GUBBIO quindicinale d’informazione Mercoledì 25 Ottobre 2017 Anno V Numero 80
COSA TROVA DON LUCIANO
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IL NUOVO VESCOVO PAOLUCCI BEDINI SI INSEDIA IL 3 DICEMBRE ANIMATO DALLE MIGLIORI INTENZIONI IN UNA CITTÀ DIVISA E UNA DIOCESI PIENA DI QUESTIONI APERTE CHE HANNO MESSO IN DIFFICOLTÀ IL PREDECESSORE. LA RINUNCIA DI ALMENO TRE CANDIDATI È DOVUTA ALLE PROBLEMATICHE IN CURIA. POTREBBE ESSERE UN PASTORE DI TRANSIZIONE, DESTINATO AD ALTRI INCARICHI TRA QUALCHE ANNO
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COPERTINA
Dovrà rimboccarsi le maniche
È ATTESO DA UNA MISSIONE COMPLICATA IL NUOVO VESCOVO LUCIANO PAOLUCCI BEDINI. TROVA UN TESSUTO SOCIALE EUGUBINO DIVISO E LA DIOCESI PIENA DI PROBLEMI CHE HANNO INDOTTO I PRECEDENTI CANDIDATI A RINUNCIARE. IL PRESULE MARCHIGIANO ANDRÀ ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO DIOCESANO CON LE CARATTERISTICHE E LE CONTRADDIZIONI. IN AMBIENTI ECCLESIASTICI SONO CONVINTI CHE ABBIA ACCETTATO PERCHÉ DESTINATO AD ALTRI INCARICHI NEL GIRO DI POCHI ANNI di MASSIMO BOCCUCCI
È animato dalle migliori intenzioni Don Luciano Paolucci Bedini che dal 3 dicembre, con l’ordinazione episcopale e l’insediamento in cattedrale, prenderà le redini dell’antica Diocesi di Gubbio. Si è presentato con una lettera, i sorrisi e le prime parole rassicuranti: si appresta a entrare nel tessuto sociale con spirito propositivo. È perfettamente consapevole che qualche motivo dev’esserci se prima di lui tre candidati hanno rinunciato alla successione di Mario Ceccobelli. Il racconto della realtà territoriale gli viene fatto, per ora, solo dai pochi che gli sono attorno. Ha fatto già qualche sopralluogo in Curia e al duomo. Potrebbe essere un pastore di passaggio: in ambienti ecclesiastici sono convinti che abbia accettato perché destinato ad altri incarichi nel giro di pochi anni. Il nuovo vescovo trova un ambito diocesano che comprende i Comuni di Gubbio, Umbertide (parzialmente), Scheggia e Pascelupo, Costacciaro e Cantiano. La popolazione supera i 50mila abitanti, sensibilmente diminuita dopo gli ultimi dati sui residenti che riflettono una crisi preoccupante. Trova 39 parrocchie, 5 zone pastorali e un clero per larga parte anziano composto di 33 sacerdoti diocesani e 17 religiosi, con 7 diaconi e 3 seminaristi. Gli istituti di vita consacrata maschile sono Agostiniani, Canonici lateranensi. Eremiti camaldolesi di monte Corona, eremo della Vittorina, Frati minori Conventuali e Frati minori, mentre a livello femminile ci sono le comunità di Cappuccine, Clarisse, Domenicane di San Sisto, Santa Croce, Figlie della divina Carità, Maestre pie Filippini, Monache di Betlemme, Ordo virginum. Piccole ancelle del Sacro Cuore, sorelle del Piccolo Testamento di san Francesco, Soeurs de Notre Dame du Lac. TESSUTO SOCIALE Il terreno minato è rappresentato da marcati tratti di perbenismo di facciata dietro il quale si nascondono contraddizioni, esibizionismi, carrierismi e poltronismi di bassa lega, lotte di potere, invidie, gelosie. La contraddizione maggiore è legata alla Festa dei Ceri perché i valori professati a parole si scontrano all’atto pratico con gli eccessi, le tensioni, i pessimi comportamenti (dalle bestemmie, come se fosse
un rito laico e laicista, a tutto il resto). Il vescovo Ceccobelli ha perseguito nella missione durata 12 anni il “volemose bene”, facendo buon viso a cattivo gioco nel cercare il consenso popolare, come fa un politico, più che accompagnare il popolo sulla tortuosa via della Salvezza. La carenza delle vocazioni ha incrociato la linea inflessibile verso i giovani seminaristi, molto vicini alla Dottrina della Fede più che completamente assorbiti dai temi sociali, costretti ad abbandonare la strada del sacerdozio. Così come ci sono situazioni paradossali e preoccupanti sulla condizione di taluni sacerdoti tollerati, oltre che chiacchierati, e altri invece allontanati perché dottrinali fuori dal coro. Ci sono questioni delicate in Curia, dalla verifica che Don Luciano potrà fare sul patrimonio e la gestione economica della diocesi, comprese le spese sostenute che investono pure consulenze particolari. IL RETROSCENA L’avvento del nuovo vescovo è stato salutato da un retroscena. L’annuncio della nomina, lo scorso 29 settembre a mezzogiorno in Vescovado, è stato preceduto alle 7.19 da un avviso dell’addetto stampa diocesano Daniele Morini. Il giorno precedente, alle ore 19.45, è stata negata dal vescovo Ceccobelli e dallo stesso Morini una fondata indiscrezione che voleva proprio per l’indomani l’annuncio, avendo Ceccobelli convocato in Curia i collaboratori fino ad allertare i campanari. Nessuno poteva pretendere una conferma o qualsivoglia anticipazione, ma la “bugia” è stata studiata a tavolino assumendo i contorni del depistaggio. Nessuna novità in vista, ma solo problemi con la Lumsa e sopralluoghi della Soprintendenza in duomo: questo hanno detto all’unisono Ceccobelli e Morini, soddisfatti del depistaggio per onorare il segreto pontificio che avrebbero potuto comunque onorare restando in silenzio.
PRIME MOSSE Il neo vescovo ha stilato il programma delle priorità: “Conoscere i preti e visitare le bellezze”
“ENTRARE IN RELAZIONE CON IL CLERO”
“La prima cosa che farò sarò quella di conoscere bene ed entrare in relazione con tutti i presbiteri della Diocesi. Dopodiché l’altra priorità, un po’ meno stringente, sarà quella di conoscere da vicino ogni angolo della mia nuova terra, il suo patrimonio e le sue bellezze”. Desideri e obiettivi semplici quelli di don Luciano Paolucci Bedini. Li ha confessati durante il primo incontro avuto con la stampa locale in una delle sue giornate eugubine in preparazione all’ordinazione episcopale. “Stiamo definendo tutti i dettagli, ma dico sin d’ora che voglio una cerimonia semplice e senza fronzoli. Ho deciso di percorrere il Sentiero Francescano da Assisi a Gubbio nei giorni che precederanno domenica 3 dicembre, ma anche lì vi prego di non montare un “evento” intorno alla mia presenza e al
mio arrivo in Diocesi. Mi sento come un fidanzato che va verso la sua sposa, che è la Chiesa, in questo caso eugubina. È un momento di preghiera e raccoglimento, così l’ho pensato e così mi piacerebbe viverlo”. Don Luciano ha già visitato la sede vescovile in via XX Settembre (è lì che andrà ad abitare) e nelle prossime settimane ha in programma numerosi incontri. Ad accompagnarlo ci sarà sempre mons. Mario Ceccobelli che ha ribadito di aver deciso di ritirarsi presso il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, rifiutando incarichi in Diocesi a Perugia (nonostante la corte di Bassetti). “Tornerò a fare il presbitero, che è quello che desidera il mio cuore”, ha aggiunto Ceccobelli. “E se qualcuno avrà bisogno di me, anche a Gubbio, sarò ben contento di dare una mano”. R.Bar.
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POLITICA
Smacchi e Stirati più vicini Di Bacco vara un progetto civico NEL PD I NEMICI D’UN TEMPO CERCANO DI ALLEARSI TRA LORO. NIENTE PSI PER IL LEADER DEI POPOLARI PER GUBBIO CHE PREPARA DUE LISTE CIVICHE CON UN CANDIDATO A SINDACO di MASSIMO BOCCUCCI
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Nel Pd siamo alle solite. I nepiace a una parte del Pd, con mici d’un tempo potrebbeVirna Venerucci che resta ro ritrovarsi come d’incanto alla finestra, Luca Barilari, amici e alleati. E viceversa. Luca Cuccarini e Gianni PecQuesta l’aria che tira alla resa ci non vogliono l’eventuale dei conti congressuale, ma Stirati-bis, mentre Smacchi e soprattutto nella prospettiDi Benedetto non danno per va delle elezioni Comunali scontata la ricandidatura di Filippo Mario Stirati Andrea Smacchi del 2019. Per ora le manovre Stirati, che invece proprio a sono guidate dai vertici perugini. Catiuscia Marini e Gianpie15Giorni ha annunciato di pensare solo al secondo mandato ro Bocci adesso sono alleati, con il segretario regionale Giaescludendo altre prospettive personali tenuto conto che il Pd como Leonelli a fare da collante, mentre su un altro fronte dovrà cercare un candidato vincente alla Regione visto che stanno Giampiero Giulietti, così come Anna Ascani e Marco Smacchi sta completando il secondo mandato e servirebbe una Vinicio Guasticchi. I “capi” cercano referenti in loco in vista deroga per un eventuale terzo. delle elezioni Politiche 2018, rimandando le questioni eugubiDI BACCO IN PROPRIO Non c’è l’adesione al Psi nel futuro di ne a tempo debito. In questi intrecci perugini rientra il dialogo Pasquale Di Bacco. Le indiscrezioni interne ai socialisti danno aperto a sorpresa tra il consigliere regionale Andrea Smacchi per certo il suo ingresso nel partito, ma il diretto interessato e il sindaco Filippo Mario Stirati. Non si sono mai sopportati l’esclude categoricamente preferendo restare in proprio senza a vicenda, complici le scorribande attorno rientrare in alcun partito. Di Bacco sta pensando cordando anche le posizioni da battaglia di Giua come rafforzare il progetto civico Popolari per seppe Biancarelli e Claudio Tasso che nel 2014 Gubbio, che vuole allargare. Da qui l’idea di un hanno guidato la truppa dei fuoriusciti dal Pd percorso avviato per favorire la nascita di una rivelatasi vincente alle urne contro il Pd. seconda lista civica che potrebbe essere alleata LA TELA PIDDINA A tessere la tela attorno a nel 2019. Le due liste esprimerebbero un canSmacchi e Stirati c’è Raffaello Di Benedetto, didato a sindaco condiviso al di fuori dei partiti vicino a Giulietti e amico di vecchia data e partradizionali e del centrosinistra modello di gotito (il Psi) con Stirati, che lavora per ricompatverno e, oppure, d’opposizione. Pasquale Di Bacco tare tutto il centrosinistra. Questo piano non
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ATTUALITÀ
GUBBIO CULTURA, I DEBITI AUMENTANO
VARATO DAL LIQUIDATORE PAOLO ROCCHI E APPROVATO A STRETTA MAGGIORANZA DAL CONSIGLIO COMUNALE IL BUSINESS PLAN DELLA SOCIETÀ COMUNALE CHE HA I CONTI IN PROFONDO ROSSO PER 1,5 MILIONI DI EURO. C’È CHI HA ABBANDONATO L’AULA AL MOMENTO DEL VOTO. RUMORS SUGLI ESPOSTI ALLA CORTE DEI CONTI E ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA Per salvare la Gubbio Cultura, interamente di proprietà del Comune e che continua a indebitarsi, la coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati ha serrato i ranghi (meno folti del solito) approvando tra non pochi malumori il business plan presentato dal liquidatore Paolo Rocchi, l’ex revisore dei conti comunale in carica da metà settembre su incarico del sindaco. C’è davvero qualche mal di pancia in ordine sparso, e ci sono soprattutto i timori per i rumors che giungono da Perugia sugli esposti e le segnalazioni sui tavoli della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica. Chissà se è per questo che qualche consigliere comunale, anche della stessa maggioranza, ha abbandonato l’aula il 5 ottobre scorso al momento del voto. Rocchi ha predisposto un piano strategico aziendale per risollevare il passivo di circa 1,5 milioni di euro prospettando il pareggio di bilancio per il 2018, con il Comune impegnato a trovare risorse per mantenerla con i 22 dipendenti a tempo indeterminato e consulenti vari. Le perdite di quest’anno hanno già raggiunto i 120mila euro. Il Comune andrà in soccorso abbassando canoni di affitto e affidando nuovi compiti per immettere altri soldi, aspettando di sapere se e quando il Comune riavrà indietro dalla Gubbio Cultura i 600mila euro dei soldi inStirati e il liquidatore Paolo Rocchi cassati dai parchimetri.
CONTRADDIZIONI E OMBRE Questa società è stata attivata nel 2007 dalla Giunta Goracci e poi mantenuta anche dagli stessi che all’epoca l’avevano avversata. Gestisce dalla farmacia comunale al museo dei palazzo dei Consoli e i parcheggi a pagamento. È stata sempre vista Le strisce blu come un sistema legalizzato per aggirare il cosiddetto Patto di Stabilità sui conti pubblici e assumere personale senza concorso pubblico ma per chiamata diretta o selezione interna. Il liquidatore Rocchi è stato chiamato a scongiurare il fallimento. Non ha sortito per ora effetti benefici l’incremento dei parcheggi a pagamento deciso dalla Giunta Stirati con i parchimetri istituiti anche lungo via del Teatro Romano, sempre deserta visto che ci sono posti auto gratuiti nella stessa zona. Proprio dalle strisce blu c’è un deficit di introiti: -40mila euro da gennaio ad agosto rispetto allo stesso periodo del 2016. R.Bar.
RINNOVATA LA CASSA PER JP
Il Governo ha sbloccato la proroga della cassa integrazione fino al 31 dicembre 2018 per oltre 300 lavoratori umbri (molti eugubini) legati alla JP Industries, società che ha rilevato un ramo d’azienda della ex Merloni. Rimane in sospeso il prestito di 30 milioni di euro che le banche non hanno ancora concesso per il nuovo piano industriale, vitale per far ripartire l’attività.
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Martedì 31 Ottobre
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Il Processo Trust viaggia verso il nulla di fatto ATTUALITÀ
IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO GIUDICANTE MAUTONE TRASFERITO A VITERBO. SI RICOMINCIA DA ZERO CON L’OMBRA DELLA PRESCRIZIONE. GLI AVVOCATI DIFENSORI NON HANNO ACCONSENTITO L’USO DELLE PROVE TESTIMONIALI GIÀ ACQUISITE NEL DIBATTIMENTO: LE AUDIZIONI DEL 5 OTTOBRE SONO SALTATE di MASSIMO BOCCUCCI
Resteranno gli atti dell’indagine, le intercettazioni anche piccanti, le delibere con le assunzioni, promozioni e quelle che in gergo c’è chi chiama “marchette” fatte a mani basse per coltivare il consenso politico-elettorale aiutando amici e amiche, tesserati e gli Orfeo Goracci amici degli amici. Questo sostiene ormai da anni la Procura della Repubblica di Perugia che ha visto Gubbio come avvolta in una cupola nel decennio dal 2001 al 2011 per il sistema di potere messo in piedi da Orfeo Goracci sindaco (il quale ha sempre negato ogni addebito) e i compagni d’avventura, che hanno tutti escluso ogni collusione pericolosa. In tutta questa storia, resta anche il patteggiamento a 16 mesi di Marino Cernicchi, al tempo assessore ai Lavori Pubblici. Il processo Trust, infatti, è da rifare con 7 imputazioni già prescritte e la prospettiva vicina del 2019 quando cadrà la pesantissima accusa di associazione per delinquere. Per gli orgogliosamente comunisti, la prescrizione non è assoluzione: vedremo alla fine di tutto, cosa diranno le sentenze e se sulla prescrizione ci saranno da fare o meno discorsi dal blitz del 14 febbraio 2012 in avanti. L’AZZERAMENTO Gli 11 arresti nell’indagine Trust rappresentano uno scandalo politico e giudiziario clamoroso. Ora, a distanza di 5 anni dalla “retata”, il processo deve ripartire da zero. L’udienza clou, lo scorso 5 ottobre, per ascoltare Nadia Minelli, la funzionaria del Comune uscita allo scoperto con uno degli esposti che hanno inguaiato Goracci & C, è saltata
a causa del cambio del collegio giudicante. Il presidente Gaetano Mautone, attuale facente funzioni del tribunale di Perugia, ha annunciato di essere stato trasferito ad altra sede (Viterbo). Gli avvocati difensori degli 8 imputati, tra i quali Goracci, non hanno Il giudice Gaetano Mautone acconsenti di poter utilizzare le prove testimoniali già acquisite nel dibattimento (a differenza del Pm e delle parti civili) e quindi anche le audizioni del 5 ottobre sono saltate perché andrebbero riproposte davanti ai nuovi giudici. Resta agli atti del processo la perizia trascrittiva dei colloqui intercettati tra gli indagati, mentre iI resto è tutto da rifare. SI FANNO I CALCOLI Proprio gli avvocati difensori fanno i calcoli con 7 imputazioni già prescritte. Restano alcuni episodi di falso e abuso d’ufficio che saranno prescritti nel 2018 e l’associazione per delinquere che lo sarà ad agosto 2019. Per quella data occorrerebbe che il procedimento fosse terminato anche in Cassazione. Impossibile. Il reato che può tenere a livello di durata è la concussione, prescritta nel settembre del 2021. LE TAPPE È lungo il tortuoso il cammino processuale. Dopo gli arresti del 2012, l’udienza preliminare si è conclusa nella primavera del 2014. A giugno 2015 c’è stata la prima udienza in aula, subito rinviata. I giudici hanno ammesso circa 250 testimoni per chiarire se c’è stata una “Cupola Goracci” come ha sempre sostenuto la Procura con i pubblici ministeri Antonella Duchini e Mario Formisano.
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ATTUALITÀ
Il percorso di San Giovanni tra aspettative e perplessità VARIAZIONI AL PROGETTO APPRONTATE DAL PROFESSOR PAOLO BELARDI, DIRETTORE DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI “PIETRO VANNUCCHI” E DOCENTE UNIVERSITARIO PRESSO L’ATENEO DI PERUGIA
Desta curiosità, interesse e anche perplessità il progetto per il collegamento meccanizzato con tunnel tra piazza San Giovanni e via Baldassini che sta dividendo la città. Il piano da circa quattro milioni di euro, di cui tre garantiti dalla Fondazione Carisp Perugia per l’impegno diretto del cavalier Carlo Colaiacovo e il resto da fondi del Comune, ha registrato delle variazioni messe a punto dal professor Paolo Belardi, direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucchi” di Perugia e docente all’ateneo perugino. Le novità del progetto Ipogeo sono oggetto di approfondimento e confronto coinvolgendo anche residenti, commercianti e associazionismo nel centro storico. Questo progetto, che prevede anche la ripavimentazione di via della Repubblica, è ritenuto dal sindaco Filippo Mario Stirati una grande occasione di rilancio e valorizzazione complessiva di un’intera area di attività e di luoghi del centro, non una singola operazione di settore.
LE FINALITÀ L’obiettivo è incentivare l’attrattività del centro, in particolare della zona di via della Repubblica e corso Garibaldi, oltre che ad abbattere le barriere architettoniche e favorire gli accessi dei turisti. Il progetto viene annunciato con soluzioni innovative puntando, secondo le intenzioni della Giunta Stirati, a essere un intervento bello e attrattivo in grado di valorizzare il contesto. Nelle ingenzioni l’approdo finale del percorso sarà il collegamento con il museo degli Antichi Umbri che troverà sede nei locali di via Lucarelli dell’Archivio Comunale. I DUBBI I perplessi fanno rilevare che per circa 70 metri non ha senso stravolgere la zona e che, di fronte alla drammatica situazione finanziaria del Comune, si potrebbero utilizzare i soli contributi della Fondazione Carisp per sistemare le vie e piazze del centro storico sopraffatte dal pesante degrado a livello di pavimentazione e illuminazione. R.Bar.
Il sindaco Filippo Mario Stirati ha annunciato il coinvolgimento della città sul progetto del percorso meccanizzato da via della Repubblica agli ascensori di via Baldassini. “È giusto sottoporre la proposta - sostiene Stirati - all’attenzione dell’intera città. Comprendiamo le ragioni di residenti e commercianti della zona, ma è giusto ascoltare tutti. Siamo molto soddisfatti della qualità della proposta formulata e credo che anche i più scettici possano constatare come siano cambiate le cose rispetto al progetto originario. Il piano prevede non solo un’uscita intermedia in corso Garibaldi, ma anche un sistema di discesa studiato per convogliare le persone lungo via della Repubblica che sarà interamente ripavimentata”. Il percorso pedonale meccanizzato è stato elaborato dal professor Paolo Belardi, docente universitario e direttore dell’Accademia Belle Arti di Perugia, profondamente legato alla sua città di origine. I favorevoli puntano sul fatto che il nuovo progetto sostituisce l’iniziale percorso meccanizzato di risalita caratterizzato da un tunnel sotterraneo da piazza San Giovanni. “Il nostro - spiega il professor Belardi - non è un progetto operativo ma un concept, un’idea e non presuppone tunnel. Nel dettaglio, la nuova proposta prevede non più di sbucare con un tunnel all’area sottostante via Baldassini, ma di transitare sotto via della Repubblica, ampliando la rete di percorsi pedonali, integrandosi con l’andamento della viabilità soprastante”. Comporta il coinvolgimento di due unità immobiliari private, imbocco da via della Repubblica sotto un negozio di abbigliamento, tapis roulant fino ad un primo sbocco all’altezza di corso Garibaldi, nuovo tapis roulant fino all’area sottostante via Baldassini, da dove sarà possibile scoprire il muro del vecchio palazzo Pretorio.
L’architetto Gaetano Rossi spiega le ragioni per le quali ritiene del tutto inopportuno il varo del progetto del percorso meccanizzato. “Il progetto di ascesa alla parte alta della Gubbio storica che prevede la realizzazione di un percorso meccanizzato interrato, al di sotto di via della Repubblica, illustrato nei giorni scorsi su invito del quartiere di San Giuliano ad alcuni residenti e commerciati della zona, è prematuro. Prematuro in quanto non è supportato da alcuna indagine urbanistica, socio economica, finanziaria, da nessuna analisi costi-benefici e rappresenta l’unico scenario proposto per superare l’andamento clivometrico del Centro Storico. L’Amministrazione comunale, che non ha ancora partecipato all’intera cittadinanza tale progetto, ne parla come se si trattasse della panacea per risolvere ogni problema della città storica senza che questa convinzione venga supportata da alcunché e addirittura lega a questo intervento la modernità dell’azione di rigenerazione urbana. Nella sostanza, l’Amministrazione ci invita ad osservare la luna, ma intanto si sofferma sul dito cha la indica. Come ovvio questo intervento, se realizzato, modificherà in maniera permanente il modo di fruire il centro storico, creando nel contempo vantaggi per alcune aree e svantaggi per altre. I turisti, perché è principalmente a questi che il progetto si rivolge, si sposteranno nel centro storico a danno non soltanto di via della Repubblica, ma anche di via Piccardi e gran parte del quartiere di S. Martino. Il progetto in argomento non è presente in alcun documento (Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro Storico - Q.S.V., Piano Urbano della Mobilità Sostenibile - P.U.M.S., L’Oro di Gubbio) e quindi è impossibile comprendere quali interazioni produrrebbe nei diversi piani. Certamente sono possibili altri scenari relativamente a un’adeguata fruibilità del centro storico, scenari magari capaci di determinare un progetto organico che sappia considerare lo spazio urbano come bene comune, nella sua accezione più ampia.
PERCHÈ SÌ
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UN’IDEA DA CONDIVIDERE CON LA CITTÀ
PERCHÈ NO
UN’IPOTESI DEL TUTTO PREMATURA
IL CASO Il Pd denuncia: il canone per le piccole imprese è passato da 78 a 160 euro. Infuriate 250 attività
PUBBLICITÀ E AFFISSIONI, PROTESTE SULLA TASSA COMUNALE
I servizi comunali costano sempre di più. Del resto, il Comune deve rastrellare i soldi per far quadrare i conti con 3,5 milioni di debiti certificati (più altre situazioni in profondo rosso) e il “bubbone” della Gubbio Cultura e Multiservizi tenuta in vita col respiratore. Sono aumentate, in tempi di crisi, perfino le tasse sulla pubblicità e le affissioni. Sono più che raddoppiati gli importi annuali per le insegne, che per le installazioni delle dimensioni minime sono passati da 78 a 160 euro. La gestione del servizio è affidata dal gennaio scorso alla ditta Dogre Srl di Taranto che si è aggiudicata la gara d’appalto alle migliori condizioni per il Comune, che nelle concessioni esterne dei servizi cerca soprattutto le soluzioni economiche più vantaggiose. Il nuovo gestore ha mantenuto la sede del servizio, che fa capo all’ufficio comunale tributi, negli storici locali di via Tifernate. Si stanno lamentando le oltre 250 attività colpite dalle tariffe lievitate a dismisura sebbene non vi siano state modifiche al regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale
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sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissione adottato nell’ottobre 1995 e modificato nel marzo 2005. Ha sollevato la questione il gruppo consiliare del Pd. Virna Venerucci, Luca Barilari e Marco Cardile in un’interpellanza hanno chiesto al sindaco Filippo Mario Stirati di chiarire come stanno esattamente le cose ed eventualmente intervenire. PASSA LO STRANIERO Nei commenti prevale la considerazione di come le strategie economiche del Comune sulla gestione dei servizi siano sempre più orientate a trarre benefici economici, con le attività in mano a società extra-territorio, dalla raccolta dei rifiuti (TeknoService Srl di Piossasco, Torino) alle affissioni e pubblicità (Droge Srl di Taranto), i trasporti scolastici (Turismo Fratarcangeli Cocco di Fratarcangeli Vincenzina Sas di Frosinone) e gli asili nido (cooperativa Kairos di Guidonia). Resiste la cooperativa Asad, radicata sul territorio regionale e locale, che gestisce i servizi sociali con la gara d’appalto da circa tre milioni di prossima attivazione.
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ATTUALITÀ
PARLANO DI SICUREZZA MA È SILENZIO SUL MURETTO FESTA DEI CERI AL RIPARO DA RESTRIZIONI DOPO GLI ATTENTATI E LE NUOVE REGOLE IN CASO DI MANIFESTAZIONI. SCONGIURATI I TORNELLI CONTAPERSONE CHE SI SONO VISTI A SIENA PER IL PALIO. ANCORA NESSUN PROVVEDIMENTO INVECE IN PIAZZA GRANDE PER LA PROTEZIONE Non ci saranno tornelli contapersone in piazza Grande per la Festa dei Ceri. Il rischio c’era, visto quanto è accaduto agli accessi di piazza del Campo a Siena per il Palio. I Ceri non vedranno misure restrittive a livello di sicurezza: non sono previsti provvedimenti particolari a maggio 2018 sul flusso delle presenze, tanto in piazza Grande per l’alzata al mattino quanto durante tutta la giornata per la corsa. Il giro di vite in atto, come risposta di fronte agli attentati in varie parti d’Europa, non condizionerà questa tradizione, anche se a Gubbio in termini di sicurezza determina molta più apprensione tra i cittadini il dilagare continuo dei furti nelle case e nelle attività commerciali. La festa non subirà modifiche nel copione e nel lasciare liberi eugubini e turisti di viverla con il coinvolgimento emozionale e fisico. NODO MURETTO Non è dato sapere, invece, come verrà gestito il solito problematico muretto che nella stessa piazza Grande senza alcuna protezione si affaccia pericolosamente nel vuoto per oltre 15 metri nella sottostante via Baldassini, con episodi drammatici - accidentale e voluti per il fenomeno dei suicidi -
che hanno già messo a repentaglio anche chi vi transita a piedi o nei veicoli. Sulla prospettiva dei Ceri prevale per ora la linea delle zero limitazioni stando al vertice in Comune che ha visto coinvolti soprattutto il sindaco Filippo Mario Stirati e il sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, al di là del confronto per l’occasione sulle strategie politiche per le prossime scadenze elettorali con l’obiettivo di ricompattare le varie anime del Pd, compresi i fuoriusciti tra i quali lo stesso Stirati. Ci sono norme e misure, scaturite e rafforzate dalla minaccia terroristica ma pure da situazioni contingenti come il caos a Torino durante un concerto. Queste indicazioni sono state illustrate a palazzo Pretorio dagli organismi preposti, con i componenti del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Perugia, il questore Francesco Messina, il comandante provinciale dei Carabinieri Giovanni Fabi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Dario Solombrino. Prossimamente sarà messo a punto un piano di sicurezza attivando dei tavoli tecnici. M.Boc.
VIABILITÀ La storia di Domenica e Arnaldo D’Acri multati in via della Repubblica mentre erano in banca
MULTA AL DISABILE PER DIVIETO DI SOSTA NON BASTA CHIARIRE, SERVE IL RICORSO
“Ho cercato il vigile che aveva fatto la multa Divieto di sosta: vigile urbano implacabile, - racconta Arnaldo D’Acri - e mi ha risposto multa di 28 euro e via andare. Se non fosse che non poteva agire diversamente perché che l’inflessibilità dimostrata è andata ad abla persona disabile avrebbe dovuto trovarsi battersi sul monovolume di una disabile che, all’interno del mezzo. Gli ho spiegato di aver accompagnata dal marito, ha parcheggiato accompagnato mia moglie a fare una commisnei pressi della banca dove si era recata trosione, non ha sentito ragioni e mi ha invitato a vando all’uscita la brutta sorpresa della conIl pulmino multato fare ricorso. Non riesco a credere che si possa travvenzione. È la storia di Domenica e Arnaloffendere la libertà personale di un individuo in difficoltà con do. Ci sono rimasti malissimo. Non si sono dati pace per quella delle motivazioni sorprendenti”. I due coniugi faranno ricorso multa di 28 euro lasciata sul proprio pulmino parcheggiato in e hanno raccontato questa storia che ha sorpreso perfino i funvia della Repubblica. È una questione di principio perché lei è zionari dell’istituto di credito, increduli di fronte alla decisione disabile in carrozzina e il marito l’aveva appena accompagnaassunta dal vigile urbano. È stato naturale perfino ricorrere ta all’agenzia del Monte dei Paschi, a pochi metri, per alcuni all’ironia da parte di quanti hanno appreso della vicenda: è adempimenti. Il tempo di sistemare le cose, neanche mezz’ora, emersa la considerazione che le multe servono per alimentare e tutto potevano immaginare meno che un vigile elevasse la i sempre più asfittici bilanci del Comune, sopraffatto dai debiti, contravvenzione sul mezzo lasciato in sosta nei pressi e che e chissà se ogni occasione è buona per fare cassa. aveva esposto bene in evidenza il segnale dell’handicap.
CONTESSA, SONO FINITI I LAVORI STIRATI: “RISULTATO IMPORTANTE”
Lavori finiti, lunghi nella tempistica e pure in ritardo sulla tabella di marcia, nei pochi metri a ridosso della galleria della Contessa condizionati dal semaforo attivo per oltre tre mesi. “La conclusione dei lavori di messa in sicurezza del cavalcavia - dice il sindaco Filippo Mario Stirati - rappresenta un altro punto importante per ciò che riguarda le infrastrutture e la viabilità. La strada della Contessa ha per noi un’importanza strategica anche in relazione ai rapporti con le Marche e con la vicina Area Interna con la quale abbiamo vinto di recente un patto
per la mobilità sostenibile ottenendo un importante finanziamento anche a vantaggio di Gubbio”. Per Stirati il tema della viabilità “ci vede attenti e vigili con l’auspicio che anche la Perugia-Ancona, non solo per il tratto umbro ma anche per quello marchigiano, si concluda a breve, così come l’ulteriore importante intervento che riguarda la Pian d’Assino nel tratto da Mocaiana al bivio di Pietralunga e poi fino a Montecorona. Dobbiamo organizzare un sistema che ci porti rapidamente ai porti,gli aeroporti e all’alta velocità”.
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SOCIALE
Madonna dei Perugini ha aperto i battenti
CI SONO VOLUTI 18 ANNI PER CONSEGNARE 7 APPARTAMENTI DEL COMPLESSO DESTINATO AD ANZIANI AUTOSUFFICIENTI. PER ALTRI 19 È AVVIATO IL BANDO. FELICE STIRATI: “UN SUCCESSO PER L’INTERA COMUNITÀ PER I VALORI SOCIALI E NON SOLO ABITATIVI CHE L’OPERAZIONE RAPPRESENTA”
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Sono stati consegnati 7 appartamenti e per gli ALTRE OPERAZIONI “Si colma una lacuna altri 19 è aperto il bando per l’assegnazione. Ha osserva Stirati - con una risposta al bisogno preso vita il complesso Madonna dei Perugini di relazioni e di servizi condivisi, con una fordestinato ad anziani autosufficienti. Ci sono te valenza socio-culturale. È un intervento di voluti 18 anni, dal primo atto amministrativo, edilizia residenziale pubblica con finalità di con la successione di 4 sindaci, un commissaprevenzione e tutela sociale, rientrando nella rio straordinario e tre imprese impegnate. Ora politica della casa che la nostra amministrazioi lavori sono completati con la relativa agibilità. ne ha posto tra le priorità con azioni mirate, Uno scorcio delle social housing L’inaugurazione, il 13 ottobre scorso, ha visto quali l’approvazione del canone concordato il taglio del nastro con il sindaco Filippo Mario Stirati, il vice e la verifica tramite controlli della Polizia Municipale dei reRita Cecchetti, l’assessore ai Lavori Pubblici Alessia Tasso, il quisiti degli assegnatari. Si è ristabilito un principio di diritto. presidente Ater Umbria Alessandro Almadori, l’assessore rePuntiamo ora alla realizzazione di altri 10 appartamenti di edigionale Giuseppe Chianella e il consigliere Andrea Smacchi. lizia popolare con utilizzo di fondi regionali per 1,3 miliono di “È un momento storico che segna un traguardo fondamentale euro, derivanti dall’ex Puc del vecchio ospedale, e perseguiamo - ha detto Stirati -, un successo per l’intera comunità per i vaoperazioni di social housing dove possa trovare risposte adelori sociali e non solo abitativi che l’operazione rappresenta. Si guate una fascia di popolazione che tende ad invecchiare”. Per conclude una vicenda tormentata da battute d’arresto legate a il vicesindaco Rita Cecchetti “è stato un forte lavoro di squadra. varie vicissitudini”. L’intervento è stato attivato con un accordo Nel settembre 2014 trovai la struttura in condizioni disastrose del 2004 tra ministero delle Infrastrutture, Regione e Comuper lo stato di abbandono e incuria. Oggi costituisce una possine, con un regolamento approvato dal Consiglio Comunale nel bilità di vita decorosa e con parametri che tengono conto delle 2011 e con il successivo progetto di completamento nel 2015 esigenze manifestate dagli interessati, compresa la possibilità per renderlo pienamente fruibile. di avere un piccolo orto o giardino”. R.Bar.
IN ARRIVO 50 APPARTAMENTI IN SOCIAL HOUSING
Un nuovo quartiere residenziale con 50 appartamenti in social housing, a canone d’affitto basso, nella zona di via Perugina. L’operazione muove circa 7 milioni di euro sul progetto dell’architetto Giuseppe Lepri e i lavori che, eseguiti dall’impresa edile locale Vagnarelli Srl, partiranno all’inizio del 2018 con durata prevista di 19 mesi. Questa zona vedrà la realizzazione di abitazioni private, spazi commerciali, pista ciclabile, aree
verdi, parcheggi, la casa della Caritas, un ostello e appunto i 50 appartamenti di varia tipologia (monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali). L’operazione si lega al fondo Abitare sostenibile centro Italia (Asci), fondo d’investimento immobiliare amministrato da Prelios Sgr, che si occuperà anche di finanziare il progetto e coinvolge in qualche misura la Fondazione Cassa di Risparmio.
IL CASO La farmacia Cardinali di Casamorcia fa ricorso contro il Comune per una multa sulle segnaletiche
INSEGNE, LA BATTAGLIA DEI METRI QUADRATI
Sotto tiro le insegne pubblicitarie di attività commerciali e professionali, a caccia di eventuali irregolarità o abusivismi. Ma si rischia di prendere qualche abbaglio. Non ha dubbi al proposito la farmacia Cardinali di Casamorcia che si è vista recapitare una multa di 515 euro, con la possibilità di una riduzione a 345 euro se pagata senza colpo ferire entro 60 giorni, per non aver corrisposto la tassa prevista su un’insegna di 5,50 metri quadrati. Il direttore Gianni Moretti non ci sta: ha contestato la sanzione e trasmesso una contestazione scritta al Comune, pronto a ricorrere in commissione tributaria qualora non venisse accolta. “Non so come abbiano fatto a prendere le misure delle insegne - racconta il farmacista - che nel caso delle farmacie sono autorizzate esentasse sotto i 5 metri quadrati. Nel mio caso sono 3,44 e non 5,50 come riportato nel verbale che mi sono visto recapitare. Deve essere fatta chiarezza su una situazione davvero strana e incomprensibile”. MISURE SUB JUDICE La farmacia Cardinali si è rivolta a uno studio tecnico per predisporre la documentazione volta a
chiarire l’equivoco in quella che Moretti ritiene un’erronea valutazione delle misure, ricordando peraltro come secondo le norme nel calcolo delle insegne vada esclusa la bacheca dei turni perché servizio pubblico. Non si capisce bene se i rilievi delle insegne vengono effettuati procedendo con una misurazione manuale, oppure con una semplice istantanea fotografica da cui ricavare gli elementi. In questo caso i metri quadrati non combaciano e la farmacia Cardinali contesta il verbale richiedendo una nuova misurazione. La gestione dei servizi di pubblicità e affissioni è affidata dal gennaio scorso alla ditta Dogre Srl di Taranto, subentrata alla Duomo Gpr Srl dopo una gara d’appalto. L’attività di controllo è demandata alla polizia locale che di solito procede intervenendo su un campione, oppure attraverso segnalazioni di situazioni anomale. Anche dalle insegne pubblicitarie, le affissioni e l’occupazione di suolo pubblico arrivano, nel firmamento delle tassazioni locali, i soldi di cui il Comune ha disperatamente bisogno.
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IL VESCOVO È UN ISPETTORE NON UN AMMINISTRATORE
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Nel numero di ottobre di “Camminiamo”, il foglio di collegamento diocesano, mons. Mario Ceccobelli ha avuto la bella pensata di firmarsi, testualmente: “Mario, Amministratore Apostolico”. Lo ha fatto dopo aver dato il liberatorio (per lui) annuncio della nomina del suo successore, Mons. Mario Ceccobelli spiegando: “In attesa del suo ingresso in diocesi (...) io sono stato nominato da Papa Francesco Amministratore Apostolico e solo dopo l’ingresso del vescovo Luciano avrò il titolo di vescovo emerito di Gubbio”. A parte che “Luciano” non è ancora vescovo e che Ceccobelli scrive “Amministratore Apostolico” tutto maiuscolo e “vescovo emerito” tutto minuscolo (e questo la dice lunga sull’atteggiamento più da burocrati del grande fratello orwelliano che non da maestri nella fede che hanno assunto ormai in tutto il mondo i pastori della neochiesa), si rimane perplessi soprattutto dalla confusione che ormai regna incontrastata nel mondo cattolico tra “incarichi” e “sacramenti”. In effetti, come sanno tutti, l’episcopato è un sacramento (per questo, fin quando non sarà ordinato, è improprio chiamare “vescovo” don Luciano Paolucci Bedini). Come tutti i sacramenti, anche quello dell’Ordine (di cui fa parte l’episcopato) è incancellabile. È solo per questo motivo che, per i vescovi pensionati, si è trovato l’escamotage del titolo “emerito”, non potendo “andare in pensione” il titolo di vescovo, in quanto legato alla persona e al sacramento indelebile che ha ricevuto. L’episcopato, cioè, non è un incarico, come ad esempio il “papato”. Infatti, quando viene eletto un papa, la prima domanda che gli si pone è se accetta o meno l’incarico di “sommo pontefice”. Solo dopo l’accettazione gli si chiede quale nome ha scelto. Finché non accetta, infatti, l’eletto non è papa e non ha quindi un nome da scegliere. Al papato si può quindi rinunciare, mentre all’episcopato no. Con la rinuncia, decade l’incarico e il rinunciatario non è più papa. Semplicissimo. È per questo che non esiste e non può esistere il “papa emerito”. Questo è un segreto di Pulcinella, anche se oggi nessuno si azzarda a dirlo per le conseguenze che una semplice verità come questa comporte-
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LA ROCCA
rebbe. In effetti, come si dice a Roma da sempre: “morto un papa se ne fa un altro”. Verissimo. Ma, parafrasando il detto romano, è anche vero che “vivo un papa, non se ne può fare un altro”. È chiaro quindi perché nella neochiesa tutti fanno finta di nulla e continuano a chiamare papa Benedetto Joseph Ratzinger XVI “emerito”, come se niente fosse. Al contrario, un vescovo è sempre vescovo indipendentemente dall’incarico o dal compito che il papa può assegnargli in un determinato momento. Anche perché, nonostante i fraintendimenti e gli errori emersi dopo il Concilio Vaticano II sul ruolo dei pastori, nella dottrina cattolica autentica il vescovo ha un compito fondamentale che può, anzi deve sempre svolgere, nonostante sia “pensionato”. Tale compito emerge chiaramente dall’etimologia della parola “vescovo”, derivata dal latino “episcopus” e dal greco “episkopos”, cioè “ispettore”, “guardiano”, “custode” “vigile” (da “epì”, che vuol dire sopra e dal verbo “skopèo”, cioè guardare, quindi colui che “guarda sopra” e dunque vigila). Il vescovo, emerito o meno, è l’ispettore, cioè colui che è chiamato a custodire integra la dottrina cattolica e a vigilare su qualunque errore, fosse anche minimo, che minacciasse di intaccarla. L’esatto contrario di quanto spesso, salvo tutte le lodevoli e auspicabili eccezioni, si verifica oggi, visto che i vescovi ritengono che loro compito primario sia di salvaguardare l’unità e di stare tutti “insieme”. Ma l’unità è valore secondario e dipendente dalla “verità”, tanto è vero che si può essere anche “uniti” nel male e nella menzogna (come per esempio in una cosca mafiosa, dove purtroppo c’è perfetta unità). Un vescovo non è un amministratore apostolico, nemmeno se è emerito. Per carità, negli ultimi mesi si è visto anche di peggio, come per esempio usare l’espressione “vescovo scadente” (dove alla fine l’aggettivo non si sa bene se deve essere usato in senso temporale o modale). Confusione e perplessità colgono sempre più persone. Chissà se gli amministratori della neochiesa prima o poi se ne renderanno conto?
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A cura di ANNALISA BOCCUCCI
In viaggio con Jacqueline un sogno che viene da lontano
UNA FRESCA E SINGOLARE COMMEDIA FA RIFLETTERE SULLO SCONTRO CULTURALE E I PERICOLI DEL PREGIUDIZIO In viaggio con Jacqueline è il racconto di un rocambolesco e curioso viaggio, un viaggio guidato dall’ostinazione, dall’amore e dal desiderio di inseguire il sogno di una vita, destinato a stravolgere l’esistenza del singolare protagonista della pellicola. Fatah Bellabes è un contadino algerino che vive in un piccolo villaggio insieme a sua moglie, alle sue due bambine e alla sua amata mucca Jacqueline. Fatah ha un sogno, un sogno che insegue da anni; presentare la sua Jacqueline al salone dell’agricoltura di Parigi e proprio all’inizio del film si ritrova a stringerlo tra le mani ed è disposto a tutto pur di afferrarlo definitivamente: persino intraprendere un lunghissimo viaggio a piedi, con Jacqueline al seguito, dall’Algeria fino a Parigi.
Durante questa lunga camminata, Fatah conosce tante cose nuove, grazie alla sua genuinità e semplicità, incontra persone con le quali condivide avventure assurde, surreali e incredibilmente divertenti che trasformeranno il nostro protagonista in un eroe, in un beniamino dell’ostinazione e della purezza. L’ efficacia della commedia è tangibile sin dall’inizio ed il segreto di questo successo, oltre all’evidente riferimento ad un classico della cultura cinematografica francese come La vacca e il prigioniero di Henri Verneuil, risiede nell’inviare un messaggio diretto, molto tipico dello stile proprio della commedia francese; un linguaggio libero da pregiudizi e luoghi comuni sulla cultura musulmana conduce lo spettatore a ridere di quest ultimi, scoprendo un mondo ai limiti del paradossale ed utilizzando le differenze culturali per creare ironia ed importanti spunti di riflessione.
IL CASO Causano incidenti gli animali in libera uscita. Pian d’Assino e Flaminia tra pericoli e paura
CINGHIALI D’ASSALTO LUNGO LE STRADE
Zoo a cielo aperto sulle strade del territonistro a settimana, con il caso più grave acrio. Cinghiali, istrici, caprioli, daini e lepri caduto a Costacciaro dove un motociclista in libera uscita lungo la Pian d’Assino e la è andato fuori strada rimanendo in coma Flaminia. Il fenomeno è in crescita e in dopo l’attraversamento di un cinghiale. qualche caso lascia il segno. È stata postata INDENNIZZI FANTASMA La Regione, su Facebook la foto di un incidente lungo che fino al 2016 riconosceva gli indenla Flaminia, tra Costacciaro e Scheggia. Si nizzi, tende ora ad applicare la normativede un cinghiale di medie dimensioni riva stringente per non riconoscere alcun masto incastrato nella maschera frontale L’immagine da brivido del cinghiale incastrato risarcimento danni. Per questo chi vive di un’auto, nella zona vicino al cimitero di Scheggia. L’episodio nell’eugubino-gualdese fa sempre più ricorso alla copertura non è isolato, si va dall’impatto diretto allo sbandamento dei assicurativa, con un costo annuo di circa 40 euro, per tutelarsi mezzi in transito per evitare di scontrarsi con gli animali. Sul da questo tipo di danni. Per il problema dei cinghiali che proterritorio i rischi e i timori stanno prendendo il sopravvento. vocano danni nelle coltivazioni e sono un pericolo sulle straGli agenti forestali registrano le denunce dei sinistri, rivelando de, il Parco del Monte Cucco ha autorizzato un abbattimento che in molti rinunciano a farlo per evitare risvolti burocratici. selettivo della specie, messo in atto da squadre di cacciatori Negli ultimi quattro mesi sul territorio c’è una media di un sisotto il controllo degli agenti forestali.
CALCIO GIOVANILE I ragazzi di Giorgio Bellucci sorprendentemente in vetta al massimo torneo regionale
FONTANELLE, LA JUNIORES VOLA ALTO
C’è una squadra eugubina che guarda tutSENTIRSI LIBERI Una filosofia chiara imti dall’alto verso il basso. È la Juniores del prontata anche allo sviluppo di una forma Fontanelle Branca, guidata per il secondo nuova di fare calcio giovanile. A Fontanelle anno di fila da Giorgio Bellucci, matricola la portano avanti da più di un anno, con la terribile nel campionato A1 che la vede in scuola calcio entrata nel vivo adesso che vetta solitaria dopo 7 giornate di campiosono cominciati anche i campionati locali nato. Un exploit inatteso per un gruppo delle categorie Esordienti, Pulcini, Primi che a fari spenti ha saputo conquistarsi Calci e Piccoli Amici. “La nostra proposta La Juniores del Fontanelle in posa credibilità al cospetto di un’agguerrita spiega Max Lazzoni, indimenticato metroconcorrenza. “Il nostro credo è il lavoro e l’umiltà che può nomo della mediana del Gubbio nei primi anni 2000 - consiste spingerci a raggiungere certi traguardi”, spiega Bellucci. Felice nel lasciare liberi i nostri ragazzi. Liberi di fare ciò che gli viene per l’inatteso primato, ma concentrato su tutt’altri obiettivi: più naturale fare: fino a 12 anni non devono esistere moduli, “Nei campionati giovanili il risultato non è certo la cosa più ruoli o tattiche, ma solo la libertà di essere se stessi. È un po’ importante, anche se aiuta ad acquisire una mentalità in vista come tornare indietro nel tempo, riscoprendo il gusto di giodell’approdo in prima squadra. Questo è il nostro vero obietcare a calcio per strada, nei vicoli o nelle piazze. Se oggi il caltivo: creare ragazzi pronti per giocare nel calcio “dei grandi”. cio italiano fatica a trovare talenti puri come nei decenni scorsi Molti elementi della nostra rosa hanno svolto tutta la preparaè perché sin dalla più tenera età si punta a formare “soldatini” zione in prima squadra e continuano ad allenarsi a Branca. Soanziché lasciar divertire i bambini”. A Fontanelle però hanno cietà che posso vantare un simile serbatoio alla lunga avranno saputo guardare oltre, varando anche il progetto del calcio dei vantaggi notevoli rispetto alla concorrenza”. femminile che ha raccolto consensi e tante atlete. R.Bar.
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Artemisia il musical alla conquista di Roma CULTURA
LO SPETTACOLO PRODOTTO A GUBBIO È DI SCENA NELLO STORICO TEATRO FLAIANO NEI WEEK-END DI OTTOBRE E IL PRIMO FINE SETTIMANA DI NOVEMBRE
Alla conquista di Roma. E il pubblico dello storico teatro Flaiano, riaperto proprio per l’occasione, sta dimostrando di gradire. Consensi arrivano dagli spettatori e dalla criIl cast di Artemisia tica per “Artemisia - il Musical”, produzione eugubina che ha varcato i confini umbri dopo essere stata presentata in prima nazionale ad Assisi a marzo 2015. Un’eroina simbolo dell’emancipazione femminile come Artemisia Gentileschi e un messaggio forte contro la violenza sulle donne: c’è questo nel progetto, sostenuto dalla Commissione Pari Opportunità del Comune e da quest’anno con il patrocinio del Ministeri dei beni culturali, diventato un musical ospitato a Roma per la riapertura dopo una lunga pausa del teatro Flaiano, sala romana di proprietà dei fratelli Scariata. “Artemisia - il Musical”, in scena dal 6 ottobre scorso nei week end del mese fino al primo fine settimana di novembre, è la produzione della cooperativa eugubina Mondo Musica con l’impegno dei fratelli Rosati e nella rinnovata versione con Massimo Rossi. Ha raccolto consensi nel suo debutto a Roma, ricordando peraltro l’affermazione al “Primo” (Premio italiano
musical originale) nel 2015. Artemisia è stata una pittrice caravaggesca del 1600 che si è fatta strada in un mondo pensato per gli uomini, subendo una violenza sessuale e un processo per stupro durante il quale è stata pubblicamente umiliata e torturata riuscendo con coraggio e passione a riscattare se stessa e la sua arte, fino a essere la prima donna ammessa all’Accademia delle arti e del disegno di Firenze. CAST DI QUALITÀ Il musical, diretto da Alberto Sebastian Ricci con le musiche originali composte da Marco Rosati, liriche e testi di Lucia Di Bella, vede sul palcoscenico la folignate Eleonora Lombardo nei panni di Artemisia, con le coreografie curate da Elisa Pierini e Alice Rosati. Nel cast Lalo Cibelli (interpreta Orazio Gentileschi), l’eugubina Sara Nardelli (Tuzia Medaglia), Nicola Vivaldi (Pierantonio Stiattesi), Stefano Colli e Riccardo Sarti (condividono il ruolo di Galileo Galilei), Giovanni Zanotti (Caravaggio), Nicola Fesani (Agostino Tassi), con l’ensemble di musicisti, cantanti e ballerini eugubini Mirko Saulino, Martina Casagrande, Maria Letizia Orsini, Laura Lanzi, Alessandro Pannacci, Maria Borsini e Laura Saulino. Biglietti sul sito Ticket Italia oppure al botteghino del teatro Flaiano nei giorni dello spettacolo. Informazioni sul sito www.artemisia-ilmusical.it o sulla pagina Facebook e Instagram.
Day Spa
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Per ora è meglio rimandare i sogni
CALCIO
IL GUBBIO CON DINO PAGLIARI HA OTTENUTO DUE VITTORIE, UN PAREGGIO E UNA SCONFITTA, A PARTE L’ELIMINAZIONE DALLA COPPA ITALIA. CI SONO MOLTE ASPETTATIVE E PRESSIONI
Le recriminazioni di Salò hanno preso il sopravvento insieme ai rimpianti. Ma attorno a questo Gubbio ci sono molte aspettative e pressioni, come se dovesse fare chissà cosa e non vivere alla giornata un po’ come ha fatto l’anno scorso. Dino Pagliari ha ottenuto fin qui due vittorie, un pareggio e l’ultima sconfitta contro la Feralpisalò subito dopo quella in Coppa Italia contro la bestia nera Sambenedettese che è costata l’eliminazione. La squadra un verso ce l’ha, oggi appare meno spaventata e più convinta, però guai a immaginarla capace di cose che almeno per ora sono oggettivamente impossibili. Se il punto di partenza è sempre il 6° posto della stagione, allora c’è il pericolo di restarci male e consumarsi tra le illusioni. Meglio rimandare ad altri momenti i sogni di gloria e le ambizioni, tenendo conto che il girone esprime taluni valori che - organici alla mano - sono in diversi casi superiori a quelli rossoblù.
di ROBERTO BARBACCI
VERSO IL MERCATO Il Gubbio deve essere impegnato a puntellare la classifica cercando di acquisire maggiore personalità, nella consapevolezza che la squadra non può essere sopravvalutata. In questa fase conta soprattutto fare punti per tenersi al riparo dalle zone pericolose, poi a gennaio si potranno fare altri discorsi con la riapertura del mercato. Sicuramente Dino Pagliari saprà guidare le scelte della prossima sessione di mercato per cambiare e rinforzare l’organico, pur se non sarà semplice liberarsi dei giocatori che hanno reso meno di quanto ci si aspettasse e che non rientreranno nei piani. Non se ne parla adesso per non destabilizzare il gruppo, ma Pagliari ha in testa le idee e le soluzioni che condividerà con il diessse Giuseppe Pannacci e con il presidente Sauro Notari, impegnato a superare i problemi personali di salute per tornare a prendere in mano la situazione. La sconfitta di Salò è stata assorbita male per gli episodi e per i risvolti in classifica, aspettando la Reggiana domenica prossima al “Barbetti”.
KARATE Il sindaco Stirati e l’assessore allo Sport Damiani, hanno consegnato una targa alla giovane eugubina
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ANNALISA CASINI A PALAZZO PRETORIO
L’omaggio della città ad Annalisa Casini, tornata a casa con due medaglie d’oro dai campionati del mondo di karate specialità kata. È stata la regina di Treviso, sede della competizione iridata che ha incoronato la 25enne atleta eugubina sia nell’individuale che nel titolo a squadre con le azzurre. Il Comune le ha consegnato, il 14 ottobre scorso, un riconoscimento ufficiale, presso la sala Consiliare di palazzo Pretorio alla presenza di familiari e amici, per iniziativa del sindaco Filippo Mario Stirati
e dell’assessore allo Sport, Gabriele Damiani. “Siamo orgogliosi di Annalisa campionessa nello sport e nella vita - ha detto Stirati -, esempio di impegno e sacrificio. Non valgono solo gli sport più esaltati e pagati”. L’assessore Damiani ha sottolineato «il senso di appartenenza». Lei, commossa con al fianco il fidanzato Nicola Bianchi bronzo nell’individuale e oro con la squadra azzurra, ha dedicato la vittoria proprio alla città.
IL RICORDO
IL RICORDO
Umbro Filippetti è un pezzo di città che se n’è andato. Lascia nella memoria di Gubbio quell’essere unico, autenticamente uomo di spirito e di passionalità. Si è spento all’ospedale di Perugia a 79 anni lo scorso 6 ottobre dopo un intervento chirurgico d’urgenza. La simpatia e la capacità di farsi apprezzare ne hanno caratterizzato il cammino della vita trascorsa con il senso della famiglia e la passione per il Cero di San Giorgio, il Gubbio e Torino squadre del cuore. Umbro si è dedicato all’attività dell’agenzia di pompe funetri e a diverse iniziative associative, dall’Università dei Falegnami (di cui è stato consigliere) alla Società Operaia di Mutuo Soccorso e la Confraternita di Santa Croce. I figli Roberto e Giuseppe ne hanno raccolto il testimone seguendone le orme, così come i nipoti che lo hanno salutato con una folla numerosa e commossa il 9 ottobre scorso nella chiesa di San Domenico, dopo il saluto di tanti presso la camera ardente allestita dal mattino presso la sede della Società Operaia. Alla famiglia Filippetti le condoglianze e l’abbraccio forte della redazione di 15Giorni, con un pensiero particolare all’amico e collega giornalista Roberto.
Incrociare gli occhi azzurri di Jacqueline è stato un privilegio per chi l’ha conosciuta. Donna semplice e virtuosa, di poche parole e grandi sguardi che hanno illuminato uno dei vicoli suggestivi del quartiere di San Pietro. Jacqueline Guerard vedova Nafissi ci ha lasciati a 82 anni il 5 ottobre scorso. Il ricordo con un velo di commozione è stato toccante da parte di Don Mirko Orsini durante la concelebrazione delle esequie nella chiesa di San Pietro che ha visto tanti amici di famiglia. Era nata a Thonnelle, nei pressi del confine con il Lussemburgo, e delle origini francesi ha mantenuto l’accento e quella “erre” inconfondibile. È stata legata a Tullio Nafissi, per tutti il Messié con la sua storica edicola di San Pietro. I figli Giorgio, Franco (scomparso nel 1991 per un incidente sul lavoro) e Andrea (Capodieci di San Giorgio nel 2010) ne hanno ereditato i tratti gentili. Alla famiglia Nafissi i sentimenti di vicinanza della redazione di 15Giorni.
UMBRO FILIPPETTI, SPIRITO E PASSIONE
CECCARELLI CON MANNARINO Paolo Ceccarelli nel tour e nel disco live del cantautore romano Mannarino. Tra i componenti della band che ha accompagnato il cantautore per tutto l’“Apriti Cielo Tour” (40 date, oltre 100mila presenze) c’è anche il musicista eugubino, classe 1982, chiamato per questa occasione a suonare la chitarra classica e acustica, il cavaquinho (strumento brasiliano) e il Sitar (strumento indiano).
NUMERI UTILI
Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
JACQUELINE, CI RESTA L’AZZURRO DEI SUOI OCCHI
L’EVENTO IL 28 OTTOBRE A SEMONTE
ASSOCIAZIONE L’IMPEGNO PER IL BURKINA FASO
L’Associazione Impegno Onlus organizza nella serata di sabato 28 ottobre, presso il CVA di 000 Semonte, il consueto appuntamento con la Festa di Solidarietà, 000 giunta all’11esima edizione, occasione buona per reperire fondi per la missione in Burkina Faso che l’associazione porta avanti ormai da diversi anni. Al solito verrà effettuata un’estrazione premi (costo dei biglietti 2,50 euro l’uno) che mette in palio la bicicletta ufficiale di Don Matteo (è stato Terence Hill in persona a procurarla all’organizzazione), oltre ad altri premi. Impegno Onlus opera nel cuore dell’Africa garantendo un buon grado di scolarizzazione e visite mediche alla popolazione locale, aiutandola anche nella costruzione di pozzi e altre infrastrutture.
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MERCOLEDÌ 15 NOVEMBRE 2017
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