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3.4. Il percorso partecipato
3.4. Il percorso partecipato
Negli ultimi anni l’Unione europea ha posto sempre più spesso l’accento sull’importanza delle città e delle comunità territoriali come nuclei sui quali sperimentare strumenti politici di innovazione tecnologica, sociale e culturale. Le città e i territori sono visti come fulcro dell’ecosistema e vanno strutturate, e programmate, in linea con le esigenze dei cittadini e attraverso la loro partecipazione attiva, al fine di garantire una qualità della vita elevata e improntata sulla sostenibilità e la resilienza. Tale collaborazione sfocia nella definizione di modelli elaborati attraverso processi di co-creazione, co-design e co-produzione nei quali i cittadini, la pubblica amministrazione e gli stakeholder locali ricoprono un ruolo chiave. Di conseguenza, anche nella predisposizione dell’Agenda 2.0 si è ritenuto di fondamentale importanza svolgere un percorso partecipato di coinvolgimento degli amministratori e degli stakeholder del territorio metropolitano per contribuire a definirne gli obiettivi e i contenuti. Il percorso è stato definito «di secondo livello» in quanto la partecipazione diretta dei cittadini si svolge in via primaria presso i Comuni del territorio mentre la Città metropolitana opera secondo un metodo di confronto con gli enti locali, le forme associative, le organizzazioni rappresentative delle categorie produttive e le organizzazioni sindacali presenti su scala metropolitana (art. 8 dello Statuto della Città metropolitana). Il percorso si è posto l’obiettivo di creare una visione condivisa degli obiettivi/target ed azioni di sviluppo sostenibile inseriti nell’Agenda 2.0 su cui è opportuno concentrarsi e da raggiungere per essere in linea con gli SDGs dell’Agenda ONU 2030. Il percorso è stato condotto tramite incontri di consultazione dedicati agli amministratori pubblici e agli stakeholder (associazioni di categoria, società partecipate, istituzione scolastiche, terzo settore) di tre territori della Città metropolitana: il Comune di Bologna; il Nuovo Circondario imolese e l’Unione di Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia. Il Comune di Bologna è stato individuato perché aveva già collaborato alla prima Agenda per lo sviluppo sostenibile e il percorso si è inserito nel processo di redazione del Piano di azione per il clima e l’energia sostenibili (PAESC). Il Nuovo Circondario imolese e l’Unione di Comuni Reno, Lavino e Samoggia, perché entrambi stanno elaborando un Piano strategico di Unione con il coinvolgimento diretto della Città metropolitana. Gli incontri sono stati predisposti e facilitati dalla Fondazione per l’innovazione urbana (FIU), in collaborazione con la Città metropolitana, ASviS, Urban@it e i dipartimenti DISA e DICAM dell’Università di Bologna. Le date e i partecipanti dei vari incontri (nei partecipanti sono compresi i rappresentanti di FIU, AsviS e UNIBO) sono stati: • Comune di Bologna, 25 marzo 2021 amministratori (partecipanti 45) e 31 marzo 2021 stakeholder (partecipanti 27). • Unione di Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia, 12 aprile 2021 amministratori (partecipanti 56) e 19 aprile 2021 (partecipanti 56). • Nuovo Circondario imolese, 16 aprile 2021 stakeholder (partecipanti 49) e 23 aprile 2021 amministratori (partecipanti 46). Ciascun incontro è stato preparato inviando ai partecipanti una Guida per ciascun territorio realizzata sulla base dei 21 Power point, corrispondenti ai goal e ai target del goal 11 dell’Agenda ONU 2030, presentati agli incontri con i Sindaci, con il Consiglio di sviluppo e il Tavolo delle partecipate del 16-17 novembre 2020, successivamente inviati per ricevere le loro osservazioni e aggiornati all’8 gennaio 2021. In ogni Guida sono presentati i 15 goal e target contenenti obiettivi quantitativi, con i dati relativi al territorio specifico ovunque ciò è stato possibile, altrimenti alla Città metropolitana o alla Regione, insieme alle azioni già in atto o programmate (Scenario Programmatico) e a quelle del Patto per il lavoro e per il clima della Regione Emilia-Romagna e al Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana (Scenario Obiettivo). Le azioni dello Scenario programmatico del Comune di Bologna presenti nella Guida erano contenute nei medesimi Power point. Per il Nuovo Circondario imolese e l’Unione di Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia è stata effettuata una ricognizione specifica, e per quest’ultima sono state riportate le azioni del Piano strategico dell’Unione come Scenario Obiettivo. Per facilitare la lettura anche da parte dei non addetti ai lavori, che rappresenta l’obiettivo fondamentale dell’Agenda 2.0, è stata effettuata una classificazione dei goal e dei target del goal 11 dell’Agenda Onu 2030 presenti nella Guida per dimensioni prevalenti, tenendo presente che tutti i 17 goal sono tra loro strettamente interconnessi e che l’approccio sistemico allo sviluppo sostenibile è una delle caratteristiche fondamentali dell’Agenda.
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