibile trovare l’unanimità dei consensi. Dopo ben sei mandati elettivi nelle istituzioni, di cui quattro in Comune e due in Regione, ho sentito la necessità di impegnarmi in un ruolo nuovo che è fonte di responsabilità e anche motivo di grande orgoglio”. Si può considerare la sua una candidatura e un’elezione a sorpresa? “La mia candidatura è maturata negli ultimi giorni anche in conseguenza di quello che è stato l’andamento del congresso cittadino. Io e la mia lista ‘Uniti per Vincere’ abbiamo sin dall’inizio lavorato con uno spirito inclusivo e soprattutto volto a superare tutte quelle divergenze che in passato hanno portato a fratture e divisioni, spesso frutto più di incomprensioni o antipatie personali che della diversità di vedute politiche”. Non teme che il Pd di Gubbio possa dare all’esterno l’immagine del partito con un uomo solo al comando? “La funzione del segretario è in prevalenza quella di coordinare una squadra composta di persone preparate, competenti e motivate. Abbiamo iniziato cambiando tre dei quattro segretari di circolo; abbiamo continuato rinnovando al 70% i membri dell’Unione Comunale: 42 su 60 non hanno mai fatto parte di organismi del Pd. Completeremo la squadra con la nomina della nuova segreteria sempre con l’obiettivo di includere e mettere a disposizione del partito, e quindi della città, le persone migliori”. Qual è il primo obiettivo che si pone in una città che vede il Pd all’opposizione dal 2001 escludendo una parentesi dal 2011 al 2013? “Il primo obiettivo del Pd di Gubbio sarà ridare credibilità e forza alla sua azione politica, ritornando nei territori e tra la gente, presentando proposte che possano fare il bene di questa nostra realtà”. Come valuta l’attuale lo stato di salute della città? “Mi hanno appena detto che in corso Garibaldi altri sette negozi chiuderanno i battenti entro la fine dell’anno. C’è la caccia al posto di lavoro da commesso, anche da parte di giovani laureati, presso i nuovi supermercati. L’abbandono della città da parte dei nostri migliori giovani dopo l’universi-
tà, in cerca di lavoro e di una prospettiva di vita, è un problema serissimo che dovrebbe far tremare i polsi a ogni amministratore. Ecco, questa Gubbio non ha futuro. Non è questa la città che vogliamo. È necessario ricreare le condizioni perché i segnali di ripresa economica in atto si trasformino al più presto in posti di lavoro sul territorio”. È vero che guiderà il partito all’accordo con Filippo Mario Stirati per un nuovo centrosinistra nel 2019? “È vero che il Pd farà di tutto per tornare al governo della città. È vero che il sindaco Stirati e la sua coalizione saranno interlocutori nella costruzione della prossima compagine di governo cittadina. È vero altresì che ormai gli schemi che hanno caratterizzato la politica negli ultimi anni sono completamente saltati.
Terre Roveresche pensa a Sant’Ubaldo
CURIOSITÀ
IL NEONATO COMUNE DEL PESARESE STA SCEGLIENDO IL PROPRIO PATRONO. PER ORA HA PROPOSTO SANTA LUCIA COME SOLUZIONI PROVVISORIA, MA È PREVISTA UNA CONSULTAZIONE POPOLARE CON UNA TERNA CHE COMPRENDE IL VESCOVO BALDASSINI
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Il Comune di Terre Roveresche, in provincia di Pesaro e Urbino, conta 5.300 abitanti ed è stato istituito il primo gennaio 2017 con una legge regionale delle Marche che ha sancito la fusione di Barchi, Orciano di Il Comune di Terre Roveresche Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro. I quattro Comuni sono stati raggruppati in un’unica realtà territoriale che si estende su 70,37 chilometri quadrati per un totale, frazioni comprese, di 17 centri abitati. La sede del comune sparso di Terre Roveresche si trova a Orciano di Pesaro. Entro la fine di novembre si conosceranno il patrono ufficiale e lo stemma. Santa Lucia è stata indicata dal consiglio comunale come patrona provvisoria per adempimenti da assolvere. Il sindaco Antonio Sebastianelli ha annunciato una consultazione popolare per la scelta definitiva. Sono tre i Santi presi in considerazione: Ubaldo, Pasquale e Giovanni XXIII. La popolazione di Terre Roveresche riceverà a domicilio la scheda quasi completata in ogni sua parte grafica sulla quale esprimersi per la scelta definitiva del patrono. Con ogni probabilità entro novembre l’intero lavoro sarà completato e si conosceranno i risultati. Ci sono molti interventi sui social e si parla di Sant’Ubaldo, sul quale si riversano consensi e riflessioni.
8/10 DICEMBRE
Mercatini di Natale BOLZANO INNSBRUCK TRENTO
di ROBERTO BARBACCI
LA STORIA C’è un filo conduttore che lega i Della Rovere a Barchi, centro di grandi attenzioni da parte dei duchi di Urbino, ed è proprio Sant’Ubaldo, patrono di Barchi, sin da quando, durante un pellegrinaggio, vi fondò un centro spirituale e forse la stessa chiesa del castello a lui dedicata fin dal medioevo. I duchi di Urbino ne furono sempre devoti. A lui si rivolsero nei momenti in cui le casate sembravano dover finire per mancanza di figli maschi. In tante occasioni i duchi si rivolsero al santo mostrando devozione e riconoscenza attraverso la costruzione o con l’ampliamento di chiese o basiliche, o coniando monete con la sua effigie. La chiesa del castello di Barchi fu allungata e maggiormente ornata agli inizi del ‘600. Fu riconsacrata il 20 agosto 1605, dedicandola di nuovo a Sant’Ubaldo in onore della nascita del principe ereditario. Nel 1644 i priori di Barchi ottennero da quelli di Gubbio la mitria originale del santo tolta dal suo corpo incorrotto: Domenico De Grandis la scambiò con una di “ugual valore” da porre sul corpo. Oltre alla mitria, a Barchi si conservano nella chiesa parrocchiale, un tempo collegiata di Sant’Ubaldo oggi detta della Resurrezione, due immagini: in una il “Visaccio” lo ha dipinto con un meraviglioso abito sul quale campeggia lo stemma di Barchi, mentre nell’altra è raffigurato ai piedi della croce. La statua di Sant’Ubaldo, da 800 anni patrono di Barchi, lo rappresenta con il paese in mano pronto a proteggerlo.
21 GENNAIO
Galleria Borghese BERNINI 5 GENNAIO
GRECCIO
Per celebrare i vent’anni dalla sua riapertura, la Galleria Borghese ospita una grande mostra dedicata a GIAN LORENZO BERNINI con oltre 80 opere esposte
Gita al Santuario e Rievocazione del Presepe Pullman GT da Gubbio Mezza Pensione Accompagnatore
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ULTIME 3 CAMERE
Partenza da Gubbio in pullman GT Visita guidata al Santuario – Pranzo Partecipazione Rievocazione Storica
ISCRIZIONE ENTRO IL 30/11
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Pullman GT da Gubbio Colazione in autogrill Ingresso Mostra & visita guidata alle sale di Villa Borghese Auricolari obbligatori – Assicurazione Accompagnatore agenzia
ISCRIZIONE ENTRO IL 20/12
SALUTE Il programma del nutrizionista Guido Monacelli si apre all’Etiopia per combattere gravi patologie
PROGETTO “BEN...ESSERE” TRA PREMI E NUOVE FRONTIERE
Si prepara la nuova campagna nel segno della salute e del buon vivere. Il progetto “Città del Ben... essere”, portato avanti attraverso la collaborazione tra il Centro studi nutrizione umana (Cesnu), con il patrocinio dell’Adi, e l’Usl 1 sotto il coordinamento del nutrizionista Guido Monacelli (nella foto) presidente regionale dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) guarda alla prossima sfida. “Sta per iniziare il 32° anno di attività - spiega il medico -, dopo aver raggiunto risultati misurabili nella prevenzione di gozzo tiroideo, sovrappeso-obesità femminile e pressione arteriosa, ci apprestiamo ad affrontare con decisione il tema mediterraneità e acido folico”. La bussola è un modello di dietetica di comunità che tratta la malnutrizione includendo da una parte il deficit di iodio e dall’altra il consumo eccessivo di sale, il doppio in Italia di quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, correlato all’ipertensione e all’insorgenza di gravi patologie dell’apparato
cardiovascolare come infarto e ictus. Il progetto ha appena ricevuto due premi per la migliore comunicazione orale e la migliore comunicazione poster sulla corretta alimentazione in occasione del XVII corso nazionale dell’Adi tenutosi ad Assisi. Il premio riguarda la collaborazione con l’Etiopia, dove è emerso che la popolazione soffre di gravissime forme di gozzo tiroideo. La campagna mira contestualmente a sensibilizzare quel 20% di persone che in Italia ancora non utilizza sale iodato. Nel Distretto Alto Chiascio il team guidato da Monacelli, con la dietista Elisa Bazzucchi e Giacomo Bomboletti del Cesnu, ha sviluppato il “trapianto delle calorie”, che consiste nella rinuncia da parte delle scuole a bibite zuccherate per contrastare la carie e l’obesità, organizzando l’Acqua Day, un giorno in cui si beve solo acqua: il risparmio di un euro a bibita viene portato in Etiopia per acquistare un bovino da donare alle famiglie povere.
ECONOMIA Cittadini esasperati: il Comune continua a rastrellare soldi per fronteggiare le voragini finanziarie
IMU, ALIQUOTA MASSIMA ANCHE PER ATTIVITÀ DISMESSE
Tasse senza freni e al massimo, anche per negozi e capannoni ormai in disuso. C’è chi ha dismesso per gli effetti della crisi devastante o per scelta la propria attività produttiva o commerciale, e chi è invece andato in pensione chiudendo i battenti. Ma sugli immobili grava lo stesso salasso dell’aliquota Imu come se fossero ancora utilizzati e portassero reddito. A Gubbio il Comune non guardia in faccia a nessuno e sull’aliquota generale dello 0,76 per mille, con la facoltà dell’ente di poter ridurre o aumentare l’aliquota fino allo 0,4 per mille, ha applicato il massimo aumento consentito dalla legge. Sono interessate le seconde abitazioni ma anche e soprattutto le attività produttive e professionali, tanto nel centro storico quanto nella vasta periferia. C’è chi ha provato a rivolgersi alle associazioni di categoria, ma si
è sentito rispondere che tutto l’impegno è rivolto a trattare sui tavoli nazionali mentre localmente l’amministrazione comunale approfitta della situazione per incassare altro denaro con cui fronteggiare le voragini finanziarie nei bilanci. Ne stanno arrivando di segnali in ordine sparso, con molte attività che chiudono specialmente nel centro storico e le tassazioni locali che spesso non vengono onorate di fronte al dilagare della crisi economica. Le tasse su immobili e terreni hanno raggiunto livelli insostenibili, ricordando come sia aperta la questione dei terreni promossi edificabili con il piano regolatore nel 2007 e rimasti inutilizzati. Sono state fin qui riposte le centinaia di richieste per declassare i terreni, affinché possano tornare agricoli con un abbassamento della tassazione, benché siano abbandonati. M.Boc.
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di LUIGI GIRLANDA
LE SIGARETTE DEI SANTI E I DIVIETI DI BERGOGLIO
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LA ROCCA
Uno degli aspetti più drammatici della crisi senza presi è concentrato su pochi gruppi, primo fra tutti quelcedenti che investe il mondo cattolico è senza dubbio lo dei fumatori. Sono loro i “brutti, sporchi, cattivi”, i l’analfabetismo religioso. Anche i pastori, salvo tutte peccatori da redimere, con le buone o con le cattive. le lodevoli - ma sempre più rare - eccezioni, sono nelE se non si redimono, debbono essere castigati senza la più completa ignoranza delle più elementari verità pietà. È l’eterno fariseo che ha bisogno di ringraziare di fede, anche perché al governo della Chiesa ormai il suo Dio, perché si sente moralmente ben migliore ci sono i figli di quella follia ideologica sessantottina del pubblicano: e poiché questo non può più essere che, a furia di gridare slogan insensati come “abbasso identificato nelle categorie tradizionali, rese intocil nozionismo”, ha finito per omologare tutti alla più cabili dal conformismo egemone, ci si sfoga contro il banale e crassa ignoranza. Ecco allora che i pastori si consumatore di tabacco”. Eppure in Vaticano dovrebfanno sempre più spesso paladini di banalissimi valori Un sigaro di S. Pio X bero avere conservata da qualche parte una copia del mondani che nulla hanno a che vedere con la sana dottrina catCatechismo della Chiesa cattolica, dove la distinzione fra uso e tolica. Magari si rendono simpatici ai frequentatori di qualche abuso è ben chiarita. Leggiamo infatti al numero 2290: “La virtù sagra popolare, ma evangelicamente “hanno già ricevuto la loro della temperanza dispone ad evitare ogni sorta di eccessi, l’aburicompensa” (ovvero l’abbraccio e la stima del mondo, senza riso dei cibi, dell’alcool, del tabacco e dei medicinali”. Il sano reaschiare nulla). lismo cattolico, quindi, associa l’abuso del tabacco a quello del Le varie conferenze episcopali ormai disquisiscono su tutto cibo o anche dei medicinali. Ben diverso, al numero successivo, (dalla raccolta differenziata all’inquinamento acustico, dai pequando viene detto anche del semplice uso (e non abuso) della ricoli delle onde elettromagnetiche alla piaga del lavoro nero) droga: “L’uso della droga causa gravissimi danni alla salute e alla ma si tengono ben lontane dal trattare dei valori autenticamenvita umana. Esclusi i casi di prescrizioni strettamente terapeute cattolici e non in linea quindi con il politicamente corretto tiche, costituisce una colpa grave”. Nessuna apologia del fumo, imperante. Ius soli, salvaguardia dell’ambiente e, soprattutto, quindi, solo lo stupore e la meraviglia per una battaglia politiil famigerato salutismo sono diventati gli unici valori non necally correct di Bergoglio. Magari ricordando che la storia della goziabili a cui sembra si siano votati i pastori. A tutto questo Chiesa è fatta di santi molto amati che non disdegnavano il vezviene da pensare di fronte all’ultima trovata di Bergoglio: viezo del tabacco, fedeli all’antico adagio cattolico che recita :“chi tare la vendita di sigarette in Vaticano. Plauso encomiastico non ama i vizi, non ama l’uomo”. Papa Giovanni XXXIII faceva ovviamente - di tutto il “banal grande” della retorica salutista uso (e non abuso) di sigarette in tutta tranquillità e san Pio X oldi stampo massonico liberale, ma più di qualche legittima pertre a fumare il sigaro era solito regalare delle tabacchiere ai suoi plessità in chi ancora conserva un minimo di dottrina cattolica ospiti. Nel piccolo museo che è ospitato nella sua casa natale a in zucca. In effetti, vietare la vendita di sigarette fa pensare che Riese (Treviso) esistono diverse teche che espongono i Toscani si consideri l’uso (attenzione alle parole: l’uso e non l’abuso) di che il santo usava fumare (un mozzicone di questi è addirittura sigarette come qualcosa di incompatibile con una vita cristiana. considerato come reliquia del Santo) e le tabacchiere che regaCi pensò il grande scrittore cattolico Vittorio Messori, già quallava ai visitatori. Con buona pace del furore moralizzatore dei che anno fa, a mettere in luce l’ipocrisia della nuova moda salunuovi inquisitori politicamente corretti, ma dottrinalmente figli tista legata al fumo di sigaretta usando parole forti: “Il bisogno delle ore di “catechismo” passate a giocare a ping pong. di ogni società di individuare un diavolo, un nemico, un infedele
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PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI
A cura di ANNALISA BOCCUCCI
Amore liquido, la fisionomia dei sentimenti nella società decostruita
ZYGMUNT BAUMAN RACCONTA, IN UN SAGGIO PROFETICO, L’AMORE ATTRAVERSO LE LENTI DELLA LIQUIDITÀ MODERNA Amore liquido è un saggio che, a distanza di 10 mesi dalla morte del suo autore, una delle menti più illuminate e lungimiranti degli ultimi tempi, continua a dispiegare la propria potenza e la propria indiscutibile validità. Questo testo, pubblicato da Bauman nel 2003 per la casa editrice Laterza, è un manuale sull’amore, una pellicola che mostra l’evoluzione del sentimento per eccellenza, di quello che sconvolge le nostre vite, che destabilizza, che non fa dormire, che non fa vivere, o meglio che rendeva tutto ciò possibile e tangibile. L’analisi che il sociologo propone, per altro in perfetto accordo con il suo costrutto teorico e filosofico della “società liquida”, si lega a ciò che la società moderna, sempre più intrappolata in reticoli effimeri ed evanescenti, per l’appunto “liquidi”, definisce come “amore”. Un sentimento in realtà non più così totalizzante, non più duraturo e soprattutto non più degno dell’enorme investimento e
INIZIATIVA CULTURALE
I LUOGHI E LA STORIA DI GESÙ
Nuovo progetto per l’Associazione Culturale “Benedetto XVI”, con il patrocinio del Comune di Gubbio, che torna, dopo due anni di studio profondo, con un ciclo di conferenze presso la biblioteca Sperelliana dal titolo “In illo tempore - i luoghi e la storia di Gesù”. Si tratta di scoprire, insieme ai relatori e a materiale didattico particolarmente innovativo, la storia e la vita di Gesù conoscendone, in primo luogo, il tempo storico e la fisicità geografica della sua vita, oltre che il percorso religioso. L’idea muove dalla lettura dell’opera di uno dei più grandi biblisti cattolici, l’abate Giuseppe Ricciotti, che ha scritto il suo “Vita di Gesù Cristo” proprio a Gubbio, esattamente nel monastero di san Secondo. Il materiale didattico proposto, fa sì che le conferenze non abbiano una precisa staticità, ma siano fruibili attraverso una metodologia accattivate: l’esposizione classica, l’intervista salottiera, l’uso di tecnologie e di modellini (il Tempio è stato, ad esempio, riprodotto fedelmente) oltre che dei costumi gentilmente concessi dall’Associazione “La Turba” di Cantiano. Le serate sono a tema, coniugando più forme espressive proprio per aiutare tutti a comprendere al meglio cosa sia stata la Palestina al tempo di Gesù e quale sia stata la portata rivoluzionaria della sua stessa vita. Dopo la prima serata su “Il mondo di Gesù”, che ha dato il via all’intero progetto il 9 novembre scorso con gran successo di pubblico, i prossimi incontri sono fissati per il 16 novembre su “Le pietre che gridano” (tutta la storia del Tempio, con il supporto del modellino e un viaggio virtuale al suo interno), il 23 novembre su “Et Verbum caro factum est” (la nascita di Gesù), il 30 novembre su “La luce del mondo” (la vita pubblica di Gesù) e il 6 dicembre su “Sub Pontio Pilato” (il processo e la morte del Cristo). Lo scrittore cattolico Vittorio Messori, da tempo vicino all’associazione eugubina (scrisse anche un invito alla lettura per la pubblicazione sui miracoli eugubini del 1796), ha espresso al presidente, Luigi Girlanda, il suo incoraggiamento e ha voluto concedere all’associazione la possibilità di utilizzare le sue opere, che sono delle vere e proprie pietre miliari della cultura cattolica contemporanea.
della costante energia, necessari a crescerlo e coltivarlo. Nella società moderna che corre, che lascia tutto a metà, che sacrifica le sicurezze sull’altare di una libertà vera o solo presunta, l’amore non rappresenta più un legame, è piuttosto, secondo Bauman, una connessione, destinata a svanire, a spegnersi nel momento in cui non sarà più necessaria a stabilizzarci; in quel caso altre cose, di altrettanto poco valore, prenderanno il suo posto, costringendoci a disconneterci. Il quadro delineato da Bauman è tremendamente drammatico, ma allo stesso tempo maledettamente veritiero, soprattutto se lo pensiamo in relazione alla visione della costruzione faticosa, sicuramente troppo faticosa per l’uomo della “società liquida”, dell’amore come “armonia”, come incontro di diversità destinate a compenetrarsi e ad arricchirsi senza annullarsi, da sempre presente in questa accezione nella cultura orientale, ma scomparso dal nostro orizzonte dopo l’assolutizzazione romantica di un elemento in realtà semplice e vitale.
LC3 SEMPRE PIÙ GREEN
Nuovo riconoscimento per LC3, azienda eugubina che utilizza mezzi a metano liquido: è tra le 10 aziende italiane di mobilità presenti nell’elenco delle finaliste al prestigioso Premio Sviluppo Sostenibile 2017. LC3 è oggi capofila in Europa per il numero di mezzi a ridotto impatto ambientale ed è stata selezionata come esempio virtuoso di Green Economy per i risultati ottenuti nel trasporto pesante su gomma. “Un riconoscimento che vogliamo condividere con tutti i clienti e i partner che hanno creduto nel nostro progetto”.
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LIONS CLUB GUBBIO Idea regalo Natalizia che rappresenta quelli che sono i colori della nostra passione Eugubina
Li trovate tutti i fine settimana sotto la logge dei tiratori o presso il laboratorio Ceramiche Aldo Fumanti (anche personalizzabili). È una iniziativa di beneficenza del Lions e Leo Club Gubbio
Balestrieri, doveroso intitolare una via
ATTUALITÀ
IL COMUNE HA ACCANTONATO L’INTITOLAZIONE DI UNO SPAZIO PUBBLICO ALL’ANTICA SOCIETÀ CHE TRAMANDA LA NOBILE TRADIZIONE DELLA BALESTRA. È CALATO IL SILENZIO DOPO LE POLEMICHE SULLA PROPOSTA DEL SINDACO STIRATI DI CAMBIARE DENOMINAZIONA A LARGO DEL BARGELLO
Che fine ha fatto l’intitolazione (doverosa) di uno spazio pubblico ai balestrieri? È calato il silenzio dopo le promesse e le polemiche l’anno scorso per la proposta del Comune di prevedere il cambio di denominazione di Largo del Bargello in Largo dei Balestrieri. Le reazioni hanno riguardato esclusivamente quel tipo di soluzione proposta e non certo l’opportunità unanimente condivisa di intitolare uno spazio ai veicolatori di una storica tradizione. Tanto più che nel centro storico ci sono già il Passaggio dei Bandieranti e Largo degli Alberaioli. Si attende dal sindaco Filippo Mario Stirati una soluzione alternativa da ricercare nella mappa di vie e spazi pubblici anche attorno al complesso detto del Bargello diventato sede dei balestrieri. È opinione diffusa che si può rivedere la mappa delle intitolazioni nell’area di San Martino a ridosso del Bargello, con la possibilità di rendere giustizia all’antico sodalizio e colmare così una lacuna. Un provvedimento del genere non richiede chissà quale confronto politico o iter burocratico.
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GIORNATA SPECIALE Si è chiusa intanto l’annata di attività con il rituale Torneo dei Presidente che il 4 novembre scorso al balipedio nella zona della funivia è stato l’appuntamento clou della Giornata del Balestriere, come ultima gara sociale del 2017 cui è seguita la messa nella chiesa di San Giovanni celebrata dal vescovo Mario Ceccobelli con i rintocchi del campanile che hanno coinvolto la Compagnia dei Campanari. In serata il momento conviviale al ristorante “Faro Rosso” con ospiti del sodalizio presieduto da Marcello Cerbella i rappresentanti del Comune, delle associazioni e dei balestrieri di Sansepolcro con cui Gubbio condivide il secolare Palio della Balestra. Sono stati premiati nell’occasione i balestrieri che sono saliti sul podio nei vari tornei dell’anno, mentre il già maestro d’armi Giampiero Bicchielli, ha simbolicamente riconsegnato alla società il Palio della Balestra vinto in piazza Grande lo scorso maggio, esposto al museo presso il palazzo del Bargello. M.Boc.
FACEBOOK IMPIETOSO CON LO SCEMPIO A SANT’AGOSTINO
Impietose le immagini postate su Facebook che mostrano come si riducono sempre più spesso le vie del centro storico dopo un qualsiasi intervento. C’è chi ha postato la foto della salita di via Porta Romana per entrare in via Dante attraversando la Porta di Sant’Agostino. Lavori con pessimo impatto.
C’è chi sui social ha commentato: “E per fortuna si lavora all’immagine medievale della città! Stupenda la pavimentazione che accoglie ogni giorno cittadini e turisti in uno degli ingressi più belli e suggestivi della nostra città medievale”.
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Largo ai giovani, a Teramo il record
CALCIO
LA LINEA VERDE DEL GUBBIO: PAGLIARI IN ABRUZZO HA CHIUSO LA VITTORIOSA TRASFERTA CON 9 UNDER. La doppia sfida di Pagliari: rilanciare il Gubbio che sogna le prime posizioni, dopo una partenza complicata con il cambio della panchina tra alti e bassi, e l’utilizzo degli under per incassare quanti più contributi federali. La vittoria di Teramo ha messo a posto un po’ di cose, viste le due sconfitte consecutive e il ritorno al successo esterno che mancava dal 26 novembre 2016 (3.0 a Mantova). Ma ha lasciato soprattutto un record: quello sulla presenza in campo al 97’, cioè al fischio finale, di ben 9 giovani in età da contributi. Pagliari ha schierato in partenza il portiere Giacomo Volpe (classe 1996), i difensore Alessio Lo Porto (‘96) e Lorenzo Paramatti (‘95), Sedrick Kalombo (‘95) utilizzato stavolta a centrocampo con Luca Ricci (‘99) e Nicola Ciccone (‘96). Sono poi entrati nella ropresa, nell’ordine, il centrocampista Dario Giacomarro (‘95) al posto di Bergamini dal 16’, il difensore Andrea Paolelli (‘97) al posto di Paramat-
ti dal 31’ con l’eugubino Gabriele Fumanti (‘98) subentrato a Casiraghi al 44’. Ragione di più per chiamare “ragazzotti”, come fa Dino Pagliari, i componenti di questo gruppo. Il mister non usa sempre questa definizione parlando dei suoi giocatori: “Mi capita quando ho un organico con tanti giovani - spiega - come quello che ho trovato arrivando a Gubbio. Ne stiamo facendo giocare sempre almeno cinque-sei, questo credo che sia un elemento importante”. Vale ricordare i coefficienti per l’accesso ai contributi: 0,60 della quota-minutaggio per i classe di età 1995; 0,80 per i ‘96; 1,00 per i ‘97; 1,20 per i ‘98; 1,40 per i ‘99 e seguenti. La quota viene incrementata del 30% nel caso in cui il giovane calciatore provenga dal proprio settore giovanile, con un tesseramento non inferiore a tre stagioni sportive consecutive. Intanto in classifica la squadra è uscita dalla zona play-out e conta di mettere nel mirino la parte sinistra.
LA STORIA Con il Bologna milita una 14enne eugubina con la passione del calcio e una voglia matta di fare carriera
IL SOGNO DI GAIA, GIOCARE DA GRANDE
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Segnatevi questo nome: Gaia Bolognini. La carta d’identità rivela che è nata il 27 marzo 2003. Non c’è scritto che ha una straordinaria passione per il calcio e che sta già facendo un percorso che potrebbe portarla lontano. Ma Gaia e il pallone s’intendono a meraviglia. Ruolo centrocampista e qualche volta anche attaccante. Milita nel Bologna Calcio Femminile dove il responsabile tecnico Daniela Tavalazzi ne ha subito apprezzato le qualità e il temperamento decidendo di tesserarla. Oggi Gaia vive a Bologna, studia al liceo “Righi” indirizzo scientifico e il 12 novembre scorso ha debuttato in Serie B (con una deroga perché sotto i 16 anni) contro il Castelvetro a Savignano sul Rubicone davanti al papà, la mamma Lorella, la sorella Alice, familiari e amici. Poco importa la sconfitta (4-0 tra molti rimpianti), quell’esordio dal 4’ della ripresa dice tantissimo. Tutto è cominciato a 5 anni.
Ha smesso di fare danza perché voleva tirare calci a una palla con i bambini nel parco davanti casa a Zappacenere. Sarà che in famiglia c’è il padre, Moreno Bolognini, che ha fatto il centrocampista fino a 36 anni togliendosi qualche soddisfazione, con trascorsi nel Gubbio e in diverse realtà del territorio. “Io non ho fatto niente, è lei che ci tiene e ha una volontà di ferro”, dice l’orgoglioso papà. Gaia è interista e l’idolo è Zanetti. Il primo a capire che Gaia poteva fare qualcosa di buono è stato Enrico Mischianti che l’ha vista a un torneo a Ponte d’Assi. C’è stato qualche provino con la Roma, poi l’esperienza in rappresentativa e uno stage azzurro. La svolta con Marco De Marchi, il procuratore che l’ha portata a Bologna, e Daniela Tavalazzi che l’ha vista in azione in un torneo vinto dalle felsinee. Il bello deve ancora venire. M.Boc.
ARBITRI L’arbitro internazionale ospite della sezione “Angeletti”
MARCO GUIDA: “A GUBBIO MI SENTO A CASA”
Ospite d’eccezione della sezione “Carlo Angeletti” l’arbitro internazionale Marco Guida di Torre Annunziata che, accompagnato dalla moglie Chiara con la figlioletta Giorgia, ha incontrato i giovani e i dirigenti eugubini il 10 novembre scorso nella sala Trecentesca di palazzo Pretorio, della quale è rimasto affascinato. “Non mi era Gli arbitri eugubini in posa con Guida mai capitato di parlare in un contesto storico-architettonico del genere. Gubbio è bellissima”, ha detto Guida, che ha poi preso in esame degli episodi mostrando qualche situazione sul campo della sua esperienza arbitrale. Sono intervenuti il sindaco Filippo Mario Stirati, che ha portato il saluto della città, e l’assessore allo Sport, Gabriele Damiani, che il presidente della sezione eugubina, Andrea Pannacci, ha definito “amico degli arbitri”, ringraziando l’Amministrazione Comunale per lo spirito di collaborazione. Guida, che il 2 marzo scorso aveva incontrato gli studenti del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” ricevendo una calorosa accoglienza, ha sottolineato il suo legame speciale con Gubbio e in particolare il suo rapporto personale oltre che professionale con il guardalinee internazionale Matteo Passeri. La serata si è conclusa con i tre giri attorno alla fontana del Bargello. Ora la città ha un amico e anche un “matto” in più!
IL RICORDO
GIUSEPPE E LA CORSA PIÙ LUNGA
La corsa più lunga Giuseppe Chiocci l’ha cominciata portando con sé l’amato Sant’Antonio. Se n’è andato il 25 ottobre scorso, colpito da un malore stroncante mentre si trovata a Roma e salutato da una folla commossa nella camera ardente allestita nella chiesa dei Neri e alle esequie nella chiesa di San Giovanni. Era nato il 25 dicembre 1968. Giuseppe, figlio del giornalista Gianfrancesco Chiocci scomparso il 19 maggio 2014, ha seguito le orme ceraiole di famiglia da protagonista della corsa e al fianco come “Capocetta” di Ubaldo Gini Capodieci nel 2013. Lavorava nella capitale e, pur mantenendo la residenza a Gubbio, viveva ad Acquasparta. Ha lasciato nel dolore la moglie Luciana, la piccola Martina, la mamma Elisa e la sorella Stefania. Alla famiglia le condoglianze della Redazione di 15 Giorni.
NUMERI UTILI
Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
FINO A GENNAIO I BUS SI SPOSTANO Gli appuntamenti natalizi comportano un cambio nelle abitudini degli eugubini: dal 15 novembre al 10 gennaio il capolinea dei bus non sarà più in piazza Quaranta Martiri (che ospiterà la ruota panoramica) ma presso il piazzale antistante al Circolo Tennis in via Leonardo da Vinci. La variazione è dovuta anche alle recenti circolari emanate in materia di Safety e Security dal Ministero dell’Interno che impongono di non far transitare bus e mezzi pesanti in prossimità di centri di aggregazione di persone.
IL RICORDO
“DAGO” VOCE DI S. MARTINO
Parlava soprattutto con la musica, lasciando alle note del sax suonato con maestria le sensazioni e i sentimenti più veri. Dagoberto Morena è stato un maestro. Il 30 ottobre scorso quando ci ha lasciato a 91 anni, il quartiere di San Martino ha perso una voce autentica. “Non posso pensare - hanno scritto su Facebook per ricordarlo - che quando aprirò la finestra o quando scenderò in strada non potrò più incontrare il suo dolce, gentile sorriso o ascoltare i suoi significativi ricordi! Un vero signore! Un vero artista! Umile come soltanto i grandi sono! Se n’è andato ma lascerà una traccia importante nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo”.
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Il prossimo numero sarà in distribuzione da
GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2017
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