GUBBIO ro Nume quindicinale d’informazione Venerdì 14 Dicembre 2018 Anno VI
UN RIGATTIERE È PER SEMPRE
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PIETRO NARDELLI AMA LA PITTURA STILE NAIF METAFISICO E LA RICERCA DELLE COSE PREZIOSE TRAMANDATE NEL TEMPO. IN VIA PERUGINA HA UNA LOCANDA DOVE SI FONDONO L’ARTE, GLI OGGETTI ANTICHI E L’ACCOGLIENZA. I SUOI QUADRI ORA SONO ESPOSTI IN VIA MARGUTTA A ROMA. HA INCROCIATO LA SUA STRADA CON ARTISTI COME SCHIFANO, TRIVELLONI, ANGELINI, GHENO, MELI E LEONCILLO
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Frati, Vescovi e Cardinali hanno l’anima e non il volto NELLA BOTTEGA DI PIETRO NARDELLI IN VIA PERUGINA C’È IL CULTO DELLA CHINCAGLIERIA DI VALORE, MENTRE STUCCHI E COLLE DANNO VITA SU LEGNO O TELA GREZZA A SETTE PERSONAGGI. LE MATERIE PRIME E LA TECNICA SONO FRUTTO DI CONTINUE RICERCHE. A 71 ANNI È SICURO CHE IL FIGLIO RACCOGLIERÀ LA SUA EREDITÀ. ALLA SCOPERTA DI UN MESTIERE CHE SEMBRA PERDUTO di MASSIMO BOCCUCCI
Il mondo di Pietro è una bottega d’altri tempi che in via Perugina c’è da 1907, sotto casa dov’è nato e cresciuto con al fianco anche il nonno paterno che gli ha lasciato il nome di battesimo e trasmesso la passione per l’artigianato più autentico. La chincaglieria senza tempo trova spazio, tra giornali e francobolli d’epoca, oggetti di significato e valore. Da quei vecchi muri si espande anche e soprattutto il profumo dell’arte. Stucchi e colle - in una vera ricetta da lui studiata a tavolino - danno vita, su legno e tela grezza, a sette personaggi che vivono di luce propria nello stile naif metafisico. Sono in prevalenza frati, vescovi e cardinali raffigurati in colori sgargianti senza mani né il volto, coperto da un grosso cappello. Pietro si firma Nardelli il Rigattiere. Un marchio di famiglia, qualcosa di autenticamente personale che va alle radici dell’essere. Chi è il rigattiere? “È la parola antica dell’antiquario. Della corporazione dei rigattieri e linaioli, i tessitori di lino, si ha memoria già nell’anno Mille. Io ho voluto mantenere un’identità che venisse da molto lontano. Ho sempre lavorato da solo, fa parte di me”. I giovani in questa storia possono andare alla scoperta di un mestiere che sembra perduto.
EREDITÀ PESANTE Oggi, a 71 anni portati benissimo, Pietro si gode la sua arte. “In questo momento racconta - i miei quadri sono esposti in via Margutta a Roma, nel negozio e la galleria dell’amico Alessandro Serra. Ho fatto sedici esposizioni in quel posto magico. Mentre a Gubbio, oltre ai privati, ce l’hanno all’hotel Villa Montegranelli e al Panaro”. In quei dipinti c’è uno stile personalissimo, che non ha modelli di riferimento ma prende dall’ispirazione interiore. Il pittore Norberto, che lui ha conosciuto, disegnava i frati nel naif tradizionale, usando due basi di colore (bianco e marrone) per tele e tavolette. Un’eredità del genere è pesante. “Non c’è qualcuno pronto a portare avanti il mio percorso - dice -, io faccio ancora ricerca, continuamente, e non intendo fermarmi. Ogni soggetto nasce da uno studio. Mi dispiace se un giorno tutto questo dovesse finire. Mio figlio Giuseppe si occupa di altre cose, però è predisposto. Fin da piccolo ho cercato di insegnargli tutto quanto conosco e lui mi seguiva. I primi anni si è sentito attratto, poi ha cambiato interessi. Ma sono sicuro che tornerà”. L’AUTODIDATTA I saggi in passato usavano dire: impara l’arte e mettila da parte. Pietro
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ha fatto molto di più: “Sono un autodidatta e ne vado orgoglioso. La palestra della vita mi ha insegnato tanto. A livello scolastico trovo che ci sia poca cultura del fare. Spesso chi sta dietro una cattedra pensa di sapere tutto e poi va in crisi se gli metti una cosa davanti”. I trucchi del mestiere li ha appresi al meglio. Un particolare non passa inosservato e provare gli riesce facile. Prende un quadro e ci versa sopra dell’acqua: “Vede? Il colore resiste. C’è un trattamento particolare che ho studiato”. Non si è mai fermato Pietro, che orgogliosamente ricorda le tante iniziative importanti organizzate a Gubbio sull’arte italiana e internazionale. La storia dell’arte l’ha studiata dopo aver coltivato la passione. “I miei dicevano che ero matto”, ripensa. La sua famiglia, detta dei Gualandrello, lavorava il legno fin dal 1600 e suo nonno costruiva i violini. “Al Teatro Comunale - spiega - c’è un quadro che ritrae un Nardelli, mio parente alla lontana, che suona proprio il violino di nonno Pietro”. Poi, gli si è aperto un mondo: “Ho cominciato a dipingere a 17 anni usando la terra che mischiavo con il cemento. Il primo quadro lo portai a far vedere a Pietro Rampini, il babbo di Giampietro con il quale siamo legati da parentela. Mi consigliò di
fare una mostra e nel 1976 ci sono riuscito, nella Galleria Alcione in piazza Santa Maria Novella a Firenze”. CASTELLI ROMANI Nella sua vita ci sono stati tanti momenti cruciali. Intanto, quel vissuto lontano da Gubbio. “Sono stato 36 anni ai Castelli Romani - ricorda - perché mio padre, dopo aver fatto il falegname, è andato a lavorare in un albergo di quella zona”. Proprio in un libro di Alessandro Serra, dedicato sette anni fa ai Castelli Romani, viene citato quando si racconta del casale: Pietro non se l’aspettava. Roma ha rappresentato una svolta poiché la sua strada ha incrociato artisti di livello assoluto: “Sono stati 9 anni dentro il casale di Serra, in piazza di Spagna, dove c’erano anche gli scultori Bruno Schifano, Franco Trivelloni, Tito Angelini, Luigi Gheno, Alberto Meli, Leoncillo. Ho imparato molto da loro. Pensavo di andare in Accademia e mi venne sconsigliato”. Gli si è aperto un altro mondo, attraverso una cinquantina di personali in molte zone d’Italia, anche in Francia, Germania, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Quasi mai lavori su commissione, ma solo pezzi esclusivi nella sua bottega e le mostre. Perché sui destini dell’arte, decide soltanto chi la fa.
HA UN COLLEZIONE DI 700 GIORNALI DAL 1873
Pietro Nardelli è nato il 30 agosto 1947. È sempre vissuto in via Perugina, davanti la vecchia stazione ferroviaria, che una volta si chiamava via Matteotti. La Locanda del Rigattiere è stata aperta nel 2004 con camere e bed&breakfast. Arte e restauri
dominano l’antica abitazione tra le chincaglierie di una certa qualità. Possiede armi antiche, la dichiarazione di guerra del 1915-1918, oltre 700 giornali dal 1873. È anche mercante di francobolli e il più vecchio è datato 1863.
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TURISMO
IL BOOM DELL’IMMACOLATA LE FESTE PARTONO COL BOTTO
L’AFFLUSSO DI VISITATORI NEL PRIMO WEEK-END NATALIZIO CONFERMATO DAI DATI SULLE PRENOTAZIONI IN VISTA DI NATALE E CAPODANNO: ESULTANO TUTTI CON LA CITTÀ PERVASA DA UN CLIMA DI EUFORIA
di ROBERTO BARBACCI
Un avvio sorprendente, di quelli che fanno sensazione, perché di parole ci si riempie la bocca tutto l’anno, ma poi sono i fatti quelli che restano scolpiti nella memoria. E nei numeri, in questo semplicemente oltre ogni più rosea aspettativa: il week-end dell’Immacolata ha fatto registrare il tutto esaurito in città, con flussi di turisti e visitatori che hanno raggiunto livelli record, facendo tornare indietro la memoria di qualche buon anno. Perché tanta gente sparsa in lungo e in largo per le vie del centro storico non si vedeva da tempo. A riprova che il cartellone di eventi ha funzionato, al netto di una proficua campagna promozionale. CAMPERISTI D’ASSALTO Il biglietto da visita dell’Albero di Natale più grande del mondo, al solito, ha rappresentato ben più di un semplice valore aggiunto. Non è un’opera d’arte in senso stretto, pur riuscendo a far esaltare tutto l’estro e la fantasia dei volontari che ogni anno compongono la sagoma lungo il monte Ingino, ma di sicuro ha una forza e una capacità attrattiva che nulla hanno da invidiare a quelle che di solito riescono ad esprimere opere artistiche presenti all’interno di mostre e musei. Un tocco magico che ha richiamato a Gubbio tantissimi curiosi, molti arrivati attraverso il raduno dei camperisti che è divenuta ormai una solida base per inaugurare al meglio il periodo delle festività natalizie. Oltre 1.200 i camper arrivati da ogni parte d’Italia, ricollocati nei
parcheggi del centro commerciale “Le Mura”, in quello adiacente al Circolo Tennis e in quello delle giostre, accanto alla pista ciclabile “Le Cerque”. In realtà la richiesta è stata talmente elevata da dover obbligare qualche ritardatario a parcheggiare anche in altre zone (via Leonardo da Vinci e via Beniamino Ubaldi su tutte), arrecando qualche disagio ai residenti che si sono ritrovati impossibilitati a parcheggiare anche nei pressi delle proprie abitazioni. Va detto che un’ondata tanto numerosa qualche problema l’ha creato: alcune strutture ricettive e di ristorazione a fatica hanno contenuto le richieste, evidentemente sopra le attese. BENE LE PRENOTAZIONI L’euforia che ha contagiato un po’ tutte le attività cittadine in concomitanza con il boom di presenze del primo week-end delle festività natalizie è destinata a trovare conferme durante tutto il periodo di Natale. I dati sulle prenotazioni sembrano andare a sostegno della tesi che vede Gubbio tra le mete preferite dei vacanzieri, con tutte le fasce di prezzo (dagli alberghi alle sistemazioni in agriturismi e bed & breakfast) che registrano numerosi contatti. Il traino dell’Albero, con la cerimonia di accensione che ha visto tra i protagonisti alcuni piloti delle Frecce Tricolori, è servito ancora una volta per tirare la volata a una città che a voglia di riscoprire la propria vocazione turistica, riemergendo dopo anni difficili segnati dalla crisi e dal terremoto che due anni fa mise letteralmente tutti in ginocchio. A distanza di 24 mesi, però, è tempo di riscossa.
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STORIE DI NATALE
Chi ama la musica può contare su Muni
ALLA SCOPERTA DI UNA APP ESCLUSIVA CHE UNISCE PERSONE, ARTISTI E CLUB. L’ANIMA MUSICALE È IL COLLANTE. AL PROGETTO LAVORANO 15 GIOVANI TRA I QUALI IL VENTIDUENNE EUGUBINO ANDREA APRILE. L’OPERAZIONE HA GIÀ OTTENUTO RICONOSCIMENTI E A FEBBRAIO IL GRUPPO PUNTA A SPICCARE IL VOLO di MASSIMO BOCCUCCI
Benedetta tecnologia che rende possibile quali aree geografiche hanno più persone l’impossibile e fa esplorare ogni frontiera che ascoltano il loro genere musicale e senza limiti. Andiamo così alla scoperta quali locali sono disposti a farli suonare. I di Muni. Questa app unica nel suo genelocali hanno a disposizione un gestionale re l’hanno inventata quattro giovani moper le vendite dei biglietti digitali”. schettieri che hanno allargato la famiglia: Formula innovativa, dunque. Ma a chi ora sono in quindici impegnati in questo vi rivolgete? progetto fortemente innovativo. Matteo “A tutte le persone che amano la musica e e Simone Gialletti, classe 1996 come credono che senza di essa la vita sarebbe Lorenzo Flavi, pure lui di Assisi, e Luca molto più difficile, agli artisti e ai locali. Le Da sin. Nicholas Martini, Nicolò Allegrucci, Perini, ventiseienne nato a Piacenza divipersone non sanno quale è precisamente Alice Corsalini, Sofia Mei, Matteo Gialletti, Chiara De Giuseppe, Momo Ramadori. dendosi per gli studi tra Foligno e Perugia. la loro anima musicale, quanto sono di un In basso Simone Gialletti e Andrea Aprile. Nel gruppo c’è il ventiduenne eugubino genere rispetto a un altro, ma soprattutto Fanno parte del team anche Luca Perini e Lorenzo Flavi con Amedeo Martorelli, Andrea Aprile. Entriamo nel loro mondo, non sanno come sfruttarla a proprio fache poi è il mondo di tutti, per farci rac- Riccardo Pierassa, Edoardo Busti, Luca Draoli vore nella vita reale. Questo è dovuto alla contare una storia fatta di spirito d’inventiva e intraprendenza. mancanza di uno strumento che gli permetta di farlo. Muni è Che cos’è Muni? la soluzione”. “È la prima app interamente dedicata alla musica che unisce Inserire i big della musica quanto sarà complicato? persone, artisti e club. L’anima musicale è il collante attraver“Le tracce degli artisti più famosi saranno già disponibili e so il quale questi tre soggetti riescono a dialogare e a trarne pronte per essere utilizzate dai nostri utenti all’interno della vantaggio”. app, una volta lanciata a febbraio sugli store digitali Ios e AnIn modo semplice e pratico, ci fate capire come funziona? droid, con l’obiettivo settimana dopo settimana di ampliare “Gli utenti pubblicando un post speciale (associazione di imsignificativamente la nostra music library. Discorso diverso è magine-video più canzone) delineeranno la propria anima quello relativo alla creazione di un profilo verificato dell’artista musicale (i gusti musicali), grazie alla quale potranno conoall’interno della nostra app, per questo è necessaria l’iscrizioscere nuova musica, fare nuove amicizie e acquistare biglietti ne diretta dell’artista. Ci stiamo già muovendo per ottenere i per eventi affini ai loro gusti. Più attività fanno e più possono primi contatti importanti, consci che saranno gli stessi utenti scalare la classifica dei fan del loro artista preferito, ricevendo che spingeranno i big a entrare. Muni per questi rappresenta in base alla posizione un reward (sconto dei biglietti al concerun’innovativa ed importante fonte di guadagno e soprattutto to, cd, gadget e altro). Gli artisti metteranno a disposizione le uno strumento che gli permetterà di conoscere e premiare i fan proprie tracce per la creazione del post, inoltre Muni dirà loro che si sono dimostrati più affezionati”.
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Com’è nata l’idea? “Tre anni fa sui banchi dell’università con il bisogno di cimentarsi in una grande sfida. Abbiamo iniziato a mettere ordine su dei concetti che avevamo in mente e il progetto si è definito giorno dopo giorno. Sei mesi dopo il primo incontro, si è unito al progetto anche Luca Perini che è diventato il quarto cofondatore e insieme abbiamo portato il progetto alla sua completezza. Da qualche mese c’è un gruppo che crede fortemente in Muni e sta mettendo la passione per raggiungere i traguardi prefissati”. Quali obiettivi vi ponete? “Creare un posto dove le persone possono esprimere se stesse tramite la musica e formare una comunità di persone dove le diversità non sono un punto di debolezza ma le fondamenta per lo sviluppo del genere umano. Questa è il nostra vision, questo è Muni”. Quale percorso state affrontando per presentare e diffondere questa applicazione? “Per prima cosa, dopo aver partorito l’idea, abbiamo realizzato un’approfondita analisi di mercato nonché del contesto giuridico in cui ci muoviamo. Abbiamo validato il nostro problema e la nostra soluzione tramite un Google form che ha riscosso risultati eccezionali: sono stati raccolti più di cinquemila contatti di persone e oltre trecento di artisti amatoriali che desiderano
utilizzare Muni. In questo momento stiamo testando la beta dell’app su un gruppo ristretto di persone al fine di costruire un prodotto che li faccia innamorare. La fase di testing durerà fino al lancio ufficiale app Ios e Android previsto per l’inizio di febbraio. Abbiamo inoltre partecipato a varie competizioni tra progetti imprenditoriali e, oppure, startup”. I costi sono sostenibili? “Il nostro business model è sostenibile, siamo consci di qualsiasi costo che dobbiamo sostenere, inoltre stiamo sviluppando soluzioni tecnologiche che ci permetteranno di ridurre alcune voci di costo, legati alla piattaforma, del 50 per cento”. Quanti soggetti avete trovato interessati e disposti a finanziare l’operazione? “Muni ha partecipato come una delle tre finaliste alla Young Startup competition, essendo stata selezionata tra oltre trecento Startup e in seguito premiata e riconosciuta da Amazon come “app killer ad elevata scalabilità”. Abbiamo poi vinto il secondo premio alla Startcup umbra organizzata dall’università di Perugia, che ci ha consentito di competere alla finale nazionale del Premio per l’innovazione, svoltosi il 29 ed il 30 novembre scorsi, a Verona, dove abbiamo ottenuto più di trecento contatti in una sola giornata e anche numerosi contatti di business angel e acceleratori interessati al progetto”.
ANDREA APRILE ATTRATTO DA UN’IDEA GENIALE
Andrea Aprile, classe 1996, dopo il percorso di studi all’Istituto Tecnico Commerciale “Matteo Gattapone” ha conseguito la laurea triennale in economia aziendale all’università di Perugia (tesi sugli intermediari digitali nel mondo del turismo, ovvero un focus sul settore turistico eugubino) con la volontà di mettersi intanto alla prova in uno stage per sviluppare le competenze nell’area marketing. Il suo incontro con Muni è di alcuni mesi fa quando, incuriosito dall’idea geniale scoperta per
caso, ha chiesto informazioni a Matteo Gialletti. È così scattato l’interesse per questo progetto a cui sta dedicando tempo e passione. Il suo ruolo nel gruppo è di brand ambassador (promuove il marchio) in un gioco di squadra che coinvolge tutti per migliorare la startup. Andrea è un ragazzo dinamico che porta avanti vari impegni: è consigliere dell’Avis, ha giocato con la Pallavolo Gubbio, organizza il Baracca Party e collabora nello staff al paddock del Trofeo Fagioli. M.Boc.
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STORIE DI NATALE
Marco Pannacci porta un pezzo di Gubbio a Milano
LO CHEF E MANAGER HA TROVATO UNA NUOVA DIMENSIONE AL NORD DOPO AVER LASCIATO UN’IMPRONTA NELLA SUA CITTÀ. MA BATTE SEMPRE FORTE IL CUORE EUGUBINO: “MI MANCA. LA RISORSA È UN MIX TRA BELLEZZA E TRADIZIONE, IL LIMITE È TEMERE DI CONDIVIDERLO. NON BISOGNA AVER PAURA CHE ALTRI POSSANO GIOIRE DI TANTO FASCINO MA PIUTTOSTO APRIRE A NUOVI FLUSSI TURISTICI” di MASSIMO BOCCUCCI Ci sa fare Marco Pannacci. Da chef a madirigevo un gruppo di catering diviso in tre nager ha saputo costruirsi il suo percorso, società che operavano in l’Umbria e Lazio dapprima a Gubbio e poi a Milano dove e che si occupavano di matrimoni e grandi segue progetti sempre affascinanti e coineventi. Già allora tutto questo mi portava volgenti. Con la signora Barbara e il figlio lontano dalla cucina e mi stimolava a essere Giulio ha accettato e vinto nuove sfide. La più specializzato nell’organizzazione in gesua vita professionale è un bel romanzo. nerale e nella gestione manageriale. Questo Cosa l’ha portato a trasferirsi a Milano? mi è servito poi per trovare terreno fertile in “Ti immagini la vita in un certo modo, poi varie situazioni fino ad arrivare a Milano. Il arriva un momento che non ti aspetti e ti settore oggi ha molto bisogno di figure proritrovi a Milano. Fino a quel momento ho Marco, la moglie Barbara e il figlio Giulio fessionali e manager esperti. La giacca biansempre lavorato e investito pensando alla ca adesso la indosso solo per gli amici”. mia città. Non tornare ogni giorno a casa, nella mia casa, era Cos’è che conquista soprattutto della cucina eugubina al per me cosa che non sarebbe mai potuta accadere. Poi la vita ti nord? apre delle porte con nuove strade, nuove idee, un bel progetto, “Poco dopo il mio trasferimento a Milano, chi mi faceva la donuove conoscenze, tanti stimoli e il gioco è fatto”. manda non sapeva che ci occupiamo solo di pesce. Io cercavo Le manca Gubbio? di portare il discorso su altri argomenti, però mi continuava“Certo. Soprattutto le amicizie, le abitudini di una vita. Me ne no a chiedere se i milanesi gradivano più la crescia o il friccò. sono andato da grandicello! A 42 anni e vissuti pienamente. Ho Fu in quel momento che scattò in me il senso di appartenenza iniziato il lavoro quattordicenne alla Fornace di Mastro Giorgio alla mia terra con la quale, vista la differenza dell’offerta, non con l’impareggiabile Ignazio Mongelli e lo chef amico Sergio riuscivo a trovare un collegamento che appagasse la mia euGiancaspero. E poi l’impegno nel sociale, nello sport. Anni gubinità. Se non potevo proporre la cucina di Gubbio potevo indimenticabili trascorsi nel calcio. E i Ceri? Riunioni, cene, però far conoscere i suoi prodotti: olio, tartufo, vino, birra e chiacchiere fino a tarda notte. Mi manca”. tanto altro”. Come ha lasciato la città e come la ritrova quando torna? Ai giovani consiglia di fare esperienza fuori dal proprio ha“Quando dicevo di aver investito tutto nella mia città intendevo bitat? non solo soldi e lavoro ma soprattutto me stesso pensando a “Assolutamente sì. Io Ho un figlio di 10 anni, Giulio, attaccaun suo sviluppo e a una sua crescita. Purtroppo mi è capitato tissimo a Gubbio. Non è mai mancato a una Festa dei Ceri e spesso di rimanere deluso da una gestione poco efficace e sucche farebbe di tutto per riportarmi a Gubbio. Sicuramente se cube di politiche sbagliate. La vera forza di Gubbio è il turismo un giorno decidessi di tornare, lui avrà cambiato idea ma non che se ai tempi fosse stato incentivato a dovere, oggi sarebbe importa. Quello che importa è che i ragazzi debbano mostrare stato il motore della città. Invece, si raccolgono i pochi frutti di passione, curiosità e provare nuove esperienze che sono utili a anni di immobilità dove quello che c’era da fare, semplicemenloro ma anche, se un giorno lo vorranno per tornare ed arricte non è stato fatto. Quando torno e vedo le nuove generazioni chire una terra bella e magica come la nostra, ma che ha bisoche investono in una terra che paga gli errori fatti in passato, gno di nuova aria e nuove idee”. nella ristorazione, non posso che far loro complimenti per braQual è la risorsa migliore e il limite maggiore di Gubbio? vura e coraggio”. “La risorsa di questa città è un mix tra bellezza e tradizione, Si sente sempre uno chef eugubino a tutto tondo oppure il limite è temere di condividerlo. Non bisogna aver paura che trasferendosi ha dovuto un po’ cambiare pelle? altri possano gioire di tanto fascino ma piuttosto aprire a nuovi “Chi mi ricorda con la giacca da chef, o meglio da cuoco come flussi turistici. Non il turismo di passaggio ma puntare a tutta piace dire a me, sa che già quando vivevo a Gubbio stavo inizianquelli e sono tanti che sono alla ricerca di un lifestyle legato al do a togliermela per intraprendere la strada manageriale della buon cibo alla tranquillità e alla pace dei sensi”. ristorazione. Nel 2009, quando dopo 19 anni lasciai il mio socio,
GESTISCE UN GRUPPO CON 165 DIPENDENTI UN FATTURATO DI 20 MILIONI E 5 LOCALI
Marco Pannacci gestisce un gruppo che attualmente conta 165 dipendenti per un fatturato di circa 20 milioni di euro e 5 locali: Langosteria, Langosteria Bistrot, Langosteria Café, Langosteria Paraggi-Courmayeur. Nel 2011 quando è approdato in Langosteria c’erano 16-18 persone e in poco tempo con la proprietà si è formato un nucleo di 7 professionisti che in poco tempo è riuscito a trasformare un sogno in realtà. Dal 2012
in poi ha gestito per 6 anni Langosteria Bistrot, l’apertura e la gestione di Langosteria Fish Bar, un temporary in occasione di Expo 2015. Da un anno si occupa di due locali stagionali, Langosteria Paraggi e Langosteria Fish Bar Courmayeur. Passa la vita tra Milano, il mare e la montagna. Adesso è pronto per un’altra sfida che lo porterà, con Barbara sempre al suo fianco, fuori dai confini.
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POLITICA
ORA NEANCHE STIRATI VUOLE IL SIMBOLO DEL PD
LA COALIZIONE DI MAGGIORANZA PRONTA AD ACCOGLIERE I PIDDINI MA NON IL PARTITO IN BLOCCO. LE STRATEGIE DELLA LEGA PASSANO PER IL PARLAMENTARE TIFERNATE RICCARDO AUGUSTO MARCHETTI di MASSIMO BOCCUCCI
Alleanze e candidature a sindaco - a parte Filippo Mario Stirati già in campo - saranno definite dopo Natale. Tutti faranno passare le feste prima di decidere sugli accordi e i nomi. Ma la strategia della coalizione di maggioranza Il sindaco Filippo Mario Stirati sembra già messa a punto: niente intesa col Pd, o meglio no all’accordo con il partito e men che meno sul simbolo per accogliere invece a braccia aperte i piddini in libera uscita secondo un copione visto ripetutamente in passato. Per saccheggiare il Pd si mobilitano tanto la maggioranza di Stirati quando la Goracci band. Il giochino è sempre lo stesso: i piddini pronti a uscire dal partito resteranno quanto più possibile per poi “tradire” (politicamente s’intende) e traslocare altrove a caccia di strapuntini o “vendette” (sempre politiche sia chiaro). Del resto, funziona così fin dai tempi del Pds. CARTA DI RISERVA La situazione è ingarbugliata per il segretario Andrea Smacchi che vorrebbe un accordo alla luce del sole con Stirati ma è costretto a studiare un “piano B” per non farsi trovare spiazzato se il Pd non verrà accolto. In quel caso, Smacchi si guarderà altrove per mettere insieme un’altra coalizione: questa soluzione piace Andrea Smacchi al consigliere comunale Virna Venerucci e
all’ex segretaria del partito Sara Cardoni che con Stirati proprio non ci vogliono andare. Proprio una donna potrebbe essere la carta che Smacchi comincia a pensare di giocare. TUTOR LEGA Sul fronte grillino tutto tace: la candidata in pectore resta Sara Mariucci, almeno per ora. Nel centrodestra trapelano indiscrezioni secondo cui ci sarebbe un candidato a sindaco unitario ma che per il momento viene tenuto top secret. Tira le file la Lega che ha messo il caso Gubbio sul tavolo regionale insieme agli altri Comuni che voteranno a maggio 2019. Il Carroccio, con il segretario regionale Virginio Caparvi e il coordinamento, ha deciso di delegare i riferimenti per ogni zona incaricati di sovrintendere alle scelte locali. Per le amministrative la Lega si muoverà con un sistema simile a quello del collegi parlamentari: Caparvi (è di Nocera Umbra) seguirà Foligno e dintorni, lì avrà spazio anche la senatrice Donatella Tesei che non è solo il sindaco uscente di Montefalco ma dal Carroccio viene manteStefano Pascolini nuta pure come candidata in pectore del centrodestra per le regionali 2020, poi da Foligno a salire verso l’Alto Tevere passando per Gubbio toccherà al deputato Riccardo Augusto Marchetti di Città di Castello, mentre il senatore Luca Briziarelli potrà decidere per Trasimeno e Orvietano. Della Lega sono attesi i big: forse Matteo Salvini farà tappa in Umbria prima di Natale e a gennaio il ministro Gian Marco Centinaio visiterà Montefalco e l’aeroporto di Perugia. A Gubbio non sono previste visite particolare. Almeno per ora.
POLEMICA Per il Carroccio “con i soldi dei debiti accumulati dalla municipalizzata si potevano fare tante cose”
GUBBIO CULTURA, LA LEGA RIAPRE IL BUCO DI BILANCIO
ACCUSE A GORACCI: “ASSUNSE 22 PERSONE SENZA CONCORSO PUBBLICO”. L’EX SINDACO RIBATTE: “NON È VERO, I PRIMI ASSUNTI LAVORAVANO DA DECENNI IN FORMA PRECARIA CON IL COMUNE” Costa cara la Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, interamente di proprietà del Comune e gravata da un pauroso buco di bilancio. La Lega di Gubbio tiene aperta la delicata questione e va all’attacco: “Ogni famiglia eugubina dovrà sborsare 200 euro per pagare i debiti di questa società”. Il Carroccio ne approfitta per passare in rassegna quelle che ritiene le vicende aperte “Sono mille i problemi di Gubbio, dal parcheggio di San Pietro incompiuto da anni all’ex ospedale in attesa di destinazione, dalle vie del centro storico piene di buche alle strade comunali lasciate all’abbandono, fino alle manutenzioni indecenti con erbacce in ogni angolo. Quante volte segnalando questi problemi vi siete sentiti dire: purtroppo i soldi non ci sono, le casse del Comune sono vuote”. SPESE ALTISSIME La Lega sottolinea il quadro economico della società partecipata: “Oggi scopriamo che sono stati stanziati un milione e 600mila euro, circa 200 euro per ogni famiglia, per coprire il buco di bilancio della municipalizzata che gestisce i parcheggi pubblici, i musei, la farmacia comunale, la scuola
di musica, la scuola di Liuteria chiusa ormai da anni. Che fine hanno fatto i soldi provenienti da circa 14 anni dei parcheggi a pagamento? E quelli di tutti i biglietti di ingresso del palazzo dei Consoli? E quelli degli introiti della farmacia comunale? Milioni di euro volatizzati, finiti nei bilanci della Gubbio Cultura Multiservizi, che oltre a mangiarsi questa montagna di denaro ha prodotto pure un buco di bilancio di 1,6 milioni di euro”. IL PASSATO Per la Lega “senza questa partecipata, fortemente voluta da Goracci, con la quale ha assunto, senza passare per concorso pubblico, 22 persone e mantenuta, nonostante i disastri finanziari che stava producendo, da tutti i sindaci, avremmo avuto le coperture economiche per risolvere molti problemi della città”. L’ex sindaco Orfeo Goracci attraverso Facebook ha fatto sapere che “è totalmente falsa e priva di fondamento l’assunzione di 22 persone senza passare per concorso pubblico. Le persone inizialmente assunte erano quelle che lavoravano da decenni in forma precaria con il Comune”. M.Boc.
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POLITICA
Inchieste e processi, tentazione di cambiare
AL VERTICE DI MAGGIORANZA È SCOPPIATO IL CASO SANTINI: C’È CHI HA CHIESTO UN RIMPASTO SUGLI INCARICHI AI DIRIGENTI. IL COMUNE HA DIVERSI DIPENDENTI COINVOLTI IN VICENDE GIUDIZIARIE MA FINORA TUTTI VENGONO LASCIATI NEI PROPRI POSTI, SE NON ADDIRITTURA GRATIFICATI A palazzo Pretorio hanno un grosso problema e il sindaco Filippo Mario Stirati teme che possa costargli parecchio in termini elettorali a maggio 2019: i dirigenti e funzionari coinvolti nelle vicende giudiziarie stanno minando la funzionalità dell’ente, al di là delle pur rilevanti ripercussioni d’immagine. Inchieste e processi investono delle figure chiave e il principio del garantismo richiede comunque all’atto pratico un’adeguata gestione. Il garantismo e la presunzione d’innocenza fino a eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, così come la prescrizione, costituiscono un principio sanissimo e sacrosanto in uno Stato di diritto, che però la sinistra applica soltanto a se stessa e ai suoi amici. Nel caso di Gubbio, dove la sinistra domina da sempre con varie formule, si assiste a uno strano sistema: i processati e gli indagati restano tranquillamente al proprio posto come se nulla fosse, e in qualche caso vengono perfino gratificati con la promozione attraverso incarichi di responsabilità fiduciari. Viene lecito chiedersi come si possano assegnare incarichi fiduciari (la posizione funzionale organizzativa, per esempio, lo è) a chi è sotto processo, peraltro in contesti in cui le carte giudiziarie hanno evidenziato comportamenti comunque “discutibili” per una pubblica amministrazione. IL RIMPASTO Ogni campagna elettorale vede i contendenti promettere mutamenti per elevare il livello della macchina amministrativa, ma nella sostanza nulla cambia e restano logiche di gestione che partono da molto lontano tra le vicende giudiziarie che sicuramente non aiutano. La questione del personale comu-
nale è stata tirata fuori a un vertice di maggioranza dove diverse componenti della coalizione di governo hanno chiesto a Stirati di intervenire prospettando come soluzione un rimpasto negli incarichi tra i dirigenti con esplicito riferimento al “caso Raffaele Santini” e la complessa storia della discarica di Colognola, nel mirino fin dal primo decennio del 2000, ricordando per esempio nel 2009 e 2010 delle rilevazioni della Provincia che vennero taciute dall’Amministrazione Comunale di allora. La tentazione è quella di rimettere mano al settore tecnico, in particolare al sistema di gestione della discarica che è finito in due inchieste della Procura perugina, oltre a un processo in corso a Perugia, con il coinvolgimento di Santini e della direzione tecnica affidata alla Cooprogetti. Il sindaco Stirati, coinvolto in una di queste due inchieste, ha rimarcato il distinguo tra il ruolo politico e la gestione tecnico-amministrativa esprimendo al contempo la massima fiducia sull’operato dei tecnici. MAGISTRATURA INFORMATA Sulla gestione del personale restano aperte anche altre questioni delicate, come la collocazione nei settori di dirigenti e funzionari che risultano sotto processo o indagati. Non si pensa tanto alla sospensione dal servizio, quanto alle funzioni esercitate. Ci sarebbero segnalazioni alla magistratura su quella che potrebbe anche essere definita una’”anomalia” rispetto agli ultimi orientamenti normativi sui dipendenti pubblici coinvolti in procedimenti giudiziari. Non si escludono in tal senso interventi dei magistrati per chiarire la situazione al Comune di Gubbio e se sia legittima o meno. M.Boc.
IL CASO Si parla di esposti e ricorsi per verificare il rispetto delle norme sul numero di strisce blu e disco orario
PARCHEGGI, ORA SI PAGA PER LA SOSTA ANCHE ALL’EX INAM
La fanno da padroni le strisce blu che invadono il centro storico. L’ultimo parcheggio a pagamento della serie è stato attivato nell’area dell’ex Inam tra piazza Quaranta Martiri e via Cavour. Sono esentati dal pagamento del parcometro i veicoli dei residenti che espongono il contrassegno. Per andare incontro alle esigenze di sosta dei veicoli al servizio di persone disabili, oltre all’esenzione dal pagamento, sono stati aumentati da due a quattro gli spazi di sosta riservati. A questo punto quasi tutta l’area di piazza Quaranta Martiri risulta a pagamento, dal maxi parcheggio nella zona dell’edicola alla fascia perimetrale attorno ai giardini e fino appunto all’ex Inam, per buona pace delle normative nazionali che impongono un’adeguata armonizzazione percentuali tra gli spazi blu e quelli bianchi aperti a tutti. Restano zone libere i piazzali davanti la chiesa di San Francesco e dove ci sono i taxi a ridosso della rotatoria d’accesso alla piazza.
POLEMICHE ED ESPOSTI C’è chi è pronto a inoltrare esposti e ricorsi ritenendo che il Comune stia abusando delle strisce blu per fare cassa. Di sicuro montano le polemiche per la Francesco Gagliardi ricerca continua di situazioni mirate a trovare le risorse economiche da dirottare sulla società municipalizzata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl che gestisce i parcheggi a pagamento ed è divorata dai debiti. Il consigliere comunale Francesco Gagliardi si dice “incredulo” esternando “disappunto per la decisione presa”. L’esponente del centrodestra sottolinea “gli sperperi di danaro pubblico, dal parcheggio di San Pietro alla pista ciclabile e la Gubbio Cultura per fare alcuni esempi, necessitano di maggiori entrate a danno delle tasche degli eugubini sempre più spremuti. Verificherò la legittimità del provvedimento sul rispetto del criterio di proporzionalità tra il numero di parcheggi liberi o a disco orario, rispetto al numero sempre più elevato di quelli a pagamento”.
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POLITICA
“SERVONO NUOVE ENERGIE E INVESTIMENTI STRATEGICI”
IL PROFESSOR PIER LUIGI NERI CI RACCONTA LA CITTÀ DEL FUTURO: “C’È BISOGNO DI AUTOREVOLEZZA DELLA CLASSE DIRIGENTE IN UN MIX DI FORZE GIOVANI E DI SAGGIA ESPERIENZA, SENZA RIPESCAGGI FUORI TEMPO E LUOGO. SONO IMPORTANTI LE RELAZIONI COSTANTI, ANCHE POLEMICHE QUANDO SERVE, CON GLI ALTRI LIVELLI ISTITUZIONALI. NON VEDO UNA SINISTRA UNITA E AUGURO BUONA FORTUNA AI 5 STELLE” di MASSIMO BOCCUCCI
Il professor Pier Luigi Neri è una memoria storica della città, ricordandone il lungo percorso politico-istituzionale che ha interpretato con stile e qualità personale ricercando rapporti umani senza mai cercare nemici, sempre nel rispetto dei ruoli. Il tarlo di taluni politici, magari in cerca di rivincite personali con la vita, è pensare che il consenso popolare possa legittimare tutto e il contrario di tutto, arroganza compresa, anche oltre le regole. Neri ha lasciato un’impronta e un’immagine figlia della tradizione politica di sinistra radicata nel territorio, capace di andare oltre uno steccato ideologico. Oggi guarda con favore ai 5 Stelle e volentieri lo coinvolgiamo. Il 15 dicembre 1968 si insediò come sindaco, appena ventiquattrenne e all’epoca il più giovane d’Italia: a distanza di cinquant’anni cosa le resta di quell’esperienza? “Assumere la responsabilità di guidare la comunità o ti fa crescere oppure ti distrugge. Mi è andata bene, ho conosciuto persone colte ed esperte, in politica e nella Amministrazione Comunale: ho imparato molto. Ho capito l’importanza e cercato di applicare a me stesso i doveri istituzionali di onore e disciplina nei decenni di incarichi istituzionali”. Era più difficile amministrare in quegli anni o adesso? “Era più difficile a quel tempo perché quotidianamente dovevi spiegare i tuoi progetti e nel contempo ascoltare le richieste dei cittadini. Non sempre è facile trovare il punto di incontro, e allora devi avere anche la forza di dire di no. Oggi in troppi seguono l’onda della protesta e la ricerca del consenso: non più il popolo, ma la demagogia”. Gubbio come se la passa? “Ha detto Woody Allen: “Dio è morto, Marx è morto e anche io non sto tanto bene”. Ha più apprezzamenti o critiche nei confronti di Stirati?
“Bisogna chiedere a Woody Allen se viene in visita a Gubbio”. Di cosa ha veramente bisogno questa città? “Autorevolezza della classe dirigente in un mix di forze giovani e di saggia esperienza, nuove energie senza ripescaggi fuori tempo e luogo. Relazioni costanti, anche polemiche quando serve, con gli altri livelli istituzionali, dimostrando, per propri meriti, di avere titolo a far parte delle città primarie in Umbria. Valorizzare con investimenti strategici di lungo periodo la qualità della vita dei residenti nella città storica: uffici pubblici di servizio al cittadino, manutenzione costante di pavimentazioni e infrastrutture, recupero alla godibilità dei cittadini di piazze e vie, beni pubblici, date in uso mercenario. Lanciare il progetto delle mura urbiche e del sistema delle rocche per finanziamenti europei. Capire che la peculiarità delle Tavole Eugubine nella storia delle culture italiche è quel patrimonio dell’uimanità che non possiamo rincorrere a posteriori con l’ammissione al club della macchine a spalla: i Ceri non se lo meritano”. Lega e 5 Stelle possono vincere le elezioni nel 2019? “Non vedo scenari credibili di sinistra, tutta, unita. Auguro buona fortuna ai 5 Stelle e quel che più conta al futuro di Gubbio”. Pio Francesco Baldinelli, nel precedente numero di 15Giorni ha detto: “L’ultimo sindaco della vera sinistra è stato Neri. Con Barboni la sinistra si è un po’ affievolita e dopo di lui si è totalmente estinta, con personaggi politici che pur provenendo da quell’area, hanno badato esclusivamente ai propri interessi e delle rispettive clientele”. Ci si ritrova? “Ringrazio Pio Baldinelli per il riconoscimento politico: comunista ieri e oggi con un cammino non concluso e ora, per un tratto di strada, con nuovi compagni di viaggio, gli amici 5 Stelle”.
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LA NOSTRA OFFERTA Sin dal 1960 l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Raffaele Casimiri” di Gualdo Tadino è un punto di riferimento nella formazione scolastica per tutta la fascia appenninica umbra: alto livello di professionalità, strutture costantemente rinnovate, e un consolidato successo nella ulteriore formazione universitaria e poi nel mondo delle professioni sono le sue credenziali. Il “Casimiri”, oltre alla didattica tradizionale, propone ai propri studenti una ricca offerta di attività di eccellenza: dai viaggi e soggiorni in vari paesi europei alle molte attività laboratoriali, dagli approfondimenti di carattere prettamente scientifico, fino alle numerose discipline sportive. Dall’anno scolastico 2017/18 è stato istituito, unico nel panorama dell’Offerta Formativa del Territorio eugubino-gualdese, l’Indirizzo “Tecnico della Grafica e Comunicazione” che sviluppa le innovative procedure grafiche in ambito multimediale e pubblicitario. Tale Indirizzo coniuga creatività e progettazione con uno sguardo dinamico e funzionale al mondo del lavoro. In questo nuovo indirizzo sono forniti gli strumenti per essere un professionista della comunicazione visiva in tutte le sue varie possibilità d’impiego. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale, e a partire dalle proprie classi terze, l’Istituto “Casimiri” risponde fattivamente alle vocazioni del Territorio in cui la Scuola è inserita dando vita a un Liceo Artigianale che valorizza peculiari potenzialità produttive, sviluppandolo in tre percorsi: uno di natura artigianale (ceramica), di natura storico-artistica (sartoria storica e di scena) e uno agroalimentare (sviluppo di APP per la promozione del Territorio e delle sue eccellenze). Da quest’anno il “Casimiri” ha ottenuto, inoltre, un riconoscimento di particolare importanza: l’Istituto è stato accreditato come Scuola Internazionale Cambridge e potrà quindi svolgere programmi educativi internazionali, e preparare gli studenti dai 14 ai 19 anni al conseguimento dell’International General Certificates of Secondary Education (IGCSEs) nonché delle qualifiche A-level. La vocazione che caratterizza da ormai quasi sessant’anni l’indirizzo del Liceo Scientifico del “Casimiri” è quella di creare una felice armonia formativa fra discipline scientifiche e umanistiche: un’azione didattica
di grande qualità e, soprattutto, in costante aggiornamento, propone agli studenti percorsi formativi mirati, tesi all’acquisizione di competenze flessibili, indispensabili per orientarsi in un contesto lavorativo sempre più complesso. Le abilità e le competenze che lo studente sviluppa alla fine del percorso di studi garantiscono ampie opportunità di successo formativo a livello universitario, in qualunque settore del percorso successivo di studi. Il Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate è un percorso di studi moderno, dinamico e coinvolgente, dedicato agli studenti che amano le scienze matematiche, fisiche e naturali, l’informatica ed il digitale. Questo indirizzo è orientato all’acquisizione di una solida preparazione scientifico-tecnologica, allo sviluppo dello spirito di iniziativa e delle capacità imprenditoriali. Il Liceo Linguistico si caratterizza per lo studio di più sistemi linguistici e culturali. Gli studenti maturano le competenze necessarie per comunicare in tre lingue - inglese, francese e tedesco - , per comprendere criticamente il mondo contemporaneo e l’identità storica, sociale e culturale di paesi e civiltà diversi, attraverso scambi culturali, gemellaggi con paesi europei ed extraeuropei, viaggi di istruzione e soggiorni-studio in Italia e all’estero. La competenza linguistica degli studenti è significativamente rafforzata dalla presenza dell’insegnante madrelingua. Sono attivi programmi di studio trimestrali, semestrali o annuali di mobilità studentesca internazionale all’estero. Tutti gli studenti vengono seguiti nei loro percorsi dai nostri tutor.
CRONACA
FURTI E VIOLENZE TURBANO LE NOTTI
UNA SERIE DI EPISODI RILANCIANO L’ALLARME SICUREZZA. NON STA AVENDO NESSUN RISCONTRO IL PROTOCOLLO TRA COMUNE E MINISTERO DELL’INTERNO FIRMATO DA STIRATI E BOCCI DUE ANNI FA Chissà cosa succederebbe senza neanche il protocollo tra il Comune e il Ministero dell’Interno, presentato due anni fa in pompa magna dal sindaco Filippo Mario Stirati e dall’allora sottosegretario piddino Gian Piero Bocci. Non solo nulla è cambiato, ma la situazione continua a peggiorare tra i furti e gli episodi di violenza che turbano le notti eugubine, con situazioni deplorevoli pure in pieno giorno. Vengono denunciati furti e tentativi di furto con irruzione nelle abitazioni soprattutto nell’area est tra Padule, Torre dei Calzolari e Branca. I residenti non ne possono più e cercano di trovare una via d’uscita. La politica prova a fronteggiare il malessere proponendo con Giovanni Manca, segretario del circolo Gubbio Est del Pd, un incontro con i cittadini ma è di soluzioni che la popolazione ha bisogno e non di riunioni di partito. Anche i centri commerciali finiscono nel mirino, com’è successo all’Emi in via San Lazzaro. Ignoti hanno tentato di scassinare la cassa continua del supermercato utilizzando acetilene, il più semplice degli alchini, idrocarburi con un triplo legame carbonio-carbonio. Ma alla vista del metronotte si sono dati alla fuga lasciando sul posto gli arnesi per lo scasso. IL CASO DI SAN MARCO Inquietante l’episodio di violenza in un’abitazione adibita a casa famiglia nella frazione di San Marco dov’è scoppiata una lite tra due giovani extracomunitari del Bangladesh ospiti dello Sprar. Sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Gubbio, guidata dal capitano Fabio Del Sette, e l’ambulanza del 118. Il fatto è stato denunciato dalla Lega di Gubbio con un post su Facebook dove si fa riferimento “a una lite con accoltellamenti nella quale ci sono stati feriti. C’è stato grande spavento del vicinato, fortunatamente sono subito intervenute le forze dell’ordine contattate dalle persone che hanno visto. Noi pensiamo che sia il caso di indagare e chiedere al Comune se queste persone siano regolari con permesso di soggiorno”. Il vicesindaco Rita Cecchetti ha spiegato che i due giovani sono “stati destinati a due residenze diverse per evitare ulteriori contatti, uno a San Marco e uno a Casamorcia, che insieme al Coppiolo sono le tre sedi che ospitano gli attuali 18 migranti. Tutti, compresi i due feriti, hanno regolare permesso di soggiorno. È chiaro che una volta stabilite le dinamiche, si procederà con gli opportuni provvedimenti disciplinari e con la revoca dell’accoglienza, in quanto uno dei punti fermi del regolamento dello Sprar è il divieto assoluto di ogni forma di violenza. Peraltro, va precisato che una simile circostanza non si era mai verificata né tra i due soggetti coinvolti né in altri casi”
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SCUOLA
ACCORDI CON LA CINA PER LA LUMSA IN PIAZZA BOSONE INIZIATIVA PREVISTA PER L’ESTATE 2019 CON UN CORSO POST-UNIVERSITARIO DA 300 ORE DI ALTO LIVELLO IN PROGETTAZIONE E MANAGEMENT DEI SERVIZI EDUCATIVI PER L’INFANZIA A INDIRIZZO MONTESSORIANO di ANNALISA BOCCUCCI Decolla l’alta formazione post-laurea con la Lumsa (Libera Università Maria Santissima Assunta). “Si stanno attivando progetti di grande spessore culturale e di specializzazione - dice il sindaco Filippo Mario Stirati -, come quello che partirà a Gubbio durante l’estate 2019 a seguito dell’accordo internazionale firmato dal Rettore della Lumsa, Francesco Bonini, e da Songhai Shen della Hangzhou Montessori Business Consulting Company, che permetterà la nascita di un nuovo corso di alto livello in progettazione e management dei servizi educativi per l’infanzia a indirizzo montessoriano”. Questo progetto formativo, curato dalla Lumsa Master School e supportato dal Centro Culturale Oriente Occidente - sede della Eu China The Belt and Road Initiative Culture Exchange Centre e filiale italiana della Eu China Culture and Economy Committee, presente alla firma dell’accordo con il presidente dell’associazione, Giuseppina Merchionne, si rivolge a laureati in area educativa e psicologica di nazionalità cinese. ATTIVITÀ MULTIPLE Parteciperanno educatori, insegnanti, pedagogisti, dirigenti e psicologi interessati ad approfondire le tematiche montessoriane per integrarle poi nel sistema educativo di provenienza. Attraverso il know how e la tradizione formativa che caratterizza l’ateneo privato in ambito educativo, il corso in progettazione e management dei servizi educativi per l’infanzia a indirizzo montessoriano permetterà di formare professionisti sui bisogni dei bambini da zero a 6 anni e le risposte educative montessoriane (ambienti, materiali, relazioni), al fine di progettare, coordinare e dirigere servizi educativi per l’infanzia. Le lezioni, per un totale di 300 ore, si svolgeranno nella sede universitaria di
piazza Bosone. I partecipanti saranno impegnati in attività di didattica frontali, laboratoriali ed esercitazioni pratiche anche all’interno di nidi e scuole dell’infanzia Montessori del plesso eugubino. I locali dell’ex seminario a San Martino sono stati ristrutturati e resi fruibili nel protocollo d’intesa tra il Comune, la Diocesi e la Fondazione Cassa di Risparmio che ha finanziato l’intervento. GAGLIARDI CRITICO Sulla Lumsa c’è la posizione critica del consigliere comunale Francesco Gagliardi (centrodestra): “Nonostante i numerosi proclami, a oggi non è stato attivato nessun corso di formazione continua presso i locali dell’ex Seminario, ristrutturati con le risorse messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e affidati dal Comune alla Diocesi, per consentire il ritorno dell’università Lumsa. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha annunciato per l’estate 2019 lo svolgimento di un breve corso di formazione, ma dei corsi post-laurea promessi finora nemmeno l’ombra. È evidente che, perdurando questo stato di cose, la prossima amministrazione, senza Stirati sindaco, dovrà rivedere gli accordi a suo tempo stipulati con la Diocesi, perché è interesse dell’intera città rivitalizzare il quartiere di San Martino, già fortemente penalizzato dalla fuga di uffici e di attività economiche storiche. O l’immobile di grandi pregio e prestigio verrà, come promesso, adibito a sede dell’università romana, oppure è bene che lo stesso torni quanto prima nella disponibilità del Comune legittimo proprietario. È inaccettabile che, dopo oltre tre anni, Gubbio non figuri nemmeno tra le sedi della Lumsa, indicate nel sito ufficiale dell’università: al momento, questa operazione non convince e non ha dato i frutti sperati”.
IL CASO La Fondazione Cassa di Risparmio ha finanziato lavori per 7 milioni di euro, ma non si procede
LOGGE E VIA DELLA REPUBBLICA, PROGETTI ANCORA IN SOSPESO IL PROLUNGARSI DEI TEMPI POTREBBE CAUSARE PROBLEMI. IL MONITO DI CARLO COLAIACOVO: “NEL 2019 LE RISORSE ASSEGNATE ANDRANNO SPESE PER NON PERDERLE DEFINITIVAMENTE”
Nella parte superiore delle Logge dei Tiratori, si sa, hanno trovato casa i piccioni. E il percoso meccanizzato di via della Repubblica ha fatto discutere per un po’ finendo poi nel dimenticatoio. Si tratta di due progetti importanti, entrambi promossi e finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per un bel pacco di soldi (tra tutto oltre 7 milioni di euro), e di due prospettive diverse tra loro. Le Logge sono un immobile di proprietà privata e la Fondazione è finita invischiata nel mare magnum delle polemiche alimentate da un comitato con il Comune messo in mezzo. Non si sono ancora trovate soluzioni per uscire dall’impasse e tutto è rimasto congelato. Ancor più l’altro progetto che riguarda via della Repubblica, pur se in quel caso l’opinione pubblica è realmente divisa (non come per
le Logge dove ha condizionato un gruppetto dei no) con i commercianti della zona che hanno bocciato senza appello l’operazione. RISORSE A TEMPO Carlo Colaiacovo, presidente onorario della Fondazione Carisp, ospite il 30 novembre scorso alla cerimonia del “Premio Gubbio 2018” con il compito di ricordare quanto le fondazioni bancarie hanno fatto per il patrimonio artistico e architettonico, ha mandato un messaggio chiaro e forte al Comune perché si possano usare presto e bene i fondi messi a disposizione per la città. “Il 2019 sarà un anno di razionalizzazione - ha detto Colaiacovo -, le risorse assegnate vanno spese onde evitare di perderle definitivamente”. La prossima mossa spetta al Comune. M.Boc.
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CULTURA
La Cassazione ha deciso: il Lisippo è dell’Italia
LA STUATA DEVE TORNARE IN ITALIA MA GLI AMERICANI CONTESTANO LA SENTENZA E SI TENGONO L’ATLETA VITTORIOSO. CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO SULL’OPERA CHE HA VISTO GUBBIO COINVOLTA di ROBERTO BARBACCI
Anche la Cassazione ha sentenziato che il Lisipgli di Pedaso”. Dopo aver issato l’opera sull’imbarpo è dell’Italia, ma gli americani contestano la cazione, Pirani sotterra il bronzo in un campo di decisione del massimo organo di giustizia italiano cavoli, mette in circolazione la fotografia e vende e se lo tengono. I giudici della terza sezione penale la statua. I racconti sono imprecisi e, soprattutto, hanno confermato la decisione del giudice di Pesenza nomi, ma parlano di una vendita di 3 milioni saro Giacomo Gasparini, che nel giugno scorso e 500mila lire. aveva disposto il sequestro dell’opera “ovunque COINVOLGIMENTI EUGUBINI Da qui i contorni si trovi”, respingendo così il ricorso del museo che della storia si fanno meno nitidi. La statua viene attualmente la ospita, il Getty Villa di Malibù, ricercata e per la sua sparizione vanno a processo cordando il coinvolgimento di Gubbio in questa quattro persone: tre commercianti di Gubbio (Piecomplicatissima storia. Attribuita allo scultore tro, Fabio e Giacomo Barbetti) e Don Giovanni greco, famoso per essere stato il ritrattista ufficiaNagni. Dopo quattro anni di udienze, gli imputale di Alessandro Magno, l’opera ritrovata a largo ti vengono assolti in secondo grado a Roma il 18 Il Lisippo conteso della costa marchigiana nel 1967 e chiamata per novembre 1970. Impossibile, secondo i giudici, questo l’Atleta di Fano, o Atleta Vittorioso, è infatti conservata accertare l’interesse artistico, storico e archeologico della stadal 1977 nel museo californiano. Ora, dopo l’ultima parola deltua, nel frattempo scomparsa. Nel ‘74 l’opera riappare al Mula giustizia italiana, come ha sottolineato il pubblico ministro seo Getty che l’ha pagata 3,9 milioni di dollari. Come questa sia Silvia Cecchi che da anni segue la battaglia, la palla passa agli arrivata negli Stati Uniti entrando a far parte della collezione, Stati Uniti ai quali l’Italia si rivolgerà con una rogatoria interperò, resta un mistero. Secondo lo storico fanese Alberto Benazionale, ovvero una richiesta di assistenza giudiziaria. rardi, l’Atleta lascia Gubbio con una spedizione di forniture meNON FINISCE QUI Dal museo della California la risposta uffidiche inviate in Brasile ad un missionario parente dei Barbetti ciale non s’è fatta attendere: “Riteniamo che qualsiasi ordine e acquistata alla morte di Paul Getty dopo essere restaurata di confisca sia contrario al diritto americano e internazionale e al Dorner Institut di Monaco. Il caso si riapre nel 2006 quando difenderemo il nostro diritto legale ad avere l’opera”. Secondo l’allora vicepremier Francesco Rutelli vince un braccio di fergli americani, infatti, il bronzo sarebbe stato pescato in acque ro con il Getty, ottenendo la restituzione di 39 opere esportate internazionali, senza alcuna evidenza che “questo appartiene illegalmente, fra cui la Venere di Morgantina, l’Atleta di Fano, all’Italia”. In ogni caso, secondo le leggi del tempo, l’esportaziochiamato “Victorius Youth” dagli americani, viene però trattenune dell’opera sarebbe stata illegale, sia che questa fosse stata to. Nel 2007 l’associazione culturale “Le Cento Città” presenta ritrovata in acque nazionali che internazionali, perché comunun esposto alla procura di Pesaro per violazione delle norme que ripescata da un’imbarcazione battente bandiera italiana. doganali e contrabbando. Il procedimento giudiziario prosegue La vicenda parte dal 1964 quando il peschereccio “Ferruccio per anni, nel 2009 il gip Lorenza Mussoni dichiara il bronzo Ferri” di Romeo Pirani, pescatore fanese morto nel 2004, “patrimonio indisponibile dello Stato” e nel 2010 dispone il trova la statua. Il luogo della scoperta è tuttora incerto, ma sequestro dell’opera. Inutili le battaglie e i ricorsi del museo secondo il racconto dell’equipaggio la scultura si trovava sul statunitense, oggi nuovamente invitato alla restituzione della fondale di una zona al largo del monte Conero, chiamata “Scostatua di Lisippo.
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RIATTIVATO IL TRATTO COMPRESO TRA VIA MAZZINI E VIA REPOSATI, MA PRIMA DELLE FESTE DOVREBBERO CONCLUDERSI ANCHE I LAVORI NELLA PARTE SUPERIORE. DA STIRATI UN PLAUSO ALLA DITTA TECNOSERVICE di ROBERTO BARBACCI Sono andati via spediti, nonostante intoplendo i tempi di lavorazione ed effettuando pi che erano difficili da prevedere (vedi del tutto l’intervento a tempo di record. Anche ritrovamento della tomba del periodo ronella parte superiore stiamo assistendo a mano con all’interno ancora uno scheletro, una rapida conclusione dell’intervento, il datata intorno al secondo secolo a.C.) e noche ci lascia pensare che in tempi brevisnostante il maltempo c’abbia messo un po’ simi si possa procedere con il completo lo zampino, soprattutto nella prima parte ripristino del tratto”. Il sindaco ha spiegadi novembre. Sta di fatto che una parte soto inoltre che “significativi e rilevanti sono stanziosa di via Cairoli è stata già riconsestati gli interventi strutturali, migliorativi gnata alla collettività, con l’inaugurazione dell’assetto urbanistico e viario, che hanno Il tratto di via Cairoli riaperto al traffico del tratto che da via Mazzini scende fino permesso di rimuovere ogni criticità su un all’imbocco con via Reposati. Un lavoro finito con largo anticipo tratto che versava in condizioni di dissesto piuttosto evidenti, così che ha suggerito all’amministrazione comunale di procedere con come più volte sollecitato da abitanti ed esercenti”. la riapertura, favorendo anche il flusso di auto e visitatori nel priL’ALTRO CANTIERE La riapertura del tratto inferiore di via Caimo ponte del periodo natalizio. Ma i tempi per vedere ultimata roli, con la posa della pavimentazione in pietra serena estradura tutto il tratto che dall’incrocio con Corso Garibaldi scende fino spessa 14 centimetri, arriva peraltro in un momento particolaralla “Calata dei Ferranti” sono decisamente ristretti: per qualcuno mente delicato, con il cantiere di via Campo di Marte (che interesil taglio del nastro potrebbe avvenire già prima di Natale, quando sa il ripristino dell’impianto fognario) che in un modo o nell’altro era comunque già stata preventivata la riapertura del tratto, sepfinisce per comportare qualche disagio per la collettività. “Compur parziale, per venire incontro alle esigenze di commercianti prendiamo il momento di particolare difficoltà - conclude Stirati e residenti in occasione delle festività. I lavori sarebbero dovuti ma è anche vero che questo intervento risolverà un problema che terminare a primavera, in tempo per riconsegnare via Cairoli per si trascina dietro da decenni, e che non può più essere rimandato. la Festa dei Ceri. Gli allagamenti nella zona della rotatoria di piazza Quaranta Martiri hanno arrecato tanti danni nel tempo ed è necessario porvi un INTERVENTO ECCELSO “Quando i lavori sono partiti, lo scorso rimedio definitivo”. Al riguardo è già stato comunicato che i varchi agosto, nessuno avrebbe immaginato che si sarebbe andati avandi accesso al centro storico resteranno aperti nei giorni 22, 23 e ti in modo così spedito e rapido”, ha commentato Filippo Mario 24 dicembre per consentire a tutti gli eugubini di potersi muovere Stirati. “Di questo va dato merito alla ditta Tecnoservice che ha disenza particolari problemi in vista anche della corsa ai regali. mostrato grande efficienza nel dirigere al meglio il cantiere, snel-
IL CASO I rattoppi si moltiplicano ma non risolvono il problema: la strada è un pessimo biglietto da visita
IN VIA DELL’ARBORETO L’ASFALTO È DI MILLE COLORI
È una delle vie più trafficate nelle vicinanze del centro storico, eppure a vedere lo stato in cui verso il fondo stradale somiglia tanto a una strada di campagna, di quelle che vedono il passaggio di una manciata di macchine al giorno quando va bene. Invece in via dell’Arboreto il traffico è sempre piuttosto intenso, perché la strada risale da un’area a diffusa densità commerciale, che nel tempo è andata affiancando scuole e impianti sportivi, e pur essendo il tratto incriminato una sorta di via secondaria parallela a via Paruccini di auto ne passano sempre in numero elevato. Col tempo però il fondo stradale si è deteriorato a tal punto da richiedere continui interventi che hanno finito per peggiorare la situazione, con buona pace delle sospensioni dei veicoli che vengono messe a dura prova soprattutto quando si percorre la parte destra della carreggiata in direzione centro. L’ultimo intervento è stato realizzato a fine novembre, come dimostra la foto: operai comunali hanno “rattoppato” qualche
piccola buca che nel frattempo si è aperta, complice il maltempo delle settimane precedenti. A ben vedere però la strada è tutto un vero e proprio “trionfo di rattoppi”, ben eviOperai al lavoro nel tratto dissestato denziati dai colori differenti dell’asfalto che ne possono certificare anche “l’età anagrafica” degli interventi eseguiti, quasi come fanno gli studiosi con gli strati delle rocce per ricondurre a quale era geologica appartenessero. Meglio sdrammatizzare, insomma, pensando al fatto che un lieve intervento su pochi punti non può certo contribuire a risolvere il problema, tanto che l’unica soluzione appare quella di rimuovere completamente il disastrato manto attuale per realizzarne uno nuovo. Considerando la vicinanza col centro storico (le mura distano non più di 500 metri: tantissimi turisti hanno percorso il tratto in questi giorni sia in auto che con i camper) e il volume delle auto in transito, l’intervento appare certo tra i più impellenti, con i residenti che più volte hanno segnalato il problema. R.Bar.
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CULTURA
La scuola Montessori fa parte di noi
ALLA SCOPERTA CON IL PROFESSOR RANIERO REGNI DI UN METODO DIDATTICO CHE A GUBBIO SI È RADICATO SULL’INIZIATIVA, OLTRE TRENT’ANNI FA, DELL’ALLORA DIRETTORE GIANCARLO SOLLEVANTI di MASSIMO BOCCUCCI
È una realtà consolidata la scuola Montessori che nel complesso di San Pietro porta avanti una didattica sempre all’avanguardia, ispirandosi a un metodo che è nella storia e fa parte integrante del tessuto formativo. Entriamo nel mondo Montessori con il professor Raniero Regni, docente ordinario di pedagogia sociale presso il Dipartimento di scienze umane della Lumsa, studia da sempre il pensiero e l’opera di Montessori. Insegna anche presso il Montessori Training Center di Perugia nei corsi internazionali Ami e nei corsi nazionali organizzati dall’Onm. Autore di numerosi libri e articoli, non solo montessoriani, ha visto ripubblicato nei giorni scorsi un suo testo Infanzia e società in Maria Montessori. Il bambino padre dell’uomo (2007), come sedicesimo volume de Il Metodo Montessori, collana pubblicata come supplemento al Corriere della sera. Che cosa significa il metodo Montessori nella scuola di oggi? “Credo che significhi la ricerca di una pedagogia alternativa a quella istituzionalizzata dal sistema educativo. Una via che, quando è realizzata bene, rappresenta davvero un capovolgimento della didattica tradizionale”. Qual è l’elemento maggiormente caratterizzante della didattica montessoriana? “Sicuramente la centralità del bambino e del fanciullo, il rispetto per la sua ricerca dell’indipendenza, fatta in un ambiente preparato, ricco di materiali, ma che, nel caso della scuola primaria, non si esaurisce tra le quattro pareti di una stanza ma che prevede anche la città come aula e l’uscita come chiave della cultura”. Come si è radicata l’esperienza della Montessori nella realtà eugubina? “Più di trent’anni fa, grazie all’intelligenza dell’allora direttore didattico Giancarlo Sollevanti, venne aperta la prima Casa dei bambini, ovvero una scuola dell’infanzia statale. Anche se gli inizi non furono affatto facili, perché Montessori rappresenta sempre un segno di contraddizione, possiamo dire che è ormai una realtà consolidata e rodata, che ha visto poi la realizzazione anche della scuola primaria”. Perché una famiglia sceglie il metodo Montessori? “Una grande e saggia esperta montessoriana usa dire che Montessori è per tutti i bambini ma non per tutti i genitori. Le moti-
vazioni possono essere le più varie, ma chi lo fa con maggiore consapevolezza cerca una via diversa per la crescita e lo sviluppo dei propri figli, diversa dal modello educativo che magari ha deluso i genitori stessi quando erano bambini. Soprattutto le giovani madri intuiscono che la nascita di un figlio, la nascita di ogni bambino è qualcosa di grande a cui è legata, in qualche maniera, la salvezza dell’umanità. Forse si cerca di interrompere la catena intergenerazionale che, al di là della scuola, tiene prigionieri e riproduce errori che ci hanno fatto soffrire ma che, quasi inconsciamente, riproponiamo ai nostri figli e allievi. Forse i genitori cercano una via per aiutare i loro figli a divenire meno infelicemente adulti. In Italia, ma soprattutto all’estero, è diventata la scuola dei ricchi, perché chi ha mezzi vuole il meglio e lo paga, questo anche contro le origini del Montessori che iniziò nel più povero quartiere di Roma e che ha lavorato per tutti i bambini”. E perché lo sceglie un insegnante? “Al di là delle pur legittime motivazioni utilitaristiche del genere punteggi, graduatorie, opportunità di impiego e altro, c’è da dire che si tratta innanzitutto di una scelta molto impegnativa frequentare un corso duro ed esigente. L’idea è quella di voler aiutare davvero lo sviluppo, non di insegnare ma di aiutare la vita, aiutando i bambini, come recita la più famosa espressione montessoriana, a fare da soli. Un atteggiamento difficile per un adulto e che si raffina per tutta la vita professionale”. Chi era Maria Montessori? “Un genio italiano che lancia un messaggio universale, diffuso nel mondo, le cui scoperte hanno trovato solo conferme, come accade oggi, ad esempio, nelle neuroscienze. Una grande anima, una donna illuminata capace di scienza e saggezza. Molto più della semplice creatrice di un metodo. Lei ha capito, come pochi altri, che la posta in gioco nell’educazione è né più né meno che la salvezza dell’umanità. Solo seguendo il bambino, questo maestro d’amore, si può liberare dal male e creare un mondo nuovo, risolvendo quegli enigmi insolubili per la società degli adulti. Tutto passa attraverso la prima radice che è l’infanzia: il bambino è il padre dell’uomo”.
AL “CASSATA-GATTAPONE” SI PARLA DI SINERGIA TRA ISTRUZIONE, IMPRESE E PROFESSIONISTI
L’Istituto di Istruzione Superiore “Cassata-Gattapone” organizza nella giornata di mercoledì 19 dicembre a partire dalle 16,30 un incontro pubblico finalizzato a valorizzare le sinergie tra il sistema di istruzione, le imprese e le agenzie e i professionisti che si occupano di lavoro, in collaborazione con Anpal Servizi e Comune di Gubbio (Assessorato alle Politiche giovanili) Il rapporto tra scuola e lavoro è piuttosto complicato, ma esistono degli strumenti che possono concorrere a migliorarlo. Il dialogo e la collaborazione tra le diverse realtà, infatti, è di fondamentale importanza: serve alla scuola per formare figure professionali legate al fabbisogno del contesto imprendi-
toriale locale e nel contempo è utile alle imprese, che possono contribuire alla formazione di figure tecniche rispondenti alle proprie esigenze produttive. L’incontro è rivolto a coloro che in diverse modalità si occupano di orientamento al lavoro, alle imprese, agli insegnanti, alle famiglie, in particolare a quelle in procinto di scegliere insieme ai propri figli la scuola superiore, e ai giovani studenti che desiderano conoscere opportunità e scenari lavorativi che li riguardano. Il confronto inoltre, potrà essere di notevole interesse per le imprese del territorio di ogni settore produttivo, per commercialisti, consulenti del lavoro ed esperti contabili.
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APPUNTAMENTI
“Le Musiche di Natale” omaggiano Rossini
IL TRADIZIONALE CONCERTO NATALIZIO DEI CANTORES BEATI UBALDI DEDICATO AL GRANDE COMPOSITORE A 150 ANNI DALLA MORTE. PREVISTO UNO SPAZIO NEL QUALE SI ESIBIRANNO COME SOLISTI I GIOVANI TALENTI CRESCIUTI NEL CORO. APPUNTAMENTO A SAN PIETRO SABATO 29 DICEMBRE ALLE 21,15
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È un appuntamento ormai fisso del calendario di Natale e da oltre 10 anni rende ancor più magica l’atmosfera delle feste degli eugubini. Il concerto “Le Musiche dI Natale” portato in scena dai Cantores Beati Ubaldi è pronto a inondare di note e di Il Maestro Renzo Menichetti colori la serata di sabato 29 dicembre, quando la splendida cornice della Chiesa di San Pietro vedrà esibirsi il Coro e l’Orchestra sinfonica diretta dal Maestro Renzo Menichetti, quest’ultima composta da ben 55 elementi. Un evento che può godere del supporto e del sostegno di tante realtà locali, ma che soprattutto vuol essere una volta di più uno strumento per mettere in mostra i grandi talenti del panorama musicale eugubino, in grado di regalare emozioni e conquistare il pubblico con la loro bravura. GIOVANI TALENTI L’edizione 2019 del concerto vedrà tra i principali protagonisti i solisti Pamela Tamantini, Giorgio Piccotti e Roberto Tomassoli, giovani e straordinari cantanti, la cui presenza è motivo di orgoglio per tutti i Cantores in quanto la loro formazione musicale si è strutturata anche grazie agli anni trascorsi nel Coro fin da bambini. Il program-
di ROBERTO BARBACCI
ma dell’11esima edizione del concerto renderà omaggio a un genio della musica italiana, quel Gioacchino Rossini di cui quest’anno ricorre il 150esimo anniversario della morte. Oltre ai brani natalizi, con le loro atmosfere e il loro calore, ci sarà anche una parte un po’ più di “colore” rossiniano capace di creare un rapporto di gioco con la musica in un susseguirsi di sorprese regalate all’orecchio dell’ascoltatore dallo stupore di orchestrazioni travolgenti e timbri sonori di raffinata bellezza: in questo Rossini è genio assoluto. “Le Musiche di Natale” vedrà inoltre la partecipazione del Coro della scuola media “Mastro Giorgio-Ottaviano Nelli” di Gubbio, a testimoniare la volontà dei Cantores Beati Ubaldi di contribuire alla diffusione della cultura musicale soprattutto tra i più giovani. SOSTEGNO L’evento comporta al solito un grande impegno, non solo artistico e didattico: i Cantores rivolgono per questo un ringraziamento a Fernando Barbetti, Marcello Edera, Paola e Francesca Colaiacovo, Giorgio Monacelli e Francesco Barbetti che come ogni anno hanno contribuito all’organizzazione del concerto. Ad esso si aggiunge un atto di gratitudine all’indirizzo del Capitolo dei Canonici della Cattedrale e al Vescovo, mons. Luciano Paolucci Bedini. Per info e prevendite è possibile rivolgersi presso lo IAT in via della Repubblica (tel. 075.9220693).
VITERBO E PRESEPE DI BOLSENA
LORETO e RECANATI
MUSEI VATICANI e roma
CARNEVALE DI VIAREGGIO
5 GENNAIO
27 GENNAIO
23 FEBBRAIO
3 MARZO
Una giornata meravigliosa per visitare in modo completo e approfondito i Musei Vaticani e la Cappella Sistina, la Basilica di San Pietro e per godersi il fascino della Città Eterna!
Vivi una giornata a Viareggio, la città Italiana più famosa per il suo Carnevale che vanta una tradizione allegorica assai longeva. Sin dal 1873 Viareggio ha visto sfilare tra le vie della sua città i carri allegorici, oggi diventati i carri più grandi del mondo. Vieni con noi a vivere il Carnevale e a visitare il Museo che lo celebra!
Mattina dedicata alla visita Una piacevolissima della città di Viterbo e nel giornata dedicata alla visita pomeriggio trasferimento guidata di Loreto e della a Bolsena. Nella cornice sua Basilica per andare a medioevale della cittadina Recanati, città dove è nato si sviluppa uno dei Presepi Giacomo Leopardi. Viventi più apprezzati in Seguiremo le orme del Italia. Ad allietare l’evento, poeta visitando il borgo locande con vino caldo, e la sua casa, inclusa la bracieri con zuppe, pastori Biblioteca che custodisce e tanta musica con canti i 20.000 volumi tradizionali e zampognari. tra i quali crebbe e studiò
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APPUNTAMENTI
LA MAGIA DEL GOSPEL AL TEATRO COMUNALE
COME OGNI NATALE I THE ANGELS GOSPEL CHOIR TORNANO IN CONCERTO IL 22 DICEMBRE, QUEST’ANNO PER CELEBRARE I VENT’ANNI DI ATTIVITÀ DEL GRUPPO ASSIEME A TANTI AMICI di ANNALISA BOCCUCCI I gospel sono l’anima profonda della musica afro-americana popolare e sotto le feste di Natale sono un valore aggiunto per le emozioni che sanno trasmettere. A Gubbio si rinnova l’appuntamento con il concerto degli Angels Gospel Choir. Appuntamento il 22 dicembre al Teatro Comunale (informazioni e prevendite all’ufficio Iat in via della Repubblica, telefono 075 9220693 oppure al botteghino del teatro il giorno stesso dello spettacolo a partire dalle ore 18). Nell’occasione il coro eugubino festeggia i vent’anni di attività. Per il gruppo il concerto di Natale ha sempre assunto un grande valore: cantare significa trasmettere un messaggio di pace, d’amore e speranza. Il gospel aiuta a lanciare questo messaggio perché ha qualcosa di magnetico. MAGICO VENTENNIO Stavolta c’è un motivo in più per essere gioiosi ed è il bel traguardo che l’associazione ha raggiunto attraverso un ventennio nel segno della condivisione delle emozioni. Il percorso è stato caratterizzato da esperienze significative, compresa la solidarietà espressa nella raccolta fondi a favore di associazioni e persone meno fortunate. Il prossimo concerto del 22 dicembre sarà soprattutto una grande festa con un pensiero ai gruppi cementieri, Colacem e Barbetti, che hanno sostenuto l’impegno di questi anni sostenendo il concerto come sponsor maggiori. QUANTI COINVOLGIMENTI Saranno coinvolti nella serata Maurizio Pugno alla chitarra, Lorenzo Cannelli al pianoforte, Franz Piombino al basso, Alessandro Panfili e Michele Fondacci
alla batteria, Bruno Erminero all’organo Hammond, coadiuvati da una sezione fiati con Andrea Angeloni (trombone), Leonardo Minelli (sax), Mirko Pugno (tromba). Special Guest della serata Elena Casagrande (violino) e Michele Fumanti (vocal bass). Il concerto del ventennale chiuderà un anno ricco di emozionanti momenti musicali, tra i quali si ricordano l’evento a favore del reparto di oncologia dell’ospedale di Branca organizzato dai pazienti del reparto capitanati da Rita Cecchetti, con il quale sono state donate due poltrone per infusione chemioterapica, computer e altre attrezzature, il concerto a favore dell’Associazione Mitocon in ricordo di Maddalena Cicchelli, voluto da Marco Cicchelli, e il concerto al Teatro di Cucinelli a Solomeo lo scorso novembre a sostegno dell’associazione Pellicano che sostiene le donne con problemi alimentari. CD E DVD Questo è anche l’anno del cd e dvd live “Jubilation 20th Anniversary”, prodotti grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Sono raccolti i brani più significativi eseguiti negli ultimi due concerti natalizi. Il cd costa 10 euro e 15 euro il dvd, in vendita anche durante il prossimo concerto e nella sezione vetrina della pagina facebook o inviando un messaggio sempre tramite il social. La stagione concertistica natalizia del coro eugubino vedrà anche un appuntamento fuori dai confini locali il 6 gennaio alle ore 18.30 alla basilica di Santa Cecilia di Acquasparta.
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STORIA
I MAGI RACCONTATI DA CARDINI IL FESTIVAL GUARDA ALLE DONNE NUOVE INIZIATIVE SULL’ASSE PUBBLICO-PRIVATO: GRAZIE AL SOSTEGNO DI TECLA LO STORICO TOSCANO È TORNATO A GUBBIO TRATTANDO LA STORIA DEI MAGI E DELINEANDO IL CONFINE TRA VERITÀ E LEGGENDA. IL FESTIVAL DEL MEDIOEVO GIÀ PROIETTATO AL 2019: LA PROSSIMA EDIZIONE SARÀ DEDICATA ALLE DONNE
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Il fascino dei Magi raccontato da Franco Cardini, uno degli storici più apprezzati e conosciuti a livello nazionale e non solo, appassionato di Medioevo ma capace di spaziare su più campi e periodi della storia dell’umanità. E la serata che ha dedicato a Gubbio lo scorso 8 dicembre non ha tradito le attese: dopo aver forzatamente dovuto saltare l’appuntamento con il Festival del Medioevo per motivi di salute, lo storico è tornato in città analizzando un tema che continua ad affascinare grandi e bambini, muovendo dall’analisi del Vangelo di Matteo per poi cercare di dare risposta ai tanti interrogativi che si legano alla vicenda dei Magi. Tra realtà e leggenda, tra storia e mistero, Cardini ha ripercorso, documenti storici alla mano, quella che può essere una analisi realistica di quanto accaduto nei giorni successivi alla nascita di Gesù. “L’immagine che è stata data dei Magi potrebbe essere fuorviante - ha spiegato - e di certo include l’idea che debbano essere inglobati elementi aggiuntivi che sfociano in altre religioni per comprenderla a fondo. È un tema che meriterebbe molti approfondimenti, per quanto le leggende nate nei secoli rendono il percorso storiografico quasi marginale rispetto a quella che è l’accezione comune che viene loro data”. CULTURA CHE VINCE L’incontro con Cardini, fortemente voluto dall’amministrazione comunale e da Tecla, rientrava nella due giorni dal titolo “Notte Stellata, percorso di luce”, che ha avuto per protagonista il Museo Civico di Palazzo dei Consoli, aperto gratuitamente alla cittadinanza nella serata di venerdì 7 dicembre, e proseguito appunto la sera dell’8
di ROBERTO BARBACCI con l’incontro che ha avuto per relatore Cardini. È l’ennesima dimostrazione di quanto la cultura sia al centro dei progetti della macchina comunale, convinta che questa possa rappresentare un valido strumento per incentivare la presenza di turisti e proiettare all’esterno un’immagine vincente e autorevole di Gubbio, della sua storia e della sua unicità. Torna buona la citazione dello storico Hans Georg Gadamer: “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. FESTIVAL DEDICATO ALLE DONNE I due eventi sono stati realizzati in collaborazione con Federico Fioravanti, direttore del Festival del Medioevo che proprio nei giorni scorsi ha svelato quello che sarà il tema dell’edizione 2019, in programma dal 25 al 29 settembre: “Donne, l’altro volto della Storia” è il titolo selezionato e attorno al quale verteranno tutti gli incontri del lungo fine settimana eugubino, che conta di replicare i numeri e il gradimento riscontrati nella quarta edizione, quella che aveva come tema il mondo dei barbari. Lo stesso Fioravanti, a margine di “Notte Stellata”, ha spiegato come “è nostra precisa volontà quella di creare nel corso dell’anno quanti più eventi che possano essere facilmente ricondotti al Festival, e come tale fungere da traino per la rassegna stessa, in modo tale da tenere sempre alta l’attenzione e offrire maggiori opportunità di confronto e conoscenza. È una formula che necessita dell’apporto di privati, ma che può rivelarsi determinante per il successo di tutti”.
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FESTA DEI CERI
Capodieci, parte la corsa S.Ubaldo, dubbi sul metodo
IL PERIODO NATALIZIO RISVEGLIA LE DISCUSSIONI CERAIOLE. I SANTUBALDARI MEDITANO SE APPORTARE MODIFICHE AL METODO ISTITUITO NEL 2015. TRE NOMI PER SAN GIORGIO, SANT’ANTONIO UFFICIALIZZERÀ LE CANDIDATURE IL 14 DICEMBRE. IL GIORNO DOPO L’INVESTITURA DEI CAPITANI TOMASSINI E STOCCHI
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Arrivano le feste, si torna a parlare di Ceri. Immancabili le voci che si rincorrono durante il periodo natalizio, da anni ormai “santificato” sull’altare delle possibili candidature in vista delle elezioni dei Capodieci, previste quest’anI Capodieci della corsa 2018 no tutte e tre all’unisono nella giornata di domenica 13 gennaio. Un po’ in tutte le zone in queste ultime settimane dell’anno si tirano le somme e si cominciano a delineare i nomi dei candidati, primo atto “ufficiale” in vista del lungo percorso che porterà a un’altra travolgente edizione della festa, dove ad attenderli troveranno i capitani Fabio Tomassini e Ubaldo Stocchi che riceveranno l’investitura ufficiale presso la Chiesetta dei Muratori nella mattinata di sabato 15 dicembre, alla presenza di tutti i consiglieri dell’Università dei Muratori, Scalpelli ed Arti Congeneri nella giornata in cui si festeggia il patrono San Tommaso. SANT’UBALDO CAMBIA? I santubaldari sono alle prese con la possibile modifica dello statuto per l’elezione a Capodieci. Nella riunione indetta nella serata di venerdì 14 dicembre in taverna si cercherà di capire se lasciare immutato l’attuale sistema, in vigore dal 2015, o se procedere con nuovi elementi. Nell’attesa, dovesse restare in piedi l’attuale metodo, il nome che va per la maggiore è quello di Pietro Menichetti, l’unico ad aver espresso il desiderio di candidarsi, espressione della manicchia di Padule. Sabato 15 dicembre i santubaldari ricorderanno con una messa i ceraioli defunti: appuntamento presso a Basilica di Sant’Ubaldo alle 17 (celebreranno don Luigi Lupini e mons. Fausto Panfili).
di ROBERTO BARBACCI
TRE OPZIONI PER SAN GIORGIO Dopo la presentazione del calendario 2019, avvenuta in taverna domenica 9 dicembre in concomitanza con l’inaugurazione di un’opera in ceramica realizzata dall’artista Giancarlo Grasselli (che riprende un dipinto della Madonna che in passato era presente sulla chiesetta della Seconda Capeluccia, poi andato perduto), l’attenzione si sposta sulle scelte che riguarderanno la manicchia di San Martino, deputata ad esprimere il prossimo capodieci. Con le candidature aperte fino al 4 gennaio, serata nella quale verranno ufficializzate in taverna, per ora hanno fatto capire di volersi candidare Giorgio Alunno, Luca Bedini e Francesco Fioriti. Qualora dovessero presentarsi ulteriori candidati si procederà con una scrematura all’interno della manicchia per presentare poi nel giorno dell’elezione all’assemblea ceraiola tre nomi. SANT’ANTONIO DECIDE Venerdì 14 dicembre si conosceranno i volti dei candidati a Capodieci di brocca di Sant’Antonio: quest’anno tocca alla manicchia interna esprimere i nomi, e salvo sorprese dell’ultim’ora dovrebbero presentarsi Stefano Marinelli Andreoli e Lucio Sollevanti, entrambi legati da trascorsi nella muta de Barbi. ECCO L’ALBUM! Torna immancabile a ridosso delle festività natalizie l’album fotografico “I Ceri - La Festa 2018”, edito da 15Giorni e PhotoStudio. Oltre 900 foto di tutti gli appuntamenti in onore di Sant’Ubaldo, dai Ceri del 15 maggio ai Mezzani e Piccoli, dalla corsa di Jessup alle celebrazioni della comunità di Thann nel 60esimo del gemellaggio. L’album, al costo di 15 euro, sarà disponibile a partire dal 20 dicembre in tutte le edicole e librerie.
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SCUOLA Al via la Rete “Turisti 4.0”, percorso per moduli finanziato dal ministero. La prima fase a gennaio
CERI, PALIO E BOTTACCIONE IN UN PROGETTO PER GLI ALUNNI
Si chiama Rete “Turisti 4.0”. Si tratta di un progetto Pon (Programma operativo nazionale del ministero dell’Istruzione), ideato nel luglio del 2017 mettendo insieme i tre Circoli Didattici (Matteotti, Aldo Moro e San Martino), il Comune e l’associazione Maggio Eugubino. La tematica è la valorizzazione del patrimonio artistico. Nel marzo scorso il ministero ha comunicato di aver accolto il progetto con un finanziamento di 78mila euro sul cosiddetto Fse (Fondo sociale europeo). Il progetto si compone di dodici moduli: ciascun modulo è un corso di trenta ore, rivolto a studenti della scuola primaria, da realizzare in orario extrascolastico, ovvero di pomeriggio, sabato mattina, d’estate). COME FUNZIONA Dei dodici moduli, due sono esclusivi del primo Circolo Didattico Matteotti (in particolare la scuola primaria di Cipolleto), uno esclusivo del secondo Aldo Moro e quattro esclusivi del terzo Circolo San Martino. I restanti cinque moduli sono trasversali, ossia rivolti a tutti gli studenti delle scuole primarie del territorio e sono stati progettati dalla
Ludoteca comunale (modulo “Gubbio? Te la racconto io!”) e dalla biblioteca Sperellina (“15 maggio: stessa ora, prossimo anno” e “Guida ai ceri per piccoli turisti” che affrontano la tematica della festa dei Ceri; “Una passeggiata nella storia” che si occuperà della Gola del Bottaccione; “Guida al patrimonio culturale immateriale e alla storia di Gubbio” che si occuperà del Palio della Balestra). SI PARTE A GENNAIO In particolare, l’avvio dei quattro moduli progettati dalla biblioteca Sprelliana è previsto per gennaio e le iscrizioni vanno presentate entro il prossimo 30 dicembre. I corsi sono gratuiti e si svolgono alla presenza di un docente esperto e di un tutor. Tutti i moduli si pongono l’obiettivo di far realizzare agli alunni delle mini guide anche digitali scritte appunto dai bambini per i bambini. In due casi è prevista anche la realizzazione di libri in simboli. I moduli di iscrizione sono reperibili sul sito internet della direzione didattica del terzo Circolo, della biblioteca Sperelliana e della Ludoteca-Informagiovani. ANNALISA BOCCUCCI
GIULIA FIORUCCI ESALTA IL TOKON KARATE GUBBIO
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Fioccano le soddisfazioni per il Tokon Karate Gubbio. Il mese di dicembre si è aperto con il risultato di prestigio ottenuto da Giulia Fiorucci, che sbaragliando tutte le rivali ha messo le mani sulla 50esima edizione della Coppa Shotokan, disputata al Pala Yamamay di Busto Arsizio. La Fiorucci s’è imposta nella disciplina kumite (combattimento) riuscendo in una impresa che nessun atleta umbra
era mai riuscita a compiere in decenni di storia. Una grande soddisfazione per Giulia ma per tutta la società eugubina, con il responsabile e allenatore Pietro Menichetti che ha potuto constatare i grandi progressi di tutto il movimento locale. In Lombardia erano presenti altri 5 atleti del Tokon Karate Gubbio: Lorenzo Tomassini, Roberto Mischianti, Pietro Ambrogi, Andrea Del Ciello e Ilaria Ragni.
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ATTUALITÀ
Laboratori analisi e primari Le associazioni non mollano CONTINUA LA MOBILITAZIONE DEI PRIVATI CITTADINI IN DIFESA DEI SERVIZI ALL’OSPEDALE DI BRANCA, NONOSTANTE SIA EFFETTIVA LA DELIBERA CHE GARANTISCE L’ATTIVITÀ GIORNO E NOTTE DEI REPARTI. I PROMOTORI DELLA RACCOLTA FIRME NON SI FIDANO DEI POLITICI E ASPETTANO LE NUOVE NOMINE
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Non si fidano le associazioni di volontariato della delibera che la direzione generale della Usl ha adottato per garantire l’attività giorno e notte del laboratorio analisi Sindaci della fascia con Barberini all’ospedale di Branca. La protesta e la raccolta delle firme vanno avanti perché viene chiesta la revoca della delibera assunta dalla Regione il 10 settembre scorso. L’unico atto che elimina alla radice il problema e il timore di un depotenziamento del servizio resta quello dell’annullamento della delibera della Giunta Regionale oppure una modifica sostanziale di quel dispositivo. Per questo le associazioni continueranno a raccogliere le firme, che hanno superato quota cinquemila, della petizione rivolta alle istituzioni perché quella delibera regionale venga revocata. AUDIZIONE IN REGIONE Non è bastato a tranquillizzare neanche l’incontro, il 6 dicembre scorso, presso la sede del Consiglio Regionale con un’audizione con il presidente della Terza Commissione Consiliare, Attilio Solinas, alla quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali Andrea Smacchi, Roberto Morroni, Claudio Ricci, Maria Grazia Carbonari e i rappresentanti delle associazioni alla sanità dell’ Alto Chiascio.
CAPITANO D’Anna Ridolfi
Le ragioni del 4-1-4-1
Il Gubbio ha cominciato la stagione con il 4-3-3, poi ad Ascoli (il 26 ottobre nel famoso 2-2 in doppia rimonta) molto è cambiato a livello di uomini (via la punta Vettraino e dentro il centrocampista Marchionni, con Loviso centromediano assistito dal corridore Guerri) e conseguentemente di modulo (4-1-4-1). Proviamo a ragionare sulla metamorfosi tattica del tecnico rossoblù. Il 4-3-3 ha come presupposto l’utilizzo di tre attaccanti, ovvero un centravanti e due esterni offensivi. Acori ad Ascoli ha fatto due mosse che hanno mutato l’as-
di MASSIMO BOCCUCCI
Le associazioni hanno espresso la preoccupazione per il depotenziamento del laboratorio analisi in base a quanto disposto dalla delibera della Regione che rischia di revoL’ospedale comprensoriale di Branca care la funzione Dea all’ospedale di Branca dalla rete dell’emergenza-urgenza, in quanto gli ospedali sede di Dea devono avere il supporto del laboratorio di analisi 24 ore su 24. La delibera non é stata né modificata né annullata. CARENZA DI PRIMARI Durante l’audizione sono state affrontate anche altre problematiche come la nomina dei primari di Medicina, Neurologia e Cardiologia, la nuova organizzazione del pronto soccorso e, più in generale, la prospettiva dell’ospedale che dovrà avere un ruolo ancora più rilevante nella fascia appenninica. Il presidente Solinas sentirà su questi temi l’assessore alla Sanità, Luca Barberini, il direttore generale della Usl, Andrea Casciari, e i rappresentanti degli operatori, mentre le associazioni continueranno l’attività di sensibilizzazione promuovendo anche incontri a carattere informativo con le realtà associative del territorio, non solo sanitarie ma anche sociali, culturali e sportive.
ORARIO CONTINUATO
setto e l’atteggiamento sul campo perché ha rinunciato dalle 9 alle 21 a un attaccante di ruolo dare maggiore equilibrio al centroa per partire dal 15 Dicembre campo con Marchionni chiedendo a Mancosu di stare più aperto tutte lee piazzando Domeniche sulla linea esterna dei centrocampisti Loviso a fare da cerniera davanti la difesa. Questa mutazione è sostanziale. Perciò il Gubbio di oggi non fa il 4-3-3 (è chiaro che quando attacca possono salire tutti... e vale per qualunque squadra) ma un più equilibrato e abbottonato 4-1-4-1 che dato il livello e le caratteristiche dell’organico pare davvero la soluzione ideale trovata dall’allenatore.
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PUBBLICAZIONE Pubblicato il libro di Patrizia Biscarini, Fabrizio Cece e Antonio Menichetti edito da Fotolibri
“BALESTRANDO PER GUBBIO” È UN VIAGGIO NELLA STORIA
“Balestrando per Gubbio. Storie e documenti tra età comunale e signorile”: è il titolo del volume pubblicato da Patrizia Biscarini, Fabrizio Cece e Antonio Menichetti, edito da Fotolibri. Si tratta di un viaggio, nella storia e nel tempo, che ha come obiettivo la restituzione al pubblico di memorie e documenti che illustrano le vicende di un passato lontano, medievale, tra liberi Comuni e Signorie, legato strettamente all’epopea della balestra, il cui uso, passato dal settore militare a quello civile, si conserva e si tramanda tuttora dalla gloriosa Società Balestrieri, committente del volume con il sostegno di Luisa Simoncini Rosset da considerarsi una vera amica di Gubbio. I tre autori, avvalendosi di un contributo di Alberto Luogo, hanno dato vita a un vero e proprio dream team. Operando in stretta collaborazione, avvalendosi ciascuno delle proprie e migliori competenze, hanno rastrellato la documentazione disponibile sull’argomento e l’hanno contestualizzata inserendola nell’ambiente storico per poter poi elaborare una lunga serie di piccoli saggi che danno conto di quanti e quali siano stati
gli ambiti in cui si è sviluppata la storia della balestra a Gubbio, dal 1234 - anno a cui risale il documento più antico che prova l’esistenza di balestrieri eugubini - fino al 1508, data di morte dell’ultimo Duca feltresco. Nel volume si parla di cavalieri, di balestrieri eugubini al servizio di altri Comuni, di Statuto, di capitani del popolo e di podestà, di cui, a cura di PhotoStudio e di Paolo Panfili, vengono riprodotti alcuni stemmi miniati. Ci sono anche notizie curiose, come quelle dedicate alla caccia e all’uso della balestra come mezzo di prevenzione sanitaria. È questo il primo passo verso una storia completa della balestra a Gubbio che nel prossimo futuro porterà gli stessi autori a occuparsi del Palio, cioè di quella componente agonistica e laica - dai documenti attestata fin dal 1461 - che per secoli ha caratterizzato la storia di Gubbio nelle sue solenni onoranze per il patrono e che vede ancora oggi i balestrieri eugubini gareggiare tra se stessi e, soprattutto, con gli amici biturgensi di San Sepolcro in un sacro legame sancito dalla storia e dalla tradizione che, nel contesto cittadino, si misurano in secoli e non certo in lustri.
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È andata di lusso all’anziana signora che, al volante della propria auto (una Ford Fiesta), per poco non è finita nella scarpata del Torrente Camignano. Il tutto dopo che, a seguito di un piccolo incidente con un’altra vettura, aveva pensato bene di accostare sulla sinistra della carreggiata per constatare l’entità del danno subito. Per poco non c’è scappata un’ulteriore
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beffa quando, nel tentativo di ripartire, ha perso il controllo della vettura che è rimasta incastrata sulla staccionata di legno che separa la strada dal pendio. L’intervento delle forze dell’ordine, in primis i Vigili del Fuoco, hanno evitato il peggio, con la signora che è stata tirata fuori dall’auto in evidente stato di choc. Una vicenda a lieto fine, ma non senza un bello spavento.
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SOLDI DALLA REGIONE PER IL PARCO DEL TEATRO ROMANO
IL PROGETTO PROPOSTO DAL COMUNE, DAL TITOLO “GIOCO E FITNESS INCLUSIVI NEL PARCO DEL TEATRO ROMANO DI GUBBIO”, HA OTTENUTO UN FINANZIAMENTO REGIONALE DI POCO INFERIORE A 150MILA EURO. SERVIRANNO PER ABBATTERE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE E PREDISPORRE AREE FITNESS PER TUTTE LE ETÀ
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È arrivata la comunicazione ufficiale dalla Regione Umbria del finanziamento di 147.769,402 euro, nell’ambito delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, per la realizzazione del progetto proposto dal Comune “Gioco e fitness inclusivi nel parco del Teatro Romano di Gubbio”. “Siamo soddisfatti - hanno commentato la vice sindaco Rita Cecchetti e l’assessore allo sport Gabriele Damiani - poiché questo intervento modifica e valorizza un’area strategica di grande significativo per l’inclusione sociale e per aver saputo cogliere con successo opportunità di finanziamento offerte, in questo caso, da bandi regionali”. PROGRAMA PER TUTTE LE ETÀ Il progetto, che sarà finanziato per intero dai fondi in arrivo, consiste nella riqualificazione e valorizzazione dell’area del Parco del Teatro Romano in ottica inclusiva, attraverso la realizzazione di un’area dedicata al gioco e al fitness, sia per minori che per adulti autosufficienti e non, della quale si registrava la mancanza. In particolare, l’intervento si compone di tre macroazioni: abbattimento delle barriere architettoniche e messa a norma dei servizi per handicap dell’edificio di proprietà comunale adiacente all’area gioco a servizio del Parco; realizzazione di un’area per il gioco inclusivo priva di barriere;
di ROBERTO BARBACCI realizzazione di un’area per il fitness dolce over 65. Anche Gubbio, come le principali città dell’Umbria, sarà quindi dotata di un’area priva di barriere, con attrezzi ludici e di arredo urbano adatti a qualunque bambino, senza e con difficoltà motorie, cognitive e sensoriali, con un settore specifico rivolto alla terza età, fortemente integrato, in un luogo oggi essenzialmente rivolto solo all’infanzia. Saranno realizzati percorsi e aree con nuovi elementi ad uso ludico-sportivo, finalizzate a sostenere sia progetti per l’anzianità attiva che progetti per l’integrazione dei diversamente abili, con risvolti positivi sul piano sociale, educativo e di inclusione sociale. Grazie alla realizzazione del presente progetto sarà avviato un programma di attività motoria rivolto agli adulti, in particolare agli over 65 autosufficienti e non, per offrire agli anziani della città momenti di socializzazione ed una sana attività di movimento fisico. L’area fitness rivolta agli over 65 si colloca in prossimità di un parcheggio esistente e di un camminamento che circonda il Teatro Romano, già molto frequentato da famiglie e anziani. Il programma vedrà, tra gli altri, la collaborazione di associazioni locali e della Usl Umbria 1.
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I piccoli negozianti, baluardo della comunità
LA CRISI SI FA SENTIRE NEI NEGOZI DI QUARTIERE, ALLE PRESE CON UNA CONCORRENZA SPIETATA. MA È LA PROGRESSIVA PERDITA DI VALORI A RENDERE INCERTO L’AVVENIRE, COME SPIEGANO GINO E AURORA BUCCHI: “SE FAI MORIRE LE PICCOLE BOTTEGHE VIENE MENO UN SERVIZIO ESSENZIALE”
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Da un lato la concorrenza spietata delle grandi catene del commercio mondiale, dall’altra la necessità di fare i conti con generazioni meno avvezze al contatto e sempre più isolate dal mondo che le circonda. È l’evoluzione ai tempi della globalizzazione (anche informatica), non necessariamente un bene per chi da decenni si è abituato a vivere in un contesto dove le relazioni sociali appaiono preminenti su qualunque altro aspetto della propria quotidianità. Nell’era degli smartphone e della tecnologia ci si chiude nel proprio mondo e si tralascia tutto il resto, inclusi i consumi. Basta poco per capire quelle che sono le conseguenze: i piccoli esercizi commerciali abbassano le saracinesche, il potere d’acquisto delle famiglie s’abbassa ulteriormente, la crisi diventa sempre più un fattore sociale. L’Italia, ripartita nel drammatico dopoguerra anche grazie a negozi e botteghe, non trova le risposte per fronteggiare chiusure e fallimenti. Con imposte e tassazioni a schiacciare anche quel poco di buona volontà, tenacia e resistenza che alcuni spendono pur di mandare avanti la baracca. CRISI DI VALORI I negozi di alimentari sono tra quelli maggiormente colpiti dalla scure della crisi. Dalla primavera del 2008 in poi, da quando cioè gli effetti del calo dei consumi si è fatto sentire in modo evidente, si è perso il conto di quanti hanno chiuso i battenti. Resistere è un atto di coraggio e di sfrontatezza, schiacciati dalle grandi catene che hanno spostato gli acquirenti dai centri storici o dal negozio sotto casa alle periferie, dove i centri commerciali hanno preso sempre più piede. C’è chi non s’arrende ma la vita è dura e sempre di più ogni giorno che passa. “Vediamo quanto sia difficile riuscire a sbarcare il lunario”, spiegano Gino e Aurora Bucchi, cha da un anno e mezzo gestiscono uno storico negozio di alimentari in via Bruno Buozzi, attivo da oltre 40 anni. “Ci sono dei periodi in cui le difficoltà aumentano, altri in cui le cose vanno meglio.
di ROBERTO BARBACCI
Ma i costi sono elevati tra tasse, affitto e acquisti. La concorrenza, anche online, è sempre più spietata, ma il vero problema è che si è perso il senso delle cose”. Quella mancanza di relazione che pure, tra coloro che decidono di acquistare nei piccoli negozi, ancora si può cogliere. “Al di là del calo dei consumi, quello che emerge è proprio la progressiva perdita delle relazioni sociali. In una bottega di quartiere non trovi solo prodotti più genuini e freschi, ma riesci a creare un rapporto di empatia e fiducia con chi ti serve, ti confronti con persone che possono comprendere i tuoi bisogni e le tue esigenze, riesci ad essere te stesso e non solo un acquirente come tanti. Da noi accade ancora che arrivi una telefonata nella quale ci viene indicata una lista della spesa e poi pensiamo noi a portarla a casa del cliente. È un fatto culturale, è un fatto di identità, ma è qualcosa che lentamente va scomparendo. Non è tanto la crisi del lavoro, quanto una vera e propria crisi dei valori”. NATALE DI SPERANZA Storicamente quello di Natale è il periodo dell’anno nel quale anche i piccoli esercizi riescono a tirare un po’ il fiato. “Non sappiamo se riusciremo a proseguire l’attività dopo le feste, qui si vive sempre alla giornata - concludono - ma sappiamo ciò che possiamo offrire alla gente che sceglie di acquistare nei piccoli negozi come il nostro. Dopotutto quello che offriamo noi, oltre al singolo prodotto, è soprattutto un servizio: pensate agli anziani, a coloro che faticano a muoversi, a quelli che hanno bisogno di essere aiutati anche nelle faccende più semplice. Si sta perdendo il senso della comunità e quasi nessuno se ne accorge, immersi solo e sempre nei propri pensieri. E col tempo tante persone comprenderanno che certi servizi, oggi dati per scontati, in realtà rappresentano un’esigenza fondamentale per tutti, e per questo andrebbero difesi a tutela di ogni singolo individuo”.
EDITORIA “La noia di un altro non vale” è la prima opera dell’insegnante appassionato di viaggi e sport
IN UN LIBRO QUEL GENIACCIO DI SIMONE ZACCAGNI
“La noia di un altro non vale”, edito da Alter Erebus, è il primo libro di Simone Zaccagni, insegnante e giornalista, giramondo geniale con la battuta sempre pronta. Si tratta di 93 racconti, per lo più autobiografici, compresi in un arco cronologico che parte dall’infanzia. Molti di questi piccoli bozzetti di vita sono stati raccontati in diretta a Radio2 alla trasmissione cult “Il Ruggito del Coniglio”, tanto che i due conduttori, Marco Presta ed Antonello Dose, hanno entusiasticamente accettato di scriverne la prefazione. I racconti, in tono umoristico, ma spesso pure nostalgico ed evocativo, hanno come oggetto le varie passioni e le occupazioni di Zaccagni, dalla scuola ai viaggi fino allo sport. Sono ambientati dai più sperduti angoli del mondo al
corridoio di una scuola, dagli spogliatoi di un campo di calcio ai vicoli della città. “Ogni racconto è per me una fotografia in prosa - racconta Simone Zaccagni -, in fondo ognuno di noi ha qualcosa da raccontare. Una volta alle veglie si andava avanti per ore a sentire storie e aneddoti vari, spesso solo ammantati di verità. Sono 93 racconti di varia natura, dal rischiato morso di un coccodrillo a Laura Morante che mi chiede di fare una foto insieme, dalla doccia fatta con la complicità di un elefante che mi spruzzava con la proboscide al declamare Garcia Lorca alla recita dell’asilo, per non parlare di Romàrio che mi offrì un gelato nel 1990 in un bar di Gubbio. Il Barone di Münchhausen, in confronto, è un dilettante, penserete…”.
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TIFOSI IN FUGA DAL “BARBETTI” STADIO SEMPRE PIÙ SEMIDESERTO NELLE PARTITE IN CASA DEL GUBBIO. PER IL PRESIDENTE SAURO NOTARI, CHE GESTISCE IL CLUB INSIEME A TRE AMICI, LA DISAFFEZIONE È UN BRUTTO SEGNALE. SOLO 267 PAGANTI CONTRO L’ALBINOLEFFE, CON LA GIANA 286. GLI ABBONATI SONO 442 MA IN REALTÀ VANNO IN POCHI
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Le partite del Gubbio sono diventate per pochi intimi. Sono calate drasticamente, anno dopo anno, le presenze allo stadio. Le cause della fuga dal “Barbetti” vengono La rabbia del tifo organizzato spesso addebitate allo scarso appeal, la tv, fino alle comunioni e le cresime, le feste in famiglia, la Cuccagna, i Ceri e chi più ne ha ne metta.Contro il Vicenza l’11 dicembre scorso si sono registrati appena 269 paganti, compresi gli 80 tifosi vicentini, e ancor prima con la Giana Erminio, il 18 novembre scorso, erano stati appena 286. Era andata perfino peggio il 26 settembre nel turno infrasettimanale con l’Albinoleffe, con 267, ma era di mercoledì. Gli abbonati sono 442, ma in realtà vanno in pochi. In trasferta, poi, non ci sono più di una cinquantina di tifosi e spesso appena una ventina. Non hanno fatto da scossa neanche due allenatori speciali come Sandreani e Galderisi, legati a periodi felicissimi. . È una desolazione ed è anche un peccato perché il Gubbio fa pur sempre la Serie C con la collocazione nei professionisti per 19 anni negli ultimi 20 come valore sportivo, d’immagine e prestigio non indifferente. L’indifferenza e la disaffezione hanno invece colpito l’ambiente. Sauro Notari si è sempre proclamato un presidente del popolo e compie sforzi economici ragguardevoli, ma sembra tanto alle prese con un giocattolo più che altro personale con il quale si diverte insieme a tre amici che hanno una professione diversa (il direttore sportivo Giuseppe Pannacci, il team manager Luciano Ramacci e l’addetta stampa Federica Monarchi), senza specifiche figure professionali esterne che possano elevare il livello della gestione, i risultati sportivi e l’immagine.
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FATTO IN CASA Questo Gubbio è fatto in casa e la scelta un valore ce l’ha. Non è una soluzione negativa, sia chiaro, ma nel contesto eugubino risulta tuttavia esagerata. È tutto fatto in casa, da chi gestisce allo staff tecnico escluso il subentrato tecnico Galderisi che s’è portato il vice. Non c’è un professionista esterno che, senza coinvolgimenti localistici né legami particolari, possa portare un’esperienza di maggiore spessore, con tutto il rispetto - sia chiaro - per chi s’impegna quotidianamente e ancor più per Notari che assicura risorse economiche. DATI INQUIETANTI Negli ultimi tempi la situazione delle presenze è peggiorata progressivamente. Il record negativo risale al 21 marzo scorso, un mercoledì, con 125 paganti contro il Renate (il 2-2 con la doppia rimonta dei lombardi costò la panchina Dino Pagliari), mentre la partita più seguita quest’anno è stata per ora quella contro il Fano con circa un migliaio di spettatori (il dato ufficiale lascia il tempo proprio perché di abbonati ce ne sono in numero largamente inferiore ai 442 comunicati). Nello scorso campionato un migliaio di presenze si sono avute solo in 6 partite: troppo poco per una piazza che ha conosciuto tanto calore e partecipazione. Era andata meglio la stagione con Beppe Magi poiché in 15 gare si era sopra il migliaio. Il presidente potrebbe fare una riflessione sul caso magari cercando qualche buon consiglio. Giacomo Casoli in azione
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La Vis Gubbio adesso vuol essere la mina vagante I RAGAZZI DI MARCO BETTELLI CONTINUANO NEL LORO PERCORSO DI CRESCITA: PRIMA DI NATALE C’È L’OCCASIONE PER SALIRE IN CLASSIFICA E ANDARE IN VACANZA CON UN PIENO DI BUONI PROPOSITI. “I RAGAZZI ORA CONOSCONO LA SERIE B. BELLO SENTIRE L’AFFETTO DELLA CITTÀ, RIPAGA I NOSTRI SFORZI”
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Comunque finirà c’è da stropicciarsi gli occhi ammirando quanto la Vis Gubbio ha saputo fare nel corso dell’anno che sta per volgere al termine. Un 2018 vissuto sul filo delle emozioni, dalla lotta col Foligno nel passato campionato di C1 fino ai play-off chiusi con la delusione di Agrigento, ma passati prima per la clamorosa remuntada sulla Junior Domitia (7-1 alla Polivalente dopo aver perso 6-2 all’andata in Campania) che ha dato un senso a tutto il lavoro svolto da Marco Bettelli e dai suoi ragazzi, puoi adeguatamente ricompensato dal ripescaggio in Serie B. Una categoria che ha proposto da subito trappole un po’ ovunque, ma che a piccoli passi i rossoblù hanno domato al punto da venir via dalle zone calde. “Dovessimo chiudere bene la prima parte di stagione, e calendario alla mano questa possibilità l’abbiamo, allora potremmo anche pensare di alzare un po’ l’asticella”, spiega il tecnico alla vigilia degli ultimi impegni dell’anno solare. “Affronteremo squadre che se la giocano con noi per evitare la zona retrocessione e quindi saranno scontri molto importanti, ma se il trend sarà quello delle ultime giornate potremmo toglierci delle belle soddisfazioni”. PROIETTATI NEL FUTURO Nonostante gli infortuni c’abbiano messo lo zampino da tempo (è il caso di Stefano Pierotti, che probabilmente ha già chiuso la stagione), la Vis Gubbio ha saputo tirare fuori risorse nascoste nel momento di maggiore difficoltà. “Sapevamo che all’inizio avremmo incontrato ostacoli belli tosti, perché affrontare la B con una rosa di giocatori che la B non l’avevano mai fatta prima rappresentava un’incognita. Tolti i due brasiliani, gli altri erano all’esordio e il cambio di categoria un po’ l’hanno avvertito, così come il passaggio al tempo effettivo. Ma la crescita s’è vista giornata dopo giornata e ora possiamo dire di essere davvero a buon punto. Gli infor-
di ROBERTO BARBACCI
tuni non c’hanno condizionato mai abbastanza, anche se dispiace aver perso elementi come Pierotti e Kocic (che rientrerà a gennaio), in attesa che a gennaio torni Sarli dalla Spagna e ci dia di nuovo una mano”. L’obiettivo stagionale rimane la salvezza, unito alla maturazione di un gruppo sul quale costruire le basi per un futuro luminoso. “Oggi la Vis viene vista come una società modello, seria e sempre attenta alle esigenze dei propri giocatori. Già questa è una vittoria, così come è una conquista sapere di avere tantissimi giocatori eugubini pronti a giocarsi questa opportunità. Sarebbe bello arrivare in A2 nell’arco di 3-4 stagioni, ma se ciò potrà accadere è perché la programmazione iniziata negli anni passati si dimostrerà ancora efficace”. All’ombra della prima squadra crescono bene anche i giovani dell’Under 19: “La collaborazione con l’Atletico Gubbio ci ha aiutati a reclutare ragazzi intorno ai 18 anni che possono ancora essere un po’ “plasmati” per l’attività del futsal, che è ben differente da quella del calcio a 11. La Juniores si allena sempre con la prima squadra e questo è un privilegio per ogni singolo ragazzo, perché può davvero maturare molto più in fretta”. LA CITTÀ RISPONDE Il movimento del calcio a 5 a Gubbio continua a crescere e non a caso prima della gara col CUS Campobasso in programma il 15 dicembre la società verrà omaggiata dal RotarAct di un defibrillatore da installare presso gli impianti utilizzati per l’attività sportiva. “Siamo stati individuati come realtà locale che più di altre favorisce la pratica dello sport e l’aggregazione di ragazzi del posto. È motivo d’orgoglio per tutti noi sapere che il nostro lavoro viene apprezzato anche all’esterno, e ci siamo resi conto che la città ci segue con curiosità e attenzione. Se le premesse sono queste, di sicuro in futuro le cose non potranno che continuare a funzionare bene”.
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LA ROCCA L’ORO DEL RE
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Con l’ironia che lo caratterizzò sempre, il cardinale Giacomo Biffi anni fa diede alle stampe un libriccino meraviglioso dal titolo “Il quinto evangelo”. L’autore immaginava il ritrovamento di un nuovo vangelo che finalmente ridimensionava lo scandalo suscitato dalle pagine più scomode dei testi canonici di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Uno dei passaggi più ironici del “nuovo vangelo alla moda” immaginato da Biffi, era quello relativo ai racconti del Natale, quando i Magi venuti dall’Oriente osano regalare al bambino Gesù uno scrigno pieno d’oro. Biffi immagina un san Giuseppe sdegnato che dice: “L’oro non lo possiamo accettare, perché è segno di ricchezza e contamina chi lo dà e chi lo riceve”. Chissà dal Cielo cosa penserà il compianto Cardinale, visto che davvero oggi la neochiesa sembra incapace di comprendere il significato autentico dei doni portati al bambino Gesù, affetta com’è da un pauperismo ideologico che non comprende che la povertà evangelica non ha nulla a che fare con la “trasandatezza” oggi tanto di moda negli ambienti cattolici. Ma soprattutto, oggi la Chiesa sembra incapace di riconoscere quella regalità (anche sociale) di Gesù che l’oro dei Magi, il metallo dei re, simboleggiava.
PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI
L’INCENSO DI DIO Se lo scrigno d’oro regalato dai Magi a Gesù bambino ci ricorda che egli è il vero re che deve regnare su tutto l’universo e che quindi anche la società ne deve umilmente riconoscere la regalità, il secondo scrigno, colmo di incenso, ci dà un insegnamento e un monito non meno importanti. L’incenso è per eccellenza il profumo di Dio. Nel tempio di Israele, davanti al “Santo dei Santi” (ossia la stanza più sacra del mondo, dove l’unico vero Dio aveva deciso di porre la sua dimora), bruciava incessantemente il sacro profumo dell’incenso. Ancora oggi, quando viene esposto il santissimo sacramento dell’eucaristia per l’adorazione dei fedeli, si usa l’incenso per ricordare che quell’ostia non è solo un pezzo di pane, ma il corpo stesso di Colui che è Dio vero da Dio vero. Il vangelo di Matteo ci racconta che i magi venuti dall’Oriente, prima di aprire i loro scrigni con i doni, appena visto il bambino “prostrati lo adorarono”. Di fronte all’unico vero Dio, infatti, la prima cosa da fare è cadere in ginocchio e adorare. Un monito per questi nostri assurdi tempi, in cui ci tocca di sentire Bergoglio che dice che “non esiste un Dio cattolico”. L’incenso dei Magi, profumo divino, ci ricorda al contrario che esiste solo il Dio cattolico.
a cura di LUIGI GIRLANDA LA MIRRA DELLA CROCE I Magi andati a Betlemme a riconoscere il Figlio di Dio che si è fatto uomo, non solo ci ricordano che quel neonato deve essere adorato con l’incenso, ma anche - terzo scrigno - che egli è venuto nel mondo per dare la sua vita in remissione dei nostri peccati. In effetti, la mirra che essi portano al neonato è forse il dono meno compreso dall’uomo di oggi, perché richiama le due realtà che più di tutte la cultura contemporanea combatte e nega: la sofferenza e il peccato. La mirra ci ricorda che per colpa nostra quel bambino avrà un destino amaro (“mirra” è nome semitico che significa appunto “amaro”). Si tratta di una resina naturale dal sapore amarissimo e che, nella cultura ebraica, si associava proprio alla sofferenza e alla morte. Non a caso ritroveremo la mirra alla morte di Gesù, quando Nicodemo porterà ben trenta chili di una mistura di “mirra e aloe” per dare degna sepoltura al Cristo crocifisso. Nella mangiatoia del Natale c’è quindi adombrata la croce, sulla quale quel bambino innocente stenderà le braccia per la nostra salvezza. Questo il drammatico prezzo del peccato, anche se la neochiesa di oggi preferisce parlare solo di “gioia”, apprezzata certo dal mondo, ma lontana dal Vangelo che al contrario chiama “beati” gli afflitti.
A cura di ANNALISA BOCCUCCI
Bohemian Rhapsody, il racconto della Leggenda
LA STELLA DI FREDDIE MERCURY SPLENDE IN UN COLOSSAL CHE LEGA GENERAZIONI DIVERSE E LONTANE Il lavoro che si propone questa pellicola diretta da Bryan Singer, che vede spuntare tra i produttori nomi illustri come quello di Robert De Niro, è senz’altro ambizioso, gigantesco si potrebbe aggiungere, perché Bohemian Rhapsody è un film che, già dal titolo, intende celebrare il genio indiscusso di una delle figure più leggendarie della storia della musica mondiale che, con il suo innato carisma e la sua trascinante potenza artistica, ha consacrato un gruppo di talenti rari e mai dimenticati. Freddie Mercury costituisce chiaramente il fulcro di una narrazione molto classica che si consolida nel racconto di una vita estrema in tutto e per tutto, ma che non perde mai di vista l’operazione che il regista tiene sempre in considerazione come un canovaccio: mostrare quanto in realtà l’esistenza leggendaria di Freddie Mercury e la sua enorme capacità di trasformare qualsiasi cosa in un fatto artistico abbiano impresso un marchio sulla musica dei Queen, a sua volta indissolubilmente legata alla sua persona.
Ciò che salta all’occhio ad un appassionato sfegatato della musica di questa pietra miliare del rock è lo sforzo sovrumano compiuto dagli attori, in particolare da Rami Malek, chiamato a confrontarsi con un titano, con un gigante destinato a schiacciare senza pietà qualsiasi sforzo che intende anche solo minimamente azzardare una proposta di paragone. La pellicola mostra chiaramente dei difetti, legati a delle reinterpretazioni non strettamente aderenti alla realtà dei fatti, ma molto più conformi a clichè inevitabilmente presenti in narrazioni visive che hanno come protagonisti le rock star più amate di tutti i tempi. Il merito che però, in questo caso, è assolutamente necessario riconoscere, oltre alla certosina precisione mostrata nella ricostruzione di scene che scaldano il cuore, come quella della memorabile esibizione al Live Aid del 1985, può essere individuato proprio nel racconto dell’indissolubile legame messo in evidenza tra i Queen e un Freddie Mercury inquadrato negli eccessi della sua forza artistica e della sua fragilità umana, mai esasperata o strumentalizzata.
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C’è un traguardo da festeggiare, guarda a caso proprio a ridosso delle festività natalizie. Non può essere soltanto un caso, di sicuro è un bel modo per brindare all’anno che se ne va e salutare l’avvento di una nuova era. 15Giorni raggiunge la tripla cifra e per l’occasione abbiamo voluto fare un bel regalo ai nostri lettori ripercorrendo tutte e 100 le copertine che hanno contraddistinto i primi 100 numeri della nostra storia. Ci presentammo in punta di piedi nell’ottobre del 2013, sicuri di poter offrire un punto di vista differente e un occhio sempre attento sulle vicende cittadine. Siamo cresciuti assieme alla fiducia che in tanti ci avete accordato, dai lettori più fedeli e appassionati ai tanti inserzionisti che hanno deciso di pubblicizzare i loro marchi e le loro aziende
sulle nostre pagine. La nostra è un’avventura fatta di passione, tenacia e dedizione, sicuri che uno sguardo critico e al tempo stesso oggettivo sulla città sia la ricetta migliore per poter offrire un valido contributo a tutta la comunità. Come da abitudine arrivati alla fine di un lungo anno ci prendiamo una piccola pausa, giusto il tempo per ricaricare le pile e ritrovarci con contenuti nuove e tante altre novità a partire dalle prime settimane del 2019. Intanto però ripercorriamo assieme la nostra storia. Che dopotutto è un po’ anche la vostra, avendo fatto un bel pezzo di strada assieme. Con l’augurio sincero di trascorrere un sereno Natale e un felice anno nuovo. LA REDAZIONE DI 15 GIORNI
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Navigando sul sito www.15giorni.it è possibile entrare nella sezione “Numeri” dove è possibile consultare nel comodo formato web la raccolta completa di tutte e 100 le uscite, aggiornata anche con i primissimi numeri del 2013. Inoltre dal sito è possibile anche raggiungere il canale YouTube “15Giorni Web TV” che propone di tanto in tanto contenuti esclusivi su eventi, iniziative e appuntamenti legati alla vita cittadina. E per restare sempre aggiornati basta cliccare MiPiace sulla nostra Pagina Facebook 15Giorni.
GLI APPUNTAMENTI DI NATALE GUBBIO FESTIVAL INCONTRA I RITMI LATINOAMERICANI
NATALE IN ARTE PROPONE TANTE VISIONI DIFFERENTI
L’edizione invernale di Gubbio Summer Festival si compone di un appuntamento di grande fascino e richiamo: mercoledì 26 dicembre alle 18,15 presso la chiesa Madre del Salvatore di Madonna del Ponte è in programma il concerto di Natale che vedrà esibirsi i cori Ensemble Floriano Canale e LatinoAmeriCanta e l’orchestra diretta dal Maestro Arnaldo Ridolfi con Catiuscia Marionni soprano, Pablo Cesar Cassiba tenore, Katia Ghigi violino, Luca Moretti viola e Marco Becchetti violoncello. Uno scenario assai ricercato e particolare, musiche ed atmosfere in arrivo da altri continenti per un mix accattivante e di buon gusto che sconfinerà anche fuori dai tradizionali canoni natalizi.
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TANTI MOMENTI DI PREGHIERA
Anche in Diocesi ci si prepara a vivere un santo Natale, dopo aver reso omaggio all’Immacolata, patrona della città. Il Vescovo Luciano Paolucci Bedini celebrerà l’eucarestia della notte di Natale in cattedrale, mentre a Santo Stefano sarà di buon mattino nel monastero delle Suore di Betlemme. Il tradizionale Te Deum del 31 dicembre (ore 18,30) verrà officiato a San Giovanni. E sempre a San Giovanni martedì 1° gennaio alle 18,30 il vescovo celebrerà la prima messa dell’anno con il canto finale del Veni Creator.
NUMERI UTILI
Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
Torna per il secondo anno Natale in Arte, la rassegna artistica dedicata al Natale, al paesaggio invernale e alle magiche atmosfere di dicembre. È stata inaugurata domenica 9 dicembre presso la Chiesa Musealizzata di Santa Maria Nuova, in via Nelli, la mostra collettiva di artisti contemporanei Natale in arte. La mostra è patrocinata dal Comune di Gubbio, dalla MEU-Associazione Musei Ecclesiastici Umbri, dal Lions Clus di Gubbio e dalla Inner Wheel Club Gubbio-Gualdo Tadino e sarà aperta al pubblico per tutto il periodo delle festività fino al 7 gennaio 2018. Negli anni il concetto di Natale si è in parte trasformato, a tratti distaccato dal singolo evento religioso, portandosi dietro una lunga coda di concetti che esulano proprio dalla religiosità, ma che rendono questa festività effettivamente amata da tutti. Con questa premessa si è arrivati a organizzare una mostra con ben 26 artisti provenienti da tutta Italia.
A SAN MARTINO IL PRESEPE NEL NOME DI SAN FRANCESCO
Da 21 anni a San Martino il Natale è sinonimo di magia, e per magia si intende certamente il presepe a grandezza naturale realizzato dall’Associazione Quartiere di San Martino. Ogni anno nuovi elementi abbelliscono alcuni tra gli scorci più suggestivi del centro storico, con tantissimi visitatori che hanno apprezzato lo splendido colpo d’occhio offerto dalle statue presenti a ridosso di portoni e abitazioni. L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 8 dicembre e il presepe farà bella mostra di sé fino al 6 gennaio, rendendo unico il paesaggio delle case di pietra che sembrano rivivere nei suoni e nelle immagini della natività. Il tema scelto per la 21esima edizione è la figura d San Francesco d’Assisi, che trova spazio nelle rappresentazioni proposte un po’ in tutti i vicoli di quartiere.
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