15 Giorni - Numero 74 - 10 Giugno 2017

GUBBIO quindicinale d’informazione Sabato 10 Giugno 2017 Anno V Numero 74

www.15giorni.it

ANDIAMO A VEDERLO

RIAPERTURA VICINA DELL’EREMO DI SANT’AMBROGIO DOPO IL RIPRISTINO DEL SENTIERO SBARRATO E DI UN MURO CHE ERA CROLLATO DANNEGGIANDO UNA CISTERNA IDRICA. CI SONO VOLUTI APPELLI E CONSULTI PER INTERVENIRE, RESTITUENDO ALLA COLLETTIVITÀ QUESTO GIOIELLO CHE DAL 9 LUGLIO SI POTRÀ TORNARE A VISITARE

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COPERTINA

L’eremo si prepara a riaprire i battenti

IL TRECENTESCO COMPLESSO DI SANT’AMBROGIO SI POTRÀ NUOVAMENTE VISITARE DAL 9 LUGLIO. SI STANNO RIPRISTINANDO IL SENTIERO E IL MURO CHE ERA CROLLATO NEL 2009 DANNEGGIANDO UNA CISTERNA IDRICA. 15GIORNI LO SCORSO ANNO AVEVA LANCIATO L’ALLARME di MASSIMO BOCCUCCI

Il sorriso di Suor Daniela è rivelatore: “Finalmente ci prepariamo a vedere riaperto Sant’Ambrogio”. Ci confida raggiante, la giovane religiosa, che si stanno ripristinando il sentiero interdetto e il muro che era crollato danneggiando una cisterna idrica. C’è la data per la riapertura: 9 luglio, cerimonia con la santa messa e la festa alle 17.30.

Appuntamento imperdibile. La suora ricorda, nel dare la bella notizia, il griIl cortile d’ingresso dell’eremo do di dolore lanciato da 15Giorni sulle condizioni dell’eremo che a distanza splende di giorno e di notte incastonato all’ingresso della Gola del Bottaccione sul versante est del monte Foce di fronte al monte Ingino.

Da lungo tempo il sentiero per arrivarci è inagibile e sbarrato a causa di uno smottamento, con il monastero segnato da umidità e muffa dopo il crollo di un muro che nel 2009 ha lesionato una cisterna idrica originando continue infiltrazioni d’acqua.

Suor Daniela Cancilla, delle Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco, sta seguendo da vicino l’ultimazione dell’intervento strutturale, con le consorelle tutte impegnate a ricreare le condizioni migliori all’interno del complesso.

ALLARME DOLOROSO Un anno fa avevamo lanciato un forte allarme vedendo il progressivo degrado di questo patrimonio storico-architettonico di assoluto pregio, di proprietà dei Canonici Regolari Lateranensi e fino a otto anni fa abitato dall’ordine religioso delle Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco poi trasferitesi nel monastero di San Marziale. Si erano attivati i Canonici di San Secondo con il Comune e la Soprintendenza per porre rimedio a una situazione gravissima e di abbandono, senza la possibilità per eugubini e turisti di poter godere del complesso se non dalla via sottostante.

Ha vigilato sull’eremo, dal 2001 fino a tre anni fa, il francescano padre Francesco Ferrari, poi sono sorti i problemi. Le suore che hanno abitato l’eremo hanno spesso rimosso le sbarre del sentiero a proprio rischio e pericolo, raggiungendo il complesso per aprire le finestre così da favorire la circolazione dell’aria nei locali colpiti dall’umidità. La situazione a monte L’altare e le spoglie del Beato Canetoli dell’eremo non ha mai

destato preoccupazioni, ma si è reso fondamentale intervenire sul muro che ha ceduto e sul sentiero inagibile. Fino ai primi anni Il sentiero che costeggia le mura perimetrali 2000 il luogo era mèta, specialmente nel periodo estivo, di tantissimi fedeli e cultori dell’arte, poi hanno preso il sopravvento i guai con un senso di trascuratezza e abbandono.

GRANDE TESTIMONIANZA Le prime notizie storiche del romitorio risalgono al 1331. Il vescovo Pietro Gabrielli lo eresse a priorato, dopo avervi radunato tutti gli eremiti che vivevano sparsi nelle vicinanze di Gubbio, e nel 1342 diede agli eremiti la Regola di Sant’Agostino elevando il complesso a monastero. Nel 1419, con la Bolla di Papa Martino V, il monastero di Sant’Ambrogio venne unificato a quello di San Salvatore di Bologna e vi si trasferirono i Canonici Regolari, ai quali successivamente si unirono nel 1430 quelli di Santa Maria al Reno detti i Renani. Fu questo il periodo più attivo, soprattutto per la presenza del Beato Stefano Agazzari {1339-1422), discepolo di Santa Caterina da Siena. Nel 1445 Papa Callisto III unisce la canonica di San Secondo a Sant’Ambrogio e da questo prese il nome. La notorietà del cenobio, delle sue regole severe e dell’ubicaUna veduta dell’esterno zione quasi inaccessibile nel silenzio, indusse anche il Beato Arcangelo Canetoli (14981513) a trovare il suo ideale rifugio, che divenne riferimento di tantissimi fedeli attratti dalla fama di santità di quell’uomo, il cui corpo incorrotto riposa sotto l’altare maggiore. A Sant’Ambrogio sono conservati pure i resti mortali del vescovo Agostino Steuco, filosofo eugubino del ‘500. Il progressivo degrado ha indotto il Comitato per la valorizzazione della Gola del Bottaccione a promuovere una grande opera di restauro conclusasi nel 2000. L’architettura del complesso risulta caratterizzata dal succedersi di vari interventi: sulla base trecentesca si inseriscono, infatti, modifiche rinascimentali e barocche.

La deviazione a Santa Illuminata che conduce al sentiero

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ATTUALITÀ

Alessia Tasso: “Si estende la raccolta differenziata” L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE SPIEGA LE STRATEGIE PER LA RACCOLTA. SI AMPLIA L’UTENZA FINO A 6.700 UNITÀ SU CIRCA 11 MILA. DAL PRIMO LUGLIO ENTRA IN FUNZIONE IL ‘PORTA A PORTA’ NELLA ZONA OVEST. L’OBIETTIVO È DI RAGGIUNGERE IL 60% PREVISTO DALLA REGIONE di MASSIMO BOCCUCCI

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Assessore Tasso, cosa rappresenta l’amgiugno dalle ore 14 alle 19 presso il parchegpliamento del nuovo servizio di raccolta gio Coop, e dal 19 al 23 sempre nello stesso dei rifiuti ‘porta a porta’ esteso alla zona orario nell’area camper in via del Bottagnone. ovest, da via della Piaggiola alla variante?

Abbiamo previsto una serie di incontri con i “Un significativo incremento a livello di utencittadini per dare tutte le informazioni”. za e di investimenti, con le utenze coinvolte La strada è tracciata? che salgono complessivamente a 6.700 su “La raccolta differenziata è una strada obblicirca 11 mila. Questa Amministrazione Cogata nello smaltimento dei rifiuti, specie per munale ha trovato una situazione di raccolla nostra amministrazione che ha ribadito da L’assessore Alessia Tasso ta porta a porta ferma al centro storico con subito di non voler seguire la strada dell’in1.300 utenti. Siamo passati ad altri 1.900 con la zona est e ora, cenerimento. È un segno di civiltà e di decoro, in quanto spaa partire dal prossimo primo luglio, aggiungiamo altri 3.500 riranno gli antiestetici e antigienici cassonetti per le strade, nuclei abitativi. Anche in questa parte del territorio si modispesso maleodoranti, ed è chiaro che è fondamentale la buona ficheranno le abitudini di raccolta e spariranno i cassonetti volontà e la collaborazione dei cittadini. Ma è anche un risulesterni. Gli investimenti per questo ulteriore passaggio sono tato economico, in quanto riciclare rende, come dimostrano i circa 200 mila euro, oltre all’acquisto dei kit una tantum per maggiori introiti derivati dalla differenziata. Anche se non ab150 mila euro, in buona parte coperti dalle maggiori entrate biamo raggiunto la soglia del 60% indicata dalla Regione per derivate dalla differenziata”. la differenziata, siamo comunque intorno al 50% sulla base dei Come procedete sul piano organizzativo? dati 2016, considerando che per diversi anni non si è fatto nul“Oltre al calendario normale di raccolta in base alla tipologia, la mentre dal 2015 c’è stata una considerevole accelerazione. c’è la possibilità di richiedere un servizio suppletivo con un ulIntendiamo andare spediti verso il pieno obiettivo del 60%, da teriore passaggio di Rsu per smaltire pannoloni e pannolini. Si raggiungere nel minor tempo possibile”. avvia la distribuzione gratuita dei kit di raccolta, dal 12 al 15

TRA I COMUNI DELL’ATI 1 GUALDO È IL PIÙ “RICICLONE”

L’obiettivo dichiarato è il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata nel minor tempo possibile. Ma c’è chi in Umbria, in modo particolare nei Comuni dell’ATI 1 (di cui fa parte anche Gubbio), c’è già riuscito: è il caso di Gualdo Tadino che nel

secondo semestre 2016 ha fatto registrare un 66,2% rispetto a una media complessiva dei 10 comuni del 53%. Con le novità che verranno introdotte a partire dal 1° luglio, però, anche Gubbio spera di fare un bel balzo in avanti.

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CRONACA

BLUE WHALE, GIOVANE INVISCHIATO NEL “GIOCO” DELL’ORRORE

DENUNCIATO IL CASO DI UN QUATTORDICENNE FINITO NELLA PERICOLOSA SPIRALE AUTOLESIONISTA CHE SPINGE AL SUICIDIO. AVEVA GIÀ DELLE FERITE. SI È CONFIDATO CON UN’AMICA, È INTERVENUTA LA SCUOLA MOBILITANDO I CARABINIERI. ERANO ALL’OSCURO DI TUTTO FAMILIARI E COMPAGNI DI CLASSE State attenti alla Blue Whale. È un pratica molto pericolosa, un vero “gioco” dell’orrore che in 50 tappe spinge un adolescente ad autoflaggellarsi fino a spingerlo al suicidio lanciandosi nel vuoto nel punto più alto della città. Balenottera azzurra è la traduzione dall’inglese e indica una rete di origine russa collegata ai social media. Si è scatenata ovunque una caccia a chi promuove questo percorso maledetto adescando gli adolescenti. A Gubbio c’è stato un caso per fortuna scoperto e fermato in tempo grazie all’intervento della scuola e al coinvolgimento dei carabinieri. Vittima un quattordicenne che si era già spinto parecchio avanti portando i primi segni, con delle ferite sul corpo. Un adolescente, che frequenta il primo anno delle scuole superiori, c’è finito dentro adescato su internet. Stava infilato in un tunnel dal quale è difficilissimo uscire se qualcuno non viene in soccorso. Il minorenne ha confidato questa storia a un’amica di un’altra scuola e si è innescato un meccanismo che ha portato all’intervento decisivo per fermare la spirale. A scuola hanno parlato con lui, usando tutta la delicatezza del caso, fino a rendersi conto della preoccupante condizione psico-fisica che aveva raggiunto. A quel punto hanno avvertito i carabinieri di quello che stava succedendo, con il coinvolgimento dei genitori e del tribunale di minori.

CACCIA AI RESPONSABILI Il caso è stato formalmente denunciato per cercare di risalire ai responsabili di questa pratica che mina i giovani, sul piano psicologico e poi fisico, spingendoli in una serie di prove dure e autolesioniste. Il ragazzo stava attraversando un periodo difficile, vivendo la quotidianità con sempre maggiore difficoltà. Era in un tunnel guidato da gente pericolosa.

Stava affrontando le tappe che il famigerato gioco prevede. A casa non si era accorti di nulla, neanche della sveglia alle primissime ore del mattino come rituale nel percorso della blue whale.

I sospetti sono maturati nell’ambiente scolastico e si sono adoperati tutti gli strumenti, con la massima cautela, per affrontare la situazione e trovare una via d’uscita.

A scuola hanno capito che questo ragazzo era a rischio suicidio. La lunga conversazione con lui, condotta con scrupolo, ha permesso di giungere alla rivelazione di quello che stava succedendo. I Carabinieri della Compagnia di Gubbio, guidata dal capitano Pier Giuseppe Zago, hanno subito preso in mano la vicenda attivando tutte quelle forme di indagine da parte e di tutela del minore dall’altra.

GROSSI RISCHI Il veicolatore punta sulla suggestione e guida la vittima ad affrontare le 50 tappe del terribile percorso, con un coinvolgimento allargato a gruppi whatsapp o sui social nei quali i giovani si confrontano, si fomentano reciprocamente e si incitano mantenendo gli adulti all’oscuro di tutto. Alcuni passaggi prevedono di autoinfliggersi ferite, svegliarsi alle 4.20 del mattino per vedere video horror e ascoltare musica triste, fino all’estremo gesto senza ritorno di lanciarsi dal punto più alto della propria città. Le forze dell’ordine sono mobilitate per contrastare il fenomeno e ci sono consigli utili. Alle famiglie e in altri contesti (amicizie e scuola) viene raccomandato di prestare attenzione a certi comportamenti, come i cambiamenti repentini di rendimento scolastico, la socializzazione, il ritmo sonno-veglia. Così come diventa importante fare rete, parlarne, segnalare le situazioni che inducono a pensare a un percorso di blue whale da cui si può tornare indietro.

M.Boc.

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FESTA DEI CERI

Ceri Piccoli, i bambini hanno capito tutto

IL PORTONE DELLA BASILICA APERTO E LA CHIUSURA DELLA FESTA TUTTI ASSIEME NEL CHIOSTRO: DAI PICCOLI CERAIOLI È ARRIVATA UNA LEZIONE STRAORDINARIA, OLTRE A UN BELLISSIMO MESSAGGIO E A UNA RISPOSTA FORTE PER CONTRASTARE IL SEMPRE PIÙ DILAGANTE FANATISMO CERAIOLO di MASSIMO BOCCUCCI

Che bello vedere il portone della basilica che oltretutto con i Ceri Piccoli sono spesaperto, con i Ceri tutti assieme a fare festa so provocate dagli adulti che si mettono tra nel chiostro per rendere omaggio al patroi piedi correndo davanti, dietro e dapperno e congedarsi nello spirito giusto dalla tutto invece di fare da semplici spettatori giornata più amata e vissuta. I Ceri Piccoplaudenti con discrezione stando da una li sono la festa vera, quella autentica che parte senza intralciare. Interessa la lezionon conosce il fanatismo ceraiolo e anzi ne che anche quest’anno la festa dei piccoli I tre Ceri assieme nel chiostro Foto TRG lo contrasta con la risposta più saggia e in ha saputo trasmettere e che all’atto pratico sintonia con la quinta essenza della tradizione. Scene di giubisupera ogni appello rivolto alla vigilia, dimostrando che loro lo, bambini stanchi e felici abbracciati tra loro senza distinzionon hanno bisogno di raccomandazioni quanto di contro gli ne né militanza. Non sanno cosa siano le tensioni né gli eccessi adulti hanno bisogno di imposizioni. di chi invece vive la corsa come fosse un riscatto sociale verso CONDIVISIONE, SEMPRE Su la testa, fuori l’orgoglio e un miqualcosa o qualcuno, tanto da mettersi nelle mani del destinimo di coraggio per salvaguardare i Ceri nella loro autenticità, no perfino per la scelta del Capodieci invece che dover fare la senza rifugiarsi in presunte tradizioni permeate più di fanati“campagna elettorale” per ottenere l’investitura. La Festa vera smo che di oggettiva realtà. L’agonismo negli ultimi cinquanta è proprio questa. C’è sempre da fare i conti con l’invadenza di metri della corsa è un’esasperazione, una forzatura e l’introtaluni genitori e degli adulti in genere, nonostante gli appelli. duzioni di elementi di competività estrema del tutto estranei Ma i bambini sanno andare oltre con la purezza che li contradalla festa. È grave chiudere la porta in faccia a qualcuno dopo distingue e quella voglia di correre e di vivere la loro giornata averci condiviso tutta la giornata. È ancora più grave chiudere con positività, naturalezza, spontaneità allo stato puro. la festa in solitudine dopo averla aperta in unità d’intenti e in ESSERE SE STESSI Sono codardi gli adulti che lasciano correuno spirito di totale condivisione. I bambini lo hanno capito re le contraddizioni, esibendo il buonismo di facciata a buon e probabilmente l’hanno sempre saputo, senza bisogno che mercato per nascondere la vigliaccheria del negare la verità qualcuno glielo spiegasse. Invece va spiegato - e imposto se si delle cose. I bimbi invece sono se stessi, ovvero l’esaltazione fanno orecchi da mercante - a chi continua a non capire e a ritedel Creato, riuscendo a leggere e interpretare i fenomeni per nersi il padrone dei Ceri forse perché nella vita non è padrone quelli che sono sono. Non interessano le cadute e le pendute, di nulla.

STORIA Rivelata la patologia che ha colpito il patrono. Nell’equipe medica di studio c’è l’anestesista Mauro Pierotti

SANT’UBALDO USTIONATO DA BOLLE È MORTO TRA ATROCI SOFFERENZE

te e nei personaggi storici -. Le cronache ci Ci sono voluti studi lunghi e approfonditi. C’è dicono che negli ultimi due anni, il vescovo voluta una minuziosa ricerca e alcuni risconvenne colpito da una malattia cronica e protri sul corpo incorrotto di Sant’Ubaldo. Ma gressiva che gli provocava dolori con vescisoprattutto ci sono voluti oltre 850 anni per cole piene di liquido sieroso fino alla perdita risalire con certezza alla terribile malattia della pelle e l’esposizione delle carni”. Viene che il 16 maggio 1160 ha portato alla morte, evidenziato che per consentirgli di riposare, tra atroci sofferenze, il vescovo e santo paera stato perfino preparato un letto speciatrono Ubaldo Baldassini. Le ricerche hanno le con doghe solo in corrispondenza della permesso di scoprire le bolle che hanno lentamente ustionato la pelle provocate da una Il corpo di Sant’Ubaldo in esposizione testa e delle gambe, in modo che il tronco rimanesse sospeso per non provocare ulteriori dolori nel conpatologia autoimmune della cute, il pemfigoide bolloso. Quetatto. sta patologia ha causato al 76enne presule la disidratazione Pierotti, 65 anni, medico anestesista all’ospedale di Branca del corpo e ha avuto come paradossale conseguenza l’ottima e presidente dell’associazione “Eugubini nel mondo”, si è inconservazione delle spoglie del santo che riposa nell’urna delsospettito dai resoconti storici e, dopo una ricognizione sul la basilica sul monte Ingino. La rivelazione è contenuta nello corpo del santo, ha deciso di coinvolgere Cianchini, dermastudio pubblicato sul Journal of European Academy of Dermatologo all’ospedale Cristo Re di Roma, insieme a Lazzeri e al tology and Venereology da un’equipe di medici italiani coorchirurgo plastico Fabio Nicoli. L’ipotesi del pemfigoide bolloso dinata dal dermatologo Giuseppe Cianchini e dall’anestesista può spiegare anche le tre fratture agli arti di Sant’Ubaldo neeugubino Mauro Pierotti. gli ultimi anni di vita, poiché studi recenti hanno dimostrato “I sintomi della malattia sono descritti dettagliatamente nelle che la malattia si accompagna spesso a deficit di vitamina D e due biografie del santo - spiega il chirurgo estetico Davide Lazfragilità ossea. zeri, da tempo impegnato nello studio della medicina nell’ar-

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Arconi, benvenuti al ristorante

IL CASO

GLI SPAZI MONUMENTALI IN VIA BALDASSINI SOTTO PIAZZA GRANDE SONO DIVENTATI SALE PER BANCHETTI E CUCINA PRONTO USO. IL COMUNE È D’ACCORDO. TACCIONO I CULTORI DELL’IMPATTO STORICO-ARCHITETTONICO CHE SI SCAGLIANO CONTRO LA RETE DI PROTEZIONE E CONTESTANO LE RISTRUTTURAZIONI DEI MONUMENTI

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Si potrebbe mettere l’insegna “Ristorante degli Arconi”. Si potrebbe fare un bando pubblico e magari prevederne l’apertura quotidiana come ristoro.

Ma sì, scherziamoci sopra e facciamo un po’ di sana ironia.

Chi ha costruito lo straordinaUno dei tanti momenti conviviali rio complesso monumentale di piazza Grande (con le teste di oggi si fatica ad aprire una finestra...) non poteva immaginare che un giorno gli Arconi in via Baldassini, sotto la piazza pensile, sarebbero diventati un luogo simbolo per i banchetti. Pranzi e cene per molte occasioni, dove invitare politici e fare bisboccia. La gestione degli spazi è affidata all’Università dei Muratori (chissà se sono previste anche delle quote d’affitto). Il Comune è d’accordo, anche perché gli amministratori e compagnia sono in prima fila in ogni occasione quando dalla cucina pronto arrivano i piatti belli caldi. Sono gli stessi amministratori che poi hanno fermato l’installazione di una rete di protezione sopra quegli arconi per scongiurare le tragedie o le situazioni di pericolo come quando, specie per i Ceri, la gente ci sale sopra incurante del fatto che il muretto di piazza Grande si affaccia nel vuoto per una ventina di metri e ha lasciato purtroppo lutti, disperazioni e timori. Tacciono i cultori dell’impatto storico-architettonico che si scagliano con-

tro la rete di protezione e contestano i progetti di ristrutturazione dei monumenti, come la parte superiore delle Logge dei Tiratori sopraffatte dal degrado.

MUGUGNI E PROPOSTE Gli Arconi trasformarti in un ristorante fanno discutere, soltanto che manca il coraggio di sollevare il problema e di fronte a un bel banchetto si può scendere sempre a miti consigli. I ristoratori ne parlano. Ci vogliono permessi, ci sono rigorosi controlli sanitari e si pagano le tasse per aprire un’attività di ristorazione. Nel caso degli Arconi il controsenso è doppio: il luogo merita ben altra valorizzazione e non ha certo i requisiti, così com’è, per essere trasformato in un ristorante. Gli accorgimenti per evitare che i fumi delle cotture salgano verso la piazza e per evitare che qualche volatile irriverente lasci dei “ricordini”, sono il classico cazzotto in un occhio. L’architetto Marco Petrini ha lanciato su 15Giorni l’idea di una progettualità per valorizzare gli Arconi. Il suo contributo è stato apprezzato dall’opinione pubblica. Dal Comune non una parola, non una posizione. Men che meno da chi fa degli Arconi in un baccanale tra raduni gastronomici gioiosi con qualche sgradevole fuoriprogramma nei vicoli cittadini quando pranzi e bevute sono finiti. Ci scusiamo con gli esteti, i cultori dell’arte e dell’urbanistica se abbiamo turbato la loro sensibilità. Meglio prendersela con la rete di protezione e il progetto di ristrutturazione delle Logge dei Tiratori che disturbare il cuoco e i commensali.

M.Boc.

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POLITICA

VITALIZI IN REGIONE, C’È ANCHE GORACCI

PUBBLICATI I PRIVILEGI DEI POLITICI. INCHIESTA DETTAGLIATA SU PANORAMA: IN UMBRIA PREVISTI QUASI 4 MILIONI NEL SOLO 2017. PER L’EX SINDACO PREVISTI 3.706 EURO AL MESE Il settimanale Panorama pubblica la mappa dei vitalizi degli ex parlamentari e degli ex consiglieri regionali. Il titolo dell’inchiesta dettagliata è emblematica: “Ho vinto il super vitalizio”. I privilegi dei politici sono riportati regione per regione, oltre che nei palazzi romani del potere. Guardando le cifre, è inevitabile scandalizzarsi specie nella considerazione che i signori dei vitalizi sono gli stessi che fanno la morale e dispensano sermoni a buon mercato sulla lotta alla ricchezza e l’uguaglianza sociale. C’è chi riesce ad accumulare fino a quattro “pensioni”, pensate solo a chi ha fatto il parlamentare, il consigliere regionale e il sindaco mantenendo al contempo il posto di lavoro pubblico con i contributi pure quando quel posto non occupava. Panorama ci fa sapere che in Umbria per 105 assegni finiscono su un conto da 3,9 milioni annui. Gli ex consiglieri regionali che usufruiscono di una pensione d’oro sono 77 e costano 3.338.108 euro. A questi vanno aggiunti i 26 che hanno diritto alla reversibilità: altri 552 mila euro. In tutto 105 assegni produrranno nel 2017 un costo di 3,9 milioni. Il record d’incassi lo detiene Carlo Liviantoni (7.576 euro al mese), medaglia d’argento invece a Maurizio Rosi (6.498) condannato insieme all’ex governatrice rossa Maria Rita Lorenzetti (4.534) nel processo sulla Sanitopoli in Umbria. Scrive Panorama: “Tra gli imputati eccellenti anche Orfeo Goracci: 3.706 euro all’ex zar di Gubbio”. Nell’elenco umbro compaiono anche i nomi di Carlo Ripa Di Meana, ¡I marito di Marina, 3.608 euro per 5 anni in Consiglio) e Ada Spadoni (5.441 euro).

Nel 2011 il Consiglio Regionale ha approvato una norma secondo cui a partire da questa legislatura vengono aboliti i vitalizi: niente pensioni per i consiglieri attualmente in carica e i futuri.

Le rendite umbre sono state coperte fino alla scorsa legislatura per il 70 per cento con fiscalità

regionale e il rimanente con i contributi dei consiglieri in carica mentre dal 2015 sono completamente a carico del bilancio regionale. Inoltre, fino alla scorsa legislatura si poteva scegliere per il vitalizio o per la restituzione dei contributi versati. Hanno ritirato i contributi: Damiano Stufara (92.644 euro), Maria Rosi (92.644), Oliviero Dottorini (242.775), Roberto Carpinelli (220.033), Sandra Monacelli (90.787) e Vincenzo Riommi (246.451).

VIABILITÀ La strada verso la Riviera mai così accidentata

ODISSEA DELLE VACANZE, TRE CANTIERI VERSO FANO

Code chilometriche, disagi infiniti, tempi di percorrenza prolungati, arrabbiature a suon di clacson. E qualche mezzo pesante transita anche con il divieto. Raggiungere l’Adriatico, dal pesarese alla riviera romagnola passando per Gubbio, la vecchia strada della Contessa, Cantiano e Acqualagna, è un’impresa titanica perché qualche genio della programmazione dei lavori sulle strade non si è accorto che a poca distanza sono stati attivati tre cantieri, uno più condizionante dell’altro. È un’odissea per quanti vogliono raggiungere Fano o risalire fino a Pesaro, Riccione e Rimini. Si comincia con i lavori sul ponte che precede la galleria della Contessa, destinati a durare sino a fine settembre tra feroci critiche perché i turni sono quelli canonici di giornata senza prevedere orari prolungati come la logica avrebbe voluto. Si prosegue sulla Flaminia con un altro intervento verso Cantiano, con la deviazione obbligata che costringe a transitare nel paese se si transita verso Fano. Si arriva ad Acqualagna con un’altra terrificante deviazione che impone di attraversare la località perché l’Anas ha disposto in via precauzionale, nell’ambito dei controlli programmati lungo la rete di competenza, delle verifiche tecniche approfondite sui viadotti Candigliano e Burano. C’è la reazione infuriata degli automobilisti perché non c’è stato preavviso e soprattutto nessuno, tra istituzioni e tecnici, ha pensato di evitare la contemporaneità dei lavori, creando così una serie di problematiche con il traffico pesantemente caratterizzato dalle code e l’innalzamento dei livelli d’inquinamento per le soste forzate e i paurosi rallentamenti.

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ATTUALITÀ

Strisce blu ovunque per la Gubbio Cultura

A CACCIA DI SOLDI CON L’AUMENTO DEI PARCHEGGI A PAGAMENTO PER SANARE 1,5 MILIONI DI DEBITI DELLA SOCIETÀ PARTECIPATA. SALE LA PROTESTA. STIRATI ANNUNCIA: PATTUGLIAMENTI NOTTURNI DEI VIGILI URBANI (FORSE) TUTTO L’ANNO E DA SETTEMBRE VIDEOSORVEGLIANZA NEL CENTRO STORICO

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Strisce blu praticamente dappertutto per la sosta delle auto, con il chiaro intento del Comune di fare cassa per sanare gli ingenti debiti (1,5 milioni di euro) della società partecipata Gubbio Strisce blu in via del Teatro Romano Cultura e Multiservizi Srl che gestisce i parcheggi a pagamento e che è stata criticata per dieci anni dagli stessi che adesso la tengono in vita rastrellando risorse ovunque pur di rianimarla dalle drammatiche condizioni finanziarie. Lungo via del Teatro Romano si paga, così come in tutto il perimetro del giardino minore di piazza Quaranta Martiri, mentre è stato sospeso l’intento di trasformare a pagamento il parcheggio dell’ex seminario che resta a disposizione dei residenti e a disco orario in attesa di una riqualificazione complessiva. È polemica dai toni accesi tra i cittadini, e c’è chi prospetta iniziative e denunce per l’eccesso dei parchimetri in certe zone dove sono scomparsi gli spazi liberi o regolati da disco orario.

RIPARTIZIONI E POLEMICHE La Giunta Stirati cerca i soldi nel contratto che ha stipulato con la Gubbio Cultura, in cui sono previsti due-terzi dell’incasso dai ticket a favore della dissestata società partecipata da ricapitalizzare e un-terzo per

le casse dell’ente. Per le opposizioni questa è un’operazione che non porterà un euro in più nei bilanci della Gubbio Cultura. “Ogni città di medie dimensioni ha le strisce blu in prossimiIl parcheggio dell’ex seminario tà del centro, accanirsi sulle decisioni assunte è anacronistico e senza senso”, ha detto il sindaco Filippo Mario Stirati che prospetta, d’intesa con la Polizia Municipale, di ricavare in tempi brevi degli spazi regolati dal disco orario lungo corso Garibaldi, via Cairoli, via Mazzatinti e piazzale Frondizi, compensando in questo modo i nuovi posti auto con strisce blu a ridosso delle mura urbiche.

STRATEGIA CONTROLLI Si è intanto conclusa la gara d’appalto per l’istallazione della videosorveglianza nel centro storico: la ditta vincitrice ha tempo fino al termine della stagione estiva per concludere i lavori. A settembre le telecamere entreranno in azione in alcuni angoli del centro storico. C’è infine il servizio di pattugliamento notturno dei vigili urbani, dal venerdì per il week end, che potrebbe estendersi a tutto l’anno per fare da deterrente ai sempre più frequenti episodi di vandalismo e microcriminalità.

IL CASO Mozziconi, cartacce e perfino l’urina al piano -2. Danni agli ascensori e allagamenti quando piove

SAN PIETRO, PARCHEGGIANO SOPRATTUTTO I VANDALI

Vandali, maleducati e incivili stanno PROBLEMI E COSTI In alcuni punti prendendo di mira il piano -2 del pardel parcheggio, compreso all’interno cheggio di San Pietro. La situazione è dell’ascensore, si avverte il maleodore sempre più preoccupante per gli atti perché c’è chi non si fa scrupoli di urivandalici e le azioni inconsulte che nare. Il quadro peggiora quando piove appaiono ormai fuori controllo. C’è perché diversi punti finiscono per alladi tutto: sporcizia, mozziconi di sigagarsi, compresi i pianerottoli a ridosso retta e cartacce di ogni genere, urina degli ascensori. Le segnalazioni preocnegli ascensori. Il parcheggio sotterraneo di via Fonte Avellacupano, tanto che si rischia di vedere compromessa un’opera na, inaugurato alla vigilia di Natale, è già pieno di problemi a pochi mesi dall’inaugurazione, mentre le spese per ultimarlo tanto da registrare continue segnalazioni agli uffici comunahanno già messo a dura prova i bilanci comunali tra debiti ed li e alle forze dell’ordine. Non c’è un minimo di rispetto per esposizioni economiche considerevoli, inclusa la buonusciun’opera pubblica martoriata negli anni per i costi cresciuti a ta da circa 1,5 milioni accordata all’impresa locale San Pietro dismisura, un decennio per la realizzazione non ancora ultimaProject Financing per farsi da parte. Erano già state denunciate ta e le inchieste giudiziarie ancora in corso. La nei mesi scorsi della situazioni deplorevoli e situazione sta progressivamente peggiorando spiacevoli, ricordando l’episodio più grave il 12 per gli episodi di inciviltà e qualche problema febbraio quando ignoti vandali hanno mandastrutturale, come il fatto che alla minima piogto in tilt il sistema antincendio danneggiando gia il piano interrato si allaga creando disagi. I la struttura rimasta chiusa per due settimane, danneggiamenti stanno lasciando il segno sutra gli strali del sindaco Filippo Mario Stirati gli ascensori di collegamento con via Boncomche nell’occasione decise di potenziare la vigipagni e corso Garibaldi per gli ammaccamenti lanza della polizia municipale soprattutto nelle Foto di allagamenti e sporcizia sempre più vistosi. ore notturne.

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LUNGO LA PIAN D’ASSINO IN ARRIVO GLI AUTOVELOX

Arriveranno gli autovelox lungo la strada statale Pian d’Assino nel tratto verso est, tra le frazioni di Torre Calzolari e Branca, dove la notte tra il 21-22 aprile hanno perso la vita tre giovani e tre settimane più tardi c’è stato un altro grave sinistro con due donne ferite. L’allarme è scattato su un tratto sempre più trafficato e con il fondo stradale continuamente rovinato anche per il massiccio andirivieni di veicoli, specie di mezzi pesanti.

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Giuseppe Chianella, in risposta a un’interrogazione del consigliere Andrea Smacchi, ha fatto esplicito riferimento ai deterrenti. La situazione della Pian d’Assino, concepita già vecchia per le due sole corsie, è

aggravata da un aumento del flusso veicolare da quando, a fine luglio, è stata aperta la bretella della Perugia-Ancona. “Dalle informazioni acquisite - ha spiegato Chianella - gli incidenti sono conseguenza del mancato rispetto dei limiti di velocità, malgrado ci siano i cartelli, e da comportamenti individuali non consoni al codice della strada. Per questo è ragionevole pensare di attivare la strumentazione necessaria a monitorare la velocità”.

Smacchi prevede che la situazione è destinata a peggiorare per il cantiere aperto lungo la Contessa con l’aumento del traffico verso Branca, mentre resta aperta la questione della manutenzione del tratto a quattro corsie tra Branca e Casa Castalda.

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RIFIUTI

Quanti finanziamenti dalla Fondazione Carisp

PROGETTI E INIZIATIVE PER LA CITTÀ GRAZIE ALL’IMPEGNO DEL CAVALIER CARLO COLAIACOVO. LA SISTEMAZIONE DELLE LOGGE E IL CORRIDOIO DI RISALITA DA PIAZZA SAN GIOVANNI IN VIA BALDASSINI IN CIMA AI PROGRAMMI. IN AUTUNNO MOSTRA SULLA CERAMICA: LA PRIMA DI UNA SERIE DI EVENTI di MASSIMO BOCCUCCI

Logge dei Tiratori

Piazza San Giovanni

La Mostra nelle Logge

Senza i soldi della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia si fa poco o niente. E la riprova viene dal resoconto e le prospettive sulla città. I finanziamenti su Gubbio (e sulla provincia) sono sempre tanti, nonostante la crisi imperante, e sono soprattutto un rifugio sicuro per il Comune che piange miseria tra risorse vincolate e debiti. Il cavalier Carlo Colaiacovo ha fatto il punto degli investimenti e delle strategie per il territorio eugubino. Sul 2017 la Fondazione Carisp ha approvato 35 progetti per oltre 1,8 milioni di euro, a cui aggiungere quelli del 2016 che devono essere completati. Tra i progetti, Colaiacovo ha ricordato quelli eugubini, dalla sistemazione delle Logge dei Tiratori al percorso meccanizzato da piazza San Giovanni in via Baldassini che ha suscitato diverse reazioni all’interno della comunità eugubina. “Il Comune ha sposato l’idea - ha detto l’imprenditore sul corridoio nel centro storico - ma basta un comitato e si blocca tutto”.

GRANDI EVENTI Ha un debole Colaiacovo per i grandi eventi culturali e con la struttura operativa

CariPerugia Arte ha annunciato la prossima sfida su Gubbio: “Penso a una mostra importante ogni anno su tematiche precise in grado di attirare turisti. Quest’anno le attenzioni sono verso la ceramica con un’iniziativa da concretizzare in autunno”. Ha rivolto quindi un invito a visitare l’esposizione (fino al 4 noIl cav. Carlo Colaiacovo vembre) negli spazi rinnovati delle Logge dei Tiratori su “De Chirico, Sironi, Depero…. Le Regole alle Logge” curata da Vittorio Sgarbi con 43 opere della prestigiosa raccolta di Mario Rimoldi. Gli interventi della Fondazione Carisp, in generale e su Gubbio, vanno dall’arte al sociale, dalla scuola alla sanità con la donazione di strumentazioni all’avanguardia per l’ospedale comprensoriale di Branca, fino a ribadire tutta l’attenzione per la Festa dei Ceri e il sostegno alle Famiglie Ceraiole.

AIUTI ALLE FAMIGLIE Sul fronte del sociale, Antonio Lanuti, che presiede l’apposita commissione, ricorda i 700 mila euro destinati alle famiglie in difficoltà in un crescente quadro di povertà che preoccupa a ogni livello. Il sindaco Filippo Mario Stirati accoglie di buon grado questi finanziamenti determinanti: “In questo rapporto di collaborazione ho sempre creduto, in una realtà in cui si stenta a fare sistema per avere coesione sociale e grandi progettualità”.

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Filippo Mario Stirati

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Progetto “Aree Interne”, partono accuse di sprechi ATTUALITÀ

PRESENTATO DAL COMUNE DI GUBBIO CAPOFILATO DELLA FASCIA NORD-EST UN PIANO PER IL CATASTO COMUNALE E LA MOBILITÀ VIARIA. IN ARRIVO SOLDI DALL’EUROPA GESTITI DA REGIONE E COMUNI. GAGLIARDI ATTACCA: “CI SONO 370 MILA EURO PER DIPENDENTI E INCARICHI ESTERNI. VIGILEREMO”

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Per lo sviluppo delle aree marginali dell’Umbria sono in arrivo soldi dall’Europa che verranno verranno gestiti da Regione e Comuni. Si tratta di un percorso pluriennale 2014-2019 che attiva risorse economiche in base ai progetti presentati. Il progetto “Aree interne” vede Gubbio come capofila della fascia nord-est da Montone (non tutto l’alto Tevere) fino a Nocera Umbra. Un progetto è stato presentato dal Comune di Gubbio con la fascia, a firma del dirigente dell’urbanistica Luigi Casagrande, per mettere in piedi un catasto di competenza comunale in rete e attuare un piano mobilità viaria. Si apre però una grossa polemica sull’utilizzo dei fondi con i consiglieri comunali Francesco Gagliardi (centrodestra di Gubbio) e Mauro Panico (capogruppo di minoranza a Scheggia Pascelupo) che parlano apertamente di sprechi facendo riferimento all’utilizzo di 370mila euro. “La prima richiesta di finanziamento - spiegano Gagliardi e Panico – avanzata alla Regione dal Comune di Gubbio come capofila, non lascia sperare in un utile impiego delle risorse comunitarie. Circa 370 mila euro verranno destinati alla remunerazione

del personale dipendente dei vari Comuni e in parte saranno investiti nell’informatizzazione non meglio precisata di alcuni servizi, per esempio i dati catastali di pertinenza degli enti locali. Senza trascurare il fatto che, mentre da un lato si paga il personale interno, dall’altro è stato affidato un incarico a tecnici esterni per 20 mila euro per mancanza di professionalità negli enti”.

VIGILARE ATTENTAMENTE La questione è delicata, tanto da indurre Gagliardi e Panico ad affondare i colpi prospettando una forte azione di controllo: “Se con la stessa logica verranno impiegati i milioni di euro comunitari nei prossimi anni - evidenziano -, le nostre comunità si ritroveranno con un pugno di mosche in mano. Intendiamo allertare ogni forma di controllo sull’utilizzo di questi soldi e chiederemo ai nostri rappresentanti in Regione di vigilare sulle operazioni di facile consenso.

Promuoveremo una serie di iniziative sui territori per spiegare ai cittadini come la politica spreca i loro soldi. Così com’è partito, il progetto Aree Interne non favorirà lo sviluppo dei nostri territori, ma alimenterà come sempre la mala politica”.

COLACEM PRESENTE AL GREEN SOCIAL FESTIVAL

Il modello industriale Colacem è stato uno dei protagonisti al Green Social Festival, la manifestazione svolta presso il Teatro Galli di Rimini con la presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il Festival ha voluto mettere in luce il ruolo primario che l’Italia potrà recitare nel panorama economico e culturale dei prossimi anni e nell’occasione Colacem, terzo produttore italiano di cemento, attraverso il racconto di Cristina Colaiacovo ha fatto conoscere la propria storia industriale

durante il talk show “Sviluppo e Infrastrutture Sostenibili”. Il cemento è materiale essenziale per realizzare determinate opere ed è necessario che venga prodotto in modo sostenibile.

Colacem da sempre è interprete della sostenibilità non come semplice filosofia ma come concreto agire: produce cementi di alta qualità in impianti industriali moderni ed efficienti, che adottano le migliori tecniche disponibili e pongono la massima attenzione verso ambiente e territori.

REDAZIONALE La cucina offre un menù che profuma di storia, con prodotti realizzati all’interno della tenuta

AL BORGO SANTA CECILIA LA TRADIZIONE È UN’ESPERIENZA DA VIVERE INTENSAMENTE

A una quindicina di chilometri da Gubbio, immerso nella natura e contornato da paesaggi che lasciano senza fiato, c’è un luogo dove è più facile riscoprire il piacere e il gusto della buona tavola. Non fermatevi di fronte alle solite frasi scontate: tutti oggi parlano di “riscoperta” delle tradizioni enogastronomiche, ma sono pochi quelli che possono realmente offrire un servizio e un prodotto che profuma di storia. Al Borgo Santa Cecilia hanno deciso di fare le cose in una determinata maniera: non la solita ristorazione, piuttosto una linea d’indirizzo chiara per offrire una cucina che affonda le radici in un passato che è possibile recuperare solo se si torna davvero alla terra, alla cura maniacale dei dettagli, alla voglia di sfruttare un terreno di 320 ettari che offre prodotti freschi e genuini, nei quali pascolano e vivono all’aria aperta gli animali, dove il contatto tra l’uomo e ciò che finisce sulla tavola è l’unica cosa che conta per davvero. Tradizione da un lato, cucina sana e biologica dall’altro.

La vera sfida al Borgo Santa Cecilia è di stupire prendendo spunto da ciò che il passato ha saputo tramandare. Una filosofia che parte da un punto di vista diverso dalle abitudini dei nostri tempi: il cibo

visto non come un semplice prodotto per l’esistenza, ma piuttosto parte integrante del proprio modo d’essere. Nasce da qui la cura dei dettagli, con un menù che si articola tra proposte originali e bilanciate tra di loro, offrendo agli ospiti un’esperienza unica nel suo genere, e cosa ancor più importante a costi decisamente accessibili. Piatti che arrivano in tavola passando direttamente dai campi alla cucina, una filiera immediata che consente di scoprirne e apprezzarne pregi e virtù, oltre che di riconoscerne l’inconfondibile qualità. Le proposte del menù spaziano dalla tradizionale pasta fatta in casa alle colture biologiche, dalla carne di allevamento alla selvaggina, dalle verdure di stagione ai dessert ricavati sempre dalle materie all’interno della tenuta (e c’è pure una selezione di whisky), con menù per celiaci e vegetariani e cene a tema su organizzazione Il tutto corredato dallo splendido scenario della natura incontaminata che accompagna i visitatori durante tutto il soggiorno.

Perché al Borgo Santa Cecilia, oltre ai prodotti della tavola, ciò che si vende è una vera e propria “esperienza”: dei sensi, del gusto, dell’olfatto, del piacere di stare bene con se stessi e con gli altri. Un luogo a due passi da casa, un mondo ideale per fuggire dalla routine del quotidiano.

AEROBIC STUDIO’S, GRAN RISULTATO A RIMINI WELLNESS

È un risultato di assoluto prestigio quello che le ragazze della Scuola Danza eugubina Aerobic Studio’s Urban Dance School hanno ottenuto lo scorso fine settimana a Rimini, impegnate nelle finali nazionale del prestigioso concorso Rimini Wellness. Nella categoria hip hop, le ballerine eugubine hanno conquistato il quinto posto assoluto, mettendosi alle spalle alcune tra le scuole più rinomate a livello italiano

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LUTERO HA CONVINTO TUTTI, PERSINO I VESCOVI CATTOLICI

I nemici della Chiesa di ogni tempo hanno sempre intuito che per distruggere il cattolicesimo bisogna in primo luogo distruggere la messa. C’è un odio viscerale verso la santità del culto cattolico che accumuna tutti gli eretici della storia. A partire proprio dal più subdolo, inquietante e perverso nemico del cattolicesimo, ovvero Martin Lutero, che scriveva senza mezzi termini: “Quando la Messa sarà stata rovesciata, io sono convinto che avremo rovesciato con essa il papato (…). Io dichiaro che tutti i postriboli, gli omicidi, i furti, gli assassinii e gli adultèri sono meno malvagi di quella abominazione che è la Messa dei papi”.

Ma cosa c’è nella messa cattolica di così odioso per gli eretici?

Qual è l’aspetto del culto “papista” che proprio non riescono a tollerare e che intuiscono essere l’elemento che, se distrutto, porterà alla distruzione dell’unica religione vera? È ancora l’inquietante e perverso monaco agostiniano Lutero a farcelo comprendere: “La Messa non è un sacrificio o l’azione di chi sacrifica. Noi lo consideriamo un sacramento o un testamento.

Permetteteci di chiamarlo una benedizione, l’eucaristia, la tavola del Signore o il memoriale del Signore, ma non Sacrificio”.

La messa cattolica, rettamente intesa, è il sacrificio della croce di Gesù Cristo che si rinnova. Non è il “ricordo dell’ultima cena”,

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come vogliono gli eretici protestanti, ma il rinnovamento del sacrificio del Calvario che ci rende contemporanei di quel venerdì di passione in cui Cristo si è sacrificato per i peccati commessi dagli uomini. Inoltre, la messa è un “sacrificio propiziatorio” (aspetto odiato visceralmente da Lutero e dai protestanti), ovvero un sacrificio che ci rende Dio “propizio”, favorevole, benevolo. Un atto sacrificale in cui la vittima senza macchia, Gesù Cristo, si offre al Padre per placare la giusta ira divina verso il male e il peccato.

Papa Benedetto XVI parlava di una pericolosa crisi di fede nel mondo cattolico e, più precisamente, di una protestantizzazione del cattolicesimo. In effetti, dopo cinque secoli di doveroso contrasto alle pericolose idee luterane, oggi il mondo cattolico sembra aver fatto propria la prospettiva errata del monaco agostiniano. Anche nella messa. Non si parla più di sacrificio ma di “comunione”, “banchetto”, “mensa” e via protestantizzando.

Tutti credono che la messa sia il ricordo dell’ultima cena e non certo la riattualizzazione del Calvario. Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è che perfino i pastori ormai insegnano sulla messa una prospettiva completamente protestantizzata.

Un testo, insegnavano gli strutturalisti francesi, dice più nei suoi silenzi piuttosto che nelle sue parole scritte. Con un esempio si può capire facilmente: se scrivo un articolo di giornale su Hitler e non uso mai le parole “dittatura”, “violenza”, “barbarie”, “sterminio” e “antisemitismo”, è chiaro che comunico molto di più del mio pensiero con le parole che non ho usato piuttosto che con il testo che ho scritto.

Ebbene, oggi nessun vescovo usa più le parole “sacrificio propiziatorio”, “Calvario”, “vittima” per parlare della messa. Si parla piuttosto, luteranamente, di banchetto, mensa, comunità riunita. Se ne vuole una riprova? Si prenda l’ultima lettera pastorale di mons. Ceccobelli, interamente dedicata all’eucaristia. Già il titolo è abbastanza equivoco: “Eucaristia banchetto di misericordia”. Si sottolinea in effetti solo l’aspetto “conviviale” della messa, senza un minimo accenno a quello sacrificale. Ma il problema, alla luce di quanto spiegavamo all’inizio, è che in tutto il testo si cercano invano parole come “sacrificio”, “croce”, “Calvario”, “sangue”, “vittima” (perfino nel suo originale greco “ostia”), “peccato”, “remissione”, “propiziatorio”. Controllate pure. In un testo di ben trentasei pagine non compare mai (non è un refuso, proprio “mai”) nessuna di queste parole. Ed è una lettera pastorale sull’eucaristia. Cioè, secondo la dottrina cattolica, sul “sacrificio propiziatorio” che Cristo ha realizzato sul “Calvario”, versando il suo “sangue” sulla “croce”, come “vittima” per i nostri “peccati”. Parole che non compaiono più nemmeno in un documento interamente dedicato all’eucaristia. Lutero sembra aver convinto proprio tutti.

IL 18 GIUGNO SI RINNOVANO I RITI DEL CORPUS DOMINI

Anche la Chiesa eugubina si preparara a vivere i riti legati alla solennità del Corpus Domini. Nella serata di domenica 18 giugno alle 20,30 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Ceccobelli nella chiesa di San Domenico. A seguire la processione eucaristica lungo le vie della città, che si concluderà a Sant’Agostino

PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI

A cura di ANNALISA BOCCUCCI

Orhan Pamuk insegna a viaggiare con le parole

GLI OCCHI DELLO SCRITTORE PREMIO NOBEL CATTURANO UNA ISTANBUL MERAVIGLIOSAMENTE MALINCONICA Lo sguardo attraverso il quale il saggista e scrittore turco Orhan Pamuk sceglie di regalarci la fotografia nitida e contraddittoria della sua città natale, è un caleidoscopio di colori, profumi e dettagli che non possono fare a meno di riassumere la magia di una Istanbul da sempre crocevia di culture diverse e spesso in contrasto, destinate però a trovare in questo luogo un punto d’incontro. Il saggio di Pamuk, dal titolo Istanbul, è un racconto molto intimo e personale dell’infanzia

trascorsa dall’autore proprio in questa città, nelle sue vie colorate e vivaci, tra i palazzi monumentali di un Oriente splendente e di un Occidente deciso ad affiancarlo, nell’atmosfera malinconica di un luogo destinato a lasciare il segno.

Lo stile del saggista, premio Nobel per la letteratura nel 2006, è poetico, sognante e carico di quella malinconia riflessiva che proprio Istanbul gli ha insegnato e che ha costituito una costante del suo approccio al racconto, chiaramente evidente anche in un altro suoi capolavori, Il mio nome è Rosso. Le parole di Orhan Pamuk hanno il potere di portare lontano, di far viaggiare, di assaporare e gustare la sua infanzia vissuta tra le braccia di una città così viva e austera, così malinconica e saggia.

ANCHR GLI SBANDIERATORI RICORDANO I 40 MARTIRI

Ricorrerà quest’anno il 73esimo anniversario dell’eccidio dei Quaranta Martiri, che la mattina del 22 giugno 1944 vennero fucilati dalle truppe nazista a seguito della morte di due soldati dell’esercito tedesco avvenuta pochi giorni prima. L’associazione Famiglie 40 Martiri come ogni anno ha organizzato una serie di eventi a ridosso dell’anniversario, che vedrà protagonista anche il Gruppo Sbandieratori della Città di Gubbio con un’esibizione in programma domenica 18 giugno alle 21,15 nel piazzale del Mausoleo. Non si tratterà di un’esibizione convenzionale, ma di un omaggio dal titolo “Immaginiamoli con noi”, che prevede una lettura drammaturgica

e artistica cui le bandiere e le coreografie degli sbandieratori offriranno ulteriore valenza e rilevanza per quello che si preannuncia come un appuntamento denso di significati e particolarmente toccante. Mercoledì 21 giugno alle 18,30 è in programma il concerto dal titolo “40 rose bianche” presso la chiesa di San Giovanni con l’orchestra da camera di Gubbio, Katia Ghigi violino e Giovanni Sannipoli flauto. Giovedì 22 in programma la celebrazione eucaristica alle 6,30, presidenuta dal vescovo Ceccobelli, e a seguire il corteo che dalle 9,30 muoverà da Piazza 40 Martiri per toccare l’Edificio Scolastico e il Mausoleo con l’omaggio di un’intera città.

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LETTERE IN REDAZIONE

“GRAZIE DON FAUSTO PER IL TUO GRANDE ESEMPIO DI VITA”

IL RETTORE DELLA BASILICA FESTEGGIA IL TRAGUARDO DELLE NOZZE D’ORO DI SACERDOZIO E A FINE GIUGNO FARÀ FESTA NELLA “SUA” BRANCA. L’AUGURIO DI DON STEFANO BOCCIOLESI

13 GIUGNO AULA MAGNA IIS CASSATA Via Bottagnone 14 GIUGNO CIRCOLO ANSPI Madonna del Ponte 15 GIUGNO LOCALI SCUOLA MADONNA DEL PONTE

LE NOVITÀ PER CHI ABITA NELLA

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DALLA STRADA AL PORTA A PORTA

Verrà messa in atto la raccolta porta a porta dei rifiuti.

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INCONTRI SUL TERRITORIO (tutti alle ore 21)

Sono tante le cose per cui rendere grazie al Signore per i 50 anni al servizio della Chiesa di Mons. Fausto Panfili.

Io come suo collaboratore posso solamente riportare la mia esperienza. Cosa mi ha insegnato Don Fausto in questi anni di vita comune e impegno in Diocesi? Praticamente tutto… sarebbe lunghissimo l’elenco delle cose che mi ha insegnato e che mi sta tuttora insegnando: dalla puntualità e la fedeltà agli impegni e alla parola data, dalla capacità organizzativa al modo di saper trattare e mediare con tutti, comprese le istituzioni civili ed ecclesiali… soprattutto mi sta guidando, prendendomi per mano come un Padre, verso il senso più profondo e vero del sacerdozio ministeriale. è con lui che ho capito chi è il Prete e la bellezza di essere Prete al servizio della Chiesa.

Devo molto a Don Fausto, ma fra tutte le cose che mi ha insegnato di una gli sono particolarmente grato: Don Fausto, pur con tutti i suoi limiti è e resta un VIR ECCLESIASTICUS inteso nella sua accezione originaria, cioè un uomo di Chiesa, nella Chiesa o, in maniera forse più precisa, un uomo della Chiesa. Un Uomo, cioè, che non si serve della Chiesa ma serve la Chiesa, un uomo che non ha mai ricercato la sua volontà e notorietà o la fama con qualche propria “stravaganza” e “originalità” perché sa benissimo che la Chiesa non è propria e non s’inventa. È un uomo libero di quella libertà di chi vive da Figlio di Dio, parla e prende decisioni ascoltando tutti ma senza lasciarsi condizionare da alcuno, pur LE NUOVE ZONE COPERTE DAL 1 LUGLIO 2017 essendo rispettoso dei ruoli. È l’uomo della penultima parola e mai dell’ultima Cimabue Via Donatello eLargo anche se le cose vanno secondo altre direzioni rispetto a quelle proposte da Largo della Pentapoli Via Duns Scoto lui non minaccia dimissioni ma Largo Salon de Provence Viarimane Epicuro fedelmente e umilmente al suo posto, a COMUNE Località Venata Via Eraclito servizio del Vescovo, per il bene della Chiesa. In altri termini è DI un uomo con il GUBBIO Piazza Arnolfo di Cambio Via Erasmo da Rotterdam Piazza Benedetto Spinozache significa Via Felonica senso della Chiesa, anche senso della fede dei semplici e attento a Piazza Bernini Via Felonica promuoverla, difenderla e proteggerla come dovrebbe fare ogni buon pastore Piazza Diogene Via Ficino Piazza Don Giovanni Dani Via Fontevole che non scappa di fronte al lupo ma lo affronta per il bene dei fedeli affidati alle Piazza Don Pino Puglisi Via Fontevole Piazza Duccio di Buoninsegna Via Francesco Borromini sue cure pastorali.

E proprio perché è così saldamente ancorato alla fede della Piazza Empedocle Via Francigena di San Francesco chiesa, della propria identità, Piazza Frasicuro Bevignate Via Fratelli Don Cervi Fausto sa ascoltare e dialogare con Piazzasenza Martiri Umbri della Via Fratelli Rosselli tutti che le proprie convinzioni siano un ostacolo al dialogo e senza che Resistenza Via Gabriotti Piazza Paolo Tarso Via Gerona diventino ideologia. Tutto questo è don Fausto… e non è poco!

Piazza San Bernardino Via Giacomo Matteotti DON STEFANO BOCCIOLESI Piazza Seneca Via Giorgione Piazzale Ghiberti Piazzale Spadalonga Traversa di via Bottagnone Traversa di Via Fontevole Traversa Via Felonica Via Adige Via Adolfo de Bosis Via Alberetello Via Antonio Gramsci Via Antonio San Gallo Via Aristotele Via Aulicino di York Via Avicenna Via Bellucci Via Beniamino Ubaldi Via Bernardino Telesio Via Bernardino Telesio Via Boreale Via Boves Via Bramante Via Brunelleschi Via Bruno Buozzi Via Calvino Via Campo di Marte Via Cantiano Via Caravaggio Via Cartesio Via Corta Via de Bosis Via dei Cappuccini Via del Borghetto Via del Borghetto Nuovo Via del Bottagnone Via del Bottagnone Via del Falco Via del Mandorlo Via del Mausoleo Via del Molino Via del Passero Via dell’Arboreto Via dell’Arboreto Via della Primula Via della Verna Via delle Fosse Ardeatine Via delle Vigne Via Democrito Via di Monte Calvo Via di Monte Secco

Via Giotto Via Gramsci Via Hegel Friederich Via Jessup Via Kant Via Leon Battista Alberti Via Leonardo da Vinci Via Luigi Bellucci Via Madonna del Ponte Via Madonna di Mezzo Piano Via Mantegna Via Marco Aurelio Via Marzabotto Via Michelangelo Via Montello Via Nicola Pisano Via Palladio Via Paolo Veronese Via Parmenide Via Pascal Via Perilasio Via Perugina Via Pier Damiani Via Piero Gobetti Via Pinturicchio Via Platone Via Raffaello Sanzio Via Rosmini Via Rousseau Via Salvador Allende Via San Donato Via San Francesco Via San Francesco Via San Lazzaro Via Sangallo Via Sansovino Via Santa Chiara Via Socrate Via Thann Via Tifernate Via Tintoretto Via Tommaso Campanella Via Tommaso d’Aquino Via Venata Via Veronese Viale Don Minzoni Viale Paruccini Viale Teatro Romano

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DAL 1 LUGL IL PORTA A ISS CASSATA-GATTAPONE, UN PREMIO SI AMPLIA DALLA COMMISSIONE EUROPEA E SI ESTEN LETTERE IN REDAZIONE

A distanza di quasi tre anni dalla conclusione del progetto, l’IIS Cassata-Gattapone ha ricevuto un prestigioso riconoscimento da parte della Commissione Europea per il progetto Comenius “Art and Science - The best Ambassadors of the National Values within Europe”.

Il progetto, incentrato sui temi dell’arte e della scienza, quali espressione di cultura e valori nazionali, si è svolto nel biennio 2012-2014, con il partenariato di altre otto scuole europee provenienti da Francia, Polonia, Lituania, Turchia, Romania, Bulgaria, Spagna e Portogallo. Numerosi studenti e docenti delle varie scuole hanno collaborato nella realizzazione di e-books con gallerie di artisti e scienziati, guide metodologiche, attività cross-curriculari in modalità CLIL e presentazioni multimediali. Tutto il lavoro si è sviluppato utilizzando sia strumenti di collaborazione in rete che momenti di confronto diretto con meeting internazionali realizzati nei nove paesi partner. I pregevoli prodotti del progetto sono stati pubblicati nel sito della Commissione Europea che ha attribuito a questo lavoro un doppio bollino di qualità, sia come esempio di buona pratica che di “success story”. L’offerta formativa dell’IIS Cassata Gattapone è sempre  MIGLIORE SERVIZIO stata orientata verso la dimensione europea dell’educazione. Anche questo  MENO RSU anno scolastico ha visto l’istituto impegnato in sette progetti ERASMUS plus, in  PIÙ DIFFERENZIATA tre dei quali come capofila.

Ufficio Rapporti con l’Esterno ISS CASSATA-GATTAPONE

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MOTORI

Cipiciani, stavolta Misano fa rima con mondiale

IL PILOTA EUGUBINO TORNA NELL’AUTODROMO ROMAGNOLO PER LA TAPPA DEL MONDIALE SUPERSPORT IN PROGRAMMA DAL 16 AL 18 GIUGNO. HA OTTENUTO LA WILD CARD COME GIÀ AVVENNE NEL 2016.

“SONO MOTIVATO E CONVINTO DI POTER FAR BENE. SPERO SOLO DI ESSERE UN PÒ PIÙ FORTUNATO AL VIA...” di ROBERTO BARBACCI

Ad Imola all’esordio è stata dura perché non Destinazione Misano, tappa del mondiale Supersport che il prossimo 18 giugno attende avevo mai girato in pista ed adattarmi in poLorenzo Cipiciani per una “vendetta sportichissimo tempo s’è rivelato molto complicato. A Misano invece sono andato decisamente va” da consumare con intelligenza e col cuore meglio, chiudendo ottavo ma a poca distanin gola. Un anno fa la gara del pilota eugubino za dal podio. Era quello che volevo, anche durò lo spazio di poche curve, centrato in pieno dall’australiano Epis Lachlan che vanificò se non posso ritenermi del tutto soddisfatto la straordinaria rimonta operata al via da Ciperché l’indole è quella di provare sempre e comunque a competere per la vittoria, anche piciani, all’esordio assoluto sul palcoscenico Cipiciani in azione a Misano se ragionevolmente in questo momento è immondiale. Stavolta l’auspicio è che le cose possibile”. La tappa del mondiale lo vede tra i possibili outsidpossano prendere un’altra direzione e consentire a Lorenzo di er: “Non avrò nulla da perdere, ma spero davvero di avere più godersi questo meraviglioso momento di sport. “Arrivo a Misafortuna rispetto al 2017. Ringrazio gli organizzatori per avermi no carico e determinato a ben figurare contro tantissimi piloti di indubbio valore”, spiega a pochi giorni dalla trasferta in terra concesso la wild card e spero di tener alto il nome di Gubbio e della sua gente. Se sono emozionato? Più che altro direi condi Romagna. Il 2017 sin qui ha riservato buoni piazzamenti nel centrato e deciso a vendere cara la pelle. Conosco meglio la National Trophy, campionato nel quale Cipiciani ha debuttato moto rispetto all’anno passato e questo può rappresentare un in punta di piedi ma dove è riuscito già a ritagliarsi uno spavantaggio. Queste sono le gare più belle e spero di divertirmi e zio importante. “L’obiettivo era di provare a contrastare i mifar divertire i miei tanti sostenitori”. gliori cercando di inserirmi nella lotta per le prime posizioni.

CALCIO Cornacchini, Galderisi e Torrente guidano la schiera dei papabili. Notari e Pannacci, colloqui serrati

TOTOALLENATORE SENZA TREGUA I CANDIDATI SONO ALMENO OTTO

Non conosce tregua il totoallenatore con otto tecnici contattati per sostituire Giuseppe Magi, promesso sposo dell’Arezzo. Il borsino dei papabili si apre con Giovanni Cornacchini (51 anni), ex Viterbese, che a Gubbio ha concluso la carriera di attaccante nei professionisti. Avrebbe un lieve vantaggio su Giuseppe Galderisi (54), che i rossoblù ha guidato nel 2004 per 7 giornate portandoli ai playoff. Segue a ruota Vincenzo Torrente (51), l’ex reduce dalla parentesi col Vicenza. Non ci si può sbilanciare più di tanto perché Notari sta esaminando tutte le posizioni.

Su Cornacchini, reduce dall’esperienza con la Viterbese, resta il nodo del vice: l’affianca infatti Renzo Tasso (44), pur se Notari per quel ruolo pensa di promuovere Alessandro Sandreani (37).

Ma per la panchina le consultazioni proseguono dopo i contatti

anche con Paolo Indiani (62) ex Pontedera, Federico Guidi (40) della Fiorentina Primavera, Michele Marcolini (41) ex Santarcangelo e Antonio Filippini (43) ex Lumezzane, mentre Federico Giunti (46) è ormai ad un passo dal Perugia. Se il profilo sarà di un giovane, allora il favorito potrebbe diventare Guidi davanti a Filippini. Notari e Pannacci vogliono chiudere i giochi in queste ore per poi concentrarsi poi sull’organico tra i 9 giocatori sotto contratto e i volti nuovi a cominciare da due obiettivi, il portiere Alessandro Turrin (classe 1997) del Forlì e di proprietà dell’Atalanta e il centrocampista offensivo Gianmarco Gabbianelli (‘94) del Fano in prestito dall’Inter. Il sogno è Ettore Marchi (31) impegnato nei playoff con la Reggiana e con un contratto decisamente sostanzioso per le casse rossoblù.

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L’INCONTRO - IL 12 GIUGNO

IL RICORDO

S’intitola “Amore malato… sostegno e tutela!” ed è un incontro promosso dal Lions Club Gubbio, dalla Commissione Pari Opportunità del Comue di Gubbio e dall’associazione Il Coraggio della Paura, in programma lunedì 12 giugno alle 21 presso la sala parrocchiale di Semonte. Dopo una rappresentazione proposta da Rita Pagnozzi e Cecilia Bellucci seguirà un dibattito alla presenza di Simonetta Cavallari, Rita Cecchetti, Francesca Pieri e Giacomo Mancini che illustreranno una tematica di grande attualità inquadrandola da vari punti di vista.

Ne ha visti Luciana di bambini e adolescenti diventati adulti. Cresciuti ad acqua e farina, un buon lievito e una ricetta per fare la pizza che la famiglia Carosati custodisce gelosamente da sempre. Aveva un modo tutto suo di stare al pubblico, tra le battute e un modo speciale di fare conversazione. In via Cairoli e sotto le Logge la pizza della Luciana ha lasciato il segno e ha visto, ieri come oggi, crescere intere generazioni. Luciana Lepri se n’è andata a 83 anni il 30 maggio scorso, e il primo giugno nella chiesa di Sant’Agostino, con le esequie celebrate dal vescovo Mario Ceccobelli, l’estremo saluto stringendosi attorno ai figli Alberto, Carlo e Carmen, ai nipoti e familiari. Luciana ha scandito il tempo migliore di tanti.

A SEMONTE SI PARLA DELL’AMORE MALATO

LUCIANA, LA TUA PIZZA CI HA FATTO CRESCERE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

UN GRAZIE SENTITO PER LA “CINQUANTINA PASQUALE”

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Dopo la solenne rinnovazione delle Promesse Battesimali della prima comunità neocatecumenale della parrocchia di San Secondo nella veglia pasquale presieduta da Mons. Mario Ceccobelli - Vescovo di Gubbio - la comunità ha proseguito il suo itinerario celebrando la “cinquantina pasquale”. È una pratica un po’ in disuso, ma ha un profondo significato. Il Tempo di Pasqua dura cinquanta giorni, sette volte sette giorni, una settimana di settimane, con un domani; e il numero sette è un’immagine della pienezza, l’unità che si aggiunge a questa pienezza moltiplicata apre su un aldilà. È così che il tempo di Pasqua, con la gioia prolungata del trionfo pasquale, è divenuto per i padri della Chiesa l’immagine dell’eternità e del raggiungimento del mistero del Cristo. Per Tertulliano, alla fine del secondo secolo, la cinquantina pasquale è il tempo della grande allegrezza durante il quale si celebra, ogni giorno, la fase gloriosa del mistero della redenzione dopo la risurrezione del Cristo, fino all’effusione dello Spirito sui discepoli e su tutta la Chiesa nata dalla Passione del Cristo. Secondo Sant’Ambrogio: “I nostri avi ci hanno insegnato a celebrare i cinquanta giorni della Pentecoste come parte integrante della Pasqua”. A ciò che un solo giorno è troppo breve per celebrare, la Chiesa consacra cinquanta giorni, che sono estensione della gioia pasquale. I cinquanta giorni sono come una sola domenica. È un tempo che esprime una forte portata escatologica, infatti, intende

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile

ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

essere l’immagine della “domenica eterna”, del tempo di risurrezione che non ha fine. In questi cinquanta giorni si realizza la celebrazione unitaria del mistero pasquale come “morte - risurrezione - ascensione - discesa dello Spirito”. Mistero pasquale e pentecostale costituiscono un tutt’uno. Il tempo di Pasqua è il tempo della mistagogia, cioè il tempo della “intelligenza dei misteri” che si sono celebrati nella notte di Pasqua. Nella Chiesa antica, e in alcuni casi anche oggi, la Veglia Pasquale era il luogo proprio della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo – cresima – eucaristia). Proprio perché i sacramenti sono partecipazione alla vittoria pasquale di Cristo, conformazione a lui, il tempo proprio della loro celebrazione non può che essere la Veglia di Pasqua. Ma dopo la celebrazione dei sacramenti nella Veglia Pasquale, occorreva, e occorrerebbe anche oggi, un tempo di “intelligenza” di ciò che si è vissuto non certo una intelligenza di ordine razionale, ma una intelligenza più profonda. La Comunità neocatecumenale della parrocchia di San Secondo è grata a quanti hanno permesso che ciò si potesse realizzare ed in particolar modo a S.E. Mons.

Mario Ceccobelli, Bocciolesi Don Stefano, Cellucci Don Fabricio, Monfrinotti Don Matteo, Salciarini Mons. Giuliano, Panfili Mons. Fausto, Turoldo Don Ercole, Casciano Padre Giustino, Morotti Padre Giacomo, Czech Padre Zibi, Don Damaso.

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