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Introduzione, di Virginio Merola

Introduzione

La Città metropolitana di Bologna è coinvolta in prima persona nella promozione dello sviluppo sostenibile già dal 2017, quando, capofila rispetto alle altre Città metropolitane, ha sostenuto, in occasione del G7 Ambiente, la sottoscrizione della Carta di Bologna per l’Ambiente e, per prima in Italia, nel biennio 2018-2019, ha costruito un’Agenda nell’ambito della funzione di pianificazione strategica, sviluppando in particolare la sostenibilità ambientale.

L’Agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile 2.0, che trovate declinata in queste pagine, è il naturale affinamento della precedente: l’analisi e l’approfondimento di questi due ultimi anni hanno portato a estendere la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile alle dimensioni sociale, economica ed istituzionale. Questo è stato possibile grazie all’Accordo che abbiamo stretto con il ministero della Transizione ecologica il quale ha contribuito alla sua implementazione e sta permettendo l’attuazione di azioni finalizzate alla territorializzazione a livello metropolitano della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dell’Agenda ONU 2030, in stretta relazione con i processi di definizione delle strategie regionali.

La Città metropolitana si è impegnata in questo percorso verso l’Agenda 2.0 in un periodo caratterizzato dal radicale rinnovamento di tutti gli strumenti di pianificazione. A luglio 2018 è stato infatti approvato il Piano strategico metropolitano (PSM 2.0), che indirizza le politiche e azioni dell’Ente verso la dimensione della sostenibilità a partire dalla prospettiva ambientale, per poi abbracciare i profili economico, sociale e di governance. E così, seguendo questa strategia, a fine 2019, prima fra le Città metropolitane italiane, Bologna ha approvato il Piano urbano per la mobilità sostenibile (PUMS) e ha dato avvio alla costruzione del nuovo Piano territoriale metropolitano (PTM) approvato nelle scorse settimane.

L’Agenda 2.0 rappresenta un dispositivo di integrazione e orientamento di questi e dei futuri strumenti di pianificazione e programmazione dell’ente, perché offre un supporto metodologico basato sulla misurazione dei progressi effettivamente compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi nazionali. L’Agenda 2.0 si configura quindi come una cornice, entro la quale inquadrare l’agire degli enti pubblici, integrando i diversi obiettivi tra di loro, costruire un quadro di coerenza in base al paradigma della sostenibilità, e rileggere in questa chiave tutte le politiche, favorendo sinergie e collaborazioni con i soggetti che operano sul territorio bolognese.

Un documento utile ai tecnici, ma molto utile per noi amministratori, in quanto viene messo in opera un valido strumento per capire l’efficacia delle politiche, di cui ne viene data una lettura integrata.

Il Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo sostenibile siglato agli inizi del 2021 ne è un fondamentale esempio: grazie alla visione condivisa nel PSM 2.0, agli indicatori individuati nell’Agenda 2.0 e alla collaborazione multilivello, si è riusciti a dare una risposta concreta alla comunità metropolitana in sofferenza per l’attuale crisi emergenziale.

Ringrazio per questo prezioso lavoro i tecnici di Città metropolitana, del Comune di Bologna e delle Unioni, oltre ai consulenti scientifici di ASVIS, Urban@it e dell’Università di Bologna, che hanno accompagnato passo dopo passo la genesi di questo documento, nonché gli attori del territorio, pubblici e privati, il cui diretto coinvolgimento ha alimentato il confronto, contribuendo al disegno di una città metropolitana sempre più sostenibile.

Virginio Merola Sindaco metropolitano di Bologna

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