EDIZIONE ITALIANA ISSN 2305-9842
AlpinScena LA RIVISTA DELLA CIPRA
N° 103 / 2018
«Borgo alle Alpi» Comuni che plasmano il futuro
Alpinscena
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Indice
Editoriale Pagina 3 Volti delle Alpi Luzia Martin-Gabriel Pagina 4
«Borgo alle Alpi» – comuni che plasmano il futuro Dai trend globali agli ambiti d’azione locali I comuni alpini, motori dello sviluppo sostenibile Pagina 5 Intervista a Jana Salat «Comunità e sicurezza – la ricetta della qualità di vita» Pagina 7 Il puzzle della fortuna Risultati dalla ricerca Seite 8
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«Noi, in mezzo alla natura» Natura e uomo: la grande varietà naturale arricchisce la vita nel villaggio Pagina 10 La compattazione dello sviluppo urbano è un processo sociale Pianificazione territoriale: «Tour des Villes» rinvigorisce le città alpine Pagina 12 Quando una situazione precaria si trasforma in opportunità Turismo: La Grave si responsabilizza Pagina 14 «Il nostro villaggio ha un futuro» Abitare e lavorare: Valendas si attiva Pagina 16 Un paese di montagna si reinventa Innovazione sociale: A Ostana sorge il sole Pagina 18 Focus Dalla casa al paesaggio Köbi Gantenbein, Presidente della Giuria, fa il punto sul Concorso di architettura «Constructive Alps» Pagina 20 Le Alpi in Pillole Pagina 22 Il Punto Pagina 23 Anteprima Pagina 24
C I P R A , U N ’ O R G A N I Z Z A Z I O N E VA R I E G ATA E D A L L E M O LT E S FA CC E T TAT U R E La CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, è un’organizzazione non governativa, strutturata in rappresentanze dislocate nei singoli Paesi alpini, alla quale aderiscono più di 100 associazioni e organizzazioni attive nei 7 Stati alpini. La CIPRA opera in favore di uno sviluppo sostenibile nelle Alpi e si impegna per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale, per il mantenimento delle varietà regionali e per la ricerca di soluzioni ai problemi transfrontalieri dello spazio alpino.
REDAZIONE Editore: CIPRA International Redazione: Barbara Wülser (responsabile), Maya Mathias Edizione Italiana: Direttore Valter Giuliano, redazione c/o CIPRA Italia, Via Pastrengo 13, 10128 Torino. Registrazione del tribunale di Torino n. 70 del 14/12/2009 Collaboratori: Köbi Gantenbein, Corinne Buff, Malina Grubhofer, Maya Mathias, Andreas Pichler, Barbara Wülser Traduzioni: Claire Simon, Nataša Leskovic Uršič, Reinhold Ferrari Lettorato: Violaine Simon, Nina Pirc, Francesco Pastorelli, Barbara Wülser Layout: Jenni Kuck Stampa: Buchdruckerei Lustenau/A Tiratura: 13’600 Stück
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Esce periodicamente in lingua italiana, tedesca, francese e slovena. La ristampa degli articoli contenuti nell’opuscolo è possibile su richiesta e indicando la fonte. Richiesta copia del documento. Abbonamento: gratuito, a richiedere a CIPRA International international@cipra.org oppure www.cipra.org/alpinscena Alpinscena viene pubblicata dalla CIPRA International con il gentile sostegno del Principato del Liechtenstein, della fondazione Bristol e della fondazione Aage V. Jensen Charity Foundation. Ringraziamo anticipatamente per ogni ulteriore contributo da versare sul conto IBAN LI43 0880 5502 2047 8024 0, BIC VPBVLI2X (Franchi svizzeri) o IBAN AT18 20604 03100411770, BIC SPFKAT2B (Euro).
Aage V. Jensen Charity Foundation/LI
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Schaan/LI, marzo 2018
Cara lettrice, caro lettore, Nello scuolabus di Borgo alle Alpi, Stefano e Giorgia lamentano che il loro comune fa troppo poco per i giovani del luogo e che non Illustrazione: Johannes Gautier (Illustrazione di copertina, p.2 in alto); Foto: Caroline Begle/CIPRA Internazionale (p. 2 in basso), Marcel Hagen (p. 3)
ha piani per il futuro. Il bus passa davanti al cantiere dove le ruspe mettono in sicurezza le scarpate contro le conseguenze del cambiamento climatico. Si ferma davanti alla scuola e lascia passare un gruppo di bambini rifugiati, diretti a frequentare un corso di integrazione. Quando scendono, Giorgia dice: «Appena finita la scuola io me ne vado in città, via da Borgo alle Alpi!» Borgo alle Alpi è ovunque. Conversazioni di questo tipo avvengono in molti comuni alpini. Temi che guardano al futuro come il cambiamento climatico, la migrazione o l’aumento della mobilità sono onnipresenti e costringono i comuni ad affrontare nuove sfide. Pochi sono gli abitanti che sanno quanto i comuni si occupano del futuro. In questo numero di Alpinscena indichiamo i trend globali per cui le città e i comuni delle Alpi si devono attrezzare. Borgo alle Alpi funge da leitmotiv. Una ricercatrice sulla felicità mostra quello che conta in particolare per la popolazione e dove questa si rivolge quando il futuro è pieno di incertezze. Con buoni esempi noi vorremmo incoraggiare a prevenire e a fare sì che gli abitanti dei comuni accompagnino questo processo. Il singolo comune forse può poco in vista dei trend globali. Ma insieme acquisiscono forza, sia all’interno che verso l’esterno. Le reti «Città alpina dell’anno» e «Alleanza nelle Alpi», infatti, hanno già affrontato diversi temi del futuro. Anche se al momento Stefano e Giorgia non si rendono forse conto del gran numero di fronti su cui è occupato il loro comune, quando il futuro sarà divenuto presente potranno apprezzarlo a dovere. Vorrei spronare voi, cari lettori, a percorrere il vostro comune con occhi e orecchie aperti, verificando se il futuro è ancora in attesa dietro l’orizzonte o se invece le vele sono già issate. Buona lettura! Andreas Pichler, Direttore CIPRA Internazionale
C I P R A I nternazionale Im Bretscha 22, LI-9494 Schaan Tel.: +423 237 53 53 Fax: +423 237 53 54 E-Mail: international@cipra.org Web: www.cipra.org
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V O LT I DE L L E A L P I
Luzia Martin-Gabriel è una «venuta da fuori», come dicono nella vallata Grosses Walsertal/A, e dal 2016 è sindaca del piccolo comune di Sonntag. Si è resa conto che per una donna, e per giunta non del posto, non è sempre facile. Sposata con tre figli, fa l’insegnante – «mercoledì è giorno di scuola» – e si occupa della famiglia e della casa. Una sfida a livello di tempistica, certo, senza però che sia necessario dividersi in quattro. Le piace assumersi delle responsabilità, ma non disdegna nemmeno condividerle con altri. Nel suo ruolo di sindaco, Martin-Gabriel è una specie di mediatrice. Vorrebbe che le persone si incontrassero di più. Benché alla gente in valle e anche fuori dalla valle non manchi niente, percepisce una grande insoddisfazione fra le persone. «Abbiamo troppo poco bisogno di noi», riflette a voce alta. Il vantaggio di comuni come Sonntag è la loro dimensione. «Sonntag è piccola e c’è una grande apertura.» Uno dei suoi primi atti d’ufficio è stato l’abolizione delle
«Una che ha il coraggio di dire quel che pensa» Luzia Martin-Gabriel è l’esempio vivente di una arrivata da fuori che porta idee nuove e rafforza la coesione. La sindaca di Sonntag/A può contare sull’appoggio delle donne.
commissioni comunali, aperte ai soli consiglieri comunali, e la loro sostituzione con gruppi di lavoro. «Non è possibile che esperti del posto non possano partecipare ai lavori delle commissioni solo perché non sono consiglieri comunali», ragiona Martin-Gabriel. I gruppi di lavoro sono aperti a tutti i residenti interessati. Funziona molto bene, afferma la cinquantenne, le persone s’incontrano e vogliono svolgere un ruolo attivo in valle. Questo è importante «perché da soli si riesce a cambiare poco». Insieme ad altri villaggi della valle, Luzia Martin-Gabriel sta tentando di sviluppare ulteriormente il tema dello sviluppo regionale a livello intercomunale. E’ stato il matrimonio con il proprietario di una segheria locale che, con l’arrivo del nuovo millennio, l’ha portata a Sonntag nel Grosses Walsertal. Cresciuta a Schlins, a soli 25 chilometri di distanza, prima del suo trasferimento conosceva poco questa valle. «Troppo distante.» Una distanza percepita che non dipendeva solo dal terreno impervio. Non è un caso che il formaggio prodotto in valle porti il nome di «Walserstolz» (orgoglio dei Walser). Non sono stati gli abitanti della valle a cercare attivamente il contatto con questa «venuta da fuori». L’iniziativa è stata sua. Per conoscere delle donne si è iscritta alla locale associazione Kneipp e ha iniziato ad offrire corsi di cucina. Essendo insegnante di gestione della cucina e tecniche del servizio di sala, non ha avuto difficoltà a stabilire dei aveva scoperto Martin-Gabriel. Indicandola come «una che ha il coraggio di dire quel che pensa», le donne di Sonntag hanno sostenuto questa «immigrata» nel 2004, prima ad assumere la direzione della biblioteca e, nel 2010, a partecipare come prima donna alle elezioni comunali. Luzia Martin-Gabriel sa perfettamente: «Senza l’appoggio delle donne non sarei mai entrata nel consiglio comunale e non avrei quindi potuto diventare sindaca.» Malina Grubhofer, CIPRA Internazionale
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Foto: Caroline Begle/CIPRA Internazionale
contatti. Nel giro di poco tempo il locale movimento delle donne
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Dai trend globali agli ambiti d’azione locali Gli effetti esterni che impattano sulla vita nelle Alpi sono in aumento. Ma la capacità d’azione rimane invariata. Essendo vicini alla popolazione, i comuni sono destinati a portare avanti lo sviluppo sostenibile. Nelle Alpi vivono più di 14 milioni di persone. A queste si aggiungono circa 120 milioni di turisti nella stagione estiva e in quella invernale. Sono queste le cifre fornite dalla quinta Relazione sullo stato delle Alpi «Cambiamenti demografici nelle Alpi» della Convenzione delle Alpi (2013). La qualità di vita delle persone dipende in gran parte dal luogo in cui vivono. I circa 6.200 comuni alpini hanno un ruolo centrale quando si tratta di garantire la qualità di vita. Una vita felice non si limita alla disponibilità dei servizi essenziali. Idealmente i comuni assicurano anche le condizioni idonee perché le persone possano esprimere i propri talenti e realizzare i propri desideri di vita. A seconda del paese, i comuni hanno competenze diverse e diversi raggi d’azione che dipendono dal sistema politico vigente. Ma intervengono anche altri fattori, quali la dimensione, la posizione geografica e la composizione demografica. Pertanto sono diverse anche le sfide che devono affrontare. Nel progetto alpMonitor la CIPRA, insieme a una serie di esperti, ha individuato cinque trend globali con un impatto sostanziale sulle Alpi: cambiamento climatico, aumento della mobilità, segmentazione dell’economia, cambiamento demografico e mediatizzazione. I comuni alpini hanno poche possibilità di incidere su questi trend, sono però chiamati a risolverne le conseguenze a livello locale.
La montagna arriva Illustrazione: Johannes Gautier
Le temperature nelle Alpi salgono con velocità doppia rispetto alla media globale. Le cause sono molteplici. Da un lato il riscaldamento attraverso le masse terrestri è generalmente maggiore. Sono problematici anche gli effetti di feedback: minore e più breve è la copertura nevosa e glaciale, più aumenta la temperatura dei terreni privi di neve e ghiaccio e più rapidamente si sciolgono questi ultimi. Quando i ghiacciai si sciolgono e il permafrost disgela, aumenta il numero di cadute massi e smottamenti e sale l’intensità delle precipitazioni
Chi riconosce le connessioni, sa agire meglio. 5
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e delle colate di detriti in estate. I comuni combattono in prima linea
maggiore peso che alla normalità. Ad esempio viene dedicato gran-
per contenere questi eventi.
de spazio alle catastrofi ambientali, mentre gli sviluppi striscianti
Attraverso i media la notizia di queste dinamiche raggiunge la po-
quali il cambiamento climatico oppure le strategie risolutive di lungo
polazione. Nella massa delle informazioni si fa strada la notizia sen-
termine, fra cui lo sviluppo sostenibile, fanno fatica a trovare spazio.
sazionale illustrata da immagini spettacolari. In tal modo eventi rari, ma estremi, hanno maggiori possibilità di avere spazio nei media rispetto a quelli frequenti. Ai fenomeni marginali viene attribuito un
Prezzi immobiliari alle stelle contro villaggi spopolati La segmentazione dell'economia fa sì che le filiere produttive e gli spostamenti di chi lavora siano sempre più lunghi, e cioè i luoghi di produzione e quelli di consumo sono sempre più lontani gli uni dagli altri. Lavoratori altamente qualificati trovano lavoro in un’ azienda specializzata che negli ultimi anni si è insediata nell’area metropolitana di Monaco di Baviera o Grenoble. L’urbanizzazione ai margini delle Alpi consuma molto suolo e fa salire alle stelle i prezzi immobiliari. Alcune regioni hanno un legame funzionale più stretto con altre regioni fuori dalle Alpi. I settori tradizionali quali l’agricoltura e la silvicoltura e le abilità artigianali perdono d’importanza. Con la specializzazione e la segmentazione dell’economia si perde la coesione sociale. L’economia multifunzionale richiede un aggiornamento dell’offerta di formazione. E qui spesso è richiesto l’intervento dei comuni.
Mobilità e flessibilità La popolazione alpina cresce – ma non ovunque. La crescita è in gran parte dovuta all'immigrazione. Sono particolarmente apprezzati i territori urbani e quelli lungo i principali assi di transito. Nelle valli remote i nuovi arrivi non bastano a compensare l’invecchiamento demografico e il calo della popolazione in età lavorativa. Dove vivono più persone anziane, frutto della maggiore aspettativa di vita, la quota femminile è più alta. Oggi, le donne giovani che in passato si occupavano tradizionalmente della crescita dei figli e dell’assistenza agli anziani, lavorano prevalentemente altrove. I comuni sono chiamati a coprire il fabbisogno in costante aumento di personale di assistenza e accompagnamento. Un fenomeno relativamente nuovo è la migrazione dei benestanti: giovani abitanti delle città dal reddito medio-alto cercano nuove forme di vita, contribuendo così al ripopolamento di villaggi di montagna remoti. Grazie alle nuove tecnologie, alcuni lavorano a casa e pendolano fra diverse residenze. Lo spostamento di residenze e posti di lavoro produce un aumento del traffico nelle Alpi. Le distanze percorse con la propria auto sono superiori nelle Alpi a causa della topografia e della situazione economica. Le famiglie nelle regioni alpine scarsamente popolate spendono un terzo in più per i trasporti rispetto a quelle delle zone densamente popolate. Lo spopolamento avanza. E i comuni, come reagiscono a questi trend? Come possono riempire di nuova vita i villaggi? Le soluzioni sono diverse, così come le situazioni di partenza e la gente nelle Alpi. I cambiamenti sociali sono basati sulla condivisione dei valori. I comuni alpini che puntano su solidarietà, parsimonia e partecipazione hanno buone probabilità di garantire e conservare una buona qualità di vita. Barbara Wülser, CIPRA Internazionale alpmonitor.cipra.org http://www.cipra.org/it/ alpmonitor?set_language=it 6
Illustrazione: Johannes Gautier
Alla ricerca della buona qualità di vita nelle Alpi.
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«Comunità e sicurezza – la ricetta della qualità di vita» La nostra felicità dipende fondamentalmente dalla società in cui viviamo. L’antropologa culturale e sociale Jana Salat affronta il tema della nostra ricerca della felicità, sia nel grande mondo, sia in un piccolo comune alpino.
Signora Salat, la nostra società
Credo che nelle persone ci sia un deside-
abbiamo difficoltà a gestire grandi gruppi.
è felice?
ro di puntare a qualcosa che è più in alto,
Se ne può dedurre che noi esseri umani
La felicità è fondamentalmente qualcosa
che è migliore. Una ragione della fuga dai
ci sentiamo meglio in un piccolo gruppo,
di personale, qualcosa che io stessa devo
territori rurali è che le persone pensano di
anziché nell’anonimato di uno grande.
percepire. La società di per sé non può
lasciarsi sfuggire qualcosa e, con la diffu-
Oggi, nell’era della globalizzazione, in cui
provare felicità. La società, intesa come co-
sione dei nuovi media, diventa sempre più
abbiamo sempre più contatti anonimi, le
munità, può però contribuire a farmi sentir
difficile resistere al richiamo. Io credo invece
relazioni personali diventano sempre più
felice. Dare un nome alla felicità ed aspirare
che in noi ci sia questo dualismo: da un lato
importanti. A me viene in mente l’esempio
a ciò che abbiamo nominato è una peculia-
la spinta verso lo sviluppo, verso il grande
di Vienna: qui ci sono ovunque quartieri
rità della nostra società e cultura dell’Euro-
mondo e, dall’altra, la voglia di sicurezza,
dove la gente si impegna a conoscere il vi-
pa occidentale. Tutti vogliamo sempre es-
di protezione e di comunità. Quest’ultime è
cinato e a far incontrare le persone. Posso
sere felici. Perciò assistiamo al boom della
più probabile trovarle in un piccolo gruppo
immaginare che i paesi alpini potrebbero
ricerca sulla felicità, dei consulenti della
piuttosto che nel grande mondo.
incominciare da qui, generare cioè que-
felicità e dei seminari sulla felicità. Ci sono
sto benessere nelle persone. Molti villaggi
molte società al mondo in cui le cose non
Che cosa può offrire un piccolo
delle Alpi offrono comunità e sicurezza, e
stanno così.
comune alpino?
questi sono gli ingredienti per una buona
Nella teoria dell’evoluzione ci sono orien-
qualità di vita.
Qual è l’importanza della società ai
tamenti che sostengono che il nostro cer-
fini della nostra felicità personale?
vello è orientato al piccolo gruppo e che
Malina Grubhofer, CIPRA Internazionale
I modelli di felicità ci mostrano in tutto il mondo che un buon ambiente sociale è considerato essenziale per una vita felice. Un modello noto è la piramide dei bisogni di Maslow, che definisce le relazioni sociali, e cioè le relazioni fra esseri umani, come Foto: Malina Grubhofer/CIPRA Internazionale
un bisogno umano essenziale. Così come la sicurezza. Il sentirmi sicura dipende dall’ambiente sociale e dalla comunità in cui vivo. Qui non parliamo di felicità intesa
Una ricercatrice culturale felice
come grande senso della felicità, ma di felicità intesa come sentirsi bene.
Jana Salat è lettrice all’Istituto di Antropologia culturale e sociale dell’Università di Vienna e, nell’ambito della «Antropologia della felicità» lavora sulla
Sempre più persone vivono nelle città.
dimensione sociale e culturale della felicità.
Questo significa forse che le persone sono più felici in città? 7
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Il puzzle della felicità Che cos’è la felicità? Possiamo influenzarla? La ricerca si avvicina a queste domande da diversi versanti. Maya Mathias, CIPRA Internazionale
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Psicologia
Filosofia
La psicologia aggiunge il carattere all'immagine della feli-
«Togliti dal sole!», rispose Diogene quando Alessandro
cità. E' più felice colui che si concentra sui punti di forza
Magno promise di esaudirgli un desiderio. Al filosofo asce-
del proprio carattere invece che sulle debolezze. La psico-
ta bastava quello che aveva. L'antico aneddoto chiarisce
logia si è a lungo focalizzata sulla ricerca nel campo delle
quanto sia soggettiva la percezione di felicità. Mentre per
malattie psichiche. Con la psicologia positiva oggi abbia-
il filosofo greco Aristotele una conduzione virtuosa della
mo un ramo della ricerca che esplora i punti di forza e i po-
vita portava all'eudaimonia, una buona vita, per Epicuro la
tenziali. Ci si chiede che cosa rende felici gli esseri umani.
chiave della felicità stava nel piacere e cioè nell'edonismo.
Partendo da considerazioni filosofiche, lo psicologo Martin
Oggi il filosofo Dieter Birnbacher distingue fra due tipi di
Seligman ha definito 24 diversi punti di forza del carattere.
felicità. Quella episodica indica uno stato interiore o un
Ogni essere umano possiede una propria combinazione
sentimento. Si tratta della felicità della dedizione, il com-
di questi punti di forza che determinano il suo carattere.
pleto sprofondare cioè in una cosa o in un'attività o vivere
Secondo questo ricercatore, per essere felici dovrem-
un'acuta sensazione di felicità. A questa si contrappone
mo concentrarci su questi punti di forza. La capacità di
la felicità periodica che giudica la qualità complessiva di
stabilire legami, la speranza, la gratitudine, la curiosità e
una vita o di una fase. La valutazione avviene retrospetti-
l'entusiasmo sono particolarmente in grado di influire sulla
vamente ed è spesso influenzata da stati d'animo contin-
soddisfazione nella vita. Le ricerche dimostrano che i punti
genti e soprattutto è soggettiva. Sono criteri ed esigenze
di forza del carattere possono anche essere allenati. Ne
individuali, nonché il confronto con gli altri o con il passa-
consegue che una parte della felicità è nelle nostre mani.
to, a determinare le valutazioni della felicità.
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Neurologia Che cosa avviene nel nostro corpo quando ci sentiamo felici? Le neuroscienze mostrano che la felicità ha origine nella testa. Un sistema addetto alle ricompense nel cervello libera sostanze messaggere, quali la dopamina o la serotonina, producendo sensazioni positive. Sono i geni a determinare la velocità di produzione e la quantità di sostanze messaggere prodotte. Ma anche noi possiamo influire sulla nostra felicità, ad esempio pensando positivo, con il piacere o con l’attenzione. La felicità a sua volta influisce sulla nostra salute fisica. Le ricerche mediche hanno stabilito che le persone felici si ammalano meno, vivono più a lungo e guariscono più velocemente.
Politica Anche in politica la questione della felicità acquisisce sempre più importanza. Il regno asiatico del Bhutan fa da precursore in questo senso: nel 2008 la felicità interna
Economia
lorda è stata inserita nella costituzione. Pertanto la felicità è basata su quattro pilastri: conservazione e promozio-
Illustrazione: Johannes Gautier
ne della cultura, vita in armonia con la natura, sviluppo Nell'economia il denaro e la crescita sono stati a lungo
economico equo, buon governo. Ad ogni nuova legge,
considerati elementi importanti della felicità. La ricerca
programma o progetto di costruzione, il ministero della
invece ha dimostrato che un reddito superiore non rende
felicità verifica il contenuto di felicità dei nuovi piani. La fe-
necessariamente più felici. Una volta raggiunto un deter-
licità del Bhutan ispira nel grande e nel piccolo. Il comune
minato livello di reddito, un maggiore benessere materia-
tedesco di Schönberg, ad esempio, sviluppa un piano per
le non rende più felici. Secondo l'economista Matthias
il futuro orientato alla felicità per migliorare il bene comu-
Binnswanger, l'obiettivo dell'economia non è il denaro,
ne. Dal 2012 le Nazioni Unite pubblicano un rapporto che
bensì la soddisfazione delle esigenze umane. Il denaro
considera la felicità un elemento della politica ed elen-
permette di coprire determinate esigenze, ma guadagnar-
ca i paesi più felici. Dal rapporto risulta che fattori quali
lo richiede tempo. Alcune persone hanno molto denaro,
assistenza, salute, libertà, reddito e buon governo sono
ma non hanno tempo. Altre invece sono insoddisfatte
determinanti per la soddisfazione. I paesi alpini sono fra i
perché hanno molto tempo, ma sono senza denaro. L'e-
più felici del mondo. La Svizzera, al quarto posto, è poco
conomista sostiene che la felicità rappresenta il rapporto
distaccata dalla prima della classifica 2017, la Norvegia.
ottimale fra denaro e tempo.
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«Noi, in mezzo alla natura» Gli spazi vitali naturali nel comune rafforzano il rapporto uomo-natura e offrono luoghi d’incontro interessanti. Il programma «Ricchezza naturale nel comune» mette in scena la natura quotidiana.
Gli abitanti si lamentano con l’amministrazione comunale: «Gli alberi a bordo strada sono troppo alti! Ci tolgono la luce e le foglie intasano le nostre grondaie.» Queste sono le voci raccolte da Markus Burtscher, responsabile ambiente e protezione della natura del piccolo comune di Frastanz nel Vorarlberg, in Austria. Da tempo Frastanz è impegnata nel settore della protezione della natura e dell’ambiente. Dal 1985 esiste un piano di ordinamento del verde che definisce le attività e le misure relative a tutto il verde comunale. 30 anni fa furono piantati gli alberi, che oggi non hanno ancora raggiunta un'età vetusta per un albero, ma che per molti cittadini sono già cresciuti troppo. Le misure di allora quindi hanno un impatto sullo spazio vitale di oggi.
Pianificare per il futuro Come contrastare lamentele simili in futuro? La piantumazione è stata corretta? Gli alberi sono stati piantati al posto giusto? Si chiede Markus Burtscher. L’ingegnere si rende conto che il piano di ordinamento del verde non è uno strumento statico da dimenticare e lasciare impolverare in un cassetto. La natura, l’uomo e il comune in quanto spazio di vita continuano a svilupparsi. Ora, insieme a un biologo e a un pianificatore territoriale, Markus Burtscher sviluppa un nuovo strumento in grado di crescere parallelamente. Un capolavoro digitale, capace di integrare in ugual modo lo sviluppo del paesaggio, il sistema di mobilità, il catasto degli alberi, i biotopi, i prati umidi e le superfici verdi. Lo strumento dovrebbe consentire un approccio integrato alla natura nello spazio urbano. Quest’iniziativa può essere implementata perché Frastanz è impegnata nel programma «Ricchezza naturale nel comune» del Land Vorarlberg. La CIPRA Internazionale e la rete di comuni «Alleanza nelle Alpi» diffondono quest’idea nella regione alpina con un nuovo progetto: «speciAlps» supporta cinque regioni pilota nel riconoscere gli ambienti naturali di pregio, preservarli e valorizzarli. Una mag-
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SzeneAlpen
Natura & uomo
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Colori e varietà: strisce verdi nel comune di Mauren/LI.
giore biodiversità nello spazio vitale dell’uomo promette anche una maggiore qualità di vita. Il biologo Marco Moretti è impegnato a favore di un approccio integrato alla natura e allo spazio urbano. Mentre nei territori rurali la popolazione predilige il paesaggio coltivato tradizionale, gli abitanti delle città auspicano per la montagna piuttosto un ritorno alla wilderness, romanticizzandola, constata il ricercatore al centro federale svizzero di ricerca sui boschi, la neve e il paesaggio a Birmensdorf. Proprio questo modello di pensiero, fra natura e non natura, fra città e territori rurali, va superato. «Dovremmo deciderci a considerare gli spazi abitati e le città come un ecosistema, come spazio naturale semplicemente vissuto da tante persone.» Anche osservando una foresta non la si paragona ad un prato o un terreno agricolo. Più di due terzi della popolazione alpina vive in ambienti urbani. Nel loro quotidiano il verde urbano è spesso l’unico punto di contatto con la natura. Secondo Marco Moretti il verde dovrebbe essere più autentico e naturale possibile. Non importa se si tratta di godersi la tranquillità lungo un ruscello, di arrampicarsi sugli alberi o di catturare girini in uno stagno. Proprio i bambini dovrebbero avere la possibilità di sporcarsi all’aperto per poter sviluppare un rapporto stretto con la natura.
Dove cessa la natura? La natura riccamente strutturata nelle zone abitate può presentare una maggiore biodiversità del territorio coltivato e «ripulito», destinato all’agricoltura intensiva. La biodiversità è essenziale per una buona vita. Le ricerche documentano che un’elevata biodiversità influisce direttamente sulla qualità di vita e sul benessere dell’uomo.
Biodiversità in città – per l’uomo e la natura
Illustrazione: Johannes Gautier; Foto: Gemeinde Mauren,
Più diversificato è il «verde» che incontra nel proprio quotidiano, più felice è l’essere umano.
Anche gi spazi abitati sono territori con un’elevata
I paesaggi verdi nelle zone abitate però sono interessanti per l’uo-
biodiversità: in piccoli mosaici di diverse tipologie
mo solo fino al punto in cui la vicinanza alla natura inizia a limitarne
di habitat, una fauna e una flora ricche di specie vi-
l’utilizzo e l’accesso. Un prato con l’erba alta, ad esempio, non è
vono accanto all’uomo. Il sostegno della popolazio-
particolarmente adatto per giocare a calcio.
ne a determinati habitat può essere migliorato tra-
La natura nelle zone abitate ha numerose funzioni. Le piante, ad
mite informazioni mirate sulla loro utilità ecologica.
esempio, tolgono la polvere dall’aria e producono ombra. In tal
Quest’accettazione è favorita anche da informazioni
modo regolano la temperatura. Le grandi superfici costruite sono
sulle specie bandiera di particolare interesse, quali
isole termiche, le case possono produrre lo stesso effetto delle roc-
il picchio rosso. Per la popolazione urbana alpina in
ce. La differenza di temperatura fra centro delle città e periferia, ad
crescita, vivere quotidianamente una ricca biodiver-
esempio, può salire fino ad otto gradi. I resti delle piante nutrono
sità è decisivo per lo sviluppo di un atteggiamento
organismi quali batteri, funghi o invertebrati. Permettendo l’assorbi-
positivo verso la natura e la biodiversità. Il gradimen-
mento e la dispersione delle acque piovane, il terreno non sigillato
to della natura che circonda l’abitato cala con la mi-
contribuisce ad evitare inondazioni. Orti e aiuole possono essere
nore accessibilità per le attività del tempo libero o
destinati alla coltivazione di alimenti. I componenti naturali negli
ricreative dell’uomo.
spazi abitati strutturano ed abbelliscono il territorio, rappresentano luoghi d’incontro a livello comunale e permettono contatti sociali.
Martin Obrist et al. (2012): «Biodiversità in città –
«Il rapporto fra natura e uomo dovrebbe essere autentico, in armonia e non in contrapposizione.» Secondo Moretti dovremmo sostituire il
per l’uomo e la natura.» La descrizione del progetto speciAlps è disponibile a
«Noi qui, la natura là» con un «Noi, in mezzo alla natura».
pagina 22 e 23 della rubrica «Le Alpi in pillole».
Corinne Buff, CIPRA Internazionale 11
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La pianificazione urbana è un processo sociale Le esigenze degli abitanti delle Alpi cambiano più rapidamente delle infrastrutture. Sonthofen/D affronta la sfida delle riconversioni d’uso insieme ad altre città alpine... e alla popolazione.
Sonthofen, una piccola città della Germania sulle propaggini delle
ed esperienze, senza trascurare i conflitti d’uso, le normative in vi-
Alpi, si libereranno due immense superfici militari di complessiva-
gore ed eventuali timori.
mente 33 ettari in mezzo al territorio urbano. Le aree risalgono al periodo in cui l’esercito vi stazionava ancora un gran numero di
La popolazione vuole dire la sua
soldati. Che fare quindi delle cosiddette superfici di conversione?
Come a Sonthofen in Algovia, in tutto l’arco alpino piccoli e gran-
L’amministrazione comunale ha deciso di affrontare questa sfida
di comuni si chiedono come riutilizzare edifici esistenti e non più
inerente la pianificazione territoriale insieme agli abitanti di Son-
utilizzati o come raggiungere una compattazione dello sviluppo
thofen e ascoltare le voci dei cittadini. Che esigenze hanno? Quali
urbano. Perché gli stili di vita delle persone nelle Alpi cambiano e
sono le loro preoccupazioni? Che idee ci sono per un riuso? Allo
si diversificano sempre più. Sono in atto cambiamenti strutturali.
stesso tempo i responsabili hanno anche orecchie aperte per idee
Nuove forme abitative e di lavoro comportano un aumento del traf-
e consigli provenienti da fuori. Nel novembre 2017 alcuni collabo-
fico. Grazie alle nuove tecnologie, le persone si scambiano quasi
ratori dell’ufficio per l’assetto del territorio hanno accolto altri rap-
in tempo reale informazioni, beni e conoscenze. Mentre alcune valli
presentanti di città che affrontano sfide simili. L’associazione «Città
si spopolano, aumentano gli abitanti delle località con funzione di
Alpina dell’anno» e CIPRA Internazionale organizzano quattro di
centri. Con i cambiamenti sociali cambiano anche le esigenze re-
questi incontri di scambio tra esperti da Sonthofen, dalle Città Alpi-
lative all’ambiente costruito. Ma le infrastrutture e i processi sociali
ne slovene Idrija e Tolmino e dalla Città Alpina Tolmezzo.
hanno tempi diversi: le infrastrutture sono statiche e di lunga dura-
In tutte queste località esistono superfici ed edifici non occupati,
ta, mentre le esigenze sociali cambiano in continuazione. Questa
sopravvissuti alla loro funzione originaria, e in attesa di nuove forme
discrepanza rappresenta una vera e propria sfida per chi si occupa
d’uso. «Tour des Villes» è il nome del progetto ed è finanziato dal
di assetto del territorio.
Ministero Svizzero per lo Sviluppo Territoriale ARE. È partito nel
Per Johannes Buhl, responsabile della protezione del clima di Son-
2016 con un primo workshop in occasione della Settimana Alpina a
thofen, è chiaro che lo sviluppo comunale è un compito che va af-
Grassau/De. Il nome è tutto un programma: con visite reciproche,
frontato dalla società. L’informazione e la comunicazione rendono
i partner del progetto discutono i propri casi insieme affrontando
possibili processi partecipativi per cogliere le esigenze della socie-
una serie di questioni specifiche. A Sonthofen queste sono state
tà. Sonthofen è pronta per cogliere questa sfida. La città sta ora
fra le altre: come rifornire le aree di energie rinnovabili? Come pia-
discutendo di un polo di formazione su una parte della futura super-
nificare un sistema dei trasporti sostenibile? Quali utilizzi tempora-
ficie di conversione, insieme a una vicina università.
nei di breve o lunga durata sarebbero possibili? Durante i giorni di visita scambiano e discutono idee, metodi
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Corinne Buff, CIPRA Internazionale
Alpinscena
P i a n i f i c a z i o n e t e rr i tor i al e
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Uso avveduto dello spazio: discussione in occasione della SettimanaAlpina 2016 sullo sviluppo urbanistico sostenibile.
di ridurre sostanzialmente e che sono comunque a carico dello stesso committente. Ma i costi energetici e finanziari sono tanto più grandi per i nuovi sviluppi urbanistici, necessariamente legati ad un ampliamento delle infrastrutture, che in ultima analisi sono a carico della pubblica amministrazione. Nei territori decentralizzati anche i costi indiretti della mobilità sono particolarmente elevati per la popolazione residente, con grosse difficoltà in particolare per le persone anziane con un’autonomia e una mobilità ridotte. Spetta quin-
«Un processo partecipativo è tutt’altro che un compleanno di bambini»
di fondamentalmente alla politica comunicare queste dinamiche e promuovere l’abitare nel centro storico come alternativa di qualità all’urbanizzazione delle aree non edificate. Un elemento importante è perciò costituito dall’informazione, che non sia però limitata alla semplice documentazione delle buone pratiche,
Con «nonconform», l’architetto austriaco Roland Gru-
ma includa invece l’opportunità di visitarle in loco.
ber e il suo team hanno intenzione di rivitalizzare spazi e piazze puntando su una progettazione partecipata.
Quali sono le esperienze positive e negative a
Illustrazione: Johannes Gautier; Foto: Wolfgang Gassner (in alto), Lars Landmann (in basso)
livello di partecipazione civica? Quali devono essere gli obiettivi primari della
La partecipazione dei cittadini allo sviluppo di soluzio-
pianificazione urbana nelle Alpi?
ni per sfide complesse ha senso se le parti coinvolte
I centri storici di città e villaggi sono la spina dorsale
sono realmente convinte che la raccolta di interessi
della qualità di vita dei nostri luoghi e non devono as-
diversi possa davvero portare alla realizzazione degli
solutamente essere ridotti al silenzio! Spostare in pe-
obiettivi comuni. Essa richiede la capacità di entrare
riferia funzioni quali l’abitare, il lavoro, il commercio
in relazione con gli altri. La partecipazione civica non
e il tempo libero con il conseguente spopolamento
è un compleanno di bambini, dovrebbe invece essere
dei centri, contribuisce alla rovina dei nostri comuni.
implementata in maniera leggera e sciolta per favorire
Questo «effetto donut» sottrae ai luoghi il loro terreno
l’accettazione e l’apprezzamento della gente. I cittadi-
e la loro identità.
ni, in quanto esperti del proprio territorio, vanno coinvolti nella realizzazione dei cambiamenti, dal primo
Che cosa ci vuole per rendere interessante anche
momento della nascita di idee, fino alla loro attuazione
per i privati la compattazione verso l’interno?
concreta.
Accanto alla sensibilizzazione e al buon esempio delle pubbliche amministrazioni, si tratta di sviluppare in-
Corinne Buff, CIPRA Internazionale Un’ intervista dettagliata è disponibile all’ indirizzo
centivi finanziari per gli interventi di edilizia. L’edilizia
è sempre legata a grandi investimenti, che un pro-
www.cipra.org/it/alpmonitor/pianificazione-
gramma di incentivazione comunale non è in grado
territoriale, www.nonconform.at (de)
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Quando una situazione precaria si trasforma in opportunità Cambiamento climatico, nuovi comportamenti dei turisti, paesaggio sigillato – le sfide nel turismo sono immani. In una situazione precaria, La Grave/F ha messo in moto un processo sostenibile. La Grave vorrebbe avviare un’inversione di tendenza nel turismo.
l’esercizio invernale nella forma attuale e puntano invece ad una
In inverno, questa località francese a circa 1.200 metri sul livello
soluzione all-round per il futuro della località con una distribuzio-
del mare è una Mecca per i free rider. Una cabinovia risalente agli
ne del rischio, grazie ad un utilizzo anche estivo dell’infrastruttura.
anni 1970 e due skilift sul ghiacciaio rappresentano l'infrastruttura.
I percorsi di mountain bike dovrebbero assicurare una maggiore
Ci sono due piste, due ristoranti e manca il servizio di pronto soc-
attrattiva e nuovi ospiti. La lista delle loro priorità prevede anche il
corso. La concessione per la cabinovia è scaduta l'anno passato
rafforzamento dell’agricoltura e della produzione di energie rinno-
dopo 30 anni. Le casse del comune erano vuote e bastavano a
vabili. Con un’azione di crowdfunding intendono trovare il denaro
malapena per la gestione ordinaria. Inverni più brevi e problemi con
necessario per poter assumere la concessione e l’esercizio della
la strada di accesso hanno portato al calo degli ospiti. La scadenza
cabinovia.
della concessione dell’impianto di risalita ha indotto il comune ad occuparsi del proprio futuro.
Dare inizio alla discussione
E’ nata così un acceso dibattito, con la speranza che un gestore
Il gruppo d’interesse non ha ottenuto la concessione per l’impianto
di impianti di risalita dei comprensori sciistici limitrofi, Alpe d’Huez
di risalita. Nel maggio 2017 si decise che l'impianto di risalita sa-
o Les Deux Alpes, prendesse in gestione la vecchia cabinovia,
rebbe stato gestito dall’operatore del comprensorio vicino dell’Alpe
preparasse nuove piste e realizzasse nuovi impianti di risalita. Le
d’Huez, con l’impegno di mantenere inalterato il carattere fonda-
estese arene invernali con i grandi alberghi per il turismo di massa
mentale di La Grave. Il movimento «Keep La Grave Wild» rimane
distano 30 minuti in auto da La Grave e un collegamento attraverso
attivo proprio per controllare che questa promessa sia mante-
i monti sarebbe alla portata. Si è però formato anche un gruppo di
nuta. Per Vanessa Beucher di «Keep La Grave Wild», l’azione di
interessi che non desidera nuove e più veloci infrastrutture di tra-
crowdfunding rappresenta comunque un successo. La somma
sporto per La Grave, e nemmeno nuove piste, bar e hotel. «Keep La
raccolta verrà utilizzata per uno sviluppo sostenibile del villaggio.
Grave Wild» è il loro motto. I promotori non vogliono salvaguardare
Quasi più importante secondo Beucher è il fatto che la discussione
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T ur i smo
sia stata avviata nella regione. «Abbiamo avuto un supporto incredibile da parte della gente.» Ma altrettanto importante della messa
SzeneAlpen
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Natura selvaggia o messa in sicurezza? La Grave / F discute le strategie possibili.
in rete sarebbero ancora i risultati tangibili, fra cui il percorso di mountain bike. Anche il vicino comune di Alpe d’Huez sta lottando; le megastrutture e le piste spianate sono in attesa di turisti e sciatori. Il comprensorio, come la vicina Les Deux Alpes, è una delle maggiori destinazioni invernali delle Alpi. Anche qui però il cambiamento climatico, il calo delle frequenze e le nuove esigenze degli ospiti sollevano nuove domande. Talvolta molto problematiche, come l’ampliamento delle infrastrutture, il consumo di paesaggi intonsi, il finanziamento attraverso la mano pubblica o «l’eventizzazione» dell’offerta. Alcuni operatori turistici cercano risposte nell’innevamento artificiale, chiedono milioni di investimenti o la fusione e l’ampliamento dei
Illustrazione: Johannes Gautier; Foto: Vanessa Beucher
comprensori sciistici.
Dare il via alla svolta senza esitazioni
Porre le domande giuste
Christophe Clivaz, professore di geografia all’Univer-
Non esistono soluzioni universali. Si tratta invece di porre le do-
sità di Losanna/CH, indica tre temi importanti su cui
mande giuste. Com’è possibile per i villaggi continuare ad offrire
occorre riflettere quando si parla di svolta in ambi-
una buona qualità di vita alla popolazione locale e agli ospiti? Come
to turistico e che si ritrovano anche nel documento
usare, ma anche assicurare a lungo termine le risorse disponibili?
di posizione della CIPRA «Transizione nel turismo
Quali strategie promettono di essere vincenti e sostenibili a lungo
invernale». In primo luogo il traffico. La stragrande
termine? E le domande sono rivolte soprattutto a destinazioni a
maggioranza degli ospiti arriva in auto. C’è urgente
basse o medie altitudini.
bisogno di soluzioni che permettano alle persone di
Sono la natura, gli alberi, le rocce, le pietre, i camosci, i fiori, il cielo
abituarsi ai mezzi di trasporto alternativi. In secondo
ad attrarre persone in montagna per tutto l’anno. Esistono tante
luogo la sensibilizzazione della popolazione locale.
possibilità di vivere questa natura. Spesso mancano invece le pos-
Abbandonare un modello di business che ha avuto
sibilità di avvicinare gli ospiti alla propria cultura e alle tradizioni, alle
successo per più di mezzo secolo è un processo di
specialità e peculiarità della regione. Quali risorse, quali tesori offre
lunga durata. Prima si parte, meglio riuscirà questa
l’ambiente, quali sono le capacità e conoscenze delle persone in
svolta e maggiore sarà il successo. In terzo luogo
causa? Spetta agli abitanti delle Alpi valorizzarli.
vede nuove opportunità ma anche dei rischi nella digitalizzazione. Rispettare i limiti naturali non significa
Corinne Buff, CIPRA Internazionale
sottrarsi al futuro e perdere il treno.
http://www.cipra.org/it/dossiers/turismo-invernale-nelle-alpi www.cipra.org/turismo-invernale language=it
Anche il convegno annuale della CIPRA 2018 tratta il
tema del turismo. Per saperne di più, vedi pagine 22 e 23 nella rubrica «Le Alpi in pillole».
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Offerta diversificata: la bottega del villaggio è al contempo stazione di servizio, sportello di informazione turistica e negozio.
«Il nostro villaggio ha un futuro» Molti comuni rurali nelle Alpi sono in forte declino. I posti di lavoro scarseggiano, i giovani se ne vanno, il patrimonio architettonico va in rovina. I cittadini di Valendas, in Svizzera, hanno fondato un’associazione per rilanciare il proprio villaggio.
Una giovane donna con la borsa della spesa in mano lascia il piccolo negozio con annessa stazione di servizio. Una famiglia è seduta sulle tavole di legno della fontana comunale intenta a studiare una brochure turistica. All’ora di pranzo il «Gasthaus am Brunnen», con la sua facciata pitturata di bianco, si riempie di artigiani e turisti affamati. E’ una normale giornata estiva a Valendas, paese di 300 anime nei Grigioni, in Svizzera. Ma in molti comuni queste scene quotidiane sono tutt’altro che scontate. E nemmeno a Valendas se si guarda al passato. La piazza abbandonata, strade vuote, persiane chiuse: 40 anni fa la televisione svizzera fece un servizio sul declino del paese di Valendas. Nel 2006 il Cantone dei Grigioni ha rincarato la dose definendo la località, insieme ad altre quattordici, villaggi «dallo scarso potenziale». Occupazione in calo, emigrazione, riduzione dei servizi di base e finanze disastrate disegnavano un’immagine fosca a medio e lungo termine. La stampa negativa ha provocato la reazione di alcuni abitanti del luogo, fra cui Walter Marchion. Invece di rassegnarsi, gli abitanti di Valendas non avevano alcuna intenzione di rinunciare alla sopravvivenza del loro luogo d’origine. «Il nostro villaggio ha un futuro», annunciava allora e continua ad annunciare Marchion, di professione agronomo. Insieme a Regula Ragettli invitò tutti a partecipare all’assemblea civica nella sala multifunzionale per affrontare il futuro di Valendas. L’invito ebbe un’enorme risonanza.
Gli impulsi nascono localmente Un sondaggio ha permesso di individuare il potenziale e i possibili sviluppi. Di particolare pregio si sono rivelati la posizione lungo le gole del Reno, l’elemento paesaggistico intatto, l’architettura (un
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A b i tar e & lavorar e
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Un luogo d’incontro: Il «Gasthof am Brunnen» anima la piazza di Valendas/CH.
insieme di vecchie case contadine e residenze nobiliari). Per mette-
le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nelle Alpi «Constructive
re insieme le forze, nel 2004 Walter Marchion fondò, insieme ad altri
Alps» (Focus pag. 20 – 21).
tredici interessati, l’associazione «Valendas Impuls» con l’obiettivo
Per decenni i luoghi dell’abitare e del lavoro sono stati inscindibil-
di rivitalizzare il villaggio e di renderlo attrattivo come luogo di lavoro
mente legati fra di loro. Con la segmentazione dell’economia, la di-
e di vita. Il piano prevedeva la conservazione del carattere del luogo,
gitalizzazione e la crescente mobilità, questo legame si è spezzato.
il riutilizzo del costruito storico e l’attivazione di infrastrutture quali il
Valendas dispone di una stazione ferroviaria e la città più vicina, Coira,
negozio, il ristorante e la scuola.
è ben raggiungibile. Valendas quindi ha l’opportunità di proporsi
La grande sfida del progetto stava nel suo finanziamento iniziale.
come interessante luogo per vivere nel territorio attorno a Coira. La
Una richiesta diffusa di donazioni, ad esempio, si rivelò di scarso
prossima sfida che l’associazione intende affrontare è il consolida-
successo. Walter Marchion ribadiva l’importanza delle prestazioni
mento dei posti di lavoro. «Puntiamo a una crescita più organica pos-
e dei contributi propri per attrarre altri finanziatori. I membri dell’as-
sibile per essere e rimanere un villaggio vivo e autentico.»
sociazione contribuirono al progetto con il lavoro volontario per un totale complessivo superiore a sei anni di lavoro; questo impegno
www.valendasimpuls.ch (de)
risultò convincente e l’associazione riuscì a persuadere il comune del proprio progetto. Si aggiunsero delle donazioni di privati, rese possibili dalle reti personali dei membri dell’associazione. Per poter acquistare e restaurare i vecchi edifici venne costituita la fondazione Valendas Impuls.
Illustrazione: Johannes Gautier; Foto: Barbara Wülser/CIPRA Internazionale
Sviluppo sostenibile del villaggio
Abitare e lavorare nelle Alpi
«All’inizio è necessario avere quanto prima dei risultati concreti da
Mentre i centri urbani si espandono, molti villaggi di
mostrare; questo è importante per la credibilità e la motivazione.»
montagna si spopolano. La crescita però non è un
Uno dei primi progetti dell’associazione è stato il restauro dell’edi-
parametro idoneo a descrivere la qualità di vita. Sono
ficio chiamato «Pfisteri», un antico forno costruito più di 600 anni
in molti a riscoprire la vita in campagna. Edifici inuti-
fa. L’operazione non è nemmeno stata troppo complessa e i primi
lizzati, un calo dei prezzi immobiliari, la vicinanza alla
risultati furono immediati. In presenza della popolazione, il forno
natura e strutture sociali perlopiù articolate in spazi
venne solennemente inaugurato nel 2006. In tal modo nacque un
ristretti e frammentati, offrono spazio per idee e stili
riferimento anche per gli abitanti non iscritti all’associazione. Da al-
di vita nuovi. Con il progetto alpMonitor, nell'ambito
lora, una volta al mese il «Pfisteri» diffonde il profumo di pane fresco
«abitare e lavorare», la CIPRA mostra come la po-
cotto nel forno a legna. L’obiettivo secondo Marchion è quello di
polazione può prendere in mano il futuro del proprio
dare impulsi e di indurre altri a mettere in piedi dei progetti.
villaggio. Una presentazione interattiva espone molte
Il nucleo centrale e il vero e proprio capolavoro è stato il restauro
soluzioni possibili con le relative conseguenze, at-
dello storico «Engihuus», che si affaccia direttamente sulla piazza
traverso il sostegno dell’abitare, del turismo o di uno
con la sua fontana delle ninfe, la più grande fontana storica di legno
sviluppo integrato del villaggio. Un dossier su web
d’Europa. In passato l’edificio, con annessa stalla, era stato usato
approfondisce domande e soluzioni.
come abitazione, ristorante, negozio, panificio e in ultimo come sta-
Altre presentazioni interattive e dossier su web sono
zione di posta per l’ultimo servizio di posta a cavallo della Svizzera.
già stati pubblicati sulla pianificazione territoriale e il
La parte più antica dell’edificio ha più di 500 anni. Dopo il restauro
turismo invernale.
ospita un ristorante con hotel e sala. Il contributo del locale a fare della piazza nuovamente un luogo d’incontro a Valendas si è rivelato fondamentale. Su iniziativa dell’associazione vi hanno luogo numerosi eventi culturali. Il ristorante, insieme al vicino «Türalihus»,
www.cipra.org/it/dossiers http://www.cipra.org/it/ alpmonitor.cipra.org alpmonitor?set_language=it
è stato premiato nel 2015, nell’ambito del premio di architettura per 17
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Un paese di montagna si reinventa Un polo scientifico in mezzo alla natura; un laboratorio in condizioni reali in cui vivere la transizione verso la sostenibilità. Con questa visione un ricercatore che si occupa di sostenibilità, Tobias Luthe, e la sua squadra si sono messi alla ricerca di un sito idoneo per un istituto del genere. E la scelta è caduta su Ostana. Come in molte valli alpine, anche nella Valle Po italiana, lo spopola-
na, basato su tre pilastri: natura, tradizione e saperi dell’uomo. Nel
mento è divenuto un problema: per studiare e per lavorare, la gente
frattempo sono stati restaurati molti degli edifici in pietra caduti in
andava nelle città; i negozi e le imprese chiudevano e nei borghi
rovina, dimostrando una grande sensibilità per il patrimonio storico
sono rimasti soprattutto gli anziani. Nel 1985 erano de facto solo
di Ostana. C’è di nuovo un ufficio postale, una sala comunale, un
cinque gli ultimi residenti di Ostana, uno dei paesi di montagna nella
albergo con ristorante e un centro culturale. L’apertura di un Centro
Valle Po piemontese, ai piedi del Monviso, che domina il paesaggio
Wellness riscaldato con geotermia è imminente. Oggi è tornato a
con i suoi 3842 metri di altezza. Ma le crisi offrono anche oppor-
50 il numero di abitanti del paese e stanno nascendo nuove iniziati-
tunità, sono terreno fertile per innovazioni sociali e cambiamenti. Il
ve promosse dai «New Highlanders» che ritornano nelle montagne
sindaco Giacomo Lombardo è certo che parte del suo compito sia
con spirito imprenditoriale.
quello di mantenere in vita la comunità: «Abbiamo l’obbligo morale di vagliare nuove proposte che vanno aldilà dei modelli tradizionali.»
Collegare il vecchio con il nuovo
L’amministrazione comunale fa di tutto per creare le condizioni so-
Questo impegno non è sfuggito nemmeno a Tobias Luthe. Il profes-
ciali ed economiche atte a garantire un futuro alle persone di Osta-
sore di scienza della sostenibilità all’Università di scienze applicate di Coira, e docente di design sistemico al Politecnico federale di Zurigo in Svizzera, ha una visione: vorrebbe creare un laboratorio del mondo reale per la transizione verso la sostenibilità e il design sistemico; un luogo in cui la scienza incontra l’ambiente, dove la sostenibilità è vissuta e dove le innovazioni sociali possono crescere su terreno fertile. Per il ricercatore l’aspetto decisivo è stato che ad Ostana la trasformazione era già in corso. La sua visione si sposa perfettamente con l’ambiente circostante. C’era spazio a sufficienza, sia a livello geografico che per le nuove idee. Con le sue idee il team ha incontrato il favore del sindaco e della popolazione. Con l’acquisto di una borgata abbandonata, nel 2015 venne posata la prima pietra del MonViso Institut. Rispettare le tradizioni locali e al contempo implementare nuove tecnologie e nuovi stili di vita: sono queste le sfide centrali a cui pensa Luthe. Da un lato fare dell’Istituto un centro scientifico riconosciuto e dall’altro favorire l’entusiasmo della popolazione locale per il progetto. «E’ quest’interazione il processo più difficile e al contempo più appassionante.» Nel frattempo la borgata è stata collegata alle
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I n n ova z i o n e so c i al e
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«Le innovazioni sociali hanno bisogno di un ambiente adatto» Le Alpi offrono un terreno fertile alle nuove idee ed iniziative emergenti dalla società civile. Non per questo, però, lo stato si deve sottrarre alle proprie responsaImpegno congiunto: Melanie Rottmann e Marina Komanini piantano giovani alberi di Paulownia al MonViso Institut di Ostana/I.
bilità, afferma il politologo Matthias Middendorf. Signor Middendorf, che cosa sono le innovazioni sociali? Per innovazioni sociali intendiamo un approccio nuovo
infrastrutture, il restauro del primo edificio è stato autorizzato secon-
e creativo nella gestione delle sfide sociali. Persone
do i principi della casa passiva (sarà completamente autonoma a
diverse sviluppano insieme idee nuove per risolvere
livello energetico e idrico) ed è stata creata un’arena come luogo di
problemi economici, sociali, ecologici, culturali o poli-
interazione. Più avanti il campus ospiterà fino a 20 ricercatori.
tici. Perché un’idea divenga innovazione sociale deve generare anche un effetto positivo per la società.
Imparare dagli ecosistemi Come funziona il sistema orto? Quali piante ci sono? Da che di-
Dove nascono le innovazioni sociali?
rezione viene il vento? Dove c’è ombra, dove il sole? Sono que-
La ricerca mostra che le innovazioni sociali fiorisco-
ste le domande che occupano Anna Rodewald. Presso l’istituto,
no prevalentemente in ambienti urbani con un buon
quest’ingegnere tessile tedesca gestisce un orto sperimentale
livello di formazione. Le organizzazioni tuttavia do-
secondo i principi della permacultura. Il successo e la resa sono
vrebbero rendersi conto che le innovazioni sociali na-
basati su cicli sostenibili e durevoli. Un quintale di patate, un prato
scono anche nelle zone rurali. In Austria, ad esempio,
in fiore, canapa industriale, un campo giochi per i bambini: la per-
alcuni comuni e regioni rurali hanno aperto un «Con-
macultura è nata in un contesto orticolo, ma l’approccio olistico
solato comunale» a Vienna. L’idea è quella di creare
può essere trasferito anche alle organizzazioni sociali. «Dalla natura
un punto d’incontro per rafforzare il legame con le
si può imparare molto.»
proprie terre d’origine, di rappresentare il territorio
Un altro progetto del MonViso Institut abbina lo studio alla pratica.
rurale in città e di mantenere il contatto con i giovani
Alcuni studenti del master all’Università di Lugano, nel sud della
che sono venuti in città, ad esempio per studiare.
Svizzera, hanno esaminato le origini della qualità di vita nei paesi di montagna. Con la parola chiave «urbanismo alpino» i ricercatori
Com’è possibile promuovere
dell’istituto tentano di trovare un nuovo insieme di elementi urba-
le buone idee nelle Alpi?
ni quali interazione sociale, servizi, connettività e raggiungibilità o
Non c’è bisogno di reinventare la ruota, si può invece
di forme di vita alpine. La cofondatrice Melanie Rottmann mostra
imparare dagli altri. Le buone idee sono spesso tra-
come questa nuova imprenditoria si potrebbe configurare in mon-
sferibili. Lo scambio transregionale è un approccio
tagna: sul terreno instaura un locale sistema della canapa organiz-
interessante anche per le Alpi. Un primo passo po-
zato a labirinto, da utilizzare per l’isolamento di alcuni antichi edifici,
trebbe essere quello di mettere in rete le persone già
ma anche per il miglioramento del suolo, per la produzione di fibre,
impegnate nelle Alpi.
Illustrazione: Johannes Gautier; Foto: Tobias Luthe
per la cosmesi e per l’alimentazione. Altri progetti sono in via di pianificazione, l’obiettivo di massima è
Le innovazioni sociali sono una panacea?
stato formulato, ma c’è ancora sufficiente margine per approcci
Le innovazioni sociali non sono la soluzione di tutti i pro-
nuovi. Giacomo Lombardo ne è fermamente convinto: «Per avviare
blemi. Ci vogliono sempre anche un ambiente adatto e
questi processi ci vogliono soprattutto idee e persone che le porta-
un punto di vista critico. Una società civile forte è im-
no avanti.»
portante, ma occorre anche chiedersi se in alcuni casi non sia lo stato a sottrarsi alle proprie responsabilità.
Maya Mathias, CIPRA Internazionale www.schweisfurth-stiftung.de (de, en) www.comune.ostana.cn.it www.monviso-institute.org (en) 19
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Dalla casa al paesaggio Un edificio è adibito alla produzione, funge da abitazione, offre una copertura per le merci, lascia un segno ben chiaro nel paesaggio. Una ristrutturazione o una costruzione sostenibile nelle Alpi è forse diversa da quelle eseguite altrove? Quali sviluppi ci hanno portato gli ultimi anni? Il presidente della Giuria, Köbi Gantenbein, fa il punto sul Concorso di architettura «Constructive Alps».
Certificato con lode per l’architettura della scuola elementare di Brand/A. 20
Alpinscena
fo c us
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La sostenibilità del costruire equivale a rallentare il cambiamento
esaminato sul posto più di 30 realizzazioni e discusso con commit-
climatico. Ma come pretendere che dalla Slovenia fino alla Francia
tenti, progettisti e utenti finali. Nel 2017 sono ancora cinque i progetti
si parli un linguaggio della sostenibilità comune? Come costruire il
provenienti dall’area compresa fra Bregenzerwald e Valle del Reno,
dispositivo in grado di misurare la sostenibilità? Alla Giuria del Con-
fra cui la scuola di Brand, cui è andato il primo premio. Il primo si-
corso di architettura «Constructive Alps» (vedi riquadro), l’energia è
gnificato di ciò: il Vorarlberg è il centro delle ristrutturazioni e delle
parsa un numero tanto funzionale quanto apparentemente facile da comparare: KWh/(m2a), e cioè chilowattora per metro quadro e anno.
costruzioni sostenibili e belle. Secondo: i buoni progetti si diffondono
Chi esamina i progetti presentati nel corso dei sette anni e nelle quat-
nale ha ottenuto un premio nel 2013, fino alla Casa sociale di Cles
tro edizioni del concorso, noterà che gli edifici in cui architetti e inge-
nelle Alpi italiane, premiata nel 2107. Sempre ben rappresentati sono
gneri raggiungono valori di eccellenza aumentano progressivamente
anche gli architetti e i committenti del Cantone svizzero dei Grigioni.
e che cresce anche il numero di edifici con tecnologia ed impiantisti-
Per quattro volte «Constructive Alps» ha organizzato il concorso di
ca tali da renderli vere e proprie centrali elettriche; infatti producono
bellezza per edifici buoni in quanto sostenibili nelle Alpi, e con una
più energia di quanta non consumino per il proprio funzionamento.
mostra itinerante fra la Slovenia e la Francia ha promosso la cono-
Questi numeri hanno rappresentato un punto fermo necessario, fun-
scenza della buona architettura a basso impatto sul clima. Il bilancio
zionale e importante per la Giuria, rimasta invariata fin dalla prima
esige umiltà: l’architettura poco può contro i grandi problemi a livello
edizione. E la combinazione con criteri soft, quali la qualità architet-
climatico nelle Alpi. La buona architettura non incide affatto sui vo-
tonica, l’utilità sociale e la rilevanza economica, permette una buona
lumi di traffico di transito in continuo aumento, così come poco può
distinzione fra edifici a parità di eccellenza energetica.
contro il drammatico calo della biodiversità nelle Alpi.
Ma i criteri che permettono una traduzione funzionale del concetto di
Purtuttavia il bilancio è motivo di fiducia: il risveglio di un’agricoltura
sostenibilità sono universalmente validi per l’edilizia, e le costruzioni
orgogliosa; un turismo giudizioso e accuratamente pianificato; infra-
sostenibili sono assolutamente inderogabili per poter rallentare o ad-
strutture e servizi pubblici funzionali e affidabili – dalla mobilità fino
dirittura fermare il cambiamento del clima. Occorre perciò chiedersi:
all’offerta culturale e al rifornimento di beni alimentari – sono decisivi
c'è qualche differenza fra il costruire e ristrutturare nella regione alpi-
per la bellezza e la qualità di vita delle zone rurali nelle Alpi. La buona
na e il farlo fuori da essa?
architettura vi contribuisce insieme alla sostenibilità delle costruzioni:
sempre di più e vanno da Rinka in Slovenia, il cui centro plurifunzio-
belle, funzionali e risolute.
Lo spazio alpino è spazio di vita In primo luogo la Giuria ha attentamente valutato i progetti atti a favo-
Köbi Gantenbein, Zurigo e Fläsch/CH, Presidente della Giuria
rire la fiducia e l’orgoglio delle zone rurali. In tal senso ad ogni edizio-
di «Constructive Alps», caporedattore «Hochparterre»
ne del Concorso ha potuto apprezzare l’aspetto «Rinascimento del villaggio»: un’edilizia pubblica ben riuscita per scuole, asili, la musica e lo sport. Quest’attenzione al villaggio, agli spazi di vita frammentati, espressa da un’architettura orgogliosa e ben riuscita, sta aumentando. Le zone rurali nelle Alpi rappresentano lo spazio tipico, bello e da
Cooperazione costru ttiva
salvaguardare.
Foto: Caroline Begle/CIPRA Internazionale
Un modello di sostenibilità: la scuola elementare di In secondo luogo la Giuria ha rivolto la sua attenzione alle costruzioni
Brand/A è stata premiata con il Premio internazionale 2017
con finalità turistiche, importante ramo dell’economia alpina. In questo
per le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nelle Alpi
settore le calde lacrime dell’architettura continuano a scorrere anche
«Constructive Alps». Premi sono andati anche a un super-
con indici energetici di tutto rispetto. Ma ci sono albergatori straordi-
mercato in Austria e ad una casa sociale in Italia. Altri sette
nariamente impegnati che dimostrano, con buoni indici di prestazione
edifici hanno ottenuto un riconoscimento.
energetica e con la bellezza del costruito, come sia possibile avere
Con «Constructive Alps», la Svizzera e il Liechtenstein in-
successo nel proprio settore. A tal riguardo va sottolineato come il
tendono contribuire all’attuazione della Convenzione delle
Club Alpino Svizzero sia oggetto di lodi e di onori per i suoi straordinari
Alpi. Il premio è gestito dall’Ufficio federale dello sviluppo
edifici, dal rifugio «Monte Rosa», a «Moiry», «Terri», «Clariden» fino alla
territoriale, ARE. L’Università del Liechtenstein supporta
«Cabane Rambert». Tutto questo non è un caso, ma è espressione
la Giuria internazionale nella valutazione qualitativa dei
della filosofia di un’istituzione attenta a sviluppare il proprio patrimonio
progetti. La CIPRA Internazionale fornisce il proprio sup-
in maniera esemplare. Il tutto è associato anche ad una certa genero-
porto tecnico ed organizzativo al concorso.
sità della Giuria, perché la costruzione e la gestione dei rifugi implicano
Il Museo alpino svizzero ha concepito una mostra itine-
l’uso dell’elicottero, una scelta poco amica del clima.
rante relativa ai 30 edifici nominati. Anche il catalogo della quarta edizione è stato pubblicato come allegato della ri-
Bellezza e qualità di vita
vista di architettura svizzera «Hochparterre».
E infine un’osservazione: nel 2010, alla prima edizione del concorso, una buona dozzina di progetti del Vorarlberg ha superato le prese-
www.constructivealps.net
lezioni; nella prima fase la Giuria ha studiato diverse centinaia di documentazioni, e tra quelle approdate alla seconda fase la Giuria ha 21
Alpinscena
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L E A L P I IN P I L L O L E
Un’alleanza per il clima
L’economia a un punto di svolta
Ricco di animali e piante
Temperature in aumento, cadute di massi,
Nella sua sesta Relazione sullo Stato delle
Torbiere, prati magri, siepi, biotopi e boschi
mancanza di neve: il cambiamento climatico
Alpi, la Convenzione delle Alpi tratta questioni
sono spazi vitali per animali e piante.
nelle Alpi avanza deciso. Il «Partenariato
attinenti all’economia sostenibile. L’obiettivo
Talvolta si trovano addirittura al centro
dei comuni alpini per la protezione del
è un’economia con basse emissioni di
o ai margini degli abitati. Questi spazi
clima» intende riunire città, comuni e reti,
carbonio, basata su un utilizzo efficiente
naturali, con tutta la loro diversità, sono
decisi ad impegnarsi insieme per la
dell’energia e delle risorse, nonché su servizi
perciò di estremo interesse anche per
protezione del clima. Con questa iniziativa
ecosistemici e sul patrimonio naturale, a
l’uomo. Il potenziale di questi spazi non
CIPRA Internazionale, «Alleanza nelle
supporto della qualità di vita e del benesse-
è ancora per nulla sfruttato. Proprio qui,
Alpi» e «Città alpina dell’anno», vogliono
re. Perché tutto ciò possa diventare realtà,
infatti, interviene il progetto speciAlps
rafforzare lo scambio di conoscenze e
il Ministero federale dell’ambiente, della
della CIPRA Internazionale e della rete
di esperienze a livello transnazionale.
tutela della natura, dell’edilizia e della sicu-
di comuni «Alleanza nelle Alpi».
L’obiettivo di fare delle Alpi una regione
rezza nucleare della Germania ha incaricato
In cinque regioni pilota si punta a ritrasfor-
modello per la protezione del clima è in
un consorzio, formato da CIPRA Internazio-
mare alcune fasce verdi e bordi di campi
linea con la Convenzione delle Alpi.
nale e dalle aziende blue! e Spatial Foresight,
in habitat ricchi di diversità: nel «GAL
Durante la Conferenza sul clima (COP21)
di elaborare il programma d’azione «Green
Escartons e Valli Valdesi» e nell’«Unione
di Parigi nel 2015 città e comuni delle
economy nella regione alpina». Fra settem-
Territoriale delle Valli e delle Dolomiti
Alpi hanno rivolto un appello alla politica,
bre e novembre 2017 hanno avuto luogo
Friulane» in Italia, nelle «Slovenske Alpe»
sollecitandola ad impegnarsi a favore di
dei workshop in sei città e comuni alpini.
in Slovenia, nello «Stand Montafon» in
una convenzione per il clima vincolante.
I temi trattati includevano l’uso sostenibile
Austria e nella «Communauté de com-
All’apertura della Conferenza internazionale
delle risorse naturali, il finanziamento di
munes Alpes Provence Verdon/PNR des
sul clima nel 2017 a Bonn, le parti hanno
progetti di green economy, l’economia
Préalpes d’Azur» in Francia. Queste regioni
presentato al pubblico la loro idea del
circolare, il ruolo delle città e dei comuni,
imparano insieme e si ispirano a vicenda.
partenariato per il clima. Il Ministero
le innovazioni ecologiche e il cambiamento
speciAlps è finanziato dal Ministero
dell’ambiente federale sostiene la creazione
climatico. Rappresentanti dell’economia e
Federale dell’ambiente, della tutela della
di un partenariato per il clima dei comuni
della società sono intervenuti nelle discus-
natura, dell’edilizia e della sicurezza
alpini nell’ambito dell’iniziativa europea per
sioni e si sono messi in rete fra di loro. In un
nucleare della Germania, dalla Fondazione
il clima.
sondaggio online nel tardo autunno 2017,
Heidehof e dalla Fondazione Pancivis
www.cipra.org/economia-cambiamento esperti, aziende e la popolazione hanno http://www.cipra.org/it/temi/economia-cambiamento?set_ language=it avuto la possibilità di contribuire all’elaborazione del programma d’azione.
del Liechtenstein. www.cipra.org/natura-uomo http://www.cipra.org/it/temi/naturae-uomo
www.cipra.org/economia-cambiamento
Il convegno annuale della CIPRA 2018 a Bled / S I è dedicato al tema del turismo e qualità della vita.
Il turismo ha portato denaro e prospetti-
Dal turismo dipendono non soltanto il set-
ve economiche in molte regioni alpine, ma
tore alberghiero, la ristorazione, gli impian-
anche traffico, inquinamento ambientale
ti di risalita, ma anche l’agricoltura, la for-
ed espansione dell’edilizia. Ristrutturazioni,
mazione e l’aggiornamento professionale,
ampliamenti, annessi, crescita – quando in-
l’artigianato e l’identità. I rappresentanti
comincia a diventare troppo? Chi decide?
della ricerca, dell’economia e della società
Che margini di manovra hanno i comuni, le
civile sono invitati a discutere delle linee
destinazioni turistiche e le regioni per garan-
di conflitto fra destinazione e protezione
tire una buona qualità di vita alla popolazio-
della natura, delle idee innovative come
ne locale e agli ospiti? La CIPRA e la rete
alternativa sostenibile al turismo di mas-
di comuni «Alleanza nelle Alpi» si pongono
sa convenzionale, delle opportunità e dei
queste domande in occasione del convegno
limiti nel turismo. http://www.cipra.org/it/chi-siamo/ www.cipra.org/it/ca2018 convegni-annuali/convegno-annuale2018?set_language=it
annuale, il 25 e il 26 maggio 2017 a Bled/SI. 22
Foto: Nicolò Bonazzi
Turismo alpino: qualità della vita compresa!
Alpinscena
IL PUNTO
La diversità come opportunità
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100
Una lavoratrice stagionale ottiene un’occu-
/6 0
pazione in un ristorante di montagna; una famiglia trova un nuovo posto dove vivere, lontano dalla guerra e dalle violenze – migranti raggiungono o attraversano le Alpi in vario modo. Una gestione creativa e aperta del pluralismo apre nuove opportunità di innovazione sociale e sviluppo sostenibile. I partner del progetto PlurAlps indicano a comuni, imprese e società civile
Bollettino della felicità del 20 maggio
le vie per contribuire a far della diversità culturale un punto di forza dello spazio
Situazione generale Le Alpi sono interessate dall’azione di un paradossale be-
alpino. Con l’«Alpine Pluralism Award 2018»,
nessere con forti correnti nord-occidentali le cui diramazioni raggiungono l’Europa
nel maggio 2018 a Torino verranno premiati
orientale. Questioni di politica sociale si accumulano all’orizzonte. Fra i contrafforti
iniziative a sostegno dell’integrazione e
montuosi, il radar segnala giustizia sociale, senso civico ed equilibrio interiore che
della diversità sociale nella regione alpina.
preannunciano sensazioni di felicità sia collettive che individuali. In mattinata probabili
PlurAlps è finanziato dal Fondo europeo di
schiarite dell’animo. Le previsioni si realizzeranno solo se il clima favorisce processi di
sviluppo regionale, tramite il programma
apprendimento sociali.
Interreg Spazio alpino, dal Ministero Fede-
Pomeriggio: la situazione instabile minaccia di rovesciarsi sotto l’effetto dell’anticiclone
rale dell’ambiente, della tutela della natura,
della politica. Estesi conflitti di appetenza-avversione fra sbornie consumistiche e scar-
dell’edilizia e della sicurezza nucleare
sità di risorse portano a tensioni emotive con forti oscillazioni dell’animo. Una moderata
della Germania e da altri cofinanziatori. http://www.cipra.org/it/temi/innovazionewww.cipra.org/innovazione-sociale sociale?set_language=it
Operare al confine
brezza di richieste esagerate, seguita da raffiche di vento, determina la situazione della felicità fino a sera. L’anticiclone individuale Fortuna soppianta le fosche prospettive politico-sociali. La felicità a episodi si afferma fino a mezzanotte. Minimi al mattino di 60, massimi nel corso della giornata fra 90 e 100 battiti cardiaci al minuto. Scenari futuri
La CIPRA opera al punto d’incontro dei tre
Previsioni per domani sera Le diramazioni dell’anticiclone di globalizzazione porta-
pilastri della sostenibilità, e cioè al confine fra
no all’estensione delle competenze decisionali fino alle Prealpi. Con la strategia euro-
ecologia, economia e società. Con la nuova
pea per le Alpi aumentano le incertezze e la resistenza all’interno del perimetro della
strategia, CIPRA Internazionale intende ulte-
Convenzione delle Alpi. Aumenta la probabilità dell’affermazione di interessi singoli a
riormente rafforzare la propria posizione fino
spese del bene comune.
al 2020. Si concentrerà prevalentemente sui temi di bruciante attualità per le Alpi o che
Previsioni bisettimanali Il cambiamento strutturale sociale compromette gli stili di
acquisiranno presumibilmente una primaria
vita individuali. Segnalato un forte aumento dell’abbandono delle regioni alpine centrali
importanza in futuro: la svolta ecologica
e periferiche. La regione è altresì interessata da correnti di pensiero neoliberali con va-
nella nostra economia, il rapporto fra natura
sto sperpero di risorse. Non si escludono turbolenze, seppure in attenuazione tramite
e uomo e l’innovazione sociale. I processi
vaglio degli interessi.
partecipativi, le riflessioni e le azioni comuni sono in primo piano, rafforzano la coesione
Il trend La società multiopzione turba l’ambiente socio-culturale. Con i legami sociali
sociale e preparano il terreno ai cambiamen-
allentati, il suo contributo di orientamento è in calo. L’adempimento dei desideri e delle
ti e ai rinnovamenti. Nella strategia sono defi-
aspirazioni umane si stacca sempre più dagli agenti esterni. Probabile superamento
niti come linee guida lo sviluppo sostenibile e
degli stati d’animo negativi con scrosci di endorfine. Con l’attività fisica all’aperto nella
una leadership responsabile per supportare
natura, probabili rilasci di serotonina fino a 7 millimetri per metro quadro. Probabili
la CIPRA nel tentativo di influire sulla politica
sensazioni di felicità estatiche, causate da ondate di föhn spirituale in aumento. Si farà
alpina ed europea, di fare rete e mettere in
sentire una sensazione gradevole di svagatezza.
rete, di favorire lo scambio di buone pratiche e di rafforzare la Convenzione delle Alpi. www.cipra.org/it/temi
Barbara Wülser, CIPRA Internazionale 23
Il paesaggio è negoziabile Il rapporto fra essere umano e paesaggio è reciproco: da un lato l’uomo forma il paesaggio con le sue azioni e dall’altro ne è condizionato. Nei paesaggi sono iscritti relazioni, ricordi e visioni: se svelati e palesati, possono contribuire alla comprensione, alla consapevolezza e ad una gestione sostenibile di paesaggio, natura e ambiente. Il paesaggio può essere oggetto di discussioni, litigi e negoziazioni. Il cambiamento del paesaggio è un processo strisciante, che trova meno attenzione nell’opinione pubblica rispetto alle crisi economiche e finanziarie, ai drastici cambiamenti politici, ma che ha un rilevante impatto sulla nostra qualità di vita. Il numero 104 di Alpinscena si chiede come la nostra percezione di paesaggio si imprime sui nostri rapporti con gli altri, con la natura e con le risorse naturali nelle Alpi. Uscirà nell’autunno 2018.
♥ ♥ TA RIVIS I HA E LA M LP A R PE S U LLE LO RE ! T I CA A M E VA E T R AND G N U cisiva, piu' in
a ncora trut tiva piu' is nderla , e a r d r li e o P 's io nto piu re il m ficame e ro d a id s : e scienti d Scena bella, di A lpin e piu' m a te i l z io n uto a /d o n a contrib r a .o r g ip .c www
Alpinscena n. 1 2018. Poste Italiane S.p.a. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 NO/Torino n. 1 anno 2018
Alpinscena N° 104 / 2018
Foto: Christian Baumgartner
Anticipazione