Considerazioni per la pratica del tiro BPCR

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15/7/2009

CONSIDERAZIONI PER LA PRATICA DEL TIRO BPCR LONG RANGE

By CIRCIUS


Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range

Premessa e considerazioni generali Le brevi note che seguono sono dettate da esperienze personali,da quelle di tiratori con provata esperienza, da manuali di ricarica a polvere nera, da scritti reperiti sul WEB, ma non possono in nessun modo essere prese alla lettera in tutte le sue parti. E’evidente che non tutte le armi, anche a parità di calibro sono uguali. Di solito si sente chiedere di che calibro è il tuo fucile? Più raramente si chiede il passo di rigatura. Mai o quasi mai qual è il rapporto vuoti/pieni di rigatura, qual è la forma e le caratteristiche della camera di scoppio e così via. Considerato che con la polvere nera si tende ad ottenere (specie con l’utilizzo di palle di diametro inferiore ai vuoti di rigatura…) l’otturazione della canna con l’utilizzo di leghe sufficientemente morbide (quanto???), potrebbe essere importante conoscere il rapporto pieni/vuoti della canna. Se i pieni sono piccoli ed i vuoti grandi o viceversa l’espansione richiesta alla palla sarà diversa! Non basta leggere sulle cronache dell’epoca che Foulton del “team”USA” nella celebre sfida di Creedmore caricava si con la cartuccia metallica, ma inseriva la palla nel suo “Rolling block” dalla bocca! Alla faccia delle palle sotto calibrate! La sua tecnica mutuata dall’utilizza delle armi ad avancarica, è stata resa nota dagli scritti dell’ epoca, ma nulla si sa delle caratteristiche fisiche dell’arma utilizzata. Ripetere il suo procedimento senza un’approfondita conoscenza dell’arma che si utilizza potrebbe essere frustrante. In ogni caso una riflessione sul rapporto pieni/vuoti di rigatura e l’influenza della forma e del diametro delle palle impiegate nelle armi a cartuccia metallica caricate a polvere nera viene ripresa da alcuni autori di qualificata esperienza tra i quali Paul A. Matthews 1 Nel tardo ottocento venivano usate quasi sempre palle incartate(calepinate). Anche in questo caso esse erano di diametro molto contenuto rispetto alla rigatura ma, anche se gli elementi derivati dall’osservazione diretta di armi dell’epoca è possibile, occorre notare che la caratteristica di dette armi è abbastanza diversa da quelle oggi messe in commercio specie per quello che riguarda la profondità delle rigature della camera di scoppio, del “free bore” e del cono di forzamento . Ciò non vuol dire che non proveremo, per amore della storia, a caricare i nostri fucili con palle incartate, ma certo potremmo aspettarci di ottenere delle prestazioni diverse dall’atteso. Và da sé che quanto detto suggerisce di percorrere le note che seguono”cum granu salis” e prendere nota man mano che si effettuano le prove pratiche di eventuali variazioni/piccoli aggiustamenti che l’esperienza pratica ci suggerirà. E’ buona norma annotare, caso per caso,tutte quelle variazioni di caricamento che si rendessero necessarie a seguito delle suddette prove e riferirle all’arma che in quel momento sarà oggetto delle nostre attenzioni.

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Paul A. Matthews. Black Powder, Pig Lead and Steel Silhouettes - Wolfe Publishing Company

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Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range Il tiro LONG RANGE affida il proprio successo, inteso come il raggiungimento di risultati di rilievo, all’utilizzo di armi di provata qualità con caratteristiche peculiari (lunghezza della canna, calcio a pistola sufficientemente dritto, calciolo adeguato al robusto rinculo, adeguati organi di mira…), alla capacità del tiratore, ma soprattutto all’utilizzo di munizioni affidabili anch’esse con caratteristiche adeguate. Per garantire la migliore combinazione arma/munizione occorrerà effettuare ripetuti test. Per prima cosa occorrerà verificare le caratteristiche di accoppiamento bossolo, camera di cartuccia, palla. Normalmente si utilizzano proiettili a misura dei vuoti di rigatura(.458” per il cal.45, .408 per il cal.40 etc.) ma, al contrario delle munizioni a polvere infume, dove è normale utilizzare proiettili di detta misura (o di 0.001”, 0.002” più grandi…), con la polvere nera è possibile sotto calibrare il diametro della palla di alcuni millesimi di pollice tenuto conto che, con leghe tenere, si otterrà comunque una buona otturazione della canna al momento dello scoppio della carica. Per determinare l’esatto diametro della palla occorrerà fare delle prove e ciò porterà a dover ordinare un pallottiere (mould) adeguato. Se si hanno degli amici con armi simili è buona norma provare delle palle già in uso… Ciò tenuto presente si misurerà lo spessore delle pareti del bossolo (non tutti i bossoli sono uguali…) e il loro diametro esterno avendo cura di utilizzare per la misurazione un bossolo già sparato (fire formed). Tale bossolo dovrà essere facilmente camerato utilizzando la palla che abbiamo descritto senza eccessivi giochi in camera di cartuccia. A tale scopo sarà utile conoscere le caratteristiche di quest’ultima eseguendo, ove possibile, un calco utilizzando dello zolfo, o meglio, se se ne dispone, del “Cerrosafe”. Di particolare importanza è l’analisi del cono di forzamento e del suo tratto di collegamento (throat) ed è consigliabile, in caso di palle sotto calibrate, inserirle il più possibile nello stesso ad evitare che con lo scoppio, al momento dell’ingrossamento (bumping), avvengano distorsioni indesiderate (vedi nota in fondo). Ciò detto si stabiliranno le caratteristiche delle munizioni che sarà quindi opportuno siano prodotte dal tiratore stesso, rispettando criteri stringenti soprattutto per quanto riguarda la loro uniformità. Dovranno pertanto essere scrupolosamente verificati i pesi, le dimensioni, e le caratteristiche di ogni singolo componente delle cartucce prodotte e quindi impiegate. Di seguito cercheremo d i analizzare i vari componenti della cartuccia tenendo presente che ognuno di essi interagisce con gli altri e che quindi occorre del buon senso nel confezionamento della predetta e che i vari componenti dovranno adattarsi sia alle caratteristiche dell’arma che a quelle del tiratore. Infatti la scelta del tipo di bossolo ( abbiamo detto che i vari fornitori producono bossoli leggermente differenti tra loro…), del tipo di grasso, del tipo di palla ( numero di solchi, loro forma,…), potranno dimostrarsi interdipendenti e condizionare la precisione dell’arma utilizzata. Troppo spesso si sente affermare che quest’ultima è precisa oppure no, ma spesso si tratta dell’uso di una cartuccia inadeguata. Grooved bullets Diametro palla Il diametro della palla può essere della misura dei vuoti di rigatura o leggermente inferiore, anche se in alcuni casi si può arrivare al diametro della canna (vuoti di rigatura) o al superamento della stessa per.001”-.002”. In quest’ultimo caso occorre usare preferibilmente il “blow tube”(vedi) per ammorbidire le fecce dopo ogni tiro e prima del successivo o procedere alla pulizia tra in colpo l’altro. Normalmente è bene che la palla sia sottocalibrata, nella parte anteriore ai solchi di grassaggio (“nose” = A) in misura di 3


Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range .001”.002” rispetto ai pieni della canna, per essere inserita più in avanti nella rigatura, lasciare più spazio nel bossolo per la polvere, e poter così anche aumentare la carica. Con l’uso del “blow tube” la necessità di pulizia della canna viene così ridotta significativamente durante la sezione di tiro. La palla dovrebbe essere usata così come viene prodotta dal pallottiere. Una eventuale trafilatura deve essere ridotta al minimo (.001”) per evitare deformazioni.

Schema della palla nel caso si decida (consigliato) di ordinare un “custom mould” (l’esempio si riferisce ad un calibro .45” = .450” tra i pieni,. 458” tra i vuoti) A Nose Diameter (eg .449"), B Base Diameter (eg .459"), C1 Seating Depth (eg .65"), C2 Number of Grooves (eg .4), D bullet length, E Meplat (custom nose size eg .25"), Bullet Weight (eg 500 grains, Alloy (lead/tin eg 30/1)

Il valore di “A” sarà minore di “B”. Da decidere se si vuole un pallottiere con apertura (ghigliottina) alla base o all’apice della palla. In quest’ultimo caso si avrà il “meplat” o parte apicale piatta. Molti preferiscono questa soluzione per assicurare una base più regolare e squadrata anche se a scapito della forma aerodinamica del “naso” della palla stessa. Molto dipende dall’utilizzo dell’arma e su quali distanze si intende sparare. Anche lo “stile” della palla è molto soggettivo. Un “naso” tondo porta più avanti il centro di gravità; una “spitzer” sarà più aerodinamica ma occorrerà una rigatura un pizzico più veloce per stabilizzarla. Di ciò parleremo appresso. Peso palla Per tiri a lunga distanza (oltre i 500 metri) il peso della palla deve essere consistente per poter stabilizzare la palla nelle armi con rigatura veloce. Maggiore di 500 grani in un calibro ~ .45” con passo di rigatura in 18” circa. Per il calibro ~ .40” la palla sarà di grani ~ 400; per il .38”-55 sarà di ~ 330. In ogni caso bisognerà fare attenzione nell’utilizzo di rigatura veloce (vedi la formula Greenhill ). Le palle prodotte saranno pesate e classificate in lotti con uno scarto di circa 1 grano. Per il peso vale quanto sarà detto nel paragrafo seguente; esso varierà in funzione della qualità della lega usata. Il peso maggiore (densità della palla) si ottiene con l’uso del piombo puro. Lunghezza della palla La lunghezza della palla (sia GG che PP) sarà funzione della lunghezza di rigatura della canna secondo i dettami della formula di “Greenhill” (vedi). Di particolare importanza è la foggia della palla stessa che determina anche la posizione del centro di gravità (CG). Anche se si cerca di mantenere lo stesso il più possibile in avanti, bisogna fare attenzione anche al coefficiente aerodinamico/balistico (CB); una palla “round nose” avrà un CG spostato in avanti mentre una “spitzer” avrà un (CB) migliore. Un buon 4


Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range compromesso può essere rappresentato da una palla “postell”. Lo “shank”, o corpo parallelo, della palla è consigliabile sia comunque uguale o leggermente maggiore di metà lunghezza della palla stessa. Forma della palla I proiettili utilizzati nell’arma lunga possono avere forme diverse ( postell, spitzer, round nose,…), avere un numero di solchi variabile, e la forma di questi ultimi può variare (solchi quadrati, con il bordo inferiore sfuggente, concavi,…) influenzando la quantità ed il tipo di grasso adeguato agli stessi. Il discorso è lungo e porterebbe lontano. Esistono varie pubblicazioni e articoli reperibili in rete a cui si rimanda ( un sito interessante è quello del “The Los Angeles Silhouette Club”- lasc.us). Tensione del colletto Senza dover “crimpare” il colletto, è bene calibrarlo alla misura della palla o leggermente inferiore della stessa di circa .001”-.002” (es: expander die .456”, bullet .458”). Tipo polvere-carica La polvere consigliata per il calibro .45”, il più usato per il “long range shooting”, è la svizzera # 3 (negli USA è molto frequente l’uso della # 4, in Italia peraltro quasi introvabile…) e la carica consigliata può raggiungere 85-100 grani compatibilmente con la capacità del bossolo. Una carica superiore non porta nessun vantaggio e aumenta inutilmente il rinculo. Si consiglia una leggera compressione della carica con l’apposito “plug” montato sulla pressa. La polvere per il .40” si attesterà sui 60-65 grani e per il .38” intorno ai 45-50 grani. Le cariche di polvere saranno pesate e non prodotte a volume anche se qualche tiratore adotta tale pratica. In ogni caso i misuratori a volume, eventualmente utilizzati, dovranno essere di provata affidabilità, rammentando che usualmente le due misure non corrispondono. In genere le misure avolume sono riferite a grani “liquidi” mentre le misure a peso si riferiscono al sistema “Avoirdupois” in cui un grano è 0, 06478 grammi. La granitura della polvere è importante tenuto conto della qualità della lega; con il rapporto 1:30 piombo/stagno si userà come detto la #3 (eventualmente la #4, mentre se si vogliono ottenere velocità di uscita della palla con l’aumentare della carica si passerà all’uso di polvere più vivace, quale la svizzera #2 provvedendo ad indurire di più la lega con l’aumento dello stagno. Naturalmente occorre fare attenzione alle conseguenti dimensioni della palla per il differente rapporto di restringimento della palla al variare della lega. Le leghe contenenti stagno, (e a maggior ragione antimonio), restringono meno del piombo puro. Da ricordare comunque che la polvere nera provoca, specie con cariche consistenti, la deformazione della palla per effetto dello scoppio istantaneo e la conseguente espansione della palla stessa(in avancarica si carica dalla volata con calibri che sono a misura dei pieni di rigatura!). Và da se che utilizzando palle morbide, l’uso di polvere svizzera #2 è sconsigliato, e particolare attenzione deve essere fatta nella misurazione del “free bore” e nell’ingaggio della palla nella rigatura. Ciò proprio per evitare che con l’improvvisa deformazione la palla non la ingaggi, anche se in misura ridotta, parzialmente di traverso. Rammentarsi di versare la polvere nei bossoli con l’utilizzo del “drop tube”. La sua funzione è quella di compattare la polvere nel bossolo: Per ottenere ciò occorre versare lentamente la polvere attraverso l’imbuto che dovrà essere lungo 60-70 cm. Con tale accortezza si potranno caricare 4-5 grani di polvere nera in più per ogni carica.

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Drop tube


Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range Innesco Si consiglia l’uso degli inneschi “large rifle” e “match rifle”. Gli inneschi consigliati da Mike Venturino sono i Federal 215 Magnum o i Winchester Large Rifle e Winchester Large rifle Magnum. Per calibri inferiori tipo 38/55 o comunque cartucce di potenza non eccessiva si può usare un innesco “large pistol”. Il motivo risiede nel fatto che tale innesco pur essendo di diametro identico al “Large Rifle” è comunque più sottile di spessore rimanendo incassato nelle sua sede. Con cariche forti accade che lo stesso innesco venga violentemente proiettato verso l’otturatore provocando eventualmente dei danni. La sede dell’innesco, per i bossoli nuovi, sarà normalizzata con gli appositi attrezzini in commercio. Anche il foro di vampa sarà regolarizzato dall’interno del bossolo stesso, eliminando eventuali irregolarità dovute al processo di produzione. A tale scopo si utilizzerà il “flash hole deburring tool”

Flash hole deburring tool Grasso Il grasso viene impiegato per lubrificare la palla “grooved” inserito nei solchi della stessa. L’SPG, il “lube” prodotto da Steve Garbe è molto diffuso, ma esistono molte formule fai da tè di cui di seguito diamo degli esempi. Occorre tuttavia riflettere sul tipo di lubrificante da utilizzare in funzione delle sue proprie caratteristiche e quelle del proiettile. Nelle palle con i solchi di forma quadrata si tenderà a utilizzare un grasso leggermente più morbido di quello che si utilizzerebbe in presenza di solchi con bordo inferiore sfuggente data la maggiore facilità del grasso a sfuggire da questi ultimi nel lubrificare la canna, cercando di ottenere che il processo avvenga per tutta la lunghezza della stessa. Essendo il lubrificante, per quanto esposto, un componente molto importante ed influente, si consiglia di effettuare diverse prove con grassi di diversa consistenza fino ad ottenere i risultati sperati. Alcune formule di “grasso” utilizzati nella pratica del “BPCR Long Range”

1750 grs. cera d’api 1368 grs. margarina 328 grs. olio vegetale (olio d’oliva) Due parti SPG Una parte di olio di Jojoba

1 lb. paraffina 1 lb. Vasellina 2 cucchiai di STP Una parte di lanolina Una parte di cera d’api

Cera d’api(1 parte) Neat’s foot oil(1 parte) Soda caustica(0,129 di una parte di olio)

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2 parti olio di Jojoba 2 parti cera d’api

Cera d’api(2 parti) Neat’s foot oil(1 parte) Sapone neutro fluido(1 parte) Nota: la ricette 6 e 7 prevedono un peso in grammi per i solidi e l’equivalente in cc. per il sapone liquido. La ricetta 7 è un “grasso” saponificato.


Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range La qualità del grasso fa il paio con il tipo di tecnica adottata per la pulizia della canna tra un colpo e l’altro e la quantità di solchi sulla palla. Co l’uso del “blow tube”(vedi) si tende a coadiuvare l’azione del grasso affinché questo lasci le fecce morbide. L’alternativa è quella di pulire tra un colpo e l’altro anche se nelle gare a tempo ciò può essere un problema. Le tecniche di grassaggio sono più di una e vanno dal semplice grassaggio operato manualmente riempiendo i solchi di rigatura con il grasso spalmato con… le dita, in

Tecnica "pan lube"

Lubrisizer SAECO

questo caso occorre che il grasso sia della giusta consistenza e quindi facilmente spalmabile. Una seconda tecnica consiste nel lasciare sciogliere il grasso a “bagno maria” in un contenitore e quindi versarlo in un altro contenitore in cui le palle sino state posizionate verticalmente fino a coprire i solchi delle stesse (pan lube) a grasso raffreddato, basterà estrarre le palle perfettamente ingrassate.. Un’altra soluzione, sicuramente più rapida ed efficiente consiste nell’uso di appositi “lubrisizer” prodotti da Lyman, RCBS e SAECO che permettono di grassare le palle ,e nel contempo, ove ritenuta necessaria, operare la trafilatura delle stesse: Spesso per la sola operazione di ingrassatura si usa il trafilatore con una misura appena più abbondante del calibro della palla, cosi da lasciarla della misura con cui è uscita dal “mould”. Wad(s) Si consiglia l’uso di un dischetto di carta di giornale (“wad”), adagiato nel fondello della cartuccia (di calibro leggermente maggiore alla palla stessa per una migliore adesione), al fine di rendere più omogenea la vampa dell’innesco al momento dello sparo. Un “over powder wad” di cartoncino cerato (ricavabile dalla busta del latte) verrà inserito sopra la polvere per evitare che il grasso del “cookie” (opzionale)2 la contamini. Un’altra borretta di .030” andrà posizionata tra il “cookie” e la palla. Alcuni utilizzano spessori maggiori(.060”). Si può aggiungere un ulteriore “wad” di carta di giornale sotto la palla per facilitare il distacco di quella vegetale. Qualora si ometta l’uso del “Blow Tube” (vedi), occorrerà pulire la canna tra un colpo e l’altro onde garantire precisione dell’arma anche con l’uso di palle sotto calibrate a misura di pieni di rigatura. In questo caso tuttavia sarà possibile inserire la palla direttamente sopra la carica omettendo l’uso delle borrette (“wads”) avendo cura di pulire bene il fondo della palla grassata. In ogni caso è di fondamentale importanza la verifica del “free bore” che dovrà essere molto contenuto ( pochi decimi di mm.). In genere è consigliabile, come detto in precedenza, l’utilizzo di “custom moulds” che producano palle, con la parte eccedente i solchi di grassaggio, di calibro inferiore ai vuoti di rigatura per avanzare la palla il più possibile verso i pieni, nel rispetto del “free bore” citato. 2

L’uso del ”cookie”, o dischetto di grasso, serve a mantenere morbide le fecce: Esso tuttavia difficilmente viene usato nelle palle”grooved” in quanto già grassate. Inoltre l’uso del “blow tube” già svolge detta funzione. Diverso è il discorso nell’uso di palle incartate, nel qual caso esso diventa indispensabile.

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Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range Bossolo I bossoli possono essere di misura (lo abbiamo già detto…) leggermente diversa tra i vari fornitori. Di ciò occorre tenerne conto durante le fasi di ricarica cercando di usare sempre lo stesso lotto e registrandone le caratteristiche in un apposito taccuino. Dopo un prolungato uso dei bossoli può essere necessario provvedere al ripristino dell’elasticità con la ricottura degli stessi. In ogni caso nel primo impiego e nei primi utilizzi occorre controllare che la misura dei bossoli sia conforme alla camera di scoppio del fucile utilizzato con particolare attenzione alla lunghezza. Anche lo spessore del bossolo al colletto può avere effetti sulla scelta della palla adeguata (anche questo lo abbiamo già detto…). Provare a caricare delle cartucce campione con un paio di marche di bossoli diversi. Free bore La tendenza è quella di accostare la palla alla rigatura (magari con il naso dentro,vedi diametro palla), ma in alcuni casi si sono ottenuti ottimi risultati lasciando 2-3 mm. Di distanza. In ogni caso usando palle con il “nose”, o parte anteriore, di dimensione uguale o leggermente inferiore ai pieni di rigatura si ottiene la possibilità di avanzare la palla e ottenere una carica con maggiore quantità di polvere. Blow Tube Il “Blow Tube” è costituito da un bossolo fittizio, cioè senza il fondello, e connesso in quel punto ad un tubo di plastica di circa 40 cm. che sarà utilizzato per inalare, soffiando nella canna dell’arma, tra un colpo e l’altro, l’umidità dei polmoni con lo scopo di umidificare le fecce e renderle morbide. Co clima freddo e umido saranno necessarie 2-3 inalazioni altrimenti qualcuna in più.

Blow tube

PP bullets Le PP bullets(paper patched bullets) meritano qualche considerazione aggiuntiva. Palla Il diametro della palla “naked”, cioè ancora non rivestita della carta, sarà della misura finale meno i quattro strati della carta stessa. Di solito si usa l”onion skin”, simile alla ormai desueta carta par la posta aerea, che si aggira intorno ai .0020”,.0025”. Per cui per un calibro .45” si partirà da una palla di

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Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range circa .440”-.442” che una volta incartata avrà una misura finale di circa .448”-.451”3. per il resto vale quanto detto per le “grooved bullets”, ma risulta indispensabile, come detto, l’uso del “kookie” ovvero di un dischetto di grasso, dello spessore di circa mm. tre, inserito all’interno del bossolo, tra la polvere e la palla, con lo scopo di mantenere morbide le fecce. Tra il “kookie” e la polvere sarà inserito un dischetto di carta paraffinata, ricavato dalle buste del latte, e tra il “kookie” stesso e la palla un’ulteriore dischetto (wad) da .030”-.060”. La pulizia della canna è in ogni caso consigliabile qualora si vogliano raggiungere risultati di rilievo. La pulizia, se il grasso avrà effettuato il suo lavoro, potrà essere effettuata passando una pezzuola asciutta tra un colpo e l’altro o meglio una pezzuola umida seguita da una asciutta. Tutto ciò è assolutamente necessario onde evitare che eventuali fecce, con il loro attrito, non strappino la carta durante il percorso della palla nella canna, producendo dei colpi anomali (fliers). Si consiglia quindi come detto in precedenza sempre l’uso di palle a misura dei pieni, tenendo presente che l’inserimento della palla nei pieni di rigatura al momento dell’inserimento della cartuccia, non solo permette come precedentemente detto, una carica più sostenuta, aumentando lo spazio nel bossolo, ma aumenta la precisione del colpo evitando eventuali distorsioni del proiettile durante la fase di espansione al momento della partenza del proiettile dalla camera di scoppio. La palla incartata può essere grassata oppure no. Si consiglia comunque una leggera ingrassatura con grasso leggero avendo cura di risparmiare il fondello per i problemi di cui sopra. Tensione del colletto Al contrario della “grooved bullet” può essere utile una leggera crimpatura (taper crimp) del colletto senza che ciò comporti in nessun modo lo strappo della carta durante l’espulsione della palla dal bossolo al momento dello scoppio. Ciò provocherebbe colpi erratici sul bersaglio e impiombatura della canna. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Formula di GREENHILL La formula calcola il passo di rigatura di un’arma per stabilizzare una data ogiva. ( Se la velocità della palla è inferiore a 840 m/sec) ------------------------------------- = passo di rigatura Lunghezza della palla Noto il passo di rigatura dell’arma per determinare la lunghezza della palla, basta rovesciare la formula: -------------------------------------- = lunghezza della palla Passo di rigatura D = diametro della palla espresso in pollici; lunghezza della palla espressa in pollici 3

L’uso di palle incartate può costituire qualche problema nelle armi moderne costruite per l’uso di cartucce “smokeless” e/o comunque per l’impiego di palle “grooved” cioè con i solchi di ingrassaggio che, anche se sotto calibrate si adattano meglio al “Throat”(vedi nota finale). Nelle armi d’epoca il Throat o “free bore” di camera di cartuccia, praticamente non esisteva e iniziava subito il cono di forzamento, per cui la cartuccia veniva in pratica immessa direttamente nella canna. Ciò evitava distorsioni al momento dello scoppio. Rammentare inoltre che nelle armi d’epoca la profondità della rigatura era contenuta in limiti molto modesti e che quindi nelle armi moderne potrebbe essere utile fare tentativi con palle di diametro un po’ maggiore di quanto detto o con l’utilizzo di carta di vario spessore purché a base di cotone e priva di colle.

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Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range .-.-.-.-.-.-.-.-.-

Considerazioni sul disegno di camera di cartuccia Nel disegno sottostante viene riportata, a mò di esempio, la camera di cartuccia disegnata da Dan Theodore per l’utilizzo di palle in lega di piombo “Grease –grooved” in un’arma di calibro 45-90 ( và bene evidentemente anche per il 45-70…). Come si evince, i pieni di rigatura vengono gradualmente raggiunti in .9666” (.0125”+.9541”= mm. 24,55) a partire dalla camera che contiene il bossolo ed in completa assenza di “Throat”( o gola comunemente chiamata “free bore”). Questo dato di per sé può essere considerato irrilevante ai nostri occhi e preso come un dato di progetto da ritenere valido in quanto determinato dal progettista, noto esperto di armi a polvere nera e valente tiratore. Esso tuttavia non può essere preso così com’è deve essere rapportato alla palla che noi intendiamo utilizzare. Questa a sua volta sarà determinata dal passo di rigatura della canna, in questo caso a noi ignoto. Supponiamo che la nostra arma abbia un passo 1:20. Da simulazioni effettuate con l’uso della formula di Dell si evince che è possibile l’utilizzo di un proiettile che abbia una lunghezza massima di 1.35” (mm. 34,29), il quale, ovviamente, dovrà essere contenuto per una parte nel bossolo durante il caricamento. Questa parte considerata la differenza tra i due valori ( 1.35”-.966”) potrà quindi essere di .384”(mm. 9,75). Non è molto e non siamo sicuri che così calcata la palla raggiunga le rigature come consigliato dalle procedure di caricamento per un tiro di precisione. Qualora quindi volessimo impegnarci per il raggiungimento di risultati di rilievo dovremo quindi fare delle prove di calcamento della palla nel cono di forzamento della canna con l’utilizzo di alcuni attrezzini che comunque qui non è il caso di descrivere e affrontare. Diverso è il caso in cui la rigatura dell’arma, cui la camera di scoppio probabilmente si riferisce, sia di 1:18. In questo caso infatti si potranno utilizzare palla di lunghezza superiore fino ad un max. di 1.42” permettendo di inserire quindi il proiettile nel bossolo per .454” (mm.11,53) o spingerlo comodamente fino a toccare la rigatura stessa. I risultati che si otterranno saranno comunque influenzati sia dalla foggia dell’ogiva della palla, che dal diametro della stessa ogiva. Nel caso di palle molto lunghe, e qualora si voglia utilizzare al massimo il volume interno del bossolo per massimizzare la quantità di polvere caricabile, è invalso l’uso di proiettili che abbiano un diametro anteriore al proprio corpo (dove sono le rigature di grassaggio…) pari ai vuoti della canna. Provare, provare, provare…

Camera di cartuccia 45-90 disegnata da Dan Theodore 10


Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range Da notare tuttavia che la camera di cartuccia esposta, con il suo breve “throat”, a seguito di prove effettuate sul campo, si è dimostrata valida anche per palle incartate (PP bullets) 4. Riportiamo a titolo informativo alcuni dati rilevati nell’occasione che potranno essere utili per la messa a punto di cariche ottimali.

Paper patch long range bullets Le tre ogive esposte sono state usate in una sessione di test “long range”con armi e rigature diverse. Per comodità e maggiore utilità riportiamo i dati che riguardano l’utilizzo di un Pedersoli 45/90 (in cui non siamo sicuri sia stata utilizzata la camera di cartuccia esposta…anche se, avendo Dan Theodore collaborato con Pedersoli ciò sia ritenuto possibile ). Riteniamo tuttavia evidenziare i dati di caricamento utilizzati nell’occasione. La palla utilizzata (quella centrale nella figura) di lunghezza 1.45” e di grani 549 in lega 1-20 ha un diametro di 0.4460” ed è stata incartata con carta per disegno da 7 libbre da 0.0014” di spessore, per un diametro totale di 0.4516 (0.4460+0.0014x4) ovvero pari ai vuoti di rigatura considerato il leggero restringimento della carta dopo l’applicazione. La palla viene leggermente grassata al momento dell’uso e inserita nel bossolo per soli 0.125” (circa mm.3,2). Il consiglio che viene dato è quello di incartare la sola parte rettilinea del proiettile (shank).Polvere Svizzera #4, grs.96, compressa 0.10” (mm. 2,5). Cartoncino vegetale da 0.060” tra la polvere e la palla.

Rosata ottenuta con un John Bodine 45/90 di Pedersoli e palla "Postell" da grani 530

La rosata che mostriamo dimostra che con un ottimo caricamento e messa a punto della carica è possibile ottenere risultati di rilievo con l’utilizza di armi a cartuccia metallica a polvere nera!

Arrivederci 4

L’assenza di “free bore” rende la camera di cartuccia simile a quelle utilizzate nell’ottocento per le palle incartate comunemente usate in quel periodo. In questo caso le palle sotto calibrate e a misura dei pieni di rigatura venivano inserite nella canna al massimo della loro lunghezza. L’unica differenza è il leggero angolo di incidenza del cono di forzamento rispetto al passato (3 gradi in tutto). In certi casi la palla poteva essere inserita a mano nel cono di forzamento prima del bossolo o addirittura posta nella canna dalla volata.

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Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.Riportiamo di seguito alcune indicazioni generali consigliate da Steve Garbe noto tiratore e pluricampione del tiro alle “silhouettes”, nonché ideatore e distributore del grasso per palle

SPG.

Steve Garbe assumption for the BPCR cartridges loading The 45-70 is the best and more chosen caliber for competition rifle Start with a good even batch of cases of the same head stamps of the same lot Cases must be trimmed at “2.108 and mouth must be squared and chamfered Bell the case with a “.456 expander plug File a small nick into the rim of each case Ream each flash hole to “.080 Primers should be Winchester large rifle magnum (or Federal 215 Magnum) The alloy of the bullets is suggested to be 1:30 tin to lead Weight of the bullets is suggested to be not less than grs. 500 Mark the bullet nose with a scribe after the sprue has been cut Select the bullets within grs. 1 Trickle the powder into the cases through drop tube “30 long Grease the bullet with SPG lube or similar Use a “.030 card from milk cartons Put a newspaper wad between milk wad and bullet Give “.020 compression on the powder charge Insert the bullet with the mark aligned with the mark on the case Mark the chamber of the rifle Load the cartridge with its mark aligned with the mark on the chamber

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Considerazioni per la pratica del tiro BPCR long range

NOTE

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