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Mercoledì 26 Aprile 2017 Anno V Numero 71
quindicinale d’informazione www.15giorni.it
UNA BRUTTA STRADA
LA TRAGEDIA SULLA PIAN D’ASSINO RIAPRE IL DIBATTITO SULL’INADEGUATEZZA DELL’ARTERIA NATA GIÀ VECCHIA, COME DENUNCIÒ IL VESCOVO CECCOBELLI NEL 2005. LA VARIANTE CON DUE SOLE CORSIE È SOPRAFFATTA DA DOSSI, AVVALLAMENTI, BUCHE E SCARSA MANUTENZIONE RISPETTO ALLA MOLE QUOTIDIANA DEL TRAFFICO
COPERTINA
Quella strada mette troppa paura
LA MOLE DI TRAFFICO, SPECIE DI MEZZI PESANTI, RIDUCE DRASTICAMENTE I LIVELLI DI SICUREZZA SULLA PIAN D’ASSINO TRA I DOSSI E LE BUCHE CON UNA SCARSA MANUTENZIONE. LA SITUAZIONE SI È AGGRAVATA CON L’APERTURA A FINE LUGLIO DEL NUOVO TRATTO DELLA PERUGIA-ANCONA. DOPO L’ULTIMA TRAGEDIA, C’È CHI CHIEDE LO SPARTITRAFFICO E DETERRENTI PER RIDURRE LA VELOCITÀ di MASSIMO BOCCUCCI
Asciugare le lacrime non è facile. Resta impressa la tragedia sulla strada statale Pian d’Assino che nella notte di venerdì 22 aprile ha visto impietosamente falcidiate le giovani vite di Manuel Amadu, Giancarlo Spaziani e Valerio Tittarelli, con la comunità eugubina profondamente colpita. La variante, che da est a ovest, attraversa il territorio non è sicura. Anzi, è nata già vecchia come per l’inaugurazione della Montefiore-Branca, il 9 maggio 2005, ebbe a denunciare apertamente il vescovo Mario Ceccobelli che da poco si era insediato. Ci sono due sole corsie per i soliti veti di certa politica retrograda e ambientalista, i dossi e gli avvallamenti, l’asfalto spesso segnato dal traffico incessante (specie di mezzi pesanti e tenendo conto dell’ospedale a Branca), con un peggioramento generale della mole di traffico da quando il 28 luglio scorso è stato aperto il nuovo tratto della Perugia-Ancona che collega con il capoluogo. Questa strada è diventata un problema anche perché si tende a eccedere con la velocità e ciascuno deve prestare maggiore attenzione sia sul proprio comportamento e rispetto a quanto potrebbero fare gli altri. URGE INTERVENIRE L’ultima tragedia sulla “strada della morte” (la Pian d’Assino vecchia e nuova continua a portarsi dietro l’orrendo epiteto) ripropone la drammaticità della viabilità eugubina, migliorata ma ancora lontana da standard accettabili. Da più parti si solleva l’aspettativa di soluzioni anche non di-
spendiose ma efficaci per fronteggiare i potenziali pericoli che emergono vistosamente e che l’incidente ha rivelato in tutta la loro crudezza al di là della dinamica. Si può ragionare sullo spartitraffico e ancor prima sulle misure che possono fare da deterrente per tenere sotto controllo la velocità. Le pessime condizioni del fondo stradale sono un’aggravante e inducono ad avere prudenza per l’incolumità propria e altrui. I lavori vengono realizzati a distanza di tempo, provocando peraltro dei forti disagi perché si scelgono periodi e fasce orarie discutibili. Tutto questo fa superare i livelli di guardia lasciando un profondo senso di insicurezza per il rischio di incidenti più o meno gravi. L’IMPRONTA DEI PARROCI Il tributo di lutti impone la riflessione e l’azione, ricordando che se la viabilità nell’eugubino è comunque almeno in parte migliorata lo si deve soprattutto alla battaglia popolare condotta in prima linea dai parroci delle frazioni attraversate dal vecchio tracciato, con in prima linea l’eroe don Ubaldo Braccini che seppe scuotere le coscienze dei politici di turno capaci soprattutto di tagliare i nastri dopo aver fatto promesse a ogni campagna elettorale mentre gli anni passavano. La Pian d’Assino nata già vecchia oggi merita rinnovate attenzioni e soluzioni per renderla sicura. Non si avanza questo ragionamento con l’esortazione a intervenire sull’onda emozionale di un tragico evento, ma nella consapevolezza che c’è un’esigenza fin troppo evidente a cui dare risposte.
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Logge, per ora niente vetrata
ATTUALITÀ
LA FONDAZIONE CARISP HA RISTRUTTURATO UNA SALA PER MOSTRE E REALIZZATO IL COLLEGAMENTO CON PIAZZA SAN GIOVANNI. RINVIATO IL COMPLETAMENTO DEL PROGETTO PER TRASFORMARE IN UNO SPAZIO PER CONVEGNI ED ESPOSIZIONI IL LOGGIATO SUPERIORE IN PREDA AL DEGRADO E AI PICCIONI
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Per il momento restano come sono le Logge dei Tiratori, rimandando a data da destinarsi l’essenza del progetto di riqualificazione della parte superiore seicentesca che prevede la trasformazione del loggiato in una sala convegni ed espositiva con la posa di una vetrata progettata d’intesa con la Soprintendenza e il Ministero dei Beni Culturali. La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha deciso di temporeggiare ancora, dopo le baruffe cittadine con un comitato e qualche politico in ordine sparso che si sono opposti fin dall’inizio ai vetri sebbene concordati con gli enti preposti alla tutela. Si va avanti con l’inaugurazione di alcuni locali interni, sotto le logge inferiori trecentesche, annunciata per il prossimo 2 maggio dal presidente onorario della Fondazione Carisp, Carlo Colaiacovo. I lavori hanno visto talune ristrutturazioni al piano terra dell’immobile e il collegamento con la retrostante piazza San Giovanni. In occasione dell’inagurazione, sarà allestita una mostra della Fondazione CariPerugiaArte dedicata ad alcuni tra i grandi maestri del Novecento. PRIMO SEGNALE C’è stata la volontà di dare un primo segnale operativo concreto dopo anni passati a dibattere sull’intervento strutturale che ha avuto riflessi mediatici notevoli a livello nazionale con una forte contrapposizione. Chi ha promosso e sostenuto l’intervento di restauro completo del loggiato supe-
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riore, ha sempre rimarcato il valore del riutilizzo superando peraltro il degrado e la presenza massiccia di piccioni. C’è poi chi di contro ha difeso a spada tratta la conservazione per lasciare le cose come stanno, scagliandosi apertamente contro la posa della vetrata. La decisione di soprassedere, almeno per ora, all’attuazione completa del progetto redatto dall’architetto Carlo Salucci blocca di fatto la parte sostanziale dell’investimento complessivo da circa tre milioni e mezzo di euro, congelati ormai da lungo tempo, e lascia il loggiato superiore in una condizione di degrado. Non si escludono modifiche progettuali e un nuovo iter per cercare una mediazione.
POLO FERRATELLE, I LAVORI DELLA DISCORDIA
“Questa città merita più cuore e meno muscoli”. Emblematico già dal titolo il carattere della protesta partita dai titolari dell’azienda eugubina Il Garden, riferita alla partenza imminenti dei lavori al sistema fognario nei pressi dell’area di Ferratelle dove sta per sorgere un nuovo centro commerciale, realizzato da Pac 2000 (ospiterà un supermercato Conad). La tempistica è finita nel mirino pensando alla vicinanza con il mese a maggiore vocazione turistica della città (oltre al ponte del 1° maggio ci si avvicina a grandi falcate all’edizione 2017 della Festa dei Ceri) che comporterà non pochi disagi, essendo prevista l’installazione di tre impianti semaforici (due in via Perugina, uno al bivio per Ortoguidone). L’azienda però ha pensato giustamente anche ai propri interessi, essendo maggio uno dei mesi nei quali l’afflusso di visitatori e acquirenti è superiore alla media. Per questo nei giorni scorsi era stata inviata una richiesta per far slittare i lavori di almeno una trentina di giorni, essendo prevista l’inaugurazione dei nuovi spazi commerciali soltanto per la fine del 2017. “Questa scelta lascia presupporre un carattere d’urgenza che non esiste”, hanno spiegato i titolari de Il Garden, “e va ad arrecare notevoli disagi a tutta la cittadinanza in un periodo certamente particolare. Non comprendiamo la scelta degli Uffici Comunali, così come non comprendiamo la decisione della direzione lavori di procedere ugualmente con gli scavi, scelta maturata dopo un’analisi dei fatti che ha portato ad ignorare le nostre richieste, prima verbali e poi scritte, e vanificando il tentativo di mediazione dell’Amministrazione Comunale. Ci troviamo dunque in una situazione di estremo disagio e impotenza: chiediamo ai nostri clienti di pazientare nell’affrontare i disagi cui certamente andremo incontro”. Da qui la scelta dello slogan “più cuore e meno muscoli”. Rimboccarsi le maniche e prendere un bel respiro rimane l’unico modo per superare certe criticità. Almeno in questa città... R.Bar.
POLITICA
“TIMONE SALDAMENTE IN MANO AL COMUNE”
IL SINDACO FILIPPO MARIO STIRATI REPLICA AL PRECEDENTE NUMERO DI 15 GIORNI CHE HA MESSO IN RISALTO LE INGENTI RISORSE ECONOMICHE CHE DESTINANO ALLA CITTÀ IL CAVALIER CARLO COLAIACOVO E LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO “Sta passando un messaggio sbagliato e fuorviante - scrive il sindaco Filippo Mario Stirati - che sembra assegnare ad alcuni soggetti privati un ruolo distorto all’interno delle dinamiche economiche e di sviluppo della città e della comunità eugubina. Dal momento del mio insediamento, ho sempre incoraggiato la sinergia tra pubblico e privato, in un quadro di oggettiva difficoltà finanziaria e dunque cercando la convergenza di risorse necessarie. Ma il ruolo centrale di guida, programmazione e progettazione, sulla base del mandato assegnato dai cittadini, non è mai venuto meno a favore di nessuno. Il timone è saldamente in mano al Comune, alle sue rappresentanze, alla Giunta e soprattutto al Consiglio Comunale, che non può vedersi ridotto nella sua veste d’indirizzo. Queste sono le sedi delle decisioni e delle strategie di sviluppo e ben vengano, su queste basi, le convergenze di soggetti privati, come la Fondazione Cassa di Risparmio, alla quale siamo grati, riconoscendo il merito fondamentale di intercettare esigenze e problematiche che segnaliamo come prioritarie. Ma è falso e fuorviante far credere che esistano ruoli autonomi, che travalicano il dialogo e la collaborazione democratica, cercando di svilire il compito democratico e rappresentativo delle istituzioni. Del resto, in tutta Italia, da nord a sud e non solo in Umbria o a Gubbio, le Fondazioni bancarie intervengono per compiti stabiliti dagli statuti, a sostegno e a vantaggio della collettività. Ma non sono gli unici soggetti nostri interlocutori: come amministrazione, ci muoviamo su scenari molteplici per attingere risorse che vanno dai bandi europei, ai piani di governo, alle risorse della Regione Umbria e tante sono le sollecitazioni che muoviamo nei confronti di terzi, come ad esempio le università. Ogni intervento o progetto, senza
l’indicazione dell’istituzione, la credibilità e la validazione della progettualità, non sarebbe realizzabile né potrebbe trovare efficacia e concretezza. È profondamente sbagliato e mistificatorio far passare l’idea che esistano padroni di qualcosa che scavalcano il livello di condivisione pubblica e di appartenenza collettiva. Esistono decine e decine di opere che sono state realizzate o in fase di programmazione, a carico del Comune o in compartecipazione o frutto di relazioni e di convergenze, capaci di giungere a buon fine. Solo per fare un esempio, voglio citare la ripresa dei rapporti con la Lumsa, che stavano per essere avviati ad essere irrimediabilmente compromessi e che senza l’impegno del Comune a trasferire la scuola di San Martino e un delicato lavoro di ricucitura diplomatica, svolto in primis dal sottoscritto, non sarebbero arrivati a nessuna conclusione positiva. Ma cito anche il parcheggio di San Pietro, la sistemazione dell’acquedotto romano che presto sarà percorribile, la nuova scuola di Semonte finanziata in gran parte dal governo, solo per portare esempi di opere pubbliche di fondamentale impatto. A breve partiranno i fondi destinati alle aree interne di cui Gubbio è Comune capofila e si attiveranno i percorsi incentivanti per i piani del Gal (Gruppo di Azione Locale). Il nostro fare è sotto gli occhi di tutti. La città non ha certo bisogno di qualcuno che semina artificiose competizioni ma invece richiede sempre più lodevoli strategie convergenti, come quelle per affrontare le crescenti emergenze della povertà, che vedono in campo oltre il Comune anche la Caritas, e per le quali siamo grati alla Fondazione, che anzi sollecitiamo ulteriormente affinché le nostre progettualità possano dare frutti sempre più incisivi per lo sviluppo del territorio”. FILIPPO MARIO STIRATI
Ci sentiamo in dovere di chiarire che mai prima della presidenza di Carlo Colaiacovo la Fondazione Carisp aveva elargito così tanti soldi a Gubbio. Forse saranno altre le Fondazioni bancarie, a cui fa riferimento il professor Stirati, che per statuto aiutano le collettività. Nel passaggio su chi “semina artificiose competizioni” dev’esserci evidentemente un forte richiamo alla sua stessa coalizione di maggioranza che in campagna elettorale nel 2014 dipingeva il cavalier Colaiacovo - emulando il “goraccismo” - come “potere forte che vuole mettere le mani sulla città” quando invece alla città continua a destinare proposte e risorse economiche che la politica usa a piacer proprio.
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POLITICA
“I CONTI TORNANO, LE TASSE CALANO”
L’ASSESSORE AL BILANCIO, GIORDANO MANCINI, ANALIZZA LE SCELTE E LE STRATEGIE CHE HANNO PORTATO ALL’APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO CONTABILE DI PREVISIONE di MASSIMO BOCCUCCI
Assessore Mancini, qual è l’aspetto più caratterizzante del bilancio di previsione 2017 che avete approvato? “L’aspetto caratterizzante del bilancio è quello di essere la nostra proposta per il rilancio della città e del territorio. È un bilancio che comprime le spese senza intaccare i servizi, in primis quelli sociali che sono stati tutti salvaguardati nonostante la difficile situazione economica in cui versano le casse di tutti gli enti pubblici e soprattutto dei Comuni. Anzi, sono aumentati ricordando per esempio l’Ufficio per le relazioni con il pubblico (Urp), il Giudice di Pace, l’espansione del porta a porta nella raccolta dei rifiuti con il completamento di tutta la zona limitrofa al centro storico. Questo è un bilancio che conferma l’andamento decrescente delle imposte comunali, in tre anni abbiamo ridotto l’imposizione di oltre dieci punti percentuali, evitando di far pesare sui cittadini scelte quanto mai discutibili di amministrazioni passate: un miliardo di euro per il parcheggio multipiano di San Pietro finalmente aperto e fruibile gratuitamente, 10 miliardi per il contratto delle reti del gas metano, per arrivare poi alla Gubbio Cultura e Multiservizi e i suoi debiti per quasi un miliardo e mezzo”. Percentualmente quanto assorbe del bilancio la spesa per mandare avanti la macchina comunale tra il personale, consulenze e gestione ordinaria? “Circa un terzo della spesa corrente: il personale, con sette miliardi e mezzo incide per il 29.4%, in netta riduzione rispetto alla spesa storica dell’ente (meno 500 mila euro in tre anni), gli incarichi di collaborazione esterna non superano i 350 mila euro. Per entrambe le voci siamo stati particolarmente attenti sul versante della riduzione della spesa”. È aumentata la tassa sui rifiuti, sono rimaste sostanzialmente invariate le aliquote di Irpef, Imu e Tasi, sono aumentati alcuni costi dei servizi come i parcheggi a pagamento: non temete ripercussioni oltremodo negative su un tessuto sociale-economico locale già fortemente depresso? “Non è così. Il peso dei tributi comunali pro capite è passato in tre anni da 460 euro a 412 euro pro capite. Non ci dimentichiamo che se è pur vero che le aliquote sono rimaste bloccate, non esiste più la Tasi sulla prima casa, tantissime esenzioni sono state introdotte per l’Imu, la fascia di esenzione per l’Irpef è stata aumentata fino a 12.000 euro. Tutto questo in termini
assoluti ha portato a una riduzione dei tributi di circa 1,55 miliardi di euro”. Tra debiti (discarica, Puc di San Pietro e Gubbio Cultura e Multiservizi) e mancati introiti (circa 5 milioni di euro di tasse non riscosse), non crede che se il Comune fosse un’azienda normale sarebbe già fallito? “Non ho mai condiviso il sillogismo azienda-Comune, anzi l’ho sempre ritenuto fuorviante: un’azienda fornirebbe mai servizi palesemente in perdita come gli asili nido? O come il trasporto pubblico locale? Oppure ancora come il Giudice di Pace? Il nostro Comune invece li eroga tutti e in più aggiunge anche i servizi scolastici, educativi, le opere pubbliche e le manutenzioni. Anche io mi indigno quando vedo la cosa pubblica gestita senza raziocinio, quando vedo che per il post mortem della discarica nulla è stato accantonato dalle amministrazioni precedenti, quando per il Puc di San Pietro il Comune è chiamato a pagare un miliardo per un’opera incompleta, o quando scavando nei bilanci scopri che l’azienda partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi ha accumulato perdite per oltre oltre un miliardo e mezzo. Ci siamo candidati con la consapevolezza che la situazione era drammatica e stiamo lavorando per risolvere ognuno di questi problemi”. Nel piano triennale delle opere pubbliche ci sono interventi per 32 milioni di euro: dove troverete tutti questi soldi e cosa risponde a chi parla di ‘libro dei sogni’? “Il bilancio di previsione è un documento di programmazione, non a caso viene discusso in Consiglio Comunale insieme al Documento unico di programmazione (Duc). Programmare significa innanzi tutto avere una visione di come vogliamo che diventi la città nel prossimo futuro: noi questa visione l’abbiamo ben chiara ed è descritta nel nostro bilancio, con i parcheggi e le nuove viabilità, con una gestione dei rifiuti che va fortemente verso una politica a rifiuti zero, con le università e le mostre, l’accentramento dei servizi al cittadino, la salvaguardia del territorio e il rilancio del turismo. Ognuna di queste attività nel bilancio è stata progettata e finanziata. Non tutti i finanziamenti hanno la stessa possibilità di successo o la stessa semplicità di accesso, ma questo non ci impedisce di lavorare alacremente su tutti i progetti messi in campo”.
MANOVRE Dai consiglieri comunali Cacciamani, Lepri e Marinelli un invito forte a ricompattare l’area
RIPARTONO I TENTATIVI PER UNIRE LA SINISTRA
Torna l’ora degli appelli all’unificazione della sinistra eugubina. Escono allo scoperto tre consiglieri comunali del movimento civico Liberi e Democratici: Aldo Cacciamani, Gabriele Lepri e Fabrizio Marinelli. “Riteniamo che si debba uscire - spiegano in un documento - da questi schemi perversi della politica cercando il modo di ricompattare tutta la sinistra per porre le basi di future proposte politiche di unità per la città, visto che le sfide si potranno affrontare solo con lealtà, compattezza e visione comune. S’è visto e vediamo un pezzo di sinistra al governo e l’altro all’opposizione. Queste forze si sono frammentate a causa di personalismi e raramente l’hanno fatto sui temi che interessano Gubbio. Questi pezzi di sinistra entrano in contrasto
tra loro per il potere del politicante di turno. Seguendo il motto divide et impera, più la situazione è frammentaria e litigiosa e più fa comodo ai politici regionali e nazionali, in quanto gli eugubini diventano solo un numero da portare alle urne con l’effetto di avere una città isolata e inascoltata ai livelli superiori di governo. Queste liste civiche non durano oltre la consiliatura, perché nascono da liti che non giovano alla città, e non hanno un partito alle spalle che li possa rappresentare fuori dal territorio, portando ancora di più il Comune all’isolamento politico. Il Pd è un contenitore ridotto alle tessere e gestito dai soliti dirigenti che allontanano le persone piuttosto che favorire un dialogo propositivo”.
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La posta dei lettori all’indirizzo redazione@15giorni.it
LETTERE IN REDAZIONE
IL COMUNE DOVREBBE POTENZIARE IL SETTORE MANUTENZIONI
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La Divina Gubbio. Finalmente scriverò un poema letterario. Mi ritrovai in una selva oscura, molti leggendo diranno: questa non è farina del tuo sacco! È proprio vero. Ma se il niente viene dal nulla è anche vero che il concreto nasce dalla realtà dei fatti. In questa Gubbio Commedia il cittadino o cittadina si trovarono nella selva oscura a causa di un lampione che purtroppo non funzionava, quando la retta via sembrava smarrita. Tre Fiere apparvero in soccorso dei suddetti esuli, ignari e perduti. La prima fiera apparve lontana ma pagata ad ascoltare, e rifugiata nella burocrazia di un sistema menefreghista, che non diede risposta da un mese dalla esule richiesta. Nel buio silenzioso una seconda fiera arrivò in sostegno, come una mano tesa, portava il diminutivo di Willy, affermò sibilando: cittadini che in questa selva notturna camminate, cosa vi preoccupa? Ci sono qua io, so come fare. Conosco la terza fiera, rappresentata da due brave persone ed elettricisti, che sicuramente daranno ascolto e sistemeranno il lampione che non funziona. Come un’esigenza immediata è stata cosa fatta. Bene. Vi ringrazio del vostro intervento; sembrerà una satira ma i cittadini devono sapere che non è colpa dei due elettricisti, tra l’altro bravi lavoratori, e cordiali nel loro carattere; sono solo due pedine che ricevono ordini da un apparato burocratico, per di più in un territorio grande come il comprensorio eugubino, ed è facile ipotizzare che due sole persone non possono in un giorno riparare i lampioni che nella notte si fulminano e altre manutenzioni elettriche. Rimanendo sempre in tema, alcuni cittadini e cittadine mi hanno fatto presente che purtroppo spesso nell’asilo di zona Shanghai e in altre scuole, rimangono troppo spesso, per dimenticanza, accese le luci durante la notte. Scrivo quest’articolo a nome del Partito Comunista Italiano (Pci), per chiedere il potenziamento degli operatori comunali sia come elettricisti, netturbini e spazzini in quanto da tempo non si registrano nuove assunzioni per aumentare la
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forza lavoro. Ovviamente quest’articolo non deve essere preso come critica, ma come una satira con un pizzico di verità. WILLIAM SCESI
ASSOCIAZIONE CARABINIERI, GIURELLI E TAGLIABRACCI AL VERTICE
Il maresciallo maggiore Giampiero Giurelli è stato confermato, per il quinto mandato, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Gubbio “Capitano Ernesto Cabruna”. Vicepresidente è l’appuntato scelto Marco Tagliabracci, recentemente in pensione dopo l’impegno professionale presso la Compagnia di Gubbio, con il capitano Pier Giuseppe Zago. Nel nuovo consiglio, con Giurelli e Tagliabracci, ci sono Giampiero Capponi, Maurizio Cecchini, Giuseppe Veltri, Giuseppe Cicci, Massimo Fiorucci, Francesco Vispi e Giorgio Radicchi; riserve Michele Oliveri e Riccardo Ceccarini; revisori dei conti Renzo Marsili e Francesco Castellani. Alla segreteria c’è Marco Vagnarelli, mentre i responsabili del settore sportivo sono Massimo Fiorucci e Francesco Minelli. Il consiglio sta organizzando un gruppo di soci per la protezione civile. “La nostra associazione già in passato - spiega il presidente Giurelli - é intervenuta nelle zone terremotate dell’Abruzzo e della Romagna. A livello di volontariato siamo sempre pronti a collaborare con le locali realtà per dare il nostro contributo per le attività culturali e sportive”. A.Boc.
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RIFIUTI
DISCARICA, CITTADINI FURIOSI: “FERMATE L’AMPLIAMENTO” MOBILITAZIONE POPOLARE PER OPPORSI ALLA PROSPETTATA RICHIESTA DELLA MAGGIORANZA DI ALLARGARE L’AUTORIZZAZIONE PER ALTRI 100 MILA METRI CUBI. PROTESTE E DENUNCE: IL COMUNE VIENE ACCUSATO DI FARE BUSINESS CON L’IMMONDIZIA. LE MINORANZE CHIEDONO UN’AUDIZIONE IN REGIONE. LA COALIZIONE DEL SINDACO: “CREDIAMO NELLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO”
di MASSIMO BOCCUCCI La discarica di Colognola è un crocevia dei rifiuti a della maggioranza che non ha voluto mettere ai tutte le ore, con i camion carichi di immondizia che voti la richiesta. I consiglieri comunali Virna Venevanno e vengono. Il Comune fa affari d’oro incasrucci, Marco Cardile e Luca Barilari del Pd, Pavilio sando soldi per gestire la stessa discarica e per fronLupini di Gubbio Libera-Rifondazione Comunista, teggiare i debiti, mentre nelle tasche delle famiglie Francesco Gagliardi del centrodestra e Francesco ricade la raccolta differenziata tra la tassazione che Zaccagni della lista civica Impegno per Gubbio, La discarica di Colognola cresce e i disagi sull’uso raccoglitori. Gli abitanti rivolgendosi ai presidenti delle due commissioni dell’area di Colognola dicono basta al business della sporcizia; deregionali, Andrea Smacchi ed Eros Brega, partono dalla consinunciano l’insalubrità della zona e il traffico insopportabile di mezderazione che Colognola nel piano regionale dei rifiuti del 2008 zi pesanti carichi di rifiuti di ogni genere. Hanno lasciato il segno i venne identificata come discarica da portare a completamento volantini e i manifesti dai toni forti (“Gubbio discarica dell’Umbria. sulla base delle vigenti autorizzazioni, senza ulteriori ampliaNo all’ampliamento”) voluti da quanti si stanno mobilitando per menti di superficie e volume, con una capacità prevista di 500 indurre l’Amministrazione Comunale a rinunciare alla richiesta di mila metri cubi e una capacità residua 9 anni fa di 87.450 metri allargare l’autorizzazione per altri 100 mila metri cubi. cubi. Ora vengono espresse forti preoccupazioni sullo stato ambientale del sito, il volume residuo reale, i conferimenti tra rifiuti INCHIESTA APERTA Gli abitanti della zona si chiedono come speciali e sovvalli, la situazione del capping con la conseguente mai sull’incenerimento dei rifiuti c’è da anni una feroce battaglia necessità di valutare costi e ricavi nella gestione. Le minoranideologico-ambientalista, mentre si sfrutta una discarica ormai ze ritengono che l’audizione debba rappresentare l’avvio di una esaurita tra gli effetti devastanti del maleodore. Si chiedono anfase di partecipazione con il governo regionale e il territorio euche a che punto sia l’inchiesta giudiziaria aperta a suo tempo gubino al fine di condividere scelte e strategie. su Colognola dalla Procura di Perugia per verificare il flusso dei conferimenti, i livelli di inquinamento e l’uso dei soldi ricavati. MAGGIORANZA IN TRINCEA La coalizione del sindaco respinge le accuse: “L’amministrazione Stirati crede fortemente INCONTRO IN REGIONE Le minoranze, esclusi i grillini, hanno nella strategia rifiuti zero portando avanti una politica seria di presentato in Regione la richiesta per un’audizione con la prima differenziazione”, fa sapere, sino a ritenere “necessario il pieno e seconda commissione regionale in sessione congiunta, per poi sfruttamento in totale sicurezza della discarica per avere le riaprire una fase di consultazione popolare, dopo che il gruppo sorse economiche indispensabili per la chiusura”, ribadendo la consiliare del Pd aveva proposto a palazzo Pretorio un incontro contrarietà all’incenerimento nei cementifici. tra le commissioni comunali e regionali registrando il diniego
VIABILITÀ Raccolta di firme per contestare il provvedimento che viene riproposto senza un piano concordato
CORSO GARIBALDI, PETIZIONE PER DIRE BASTA ALLA CHIUSURA
I commercianti di corso Garibaldi si sono stancati. E lo dicono apertamente. La solita storia della chiusura dalle ore 18 alle 6 del mattino seguente nei giorni feriali, e nei festivi dalle 11 alle 6 indomani, sta scatenando proteste in tempi di crisi sempre più pesante e con gli effetti indiretti del terremoto che si fanno sentire. Per questo si sono mobilitati promuovendo una raccolta di firme per una petizione destinata al sindaco Filippo Mario Stirati perché riveda il piano del traffico e della sosta nel cuore dell’acropoli. Il provvedimento fotocopia si ripete ormai da anni, dal passaggio di un’amministrazione comunale all’altra, e arriva da aprile a fine settembre senza tenere conto - denunciano i commercianti - dei fattori dominanti come le condizioni generali del centro storico, sempre più degradato e poco attrattivo nonostante la riconosciuta bellezza mentre c’è una progressiva desertificazione che preoccupa. Il provvedimento-fotocopia di chiusura per periodi e fasce orarie si presta a discussioni e contrapposizioni. I commercianti l’hanno presa malissimo e chiedono che venga fatto un ragionamento più vasto e strategico sulle problematiche del centro in relazione alla vibilità e vitalità che riguardi tanto i residenti quanto gli operatori. I DISAGI Si lamenta uno spopolamento e una presenza sempre ridotta di persone e clienti che a fronte delle scomodità - tra
i parcheggi quasi tutti a pagamento e comunque carenti fino alle vie malridotte tra buche e avvallamenti compresa la scarsa illuminazione - preferiscono frequentare l’immediata periferia. Corso Garibaldi era una volta vitale nelle ore serali del passeggio, ma adesso è per lo più silenzioso e con poca gente che passa. Vengono aspramente criticate le decisioni estemporanee per periodi e fasce orarie, come in passato, senza un piano articolato dopo un confronto con le categorie. PORTE CHIUSE Le rituali modifiche in corso Garibaldi si estendono anche ad altre zone del centro cittadino. In particolare: divieto di sosta con rimozione in via dei Consoli, via Gattapone e via XX Settembre nel tratto compreso tra piazza Grande e il civico 12 lato destro fino al 18 giugno nei giorni festivi (nonché il 24 aprile e 3 giugno) dalle 10 alle 19 e nei prefestivi dalle 15 alle 19. È tornata la chiusura fisica delle porte di accesso alla città sempre fino al 18 giugno con interdizione nei giorni festivi dalle 10 alle 19, il 24 aprile e 3 giugno dalle 15 alle 19. Preoccupazione tra i commercianti per l’arrivo delle telecamere che potrebbero ulteriormente scoraggiare l’accesso nel centro storico vista la carenza di servizi e di trasporto alternativo. Qualche commerciante sta valutando se guardarsi attorno per portare fuori le mura la propria attività. Sarebbe un colpo di grazia.
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La posta dei lettori all’indirizzo redazione@15giorni.it
LETTERE IN REDAZIONE
ACQUA, MENO UMBRA E PIÙ ACEA
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Molti utenti dell’ATI 1 e 2 Umbria si stanno chiedendo come mai dall’inizio dell’anno non è ancora arrivata la bolletta dell’acqua, anche con il timore di vedersi recapitare un’altra “stangata”. Tranquilli… la stangata arriverà! Da quest’anno noi utenti di Umbra Acque spa siamo entrati a far parte della gestione centralizzata del programma ACEA 2.0. Il programma consiste nella centralizzazione dell’attività amministrativa (fatturazione, contratti, reclami, ecc.) e dell’attività di amministrazione delle manutenzioni (segnalazione guasti e squadre manutentive) riferite agli utenti delle 3 regioni del centro Italia (Toscana, Umbria e Lazio) dove ACEA S.P.A, è presente come socio privato. Infatti le prossime fatture che arriveranno avranno un nuovo codice utente e una nuova numerazione, oltre naturalmente all’aumento della tariffa. Il programma ACEA 2.0, secondo la rivista “Milano Finanza” consentirà alla multinazionale di guadagnare circa 90 milioni di euro. Grazie a questa implementazione, ACEA S.P.A. può chiudere il 2016 con un utile maggiore del 49,9% rispetto al 2015 (vds QFinanza online) e la quotazione delle sue azioni aumenterà del 2,78%. Nel frattempo la bolletta 2017 arriverà con un aumento del 12,1%, aumento che non corrisponde all’efficienza così propagandata da ACEA S.P.A., anzi tutt’altro: - Gli stessi controlli degli ATI 1 e 2 (fino al 2014) hanno infatti rilevato che dall’affidamento del 2003 Umbra Acque S.P.A, (leggasi ACEA S.P.A., quindi SUEZ) non ha mai rispettato i piani d’ambito, dove era prevista la realizzazione di investimenti per € 146.513.621, invece ne sono stati realizzati solo € 85.541.026. Non a caso aumentano le perdite nelle reti, arrivando a superare il 50% dell’acqua immessa.
- Il problema depurazione, dovuto alle procedure di infrazione europea che interessano l’Umbria, per la mancata realizzazione di adeguati collettamenti fognari e di depuratori, escludendo i piccoli agglomerati fino a 2000 abitanti dove non c’è l’obbligo (in zone come Carbonesca e Colpalombo non esistono impianti di depurazione). A fronte di ciò, gli utenti non serviti da impianti di depurazione, che quindi non avrebbero dovuto e che non devono pagare il canone in bolletta, non sono stati avvertiti della possibilità di richiedere indietro quanto non dovuto o si trovano ancora addebitato il canone di depurazione!!! - Negli ultimi anni Umbra Acque S.P.A. ha maturato debiti nei confronti dei comuni per € 12.640.006 per il mancato pagamento dei mutui, accesi dagli stessi comuni, per costruire le reti e gli impianti prima dell’affidamento, ai quali comunque devono far fronte con le tasse pagate dai cittadini. -Tra il 2007 e il 2008, proprio all’inizio della crisi economica, Umbra acque S.P.A. ha contratto dei finanziamenti coperti da titoli derivati per 33.400.000 euro, vincolandoli ad un tasso fisso in media di oltre il 5% all’anno, quando i tassi variabili sui mutui negli ultimi anni sono scesi quasi allo zero. In sintesi, ACEA S.P.A. aumenta le quotazioni di borsa e fa enormi profitti; non paga il dovuto ai Comuni; non rimborsa completamente il canone di depurazione; fa investimenti finanziari sbagliati; Tutto questo pagato dai continui rincari delle bollette! È arrivato il momento che Amministratori e Sindaci rispettino quanto stabilito con i referendum del 2011 e tornino alla gestione pubblica e partecipata dai cittadini del servizio idrico. COMITATO UMBRO ACQUA PUBBLICA
ELOGI E RINGRAZIAMENTI AL REPARTO DI MEDICINA
Un ringraziamento particolare e un elogio da Giuseppe e Maria Antonietta Mariotti, con una lettera al direttore generale e al direttore sanitario della Usl, al direttore sanitario dell’ospedale di Branca e al primario del reparto di Medicina, al personale medico, infermieristico e di supporto del reparto di Medicina dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino per “l’altissima professionalità e il senso di umanità evidenziato in occasione della lunga degenza di nostra madre, Emilia Rossi, deceduta il 9 aprile scorso dopo un percorso di cure e assistenza reso problema-
tico dal quadro generale di salute e dall’avanzata età. Abbiamo trovato ogni disponibilità e cortesia nel personale di servizio, rilevando come nell’arco della giornata e nelle ore notturne vi sia stata sempre attenzione e predisposizione all’assistenza per fronteggiare le problematiche di una paziente dal quadro clinico pesantemente compromesso. Il pensiero di gratitudine va a tutta la struttura, augurandoci che queste poche righe possano arrivare a tutto il personale del reparto di Medicina”.
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Autovetture Nuove e Usate Multibrand
di LUIGI GIRLANDA
CLERICALISMO E PAPOLATRIA:
LA ROCCA
LA MALATTIA MORTALE DEL CATTOLICESIMO
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Tra i tanti mali che affliggono il mondo cattolico degli ultimi decenni, il clericalismo è senza dubbio quello che risulta essere il più dannoso per la fede. Ma cosa si intende di preciso quando si parla di clericalismo? Come per tutti i termini che finiscono con il suffisso “ismo”, si tratta dell’assolutizzazione di un unico punto di vista, quello “del clero” in questo caso. Il clericalismo sta dunque alla fede come la polmonite al polmone. Indica infatti la condizione della stragrande maggioranza dei fedeli di oggi che, ormai privi anche dei più elementari contenuti della fede, finiscono per accettare e perfino santificare, senza il minimo senso critico, qualunque cosa esca dalla bocca di sacerdoti, vescovi e cardinali. Della serie: lo ha detto il vescovo per cui dobbiamo obbedienza. Ma questa prospettiva, nemmeno lontanamente assimilabile al vero significato dell’obbedienza cattolica, finisce fatalmente per dare un potere assoluto al clero, nonostante la tanto sbandierata e auspicata (ma solo a parole, ovviamente) corresponsabilità dei laici nella vita della Chiesa. In effetti, i fedeli di un tempo, che erano cattolici e non clericali, sapevano bene che un parroco o perfino lo stesso vescovo sono degni di ascolto e obbedienza solo finché insegnano e comandano cose in linea con la dottrina cattolica. Non hanno cioè un potere assoluto, ma sono vincolati come e più degli altri fedeli alla verità rivelata da Cristo. È dunque fondamentale che i laici conoscano bene la dottrina cattolica perché è legittimo, anzi doveroso non obbedire a un vescovo che insegna cose contrarie alla vera fede cattolica. Sarà per questo che ormai il catechismo dei ragazzi è ridotto a una specie di ora di ricreazione settimanale dove si fa di tutto tranne che apprendere la sana dottrina cattolica? Il grande san Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa, in diver-
se sue opere, insegna che in casi estremi è lecito resistere pubblicamente perfino a una decisione papale, come san Paolo ha resistito in faccia a san Pietro: “[…] essendovi un pericolo prossimo per la fede, i prelati devono essere ripresi, perfino pubblicamente, da parte dei loro soggetti” (Summa Theologiae, II-II, 33, 4, 2). Il sommo poeta Dante, profondamente cattolico (e quindi non clericale) non aveva infatti alcun problema a “giudicare” e riprendere pubblicamente i pastori del suo tempo, perfino papa Bonifacio VIII, su questioni fondamentali che riguardavano la fede. Oggi, invece, il mondo cattolico è affetto dal clericalismo più becero che è padre dell’altro grande male di questi ultimi anni: la papolatria. Mai come nei confronti di Bergoglio si è verificata una sorta di adulazione da parte dei “fedeli” cattolici, tanto che anche in quest’ultima Pasqua si è assistito a scene imbarazzanti, come quelle di alcune chiese che nei tradizionali sepolcri del giovedì santo hanno esposto la foto di papa Francesco sopra la pisside con le ostie consacrate. L’adorazione di Bergoglio stride nettamente con l’atteggiamento di aggressiva ostilità che il mondo cattolico, a partire dai vescovi, ha avuto con papa Benedetto XVI. Non a caso, nel 2008 Ratzinger scrisse una lettera accorata ai vescovi del mondo in cui diceva chiaramente: “sono rimasto rattristato dal fatto che anche cattolici abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco”. Se un tempo si poteva impunemente attaccare Benedetto XVI, senza avere il minimo fastidio ecclesiale, oggi è diventato un imperativo categorico quello di elogiare e lodare in tutti i modi papa Bergoglio. Anche l’atteggiamento dei vescovi è radicalmente cambiato e sembrano fare a gara per compiacere il Papa. Qualcosa sembra proprio non tornare nel mondo cattolico…
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CALCIO
La magia del calcio in piazza
LUNEDÌ 1° MAGGIO IL SETTORE GIOVANILE DEL FONTANELLE BRANCA ORGANIZZA UN TORNEO NELLE PIAZZE DEL CENTRO STORICO IN UN MIX TRA NOSTALGIA E SANO DIVERTIMENTO. LA JUNIORES DI BELLUCCI IN FESTA Ritrovare luoghi e atmosfere di un tempo, perdute sull’altare di un’innovazione che non sempre ha prodotto gli effetti desiderati. Così anche il calcio si trova sempre più spesso a convivere con la voglia di rivivere esperienze e sensazioni che soprattutto i più giovani hanno finito per perdere. Nasce da qui l’idea di organizzare un vero e proprio torneo nelle piazze del centro storico, su iniziativa del settore tecnico delle giovanili dell’ASD Fontanelle Branca. Lunedì 1° maggio i protagonisti saranno i bambini nati nel 2008, che si affronteranno in un torneo denominato “In Piazzetta” che si disputerà al mattino su campi da gioco realizzati a piazza Bosone, piazza San Pietro e piazza Oderisi, con le finali in programma a partire dalle 15 nello splendido scenario di Piazza Grande. Un modo per riscoprire il calcio di una volta, quello che si giocava negli oratori e non nelle palestre o nei campi di ultima gene-
razione, quello che ha cresciuto generazioni di campioni che hanno portato l’Italia a competere con le più grandi nazionali al mondo. Un modo anche per portare tanti curiosi nel centro storico e vivere una giornata all’insegna dell’amicizia, del divertimento e della condivisione, il tutto all’insegna di un velato romanticismo che strizza l’occhio al futuro. E per l’occasione è stato realizzato anche un promo con protagonisti tanti giovani ragazzi, realizzato dalla Watching TV. JUNIORES OK! E a proposito di Fontanelle Branca: la Juniores A2 di Giorgio Bellucci ha centrato la promozione in A1 al termine di una favolosa cavalcata al vertice. E domenica 30 aprile anche gli Allievi A2 di Leonardo Argentina potrebbero fare altrettanto, chiamati all’impresa sul campo del Città di Castello (ci sono 5 squadre racchiuse in due soli punti). Hanno chiuso in crescendo anche i Giovanissimi A2 di Marco Bedini. R.Bar.
CHE FESTA PER I 50 ANNI DELLA SEZIONE “CARLO ANGELETTI”
Una serata densa di emozioni quella vissuta dalla sezione eugubina AIA “Carlo Angeletti” nell’anno in cui festeggia i 50 anni di attività. L’appuntamento tenuto al Park Hotel ai Cappuccini ha visto assegnato il premio dedicato alla memoria di Elvio Passeri (primo assistente eugubino che ha militato in Serie A) a Gianluca Cariolato (stagione 2014-15) e a Matteo Passeri per la stagione 2015-16. Emozionatissimo l’assistente che ha ricevuto il premio
intitolato alla memoria del padre dalle mani del fratello Gianluca. Premiato anche Davide Giacometti con il premio sezionale intitolato alla memoria di Carlo Angeletti. A fare gli onori di casa il presidente Andrea Pannacci che ha ricordato anche Mario Stirati e Cesare Migliarini, scomparsi nell’imminenza delle celebrazioni. Presente alla serata il presidente nazionale Marcello Nicchi. Realizzato anche un video che ripercorre i 50 anni della sezione.
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IL RICORDO
CESARE MIGLIARINI È STATO SPECIALE
Ha lasciato un’impronta il maestro Cesare Migliarini, scomparso venerdì scorso 21 aprile all’età di 81 anni dopo una brevissima malattia. Apprezzato insegnante elementare, si è impegnato in molti campi della vita sociale, culturale e sportiva. È stato nell’Azione Cattolica, quindi per lunghi anni alla guida della Società Operaia di Mutuo Soccorso e della sezione arbitri “Carlo Angeletti”. È stato consigliere comunale, candidato a sindaco alle elezioni comunali del 1993 nelle file dell’allora Democrazia Cristiana. Riconosciuta da tutti anche la sua fede e militanza di Santubaldaro. Alla famiglia le condoglianze della Redazione di 15 Giorni.
PELLEGRINAGGI MARIANI A SAN GIROLAMO
Arriva maggio e riprendono i pellegrinaggi mariani a San Girolamo. Appuntamento tutti i sabati mattina dal 29 aprile alle 7,30 (e non più 6,30 come in passato) a San Marziale. A seguire alle 8 la messa dalle suore.
L’INIZIATIVA
STREET WORKOUT, SPETTACOLO IN CENTRO
Divertirsi, correre, respirare a pieni polmoni l’aria del centro storico. Sono questi gli effetti dell’iniziativa Street Workout che ha fatto risaltare il fitness nel contesto storico-architettonico cittadino. Hanno partecipato una cinquantina di appassionati, tra i quali anche cinque bambini, con il coinvolgimento di sei istruttori, ciascuno di una palestra diversa, sotto la regia di Lucia Diamantini. Gubbio ha fatto da splendido scenario al fitness e grazie all’uso delle cuffie gli istruttori hanno potuto guidare il gruppo per le vie della città che si è colorata di rosso grazie alle magliette realizzate per l’occasione dagli organizzatori. L’iniziativa del 2 aprile scorso è destinata a ripetersi a Gubbio e probabilmente anche in altre città umbre per esaltare il connubio tra arte e fitness. A.Boc.
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LA VISITA
Cedesi attività di Edicola in zona San Pietro, comprensiva del chiosco. Ben avviata, con tutte le licenze in regola, clientela fidelizzata e in ottima posizione. Info: 331.1943862
A spasso per corso Garibaldi, attratto dalle bellezze del centro storico e dal profumo del rosmarino. Attrazione fatale per Eddie Redmayne, il trentacinquenne popolare attore londinese premio Oscar due anni fa per aver interpretato il fisico e matematico britannico Stephen Hawking nel film biografico “La teoria del tutto”, visto il Venerdì Santo e riconosciuto da un gruppo di giovani che gli hanno chiesto di posare con lui per una foto ricordo. Redmayne era in compagnia della bellissima moglie Hannah Bagshaw e la figlioletta Iris Mary di neanche un anno. Vestito casual, con un paio di jeans, una camicia e un cappellino, è entrato in nel negozio di generi alimentari di Renato Lugni, ha fatto acquisti portandosi via soprattutto una bella pianta di rosmarino, e si è poi goduto la città riuscendo a passare inosservato. Probabilmente tutto merito del cappellino, una soluzione scelta ad arte per non dare troppo nell’occhio anche se il gruppo di giovani che l’ha fermato non ha avuto dubbi che si trattasse di Eddie. L’attore ha dispensato sorrisi e simpatia. ANNALISA BOCCUCCI
Cedesi quota societaria per attività ben avviata nella ristorazione a Gubbio. Info: 349.8482965
Cedesi attività di bar ben avviata con clientela e attrezzature, cucina e possibilità di trasformarlo in vineria, stuzzicheria, spaghetteria. In pieno centro storico di Gubbio. Ottimo investimento euro 15.000 vero affare. Vendo per motivi familiari. Info: 340.8046497 Vendesi o affittasi locale artigianale di 80mq presso C.C. “Contessa” a Gubbio. Info: 380.1461369
NUMERI UTILI
Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
REDMAYNE IN CORSO GARIBALDI, L’OSCAR IN POSA CON I GIOVANI
FARMACIE
COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Via L. da Vinci 50 075.9222471 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.9220635 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9291235 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Scritto 075.920134
GUBBIO
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LUNEDÌ 8 MAGGIO 2017
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