GUBBIO quindicinale d’informazione Venerdì 26 Maggio 2017 Anno V Numero 73
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VIA CRUCIS
VIABILITÀ DISASTRATA: LA STRADA DELLA CONTESSA PESANTEMENTE CONDIZIONATA DAL SEMAFORO PER TUTTA L’ESTATE, MENTRE VIA PERUGINA RESTA UN CANTIERE APERTO DA OLTRE 13 MESI E IL CENTRO STORICO È DIVORATO DA BUCHE E ASFALTO SELVAGGIO Il Centro Thaimed, da sempre punto di eccellenza nei trattamenti fisioterapici, dal 25 maggio è lieto di offrire una
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COPERTINA
Strade senza uscita tra cantieri e danni
POLEMICHE E IRONIA SUI SOCIAL PER L’ENNESIMO INTERVENTO SULLA VECCHIA DECREPITA STRADA DELLA CONTESSA CONDIZIONATA DAL SEMAFORO PER TUTTA L’ESTATE. INTANTO, I LAVORI IN VIA PERUGINA VANNO AVANTI DA 13 MESI E IL CENTRO STORICO È IN PREDA ALLE BUCHE E L’ASFALTO di MASSIMO BOCCUCCI
Siamo tristemente abituati a definire disastrata la viabilità eugubina. Si deve penare per avere strade decenti e all’avanguardia guardando per esempio alle due corsie della Pian d’Assino da sempre inadeguata, insufficiente e occupata quotidianamente dai mezzi pesanti tra i rischi e pericoli di incidenti. Mette tristezza anche la vecchia decrepita strada della Contessa che adesso riserva disagi e danni all’economia per l’ultima trovata micidiale - nella peggior commistione tra politici e tecnici - di tenere aperto un cantiere per quattro mesi, almeno fino al 21 settembre salvo intoppi, per l’ennesimo intervento che condiziona pesantemente il traffico in uno snodo cruciale verso l’Adriatico. La pianificazione dei lavori decisa dalla Provincia ha scatenato le polemiche e la facile ironia sui social per la presenza dell’impianto semaforico che regola il senso unico alternato con il divieto di transito ai veicoli aventi massa a pieno carico superiore alle 30 tonnellate, dirottati sulla Flaminia. IDEA MALSANA I lavori proiettati in piena estate, decisi da un’ordinanza della Provincia che gestisce 366mila euro finanziati dalla Regione, portano disagi e il grosso rischio di ripercussioni negative sui flussi turistici verso la città. Sono previsti adeguamento delle barriere, risanamento di appoggi, giunti di dilatazione e impermeabilizzazione del ponte al chilometro 3+550. Ci sono stati incontri tecnico-istituzionali per definire alcuni aspetti volti a ridurre al massimo i disagi, ma la situazione sfugge di mano riversandosi su quanti transitano nella cerniera di congiunzione tra il perugino e il pesarese. Per la riduzione dei disagi si sono attivate le imprese commerciali della zona, rappresentate dall’avvocato Francesco Gagliardi, che hanno deciso di contribuire alle spese aggiuntive (circa 16mila euro) per sostituire nei week end e nei periodi di punta l’impianto semaforico con il personale incaricato di presidiare e gestire il traffico. Hanno affrontato la situazione il sindaco Filippo Mario Stirati, il consigliere provinciale Erika Borghesi e i tecnici. Non è stata perseguita la soluzione più logica di
ridurre drasticamente i tempi dell’intervento con una turnazione intensificata e non ristretta all’orario ordinario. VIA PERUGINA Resta un cantiere aperto via Perugina che, nonostante gli sforzi dell’impresa locale Tecnoservice di Riccardo Bei, ha superato i 13 mesi di attività per l’ingerenza ingombrante della Soprintendenza (liti interne comprese) e l’attività di un’archeologa, ingaggiata a tariffa oraria dal Comune su disposizione della stessa Soprintendenza, che sta passando i mesi a catalogare anche le più piccole pietre di epoca romana. Il tratto ristrutturato tra l’incrocio con il Mausoleo e viale don Minzoni ha riaperto ma al contempo è stato avviato l’intervento nei successivi 150 metri fino all’impianto semaforico, che verrà sostituito con una mini-rotonda. La tabella prevede lavori sino a fine giugno, sempre che non sorgano ulteriori problemi qualora venissero alla luce (com’è possibile) altri reperti archeologici. In via Perugina il cantiere è aperto dal 18 aprile 2016 tra le continue sospensioni per la scoperta di reperti romani, la cui presenza è scontata visto che si trova nella zona archeologica della Guastuglia. CENTRO STORICO Non vanno meglio le cose nel centro storico dove molte pavimentazioni sono precarie e ci sono intere vie sopraffatte da buche e avvallamenti. L’unica risposta è quella delle “toppe” con l’asfalto secondo una consolidata tradizione. Meno male che si candida a governare dice sempre che farà cose diverse da chi l’ha preceduto, ma all’atto pratico la sostanza non cambia. È un problema di risorse economiche, questo è vero, ma scelte di buon senso e prospettiva continueranno a essere una chimera finché i bilanci del Comune resteranno prigionieri dei debiti come per la discarica di Colognola, il Puc di San Pietro e la società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl. Chi arriva dopo se la prende sempre con chi c’era prima, dimenticando che molti di quelli che ci sono adesso c’erano anche prima avendo semplicemente cambiato partito.
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ATTUALITÀ
Rifiuti, nessuno brucia ma Colognola inquina
MANIFESTO DELLA MAGGIORANZA CHE SI APPRESTA A INCASSARE ALTRI SOLDI DALL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA MENTRE DISTRAE L’ATTENZIONE PARLANDO DI INCENERIMENTO CHE NESSUNO HA CHIESTO di MASSIMO BOCCUCCI
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Il Comune ha una discarica che puzza e inquina, scarica per rimpinguare le disastrate casse comuche dovrebbe essere già chiusa oppure avviata a nali, reinvestendo per Colognola zero euro (come farlo, che da tempo fa infuriare gli abitanti della successe con Goracci) o una minima parte (com’è zona mobilitando le associazioni ambientaliste. accaduto dopo). Quei soldi servono per i debiti e Ma intanto pensa a come tirarci fuori quanti più per coltivare il consenso elettorale, come la storia soldi per sanare i debiti e per tirare avanti il carha ampiamente dimostrato. Allora meglio distrarrozzone. Per distrarre l’attenzione generale è stato re i cittadini con la faccenda dell’incenerimento affisso sui muri cittadini, dalla maggioranza, un fantasma di cui si dibatte da almeno 15 anni senza manifesto che parla dell’incenerimento dei rifiuti. che una richiesta dei privati né un atto pubblico Il tono è perentorio: si chiede al Pd e al consigliere sia mai stato adottato per bruciare i rifiuti. regionale Andrea Smacchi di ufficializzare la proATTENTI AL LUPO Resta oltretutto singolare quepria posizione. Ma non risulta agli atti della Regiosto “al lupo al lupo” sull’incenerimento dei rifiuti, Il manifesto sui rifiuti ne né altrove una richiesta di bruciare i rifiuti. Non visto come belzebù da taluni politici e certi settori è mai stata fatta da chicchessia. E la questione di come smaltire ideologizzati, quando le più grandi città d’Europa hanno gli ini rifiuti è un fatto politico in alto mare, mentre in Umbria si ceneritori (citiamo l’incantevole Vienna con un impianto mocontinuano a riempire di immondizia putrida, maleodorante e dernissimo sulle rive del Danubio) oppure utilizzano impianti talvolta pericolosa i terreni e le zone a ridosso delle città, ospiper bruciare i rifiuti ritenendola la soluzione migliore per frontando perfino i rifiuti provenienti da altre regioni, a Colognola teggiare un’esigenza e salvaguardare al meglio la salute. È facome nelle altre discariche umbre. Il maleodore è un dato accile spaventare il popolo che sta a sentire l’imbonitore politico quisito e sui livelli di inquinamento ci sono relazioni, anche dedi turno o l’esperto (spesso spacciato per tale), senza invece gli anni passati, che testimoniano la precarietà di Colognola. convocare i tecnici che davvero ne sanno e che si trovano in VECCHIO GIOCO Il gioco è risaputo e risale al periodo “goracmezzo mondo pronti a spiegare come si smaltiscono i rifiuti. Il ciano” (sarà che in questa maggioranza alcuni vengono da lì Comune fa business con la discarica di Colognola. Poi se puzza e dunque certi trucchi politici si perpetuano più facilmente): e inquina poco conta. L’importante è che non si brucia... anche distrarre il popolo sulla storia dell’incenerimento, che nessuno se non s’è mai bruciato. ha chiesto né mai attuato, per fare business sfruttando la di-
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POLITICA
ANTENNE, C’È IL RISCHIO DI ALTRI TRALICCI
FA DISCUTERE IL NUOVO REGOLAMENTO VARATO DAL CONSIGLIO COMUNALE. PER IL SINDACO È PREVISTA UNA CORRETTA E OMOGENEA DISTRIBUZIONE DELLE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE NEL TERRITORIO. IL PD DENUNCIA LA PREVISIONE DI ULTERIORI QUATTRO POSTAZIONI A PADULE Si vedrà quanti nuovi impianti di telefonia cellulare potranno essere attivati sul territorio eugubino, con tutti i risvolti economici, dopo l’approvazione del regolamento comunale adottato a maggioranza in Consiglio Comunale. Il documento, redatto dal Comune in collaborazione con Arpa, punta “a una corretta e omogenea distribuzione delle emissioni elettromagnetiche nel territorio spiega il sindaco Filippo Mario Stirati - e, attraverso il programma annuale, persegue la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e il corretto insediamento urbanistico degli impianti. Si aggiunge così un ulteriore tassello al lavoro di sistemazione e di disciplina regolamentare in un settore particolarmente delicato quale quello dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Il sindaco evidenzia “l’attenzione all’impatto ambientale e paesaggistico, la sicurezza, la salute dei cittadini, i percorsi di informazione e partecipazione nonché la messa a disposizione di aree che possono rappresentare anche benefici economici che si è deciso di riversare a favore delle politiche ambientali”. Sono previsti il censimento e la classificazione di tutti i siti degli impianti
radioelettrici presenti, l’individuazione delle aree preferenziali per l’installazione, la razionalizzazione dei siti esistenti anche in disuso e la riqualificazione delle aree degli impianti in dismissione. PD ALL’ATTACCO I consiglieri Luca Barilari e Virna Venerucci del Pd hanno espresso forti critiche con un riferimento alla zona industriale di Padule dove si ricordano le furibonde polemiche con la mobilitazione popolare quando a fine gennaio 2016 è stato installato un traliccio della Wind. “All’epoca la Giunta Stirati - denuncia il Pd - aveva assicurato che con un adeguato piano si potevano evitare installazioni nei pressi di centri abitati o zone critiche come l’area di Padule. In questo strumento appena adottato, proprio a Padule sono stati individuati altri quattro siti dove è possibile una futura installazione di antenne su terreni comunali. La superficialità nella redazione del piano è stata dimostrata anche dalla mancanza di elaborati per le valutazioni. Incuranti di tutto, l’amministrazione e un interessato Movimento 5 Stelle hanno votato a favore, mentre noi non vogliamo una situazione in cui è possibile fare tutto anche nelle aree vincolate e sensibili”.
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POLITICA
Caccia ai soldi per pagare i debiti LA GUBBIO CULTURA E MULTISERVIZI SRL NON CHIUDE: IL COMUNE HA DECISO DI RICAPITALIZZARE AUMENTANDO I PARCHEGGI A PAGAMENTO E TIRANDO FUORI ALTRE RISORSE ECONOMICHE PER SANARE LE PERDITE DI CIRCA UN MILIONE E MEZZO
Lunga vita alla Gubbio Cultura e Multiservizi Srl. Paga il Comune unico proprietario della società indebitata per circa un milione e mezzo di euro. Pagano i cittadini. L’Amministrazione Comunale cerca tutti i soldi necessari per ricapitalizzarla e tenerla in vita con 22 dipendenti, consulenti e attività varie gestite praticamente in modo diretto. È questa la strada scelta dalla Giunta Stirati che revoca lo stato di liquidazione per procedere con la ricapitalizzazione cercando risorse economiche in ogni dove, dall’incremento già in corso dei parcheggi a pagamento con la ripartizione dei proventi già cambiata (da un-terzo a due-terzi alla società partecipata) a una serie di manovre nei bilanci comunali e a livello di costi di gestione. NUOVE STRISCE BLU Tra le prospettive per incrementare gli introiti, c’è l’affidamento al personale della società partecipata dell’attività di front office dell’ufficio informazioni e accoglienza turistica (Iat) e soprattutto la trasformazione in area a pagamento anche dell’area del Teatro Romano e dell’ex Seminario. Si fa leva sull’analisi complessiva e approfondita affidata agli uffici comunali con l’ausilio di esperti, compreso il liquidatore Paolo Rocchi, il commercialista che dal settembre scorso la sta
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gestendo su incarico del sindaco Filippo Mario Stirati. La Gubbio Cultura, fondata nel 2006 per volontà dell’allora sindaco Orfeo Goracci e rivelatasi ben presto un sostanziale artificio per eludere il cosiddetto patto di stabilità con assunzioni senza concorso pubblico, gestisce per conto del Comune una serie di attività differenti tra loro, dalla farmacia ai parcheggi e musei. QUANTI ESPOSTI Pur travolta dalle critiche e oggetto di esposti alla magistratura ordinaria e contabile, i successori di Goracci l’hanno sempre mantenuta, da Guerrini all’attuale sindaco Stirati che di fronte alle pesanti perdite ha scelto la via della ricapitalizzazione mettendo altri soldi pubblici al di là dei crediti vantati. La giunta ha adottato una delibera sulla base del piano strategico aziendale trasmesso dal liquidatore Rocchi, tenendo conto dei numeri che esprimerà il bilancio d’esercizio 2016 in corso di approvazione. Nell’atto di giunta, fatto proprio dalla coalizione di maggioranza, è esplicitata la volontà di andare avanti ripianando i debiti attingendo le risorse economiche necessarie per riportarla alla normale operatività superando lo stato d’emergenza e di gestione precaria attraverso un apposito piano di risanamento e di ristrutturazione. M.Boc.
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FESTA DEI CERI
Statue dei Ceri danneggiate, spezza il cuore vederle così HANNO LASCIATO IL SEGNO LE DISAVVENTURE DEL CERO DI SANT’UBALDO IL 15 MAGGIO E SAN GIORGIO PER I MEZZANI. TANTISSIMI CERAIOLI SI SONO DISPIACIUTI AL DI LÀ DELLE APPARTENENZE. ORA SONO AL LAVORO I RESTAURATORI
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Fa un certo effetto vedere le statue lignee dei santi quando si danneggiano per la caduta di un Cero. È successo due volte quest’anno e lo stato d’animo di tutti i ceraioli, al di là delle appartenenze, è finito sotto gli occhi di tutti tra le lacrime e il dispiacere. L’urto è stato violentissimo per la statua di Sant’Ubaldo, dopo la rovinosa caduta il 15 maggio in via Cairoli a pochi metri dalla sosta, anche se non ha subito danni irreparabili né particolarmente gravi. Si temeva di doverla ricostruire da zero e invece basterà un intervento di restauro dello scultore Luigi Passeri, che nel 2011 l’ha realizzata insieme a quelle di San Giorgio e Sant’Antonio. A questo responso si è arrivati dopo la ricognizione presso la sede dell’Università dei Muratori con i funzionari del servizio cultura del Comune, il referente della Diocesi e l’equipe dei restauratori per verificare, con l’artista Passeri, lo stato di conservazione. “Serviranno delle ordinarie attività di restauro - ha fatto sapere il sindaco Filippo Mario Stirati - poiché si è riscontrata un’ottima solidità costruttiva. Le eccellenze artigiane della nostra comunità consentiranno in breve tempo di riportare la statua nella collocazione abituale presso la chiesa di San Francesco della Pace dove sarà custodita come tradizione dall’Università dei Muratori incaricata di gestire, con il Comune, le procedure di conservazione e tutela dei Ceri e delle sue componenti”.
E T R E F F O E 2017 ESTAT
VOLI A T E E I SED INO D R A I G DA
Mangimi & Accessori
di ROBERTO BARBACCI
DISPIACERE E PROCEDURE L’equipe dei restauratori procederà d’intesa con Passeri al risanamento delle parti danneggiate seguendo le indicazioni di Tiziana Biganti della Soprintendenza. “I sistemi e i passaggi di conservazione dei Ceri con le relative componenti - ha precisato il sindaco - sono disciplinati da atti comunali seguendo criteri consolidati ed efficaci, tanto da essere esportati come modello di salvaguardia in contesti internazionali”. La statua ha sbattuto violentemente contro il muro e un supporto in ferro. In pratica tutto il peso della caduta si è riversato sulla statua del santo. La scena è stata drammatica tra le lacrime di molti Santubaldari davanti alla statua deturpata e lo stupore, con le mani tra i capelli, dei ceraioli degli altri due Ceri perché le statue dei santi portano con sé rispetto e devozione al di là della stretta appartenenza. Qualcuno ne ha approfittato per rilanciare la petizione per ripristinare i vecchi santi: alle 2.000 firme protocollate nel 2015 se ne sono aggiunte un altro migliaio. L’intento è di fare una copia esatta delle statue utilizzate fino al 2010 e sostituirle a quelle attuali. MEZZANI Il cedimento di San Giorgio per i Ceri Mezzani è avvenuto in via XX Settembre, all’altezza del palazzo ex Orfanelle. Ci ha rimesso, in questo caso parzialmente, la statua del santo che oltretutto è particolarmente delicata e si è piegata, comunque non oltremodo danneggiata tanto da essere rimessa subito in sesto per riprendere la corsa e proseguirla.
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FESTA DEI CERI
FOLLA SUL MURETTO, NESSUNO CONTROLLA
SOLITO SCANDALO IN PIAZZA GRANDE IL 15 MAGGIO SOTTO GLI OCCHI DEL SINDACO, CHE HA EMESSO L’ORDINANZA PER VIETARE DI SALIRE E SOSTARE, E DELLE FORZE DELL’ORDINE. LA SCENA SI È RIPETUTA PER I CERI MEZZANI. PUÒ SCATTARE LA DENUNCIA PER NON AVER FATTO RISPETTARE LA DISPOSIZIONE Soltanto la magistratura può dirimere la questione se il muretto di piazza Grande è in sicurezza e se l’ordinanza del sindaco, che vieta di salire e sostare su quel parapetto che si affaccia nel vuoto peraltro con tanto di indicazioni, può non essere rispettata né essere fatta rispettare, com’è avvenuto lo scorso 15 maggio, sotto gli occhi dello stesso sindaco e delle forze dell’ordine presenti in piazza. La scena si è ripetuta per i Ceri Mezzani e c’è il fondato timore che non cambierà nulla neanche il 2 giugno in occasione dei Ceri Piccoli. Il solito scandalo della messa in sicurezza del muretto stavolta rischia di diventare un caso giudiziario - di portata anche nazionale - perché è provato il mancato rispetto dell’ordinanza (al di là dei ripettuti appelli) proprio davanti a chi dovrebbe farla rispettare. La Procura della Repubblica di Perugia potrebbe decidere di approfondire e pronunciarsi su una faccenda delicatissima, che include aspetti procedurali come l’ordinanza e come l’iter della gara d’appalto per la messa in sicurezza con una rete espletata e assegnata provvisoriamente salvo poi essere revocata dopo mesi di congelamento e una successiva decisione di revoca quando sono tornati alla guida della città la politica e i partiti.
PREFETTO DI BUON SENSO Tra gli ospiti a palazzo Pretorio il 15 maggio scorso c’era il prefetto Maria Luisa D’Alessandro che nel 2014, da commissario straordinario comunale, decise la messa in sicurezza adottando il progetto messo a punto da una commissione di esperti con il coinvolgimento della Soprintendenza. Non ha potuto fare a meno di vedere il muretto affollatissimo, provando quei brividi e timori che sono ancor più evidenti osservando la scena dall’alto dalle sale del palazzo. Il provvedimento del prefetto D’Alessandro era stato considerato in modo logico, anche da larga parte dell’opinione pubblica, come un segno di civiltà e di sensibilità. L’Amministrazione Comunale ha bloccato tutto, ritenendo di accogliere e fare propria l’opinione di taluni contrari alla rete ritenuta deturpante. Strano che poi gli stessi, politici e non, lasciano invece che gli Arconi siano un ristorante (usufruendone) con un telone di plastica in bella vista, e che il centro storico resti in balia di buche, scarsa illuminazione e brutture varie. A ciascuno la propria coscienza (e anche le “magnate” ovviamente). Su questo si potrebbe ironizzare, ma resta il problema del muretto esposto a troppi rischi e pericoli. M.Boc.
IL 27 FESTA A JESSUP, IL 2 GIUGNO TOCCA AI PIÙ PICCOLI
Manca solo un appuntamento per chiudere il quadro delle celebrazioni in onore di Sant’Ubaldi: venerdì 2 giugno toccherà ai ceraioli più in erba rendere omaggio al Patrono nel giorno della Festa dei Ceri Piccoli, celebrazione della massima spontaneità con tanti eugubini pronti a dare la loro prima “spallata”. I capodieci saranno Antonio Rossi, Giordano Angeletti e Giovanni Ma-
rinelli Andreoli. Sabato 27 maggio a Jessup è in programma il St. Ubaldo Day, ovvero la rievocazione della Festa dei Ceri in territorio americano, e per l’occasione è salpato alla volta degli USA un nutrito contingente eugubino, che riceverà ospitalità dopo aver ospitato a sua volta delegazioni provenienti da Jessup e Thann in occasione della Festa dei Ceri dello scorso 15 maggio.
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CRONACA
Scuole nel mirino dei ladri, ma niente telecamere SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTI GLI ASSALTI NOTTURNI NEGLI ISTITUTI SUPERIORI. CHIESTO INVANO ALLA PROVINCIA DI ATTIVARE LA VIDEO-SORVEGLIANZA: MANCANO I SOLDI PER L’INSTALLAZIONE
Ormai si attaccano a tutto i malintenzionati, e diventa sempre più complicato distinguere i furti dagli atti vandalici. Sta diventando un classico l’assalto notturno ai bar e ai distributori di merende nelle scuole. Al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” si è arrivati a una quindicina di blitz dall’inizio dell’anno. L’ultimo episodio della serie ha visto gli ignoti infrangere la vetrata del bar che si affaccia sul cortile della sede di via del Bottagnone portandosi all’interno ma senza trovare quanto speravano. Ormai i titolari, avendo fiutato l’aria da un pezzo, non lasciano infatti i soldi nel registratore di cassa e occultano quanto possibile per non rimetterci. Restano i danni alla vetrata e quel senso d’impotenza che è sempre più accentuato. A Maria Marinangeli, preside dell’istituto, non rimane in questi casi segnalare tutto alla Provincia, proprietaria dell’immobile, e sporgere denuncia ai carabinieri. Non è immune dai raid neanche il polo tecnico, sia l’ITIS “Maria Letizia Cassata” che l’ITC-Ipsia “Matteo Gattapone”.
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NIENTE VIDEO-SORVEGLIANZA La situazione è sfuggita di mano e a nulla sono servite fin qui le sollecitazioni agli uffici della Provincia perché provvedano a installare la videosorveglianza così da scoraggiare o rintracciare i malintenzionati. Non ci sono le risorse economiche: questo è il ritornello che alla Provincia ripetono di continuo e che vale per ogni minima spesa. Tutto ricade sui presidi che si fanno frati cercatori per reperire i soldi e che devono fronteggiare ogni tipo di ristrettezza finanziaria con ripercussioni negative perfino sui servizi essenziali. Le azioni dei malviventi hanno raggiunto livelli sempre più considerevoli e insostenibili che alla resa dei conti si traducono in danni soprattutto alle porte e finestre, poiché di soldi e merce non viene più lasciata neanche l’ombra. Le aspettative sui deterrenti vengono puntualmente deluse senza riuscire ad arginare il fenomeno, con la viva preoccupazione di assistere ogni mattina a uno spettacolo ormai fin troppo conosciuto.
“FITNESS & C.”, INDAGINI CHIUSE PRONTA LA RICHIESTA DEL PROCESSO
È stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, con esclusione della possibilità di archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Perugia, per 14 indagati coinvolti nell’inchiesta “Fitness & C.” emersa a metà marzo dopo due anni di attività investigativa della Guardia di Finanza. La vicenda riguarda la società sportiva Gubbio 1910 Srl che milita in Lega Pro, con tesserati, dipendenti ed ex tesserati, e altri soggetti di alcune società locali e del perugino finiti nel mirino per fatture gonfiate o addirittura inesistenti per un milione di euro. L’indagine aveva fatto parecchio rumore portando al sequestro preventivo operato nei confronti del Gubbio Calcio e di altre società ritenute complici dagli inquirenti. Nell’inchiesta ci sono a vario titolo l’attuale presidente del club rossoblù Sauro Notari e il predecessore Marco Fioriti, al cui periodo di presidenza risalgono le fatture incriminate, con il dipendente Fabio Cecchetti, l’ex direttore sportivo Stefano Giammarioli (oggi alla Cremonese). Per la Procura, al fine di evadere le imposte dirette
(Ires), sarebbero state indicate nella dichiarazione annuale relativamente al periodo d’imposta 2010-2011 degli “elementi fittizi per un importo di 75mila euro avvalendosi di fatture emesse per operazioni inesistenti”. In un’altra circostanza, al fine di evadere l’Iva, sarebbero invece stati indicati nella dichiarazione annuale dell’Iva relativa al periodo d’imposta 2011, elementi passivi fittizi per un importo di 74mila euro. Sono comprese nell’inchiesta altre operazioni contestate e che avrebbero prodotto evasione di Iva e di imposte. Ci sono due risvolti in questa storia: il fronte penale, con l’ombra della prescrizione dati i periodi di riferimento, e quello amministrativo per le pendenze che potrebbero originare la richiesta di soldi da mancati versamenti e interessi, con la possibilità di essere poi rateizzati. Il nodo principale, per la Procura perugina, sta nel fatto che il Gubbio Calcio avrebbe utilizzato altre società sportive e aziende della provincia che, a richiesta, avrebbero emesso fatture gonfiate riferite a prestazioni d’opera mai in realtà effettuate. M.Boc.
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CALCIO Questa stagione ci ha regalato due storie di successi contrassegnate dal rossoblù... nel sangue
RIOMMI E LA CREMONESE BAND FACCE FELICI E VINCENTI
Facce allegre e trionfanti quelle di Gianluca Riommi, Stefano Giammarioli, Massimiliano Grilli e Matteo Bellucci. Dallo Spartak Mosca, fresco campione di Russia, alla Cremonese tornata in Serie B dopo 11 anni. Quattro protagonisti per due storie diverse dal comune esaltante denominatore. Dalla terra del mitico “Ragno Nero” Lev Yashin è arrivato il 10° scudetto dei moscoviti con l’ex portiere folignate Gianluca Riommi, classe 1968, allenatore dei portieri dello Spartak guidato dall’ex juventino Massimo Carrera. È diventato un girovago Riommi, cresciuto alla Vis Foligno per poi esordire in Serie C a Gubbio e passare in B con la Triestina. Le esperienze negli staff di Perugia (in Serie A accanto a Cosmi e Colantuono), Arezzo e Ascoli l’hanno poi proiettato all’estero, in Svizzera con Bellinzona e Aarau fino alla Premier League russa dal giugno 2014. IL NUOVO ZAR Allo Spartak si è preso delle grandi soddisfazioni, dalla scena nelle coppe europee al titolo che vale la prossima avventura in Champions perché sulla conferma di Riommi, al fianco di Carrera, nessuno ha dubbi. In famiglia il calcio è un questione cromosomica, pensando a Lorenzo (nella foto insieme al padre), portiere classe 1992 (trascorsi con Perugia, Venezia e Viterbese in Serie D, Todi in D e in Eccellenza come con il Gualdo Casacastalda), e Alessandro del ‘98 che invece fa il centrocampista alla Fulginium, e andando a ritroso quel che gli ha trasmesso nonno Guerriero, portiere pure lui e una carriera spesa al Foligno. A Gianluca si lega un’altra sfida, quella di un
guanto tutto bianco disegnato proprio da lui, ribattezzato Gisix. LA COLONIA A Cremona invece c’è Giammarioli che fa il direttore sportivo da tre stagioni e stavolta ha azzeccato proprio tutto, dalla scelta di Attilio Tesser in panchina a un gruppo di giocatori che nel girone A di Lega Pro è stato protagonista di una rimonta pazzesca sull’Alessandria. Il “Giamma”, già profeta in patria nel Gubbio salito dalla C2 alla B, è diventato l’uomo di fiducia del cavalier Giovanni Arvedi lavorando all’inizio con l’ex juventino Michelangelo Rampulla presidente dopo l’esperienza con Gigi Simoni al timone grigiorosso chiusa la parabola eugubina. Hanno seguito Giammarioli l’ex guardalinee internazionale Massimiliano Grilli, per fare l’addetto agli arbitri, e il portiere Matteo Bellucci, classe 1997, trascorsi con Gubbio e Perugia, che è stato sempre in prima squadra. Ha fatto un’esperienza importante Bellucci sempre al lavoro con la prima squadra agli ordini di Tesser e soprattutto del preparatore Leonardo Cortiula, manco a farlo apposta trascorsi da portiere a Gubbio. Per Matteo Bellucci (nella foto con Cortiula, i portieri Ravaglia e Galli e la coppa della promozione) una vetrina importante e un’occasione per maturare e crescere in un ambiente di prestigio e di grandi prospettive. Il ragazzo ha avuto modo di percorrere una bella strada che potrà mettere a frutto nel suo percorso. È peraltro questa una stagione vincente... di famiglia, visto che il padre Giorgio Bellucci, già tecnico delle giovanili del Gubbio, ha vinto il campionato Juniores con il Fontanelle Branca.
SOGNO TRICOLORE PER I GIOVANISSIMI DEL FONTANELLE
Un progetto innovativo che ha già dato un risultato straordinario. È quello varato l’estate scorsa dal settore giovanile del Fontanelle Branca, col responsabile Giorgio Buttò che ha accolto ben volentieri il suggerimento dell’amico Federico Mariotti iscrivendo una formazione Giovanissimi al campionato regionale di calcio a 5. Un modo privilegiato per affinare la tecnica, perché i ritmi del futsal sono ben più forsennati del tra-
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dizionale calcio a 11, che pure ne raccoglie a sua volta benefici. I ragazzi guidati da Marco Bedini (con lui anche Emanuele Tresoldi e Leonardo Argentina) anno vinto il campionato umbro e hanno superato lo spareggio interregionale contro l’Audax Senigallia. Ora li attende la final eight scudetto in programma dal 31 maggio al 3 giugno a Montecatini Terme, senza nulla da perdere e con tanta voglia di stupire.
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di LUIGI GIRLANDA
NELLA CHIESA DEVE GOVERNARE IL VESCOVO, NON LE CONFERENZE EPISCOPALI
La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha scelto il nuovo presidente nella persona di mons. Gualtiero Bassetti, già vescovo di Perugia. Una notizia che sicuramente genera soddisfazione e orgoglio tra i vescovi e i fedeli dell’Umbria, ma che ci spinge a qualche riflessione sul ruolo non sempre benefico che le “conferenze episcopali” (nazionali o regionali che siano) hanno nella vita della Chiesa. A farci da guida è un libro intervista di Joseph Ratzinger con Vittorio Messori dal titolo emblematico “Rapporto sulla fede” (1984) che viene spesso ignorato, quando non espressamente censurato, proprio dai sostenitori del dialogo e della democrazia nella Chiesa, in cui il futuro papa Benedetto XVI ricorda espressamente una verità fondamentale: “non dobbiamo dimenticare che le conferenze episcopali non hanno una base teologica, non fanno parte della struttura ineliminabile della Chiesa così com’è voluta da Cristo”. Molti dimenticano infatti che nella Chiesa il ruolo di guida è affidato, come espressamente voluto da Gesù Cristo, ai singoli vescovi e non certo alle “conferenze episcopali”, cioè a un organismo artificialmente creato dagli uomini per “mettere insieme” i pastori di una determinata regione o nazione. In questo modo,
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il ruolo di guida e di comando dei singoli vescovi è addirittura sminuito e pericolosamente attenuato. Il collettivo, infatti, non sostituisce la persona del vescovo il quale - ricorda il Codice di diritto canonico - “è l’autentico dottore Bassetti e il predecessore Bagnasco e maestro della fede per i credenti affidati alle sue cure”. “Nessuna Conferenza episcopale – ricordava Joseph Ratzinger - ha, in quanto tale, una missione di insegnamento; i suoi documenti non hanno un valore specifico ma il valore del consenso che è loro attribuito dai singoli vescovi”. Per dirla in parole semplici, le cosiddette conferenze episcopali non sostituiscono assolutamente i singoli vescovi, che hanno il dovere di guidare con autorità il popolo ad essi affidato, senza nascondersi dietro le anonime direttive di qualche organismo collegiale. Purtroppo, invece, forse per via dell’assolutizzazione del sistema democratico che ha contagiato anche la Chiesa, i vescovi oggi tendono a non assumersi nessuna responsabilità nella guida della propria diocesi, preferendo rimandare ogni atto di governo alle “decisioni prese collegialmente” dalle conferenze a cui appartengono. Si dimentica però che, proprio in virtù del carattere collegiale, una “conferenza episcopale” tende a raggiungere una mediazione e un accordo tra i componenti, più che ribadire la “scomoda” verità evangelica. Molti vescovi, che presi singolarmente farebbero dichiarazioni nette in merito alle varie problematiche della società moderna, quando si ritrovano fra confratelli, proprio per non scontentare nessuno, producono e firmano documenti scialbi, frutto di mille compromessi. L’esatto contrario della schiettezza evangelica. Vale la pena, su questo punto, di riportare le parole coraggiose che il futuro papa Benedetto XVI diceva a Messori: «Mi sia permesso richiamare, a questo proposito, un dato di fatto psicologico: noi preti cattolici della mia generazione siamo stati abituati ad evitare le contrapposizioni tra confratelli, a cercare sempre il punto di accordo, a non metterci troppo in vista con posizioni eccentriche. Così, in molte conferenze episcopali, lo spirito di gruppo, magari la volontà di quieto vivere o addirittura il conformismo trascinano la maggioranza ad accettare le posizioni di minoranze intraprendenti, determinate ad andare verso direzioni precise. Conosco vescovi che confessano in privato che avrebbero deciso diversamente da quanto Papa Ratzinger e Messori fatto in Conferenza, se avessero dovuto decidere da soli. Accettando la legge del gruppo, hanno evitato la fatica di passare per “guastafeste”, per “attardati”, per “poco aperti”. Sembra molto bello decidere sempre “insieme”. In questo modo, però, rischiano di perdersi lo “scandalo” e la “follia” del vangelo, quel “sale” e quel “lievito” oggi più che mai indispensabili per un cristiano (soprattutto se vescovo, dunque investito di responsabilità precise per i fedeli) davanti alla gravità della crisi». Congratulazioni a mons. Bassetti, dunque, senza dimenticare però che le conferenze episcopali, parola di Ratzinger, non hanno una base teologica e non fanno parte della struttura ineliminabile della Chiesa così com’è voluta da Cristo.
PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI
A cura di ANNALISA BOCCUCCI
Il Divo : Paolo Sorrentino racconta Giulio Andreotti
IL RITRATTO IRONICO E CONTROVERSO DI UNO DEI PROTAGONISTI ASSOLUTI DELLA STORIA D’ITALIA Lo stile inconfondibile del regista premio Oscar Paolo Sorrentino firma una biografia sorprendente e del tutto nuova di un uomo da sempre al centro di inchieste, interviste e indagini del quale molto si è scritto e parlato, però mai si è riusciti a offrirne una visione di ampio respiro e di profondità, a volte ironica e a volte grottesca come quella presentata ne Il Divo, pellicola del 2008 con uno straordinario Toni Servillo nei panni di Giulio Andreotti, ex presidente del Consiglio, senatore a vita, esponente della Democrazia Cristiana. Inquadrare un personaggio come Andreotti, nei confronti del quale la storia si è espressa quasi sempre in maniera molto forte e senza mezze misure, è molto complesso, ma Sorrentino riesce a capire perfettamente che descrivere la vita di uno dei protagonisti assoluti di circa quarant’anni di politica italiana è un atto che non ha bisogno di mezze misure e per questo è deciso nel non risparmiare l’ironia, spesso drammatica e ridondante fino all’irritazione, che caratterizza ogni momento del film. L’Andreotti-Toni Servillo è un titano, un umorista che si nasconde dietro la maschera ironica, suo strumento preferito di difesa, non solo nel corso dell’attività politica e professionale, ma an-
che nel rapporto con la moglie Livia, dal quale emerge un’attenzione alla dimensione privata in grado di sondare ancora più in profondità la sua figura. L’obiettivo della grande operazione di indagine del personaggio compiuta da Sorrentino in questo film è spiegato benissimo in uno degli emblematici monologhi messi in bocca al suo protagonista: Guerre puniche a parte, mi hanno accusato di tutto quello che è successo in Italia. Nel corso degli anni mi hanno onorato di numerosi soprannomi: il Divo Giulio, la Prima lettera dell’alfabeto, il Gobbo, la Volpe, il Moloch, la Salamandra, il Papa Nero, l’Eternità, l’Uomo delle-tenebre, Belzebù; ma non ho mai sporto querela, per un semplice motivo, possiedo il senso dell’umorismo. Un’altra cosa possiedo: un grande archivio, visto che non ho molta fantasia, e ogni volta che parlo di questo archivio chi deve tacere, come d’incanto, inizia a tacere. Descrivere l’uomo e il politico Andreotti possiede una finalità di più ampio respiro: essa risponde alla volontà di consegnarci una fotografia molto nitida di un’Italia misteriosa e inquietante, che non possiamo non conoscere per comprendere quanto sta succedendo oggi.
GRAN GALÀ DEL CALCIO UMBRO, PREMI PER FERRETTI E FRANCIONI
L’agenzia di stampa Infopress, in collaborazione con I Love Norcia, organizza nella serata di mercoledì 31 maggio alle 21 presso il Plaza Hotel di Perugia (zona Prepo) il Gran Galà del Calcio Umbro, una serata per celebrare la grande annata delle formazioni della regione che tanto bene hanno fatto nei campionati professionistici (Perugia e Gubbio hanno centrato i playoff, la Ternana la salvezza al termine di un’impetuosa rimonta) così come nei tornei dilettantistici, col Villabiagio (Eccellenza) che ha conquistato il suo personalissimo Triplete (campionato,
Coppa regionale e Coppa Italia nazionale). Numerosi gli ospiti di grido del mondo del calcio che parteciperanno alla serata (attesi tra gli altri Massimo Agostini, Giovanni Galli, Filippo Inzaghi e Claudio Lotito). Verrà premiato anche l’AS Gubbio 1910 con un riconoscimento destinato a Daniele Ferretti. Nel Top 11, cioè nella formazione dei migliori giocatori del calcio umbro della stagione, troverà posto l’eugubino Emanuele Francioni, grande protagonista con la maglia del Fontanelle Branca con 19 reti segnate tra campionato e Coppa.
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Sono Paola, ho 43 anni e cerco lavoro come: commessa, baby-sitter, aiuto pulizie, barista (solo il mattino). Info: 334.3702141 Prossima apertura a Gubbio, Centro Commerciale La Contessa, di un salone di parrucchiere. Assumiamo in età compresa tra 20-25 anni due stilisti per taglio e phon, una sciampista-tinturista, un responsabile del ricevimento-cassa. Inviare CV a diroccocinzia24@gmail.com Spazzacamino Pino, nuovo metodo di pulizia senza salire sul tetto e senza sporcare. Info: 380.7712382 Uomo italiano 40enne cerca urgente lavoro come magazziniere (già esperto), corriere o qualsiasi tipo di lavoro. Massima serietà. Info: 348.6943162
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L’INIZIATIVA EDITORIALE
FESTA DEI CERI
UNESCO, SI TORNA NELLA RETE DELLE MACCHINE A SPALLA
L’IMPRONTA DI SANT’UBALDO IN UN LIBRO A FUMETTI
I Ceri reinseriti nella Rete delle macchine a spalla. Questo è il passo decisivo che riapre sul serio le porte dell’Unesco per vedere la Festa dei Ceri riconosciuta come patrimonio dell’umanità. “Abbiamo redatto lo statuto e c’è anche Gubbio. Ci siamo incontrati e si avvia l’iter per il riconoscimento anche dell’Unesco”: l’annuncio è venuto dal sindaco di Sassari, Nicola Sanna, che dalla sala Trecentesca di palazzo Pretorio ha seguito l’”Alzata”, presente per la prima volta alla festa. “La strada è tracciata e ci siamo”, ha commentato il sindaco Filippo Mario Stirati che ha accolto i rappresentanti istituzionali delle altre città della Rete (Nola, Palmi e Viterbo oltre a Sassi). La novità è fondamentale dopo il lavoro delle diplomazie per riannodare i fili del discorso bruscamente interrotto quando negli anni di Goracci, nell’intreccio tra politica e gestione della festa, è arrivata la decisione di Gubbio di uscire dalla Rete per mettersi in proprio. L’effetto pratico è stato quello di prendere e lasciare in eredità una solenne bocciatura dall’Unesco che ha invece accolto e ammesso le altre quattro città capaci di fare squadra lasciando fuori i Ceri che pure avevano presentati per primi la candidatura a festa patrimonio dell’umanità. Ci sono voluti anni per riprendere il filo del discorso, superare lo choc e ricreare le condizioni di una riammissione, intanto, nella Rete delle macchine a spalla. Si sono adoperati in tanti e adesso il risultato concreto appare più vicino dopo il varo dello statuto che riabilita Gubbio. I responsabili di quella decisione scellerata tacciono e fanno finta di niente. Qualcuno ha pure provato a rifarsi una verginità. Meno male che la città ha ritrovato motivazioni ed elementi per riportare le cose al posto giusto.
NUMERI UTILI
Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
Un episodio della vita di Sant’Ubaldo è raccontato in modo davverio speciale, in un libro a fumetti, dalla matita del giovane Elia Grilli, con i testi di Euro Grilli e le fotografie di Giuliano Rossi, che ha curato anche il progetto grafico. “La notte degli eroi” è il titolo di questo libro che trasmette emozioni ed è un contributo a conoscere ancor più da vicino il patrono. Hanno firmato la prefazione il sindaco Filippo Mario Stirati e il vescovo Mario Ceccobelli. Il patrocinio è dell’Università dei Muratori, delle Famiglie ceraiole, l’associazione Maggio Eugubino e la basilica di Sant’Ubaldo. Elia Grilli è un fumettista professionista. Dopo aver conseguito il diploma al liceo artistico di Gubbio, ha concluso i suoi studi alla scuola internazionale di Comics, Accademia del Fumetto di Jesi. Euro Grilli, laureato in sociologia, giornalista professionista, collabora con quotidiani regionali e nazionali, settimanali e mensili. Scrive di cronaca, sport e spettacolo. È un appassionato della storia di Gubbio. Ha scritto il libro “Calzetti rossi e camice nere, calcio e scaramanzia: da Costantino Rozzi a Maurizio Sarri” in uscita a ottobre su scala nazionale. Giuliano Rossi, creativo, graphic designer, è titolare dello studio Lapislunae di Gubbio impegnato in attività per aziende nazionali e internazionali.
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Mercoledì 31 maggio alle 20,30, con ritrovo da San Marziale, è in programma la tappa conclusiva dei pellegrinaggi del mese mariano presso il monastero di San Girolamo. Dopo la recita del rosario, che accompagnerà i fedeli lungo i tornanti per ascendere all’eremo, mons. Mario Ceccobelli officierà la santa messa che concludere il ciclo di appuntamenti del mese di maggio, che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli eugubini.
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