ALBERTO BERTINI - FRANE SISMOINDOTTE DELLE DOLOMITI

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Gruppo Natura Bellunese - Notiziario 2022

FRANE SISMOINDOTTE DELLE DOLOMITI

Alberto Bertini *

INTRODUZIONE

Seosserviamounacartinacongliepicentrideifortiterremotichehannocolpitol'areanordorientaledellapenisolaitaliana,ciaccorgiamocheleDolomitirappresentanounazonaconscarsao nulla attività sismica circondata da fasce montuose sede di intensi movimenti tellurici, alcuni anchedielevataintensità. Vienealloradachiedersiilperchédiuncomportamentocosìparticolare all'interno della medesima catena montuosa, leAlpi. Bisogna allora rifarsi alla Teoria della TettonicaaZollepercercaredicapirecosasuccedealdisottodelnostroterritorioetrovarneuna (1) spiegazione. La catena alpina è “nata” a seguito di movimenti della litosfera terrestre già a partiredalCretaceo,quandounoceanocheseparavaduegrandiplacche(PlaccaAfricanaasuded Euroasiaticaanord)entròinsubduzione,vennecioèsepoltosottoleenormimassecontinentali: laPlaccaAfricana,nelsuomovimentoversonord,arrivòascontrarsicontroquellaeuroasiatica, dando origine così alla collisione continente-continente, un meccanismo molto complesso che durafinoainostrigiorni.

LA PLACCA ADRIATICA E I TERREMOTI

LaPlaccaAfricanasiprolungaasettentrioneinunpromontoriochepernoiitalianirappresenta l'elementogeologicodimaggiorinteresse:lanostrapenisola,infatti,sièformatapropriodallo scontrodiquestamicroplaccaconquellaeuroasiatica,sollevandolecatenealpinaeappenninica.

Fig.1-Cartageologicadelsettore europeo alla convergenza tralamicroplaccaAdriaeilcontinente europeo: è evidenziato ilDolomitesIndenter(DI)ovvero la parte superiore di Adria bordata dal Lineamento Periadriatico (PGF = Pusteria Gail Fault)edallaLineadelleGiudicarie (GF = Giudicarie Fault), le zone dove si concentrano i terremoti di maggior energia (Reiteretalii,2018).

1 Lalitosferaèl'insiemerigidodellacrostaterrestreedelmantellosuperiore.

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Questaplacca,chiamataAdria,siestendedalcontinenteafricanofinoaibordidelleAlpierisente dellaspintadellaplaccaafricana:alungoigeologihannodibattutosesitrattassediunapiccola porzioneisolatadilitosferaseparatadaquellaafricanaofosseunpromontoriosaldatoallastessa, opinionequestaoggisostenutadallamaggiorpartedegliscienziati.Probabilmentelamicroplacca è sua volta suddivisa in almeno tre porzioni, in movimento reciproco, che contribuiscono a

Fig.2-ProfilogeologicoricavatodaidatisismicidelProgettoTRANSALPincuisinotal'indentazionetrala placcaeuropeaeAdria(Lammereretalii,2011).

renderemoltocomplessalatettonicamediterraneaelarelativaattivitàsismica.Comunquestiano lecose,percomprendereladistribuzionedeiterremotinell'ItalianordorientaledobbiamoprendereinconsiderazionelapartesettentrionalediAdriachesiindentaconilcontinenteeuropeoe allaqualeèstatodatoilnomedi“DolomitesIndenter”(DIinFig.1)oanche“AdriaticIndenter”a

Fig.3-ProfilogeologicoattraversoleAlpiorientali(Lüscheretalii,2006).

rimarcareilfattocheèproprioquestalapartecheurtal'arcoalpinosollevandolo.Adriaèformata dalitosferacontinentalepiùrigidaedurarispettoaquelladellaPlaccaeuropeaequestoèunodei motivi per cui la sua parte anteriore (DI) risulta meno deformata rispetto alle unità tettoniche

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circostanti. La microplacca è delimitata nella sua parte anteriore da un'importante struttura tettonica nota in letteratura geologica col nome di Lineamento Periadriatico, o Faglia Periadriatica,unimportantesistemadifagliecollegatetraloro,dietàoligocenica-miocenica.Nel settoreoccidentaleilDolomitesIndenterèbordatodallaLineadelleGiudicarieche,con andamentoSO-NE,interessalevalliomonimeedècostituitadauninsiemedifaglietrascorrenti.A nordilbordodiAdriacoincideconlaValPusteriael'adiacentevalleaustriacadiGail,impostate sullagrandefratturadelLineamentoPeriadriaticochequiprendeilnomediPustertal-GailFault (PGF in Fig. 1). Nella parte meridionale la fascia deformata legata allo scontro tra Adria e il continenteeuropeosollevaalcunestrutture(es.Montello)edèinteressatadaimportantifratture (es.LineaSchio-Bassano).Lasismicitàlegataafortiterremotièquindilocalizzatalungoqueste zonediconfinedellapartesuperiorediAdria,mentre,comesivededalprofilocrostalediFig.2e Fig. 3, le Dolomiti si trovano in una zona relativamente tranquilla dal punto di vista tettonico, ubicateall'internodiunastrutturadelimitatadafaglieabassoangolo(pocoinclinate)anordea sud del Lineamento Periadriatico con vergenze opposte: questo aspetto risulta evidente anche dallacartinasucuisonoubicatigliepicentrideiterremoti(Fig.4).

Fig.4-CartaconlocalizzazionedegliepicentrideiterremotiattraversoleAlpiorientali:sinotacomel'areadolomiticaabassa sismicitàsiadelimitatadazonesismicheattive,sedediintensiterremoti(Reiteretalii,2018).

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CRONISTORIA DELLE FRANE SISMOINDOTTE DELLE DOLOMITI

IIsecolod.C.-(2890cal.BP)–MontePerón(BL)

LazonadelleMasiere(Masiereinitaliano=terrenosassoso,macereto),ubicataallosboccodella Val Cordevole nel Vallone Bellunese, ha rappresentato un enigma nell'interpretazione della genesidelgrandeaccumulofranoso.Sonostatepropostediversedatazioniecause,apartireda grandi scoscendimenti avvenuti dopo il ritiro dei ghiacciai würmiani dal Vallone Bellunese e

Fig.5-LeMasierediVedanaconlacertosaeillaghettoomonimivistidallaCaseraPràdeCosta.

Agordino, fino ad arrivare, con nuove tecniche isotopiche di datazione, a un'età compresa tra l'epocatardo-romanael'AltoMedioevo(Rossato,2020).Aquestorisultatosiaggiungonoanche datazioni sui limi campionati sul fondo del Lago di Vedana (Zolitsckha et alii, 2021): questo specchiod'acquavieneoggiconsideratocomeunlagodisbarramentodovutoaterremoto(Quake lake)inquanto,adifferenzadellevecchieinterpretazionichelodefinivanodinaturamorenica,si sarebbegeneratoinseguitoallacadutadellafranadelMontePerónprobabilmenteinseguitoa unascossasismica:ilpaesaggioondulatoformatodadossidetriticieavvallamentivieneinterpretatocomeambientetipicodellegrandifranedicrolloconosciuteconiltermineTomahummocky dicuiillagoriempirebbeunadepressionedopolosbarramentodelT.Cordevole.Rossato(2021) calcola in circa 5,9 chilometri la distanza percorsa dai detriti dell'accumulo franoso, coprente 2 3 un'areadi9km conun'altezzavariabileda5a30metri,perunvolumetotaledicirca0,17km Il lagodiVedana,secondol'autore,rappresenterebbeoggiunaformarelittadiunpiùvastobacino lacustre che arrivava fino alla zona di Torbe, in un contesto paleoidrografico molto complesso (Fig.5).

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1117-Terremotodel3gennaio

Si tratta di uno dei terremoti più forti della storia che abbiano colpito l'Italia Settentrionale: secondo di una serie di tre eventi sismici che hanno interessato nei primi giorni di quell'anno anchelaGermaniaelaToscana(Guidobonietalii,2005),hafattosentireisuoieffetti,oltrechein granpartedell'Europaedell'Italia,anchenell'areadolomiticaconcadutadifranedocumentate nelle cronache del tempo. Probabilmente si tratta dello stesso terremoto attribuito da alcuni storici all'anno 1114 e ha avuto l'epicentro nel Veronese. La magnitudo è stata calcolata in 6.5 sullascalaRichter,conunvalorediintensitàepicentralepariaIXgradi.

1117-Piubago,terremotooalluvione?

Primiero(Piubago) “Epicentro nella zona percorsa dal Rio Lazer ove fece letteralmente sparire ilvillaggiodiPiubagocheerailpiùimportantedituttalavallata,sconvolgendotuttalapianatra CismoneCanali”(Trotter,1982).

Fig.6-IlSassoBiancodominalaValPettorina:dallasuaparetesettentrionalesièstaccatalafranainseguitoal terremotodel1117.

“Secondo poi un'antica tradizione, tra Tonadigo e Siror esisteva una villa, che era chiamata Piubaco, e che fu interamente subissata da uno straordinario terremoto. La tradizione è sorretta dalla circostanza che in quella località furono scavati molti arnesi, e persino una campana di stranaforma,trasportatapoisulcampaniledellaparrocchiale”(Brentari,1981).

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1117-MonteSassoBianco(RoccaPietore)

“Nell'anno 1114 un tremendo terremoto avrebbe provocato lo sfaldamento de Monte Sasso Bianco, che avrebbe travolto nella caduta e sepolto il paese di Col di Rocca Pietore, il tempio votivo dedicato a San Pietro Apostolo, formando con l'acqua del Torrente Pettorina un lago che giungeva fino al paese di Sottoguda. Si noti che il paese di Palue (derivato da Palude) dimostra che il lago comprendeva quella zona e oltre”. Così riporta il periodico locale “Val Pettorina” (DelDinDall'Armi,1986).LafranasismoindottadelSassoBianco(Fig.6)hasbarratoilcorso deltorrentePettorinarisalendoilversanteopposto,comedimostranoimassicalcareo-dolomitici sulversantesinistrodellavalle:lapresenzadiblocchivulcanicilungolastradaforestalechesale adAlbeeVallierfapensareancheaunasecondafranascesadalSassNegher:forseSassoBianco e Sasso Nero (Negher) hanno contribuito entrambi all'evento franoso. La velocità della frana, calcolataincirca153metrialsecondo(Bertini,2007),rientraneivaloricaratteristiciperlegrosse 2 frane di crollo dell'intero arco alpino: la superficie dell'ammasso franoso è di circa 0,25 km (Abele,1974).

1348-Ilterremotodel25gennaio

Questoforteterremoto,chehalasciatosegniinnumeroselocalitàitalianeedeuropee,haavuto comeepicentrol'areaalconfinetraItalia,SloveniaeAustria.Glieffettidisastrosidiquestosisma sono stati riportati in numerose cronache medievali, da cui si apprende che ci furono danni notevoli fino alla città di Pisa e fino a Strasburgo, con distruzioni e vittime in tantissime città europee.Sonostatepropostemoltelocalitàcomezonaepicentrale(Carinzia,Slovenia,ecc.),ma nonsièarrivatiaunaconclusioneaccettatadatuttiiricercatori:oggi(Caraccioloetalii,2021)si pensa che l'epicentro possa essere stato presso la Sella di Camporosso al confine tra Friuli e Austria.

“L'anno1348,ildì25digenaro(giornodiS.Paulo)ahore5fuungrandissimoterremoto:etale, chenoneramemoriad'uomo,chefossestatounsimileatempoalcunoinquesteparti:perilquale rovinorno chiese, campanili, case e morirono molte persone… e morirono nel Belluno doi terzi delle persone, e fu così horribile, che continua ancora il proverbio quando si ricorda qualche cosa spaventosa: perché viene assimilata alla mortalità, che fu l'anno del 48”. Continua lo storicoricordandoche “piovete sangue per alcuni giorni continui” echevifusuccessivamente un'epidemiadipeste(GiorgioPiloni,Historia).

1348-MonteAntelao

“… lieto in sulla sera, svegliossi la mattina per piangere molti de' suoi fratelli in orrendo e miserevole modo spenti di vita (25 genajo 1348). Alle falde dell'Antelàu, appoggiata al monte giaceaVillalonga,unafiladipiccioliViciche,misiconsentalafrase,correansidietrol'unl'altro, e chi si rannodavano da Vìnego a Sanvito. Ma il terremoto che, …, causò infinite ruine nella contermina Carnia e nel Friuli, scosse il monte di modo, che ruinò sull'infelice villaggio, e lo seppellì co' suoi abitanti: dicono che né uno fuggisse” (Ciani,1856).L'autore,comelostorico Piloni, ricorda inoltre come “in aprile piovesse sangue, e la terra per un biennio negasse agli abitanti i suoi frutti: i sopravissuti alla peste condannati a languire nell'inedia per manco di alimenti”.

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1348-MonteAiarnola

”Il 25 gennaio del 1348 un forte terremoto provocò il rotolare di enormi massi su Villagrande di Auronzo.Alcune abitazioni furono completamente distrutte, e dieci famiglie lasciaronoAuronzo per destinazione ignota. … il monte Antelao dirupò colpendo nuclei abitati in Val Boite, franò anche la montagna dall'Aiarnola alla croda di Campo e di Tacco e le macerie colpirono in parte lavilladiPadola,ostruironoiltorrenteomonimoerisalironooltrepassandoloDosoledo.Padola vennedanneggiataneicasolariasud,nellazonadettapoidiMasariò,ossiadellemacerie”(Don GiuseppeMonti,Mons.Giov.BattistaMartini).

“... dirupinò l'Ajàrnola sopra il villaggio di Padola: le rovine rammassatesi rimpetto a Dosoledo,erendentiimmaginiquasid'unmonte,veggonsiancora”(Ciani,1856).

1348-CastelloDiPodestagno

“CaddepureilcastellodiBottestagno…”(Ciani,1856).

“AncheilCadorerisentìdanniingenti,rovinòilCastellodiBottestagno”(DonGiuseppeMonti, Mons.Giov.BattistaMartini).

1348-MonteBelvedere(Caprile-ColleSantaLucia)

UnagrandefranadicrollosistaccòdalMonteBelvederearrivandoadanneggiarel'altaredella chiesadelpiccoloabitatoagordino;èarrivataanoiunaletteradel1608incuiScipioneBenzoni scriveche“resteràobbligatoilVescovoeilCapitolodiPersennone(Bressanone)amantenereil bosco dalle rovazze per riparo delle lavine et pietre che non discendano dal monte a danno della terradiCaprile”.

1348-MonteMizzoi(LozzodiCadore)

”Continuandoperlaviavecchiapercuisiamovenuti,siarrivainpocotempoincimaalpaesedi Lozzo, il di cui territorio si prolunga sin in Val di Croce, linea di demarcazione tra esso e il comunediDomegge,traildistrettodiAuronzoequellodiPieve.Dicesicheanticamenteilpaese giacesse più in su che al presente, ed allora si chiamava Col di Lucio, onde Lozzo, ma che una franastaccatasidalmonteacagionedelterremotodel1348,loseppellissequasideltutto.Difatti chi ben riguarda nota anche precedentemente le tracce d'uno staccamento di monte e la piena inegualeches'èformataallefalde.Certoèchenegliscavipraticatiinqueidintorni,opererigere fabbricheoperridurreilterrenoacoltivazione,sitrovaronodelleossa,anzideglischeletriinteri di corpi umani, delle spade, degli anelli, monete romane, vasi di terra e pietre quadrangolari; il che, come potrebbe provare che in quei luoghi possono essere stati un giorno soldati romani, proverebbeinparitempochelàerailpaeseovetalicoseantichesitrovano.Primadelterremoto il rio che rasenta il villaggio avea forse un'altra direzione più ad oriente, e non v'era quindi quel letto profondo che si è scavato, e nemmanco quel greppo franoso che al paese incombe” (Ronzon,2005).

ALTRE FRANE SISMOINDOTTE PIÙ RECENTI

29giugno1873-MonteDolada(oMonteSoccher)

“… vide come dal Monte di Sant'Andrea di Polpet e dai pendii del Monte Soccher (Dolada) si

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staccarono imponenti massi rocciosi, rotolarono a valle e si frantumarono in fondo, così che si alzò una nube di polvere” ÈquestalatestimonianzacheilgeologoaustriacoAlexanderBittner raccolsenelsuoviaggionelBellunese,quiperstudiareilforteterremotochedistrussegranparte della provincia veneta e l'Alpago in particolare, da un viaggiatore sorpreso dalla scossa a FortognamentresirecavainCadore(Alfierietalii,2019).

6maggio1976-SaettaDelSorapisePelmo

Il crollo è avvenuto in seguito alla fortissima scossa del terremoto del Friuli e ha fatto crollare questagugliadolomitica.Un'altrafranahainteressatoinvecelaparetedelPelmettoaicuipiediun grandemassocontenenteimprontedidinosaurihapermessoalsuoscopritore,VittorinoCazzetta diSelvadiCadore,diriscriverelastoriapaleoambientaledelleDolomiti.

21luglio1983-CimaDeiBurelóni-GruppoPalediSanMartino

Nel pomeriggio di questo giorno dell'estate 1983 una scarica di sassi, dovuta a una scossa di terremoto,uccisel'alpinistaeistruttoredellaGuardiadiFinanzaBenLaritti,intentoadattrezzare unaviasullaCimadeiBureloniperifinanzieridistanzaaPredazzo.

19ottobre2008-CimaCanali-PilastroCastiglioni-GruppoPaleDiSanMartino Ilcrolloèavvenutoalle15:45sullaparetesudaquota2600metri,unchilometroaestdelRifugio Pradidali.Lanicchiadidistaccoèaltacirca35-40metri,largatra10e15metriconunospessore dicirca3-5metri:ilvolumestimatoammontaacirca2000-3000metricubi.Idetriti,costituitida DolomiadelloSciliar,hannooltrepassatoilsentieroSATn.711denominatoSedole.Comeperil PilastroCastiglionipotrebbetrattarsidiunafranasismoindottainseguitoalterremotoregistrato alleore5:50nellazonadiErtoeCasso(PN).

CONCLUSIONI

Come si vede da questo breve elenco storico delle principali frane sismoindotte nel territorio dolomitico, solamente due sono stati gli eventi collegati a forti eventi sismici: il terremoto del 1117equellodel1348,entrambigeneratilungofrattureubicatenellefascedideformazioneai bordi del Dolomites Indenter, ovvero la parte anteriore della microplacca adriatica. I terremoti generatidapiccolefrattureall'internodellazonadolomiticapocodeformata,nonhannocausato checrollidilimitatedimensioniescarsovolumedimateriale.Nonbisognaperòdimenticareche questifenomenisonodamettereinrelazioneanchealcambiamentoclimaticocheinquestiultimi anni,conl'aumentodelletemperatureescioglimentodelpermafrostalpino,puòpredisporrele pareti dolomitiche a un aumento di instabilità delle masse rocciose che possono così franare ancheinoccasionidilieviscossesismiche.L'aumentatafrequentazionedellezonedimontagna perfiniescursionisticiesportivi,inoltre,comportaunincrementodeirischidiincidentilegatialla cadutadimassiofranelungosentierioitinerarialpinistici.

APPENDICE

In questo breve articolo si parla di frane di crollo causate da terremoti (sismoindotte), ma è altrettantointeressantesaperecheavoltesonoglistessieventifranosiacausarevibrazioninel terreno che si traducono in lievi scosse sismiche: nelle Dolomiti sono noti crolli che hanno liberatoenergiacheèstataregistratadainumerosisismografi,oggiadisposizionedellacomunità

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scientifica;neelenchiamoquialcunitraipiùrecenti.

12ottobre2007-CimaUna(DolomitidiSesto)

Il crollo di circa 60.000 metri cubi di roccia dalla Cima Una di Sesto ha liberato energia con magnitudolocaleparia2.

6giugno2014-CastellodellaBusazza (gruppodellaCivetta)

Il crollo, avvenuto alle 14,20, ha interessato una porzione di circa 35 metri di altezza per una ventinadimetridilarghezzaehaprovocatounsismadimagnitudolocaledi1,7:laprofonditàè statacalcolataincirca1chilometro.

4agosto2015-GranVernel (gruppodellaMarmolada)

Inquestadata,trale9ele12delmattino,sisonoverificatinumerosicrollidicuiilprincipale, avvenuto alle 9:15, è stato registrato dai sismografi di Agordo, Ziano di Fiemme, Colle di BolzanoeRivadiTuresconmagnitudolocaledi2,1.

17febbraio2022-ColPizzón (gruppoMontiDelSole)

Il crollo di alcune migliaia di metri cubi è avvenuto nelle prime ore del mattino nella zona tra AgordoeLaMudainlocalitàCastèi-SassodiSanMartinoedèstatoregistratodalsismografodi Agordo.

*DocentediScienzedelpolodiAgordo"UmbertoFollador", claraia@libero.it

BIBLIOGRAFIA

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LAMMERER B, SELVERSTONE J., FRANZ G., Field trip to the Tauern Window region along the TRANSALP seismicprofile,EasternAlps,Austria,TheGeologicalSocietyofAmericaFieldGuide22,2011.

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