15 Giorni - Numero 102 - 7 Febbraio 2019 by VivoGubbio

GUBBIO Il nuovo sito web di informazione sull’attualità eugubina

Giovedì 7 Febbraio 2019 Anno VII Numero 102

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

LA CONTESSA FA PAURA LA STRADA VERSO FANO È PIENA DI INSIDIE E PERICOLI, ANCHE A CAUSA DELLO STATO PIETOSO DELL’ASFALTO, E IL TRAFFICO NON DÀ TREGUA. IN GALLERIA CONTINUANO LE INFILTRAZIONI D’ACQUA E ORA C’È ALLARME PER LE CONDIZIONI DEL VIADOTTO: STANNO GIRANDO FOTO INQUIETANTI. L’ANAS: “NESSUN PERICOLO”

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questo attraverso un meccanismo che più semplice non potrebbe essere, in quanto il macchinario pulisce tutto quello che incontra da dopo il condotto di aspirazione. Nel caso di un motore diesel interviene su turbina, valvola egr, iniettori, valvole, pistoni, camera di scoppio, scarico sia con fap che senza. Nel caso di un motore benzina vengono puliti turbina, iniettori, valvole, pistoni, camera di scoppio, scarico. Il processo potrà considerarsi ultimato una volta che il veicolo tornerà su strada e avrà percorso alcuni chilometri, necessari per consentire al motore di attivarsi nuovamente dopo la pulizia. A Gubbio l’esclusivo e innovativo metodo Hydromaverich Ecleaner è in dotazione presso l’Autofficina VA.MA. di Fabio Mariani, in via Brunelleschi, selezionata da parte dell’azienda Hydromaverich di Mareno di Piave (TV) che dal 2015 ha sviluppato questo macchinario rivoluzionario, in grado di fornire a un costo accessibile (che varia da veicolo a veicolo: in media un trattamento non supera i 150 euro) allacciando altresì rapporti con alcune officine convenzionate, dislocate in buona parte nelle regioni del Nord. Autofficina VA.MA. è l’unica che dispone di Eclenaer in tutto il Centro Italia, tanto da aver ricevuto nelle prime settimane di sperimentazione numerosi clienti dalle regioni limitrofe (Marche, Toscana, Lazio e Abruzzo). Grazie allo sviluppo continuo dei progettisti Hydromaverich, il macchinario è in costante aggiornamento e garantirà anche nel corso del 2019 nuove strumentazioni per un utilizzo ancor più efficace. Potenza, consumi ed emissioni: la sfida di Hydromaverich Ecleaner è quella di riconsegnare ad ogni automobilista una vettura che sembrerà essere tornata come nuova.

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CONDIZIONI DISASTROSE COPERTINA

ALLARME PER LA STRADA DELLA CONTESSA TRA ASFALTO PIENO DI BUCHE SPAVENTOSE, TRAFFICO CONTINUO SPECIE DI MEZZI PESANTI, INFILTRAZIONI D’ACQUA IN GALLERIA E ADESSO ANCHE LE FOTO INQUIETANTI SUL VIADOTTO. “NON CI SONO PERICOLI”, RASSICURANO DA ANAS. INTANTO ANCHE IL VECCHIO TRACCIATO È RIDOTTO MALE di MASSIMO BOCCUCCI

La strada della Contessa è sempre più vecchia decrepita. Le condizioni sono pietose, tra l’asfalto pieno di buche spaventoso con un traffico crescente (specie di mezzi pesanti) e le continue infiltrazioni d’acqua in galleria. Adesso ci si è messo pure l’allarme per il viadotto, visto che girano foto inquietanti. Quel tracciato è una desolazione, del tutto inadeguato a sopportare il transito dei veicoli in uno snodo cruciale di collegamento verso il pesarese e la costa romagnola. C’è un progetto di ammodernamento, regalato a suo tempo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che in tempi ancora economicamente favorevoli l’ex sindaco Orfeo Goracci decise di tenere in un cassetto per la tiritera personale dei poteri forti. Nonostante i ripetuti dibattiti e le promesse elettorali, la Contessa è sempre lì coi problemi, i disagi e ora anche le paure. Si discute infatti dei ferri arrugginiti che si vedono sotto il viadotto. Ci sono segnalazioni e circolano fotografie imbarazzanti, realizzate durante un sopralluogo, in cui si vedono delle parti di struttura in uno stato di avanzato degrado e alcuni dettagli che hanno suscitato apprensione. È intervenuto il consigliere regionale Andrea Smacchi del Pd richiamando proprio le segnalazioni “di numerosi cittadini, con documentazione fotografica, sulle pessime condizioni e lo stato di logoramento in cui versa il viadotto in alcuni punti. Il tratto peraltro è stato interessato nell’estate del 2017 dai lavori di manutenzione straordinaria e di consolidamento strutturale”. LA PSICOSI Non è un mistero che il crollo del ponte Morandi a Genova e di altri ponti, fino al recente sequestro del viadotto Puleto sulla superstrada E45 nei pressi di Valsavignone, in provincia di Arezzo, perché ritenuto dai magistrati non sicuro e a rischio crollo, hanno alimentato le preoccupazioni e insorge una certa psicosi. Si guarda ad altri ponti, cavalcavia e viadotti che sono realizzati da decenni e che possono presentare situazioni poco schiette. I riflettori si sono accesi pure sul viadotto della Contessa. L’Anas ha fatto sapere che “tutti i ponti e i viadot-

ti della rete sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica annuale più approfondita, oltre alla normale sorveglianza Il viadotto della Contessa quotidiana. Sulla base di questo processo viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”. SEGNALI RASSICURANTI L’Anas, che gestisce la Contessa dall’ottobre scorso, non ha riscontrato situazioni di emergenza, al di là di certe immagini che lasciano perplessi e incutono sospetti. Quel viadotto sopporta quotidianamente una mole di traffico notevole, peraltro aumentata dopo la chiusura della E45. Per chi proviene da Roma-Orte e si dirige verso l’Adriatico, una volta presa la quattro corsie della Perugia-Ancona c’è la possibilità di proseguire verso il capoluogo marchigiano oppure prendere da Branca per la Contessa. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha espresso riflessioni tranquillizzanti, assicurando che l’attenzione resterà comunque molto alta. Della Contessa hanno parlato Stirati e Smacchi anche in Regione durante l’audizione istituzionale di Raffaele Celia, capo dipartimento Anas di Umbria-Marche-Toscana, con il quale sono stati affrontati i problemi della sicurezza viaria facendo riferimento all’altro enorme problema della variante della Pian d’Assino da Gubbio a Branca e ai lavori per il tratto da Mocaiana al bivio di Pietralunga. L’ALTRA CONTESSA Le cose non vanno poi tanto meglio nemmeno nel tratto della “vecchia” Contessa, la cui gestione è comunale: i residenti lamentano un prolungato stato di degrado, tale da compromettere in alcuni tratti il transito agli autoveicoli, come evidenziato dalle foto arrivate in redazione. Tratti della “vecchia” Contessa

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POLITICA

I misteri dei 5 Stelle, ora spunta Paola Nuti

LA CANDIDATURA A SINDACO DEI GRILLINI SI FA DESIDERARE: ORA SI PARLA DI UN AVVOCATO MENTRE C’È LA DISPONIBILITÀ DEL CONSIGLIERE COMUNALE SARA MARIUCCI. NON SI ESCLUDONO SORPRESE. INAUGURATO IL QUARTIER GENERALE IN VIA DEL RISORGIMENTO PER AVVIARE LA CAMPAGNA ELETTORALE

Sondaggi, manovre e misteri attorno ai 5 Stelle. Non c’è ancora il candidato a sindaco con la disponibilità ormai risaputa e da tempo manifestata dal consigliere comunale Sara Mariucci. L’altro nome che circola in queste ore è quello di Paola Nuti, avvocato legato al comitato per la tutela ambientale della conca eugubina schierato contro l’incenerimento dei rifiuti. Per ora i grillini, in attesa di Paola Nuti svelare le carte, si godono la nuova sede in via del Risorgimento, inaugurata alla presenza del deputato Filippo Gallinella e del consigliere regionale Andrea Liberati, oltre ai consiglieri comunali Rodolfo Rughi, Mauro Salciarini e Mariucci, con tanto di rinfresco perché il palato vuole la sua parte. Ci sono iniziative top secret e non sono escluse sorprese sul nome, pur se il passare del tempo potrebbe non giocare a favore. Intanto, è stato stabilito che ogni Comune deciderà il proprio candidato: niente comunarie on-line e per ora nessun coordinatore regionale chiamato a reggere la campagna elettorale di maggio. In vista delle amministrative, il Movimento 5 Stelle si organizza lasciando un ampio grado di autonomia ai comitati locali. LE REGOLE È previsto dal regolamento che ogni candidato, insieme alla lista di sostegno, debba ottenere il via libera defi-

di MASSIMO BOCCUCCI

nitivo dallo staff nazionale attraverso la piattaforma Rousseau. In pratica, attraverso OpenComuni tutti gli iscritti certificati a Rousseau possono avanzare la loro candidatura a sindaco e creare una lista invitando altre persone a candidarsi nel ruolo di consiglieri coL’inaugurazione della nuova sede munali. Poi, ciascun candidato per poter aderire deve accettare l’invito e presentare il certificato penale e quello dei carichi pendenti e sottoscrivere gli impegni del Movimento 5 Stelle. La novità di questa tornata è che non sono previste competizioni interne in stile primarie, ma ciascun territorio è chiamato a fare sintesi al proprio interno e decidere. PRIMI NOMI I grillini di Foligno hanno già scelto David Fantauzzi come candidato sindaco. A Gualdo Tadino viene data in pole position Stefania Troiani: per lei potrebbe essere una seconda candidaturA dopo quella di cinque anni fa. È difficile che i 5 Stelle riescano a schierare 62 candidati a sindaco nei 62 Comuni che vanno al voto: dalle prime stime sembra che la squadra vedrà una quarantina di aspiranti sindaci.

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POLITICA

STIRATI APRE LE PORTE AL PD ACCORDO MA SENZA SIMBOLO

IL SINDACO HA ANNUNCIATO CHE FARÀ IL POSSIBILE PER UNIRE TUTTO IL CENTROSINISTRA TIRANDO DENTRO IL PARTITO DA CINQUE ANNI ALL’OPPOSIZIONE MA EVENTUALMENTE CON UNA FORMULA CIVICA. ALL’INTERNO DI “LIBERI E DEMOCRATICI” E “SCELGO GUBBIO” C’È CHI È PRONTO A DARE BATTAGLIA RITENENDOLA UN’OPERAZIONE DI POTERE SENZA APPEAL. MOBILITAZIONE DEI VERTICI PERUGINI PIDDINI Ha deciso di rompere gli indugi il sindaco Filippo Mario Stirati che, dopo l’incontro con Gianpiero Bocci neo segretario regionale del Pd, ha annunciato ufficialmente la volontà di ricomporre tutto il centrosinistra tirando dentro il partito che da cinque anni sta all’opposizione. “Farò tutto il possibile per ricomporre la frattura e creare nuove condizioni nell’interesse della città”, ha spiegato il professore. La strada è aperta, con il segretario piddino Andrea Smacchi pronto a percorrerla sino in fondo, ma Stirati sa di dover fronteggiare le anime fortemente contrarie nella sua attuale maggioranza.

“Stirati si è reso garante di questa operazione politica che anche a Gubbio punta a unire il Pd ai movimenti civici”, ha detto Smacchi pronto a proporre candidature nuove al consiglio comunale, con il nodo sugli uscenti Virna Venerucci e Marco Cardile. Nelle liste civiche “Liberi e Democratici” e “Scelgo Gubbio” si preparano a opporre resistenza, minacciando fuoriscite nel ritenere che non si possa fare l’alleanza con chi ha presentato mozioni di sfiducia e che il simbolo del Pd ora non ha appeal rischiando di favorire l’avversario al ballottaggio. Viene definita da molti, sia nell’attuale maggioranza che nello stesso Pd, come un’operazione di potere. A Perugia si stanno mobilitando i vertici piddini con l’idea di proporre un accordo sotto forma di lista civica senza il simbolo del partito. Questa formula potrebbe favorire un’intesa verificando poi le reazioni e l’effetto pratico. M.Boc.

CENTRODESTRA IN MEZZO AL GUADO

Sono scesi in campo i parlamentari per risolvere il caso Gubbio dove il centrodestra, al di là dell’exploit a marzo della Lega alle ultime elezioni Politiche, non sa a che santo votarsi dopo il cortese rifiuto di fare il candidato a sindaco da parte del dirigente di banca Vittorio Fiorucci, il quale ha resistituto a un lungo e insistente corteggiamento. Bocciate anche solo le voci sul quarantenne imprenditore Marzio Prescriutti Cinti, originario di Sigillo e con un’attività importante sul territorio eugubino.

La Lega avrebbe un piano: vorrebbe candidare una personalità svincolata dai partiti e collegarla in qualche modo ai 5 Stelle attraverso un patto che prevederebbe il sostegno al candidato promosso all’eventuale ballottaggio. La Lega avrebbe già parlato con qualche grillino per metterla su questo piano: chi va al ballottaggio tra i due deve essere sostenuto dall’altro per proporre in sede locale la formula del governo del Paese. Se l’operazione sarà fattibile, lo si vedrà tra i due turni.

COME GENERARE FATTURA ELETTRONICA

Per generare fattura elettronica, i titolari di partita IVA (sia aziende che liberi professionisti) devono avere a disposizione il proprio QR-Code e mostrarlo al lettore elettronico dopo aver predisposto il pagamento con carta elettronica (Bancomat o carta di credito) e aver fatto richiesta di fattura elettronica

COME GENERARE IL PROPRIO QR-CODE

Accedere al sito www.agenziaentrate.gov.it, scendere in basso a destra e accedere a “Fatturazione Elettronica Corrispettivi Elettronici” Accedere al portale indicando il codice fiscale e le credenziali di autocertificazione ai servizi telematici Entratel/Fisconline Andare alla voce “Generazione QR-Code Partita IVA”, salvarlo e stamparlo in formato pdf e immagine (jpg) o memorizzarlo sul proprio telefono cellulare

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Esempio di QR-Code

POLITICA

“La discarica è stata usata come un bancomat” L’ASSESSORE AL BILANCIO, GIORDANO MANCINI, SPIEGA COME STANNO LE COSE SULLA GESTIONE, LE SPESE E LE INCHIESTE GIUDIZIARIE CHE RIGUARDANO IL SITO COMUNALE DI COLOGNOLA di MASSIMO BOCCUCCI

Assessore Mancini, come se la passa (economicamente parlando) la discarica di Colognola? “Oggi il bilancio della discarica è stato completamente risanato, ripulito da una serie di residui attivi quanto meno fantasiosi, che ne avevano annacquato la veridicità; la solidità economica dell’impianto di Colognola è un altro di quei macigni finanziari che abbiamo dovuto affrontare e che adesso con tranquillità possiamo dire di aver risolto”. Quali valutazioni si possono fare sui processi e le inchieste giudiziarie che riguardano Colognola? “Sul versante ambientale sono sicuro che la nostra amministrazione si sia mossa nell’assoluto rispetto delle norme e delle regole, avendo come obiettivo principe la salvaguardia della salute dei nostri concittadini. Le inchieste attualmente in essere coprono un periodo temporale che va dal 2010 al 2016 coinvolgendo più amministrazioni. La magistratura sta ancora indagando e ho fiducia che il tutto si concluderà dimostrando che il sito di Colognola sia stato gestito con efficienza e controllato con efficacia”. Il sito comunale di smaltimento dei rifiuti viene visto ormai da lunghi anni come un “bancomat” per il Comune: è così? “Lo è stato per lunghi anni, utilizzato come una entrata diretta del Comune con il quale finanziare a larghe mani l’attività ordinaria dell’ente per creare consenso; ora non lo è più, anzi la sua imminente chiusura lo ha trasformato in uno dei più ingarbugliati nodi da affrontare e sciogliere nel prossimo futuro”. Quali provvedimenti avete adottato per la gestione e lo sfruttamento della discarica? “Il lavoro di risanamento economico ha richiesto un grosso impegno su tutti i fronti: abbiamo rivisto i contratti con i principali fornitori di rifiuti; completato e consolidato l’area ovest della discarica con un investimento di 320mila euro; finanziato con

80mila euro una nuova torcia per gestire in sicurezza le emissioni gassose che si generano nel sottosuolo. Abbiamo inoltre pressato fortemente la Regione affiché la discarica divenga a far parte del programma regionale della gestione dei rifiuti e in quell’ambito venga gestito anche l’iter di chiusura del sito”. Qual è l’eredità più pesantemente negativa che vi siete ritrovati sulla discarica? “La miopia con la quale era stata gestita. Miopia finanziaria: la discarica aveva nel 2012 un residuo attivo, vale a dire presunti incassi che poi non si sono mai realizzati, pari a 2.613.000 euro che sono stati pagati da noi cittadini con i bilanci del Comune degli anni successivi. Ed anche miopia politica: aver disertato tutti i tavoli di confronto politico ha fatto sì che la discarica non rientrasse nel progetto regionale dei rifiuti e quindi il suo post mortem, circa 4.500.000 euro, restasse sulle nostre spalle, senza peraltro aver accantonato neanche un centesimo nei fondi comunali di salvaguardia”. Cosa distingue il vostro modus operandi da chi vi ha preceduto? “Abbiamo improntato la nostra gestione al senso di responsabilità, cercando di evitare che gli errori del passato ricadessero sulle future generazioni. Abbiamo azzerato i debiti, alla fine del 2018 i residui della discarica sono solo di 71mila euro, tutti gli altri sono stati pagati. È stato istituito un fondo di 350mila euro per il post mortem; abbiamo concordato con la Regione un’area di disagio ambientale all’interno della quale la tassa sui rifiuti (Tari) non è dovuta; investito nelle infrastrutture del sito oltre 500mila euro e molto altro ancora”. Ci sono state furibonde polemiche riferite agli anni di Goracci sindaco per com’è stata gestita la discarica e l’utilizzo dei proventi: come funzionava e che idea si è fatto? “Quanto spiegato finora rappresenta solo una parte degli enormi problemi che abbiamo dovuto affrontare, molti dei quali hanno avuto origine e si sono ingigantiti in quegli anni, enfatizzandosi nei tempi successivi, investendo di responsabilità anche le successive amministrazioni. Il mio giudizio non può che essere fortemente negativo”.

DISCARICHE Città di Castello fa la parte del leone e consegna l’appalto del gestore unico alla sua Sogepu

RIFIUTI, AFFARI SOPRA LA TESTA

Sui rifiuti Città di Castello fa la parte del leone in alta Umbria, un po’ come nella sanità. Così, come ampiamente prevedibile, il gestore unico dell’ex Ati 1 ora Sub Ambito n. 1 che racchiude quattordici Comuni tra cui Gubbio, è la tifernate Sogepu in raggruppamento temporanee di imprese con Ecocave Srl. Si è completato, con l’apertura delle buste recanti le offerte, il percorso politico e tecnico-burocratico per l’individuazione del gestore unico di ambito attraverso una gara d’appalto iniziata nel luglio del 2015 che ha superato due ricorsi al Tar e uno al Consiglio di Stato. In attesa delle obbligatorie verifiche amministrative, propedeutiche all’aggiudicazione definitiva della concessione, esulta il sindaco tifernate Luciano Bacchetta con gli assessori con delega alle partecipate, Michele Bettarelli, e all’ambiente, Massimo Massetti. “C’è grande soddisfazione per il completamento di un iter - ha

spiegato Bacchetta - che realizza un importante risultato per Città di Castello. Il raggiungimento di questo obiettivo assieme al completamento dell’impianto di Belladanza, rappresentano un esempio di gestione politica oculata e virtuosa relativamente alla gestione dei rifiuti di questo territorio. Tra l’altro, il ribasso dell’offerta economica presentata da Sogepu garantirà una ulteriore stabilizzazione delle tariffe dei cittadini che nel corso degli ultimi anni sono state sensibilmente abbassate in totale controtendenza ad ogni altro territorio. Possiamo affermare con grande soddisfazione che la strategia di rendere autosufficiente e autonomo l’Altotevere e l’Alta Umbria sta raggiungendo tutti i suoi obiettivi”. Ai tifernati, naturalmente, poco o nulla interessa della drammatica situazione eugubina in tema di rifiuti, a cominciare dalle penose condizioni della discarica di Colognola. M.Boc.

Girlanda tra cantieri aperti e la voglia di cambiamento POLITICA

INTERVISTA CON L’EX PARLAMENTARE E SOTTOSEGRETARIO, OGGI DIRIGENTE DI ANAS. “GUBBIO HA BENEFICIATO DI TANTO E ORA HA BISOGNO DI USCIRE DALLA FASE DI TORPORE DOPO ESSERE USCITA DALL’ISOLAMENTO. STIRATI SARÀ SOLO UN CONCORRENTE, LA CITTÀ HA VOGLIA DI CAMBIARE”

Rocco Girlanda, facciamo il punto sulla viabilità: cosa porterà il 2019 per il territorio eugubino? “Gubbio è stata già beneficiata, il territorio è stato considerato prioritariamente nella programmazione 20142020. Lo si deve esclusivamente a quando il ministro Lupi guidava il Ministero delle Infrastrutture, con me al suo fianco. Ci sono altri, Regione compresa, che provano a metterci sopra il cappello, ma nessuno ha aggiunto nulla. Le cose ottenute: finanziamento e avvio dei lavori per la Mocaiana-Pietralunga che sarebbe rimasta sulla carta per sempre, inserimento della PerugiaAncona nell’elenco delle sei opere più importanti di Italia con finanziamento integrale, inserimento del finanziamento per il completamento del tratto Pietralunga-Montecorona che è già tutto finanziato. L’Espresso, in un articolo contro il governo di quel tempo, ha titolato: ‘Gubbio, culla di Rocco Girlanda, la città più beneficiata d’Italia’. Essere a capo del Cipe, com’è successo a me, significa avere a cuore la visione dell’intero Paese. Quando sento che la Gubbio-Montecorona dovrebbe essere a quattro corsie, invito a visitare realtà come Puglia, Sicilia e Sardegna vedendo quant’è forte la necessità di opere pubbliche e le risorse non sono infinite. Di nuovo ci sará la visibilitá effettiva dei cantieri al lavoro”.

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di MASSIMO BOCCUCCI

Di cosa, in generale, ha più bisogno la città? Dopo l’isolamento deve uscire dal torpore e forse è ancora più difficile. Il completamento verso Ancona cambierà la storia: esattamente come è già avvenuto per noi verso Perugia e per Foligno con la nuova superstrada per Civitanova. Bisogna essere pronti ad attrarre e non mi sembra che vi siano oggi le basi programmatiche e politiche. Nessuno ne parla”. Come se la passa Gubbio, secondo lei, in questo momento storico? “Il gioiello più bello al mondo! Mi piange il cuore, preferisco non commentare”. Stirati è l’unico al momento in campo per le elezioni di maggio: parte favorito? “Negli ultimi anni sono saltati gli schemi politici e comunicativi a cui eravamo abituati. Non è più valido il concetto che un sindaco uscente è un sindaco vincente. Visti i risultati e i commenti che sento, credo che Stirati possa considerarsi solo un concorrente”. I grillini e la Lega non hanno ancora ufficializzato il proprio candidato a sindaco: è tattica oppure difficoltà a trovare la persona giusta e competitiva? “Giocano e invece qui la cosa è seria. Gubbio ha bisogno di sviluppo, soprattutto per i nostri giovani. Devono rendersi conto che la città non offre alcuna prospettiva occupazionale”. Quanto rischia la sinistra alle prossime Comunali?

“Non valgono più i vecchi schemi precostituiti. Scajola e Imperia ne sono un valido esempio: nonostante le ali piombate, lui ha vinto contro tutti. Per questo la sinistra rischia più di tutti visto il certificato fallimento delle amministrazioni che si sono susseguite. Gli elettori oggi seguono altri percorsi che i parrucconi della politica non hanno pienamente compreso. Gubbio ha bisogno di aria nuova e questa è una sensazione molto diffusa fra i cittadini”. Lei sosterrà qualcuno in particolare? “Il quadro non è ancora completo, difficile dirlo. In molti chiedono di candidarmi e non è possibile poiché ho scelto altri percorsi professionali. Sarò sempre in campo ad aiutare la mia città, e come ho sempre fatto indipendentemente dal colore del sindaco”. È innegabile che lei abbia favorito l’arrivo di tanti e ingenti finanziamenti per la città: come ci si riesce? “Ho pensato ai fatti invece che a essere onnipresente in prima fila. Ho sempre posto la questione del territorio invece che del mio personale futuro, anche scegliendo di non mettere la faccia su progetti che reputo irrealizzabili come la ferrovia a Gubbio che costerebbe quanto il reddito di cittadinanza. Per esempio: se il mio voto fosse determinante in Regione per l’approvazione del bilancio regionale, lo farei valere per ottenere risultati concreti per la mia Gubbio invece che per compiacere ai miei superiori di partito e garantirmi la carriera politica. In questa città abbiamo avuto rappresentanti nelle istituzioni che contano e sinceramente di risultati concreti non ne ho visti. Me escluso, pur se non sta a me giudicare. Per il resto non vedo l’ora di potermi inchinare per una preghiera nella chiesa di Santa Croce: sicuramente il regalo più bello alla mia città”.

PEPPINO GAGLIARDI E LA MEDAGLIA D’ONORE “L’attenzione mediatica scrive il consigliere comunale Francesco Gagliardi - che ha ricevuto il conferimento da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della Medaglia d’Onore a mio padre, Peppino Gagliardi ha acceso un importante riflettore sulla vicenda, sconosciuta ai più, degli ex Internati Militari Italiani, cioè le centinaia di migliaia di ragazzi, soldati del Re, che all’indomani dell’armistizio scelsero di non proseguire la guerra civile e fratricida in Italia e di finire ai lavori forzati in Germania e negli altri Paesi europei assoggettati al nazismo. Anche l’Umbria, anche Gubbio, offrirono il sacrificio dei propri figli per la Patria, come testimoniano le vicende familiari di Mario Traversini, Alessandro Bianchini, Marco Brunettini e del presidente Anei di Perugia, Marco Terzetti. A loro, di tutto cuore, va il saluto affettuoso di mio padre che, grazie alla loro testimonianza, avverte meno dura la solitudine vissuta in questi anni. Rivolgo un accorato invito a quanti abbiano avuto familiari coinvolti nella medesima esperienza a condividerla con tutti noi. Mi auguro che, insieme a tutti loro ed insieme alle comunità ed alle scuole, ci siano occasioni per approfondirne la conoscenza. ‘La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso’ recita una bella canzone”.

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ATTUALITÀ

CALANO POPOLAZIONE E IMPRESE E FIN QUI SOLO CHIACCHIERE... FOTOGRAFIA IMPIETOSA DEL TERRITORIO TRAVOLTO DALLA CRISI ECONOMICO-OCCUPAZIONALE. I TAVOLI ISTITUZIONALI SI MOLTIPLICANO CON I POLITICI CHE FANNO PROMESSE, SENZA PERÒ OTTENERE IN CAMBIO ALCUN RISCONTRO CONCRETO. ORA SI PARLA DI UNA CABINA DI REGIA CON IL GOVERNO PER CERCARE DI RISOLLEVARE LE ZONE DEPRESSE DELL’UMBRIA. E GUBBIO NON FA ECCEZIONE

Calano gli abitanti, stranieri compresi, e i giovani sono sempre più costretti a guardare altrove perché il tessuto produttivo e occupazionale eugubino peggiora progressivamente. I numeri della crisi locale continuano a essere impietosi. La fotografia della situazione è preoccupante. Nel periodo dal 2010 al 2017 la popolazione, come evidenziano i dati della Camera di Commercio, è diminuita di 1.261 unità, passando da 32.998 abitanti a 31.736, Scendono anche le imprese con 101 attività in meno (da 360 a 259) nel settore manifatturiero, 28 (da 735 a 707) nel commercio e servizi at-

tivi, 67 (da 944 a 877) nell’agricoltura. Va meglio nell’alberghiero e la ristorazione dove le attività sono cresciute da 166 a 200. In questo contesto s’inseriscono le cifre del Ministero dell’Economia e Finanza che, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi relativi al 2016, ha rivelato come gli eugubini siano i più poveri dell’Umbria perché il 31,07 per cento ha un reddito sotto i 10 mila euro. ASSISTENZIALISMO Per fronteggiare la crisi si sta facendo ricorso non alle politiche di sviluppo, per incentivare l’intraprendenza e la voglia di reagire, ma all’assistenzialismo che fa venire in mente il reddito di cittadinanza, ovvero l’elargizione di soldi a chi non ne ha rinunciando in questo modo a stimolare la ripresa del lavoro e quindi dell’economia. A Gubbio la risposta, oltre ai fondi pubblici dirottati in varie situazioni, è il progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel comune di Gubbio” varato nel 2013 con il sostegno determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e quelli di Caritas, Comune e Cesvol. L’iniziativa, rivolta a italiani e stranieri, è finalizzata a sostenere le situazioni di maggior disagio legate al pagamento di affitti, spese sanitarie e servizi. Dal 2013 all’ottobre scorso sono stati erogati 2.862 contributi per un totale di 955.063 euro, in favore di 1.746 famiglie, il 56 per cento italiane (1.603). MOLTE CHIACCHIERE Si sono attivati tavoli istituzionali e ci sono stati consigli comunali aperti per trattare della crisi, però nel concreto nulla è cambiato. Della situazione si è parlato in più occasioni, per iniziativa del sindaco Filippo Mario Stirati, all’interno dell’area interna nord-est Umbria, di cui fanno parte Gubbio, Gualdo Tadino, Scheggia, Sigillo, Costacciaro, Fossato di Vico, Nocera Umbra, Valfabbrica, Pietralunga e Montone, e dove ogni politico in sostanza va per conto proprio distribuendo chiacchiere e buoni propositi in quantità industriali senza il benché minimo risultato concreto. Nulla è cambiato dagli incontri politico-istituzionali di questi anni, compreso l’ultimo del 28 settembre scorso nella sala consiliare di palazzo Pretorio, presieduto da Stirati, con gli altri sindaci, e il vicepresidente della Giunta Regionale Fabio Paparelli. Si sente parlare di cabine di regia con il coinvolgimento del governo per rilanciare lo sviluppo e l’economia. Aspettiamo il seguito della storia. M.Boc.

ATTUALITÀ

Terreno di Sioli, resta il nodo del danno erariale

DIVENTATA DEFINITIVA, SENZA RICORSI IN APPELLO, LA SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI CHE HA RITENUTO NON RESPONSABILI L’EX SINDACO ORFEO GORACCI E LE SUE GIUNTE. MA CHI VINSE LA GARA OTTENNE IL RISARCIMENTO E IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO CHIAMA IN CAUSA L’OPERATO DEGLI UFFICI COMUNALI di MASSIMO BOCCUCCI

Una sentenza è diventata definitiva, in assenza di ricorsi in appello, ma la vicenda non è chiusa. Si tratta della sentenza del 21 dicembre 2017 con la quale la Corte dei Conti ha ritenuto non responsabili l’ex sindaco Orfeo Goracci con gli ex amministratori Maria Cristina Ercoli, Lucio Panfili, Graziano Cappannelli, Marino Cernicchi, Renato Enzo Albo, Sauro Monacelli, Riccardo Farneti, Renzo Menichetti e Aldo Cacciamani, nel danno erariale causato al Comune per la compravendita di un terreno comunale nella frazione di Sioli. A darne notizia è stato lo stesso Goracci dal suo profilo di Facebook. Quella sentenza evidenzia anche che il danno erariale c’è stato e che le lacune vanno semmai riscontrate nell’operato degli uffici pubblici: ma da allora non è dato sapere se sia stato aperto o meno un fascicolo per chiarire le eventuali responsabilità. La vicenda rimane dunque in sospeso rispetto a chi ha agito e perché l’ha fatto. IL RISARCIMENTO Il Comune mise in vendita un terreno di sua proprietà dove però insisteva un container concesso in affitto a un eugubino. Dell’acquisto del terreno da parte di un altro cittadino poi non se ne fece nulla, con l’annullamento dell’asta di vendita e il ricorso al Tar che ha dato ragione all’acquirente, al

quale il tribunale amministrativo regionale ha riconosciuto il diritto al risarcimento per il danno subito con 8.000 euro, più altri 3.000 di spese processuali. Proprio per quella sentenza del Tar, la Procura della Corte dei Conti umbra ha chiamato in giudizio l’allora sindaco Goracci e le due giunte che si trovarono a gestire la vicenda, chiedendo loro di risarcire di tasca propria il danno erariale, salvo poi la Corte rigettare la richiesta e assolvere tutti gli imputati, stabilendo un risarcimento per le spese legali. La stessa Corte ha anche evidenziato che il danno erariale comunque c’è stato, aspettando di sapere chi e perché l’ha commesso. LE RIPERCUSSIONI Si vedrà in che modo questa vicenda verrà considerata nel processo Trust a carico di Goracci e altri (per la Procura della Repubblica di Perugia l’ex sindaco avrebbe favorito l’affittuario del container, amico di partito, rispetto all’acquirente), considerata la sentenza della Corte dei Conti e al contempo la presenza di un danno erariale. Goracci, impegnato nella campagna elettorale per le elezioni Comunali di maggio, è tornato sulla questione con un post sul profilo di Facebook rivendicando l’aver “agito correttamente e nell’interesse del Comune”.

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Nuova farmacia comunale, rinviata l’apertura ATTUALITÀ

LA MAGGIORANZA HA RINUNCIATO DOPO I LITIGI TRA CHI LA VOLEVA NELLA ZONA CIPOLLETO-PONTE D’ASSI, CHI A SCRITTO E CHI IN VIA LEONARDO DA VINCI DOVE PERÒ C’È GIÀ QUELLA DI CECCARELLI CHE CON IL NUOVO PIANO DI REVISIONE ORA PUÒ SPOSTARLA NELLA ZONA. LA QUESTIONE È RIMASTA CONGELATA: IL COMUNE VA A CACCIA DI SOLDI E GLI INCASSI FAREBBERO COMODO ALL’INDEBITATA GUBBIO CULTURA E MULTISERVIZI SRL CHE GESTISCE L’UNICA PUBBLICA DI PIAZZA 40 MARTIRI. OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO

Questa nuova farmacia del Comune non s’ha da aprire. E pensare che potrebbe portare altri soldi nelle disastrate casse comunali e soprattutto in quelle della società municipalizzata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl divorata dai debiti gestendo i servizi più disparati, dalla farmacia di piazza Quaranta Martiri ai parcheggi e i musei. È sempre aperta la discussione sui Comuni che fanno gli imprenditori (tra municipalizzate e storie varie) sebbene prendano soldi dal sistema pubblico e direttamente dai tartassati cittadini, ma con le tasse crescenti se almeno vendessero le medicine potrebbero mettere di meno le mani nelle tasche dei contribuenti. Il Comune di Gubbio potrebbe aprire anche domani un’altra farmacia, in periferia oltre a quella ortmai consolidata all’interno delle mura urbiche. Ma è battaglia nella maggioranza di Stirati tra chi la vorrebbe in un posto e chi in un altro. La coalizione è divisa: la prima ipotesi era prevederla tra le frazioni di Cipolleto e Ponte d’Assi nell’area sud, se non fosse che a suo tempo la farmacia di Scritto ha chiesto di potersi trasferire a Ponte d’Assi, cosa ora recepita nel nuovo piano di revisione delle farmacie annunciato dalla Giunta Stirati (a Scritto resterà uno sportello farmaceutico). C’è un’altra parte della maggioranza che propone la zona tra il Teatro Romano e la zona degli impianti sportivi, dove c’è già la farmacia Ceccarelli che potrà spostarsi. COSA CAMBIA “Abbiamo incontrato i farmacisti - spiega Stirati -, l’atto di revisione del piano, che per legge può avvenire in anni pari, è competenza della Giunta Comunale e per trasparenza l’abbiamo portato anche in Terza Commissione. Lo

di MASSIMO BOCCUCCI

spostamento di sedi e l’apertura di una nuova farmacia privata in via Cairoli, hanno reso necessaria la rimodulazione degli ambiti assegnati a ciascuna farmacia in base alla popolazione residente”. Secondo criteri demografici omogenei, si oscilla tra i 2.500 fino a un massimo di circa 3.800 abitanti a zona, in rapporto alle nove farmacie complessive del territorio eugubino, comprese le rurali e le quattro del centro storico e zone di espansione (oltre a quella recente di Via Cairoli, le altre private in via Leonardo da Vinci, via Perugina, viale della Rimembranza e la Comunale in piazza Quaranta Martiri). “Sull’apertura di una nuova struttura comunale - evidenzia il sindaco - non riteniamo al momento di procedere su questa strada, anche se possibile, in quanto la recente ricapitalizzazione della Gubbio Cultura Multiservizi, a cui è affidato il servizio, ha richiesto ingenti sforzi economici e vogliamo concentrare le risorse per un rilancio della farmacia in piazza con un ampiamento e un adeguato piano marketing per una maggiore attrattività. A partire dal 2020 si potranno operare scelte diverse e decidere per l’apertura di una nuova struttura comunale ma è fondamentale una valutazione strategica affidata a parametri economici, in quanto per ogni addetto va previsto un fatturato di circa 300mila euro”. DIPENDENTI E OPPOSIZIONI Sono critici dipendenti, che hanno contestato apertamente il piano sulla pagina facebook della farmacia comunale, e le opposizioni. I 5 Stelle, il Pd e il centrodestra hanno criticato che il Consiglio Comunale è stato escluso da ogni decisione e ha chiesto l’apertura della seconda farmacia.

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IL CASO Il retroscena sul banchetto di nozze che ha scatenato polemiche e un esposto alla Soprintendenza

AVEVANO CHIESTO UN CHIOSTRO, GLI HANNO DATO IL TEATRO

Banchetto di nozze al Teatro Comunale. Cena in platea e sui palchi tra le esibizioni musicali, con gli sposi al settimo cielo il 29 dicembre scorso nella location esclusiva. La giovane coppia eugubina aveva chiesto di poter fare il ricevimento nel chiostro del complesso di San Pietro e inizialmente il Comune l’aveva concesso salvo accorgersi successivamente che era impegnato per un altro evento. A quel punto, gli è stato proposto a sorpresa come alternativa il Teatro Comunale. La vicenda è stata gestita dal dirigente comunale Raoul Caldarelli d’intesa con la Giunta Stirati e la maggioranza, così come l’intero Consiglio Comunale, ignara di tutto. Nessun affitto per la coppia, anche perché manca un regolamento, ma un versamento per l’operazione Art Bonus di appena 1.500 euro che prevede il recupero un credito d’imposta del 65 per cento sull’importo erogato a sostegno del patrimonio culturale pub-

blico. Proprio sulle condizioni economiche si sono sollevate forti perplessità. Ha scatenato reazioni a catena, specie dopo le foto postate sui social con il carico di critiche e ironia, il singolare catering matrimoniale nello storico teatro cittadino a San Martino inaugurato nel 1738. I favorevoli all’operazione hanno fatto fatto notare come altri teatri italiani vengono utilizzati per eventi del genere e che il Teatro Comunale ha ospitato in passato perfino dei veglioni. Proteste da una parte dei 5 Stelle, l’ex sindaco Orfeo Goracci e Pavilio Lupini capogruppo di Gubbio Libera-Rifondazione Comunista, mentre il consigliere comunale Francesco Gagliardi del centrodestra ha presentato un esposto alla Soprintendenza e ai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio dopo che l’assessore Giordano Mancini aveva assicurato in Consiglio Comunale che i palchi non sarebbero stati utilizzati. M.Boc.

“EPIDERMIDI”, FOTO IN MOSTRA NELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE

“Epidermidi” è la mostra fotografica allestita nella chiesa di San Giuseppe. Si tratta della sintesi di un progetto al quale hanno partecipato alcuni pazienti della “Casa del Giovane” di Piediluco, una comunità terapeutica riabilitativa per la salute mentale, insieme a due infermieri e a Pietro Livi. È un affacciarsi ad un’altra città, un confrontarsi con il mondo esterno che è stato reso possibile grazie alla continua collaborazione con l’indirizzo Biologico Sanitario del Polo Tecnico “Maria Letizia Cassata”, con l’Università dei Falegnami che ha concesso gratuitamente gli spazi espositivi e Photostudio per il supporto tecnico. “Epidermidi” è stato un lungo, intenso, bellissimo viaggio che non ha guardato da fuori, come freddi e sordi spettatori, alla parola pelle, ma ha invece ricercato, toccato, scavato, il molteplice significato di questa parola usando la fotografia come denominatore comune e quindi come linguaggio.

La pelle è il confine di ciascuno con il resto del mondo; è il luogo dove si depositano segni, siano essi dolci o violenti. Ed è anche, per una sorta di processo osmotico, il veicolo di travaso di esperienze dal mondo esterno a quello interiore e viceversa. Ore, se si pensa che pazienti e operatori erano digiuni di tecnica fotografica, il risultato regala un’intensità particolare. Oltre alle belle fotografie, talvolta frutto acerbo del caso o risultato troppo calcolato di una messa in scena, traspare qui lo sforzo di far conoscere se stessi e il proprio percorso. L’entusiasmo, ma anche la voglia di raccontare e raccontarsi, ha portato a questi risultati. Ci si potrebbe dilungare non poco su pelle come identità o confine, come strumento di comunicazione e, oppure, di relazione, ma prima di tutto ciò è stato un occhio curioso e un cuore attento a far sì che l’ordinario e lo straordinario li trovassero sempre attenti a raccontare.

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MOTORI

Automodellismo, le nuove sfide del club “5 Colli” IL CALENDARIO RISERVERÀ APPUNTAMENTI DI PRESTIGIO AL MINI AUTODROMO “MARIO ROSATI”, DAL CAMPIONATO ITALIANO ALL’EUROPEO. IL PRESIDENTE GIUSEPPE AGOSTINELLI E IL SUO STAFF PRONTI A RACCOGLIERE IL MASSIMO DOPO IL PASSAGGIO DEL SODALIZIO SOTTO L’EGIDA ACI SPORT di ROBERTO BARBACCI

Le nuove sfide al mini autodromo “Mario Rosati” con il lavoro di promozione e sviluppo che negli anni il Club Automodellistico “5 Colli” ha promosso, diventando un punto di riferimento. Per questo nuovo anno ci sono appuntamenti di rilievo con un occhio rivolto già al 2020. “Non è stato facile ripartire visto l’alto livello di gradimento che abbiamo riscontrato dopo il mondiale del 2016 - spiega il presidente Giuseppe Agostinelli -, ci stiamo accorgendo che fuori dai confini locali la percezione è quella di un ambiente che trova grandissimi apprezzamenti e consensi. Gli investimenti fatti per ammodernare l’impianto hanno dato i frutti: si è trattato di spese importanti, la convenzione stipulata a suo tempo con il Comune le prevedeva”. La novità di quest’anno riguarda il passaggio dell’Amsci, cioè la federazione italiana automodellismo, nella famiglia di Aci Sport. “Un passaggio che inizialmente ci ha un po’ spaventato - osserva Agostinelli - per rivelarsi subito vincente. Far parte del mondo Aci certifica la crescita”. VETRINA EUROPEA In questo 2019 ci sarà in primavera quando prima verrà ospitata la tappa inaugurale del campionato italiano 1/8 pista e 1/10 touring (30-31 marzo), quindi la tappa delle Gp Series Efra (campionato europeo) riservato alle stesse vetture. “È significativo il fatto che il nostro impianto sia stato scelto per ospitare la prima gara del nuovo corso Aci Sport - evidenzia Agostinelli - tanto che il presidente Gianluca Marotta verrà personalmente a omologare il tracciato, parametro richiesto in quanto tutte le piste italiane dovranno passare attraverso la nuova omologazione Aci Sport. Marotta è stato a Gubbio in passato avendo spesso corso nelle gare in salita e ha ricevuto relazioni importanti sul nostro tracciato. Al campionato italiano inoltre potranno partecipare anche piloti stranieri, e questo aumenterà l’appeal con presenze anche dall’estero. Quanto alla Gp Series Efra è la riprova della grande considera-

zione di cui gode Gubbio”. Una fiducia che è stata ribadita anche dall’assegnazione del campionato europeo 2020, che tornerà al “Mario Rosati” a distanza di 11 anni dalla prima edizione (nel 2013 si tenne l’Europeo B). “Non ci aspettavamo questa assegnazione - fa sapere Agostinelli - che ci rimpie d’orgoglio perché testimonia una volta di più l’attenzione che viene riposta nei confronti della nostra organizzazione. Un campionato europeo porta un migliaio di addetti ai lavori in città per non meno di una settimana”. Il mini autodromo “Mario Rosati” ospiterà pure le finali del campionato italiano nel prossimo autunno (data da stabilire), oltre ad altre iniziative legate a vetture su scala 1/5 e Gt. SOSTEGNO DAL COMUNE L’Amministrazione Comunale sostiene l’attività del Club Automodellisto “5 Colli” con il sindaco Filippo Mario Stirati che punta molto sullo sport: “Ancora una volta si conferma lungimirante la scelta di sostenere le iniziative sportive di alto livello come veicolo di promozione per la città. Il lavoro svolto dagli amici del “5 Colli” testimonia anche la grande capacità del tessuto locale di eccellere in ogni disciplina. Sappiamo quanti sforzi servono per realizzare questi appuntamenti, ma riteniamo anche che ci siano le competenze per portarli a termine”. Per l’assessore allo Sport, Gabriele Damiani, “già durante il mondiale del 2016 si è potuta constatare la grande professionalità e qualità dell’organizzazione messa in piedi dai tanti volontari. Si vedono serietà e passione, soprattutto la volontà di costruire qualcosa per la città tutta”. PALAZZETTO DELLO SPORT Giuseppe Agostinelli va oltre nelle prospettive: “Gubbio non ha un palazzetto dello sport in cui ospitare eventi, tra i quali potrebbe trovare spazio il campionato di automodellismo elettrico che sta prendendo sempre più piede e che si potrebbe disputare al coperto, non essendoci emissioni di alcun tipo”.

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Il “Cassata” sfonda quota 200 Al Liceo è boom Sportivo I DATI DEFINITIVI DELLE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2019-20 PREMIANO GLI ISTITUTI EUGUBINI. TORNANO ALLA RIBALTA GLI INDIRIZZI TECNOLOGICI, BENE ANCHE IL CORSO MODA. IL “MAZZATINTI” SI CONFERMA LEADER TRA I LICEI DELLA REGIONE: LO SPORTIVO PER LA PRIMA VOLTA AVRÀ DUE CLASSI

Da un lato un ritorno all’antico con gli indirizzi tecnici che riprendono gradualmente quota, dall’altro la conferma che le materie letterarie e scientifiche rimangono un caposaldo all’interno dell’offerta formativa locale. I dati definitivi delle iscrizioni David Nadery in vista dell’anno scolastico 2019-20 hanno trovato il pieno gradimento sia del Polo Tecnico “Cassata-Gattapone” che del Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti”. La lunga corsa alle preferenze degli alunni dell’Alta Umbria (parlare di soli studenti eugubini sarebbe quanto mai riduttivo) e anche dei comuni limitrofi marchigiani ha fatto gioire entrambi gli istituti, che a loro modo sanno di poter esprimere viva soddisfazione per i risultati ottenuti. EXPLOIT MODA Detto che l’annata 2005 era tra quelle più numerose degli ultimi anni, l’IIS “Cassata-Gattapone” torna a fare la voce grossa con 205 iscritti (+22 sul 2018-19). A fare la parte del leone sono stati in particolar modo i corsi di biotecnologie (oltre 50 iscritti), turismo e informatica, ma sorprende anche l’exploit del professionale con gli indirizzi moda ed elettronico. “I numeri complessivi ci soddisfano - spiega David Nadery - ma il nostro compito è quello di poter individuare da subito quelli che sono i punti critici sui quali andare a lavorare per il futuro. Gubbio va un po’ in controtendenza rispetto alla media nazionale che vede prevalere ancora i licei (6 studenti su 10 scelgono indirizzi liceali): da noi si sta assistendo a una ripresa degli indirizzi tecnici e professionali, che dopotutto va incontro anche

L’INTERVENTO

di ROBERTO BARBACCI

a quella che è la richiesta del mondo del lavoro e delle aziende, che lamentano la mancanza di nuovi tecnici. Quest’anno è stato fatto un grande lavoro di squadra tra docenti, alunni e famiglie, realizzando iniziative nuove per il nostro ambito, e credo che gli Mariella Marinangeli sforzi profusi siano stati apprezzati. Abbiamo puntato forte sull’indirizzo moda e i numeri testimoniano che c’è stata una risposta significativa. È una base importante, ma sappiamo che ci sono margini di crescita ulteriori”. OLTRE 900 ALUNNI Il “Mazzatinti” si conferma polo di eccellenza tra i licei umbri, vedendo decollare in modo definitivo l’indirizzo scientifico-sportivo che pur essendo il più giovane tra quelli esistenti (classico, scienze umane, artistico e scientifico) ha fatto registrare numeri in costante ascesa, tanto che per la prima volta si assiste al varo di due classi (39 gli alunni iscritti). “Siamo molto soddisfatti - spiega Mariella Marinangeli - perchè i 188 alunni che entreranno nella nostra scuola (a fronte dei 148 in uscita) hanno fatto una scelta di qualità, importante e interessante, soprattutto rivolta verso indirizzi che nel tempo hanno mostrato freschezza e vitalità come lo sportivo. Rilevante è il dato dello scienze umane: a novembre Eduscopio lo ha eletto il migliore dell’Umbria e il gradimento che riscontriamo, anche fuori sede, è sempre più elevato. Arriveremo a contare 911 studenti, quota impensabile qualche anno fa, e in una regione dove gli indirizzi tecnici stanno tornando alla ribalta manteniamo numeri in linea con il recente passato”.

EDUCAZIONE E CERVELLO

Il cervello umano è forse una delle strutture più complesse dell’universo. Ecco perché la rivoluzione più grande è la sua comprensione e il XXI secolo sarà il secolo del cervello. Oggi si parla di un cervello plastico, ovvero che può subire delle modificazioni a causa dell’esperienza e non torna mai allo stato iniziale. Ecco perché l’infanzia è, in un certo senso, fatale. Quello che accade nell’infanzia dura per sempre. Quello che accade al bambino sin dalla nascita costruisce le reti neurali e struttura quella che sarà poi la sua mente. Parafrasando Montessori, il cui pensiero trova molte conferme nelle ricerche neuroscientifiche di oggi, possiamo dire che il cervello del bambino è il padre del cervello dell’adulto. L’educazione durante gli anni dello sviluppo fa letteralmente biologia, ovvero modifica la struttura fisica del cervello come non accadrà mai più in seguito. L’educazione pratica, il fare per sapere, trovano una nuova collocazione nella ricerca neuroscientifica contemporanea in una riflessione che dovrebbe coinvolgere anche la scuola. Come direbbe Leonardo Fogassi, parlare solo di sensi è riduttivo, c’è molto di più. Il “cervello che sa” e il “cervello che fa” sono molto più collegati di quello che si pensasse. Un cervello che agisce è un cervello che comprende. Come già sapeva Montessori, la

mano è l’organo dell’intelligenza, i bambini pensano con le mani. L’intrinseca psichicità del movimento, che non accetta la separazione tra il sensoriale, il motorio e il cognitivo, è oggi confermata dalle neuroscienze. Il ruolo delle esperienze diventa importante e ridimensiona il primato del verbalismo e dell’intellettualismo. “Il cervello umano è, in pratica, una macchina per produrre modelli (V. S. Ramachandran). Dall’esempio alla regola, “partendo dall’esempio, il cervello è capace di generare regole. Ciò di cui ha bisogno, pertanto, è disporre di esempi in grande quantità”. (M. Spitzer). Le grandi scoperte fatte dalle neuroscienze dovrebbero aumentare il nostro rispetto per l’infanzia, dovrebbero sviluppare la cura e l’attenzione per la sua educazione. Non dobbiamo educare contro il cervello perché questo rende più difficile l’apprendimento e genera scoramento e noia, mentre assecondando il modo di funzionare della mente l’apprendimento può diventare una gioia. Ecco perché è condivisibile l’augurio di un grande neuroscienziato: “mi auguro pertanto un’unificazione delle ricerche pedagogiche, psicologiche e neuro scientifiche” (S. Dehaene). RANIERO REGNI

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LA ROCCA

L’UNICA SICUREZZA SUL PAPA Torniamo a occuparci, su sollecitazione di un lettore, del ruolo dello Spirito Santo nell’elezione del papa. Nel mondo cattolico, infatti, è diffusissima l’idea sbagliata che la scelta del vicario di Cristo sia voluta direttamente da Dio. Per capire quanto sia lontana dal vero questa convinzione, basta riflettere sul fatto che quando muore un papa e viene convocato il conclave, la Chiesa invita tutti i fedeli a pregare affinché lo Spirito “illumini la mente dei Cardinali nella scelta”. Se la scelta fosse sempre e comunque dello Spirito Santo non avrebbe senso una preghiera del genere. Anzi, è urgente pregare proprio perché, spesso e volentieri, i Cardinali possono non ascoltare la voce di Dio e scegliere la persona sbagliata. Benedetto XVI rispondendo, con la sua proverbiale chiarezza, a una domanda proprio su questo argomento disse parole chiarissime: “Non direi che sia lo Spirito Santo a sceglierlo [il papa, n.d.r.]. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”. E circa il ruolo che allora viene svolto dallo Spirito, precisò: “Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata”. Non è poco! In questi tempi, infatti, sembra l’ultima speranza rimasta. PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI

UNA TRADUZIONE FUORVIANTE Per giustificare le follie teologiche della nuova messa, soprattutto nelle fuorvianti traduzioni dal latino, si tirano in ballo motivazioni nobilissime, come nel caso delle parole che i fedeli dicono prima della comunione (“Signore, non son degno di partecipare alla tua mensa...”) che, secondo gli innovatori, sarebbero prese dal vangelo. Nel caso specifico, si tratterebbe delle parole che un centurione romano avrebbe detto a Gesù implorando la guarigione di un suo amato servo. In realtà, il centurione (di cui Gesù tesse l’elogio più grande, dicendo di non avere mai trovato in Israele una fede come la sua) afferma l’esatto contrario del famoso “non son degno di partecipare alla tua mensa”. Le sue parole precise sono: “non son degno di accoglierti nella mia casa”. Nel latino originale: “non sum dignus ut intres sub tectum meum”. Non occorre essere esperti di latino per capire che “tectum meum” è “il mio tetto, la mia casa” e non “la tua mensa”. Per quasi duemila anni, fino alla riforma del 1970, i cattolici prima di comunicarsi hanno usato le parole del centurione. Con la nuova traduzione, che tradisce anche il vangelo pur di far passare l’idea della messa come cena, si esprime come vedremo ora un’idea di fede totalmente distorta.

a cura di LUIGI GIRLANDA LA FEDE DEL CENTURIONE Per secoli i cattolici hanno usato le parole di un militare prima di nutrirsi del corpo di Cristo. Ma come mai sono così importanti da giustificare non solo la scelta della Chiesa di farle dire ai fedeli prima della comunione, ma addirittura di meritare a chi le pronunciò l’elogio più grande che Gesù abbia mai fatto alla fede di una persona? Per capirlo, bisogna prestare attenzione a tutto il discorso fatto dal centurione e di cui il famoso “non sono degno che tu entri sotto il mio tetto” non è che l’incipit. Infatti, il militare romano fa riferimento ai soldati che gli sono sottoposti e ricorda come essi obbediscano ai suoi comandi facendo tutto quello che lui ordina. Nella rigida logica militare, obbedire ai comandi - soprattutto durante una battaglia - significa addirittura mettere la propria vita nelle mani dei superiori. Il centurione ha praticamente detto a Gesù: “Io sono un tuo sottoposto e non sono degno di accoglierti sotto il mio tetto, ma la mia vita è nelle tue mani e io farò tutto quello che mi dirai”. Ecco perché Gesù loda una fede così grande! Niente di meglio quindi che usare quelle parole proprio nel momento della comunione con il corpo di Cristo. Ma, purtroppo, niente di peggio per la vita di fede che averne stravolto il significato come nella nuova messa.

A cura di ANNALISA BOCCUCCI

Napoli in poesia: la lirica popolare del Principe della risata

LA STRAORDINARIA POTENZA DELLA POESIA DI TOTÒ IN UNA RACCOLTA DA LEGGERE TUTTA D’UN FIATO L’aura di sorpresa che la lettura della raccolta delle liriche e dei componimenti, consegnatici da un artista che rappresenta il cuore e l’essenza di una città meravigliosa e complessa come Napoli, Antonio De Curtis, meglio conosciuto come Totò, proietta in un’atmosfera fatta di magia, di mistero, di sogno, rivelando un’altra faccia, forse meno indagata, dell’immensa forza creativa di un uomo capace di proporre una perfetta fusione tra il suo essere e il suo esprimersi. Ogni poesia della raccolta Totò il principe poeta, scritta nella lingua di Napoli e curata nelle note da Elena Anticoli De Curtis e Virginia Falconetti, permette di sondare la profondità di un’anima sorprendentemente raffinata, in grado di offrire un’immagine dei luoghi che ha vissuto, ammirato e raccontato estremamente ricca di una vitalità, eccessiva, ridondante, prorompente; di quella bellezza profondamente mediterranea che è monumentale e fragile e che, proprio nella sua mancanza di parsimonia, nasconde l’anima di una terra titanica e sublime. Totò nasce nel cuore del rione Sanità nel 1898, in una Napoli brulicante di vita e di suoni. Egli è senza dubbio una delle maschere comiche più efficaci e più incisive del ‘900 non solo italia-

no, ma dietro questa sua travolgente ironia si nasconde quell’amara consapevolezza data dalla riflessione sul dolore che quasi sempre si accompagna al fluire dell’esistere, ad una vita incontenibile ed esagerata come quella della sua Napoli. La corretta e necessaria identificazione di Antonio De Curtis con la maschera comica di Totò, ha fatto purtroppo troppo spesso mettere da parte la voce rivoluzionaria delle sue poesie dal carattere ribelle e dissacrante, in grado di sovvertire quell’ordine stabilito fatto di soprusi e ingiustizie, al quale un cuore ricco e sensibile come il suo mai avrebbe accettato di conformarsi. Al di là di componimenti molto conosciuti come Malafemmena e ‘A livella, Antonio De Curtis racconta una Napoli incantata, la stessa da cui Goethe era rimasto folgorato descrivendola nel suo Viaggio in Italia: una città fatta di vicoli, strade, colori, odori e suoni estremi in ogni loro connotazione e, per questo, portati a rivelare le dolorose e ingarbugliate trame di un’esistenza imprevedibile e in se stessa esageratamente complessa e inafferrabile.

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Marchio De.Co., Lara Pierotti ci ha messo l’immagine CONCORSO

ISTITUITO UN DOPPIO REGISTRO PER IDENTIFICARE I PRODOTTI DI ECCELLENZA AGROALIMENTARI E DELL’ARTIGIANATO. UNA GIOVANE ESPERTA DI GRAFICA HA REALIZZATO IL LOGO CHE ACCORPA I 5 COLLI E IL PROFILO DEL PALAZZO DEI CONSOLI. ORA SI PARTE CON LA FASE OPERATIVA

C’è un marchio De.Co. per identificare i prodotti di eccellenza in vari settori. È stata scelta la soluzione grafica di Lara Pierotti, esperta in materia. L’istituzione del marchio, votato all’unanimità dal Consiglio Comunale, è stata caratterizzata dalla promozione di un apposito concorso per individuare un logo che esprimesse graficamente e in forma efficace i contenuti promozionali per la tutela e valorizzazione dei prodotti agroalimentari e artigianali della tradizione. Un’apposita commissione di esperti ha scelto, tra le proposte pervenute, il lavoro giudicato migliore e più efficace. Il marchio De.Co. è unico e sono state recepite alcune perplessità degli artigiani: ci saranno due registri separati, per agroalimentare e artigianato. Inoltre, sarà possibile l’utilizzo anche per eventi specifici come la Mostra del tartufo. Ogni attività interessata potrà fare domanda per essere inserita nell’albo, in base alla tipologia del prodotto, allegando una documentazione specifica che sarà valutata da una commissione comunale. FASE OPERATIVA La Giunta Stirati è impegnata con le categorie per scrivere i vari disciplinari, per poi passare alla fase operativa. Attraverso questo marchio si potranno ottenere be-

Salumi di

GUBBIO

di ANNALISA BOCCUCCI

nefici economici, con finanziamenti diretti della Regione. Il sindaco Filippo Mario Stirati, complimentandosi con la giovane vincitrice per talento e creatività, ha sottolineato la necessità di dotarsi di strumenti adeguati per salvaguardare e promuovere le peculiarità del territorio. “La creazione del marchio De.Co. - dice il sindaco - è un salto di qualità necessario per tutelare e valorizzare le risorse di cui il territorio è ricchissimo. I prodotti in vari campi debbono essere riconoscibili in una dimensione originale e unica. Bisogna crederci fino in fondo e rivendicare con orgoglio quanto è nella nostra specifica tradizione”. L’IDEA GRAFICA Ad alcuni elementi identitari della città si è ispirata la grafica Lara Pierotti, che è stata premiata con 400 euro. “Ho voluto sintetizzare elementi che sono simbolo di aggregazione e cuore della città - spiega -, come i 5 colli da un lato e dall’altro il profilo del palazzo dei Consoli. È un tutt’uno che trasmette compattezza e unione delle forze territoriali. Le versioni predisposte lo tendono flessibile per vari utilizzi, dal cartaceo ai social media, alla comunicazione istituzionale”.

TRADIZIONE E INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL CLIENTE

tradizione che continua all’insegna della qualità, capace però di Una lunga tradizione di famiglia, un punto di riferimento per Consegna a hadomicilio adattarsi anche alle esigenze dei tempi moderni. Salumi di Gubun’intera comunità che nel tempo saputo ampliare i propri bio offre infatti un servizio alla propria clientela, specialmente a confini, restando però sempre fedele agli usi e alle consuetudidi niSalumi tipici diSalumi Gubbio quella impossibilitata per vari motivi a recarsi con frequenza nei che ne hanno segnato le origini. Perché di Gubbio propri punti vendita: si tratta di un vero e proprio servizio a doè un’azienda dinamica che guarda all’innovazione e al futuro, (senza conservanti) micilio che su ordinazione consentirà a tante persone di ricevere restando però fedele agli insegnamenti che da oltre 50 anni ne testimoniano la qualità e la bontà dei propri prodotti. Una storia che parte da lontano, dalla macelleria di Novello Ragnacci che a San Marco ha segnato un’epoca, tramandando i segreti del mestiere ai familiari che oggi ne hanno raccolto l’eredità, producendo prosciutti, salumi e insaccati senza alcun utilizzo di conservanti, così come un’ottima porchetta e la coppa. È una

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comodamente a casa propria i prodotti acquistati, e che è possibile assaggiare all’interno del punto vendita della macelleria in piazza Quaranta Martiri. Non soltanto carne, salumi e insaccati: il servizio comprende anche il trasporto di acqua minerale Lieve e Misia, così da venire incontro a tutte le esigenze del cliente.

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CALCIO

GUBBIO, LA CACCIA AI PLAY-OFF PASSA PER LA SUPER DIFESA LA CURA GALDERISI FUNZIONA, IL REPARTO È IL MENO BATTUTO D’EUROPA NELLE GARE CASALINGHE, MA LA CLASSIFICA PER ORA NON RENDE MERITO AGLI SFORZI FATTI ANCHE IN SEDE DI MERCATO. GLI ADDII DI MARCHI E CASOLI PRELUDIO A UN’AUTENTICA RIVOLUZIONE, MA I TIFOSI RESTANO LONTANI di ROBERTO BARBACCI È uscito rivoluzionato dal mercato, è deciso a vendere cara la pelle e tentare quella che in fondo appare tutto, fuorché una missione impossibile: rimontare la parte sinistra della classifica, quella che consentirebbe al Gubbio di arpionare quei play-off mancati nella passata stagione (e si che in Serie C si va agli spareggi promozione fino al decimo posto) e che nei numeri la gestione Galderisi ha abbondantemente dimostrato di meritare. Il trend rimane positivo al netto di qualche occasione sprecata (vedi lo scialbo 0-0 casalingo col Teramo) e di un diffuso senso di fiducia e ottimismo, complice anche i ritocchi apportati in corsa che sembrano aver dato alla squadra maggiore equilibrio ed efficienza. È vero, il problema rimane pressappoco lo stesso di inizio torneo: il Gubbio fatica a far gol, ma ci pensa la difesa a riequilibrare la situazione, almeno nella gare disputate al “Barbetti”. Tanto che quella eugubina non è soltanto la miglior difesa casalinga del girone, ma addirittura di tutto il calcio professionistico europeo con due sole reti subite in 12 gare giocate. Meglio della Juve schiacciasassi di Allegri, meglio del super PSG di Tuchel o dell’Atletico del “Cholo” Simeone, prossimo rivale del Juve in Champions. Numeri che fanno stropicciare gli occhi ma anche rammaricare pensando al ruolino comunque deficitario fatto di sole 4 vittorie e ben 8 pareggi, di cui sei per 0-0. E siccome in trasferta la marcia non è tanto migliore (9 punti in 12 uscite) ecco spiegato il motivo per cui ancora oggi i rossoblù stazionano fuori dalla zona play-off. DISTANZA DI SICUREZZA Una mano intanto è arrivata direttamente dalla Lega di B, che avendo stabilito di portare il format della B a 20 squadre nella stagione 201920 consentirà a 5 formazioni di C di fare il salto di categoria, anziché 4. E di conseguenza ne beneficeranno anche le pericolanti: saranno 7 in totale le retrocesse, di cui direttamente le ultime di ogni girone, mentre i play-out riguarderanno solo terzultima e penultima (e le vincenti dei due spareggi nei gironi A e B si affronteranno in un ulteriore spareggio per decretare la settima formazione che scenderà in D). L’accelerata impressa dal Gubbio nel girone di ritorno (11 punti nelle prime 5 gare) ha di fatto messo i rossoblù in una posizione di relativa tranquillità, mettendo un buon margine di sicurezza tra sé e il terzultimo posto (+8 al momento di andare in stampa).

RIVOLUZIONE Il mercato di gennaio ha definitivamente cambiato il volto della rosa. Ammainate le bandiere Marchi e Casoli, col primo già protagonista nel Monza a marchio Fininvest e il secondo che ha scelto di accasarsi a Catanzaro, gli innesti dei vari Davì, Chinellato, Adorni e Cattaneo (oltre a Maini, già sbarcato a dicembre) hanno contribuito ad Piccinni, leader della retroguardia aumentare il novero delle soluzioni a disposizione di Galderisi, che sembra essere sempre più padrone della situazione e determinato anche nelle scelte. Il prossimo passo sarà quello di far innamorare di nuovo il pubblico eugubino che pure continua a mostrarsi disinteressato: appena 778 presenze nella gara col Teramo sono il segnale che anche in un periodo sostanzialmente positivo sia a livello di gioco che di risultati l’appeal del passato è solo un ricordo. E a riprova del momento no ci si è messa anche la stangata (5.000 euro di multa) per cori razzisti nei confronti di giocatori di colore che il Procuratore Federale ha captato dal settore dei tifosi rossoblù nella trasferta di Fano. La società ha preso le distanze, ma la figuraccia resta.

KARATE CLUB GUBBIO PROTAGONISTA A PISTOIA Il Karate Club Gubbio protagonista a Pistoia, il 27 gennaio scorso, in una gara riservata alla fascia di età da 6 a 14 anni. Si sono presentati 8 giovani atleti, sotto la guida del maestro Gaetano Pierotti cintura nera 6° Dan, portando a casa dei piazzamenti di lusso da podio. Il quattordicenne Niccolò Comaniciu è arrivato secondo a pari merito, mentre l’undicenne Elisabetta Comaniciu si è piazzata sul podio più alto a pari merito. L’undicenne Sofia Ambrogi è arrivata seconda e Ginevra Mariani (9 anni) ha ottenuto il primo posto ex aequo. Giacomo Muzzini (9 anni) si è piazzato terzo, Ethan Cala (7 anni) è arrivato quarto così come Niccolò Di Matteo (7 anni), mentre il secondo posto a pari merito ha ottenuto Denise Fiorucci (7 anni).

A METÀ FEBBRAIO RIAPRE VIA CAMPO DI MARTE

Prima un arco medievale, poi un muro in pietra. Ritrovamenti difficili da prevedere, ma tali da rallentare in modo considerevole il cantiere in Largo di Porta Marmorea, via d’accesso obbligata per piazza Quaranta Martiri. I commercianti della zona hanno alzato la voce, lamentando incassi vistosamente diminuiti e una tempistica che sta andando ben al di là di quanto promesso dall’amministrazione. “Salvo ulteriori imprevisti, entro la metà di febbraio contiamo di riaprire al transito via Campo di Marte e via Perugina”, ha fatto sapere Stirati. “Purtroppo tutti sanno che l’intervento di adeguamento delle fognature non era più rinviabile, e di sicuro il maltempo delle ultime settimane e i ritrovamenti fatti durante gli scavi hanno finito per rallentare il cantiere. Comprendiamo i disagi e lo sforzo chiesto a cittadini e commercianti: con quest’ultimi cercheremo di trovare un modo per agevolare la perdita d’introiti a livello fiscale e contabile. Quando il cantiere si sposterà verso Porta degli Ortacci ci saranno molti meno problemi e potremo definire superata l’attuale fase di emergenza”. Il 9 febbraio intanto verrà riaperta al traffico e inaugurata via Cairoli.

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IL PARCO DEI CINGHIALI

Parco Ranghiasci registra visite inaspettate e neanche gradite. Cinghiali in libera uscita in pieno centro. Trovano la strada spianata scendendo dal monte Ingino pure attraverso un cancello. Ci sono i segni del terreno scavato dove i cinghiali in azione vanno in cerca delle radici delle piante di cui si nutrono particolarmente. Ci sono delle situazioni davvero preoccupanti di devastazione nello spiazzo soprastante la torre di San Luca e lungo le scarpate ai lati dei viali, senza risparmiare le palizzate in legno. Le segnalazioni si susseguono con tanto di documentazione fotografica e c’è la pressante aspettativa di un piano di manutenzione e recupero del parco, esteso fino al Villino che un tempo ospitava i corsi di formazione per vari mestieri. È partito un appello pressante rivolto a Comune e Provincia, comproprietarie del parco, perché venga adottato un sistema di controllo e al contempo si decidano interventi anche per il taglio dell’erba che finora è stato garantito dalla disponibilità sporadica di qualche cittadino volontario. Con i cinghiali e anche i lupi ormai la convivenza è costante. Abbandonano, spinti dalla fame, sempre più le campagne e le colline per scendere in città approfittando anche dei rifiuti lasciati in ordine sparso e fuori dai cassonetti straboccanti. “Abbiamo sollecitato un incontro per riunire intorno a un tavolo gli enti preposti alla gestione e manutenzione del parco - ha fatto sapere Stirati - quindi anche Regione, Usl e Carabinieri Forestali. Stanzieremo fondi per riconsegnare questo luogo di pregio alla comunità”.

LA CARTOLINA DI PIERINI È stata presentata la “Cartolina del Pellegrino 2019”, l’omaggio che viene fatto a tutti i pellegrini attesi quest’anno lungo il Sentiero Francescano. Un’immagine di San Francesco che ammansisce il lupo è il soggetto scelto da Mattia Pierini, che ha detto di essersi ispirato alla pop art e a tecniche moderne.

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GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO 2019

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