15 Giorni - Numero 89 - 3 Maggio 2018 by VivoGubbio

GUBBIO quindicinale d’informazione Giovedì 3 Maggio 2018 Anno VI Numero 89

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IO AMERICANO CERAIOLO

Foto Linda Anelli Bonacci LA BELLA STORIA DEL GIOVANE MICHAEL CAPPELLINI CHE VIVE LA FESTA CON UN COINVOLGIMENTO TOTALE, TANTO A JESSUP QUANTO A GUBBIO DOVE TORNA OGNI ANNO. È CRESCIUTO IN UNA FAMIGLIA IN CUI I CERI HANNO ATTRAVERSATO INTERE GENERAZIONI. EMOZIONI E RICORDI AIUTANO A RISCOPRIRE VALORI E SENTIMENTI

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“I CERI FONTE DI VITA” COPERTINA

IL TRENTENNE MICHAEL CAPPELLINI ALZERÀ SANT’ANTONIO A JESSUP. SI RACCONTA CON GLI OCCHI E IL SENTIMENTO DI CHI È CRESCIUTO LONTANO DA GUBBIO. “SAREMO SEMPRE GRATI AGLI EUGUBINI CHE CI HANNO ACCOLTO NELLA LORO TERRA E CHE DA NOI SARANNO SEMPRE I BENVENUTI. LA NOSTRA COMUNITÀ NEL TEMPO HA IMPARATO A CONOSCERE LO SPIRITO CERAIOLO, COSÌ COME GUBBIO IN PICCOLE DOSI HA PORTATO IN QUELLA AMERICANA MOLTI DEI TRATTI DISTINTIVI DELLA FESTA MADRE” di ROBERTO BARBACCI

L’amicizia si genera. È una frase ricorrente per chi ha scoperto che due terre separate da un oceano possono essere molto più vicine di quanto non dicano le distanze geografiche. Perché non esistono barriere in grado di arginare l’amore e la fede di due popoli, in questo caso Michael capocetta nel 2016 uniti nella devozione per Sant’Ubaldo. Gubbio e Jessup sono terre lontane ma legate da un filo indissolubile. Un legame sbocciato 109 anni fa quando gli emigrati del tempo, in larga misura provenienti dell’Umbria, vollero provare a vincere la nostalgia di casa organizzando la prima Festa dei Ceri in territorio americano. Due mondi all’opposto per abitudini e ritmi di vita cui la globalizzazione ha finito per creare un ideale ponte, oggi racchiuso in un’amicizia che ogni anno diventa più salda e forte. La comunità di Jessup nel tempo ha imparato a conoscere la Festa dei Ceri, così come quella eugubina in piccole dosi ha portato in quella americana molti dei tratti distintivi della “festa madre”. La tecnologia ha reso più semplici le comunicazioni e ha reso i contatti molto più assidui e frequenti. Le barriere di un tempo sono state abbattute, oggi davvero l’anima delle due feste è in buona misura la stessa. A ciò ha contribuito in maniera deter-

minante l’opera portata avanti da oltre vent’anni a questa parte dell’associazione “Eugubini nel Mondo”, che ha saputo cavalcare l’onda della curiosità iniziale per avvicinare due mondi così distanti, eppure così vicini. Il messaggio l’hanno recepito forte e chiaro dall’altra parte dell’oceano, al punto che non passa anno in cui non si assiste a novità tali da rendere i due eventi quanto più simili nella forma, oltre che nella sostanza. EMOZIONE CAPPELLINI Della nuova generazione di ceraioli di Jessup fa parte il trentenne Michael Cappellini, la cui fortuna è stata quella di crescere in una famiglia dove i Ceri hanno attraversato intere generazioni. Suo nonno Filippo fu Capodieci del Cero di Sant’Ubaldo in un’edizione della festa degli anni ’40, suo padre Phil fu Capodieci del Cero di Sant’Antonio nel 1998, anno di nascita di Michael, al quale quest’anno toccherà l’onere di guidare la corsa di Sant’Antonio e proseguire la tradizione familiare che affonda radici nel passato. “Sto vivendo questa attesa in modo differente rispetto agli altri anni, consapevole dell’onore che mi è stato tributato dai ceraioli di Sant’Antonio”, spiega con voce un po’ strozzata. “Mi sento fortunato a poter vivere queste bellissime emozioni, così come mi sento fortunato ad avere stretto nel tempo un legame così forte con i miei fratelli eugubini. Grazie al la- Michael assieme al nonno

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voro di Mauro Pierotti e di tutti i componenti dell’associazione “Eugubini nel Mondo”, negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante, promuovendo a Jessup un modo nuovo e più autentico di intendere e vivere la festa”. QUANTI RICORDI Con emozione ricorda quando a soli 11 anni scrisse la prima mail all’associazione eugubina, quasi un’esortazione a voler conoscere da vicino quel mondo di cui tanto aveva Con mamma e papà Phil sentito parlare. “Nel 1999 venni per la prima volta a Gubbio e rimasi incantato di fronte alla bellezza dei Ceri. Da allora sono tornato ogni anno quando gli impegni me lo hanno consentito. Ma il vero miracolo è stato fatto qui a Jessup: nel 2013 è stata donata la statua di Sant’Ubaldo, quella che viene portata in processione prima della corsa, e la gente non ha saputo trattenere le lacrime. Talmente forte è stata la commozione nel vedere quella splendida immagine del patrono, che agli occhi di molti era sconosciuta. Quello è stato uno spartiacque per la nostra comunità: da allora in tanti hanno preso coscienza del vero significato della festa, poiché prima c’era chi la viveva in modo un po’ distaccato, lontano dai valori della festa madre. Ecco, quello che cerchiamo di fare qui a Jessup è proprio questo: adesso il nostro omaggio è finalizza-

to a qualcosa di vero e di concreto. Non manca occasione per rivolgere una preghiera a Sant’Ubaldo: se intorno a noi tutto è buio, attraverso la sua intercessione ritroviamo la luce e la speranza”. LEGAMI FORTI Un cambio radicale di prospettiva dovuto certamente anche al legame sempre più stretto con la comunità eugubina: “È qualcosa che non puoi toccare ma che puoi sentire, un’amicizia che va oltre qualsiasi ostacolo. Per noi giovani poi tutto questo assume un valore ancor più speciale: è nostro compito fare la festa anche per chi non può più essere protagonista o per chi ci ha lasciato dopo averci tramandato questa straordinaria fonte di vita. Saremo sempre grati agli eugubini che ci hanno accolto nella loro terra, e che da noi sono e saranno sempre i benvenuti. È un mese di grande attesa e trepidazione anche per noi e non vedo l’ora di essere a Gubbio dall’11 maggio per vivere un’altra meravigliosa giornata di festa, di amore e di devozione nei confronti di Sant’Ubaldo. Lo stesso che ripeteremo il 26 maggio qui a Jessup dove ogni ceraiolo si sentirà a casa, di qualsiasi colore sia la sua camicia Michael con Mauro Pierotti o la nazione di provenienza”.

IL PROGRAMMA In occasione del St.Ubaldo Day di sabato 26 maggio realizzeremo uno speciale video

15 GIORNI SBARCA NEGLI USA CON UNA SORPRESA

L’appuntamento è già fissato in calendario da mesi: sabato 26 maggio, vale a dire il sabato che precede l’ultimo lunedì del mese, che negli USA è un festivo nel quale si celebra la giornata della memoria dei militari sacrificati sull’altare della patria. È la data nella quale Jessup si riempie di colori e di curiosi, pronti a invadere le strade della piccola cittadina situata a pochi chilometri da Scranton. L’edizione 2018 del St.Ubaldo Day 2018 vedrà 15Giorni in prima linea, pronta a raccontare la festa americana con uno speciale

video all’interno del quale troverà posto una ricostruzione non soltanto della singola giornata, ma anche dell’atmosfera che pervade la realtà americana e che ogni anno ne va consolidando il legame e l’amicizia con Gubbio. Sarà una giornata molto particolare per i protagonisti della festa, dal Primo Capitano Bernardo Fagnani al Secondo Capitano David Whitlock, passando poi per i Capodieci Jeff Paone (Sant’Ubaldo), Christopher Lemoncelli (San Giorgio) e Michael Cappellini (Sant’Antonio).

FESTA DEI CERI

JESSUP, EMIGRANTI E DEVOZIONE LA PRIMA EDIZIONE NEL 1909, POI LE INTERRUZIONI DEGLI ANNI ‘60 E SUCCESSIVAMENTE DAL ‘92 AL ‘98. L’AVVENTO DELL’ASSOCIAZIONE “EUGUBINI NEL MONDO” HA CREATO UN PONTE CON GUBBIO Può una rivoluzione industriale produrre una storia così forte a livelli di coinvolgimento e passione? Nel caso di Jessup e Gubbio la risposta è certamente affermativa. Un legame che affonda le radici proprio nell’emigrazione che alla fine dell’800 ebbe come protagonisti migliaia di umbri, in particolar modo eugubini, che salparono alla volta del Nord Americana, andando a cercare fortuna e lavoro nelle miniere di carbone della Pennsylvania. Per vincere la nostalgia, nel 1909, la comunità locale di italiani decise di organizzare una sorta di riproduzione della Festa dei Ceri in territorio americano, essendo impossibile all’epoca l’idea di tornare a Gubbio nel mese di maggio. A Jessup prese il via una felice consuetudine che si protrasse fino ai primi anni ’50, quando a seguito delle guerre di Corea e Vietnam la festa venne interrotta per riprende saltuariamente a partire dagli anni ’70. Storica l’edizione 1977 che vide la presenza di un numeroso contingente organizzato dal Maggio Eugubino, in testa i capitani Giuseppe Faramelli e Secondo Lupatelli. Negli anni ’90 la festa venne nuovamente interrotta per riprendere in modo continuativo a partire dalla fine del XX secolo. IL CONTRIBUTO Fondamentale al riguardo è stata anche la spinta prodotta dall’associazione “Eugubini nel Mondo”, costituita nel 1999 ma che già nel decennio precedente aveva avuto modo di recarsi a Jessup con una certa continuità. Grazie alla dedizione di Mauro Pierotti e dei componenti dell’associazione, nel corso degli anni la comunità eugubina e quella americana hanno avuto modo di intensificare i rapporti, e al tempo stesso la festa stessa ha potuto assumere connotati più simili alla festa “madre”. “Quando siamo arrivati a Jessup alla fine del secolo

scorso la situazione era ben diversa da quella che si può trovare oggi - racconta Pierotti - ma da parte della St.Ubaldo Society c’è stata sempre la volontà di ascoltare e di volersi allineare a quella che è la vera tradizione legata ai Ceri. Come associazione ci siamo fatti carico di rendere la festa americana un po’ più “ordinata” nell’omaggio al Patrono e nella sua forma, contribuendo anche ad abbellire alcune parti integranti della stessa”. Anche a seguito del grande contributo portato dall’associazione, nel 2004 le città di Jessup e Gubbio hanno firmato l’atto che ne sancisce il gemellaggio. LE TAPPE Nel 2002 l’associazione inviò a Jessup il nuovo cero di Sant’Ubaldo, ai cui lavori parteciparono Mario Trento Merli (che realizzò la struttura lignea), Lorenzo Rampini per le parti in ferro battuto e gli studenti dell’allora Istituto d’Arte per la realizzazione delle decorazioni su tela. Nel 2003 vennero inviate le nuove vesti per i santi, realizzati poi ex novo in occasione del centenario della prima festa di Jessup del 2009 da Demetrio Bellucci. Nel 2013, infine, è stata inviata in Pennsylvania la Statua per la processione di Sant’Ubaldo, che da molti viene considerata la più grande scultura lignea presente sul suolo statunitense (in realtà senza un effettivo riscontro), cui ha fatto seguito nel 2014 l’invio di una reliquia del Patrono che viene portata in processione prima della corsa pomeridiana. “Oggi gli abitanti di Jessup guardano alla festa con altri occhi - conclude Pierotti - e sentono forte questo legame con Gubbio e la terra dei loro antenati. La modernità ha aiutato a rendere questa unione ancora più forte, ma va dato merito ai ceraioli americani di aver saputo accettare i consigli degli eugubini, comprendendone la volontà di uniformare l’omaggio nei confronti del Patrono Ubaldo”. R.Bar.

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FESTA DEI CERI

S’avverte il clima ceraiolo

È SCATTATO IL CONTO ALLA ROVESCIA IN VISTA DELLA GRANDE FESTA: IL RITORNO DEI CERI IN CITTÀ, PREVISTO PER DOMENICA 6 MAGGIO, PRELUDIO AL CRESCENDO DI EMOZIONI. TANTA PARTECIPAZIONE LO SCORSO 1° MAGGIO AL PRANZO DEL CERAIOLO ANZIANO. SABATO 5 IL PELLEGRINAGGIO A SAN GIROLAMO di ROBERTO BARBACCI

Tutto è pronto per una nuova riunioni i ogni singola zona che esplosione di gioia, di festa e di si protrarranno sino ai giorni colori. Maggio è un mese speimmediatamente precedenti al ciale per gli eugubini: la bella 15 maggio. Negli occhi di capistagione è arrivata in anticipo tani e capodieci scorrono già le e l’auspicio è che il meteo non immagini, le parole, gli abbracci presenti il conto, regalando ai e l’incitamento di amici e conoceraioli una Festa de Ceri fiscenti che con piccoli e semplici Martini e i capodieci di S.Ubaldo nalmente libera dalle bizze del Giovanni Vantaggi gesti testimoniano a modo loro tempo. Di sicuro in città l’aria che si respira è quella dei gioruna vicinanza spontanea, figlia anche della voglia di condivideni migliori: i balconi sono tornati a colorarsi di stendardi, la re momenti unici e irripetibili. natura è verdeggiante e i Ceri stanno per essere ricondotti OMAGGIO AGLI ANZIANI Come da consolidata abitudine, lo fuori dalla Basilica di Sant’Ubaldo, pronti ad essere accomscorso 1° maggio tutte le realtà vicine alla festa, a cominciapagnati lungo gli stradoni e le vie del centro storico fin dentro re dall’Università dei Muratori per proseguire con le famiglie la Sala dell’Arengo, da dove usciranno in tutto il loro splendoceraiole e la diocesi, hanno contribuito all’organizzazione del re durante l’Alzata in programma la mattina del 15 maggio. Il pranzo del ceraiolo anziano, appuntamento sempre molto parprologo è fissato per le ore 8 di domenica 6 maggio quando tecipato che ha visto la presenza di oltre 400 eugubini. Si tratta proprio all’interno della Basilica verrà celebrata la messa che di una delle testimonianze più forti di riconoscenza rivolte a precede la discesa dei Ceri in città, cui seguirà intorno alle 12 coloro che per decenni hanno tramandato i valori di una festa l’assaggio della “coratella” nei locali degli Arconi di via Balche se oggi arriva a contare così tante forze sul campo è anche dassini, che ospiteranno anche il consueto pranzo organizzato e soprattutto per merito di coloro che hanno saputo guidarla dall’Università dei Muratori. Da quel momento in poi scatterà nella metà del secondo scorso. Una memoria collettiva di cui si ufficialmente il conto alla rovescia verso il 15 maggio, il giorno fa tesoro nel presente e che certamente tornerà utile anche per che un’intera comunità attende durante tutto l’anno. le generazioni a venire. PROTAGONISTI Sarà un’edizione della festa molto particolare PROGRAMMA RELIGIOSO Sabato 5 maggio, nell’ambito dei per Francesco Rossi (Primo Capitano) e Mauro Guardabassi pellegrinaggi mariani a San Girolamo del periodo di Pasqua, (Secondo Capitano), così come per Fanel consueto appuntamento a ridosso brizio Martini, Giorgio Angeloni e Giodei Ceri sono invitati anche capitani e vanni Vantaggi, che dalla metà di gencapodieci (raduno ore 7.30 a San Marnaio attendono con trepidazione questo ziale, messa alle 8 nel Monastero presiegiorno dopo essere stati eletti Capodieci duta dal Vescovo). Domenica 13 iniziedai rispettivi ceraioli. Da settimane ormai rà il Triduo in onore di Sant’Ubaldo, in si susseguono appuntamenti che riguarprogramma alle 18 presso la Chiesetta dano sia l’aspetto ricreativo, sia quello dei Muratori. L’investitura a capodieci di Giorgio Angeloni più strettamente legato alla corsa, con le

COMUNE DI GUBBIO

FESTA DEI CERI

indicazioni di sicurezza

DIVIETI SAFETY (pubblica incolumità) NON SARÀ CONSENTITO L’ACCESSO ALLA PIAZZA: • • • • • • •

con passeggini e carrozzine con ombrelli di qualsiasi taglia, racchette da passeggio, cavalletti per macchine fotografiche, ecc. con animali di qualsiasi razza e taglia, sia al guinzaglio che in borsa con bottiglie/contenitori in vetro o metallo con biciclette, monopattini, droni, giocattoli e apparecchi a controllo remoto con caschi e/o borse portacaschi è vietato il posizionamento, anche perimetrale, di scalandrini, piccole scale, seggiole, sgabelli, ecc.

DIVIETI SECURITY (pubblica sicurezza) NON SARÀ CONSENTITO L’ACCESSO ALLA PIAZZA:

• con zainetti, borse, marsupi, contenitori per macchine fotografiche, ecc. • con oggetti aventi dimensioni voluminose quali, carrelli, borse frigo, valigie, trolley • con armi, coltelli, bastoni o strumenti di offesa, artifizi pirotecnici, ecc…

RACCOMANDAZIONI GENERALI • È bene evitare di portare in Piazza bambini di età inferiore a 12 anni • È sconsigliato accedere a soggetti cardiopatici o comunque affetti da patologie che sconsiglino la permanenza in luoghi affollati • È sconsigliato accedere alle donne in stato di gravidanza • È sconsigliato accedere a soggetti con difficoltà deambulatorie, anche temporanee • Saranno riservati ai portatori di HC, per quanto possibile e previa autorizzazione, appositi spazi. Si raccomanda pertanto di non accedere a luoghi diversi da quelli assegnati • Ricordare che durante la manifestazione risulterà molto problematico spostarsi all’interno della Piazza ed ancora di più uscirne • In caso di emergenza seguire le indicazioni diramate dall’ impianto di diffusione audio e dagli addetti presenti in piazza per una corretta evacuazione, raggiungendo l’uscita di sicurezza più vicina (segnalata da appositi pannelli) • È buona norma non portare al seguito oggetti di valore e prestare la massima attenzione alla custodia dei vostri documenti • È bene avere a portata di mano acqua, esclusivamente in contenitori di plastica

INFORMAZIONI UTILI • Per qualsiasi emergenza, sia di carattere sanitario che per localizzare soggetti – specie se minori – di cui avete perso contatto, potete rivolgervi o alle forze dell’ordine o al personale di ausilio presente in piazza • L’accesso alla Sala dell’Arengo sarà consentito ai soli ceraioli in divisa Per la vostra sicurezza ed incolumità, le forze dell’ordine eseguiranno prima della manifestazione scrupolosi controlli lungo le vie di accesso a Piazza Grande per garantire il rispetto dei divieti sopra indicati. Si confida nel senso civico e nella responsabilità di tutti per poter vivere ancora una volta insieme una delle più belle ed emozionanti feste d’Italia.

FESTA DEI CERI

GUBBIO, APECCHIO E PIOBBICO UNITE DA SANT’UBALDO

TANTI EUGUBINI PRESENTI IL 29 APRILE ALLA GIORNATA ORGANIZZATA PRESSO LA GROTTA DI SANT’ANDREA, CHE OSPITÒ IL PATRONO NEL 1126. UN SALTO INDIETRO NEL TEMPO SOTTO L’EGIDA DEI MONTEFELTRO L’ultima tappa di “Conoscere il Cammino di Sant’Ubaldo” ha idealmente rappresentato il punto di partenza per un nuovo gemellaggio diocesano. Non è un caso se tantissimi eugubini hanno deciso di prendere parte alla giornata orCeccobelli e Paolucci Bedini ganizzata nei pressi della Grotta di Sant’Andrea lo scorso 29 aprile, quando la comunità diocesana ha voluto rendere omaggio con una cerimonia semplice ma molto partecipata a uno dei luoghi più cari al Patrono. Nella piccola spelonca situata nella zona di confine tra Apecchio e Piobbico le cronache del 1126 ricordano come Sant’Ubaldo si fosse ritirato in preghiera, quasi “fuggendo” da Gubbio, per meditare sulla proposta di diventare Vescovo di Perugia, che successivamente decise di rifiutare mantenendo la cattedra della diocesi eugubina fino alla morte, avvenuta il 16 maggio 1160. NUOVA UNIONE Inserita nel programma dell’iniziativa voluta dal Maggio Eugubino e da PiccolAccoglienza Gubbio, la visita è servita anche per stringere dei veri e propri rapporti istituzionali con le comunità di Apecchio e Piobbico, alla presenza dei sindaci Filippo Mario Stirati, Giorgio Mochi (Piobbico), Vittorio Alberto Nicolucci (Apecchio) e Alessandro Piccini (Cantiano). Alla giornata hanno preso parte anche il

vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini, nell’occasione accompagnato anche dal vescovo emerito mons. Mario Ceccobelli assieme al quale ha celebrato la funzione religiosa nelle vicinanze della Chiesetta di San’Andrea prima di Le “Uova” di Rampini guidare una semplice processione che ha terminato il suo percorso proprio all’interno della grotta tanto cara a Sant’Ubaldo, dove è presente una piccola statua del santo e un bassorilievo in gesso realizzato da Marino Rossi, inaugurato proprio nell’occasione. Un altro dono offerto dalla comunità eugubina ha riguardato un prodotto della ceramica locale, realizzato da Giampietro Rampini, che ha voluto rendere omaggio anche alla presenza dei Montefeltro, tratto distintivo di tutte le comunità coinvolte: Rampini ha realizzato due “uova” con le effige di Sant’Ubaldo prendendo spunto dalle uova di struzzo presenti all’interno dello stemma dei Montefeltro, simbolo di vita, nascita e rinascita. In questo senso la rinnovata unione che vede coinvolte le città di Gubbio, Apecchio e Piobbico, nata sotto il segno di Sant’Ubaldo, rappresenta davvero un elemento nuovo di riscoperta e di fede che unisce i paesi dell’entroterra pesarese a quello eugubino, così come avvenuto ai tempi della dinastia dei Montefeltro. R.Bar.

SICUREZZA Preparativi in vista del 15 maggio

SUL MURETTO DI PIAZZA GRANDE ECCO I ”DISSUASORI”

Confermate le disposizioni fondamentali relative al piano di sicurezza varate dall’Amministrazione Comunale e dal tavolo dei Ceri, con la consulenza dell’ ingegnere Matteo Costantini, e approvate dalla Prefettura di Perugia e dalle forze dell’ordine nel rispetto delle norme sempre più stringenti dopo i fatti di Torino l’anno scorso in occasione della finale di Champions League. Controlli sono previsti lungo le vie di accesso alla piazza prima dell’Alzata: in piazza Grande non si potrà entrare con passeggini e carrozzine, con ombrelli di qualsiasi tipo, cavalletti per macchine fotografiche e oggetti ingombranti o contundenti; e ancora non si potrà accedere con zainetti, borse, marsupi, contenitori per macchine fotografiche, valigie di ogni tipo, oltre che armi, coltelli, bastoni. Non ci sarà spazio per animali di qualsiasi razza e taglia, sia al guinzaglio che in borsa, così come saranno vietate le bottiglie e i contenitori in vetro o metallo, le biciclette e i droni, i giocattoli e i caschi. Non si potranno piazzare scalandrini, piccole scale, sedie e sgabelli. Viene raccomandato di non portare in piazza Grande i bambini di età inferiore a 12 anni e questo è una limitazione che non trova precedenti. L’accesso alla sala dell’Arengo del palazzo dei Consoli prima dell’Alzata sarà consentito ai soli ceraioli in divisa. Intanto in questi giorni verranno posizionati idegli spuntoni (nella foto), cioè i dissuasori che impediranno di sedersi lungo il muretto di piazza Grande.

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POLITICA

Pd, aria di spaccatura Pci scopre il “Primo Mangio” QUALCOSA COMINCIA A MUOVERSI TRA I PARTITI PER LE ELEZIONI COMUNALI DEL 2019 TRA BATTAGLIE INTERNE, RICERCA DEI CANDIDATI, RITI GODERECCI E RACCOLTA FONDI. ANIME IRREQUIETE NELLA COALIZIONE DI STIRATI. ARRIVANO SEGNALI DA LIBERI E UGUALI di MASSIMO BOCCUCCI

Stirati ha già annunciato di volersi ricandidare, con quali formule e liste è tutto da vedere. Il resto è un guazzabuglio, soprattutto perché il Pd dopo l’ultima batosta elettorale ha fatto ripartire la giostra delle Il segretario Pd Andrea Smacchi spaccature interne. Si ritrova in forte difficoltà il segretario Andrea Smacchi che sta cercando di ricompattare tutto. Le ultime riunioni della segreteria e con i dissidenti hanno aperto la strada a un cambiamento nella composizione della segreteria che potrebbe essere ristretta nei numeri dall’attuale ventina di componenti a una cinquina, cercando di coinvolgere tutte le aree e sensibilità. C’è uno scontro interno: si era perfino paventato il rischio di una sfiducia portata nell’Unione Comunale con una votazione, provando a evitare la conta con un passo indietro di Smacchi. La situazione è rientrata. Smacchi ha aperto una serie di contatti per far rientrare la crisi e adesso si gioca la carta della ridistribuzione degli incarichi all’interno del partito, fermo restando le colonne Calogero Alessi e Raffaello Di Benedetto che costituiscono i riferimenti primari. Ora non si parla di alleanze e di candidature a sindaco, anche se dopo le elezioni Politiche si è registrato un allontanamento da Stirati. PRIMO MANGIO Ha colto tutti di sorpresa l’iniziativa del neo rinato Partito Comunista che raccoglie varie sigle della sinistra radicale con i goracciani, ovvero Pavilio Lupini & C. La festa dei lavoratori è diventata a Gubbio il “Primo Mangio”, cioè quella che in un volantino il Pci (dove si tratta anche di congresso, guerra, governo, Siria e Aldo Moro) ha definito come “la migliore sintesi dei concetti della festa del lavoro e della convivialità”. Sono scesi in campo gli esperti di marketing per questa trovata

senza precedenti ed è sceso in campo pure qualche chef stellato (non grillino sia chiaro) per approntare il menù: penne alla sovietica, crescia col friccò, giransole alla griglia, dolce, acqua e vino. Il tutto - stava scritto nel volantino - “al prezzo politico di 12 euro”. Qualcuno ha pensato a uno scherzo, altri hanno ironizzato (battutaccia sentita: “Non è stata messa la frutta perché ci sono arrivati da soli”) e altri ancora hanno pensato che in fondo con la politica, anche nel Pci, ci mangiano in tanti (tra quelli col vitalizio e non) e allora che goda un po’ anche il popolo, pur se in questo caso da mangiare deve pagarselo. C’erano 25 persone tra le quali l’ex parlamentare Katia Bellillo. MAL DI PANCIA Stirati è alle prese con qualche mal di pancia interno alla coalizione. C’è chi si sfoga all’interno delle liste ed è pronto a chiedere una marcia in più nell’anno che porta alle elezioni. C’è chi pensa a un’agenda con le cose da fare in tempi certi per alzare il livello di operatività in un tessuto cittadino condizionato sempre più dalla crisi economico-occupazionale. Nella maggioranza avvertono l’esigenza di azioni forti e concrete per ridare slancio anche alla macchina comunale e al territorio. LIBERI E UGUALI È uscito allo scoperto Liberi e Uguali, che ha come riferimento Michele Sarli, proponendo un tavolo di confronto sui problemi e le prospettive della città. Sono state prese le distanze dall’attuale amministrazione Stirati, rivolgendo forti critiche rispetto alla situazione ma senza far capire le possibili Michele Sarli alleanze per il 2019.

CASAMORCIA - RAGGIO

Festa di Nostra Signora del Sacro Cuore Maggio 2018 MARTEDÌ 22 Ore 21.00 “NO ALLA VIOLENZA IN GENERE” Commissione Pari Opportunità

MERCOLEDÌ 23 Ore 21.00 Serata REMEMBER - Proiezione video e immagini storiche di Casamorcia

GIOVEDÌ 24 Ore 21.00 Karaoke con il BLASKO Pizza e birra

VENERDÌ 25 Ore 21.00 GARA DI BRISCOLA Trippa e Vino ai partecipanti

SABATO 26 Ore 21.00 Ballo in Piazza con Orchestra Spettacolo BRENCI

DOMENICA 27 Ore 18.00 TARANTA SHOW Intrattenimento con esibizione di Pizzica Ore 21.00 Ballo in piazza con YURI e GIORGIA

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“La città è migliorata e ci sono altre sfide”

POLITICA

IL PRESENTE E LE PROSPETTIVE NELL’INTERVISTA A GABRIELE DAMIANI, ASSESSORE ALLE ASSOCIAZIONI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT. “ABBIAMO GARANTITO SERVIZI, PROMOSSO EVENTI E VALORIZZATO PARTI DEL TERRITORIO CHE GRIDAVANO VENDETTA. SIAMO QUI PER RISOLVERE I PROBLEMI, 5 ANNI SONO POCHI. STIRATI HA DATO RISULTATI”

Assessore Damiani, c’è molto attivismo a livello di iniziative ed eventi: come si spiega? “Il grande fermento che registriamo in questi anni è il risultato di collaborazioni, rapporti e reti che abbiamo costruito. Da un lato ci sono le associazioni, il mondo del volontariato che con il suo patrimonio umano ha offerto alla città tanti eventi e iniziative. Dall’altro, l’Amministrazione Comunale che, con piena disponibilità, ha permesso di sprigionare le forze positive che Gubbio è in grado di esprimere”. C’è la possibilità di compiere un ulteriore salto di qualità a livello di manifestazioni? “Abbiamo assistito ad eventi di altissima qualità e in tutti i settori. Nello sport si sono scritte pagine, come la Festa del Cross, il mondiale di automodellismo, il ritorno dei campionati di nuoto, Spirito di Squadra, i Futures di Tennis la 1000 Miglia, Trofeo Fagioli, Notte Bianca, torneo di rugby e altro. Sono manifestazioni di altissimo prestigio che hanno certificato la capacità della nostra città di accogliere, organizzare e gestire, insieme alle associazioni, eventi nazionali e internazionali. Siamo sempre pronti ad accettare nuove e ambiziose sfide, convinti che con la collaborazione tutto sia possibile”.

di MASSIMO BOCCUCCI

Cosa caratterizza soprattutto il suo impegno personale nella Giunta Stirati? “L’ascolto e la comprensione dei bisogni sono requisiti necessari e imprescindibili per raccogliere le istanze e le esigenze che i cittadini manifestano. La mia disponibilità, come quella degli altri colleghi di Giunta, è assoluta. La Giunta Stirati è caratterizzata da un grandissimo lavoro di squadra”. Lei è un trentenne impegnato in politica e nell’amministrazione pubblica: cosa la spinge? “L’impegno civile. Ho sempre gravitato intorno al mondo dell’associazionismo e spendere il proprio tempo, le proprie competenze per l’altro, per il bene comune è una cosa che mi è sempre appartenuta. Anche la politica, a modo suo, è una forma di volontariato. È un’esperienza che tutti dovrebbero fare per comprendere la complessità di un’amministrazione pubblica”. A un giovane si sente di consigliare l’impegno in politica? “Certamente. I giovani devono partecipare alla gestione della cosa pubblica, anche servendo le istituzioni, come sto facendo io. La disaffezione alla politica è frutto di tanti fattori e va contrastata. Le società si sono sempre innovate grazie all’apporto insostituibile dei giovani e alle nuove sensibilità che questi esprimono”. Ha progetti ambiziosi, proprio a livello di eventi sportivi, per il 2018?

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“Il 2018 è già partito alla grande: La riconferma della Festa del Cross per la terza volta consecutiva è motivo di grande soddisfazione. L’Asd Gubbio Runners e Marco Busto hanno fatto la storia. Stiamo ultimando la programmazione per garantire un’altra degna stagione”. Quali sono i punti di forza e i limiti di questa Amministrazione Comunale? “Le disponibilità economiche non sono quelle del passato. Nonostante questo, abbiamo garantito servizi, promosso eventi e valorizzato parti della città che gridavano vendetta. Siamo qui per risolvere i problemi. La città con Stirati ha acquistato autorevolezza, si è imposta nel panorama nazionale. L’unico limite è il tempo: sono pochi 5 anni per realizzare i tanti progetti che abbiamo in mente”. Che idea si è fatto dell’attuale quadro politico eugubino anche in vista delle elezioni 2019? “È ancora presto. La mia fiducia e il sostegno al sindaco Stirati sono totali. È stato chiamato a risollevare la città dopo un periodo difficile e lo sta facendo con tutto l’impegno, l’entusiasmo e risultati evidenti. Gli eventuali candidati a sindaco dovranno costituire una valida alternativa, con un’idea di città chiara e precisa”. Il boom di 5 Stelle e Lega con il crollo del Pd e della sinistra quali scenari aprono? “Le elezioni amministrative hanno dinamiche diverse. Il risultato non è da sottovalutare ma in questo caso parlano i fatti, l’attività di governo degli ultimi 5 anni. Per esempio, la Lega a Gubbio non può proporre i temi nazionali come la sicurezza o la flat tax. Deve avere una visione di città credibile agli occhi degli eugubini”.

VIABILITÀ Fino al 3 giugno si procede con la fase sperimentale

TELECAMERE ATTIVE, MENO MOVIMENTO NEL CENTRO STORICO

C’è meno movimento nel centro storico e c’era da aspettarselo. È l’effetto dell’attivazione delle famigerate telecamere che scoraggiano gli accessi, aggiungendo poi i disagi e i costi per parcheggiare di notte fuori dalle zone a traffico limitato. È in corso, fino al 3 giugno, la fase sperimentale del sistema di controllo elettronico dei varchi di accesso alla Ztl. Questa fase segue l’autorizzazione rilasciata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e deve avere durata non inferiore a 30 giorni. Durante questo periodo, appunto fino al 3 giugno, il sistema è in funzione nella modalità non sanzionatoria, pur se sono in vigore i normali controlli effettuati dai vigili urbani. Il Comune ha deciso di varare una campagna informativa, con la distribuzione di depliant e volantini che illustrano le modalità di funzionamento. Sono 12 le telecamere installate in 11 punti del centro cittadino, esclusa piazza Quaranta Martiri. LE DISPOSIZIONI Nelle vie ricomprese all’interno della cinta muraria è stabilito che da Porta Castello transito chiuso nei giorni feriali dalle ore 13 alle 15, e dalle 19.30 alle 6 del mattino successivo, mentre nei giorni festivi dalle 11 alle 6 del mattino seguente; da via Cavour chiusura feriale dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 6 del mattino successivo (festivi dalle 11 alle 6 del mattino seguente); da Porta Vittoria, via Reposati e Porta Romana transito chiuso nei giorni feriali dalle 19.30 alle 6 del mattino successivo (festivi dalle 11 alle 6 del mattino seguente). Nella zona monumentale (parte alta della città) da via dei Consoli, via Savelli della Porta e via Palmerucci verso via Baldassini chiusura dalle 11 alle 15 e dalle 16 alle 6 del mattino successivo (festivi dalle 11 alle 6 del mattino seguente). I varchi elettronici sono caratterizzati dalla scritta “varco aperto” in verde e “varco chiuso” in rosso con accesso consentito solo agli autorizzati inseriti nella banca dati del comando della polizia municipale. Il blocco vale per tutti i veicoli, compresi i ciclomotori. M.Boc.

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ATTUALITÀ

Bike Economy, per Gubbio un’opportunità di crescita LA CITTÀ SI CANDIDA A RICOPRIRE UN RUOLO PREMINENTE A LIVELLO NAZIONALE IN UN SETTORE IN FORTE SVILUPPO COME QUELLO DEL CICLOTURISMO: DUE WEEK-END HANNO SVELATO LE POTENZIALITÀ DEL COMPRENSORIO. LA STORIA DI EMILIANO CANTAGALLO DIVENTA FONTE DI ISPIRAZIONE Tra le nuove frontiere del turismo ce n’è una che comincia a farsi strada anche nel territorio dell’Alta Umbria. Fatta di sudore e fatica, perché contempla la bicicletta e le sue mille sfaccettature, croce e delizia degli appassionati Ciclisti in posa ai Cappuccini che pure sempre più spesso la prediligono come mezzo per scoprire nuovi posti e scorci di inestimabile bellezza. Il cicloturismo è un in rapida ascesa, un po’ come la bike economy che nel mondo produce un indotto pari a 512 miliardi di euro, ma che vede l’Italia arrancare facendo segnare appena 2 miliardi di euro di fatturato (la Germania è a quota 23). Qualcosa però sta cambiando, anche per merito di chi ha saputo ha saputo trovare il coraggio di lanciarsi in un’impresa senza precedenti: aprire la prima struttura alberghiera dedicata esclusivamente ai cicloturisti e alle loro famiglie. Emiliano Cantagallo ha raccontato la sua esperienza a Gubbio, ospite del Park Hotel ai Cappuccini nei week-end 14-15 e 28-19 aprile. “Mi davano del pazzo, e forse un po’ lo era veramente per decidere di lasciare un posto fisso in Vaticano obbligando la mia compagna a fare lo stesso con il suo lavoro. Mi sono buttato, fidandomi del mio istinto. E oggi posso dire di aver vinto la mia scommessa”. PORTA DELL’APPENNINO Cantagallo nel 2013 ha lasciato Roma aprendo una struttura ai piedi delle montagne della Carnia, luogo tra i più ricercati dagli appassionati delle due ruote. “La Carnia è un terreno naturale meraviglioso per chi ama la bici, avendo la possibilità di scegliere tra 49 salite che spesso e volentieri sono state toccate anche dal Giro d’Italia. Tutti conoscono lo Zoncolan o il Crostis, ma credetemi, ce ne sono altre

meno conosciute ma di una bellezza unica. Ho investito su un progetto innovativo trovando riscontro immediato, facendo il pieno di turisti e di consensi”. La formula è semplice: Emiliano con la sua società rinominata PendenIl furgone di Pendenze Pericolose ze Pericolose accompagna i cicloturisti nelle scalate delle montagne della Carnia, la compagna Esmeralda si occupa di organizzare le giornate di familiari e amici che non salgono in sella. E il passaparola è giunto fino a Gubbio dove Carmela Colaiacovo ha pensato bene di ospitare due week-end per far conoscere questa nuova frontiera. “Siamo stati accolti benissimo e siamo determinati a vincere questa nuova scommessa. Gubbio è una città meravigliosa ed è situata in un luogo perfetto per chi ama la bici: l’abbiamo ribattezzata “Porta dell’Appennino”, perché permette di raggiungere rapidamente montagne appenniniche bellissime come Catria, Nerone, Petrano e Cucco, salite pedalabili ma pure impegnative e per questo molto accattivanti. Il resto lo fa la bellezza architettonica della città e la sua storia che affascina e rapisce”. I primi due week-end hanno trovato ampio gradimento da parte dei cicloturisti accorsi. “Se le istituzioni locali sapranno cogliere i benefici di questa nuova economia, sicuramente Gubbio diventerà una delle mete più ambite. È fondamentale fare rete e aiutare le strutture locali a creare le condizioni per sviluppare progetti e iniziative. Serve anche un po’ di follia e sfrontatezza, la stessa che ho avuto io quando ho scelto di mollare tutto e andare in Carnia”. Per una città conosciuta nel mondo come la “città dei matti”, tutto questo non dovrebbe rappresentare certo un problema. R.Bar.

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Canile, le donazioni vanno concordate

ATTUALITÀ

LA COMUNITÀ MONTANA ALTA UMBRIA FISSA LE REGOLE PER AUTORIZZARE MATERIALI DONATI DA ASSOCIAZIONI E PRIVATI ALLA STRUTTURA DI FERRATELLE. IL SINDACO STIRATI GUARDA OLTRE: “SPERIAMO DI AFFIDARE LA GESTIONE ATTRAVERSO UN BANDO, ALTRIMENTI CI PENSERÀ IL COMUNE”

Deve passare per la Comunità Montana Alta Umbria chi vuole fare donazioni al canile di Ferratelle. A parte la donazione di cibo o farmaci per i quali esistono rigorose prescrizioni da parte dei veterinari, è d’obbligo che la donazione sia concordata con l’ente comunitario, gestore della struttura su affidamento del Comuni del comprensorio Alto Chiascio che versano ogni anno circa 90mila euro, di cui 75mila da Gubbio, attraverso una comunicazione formale (lettera, mail, fax) precisando cosa si vuole donare e quali obiettivi si intendono raggiungere. Sarà quindi l’ente gestore, che utilizza per mandare avanti la struttura operai dell’Agenzia forestale regionale, a valutare l’effettiva validità e utilità della proposta, contattando il proponente per concordare insieme le modalità operative per dare eventualmente seguito alla donazione. “Il canile rifugio è un luogo di lavoro - spiega il dirigente Emilio Bellucci - per il quale esiste un piano della sicurezza ai sensi della normativa vigente e non è possibile interferire sia con presenze di persone non autorizzate sia con conferimento di materiali che non siano stati preventivamente autorizzati”. CAMBIA TUTTO La prospettiva per il canile è la gestione diretta da parte del Comune, oppure un bando per affidare a esterni. Il dirigente Bellucci ha annunciato il prossimo scioglimento dell’ente al quale i comuni del comprensorio hanno affidato la struttura. Ormai da mesi il canile è sotto il tiro delle polemiche tra esposti, denunce e accuse sulle condizioni generali, a comin-

di MASSIMO BOCCUCCI

ciare da quelle degli animali, che hanno visto reagire in difesa il Comune, così come l’ente gestore e le associazioni Enpa e Animal Mind che hanno accordi. Si stanno mobilitando diversi soggetti per migliorare la struttura, mentre i sodalizi “Gubbio Soccorso” con la sezione ambiente e animali e “Amici di Cesare” hanno chiesto di poter operare a Ferratelle. ll settore veterinario della Usl, secondo quanto riferito dal dottor Norberto Quadraroli, ha conferito un nuovo incarico, al professionista Sandro Bianchini, che oltre a espletare i compiti sanitari e di profilassi, è chiama alla sterilizzazione dei cani maschi come prevede la legge in vigore dal 2016. Potrebbe essere adottato un regolamento intercomunale del canile e attivato un ufficio per i diritti degli animali. LA REAZIONE “Lo scontro tra le associazioni - osserva Stirati - sta spostando l’attenzione rispetto al benessere dei cani. Portiamo avanti come Comune un lavoro per migliorare la struttura e cerchiamo di avere un dialogo collaborativo con i soggetti disponibili. Tutto deve avvenire, trattandosi di un luogo pubblico, secondo il rispetto di determinati protocolli”. Il sindaco puntualizza come “non tutti possono entrare senza autorizzazione”, preannunciando la stipula di convenzioni con quelle realtà che ne avanzeranno richiesta. “Ben venga - aggiunge Stirati - l’ingresso di educatori cinofili se consentirà maggiori adozioni. Sono stato informato che al momento non c’è bisogno di cucce e alcune sono state sostituite dal gestore”.

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ATTUALITÀ

QUELLE CUCCE NON FUNZIONANO MA I PROBLEMI SONO ALTRI RICOSTRUZIONI E POLEMICHE SULLA GESTIONE DEL CANILE E LA VICENDA DEI “PACCHI”. C’È CHI INVOCA UNA MODIFICA DELLE LEGGI SPINGENDO PER L’ELIMINAZIONE DEL RANDAGISMO E GLI ABBANDONI Nel canile i box sono a parchetto con una zona esterna e una interna, dove i cani vanno a ripararsi: comincia così un intervento apparso sulla rete. Lo proponiamo in alcune parti prendendo spunti per argomentare sul caso. In questa zona di ricovero, i gestori fanno costruire delle cucce appositamente predisposte per lo spazio utile: sono in legno con la zampe che le isolano dal pavimento e con il tetto piatto perché i cani possano salire e distendersi. La legge non prevede una cuccia per cane, ma che i cani abbiano adeguato riparo e uno spazio adeguato per muoversi. Le cucce vanno mantenute in buone condizioni e cambiate quando non più utili o troppo rovinate. Le cucce donate e rifiutate dalla Comunità Montana dell’Alta Umbria sono da esterno, in plastica da coibentare, montate in piena emergenza freddo. I cani bagnati non riescono ad asciugarsi e il loro respiro sprigiona condensa che gli cade addosso, come fatto notare dagli operatori che lavorano nella struttura. Raccolto il suggerimento, una gentile signora, si fa carico di mettere almeno dei pannelli in legno sul fondo. Nel frattempo la temperatura risale. Arrivano dei pacchi, forse contengono cucce di legno e negli ultimi giorni, i necessari pannelli per la coibentazione. IL CASO Dal canile riferiscono che nessuno era stato messo al corrente del contenuto dei pacchi e, in ogni caso, ci sono delle regole, molto stringenti, per entrare nei luoghi di lavoro. Nasce un vivace scambio di opinioni terminato con l’asportazione delle

cucce ancora imballate e dei pannelli coibentanti. È noto che gli animalisti, spinti da sentimenti nobili verso gli animali, sono spesso impulsivi e a volte non si fermano a riflettere per esempio che nei luoghi pubblici non si può fare il proprio comodo o imporre le proprie idee. La legge 281 del 1991, ha cercato di tutelare i randagi offrendo loro rifugio e assistenza sicura, ma al contempo ha fatto si che nascesse un’attenzione, a volte morbosa, a volte non proprio “disinteressata” sulle povere creature accalappiate o da accalappiare, dimenticando che l’aspetto principale è la prevenzione del fenomeno. Un canile è una struttura temporanea, con dei requisiti strutturali e sanitari stabiliti dalla legge che dispone chi può gestirla. Nelle diverse realtà si trovano strutture più o meno accoglienti e diversi livelli di benessere degli ospiti. LE NORME In Umbria c’è chi denuncia la presenza dei cosiddetti “lager”, teatro di veri e propri maltrattamenti, penalmente perseguibili (articolo 544-ter del Codice Penale), mentre le associazioni sostengono che non sempre a immagini o situazioni che sembrano scabrose corrispondono degli illeciti. C’è chi propone la modifica delle norme per la detenzione dei cani e pensa soprattutto che la questione debba essere risolta all’origine, cioè eliminando il randagismo e gli abbandoni. E qui entra in scena la politica che in Italia è scarsa e, si sa, pensa a tasse e poltrone più che a risolvere i problemi. M.Boc.

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CANILE Polemiche dopo il provvedimento adottato dai Nas. Dal 30 giugno la gestione torna comunale

CI MANCAVANO IL SEQUESTRO E LA MULTA

Sono arrivati anche i carabinieri del Nas di Perugia a certificare i problemi del canile rifugio di Ferratelle. Hanno concluso l’ispezione sulla struttura comprensoriale, che si estende su circa 20mila metri quadrati di superficie, disponendone il sequestro amministrativo con il divieto di movimentare animali in entrata e la multa di 500 euro come esplicitato dal sito del Ministero della Salute (il sindaco Stirati e il commissario liquidatore della Comunità Montana dell’Alta Umbria, Mauro Severini, hanno smentito il Ministero). “Il provvedimento - è spiegato nella nota ministeriale - è stato adottato dopo che i militari hanno rilevato carenze igienico-sanitarie e strutturali tali da non garantire standard minimi di benessere per gli 80 cani ricoverati quali assenza di griglie a copertura canali scolo rifiuti; aree per la sgambatura invase da erbe infestanti e materiale in disuso non pertinente potenzialmente pericoloso per gli animali; infiltrazione di acqua nei locali destinati a ricovero degli animali; assenza del veterinario-direttore sanitario; promiscuità tra le aree destinate a canile sanitario e quelle destinate a canile rifugio con potenziale trasmissione di zoonosi”. Il dirigente della Comunità Mon-

tana, Emilio Bellucci, ha evidenziato come molti dei rilievi effettuati dall’ispezione dei giorni scorsi siano stati “superati e sanati”. Dal 30 giugno prossimo scadrà l’incarico di gestione per la Comunità Montana e sarà il Comune a decidere come proseguire. GAGLIARDI E 5 STELLE “Dopo 5 mesi di denunce e polemiche - prende posizione Francesco Gagliardi del centrodestra -, il canile è stato posto sotto sequestro. È evidente a tutti l’inadeguatezza imbarazzante del sindaco Stirati che, come suo solito, gioca a fare riunioni sopra riunioni senza trovare soluzioni nemmeno ai problemi più semplici della città. C’è un danno economico e d’immagine per Gubbio”. Per i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Sara Mariucci, Rodolfo Rughi e Mauro Salciarini, risulta “paradossale che l’Amministrazione Comunale si arrocchi su posizioni indifendibili piuttosto che intraprendere azioni di controllo. Il Movimento 5 Stelle si augura che l’autorità giudiziaria competente effettui tutti gli accertamenti del caso riferiti alle eventuali responsabilità affinché queste strutture siano dignitose e non dei lager di sofferenza”. M.Boc.

ATTUALITÀ In aumento arrivi e presenze

TURISMO, DATI IN CRESCITA

Segnali di ripresa sul fronte turistico. È un trend nazionale che è tornato a coinvolgere anche Gubbio, con i livelli che fanno superare la crisi riapparsa quando il terremoto di due anni si era rivelato un freno. Ci sono i dati ufficiali relativi al primo bimestre dell’anno e sono particolarmente confortanti, come sottolineato da Oderisi Nello Fiorucci, assessore al Turismo. “Gubbio e i comuni del comprensorio Alto Chiascio - spiega - registrano rispetto al 2017 una delle migliori performance in Umbria in termini di arrivi (+46,1%) e presenze (+38,2%), collocandosi subito dopo l’assisano. Questa va intesa quale ulteriore conferma che è ripreso il cammino di crescita interrotto bruscamente con il sisma del 2016, migliorando anche rispetto ai risultati del 2015 (+1% negli arrivi, +1,4% nelle presenze)”. L’obiettivo - secondo Fiorucci - è elevare la capacità di sviluppo dei progetti condivisi fra i diversi Comuni dell’area, approfittando della prossima approvazione del regolamento regionale relativo all’esercizio in forma associata delle funzioni di informazione e accoglienza, per rafforzare ed organizzare al meglio non solo la gestione ma anche le sinergie, in termini di politica di prodotto e promozionale. “Sulla linea del lavoro di quadra - osserva l’assessore - l’amministrazione comunale si è mossa subito con la razionalizzazione di eventi e la collaborazione tra pubblico e privato, concretizzando iniziative di rilievo e sicura attrattiva, che stanno ripagando degli sforzi compiuti”.

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Processo Trust, altro rinvio ATTUALITÀ

AGITAZIONE E SCIOPERO DEGLI AVVOCATI: NIENTE DA FARE PER LA SEDUTA DEL 3 MAGGIO. PER ORA NON È DATO SAPERE SE GLI IMPUTATI GORACCI & C. RINUNCINO ALLA PRESCRIZIONE

Niente da fare nel processo, quasi tutto da rifare. Altro rinvio sul percorso di Trust che al tribunale di Perugia vede sul banco degli imputati quanti ritenuti responsabili di presunti scandali e abusi. Prevista l’udienza per il 3 maggio, ma con lo sciopero degli avvocati la seduta di fatto è annullata, visto che buona parte delle difese ha aderito all’astemsione proclamata a livello nazionale. Eravamo rimasti al giudice Paolo Sconocchia rimasto nel collegio giudicante per l’istanza di rimozione avanzata da Franco Libori e Marco Marchetti, legali dell’ex sindaco Orfeo Goracci, che è stata respinta confermando l’assetto con Alessandro Pazzaglia presidente, Matteo Cavedoni e appunto Sconocchia. L’udienza del 3 maggio ha previsto la testimonianza della funzionaria comunale Nadia Minelli e di Pasquale Riccardo Fornaia, già componente del Nucleo interno di valutazione (Niv) nominato da Goracci per redigere le “pagelle” sul rendimento dei dirigenti comunali. Minelli fece

un esposto su presunte pressioni e situazioni di favoritismi all’interno del Comune, così come successivamente ha scritto ai giudici anche il Niv, di cui con Fornaia facevano parte Alfredo Brofferio e Aldo Sartori. LA PRESCRIZIONE Al momento non è dato sapere se gli imputati rinunciano alla prescrizione, che in verità è già scattata per qualche episodio già in fase di rinvio a giudizio. La questione è delicata e al contempo dirimente per gli imputati che si professano comunisti nudi e puri, convinti di come - secondo la propria formazione ideologico-politica - la prescrizione non equivalga all’assoluzione che è invece cardine democratico in uno Stato di diritto nelle più evolute democrazie liberaldemocratiche. Il processo Trust vede coinvolte 9 persone tra ex amministratori e politici (Goracci, Maria Cristina Ercoli, Lucio Panfili, Graziano Cappannelli) e dipendenti ed ex (Paolo Cristiano, Lucia Cecili, Nadia Ercoli, Umberto Baccarini).

TRADIZIONI La Società Balestrieri apre ai più piccoli con iniziative per attrarre anche le nuove generazioni

BALESTRA, IL BANCO DI TIRO PER BAMBINI

Il prototipo del banco di tiro, compresa la balestra adeguata s’intende, attira già l’attenzione. Un’esperienza a misura di bambino per avvicinare la nuove generazioni, come si fa per i Ceri, alla tradizione del tiro con la balestra antica all’italiana. La Società Balestrieri ha messo a punto tutti i particolari per aprire ai più piccoli il balipedio, ovvero il campo di tiro nell’area della funivia “Colle Eletto” a Sant’Agostino. Una riprova c’è stata il 25 aprile scorso con l’appuntamento “Balestriere per un giorno”, al quale hanno partecipato oltre 120 bambini delle scuole materne ed elementari accompagnati dalle proprie famiglie. Tutti i bambini hanno potuto

disegnare il loro Palio, ricevendo in regalo il proprio bersaglio, un attestato di partecipazione e l’invito ad assistere con i familiari al Palio della Balestra del prossimo 27 maggio. “La nostra società dice il presidente Marcello Cerbella - si sta aprendo sempre più a quanti vogliano avvicinarsi e conoscere di persona la nostra antica arte. Il balipedio è un luogo aperto e di condivisione. Crediamo fortemente in questo progetto di divulgazione nelle scuole del territorio che ci permette di far conoscere la nostra storia e soprattutto quella del Palio della Balestra ai cittadini eugubini di domani. Il futuro della città e delle tradizioni parte da loro.”

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IL CASO

QUANTE VOCI SU FONTECESE CIRCOLANO RUMORS POPOLARI SUI LAVORI PER LA NUOVA COOP E PERFINO UN CINEMA MULTISALA. MA CI SONO LE SMENTITE

Hai sentito? Ripartono i lavori a Fontecese. La Coop ha deciso di traslocare nel mega centro commerciale bloccato ormai da tempo e lì ci verrà anche un cinema multisala. E l’attuale sede della Coop, al centro direzionale “Le Mura”, rimarrebbe con un’attività minore integrando i grandi spazi con un’altra attività del settore auto. Queste sono le voci del popolo. Si sa, il paese è piccolo e la gente mormora. C’è chi ironizza sui social, manifestando contrarietà all’operazione come se chissà cosa debba succedere e soprattutto come se gli ultimi arrivati, Emi e Conad, non abbiano portato investimenti e occupazione in un tessuto sociale economico-produttivo che a Gubbio è sempre più in crisi. I rumors popolari sono incontrollati e i più disparati. La certezza, almeno per ora, è l’impatto ambientale che dalla bretella sulla Pian d’Assino mostra un’area spianata dove i lavori sono cominciati e poi sono stati sospesi facendo trasparire all’esterno un senso di abbandono. Da riscontri effettuati, non risulta per ora alcuna operazione in corso per far ripartire il polo commerciale di Fontecese. Coop non avrebbe - il condizionale è d’obbligo - alcuna intenzione in questa fase di portare avanti il piano previsto per Gubbio avendo altre questioni e problematiche di cui occuparsi.

GRANDE OPPORTUNITÀ La vicenda è risaputa con l’avvio di un’operazione da 18 milioni di euro per circa 90 nuovi posti di lavoro, 10mila metri quadrati di superficie aggiungendo aree a verde e parcheggi per circa 450 posti auto con un edificio di un solo piano e tetto realizzato a verde. Nel 2014 sembrava tutto pronto per mandare avanti il progetto che avrebbe dovuto completarsi tra la fine del 2015 e la metà del 2016. L’avvio dei lavori di urbanizzazione risale al 4 agosto 2014 poi una battaglia a metà tra la politica (Rifondazione Comunista sul piede di guerra) e le vicende private (tre famiglie della zona rivendicavano l’indennizzo economico) tra ricorsi al Tar ed esposti alla magistratura. Il capofila per Coop era l’imprenditore Stefano Rossi, di Carbonesca, con il coinvolgimento di imprese locali per realizzare il mega complesso. Il progetto prevedeva due corpi uniti da una galleria per ospitare la Coop e altri attività commerciali di ampie dimensioni. Si parlava all’epoca di un esercizio di elettronica ed elettrodomestici, un altro per la casa e tre di abbigliamento tra cui uno a carattere sportivo. Si parlava anche di un McDonald’s con annesso Mc Drive, oltre a 13 attività più piccole e negozi di servizio come bar, pasticceria, tabaccheria e parafarmacia. È rimasto tutto un sogno. Almeno fin qui. M.Boc.

COLOGNOLA, RESIDENTI SUL PIEDE DI GUERRA

Non importa alle famiglie che vivono nella zona di Colognola di essere esentati dal pagamento dalla famigerata tassa sui rifiuti. Non è questo il problema per la ventina di nuclei residenti in quel luogo. Mentre a corrente alternata infuria il dibattito sul destino dei rifiuti (bruciarli o meno), c’è chi vive sulla propria pelle la gestione di un settore così delicato come lo smaltimento. “Non siamo in vendita”: stanno gridando le famiglie di Colognola, che hanno preso una posizione durissima sull’esenzione dal pagamento della Tari che sembra aver introdotto di fatto il principio “non paghi se hai disagi”. I residenti tornano a chiedere che venga bonificata al più presto l’area e in maniera radicale piuttosto che pensare ad ampliarla ulteriormente. “La difficile vivibilità della zona ci vede costretti a denunciare la preoccu-

pazione per la salute agli istituti preposti Arpa, Asl, Comune e Noe. L’aria che si respira è nauseante, in alcuni orari è preferibile rimanere chiusi in casa”. L’esenzione era stata anticipata alle famiglie in un incontro con il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore Alessia Tasso, riconoscendo a questi cittadini le criticità più volte segnalate. “Riteniamo però l’intervento delle famiglie ingeneroso rispetto alla leale e sincera collaborazione che abbiamo dimostrato nei loro confronti e che ha portato al raggiungimento di risultati importanti. L’indennità di disagio ambientale non è una mancia, è un atto di dignità e giustizia. Non capiamo perché invece di fare le pulci a noi, non vengono chieste spiegazioni alle amministrazioni che ci hanno preceduto. La strumentalizzazione politica appare evidente”.

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LA ROCCA

IL PATRIOTTISMO DI SANT’UBALDO Ci sono episodi della vita dei santi che, alla luce della crisi attuale del mondo cattolico, sembrano un atto di accusa verso la neochiesa. Viene perfino da chiedersi: ma cristiani come sant’Ubaldo, san Giorgio o sant’Antonio, oggi sarebbero ancora riconosciuti come testimoni di Cristo o sarebbero piuttosto considerati come integralisti contrari allo “spirito del vangelo”? Prendiamo, tra gli infiniti esempi possibili, il rapporto di sant’Ubaldo con la propria città. C’è un capitolo della “Vita di sant’Ubaldo” di mons. Pio Cenci che si intitola proprio “il patriottismo di Ubaldo”. Già parlare di “patriottismo” oggi nel mondo cattolico suona grottesco e anacronistico, visto che le parole d’ordine imperanti sono: accoglienza, multiculturalismo, globalizzazione. Ma dall’anacronismo si passerebbe alla condanna senza appello se qualcuno, come ha fatto sant’Ubaldo, considerasse addirittura legittimo difendere la patria anche con le armi, se tutte le altre vie pacifiche sono fallite. Ricorda infatti mons. Cenci che il Santo vescovo non solo organizzò la difesa militare strategica della città, ma benedisse le armi degli eugubini e si mise in preghiera implorando la vittoria. Vallo a fare oggi...

SAN GIORGIO E I SANTI MILITARI Se sant’Ubaldo, quando le circostanze lo richiesero, fu anche un abile stratega militare (che benedisse sì le armi degli eugubini, ma lui non ne fece mai uso), san Giorgio è il santo militare per eccellenza. La lancia, la corazza e san Giorgio, almeno nell’immaginario collettivo, sono inscindibilmente uniti. E non è forse uno dei canti più emozionanti della Festa dei Ceri quello che ci ricorda che san Giorgio, a suon di tromba, ci “richiama a guerreggiar”? La neochiesa, assumendo come valore il pacifismo ideologico (che non ha nulla a che vedere con la pace cristiana), ha finito per bandire dalla predicazione e dalla pastorale tutto quello che ricorda la guerra, a partire dai soldati. Oggi è “diseducativo” ricordare a un giovane cresimando che sta per diventare “soldato di Cristo”. Eppure, stando al vangelo, la professione militare non è certo considerata incompatibile con la vera fede. Ai soldati che chiedono cosa devono fare per purificarsi dei peccati, san Giovanni Battista non dice di “buttare le armi” ma risponde: “contentatevi delle vostre paghe”. Ed è proprio a un militare, addirittura a un centurione romano, che Gesù rivolge questo elogio: “neanche in Israele ho trovato una fede così grande”.

a cura di LUIGI GIRLANDA LE LOTTE DI SANT’ANTONIO Guardando alla vita del grande sant’Antonio abate viene il dubbio se quello che ha predicato e vissuto non sarebbe oggi tacciato di essere indegno di un cattolico “adulto”. A cominciare ovviamente dalla vita monastica, di cui il Santo è stato il fondatore. In effetti, oggi la neochiesa si autodefinisce come “ospedale da campo” e vuole essere “in mezzo al mondo”, per cui si fa fatica a comprendere la vita di chi “lotta col mondo” per dedicarsi alla preghiera. Sant’Antonio entrava nel deserto, la neochiesa oggi è in “uscita” nel mondo (come ossessivamente ripete Bergoglio). Sant’Antonio fu anche un eroico e infaticabile difensore della sana dottrina cattolica, contro l’eresia ariana (che negava la divinità di Gesù Cristo). In epoca di “ecumenismo” (unico vero dogma della neochiesa senza dogmi) si guarderebbe con sospetto un cristiano come sant’Antonio che, non solo sceglie di non “sporcarsi le mani” con il mondo, ma addirittura ha come preoccupazione di aiutare il vescovo Atanasio in una strenua lotta contro l’eresia ariana. Davvero incomprensibile in una chiesa in cui, come assicura Bergoglio, “tutte le religioni sono rispettabili”. È chiaro che tra sant’Antonio e la neochiesa qualcuno sbaglia...

SOCIALE A Gubbio il problema è sempre più serio e preoccupante e non sembra fare distinzioni di età

ORA L’ALCOL FA PIÙ PAURA

I GIOVANI SI RINCHIUDONO NEI CLUB E ALZANO IL GOMITO SEMPRE PIÙ SPESSO E VOLENTIERI. ANCHE TRA GLI ADULTI L’ALCOLISMO È UNA PIAGA. IN UMBRIA CONSUMI SUPERIORI ALLA MEDIA NAZIONALE La faccenda è seria: come si divertono i nostri giovani a Gubbio? Si rinchiudono nei club e alzano il gomito tanto spesso quanto volentieri. L’alcool è diventato il vero amico del cuore e purtroppo in molti casi vale anche per gli adulti. L’abuso è ormai senza limiti. Le famiglie non si accorgono oppure fanno finta e i dati sono sempre più allarmanti, posto che nel caso di Gubbio non servono le statistiche perché basta aprire un po’ gli occhi. Non servono analisi sociologiche. Gubbio potrebbe essere tranquillamente considerata una capofila dei consumi di alcool che vedono in Umbria un primato negativo perché superiori alla media nazionale e in aumento nella fascia più giovane di popolazione, dai 15 ai 34 anni. Il fenomeno tocca il mondo femminile, con indici superiori al dato nazionale, mentre tra gli uomini è l’abuso di birra che risulta dominante. La Commissione sanità e servizi sociali del Consiglio Regionale ha ascoltato in audizione Angela Bravi e Nera Bizzarri, del Servizio programmazione socio-sanitaria dell’assistenza distrettuale, sulle dipendenze in Umbria. ALLARME REGIONALE Secondo i dati Espad 2016, l’abuso di alcool viene dietro le dipendenze dal gioco d’azzardo dopo aver superato anche il consumo di droghe (gli oppiacei come l’eroina rappresentano il problema per il 75,3 per cento degli utenti

umbri che si sono rivolti nel 2016 ai servizi delle Asl per disturbo da uso di sostanze psicoattive illegali). “La Giunta Regionale - spiegano Bizzarri e Bravi - sta adeguando la risposta dei servizi alle nuove realtà delle dipendenze. Attualmente operano quattro unità operative complesse, che si avvalgono di professionisti di varie discipline: il centro di riferimento è a Foligno, ma anche Terni ha un servizio dipendenze pienamente operativo. Poi ci sono i Sert di Perugia e Città di Castello, che la cabina di regia regionale sta adeguando per offrire servizi uniformi su tutto il territorio e rispondere anche alle nuove esigenze”. Accanto ai servizi offerti dalle strutture vi sono quelli residenziali e semiresidenziali: in Umbria operano sette enti del privato sociale che coprono quasi tutte le esigenze segnalate nell’accordo Stato-Regioni del 1999, a eccezione dei servizi terapeutici residenziali per minorenni, per un totale di 397 posti letto in residenziale e 37 in semiresidenziale. Accolgono in netta prevalenza utenti provenienti da fuori regione. Nel 2017 gli utenti in trattamento presso le comunità umbre sono stati 341, di cui solo il 22 per cento cittadini umbri. Completano la rete di intervento le cooperative sociali, soggetti del Terzo settore e le molte associazioni di volontariato e di auto mutuo aiuto. M.Boc.

A cura di ANNALISA BOCCUCCI PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI

L’amante giapponese e il ruolo delle donne secondo Allende

ISABEL ALLENDE RACCONTA LA FRAGILITÀ DELLE SUE DONNE IN UN ROMANZO MOLTO PARTICOLARE

La travolgente potenza dello stile di una delle autrici più amate nel panorama della letteratura sudamericana emerge in un romanzo insolito, soprattutto se lo pensiamo in relazione a un simbolo del “realismo magico” come Isabel Allende. L’amante giapponese racconta la storia di Alma Belasco, una donna ultraottantenne che decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in una casa di cura a San Francisco, dopo aver assistito inerme alle sofferenze subite dalla sua famiglia di origini ebraiche, rimasta in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Alma ha ormai acquisito un alto grado di consapevolezza riguardo alle possibilità che la vita le ha offerto, permettendole di andare incontro ad un destino denso e ricco di

amore; un amore fragile e tormentato come quello provato per il giapponese Ichimei, suo compagno di giochi durante l’infanzia trascorsa in un’Europa devastata dalla guerra. La protagonista di questo racconto racchiude in sé tutte le caratteristiche dei personaggi femminili che l’autrice ha regalato al nostro immaginario: è una donna fragile, ma consapevole al tempo stesso; è sincera, ma conserva quell’alone di mistero necessario ad identificare quell’inconfondibile tocco sudamericano che contraddistingue la penna di Isabel Allende. L’amante giapponese è un viaggio in un tempo e in uno spazio immobili, quasi rarefatti, che ha lo scopo di elevarsi al di sopra degli eventi al fine di portare in primo piano l’elemento vitale della narrazione: l’amore, raccontato dall’autrice in una chiave di disarmante inadeguatezza e fragilità.

Pare che un foglio sia rimasto incastrato in qualche cassetto di solerti burocrati e del quale naturalmente i politici, sempre pronti a mettere le mani ovunque, non si siano accorti di nulla. Fatto sta che per un foglio, ovvero la cosiddetta VIA (Valutazione di impatto ambientale), una delle tante trovate che inil cibodiè burocrazia da semprel’Italia, potrebbero addirittura saltare i golfano lavori di ammodernamento della strada statale Pian d’Assino amico del’uomo nel tratto a ovest da Mocaiana al bivio di Pietralunga che dovevano essere già partiti dopo l’appalto da 70 milioni assegnato all’impresa Collini di Trento (attivo da febbraio 2017) che aveva attivato il cantiere a Mocaiana e ora l’ha di fatto smantellato per questa grana burocratica. La VIA non in possesso di Anas, dopo che la Regione l’aveva varata, manca sull’intero progetto, da Mocaiana fino all’innesto sulla superstrada E45, una sana, equilibrata già finanziati dal Cipe con 180 milioni complessivi per i due alimentazione per tronconi.

IL CANTIERE Installato il cantiere a Mocaiana e avviate le fasi preliminari per ammodernare il tratto fino al bivio di Pietralunga, a cominciare dalle procedure di esproprio dei terreni attraverso le trattative con i privati e l’abbattimento degli alberi, è emerso che la VIA allegata al progetto trasferito dalla Regione all’Anas era scaduta, senza che alcuno avesse provveduto a richiederne il rinnovo o la proroga. È partito il solito rimpallo delle responsabilità, mentre la Regione è ricorsa a un parere legale che si dovrebbe conoscere entro il prossimo 10 maggio. Nel caso fosse di competenza della Regione si tratterebbe di un rinnovo, mentre se dovesse procedere l’ Anas scatterebbero le norme che regolano la concessione della Via entrate nel frattempo in vigore e del tutto diverse alle precedenti con nuovi passaggi e prescrizioni. C’è il rischio che l’intero debba essere nuovamente progettato con un allungamento a dismisura dei tempi. Anche all’infinito.

VIABILITÀ Tutto bloccato per l’ammodernamento della Pian d’Assino da Mocaiana al bivio per Pietralunga

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CALCIO

Il Gubbio guarda avanti Spuntano Zoppis e Grilli

NASCE IL GUBBIO DEL FUTURO: IL PRESIDENTE NOTARI LAVORA CON IL DIRETTORE SPORTIVO PANNACCI ALL’ORGANIGRAMMA PER LA PROSSIMA STAGIONE. TRA LE IPOTESI GLI INGRESSI DI TONINO RONCHI E ADAMO CASAGRANDE, FEDELISSIMI DEL PATRON. SANDREANI PUNTA A FARE IL CORSO A COVERCIANO Ci riprova Sauro Notari, che manda segnali per attrarre nuovi soci e dirigenti prospettando un rinnovato organigramma. Ogni anno, di questi tempi, si ripropone la questione di un allargamento del Gubbio che vede Notari unico riferimento nella gestione. Il Rosario Zoppis presidente cerca partner e figure che possano rafforzare la società, attualmente imperniata soltanto sui fedelissimi Giuseppe Pannacci e Luciano Ramacci. La conferma di Pannacci è scontata, così come Notari intende rinnovare la fiducia a Ramacci. Trapelano indiscrezioni sui possibili coinvolgimenti e torna in auge l’indimenticabile attaccante Rosario Zoppis per un ruolo di direttore generale, al fianco di Pannacci con il quale c’è una consolidata amicizia. Di Zoppis dirigente si era parlato già in passato. Circola con insistenza il nome dell’ex guardalinee internazionale Massimiliano Grilli, al momento addetto

all’arbitro della Cremonese in Serie B con Stefano Giammarioli: potrebbe ricoprire la funzione oggi esercitata, da lungo tempo, da Luigi Marinetti. Tra le ipotesi c’è anche un possibile coinvolgimento da parte di Notari di altri due fedelissimi, Tonino Ronchi e Massimiliano Grilli Adamo Casagrande, amici di vecchia data nella sua Semonte, oltre che già inseriti nella società della frazione che sotto la guida del patron raggiunse l’Eccellenza. Sull’eventuale coinvolgimento di imprenditori, il discorso è più complesso. Notari ripete spesso che le porte sono sempre aperte e anche stavolta non si sottrae a rilanciare il tema confidando che vi possano essere adesioni. Per la panchina tutte le attenzioni sono puntate su Alessandro Sandreani, che sta preparando la domanda per l’ammissione al corso di seconda categoria a Coverciano dopo questo periodo da allenatore in deroga. M.Boc.

ULTIMA GIORNATA La vittoria ottenuta nel finale a Bassano ha consegnato il pass su un piatto d’argento

A PADOVA BASTA UN PUNTO PER LA SALVEZZA

Manca un punto per tagliare il traguardo. Il Gubbio lo dovrà ottenere a Padova, invitato inatteso alla festa della formazione di Pierpaolo Bisoli che con due giornate d’anticipo ha staccato il biglietto per la Serie B. Il calcio è fatto di tante situazioni inattese e dunque anche una gara nella quale solo una delle due contendenti ha qualcosa da chiedere (appunto il Gubbio) può rappresentare una “trappola” se affrontata con superficialità e scarsa attenzione. Di certo c’è che la vittoria di Bassano ha consegnato al Gubbio la salvezza su un piatto d’argento, tanto che con un pari all’Euganeo non servirà nemmeno badare a

ciò che accadrà sui campi collegati. Col Vicenza già certo di disputare il play-out, a rischiare grosso sembrerebbe essere il Teramo, cui nemmeno una vittoria contro la Reggiana potrebbe garantire la salvezza diretta: qualora Gubbio e Santarcangelo (che riceve il Ravenna già salvo) dovessero pareggiare e il Fano vincere a Fermo, la classifica avulsa condannerebbe sempre gli abruzzesi. I rossoblù, insomma, domenica 6 maggio alle 17,30 potranno fare la corsa solo su se stessi: basterà non perdere per garantirsi la terza stagione di fila in Serie C (la 19esima nei professionisti negli ultimi 20 anni). R.Bar.

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IL VESCOVO PREPARA IL CAMBIAMENTO

PAOLUCCI BEDINI STA INCONTRANDO RELIGIOSI E LAICI PROSPETTANDO DA GIUGNO IN AVANTI NOVITÀ NELLA DIOCESI. POTREBBERO ESSERCI NUOVI INCARICHI E UNA RISTRUTTURAZIONE DELLE PARROCCHIE Qualcosa cambierà. Come e quando si vedrà. Sono in corso gli incontri ravvicinati del terzo tipo per conoscere tutto e di più della diocesi, prospettando un piano d’intervento da attuare a partire dal prossimo giugno. Si è infatti dato 6 mesi di tempo il vescovo Luciano Paolucci Bedini, insediatosi il 3 dicembre scorso e con un’agenda sempre fitta di impegni, per acquisire un quadro completo delle realtà territoriali e cominciare a incidere con una sua impronta innovativa. Si profilano cambiamenti sostanziali a livello di incarichi e probabilmente anche nell’articolazione organizzativa delle parrocchie, tenendo conto delle forze a disposizione anche relativamente all’anzianità del clero numericamente ridotto. Potrebbero esserci novità pure di tipo strutturale, come il superamento dell’accorpamento dei sacramenti di Comunione e Cresima per tornare all’antico quando venivano impartiti separatamente in età diversa. GLI APPUNTAMENTI Paolucci Bedini nel suo intervento sul periodico diocesano “Camminiamo” ha sottolineato i passaggi salienti della missione che caratterizza questo periodo: “Continuerò a visitare le comunità parrocchiali, gli incontri con i preti e i diaconi per organizzare il lavoro pastorale al servizio di tutte le comunità del territorio e con gli uffici pastorali per proseguire

la riflessione sul cammino della nostra Chiesa diocesana”. Il presule guarda anche agli impegni di coinvolgimento popolare: ha incontrato le famiglie e le coppie di fidanzati che hanno a cuore il loro cammino di credenti, e quindi i ministri della parola e dell’eucaristia che svolgono servizio nelle comunità parrocchiali. “Ci prepariamo a vivere - fa sapere il vescovo - il pellegrinaggio diocesano di agosto a Roma per unirci ai giovani di tutta Italia e incontrare Papa Francesco l’11 e il 12”. ESPERIENZA KOSOVO Paolucci Bedini si è lasciato alle spalle la visita in Kosovo nella missione della Caritas umbra, accompagnato, tra gli altri, dal direttore della Caritas diocesana don Roberto Revelant, dall’architetto Giuseppe Lepri e gli ingegneri Mario Franceschetti e Leonardo Tosti che hanno progettato la nuova casa della missione attivata nel paese balcanico dal giugno 1999, subito dopo la fine della guerra. Il campo Caritas si trova a Radullac, un piccolo villaggio della municipalità di Klina, nel Kosovo centro-occidentale. Il legame della Diocesi di Gubbio con la missione si è concretizzato attraverso diversi progetti, con l’ausilio di volontari specie durante il periodo estivo, come la progettazione e realizzazione di una casa di accoglienza, con spazi per oltre 2.600 metri quadrati, aperta da 4 anni nel villaggio di Leskoc.

DANZA Le allieve guidate da Elisa Pierini sono giunte seconde nel prestigioso concorso “La Trama dei corpi”

IKUVIUM BALLET DA URLO A CAGLI 29

Fioccano le soddisfazioni in casa Ikuvium Ballet: nell’ambito del concorso “La Trama dei Corpi 2018”, andato in scena a Cagli nella seconda metà di aprile, le ragazze guidate da Elisa Pierini hanno conquistato il secondo posto nella categoria Danza Fantasia Junior con la coreografia “La migration”, vincitrice in passato di numerosi concorsi nazionali ma con allieve di età compresa tra i 19 e i 28 anni, mentre l’exploit delle giovani eugubine riguarda la fascia d’età che vai dai 13 a 19 anni. “Ho

voluto insegnare loro questa coreografia per spingerle oltre ed esplorare le loro possibilità”, ha spiegato Elisa, visibilmente emozionata per lo straordinario risultato conseguito. “Tutte hanno fatto un grandissimo lavoro in sala, cercando anche di studiare fuori dagli orari di lezione. Sono orgogliosa di ognuna di loro anche per il fatto che questa è una coreografia alla quale sono molto legata. Meritano tutto questo e sono convinta che si tratti soltanto dell’inizio di un lungo percorso”. Il 5 e 6 giugno Ikuvium Ballet porterà in scena il tradizionale saggio di fine anno al teatro comunale, ispirato a Una notte al museo.

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CENTRO ANZIANI, BUTTÒ CONFERMATO PRESIDENTE

ADOLFO ED ELVIRA, IL LORO AMORE DURA DA 70 ANNI

Il centro anziani in via Fonte Avellana, denominato associazione Centro Sociale San Pietro, ha rinnovato il consiglio direttivo e le cariche istituzionali per il triennio fino al 2021. Enrico Buttò è stato confermato presidente per il terzo mandato consecutivo. Paola Urbani è vicepresidente, Antonio Cecchetti segretario, Teresa Spataffi tesoriere, Giovanni Panfili economo. Ai consiglieri: Maria Gioia Ciammarughi, Maria Bazzucchi, Franco Mencarelli e Irene Turziani sono destinati incarichi all’interno del nuovo consiglio per garantire la gestione di varie attività che si svolgono nel centro. Tra gli obiettivi che intendono caratterizzare il nuovo mandato del direttivo, oltre a proseguire l’esperienza passata, una particolare attenzione è orientata alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale, per azioni che il centro sociale vuole implementare in favore degli anziani residenti nel territorio comunale al fine di garantire benessere e sostegno all’invecchiamento attivo.

ARIE E DUETTI D’OPERA PER VALORIZZARE I TALENTI

Il connubio scuola e musica, che da oltre un decennio ha tra le sue finalità far conoscere e valorizzare giovani cantanti e musicisti di conservatorio. In quest’ottica si è svolto con successo, il 21 aprile scorso alla sala Ex Refettorio della biblioteca Sperelliana, il concerto lirico “Arie e duetti d’opera”, promosso dal polo tecnico “Cassata-Gattapone”, la Bottega di Euterpe (laboratorio musicale in rete affiliato alla Fondazione Mazzatinti) e dal Comune in collaborazione con l’associazione Amici della Musica, per l’organizzazione del professor Lucio Vinciotti. Sono state eseguite arie e duetti d’opera con i soprani Valeria Fratini, Elena Antonini e Sara Saldi, e il tenore Giorgio Piccotti accompagnati al pianoforte dal maestro Fausto Paffi e per alcuni brani dal pianista Gregorio Paffi e al violino da Maria Carlotta Orlando. Ha eseguito alcuni brani anche il baritono Riccardo Gambacorta di Perugia accompagnato al pianoforte da Alessandro Gambacorta. Sono state eseguite musiche di Puccini, Bellini, Donizetti, Mozart, Haydn, Rossini, Tosti, Mario.

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

Un traguardo invidiabile quello ottenuto da Adolfo Anemone (96) ed Elvira Giretti (98): lo scorso 10 aprile, attornati dall’affetto di figli, nipoti e pronipoti, oltre che degli amici, hanno festeggiato assieme 70 anni di matrimonio. La loro unione risale al 1948 ed è certamente una delle più longeve di tutta la regione. Una ricorrenza speciale e un augurio al quale ben volentieri anche la redazione di 15Giorni partecipa.

L’ASSOCIAZIONE CARABINIERI AL RADUNO DI VERONA

C’era anche la sezione di Gubbio dell’Associazione Nazionale Carabinieri a Verona, il 21 e 22 aprile scorso, al 24° raduno. Guidati dal presidente, il cavaliere maresciallo maggiore Giampiero Giurelli, hanno partecipato in 30 tra soci e familiari. Hanno assistito al concerto della banda dell’Arma nell”Arena e quindi hanno preso parte alla giornata celebrativa che ha visto presenze da tutta Italia. Il raduno è un classico che si ripropone attirando i fedelissimi della Benemerita.

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