ALBERTO BERTINI - DOLOMIA, RIFLESSIONI SU UNA ROCCIA PARTICOLARE

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RIFLESSIONI SU UNA ROCCIA

PARTICOLARE: LA DOLOMIA

ALBERTO BERTINI

MAGNESIA

Magnesia è il nome della parte orientale della Tessaglia nell'antica Grecia centrale , abitata un tempo dai Magnetes, una popolazione proveniente dalla Macedonia che qui si insediò a partire dal dodicesimo secolo a.C. I Magnetes, da cui deriva la parola magnetismo, migrarono nell'undicesimo secolo a.C. in Asia

Minore e a Creta. La regione di

Magnesia è ricca di magnetite, ossido di ferro capace di attrarre gli elementi ferrosi: il termine

Magnetes o Magnetes Lithos indicava infatti le rocce contenenti questo minerale .

TEOFRASTO ( 371 a.C – 287 a.C.)

Nella sua opera "sulle pietre" descrive rocce magnesiache, forse magnesite, dolomia, gesso oppure talco come dimostra la scarsa durezza di alcune pietre. Descrive i processi di calcinazione del calcare e dei marmi, riconoscendo la natura di questi ultimi legata all'azione del fuoco: i marmi erano usati per la preparazione di Gypsos, ossia quei composti non solo gessosi ma anche calcarei, tra cui l'ossido di calcio (calce viva) ottenuto dalla combustione del carbonato di calcio.

IPPOCRATE (460 a.C. -377°.C.)

Riconosce le proprietà purgative delle rocce magnesiache, chiamate

Magnesia Lithos: si riferisce al carbonato di magnesio conosciuto in tempi successivi con l'appellativo di

Magnesia alba, un buon antiacido se non assunto in dosi eccessive.

Plinio il Vecchio e la Naturalis Historia

Nella sua Naturalis Historia

parla per primo di due forme di pietre magnetiche, la nostra magnetite, ed una non magnetica corrispondente al biossido di manganese, la pirolusite. Questi due minerali erano considerati di sesso maschile (magnetite, attiva) e femminile (pirolusite, passiva).

Plinio il Vecchio

23 d.C. – 79 d.C.

Ancora nel Medioevo MAGNES maschile e MAGNESIA femminile

PROSEGUONO GLI STUDI SULLA

MAGNESIA

Prima vera

distinzione tra calce (lime) e magnesia

Friedrich Hoffmann

"Opera omnia physico medica" distribuita in sei volumi nel 1740 rende pubblico il metodo per preparare la magnesia alba, utilizzata come blando purgante

Nel 1756 identifica il gas ottenuto dalla reazione con acidi della magnesia e con il semplice riscaldamento della stessa: oggi conosciamo questo gas come anidride carbonica (fixed air).

Joseph Black

1775: Torbern Olof Bergman DE MAGNESIA ALBA

La magnesia viene fatta reagire con tutte le varie specie di acidi, in particolare con l'acido cloridrico allora

chiamato acido marino.

Torbern Olof Bergman – Svezia

1735 - 1784

DALLA FARMACOLOGIA ALLE ROCCE: CARLO LINNEO ED IL MARMOR

TARDUM - 1768

“Marmo, bianco e trasparente con le particelle a malapena distinguibili.

Questo è duro come quarzo, ma è

differente in quanto non dà

effervescenza con aqua fortis (acido nitrico) se non dopo pochi minuti"

Linneo adotta la classificazione binomia, che ancora oggi viene adottata dal mondo

scientifico, anche per le rocce (es. marmor tardum, marmor acerossum, marmor rude, ecc.).

Belsazar Hacquet (1739-1815)

• Medico naturalista francese, analizzò una roccia calcarea raccolta nei pressi del lago di Alleghe attribuito al crollo di una antico vulcano

“Quando giunsi ai suoi piedi ed in particolare sull'enorme frana, avendo trovato fino a quel momento solo calcare, iniziai ad analizzare la roccia. …. al contatto con l'acido nitrico produce poca schiuma, strofinata con del sale ammoniacale rende volatili gli alcali e toccata con un ferro appuntito produce scintille. Le spaccature sono ruvide e dure. Appare in tutto e per tutto come una pietra calcarea che, però, per cause ignote, ha subito una trasformazione…”

GIOVANNI ARDUINO: MARMO E

ROCCE VULCANICHE - 1782

"Marmo bianco e compattissimo, della Frana detta la Lavina di Ena nel Monte Lovegno di Schio. Questo Fossile fu il primo, con cui, e con l'acido vetriuolico, formai del Sale simile a quello, che risulta dalla chimica combinazione dello stesso acido con quella Terra bianca, alcalina, che nella Farmazìa porta il nome di Magnesia, la quale esiste precipuamente nel Nitro, e nella Muria a base terrea“…..

Meditando quale possa essere stata l'origine di esso Marmo, non seppi immaginarmi che d'altronde derivi, se non dalle stesse pietre calcarie, tra le cui fenditure trovasi incassato; le quali rotte, stritolate dal fuoco vulcanico, calcinate, e di livide ridotte bianchissime, e con l'altre bruciate materie bizzarramente confuse, indi col mezzo delle acque penetratevi, rimpietrite, abbiano acquistata nuova forma, passando dallo stato di pietre calcarie comuni e rozze a quello marmoreo."

1791 – QUASI CI SIAMO PER IL NOME

Lettre du Commandeur Déodat de Dolomieu, à M. Picot de la Peyrouse, sur un genre de pierres calcaires très peu effervescentes avec les acides, et phosphorescentes par la collision

…marmo particolare rinvenuto nei monumenti di Roma ma "più duro, più pesante e un poco più opaco degli altri marmi statuari"

1792: LE ROCCE CALCAREOMAGNESIACHE DIVENTANO FINALMENTE DOLOMIA.

Dieudonné-Sylvain-Guy-Tancrède de Gratet de Dolomieu (1750 – 1801)

Thèdore De Saussure

"Cette pierre mérite à tous égards d'avoir un nom particulier, celui de pierre calcaire peu effervescente est indéterminé & impropre. On ne sauroit mieux la baptiser, qu'en dérivant son nom de celui du cèlébre naturaliste qui nous l'a fait connoitre".

Carbonato doppio di calcio e magnesio

KIRWAN: 1794

DA DOLOMIE A DOLOMITE

Chimico, mineralogista, meteorologo e geologo 1733- 1812

Le Dolomie sono le rocce che contengono il minerale Dolomite.

INIZIANO I GRANDI DIBATTITI SULLE DOLOMITI E LA DOLOMITE

1863: gli inglesi Gilbert e Chrchill per la prima volta nominano le Dolomiti come territorio geografico e diventano… turistiche

Il geologo austriaco Rudolf Hoernes contesta aspramente il nome Dolomiti inteso come regione geografica: le rocce dolomitiche non sono le uniche presenti i quel territorio, anzi ne costituiscono solo alcune parti.

LEOPOLD VON BUCH - 1774-1853

“Sulla

dolomia come tipo di montagna” - 1822

Vapori magnesiaci provenienti dai

vulcani penetrano nei calcari trasformandoli in dolomia.

FERDINAND FREIHERR von RICHTHOFEN (1833-1905)

Coral Reef Theory

1860: Geognostische Beschreibung der Umgebund von Predazzo, Sankt Cassian und der Seisser Alpe

Lo Sciliar è una barriera

corallina e l’intera formazione

della Dolomia dello Sciliar si è originata nello

stesso modo.

EDMUND von MOJSISOVICS (1839-1907)

1879: Die Dolomit-Riff von Südtirol und Venetien

Oltre a riconoscere l’origine organica delle scogliere

dolomitiche osserva che queste hanno dei pendii che scendono verso bacini più profondi posti ai lati delle scogliere stesse. Nasce il concetto di ETEROPIA DI FACIES.

Übergußschichtungen oggi Clinostratificazioni

Stratificazione lungo il pendio inclinato originario di una scogliera

THE DOLOMITE QUESTION

• Come mai in passato la dolomite era abbondante tanto da dare origine a spessori che superano le centinaia di metri e oggi si forma solo in piccole quantità in ambienti di piccole dimensioni (lagune o sabka) o in luoghi abbastanza strani (la dolomite è stata scoperta anche in un calcolo renale di un cane!!!)?

• Come mai la dolomite non si riesce a sintetizzare in laboratorio a temperatura e pressione ambiente?

PIÙ DOLOMITI DIVERSE

• Esistono vari tipi di dolomite.

• Dolomite primaria: precipita direttamente dall’acqua del mare. Più rara, è stata osservata nelle dolomie delle

Pale di San Martino e nelle dolomie della Fm. di

Travenanzes al Rifugio Dibona

• Dolomite secondaria o di sostituzione: deriva dalla sostituzione di un corpo calcareo a contatto con fluidi ricchi di magnesio. E’ la più comune.

• Dolomite idrotermale: si forma ad elevate temperature ed è formata da cristalli selliformi (Es. Latemar)

PIÙ MODELLI DI DOLOMITIZZAZIONE..

SABKHA MODEL

Ambiente intertidale e sopratidale

Reflusso di brine

Mescolanza di acque marine e continentali

Forte evaporazione

Abu Dahbi –Emirati Arabi Uniti

COORONG MODEL

Australia meridionale

Scarsa influenza continentale

Origine marina dei fluidi dolomititizzanti

Laghi effimeri in prossimità delle coste

E’ il modello che più si avvicina a quello della

Dolomite Primaria della

Formazione di Travenanzes

.. MA SEMPRE..

DOLOMIE E CALCARI

Blendinger W., Lohmeier S., Bertini A., Meissner E and Sattler C.-D

A new model for the formation of dolomite in the Triassic Dolomites, Northern Italy.

Journal of Petroleum Geology, vol. 38(i), 5-36, 2015.

I BATTERI FORMANO LA DOLOMITE

• La dolomite precipita sotto forma di fango

carbonatico o inorganicamente con processi

chimico-fisici oppure ad opera di batteri.

• Nel 1995, da batteri raccolti in una laguna

brasiliana, si è osservato per la prima volta in laboratorio che i batteri producevano dolomite, a conferma di questa teoria.

21 settembre 1995

LETTERS TO NATURE

Vasconcelos, Mc. Kenzie, Bernasconi, Grujic, Thien

LAGUNA VERMELHA, BRASILE

BATTERI DOLOMITICI

DOLOMITE BATTERICA

SARANNO ANCHE FORMATE DA

BATTERI…..

…..SONO SEMPRE

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

MERAVIGLIOSE!!!!!!

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