GUBBIO Il nuovo sito web di informazione sull’attualità eugubina
Giovedì 17 Gennaio 2019 Anno VII Numero 101
quindicinale d’informazione www.15giorni.it
UNA LUNGA STORIA D’AMORE
L’IMPRONTA DI MADRE DOROTEA MANGIAPANE, SUPERIORA DELLA CASA FAMIGLIA SANTA LUCIA, STA NEL PREZIOSO QUOTIDIANO SOSTEGNO PER I BAMBINI IN DIFFICOLTÀ E LE RAGAZZE MADRI. HA RIDATO VITA A UN COMPLESSO PRESTIGIOSO DOVE L’ACCOGLIENZA È UN VALORE
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Itinerari�guidati nei�Laboratori� dell’Istituto “Turismo alla Moda” “L'industria 4.0 a scuola: automazione e nuove tecnologie produttive” “Arduino day (quarta edizione)” “Invito a cena con delitto: tecniche di chimica forense alla scoperta del colpevole” “Territorio e biodiversità: un’equazione perfetta”
2 Ore 18:00
Conferenze Plenarie� in�Aula�Magna Pier Giuseppe Pelicci
Co-direttore scientifico Istituto Europeo di Oncologia Milano
Nuove frontiere della ricerca biomedica
Ore 21:00
Virgilio Mattoli
Ricercatore Tecnologo - Istituto Italiano di Tecnologia Genova
Robot "soffici" e materiali "intelligenti”: per una tecnologia ispirata alla natura
“Dal bit al bitcoin”
Dalle�19:30�� apericena�a�buffet ����spazio�musica�live
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Cassata Gattapone
giovedì
24 gennaio 2019
COPERTINA
Porta più di una carezza ai bambini
LA STORIA DI MADRE DOROTEA. È A GUBBIO DAL 1981 E HA TRASFORMATO SANTA LUCIA IN UNA CASA FAMIGLIA NEL SEGNO DELL’AMORE E DEL SOSTEGNO VERSO CHI HA BISOGNO. HA CONOSCIUTO DA VICINO TUTTI I PONTEFICI DA GIOVANNI XXIII. ORA ASPETTA DI ANDARE IN UDIENZA DA PAPA FRANCESCO PER PERORARE LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DI MADRE ANTONIA LALIA di MASSIMO BOCCUCCI
Quella mattina di luglio, nel lontano 1981, re per le troppe cose da fare. C’erano undici non avrebbe mai immaginato che Madre suore e le insegnanti della scuola elementaDorotea sarebbe rimasta così a lungo, fino re, finché nel ‘96 è arrivato l’inquadramento a diventare di Gubbio una perfetta autoregiuridico di casa famiglia. Mi impegnai subivolissima “matta onoraria” che si è emoto per il riconoscimento della parificazione zionata parecchio quando il 13 dicembre scolastica e ho istituito l’asilo. Il vescovo era scorso, in occasione della festa di Santa monsignor Cesare Pagani, poi è arrivato Lucia, il sindaco davanti a tanti amici le ha Ennio Antonelli che mi propose di guidare consegnato la pergamena rendendola felice. la parrocchia di Semonte dove facevo il cateL’attaccamento a questa città è stato consochismo. Non era possibile”. lidato nel tempo e non era affatto scontato Che svolta è stata l’incontro con Piero visto che prima di approdare qui aveva giCenci presidente del Tribunale dei Minori Con il vice-presidene Fabrizio Girelli rato, a disposizione della sua congregazione a Perugia? generale, senza trovare fissa dimora. Nella Casa Famiglia c’è il “Mi chiese di prendere i bambini e le ragazze madri. È nato un calore dell’accoglienza che si respira appena varchi una delle rapporto umano e la casa famiglia è diventata sempre più un tante porte. Sta compiendo 83 anni (è nata il 19 gennaio 1936) riferimento. Il dottor Cenci è stato una stella polare. Siamo are sentendola raccontare la sua storia di missionaria dell’amore rivati ad avere 32 giovani. Ospitavamo anche le madri in attesa. capisci che sono ben vissuti al servizio degli altri. Da allora il rapporto con il Tribunale dei Minori continua, oggi Come fu l’impatto con la città? abbiamo con noi dieci bambini e tre ragazze madri. Abbiamo “Ci passavo ma non la conoscevo, pur avendone subito apprezil nido dai tre mesi a tre anni con venti bimbi, e ventidue nella zato la bellezza. Sembrava una cartolina, un presepe a cielo scuola materna da tre a sei anni. Fino al 2014 avevamo la scuola aperto. Madre Sistina Milan, la nostra Madre generale, mi elementare che abbiamo perso per un iscritto in meno. Molti la mandò qui e accettai con obbedienza pur stando benissimo a vorrebbero riaperta però non si può fare”. Falconara Marittima. Il 2 luglio 1981 me lo ricordo come fosse Il terremoto ha rischiato di portarsi via tutto? oggi”. “In quel dell’84 non successe nulla, mentre ci ha messo veraPerché proprio Gubbio? mente nei guai nel ‘97. Ci siamo ritrovati con il tetto scoperchia“Mi voleva come superiora in queste realtà dove c’erano bambito e l’edificio dichiarato inagibile. Siamo stati in tenda nel parni abbandonati. Ne trovai cinque, dormivano in mansarda con cheggio e poi al “Beniamino Ubaldi” per tre mesi con la scuola un solo bagno e una stufetta. Ho cambiato tutto, li ho portati neltrasferita all’istituto professionale. Il prefetto Anna Maria le stanze del complesso. C’era la scuola elementare e io ho coD’Ascenzo è stata un angelo quando mi ha accolto e ha convinto minciato a insegnare, poi però dopo sei mesi ho dovuto delegal’allora ministro dell’Interno Oscar Luigi Scalfaro a farci visi-
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ta. L’iter dei lavori è partito con un primo stanziamento di 16 miliardi delle vecchie lire. Ricordo la raccolta fondi attraverso Canale 5, a cui mi ero rivolta, e la generosità da tante parti. Per ristrutturare tutto ci sono voluti oltre 60 miliardi di lire”. Quanti bimbi sono passati da qui? “Almeno 1.500 tra minori e ragazze madri. Oggi in questa struttura siamo tre suore e 22 dipendenti con la collaborazione sempre preziosa del direttore Giancarlo Sollevanti”. Quanto sostegno avvertite attorno? “La generosità non manca. Non abbiamo il 5 per mille, però riceviamo tanto aiuto e in ogni forma”. Fabrizio Girelli è più di un braccio destro per lei? “È più di un famiglia. In quel luglio dell’81 dopo una settimana è arrivato lui da Città di Castello. Aveva 13 anni. E da quel giorno è stato sempre qui. L’ho visto crescere, mettere su famiglia con la moglie Cinzia e due splendide figlie. Oggi è vicepresidente della Casa Famiglia”. Sta portando avanti la memoria di Madre Antonia Lalia:
come si muove l’associazione intitolata alla fondatrice della vostra congregazione? “Ho voluto rilanciarla per perorare la causa della beatificazione coinvolgendo tanti amici. A Gubbio il primo presidente è stato Mario Vermigli, poi Pasquale Riccardo Fornaia e ora c’è l’avvocato Giacomo Mancini. Aspettiamo il miracolo che possa sbloccare il processo di beatificazione. Ora è venerabile. Ho chiesto appuntamento al Santo Padre con l’associazione”. Si sente eugubina? “Certamente. Mi ha fatto un piacere immenso ricevere la patente di matta onoraria dal sindaco e alla presenza della nostra Madre generale Silvia Agnoletto”. Ha un’altra missione da compiere? “Vorrei vedere santa Madre Antonia Lalia”.
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Madre Dorotea all’anagrafe è Giuseppina Mangiapane, nata il 19 gennaio 1936 a Cinisi, in provincia di Palermo. Il padre faceva il commerciante, in casa erano cinque i fratelli e proprio nel giorno del battesimo del più piccolo, Vito, lei appena tredicenne decise di scappare e in bicicletta ha raggiunto Terrasini, distante sei chilometri e mezzo, per chiedere ospitalità alle suore che assistevano gli orfanelli. La vocazione si era manifestata quando aveva 8 anni quando con le amichette faceva il tombolo e diceva messa vestita da suora. L’incontro a Terrasini è con la superiora Madre
Dorotea che le segnerà la vita e dalla quale ha voluto ereditare il nome quando nel ‘54 ha preso i voti entrando nella congregazione della Suore Domenicane Missionarie di San Sisto in Roma, che hanno la sede centrale alle Terme di Caracalla e 46 strutture consolidate in tutto il mondo. Il severo padre aveva capito che sarebbe andata lì e l’ha raggiunta con i carabinieri nel vano tentativo di riportarla a casa. In quei sei mesi si è fatta apprezzare e la madre generale della congregazione, in visita a Terrasini, le chiede di seguirla a Roma dove ha fatto il noviziato prendendo i voti. Il suo impegno di missionaria tra i bambini in difficoltà, le ragazze madre, i malati e i disabili l’ha portata, superiora già a 24 anni, tra Marotta e Siena, Lucca e di nuovo a Siena per 18 anni, quindi Falconara Marittima (dove ha conosciuto Luciano Paolucci Bedini, all’epoca seminarista e oggi vescovo di Gubbio) e quindi a Gubbio.
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POLITICA
STIRATI BLOCCA ZEBI, NIENTE DIMISSIONI
SI SCALDA LA CORSA ALLE ELEZIONI DI MAGGIO. IL SINDACO HA STOPPATO L’AVVICENDAMENTO IN CONSIGLIO COMUNALE DELL’EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA. NELLA MAGGIORANZA C’È CHI SPINGE PER FAR ENTRARE LUCA CACCIAMANI, PRIMO DEI NON ELETTI DI “LIBERI E DEMOCRATICI” di MASSIMO BOCCUCCI Moreno Zebi resta al suo posto. Almeno per ora. L’avvicendamento che sembrava deciso, è stato bloccato direttamente dal sindaco Filippo Mario Stirati che non vuole cambiamenti a pochi mesi dal voto. Zebi non partecipa più ormai da mesi alla vita politico-istituzionale semplicemente perché gli impegni professionali lo vedono altrove. È nello staff tecnico del Novara calcio, militante nel girone A della Serie C, accanto al direttore sportivo Carlalberto Ludi che l’ha fortemente voluto. Zebi vive in Piemonte e torna a casa quando gli impegni glielo permettono. Si è dimesso mesi orsono dalla presidenza della Seconda Commissione consiliare permanente (urbanistica) andata poi a Gabriele Lepri, della stessa lista civica “Liberi e Democratici”, che rumoreggiava sull’andamento delle cose in seno alla coalizione di governo. Ora si stava profilando l’avvicendamento anche in Consiglio Comunale e nella maggioranza pensavano a una mossa scontata e logica per far subentrare il primo dei non eletti del movimento civico, il 39enne Luca Cacciamani, affermato gestore di locali pubblici. FERMI TUTTI Stirati non sembrava contrario, ma salvo ripensa-
menti adesso è orientato a lasciare tutto invariato. Il sindaco ha messo da parte la prospettiva sicuro che comunque i numeri nella maggioranza per votare i provvedimenti ci siano tutti. E non si preoccupa il professore se Zebi non correrà alle prossime elezioni avendo un contratto pluriennale con il Novara e non avendo dunque la possibilità di dedicare tempo alle vicende politico-amministrative. Nella sua coalizione c’è chi invece ritiene opportuno (viste le assenze di Zebi) e anche strategico procedere all’avvicendamento sapendo fin d’ora che qualcuno dell’attuale maggioranza non si ripresenterà. Uno è Zebi, l’altro sarà salvo ripensamenti Aldo Cacciamani (a Madonna del Ponte è un riferimento da decenni) che ha annunciato il ritiro dopo otto mandati (chissà se sarà ancora in lista per il sesto mandato Giuseppe Biancarelli, presidente del Consiglio Comunale).
LE MULTE FANNO RICCO IL COMUNE INDEBITATO
La strada statale “Pian d’Assino” tra incidenti, lutti e soldi delle multe che fanno ricco il Comune indebitato. Non si parla di deterrenti concreti per renderla più sicura, come uno spartitraffico di minime dimensioni o l’allargamento della carreggiata, ma di pattugliamenti, tutor e altri sistemi per fare cassa. In attesa di misure efficaci tra i summit istituzionali e le audizioni in Regione, con le immancabili promesse dei politici (c’è chi parla di raddoppio ma non dice dove si prendono i soldi), si fanno i
CHE BELLA VIA CAIROLI!
Prende forma e sostanza la rinnovata via Cairoli. I lavori, realizzati dall’impresa locale Tecnoservice di Riccardo Bei, stanno procedendo a ritmo serrato e già si vede la fresca accattivante immagine di un tratto cruciale del centro storico. Molte vie e vicoli, che versano in condizioni pietose, avrebbero bisogno di rifarsi il look. Si spera che questo sia soltanto l’inizio.
conti con i verbali e gli incassi dalle contravvenzioni recapitate a domicilio nel 2018. Dalle verifiche con l’autovelox sono stati elevati 809 verbali, oltre il 70 per cento dei quali nel tratto da Branca a Mocaiana, per il mancato rispetto dei limiti di velocità. Nel 2017 erano stati 492. Le multe vanno da 41 euro (se si sfora il limite di 10 chilometri orari) a 169 euro quindi 3 punti di decurtazione dalla patente da 11 a 40 chilometri, mentre oltre 40 chilometri si passa 532 euro e 6 punti. M.Boc.
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ATTUALITÀ
Nadia Minelli conferma le accuse al gruppo Goracci
NELL’INCHIESTA TRUST, A 7 ANNI DAL BLITZ DEL GIORNO DI SAN VALENTINO, C’È UN COLLEGIO GIUDICANTE MODIFICATO. IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI PERUGIA, MARIELLA ROBERTI, VUOLE ARRIVARE QUANTO PRIMA ALLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. NEL 2020 CADRANNO IN PRESCRIZIONE TUTTI I REATI, ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE COMPRESA, MA GLI IMPUTATI POTREBBERO RINUNCIARVI di MASSIMO BOCCUCCI
L’ex sindaco Orfeo Goracci è già in campagna elettorale. Cerca vecchi e nuovi compagni d’avventura, parla di programmi e tiene i suoi sulla corda se si candiderà o meno a sindaco. Si muove ben consapevole che c’è sempre di mezzo un processo al tribunale di Perugia, quello della famosa inchiesta Trust sui presunti abusi di potere dal 2001 esercitati con altri amministratori, politici e dipendenti comunali che hanno sempre respinto ogni accusa. Il 15 gennaio scorso l’udienza ha visto in aula la funzionaria comunale Nadia Minelli confermare tutte le pesanti accuse. Fin qui sono stati quattro i testimoni ascoltati. Il 7 febbraio, alle ore 15, compariranno per testimoniare i componenti dell’ex Nucleo di valutazione dei dirigenti comunali, ovvero Pasquale Riccardo Fornaia, Alfredo Brofferio e il senatore Aldo Sartori che con Goracci condivise l’esperienza parlamentare dal 1992 al ‘94 quando vennero eletti a sorpresa con Rifondazione Comunista. Lo stesso Goracci aveva nominato quel Nucleo di valutazione. LA RIPARTENZA La Nazione ha titolato: “Il processo alla “cupola” di Gubbio. Dopo sei anni si riparte da zero. La giustizia che non funziona: l’indagine a rischio prescrizione”. La giornalista Erika Pontini fa sapere che è “tutto da rifare per la terza volta, con la prescrizione bussa alle porte”. Succede a sette anni dal blitz di San Valentino del 2012 che rase al suolo quella che era stata la Giunta Goracci: undici arresti nell’ambito dell’indagine Trust e lo scandalo politico e giudiziario che ne conseguì. Ora il processo riparte da zero. Con il terzo collegio giudicante che si riunirà il 15 gennaio 2019. All’ultima udienza, il 17 dicembre scorso, saltata per lo sciopero dei penalisti, il presidente del collegio Mariella Roberti (presidente del tribunale) ha deci-
so solo una cosa fondamentale: questo processo si deve chiudere e subito. LA PRESCRIZIONE Ma ormai - evidenzia la Pontini - a voler incamerare una sentenza, anche se solo di primo grado, i tempi sono strettissimi. Nel 2020 caCarla Giangamboni dranno in prescrizione tutti i reati, associazione per delinquere compresa. Si sa che per i nudi e puri della sinistra, la prescrizione non è assoluzione (che in uno Stato di diritto è un sacro fondamento) e bisognerà capire dunque come si muoveranno. La prima udienza del processo è datata 10 febbraio del 2015. Ma il calendario di udienza va avanti a singhiozzo. Il collegio, allora presieduto da Gaetano Mautone, sente pochi testimoni tra le persone offese. Poco più di un anno dopo si cambia. Mautone se ne va e subentra il nuovo collegio con Pazzaglia, Cavedoni e Sconocchia. Altro stop per un’istanza di incompatibilità avanzata da Goracci, poi respinta. Testimonia anche la funzionaria del Comune, Nadia Minelli che, con i suoi esposti contribuisce ad avviare l’indagine dei carabinieri del Ros (i magistrati si muovono anche sugli esposti dell’allora nucleo di valutazione dei dipendenti). Poi, un’altra pausa. Anche Pazzaglia decide di lasciare Perugia, azzoppando il collegio giudicante. Carla Giangamboni, attuale presidente della Sezione penale, risulta incompatibile e quindi è lo stesso presidente del tribunale Roberti a subentrare. Il processo in corso è contro otto imputati che sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, concussione, abuso d’ufficio. In sintesi la procura sostiene che a Gubbio agì un “sistema di potere” che osteggiava quanti non erano allineati con sullo sfondo storie pruriginose e intercettazioni “piccanti”. Goracci e gli altri imputati hanno sempre respinto questa accusa.
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Nuova formula Goracci, contatti con Cernicchi
POLITICA
L’EX SINDACO LANCIA “GUBBIO RINASCE LIBERA” CON 14 PUNTI E I RINOMATI SLOGAN “LIBERTÀ, NO AI PADRONI, NO AI POTERI FORTI”. LO DEFINISCE UN “PERCORSO CIVICO CHE PRENDE LE MOSSE DALLA CRISI SOCIO-ECONOMICA CHE HA COLPITO IL TERRITORIO”. GIALLO SULLA CANDIDATURA A SINDACO E CONTATTI AVVIATI CON L’EX ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI CHE HA PATTEGGIATO SULL’INCHIESTA TRUST
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Le abbiamo già sentite: libertà, no ai padroni, no ai poteri forti. Nel 2019, come nel 2001, tornano anche gli slogan onestà e concretezza. Ci riprova Orfeo Goracci, e si vedrà se da candidato a sindaco oppure solo da regista della sua ennesima operazione politica. E dal passato riaffiorano anche altri personaggi: ha contattato Marino Cernicchi, l’ex assessore ai Lavori Pubblici che ha patteggiato sull’inchiesta Trust. La politica gli ha dato tanto (in termini anche economici, vitalizi compresi), ma gli ha pure tolto parecchio, incluso l’arresto e l’infinito processo sui presunti abusi di potere quando ha comandato la città (lui ha sempre respinto ogni accusa). Il ritorno è pieno di suggestioni, incognite, aspettative personali e del gruppo che lo segue, dai partecipanti alla nuova avventura agli incuriositi (circa 250) della serata al Crico’s a Cipolleto, fino alla cinquantina di presenti che presso la sede della Società Operaia a San Martino hanno battezzato il programma. Il progetto si chiama “Gubbio Rinasce Libera”. Lo definisce un “percorso civico che prende le mosse dalla crisi socio-economica che ha colpito questo territorio in particolare negli ultimi anni. Dovrà lavorare soprattutto sui 14 punti individuati chi avrà la responsabilità di governo della città dopo le elezioni, soddisfacendo la necessaria pre condizione di essere soggetto libero, autonomo, indipendente, dotato di coraggio e coerenza”.
DI TUTTO DI PIU’ Cosa vogliono fare Goracci e i suoi seguaci? Lavoro (“Priorità delle priorità per la comunità”); tutela della vitalità del centro storico; coinvolgere associazioni e istituzioni istituendo su temi specifici delle consulte puntando a giovani, cultura, sociale e volontariato; vocazione di città dello sport. Avanti ancora con il peso che Gubbio dovrebbe avere nelle sedi istituzionali sovracomunali, soprattutto per la gestione dei cicli di acqua e rifiuti. E poi la riorganizzazione della macchina comunale premiando competenze e impegno (questa l’abbiamo sentita tantissime volte e in qualche caso anche visto qual è il metodo). E poi: la filiera ambiente cultura e turismo; un’adeguata attenzione alle frazioni e al territorio; il no all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici (cavallo di battaglia ormai da decenni). C’è di più: infrastrutture principali, dal completamento della Pian d’Assino a quello della Perugia-Ancona, così come il progetto della Contessa (tenuto in un cassetto proprio dalla Giunta Goracci), il raddoppio della ferrovia Orte-Falconara che transiti per Foligno, Assisi, l’aeroporto di Sant’Egidio e risalga lungo il Chiascio verso i comuni di Gubbio, Fossato di Vico, Gualdo Tadino. Da ultimo: il percorso ciclabile sulla vecchia linea ferroviaria da Branca a Umbertide. Ora si aspetta solo di sapere chi saranno il candidato a sindaco e i candidati al Consiglio Comunale tra facce vecchie e nuove. M.Boc.
CARNEVALE DI VIAREGGIO
CASTEL DEL MONTE ALBEROBELLO, MATERA SAN GIOVANNI ROTONDO
VIENNA, BRATISLAVA, BUDAPEST
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Vivi una giornata a Viareggio, la città Italiana più famosa per il suo Carnevale che vanta una tradizione allegorica assai longeva. Sin dal 1873 Viareggio ha visto sfilare tra le vie della sua città i carri allegorici, oggi diventati i carri più grandi del mondo. Vieni con noi a vivere il Carnevale e a visitare il Museo che lo celebra!
Un tour di 6 giorni che mette insieme Un long week-end a spasso tra tre grandi capitali della Mittle Europa. i luoghi Patrimonio dell’Unesco della Eleganza, storia, arte, cultura, Puglia e non solo: Castel del Monte, gastronomia e benessere: questi luogo che evoca un passato mistico e gli ingredienti salienti di questo tour fortezza del regno di Federico II di Svevia, che da Vienna vi condurrà a Budapest Alberobello il Paese dei 1500 trulli, attraversando Bratislava. San Giovanni Rotondo, luogo di culto Il tutto in pullman, per tornare a scoprire tra i più visitati in Italia e..... Matera, il vero spirito del viaggio che non è la magnifica città dei Sassi e arrivare in fretta, ma arrivare... viaggiando. Capitale della Cultura 2019. E viaggiare è scoprire!
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ATTUALITÀ
DIRIGENTI, L’ORA DEL RIMPASTO
DOPO LA VICENDA DELLA DISCARICA E LE PRESSIONI ANCHE INTERNE ALLA MAGGIORANZA, CAMBIANO LE DELEGHE TRA I DIRIGENTI. NIENTE PIÙ AREA TECNICA PER L’INGEGNER SANTINI CHE PASSA ALLA CULTURA E SVILUPPO ECONOMICO. CALDARELLI MANTIENE IL SOCIALE. RESTA IL NODO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE: C’È UN CASO DI INCARICO ASSEGNATO A UN DIPENDENTE SOTTO PROCESSO di MASSIMO BOCCUCCI È arrivato il rimpasto dei dirigenti, con scambi delle deleghe dopo le pressioni anche interne alla maggioranza in seguito alla vicenda giudiziaria sulla discarica di Colognola. La rotazione degli incarichi viene annunciata a ogni campagna elettorali, ma poi chi va al governo cittadino lascia in sostanza le cose stanno. Stavolta l’ennesima bufera su Colognola ha indotto il sindaco Filippo Mario Stirati, con il voto alle porte, a intervenire cambiando le carte in tavola. L’ingegner Luigi Casagrande aggiunge i servizi educativi alle deleghe nell’area tecnica (lavori pubblici, manutenzioni, aree interne). La svolta riguarda invece l’ingegner Raffaele Santini tolto dall’area tecnica per vedersi affidati la cultura e lo sviluppo economico, che erano gestiti come i servizi educativi da Raoul Caldarelli, ora ridimensionato (anche sull’onRaoul Caldarelli da delle polemiche per la vicenda del Teatro Comunale concesso per un matrimonio?) mantenendo il settore sociale. L’ambiente e il patrimonio passano all’ingegnere Francesco Pes. Per Santini cambiano radicalmente le funzioni in quello che potrebbe essere il suo ultimo anno di lavoro prospettandosi il possibile pensionamento all’inizio del 2020. Vincenzo Russo, infine, mantiene gli incarichi del settore finanziario. BUOI E RECINTI Il consigliere comunale Francesco Gagliardi del centrodestra lancia siluri: “Stirati interviene a fine mandato per
chiudere i recinti dopo che i buoi sono scappati. Non più tardi di un anno fa, l’Amministrazione Comunale aveva brindato alla riorganizzazione del personale come evento epocale per il Comune. Il Raffaele Santini gioco delle poltrone, dal quale dipende anche la distribuzione delle premialità economiche (circa 800mila euro l’anno), non servirà a fare emergere le molte competenze interne al Comune finora sacrificate in nome dei vassallaggi costruiti nei decenni passati”. POSIZIONI ORGANIZZATIVE Pressioni e timori (per le indiscrezioni su presunte segnalazioni alla Procura della Repubblica di Perugia) ci sono anche sulla gestione delle posizioni organizzative, ovvero gli incarichi fiduciari. C’è il caso di un dipendente sotto processo nell’inchiesta Trust che ha chiesto e ottenuto il trasferimento in un altro settore di cui ha assunto la responsabilità. Le carte dell’inchiesta, con le relative intercettazioni, rivelano comportamenti di un certo tipo al di là dell’epilogo processuale, ponendo a palazzo Pretorio e nella stessa maggioranza seri dubbi sull’opportunità di una “promozione” a tavolino decisa per nomiLuigi Casagrande na diretta.
“LA SERA DEI MIRACOLI”, SCIENZA E TECNOLOGIA PROTAGONISTE ALL’IIS “CASSATA-GATTAPONE”
L’hanno ribattezzata “La Sera dei Miracoli”, e mai titolo fu più azzeccato pensando a ciò che la scuola e più in generale la scienza e la tecnologia sanno offrire al giorno d’oggi. È l’iniziativa promossa nella giornata di giovedì 24 gennaio dall’IIS “Cassata-Gattapone” che ha elaborato un programma di assoluto rilievo, con ospiti prestigiosi e tante attività per giovani e adulti. Preso i 6 laboratori allestiti dagli alunni di ogni singolo indirizzo sarà possibile mondi tra loro differenti ma legati da un unico filo conduttore: la capacità delle conoscenze e del sapere di rendere la nostra vita migliore, con uno sguardo ri-
volto al futuro e un’indagine su modi e stili di vita da preservare e rendere sostenibili. L’evento è arricchito inoltre dalle due conferenze plenarie tenute dal prof. Pier Giuseppe Pelicci (co-direttore dell’Istituto Europeo d Oncologia), che parlerà di ricerca biomedica, e dal prof. Virgilio Mattoli, ricercatore tecnologico presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che affronterà il tema di una tecnologia ispirata alla natura. La serata si compone anche di momenti ricreativi con apericena a buffet, musica live e tanti altri spazi dimostrativi, il tutto a partire dalle 17,30. R.Bar.
LE ARTI MARZIALI ALLA “MONTESSORI” CON L’ESPERIENZA DI ANNALISA CASINI
Sembrava un pomeriggio come tanti eppure è stato un pomeriggio con il profumo dell’oro e dell’argento… e sì… il profumo presso la sala Ex Refettorio della biblioteca Sperelliana era quello delle medaglie d’oro nel 2017 e d’argento nel 2018 dell’eugubina Annalisa Casini. Una di noi. Una ragazza attaccata ai valori e alle tradizioni della sua città. Lunedì 10 dicembre è tornata nella sua città di pietra, perché ora vive con il suo amore a Pisa per potersi allenare. Un lunedì di dicembre ha voluto dedicare il suo tempo all’incontro con le alunne e gli alunni della Montessori. Noi l’abbiamo attesa e accolta con i volti pieni di stupore e gli occhi illuminati dalla meraviglia. Annalisa ha risposto con molta passione alle domande di noi piccoli intervistatori curiosi di sapere
come è nata la sua passione per il karate, quali sacrifici ha dovuto fare, come è sbocciato il suo amore per Nicola, cosa comporta essere un campione dello sport, come ha vissuto la sua vittoria. Annalisa ci ha spiegato che il karate dà insegnamenti fondamentali per la vita, come ad esempio il rispetto per se stessi e per gli altri, l’autocontrollo e la consapevolezza, l’importanza di una corretta alimentazione e di corretti stili di vita. Poi ci ha spiegato che l’impegno costante è un ingrediente fondamentale per ottenere buoni risultati nella vita. Noi l’abbiamo ringraziata per i momenti vissuti insieme e le abbiamo donato una ghirlanda beneaugurante fatta con le nostre mani. GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA MONTESSORI
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La Provincia non chiude, anzi regala poltrone
POLITICA
I CONSIGLIERI COMUNALI ELEGGONO IL 3 FEBBRAIO IL CONSIGLIO DELL’ENTE CHE AVREBBE DOVUTO SMOBILITARE PER RIDURRE LA SPESA PUBBLICA. PER GUBBIO CORRONO STEFANO CECCARELLI E FRANCESCO GAGLIARDI CON I CITTADINI COMPLETAMENTE IGNARI DEI GIOCHI POLITICI
La Provincia è quell’ente che doveva essere soppresso per ridurre la spesa pubblica, recuperando tutto il personale da dirottare altrove, tra Regione e Comuni. Invece resta aperto e regala poltrone, coi politici che si eleggono il presidente e i consiglieri mentre i cittadini sono ignari di giochi e spartizioni. Per la Provincia di Perugia è partita la corsa che il prossimo 3 febbraio vedrà al voto i consiglieri comunali. Ha sciolto la riserva Stefano Ceccarelli (Sinistra Italiana), 56 anni, in politica dagli anni ‘90, eletto nel 2014 in Consiglio comunale con Sinistra Ecologia e Libertà (Sel). Aveva preso tempo per verificare le possibilità di tornare in Provincia, dopo l’esperienza dal 2004 al 2009, e si è inserito in un discorso di bandiera politica ben precisa, portando in dote alla sua area di riferimento il gruppo consiliare più numeroso al punto da avere campo libero come candidato di punta. SMACCHI NON CI STA Il Pd eugubino si chiama fuori da questa scelta. Il segretario Andrea Smacchi ha fatto sapere che
dirotterà su un candidato piddino da decidere, dopo il ritiro del sindaco gualdese Massimiliano Presciutti. “Ceccarelli è una brava persona - spiega Smacchi - e gli facciamo in bocca al lupo. Ormai non ci sono più candidature territoriali ma di area politica nel centrosinistra. Lui rappresenta un’area connotata, noi sceglieremo un candidato del Pd. Questa vicenda comunque non inciderà sulle decisioni per le elezioni Comunali di maggio”. I rapporti tra la coalizione di Stirati e il Pd restano indecifrabili perché c’è la convinzione diffusa nelle due liste civiche “Liberi e Democratici” e “Scelgo Gubbio” che l’alleanza verrebbe vista solo come un accordo di potere dopo il quinquennio piddino all’ opposizione e che il simbolo del Pd ha uno scarso appeal, con timori soprattutto in un eventuale ballottaggio. C’È GAGLIARDI La corsa al Consiglio Provinciale coinvolge anche il centrodestra eugubino: Francesco Gagliardi, 43 anni, al primo mandato da consigliere comunale, ha avuto il via libera nel puzzle con i movimenti civici degli altri centri della provincia.
AL TEATRO ROMANO TORNA IL BAR
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Un bar con i servizi di accoglienza, ristoro e ricreativi per eugubini e turisti nell’edificio comunale davanti al Teatro Romano. È stato varato l’avviso di selezione pubblica per l’affidamento in concessione. Gli interessati potranno presentare l’offerta entro il prossimo 11 febbraio, secondo quanto previsto dal bando del settore ambiente e patrimonio firmato il 28 dicembre scorso dal dirigente comunale Raffaele Santini, con un canone annuo a base d’asta di 5.000 euro e che non potrà superare la quota di 7.500 euro. La concessione sarà quinquennale senza alcuna previsione di proroga tacita e la gara verrà espletata il 12 febbraio alle ore 10 presso la sede del settore ambiente in via Sperelli. Il bando prevede una serie di lavori e tutta una serie di condizioni generali di gestione a carico del privato.
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SCELGO GUBBIO L’operazione è stata fortemente voluta dalla lista civica di maggioranza “Scelgo Gubbio” che ha salutato l’ufficializzazione dell’avviso pubblico con particolare soddisfazione. “Una piccola grande battaglia - scrive il movimento - che arriva in fondo. Un’opportunità per fare impresa e soprattutto per rendere ancora più fruibile e accogliente uno spazio bellissimo nel cuore della città”. Già due anni fa si fece un tentativo con un bando poi ritirato. C’erano state divergenze interne alla maggioranza legate a un ruolo nella vicenda della Gubbio Cultura e Multiservizi Srl. La società municipalizzata non voleva altri locali per i laboratori con le scolaresche, e il bando si è potuto sbloccare soltanto dopo che l’assessore al Bilancio, Giordano Mancini, ha individuato altri locali graditi.
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ALLA FINE LA CROCE “Motus in fine velocior”. Si tratta della famosa espressione aristotelica per indicare l’intensificarsi di un’azione verso la sua fine, come il vortice dell’acqua che defluisce nello scarico del lavandino e che si velocizza (“velocior” appunto) proprio quando sta per terminare (“in fine”). Regola aurea a cui sembrano sottostare anche gli eventi storici, come ad esempio le dittature, che solitamente mostrano il loro lato più malefico proprio quando stanno per crollare. Molti ignorano che l’intuizione aristotelica ha anche un qualche fondamento teologico, visto che Gesù stesso ha espressamente parlato di un “intensificarsi” dell’iniquità e della perdita della fede legati alla “fine dei tempi”, ossia al suo ritorno glorioso al termine della storia umana. Se ne dimenticano soprattutto i cosiddetti cattolici adulti e progressisti, sempre allineati alle mode del momento, contenti di piacere più al mondo che a Dio, e che hanno fatto dell’ottimismo a ogni costo uno dei comandamenti indiscutibili della neochiesa. Decantano perciò le “magnifiche sorti e progressive” (di leopardiana memoria), ma dimenticano il catechismo, che ci assicura che la sorte della Chiesa storica non sarà certo il trionfo, ma - come per Gesù - la croce. PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI
LO “SCHERZO UNIVERSALE” Nessuno ovviamente sa quando avverrà la fine dei tempi. Si tratta di un evento certo (annunciato espressamente da Cristo), ma con data incerta (può avvenire proprio adesso, mentre stiamo leggendo queste righe, o fra mille anni). Il mondo comunque non finirà per una sorta di “estinzione” del genere umano, come è accaduto per i dinosauri, ma perché in un giorno della storia umana Cristo tornerà glorioso “per giudicare i vivi e i morti” (come spiega bene il credo, ricordando appunto che ci saranno degli uomini “vivi”). E il ritorno di Cristo, checché ne dicano oggi i pastori della neochiesa, sarà legato a quello che la tradizione ha sempre chiamato “dies iræ” (il giorno dell’ira divina), e che Michelangelo ha meravigliosamente rappresentato nel Giudizio universale della Cappella Sistina, con il Cristo glorioso e severo giudice. Un giudizio che per ciascuno di noi avverrà al momento della morte e, poi, per l’intera umanità, alla fine dei tempi. A sentire invece la nuova dottrina della neochiesa, sembra che il Cristo giudice non esista e che, invece di apparire glorioso per giudicare (con misericordia, certo, ma anche con giustizia), allo squillo delle trombe angeliche, apparirà per dire: “scherzavo... eravate tutti salvi!!!”.
a cura di LUIGI GIRLANDA BERGOGLIO NEGA L’IMMACOLATA Tra le tante variazioni dottrinali a cui Bergoglio ci ha abituati, soprattutto nel tempo natalizio (in cui la tentazione di adeguarsi al politicamente corretto diventa probabilmente irresistibile), quest’anno ce ne sono toccate alcune da chiarire. A partire, ovviamente, dalla solita retorica sulla sacra famiglia “migrante” e che quest’anno ha contagiato diversi parroci che ci hanno ammorbato con orribili presepi di Gesù bambino migrante. Ovviamente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire che Giuseppe e Maria non erano poveri né, tanto meno, “migranti” nel senso attuale e politico del termine. Si spostavano infatti da una provincia all’altra dell’Impero, erano regolarmente censiti dall’autorità e, durante gli anni trascorsi in Egitto, vivevano dei propri beni (tra cui l’oro ricevuto in dono dai Magi). Ma, a parte questa ideologizzazione del vangelo, Bergoglio quest’anno ha fatto anche una dichiarazione da lasciare interdetti. Parlando della santità, se ne è uscito con queste parole: “per la Madonna e san Giuseppe non è stato facile. Santi non si nasce, si diventa. E questo vale anche per loro”. Allucinante: ogni cattolico sa bene che Maria è immacolata, ovvero è stata concepita ed è proprio nata, non diventata, santa.
A cura di ANNALISA BOCCUCCI
Suspiria, potere primordiale
L’ESSENZA DEL TALENTO DI LUCA GUADAGNINO NEL REMAKE DEL CAPOLAVORO DI ARGENTO Una delle pellicole di maggior successo del maestro del terrore Dario Argento viene riproposta, a distanza di trent’anni, dal gusto e dalla sensibilità artistica di uno dei registi più apprezzati del contemporaneo cinema italiano, Luca Guadagnino. “Suspiria” è un film che costruisce e si costruisce sulla potenza dell’elemento femminile che, con la sua spinta istintuale e primordiale, è in grado di portare alla luce la componente indispensabile del potere delle donne, costrette a rivendicare costantemente l’imprescindibile ruolo di madri del mondo e a far valere quindi il loro instancabile sforzo di ribellione a un patriarcato che tenta di sovrastarne la potenza e la forza. La scelta di questa pellicola del regista Dario Argento contiene già di per sé una dichiarazione di intenti: “Suspiria” è un film denso di riferimenti storici, filosofici e antropologici che Guadagnino prova a porre davanti agli occhi dello spettatore attraverso un’attenzione e una cura per il particolare visivo tipica del suo stile, ma particolarmente accentuata in questo lavoro di reinterpretazione. La storia del rituale, dalla quale emerge tutta la tensione inquietante che permea ogni minuto del film, è ambientata in un scuola di danza di Berlino, una città divisa dal muro, che porta ancora le ferite sanguinanti della follia nazista, sulla quale il regista punta ripetutamente l’attenzione aggiungendo un ulteriore elemento di riflessione. Susie Bannion è una giovane
ragazza americana che, dopo una singolare audizione, diviene ufficialmente un’allieva della scuola, all’interno della quale svilupperà un legame molto intenso e pericoloso con una delle insegnanti Madame Blanch, che intuirà il suo potenziale avvicinandola, attraverso il potere ipnotico della danza, ai segreti più nascosti e inconfessabili di quel mondo dominato dalle streghe. La forza di questo remake, molto personale e originale, si manifesta in vari elementi: primo fra tutti la bravura di Dakota Johnson che, nei panni della giovane Susie Bannion, permette di capire come la trasfigurazione del personaggio protagonista della storia, si concretizzi attraverso la connessione profonda e terribile con una delle custodi del potere, Madame Blanch, interpretata da un’attrice eterea e magnetica come Tilda Swinton. L’immaginario del quale la storia si nutre è ricostruito in maniera molto efficace e tutto quel potere inquietante e primordiale sprigionato dalle immagini viene amplificato da una colonna sonora, firmata dal leader dei Radiohead Thom Yorke, semplicemente perfetta. L’unico difetto che può saltare all’occhio è la lunghezza della narrazione, arricchita di contenuti non presenti nell’originale, che fanno un po’ perdere quel senso di compressione e di soffocamento visivo utili a focalizzare l’attenzione sulla componente concettuale del film.
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Il Basket Gubbio ha già lo sguardo rivolto avanti SPORT
A METÀ STAGIONE IL BILANCIO DEL MOVIMENTO EUGUBINO È POSITIVO: COACH SPOGLI GUIDA UN ROSTER FATTO DI SOLI ELEMENTI DEL POSTO CHE LOTTA PER UN PIAZZAMENTO PLAY-OFF. RACCOGLIE CONSENSI IL PROGETTO SCUOLA CHE OFFRE NUOVE METODOLOGIE PER L’AVVIAMENTO ALL’ATTIVITÀ SPORTIVA
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C’è un gran fermento attorno al Basket Gubbio, specie adesso che la prima squadra è tornata a fare la voce grossa inaugurando nel migliore dei modi il 2019 grazie ai successi in sequenza su Cannara e Pallacanestro Perugia, utili per rimettersi in carreggiata dopo un dicembre nero e per tornare nel gruppo che da la caccia alla parte sinistra della classifica, quella che vale un posto play-off. Un obiettivo che coach Stefano Spogli conta di raggiungere, forte anche delle rinnovate certezze acquisite dai suoi ragazzi. “Il nostro percorso è fatto di alti e bassi, ma stiamo rispettando le attese. Con una squadra composta interamente da ragazzi del posto (l’unico fuori sede è il gualdese Monacelli, ma ormai eugubino d’adozione) ci stiamo facendo onore in un campionato di Serie D molto duro a 15 squadre dove sono inserite anche società dall’alto Lazio, cosa che comporta anche un’organizzazione importante a livello logistico. Il progetto è quello di far leva sulle risorse locali e per questo sarà fondamentale nei prossimi anni ampliare la base, pur se già oggi il settore giovanile (di cui Spogli è responsabile tecnico) conta 130 iscritti e 9 formazioni, dall’Under 18 ai Pulcini (6 anni), con un percorso di avviamento allo sport già in essere per i bambini dai 3 ai 5 anni. Abbiamo in-
tegrato gli staff con la presenza di un nutrizionista e un osteopata anche per offrire ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie uno strumento in più per la loro crescita, sportiva ma non solo”. AVVIAMENTO ALLO SPORT A riprova del grande sforzo compiuto negli ultimi tempi dalla società guidata dal presidente Massimiliano Maurizi, sempre attiva nel promuovere il basket tra le nuove generazioni, merita una menzione il Progetto Scuola curato in prima persona da Matteo Brunamonti, marchigiano trapiantato da anni per motivi familiari a Gubbio, che fa parte dello staff tecnico del settore giovanile. “Il nostro intento da un anno a questa parte è quello di far conoscere agli insegnanti di scuola elementare (che curano anche le lezioni di motoria) non solo la pallacanestro ma tante nuove metodologie per avviare i bambini alla pratica sportiva, puntando molto su aspetti come muscolarizzazione, coordinazione ed equilibrio. È un supporto che forniamo ai docenti per poter essere al passo coi tempi e favorire lo sviluppo e la propensione allo sport dei piccoli alunni. All’ultimo incontro, tenuto lo scorso 12 gennaio, erano presenti 40 insegnanti, a riprova di un seguito crescente che facilita anche lo sviluppo del progetto in tutte le scuole dei tre circoli didattici”. ROBERTO BARBACCI
IL 20 GENNAIO UN CORSO DI AUTODIFESA A MOCAIANA Un tema tanto attuale come quello della violenza sulle donne ha spinto la Polizia Penitenziaria di Perugia a promuovere un corso di autodifesa, in programma domenica 20 gennaio presso il CVA di Mocaiana a partire dalle 9,30 del mattino, alla presenza di professionisti come il maestro Roberto Carlotti (responsabile del settore “Difesa Personale” di Libertas Margot) e il maestro Marco Lalli. Patrocinato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio, realizzato in collaborazione con il SIULP della Polizia di Stato e Libertas Margot (una rete di professionisti impegnata nella lotta alla violenza), il corso tratterà un’illustrazione di tecniche di base di autodifesa offrendo a tutte le partecipanti alcuni strumenti utili per poter comprendere da vicino alcune dinamiche legate alla necessità di cercare strumenti in grado di arginare un fenomeno di cui sempre più spesso si parla in tv e sugli organi di informazione. L’iniziativa è completamente gratuita e volta a sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne.
NUMERI UTILI
Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
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Il prossimo numero sarà in distribuzione da
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO 2019
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LUNEDÌ 28 GENNAIO LA FESTA DEI LICEI SPORTIVI
A Gubbio la Festa dei Licei Sportivi dell’Umbria. Appuntamento il 28 gennaio, alle ore 10 al centro servizi Santo Spirito. L’iniziativa è del Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” con il coinvolgimento degli indirizzi Scientifico-Sportivo del Liceo “Guglielmo Marconi” di Foligno e dell’Istituto “Gandhi” di Narni. C’è il patrocinio di Regione e Comune. “Nell’anno scolastico che vede concludersi il primo quinquennio dall’istituzione di questo indirizzo a livello nazionale - spiega Maria Marinangeli, preside dell’istituto -, da Gubbio è partita l’idea di radunare gli
studenti”. È stato scelto un modello sportivo di riferimento tra i più positivi come il Sassuolo calcio: saranno presenti l’amministratore delegato Giovanni Carnevali e Stefano Sensi, centrocampista neroverde e della Nazionale. Interverranno il presidente del Consiglio Regionale, Donatella Porzi, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Antonella Iunti, il sindaco Filippo Mario Stirati, i dirigenti scolastici dei licei di Foligno e Narni. Moderatore Massimo Boccucci, esperto esterno del polo “Mazzatinti”. L’ingresso è libero.