15 Giorni - Numero 69 - 18 Marzo 2017 by VivoGubbio

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Sabato 18 Marzo 2017 Anno V Numero 69

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

ENRICO & CINZIA SFIDE OLTRE I LIMITI

DUE STORIE SORPRENDENTI: LUI È ANDATO SULLA CORDIGLIERA DELLE ANDE NEI LUOGHI DEL DISASTRO AEREO CHE COINVOLSE UNA SQUADRA URUGUAIANA DI RUGBY. LEI È UN’IMPIEGATA A SCUOLA DIVENTATA MENTAL COACH SUBITO DOPO AVER PARTECIPATO ALLA MARATONA DI NEW YORK PER AIUTARE GLI ALTRI A SUPERARE LE DIFFICOLTÀ

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Marzo

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Marzo

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COPERTINA

Arrampicato sulle Ande per ricordare un miracolo ENRICO MISCHIANTI PROTAGONISTA DI UN’ESPERIENZA INCREDIBILE A 4.000 METRI DOVE SI SCHIANTÒ UN’AEREO NEL 1972 CON UNA SQUADRA DI RUGBY A BORDO. VI FURONO 16 SOPRAVVISSUTI. OGGI QUEI LUOGHI SONO MÈTA DI UN PELLEGRINAGGIO CORAGGIOSO DI TANTI APPASSIONATI di MASSIMO BOCCUCCI

Ci vuole coraggio ad arrampicarsi fin lassù, a quattromila metri, cavalcando su stradine strettissime tra i dirupi. Ci vogliono motivazioni forti e le ha trovate Enrico Mischianti che ha deciso di percorrere la via della Enrico durante il viaggio Cordigliera delle Ande nel ricordo di una tragedia, il 13 ottobre 1972, dove per uno schianto aereo persero la vita 29 persone di una squadra uruguaiana di rugby, mentre 16 si salvarono cibandosi dei resti umani e ritrovati dopo 72 giorni. Questa storia è conosciuta come il disastro aereo delle Ande, i sopravvissuti vennero impropriamente chiamati “cannibali” (in realtà è giusto dire antropofagi) e il luogo dove ci sono ancora i resti della tragedia viene ricordato come la Valle delle Lacrime al confine tra l’Argentina e il Cile. Enrico, 52 anni, steward con l’Alitalia e agente di calciatori, ha trascorso una settimana, il mese scorso, dalle fortissime emozioni. Lo deve al fatto di aver conosciuto, a Buenos Aires, lo scrittore Ariel Osvaldo Torres che ha raccontato di posti speciali come le Ande dove cavalcare lascia il segno nell’anima. “Sono rimasto colpito e ho deciso di fare un’esperienza unica nel suo genere. Sono il secondo italiano, dopo un bresciano, ad aver raggiunto la Valle delle Lacrime che è mèta di pellegrinaggio ogni anno da tutto il mondo. Ho portato orgogliosamente con me la bandiera italiana e la maglia del Rugby Gubbio che mi ha dato Giampaolo Grassellini”, racconta Mischianti senza nascondere le sensazioni e le paure. Nel suo racconto non tralascia i particolari: “Avevo visto il film ‘AliveSopravvissuti’ ispirato alla tragedia delle Ande e pur immaginando a cosa sarei andato incontro, ho sentito che volevo visitare quei luoghi. Eravamo in 12, più le guide, e compreso uno dei sopravvissuti. Mi ha colpito particolarmente quanto sono Enrico osserva i resti riusciti a fare quelli che si sono salvati e soprattutto due di loro che hanno scalato solo con le mani una parete di un migliaio di metri, andando oltre quota 4.600, per chiedere e trovare aiuto. Solo così si sono salvati, altrimenti sarebbero morti tutti. Con il cavallo, uno dietro l’altro, abbiamo percorso 22 chilometri in 4 giorni attraversando stradine di breccia strettissime e ripidissime che davano su precipizi di centinaia di metri. Ho avuto paura e al ritorno ho preferito fare 7 chilometri a piedi, con altri tre del gruppo,

vedendo dei tratti a scendere con una pendenza incredibile. Una volta partiti indietro non si torna. È stata durissima. È stata un’occasione particolare per il 45° anniversario e vorrei tornare per il cinquantesimo, magari con qualche aggiustamento per soffriI compagni di scalata verso la Valle delle Lacrime re meno”. Lavora da vent’anni con l’Alitalia e conta 800 ore di volo l’anno avendo girato il mondo in lungo e in largo. Ma questa esperienza per Enrico le supera tutte. “Non potrò mai dimenticare - ricorda - la mia guida Juan, capo della Valle Verde Expediciones, con la storia di quel disastro e l’istinto di sopravvivenza che ha consegnato una vicenda incredibile fatta di dolore e speranza. In quella valle ci sono i resti della tragedia, dai pezzi dell’aereo alle croci e perfino gli scarpini dei rugbisti rimasti uccisi nello schianto”. Il volo numero 571, decollato la mattina del 12 ottobre 1972 dall’aeroporto “Carrasco” di Montevideo, in Uruguay, diretto all’aeroporto di Pudahuel (oggi Comodoro Arturo Merino Benítez) a Santiago del Cile, con a bordo la squadra di rugby degli Old Christians Club del Collegio Universitario “Stella Maris” di Montevideo, compresi parenti e amici, diretta al di là della Cordigliera delle Ande per giocare una partita, ha incrociato l’indomani la sorte più avversa. Per Enrico vedere quei luoghi è Un rottame dell’aereo stato alla fine un inno alla vita.

Diventa Mental Coach per aiutare gli altri

COPERTINA

CINZIA BELLUCCI HA SUPERATO PROBLEMI DI SALUTE E FAMILIARI RIMETTENDOSI IN GIOCO. CON LA NUOVA ESPERIENZA È AL SERVIZIO DI QUANTI VOGLIONO SUPERARE CERTI MOMENTI DIFFICILI CHE HA AVUTO ANCHE LEI

La sua vita di tutti i giorni è la scuola, come impiegata statale al polo scolastico gualdese “Raffaele Casimiri”, ma Cinzia Bellucci ha preso anche un’altra strada. La partecipazione alla Maratona di New York le ha aperto un mondo nuovo con l’acquisizione del titolo di mental coach. Lei ha 41 anni e un passato a Miss Mamma Italiana, quando nel 2005 vinse una fascia nazionale, poi la decisione di sfidare se stessa partecipando alla maratona più famosa del mondo riuscendo a coprire il percorso di 42,195 chilometri in un tempo di 4 ore 56 minuti e 55 secondi. È stata la prova decisiva che ha dovuto superare, con al fianco per gli allenamenti l’indimenticato maratoneta Orlando Pizzolato, già vincitore di due edizioni della Maratona di New York, per essere ammessa al Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni di Roberto Cerè conseguendo il diploma di Real Result Coach. “Ho affrontato una doppia sfida Cinzia e Orlando Pizzolato - racconta Cinzia Bellucci -, aver

corso nonostante una serie di problemi fisici importanti alla colonna vertebrale e per lasciarmi alle spalle una pielonefrite acuta con inizio di setticemia che mi ha visto lottare tra la vita e la morte con una lunga degenza. L’obiettivo è motivare le persone per ricominciare. Ognuno può cominciare da un punto zero e mettersi in discussione per un cambiamento importante nella propria vita che non sia illusione. Io stessa sono entrata al Master dopo aver superato problemi personali e familiari”. Per essere ammessa al Master ha superato un test d’ingresso fra 900 partecipanti, di cui un terzo iscritte alla sezione strategie per coach con sede a Montecarlo. Presso la sala dei Principi al Grimaldi Forum, Cinzia Bellucci ha ritirato il suo diploma, L’iter di studi con tirocinio si è snodato tra una parte teorica basata sullo studio, on line e in aula, e prove pratiche, dal campo di sopravvivenza in un bosco per sette giorni, il peso forma, scrivere un libro e correre la maratona. Tutto questo le ha ridato motivazioni, slancio e convinzioni. M.Boc.

POLITICA

PEZZI DELLA MAGGIORANZA RIENTRANO CON IL PD

SORPRESE DAL TESSERAMENTO ASPETTANDO IL CONGRESSO: CI SONO ESPONENTI DI LIBERI E DEMOCRATICI CHE SONO TORNATI DAL LORO VECCHIO PARTITO. SMACCHI PRONTO A PIAZZARE UN PROPRIO SEGRETARIO Il Partito Democratico si riorganizza. Le grandi manovre sono partite. Si è concluso il tesseramento e si profila la resa dei conti tra le correnti piddine, con il gruppo del consigliere regionale Andrea Smacchi deciso a prendere in mano le Andrea Smacchi sorti del partito piazzando un proprio segretario al posto di Oriella Passeri, la cui uscita di scena è segnata ormai da tempo tanto che lei stessa a un certo punto si è chiamata fuori annunciando le dimissioni. Smacchi punta su un asse con il giovane consigliere comunale Luca Barilari, e dunque con l’ala riconducibile a Gianni Pecci, per aprire una nuova stagione politica con la volontà dichiarata di riprendere il governo della città nel 2019 e garantirsi l’anno dopo per sé un posto da assessore esterno nella Giunta Regionale del dopo-Marini. Le strategie vanno tutte in questa direzione e passano necessariamente per la segreteria del partito che Smacchi intende avere a tutti i costi cercando il più ampio consenso possibile in un partito dilaniato come sempre dagli appettiti personali, il poltronismo, le divisioni e la gestione del potere. LIBERI E DEMOCRATICI C’è una sorpresa dal tesseramento perché, stando alle indiscrezioni filtrate dall’interno del Pd, sono rientrati alla base alcuni esponenti del movimento Liberi e Democratici costituito nel 2014 e determinante per far vincere alle elezioni comunali il sindaco Filippo Mario Stirati. Per ora sono

soggetti non di prima fila ma comunque legati a quella lista civica e che nel 2014 avevano abbandonato il Pd. Per essere chiari, non figurano il segretario del movimento Claudio Tasso (ex uomo di punta e tesoriere del Pd) né il presidente del Luca Barilari Consiglio Comunale, Giuseppe Biancarelli. Si tratta di persone che hanno sentito forte il richiamo della foresta e viene interpretato, all’interno del Pd, come un segnale di riaggregazione che guarda alle prossime elezioni comunali. IL FUTURO DI STIRATI Se il sindaco Stirati dovesse perdere dei pezzi della sua maggioranza (tutta da vedere per esempio anche la prospettiva dell’altra lista civica Scelgo Gubbio, mentre Psi e Sel vengono considerati almeno per ora forze di terza fila senza molto peso), è chiaro che il futuro sarebbe tutto da decifrare e pieno di grosse incognite. C’è chi ipotizza un ritorno di Stirati nel Pd come candidato nel 2020 al Consiglio Regionale. Questo scenario aprirebbe giochi del tutto nuovi e inediti per le elezioni comunali del 2019 dove potrebbe riproporsi un duello tra il Pd di Smacchi e un’altra coalizione di sinistra con eventuali nuovi fuoriusciti del Pd e i “goracciani” della Casa della Sinistra Eugubina. Il Movimento 5 Stelle farebbe da terzo comodo erodendo voti in libera uscita destinati a diventare l’ago della bilancia pur senza possibilità di affermazione visti i dati elettorali al di sotto della media regionale e nazionale. M.Boc.

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IL CASO

San Pietro, soldi a palate per salvare il parcheggio SERVONO INGENTI RISORSE ECONOMICHE PER ULTIMARE LA STRUTTURA DI VIA FONTE AVELLANA DOPO TUTTE LE SPESE DI QUESTI ANNI. INDAGANO SUL CASO MAGISTRATURA E CORTE DEI CONTI. PARTONO DA LONTANO GLI INVESTIMENTI AVVIATI DALL’EX SINDACO ORFEO GORACCI di ROBERTO BARBACCI

Il parcheggio multipiano di via Fonte annunciate e perseguite del Puc di San PieAvellana sta assorbendo soldi a palate. tro, con il parcheggio multipiano in via di Servono risorse economiche ingenti per Fonte Avellana il cui iter progettuale risale completarlo e ci sono tutte le spese pauroal 2003 e la gara d’appalto per la realizsamente assorbite negli anni per le trasforzazione al 2007, e quello dell’ex ospedale mazioni e il lodo arbitrale con la San Piedi piazza Quaranta Martiri che mentre si tro Project Financing Srl. Ci sono fascicoli apriva il nuovo nosocomio a Branca (maraperti alla Procura della Repubblica di Pezo 2008) ancora doveva conoscere il suo rugia e alla Corte dei Conti dell’Umbria per destino. fare chiarezza e stabilire una volta per tutFALLIMENTO PUC Nella primavera 2010, te come sono andate esattamente le cose alla vigilia delle elezioni regionali che L’interno del parcheggio di San Pietro per quest’opera pubblica controversa, diavrebbero portato Goracci in Regione lascussa e soprattutto dispendiosa. Tre sindaci (Goracci, Guerrisciando con un anno di anticipo l’incarico di sindaco nelle mani ni, Stirati) e un commissario (D’Alessandro) hanno gestito una di Cristina Ercoli, era stata annunciata l’apertura del parchegfaccenda dai lati oscuri e di sicuro costata ai cittadini un sacco gio multipiano entro l’estate di quello stesso anno. Accadde in di soldi. La storia è cominciata nel 2003 con l’idea progettuale, una conferenza stampa proprio davanti al parcheggio, allestita si è materializzata nel 2007 con la gara d’appalto per l’affidaalla presenza della San Pietro Financing Srl per tranquillizzare mento dei lavori a un’associazione temporanea d’imprese losulle indiscrezioni di stampa che davano l’opera pubblica bloccali ed è proseguita con le trasformazioni, l’allungamento dei cata per la crisi delle aziende impegnate nell’appalto. Goracci tempi e la dilatazione a dismisura dei costi. Tutto è partito con tranquillizzò tutti annunciando, appunto, l’apertura in estaOrfeo Goracci. te del parcheggio anche solo parziale mentre i costi stavano IL PASSATO RITORNA La cronaca (giudiziaria) ha già detto già lievitando a dismisura. Si sa come sono andati i fatti e che molto dell’impronta decennale di Goracci, a distanza di 5 anni quelle indiscrezioni giornalistiche erano fondate e reali. Negli dall’arresto nell’ambito dell’inchiesta Trust sui presunti scanultimi anni, da Guerrini a Stirati, il parcheggio ha continuato dali e sul presunto sistema di potere messo in piedi, e aspetad assorbire denaro dalle asfittiche casse comunali, compreso tando l’esito di un processo lungo e tortuoso con l’ombra della il discusso lodo arbitrale che l’attuale Giunta e maggioranza prescrizione. L’eredità amministrativa sta raccolta nella sigla hanno perfezionato, consegnando circa 1,5 milioni di euro alla Puc, ovvero Piano urbano comunale. Sotto gli occhi di tutti San Pietro Financing Srl per avere il complesso e tutta l’operasono inequivocabilmente rimaste le operazioni trionfalmente zione.

VIABILITÀ Residenti e commercianti scettici sulle novità del nuovo piano, affidato a un’azienda di Bologna

RIVOLUZIONE DEL TRAFFICO, PREOCCUPAZIONI E LAMENTELE

È attesa la rivoluzione del traffico. Sta nel cosiddetto Pums, ovvero il Piano urbano della mobilità sostenibile, entrato nella fase partecipativa. Ci sta lavorando la Siplan di Bologna, che si è aggiudicata la gara d’appalto, e il metodo riporta alla memoria un analogo tentativo fatto, in verità senza grossi risultaVeduta di Gubbio ti, nella prima metà degli anni ‘90 dall’allora sindaco Paolo Barboni. “Occorre un riassetto della circolazione, tanto in centro quanto nell’immediata periferia e nelle frazioni più popolose”, sostiene il sindaco Filippo Mario Stirati che annuncia l’installazione a breve della videosorveglianza alle porte d’accesso collegata alla polizia municipale, con un investimento di 150mila euro e attesi ricavi dalle multe. “La zona a traffico limitato sarà fatta rispettare - osserva Stirati - ma si andrà incontro alle esigenze di commercianti, turisti e residenti. I divieti riguarderanno giorni festivi e fasce orarie

specifiche”. Girano però commenti preoccupati tra la carenza di parcheggi liberi e i commercianti che denunciano la desertificazione del centro. Per Stirati “il parcheggio multipiano da cento posti aperto di recente a San Pietro consentirà di snellire gli accessi”. Sono previste ulteriori aree di sosta per i residenVia Leonardo da Vinci ti tra l’ex seminario a San Martino (pur se per metà si allaga quando piove), il teatro romano e la funivia. Con diffuse perplessità si va verso l’istituzione del senso unico tra via Leonardo da Vinci e via Tifernate, mentre si prefigurano aree pedonali nelle piazze San Giovanni e Oderisi, nelle vie Massarelli, Gioia, Beni, Cristini, Cantalmaggi, Domeniconi, Bartocci, Piccotti, Franciarini, Marioni, Ranghiasci, Cleofe Borromei, Lazzarelli, del Loggione, Capitano del Popolo e Galeotti, oltre che in largo Domeniconi e largo Lando. R.Bar.

ATTUALITÀ

Il Comune cerca soldi, aumenta la tassa sui rifiuti PER IL 2017 LA TARI SALE DEL 2,6% PER LE FAMIGLIE E DEL 3,5% PER LE ATTIVITÀ EXTRA-DOMESTICHE. CONFERMATE LE ALIQUOTE MASSIME PER ADDIZIONALE IRPEF, IMU E TARI. PRONTA AD ESSERE ALLARGATA LA RACCOLTA PORTA A PORTA. RESTA IL GIALLO DEI CINQUE MILIONI DI TRIBUTI LOCALI NON RISCOSSI

A palazzo Pretorio vanno orgogliosi di non aver DISPERATO BISOGNO Il Comune ha un diaumentato per questo 2017 l’addizionale Irpef, sperato bisogno di soldi sia per gestire il serImu e Tari, ma non avrebbero potuto farlo esvizio dello smaltimento della nettezza urbana sendo già da tre anni ai massimi consentiti dalla che per fronteggiare i buchi di bilancio dettati legge. Hanno invece aumentato la Tari del 2,6% dalle situazioni debitorie, tra il Puc di San Pieper le famiglie e del 3,5% per le attività extra-dotro e la società partecipata Gubbio Cultura e mestiche con il costo del servizio della raccolta Multiservizi Srl. L’aumento della Tari, con sgradei rifiuti solidi urbani che passa da 3.916.000 vi graduati per le categorie ricettive vedi bar, euro a 4.045.000. Le tasse comunali rendono alberghi e ristoranti alle prese con il calo del Rifiuti, tema sempre caldo ancor più pesante la situazione in un quadro flussi turistici (questi sconti determinano l’audi crisi economica locale devastante e con un tessuto produttivo mento del 3,5% per le attività extra-domestiche), contribuirà e occupazionale ormai da allarme sociale. La manovra della tasad allargare la raccolta porta a porta ad altri 3.600 utenti della sazione locale è passata in consiglio comunale con 15 voti a favoperiferia cittadina. Il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore, 5 contrari e le astensioni dai banchi dell’opposizione di Marco re al Bilancio, Giordano Mancini, hanno difeso la manovra ecoCardile (Pd), Virna Venerucci (Pd) e Francesco Zaccagni (lista nomica, mentre l’assessore all’Ambiente, Alessia Tasso, ha ricivica Impegno per Gubbio). Per l’addizionale Irpef restano la socordato che “le spese sulla raccolta dei rifiuti ricadono per legge glia di esenzione totale fino a 12mila euro e le aliquote modulate interamente sulle famiglie”. Il consigliere Francesco Gagliardi in base al reddito. Viene confermata la tassa di soggiorno per un (centrodestra) ha rimarcato che “senza una stretta seria alla massimo di 5 giorni: un euro al giorno negli alberghi a una e due spesa pubblica, alle consulenze esterne e gli appalti incontrolstelle, 1,40 per i tre, 1,70 per i quattro. C’è una riduzione del maslati, il pozzo continuerà a essere senza fondo. L’aumento della simo dei giorni (4) per gli agriturismi con la tassa variabile da un Tari è stato paradossalmente definito dal sindaco un contributo euro a 1,60. Oscilla tra un euro e 1,50 per le altre strutture extraldi solidarietà”. Resta aperta anche la questione delle tasse in soberghiere, mentre è fissata in 50 centesimi quella per i campeggi. speso. “Le sacche di elusione fiscale sono state lasciate tranquilNel 2016 la tassa di soggiorno ha portato 227mila euro, spesi per le per evidenti scopi elettoralistici - denuncia Gagliardi -, senza lo più per il Festival del Medioevo e la Biennale di Scultura, ma per parlare poi dei crediti ormai divenuti inesigibili”. il 2017 ci sono forti timori sul gettito.

DIOCESI

VESCOVO, IN CITTÀ PARLANO TUTTI DI PADRE CAMPANA

IN CURIA SI FA APERTAMENTE IL NOME DEL SESSANTENNE MINISTRO PROVINCIALE DEI FRATI MINORI DELLE MARCHE CHE È STATO VISTO A GUBBIO E STA AVENDO DEI CONTATTI. SVOLTA NELLA SCELTA DEL NUOVO VESCOVO DOPO LA VISITA A SORPRESA DI TRE FRANCESCANI AL CONVENTO DI SANT’UBALDO di MASSIMO BOCCUCCI tre che a Gubbio, hanno superato i 75 anni pure L’hanno visto a Gubbio padre Ferdinando Campai pastori di Ancona, Pinerolo, Fermo, Lecce, Monna, ci sono stati incontri e prese di contatto anche dovì, Loreto, Fidenza, Trivento, Oristano e Sassari. fuori sede per parlare della diocesi e del futuro. E quest’anno li compiranno i vescovi di Perugia, Queste indiscrezioni si collegano anche alla visita Brescia, Casale Monferrato, Palestrina, Cagliari, a sorpresa di tre frati francescani delle Marche al Forll, Acqui e Cefalù. convento di Sant’Ubaldo, accolti dal rettore FauStavolta per Gubbio rispetto al passato non sono sto Panfili, ha che innescato voci, dalla paventata circolati molti nomi e da subito si è guardato veresigenza di trovare nuovi religiosi vista la carenso il fronte marchigiano, ricordando don Stefaza di parroci nel vasto territorio diocesano, a un Padre Ferdinando Campana no Brizi, vicario generale della diocesi di Pesaro, legame con la nomina del nuovo vescovo. Non mentre è rimbalzato pure Paolo Giulietti, vescovo ausiliario di si parla d’altro in curia e al seminario diocesano che di padre Perugia. La terna sembrava composta proprio da Brizi, Giulietti e Campana indicato come il sicuro successore di Mario CeccoPresciutti, dato per favorito poco dopo le dimissioni di Ceccobelli belli. Il nome ormai rimbalza con sempre maggiore insistenza presentate il 14 agosto scorso al compimento dei 75 anni. Poi, e si sostiene - tra gli ambienti ecclesiastici locali - che sarebbe però, si è fatta avanti l’indiscrezione che Brizi e Giulietti avrebbestata presa il 28 febbraio scorso da Papa Francesco la decisione ro rinunciato e allora si è pensato che si sarebbe andati verso la di assegnare a Gubbio il 60enne ministro provinciale dei Frati nomina di Presciutti oppure che in Vaticano avrebbero formalizMinori delle Marche inserito nei quadri della diocesi di Fabrianozato una nuova terna. Matelica. Sono indiscrezioni per quanto più insistenti rispetto al Aver visto emergere la candidatura di padre Ferdinando Cam2004 quando Mario Ceccobelli subentrò a Pietro Bottaccioli, anpana viene letto proprio come il segno che ha preso sostanza ticipato dal Messaggero a giugno ma senza avere conferme priun’altra terna e che i giochi sono stati completamente riaperma del 23 dicembre quando venne nominato, e alla candidatura ti inducendo Papa Francesco a rimescolare le carte. Il tam tam del 56enne parroco cagliese don Marco Presciutti entrato nella di queste ore potrebbe essere interpretato come un avvicinarsi terna selezionata dalla Conferenza Episcopale e vagliata dal pondella fatidica data dell’annuncio ufficiale che si consumerà con la tefice che ha per le mani un sostanzioso pacchetto di nomine, missiva inviata contestualmente al vescovo nominato e a Ceccodalla scelta del nuovo arcivescovo di Milano al vicario per Roma belli e la lettura pubblica in vescovado a mezzogiorno del giorno (in questo caso con il sorprendente coinvolgimento di religiosi prescelto. e laici come in una sorta di primarie), il nuovo presidente della Conferenza Episcopale e anche il nuovo nunzio apostolico. Ol-

FUTURO Problemi per i pochi parroci e i sacerdoti in età avanzata. Duomo inagibile: trasloco a San Domenico?

PARROCCHIE SENZA PRETI E C’E’ IL NODO CATTEDRALE

I parroci sono pochi, i sacerdoti sono avanti con gli anni e i problemi per gestire le realtà parrocchiali su un vasto territorio diocesano. È rimasta di fatto senza il parroco la comunità di Scheggia e Pascelupo, così il sindaco Fabio Vergari manda segnali al vescovo MaMons. Luigi Lupini rio Ceccobelli perché venga trovata una soluzione considerando che monsignor Luigi Lupini, 75 anni e sacerdote da 52, ha seri problemi di salute dopo aver guidato con forte impegno le parrocchie di San Paterniano a Scheggia e San Bernardino a Pascelupo lasciandosi alle spalle la lunga missione di parroco di Cristo Risorto a Umbertide. Nei ruoli diocesani ci sono 47 sacerdoti, ma sono in larga parte anziani e gli operativi sono dislocati sul vasto territorio in ambiti parrocchiali già accorpati per far fronte alla carenza di vocazioni. Scheggia e Pascelupo, circa 1.300 abitanti sulla fascia appenninica del comprensorio Alto Chiascio, si sente in una situazione di disagio tanto che si è mosso il sindaco Vergari confidando in qualche soluzione adottata dalla curia. Una situazione simile c’è nelle frazioni eugubine di Colpalombo e Carbonesca dove don Bruno Olivastri ha 85 anni, con oltre 60 di sacerdozio, e

guida faticosamente le parrocchie di Sant’Egidio a Colpalombo e San Michele Arcangelo a Carbonesca. Anche qui la successione è problematica, così come viene monitorata Costacciaro dove opera don Nando Dormi, 66 anni e sacerdote da 25, nelle parrocchie di San Domenico San Marco Evangelista a Costacciaro e Sant’Apollinare nella frazione di Villa Col de Canali. IL DUOMO È UN CASO Le voci insistenti sulla prossima nomina del nuovo vescovo portano a pensare al rito dell’insediamento che per i predecessori è stato in cattedrale. Dopo le ultime scosse di terremoto, il duomo è stato chiuso per qualche lieve distacco dalle pareti. C’è un cartello dove è specificato il provvedimento che vieta l’accesso a eugubini e turisti. Non è escluso che per la cerimonia d’insediamento del successore di Ceccobelli venga riaperta eccezionalmente la cattedrale, mentre c’è chi prospetta l’alternativa della chiesa di San Domenico a San Martino. C’è di più: San Domenico, secondo qualche indiscrezione, potrebbe perfino essere presa in considerazione per diventare la nuova cattedrale.

NOTARI HA IN PUGNO IL 70% DELLA SOCIETÀ

CALCIO

L’ULTIMA RICAPITALIZZAZIONE DA 215MILA EURO HA CAMBIATO I RAPPORTI DI FORZA NELL’ASSETTO DIRIGENZIALE DEL GUBBIO

Un pacchetto di maggioranza delle quote così corposo, concentrato su un’unica persona, non ce l’ha mai avuto nessuno nella storia del Gubbio degli ultimi decenni. Sauro Notari detiene il 70% dopo l’ultima ricapitalizzazione da circa 215mila euro. Il resto vede coinvolti a titolo personale, aziendale o per interposta persona Rodolfo Mencarelli con il 15%, Marco Fioriti con il 9%, Fernando e Filippo Barbetti con il 5%, quindi l’1% distribuito in ordine sparso tra qualche socio minore rimasto. Conti alla mano, nell’ultima manovra riferita alle perdite di bilancio della stagione passata 2016/2017, emerge che Notari ha onorato impegni economici per circa 150mila euro destinati a coprire oltre due-terzi

della ricapitalizzazione, al di là della situazione generale della società rossoblù con le situazioni debitorie in essere, soprattutto verso l’Erario. Notari è sempre più esposto economicamente, oltre che a livello decisionale, come testimonia il suo peso specifico nell’assetto societario da un triennio a questa parte, da quando cioè ha preso il testimone dalla gestione di Marco Fioriti. Un po’ come ai tempi del Semonte, che ha portato fino all’Eccellenza, si può indicare oggi in Notari un vero padre-padrone che detta le regole del gioco e prepara le nuove sfide, a cominciare dalla prospettiva dei playoff. M.Boc.

ROSSOBLÙ NEL MIRINO PER FALSE FATTURE E IVA NON VERSATA

Fattura false per creare liquidità in nero, evadendo il versamento dell’Iva fino a tarrocare i bilanci: è la sostanza dell’operazione denominata “Fitness & C”., coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, ed è racchiusa in 28 pagine del Gip del tribunale di Perugia, Valerio d’Andria, entrato in azione dopo due anni di indagini condotte dalla Tenenza di Gubbio della Guardia di Finanza, guidata dal luogotenente Franco Nocita (nella foto). La vicenda ruota attorno all’A.S. Gubbio 1910 Srl che secondo le accuse ha utilizzato altre otto società che a richiesta non esitavano a emettere fatture gonfiate o riferite a prestazioni d’opera mai effettuate. Il ritorno dei contanti era assicurato dalla corresponsione dell’Iva ai soggetti emittenti e dal rientro nelle casse societarie della squadra di calcio di gran parte dell’imponibile. Un giro di fatture fittizie per oltre 1,3 milioni di euro con la disposizione da parte del Gip del sequestro preventivo di beni, da partecipazioni societarie a conti correnti e fondi comuni d’investimento, per poco più di un milione nel caso del Gubbio, quasi uno e mezzo per la F.E.M. Costruzioni Srl, circa 50mila per l’Edilceramica Eugubina Srl e altre quote

minori in ordine sparso. Sono coinvolte a vario titolo 14 persone, si va dal presidente del club Sauro Notari al suo predecessore Marco Fioriti, dal dipendente con funzioni di segretario amministrativo Fabio Cecchetti all’ex direttore sportivo Stefano Giammarioli, oltre agli eugubini Roberto Frizza (dalla sua palestra è partita tutta l’inchiesta), Roberto Di Bacco e Pietro Piccotti dell’Edilceramica Eugubina Srl, quindi Stefano Sordi, Altin e Fatmir Beqja, Alessandra Cavalieri tutti residenti a Castiglione del Lago, Erminio Cavaliere a Perugia, Francesco Olivares a Napoli e Mario Borrelli a San Giovanni Valdarno. Tutto ha avuto inizio nel corso di un controllo a una palestra di una frazione eugubina che avrebbe operato sotto le mentite spoglie di un’associazione sportiva dilettantistica con chiare finalità elusive, svolgendo invece di fatto un’attività commerciale a fine di lucro. Questa vicenda si è registrata pochi giorni dall’operazione che ha rivelato un giro di fatture false per quattro milioni di euro, con un’evasione fiscale accertata di circa due milioni e il conseguente sequestro dei beni, di una locale società attiva nel commercio di bancali in legno.

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di LUIGI GIRLANDA

DON LORENZO MILANI, OLTRE IL MITO DEL PRETE “SESSANTOTTINO”

Proprio in questi giorni ricorre il cinquantesimo anniversario della pubblicazione di “Lettera a una professoressa”, il capolavoro che don Lorenzo Milani scrisse, pochi mesi prima di morire, insieme ai suoi alunni della Scuola di Barbiana. Era il 1967 e quel libriccino rappresentava un coraggioso atto di denuncia nei confronti della scuola italiana, accusata di “classismo” perché, dati alla mano, faceva impietosamente emergere la drammatica situazione di un’istruzione pubblica strutturata in modo da favorire i “figli dei ricchi” (che nel loro ambiente adagiato e colto apprendevano in modo naturale la lingua e la cultura) penalizzando i “figli dei poveri” (abituati a sentir parlare una lingua sgrammaticata e incapaci di occuparsi di cultura perché costretti a lavorare fin da piccoli per contribuire al sostentamento della famiglia). Alla maestra della scuola pubblica che proponeva lo slogan “a me non interessa se uno è figlio di un medico o di un operaio, ma se merita quattro gli do quattro”, don Milani rispondeva in modo perentorio: “lei sbaglia, perché non c’è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”. Il giovane sacerdote fiorentino morì a 44 anni il 26 giugno 1967, pochi mesi dopo la pubblicazione di “Lettera a una professoressa”, e non ebbe così modo di vedere lo stravolgimento che del suo capolavoro venne fatto dalla sinistra e, più specificamente, dai sostenitori di quell’inquietante e drammatica rivoluzione del 1968. In effetti, don Milani è sempre stato tirato per la tonaca dai maestri del pensiero di sinistra, compiendo una squallida mistificazione ideologica del suo operato e del suo autentico pensiero. Basti pensare che al primo congresso dei democratici di sinistra del 2007, Walter Veltroni si appropriò addirittura del famoso motto di don Milani “I care”. Eppure, non c’è nulla di più distante dalla scuola fantasticata dai “Sessantottini” e dalla idolatria dell’istruzione pubblica propugnata dalla sinistra che

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l’esperienza pedagogica di don Lorenzo Milani. La scuola di Barbiana era una scuola privata, costruita apposta per opporsi alla crisi e alle ingiustizie dell’istruzione pubblica. Il principio di autorità, combattuto strenuamente dai rivoluzionari del ’68, era invece da don Milani eretto a regola di vita: a Barbiana comandava il Priore, punto e basta. Anche le punizioni, perfino quelle corporali, demonizzate e condannate dal ’68 e dalla politica sedicente progressista, erano invece all’ordine del giorno nella scuola di don Milani. Un passo di “Lettera a una professoressa” non lascia dubbi in proposito: “noi per i casi estremi si usa anche la frusta. Non faccia la schizzinosa e lasci stare le teorie dei pedagogisti. Se vuole la frusta gliela porto io, ma butti giù la penna dal registro. La sua penna lascia il segno per un anno. La frusta il giorno dopo non si conosce più”. E non mancano sorprese nemmeno sugli orari della scuola di Barbiana: dodici ore al giorno (dalle 8 della mattina, con la messa giornaliera all’inizio delle attività, fino alle 8 della sera) per 365 giorni all’anno, senza ricreazioni e svaghi. Sembra incredibile che un testo che teorizza una prospettiva pedagogica del genere sia stato spesso letto e visto dai “Sessantottini” come anticipazione della loro rivoluzione, ma questo purtroppo riesce a fare la mistificazione ideologica. Don Milani, da vero cattolico, aveva intuito il pericolo di essere tirato per la tonaca da certa pseudo cultura laicista e progressista. E infatti viene spesso rimossa con imbarazzo la risposta che diede al giornalista Giorgio Pecorini quando gli fece presente come molti esponenti della cultura di sinistra rimanessero perplessi del fatto che, pur “pensandola come loro”, don Milani rimaneva comunque in quella chiesa che ai loro occhi era retrograda e oscurantista: “ma io non sono affatto come loro! In cosa la pensiamo allo stesso modo? In qualche piccola, marginale questione sociale. Loro devono capire che io non lascio la Chiesa per nulla al mondo, perché la Chiesa ha i sacramenti. Finché non capiscono questo non sono nella condizione di capire nulla di me. Se perdessi la Chiesa perderei la comunione e la remissione dei miei peccati. E chi me li potrebbe mai ridare? Il direttore de L’Espresso?”. Sarebbe bello se oggi i preti che dicono di ammirare e di rifarsi a don Milani parlassero così.

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CON CITTADINI IN ERBA I GIOVANI DIVENTANO PROTAGONISTI

Si chiama Cittadini in erba ed è l’ultimo progetto promosso dal Rotary Club Gubbio presieduto da Paola Fiorucci, che segue come ideale prosecuzione quelli ideati nei mesi scorsi denominati Angels City e “Giovani Ciceroni”. Si tratta di attività rivolte alle nuove generazioni, in particolare ai ragazzi di due classi prime e due classi seconde delle scuole medie che saranno seguiti direttamente da Nicoletta Bambagioni, socia del Rotary Club Gubbio. Il progetto intende porre in primo piano la parola “rispetto”. Degli altri ma prima ancora di se stessi, perché come diceva Cicerone “non siamo nati soltanto per noi”. Da qui l’importanza di sensibilizzare gli studenti della città sulla valenza dell’educazione alla convivenza civile, riscopren-

do il concetto di comunità. Per fare questo serve superare l’individualismo e sviluppare l’interesse nei confronti del bene comune. E proprio questo risultato vuole raggiungere il Rotary Club Gubbio dopo il successo con i progetti Angels City e “Giovani Ciceroni”. Rispetto delle regole, presa coscienza dei diritti e doveri di ognuno, fiducia nel migliorare la vita della collettività. I ragazzi seguiti direttamente dal Rotary si incontreranno anche con la dottoressa Francesca Maiotti e il magistrato Paolo Micheli, veri e propri esperti in materia, mentre al termine del “corso” che, partirà proprio in questi giorni, ogni classe realizzerà un manifesto con relativo slogan e grafica personalizzata che verrà affisso in città.

MOTORI Il pilota eugubino ha deciso di cimentarsi nel massimo campionato nazionale: si parte il 22 aprile

CIPICIANI VUOL ESSERE GRANDE ANCHE NEL CIV

Ha deciso di alzare l’asticella, Lorenzo Cipiciani. Il centauro eugubino, che corre ormai da un paio di anni con la Vueffe Corse di Fabrizio Franchini, è pronto a presentarsi sul palcoscenico del National Trophy, che altro non è se non il Campionato Italiano Velocita (CIV), il campionato più longevo e importante su scala nazionale. Cipiciani prenderà parte alla categoria 600 Supersport nella quale peraltro si troverà a competere con elementi di assoluto rilievo sulla scena italiana e non solo, annoverando molti ex piloti di campionati mondiali ed europei. Uno stimolo in più per il 27enne pilota eugubino, reduce dalla sua migliore annata in carriera culminata col successo finale nel Bridgestone Champions Challenge. “Non è stata una decisione facile da prendere - spiega - ma ci siamo confrontati all’interno del team (oltre a Franchini confermato pure Dimitri Tempesti) ma dopo la vittoria dell’anno passato era forte la voglia di provare a fare un ulteriore salto di qualità. Nel Bridgestone sarei stato l’uomo da battere, ma tutti i miei

avversari hanno cambiato categoria e non aveva molto senso restare. Volevo una nuova sfida e penso di averla trovata: il CIV è il massimo campionato italiano, anticamera dell’Europeo. So che torverò tanta concorrenza, ma spero di lottare per un posto nei top ten, considerando che gli iscritti sono 42”. Cipiciani dovrà fare i conti prima di tutto con le ristrettezze economiche che stanno cambiando profondamente il mondo dei motori: “Pensavo che dopo la ribalta dello scorso anno qualche azienda potesse avvicinarsi, invece reperire sponsor è più dura che in passato. Come mi spiego tutto questo? Evidentemente la crisi a Gubbio e nei dintorni è arrivata al suo culmine. Non sono fortunato, ma cercherò comunque di fare del mio meglio”. I primi test effettuati a Magione hanno lasciato sensazioni molto positive in vista del debutto stagionale previsto ad Imola nel week-end 22-23 aprile. Per Lorenzo sarà un nuovo inizio, ma alla prima staccata l’adrenalina prenderà il sopravvento. R.Bar.

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FESTA DEI CERI

SCUOLA / UN’USCITA MOLTO PARTICOLARE

Hanno fatto ritorno a Gubbio dal Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari i tre Ceri Mezzani realizzati sul finire dell’800 e poi venduti al museo della Capitale nel 1909, urilizzati in seguito durante alcune manifestazioni dedicati alle feste e tradizioni italiane. I tre Ceri verranno esposti in mostra a partire dal 25 marzo presso la Sala dell’Arengo di Palazzo dei Consoli. Il tutto rientra in un progetto di valorizzazione voluto tra gli altri da Comune e Università dei Muratori, volto a promuovere l’immagine della Festa dei Ceri, con altri appuntamenti in programma da qui al 15 maggio.

Un premio per gli studenti più meritevoli protagonisti sugli spalti del PalaEvangelisti per vedere da vicino la Sir Safety Sicoma Colussi Perugia. Alla scuola media “Mastro Giorgio-Nelli”, con 814 giovani iscritti, il progetto di premialità è previsto dal piano triennale dell’offerta formativa e si traduce nella partecipazione degli alunni a concerti di musica classica e moderna, balletti, musical, danza acrobatica, spettacoli di prosa. Stavolta come premio c’è stata l’ospitalità del Volley Perugia per vedere, il primo marzo scorso, la partita di Champions League contro i turchi dell’Halkbank Hankara. “Quest’anno - dice Isa Dalla Ragione, dirigente dell’istituto - abbiamo deciso di premiare non solo la media voti dell’eccellenza, ma anche i migliori percorsi scolastici o le particolari abilità e capacità emerse nel triennio”. Beatrice Casoli, coordinatrice del dipartimento di educazione fisica, sottolinea come “in linea con la riforma scolastica che individua nello sport una grande risorsa educativa, si è ritenuto opportuno accompagnare gli alunni dell’eccellenza sportiva a una partita di pallavolo di alto livello agonistico”. Gli studenti al PalaEvangelisti hanno ricevuto in omaggio una t-shirt, sono stati salutati dallo speaker e hanno incontrato i giocatori per foto e autografi. La scuola si è giovata della collaborazione di Francesco Allegrucci, Maurizio Sensi e della dirigenza della Sir Volley.

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075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

GLI STUDENTI DELLE MEDIE AL PALAEVANGELISTI PER LA SIR

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LA FESTA DEL CROSS FA IL PIENO E ORA GUBBIO GUARDA ALL’EUROPEO

Una boccata d’ossigeno in un periodo di forte crisi economica, col settore turistico messo in ginocchio dagli strali della sequenza sismica della seconda parte del 2016. È ciò che ha rappresentato l’edizione 2017 della Festa del Cross, organizzata con grande passione e spirito d’iniziativa dalla Gubbio Runners, che ha accolto in città oltre 4.000 presenze tra atleti, tecnici e famiglie al seguito. Un successo annunciato reso ancor più visibile dalla splendida due giorni di gare al Teatro Romano, baciato dal sole e apparso in tutto il suo splendore durante la ribalta televisiva su Rai Sport. E sulla scia di quanto fatto si guarda già al futuro, con Gubbio pronta a candidarsi per ospitare il campionato europeo con il beneplacito della Fidal.

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