GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina GIOVEDÌ 21 MARZO 2019 ANNO VII NUMERO 104
quindicinale d’informazione www.15giorni.it
CHIUSO PER CRISI
TRE NEGOZI STANNO PER ABBASSARE LE SARACINESCHE IN CORSO GARIBALDI DOVE NELL’ULTIMO QUADRIENNIO SI SONO GIÀ ARRESE DICIANNOVE ATTIVITÀ COMMERCIALI. SITUAZIONE CRITICA ANCHE IN VIA DEI CONSOLI CON QUINDICI CHIUSURE E DUE LOCALI RICONVERTITI IN APPARTAMENTI
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COPERTINA
CORSO GARIBALDI E VIA DEI CONSOLI, LA FUGA DEI NEGOZI CRISI ECONOMICA SENZA FINE. LE DUE CEMENTERIE SONO IN DIFFICOLTÀ COME LARGA PARTE DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE. ANCHE DAL COMMERCIO SEGNALI NEGATIVI . NEL CUORE DEL CENTRO STORICO CHIUDONO LE ATTIVITÀ E SEMPRE MENO GENTE DECIDE DI INVESTIRE E FREQUENTARE TRA LE MURA URBICHE La crisi economica non se ne va. Anzi, la situazione continua a peggiorare e sul territorio eugubino in maniera ancora più negativa del già drammatico quadro nazionale. Le due cementerie sono lontane dai fasti che hanno trainato per decenni l’economia eugubina e il tessuto imprenditoriale resta drammaticamente in enorme difficoltà. Un altro pessimo segnale arriva dal commercio con altri tre negozi che stanno chiudendo in corso Garibaldi e una situazione allarmante pure in via dei Consoli. Negli ultimi quattro anni si sono già arrese diciannove attività commerciali e l’emorragia sta proseguendo senza tregua. Stessa situazione in via dei Consoli con quindici attività chiuse: in un paio di casi i locali sono stati oltretutto riconvertiti in appartamenti. I settori sono tutti in sofferenza e le saracinesche abbassate hanno riguardato varie tipologie, dall’abbigliamento alle calzature, dalle pelletterie all’intimo, servizi specifici, l’artigianato e i souvenir. L’allarme è stato lanciato, rivelando i numeri impietosi, dall’agente immobiliare Stefano Pascolini, ex presidente della Confesercenti dal 1987 per un decennio, già consigliere comunale dal ‘97 per dieci anni. FATTORI NEGATIVI Le analisi sono diversificate: c’è chi se la prende soprattutto con il fatto che molti servizi hanno lasciato il centro Cartelli Affittasi in Via dei Consoli cittadino, dalle scuole alle
di MASSIMO BOCCUCCI
farmacie e gli studi medici oltre che professionali. Un duro colpo è venuto dieci anni fa quando ha chiuso l’ospedale di piazza Quaranta Martiri senza preoccuparsi di dargli una nuova vita. Negli anni Novanta era un’impresa trovare un locale in corso Garibaldi per aprire un’attività, ora invece c’è la desertificazione. Si cerca uno scatto d’orgoglio per far ripartire i consumi e ricreare condizioni occupazionali per scongiurare la fuga dei giovani in altre zone del Paese e all’estero. La vitalità del centro storico è messa a dura prova. IL DESERTO Il corso cittadino è in depressione perfino nel tradizionale struscio del tardo pomeriggio, con una fuga pressoché totale durante la sera, salvo in alcuni fine settimana. Gli appelli ci sono stati anche in passato ma una vera strategia di riqualificazione e rivitalizzazione del centro non c’è mai stata, con i politici a promettere di tanto in tanto delle soluzioni senza però trovare né attuare alcuna risposta concreta che fermi l’emorragia. Molte attenzioni vengono ora riposte sul progetto per il rilancio dell’ex ospedale con la Casa della Salute e il polo degli uffici comunali. Si rilanciano anche le proposte di intensificare gli eventi, cercando di dare continuità alle manifestazioni per attrarre i turisti e gli stessi eugubini. Entrano infine nel dibattito anche le possibili agevolazioni fiscali per incentivare il ritorno di attività commerciali e professionali.
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POLITICA
TRA IL PD E STIRATI DISTANZA ABISSALE ULTIME MANOVRE PER CERCARE UN’ALLEANZA CON IL SEGRETARIO PIDDINO ANDREA SMACCHI CHE INTANTO METTE A PUNTO IL PIANO ALTERNATIVO. SI È PRESENTATO IL CENTRODESTRA CON IL CANDIDATO MARZIO PRESCIUTTI CINTI” Il Pd e la coalizione del sindaco ricandidato Filippo Mario Stirati sono lontani anni luce. Lo andiamo scrivendo da un pezzo. Non sono mai stati vicini e adesso, con i tempi che stringono, gli spazi per un’intesa si sono ancora più ridotti. Il segretario piddino Andrea Smacchi ha preso atto della situazione e lavora in queste ore al piano alternativo che prevede un proprio candidato da scegliere all’interno degli organismi dirigenti (i primi nomi potrebbero essere i consiglieri comunali Virna Venerucci e Marco Cardile), oppure chi gravita attorno al partito (qualche indiscrezione porta a Francesco Filippetti). Potrebbe essere chiesto allo stesso Smacchi di candidarsi dopo l’elezione unanime a segretario. I sostenitori della mozione Zingaretti, con l’ex consigliere comunale Gianni Fabbretti capofila, stanno comunque spingendo particolarmente per l’accordo con Stirati e chiedono un ricambio nella segreteria per esercitare un peso nelle strategie e decisioni all’interno del partito. Ma la coalizione di maggioranza fa muro e l’alleanza resta complicata, se non impossibile a sentire gli esponenti delle liste civiche “Liberi e Democratici” e “Scelgo Gubbio”. La posta in palio si è alzata con la richiesta al Pd di andare da solo al primo turno per poi fare l’intesa al ballottaggio. Il segretario regionale piddino Gianpiero Bocci spinge per l’accordo pensando alle elezioni Regionali del 2020. Il gruppo di Stirati tiene sul progetto civico senza Pd. STIRATI E I TAVOLI Il sindaco ricandidato intanto ha avviato i lavori di gruppo per la definizione del programma postando su Facebook contenuti e foto. “Dal 2014 le porte sono rimaste sempre aperte - viene evi-
di MASSIMO BOCCUCCI
denziato -, in questi cinque anni non abbiamo mai smesso di lavorare per Gubbio. E ora stiamo rinnovando lo slancio, spinti da tanti cittadini che ci incoraggiano ad andare avanti. Tutta la coalizione è tornata intorno ai tavoli di lavoro, per mettere a punto nuovi progetti e programmi. Crediamo che la politica sia un servizio di cui siamo chiamati a rispondere solo alla città e agli eugubini. È un chiaro segnale ai faccendieri della politica: questa coalizione non ha torte da spartire, anche perché non ce ne sono”. CENTRODESTRA IN CAMPO Il centrodestra ha scoperto le carte presentando la candidatura a sindaco del 41enne imprenditore Marzio Presciutti Cinti indicato da Fratelli d’Italia, secondo la ripartizione delle zone umbre decisa a livello regionale dai partiti della coalizione, e sostenuto da Lega e Forza Italia. I vertici dei tre partiti provano a cavalcare il 17% ottenuto dalla Lega il 4 marzo scorso alle elezioni Politiche. “Gubbio Rinasce Riparte Rilancia”: è lo slogan stampato sul simbolo della lista civica “Presciutti Cinti Sindaco” che avrà il sostegno del centrodestra. “Il sindaco Stirati sostiene che questa città non ha bisogno di scossoni - ha spiegato Presciutti Cinti -, io dico che per tanti ragazzi non è così”. All’investitura c’erano i parlamentari Emanuele Prisco (Fratelli d’Italia), che ha sottolineato i problemi di sicurezza avanzando l’esigenza di un ripensamento totale del funzionamento della polizia municipale, e Virginio Caparvi (Lega) che ha evidenziato come la regione sia oggi il fanalino di coda delle regioni per il suo Pil pro capite, e il consigliere regionale Roberto Morroni (Forza Italia).
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L’INTERVISTA
FARNETI ROMPE GLI SCHEMI: “IDEE E VOGLIA DI FARE” IL VARO DELLA LISTA “GUBBIO IN COMUNE” RACCONTATO DA CHI NE SARÀ IL CANDIDATO A SINDACO: “LA CITTÀ HA POTENZIALITÀ ENORMI, MA SIN QUI NESSUNO È RIUSCITO A SFRUTTARLE. LA NOSTRA MISSIONE È CONVOGLIARE LE MIGLIORI RISORSE DISPONIBILI SUPERANDO INUTILI DIVISIONI POLITICHE. LE BUONE IDEE SONO UN PATRIMONIO DI TUTTI: L’IMPORTANTE È REALIZZARLE” Filippo Farneti, come nasce la decisione di mettersi in gioco a livello personale, accettando la sfida delle amministrative 2019? “In tanti anni di lavoro ho visto Gubbio cambiare profondamente: tante imprese, grandi e piccole, anima vitale della città, hanno chiuso. Il centro e il suo territorio si stanno spopolando. Molti giovani da tutta la fascia appenninica sono costretti a cercare lavoro altrove e numerose famiglie, ivi compresa la mia, non riescono a immaginare un futuro per i loro figli qui: in questi anni Gubbio è diventato il Comune più povero dell’Umbria e sta lentamente morendo. Cosa fare: attendere passivamente la lenta agonia o reagire? È una domanda che mi sono posto molto spesso in questi ultimi mesi. Grazie all’interazione con molte persone che hanno a cuore la città e una visione condivisa di tali problematiche, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di movimenti civici dove convogliare le migliori energie degli eugubini e metterle a disposizione della città, senza alcun tornaconto personale”. Quali sono state le tappe che hanno portato alla decisione di presentarsi di fronte all’elettorato con la lista Gubbio in Comune? “La lista civica libera nasce dalla volontà di riportare l’amministrazione comunale al servizio dei cittadini per dare un futuro concreto e aperto a questa bellissima città, che da troppo tempo è in un paludoso e stagnante isolamento che ha opacizzato le molteplici eccellenze del nostro territorio. Gubbio in Comune è la sintesi di soggetti eterogenei appartenenti alla società eugubina con la volontà comune di anteporre gli interessi della collettività a quelli privati, spesso intrisi di lotte politiche miopi che hanno allontanato nel tempo i cittadini dall’amministrazione comunale e bloccato qualsiasi sviluppo della città. Ci sentiamo pertanto di proporre un percorso più concreto e più dinamico per dare alla città quello slancio che troppe volte si è promesso e mai si è riusciti a realizzare. Non cerchiamo assolutamente posizionamenti o poltrone, ma concretamente vogliamo lavorare per una Gubbio migliore, per questo cerchiamo l’appoggio delle migliori forze eugubine per dar vita ad un progetto di sviluppo della città: serio, concreto, sostenibile e innovativo”. Gubbio in Comune ha fissato 6 punti attorno ai quali intende sviluppare il proprio programma elettorale. Qualora dovesse guidare la città nel prossimo quinquennio, quale ritiene essere le cose più urgenti da fare? “Lo ha detto lei: 6 punti. Tutti hanno la medesima dignità e urgenza: non possiamo pensare di dare precedenza ad uno piuttosto che ad un altro o, peggio, di tralasciarne qualcuno. Vanno affrontati con la dovuta organizzazione e concretezza in quanto solo con un lavoro costante e di squadra si riusciranno ad ottenere dei reali risultati. Dobbiamo sicuramente investire molto sul capitale umano dell’amministrazione comunale, che è una risorsa per la nostra città. Vanno ascoltati, vanno formati, e sicuramente vanno messi in condizione di Esponenti di Gubbio in Comune poter esprimere il massimo
di ROBERTO BARBACCI
delle loro potenzialità nell’ottica una condivisione di risultato, vale a dire far ripartire e sviluppare l’intera città ed il suo territorio”. Come giudica l’operato dell’attuale amministrazione? “Presenta luci e ombre. Tra le buone cose si può menzionare il Festival del Medioevo, anche se appare necessario affiancare all’elevata proposta culturale un’attrattiva turistica decisamente maggiore, nonché legare indissolubilmente il tema alla città. Tra i molti aspetti negativi la mancata sistemazione dei parcheggi del Seminario e del Teatro Romano, l’assurda situazione del parcheggio di San Pietro, la controversa realizzazione della pista ciclabile in via Leonardo da Vinci e in generale l’assenza di una visione futura della città, del suo territorio, e una certa ritrosia nel prendere posizioni ferme e decise sui molti problemi tutt’ora aperti”. Gubbio in Comune si propone come lista lontana dai vecchi schemi della politica, benché formata principalmente da esponenti dell’area più vicina al centrosinistra. Temete di poter essere etichettati o ritenete di avere tutte le carte per mantenervi fuori da facili strumentalizzazioni? “Non sono un politico e non ho mai avuto tessere di partito. Credo che la situazione attuale ci impone di agire con buone idee realizzabili, non di sventolare retoriche suddivisioni politiche. L’importante ora è fare, e questa convinzione l’ho trovata in tutti coloro che partecipano al progetto”. Lavorando spesso fuori città, che percezione ha ricevuto di come essa viene vista all’esterno? “Tutti mi dicono che Gubbio è bellissima e che sono fortunato a vivere lì. Da qui la domanda: perché non siamo mai riusciti a far fruttare questa bellezza? Ci sono potenzialità enormi in questa città e nel suo territorio”. Nella corsa alla poltrona di sindaco teme più un possibile accordo tra Stirati e il PD o la spinta di realtà come M5S e Lega, un po’ sulla falsariga di ciò che accade a livello nazionale? “Ripeto: non sono un politico e non ho mai avuto tessere di partito. Sto e stiamo lavorando ad un progetto condiviso con i cittadini per la città ed il suo territorio che guardi all’interesse dell’intera comunità. Le buone idee non hanno un colore politico e sono patrimonio di tutti: l’importante è realizzarle”. Ritiene possibile un ritorno in prima linea di Goracci? “Siamo in uno stato di diritto: ciascuno di noi, avendo i pieni diritti di elettorato passivo, può candidarsi. Saranno poi i cittadini a dover liberamente scegliere: questa è democrazia”. Perché gli eugubini dovrebbero dare fiducia a una lista civica che si propone come una reale alternativa allo schema tradizionale dei partiti? “I cittadini dovrebbero dare fiducia alle nostre liste civiche semplicemente perché il nostro impegno è fare: basta con i litigi, le gelosie, le invidie, i giochetti, le poltrone. È ora di assumersi le proprie responsabilità, di impegnarsi per il bene comune, di cambiare mettendoci la faccia. Questo è il nostro impegno”.
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L’INTERVISTA
LUCIO LUPINI: “SFRUTTIAMO LE RISORSE CHE CI SONO”
di MASSIMO BOCCUCCI
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INTERVISTA AL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO E DELL’ASSOCIAZIONE “MAGGIO EUGUBINO”. LE SFIDE SU PROGETTI, AMBIZIONI E INNOVAZIONE PER RILANCIARE LA CITTÀ SOPRAFFATTA DALLA CRISI ECONOMICA
Lucio Lupini, le maggiori risorse e limiti della città in questo momento storico? “Le risorse sono tantissime, basti pensare all’impianto urbanistico, il patrimonio culturale materiale e immateriale, le grandi tradizioni e il patrimonio ambientale. I limiti ci vengono in particolar modo da un adattamento alla normalità e la quotidianità che non ci fa sperare, non ci fa sognare in grande, non lascia spazi per le utopie. Dall’eccesso di disincanto vicino all’apatia. Dda un guardare al grande passato in forma nostalgica e non come occasione per il futuro”. Ci sono risposte concrete alle difficoltà economico-occupazionali che stanno condizionando pesantemente il territorio? “Gubbio ha vissuto bene grazie al polo cementiero e all’impiego pubblico. Gli altri settori economici, pur vivaci, erano un contorno. Ora si chiede a questi comparti, turismo, agricoltura, artigianato, industria, enogastronomia, di assumere un ruolo diverso reinventandosi, innovandosi, confrontandosi, interpretando il difficile momento economico come opportunità. Ci sono segnali, penso al turismo, alla nuova agricoltura, al tessile e altro. Devono maturare presto e bene”. La fuga dei giovani è un problema di cui si ha sufficiente percezione in città? “Credo di sì, ma vedo anche la difficoltà a rimanere visto che l’economia locale, così come quella nazionale, non offre grandi sbocchi occupazionali. Se è vero che Gubbio ha un assetto abbastanza complesso per l’istruzione e la formazione e che si creano competenze che poi purtroppo non vengono poi impiegate nel territorio, è altrettanto vero non c’è un’offerta per alcune figure professionali specializzate come nell’Ict o nel manifatturiero. Ci vorrebbe un maggiore confronto tra istruzione e mondo del lavoro”. Può esserci un progetto ambizioso per Gubbio? “Credo che, a fronte delle grandi risorse di cui si dispone, occorra definire bene e poi incalzare la vision che è la proiezione dei futuri scenari, in quanto è quella che poi offre coerenza e incentiva l’azione. Avendo bene in mente di dover ricercare e adottare sempre la qualità: su tutto. Per un progetto, ho sempre a cuore quello di ripensare piazza Quaranta Martiri che non può essere un goffo
parcheggio e una via di scorrimento. È una delle più belle e grandi piazze d’Italia, circondata dalla chiesa di San Francesco, le Logge, l’ex Ospedale e con una vista impareggiabile sulla parte alta della città e verso il monte. Deve diventare il cuore pulsante della città e la zona di legame tra il centro storico e le zone di espansione e le frazioni: la piazza di Gubbio”. In che modo la società civile e l’associazionismo possono sopperire alla crisi della politica che non risparmia Gubbio vista la confusione tra partiti e liste civiche? “La società civile non è una contrapposizione alla società politica e deve partecipare più attivamente alla costruzione della vita amministrativa fornendo le competenze e le relazioni di cui dispone, anche con critiche ma costruttive. Le associazioni rappresentano una risorsa fondamentale. Si pensi al volontariato nel settore sanitario e dell’assistenza, all’associazionismo ceraiolo, di quartieri, pro loco, mestieri, delle parrocchie, delle imprese, alle associazioni storiche e alle più recenti. Occorre che non rimangano isole anche di grande qualità ma poco capaci di confrontarsi con gli altri laddove invece da un confronto e nella collaborazione potrebbero produrre eccellenza e continuità”. Come si prepara Gubbio alla scadenza elettorale di maggio? “La crisi dei partiti, che producevano democrazia, rappresentatività e cultura politica e la caducità delle liste civiche quando nascono per essere supporto, stampella e sostegno e non hanno un vero e proprio progetto amministrativo durevole e di lungo termine, compromettono le certezze e i convincimenti anche in fase di impostazione e di preparazione delle scadenze elettorali. Se a questo si unisce il carico di responsabilità e la modesta misura delle indennità per gli amministratori locali, è evidente che si riduce l’appeal per candidarsi. Senza vivacità, se si esclude il candidato Stirati”. Quali dovranno essere le aspettative per la città nel prossimo quinquennio politico-amministrativo? “L’aspettativa fondamentale è che vengano superate le barriere e i paletti continui determinati soprattutto dal falso convincimento che sia necessaria l’immutabilità per conservare il nostro patrimonio. È necessario che si mantenga l’identità che non è però la memoria del passato e che non si ragioni in termini di borgo e di paesotto ma di città”.
LA SCELTA Il consigliere comunale uscente, già candidato nel 2014, ha ricevuto l’investitura degli attivisti locali
I 5 STELLE PUNTANO ANCORA SU RUGHI
Sarà ancora Rodolfo Rughi il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Dopo mesi di intensa riflessione è arrivata la soluzione “interna” a sbloccare l’empasse che ha costretto i grillini a cambiare i piani, dopo aver tentato per mesi di sondare il terreno nel tentativo di coinvolgere personaggi che sin qui erano rimasti fuori dalle vicende politiche locali. Rughi è stato individuato come il candidato migliore possibile, soprattutto in continuità con quanto fatto nel corso del mandato che sta per concludersi. “Dopo 5 anni di impegno giornaliero, nessuno più dei tre consiglieri uscenti garantiva una profonda conoscenza della mac-
china amministrativa e politica del Comune di Gubbio”, hanno spiegato in una nota gli attivisti eugubini. “Come opposizione il M5S ha prodotto oltre 130 atti e decine di proposte e denunce, risultando di gran lunga il gruppo consiliare più produttivo. Alla fine la scelta è ricaduta su Rughi, con Paola Salciarini indicata come vice sindaco, in attesa di rendere pubblica anche l’intera squadra di governo prima di recarsi alle urne, così da consentire ai cittadini di votare una lista completa e senza sorprese, pronta a un vero cambiamento”. Rughi nel 2014 arrivò terzo dietro Stirati ed Ennio Palazzari, fermandosi a 3.383 preferenze (17,4%).
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SI È RINNOVATA LA TRADIZIONALE ACCENSIONE DEI FUOCHI NELLA NOTTE CHE PRECEDE LA FESTA DELL’UNIVERSITÀ DEI FALEGNAMI. SEMPRE PARTECIPATO L’ITINERIARIO PROPOSTO ALL’INTERNO DEI QUATTRO QUARTIERI CITTADINI C’ha provato la pioggia a rovinare la serata del Focaroni di San Giuseppe, ma evidentemente la voglia degli eugubini di regalarsi uno spettacolo e una serata uniche nel suo genere hanno avuto la meglio. Suggestivo come solo il fuoco sa essere, il programma pensato e organizzato dall’Università dei Falegnami ha raccolto al solito unanimi consensi, consentendo di coprire per intero i luoghi simbolo del centro storico e ammaliare gli occhi di grandi e bambini. Una celebrazione, quella in onore del santo patrono dei falegnami, che negli ultimi anni ha ripreso forma e vigore e che consente di tramandare alle nuove generazioni una parte di un vissuto lontano, ma ancora oggi più che mai attuale. UN FUOCO PER QUARTIERE Prima di dare il via al “giro” dei focaroni nei quattro quartieri cittadini, iniziativa voluta dall’Università dei Falegnami e dal presidente Roberto Filippetti in collaborazione con i Quartieri e il Maggio Eugubino (partenza dalla chiesetta di San Giuseppe in Largo Pier Luigi Menichetti, procedendo poi per Sant’Andrea lungo la Calata dei Neri, per piazza San Pietro, per San Giuliano nei pressi di piazza San Giovanni e infine sul letto del Camignano sul ponte di San MartiSan Martino Foto Pauselli no), dopo la recita dei vespri sono stati resi noti i nomi degli alunni premiati nel secondo concorso grafico dedicato ai Focaroni. Sono risultati vincitori nella categoria gruppi gli elaborati della 5A e 5B della scuola di Madonna del Ponte, mentre tra i singoli il premio è andato a Dalila Pedini della II elementare di Cipolleto. A loro il compito e l’onore di accendere i fuochi nei vari quartieri. Le celebrazioni in onore di San Giu-
seppe si sono poi condensate nella mattinata di martedì 19 marzo, giorno in cui la Chiesa ricorda il papà di Gesù, con la funzione religiosa officiata da mons. Luciano Paolucci Bedini cui ha fatto seguito il pranzo sociale. San Giovanni Foto Lorenzi SPETTACOLO UNICO La tradizionale accensione dei fuochi per San Giuseppe affonda le radici in un passato lontano, ma a Gubbio è rimasta viva ancora oggi, tanto che nella giornata di lunedì scorso tantissimi focaroni sono stati accesi in tutto il comprensorio, dando forma a uno Il Focarone del Valsandro spettacolo sempre molto suggestivo. Non è un caso che il tutto avviene a ridosso dell’ingresso della primavera: è una sorta di rito per salutare l’inverno, quindi “bruciando” le cose vecchie, per aprirsi a una nuova stagione che sta per vedere la luce. Un rito pagano che ha assunto connotati anche religiosi, capace di emozionare e suscitare sensazioni uniche e nuove che si rinnovano di anno in anno.
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PROCESSO GORACCI, BATTAGLIA SUI DIRIGENTI INTENSIFICATE LE UDIENZE AL TRIBUNALE DI PERUGIA. IN AULA L’ACCUSA RILANCIA SUI FAVORITISMI AGLI AMICI DANNEGGIANDO I NEMICI DELL’EX SINDACO, CHE RESPINGE OGNI ADDEBITO RIVENDICANDO LA LEGITTIMITÀ DI ATTI E COMPORTAMENTI AL DI LÀ DELLE INTERCETTAZIONI
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È sempre battaglia sui premi ai dirigenti prima graditi, e in qualche caso nominati, per poi essere scaricati se non allineati: questo per l’accusa è uno degli elementi cardine al processo Trust, sui presunti abusi di potere dell’ex sindaco Orfeo Goracci, in corso al tribunale di Il giudice Roberti Perugia. L’impianto accusatorio si riconduce a un aspetto ben preciso: Goracci favoriva gli amici e danneggiava i nemici traendo vantaggi personali in chiave elettorale nel guidare il Comune piegato ai propri voleri. L’ex sindaco (così come gli altri imputati) ha sempre respinto ogni addebito rivendicando la legittimità di atti e comportamenti al di là delle intercettazioni e la documentazione raccolta dalla Procura della Repubblica di Perugia. Le udienze si intensificano per arrivare alla sentenza di primo grado: il giudice Mariella Roberti, che presiede il collegio, ha ascoltato i testimoni il 18 e il 7 marzo scorso, prima ancora il 12 e il 7 febbraio, mentre ha fissato le prossime udienze il 15 aprile e il 18 giugno. Il prossimo testimone, dopo i primi sette ascoltati, sarà Gabriele Silvestri, dirigente di punta nel periodo di Goracci che ne aveva fatto un riferimento primario. Silvestri si è chiamato fuori denunciando in buona sostanza l’illegittimità di decisioni e atti assunti dalla giunta Goracci. CASO MINELLI Il confronto serrato è in questa fase sulla posizione di Nadia Mi-
nelli, inizialmente nominata con incarico fiduciario da Goracci e poi danneggiata secondo l’accusa - per non aver assecondato i piani del sindaco e della giunta sugli avanzamenti di carriera di Nadia Ercoli, sorella dell’ex vicesindaco Maria Cristina Ercoli che è tra gli imputati come la stessa sorella. Sono stati ascoltati nelle ultime due sedute l’ultraottantenne Alfredo Maria Brofferio, presidente del Nucleo interno di valutazione (Niv), e il senatore Aldo Sartori, componente dello stesso Niv. Ci sono due questioni: la pesatura dei dirigenti demandata al Niv per il 70 per cento e fondata sul raggiungimento degli obiettivi, e quindi la pesatura dei settori che era obbligatoria e per anni mai effettuata, con il 30 per cento di valutazione espresso dalla Giunta Goracci. Brofferio ha riferito di colloqui anche tesi con Goracci e la giunta. L’accusa sostiene che la Giunta Goracci voleva penalizzare la Minelli, fino a rimuoverla, perché era andata in contrasto, con presunte pressioni esercitate nei confronti del Niv. Le difese degli imputati (Goracci è sempre presente in aula) hanno fatto riemergere taluni documenti di quegli anni. Fin qui hanno deposto i vigili urbani Adamo Naticchi, Patrizio Ceccarelli e Loredana Volpi, la funzionaria Nadia Minelli e i componenti del Niv (Fornaia, Brofferio e Sartori). M.Boc.
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ATTUALITÀ
LA STORIA DEI DIRIGENTI AL TEMPO DI GORACCI & C. AL PROCESSO TRUST TIENE BANCO, TRA I CAPI D’IMPUTAZIONE, LA RICOSTRUZIONE DEI CRITERI PER LA RETRIBUZIONE VARIABILE. PER L’ACCUSA, L’EX SINDACO VOLEVA A TUTTI I COSTI DANNEGGIARE NADIA MINELLI, LA QUALE SI ERA RIVOLTA AL GIUDICE DEL LAVORO E ALLA MAGISTRATURA ORDINARIA RITENENDO LESI I PROPRI DIRITTI. LE PRESSIONI SUL NUCLEO DI VALUTAZIONE AL VAGLIO DEL TRIBUNALE Lo stipendio dei dirigenti del Comune, secondo quanto previsto dal contratto nazionale e dal contratto Integrativo decentrato aziendale, è composto da tre voci: la retribuzione fissa uguale per tutti; la retribuzione di posizione legata alla rilevanza attribuita al settore diretto dal dirigente, variabile fino a un massimo di circa 23mila euro l’anno; la retribuzione di risultato variabile da zero a circa 6.000 euro l’anno, a seconda del grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati al dirigente. Secondo le norme, il Nucleo di valutazione dei dirigenti (Niv, Nucleo indipendente di valutazione) è l’organo esterno all’Amministrazione Comunale al quale spetta sia la “pesatura” dei settori, cioè la valutazione della loro consistenza, rilevanza e complessità, sia la valutazione dei dirigenti in ordine al raggiungimento degli obiettivi. La pesatura dei settori comunali non ha carattere di periodicità ma avviene occasionalmente, per esempio quando subentra una nuova Amministrazione Comunale che intenda mutare il disegno organizzativo dell’ente e dunque il numero e la consistenza dei settori in cui la struttura organizzativa si articola. La valutazione dei dirigenti, invece, avviene annualmente: all’inizio dell’anno vengono loro assegnati degli obiettivi e a fine anno si valuta se li hanno raggiunti o meno. INTERPRETAZIONE ARBITRARIA L’Amministrazione Goracci fin dall’inizio, in maniera del tutto arbitraria e intepretando secondo le proprie convinzioni i regolamenti del Comune, si era riservata prima il 30% e poi il 33% della valutazione dei dirigenti, sottraendola di fatto al Niv e utilizzandola - secondo l’accusa al processo Trust in corso -, senza nessun criterio preventivamente stabilito e conosciuto, per gratificare i dirigenti graditi e penalizzate quelli sgraditi. Goracci & C hanno sempre rivendicato la legittimità di comportamenti e scelte. LA POSIZIONE DELLA MINELLI Nel 2009 il funzionario Nadia Minelli, voluta dirigente dalla Giunta Goracci, cade in disgrazia per essersi rifiutata di assecondare, ritenendola illegittima, la richiesta del sindaco Goracci di cambiare il profilo professionale di Nadia Ercoli, sorella dell’assessore e poi sindaco Maria Cristina Ercoli, e molto vicina all’ex
di MASSIMO BOCCUCCI
sindaco. Successivamente la Minelli, ritenendosi vittima di una serie di ritorsioni e vessazioni, si è rivolta al giudice del lavoro e alla magistratura ordinaria. È proprio a questo punto che entra in gioco il Niv. Infatti, Goracci e i suoi ritennero - secondo le accuse della Procura - che la Minelli avesse commesso uno sgarbo intollerabile fino ad accanirsi ulteriormente contro di lei, cercando di strumentalizzare il Niv al fine di penalizzarla pesantemente. Secondo Goracci, Ercoli e Cappannelli la Minelli doveva in sostanza essere punità per aver agito in giudizio nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Stando alla Procura e alle testimonianze del Niv, questo venne affermato a più riprese da Goracci e gli altri. Il gruppo Goracci, in particolare Orfeo Goracci, Maria Cristina Ercoli, Graziano Cappannelli e l’allora segretario comunale Paolo Cristiano, secondo quanto sostenuto dall’accusa e testimoniato dal Niv agirono su due piani, con l’obiettivo finale di procedere alla revoca dell’incarico dirigenziale della Minelli. Si fa riferimento a una serie di incontri, uno dei quali a casa di Brofferio, convocato dallo stesso Goracci nonostante non fosse più sindaco: il Gruppo Goracci cercò - secondo l’accusa - di fare pressioni sui componenti del Niv affinchè abbassassero la valutazione sugli obiettivi relativi all’anno 2009, nonostante la Minelli li avesse raggiunti tutti. Poco dopo Goracci e gli altri cercarono di indurre lo stesso Niv - ribadisce l’accusa - a effettuare una “pesatura” dei settori comunali che sottovalutasse quello della Minelli. IL NIET DEL NIV Se il Niv si fosse piegato alle volontà di Goracci, Ercoli, Cappannelli e Cristiano, non solo vi sarebbe stata una notevole riduzione della retribuzione della dirigente Minelli (sia quella di risultato che quella di posizione) ma si sarebbe potuti arrivare anche alla revoca del suo incarico dirigenziale. Ma il Niv non si è piegato alle pressioni, sostenendo che la dirigente Minelli, che aveva raggiunto tutti gli obiettivi e il cui settore era tra quelli più importanti e complessi, non poteva essere penalizzata solo perché si era rivolta alla magistratura per tutelare i propri diritti. Per l’accusa le conseguenze si tradussero per i componenti del Niv nel blocco dei compensi dovuti per l’attività svolta e quindi nella revoca dell’incarico, anche se gli stessi Brofferio, Fornaia e Sartori si erano già dimessi intentando causa, poi vinta, per avere le spettanze economiche.
L’INTERVENTO La Giunta ha approvato il progetto, pur con sostanziali modifiche rispetto al piano iniziale
OK ALLA RISALITA DI VIA DELLA REPUBBLICA È stato approvato dalla Giunta Stirati il progetto “Corridoio di risalita: verso l’acropoli”, sulla base del progetto elaborato dal Settore Lavori Pubblici - Manutenzioni - Aree Interne. Dopo le polemiche degli anni scorsi si è arrivati a concordare una sintesi a seguito di incontri avuti con residenti, con l’associazione Quartiere di San Giuliano e gli esercenti della zona, al fine di verificare la fattibilità del progetto e prevedendone adeguate modifiche rispetto al piano originale. “Pur mantenendo le finalità
dell’intervento - ha commentato Filippo Mario Stirati - abbiamo individuato soluzioni tecnologiche di basso impatto. L’intervento è articolato sulla realizzazione di un percorso di risalita e la riqualificazione di via della Repubblica, con un tratto ipogeo che inizia all’altezza di Corso Garibaldi e si ricongiunge con gli attuali ascensori, superando così il dislivello della salita di San Giuseppe”. Il costo dell’intervento è di 2 milioni e 400mila euro e sarà finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
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L’EVENTO
COLABETON FA SCUOLA AL MADE EXPO DI MILANO LO STAND DELL’AZIENDA UMBRA VISITATO DAL SINDACO SALA E DAL GOVERNATORE LOMBARDO FONTANA. IL RIVOLUZIONARIO CALCESTRUZZO STRUTTURALE BRIGHTSTONE CONTINUA A RACCOGLIERE CONSENSI Alla nona edizione di MADE expo, presenti oltre 900 espositori (è la più importante manifestazione per le costruzioni e l’architettura in Italia), ha fatto parlare di sé il Il sindaco di Milano Sala brightStone, un calcestruzzo strutturale per pavimentazioni con effetto architettonico e fotoluminescente, capace di assorbire energia solare e riemetterla come fonte luminosa di notte. Uno dei fiori all’occhiello di Colabeton, società leader nella produzione di calcestruzzo, presente all’interno del padiglione dedicato all’innovazione tecnologica. L’azienda è da sempre alla continua ricerca di prodotti e servizi innovativi e
il tutto non è sfuggito all’occhio del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e del Governatore della Lombardia Attilio Fontana, ospiti dello stand Colabeton dove hanno incontrato e salutato titolari e manager dell’azienda umbra. La fotoluminescenza è una fonte di energia pulita, rinnovabile e innocua per gli esseri umani e per l’ambiente circostante. Ciò rende questi calcestruzzi ideali per la mobilità lenta, ad esempio per la realizzazione di marciapiedi, sentieri pedonali e ciclabili luminosi, piazze e parcheggi in zone di scarsa illuminazione.
CRONACA Si sono spinti anche nelle vie del centro storico dopo la comparsa all’interno di parco Ranghiasci
CINGHIALI A SPASSO VERSO SANTA CROCE
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Cinghiali a spasso. Gironzolano tranquillamete alle porte della città, lungo la cinta muraria nella zona di Santa L’avvistamento Croce. Di notte eccoli muoversi in libera uscita, del tutto indisturbati. Sono cinghiali diventati cittadini e che sembrano trovarsi a proprio agio. Non sfuggono a qualche passante che li immortala e fa girare le foto. Si muovono liberamente lungo la strada incuranti della possibilità che arrivi qualche auto e magari ci scappi l’incidente poiché non è proprio la stessa situazione che potrebbe presentarsi se davanti ti trovi un gatto. L’allarme è scattato da tempo, solo che erano stati avvistati all’interno di parco Ranghiasci e non lungo le vie in pieno centro. Stavolta si stanno spingendo oltre. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha annunciato un intervento per risolvere
il problema e sono stati stanziati un po’ di soldi per sistemare le cose con i danni procurati nello stesso storico parco che Cinghiali in azione è a ridosso di Santa Croce dove sono stati trovati a gironzolare. Il problema persiste e si sta aggravando poiché è del tutto evidente come la presenza in città sia un potenziale pericolo, sia per l’incolumità delle persone che per il rischio di incidenti, oltre agli aspetti di igiene e salubrità. I cinghiali vanno in cerca di cibo, questo è poco ma sicuro, così non ci si può sorprendere più di tanto se la scena finisce per sorprendere. Le segnalazioni si stanno moltiplicando chiamando in causa i servizi di controllo e l’Amministrazione Comunale che si ritrova a fronteggiare un fenomeno sconosciuto in passato, almeno in questi termini.
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DIOCESI
LA CARITAS TIENE APERTO IL PONTE CON LA BOLIVIA L’INIZIATIVA QUARESIMA DI CARITÀ RACCOGLIE FONDI PER LE COMUNITÀ BOLIVIANE DOVE OPERANO DA ANNI I SACERDOTI LEONARDO GIANNELLI E ANTONIO ZAVATELLI. IL BILANCIO DEL SODALIZIO TRA FINANZIAMENTI, OFFERTE E INIZIATIVE Un Ponte di Solidarietà è l’iniziativa per la Quaresima di Carità messa in campo, come tradizione, dalla Diocesi e la Caritas. Quest’anno guarda alla Bolivia e in particolare alle comunità di Santiago de Huata, Penas e Batallas. L’idea di quest’anno è fare memoria dell’ultimo quinquennio attraverso il legame con la missione diocesana in Bolivia, dove da 15 anni operano i sacerdoti Leonardo Giannelli e Antonio “Topio” Zavatarelli. Sono stati negli anni raccolti in tutto 50.367 euro, serviti a finanziare progetti e interventi che hanno riguardato la salute e l’educazione. La Caritas diocesana nel 2018 ha amministrato complessivamente 500mila euro, utilizzati per intervenire su situazioni di bisogno. Ha gestito direttamente 60mila euro della quota dell’8xmille destinata dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) alla Diocesi di Gubbio. Con il progetto “Famiglia giardino di comunione”, finanziato dalla Caritas Italiana sempre con l’8xmille, la Caritas diocesana ha beneficiato di 70mila euro. Sono stati ufficializzati 16.600 euro dalle offerte raccolte in occasione dei funerali e 7.600 euro da altre donazioni non legate a progetti. FAMIGLIE E ARATORIO L’anno scorso sono stati erogati 24.500 euro di contributi economici per bisogni abitativi (utenze, affitti, acquisto di legna e pellets), alimentari (buoni spesa) e sanitari (buoni farmaci e inter-
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31 MARZO Giornata dedicata alla visita del capoluogo emiliano, amato dal pubblico per i suoi tesori (patrimonio Unesco) e per la sua tradizione culinaria. Pranzo in ristorante e nel pomeriggio visita della Abbazia di Nonantola, complesso monastico dove si può toccare in modo mirabile il Medioevo europeo. A seguire una visita e degustazione presso una acetaia
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venti legati a viaggi e degenze per motivi di salute). La Caritas ha partecipato con 30mila euro al progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio”, attivo dal 2013 per sostenere le famiglie in grave difficoltà per il pagamento di utenze e affitti. Con 60mila euro ha continuato a sostenere l’attività dell’Aratorio Familiare, esperienza di agricoltura solidale che in località Coppiolo coinvolge famiglie e volontari con una struttura di prima accoglienza che può ospitare fino a cinque persone. LE ATTIVITÀ Per la Caritas umbra in Kosovo sono arrivate donazioni per 32.500 euro e per l’aiuto alimentare il centro diocesano ha operato 1.437 interventi, per un totale di 117 quintali di cibo, di cui hanno beneficiato circa 3.300 persone. Dalla colletta del Banco Alimentare (24 novembre 2018) e da quella promossa dalla Coop di Gubbio (27 ottobre 2018) sono arrivati 63 quintali di cibo, distribuiti alle famiglie indigenti attraverso le Caritas parrocchiali e zonali dotate di un centro di distribuzione alimentare. Il centro diocesano di distribuzione vestiario presso la parrocchia di Sant’Agostino ha distribuito circa 2.400 articoli tra vestiario per adulti, bambini e neonati, biancheria, articoli per la casa e giocattoli. Sono 160 le persone che sono riuscite atrovare un’occupazione con il servizio di avviamento al lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi come assistenti familiari o collaboratrici domestiche. A.Boc.
VITERBO E VILLA FARNESE
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UFFIZI, FIRENZE E DINTORNI
6 LUGLIO 20/23 GIUGNO Un long week end per godere delle bellezze della regione. Trieste e il Castello di Miramare, Aquileia e Palmanova ma non solo… Grado con la sua laguna ed il Sacrario Re di Puglia. Visite guidate, ingressi e mezza pensione a completare il pacchetto. Che aspettate?
Giornata alla scoperta di una delle opere tra le più importanti dell’Europa del Rinascimento, il palazzo pentagonale di Villa Farnese con il suo celebre cortile circolare e i monumentali giardini. Pranzo al ristorante. A seguire visita di Viterbo; una passeggiata tra le vie del centro in compagnia della nostra guida.
Due giorni in visita a Firenze e dintorni… ingresso agli Uffizi, visita guidata alla chiesa di San Miniato e alla Villa Medicea a Poggio a Caiano, visita e cena tradizionale in centro storico. Un concentrato di meraviglie assolutamente da non perdere
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IL TAVOLO Sono certezze gli spunzoni sul muretto e il cancello in piazza Grande. Problema presenze per l’Alzata
CERI, RIPARTE IL PIANO SICUREZZA
Sono due certezze gli spunzoni sul muretto di piazza Grande, il ribattezzato “tappeto del fachiro” che suscita continuamente ironie, e dal nuovo cancello definitivamente installato che chiude l’accesso nella loggia laterale in discesa del palazzo dei Consoli. Sono parte integrante del piano sicurezza per la prossima Festa dei Ceri di cui si è cominciato a discutere a livello di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia. C’è sempre un problema di affluenza in piazza al mattino per il cerimoniale e l’Alzata: si sono registrate in passato fino a tredicimila presenze, ora c’è un riferimento numerico restrittivo che la norma indica in due persone in un metro quadrato e dunque su quell’area la possibilità di prevedere non oltre 4.800 presenze. I controlli con personale dedicato e l’organizzazione del pronto soccorso, che l’anno scorso hanno funzionato senza problemi, sono un altro punto di forza del programma safety e security che verrà perfezionato anche quest’anno in vista del 15 maggio come forma di salvaguardia a livello di responsa-
bilità in caso di problemi. L’appuntamento quest’anno cade di mercoledì e non sono attese sorprese: le cose potrebbero semmai complicarsi quando la festa si svolgerà nel fine settimana. Le criticità sono rappresentate dai momenti difficili, nel clou del mattino, all’ingresso delle sfilate dei ceraioli in piazza e quando sono concluse le tre girate con la pressione della folla. Su questo sono chiamati a trovare qualche soluzione il sindaco Filippo Mario Stirati e gli altri componenti del Tavolo dei Ceri. Si ripropone puntuale anche la problematica degli eccessi per i comportamenti di quei ceraioli poco rispettosi della natura della festa in onore del patrono Sant’Ubaldo, compreso l’abuso di alcol al di là delle ordinanze comunali di rito puntualmente disattese. Le censure generiche fin qui non hanno dato risultati concreti. “Le misure adottate spiega Stirati - non militarizzano né ingabbiano la festa che ha alla base lo spirito millenario di spontanea, gioiosa esaltazione e partecipazione. Attueremo un’efficace campagna di sensibilizzazione, con le informazioni anche in lingua inglese”.
LA NOVITÀ Il servizio di raccolta è passato di mano: nuovi numeri telefonici ed estensione del porta a porta
RIFIUTI, COSA CAMBIA CON GESENU
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Il cambio della guardia nella gestione del servizio di raccolta e smistamento dei rifiuti premia Gesenu, storicamente collegata nella regione al sistema del settore, subentrata a TeknoService dopo una gara d’appalto e un contenzioso al Tar che si è risolto con la conferma dell’esito del bando che si è quindi tradotto nell’avvicendamento per due anni. È attivo il nuovo numero verde per prenotare il ritiro di materiali ingombranti e per le segnalazioni da parte dell’utenza: ci si può rivolgere al 800667036 (solamente da rete fissa) oppure al 075.5917125 (solo da telefoni cellulari) da lunedì a venerdì dalle ore 8.30 alle 13, e dalle 15 alle 17, sabato dalle 8.30 alle 13. È attivo anche un ulteriore riferimento (333.9553215) per comunicare con l’ufficio clienti Gest esclusivamente tramite Whatsapp (il servizio di risposta è garantito durante gli stessi orari d’ufficio. Il cambio del gestore ha colto tutti di sorpresa ma soltanto perché diffuse dagli stessi operatori di TeknoService nei giorni immediatamente precedenti la cessazione del rapporto. Gesenu ha indicato nel 75% di raccolta differenziata il primo obiettivo da raggiungere nel giro di un anno, partendo dal 54% attuale: i 21 punti percentuale da colmare potranno essere raggiunti estendendo la raccolta domiciliare del secco residuo alle frazio-
ni di Branca, Baccaresca, Torre, Spada, Padule, San Marco, Cipolleto, Ponte d’Assi, Colonnata, Semonte, Casamorcia, Monteleto, Loreto, Mocaiana, San Secondo. Gesenu quadruplica i passaggi di raccolta a domicilio degli ingombranti, così come introduce la raccolta su chiamata di sfalci e potature. Si amplia l’orario di apertura del centro di raccolta in via Venata per 27 ore a settimana introducendo una “ecoisola mobile” adiacente al centro storico dove conferire ingombranti, Raee, pneumatici, legno e batterie. Ci sono poi le fototrappole per scoprire chi scarica abusivamente e un drone che 12 volte in un anno sorvolerà il territorio per individuare eventuali violazioni. A questo si aggiunge la presenza di ispettori ecologici per due turni a settimana di 6 ore ciascuno. La volontà dell’amministrazione Stirati condivisa con la stessa Gesenu è di estendere il servizio di raccolta porta a porta in alcune frazioni dell’ampio territorio comunale, di migliorare la gestione del centro di raccolta di via Venata e di inserire un servizio di vigilanza ambientale e di fototrappole per il monitoraggio dello sversamento scorretto e abusivo dei rifiuti dopo aver individuato e mappato le zone critiche, peraltro in un contesto territoriale dove si registrano ripetute allarmanti segnalazioni sulle discariche a cielo aperto. R.Bar.
PREVENZIONE Iniziativa comprensoriale per l’impegno diretto dell’odontoiatra eugubino Fulvio Bruno Figoli
LA CLINICA FIGOLI SCENDE IN CAMPO CON “I BAMBINI DELLE FATE”
È nato un rapporto di collaborazione tra la Clinica Figoli e l’associazione “I bambini delle Fate” in un’iniziativa che coinvolge la clinica con sede a Fossato di Vico in viale Salvador Allende. La Clinica Figoli è specializzata nella prevenzione e cura della salute orale diventando con questa iniziativa il riferimento comprensoriale dei bambini e adulti affetti da disturbo dello spettro autistico, attraverso l’iniziativa con “I bambini delle fate”, impresa sociale che dal 2005 si occupa di assicurare un sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione sociale gestiti da partner locali a beneficio di famiglie con autismo e altre disabilità. L’associazione è presente in Umbria presso il Casale Fora-
bosco di Collestrada che ospita, per iniziativa della Fondazione Aurap Onlus, un’attività diurna di riabilitazione e avviamento al lavoro dei giovani che hanno questa patologia. Ha seguito l’operazione Michele Silvestroni, responsabile dell’associazione per l’Umbria e le Marche che in occasione della presentazione ha raccontato lo scopo dell’iniziativa sottolineando l’importanza di fare impresa nel sociale, con al fianco lo specialista eugubino Fulvio Bruno Figoli, direttore sanitario della struttura odontoiatrica, e lo staff. Per informazioni rivolgersi alla Clinica Figoli (telefono 075.9190105) negli orari di studio.
CULTURA
LO STUDIOLO DEL DUCA AL PREMIO NAZIONALE “CULTURA DI GESTIONE” IL PROGETTO DEL TOUR VIRTUALE E IPOTESI RICOSTRUTTIVE DI UN MICROCOSMO UMANISTICO È STATO SELEZIONATO DA UNA COMMISSIONE DI ESPERTI Raccoglie attenzioni, consensi e segnalazioni il progetto sullo Studiolo di palazzo Ducale, tour virtuale e ipotesi ricostruttive di un microcosmo umanistico. Una commissione di esperti qualificati lo ha ammesso alla fase finale della nona edizione del Premio Nazionale “Cultura di Gestione”, iniziativa di Federculture, Agis, Alleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni Culturali e Forum del Terzo Settore. Questo premio individua e valorizza i progetti e i modelli più innovativi nella gestione culturale che ha ricevuto, tra l’altro, il patrocinio del Ministero dei Beni culturali e dell’Associazione dei Comuni italiani. I vincitori vengono decisi da una giuria composta dai rappresentanti del comitato promotore e ricevono un “premio d’artista” realizzato appositamente, oltre a beneficiare di una campagna di comunicazione presso i media nazionali e locali, attraverso internet, i social network e i canali istituzionali. COPIA APPREZZATA Si tratta di un altro prestigioso riconoscimento per il Polo Museale dell’Umbria e in particolare per il museo del palazzo Ducale diretto da Paola Mercurelli Salari. Il progetto sullo Studiolo voluto da Federico da Montefeltro nella seconda metà del 1400 esalta la ricostruzione dell’opera, il cui originale è esposto al Metropolitan Museum di New York. L’ambiente era originariamente rivestito da una serie di pannelli intarsiati e da dipinti, quest’ultimi già
di MASSIMO BOCCUCCI
trasferiti altrove nel 1673. Le pareti lignee, smontate e vendute nel 1874 al principe Lancellotti, furono poi acquisite nel 1939 dal museo americano. Attualmente gli elementi costitutivi sono quindi in musei stranieri, mentre nel palazzo Ducale è stata installata una replica, completata nel 2009 dagli artisti falegnami Minelli con il sostegno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che consente di apprezzare visivamente la ricchezza tematica dell’originale. IMMAGINE E COMUNICAZIONE Con un finanziamento della stessa Fondazione bancaria del 2017, un articolato gruppo di lavoro di studiosi dell’università di Bologna, del Politecnico di Torino, dell’università di Perugia e dello stesso Polo Museale ha realizzato un complesso progetto interdisciplinare di comunicazione, una video conferenza, un sito e un tour virtuale che consentono di arricchire l’esperienza di visita anche con musiche ricavate, a cura dell’Ensemble Micrologus, dagli strumenti dipinti nello Studiolo. Per garantire un’informazione filologicamente corretta sono state effettuate apposite ricerche e sono stati registrati filmati con originali performance musicali.
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LA ROCCA
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UN VERO SACERDOTE Con padre Francesco Ferrari muore non solo uno degli ultimi veri sacerdoti della Chiesa di Cristo, ma anche qualcosa a cui tutti - più o meno consapevolmente - siamo legati. Muore cioè la figura di sacerdote interamente consacrato al suo ministero: la salvezza delle anime. Padre Francesco ha dedicato la sua esistenza solo a questo. Aveva fatto della chiesa della Vittorina (luogo cardine per il suo spirito francescano) un posto dove poter trovare a qualunque ora un uomo di Dio pronto a donare la remissione dei peccati e l’eucaristia. E Dio solo sa quante volte, smarrito nel caos e nel dolore della vita, anche il sottoscritto, come tanta altra gente, è andato da lui per ricevere il perdono dei peccati. Un frate povero, ma della povertà di san Francesco, che nulla ha a che vedere con la trasandatezza oggi imperante nel mondo cattolico. Un frate saggio, ma della saggezza che viene dall’alto, non di quella dei teologi odierni che si credono alla moda perché hanno letto Freud e ignorato san Tommaso D’Aquino. Un frate buono, non certo secondo i parametri del mondo, ma alla luce della legge eterna di Dio. Un padre spirituale per molti, che grazie a lui hanno conservato la fede cattolica in questi tormentati tempi di apostasia.
SAN PAOLO E LA CARITÀ Tra le tante operazioni di restyling della neochiesa, che non teme di correggere e reinterpretare anche la Bibbia quando questa non si mostra abbastanza in sintonia con le idee del mondo, la più radicale è senza dubbio quella toccata al termine “carità”. Secondo i più rigidi dettami del “politicamente corretto”, la parola è oggi interpretata in senso sentimentalistico, come se la carità riguardasse una vaga e non meglio precisata emozione del cuore quando si apre ai bisogni dei poveri. Spesso e volentieri è messa in contrapposizione con la Verità, quasi che l’amore della carità fosse cosa più nobile delle indegne divisioni dottrinali fra religioni o, peggio, fra confessioni della stessa religione. E, immancabilmente, viene citato l’inno alla carità di san Paolo. Il problema come sempre è relativo alla giusta interpretazione del termine. La carità è l’amore verso Dio. Non basta cioè fare del bene (tra l’altro secondo l’ottica del mondo), se non lo si fa per amore di Dio. San Paolo dice infatti: “se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità (cioè l’amore di Dio, n.d.r.), niente mi giova”. L’esatto contrario di quando nella neochiesa ci dicono che basta fare il bene e poi credere quello che si vuole.
a cura di LUIGI GIRLANDA UN CARDINALE CORAGGIOSO Una delle strategie messe in atto dalla “neochiesa della misericordia” per soffocare qualunque forma di dissenso è quella di rimuovere da ogni incarico chiunque osi avanzare la pur minima critica, magari accompagnando il tutto con una ben congegnata macchina del fango. È già accaduto a diversi sacerdoti, tanto che sono nate associazioni per il sostentamento e la tutela dei sacerdoti colpiti dalla “mannaia della misericordia” della neochiesa. Con la macchina del fango, ci si risparmia la fatica di dare spiegazioni o di inventare motivazioni plausibili. Ma il sistema potrebbe ora incepparsi, perché sta per uscire un libro del cardinale Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino (uno dei dicasteri più importanti del Vaticano) e che è quindi una fonte difficilmente “infangabile” e a cui qualche risposta bisognerà pur darla. Il libro sarà una bomba atomica, visto che l’autore lo definisce “un grido della mia anima”. Sono già uscite alcune anteprime in cui il cardinale si spinge a dire: “la Chiesa, che dovrebbe essere un luogo di luce, è diventata un covo di tenebre”. E poi: “La Chiesa muore perché i pastori hanno paura di parlare con tutta la verità e la chiarezza”. Tira aria di tempesta!
Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI
IL NOME DELLA ROSA, IL CAPOLAVORO IN TV
SUL PICCOLO SCHERMO IL BESTSELLER MONDIALE DI UMBERTO ECO: UN’ATMOSFERA DI MISTERO SQUISITAMENTE MEDIEVALE, MA NON SOLO Dopo oltre trent’anni dall’uscita del film che ha visto un bravissimo Sean Connery calarsi nei panni dell’acuto investigatore Guglielmo da Baskerville, Il nome della rosa è tornato protagonista di un’operazione visiva, investita sempre di una mole di cura e di studio enorme e necessario quando ci si confronta con un prodotto letterario e filosofico di questo calibro. Gli ambigui personaggi e quell’atmosfera di mistero squisitamente medievale, tanto cara ad un pensatore di rara finezza come Umberto Eco, hanno il merito di riportare alla luce l’incontrollabile passione per un’operazione narrativa di intensità e bravura senza pari. La miniserie tv, su Rai Uno per la regia di Giacomo Battiato, ha fatto perno su un cast variegato e talentuoso, composto da attori italiani e stranieri, tra i quali spicca il nome di John Turturro nei panni del protagonista e che si è adoperato anche nella stesura della sceneggiatura. Il linguaggio utilizzato in questo caso, risulta chiaramente semplificato rispetto all’idea che si è fatto di questa storia chiunque l’abbia conosciuta attraverso la lettura delle pagine di Umberto Eco: è chiaro che, portare la complessità di un testo stratificato e ricco di particolari come Il nome della rosa in prima serata è un’operazione di
una difficoltà inaudita, ma questa serie ha il merito di esaltare tutti quegli elementi che gli amanti del Medioevo riconoscono come appartenenti al loro immaginario. I colori delle miniature, la composizione dei veleni, il potere ipnotico della conoscenza, la struttura delle dispute e lo studio su una lingua scomparsa come l’Occitano sono gli ingredienti di un mondo nel quale Umberto Eco immergeva il lettore, tentando di spogliarlo dai filtri di uomo moderno per calarlo in un mondo lontano che, troppo spesso, appare ingiustificatamente incomprensibile. Una particolare attenzione va riservata al personaggio più interessante e puro presentatoci da Umberto Eco: Salvatore, un ex seguace delle idee eretiche di Dolcino, apparentemente di bassa cultura e poco gestibile che viene accolto nel misterioso monastero, sede dei numerosi delitti sui quali Guglielmo da Baskerville verrà chiamato ad indagare. L’interpretazione di Stefano Fresi, attore tra i più bravi del panorama del nostro cinema, merita una menzione speciale, giustificata dalla difficoltà di impersonare una delle più curiose caratteristiche di questo personaggio: la capacità mescolare contemporaneamente cinque lingue nel suo quotidiano modo di esprimersi.
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CALCIO
NOTARI TRA GALDERISI E I PIANI PER LO STADIO
di MASSIMO BOCCUCCI
IL PRESIDENTE TRACCIA LE PROSPETTIVE TECNICHE, GLI INTERVENTI ALLO STADIO E IN SOCIETÀ. INTANTO PERÒ LA SQUADRA PERDE COLPI E SI COMPLICA LA VITA
Il presente del Gubbio è la salvezza da raggiungere, il futuro passa per le strategie. Sauro Notari fissa tempi e modi, anche se il momento è piuttosto delicato dopo la batosta di Gorgonzola, con i playoff sempre più lontani e la zona calda tornata di colpo a un tiro di schioppo. Da qui alla fine i margini di errore saranno minimi, ma il futuro non può attendere. Galderisi resterà (il tecnico ha rivelato di aver già rinnovato)? “Parliamo spesso, c’è un gran feeling. Ora però pensiamo solo a salvarci, arriviamo a 40-41 punti e poi pianificheremo il futuro”. Sulle prospettive dell’organico serve tempo? “Può esserci un’ossatura di cinque-sei giocatori, ne abbiamo diversi sotto contratto e il resto si vedrà. Prima il mister e poi la squadra”.
Sono in arrivo novità per lo stadio? “Disporremo di 1.400 nuovi seggiolini. Ho stipulato il contratto con un’azienda leader del settore e se tutto va bene entro marzo li avremo, per poi installarli a fine campionato in gradinata come previsto dalle norme. Vanno sostituiti gli attuali che sono senza schienale. Pensiamo anche a un anello idrico per l’irrigazione del campo e i servizi. Vorrei sistemare l’antistadio con il sintetico di ultima generazione, vedremo se possibile con il Coni e con il Comune che è proprietario dell’impianto. Impegnerò qualche mia risorsa economica, come sto facendo su tutto il resto. Realizzeremo un progetto di fattibilità”. Interverrà nella struttura societaria? “Vorrei riorganizzare tutto. Vedremo le prime mosse da fare cercando di non sbagliare perché il calcio è un mondo in cui tenere gli occhi aperti. Da imprenditore cerco sempre di mettere le persone giuste al posto giusto”.
KARATE I ragazzi del maestro Pierotti si confermano tra i migliori d’Italia con tre medaglie d’oro, più una a squadre
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BELLA FIGURA IN TOSCANA PER IL KARATE CLUB GUBBIO
Raccoglie risultati di rilievo la palestra Karate Club Gubbio, guidata dal maestro Gaetano Pierotti cintura nera 6° Dan. A Firenze-Bagno a Ripoli si sono messi in luce sette allievi fino a 14 anni. La dodicenne Sofia Ambrogi è giunta prima nel kata individuale, mentre la coetanea Elisabetta Comaniciu è arrivata terza. Ginevra Mariani di 9 anni ha vinto la sua catego-
NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
ria nel kata individuale e stesso discorso per Denise Fiorucci di 7 anni. Ha appena 5 anni Sofia Morelli, giunta quarta sempre nel kata individuale, con lo stesso piazzamento per Etan Cala e Giacomo Muzzini, entrambi di 9 anni. Hanno conquistato l’oro nel kata a squadre Sofia Ambrogi, Elisabetta Comaniciu e Ginevra Mariani.
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