GUBBIO www.livegubbio.it
Giovedì 2 Marzo 2017 Anno V Numero 68
quindicinale d’informazione www.15giorni.it
Foto Press News
NOMINA IN VISTA IL VESCOVO MARIO CECCOBELLI SI È SBILANCIATO: IL SUCCESSORE ARRIVERÀ PRESTO. C’È CHI PROSPETTA VERSO PASQUA. IN CURIA SI REGISTRA UN GRAN FERMENTO, CON INTERVENTI DI SISTEMAZIONE MAI VISTI PRIMA D’ORA, E POTREBBE ESSERE UN SEGNALE
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COPERTINA
Ceccobelli assicura: presto il successore
INDISCREZIONI SUI TEMPI DELLA NOMINA , CHE PER MOLTI È ATTESA VERSO PASQUA. MOBILITAZIONE IN CURIA COME SE DAL VATICANO FOSSE IN ARRIVO L’ANNUNCIO di MASSIMO BOCCUCCI
Raccontano che in Curia c’è un grande fermento con una mobilitazione senza precedenti a livello di sistemazione e organizzazione di uffici e locali. Qualcuno lo interpreta come un segnale che dal Vaticano potrebbero aver deciso e sarebbe vicino l’annuncio del nuovo vescovo. Ci ha messo la faccia Mario Ceccobelli. Si è sbilanciato pubblicamente in più occasioni, assicurando che la Diocesi avrà un successore scongiurando ogni timore di accorpamento. C’è chi si dice convinto che dal Vaticano potrebbero sciogliere la riserva attorno a Pasqua, che cade il 16 aprile. Ceccobelli di date precise non parla, pur prospettando tempi brevi. Sul prescelto la blindatura è totale: dalla Curia fanno osservare che fare previsioni è un’impresa titanica, pur se giova ricordare come nel giugno 2004 Il Messaggero anticipò largamente la nomina di Ceccobelli poi ufficializzata il 23 dicembre. Oggi le attenzioni maggiori restano sul parroco cagliese Marco Presciutti (la fonte è attendibile ma resta un’ipotesi), pure perché - stando ad alcune rivelazioni da ambienti bene informati - avrebbero rinunciato Stefano Brizi, vicario a Pesaro, e Paolo Giulietti, vescovo ausiliario a Perugia al fianco del cardinale Gualtiero Bassetti, che avrebbero manifestato la volontà di conservare i rispettivi incarichi. C’è chi aspettava il nuovo vescovo per Natale, come accadde proprio per Ceccobelli nel 2004 dopo il pensionamento di Pietro Bottaccioli. Va precisato che Bottaccioli si dimise al compimento dei 75 anni il 14 febbraio 2003 e Ceccobelli venne nominato il 23 dicembre del 2004 e dunque non subito, così come la guida pastorale dell’attuale vescovo viene considerata una garanzia senza dover necessariamente affrettare i tempi. Monsignor Ceccobelli si mostra sereno e fiducioso aspettando notizie dai palazzi vaticani. LA RIFORMA Non sembra più pesare, almeno per ora, la faccenda del riordino delle Diocesi italiane. La commissione pontificia chiamata a riorganizzare e ridurre le 226 Diocesi (fino al 2000 erano 325) ha demandato alle singole Conferenze episcopali regionali una proposta territoriale su cui discutere, senza vincolarla necessariamente al numero di abitanti. C’è una vecchia bozza di riforma, in mano a questa commissione,
che indica in 119 il numero ideale delle Diocesi in Italia e Gubbio non avrebbe probabilmente scampo se questo fosse davvero il tetto finale. Ceccobelli ha sempre respinto ogni ipotesi di accorpamento, prevedendo per la Diocesi di Sant’Ubaldo un futuro ancora autonomo. È tranquil- Mons. Mario Ceccobelli lo Ceccobelli sulle prospettive diocesane e lo sono anche larga parte dei sacerdoti che gli stanno al fianco. C’è però chi dalla Curia fa notare che le prospettive restano comunque tutte da decifrare. Si vedranno anche le mosse dopo il pensionamento del cardinale Bassetti a Perugia (compirà 75 anni il prossimo 7 aprile). Si aprirebbe a quel punto, stando a talune indiscrezioni, la ristrutturazione generale delle diocesi umbre. C’è chi in Curia prevede un taglio rispetto alle attuali sette Diocesi della regione e non esclude Gubbio da un accorpamento - o annessione - con l’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. A scanso di equivoci, si tratta solo di supposizioni raccolte. Da un lato ci sono le dichiarazioni rassicuranti di Ceccobelli (sul quale resta la prospettiva di un possibile spostamento in Curia a Perugia come stretto collaboratore di Bassetti) e dall’altro i timori che vengono dalla stessa Curia per un futuro tutto da vivere. CASO ASSISI Non è dato sapere se e come si è pronunciata sulla situazione delle Diocesi regionali la Conferenza Episcopale Umbra. Qualcosa di diverso dall’assetto attuale potrebbe essere espresso dall’Umbria: non è semplice, infatti, preservare in toto l’attuale conformazione. Ecco perché si parla spesso del caso Assisi, ovvero il piano tanto caro a Papa Francesco di trasformare la Diocesi in Delegazione Pontificia (come Loreto) sotto il diretto controllo pure economico del Vaticano, ridistribuendo i territori tra le diocesi in essere. In quel caso Gualdo Tadino e Nocera Umbra potrebbero passare con Gubbio. Ma i frati di Assisi non sarebbero favorevoli all’operazione esercitando pressioni per conservare l’autonomia. Alla resa dei conti, pare difficile che l’Umbria riesca a mantenere intatte le sue sette Diocesi.
CANTIERE Tracciata la road map per i lavori nello storico edificio, in vista anche di un evento espositivo
LOGGE DEI TIRATORI, SI AVVIA IL RESTYLING
Sopralluoghi e road map tracciata per procedere, dopo tanta attesa, al restyling delle Logge dei Tiratori. Stanno per partire i lavori che daranno nuova luce al complesso monumentale di piazza Quaranta Martiri con il coinvolgimento degli imprenditori del territorio, l’eugubino Fausto Marionni specializzato nelle ristrutturazioni di edifici storici e il gualdese Matteo Minelli di Ecosuntek uniti sotto l’ègida dell’impresa Pelucca Samuele Srl, con sede a Ponte Felcino, a cui è stato formalmente assegnato l’appalto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia dopo la valutazione delle offerte presentate. Si attiva il cantiere per intervenire in partenza nella parte inferiore, ovvero nel loggiato trecentesco che costituisce la realizzazione primaria sulla quale nel 1600 è stato aggiunto il piano superiore destinato al tiraggio della lana. L’intenzione è quella di predisporre, intanto, la grande sala che prossimamente ospiterà un evento culturale espositivo promosso dalla Fondazione bancaria. È chiaro che
l’intervento sostanziale riguarda la parte superiore seicentesca in preda al degrado e del tutto inutilizzata, visto che nella parte inferiore ci sono delle attività ed è al contempo transitata quotidianamente dalla gente. LOTTA ALL’INCURIA Il loggiato superiore è infatti sempre più sopraffatto dai piccioni, dal guano e dall’incuria, aspettando proprio i lavori di ristrutturazione che lo trasformeranno in un’ampia elegante sala per convegni e mostre con la posa di vetrate studiate appositamente. Questo prevede il progetto realizzato dalla Fondazione Carisp con le prescrizioni e autorizzazioni della Soprintendenza e del Ministero dei Beni Culturali dopo un lungo e laborioso iter. Per avviare la parte corposa dell’intervento si attende l’epilogo dei ricorsi. La vicenda delle Logge dei Tiratori si trascina ormai da anni tra i percorsi progettuali e le reazioni del comitato che fin dall’inizio si oppone alla ristrutturazione con la posa delle vetrate.
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Il muretto resta senza protezione
ATTUALITÀ
IL SINDACO HA ESCLUSO INTERVENTI TRA PREOCCUPAZIONE E RABBIA PER LA SITUAZIONE DI PERICOLO. SULLA GARA D’APPALTO ESPLETATA E POI REVOCATA CI SONO ESPOSTI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PERUGIA. CHI FA DELLA RETE DI PROTEZIONE UNA QUESTIONE DI ESTETICA E SALVAGUARDIA ARCHITETTONICA, POI TOLLERA CHE GLI ARCONI SIANO UN RISTORANTE E UN MAGAZZINO, E CHE IL CENTRO STORICO VENGA DIVORATO DA BUCHE E ASFALTO
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La messa in sicurezza del muretto di piazza Grande è una questione di civiltà, sensibilità, senso di responsabilità, coscienza. A ciascuno il suo. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha deciso di non prevedere alcun sistema di protezione. Uno scorcio da via Baldassini Non serve, gliel’ha detto per esempio l’allora soprintendente Stefano Gizzi, lo stesso che non voleva il progetto delle Logge dei Tiratori e altri interventi nei centri storici umbri coi sindaci (Stirati compreso) che come si ricorderà erano scesi sul piede di guerra. Viene da chiedersi perché una cerchia faccia le barricate contro il progetto di messa in sicurezza studiato da una commissione di esperti con il coinvolgimento della Soprintendenza. Se una decisione dovesse collegarsi all’umore popolare, allora si abbia il coraggio - almeno quello - di indire un referendum consultivo cittadino. Ci sono polemiche e pressioni politiche per lasciare le cose come stanno. L’ultima tragedia del giovane caduto nel vuoto il 30 gennaio scorso ha riaperto il caso, senza alcuna strumentalizzazione ma con realismo e preoccupazione per una reazione popolare tra dolore e rabbia. Ci sono segnalazioni alla magistratura perché verifichi il congelamento e la successiva revoca della gara d’appalto espletata e assegnata nel 2014 alla cooperativa locale Corinzi 13 che era pronta a installare la rete di protezione, e per verificare i rischi in occasione della festa dei Ceri visto l’affollamento su quel muretto. E si registrano iniziative per mettere l’amministrazione Stirati di fronte alle proprie responsabilità
data la pericolosità del muretto, compresi i rischi per chi transita nella sottostante via Baldassini. C’è voluta nel 2011 l’iniziativa dell’allora consigliere comunale Luigi Girlanda (centrodestra) per inserire almeno la segnalazione di pericolo. IL PD INCALZA “Quali sono le motivazioni che hanno portato a bloccare i lavori? Cosa intende fare il sindaco per evitare il ripetersi di spiacevolissimi eventi?”, chiede a gran voce il gruppo consiliare del Pd con Luca Barilari, Marco Cardile e Virna Venerucci in un’interrogazione a risposta scritta e verbale. Ha preso posizione anche il consigliere regionale piddino Andrea Smacchi sollecitando la ripresa del discorso bruscamente interrotto, dopo che l’allora sindaco Diego Guerrini nel 2011 e il commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro hanno avviato e completato nel 2014 un percorso tecnico-burocratico per trovare la soluzione più efficace e compatibile con il contesto storico-architettonico coinvolgendo esperti e organismi istituzionali. MEGLIO IL RISTORANTE La cerchia che, politici compresi, si è schierata contro la rete di protezione considerandola deturpante nel contesto storico-architettonico, non dice una parola sul fatto che il centro storico risulta divorato da buche asfalto e che in quello stesso blocco monumentale di assoluto pregio, luogo simbolo dell’acropoli, vi sia sotto gli Arconi della piazza pensile un magazzino abbandonato, una condizione di degrado con coperture di teli e una sorta di “ristorante” che passa da un banchetto affollato all’altro. Evidentemente è più facile chiudere un occhio e la coscienza sulle buche, l’asfalto e le popolari “magnate”.
POLITICA
ANDIRIVIENI E MANOVRE NELLA CASA DELLA SINISTRA
SI STANNO RIORGANIZZANDO I FEDELISSIMI DELL’EX SINDACO ORFEO GORACCI CON UN NUOVO CONTENITORE POLITICO DOPO L’ADESIONE AL PARTITO COMUNISTA ITALIANO. IN PRIMA LINEA C’È IL CONSIGLIERE COMUNALE PAVILIO LUPINI
I “goracciani” ci sono e battono un colpo. I fedelissimi dell’ex sindaco Goracci si stanno riorganizzando per provare a riprendersi la scena. Il primo segnale va Pavilio Lupini considerato l’adesione al Partito Comunista Italiano, come superamento della lunga e controversa fase di Rifondazione Comunista chiusa con il decennio di amministrazione della città e la retata giudiziaria del 14 febbraio 2012 con il processo in corso. Ora si aggiunge la Casa della Sinistra Eugubina, presentata l’11 febbraio scorso, che coinvolge anche gli stessi aderenti al nuovo Pci. Il capofila di questo progetto politico, nella sede di piazza 40 Martiri, è il consigliere comunale Pavilio Lupini, già assessore di Goracci dopo esserlo stato di Ubaldo Corazzi col Pds, già consigliere regionale, tornato al fianco di Goracci dopo un periodo di furibonde baruffe. Lupini guida questo processo che coinvolge lo stesso ex sindaco, sollecitato a tornare in campo ma che - stando a quanto confidano dalla Casa della Sinistra Eugubina - avrebbe almeno per ora l’intenzione di attendere gli sviluppi della sua complessa vicenda giudiziaria. I “goracciani” rilanciano segnali di vitalità e di ambizioni politiche per cercare di tornare protagonisti dopo il decennio al potere con percentuali elettorali record e dopo il punto più basso toccato nel 2014 alle ultime elezioni comunali.
INTRECCI CON IL PD In questa storia sarebbe coinvolto in qualche modo, diciamo pure di riflesso, anche il Pd. O meglio, una parte del Pd considerando che in piazza Oderisi - come a Roma e Perugia - continuano a dominare le correnti, le beghe interni, le liti e le rivendicazioni tra le accuse di poltronismo e carrierismo. Una pulce nell’orecchio l’ha messa nei giorni scorsi Il Messaggero nella sua popolare rubrica delle Foglie sulla prima pagina regionale: “Il parlamentare umbertidese Giampiero Giulietti sempre più superstar dell’Alto Tevere e ora anche dell’Eugubino: avvistato a cena con Pavilio Lupini e truppe ex Goracci”. Giulietti viene dato in quota alla corrente dei cosiddetti Giovani Turchi e sarebbe pronto a correre in proprio per le prossime elezioni regionali del 2020 come alternativa al candidato renziano che dovrebbe essere espresso dalla corrente di Gianpiero Bocci (lo stesso sottosegretario o un suo delfino, per esempio Luca Barberini). Giulietti scenderebbe in campo per le primarie e su Gubbio sarebbe pronto a fare squadra con la componente ufficiale del Pd che non si riconosce nel “bocciano” Andrea Smacchi, ma pure con la schiera degli ex piddini che sono usciti dal partito per fare la coalizione con Stirati e appunto coi “goracciani”. Questo gruppo avrebbe come banco di prova le elezioni comunali del 2019 con l’obiettivo dichiarato di mettere in un angolo l’ala di Smacchi del Pd. Prepariamoci alle più ardite manovre. M.Boc.
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ATTUALITÀ
RIFIUTI, ALESSIA TASSO SPINGE LA DIFFERENZIATA AL 60% INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE DOPO L’ATTIVAZIONE DELL’ECOCOMPATTATORE PER BOTTIGLIE DI PLASTICA
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Assessore Tasso, è appena partito il primo intervento di riciclo incentivante con l’ecocompattatore per bottiglie di plastica: cosa c’è da aspettarsi? “Il progetto Ricompattiamoci per la prima volta attribuisce un valore al rifiuto che viene conferito ed è molto innovativo per la nostra realtà. Mi aspetto un grande impatto soprattutto culturale: la crescita e il consolidamento di una coscienza ambientale”. Come procede la raccolta differenziata sul territorio? “È in atto dall’anno scorso la riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti, con lo scopo di diminuire la produzione di Rsu che ha un costo elevato per il Comune e i cittadini. Con le azioni intraprese, come l’inserimento, finalmente, della raccolta di acciaio e alluminio, il raddoppio del numero dei cittadini serviti dal porta a porta e il progetto Sagre Ecologiche abbiamo avuto un aumento della percentuale di differenziata del 4%”. Quali sono i prossimi obiettivi dell’Amministrazione Comunale? “Saremo impegnati quest’anno nel completamento della riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti: tutti i cittadini che risiedono all’interno della Variante saranno interessati dalla raccolta porta a porta: aree di via Perugina, via Beniamino Ubaldi, via Leonardo da Vinci, via Tifernate e Madonna del Ponte. Gli utenti serviti saranno 3.500, ci attendiamo di superare il 60% di differenziata”.
CONCERTO PER UN POZZO IN BURKINA FASO
L’Associazione eugubina L’Impegno Onlus, assieme all’Associazione Lavorando Insieme per la Dignità Onlus di Terni, organizza un concerto nella serata di sabato 4 marzo ale 21 presso la
Tra la raccolta differenziata e altre forme di smaltimento, i cittadini sono sempre più direttamente coinvolti: dimuinirà la tassa Alessia Tasso durante l’inaugurazione dei rifiuti? “Per diminuire i costi bisogna aumentare la raccolta differenziata, ma nel 2017 non riusciremo ancora ad apprezzare i risultati ottenuti perché le risorse risparmiate verranno reinvestite nell’ampliamento del servizio porta a porta per altri 3.500 utenti”. C’è il rischio di condizionare eccessivamente la vita dei cittadini tra adempimenti tecnici e burocratici? ”In materia di rifiuti il coinvolgimento dei cittadini è indispensabile. Differenziare correttamente deve essere un’abitudine quotidiana, un compito svolto con naturalezza e in modo spontaneo. Dobbiamo impegnarci per questo, anche perché i vantaggi che si possono ottenere da una corretta gestione sono molti”. L’adesione al nuovo gestore pubblico regionale Auri quali benefici sta portando? “All’interno dell’Autorità unica rifiuti e idrico l’obiettivo che ci siamo posti è la definizione della questione discarica, attraverso un inserimento a tutti gli effetti nel Piano Regionale dei Rifiuti, operazione per la quale stiamo lavorando da tempo”. M.Boc. Chiesa di San Giovanni per raccogliere fondi per la realizzazione di un pozzo nelle aree del Burkina Faso nelle quali opera da anni (l’ultimo viaggio s’è concluso da pochi giorni). Si esibiranno Andrea Di Mario (tromba) e Fabio Ciofini (organo).
IL CASO
Tunnel, Stirati prende tempo
IL COMUNE HA RICHIESTO TRE MILIONI ALLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO PER FINANZIARE L’OPERA. ORA IL SINDACO FRENA DOPO GLI INCONTRI CON I COMMERCIANTI di MASSIMO BOCCUCCI
Scavare un tunnel per risalire da piazza San Giovanni fin sotto il palazzo dei Consoli sembra un’impresa titanica e sta in un progetto di rilancio urbanistico al quale ha fatto muovere i primi passi il sindaco Filippo Mario Stirati scatenando un vespaio di reazioni tra forti perplessità e timori. L’acropoli come una Rocca Paolina in piccolo, per essere precisi un corridoio lungo 67 metri e largo 2,60 prevedendo la sola risalita attraverso un itinerario sotterraneo e un percorso parzialmente meccanizzato, compresa la riqualificazione di via della Repubblica. È questa l’ambiziosa operazione prospettata da Stirati con il sostegno economico essenziale della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, a cui il Comune ha richiesto tre milioni di euro nell’ambito dei fondi del triennio 2017-2019, su un investimento complessivo di quattro milioni e 360mila euro. La Giunta Stirati si impegna a reperire l’importo mancante dai bilanci comunali già duramente provati dalla voragine economica della discarica di Colognola, i debiti della società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl e i mancati introiti per oltre cinque milioni di euro delle tasse locali. CONFRONTO APERTO “Siamo pronti al confronto - spiega il sindaco - parlando con le associazioni del commercio e l’intera città. C’è la disponibilità a vedere come migliorare il progetto e accompagnarlo con scelte che rispettino il contributo di tutti. Questo corridoio punta a una valorizzazione complessiva del centro storico, indispensabile per recuperare quello stato di disagio che molte zone lamentano da anni, a cominciare da corso Garibaldi. Si tratta di una piano integrato da altre iniziative sull’arredo urbano e lo sviluppo del centro commerciale naturale”. Il piano urbanistico lanciato da Stirati richiama alla memoria un progetto dei primi anni ‘90: l’allora sindaco Paolo Barboni, che aveva come assessore al bilancio Giuseppe Biancarelli attuale presidente del consiglio comunale e uomo di punta della maggioranza, tentò invano di meccanizzare l’accesso al centro storico. Ora il sindaco davanti ai commercianti ha un po’ frenato e preso tempo.
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COMMERCIANTI PERPLESSI L’operazione promossa da Stirati fa discutere e registra diffuse critiche da parte di chi teme la paralisi della città, guardando per esempio gli effetti devastanti dell’ammodernamento di via Perugina a causa dei ritrovamenti archeologici coi lavori Via della Repubblica cominciati a metà aprile e che procedono a singhiozzo. Ma c’è soprattutto chi invita a intervenire lasciando da parte progetti faraonici per sistemare il centro storico sempre più in preda all’asfalto, le buche e il buio. Confcommercio ha preso posizione evidenziando come il tunnel non rappresenti né una necessità né un’opportunità. I DUBBI DI GAGLIARDI Per il consigliere comunale Francesco Gagliardi il corridoio è “un buco sottostrada che non può essere minimamente messo in correlazione con la Rocca Paolina e la città fortificata costruita in superficie a Perugia. Non c’è bisogno di cunicoli e moderne catacombe, ma serve un restyling dignitoso delle vie. Oltretutto a oggi vi è soltanto la certezza del finanziamento della Fondazione Carisp per realizzare il tunnel, mentre vi è assoluta incertezza sul resto dei soldi che dovrebbero servire per completare l’intervento”. L’esponente del centrodestra fa sapere che negli atti assunti si evidenza come “l’area interessata è per il 90 per cento da espropriare perché di proprietà privata, indiziata archeologicamente e ad alto rischio idrogeologico. Una manciata di metri sottoterra da espropriare ai privati, con il pericolo di crolli e sicuramente tempestata di reperti archeologici. Una trappola senza scampo. Ho scoperto che una delle principali ragioni per le quali l’amministrazione Stirati crede nel progetto è l’effetto positivo sulla salubrità della zona, basti pensare al ridotto utilizzo delle automobili e sulla salute dei suoi abitanti. Se prima ero convinto, adesso sono certo dell’inutilità dell’opera”.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Alla sig.ra Patrizia Panfili, Coordinatrice RSA dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino, e per conoscenza all’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino, Ufficio relazioni con il pubblico Gentilissima Sig.ra Panfili, dopo essere stato ricoverato presso l’RSA dall’11/01/2017 all’ 01/02/2017, del quale reparto Lei è coordinatrice, mi sento in dovere di esprimere a Lei e a tutto il personale che vi opera, nessuno escluso, il mio grazie più sentito e tutta la mia considerazione per ciò che giornalmente fate nei confronti di chi è sofferente e bisognoso di assidue cure. Ho avuto così modo di conoscere a fondo tutti gli opera-
tori dei quali ho apprezzato l’alta professionalità con la quale svolgono le loro mansioni e non solo, la loro sensibilità e la loro massima disponibilità sempre con il sorriso sulle labbra, gentilezza ed abnegazione. Sono rimasto ammirato anche per l’ordine e l’organizzazione che ovviamente contribuisce a che il lavoro delicato sia proficuo e scorra nel migliore dei modi. Nel salutarLa la prego di estendere il mio grazie più sentito a quanti operano a vario titolo con Lei e dei quali conservo un ottimo ricordo. Ancora molte grazie. PASQUALE ZULLO
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SCUOLE, VIENE DA FUORI UN TERZO DEGLI ISCRITTI
SU 386 ISCRITTI ALLE PRIME CLASSI DEL LICEO E DEL POLO TECNICO, BEN 117 NON SONO DI GUBBIO. “MAZZATINTI” E “CASSATA-GATTAPONE” DA RECORD Quasi un terzo degli iscritti alle prime classi del liceo “Giuseppe Mazzatinti” e del polo tecnico “Cassata-Gattapone” verranno da fuori Gubbio nel prossimo anno scolastico. Non ci sono precedenti di un flusso simile delle iscrizioni, con il dato che balza subito all’occhio dei 117 studenti attesi da fuori città sul totale di 386 iscritti. La maggior parte sono in arrivo da Gualdo Tadino e dal versante marchigiano. È una novità anche il fatto che risultano appena 14 i giovani che da Gubbio hanno deciso viceversa di andare fuori sede. Fanno la parte del leone i due poli cittadini con dei risvolti unici rispetto al panorama regionale e nazionale. Al polo liceale hanno arruolato 181 gli iscritti ed è record sia per le prime (l’anno scorso furono 164) che in generale per l’istituto destinato, nel saldo attivo tra entrate e uscite, a toccare la soglia di circa 810 in tutto. Maria Marinangeli, che guida da cinque anni il Liceo, ha pianificato l’attivazione di due sezioni per gli indirizzi scientifico (54 alunni), scienze umane (43) e classico (41), e una classe a testa per lo sportivo (23) e l’artistico (20).
QUASI UN PAREGGIO Al polo tecnico si sono iscritti in 205, altro primato, con 23 adesioni all’indirizzo turistico (l’anno scorso rischiò la soppressione) e 17 a ragioneria nell’Itc, 27 complessivi all’Ipsia (elettricisti e moda). Il preside David Nadery è soddisfatto del saldo in attivo, con l’istituto che si appresta a sfiorare globalmente quota 1.100 studenti, puntando a varare due sezioni per l’indirizzo informatico, oltre alla conferma del biologico che è capofila con 53 iscritti, e una per ciascuno degli altri nove indirizzi. Il “Mazzatinti” ottiene un risultato ancor più significativo perché la prima volta quasi pareggia il conto con il “CassataGattapone” degli iscritti eugubini (rispettivamente 130 e 138). I dati di quest’anno sorprendono anche perché la popolazione scolastica delle terze medie è calata, toccando il punto più basso (282): questo dato preoccupava non poco in partenza i due dirigenti scolastici. Nel plesso del ”Gattapone”, in via Paruccini, ci sono 320 studenti tra Itc e Ipsia con diversi spazi riconvertiti in laboratori, riproponendosi la questione se per una struttura così grande non si possa ripensare l’intera articolazione delle scuole eugubine verificando la possibilità di un accorpamento proprio in quello stabile dei cinque indirizzi liceali. R.Bar.
EDITORIA Iniziativa editoiale de Il Timone con i contributi di Girlanda, Marinangeli e don Crescimanno
DIZIONARIO ELEMENTARE DEL PENSIERO PERICOLOSO
In uscita la prestigiosa opera editoriale che ha visto la partecipazione di alcuni nomi legati a Gubbio, dal nostro collaboratore Luigi Girlanda a Maria Marinangeli, preside del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”, e don Claudio Crescimanno, sacerdote e teologo per diversi anni parroco a Cantiano. Si tratta del “Dizionario elementare del pensiero pericoloso”, edito da Il Timone e curato da Giampaolo Barra, Mario Arturo Iannaccone e Marco Respinti. È un volume di oltre 600 pagine, suddiviso in 200 voci e scritto coralmente da oltre 30 autori che a vario titolo si occupano di teologia, filosofia, apologetica e sociologia. Si tratta di un utile dizionario che vuole aiutare a discernere, in una prospettiva di fede, gli “errori” e le storture rispetto alla dottrina cattolica, di alcuni autori e protagonisti del panorama
culturale occidentale, spesso apprezzati anche in ambito cattolico senza una doverosa valutazione critica del loro pensiero. Il libro affronta per lo più la vita, l’opera e il pensiero di personaggi quali Marx, Freud e Nietzsche, ma anche Maritain o don Milani. Proprio la presenza di tante e diverse voci, pone l’opera in un’ottica nuova: la caratteristica saliente, infatti, non è quella della narrazione ma quella di servire la Verità senza riguardi ai dettami del politicamente corretto e senza, per così dire, peli sulla lingua. Le voci non hanno alcuna pretesa di essere esaustive, ma di fornire alcune informazioni di base in merito agli autori trattati, illustrando in modo particolare gli aspetti del loro pensiero intellettualmente e dottrinalmente più pericolosi e proponendone un’analisi critica.
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LA STORIA
I sapori della nostra terra in un ristorante a Milano
LE FAMIGLIE EUGUBINE DI UMBERTO BEDINI, GIANFRANCO FIORUCCI E CLAUDIO SMACCHI HANNO APERTO “IL CANTICO DEI SAPORI” NEL CAPOLUOGO LOMBARDO NELLA ZONA DI PORTA ROMANA IN VIA FRIULI 78 Si chiama “Il Cantico dei Sapori” ed è un ristorante speciale perché porta a Milano l’impronta della cucina umbra grazie all’iniziativa di tre famiglie eugubine. Nella zona di Porta Romana, in via Friuli 78, manco a farlo apposta vicino a viale Umbria e via Perugino, c’è questo locale esclusivo aperto dalla società BSF Ristorazione, che racchiude le iniziali della proprietà composta al 50% dalla famiglia Umberto Bedini, manager aziendale di lungo corso, imprenditore ed ex presidente del Gubbio calcio, e al 50% dalle famiglie Gianfranco Fiorucci e Claudio Smacchi. Dietro questa operazione c’è un piano di sviluppo che prevede altre aperture nei prossimi anni in altre città italiane. Il locale ha 26 posti, si presenta molto caldo, accogliente e familiare con la cucina totalmente a vista. Da giugno verrà attivato uno spazio all’esterno per altre 14 persone. Il target dei clienti è medio-alto: si rivolge al mon-
do dell’imprenditoria industriale e commerciale, della televisione e la stampa, della moda, sport e spettacolo, del food, della giustizia, medicina, banche e del professionismo tecnico e manageriale. La cucina è rigorosamente umbra e molto semplice che propone solo prodotti di alta qualità rigorosamente della nostra regione, così come lo sono i cuochi, i camerieri e il management. Lo sono anche l’architetto, il designer e i vari artisti delle opere d’arte, pezzi unici che arredano il locale. L’insegna è costituita dall’immagine dell’Umbria stilizzata che rappresenta anche il profilo dell’uomo umbro antico e all’interno sono riportate alcune frasi riprese dalle Tavole Eugubine. Si avvale della collaborazione dell’associazione degli Umbri/Marchigiani a Milano. Significativa la presenza sul web sul sito www.ilcanticodeisapori.com, su Facebook e Instagram. È previsto l’approdo su TripAdvisor e TheFork. R.Bar.
MARIA GALLO MENEGHELLO, VOCE E IMMAGINE DEL BEL CANTO
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Aveva una gran bella voce Maria Gallo Meneghello. E aveva stile, personalità, temperamento. In tanti hanno avuto il privilegio di conoscerla e di apprezzarne le qualità. La sua immagine trova posto all’ingresso del Teatro Comunale e la ricorda nel modo migliore. La foto del soprano, scattata nel 1950 nello Studio Malandrino di Roma, è stata donata dai familiari ed esposta con una cerimonia il 17 febbraio scorso, presenti le figlie Luciana e Katia con il sindaco Filippo Mario Stirati che
in una occasione l’accompagnò al pianoforte. Ha vissuto a Gubbio dopo essere nata a Castellammare di Stabia nel 1921. Ha lasciato la carriera a meta degli anni ’50 per dedicarsi alla famiglia e impartire lezioni private. Alla fine degli anni ‘70 è stata invitata ad assumere la direzione artistica della corale “Giuseppe Verdi”, dedicandosi alla selezione e all’educazione delle voci, proseguendo la collaborazione fino alla meta degli anni ‘90.
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RICOMPATTIAMOCI! Primo progetto di riciclo incentivante a Gubbio
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COS’È L’ECOCOMPATTATORE? È una macchina dove il cittadino può conferire bottiglie di plastica usate, dotata di un sistema in grado di ridurne il volume e in grado di rilasciare uno scontrino che attesta i conferimenti effettuati e che sarà possibile spendere presso gli esercizi commerciali convenzionati.
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PERCHÈ USARLO?
di LUIGI GIRLANDA
UN’IMPOSTURA RELIGIOSA CHE CANCELLA IL VANGELO E IL CATECHISMO
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Quale sarà il futuro della Chiesa cattolica e, di conseguenza, quello del mondo in generale? Al di là dell’affascinante, e spesso inquietante, universo delle profezie ufficialmente riconosciute, e di cui abbiamo avuto modo di occuparci più volte in queste nostre riflessioni, molti dimenticano che esiste una prospettiva ufficiale della Chiesa, codificata addirittura nella Bibbia, perfino nelle parole stesse di Gesù, nel Catechismo e nel magistero perenne dei papi. La “dimenticanza” è dovuta al fatto che oggi non ne parla più nessuno, anche perché la verità cattolica sulla “fine dei tempi” contrasta in modo radicale l’ottimismo imperante che spinge i pastori a parlare in modo sempre entusiastico delle magnifiche sorti (e progressive) producendo un cattolicesimo annacquato, tutto ecumenico e dialogante con il mondo, nell’illusoria speranza di sanare qualunque contrasto. Ma la dottrina cattolica autentica, dipinge uno scenario ben diverso. Basta leggere il Catechismo della Chiesa cattolica che, al numero 675, così spiega: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità”. Il cammino storico della Chiesa, quindi, non avrà come approdo finale una pacifica convivenza tra i fedeli di Cristo e il mondo, quanto piuttosto una drammatica ultima lotta, fatta di persecuzione e ripudio della verità rivelata da Cristo. Il tutto sotto forma, parole del Catechismo, di una “impostura religiosa”, cioè di una falsa religione che, tradendo Cristo, proporrà un cattolicesimo alternativo e accomodante, in linea con le idee del mondo. È questo il vero significato dell’inquietante espressione con cui la Bibbia indica il misterioso personaggio che sarà a capo di questa impostura: l’anticristo. Che l’ultima persecuzione avrà connotati “religiosi” lo ha detto chiaramente anche Gesù: “verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio” (Vangelo di Giovanni: 16, 1). I discepoli che vorranno rimanere fedeli alla verità rivelata da Cristo, saranno perseguitati e uccisi proprio da coloro che, seguaci dell’anticristo, crederanno di
LA ROCCA
compiere, con il loro crimine, un’opera di culto, una specie di ultimo tributo di sangue per poter finalmente realizzare la religione dell’uomo, senza divisioni e contrasti. Gesù Cristo ha messo in guardia i suoi fedeli dal cedere a questo falso messianismo e lo ha fatto proprio in risposta a una loro domanda sulla fine dei tempi e sul suo ritorno glorioso. Ecco le testuali parole tratte dal Vangelo di Matteo: “Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. (…) Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. (…) Vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. (…) Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto” (cap. 24). Sono parole testuali di Cristo, oggi drammaticamente censurate fino al punto che il nuovo capo dei Gesuiti se ne è uscito, senza avere il minimo fastidio ecclesiale, con un’affermazione agghiacciante ed eretica circa la necessità di reinterpretare lo stesso Gesù, per sapere cosa ha detto davvero visto che “nella sua epoca nessuno aveva un registratore”. Inoltre è cominciata la persecuzione di numerosi sacerdoti (e perfino di interi ordini religiosi) che rimangono fedeli alla dottrina cattolica. Mandati via dalle loro diocesi, lasciati senza stipendio e senza incarichi. Una situazione drammatica che ha spinto alcune associazioni a prendere provvedimenti con la raccolta di fondi per sostenere i numerosi sacerdoti ridotti in questo stato. Nessuno ovviamente può sapere se ciò che ha annunciato Cristo e che insegna il Catechismo riguardi i nostri giorni. Certo è che la grande “impostura religiosa” sembra drammaticamente alle porte.
EDITORIA “Nel segno dei padri” è il libro del direttore di Trg che riapre la pagina dell’eccidio dei 40 Martiri
MARINELLI RACCONTA GUGLIELMINA E PETER
Una storia nata da un dramma e trasformata nel tempo in amicizia epistolare, andata avanti fino al 2012 quando Guglielmina Roncigli è stata stroncata dal male. Questa vicenda umana contiene in sé un messaggio universale. Ovunque un conflitto lascia ferite e macerie: oggi più che mai c’è bisogno di un esempio come quello di Peter e Guglielmina, che hanno avuto forza, tenacia e capacità di guardare oltre il muro che porta i segni dell’eccidio dei 40 Martiri. Le tracce del loro percorso, “Nel segno dei padri” come s’intitola il libro di Giacomo Marinelli Andreoli, potrebbero guidare nelle infinite incertezze del presente. In 192 pagine per la Marsilio Editori (nelle librerie al prezzo di copertina di 16,50 euro) viene raccontata la storia di Guglielmina, figlia di Vittorio Roncigli, uno dei quaranta civili fucilati nella rappresaglia che la Wehrmacht mise in atto a Gubbio il 22 giugno 1944, dopo l’uccisio-
ne di un ufficiale medico tedesco, Kurt Staudacher, da parte di un gruppo di giovani armati dal Gap locale, e di un rapporto speciale con Peter Staudacher, figlio di Kurt. L’eccidio dei 40 Martiri viene considerato il fatto di sangue più grave e drammatico dell’intero periodo dell’occupazione nazista in Umbria. Guglielmina Roncigli e Peter Staudacher si incontrano, per caso, quasi settant’anni dopo. Si riconoscono e si parlano, poi si scrivono per otto lunghi anni. Niente di quanto è successo può e deve ricadere sui figli, ma Guglielmina e Peter capiscono che l’incontro, per quanto fortuito, ha lasciato la responsabilità di raccontare, capire, comprendere, perdonare, riconciliare. “Siamo come due bambini persi, diventati vecchi - si scrivono - che si incontrano dopo una vita passata separatamente, per riconciliarsi. Anche se non abbiamo commesso nulla che meriti una riconciliazione”.
ARBITRI, SEZIONE IN CRESCITA: 23 NUOVI ISCRITTI
La sezione “Carlo Angeletti” continua a crescere. regionale (come designatore) presieduto dall’euLo testimonia l’adesione di 23 giovani ai nuovi gubino Luca Fiorucci. corsi per arbitri. Si tratta di un risultato importanGUIDA AL LICEO Di arbitri si parlerà al liceo. “Gli te, maturato attraverso un’attività di promozione arbitri visti da vicino tra il ruolo che rappresentano dell’attività arbitrale che vede Gubbio ai massimi e il senso di responsabilità”: è il tema dell’incontro livelli ormai da anni. La sezione conta oggi 109 tescon l’arbitro internazionale Marco Guida di Torre Esami in sezione serati ed è un tetto record per la soddisfazione del Annunziata e gli studenti dell’indirizzo Sportivo del presidente Andrea Pannacci. Fa da riferimento con innegabile polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” in programma il 2 marzo orgoglio la punta di diamante del movimento arbitrale Matalle ore 11.30 presso l’aula magna del plesso di via dell’Arboteo Passeri, guardalinee internazionale stabilmente utilizzato reto. Interverranno, con Guida, il guardalinee internazionale in Serie A e sempre più spesso impegnato anche all’estero. eugubino Matteo Passeri, il presidente della sezione Andrea Passeri s’inserisce nel solco di una tradizione familiare, ricorPannacci, il presidente del comitato regionale umbro degli ardando l’indimenticabile padre Elvio arrivato anche lui in Serie bitri Luca Fiorucci, l’assessore allo Sport Gabriele Damiani. InA, e della sezione ripensando a Massimiliano Grilli (è stato trodurrà l’incontro il dirigente scolastico, Maria Marinangeli. internazionale) e Massimiliano Rosi attualmente nel comitato R.Bar.
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IL RICORDO
L’avvocato Nicola Aiolà, già consigliere comunale di centrodestra, è stato nominato Garante degli studenti della lingua e cultura italiana all’Università per Stranieri di Perugia per il triennio 20172020. Si tratta dell’organo di garanzia e tutela degli studenti, nominato dal consiglio di amministrazione dell’ateneo, che opera d’ufficio o su istanza degli stessi studenti. La nomina è stata formalizzata dal rettore dell’ateneo perugino, professor Giovanni Paciullo.
È stato sempre innamorato della sua Gubbio, fino all’ultimo. Fino a quando il 17 febbraio è morto a Lione. Carlo Ceccacci era nato nel 1933 e con le origini aveva sempre mantenuto un legame fortissimo, conservando familiari ed amici. Viene ricordato come un personaggio eclettico: lascia come testimonianza di sé anche il libro “Le isole gemelle. Gubbio-Corsica cuginanze d’altri tempi”, edito da Edimond. Le sue radici a Casamorcia e il cammino del padre Ubaldo detto “Merillo” ad Audun Le Tiche, nella Mosella, per poi crescere in via Dante affidato alla famiglia Ramacci. Carlo ha fatto la propria strada, ha avuto tre figli (Alvaro, Furio e Maria Gabriella) conservando tutto l’amore per la sua terra d’origine.
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075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
CARLO CECCACCI, IN FRANCIA IL SUO CUORE BATTEVA PER GUBBIO
LORIS GHIGI È IL NUOVO PRESIDENTE
AVIS, MANCA IL SANGUE MA PER DONARE C’E’ LA FILA
C’è bisogno di sangue. Lo sentiamo ripetere con appelli costanti, comprese le campagne di sensibilizzazione dell’Avis per favorire l’incremento delle donazioni di fronte alle crescenti esigenze. Ci sono però anche problemi per espletare la donazione al centro di raccolta dell’ospedale di Branca. Si arriva a fare la fila con tempi complessivi, tra l’attesa e tutto il resto, che possono superare le due ore. Si registrano lamentele perché a Branca gli spazi sono angusti e scomodi: la sala di attesa esterna e il punto di raccolta sono ai lati del corridoio centrale che porta verso la radiologia; la sala per la donazione ha poche postazioni; lo spazio per la colazione è attiguo alla sala per la donazione che deve essere attraversata. Gli spazi sono troppi ristretti e le operazioni vanno a rilento per la carenza di personale, aggiungendo l’iter burocratico per l’accesso alla donazione con la compilazione di un questionario... enciclopedico. Sicuramente la strutturazione del servizio non incoraggia le donazioni, tanto che ci sono situazioni durante la mattinata in cui i volontari desistono e se ne vanno. GHIGI NUOVO PRESIDENTE Della questione ha già detto di volersi far carico il nuovo consiglio che ha eletto presidente Loris Ghigi. Con lui anche Giorgio Meniconi (vice presidente), Giovanni Rossi (vice presidente), Giacomo Castellani (vice presidente), Sergio Tardetti (segretario) e Sauro Fiorucci (tesoriere).
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