MFF 66 American Idol

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MFf

Magazine For Fashion

w w w. m f f a s h i o n . i t

n. 66. luglio 2012. Solo in abbinamento con MF/Mercati Finanziari - IT Euro 4,50 (3,00 + 1,50) trimestrale

international

Supplemento al numero odierno di MF/Mercati Finanziari. Estero: F 10,00 â‚Ź. Spedizione in abbonamento postale L. 46/2004 art. 1 C. 1 DCB Milano

edition

Italo Zucchelli e tre look Calvin Klein Collection per la s/s 2013 in uno scatto di Stefano Roncato

La nuova ESTETICA A STELLE E STRISCE RACCONTATA DA UN DESIGNER ITALIANO, ITALO ZUCCHELLI, AL timone creativo DEL MENSWEAR DI CALVIN KLEIN, maison simbolo DELLA CULTURA Usa




OPENVIEW

Backstage della cover story di MFF - Magazine For Fashion Backstage Giorgio Armani

Backstage Givenchy by Riccardo Tisci

Backstage Thom Browne

Kris Van Assche e Sharon Stone nel backstage Dior homme

Kreayshawn canta alla festa di Moschino al Plastic Backstage Krisvanassche

Backstage John Galliano

Backstage Versace

Un momento dello show di Thom Browne Sketch su un muro nella nuova sede Berluti a Parigi

La presentazione Fendi

Backstage Dior homme

Backstage Enrico Coveri

Backstage della cover story di MFF - Magazine For Fashion

00 - Mff MaGaZine


Backstage Neil Barrett

Backstage Umit Benan

Backstage Emporio Armani

Backstage Costume national

Backstage Diesel black gold

american idol

Backstage Etro

di stefano roncato Iconica. La primavera/estate 2013 sarà ricordata come una stagione evocativa e scandita da personaggi importanti. In primis il principe Carlo d'Inghilterra, che con un cocktail regale ha tenuto a battesimo la prima edizione della fashion week maschile di Londra. Sul finale l'emiro del Qatar, Hamad bin Kalifa al-Thani, che con una mossa a sorpresa ha acquistato il marchio Valentino. In mezzo, un carosello di volti che il nuovo numero di MFF-Magazine For Fashion ha raccontato. Chiamato a tracciare il profilo di una stagione di rentrée, come quella in grande stile di Jil Sander o quella appena sussurrata di Hedi Slimane da Yves Saint Laurent, in attesa del debutto di settembre con il prêt-à-porter femme. Simbolo del numero è Italo Zucchelli, il designer italiano alla guida del menswear di Calvin Klein. Che in un percorso di quasi dieci anni ha legato a doppio filo la sua anima creativa a quella della maison americana. Il resto è una lunga maratona fashion caratterizzata da maison che hanno raccontato la loro storia e il loro bagaglio estetico, attraverso collezioni forti e decise. Scandendo una stagione a doppia velocità, colpita dalla crisi congiunturale dei consumi, ma con una grande voglia di riscossa.

Backstage Lanvin La mostra per i 30 anni di Stone island a Firenze

Backstage Raf Simons

Vivienne Westwood e Andreas Kronthaler arrivano all'incontro con Carlo d'Inghilterra Backstage Ermenegildo Zegna

Carlo d'Inghilterra inaugura la London collections: men





contents

rubrica

Roberto Cavalli

4e5

openview

12 e 13

Facecool

15 a 19

Frontrow

25 e 26

brand new

28 e 29

Welcome back

31

Levriero di charme

32 e 33

Kenzo re-evolution

di Stefano Roncato di Francesca Manuzzi di Fabio Maria Damato, Fabio Gibelino, Alice Merli ed Elisa Rossi di Francesca Manuzzi di Matteo Zampollo di Alessia Lucchese

di Francesca Manuzzi

34

Visioni d’avanguardia

36 a 45

american idol

47 a 49

Menswear in corsa a doppia velocità

di Rosario Morabito Foto e testi a cura di Stefano Roncato

di Fabio Gibellino 52 e 53

rivoluzione über luxury

di Diane Pernet Foto Sonny Vandevelde 54 e 55

Waterproof tribe

di Fabio Maria Damato

mff magazine - 09


rubrica contents

57

58 a 67

the season

di Stefano Roncato, Francesca Manuzzi, Matteo Zampollo, Natalia Chebunina, Fabio Maria Damato, Camilla Gusti e Michela Zio

the best: Dolce & Gabbana

James Long carven Gucci Versace Lanvin balmain thom browne Louis Vuitton Givenchy 68 e 69

something to remember

70

the top five

71 a 86

the trenDs:

88 e 89

illusione ottica Flower symphony Very sporty Full camou jacket Mapplethorpe sahara attitude Jeans mania Yellow submarine stripes

Must haVe:

Denim Flower road map Fluo

10 - mff magazine

Giorgio Armani



who's who

Facecool di francesca manuzzi

Erïk Bjerkesjö WORK: Shoe designer / FOR: Himself / WHERE: Milan - Stockholm

Pensare. Questo il mantra di Erik Bjerkesjö, vincitore di Who is on next? uomo 2012. Svedese di Gamla Stan, la stessa isola dove visse Ingmar Bergman, proprio dal celebre regista pare mutui la sintesi postmoderna, così concettuale, senza essere macchiavellica. Bjerkesjö diplomato in Footwear design al Polimoda di Firenze, cela dietro all'incredibile know-how un contesto familiare che mixa design, giornalismo e rock psichedelico, ereditati da mamma e papà. Da qui nasce un prodotto, forgiato a mano in Toscana con l'aiuto di un artigiano, dal flair d'altri tempi, super smart.

Marco Braga e Giuliano Federico WORK: Art director+web strategist / FOR: modecracy.com / WHERE: Milan

Prima su tutto l'amicizia decennale. Poi, la comunicazione digitale, con competenze che uniscono l'art direction di Marco Braga insieme al giornalismo e alle strategie web di Giuliano Federico. Il duo creativo Braga+Federico, non ama definirsi agenzia perché, come spiegano: «Di agenzie per il web ce ne sono anche troppe e i brand hanno bisogno di idee e creatività». Vantano un portfolio che annovera Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Prada, Ermenegildo Zegna, Excelsior, Roberto Cavalli, Max Mara, Yoox. Fonti di stimoli impareggiabili Anna Dello Russo e Francesco Vezzoli.

Andrea Cammarosano WORK: Designer / FOR: Himself / WHERE: San Francisco

Arte e Anversa. Una doppia classe A che porta il triestino Andrea Cammarosano alla menzione speciale di Who is on next? Uomo 2012. Con la sua prima collezione commerciale, dopo una serie di liaison con l'arte, tra cui la Rijksakademie di Amsterdam e il Museumsquartier di Vienna. «Voglio creare un guardaroba versatile, fatto di avant-garde belga, produzione e heritage italiani e spirito open-minded, laid-back e californiano di San Francisco, dove abito la maggior parte dell'anno». A settembre il designer realizzerà una capsule in esclusiva per Yoox.com.

Barbara Franchin WORK: Talent scout / FOR: Its / WHERE: Trieste

Una mecenate della moda. Barbara Franchin, dopo essere entrata nel fashion system costruendo il suo atelier, sentiva la necessità di ricercare e supportare talenti in erba. Così, negli anni 90, ha studiato un evento che potesse dare visibilità ai giovani di tutto il mondo. Nel 2002 arriva la nascita dell'agenzia Eve e l'organizzazione del contest Its - International talent support (quest'anno all'11a edizione, che premia Ichiro Suzuki per la fashion collection of the year, nella foto a sinistra); liaison fissa con il patron Diesel, Renzo Rosso, e in giuria nomi di spicco del panorama moda worldwide. 12 - mff magazine


Dan Mitchell - John Skelton WORK: Entrepreneurs / FOR: LN-CC.com / WHERE: London

Rispettivamente brand manager e creative director. Il primo è un ex Bad passion, l'altro arriva da Harrods e Oki Ni. Dan Mitchell e John Skelton ora sono imprenditori. Hanno creato una piattaforma in evoluzione continua. È LN-CC acronimo di Late night chamaleon cafe: clothing, musica e libri con una casa fisica e digitale. Il retail tradizionale è su appuntamento nei 500 metri quadrati, progettati da Gary Card, a Dalston; il negozio online è la piattaforma in quattro lingue LN-CC.com, che ha raggiunto 70 Paesi worldwide dal lancio nel settembre 2010.

Erika Palomino WORK: Editor-in-chief / FOR: L'Officiel Brasil / WHERE: São Paulo

Based a São Paulo, ma originaria di Rio de Janeiro. La Palomino è uno dei pezzi grossi della moda carioca. Ha iniziato lavorando per il quotidiano Folha de São Paulo, poi l'approdo al fashion business, con Fashion attitude e Fashion, che ha curato per quattro anni, oltre alla pubblicazione di svariati libri. Nel 2001 il lancio di un sito completamente firmato Palomino con cronaca dagli show worldwide e riflessioni sulla moda young brasiliana. Nel 2006 ha fondato la rivista Key e nel corso degli anni è stata giudice della versione brasiliana di America's next top model. Oggi è il direttore de L'Officiel Brasil, diventando sempre più una voce autorevole del fashion system verde-oro, che si sta affermando con prepotenza sul panorama internazionale.

Charles Philip Pozzi WORK: Shoe designer / FOR: Himself / WHERE: Milan - Shanghai

La babbuccia marocchina e la passione per la camicia rigata bianca e blu di Charles Philip Pozzi si mixano, grazie alla creatività del giovane designer d'origine milanese e l'amica Sheila Pitigala, supportati da ciabattini preziosi. Le pantofole dal flair britannico Charles Philip Shanghai oggi diventano parte del progetto 10 Corso Como co-branding products con un'edizione limitata e sono distribuite anche da Colette, Luisaviaroma, Browns, Bergdorf Goodman e Saks Fifth avenue.

Emiliano Rinaldi WORK: Designer / FOR: Himself / WHERE: Arezzo

Toscano, classe 1979, Emiliano Rinaldi si è laureato in Ingegneria a Bologna. Ma arriva velocemente la sterzata verso la creatività e la nascita delle sue collezioni uomo e donna, con una vocazione per il bello e l'iconografia inattaccabile, quella fissata nella mente di tutti. Uno stilema forte e riconoscibile, legato a doppio filo con la cultura made in Italy, che gli fa guadagnare la vincita, lo scorso anno, di Who is on next? Uomo, oltre a un'attuale piattaforma retail d'importanti punti vendita italiani e internazionali, che spaziano da L'Eclaireur a Tomorrowland di Tokyo.

Elizabeth von Guttman WORK: Editor-in-chief / FOR: Industrie magazine / WHERE: London

Multi-tasking e straordinariamente cool. Ha una passione per l'editoria e la coltiva con successo. Apre prima l'agenzia Saturday London di consulenze editoriali e marketing, produzioni e adv. Poi, nel 2009 fonda, con Alexia Niedzielski e Charlotte Casiraghi come soci, Ever Manifesto, incentrato sullo sviluppo sostenibile e le nuove eco-tecniche produttive del fashion system. Nel 2011 arriva il semestrale Industrie magazine, sulla cultura della moda. E sempre con la Niedzielski ha creato la società di consulenze Ever Ltd, portando avanti diversi progetti in Brasile. mff magazine - 13



frontrow burberry  Burberry accelera nella crescita nonostante la crisi, grazie a una strategia fatta di aperture, beauty e profumeria. Nel primo trimestre 2012 la griffe ha generato ricavi per 408 milioni di sterline (circa 516,7 milioni di euro), registrando un aumento dell'11% rispetto all’esercizio precedente. Una performance generata grazie all’ottimo andamento del retail sostenuto dai mercati dell’Asia Pacific e dall’Europa, in particolare Regno Unito, Francia e Germania. Nei piani di Burberry (nella foto il backstage p/e 2013) ci sarà lo sviluppo delle nuove vetrine che vedranno la luce nel corso dell’anno a Londra, Milano, Chicago, Hong Kong e Shanghai. Dall’altra, sarà punto fondamentale l’esito della trattativa tra Burberry e Interparfums per implementare il mondo beauty.

tom ford

Tom Ford si prepara a tagliare il nastro della sua prima boutique diretta nel Regno Unito. Il designer texano ha scelto il cuore di Londra per l’opening di uno spazio situato al civico 201-206 di Sloane street, nel bel mezzo del superlussuoso quartiere di Knightsbridge; si tratterà di uno spazio di 740 metri quadrati che ospiterà tutto l’universo del marchio, dal womenswear al menswear, passando per accessori, profumi e gioielli. Per la prestigiosa location, lo stilista avrebbe siglato un contratto decennale con l’immobiliare Cadogan estate, fissando un affitto di 1,3 milioni di sterline l’anno (circa 1,6 milioni di euro). La boutique sarà la quarta della griffe.

tod's   valentino Valentino fa rotta sul Medio Oriente, almeno nella proprietà, per una cifra che dovrebbe attestarsi sopra i 700 milioni di euro. La griffe romana è stata infatti rilevata da Mayhoola for investments s.p.c., società partecipata da un primario investitore del Qatar che ricondurrebbe all'emiro Hamad bin Khalifa Al Thani. E non è tutto, perché nell'operazione è compresa anche la licenza M Missoni, mentre MCS Marlboro Classic, altro marchio gestito dal gruppo, resterà in carico a Red & Black, controllata da Permira e dai Marzotto. «Negli ultimi anni la griffe (sopra un look s/s 2013) ha sempre operato con grande intensità e con un orientamento di lungo termine, finalizzato a cogliere a pieno le grandi potenzialità del marchio», ha spiegato l'ad Stefano Sassi, «il lavoro svolto ha portato a una sensibile crescita del fatturato, pari a circa il 60% tra 2009 e 2012. L’attuale positiva evoluzione, grazie anche alla direzione creativa di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, potrà essere accelerata con il contributo del nuovo azionista».

 andrea PomPilio

Una celebrazione ad hoc del savoir faire made in Italy. È con Italian portraits, il volume presentato a Milano alla Pinacoteca di Brera (nella foto un momento dell'evento), che Tod's ha voluto rendere omaggio all’italian style, racchiudendo nelle pagine del libro-album 32 storie di uomini raccontate attraverso le fotografie di Lorenzo Bringheli. «Il progetto di Italian portraits nasce dal desiderio di mostrare il buon gusto degli uomini italiani attraverso delle fotografie», ha spiegato Diego Della Valle, anima del gruppo Tod's, «le immagini raccontano di persone vere che nel loro modo di vivere trasmettono cos’è l’italian style, nel quale il presente e il passato si incontrano con la modernità e l’internazionalizzazione».

Andrea Pompilio torna a Firenze dopo il trionfo nel 2011 al concorso Who is on next? Uomo organizzato da Pitti immagine uomo, e dopo aver partecipato all’edizione della kermesse fiorentina di gennaio 2012 come new performer. Il giovane designer, oltre allo show, sfodera una novità in fatto di collaborazioni: la neonata partnership con l’azienda giapponese Onitsuka Tiger insieme alla quale è stata prodotta una capsule di sneakers (nella foto a sinistra). «Ci siamo cercati a vicenda, forse per un gusto in comune. Da questo incontro è nata una linea che non escludiamo possa essere duratura nel tempo», ha spiegato il designer marchigiano.

veronique branquinho 

È targato Gibò il ritorno di Veronique Branquinho sulle passerelle del prêt-à-porter. La realtà italiana controllata dai giapponesi di Onward, a cui fa capo anche il brand Jil Sander, rilancerà il marchio creato nel 1998 dall’omonima designer belga, la cui produzione era stata interrotta nel 2009 (nella foto l'evento del 2005 a Pitti immagine uomo). Una strategia rivolta al ready to wear donna, che tornerà a sfilare a Parigi a inizio ottobre con la collezione p/e 2013. Il matrimonio tra le due parti sarà una partnership produttiva e distributiva di lunghissimo periodo che si evolverà seguendo le tappe del prêt-à-porter donna, degli accessori e delle pre-collezioni. mff magazine - 15


frontrow n°21

 brioni Nuova nomina in casa Brioni. La maison italiana di menswear haut de gamme e oggi satellite del gruppo Ppr ha arruolato Brendan Mullane nuovo direttore creativo del marchio. Lo stilista inglese, diplomato in art & design al Kingsway college di Londra ed ex-head designer della linea maschile di Givenchy, si occuperà della creazione e dello sviluppo dell’intero portafoglio prodotti del marchio di proprietà del polo del lusso francese. Il debutto è previsto con la collezione autunno-inverno 2013/14. Brendan lavorerà nella sede di Roma riportando direttamente a Francesco Pesci, amministratore delegato dell’azienda. «Sono orgoglioso e mi sento onorato di entrare a far parte di un marchio prestigioso come Brioni (sopra un momento della presentazione s/s 2013), la cui italianità ed eleganza senza tempo sono riconosciute a livello internazionale nell'ambito dell'abbigliamento uomo. Non vedo l'ora di lavorare con i maestri sarti e di continuare a sviluppare il marchio rimanendo fedele alle sue radici», ha dichiarato Mullane.

N°21 si prepara a crescere nel mondo. Il marchio che fa capo ad Alessandro Dell’Acqua ha infatti firmato un accordo di licenza quinquennale con Gilmar. Il gruppo di San Giovanni in Marignano (Rimini) guidato dalla famiglia Gerani si occuperà della produzione della collezione femminile ready to wear e ne gestirà la distribuzione worldwide, in collaborazione con gli storici partner del marchio, tra cui lo showroom Riccardo Grassi di Milano. La partnership sarà effettiva a partire dalla collezione primavera-estate 2013, che sfilerà a settembre durante Milano moda donna. «Sono veramente felice di aver siglato questo accordo con un grande gruppo del made in Italy», ha spiegato Dell’Acqua, «oggi più che mai credo sia indispensabile avere una realtà solida come questa alle spalle per poter sviluppare con serenità le collezioni e pensare a una crescita internazionale». Nei piani di sviluppo futuri è prevista anche una capsule di knitwear al maschile.

 damir doma

Damir Doma alla conquista di Parigi. Lo stilista, durante la fashion week maschile, ha infatti aperto le porte della sua prima boutique al mondo. Il flagship store si sviluppa su una superficie di 200 metri quadrati su tre livelli e occupa lo spazio al numero 54 in rue du Faubourg SaintHonoré, dove trovano spazio le collezioni uomo e donna del designer croato oltre la linea più accessibile Silent Damir Doma. L’opening della boutique del marchio di prêt-à-porter (sopra tre look spring-summer 2013), creato nel 2007 dall'omonimo designer e di proprietà del gruppo svizzero Paper rain, fa parte di un piano di strategia retail worldwide iniziato lo scorso anno con l’apertura dell'headquarter in rue Beaubourg per l'intero gruppo (proprietario anche del marchio di accessori high-tech Côte & Ciel, ndr). Nel building trovano posto gli uffici, lo showroom e l'atelier creativo della griffe. In arrivo uno spazio gemello a New York, in una location top secret e con una tempistica ancora da definire.

 hugo boss Bart De Backer ci ha messo dieci anni a passare dalla laurea, alla Royal academy of fine arts Antwerp in Belgio, nel 2000, alla direzione artistica delle collezioni uomo della Hugo (2010), la linea d'avanguardia di Hugo Boss. Il tutto esordendo come assistente da Dirk Schönberger fino a farsi notare, nel 2008, dal colosso di Metzingen. Ora, giunto al suo quarto anno nella maison, e al suo secondo alla direzione creativa, De Backer è in piena sintonia con i mood estetici di una realtà così complessa come quella della griffe tedesca, protagonista assoluta della Mercedes Benz fashion week di Berlino (nella foto a sinistra). «La filosofia della collezione guarda con decisione all'uomo contemporaneo, alla generazione di Facebook e Twitter, di uomini che sono sempre connessi con il mondo. Così siamo partiti da un approccio alla loro quotidianità e l'abbiamo trasformata in un'idea di estetica», ha spiegato il designer, «innanzitutto attraverso la scelta dei colori. Poi con la scelta dei materiali e i loro accoppiamenti. Questa è la generazione che usa Iphone e smartphone, e per questi accessori abbiamo creato spazi dedicati». Cuore del progetto, un simbolo del menswear: «La giacca e il capospalla... abbiamo lavorato sui dettagli per personalizzarne lo stile, ma sempre seguendo la filosofia che contraddistingue il marchio Hugo Boss». Senza dimenticare i materiali. «Siamo partiti dalla qualità, che è la base di tutto per un brand come il nostro. Abbiamo scelto i cotoni migliori e il nylon top di gamma. Tutti tessuti rigorosamente made in Italy», ha concluso il designer.


 dolce & gabbana Volti marcati e vestiti veri. In una sfilata che sembra un film. Sulla passerella di Dolce & Gabbana la Sicilia ritorna. Cruda, verace, sensuale, immensa, come in un colossal del cinema italiano firmato da Visconti o Rossellini. Dove uomini rigorosamente siculi, dagli adolescenti imberbi al quarantenne segnato dalla vita, scendono in piazza per un'iconografia identica a Bagheria. Tra generazioni a confronto e cultura local, vero lusso dell'oggi troppo votato al globale. Per un guardaroba fatto di pezzi riconoscibili e personali, dalla giacca liquida da portare senza cravatta alla camicia stampata con pupi e carretti siciliani, passando per il pantalone dalla vita alta e dall'orlo breve. In una gestualità identica alla pellicola di Giuseppe Tornatore anche nel finale. Un plebiscito di volti, una fiumana di umanità, un quarto stato di verità come in Baarìa (a destra un frame del film e sopra il finale della sfilata s/s 2013). Pronto a riaffermare la propria scelta stilistica, di vita e, perché no, di business. Per un made in Sicily da preservare ed esportare in tutto il mondo. «Abbiamo raccontato il maschile siciliano a 360 gradi, parlando dell’uomo vero. In questo momento siamo contro tutto quello che è finto e artefatto. Siamo convinti che l’unica cosa a vincere davvero è la sartorialità made in Italy. Perché questa crisi è figlia della bugia... noi vogliamo la realtà», hanno spiegato Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

moncler Festeggiamenti in grande stile per i 60 anni di Moncler, marchio ammiraglio del gruppo guidato da Remo Ruffini. La griffe del galletto celebrerà l’anniversario con un evento speciale, che si terrà a Parigi il 29 settembre, durante la fashion week francese. La scelta della location è un omaggio alle origini del brand che proprio a Parigi ha mosso i primi passi, nel 1952, quando il fondatore, René Ramillon, imprenditore di Grenoble specializzato in attrezzature da montagna, iniziava a scrivere la storia del piumino. Intanto il business continua a battere ogni record con 513,4 milioni di euro di ricavi 2011 per l’intero gruppo. «Saremo pronti alla quotazione in borsa per il 2013, con una sola certezza: dovremo stare a guardare l’andamento dell’economia», ha spiegato Ruffini a margine della sfilata milanese di Moncler gamme bleu (a sinistra un look s/s 2013), collezione affidata all'americano Thom Browne.

guy laroche

Un rilancio in grande stile che arriverà nell'autunno-inverno 2013/14 con produzione rigorosamente made in Italy. Guy Laroche resuscita il menswear e si prepara a presentare la sua prima collezione nel gennaio del prossimo anno. L’abbigliamento maschile, lanciato nel 1966, era da anni gestito sotto licenza. Ma ora l'idea del presidente e direttore generale del brand Hendrik Penndorf è quella di alleare la griffe, satellite del gruppo di Hong Kong Ygm trading, a un’azienda tessile italiana ancora top secret che ne curerà la produzione haut de gamme. Il tutto sfruttando la cassa di risonanza del womenswear, che procede a passi spediti grazie al lavoro estetico portato avanti dal direttore artistico Marcel Marongiu. «Questa maison ha un potenziale incredibile e, malgrado l’alternarsi di periodi più o meno fasti, gode sempre di un alto tasso di notorietà a livello internazionale», ha spiegato Penndorf, «stiamo dicendo al mondo che questa griffe è in movimento, che ha voglia di sorprendere. E lo faremo su più fronti». mff magazine - 17


rubrica

 prada

Miuccia Prada meets I Tenenbaum. Ma in versione pure-clean. Cinica, quanto la famiglia descritta nella pellicola di Wes Anderson (nella foto a sinistra il cast del film e sopra il backstage Prada s/s 2013), la designer cancella stratificazioni di ere modaiole e decorativismo di recente passato pradesco. E gioca in tecnicolor nel rileggere l'era mitica di un vestire 70s, ma in versione Sergio Tacchini post-avant-garde. Per un guardaroba modulare, scomponibile e riassemblabile all'infinito, pronto a rubare gli oggetti chiave dei protagonisti del film culto: gli echi performanti negli outfit ginnici di Chas-Ben Stiller, la ciabatta-sandalo e la fascia di spugna di Richie-Luke Wilson, le cromie dei completi di Henry-Danny Glover e soprattutto il visone miele della Margot-Gwyneth Paltrow. In una estetica in sottrazione, un messaggio di rottura con il passato e il presente, dove si sovvertono le volumetrie ridotte a linee mai accostate al corpo, e il decoro si confina a una striscia di colore, un quadrilatero di contrasto, un bordo inaspettato. Tanto per lui quanto per lei. Perché il nuovo Ugly chic è rigorosamente unisex. «Volevo abbandonare le stratificazioni», ha spiegato la designer, «dimenticare le citazioni. Ho iniziato a lavorare partendo dagli oggetti, creando pezzi che fossero speciali. Così belli e puliti che erano interessanti anche declinati su un corpo femminile. Una sorta di azzeramento dei sessi, di idea di parità».

coty

saint laurent paris

Inizia il countdown che porterà Coty allo sbarco a Wall Street. Il gruppo beauty Usa da 3,5 miliardi di dollari di ricavi (pari a circa 2,76 miliardi di euro), licenziatario delle fragranze di alcuni marchi fashion come Bottega Veneta, Chloé e Marc Jacobs, ha ufficialmente presentato i documenti alla statunitense Sec per la quotazione. Ponendo le basi per una ipo, schedulata per il prossimo ottobre e stimata nell’ordine dei 700 milioni di dollari. Tra gli underwriters dell’operazione, Bank of America Merrill Lynch, JP Morgan e Morgan Stanley. In quest’ottica si inserirebbe l’impegno economico profuso nella costituzione di un portafoglio marchi variegato composto da un nocciolo duro di licenze olfattive oltre a brand di cosmetici haut de gamme. A dare forza al gruppo, inoltre, è stata la recente iniezione di liquidità da parte di due gruppi del private equity, come Berkshire partners e Rhône.

Nuovo corso per la maison Yves Saint Laurent, in clima di rinnovamento dopo la nomina del nuovo direttore creativo Hedi Slimane. Superata a pieni voti la prova iniziale durante l’ultima fashion week parigina dedicata al menswear, con una presentazione riservata ai buyer, il designer si appresta al debutto ufficiale in passerella il prossimo ottobre con il womenswear per la p/e 2013. Rivoluzionando, con la benedizione di Pierre Bergé, l’immagine complessiva del brand, che evolverà modificando l’etichetta della collezione prêt-à-porter in Saint Laurent Paris, a impreziosire le creazioni originariamente denominate Saint Laurent Rive gauche, in onore della prima boutique aperta nel 1966 nella capitale d’Oltralpe. Operazioni che daranno così il via a una nuova fase della storia dell’iconico marchio francese, rilevato dal gruppo Ppr nel 1999. Nei cui piani il grande salto dovrà essere compiuto da Sli-

18 - mff magazine


frontrow  alexis mabille Parte ufficialmente il progetto di espansione internazionale di Alexis Mabille (nella foto sotto). Lo stilista francese, che ha presentato la sua collezione menswear per la prossima stagione calda durante l’ultima edizione di Pitti immagine uomo, ha in cantiere un planning strategico per far crescere il suo marchio. Punto di partenza, Parigi, dove a settembre sarà aperto il primo flagship store al civico 11 di rue de Grenelle, che ospiterà nei 100 metri quadrati le collezioni donna e alcune proposte unisex. In attesa di tagliare il nastro, entro fine anno, a uno store dedicato alle collezioni maschili sulla rive droite e nei prossimi anni a insegne a New York e Londra e in Asia. Una strategia di crescita sostenuta dall’ingresso di due nuovi partner, un fondo di private equity francese e una famiglia asiatica i cui nomi sono top secret. «Avere dei partner finanziari ci ha permesso di avviare una strategia retail importante, che ci darà la possibilità di essere più vicini alla nostra clientela internazionale», ha detto lo stilista.

msgm

Msgm punta a crescere in Italia e sul web. Il marchio romagnolo di abbigliamento, fondato nel 2008 da Massimo Giorgetti insieme al gruppo Paoloni, si prepara per il prossimo anno all’apertura del primo monomarca a Milano e al lancio della nuova piattaforma di e-commerce. Lo store sorgerà nel cuore della capitale lombarda, in zona Brera, e sarà inaugurato a luglio 2013, seguito da una strategia retail in rete attraverso un negozio online a settembre. Il marchio (a sinistra alcuni look uomo e donna primavera-estate 2013), presente in tutto il mondo con 340 punti vendita di cui oltre la metà all’estero, prevede di archiviare il 2012 con un bilancio per la prima volta a doppia cifra.

 berluti Punta di diamante del menswear haute de gamme di Lvmh. È questo il destino tracciato dal colosso francese del lusso per la maison Berluti. Il marchio maschile affidato ad Alessandro Sartori (al debutto lo scorso gennaio con la sua prima collezione di prêt-à-porter) diventa così protagonista di un consistente programma di rilancio. Il progetto tripartito si delinea in prima battuta con la nuova sede al 120 di Faubourg St Honoré a Parigi, che si trasforma in un headquarter a sei piani contenente tutte le anime della label: comunicazione, ufficio stile e direzione generale. Per proseguire verso il secondo step, in programma tra giugno e settembre del prossimo anno, con l’apertura del negozio di rue de Sèvres nell’ex atelier Arnys, storico laboratorio di sartoria parigino acquistato in toto lo scorso giugno dal gruppo di Bernard Arnault. Un vero atelier maschile con proposte made to measure, che diventerà a tutti gli effetti un negozio Berluti (sotto, un momento della presentazione p/e 2013), il quarto in Francia per il marchio. Il tutto lanciando un nuovo concept architettonico, dove i negozi sono pensati come veri e propri club maschili di grande eleganza. Terzo passaggio dell’operazione, infine, sarà la creazione nel 2014 di una nuova struttura industriale a Ferrara, dove verranno realizzate calzature, borse e accessori, ampliando la fabbrica già esistente e arricchendola di un’accademia di savoir fare, dove si concentrerà il meglio di Berluti, con tecnici impegnati a formare le nuove leve. In linea con una visione di grandi investimenti nella pelletteria e negli accessori deluxe, arrivando a offrire oggetti unici, dalle alte finiture artigianali, per una ristretta élite di clienti internazionali.

mane, a cui è affidato il compito di rilanciare il prêt-à-porter della griffe. E affiancando a ciò una serie di iniziative coordinate che andranno a raggruppare, nelle mani del designer, la supervisione dell’adv, di cui curerà direttamente anche la fotografia, e l’ideazione del nuovo concept retail. In una strategia che prevede 15 opening entro la fine dell’anno, di cui cinque negli Stati Uniti, e l’inaugurazione, il prossimo anno, di una boutique in avenue Montaigne a Parigi. mff magazine - 19




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JONATHAN SAUNDERS

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Sei BaTTeSimi, Di UOmini CHe PROgeTTanO PeR UOmini. e PROnTi a SCRiVeRe Una nUOVa STagiOne COOL. Di fRanCeSCa manUzzi Occhiali da vista, labbra carnose e una vena di malizia. Questi i tratti di Ryan Philippe nel cult Cruel intensions, gli stessi dei ragazzi di Giuliano Fujiwara ideati da Sergio Daricello. Il designer, successore di Masataka Matsumura, mette da parte il fare siderale in favore di parka over, blouson abbinati a pantaloni skinny brevi e sneakers hi-top. Tutto per suggellare il mercato asiatico perché, come spiega Katie Tsai, vicepresidente del marchio: «Dopo l’acquisizione dei taiwanesi Breeze, stiamo spingendo su Taipei, Shanghai, Taiwan, Macao e Beijing. Obiettivo, 2milioni d’euro di ricavi nel 2012».

SERGIO DARICELLO @ Giuliano Fujiwara

Perché non l’ha fatto prima? Questa è stata la domanda di molti lo scorso gennaio vista la timida proposta al maschile. Ora con il menswear completo di Jonathan Saunders il quesito prende sempre più corpo. Il migliore colorist della moda made in Uk attinge da Victor Vaserely, a sua volta uno dei maghi del colore di tutti i tempi. Si trasforma così nel re del pois e tinge il suo knitwear d’eccellenza. Il resto è monocromia tailoring alla David Bowie maniera di metà anni 70, portata su stringate firmate Christian Louboutin. Non mancano i pantaloncini corti con calze a metà polpaccio. E un attitude da ragazzo per bene che nasconde qualche segreto.

RICHARD NICOLL Il guardaroba per sé. Quei capi che Richard Nicoll sente il bisogno di trovare nell’armadio. Questa l’ispirazione del suo uomo di debutto. Il designer, diplomato proprio in menswear alla Central Saint Martins, arriva in pedana con geometrie Gattaca-like e una firma da atleta. Camicie a manica corta quasi da ginnasta, gamba nuda e tanto bianco. Poi, un touch marino, di verde acqua e azzurro cielo a posarsi su cotone, cashmere, pelle e uno jacquard di seta. Per una self expression che pone le fondamenta nell’uniforme che contraddistingue da sempre il designer inglese, di radici australiane: la tuta di cotone.


rubrica hot names

ANDREA INCONTRI @ Peuterey Aiguille noire Artigianal-contemporaneità. La capsule collection disegnata dal guest designer Andrea Incontri per Aiguille noire, il marchio haut de gamme di Peuterey, parte da un concetto di normalità apparente. Poi il climax, che conia un guardaroba che soddisfi la vanità maschile pur mantenendo un’idea di libertà. Il suit diventa bermuda e double-breasted sartoriale dai bottoni in corda. I pantaloni hanno il punto vita risvoltabile e il chiodo, mutuato dalla Londra 60s, è in materiali made in Italy, come il lino cerato e gommato o il cotone sabbiato. Un matrimonio destinato a proseguire per qualche stagione, nell’ottica di creare un hub creativo.

CHRISTOPHER KANE L’abito è come una tela. Canvas per un’action painting o per un disegno dal vero di romantiche rose, ritratte in chiave grafica e mascolina. Questo è l’uomo di Christopher Kane. Il designer brit, per la prima volta alle prese con una vera collezione uomo, dipinge, come per la donna, stampe intricate per silhouette basic e pulite. Sono masterpiece simili all’arte informale, tratteggiati a olio, che si vanno a posare su felpe e T-shirt in match a pantaloni effetto tracksuit in cotone e sulle camicie dalle maniche corte, che sono appaiate con bermuda dal riverbero surfer. Poi, shirts candide e innocenti, come gli shorts brevi alla scolaretto, stretti in vita da fibbie a innesto in plastica. E non manca il gemellaggio con J brand per il denim maschile, destinato a essere cult. 26 - mff magazine

ATELIER GUSTAVO LINS Un battesimo che profuma di sport e contaminazioni street, made in Brazil. Il 45enne Gustavo Lins, architetto carioca, approda nella Ville Lumière con una collezione scultorea ed essenzialista, fedele al lavoro portato avanti negli anni sul versante femminile. «Amo raccontare ed esprimere lo spirito dell’architettura attraverso i miei abiti. Che sono oggetti animati dalla personalità di chi li porta». E gli oggetti di stagione sono pervasi da un minimalismo estremo, da un purismo interrotto soltanto da accenti cromatici. Per pant lineari, T-shirt e casacche plain.



fashion moments

welcome back La p/e 2013 scandisce iL ritorno di due mostri sacri deLLa moda moderna: jiL sander, regina teutonica deL minimaLismo, e pierre cardin, profeta di un futurismo space. di matteo ZampoLLo

jil sander Heidemarie Jiline Sander è tornata a mettere la sua firma su Jil Sander, quel marchio-maison che lei stessa aveva fondato nel 1968. E che, nonostante il suo «piccolo viaggio» lontano dalla griffe e durato otto anni (nelle foto in bianco e nero i look della sua ultima stagione, la fall-winter 2005/06 accanto ad alcune creazioni p/e 2013), non aveva rinunciato a raccontare un mix di modernità clean e sofisticata. «L’uomo si trova in una fase di trasformazione. Si è lasciato alle spalle il mondo metrosexual e sembra essere pronto per esplorare una rinnovata mascolinità», ha spiegato la designer teutonica. Che è tornata scegliendo un vocabolario fatto di: «Silhouette incontaminate, dettagli di sartoria e finiture handmade. Proporzioni definite e precise, equilibri in fase di spostamento. Architetture al rasoio, taglienti per una definizione precisa delle linee e dei volumi. Il nuovo uomo è puro, racconta un rinascimento estetico scandito da una rinnovata verticalità della figura».


pierre cardin A un passo dai novanta anni e con un bagaglio creativo gigante. Nato Pietro Cardin, nelle campagne del trevigiano, Pierre Cardin è uno dei fondatori della moda come la si intende oggi. La sua carriera è stata un’esplosione di successi, di moda, certo, ma anche di imprenditorialità. Oggi, dopo anni di assenza dalle passerelle, ritorna fiero, con tutto il suo bagaglio di esperienza. E in passerella, special guest del salone parigino Tranoi, colpisce vedere ancora una volta le forme spaziali che avevano segnato la moda cinquant’anni fa (nelle foto in bianco e nero una campagna storica dei 70s e alcuni look s/s 2013). Il suo manifesto? «La creatività è la mia vita, la mia ragione d’essere... non posso pensare di non creare qualcosa per vestire, far vivere l’uomo di domani».

mff magaZine - 29


Š 2012 adidas aG. adidas and the GlObe are reGistered tradeMarks Of the adidas GrOup.

slvr.COM


interview

levriero di charme

«CReaRe un sogno, non un semPLiCe guaRdaRoba». QuesTo iL manTRa di umiT benan PeR RisCRiVeRe TRussaRdi. di aLessia LuCChese

«O A destra, Federico Trussardi Piaggi e Look Stefano Citron 2013. allaspring/summer fine del défilé Ferré. ANelle destra, Umit Benan altre foto, look a fine2012/13 sfilata autunno-inverno

ggi per me è più importante offrire un sogno, non solo un guardaroba. Ci sono milioni di marchi che offrono guardaroba. La differenza è riuscire a fare entrambe le cose». Umit Benan aveva già le idee chiare un anno fa, quando debuttò al timone creativo di Trussardi con la sua prima collezione menswear. E lo ha confermato con l’ultimo show, negli spazi di una villa dei primi del Novecento a Milano, con una collezione ispirata al giovane erede della famiglia del Levriero, Tomaso, fotografato mentre si gode le vacanze con gli amici. Un tassello che porta a compimento la visione del designer turco, in un continuo gioco di rimandi tra un’heritage affascinante e un gusto contemporaneo e decontracté. Perché ha scelto come icona Tomaso per raccontare il nuovo uomo di Trussardi? La famiglia Trussardi è il mio point of reference quando penso a ogni nuova collezione. Ci sarà sempre un link a Nicola o a Tomaso nei capi e negli accessori per l’uomo. Il contatto con Tomaso, il suo modo di vivere, le sue passioni, il modo in cui è cresciuto e le sue visioni servono tanto per il mio lavoro. Se dovesse descrivere l’uomo di Trussardi in tre aggettivi quali sceglierebbe? È un uomo che ama la vita di qualità, che ama viaggiare. È un uomo che ama le donne. Quanto è importante lo stile della famiglia Trussardi nel suo lavoro? Non sono importanti gli abiti che scelgono, ma il loro stile di vita. Il loro approccio alla vita, la loro cultura, l’educazione e le loro abitudini. Il menswear di questa stagione è molto Trussardi ma anche molto Umit Benan. Come riesce a conciliare due stili apparentemente così distanti? In realtà non sono così distanti. Anche Nicola Trussardi era un uomo con delle visioni differenti da quelle di uno stilista. Il suo lavoro rispecchiava la sfera personale: scattava le campagne pubblicitarie con suoi figli, i cataloghi nella sua casa… Amava lo sport e la bella vita, quella di qualità dove il lusso è cultura, con un’eleganza e un’educazione sopra le righe. Nell’ultima sfilata ha recuperato alcune icone come l’ovale e la borsa lavoro di Nicola Trussardi. Com’è confrontarsi con una maison dall’heritage così importante? Qual è il suo rapporto con l’archivio? Ogni stagione riguardo tutto l’archivio e ogni volta trovo qualcosa che mi ispira per la collezione successiva. È inutile cambiare un capo, cambiarne l’originalità, la storia. Trovo sia più intelligente presentarlo con una nuova visione e in giusto contrasto. Qual è il bilancio di questo primo anno come direttore creativo di Trussardi, soprattutto per quanto riguarda il menswear? L’obiettivo era quello di proporre la vera anima di Trussardi, volevo fare in modo che le collezioni parlassero del Dna del marchio. Sono soddisfatto perché penso di esserci riuscito, ho imboccato la strada giusta: la parte più difficile è stata fatta. Ora si tratta di fare sempre meglio. Grazie a questa esperienza sono cresciuto molto professionalmente. Quali saranno i prossimi step per la crescita dell’uomo di Trussardi? Sarà un uomo sempre più completo, stiamo costruendo un vero e proprio lifestyle con un capo e un accessorio Trussardi per le esigenze più diverse. Vedere le prossime collezioni per credere… Full translation at page 94 mff magazine - 31


rubrica interview

kenzo Re-eVoLUTIon

gLOCaL e UniSeX. HUmBeRTO LeOn e CaROL Lim, aKa OPening CeRemOnY, gRazie aL LORO KnOW-HOW eSTeTiCO/manageRiaLe, ReinVenTanO La gRiffe Di LVmH e Si PRePaRanO ai DieCi anni Di OC. Di fRanCeSCa manUzzi

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rancia, Giappone, Usa e Hong Kong. Quattro Paesi. Culture diametralmente opposte che si contaminano, in un métissage ultra potente. Per due storie che s'incrociano. Questi i codici genetici della maison Kenzo ma anche di Humberto Leon e Carol Lim, aka Opening ceremony. Da un lato, una maison con oltre 40 anni di storia alle spalle, un patrimonio heritage incredibile e un background cementato da attitude folk e cultura pop-street. Dall'altro una realtà globale, tempio dello shopping giovane e di tendenza, che compie i suoi primi dieci anni nel 2012, ma che porta con sé un folto paniere di liaison, unioni eccellenti e una rivoluzione per il fashion system: creare oggetti di consumo, ricchi di coolness e destinati a diventare must-have. Il destino della maison fondata da mister Kenzo Takada nel 1970 si intreccia con la storia del duo managerial-estetico, chiamato alla direzione creativa. Così oggi la griffe, acquistata da Lvmh nel 1993, si ritrova a parlare un linguaggio glo-cal.

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Che rimane ancorato alle radici franco-giapponesi, alla Ville lumière, ma si sposta sul wordwide. Con i suoi designer dall'acume luminare, che mirano a un'identità del brand sempre piú unisex e pronta a soppiantare le regole del campanile, che sia Usa, Vecchio continente o Sol levante. Grazie a una buona dose di immagine e a un ingrediente segreto che rende ogni oggetto griffato Kenzo ultradesiderabile. Siete alla vostra seconda collezione maschile. Quali sono i nuovi trick su cui avete impostato il lavoro sulla nuova collezione? Nessun trucchetto. Vogliamo onorare la legacy del brand e la creatività che Takada ha donato a Kenzo. Allo stesso tempo le collezioni devono dare un feeling del momento, appropriate, dall'appeal moderno, raccontando ogni stagione una storia differente. Quali tratti estetici di Kenzo sono più facili da valorizzare oggi? La maison Kenzo ha una storia così profonda e ricca che fare design significa princi-


Look s/s 2013 di Kenzo. Sopra, Humberto Leon e Carol Lim nel backstage della sfilata

palmente aggiornare e dare uno snapshot dei giorni nostri. Per esempio, Jungle jap, che originariamente debuttò a Parigi nel 1970, è una parte integrante della storia del brand, segnò il momento in cui un designer asiatico fornì la sua visione della moda parigina. Abbiamo voluto rimarcarlo con questa collezione primavera-estate, combinando la nostra sensibilità urbana, acquisita in città come New York e Parigi, a una full immersion nella giungla dell'Asia del Sud dove abbiamo recentemente fatto un viaggio. Siete entrambi designer e imprenditori. Quanto della filosofia Opening ceremony vive in Kenzo? Avete lo stesso approccio di management? La nostra esperienza nel retail è impagabile. Preziosa per approcciare il design. Siamo sempre coscienti del valore di ogni singolo pezzo e consideriamo attentamente come i nostri capi possano essere tradotti in vendite. Non è nemmeno da ribadire come il nostro modo di fare moda scaturisca da elementi che ci facciano realmente entusiasmare, dallo street style alla musica e l'arte, le persone intorno a noi, i viaggi che facciamo. La nostra sensibilità, la nostra influenza personale hanno creato le condizioni per dare a Opening ceremony un punto di vista forte, che è la nostra firma, il nostro fingerprint e che calza perfettamente anche a Kenzo, un brand creativo con all'attivo collaborazioni eterogenee. Questo fervore si deve per forza tradurre in un prodotto che sbalordisca e al tempo stesso convinca i nostri consumatori. Quali sono i mercati su cui scommettere ora? L'Asia. Anche se non è una novità per noi. Siamo sempre stati interessati alla fashion community asiatica sensibile alla moda. Non è un caso, infatti, che siano stati proprio i nostri viaggi a Hong Kong e i designer che abbiamo scoperto in quei luoghi a far nascere l'idea di aprire il primo store Opening Ceremony a New York city. Cos'è la moda uomo nel vostro immaginario? Avete un modus operandi differente

quando approcciate la collezione donna? Vogliamo che Kenzo sia un brand unisex. Quindi, non ci muoviamo in modo differente, che si tratti di uomo o donna. Desideriamo che le due storie della collezione femminile e di quella maschile siano perfettamente aderenti l'una all'altra. Vogliamo che uomo e donna siano sempre più complementari, le due parti della mela, che raccontino un unico dialogo sinergico e coerente. Ha ancora senso oggi parlare di differenze tra moda Usa, made in Italy e France, dei giapponesi, target di riferimento e così via? In questo mondo globale e post-internet le differenze tra i mercati stanno diminuendo sempre più. Ed è proprio per questa nostra convinzione che creiamo collezioni traducibili per un consumatore worldwide, senza limitarci a pensare cosa funzionerebbe in Francia o negli States. Diventerebbe riduttivo. Opening Ceremony compie dieci anni quest'anno. Come celebrerete questo avvenimento così importante? Stiamo pianificando un gigantesco party, il più grande, durante la settimana della moda di New York di settembre. Vogliamo creare un'esperienza che ci riporti indietro a NYC, dove siamo partiti. Stiamo anche lavorando con la Broome street academy, una scuola locale di Tribeca, che aiuta i bambini a finire la high school, a cui devolveremo il ricavato dell'evento dei dieci anni. Dove vi vedete tra altri dieci anni? Sarete ancora insieme? Sono anni. Per la maggior parte della nostra vita professionale abbiamo lavorato insieme e abbiamo in animo di continuare così per molto tempo. Essendo così raro trovare un partner con cui avere una tale chimica creativa, non crediamo rinunceremo mai. Full translation at page 94 mff magazine - 33


interview

visioni d’avanguardia aitor throup, vedette del menswear, sta rivoluzionando la moda con il suo manifesto: «autenticità non frivolezza, disinteresse per le stagioni e ritorno ai valori ispiratori del lusso». di rosario morabito

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ato in Argentina e cresciuto in Inghilterra, Aithor Throup è oggi l’alfiere dell’avanguardia al maschile. Dopo una laurea al Royal college of art con una final collection altamente concettuale intitolata When football hooligans become hindu gods è stato proiettato definitivamente nell’universo degli ones to watch. Fin dagli esordi, le sue modalità di presentazione delle sue creazioni si sono mosse in quel terreno liminale fra l’installazione artistica e l’happening fashion: un modus operandi a cui il designer è rimasto fedele negli anni, finendo col farne un vero e proprio manifesto. Durante l’ultima London collection: Men, Aitor Throup ha presentato infatti New object research, un nuovo business model del prodotto moda basato sul superamento del ciclo semestrale e sullo sviluppo costante di quelli che lui stesso definisce «archetipi di design», ovvero i tratti distintivi del brand. Nella sua vision, la creazione di moda è sospesa fra l’oggetto d’arte e il product design. Come ha raccontato in questa intervista. Qual è il concept del progetto New object research e come è arrivato a definirlo? Ho iniziato a occuparmi di moda per via dei singoli capi. Con CP Company e Stone Island avevo a che fare di volta in volta con pezzi unici, mai outfit completi. Sia Massimo Osti che Paul Harvey o Moreno Ferrari erano tutti product designers che lavoravano su singoli pezzi, quindi il mio manifesto è sempre stato lo stesso. Nel concept del mio lavoro, moda diventa una parola puramente personale, per l’utente... non è mai nello sviluppo del capo. Quello a cui sono interessato è la storia che racconto e l’innovazione dietro il concetto, quindi è puramente fine art e product design. Diventa moda quando il tutto diventa un prodotto. A questo si è aggiunto, nel tempo, il disinteresse verso il ciclo delle stagioni. Cosa c’è di sbagliato nell’attuale sistema moda? Non sono qui per iniziare una rivoluzione. Dico solo che è sbagliato per me, non riesco a lavorarci: la ricerca richiede tanta energia, mentre il sistema moda ha una scena piuttosto vuota, che non copre in maniera esaustiva i temi che ispirano le collezioni. Spero che questo business model possa mostrare che c’è un modo per combattere la pressione dell’industria. I designer non abbiano paura di dichiarare: «Il mio prodotto è questo, e quando sarò pronto presenterò il prossimo elemento». Quali sono gli step di questo nuovo modello e quali i vantaggi per un designer? Mi ci sono voluti circa sei anni per svilupparlo. Quando mi sono laureato sapevo già che il mio prodotto non era ancora pronto per essere venduto: avevo bisogno di potenziare il product design piuttosto che il concetto. L’altra necessità era un modello di sviluppo sostenibile del brand che facesse a meno dell’approccio stagionale, ma senza rinunciarvi del tutto. Poi volevo dare valore a idee

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A sinistra, in alto, un ritratto di Aitor Throup. Nelle altre immagini, l’installazione presentata durante London collections: Men

esistenti: se qualcosa mi ispira è per sempre, diventa parte di me. Gli step successivi sono: occuparsi di prodotti specifici curando diverse idee e, quando le hai rifinite abbastanza, farne gli archetipi del tuo stile. Come la borsa di Chanel: un’icona. Quali sono, invece, i vantaggi per i clienti? Il tutto si esprime in una sola parola: autenticità. Non look ma prodotti, autenticità non frivolezza: dare una ragione al design. Non posso adagiarmi su un sistema di tagli tradizionali, devo creare i miei. Questo vuol dire avere rispetto dei consumatori. È consumismo etico, l’antitesi del sommergere gli scaffali con valanghe di roba. In questo modo dai qualcosa al consumatore, che compra un prodotto speciale di cui innamorarsi. Suggerisco un ritorno a valori ispiratori del vero lusso, che implica artigianalità e sviluppo delle idee secondo il tempo che necessitano. Prodotti disegnati da maestri: compravi qualcosa di speciale perché era speciale. Valori veri, non solo branding. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro... Durante il periodo del Frieze art festival, a Londra in ottobre, presenterò la mia collaborazione con Dover street market. Comme des garçons è un brand estremamente concettuale e innovativo, ma con un range di prodotti molto vasto e segmentato: quello che vorrei il mio nuovo modello generasse. Lancerò un primo outfit completo (quattro pezzi) della nuova collezione, disponibile in edizione limitata. ... e dove, invece, vuole presentare i 22 modelli della nuova collezione, a gennaio 2013? Ancora non lo so. Inizieremo col mostrare qualcosa a ottobre: la strategia è creare attesa e far arrivare le persone preparate alla presentazione finale. Giugno era portare tutti in una stanza e raccontare il prodotto, senza farlo vedere: il manifesto. Ottobre sarà un reminder, per capire il concept più a fondo. Full translation at page 94



rubrica cover story

TeSTO e fOTO STefanO rOncaTO

«P

enso di aver causato uno shock. Quando il modello è tornato nel backstage dalla passerella dicendo queste parole, ho capito che qualcosa era cambiato». Sorriso e niente paletti per Italo Zucchelli, quando racconta con calma apparente dietro occhi cerulei e mostra un atteggiamento dall’easyness disarmante. Un’allure moderna che non deve lasciare tranquilli, regala sorprese, infiamma improvvisamente. Con un dettaglio inaspettato, con una graffiata di sensualità in un ricordo. Senza accorgersi, rende affamati. Di frasi, di immagini, di segreti, di pelle. Proprio come la sua moda. Proprio come quel Dna a stelle e strisce e a due velocità, clean e 00 - mff magazine 36

controversial, very Calvin Klein, che è stato capace di metabolizzare. O meglio esaltare come direttore creativo della Calvin Klein Collection uomo. Ruolo ormai vicino a un giro di boa importante: quasi un decennio, da quell’aprile del 2003 quando avvenne la promozione ufficiale. Che MFF-Magazine For Fashion ha deciso di raccontare a quattro mani con il designer. Un’intervista e un racconto visivo aprendo gli archivi della maison. Scegliendo quei pezzi-idol, sensual intellettuali, dallo stile pulito con un coup de théâtre, come quei leggins eyecandy che sono rimasti nell’immaginario. Raccolti in uno shooting esclusivo nella sede milanese, dove sfila proprio il menswear della collezione ammiraglia. Che per la

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rubrica

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primavera-estate 2013 si è ispirata a nuovi «American heroes». Come è stata l’avventura da Calvin Klein? Dopo sei mesi che l’ho conosciuto, mi ha richiamato perché stava cercando un designer con esperienza nell’uomo per disegnare la donna. E io non ho resistito. Sono andato e sono entrato in azienda nel 2000. Ho lavorato con lui sul womenswear per un anno e poi due anni sull’uomo. E nell’aprile del 2003 la nomina a direttore creativo dell’uomo per la Collection e la prima sfilata con la stagione primavera/estate 2004. Prima ero dal Jil Sander. Una coincidenza. Il giorno del contratto a Calvin Klein era lo stesso giorno in cui lei ha lasciato la sua azienda. Si vede che era destino. Un bilancio di quell’incontro? Mi ha cambiato la vita. Gli ho anche scritto una lettera. Quando sono stato nominamff magazine - 39


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to per i Cfda awards (gli Oscar della moda Usa del Cfda-Council of fashion designers of America, ndr) gli ho mandato dei fiori. Calvin è stato un mentore, un role model. Abbiamo avuto una relazione di lavoro divertente e positiva, stimolante. È in assoluto una living legend. Cosa ha pensato quando ha vinto il Cfda awards nel 2009? Soddisfazione. Sapere che vieni considerato dagli altri designer, dai giornalisti e da chi è coinvolto nel votare è una bella sensazione. Qualche ricordo speciale con lui? Alcuni non li posso dire. Comunque sempre divertenti. Lavorare con lui è stata la cosa fondamentale, mi ha davvero ispirato il modo in cui veda una cosa. Gli piace o non gli piace. Calvin è diretto e veloce, ha una visione chiara delle cose e una visione 40 - mff magazine

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del brand. Dal prodotto all’advertising, all’immagine… Cosa pensa del ritorno di Jil Sander? Mi sento privilegiato ad avere lavorato con due designer come loro. Hanno una visione simile ma espressa in modo diverso. Jil è più concettuale. Calvin più americano outgoing, easy. Lui è quello più hardcore minimalist. Vive in una casa purista, come una scatola bianca. E lei come si definisce? Sono vicino a questa estetica. È la mia seconda natura. Quello che faccio e quello che sento si avvicina a questo. Nella mia stessa casa mi piace avere pochi mobili, voglio un ambiente moderno. Persino la mia casa al mare a Far Island è tutta a vetri. Com’è essere un italiano che disegna un marchio americano?


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Direi che è un segno dei tempi. Basti pensare a un belga come Raf Simons o un tedesco come Karl Lagerfeld alla guida di due maison storiche francesi come Dior o Chanel. Essendo italiano, porto un elemento di fantasia in più, forse qualcosa di diverso. Nell’ultima collezione, abbiamo parlato di un eroe americano che è confident, good looking e powerful. L’uomo americano che si sogna di essere. C’è un segno estetico che sta cambiando? Meno esangue, più maschile… L’uomo oggi si cura. Va in palestra. Ricorre anche alla chirurgia estetica. Per me l’uomo Calvin Klein è sempre stato forte, sexy e un po’ sfacciato. Il primo ricordo era una foto nell’82/83 su L’uomo Vogue con una campagna dell’intimo scattata da Bruce Weber a Mykonos. Chi vede i modelli in sfilata deve dire: «Voglio sembrare così». Ha mai avuto paura? 42 - mff magazine

Paura è una parola grossa. All’inizio ammetto che ero incosciente. Dopo due o tre collezioni mi sono reso conto. Qual è stato uno dei momenti di passaggio? Era la mia settima collezione. E sette è un numero un po’ magico per me. Ho fatto sfilare improvvisamente dei leggings molto aderenti e anche leggermente trasparenti. Primo look, inizia il brusio. Secondo leggings, il brusio diventa costante. Il modello torna nel backstage, un po’ sbiancato: «Penso di aver causato uno shock». Qualcuno ha poi scritto che si poteva vedere anche se era circonciso. Ma da quel momento, c’è stata più attenzione, una grande attenzione. Mi hanno visto con altri occhi. Aveva scoperto il segreto? Mi aveva sempre colpito quel tocco controversial. La campagna di Kate Moss nuda


cover rubrica story

sul divano o Marky Mark con l’underwear. Elementi di attrazione su una base clean. Ma era relativamente più facile renderlo con un’immagine e con una campagna. Più difficile farlo in sfilata. Dove si vede tra 10 anni? Una domanda da dieci milioni di dollari. Vorrei fare di più, anche nuove linee, per continuare a esprimermi. Mi piacerebbe fare la donna che sarebbe sempre minimal. Ha un sogno? Non è bello se uno smette di avere sogni, sicuramente. Ma io sono soddisfatto, ho un team meraviglioso. Mi sento fortunato perché so che faccio quello che volevo fare nella vita. Full translation at page 94

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foto consultant Michele De andreis. in tutto il servizio, abiti e accessori Calvin Klein Collection Hanno collaborato: francesca Manuzzi, natalia Chebunina, Elisa rossi (moda) e Vinicius sicari (foto assistant) Beauty: rosario Belmonte @ Close up Milano using Mac cosmetics - Hair: antonella gaglio @ Close up Milano using Tecni art l’OrÊal professionnel Models: rodrigo Braga, nicklas Kingo e laurin Krausz @ independent men

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business view

Giorgio Armani

menswear in corsa ma a doppia velocità iTaLia in Una faSe Di STaLLO eD eXPORT Di maDe in iTaLY anCORa in CORSa: L’UOmO STa ViVenDO Un mOmenTO DiffiCiLe e Una DeLLe POCHe CeRTezze SemBRa eSSeRe La Cina, gRanDe SPeRanza Di DOmani. Di faBiO giBeLLinO

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a moda uomo corre sì, ma a due velocità. I dati sono chiari, le interpretazioni, invece, dipendono da prospettive e punti di vista. Ottime per qualcuno, cioè per quei big del lusso che sono protagonisti nel mondo intero grazie a politiche di espansione internazionale articolate sui quattro continenti. Pessime, è inutile nascondersi, per altri, cioè per chi è rimasto ancora a un mercato italiano che continua a sprofondare nelle sabbie mobili della crisi internazionale e della frenata dei consumi interni. E la colpa, oggi come ieri, non è della moda e dei suoi imprenditori, ma ancora una volta di banche e finanza, che hanno accelerato troppo senza pensare alle vere caratteristiche delle singole maison. Perché gli attori del lusso, il

loro mestiere/dovere lo stanno facendo, e bene. Come si è visto durante l’ultima stagione di passerelle maschili iniziate sotto l’insegna reale di Carlo d’Inghilterra, che ha tenuto a battesimo la neonata London collections: Men, rassegna voluta dal Bfc-British fashion council che ha voluto accendere i riflettori sul comparto maschile del menswear che ha visto in scena in una tre giorni di sfilate, happening e presentazioni una cinquantina di marchi british e internazionali. «La moda maschile è un segmento che sta crescendo in maniera importante, in cui l’Inghilterra ha sempre avuto storicamente un posto di primo piano grazie a Savile row», ha spiegato il principe Carlo durante il cocktail ufficiale di lancio ospitato nella sua residenza di mff magazine - 47


business view

Stefano Ricci

Andrea Pompilio Ami Alexandre Mattiussi

Balenciaga

ZZegna

Salvatore Ferragamo

Saint James’s palace. «Noi siamo bravi ma anche i vostri sarti italiani sono incredibili nella capacità di creare un capo elegante in modo eterno». Manifestazione che ha messo sotto i riflettori tutti i volti del menswear contemporaneo, dalla sartoria classica e conservatrice allo spirito irriverente e sperimentale delle avanguardie giovani, e che ha fatto da apripista agli appuntamenti tradizionali di Pitti Immagine uomo, delle fashion week di Milano e Parigi oltre agli appuntamenti ibridi uomo/donna di Londra e San Paolo. Per un carosello che non ha lesinato ricerca e raziocinio, tanto che il primo grande riconoscimento al lavoro di stilisti e imprenditori arriva da Mario Boselli, presidente della Cnmi-Camera nazionale della moda italiana. «In generale le sfilate di Milano moda uomo sono andate bene, chi doveva esserci c’era, le collezioni funzionavano e si è vista molta ricerca, forse in risposta al momento congiunturale attuale», ha spiegato Boselli, «e lo stesso si può dire delle altre piazze». Mentre il secondo riconoscimento, in un qualche modo anche più importante visto il ruolo, arriva da Beppe Angiolini, presidente della Camera italiana buyer moda e anima del multimarca haut de gamme Sugar di Arezzo: «Le collezioni erano giuste, alcune anche facili da acquistare, è stata la dimostrazione che molte aziende, anche se non tutte, sono andate incontro al mercato». Peccato che una buona performance stilistica non sia sufficiente a districare una situazione influenzata negativamente, come ha spiegato Boselli: «Dall’eccessiva differenza tra Italia ed estero e tra grandi marchi, universalmente riconosciuti e che vanno bene, e altri, più piccoli e che faticano a conquistare una serenità in fatto di business». D’altronde anche i dati sul menswear elaborati dal centro studi Smi-Sistema moda Italia insieme a Federazione tessile e moda, sono lapidari. Nel 2011 infatti, è sì vero che la moda uomo è tornata a crescere, del 4,2% per un turnover da oltre 8,4 miliardi di euro, ma è altrettanto vero che il risultato è stato spinto da un’impennata delle esportazioni (+11%, per 4,9 miliardi di euro), che hanno consentito al sistema di poter mantenere il saldo commerciale in attivo di quasi un miliardo di euro, tornando tra l’altro ad avvicinare i livelli pre-crisi. Di tutt’altra portata, come detto, la prestazione del mercato domestico, che nel 2011 ha sofferto una flessione del 4,2%. E il 2012 non accenna a virare, per fortuna dal punto di vista delle esportazioni, dove gli ordinativi del primo trimestre segnano un +5,5%, preoccupante, per quel che riguarda l’Italia, dove di fronte a un già pessimo 2011 a flessione è 48 - mff magazine

del 4,7%. D’altronde lo stesso numero uno di Cameramoda, per altro con sentimento largamente condiviso nel fashion system, ha detto che: «Se a Milano non ci fossero clienti russi e cinesi sarebbe dura, perché il mercato interno è da lacrime». A confermare la situazione sono anche i dati relativi a Pitti immagine uomo, che negli spazi della Fortezza da Basso ha portato in scena le collezioni primavera-estate 2013 di 1.059 marchi; l’82ª edizione della fiera toscana maschile ha infatti registrato un calo abbastanza significativo di buyer provenienti dal mercato interno (-12%), con un leggero aumento di quelli esteri (+2%), che già l’anno scorso erano cresciuti di quasi l’8%. «È vero che la situazione in Italia è difficile in generale, migliore dove c’è turismo, ma non ovunque. Perché se il quadrilatero della moda a Milano va bene, in altre zone, come Capri e Forte dei Marmi, non è così», ha poi aggiunto Gianluca Brozzetti, amministratore delegato di Roberto Cavalli. Dunque la realtà delle cose, almeno per quel che riguarda il mercato interno, non è incoraggiante, ma caratterizzata da un «cauto pessimismo», ha poi indicato lo stesso Brozzetti. Ragionamento che da una parte si sposa con quella di un Angiolini che sì vede un «momento difficile in cui l’abbigliamento è penalizzato e le prospettive non sono certo stellari», ma che, comunque, «tocca a noi reagire, magari tornando alla personalizzazione e trasmettendo positività». Positività che tocca con mano invece una griffe parigina come Lanvin. «I nostri mercati di riferimento, esclusa la Francia, sono Usa e Italia, con quest’ultima che sta andando molto bene», ha precisato l’amministratore delegato della griffe francese, Thierry Andretta. O come Carlo Capasa, amministratore delegato di Costume national, che ha sottolineato come il mercato italiano: «Sia sostanzialmente stabile, ha già affrontato il periodo peggiore e non vedo in prospettiva grandi cambiamenti per fine anno». Certo è che se si vuole festeggiare qualcosa occorre per forza di cose guardare all’estero. Lo fanno da Hugo Boss, dove i vertici del gruppo tedesco spiegano di aver iniziato il 2012: «Con un +13% e siamo siamo fiduciosi anche per la seconda metà dell’anno. Oltretutto il menswear per noi rappresenta l’80% dei ricavi dell’intero gruppo». Lo ribadisce Andretta di Lanvin («Noi stiamo crescendo in doppia cifra su tutte le piazze, anche in Italia e negli Usa, che dopo la Francia, sono i nostri mercati di riferimento»). E lo conferma Brozzetti di Cavalli («Il Nord America è in grande ripresa, il Medio Oriente e l’area ex sovietica anche, e l’Asia funziona bene, ancor di


Costume national

La mostra di Stone island alla Stazione Leopolda di Firenze Un sarto durante l’evento londinese di Savile row

Rick Owens

Hackett London Hugo

Roberto Cavalli

più pensando a quanto sia importante per la moda uomo. In città come Tokyo e Pechino stiamo crescendo in doppia digit, e anche se è vero che i nostri numeri non sono ancora a livello di top player, è altrettanto vero che sono comunque indicatori interessanti»). E lo ribadisce Michele Norsa, amministratore delegato di Ferragamo: «Dopo aver concluso il 2011 con un turnover di 986,5 milioni di euro (+26,2%), il marchio ha avviato questo nuovo anno con performance significative su tutti i mercati». A trainare tutto, ma ormai non è più nemmeno una notizia, c’è la Cina, che nel 2011 ha registrato un aumento delle importazioni del menswear made in Italy pari al 72,5%. In particolare poi sulla moda uomo, perché come ha spiegato Capasa di Costume national: «Quello è un paese che continua ad andare fortissimo, e soprattutto è un paese, unico al mondo, dove il 70% delle vendite è rappresentato dall’uomo». E a testimoniare quello che sta succendo è la prima sfilata di un designer cinese maschile fuori dall’ex Celeste impero: lui si chiama Xander Zhou, ed è un giovane creativo basato a Pechino. «D’altronde quella cinese è una realtà in continua evoluzione, ed è sostenuta da un cliente tipo che rientra nella categoria fashion victim», ha sottolineato ancora Andretta di Lanvin. In conclusione il mercato globale funziona, quello domestico no. Da qui alla fine dell’anno di grandi aspettative non ce ne sono, ma ci si aspetta comunque «un’evoluzione positiva», come sostiene Gianluca Brozzetti, oppure «stabilità senza nessun cambiamento», come indica Carlo Capasa. Ma nessun crollo. Certo è che qualcosa andrebbe fatto per sostenere il sistema aumentando competitività, esportazioni e, di conseguenza, rivitalizzando anche il mercato domestico. «Il primo passo necessario è quello di arrivare a un cambio ragionevole tra euro e dollaro. Io sono sempre stato pro-euro, ma sono convinto che un rapporto di 1 a 1 sarebbe il massimo e sarebbe il volano di un cambiamento tanto importante quanto positivo», ha poi concluso Boselli. Full translation at page 94

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rubrica

Prada

Dries Van Noten

Givenchy

Comme des garรงons

Neil Barrett

Henrik Vibskov

Thom Browne

Mugler

Dolce & Gabbana


OVErViEW

Louis Vuitton

rivoluzione Über luxury Un neo lUsso onesto, genUino e soprattUtto lontano dalla mediocrità di estetica e idee. QUesto il mantra predicato dalla primavera 2013. di diane pernet. foto sonnY vandevelde

Lanvin

T

utti si lamentano del fatto che ormai ci sono troppi show, troppi prodotti, troppo di tutto. Quasi sembrava di sentire uno sconsolato sospiro collettivo echeggiare durante la lunga maratona delle fashion week internazionali. In realtà, dietro la maggior parte di queste critiche si nasconde una richiesta di minore mediocrità e il desiderio pressante di un divertimento più genuino e di un lusso più onesto. Kim Jones per Louis Vuitton ha senz’altro soddisfatto anche gli esponenti più esigenti di questa categoria elargendo, con prodigalità, entrambe le cose. Accanto ad alcuni sottili esempi di autocompiacimento, come la muta in cashmere e il giubbotto salvagente in pelle perfettamente funzionale, ha proposto una collezione sartoriale di grande serietà, facendo sfilare una delicata troupe di slanciati ed eleganti completi anni 50 in tessuti di estrema leggerezza, tra cui alcune creazioni in seersucker realizzato con seta da kimono. Non è necessario conoscere con esattezza il tempo impiegato per ottenere un tessuto come questo per capire che Jones ha definito il metro di paragone per il lusso di questa stagione. L’incisiva collezione di Riccardo Tisci per Givenchy è stata quasi un’esperienza mistica. Il designer italiano ha voluto riprodurre la profondità delle immagini bizantine della Madonna, attingendo profusamente alle esperienze della propria infanzia e alla tradizione monastica cattolica: drappeggi di grembiuli e camicie a tunica che emergono da giacche su pantaloni affusolati, in rosa peonia e abbinati, in molti casi, a sensuali sandali alla schiava. L’iconografia della vergine Maria è stata portata a nuove vette e, per coloro che non potranno permettersi l’intero look, le T-shirt invoglieranno senz’altro più di una visita nelle boutique. Alla sfilata di Dries Van Noten, il vivace marchio belga emana una carica militare, virile e sfumata. Le fantasie mimetiche toccano i tessuti forti e mascolini e gli esempi leggermente femminili del voile trasparente e della seta shantung. Anche il pizzo si tinge di camouflage. Sulla passerella di Comme des garçons, le fantasie mimetiche ricompaiono su una serie di completi abbinati a giacche grigie a lunghezza cappotto. Naturalmente la stagione estiva di quest’anno non sarebbe potuta partire senza almeno un ultimo riferimento ai giochi olimpici di Londra 2012. Neil Barrett non si è tirato indietro, presentando una selezione di maglie da baseball, giacche college, palloni da calcio destrutturati e felpe da ginnastica in neoprene. Qualcuno, però, ha scelto temi meno prevedibili: i gilet imbottiti di Dries Van Noten hanno reso un sottile omaggio alla scherma, Kim Jones di Louis Vuitton ha esplorato gli abissi marini con la sua muta deluxe e Issey Miyake ha scelto le linee insolite del ciclismo. Prada si è mantenuta più sobria del previsto. Chi si aspettava una collezione di stampe è rimasto decisamente deluso perché in questa stagione non

ve n’è traccia. Miuccia Prada si è concentrata piuttosto su linee semplici e costruite partendo dal modello della polo, con pantaloni leggermente svasati, e completando il look con elementi decorativi minimal, come il contorno di una scollatura, uno spacco o un orlo. Decori senza tempo ispirati all’Antica Grecia. Lo show di Dolce & Gabbana ha celebrato la gioia e Pasolini (se mai sia possibile fondere insieme due stati d’animo così lontani). Tra le collezioni della stagione presentate a Milano, questa è stata senza dubbio una delle più divertenti, caratterizzata dal sottofondo di una vera banda di suonatori di paese e modelli provenienti in gran parte da paesi e villaggi siciliani a sfilare con i vestiti buoni della domenica, come i completi a tre pezzi di garza di lana o lino in strati sottili come veli. Nella sua collezione, Raf Simons ha combinato i classici sartoriali, l’abbigliamento sportivo e l’arte pura, rielaborando il bomber in tre diverse lunghezze e tonalità caramellose, come il rosa, l’arancione e il rosso ciliegia. I tessuti plissettati a fiori sono stati una vera sorpresa sui sobri completi sartoriali, come i grandi occhi strabuzzati sui visi ancora più grandi disegnati sulle Tshirt oversize decorate dall’artista di Los Angeles Brian Calvin. Mugler si è tuffato nelle profondità marine in cerca di ispirazione. Il tema acquatico del direttore creativo Nicola Formichetti si è manifestato non soltanto nella palette di colori (ostrica, sabbia, corallo, spuma di mare), ma anche nei materiali, come l’oleoso tessuto medusa in pelle: un’elegante collezione che ripropone la caratteristica raffinatezza di silhouette con spalle strutturate. Rick Owens, sempre tra i favoriti, insiste sul concetto dell’uomo come isola, con le sue regole e la sua moralità, e propone una collezione di giacche diafane in nylon o lino all’insegna della leggerezza. Seguendo il motivo ormai tipico delle forme rettangolari e lineari che ricordano la sagoma del diapason, ha presentato creazioni al tempo stesso pratiche e magiche, come è lui. Tra gli accessori, gli zoccoli di Owens e i braccialetti tintinnanti di Michele Lamy, che ha prestato la sua voce a un sottofondo alla Marlene Dietrich, leggendo una delle sue poesie preferite di Langston Hughes sul martellante sound design elettronico di Matthew Stone. A chiudere la settimana della moda è stata la presentazione trascinante e cinematica di Thom Browne, con una deliziosa componente mitologica, a metà strada tra Il labirinto del fauno e Prometheus di Ridley Scott, quasi a voler ricordare che la moda uomo non è soltanto la cugina assennata e ostinatamente sobria dell’abbigliamento da donna. Gli strati singolari, il percalle e il madras in tonalità confetto, le applicazioni di aragoste di perle, i pantaloni con fantasie di balene e le calze al ginocchio sono stati soltanto un amuse-bouche del menù di Browne che, almeno per quest’anno, è stato una vera gioia per gli occhi. Full translation at page 94 mff magazine - 53


rubrica spotlight

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waterproof tribe

Da Kelly Slater a Point break fino ai trofei Di luna roSSa. l’uomo per la proSSima Stagione calDa migra, anche nello Stile, verSo mete oceaniche. per DeDicarSi agli Sport D’acqua. Di fabio maria Damato

S

ee you on the beach. Come se tutto il resto non contasse. Come se l’ossessione del contemporaneo e della moda maschile per la primavera-estate 2013 siano gli sport on the ocean. Sarà colpa della minaccia del collasso dell’economia globale, pronta a dire addio a completi da broker e formalismo da consiglio di amministrazione, che ha indotto i designer a votarsi a un guardaroba performante da lupo di mare. O da surfer scanzonato quanto rigoroso nella sua tenuta da conquistatore delle onde come sulla passerella di Louis Vuitton. Tecnologico nell’uso dei tessuti scuba e super-active nella scelta degli zaini da portare al posto delle cartelle 24 ore. Sempre in bilico tra un portento della disciplina agonistica, come Kelly Slater, e uno strafottente Patrick Swayze nella pellicola Point break. Se non bastasse ci sono le T-shirt in microfibra di Dirk Bikkembergs o i pantaloni waterproof di Pierre Cardin. Per un’attitude mutata rispetto alle scorse stagioni, secondo la quale la felpa è la nuova maglia, la sneaker l’ultima stringata, lo short over il prossimo denim e la camicia è concessa solo se ripensata in geometrie spigolose mai accostate al corpo e con orli tagliati con la squadra da portare fuori dal pantalone. E per il knitting si opta per le mille righe da marinaretto sbarazzino, come Dior homme, Band of outsiders e Umit Benan. Anche se la vera ossessione sarà la barca a vela. Nei cuori degli appassionati delle nottate passate svegli a seguire il team di Luna rossa e l’America’s cup. E nel guardaroba, invaso senza ritegno da outwear di ogni genere, dove la tanto cara giacca a vento torna in auge in versione avant-garde. In passerella la si è vista infiammarsi di colori segnaletici (Hermès) o accendersi di fantasie young & cool (Msgm). O infestarsi di rivetti, cinghie e velcri inaspettati (Moncler gamme bleu ed Emporio Armani). Con una sola certezza, materiali hi-perfomance e silhouette couture (Andrea Pompilio, Kolor, Dries Van Noten e Marni). Ma se il pensiero comune è quello che si tratti di una moda passeggera, bisogna stare attenti. Perché se anche un ascetico come Rick Owens decide di convertirsi a un menswear performante e active, significa che il vento sta decisamente cambiando. Full translation at page 94

Nelle immagini, di queste pagine: 01) Kelly Slater durante una sua performance di surf, 02) una creazione Pierre Cardin, 03) Keanu Reeves e Patrick Swayze in Point break, 04) un outfit Dirk Bikkembergs, 05) il backstage Louis Vuitton, 06) un look Yohji Yamamoto, 07) un pull firmato Iceberg, 08) il finale dello show Moncler gamme bleu, 09) un completo Band of outsiders, 10) una T-shirt di Jean Paul Gaultier, 11) un coat Hermès, 12) un look Msgm, 13) una giacca a vento Andrea Pompilio, 14) un outfit Kolor, 15) le prodezze di Luna rossa durante una regata, 16) un outfit Dries Van Noten, 17) una creazione Marni, 18) un coat Rick Owens, 19) una proposta di Emporio Armani e 20) due modelli nel backstage di Dior homme by Kris Van Assche

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THE BEST DOLCE & GABBANA JAMES LONG CARVEN GUCCI VERSACE LANVIN BALMAIN THOM BROWNE LOUIS VUITTON GIVENCHY

TRENDS ILLUSIONE OTTICA FLOWER SYMPHONY VERY SPORTY FULL CAMOU JACKET MAPPLETHORPE SAHARA ATTITUDE JEANS MANIA YELLOW SUBMARINE STRIPES

the

SEASON spring-summer 2013

TENDENZE, MUST HAVE E CULT PIECES PER DISEGNARE IL NUOVO HOMME-STYLE. DI STEFANO RONCATO, FRANCESCA MANUZZI, MATTEO ZAMPOLLO, NATALIA CHEBUNINA, FABIO MARIA DAMATO, CAMILLA GUSTI E MICHELA ZIO

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rubrica THE bEST 100% carosello siciliano. L’iconografia in toto e per non farsi mancare nulla Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno trapiantato un intero paesino della terra della trinacria e l’hanno portato in pedana. Niente modelli, tanto folklore. Una parata di volti cinematografici per un casting composto da 67 personaggi, tra i 15 e i 42 anni. In comune la loro sicilianità. «Eravamo a Taormina per realizzare la campagna pubblicitaria dell’autunno-inverno 2012/13 e ci siamo resi conto che le comparse avevano volti più intensi dei modelli... erano diventati loro i protagonisti e abbiamo deciso di creare questa sfilata sul maschile siciliano a 360 gradi». Le radici si vedono e si sentono, anche grazie alle note del melos. In pedana sfilano picciriddi e anziani in pantaloni e shorts dalla vita altissima, abbinati a camicie liquide millerighe, stampa putto, mappa con punti d’interesse turistico e maiolica. Poi, i tradizionali serafini e canotte e completi portati con camicie dal bavero spalancato. In un inno alla Sicilia, dal riverbero dei ragazzi di Bagheria.

DOLce & GaBBana

JaMeS LOnG

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Braveheart cibernetici. Con kilt futuribili e decostruiti, abbinati a camicie dai motivi interconnection, che attingono delle opere d’astrattismo lineare dell’artista americano Josef Albers. I tessuti sono hi-tech, come a mimare l’algebra di una nuova rotta intrapresa da James Long, che in passato aveva promesso di non giocare mai con grafismi e linee. Arrivano così checked da dama composti da bermuda ingombranti sotto al ginocchio e chiodo dalle maniche in pelle. E bianche camicie dal plastron effetto Sudoku, in un ordine da conta con l’abaco. Per una suggestione incredibilmente dark, dai richiami cattivi alla In time. Tra incastri di pattern, pieghe e pannelli per un guerriero daywear. Ready-to-fight.


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carven

Garçon, un café! E in fretta. Questo l’immaginario che Guillaume Henry, direttore creativo di Carven, ha raccontato per la prossima primavera-estate della maison francese. Un happening che mima le gesta dei camerieri durante la Course de garçonne de café, la manifestazione organizzata il 14 luglio in Francia per la presa della Bastiglia. Durante l’82° Pitti Immagine uomo al Velodromo delle Cascine, la fanfara dei bersaglieri ha scandito una competizione fra camerieri scalpitanti, intenti a preservare il contenuto dei propri vassoi. I modelli, pronti a incitarli o disturbare il loro passaggio, indossano suit scomposti, giubboni in seersucker e polo con logo ricamato. Poi, felpe e camicie indossate con noncuranza su pantaloni in cotone croccante, jeans e shorts. Il verde Carven torna protagonista ad accentuare l’allure bucolica, tra imprimé erbario, anche per gli zainetti da studentello. mff magazine - 59


rubrica

gucci

Continua il viaggio, a chitarre distorte, immaginato da Frida Giannini. L’estate di Gucci si anima sulle note dei Led Zeppelin, per dipingere una stagione che esprime grinta a tinte strong. Una palette di colori naturali. Che si distende su tessuti altrettanto naturali. Pantaloni a sigaretta, dritti e corti alla caviglia, in abbinamento obbligato con il mocassino con il morsetto, pronto a compiere i sessant’anni nel 2013. La divisa ideata dalla maison della doppia G è quella di un playboy un po’ dandy, catapultato ai giorni nostri. Con, in mano, una vacanziera weekend bag a fantasia Baiadera, creata ormai cinquant’anni fa dalla griffe. E oggi reinventata simbolo di un estate 70s. Per rockstar consumate dal sole.

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THE RUBRICA BEST

VERSACE Cinture brillanti, guantoni e calzari da gladiatore moderno. La schiera di pugili di Versace mostra i pettorali scolpiti, avvolti in tuniche leggere e vestaglie da allenamento. Una schiera di campioni olimpici, combattuti tra Magna Grecia e scenari tysoniani, in una tensione muscolare e ipervisiva. Applauditi come in un’arena romana alla loro apparizione. Intaccati da acuti disco glam, dai colori flashy, che si spalmano anche sui suit dalle spalle larghe e dalla vita stretta. Greche e sapori che arrivano dalle spiagge di Miami e dal luccichio di Las Vegas. Ma lo sguardo della schiera dei nuovi gladiatori resta fermo e deciso. E a testa alta, come i suoi pugili, Donatella Versace esce alla fine dello show sorridente. A prendersi un applauso per una collezione ambiziosa e decisa. Eccessiva. Semplicemente Versace.

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rubrica

lanvin

Romanticamente estrosa, con un retrogusto di sexy underground. La vena creativa della accoppiata Alber Elbaz/Lucas Ossendrijver raggiunge un nuovo status con le coordinate estetiche di Lanvin nella stagione calda targata 2013. Uno streetwar elevato, un’anima grintosa che si muove leggera, contaminata da uno spirito couture evidente. Si apre con il bianco e nero, che si staglia su completi eleganti e spolverini dai toni dark, si evolve, poi, con leggerezza. Quasi entrando in un mondo parallelo, le tinte si fanno shiny. Le trasparenze si moltiplicano, entra in scena l’oro algido, l’argento siderale. Sempre con la giusta tensione tra gli opposti: le giacche classiche con materiali hi-tech. Il formalismo con una vena glam preziosa. Le linee grafico-taglienti con le forme ammorbidite e fluttuanti. In una dialettica continua, chemodula un esercito di young boys dallo spirito edonista.

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the best

rubrica

La legione straniera di Balmain è pronta a fare il grande salto. Il lavoro di Olivier Rousteing prende forma di stagione in stagione, rinforzando il linguaggio del marchio. Una ventata di esotico, i sapori dei Caraibi, tra Key west, Miami e L’Havana. Un mood rilassato, irrigidito da un retrogusto di military elegante. Il giovane talento francese ha tutte le carte in regola per fare il salto in passerella. Giacche con ricami in rafia, biker jacket virate in versione chic, completi militari che si trasformano in look da sera. Il tutto partendo da un solo cult: ÂŤLa sahariana da avventuriero. Ho cercato di rileggere questo capo very french con un codice di sartoria tradizionaleÂť, ha spiegato lo stilista.

balmain

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Modelli celati da colonne argentee di Spadenx e un prato cosparso di stringate, piedistalli metallici su cui posizionarsi. Mentre una parata di fauni alieni introduce la fiaba perbene studiata da Thom Browne. ÂŤGli abiti sono una mia rivisitazione dello stile preppy, presentati con alcuni elementi di una favolaÂť, ha spiegato lo stilista. In un giardino di mezza estate, si muovono lente creature seriali, robotiche grazie a occhiali, viso e cuffia total silver. Con un semplice comando si svestono. E rivelano un gioco di sovrapposizioni, che mette gli shorts sopra ai bermuda, che sfoggia giacche/gilet o coat sopra a panciotti e pant brevi alla caviglia. Tutti cosparsi di quadretti scozzesi e righe, con tocchi marini e naĂŻf di aragoste e piccole balene. In un caleidoscopio di colore very funny.

thom browne


THE BEST

RUBRICA

LOUIS VUITTON Il ricco armatore greco, un velista d’altura, Jacques Cousteau e uno scuba diver. Tutti insieme, riuniti all’Halle Freyssinet di Parigi. Sulla pedana in alto mare di Louis Vuitton. Che sia un omaggio ai trent’anni che la Louis Vuitton Cup compierà nel 2013 o un trend hot dell’estate 2013 poco cambia. Il risultato è un’acquaforte underwater e fluo, il preludio per un viaggio tra gli oceani. «Diana Vreeland diceva che l’acqua era un God’s tranquilizer», ha spiegato Kim Jones, style director dell’uomo Louis Vuitton sotto la direzione artistica di Marc Jacobs. Così in collezione spuntano giubbini in cocco e hi-tech da vela, gilet salvagente e double-breasted. Camicie aperte e cravatte portate con una sciarpa, su pantaloni pendant o a contrasto. Poi, l’ondata Sol Levante con la tecnica del boro e il denim. Ma anche mute da sub, orecchini e pins con ancore e timoni, cerate gialle dal touch pop-fluo. Gli accessori sono Damier a tenuta stagna, rafia mixata a pelle e mini parallelepipedi, miniatura dei classici bauli della maison.

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rubrica the best

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rubrica

givenchy

Sacro e profano. Abiti talari, icone mariane, sandali francescani. È la prima comunione disegnata da Riccardo Tisci per Givenchy. L’incenso nell’aria si diffonde leggero come in una cattedrale popolata di fedeli. I gigli bianchi, simbolo di purezza, contornano l’uscita dei modelli. Il verbo della maison del gruppo Lvmh si stende su una collezione illuminata. Sovrapposizioni continue, abiti con strascichi monacali, stampe irregolari. I completi si colorano di tinte pastello, leggere e virginali. Sempre scaldate da un’attitude urbana, fatta di teddy jacket e T-shirt oversize. Sottolineata dai piercing nasali, gioielli street a illuminare lo sguardo. Ai piedi, riedizioni grungy di calzature religiose, tempestate di catene gioiello. Arriva potente e suggestiva l’ultima fatica di Tisci. Che come sempre riesce a far incontrare due mondi distanti: la strada e l’élite, il punk e la borghesia, i santi e i peccatori.


MARNI - L’occhiale da intellettuale ma a specchio, meglio se accecante

DOLCE&GABBANA - Bermuda di seta stampa pupi, per un allure real Sicily

JIL SANDER - Il grafismo siderale seglie geometrie artistico/astratte

DIESEL BLACK GOLD - Camicia di jeans contemporanea e rivista nei volumi

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LANVIN - Il pantalone a vita alta, meglio se monumentale e liquido

FENDI - Il porta I-Pad è in pellami esotici e si tinge di cromie vitaminiche

DIOR HOMME - Il blazer da capitano di vascello è blu e perde le maniche

VALENTINO - La sneaker camouflage si puntella di borchie di gomma

SALVATORE FERRAGAMO - Un casual in blocchi di colore e high performance

BALMAIN - La nuova sahariana è ultra-skinny e appena un po’ grunge

DRIES VAN NOTEN - La giacca camou, vero capo chiave dell’uomo nuovo

TRUSSARDI - Il borsello si appende alla cintura e si ispira alle bici deluxe

MAISON MARTIN MARGIELA - Il coat di gagliardetti per l’eleganza recycled

BALENCIAGA - La nuova T-shirt è bounded, inscatolata e al rasoio

GIVENCHY - L’holy bomber è pezzo icona degli adepti dell il vero a moda

BELSTAFF - La giacca icona del marchio si edita in versione cool PRADA - Lo spolverino a blocchi di colore è intercambiabile e chic

DAMIR DOMA - Il coat da trincea è oversize e rivisto nelle proporzioni MOSCHINO - Il cardigan pop riscopre il fascino warholiano della réclame

VERSACE - La cintura-trofeo, tra gladiatore e wrestler versaciano


TIME CAPSULE

MARC JACOBS - Total look in total print: anche l’uomo fiorisce

HERMÈS - La T-shirt di coccodrillo sfoderato, solo per miliardari sauvage

GUCCI - La Baiadera bag, tra cotone multicolore e cuoio invecchiato

CARVEN - La nuova english hunter jacket diventa over e fullcolor

SOMETHING TO REMEMBER DI FABIO MARIA DAMATO

C

ult pieces. Look e accessori da avere. Sono gli oggetti del desiderio per la primavera/estate 2013. Must-have incoronati dalle passerelle internazionali dell’uomo tra Londra, Firenze, Milano e Parigi. Una rassegna di oltre 33 feticci del guardaroba maschile di domani. Capi icona che vedremo indossati dagli style guru della prossima estate, tra street style, editoriali patinati e occasioni pubbliche. E pronti a registrare il sold-out negli store o su gettonatissimi e-shop. In attesa di nuovi colpi di fulmine.

JAMES LONG - Lo shorts over di pelle, da indossare sempre da mattina a sera

DSQUARED2 - L’anfibio incontra i parastinchi metal, per i nuovi bad boy

THOM BROWNE - Il blazer con le balene seriali, dedicato agli eterni Peter Pan

JEAN PAUL GAULTIER - Il turbante da guru Sikh rigorosamente vermiglio

ANDREA POMPILIO - I calzini fantasma, decorati di fluo, da ostentare everyday

LOUIS VUITTON - Lo zaino è il nuovo borsello, meglio se in tessuti hi-tech

BURBERRY PRORSUM - L’outwear metal, in un trionfo effetto shining

JUNYA WATANABE - Lo spolverino cerato è sartoriale ma avant-garde

COSTUME NATIONAL - Il sandalo da portare anche sotto il formalwear

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buyers view

the top five di francesca manuzzi e micHeLa ziO The best

names

Prada

/mood

bErlUTI

bOAT

SrUlI rEcHT

rEAl gENTlEmAN

SIKI Im

bAglIOrI mETAllIcI

rIdINg HIgH

EffETTO ArcObAlENO

TEE lIbrAry

Cesare Paciotti

ScArpE gIOIEllO

bIO jAcKET

CB made in Italy

Isaora

UNISEx

SlIppEr IN TESSUTO

cAmIcIA ImprImè

SpIllA décOr

Burberry prorsum

Caruso

wINd brEAKEr

pANTAlONE bIcOlOrE

New

STrINgATE

Emporio Armani

Jet set

NUOVO SUIT

Church’s

/accessories

Trussardi

Aquarama

Junya Watanabe

Andrea Pompilio

Atelier Siviglia

/pieces

The best

fOUlArd

Enrico Coveri

The best

THANKS TO: Stella Falautano @ A piedi nudi nel parco (Firenze), Amos e Angela Adani @ Adani (Modena), Maurizio Purificato @ Antonia uomo (Milano), Claudio Antonioli @ Antonioli (Milano), Tonino Asselta @ Asselta (Bari), Kaku Itakura @ Barneys New York (Tokyo), Bruna Casella @ Bernardelli (Mantova), Loris Portolan @ Biba’s boutique (Pordenone), Tiziano Cereda @ Biffi (Milano), Susanna Avesani @ Club 21 (Singapore), Marzio Torcianti @ Coltorti (Jesi), Michele Cumini @ Cumini (Udine), Massimo Degli Effetti @ Degli Effetti (Roma), Alejandro Gutiérrez @ Elite (Marbella), Daniela Kraler @ Franz Kraler (Dobbiaco, Cortina d’Ampezzo), Luigi Tropea @ Gigi Tropea (Catania), Michele Giglio @ Giglio (Palermo), Georgia Pizzi @ Harvey Nichols (Hong Kong), Adriana Saralvo @ Joyce Milano (Hong Kong), Cesare Tadolini @ L’incontro (Modena), Gianni Amati @ Leam (Roma), Valerio Brighi @ Nick & Sons (Ravenna, Milano Marittima), Roberta Valentini @ Penelope (Brescia), Pupi Solari @ Pupi Solari e Host (Milano Genova), Eric Jennings @ Saks Fifth Avenue (New York), Giorgina Siviero @ San Carlo dal 1973 (Torino), Beppe Angiolini @ Sugar (Arezzo), Giorgio Molteni @ Tessabit (Como), Tiziana Fausti @ Tiziana Fausti (Bergamo), Flaminio Soncini @ Tony boutique (Magenta), Hirofumi Kurino @ United Arrows (Tokyo), Giovanni Bolandrini @ Vertice (Londra) 70 - mff magazine


TRENDS

Fendi

EFFETTI IPNOTICI E DEGRADÉ CIBERNETICI, TRA OP ART E STAMPE IN MOVIMENTO, MUTUATE DALL’ARTE CINETICA

RUBRICA

Hardy Amies

Kenzo

Jonathan Saunders

Roberto Cavalli

ILLUSIONE OTTICA Ermenegildo Zegna

Pringle of Scotland

Jil Sander

Christian Lacroix

Vivienne Westwood Mugler

Missoni


RUBRICA TRENDS Bottega veneta Christian Lacroix

Alexander McQueen

Raf Simons Burberry prorsum

FLOWER SYMPHONY

TRACCE BUCOLICHE: ROSE, FORSIZIE E RODODENDRI, IN VERSIONE MINI E MAXI, IMPRIMONO GIACCHE E CAMICIE PER UNA RAPSODIA MULTICOLORE

Paul Smith

Vivienne Westwood

Dirk Bikkembergs Versace

Balenciaga

Gucci

Junya Watanabe


EMiLiANO RiNALDi

emilianorinaldi.it


rubrica

Christopher Raeburn

trends Emporio Armani

Dries Van Noten

very sporty Leitmotiv

Krisvanassche

Fendi

Pringle of Scotland

Damir Doma

74 - mff magazine

Moncler gamme bleu


rubrica

Prada

Salvatore Ferragamo Ermanno Scervino

Burberry prorsum Dior homme

Dirk Bikkembergs Carven

Calvin Klein Collection

Issey Miyake

football team, running e bicicletta, hi-tech da regata, squadre di nuoto ed equipe di tennis. l’homme diventa olimpico

Trussardi


rubrica trends

Bernhard Willhelm

Leitmotiv

stampe da classe di ferro, incedere edulcorato da commandos. il militare mimetico Ăˆ new look mannish

Comme des garçons

Pringle of Scotland

Kenzo

full camou jacket Valentino Henrik Vibskov

Band of outsiders

Dries Van Noten

Alexandre Herchcovitch




TRENDS

Lanvin

MAPPLETHORPE

Costume national Calvin Klein Collection

Diesel black gold

Dior homme

RUBRICA

Burberry prorsum

Boris Bidjan Saberi

Dsquared2

BOMBER, PELLE E ACUTI DARK. UOMINI DAI TRATTI SKINHEAD E DALLE REFERENZE HOOLIGANS. CITANDO LA SENSUALITÀ HARD DELL’ICONICO FOTOGRAFO Peuterey Aiguille noire

Tillman Lauterbach

Juun.J

Rick Owens


trends

Juun.J John Richmond

Corneliani Belstaff

Balmain Pierre Cardin

sahara attitude

Tillman Lauterbach

Valentino

ZZegna

Miharayasuhiro

Missoni

80 - mff magazine


rubrica

Krisvanassche

Dirk Bikkembergs Diesel black gold

Viktor & Rolf

Lou Dalton

Daniele Alessandrini

Giorgio Armani Umit Benan

Burberry prorsum

Louis Vuitton

palette desertica e sahariana d’ordinanza. l’uomo nuovo è un esploratore da pellicola. tra deserto rosso e avventure ispirate a indiana jones

Andrea Incontri

3.1 Phillip Lim


trends

Kolor

Diesel black gold

Dsquared2 Acne

jeans mania denim allover. in pista il blue de gĂŠnes. tra accenni arty, patch e taglio sartoriale. la divisa work diventa emblema del daywear

Christophe Lemaire

Alexis Mabille

Valentino

Versace

Giorgio Armani

No editions

Berluti

Krisvanassche

Louis Vuitton Christopher Shannon



rubrica

Jil Sander

Miharayasuhiro

Les hommes Angelos Frentzos

Kenzo Ports 1961

Moschino

Paul Smith

Andrea Pompilio

zabaione, canarino e limone. il giallo tinge la pedana con riflessi solari. tra suit alla the mask, cerate, giacche a vento dal touch sportivo e imprimĂŠ astrattisti

Salvatore Ferragamo


trends

Hermès

rubrica

Louis Vuitton

Moncler gamme bleu Raf Simons Burberry prorsum

YELLOW SUBMARINE Canali

Richard Nicoll

J.W. Anderson

Msgm

mff magazine - 85


RUBRICA

TRENDS

Iceberg

Diesel black gold

Etro

STRIPES RIGHE ALLOVER, IN ORIZZONTALE O IN VERTICALE. L’IMPORTANTE È CHE SIANO LARGHE, EFFETTO PIJAMA O DIVISA DA CARCERATO. IN BLACK&WHITE O CON QUALCHE ACUTO CROMATICO

Comme des garçons Acne

Costume national

Les hommes

Dolce & Gabbana

John Galliano

Nicole Farhi Ann Demeulemeester

86 - MFF MAGAZINE

Umit Benan



MUST HAVE

DENIM 1 • toms 2 • diesel black gold 3 • zuelements 4 • gas 5 • jaggy 6 • pepe jeans 7 • lotto leggenda 8 • car shoe 9 • levi’s 10 • energie 11 • g-star raw 1

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FLOWER 1 2 3 4 5 6

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• alberto moretti • gallo • dondup • fabrizio mancini • pt05 • d.a.t.e.

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ROAD MAP

FLUO

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1 2 3 4 5 6 7 8

• jimmy choo • historic • herno • mcs • john varvatos • fred perry • timberland • henry cotton’s • alviero martini 1ª classe

1

• roncato-spaziotindaci • msgm • k-way • north sails • marc jacobs • cruciani • aquarama • hi-fun

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8 MFF MAGAZINE - 89


The Woolmark Company presenta nove temi per la nuova stagione di The Wool Lab

C

i sono momenti irrinunciabili per chi ha fatto dello stile il proprio lavoro. Uno di questi è con The Wool Lab, il progetto di trend forecasting presentato da The Woolmark Company, lo storico simbolo di Australian Wool Innovation, associazione che riunisce oltre 30mila allevatori di lana merino, in occasione dell’ultima edizione di Pitti Immagine Uomo. “The Wool Lab è l’evoluzione e il completamento di esperienze fatte da Woolmark in passato unite alla ricerca di uno strumento che davvero potesse essere d’aiuto ai principali attori della filiera nelle scelte di filati e tessuti in lana”, ha spiegato Fabrizio Servente, Global Strategy Advisor di Woolmark, “E’ il frutto dell’unione di due importanti vantaggi: la presenza di sedi Woolmark in tutto il mondo, a contatto con tutti i players della lana nel mondo, e quello del fiuto e della creatività tutta Italiana, per l’individuazione delle tendenze emergenti e dei prodotti con esse più in sintonia. I fruitori di questo strumento, che Woolmark offre a titolo completamente gratuito, sono fashion brands, manufacturers e retailers ai quali viene offerta questa “guida” attraverso i più innovativi e interessanti prodotti provenienti da tessitori e filatori di tutto il mondo. Uno strumento, edito ogni stagione, che attraverso l’individuazione dei trend emergenti a livello globale offre agli operatori

BROOKLYN New wasp anni ’40, la giacca come centro focale dell’eleganza. Colori dalle tonalità naturali, con accenni di ottanio e burgundy, e tessuti in lana al 100% o in mischia con altre fibre nobili.

PURE Etica ed estetica insieme per un tema che valorizza colori naturali, tessuti crudi e filati non trattati.

Tutti i dati e le informazioni contenuti nel presente Focus sono stati forniti dall’Azienda che ne garantisce correttezza e veridicità, a soli fini informativi.


ASPHALT (Urban) Asfalto e cielo. Ruvido ma anche leggero. Lana e cotone. Lo streetstyle diventa contemporaneo declinandosi nei mille toni del grigio.

DETROIT (Urban) Workwear anni ’50. Suggestioni americane. Lana e cotone o lana e lino. Colori freddi e contemporanei.

DANDY Colto e ricercato, il tema Dandy si caratterizza per la scelta di abiti taylor made. Coloriture classiche tessuti in lana al 100% o blended con altre fibre nobili.

BLACK SWAN Tra realtà e finzione. Strutture ricercate, grafismi, barocco ed effetti 3D per lane che incontrano fibre light come viscosa, seta o cotone. La palette è scura WITNESS Rigore e funzionalità per uno stile di ispirazione Amish. Lana con flash di rosso, bianco e bronzo. Merino, soprattutto nei colori più scuri ed austeri.

l’opportunità di selezionare, all’interno di ogni trend, i tessuti e i filati più adatti alle proprie esigenze e di entrare in contatto con il relativo produttore”. Nato come guida alle tendenze e alla migliore produzione laniera, The Wool Lab oggi è un laboratorio creativo permanente, un think tank all’avanguardia cui nessun operatore del mondo fashion può fare a meno. Totalmente trasversale nella sua continua ricerca, The Wool Lab svela i tratti dello stile autunno/inverno 2013/2014 attraverso 9 fonti d’ispirazioni, 9 percorsi tematici dove moda fa rima con arte e avanguardia. The Wool Lab da luglio diventa anche App. Scaricabile dall’Apple Store, per i primi 3 mesi gratuitamente, l’applicazione punta ad essere un nuovo strumento al servizio del fashion system internazionale. The Wool Lab sarà presente a Milano Unica dall’11 al 13 settembre e poi dal 19 al 21 settembre a Parigi in occasione di Premiére Vision. Info: thewoollab@wool.com MURANO Eleganza sofisticata. Femminilità e neo-romanticismo. Colori lagunari e digressioni cipriate. La lana si fonde con cashmere, cammello, mohair e seta.

BERLIN (Urban) Abbigliamento sub-urbano e contaminazioni militari. Flanelle e Feltri per nuovi tessuti solidi. Colori chiave: corda, verde, arancio, ocra e burgundy.


Milano Moda Showroom detta lo stile primavera/estate 2013 Moda A-Z in primo piano a Milano dal 26 giugno al 15 luglio.

I

n occasione della quattordicesima edizione di Milano Moda Showroom, la città diventa la capitale dell’eccellenza del business moda. Da Add a Zegna, passando per Diesel, Fendi, Moncler, Prada e Versace, giusto per citare solo alcune maison, sono più di 200 i nomi che compongono la kermesse organizzata da Camera Nazionale della Moda Italiana- Cnmi. Oltre 120 showroom presentano le collezioni per la primavera/estate 2013 uomo, donna e bambino in un percorso razionale ed emozionante attraverso il meglio dello stile. “Milano Moda Showroom”, ha spiegato Mario Boselli, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana-Cnmi, “continua ad attirare l’interesse delle più importanti case di moda che partecipano attivamente con i loro showroom. Sono molto soddisfatto di questa manifestazione che contribui-

sce a rafforzare sempre più l’immagine e il ruolo di Milano quale capitale della moda, sia sul piano della creatività e della qualità, sia sul piano commerciale e del business.” Momento cruciale per il business moda, Milano Moda Showroom, ogni stagione, riunisce il meglio della creatività e una selezione altolocata di buyer italiani ed internazionali che trovano, grazie all’organizzazione impeccabile e al supporto tecnologico fornito attraverso il sito www.cameramoda.it, un ambiente ideale per visionare e preparare ordini sulle collezioni più interessanti. Da sempre in prima linea, Camera Nazionale della Moda Italiana-Cnmi punta a promuovere e valorizzare il Made in Italy in tutte le sue forme. Milano Moda Showroom è l’appuntamento principale del business fashion e oggi, grazie all’attenta supervisione di Cnmi, non smette di migliorarsi

Tutti i dati e le informazioni contenuti nel presente Focus sono stati forniti dall’Azienda che ne garantisce correttezza e veridicità, a soli fini informativi.


per offrire un servizio di ultima generazione. In quest’ottica la sezione Milano Moda Showroom del sito ufficiale cameramoda.it è stata implementata per permetter ad ogni showroom di avere una propria pagina dedicata, una sorta di showroom digitale attraverso cui presentarsi, con fotografie e anche press release, agli operatori. Non solo, attraverso questa sezione buyer hanno la possibilità di organizzare il proprio lavoro, ma anche il tempo libero grazie ad una selezione di location, ristoranti e punti d’incontro per rilassarsi dopo un’importante giornata. Camera Nazio-

nale della Moda Italiana-Cnmi si conferma principale player della moda internazionale e non smette mai di cercare e sperimentare nuove soluzioni per rendere migliore il lavoro di tutti. Che, in occasione dell’ultima fashion week dedicata alla moda maschile, hanno potuto avvalersi anche dell’Applicazione ufficiale di Camera Nazionale della Moda Italiana-Cnmi. Un modo nuovo e concreto, completamente gratuito, per avere, a portata di click il calendario ufficiale, le fotogallery di sfilate e presentazioni e tutte le informazioni necessarie


addresses Acne 3.1 Phillip Lim Aitor Throup Alberto Moretti Alexander McQueen Alexandre Herchcovitch Alexis Mabille Alviero Martini 1a classe Ami Alexandre Mattiussi Andrea Cammarosano Andrea Incontri Andrea Pompilio Angelos Frentzos Ann Demeulemeester Aquarama Atelier Gustavo Lins Atelier Siviglia Balenciaga Balmain Band of outsiders Belstaff Berluti Bernard Willhelm Boris Bidjan Saberi Bottega veneta Braga+Federico Brioni Burberry prorsum Calvin Klein Collection Canali Car shoe Caruso Carven CB made in Italy Cesare Paciotti Charles Philip Christian Lacroix Christophe Lemaire Christopher Kane Christopher Raeburn Christopher Shannon Church's Comme des garçons Corneliani Costume national Coty Cruciani D.A.T.E. Damir Doma Daniele Alessandrini Diesel black gold Dior homme Dirk Bikkembergs Dolce & Gabbana Dondup Dries Van Noten Dsquared2 Elisabeth von Guttman Emiliano Rinaldi Emporio Armani Energie Enrico Coveri Erïk Bjerkesjö Ermanno Scervino Ermenegildo Zegna Etro Fabrizio Mancini Fendi Fred Perry Gallo Gas Giorgio Armani Giuliano Fujiwara Givenchy G-star raw Gucci Guy Laroche Hackett London Hardy Amies Henrik Vibskov Henry Cotton's Hermès Herno Hi-fun Historic Hugo

acnestudios.com 31philliplim.com aitorthroup.com albertomoretti.com alexandermcqueen.com herchcovitch.uol.com.br alexismabille.com alvieromartini.it amiparis.fr andreacammarosano.com aiunderscore.it andreapompilio.it angelosfrentzos.eu anndemeulemeester.be tomascollection.it gustavolins.com siviglia.com balenciaga.com balmain.com bandofoutsiders.com belstaff.com berluti.com bernhard-willhelm.com borisbidjansaberi.com bottegaveneta.com modecracy.com brioni.com burberry.com calvinklein.com canali.it carshoe.com raffaelecaruso.it carven.fr cbmadeinitaly.com cesare-paciotti.com charlesphilipshanghai.com christian-lacroix.fr christophelemaire.com Tel. +44 2079381010 christopherraeburn.co.uk christophershannon.co.uk church-footwear.com Tel. +33 147036090 corneliani.it costumenational.com coty.com cruciani.net date-sneakers.com damirdoma.com danielealessandrini.it diesel.com diorhomme.com bikkembergs.com dolcegabbana.it dondup.com driesvannoten.be dsquared2.com industrie.nowmanifest.com emilianorinaldi.it emporioarmani.com energie.it coveri.com erikbjerkesjo.com ermannoscervino.it zegna.com etro.it fabriziomancini.it fendi.com fredperry.com gallospa.it gasjeans.com giorgioarmani.com giulianofujiwara.com givenchy.com g-star.com gucci.com guylaroche.com hackett.com hardyamies.com henrikvibskov.com henrycottons.it hermes.com herno.it hi-fun.com historic-research.it hugoboss.com

94 - mff magazine

translation Iceberg Isaora Issey Miyake Its J.W. Anderson Jaggy James Long Jean Paul Gaultier Jet set Jil Sander Jimmy Choo John Galliano John Richmond John Varvatos Jonathan Saunders Junya Watanabe Juun.J Kelly Slater Kenzo Kolor Krisvanassche K-way Lanvin Leitmotiv Les Hommes Levi’s LN-CC.com L'Officiel Brasil London collections: men Lotto leggenda Lou Dalton Louis Vuitton Luna rossa Maison Martin Margiela Marc Jacobs Marni Mcs Miharayasuhiro Missoni Moncler gamme bleu Moschino Msgm Mugler N°21 Neil Barrett Nicole Farhi No editions North sails Paul Smith Pepe jeans Peuterey Aiguille noire Pierre Cardin Ports 1961 Prada Pringle of Scotland Pt05 Raf Simons Richard Nicoll Rick Owens Riding high Roberto Cavalli Roncato Saint Laurent Paris Salvatore Ferragamo Siki Im Spazio Tindaci Sruli Recht Stefano Ricci Stone island Tee library Thom Browne Tillman Lauterbach Timberland Tod's Tom Ford Toms Trussardi Umit Benan Valentino Veronique Branquinho Versace Viktor & Rolf Vivienne Westwood Yohji Yamamoto Zuelements ZZegna

iceberg.com isaora.com isseymiyake.com itsweb.org j-w-anderson.co.uk jaggywear.com jameslonguk.com jeanpaulgaultier.com jetset.ch jilsander.com jimmychoo.com johngalliano.com johnrichmond.com johnvarvatos.com jonathan-saunders.com Tel. +33 147036090 juunj.com kellyslater.com kenzo.com kolor.jp krisvanassche.com k-way.ca lanvin.com leit-motiv.com leshommesfashion.com levistrauss.com ln-cc.com lofficiel.com.br londoncollections.co.uk lottoleggenda.it loudalton.com louisvuitton.com lunarossachallenge.com maisonmartinmargiela.com marcjacobs.com marni.com mcsapparel.com miharayasuhiro.jp missoni.com moncler.com moschino.com msgm.it mugler.com numeroventuno.com neilbarrett.com nicolefarhi.com noeditions.com northsails.com paulsmith.co.uk pepejeans.com aiguillenoire.it pierrecardin.com ports1961.com prada.com pringlescotland.com pt01.it rafsimons.com richardnicoll.com owenscorp.com riding-high.com robertocavalli.com roncato.com ysl.com salvatoreferragamo.it sikiim.com tindaci.com srulirecht.com stefanoricci.com stoneisland.com teelibrary.com thombrowne.com tillmannlauterbach.com timberland.it tods.com tomford.com toms.com trussardi.it umitbenan.com valentino.it veroniquebranquinho.com versace.com viktor-rolf.com viviennewestwood.com yohjiyamamoto.co.jp zuelements.it zegna.com

english InTervIew - THE CHARM OF THE GREYHOUND «CreATInG DreAMS rATHer THAn JUST A wArDrOBe». THIS IS UMIT BenAn’S FOrMULA AS He SeeKS TO OverHAUL TrUSSArDI. By ALeSSIA LUCCHeSe «I feel that it is more important today to offer a dream rather than just a wardrobe. There are millions of brands that offer wardrobes. Being able to create both things is what makes the difference». Umit Benan already had a clear outlook a year ago, when he made his debut at the creative helm of Trussardi with his first menswear collection. Confirmation of this came in the latest show, which took place in an early 20th-century villa in Milan. The collection was inspired by Tomaso Trussardi, the young heir of the family behind the brand with the greyhound logo, who was photographed enjoying a holiday with friends. It revealed the full extent of the Turkish designer’s vision, with its continual references to the label’s enchanting heritage and a contemporary, casual taste. Why did you choose Tomaso as an icon to embody the new Trussardi man? The Trussardi family is my point of reference when I think of every new collection. There will always be a link to nicola or Tomaso in the men’s clothes and accessories. Ties to Tomaso, his lifestyle, his passions, the way he grew up and his visions play a big part in my work. Which three words would you use to describe the Trussardi man? He is a man who loves a high standard of living. He loves travelling, and he loves women. How important is the style of the Trussardi family in your work? rather than the clothes that they choose to wear, it is their lifestyle that is important. That means their approach to life, their culture, their upbringing and their habits. The menswear this season is very Trussardi, but it is also very Umit Benan. How do you manage to reconcile two styles which seem to be so far apart? They are not actually that different. nicola Trussardi was a man who saw things differently from designers. His work reflected his personal life. His children would appear in his advertising campaigns and the shoots for the catalogues would take place in his house. He loved sport and living a good life that revolved around quality: the sort of lifestyle in which luxury is a culture and impeccable elegance and courtesy are de rigueur. In the last fashion show, you revived icons such as the oval and Nicola Trussardi’s briefcase. What is it like working for a house with such an impressive heritage? What sort of relationship do you have with the archives? every season I look all the way through the archives and I always find something that inspires me for the following collection. There is no point in changing an item and altering its originality and history. I believe that it is more intelligent to present it with a new vision and give it the right contrast. How has your first year as the creative director of Trussardi gone, especially with regard to the menswear? The objective was to present the real soul of Trussardi. I wanted the collections to convey the DnA of the brand. I am satisfied because I think that I have managed to achieve this and that I am heading in the right direction. I have pulled off the most difficult part. now I need to keep on getting better. This experience has helped me to take big strides forward in my professional growth. What will be the next steps in the growth of Trussardi menswear? The collection will be increasingly comprehensive. we are building up a genuine lifestyle range, with Trussardi clothes and accessories for a huge variety of purposes. you will have to see the next few collections to believe them… InTervIew - KENZO RE-EVOLUTION GLOCAL AnD UnISeX. HUMBerTO LeOn AnD CArOL LIM, AKA OPenInG CereMOny, Are USInG THeIr AeSTHeTIC AnD MAnAGeMenT KnOw-HOw TO reInvenT THe LvMH LABeL wHILe ALSO PrePArInG TO CeLeBrATe OC’S TenTH AnnIverSAry. By FrAnCeSCA MAnUzzI The starkly contrasting cultures of France, Japan, the USA and Hong Kong have come together in a hugely potent blend. The story of Kenzo has become intertwined with that of Humberto Leon and Carol Lim, aka Opening Ceremony. One side of the pairing is a fashion house with over 30 years of history behind it, incredible heritage and a background packed with folk attitude and pop-street culture. The other side is a global temple of youthful, fashionable shopping that will celebrate its tenth anniversary in 2012. In this time, it has already managed to organize a vast array of liaisons and prestigious partnerships. Furthermore, it has revolutionized the fashion industry with its ultra-cool, must-have consumer items. Destiny has caused the house founded in 1970 by Kenzo Takada to cross paths with the management and style duo, who have been appointed as its creative directors. As a result, the label – which was bought by LvMH in 1993 – has gone glocal. It has not neglected its French and Japanese roots or its ties to the City of Light, but it is now also taking a worldwide approach. Its brilliant, visionary designers are looking to establish an increasingly unisex brand identity and reject parochialism in all of its forms, whether they are found in the USA, europe or Japan. They are achieving this with a solid focus on the label’s image and a secret ingredient that makes every Kenzo product highly desirable. You are now onto your second men’s collection. What fresh tricks have you used in your work on the new collection? There are no tricks. we want to honour the legacy of the brand and the creativity that Takada gave to Kenzo. At the same time, the collections must have an appropriate, contemporary feeling and modern appeal. They must tell a different story every season. Which of Kenzo’s aesthetic features are easiest to bring out today? Kenzo has such a rich, deep-rooted history that designing for the house mainly involves updating it and giving a snapshot of the present day. For example, Jungle Jap is an integral part of the history of the brand. It originally made its debut in Paris in 1970 and it marked the moment in which an Asian designer presented his vision of Parisian fashion. we wanted to pay tribute to it with this Spring-Summer collection, which combines the urban sensibilities that we have developed in cities like new york and Paris with a full immersion in the jungles of South Asia, which we visited recently. You are both designers and entrepreneurs. How much of the Opening Ceremony philosophy can be seen in Kenzo? Do you have the same management approach? Our retail experience is invaluable and it proves extremely useful in our design work. we are always aware of the value of every single item and we carefully consider the sales appeal of our garments. There is no need for us to repeat that our approach to fashion is based on elements that genuinely excite us, such as street style, music, art, the people around us and our travels. Our sensitivity and our personal influences have given Opening Ceremony a strong point of view which is our signature and our fingerprint. It is also a perfect match for Kenzo, which is a creative brand and is involved in a wide range of collaborations. Our zeal gives rise to products that our consumers find astonishing and highly convincing at the same time. On which markets are you focusing at present? Asia, although it is not a new area for us. we have always been interested

in the highly fashion-conscious Asian community. Indeed, our trips to Hong Kong and the designers that we discovered there led to the idea for the first Opening Ceremony store in new york City. What is your take on men’s fashion? Do you have a different working approach when it comes to the women’s collections? we want Kenzo to be a unisex brand, so we do not do anything differently for the menswear or the womenswear. we want the stories of the women’s and men’s collections to be as one. we want the menswear and the womenswear to be increasingly complementary. we want them to be two halves of a single whole and for them to give a synergic, consistent account of themselves. Is it still relevant nowadays to talk about differences between US, Italian, French and Japanese fashion, target groups and such matters? In this global, post-internet world, we believe that there are fewer and fewer differences between the markets. That is why we create collections that are suitable for worldwide consumers, without limiting ourselves to thinking about what would work in France or the States. It would be too restrictive. Opening Ceremony will turn ten this year. How will you celebrate this important milestone? we are planning a huge party; the biggest one in new york fashion week in September. we want to create an experience that takes us back to nyC, where we started out. we are also working with the Broome Street Academy, a local school in Tribeca that helps young people to finish high school. we will donate the proceeds of the tenth anniversary event to the academy. Where do you see yourselves ten years from now? Will you still be together? That is a long time. we have worked together for most of our professional lives and we hope to continue doing so for many years. It is so rare for two partners to have such creative chemistry that we do not think that we will ever split up. InTervIew - AVANT-GARDE VISIONS MenSweAr STAr AITOr THrOUP IS revOLUTIOnIzInG FASHIOn wITH HIS IDeA OF“AUTHenTICITy rATHer THAn FrIvOLITy, A reTUrn TO THe COre vALUeS OF LUXUry AnD DISreGArD FOr THe SeASOnS.”By rOSArIO MOrABITO Born in Argentina and raised in the UK, Aitor Throup is now the standard bearer of the menswear avant-garde. He graduated from the royal College of Art with a highly conceptual final collection entitled when Football Hooligans Become Hindu Gods which earned him a place on everybody’s“Ones to watch”lists. ever since the start of his career, the presentations for his creations have taken place on the frontier between art installations and fashion happenings. The designer has remained true to this approach over the years and he has now made it into a genuine manifesto. During the recent London Collections: Men event, Aitor Throup presented new Object research, a new business model for fashion items that involves rejecting six-monthly cycles and embracing the constant development of what he calls“design archetypes”, which embody the distinctive features of the brand. As Throup explained in the following interview, he sees the creation of fashion as lying somewhere between art and product design. What is the concept behind the New Object Research project and how did you establish it? I started out in fashion by working on individual garments. with CP Company and Stone Island, I always dealt with single items and never with complete outfits. Massimo Osti, Paul Harvey and Moreno Ferrari were all product designers who worked on individual items, so I have always had the same manifesto. In my working concept, fashion is a purely personal term that only applies for the users. It plays no part in the development of the garments. I am more interested in the stories that I tell and the innovation behind the concepts, so I focus solely on fine art and product design. It turns into fashion when it all comes together in a product. In addition, over time I have lost interest in the cycle of the seasons. What is wrong with the fashion industry at present? I am not here to start a revolution. All that I am saying is that it is not right for me and I cannot work in that way. research takes up a lot of energy, but the fashion industry presents a rather empty stage that does not comprehensively cover all of the sources of inspiration for collections. I hope that this business model can demonstrate that there is a way to combat the pressure from the industry. Designers should not be afraid to say:“This is my product, and when it is ready, I will present the next element.” What are the next steps in this new model and what are the benefits for designers? It took me around six years to develop it. when I graduated, I was already aware that my products were not ready to be sold. I needed to enhance the product design side of things rather than the concept. The other thing that I needed was a sustainable brand development model that stepped away from the seasonal approach without completely rejecting it. I also wanted to turn to account existing ideas: if something inspires me, it lasts forever and becomes part of me. The subsequent steps involve working on a number of ideas and developing specific products. Once you have polished them sufficiently, you can make them into the archetypes of your style. For example, take the Chanel bags. They are truly iconic. What are the advantages for customers? In a word: authenticity. Products rather than looks and authenticity instead of frivolity, so that there is a real reason for design. I cannot settle for a selection of traditional cuts; I have to create my own. It is about having respect for consumers. This is ethical consumption and it is the very opposite of flooding the shelves with piles of stuff. with my system, you give something to the consumers. They buy special products that they can fall in love with. I advocate a return to the values that inspire true luxury, which means craftsmanship and taking as much time as necessary to develop ideas. Products used to be designed by masters and you would buy something special precisely because it was special. There were real values rather than just branding. What can we expect in the future? During the Frieze Art Fair in London in October, I will present my collaboration with Dover Street Market. Comme des Garçons is a highly conceptual and innovative brand but it has a vast range of products in a large number of categories. That is what I would like my new model to produce. I will launch the first complete outfit from the new collection: a limited edition selection of four items. Where would you like to present the 22 pieces from the new collection in January 2013? I don’t know yet. we will start by showing something in October. The strategy is to create anticipation and make sure that people are ready for the final presentation. June was about getting everyone into a room and describing the product without showing it: the manifesto. In October we will give them a reminder and help them to gain a more in-depth understanding of the concept. COver STOry - AMERICAN IDOL ArTICLe AnD PHOTOS By STeFAnO rOnCATO «I think I caused quite a stir. when the model returned backstage from the catwalk and uttered these words, I realized that something had changed». Italo zucchelli smiled and his light blue eyes twinkled. He let nothing hold him back as he talked with seeming calm and disarming easiness. He has a modern, disconcerting allure that offers surprises and flares up suddenly, with an unexpected detail or a streak of sensuality in


an anecdote. within realizing it, he creates hunger: for words, pictures, secrets and skin. In this sense, he is just like his fashion and the quintessential stars and stripes DnA that he has embraced at Calvin Klein, which is clean and controversial at the same time. He has brought this essence out during his time as the creative director of the Calvin Klein men’s collection. zucchelli will soon be celebrating a milestone, as it is nearly a decade since he was officially promoted and took on the role in April 2003. MFF-Magazine For Fashion talked to the designer about his experience at the company. The interview was complemented by a visual account as he opened up the archives of the fashion house. He picked out iconic, sensual and intellectual items with a clean but spectacular style, such as the eye-candy leggings which made a lasting impression. They were gathered together for an exclusive shoot in the Milan headquarters, where the fashion shows are held for the menswear from the flagship collection. new American heroes provided the inspiration for the Spring-Summer 2013 offerings. Could you tell us about your time with Calvin Klein? Six months after I first met Calvin Klein, he called me because he was looking for a womenswear designer with experience in menswear. I couldn’t resist. I accepted and I joined the company in 2000. I worked with him on the womenswear for a year and then on menswear for two years. In April 2003 I was appointed as the creative director for the men’s collection and my first fashion show was for the Spring-Summer 2004 season. My previous job was with Jil Sander. Coincidentally, I signed my contract with Calvin Klein on the very same day that she left her company. It must have been destiny. How important was that encounter with Calvin Klein? It changed my life. I wrote him a letter and when I was nominated for the CFDA awards (the Oscars of American fashion, which are organized by the Council of Fashion Designers of America – ed.) I sent him some flowers. Calvin was a mentor and a role model. we had an enjoyable, positive and stimulating working relationship. He is an absolute living legend. How did you feel when you won your CFDA award in 2009? Satisfied. It is a nice feeling to know that you are rated highly by other designers, journalists and everyone involved in the voting process. Do you have any special memories of Calvin Klein? I can’t tell you about all of them, but it was always fun. working with him was the main thing. I was truly inspired by the way he looks at things. He either likes them or he doesn’t. Calvin goes straight to the point, and he does it quickly. He had clear views on everything and a vision for the brand which took in everything from the products to the advertising and the image. What do you think of the return of Jil Sander? I feel privileged to have worked with two designers like them. They have similar visions but they are expressed in different ways. Jil is more conceptual. Calvin is more of an easy, outgoing American. He is more of a hardcore minimalist. He lives in a purist house like a white box. How would you define yourself ? My look is similar. It is second nature to me. My actions and feelings are along the same lines. I prefer not to have many items of furniture in my house because I want it to be a modern environment. even my beach house on Far Island is full of glass. What is it like being an Italian who designs for an American brand? I would say that it is a sign of the times. Just think of the Belgian raf Simons and the German Karl Lagerfeld, who design for the historical French houses Dior and Chanel. As an Italian, I can offer an added touch of fantasy and perhaps something different. In the last collection, we focused on a confident, good-looking and powerful American hero: the US man that people dream of being. Are aesthetics changing, with a less inanimate and more manly look? Men look after themselves nowadays. They go to the gym and they even have plastic surgery. I feel that the Calvin Klein man has always been strong, sexy and slightly brazen. My first memory in this respect is of a photo in Men’s vogue in 1982/83 from an underwear campaign that was shot in Mykonos by Bruce weber. The people who see the models in the fashion shows must say“I want to look like that”. Have you ever been afraid? “Afraid”is a strong term. I admit that I was reckless initially and that is something that I realized after two or three collections. What was one of your turning points? It was my seventh collection. Seven is a bit of a lucky number for me. I made an impromptu decision to show very tight leggings that were slightly transparent. with the first look, a buzz started. when the second set of leggings went out, the buzz became constant. The model came backstage looking a little pale and said“I think I caused quite a stir”. Somebody later wrote that you could even tell if he was circumcised. From that moment on, I received more attention. There was a big focus on me and they looked at me differently. Had you found the key? I was always struck by the controversial touch. For example, take the campaign with Kate Moss naked on a sofa or Marky Mark in his underwear. They featured elements of attraction on a clean basis. However, it was easier to convey the idea with an image and an advertising campaign. On the catwalk it was a harder task. Where do you see yourself in 10 years? That’s a tough question. I’d like to do more and work on new lines so that I can continue to express myself. I would like to work on womenswear, which would also be minimal. Do you have a dream? It is certainly not a good thing if you stop dreaming. However, I am satisfied and I have a marvellous team. I feel lucky because I know that I am doing what I wanted to do in life. BUSIneSS vIew - MULTI-SPEED MENSWEAR ITALy IS AT A STAnDSTILL BUT eXPOrTS wITH“MADe In ITALy”LABeLS Are STILL BOOMInG. THeSe Are DIFFICULT TIMeS FOr Men’S FASHIOn. CHInA SeeMS TO Be One OF THe Few SOLID AreAS AnD IT IS THe GreAT HOPe FOr THe FUTUre. By FABIO GIBeLLInO Men’s fashion is moving at two different speeds. The figures are plain to see, while people’s thoughts on them depend on their prospects and points of view. Things are looking good for the big luxury names whose international expansion plans on four continents have made them into leading players across the globe. However, there is no use denying that the situation is very gloomy for those who are still dependent on the Italian market, which is continuing to founder due to the international crisis and the slowdown in consumption in the country. As has always been the case, the fault does not lie with the fashion industry and its entrepreneurs but with the world of banking and finance, which pushed forward too much without taking into account the real characteristics of the individual houses. The luxury players are doing their job and their duty in an outstanding manner. This could be seen during the latest round of menswear shows, which were kicked off by the Prince of wales. He supported the inaugural London Collections: Men, which was organized by the British Fashion Council (BFC) to shine the spotlight on the UK scene. Approximately fifty British and international brands were involved in the three days of shows, happenings and presentations.“Men’s fashion is undergoing substantial growth and it is an area in which Britain has traditionally played a leading role thanks to Savile row,”said Prince Charles during a cocktail party at St James’s Palace that officially marked the start of the proceedings.“we are good, but Italian tailors are also incredible. They are capable of creating timelessly elegant clothing.”The event in London showcased all of the sides of contemporary menswear, from classic, conservative tailoring to the irreverent, experimental spirit of the young avant-garde. It got the ball rolling for the traditional dates with Pitti Immagine Uomo, the fashion weeks in Milan and Paris, and the joint men’s and women’s affairs in London and Sao Paulo. There was plenty of research and common sense on display. Among the first to praise the work of the designers and entrepreneurs was Mario

Boselli, the chairman of the national Chamber for Italian Fashion (CnMI).“In general, Milan fashion week went well. All of the key names were present, the collections worked and a lot of research was done, perhaps in response to the current state of the markets,”said Boselli.“The same is true of the other fashion capitals.”Beppe Angiolini also voiced his approval, offering recognition which in some ways was even more important given his role as the chairman of the Italian Fashion Buyers’Association and the man behind the Sugar luxury multi-brand store in Arezzo.“The collections hit the mark and some of them were also easy to buy. They showed that many – but not all – companies are catering to the market’s requirements.”As Boselli explained, unfortunately the solid display of style will not be enough to resolve a situation that is being affected“by the huge differences between Italy and other countries, and between the universally renowned big brands, which are doing well, and smaller ones, which are unable to gain any kind of stability on the business front.”The figures on menswear produced by the Italian Textiles and Fashion Federation and the SMI-Sistema Moda Italia study centre also make grim reading. while it is true that menswear experienced renewed growth in 2011, with a 4.2% increase that took its turnover to over €8.4 bn, the improvement was driven by a 11% increase in exports to €4.9 bn. This meant that the industry had a trade surplus of almost €1 bn and almost took it back to pre-crisis levels. As mentioned above though, things were very different on the national market, where there was a 4.2% drop in 2011. There do not seem to be any changes in store in 2012. This is good news for exports, which saw a 5.5% increase in orders in the first quarter. However, the situation is rather worrying in Italy, where an already poor 2011 has been followed by a 4.7% decrease. The CnMI chairman Boselli expressed views which are widely shared in the fashion industry when he said“if there were no russian and Chinese customers in Milan, it would be very hard, because the domestic market is woeful.”This outlook was backed by the figures from the 82nd Pitti Immagine Uomo, which showcased the Spring-Summer 2013 collections of 1,059 brands in the Fortezza da Basso. There was a reasonably substantial drop in the number of buyers from Italy at the Tuscan menswear fair (-12%). It was contrasted by a slight increase in those from other countries (+2%), whose numbers had already gone up by 8% the previous year.“The general situation in Italy is certainly bad. Things are better in tourist destinations, but not everywhere. Business is OK in the fashion district in Milan, but this is not the case in other areas such as Capri and Forte dei Marmi,”said Gianluca Brozzetti, the CeO of roberto Cavalli. On the Italian market at least, the situation is not encouraging. There is a sense of “cautious pessimism”, as Brozzetti put it. These thoughts were partly echoed by Angiolini, who said that it is“a difficult time in which clothing is suffering and the prospects are far from spectacular.” nonetheless,“it is up to us to react, perhaps by going back to adding a personal touch and conveying a feeling a positivity.”The positive stance is tangible at the Paris-based brand Lanvin.“Apart from France, our key markets are the USA and Italy, and things are going very well in the latter country,”stated the CeO of the French house Thierry Andretta. Similarly, Costume national’s CeO Carlo Capasa underlined that the Italian market“is essentially stable. It has already gone through the worst of it and I do not see any big changes on the horizon before the end of the year.”Of course it is necessary to look abroad in order to find something that is actually worth celebrating. The management of the German group Hugo Boss are in good spirits after starting 2012“with a 13% increase, and we are also confident about the second half of the year. Menswear is behind 80% of the revenue of the entire group.”Andretta of Lanvin was just as bullish when he said “we are seeing double-digit growth in all areas, including Italy and the USA, which are our main markets after France.”According to an equally optimistic Brozzetti of Cavalli, meanwhile,“north America is undergoing a substantial recovery, as are the Middle east and the former Soviet Union. Asia is also doing well, especially when you consider how important it is for menswear. In cities like Tokyo and Beijing we are seeing double-digit growth. Although our numbers are not yet up there with those of the top players, they still offer interesting signs. Ferragamo’s CeO Michele norsa was also positive in his outlook:“Our turnover was up by 26.2% to €986.5 mn in 2011 and the company started this year with significant performances in all markets.”It is now hardly even necessary to say that driving all of this is China, whose imports of Italian menswear were up by 72.5% in 2011. The focus is on men’s fashion in particular. As Capasa of Costume national explained,“it is a country that is continuing to take big steps forward, and most importantly it is the only nation in the world where 70% of the sales are of men’s clothing.”Proof of the changes that are underway was provided by the first fashion show by a Chinese designer outside the former Celestial empire. The young creative talent in question is named Xander zhou and he is based in Beijing.“The scene in China is constantly evolving and the customers that support it can be classified as fashion victims,”pointed out Andretta of Lanvin. In short, the global market is doing fine but the Italian market is not. no big improvements are expected to take place before the end of the year, but Gianluca Brozzetti said that there should be“positive developments”, while Carlo Capasa believed that there will be“stability and nothing will change”. This also implies that there will not be a collapse. Obviously something must be done to support the industry and boost its competitiveness and exports. This in turn would help to revitalize the domestic market.“The first thing that must be done is to take the exchange rate between the euro and the dollar to a reasonable level. I have always been pro-euro, but I am convinced that a 1:1 ratio would be ideal and drive substantial, positive change,”said Boselli in conclusion. OvervIew - AN ULTRA-LUxURIOUS REVOLUTION HOneST, AUTHenTIC LUXUry THAT STeerS CLeAr OF MeDIOCrITy In ITS AeSTHeTICS AnD IDeAS: THIS wAS THe FOrMULA ADOPTeD FOr SPrInG 2013. By DIAne PerneT. PHOTOS By SOnny vAnDeveLDe everyone complains that there are too many shows; too many products; too much of everything. you can almost hear the collective sigh echoing around fashion week. But in fact, what most of these critics mean to say is that they are desperate for less mediocrity and craving more genuine excitement. not to mention hungry for more honest luxury. Kim Jones at Louis vuitton must have satisfied even the most demanding of this bunch by offering more than enough of both. Besides some witty indulgences like a wet-suit made out of cashmere and a fully-functional leather life-vest, he also offered up a dead-serious collection of tailoring. His suave troupe of elegant 50’s-style lean suits in super-light fabrics included some in seersucker which had been woven from kimono silk. you don’t need to know exactly how long it takes to weave that fabric to understand that he has set the bar for luxury this season. At Givenchy, riccardo Tisci’s powerful collection was nothing short of a religious experience. In order to give it the depth that resonated from the Byzantine-style images of the virgin Mary, Tisci borrowed heavily from his childhood experiences and the Catholic monastic tradition. Tunic shirts and aprons that draped out from under jackets over slim trousers came in peony pink and many were accessorized with sexy, cool Jesus-like sandals. The Madonna iconography was taken to new heights and, for those who cannot afford the full look, the t-shirts are certainly desirable enough to warrant a run on the stores. Over at Dries van noten, the dapper Belgian was radiating a nuanced manly, military vibe. Camouflage fabrics went from strong and sturdy to the slightly feminine such as transparent voile and shantung silk. even dyed lace was meant to look like camouflage. On the Comme Des Garcons catwalk camouflage reappeared in a series of suits that were paired with coat-length grey track tops. Of course this summer season couldn’t have gone off without at least one last race to reference the upcoming Olympics. neil Barrett didn’t hold back with his baseball jerseys, varsity jackets, deconstructed soccer balls and gym-class sweatshirts in neoprene. But a few others chose themes less obvious than the rest. Dries van noten through padded vests that were

a subtle homage to the sport of fencing; Kim Jones at Louis vuitton went underwater with his luxurious scuba diving suit; and Issey Miyake with unusual cyclist looks. Prada was more pared down than ever. If you were expecting prints, you would have been left wishing for them – there weren’t any this season. Instead, Miuccia Prada concentrated on simple silhouettes constructed from a polo-shirt template top and a slightly flared trouser bottom. She then finished it off with one minimal decorative element like the border around a neckline, a placket or hem as a timeless decoration drawing inspiration from Ancient Greece. It was all very uplifting and Pasolini – if these two opposing moods can somehow be fused together – at the Dolce & Gabbana show. Theirs was one of the most fun this season in Milan having been set to the sound of a live Italian village band. nearly all of the models came from Sicilian towns and villages, parading out in their Sunday-best which included three-piece suits made from wool or linen gauze in veilfine layers. Combining classic tailoring, sportswear and pure art into his collection, raf Simons re-worked the bomber jacket in three different lengths and in lollipop shades of pink, orange and cherry. His clothes were a hybrid of extremes on the masculine and feminine ends of the spectrum as could be seen by the young models he cast with bare legs and tangled hair. raf fans had better have great legs to wear his panoply of shorts this season. Pleated floral backs were a surprise on sober tailored coats and big gazing eyes burst out from bigger painted faces on oversized T-shirts decorated by Los Angeles artist Brian Calvin. At Mugler, the sea was plundered for inspiration. Creative director nicola Formichetti’s aquatic theme was expressed not only in his palette of colors from oyster, sand, coral to seafoam but also in materials like oily leather‘jellyfish fabric’. The elegant collection was full of his signature sharp silhouettes with structured shoulders but, this season, with without lapels and included cutout tops that revealed fine slices and shards of skin. It was one of the sexiest of the season, helped in some small part by the fact that it was awash with short shorts. A perennial favorite, rick Owens insists that every man is an island with his own rules and morality. The collection starred sheer jackets in nylon or handkerchief linen and was all about lightness. Using a pattern that is typical of Owens in linear, rectangular shapes akin to a tuning fork, he offered clothes that were both practical and magical – much like the designer himself. Models were accessorized with Owens clogs and jangling bracelets by Michele Lamy, whose voice was on the soundtrack a la Dietrich reading one of her favorite Langston Hughes poems over Matthew Stone’s pulsing electronic sound design. Closing fashion week was Thom Browne’s transportive, cinematic presentation. Somewhere between Pan’s Labyrinth and ridley Scott’s‘Prometheus’, the mythological component was delightful. It seemed a fitting reminder that menswear need not always be the sensible and supremely sober cousin of womenswear. Outré layering, candy-colored ginghams and madras, beaded lobster appliques, whale-print trousers and knee-high socks were just the‘amuse-bouche’proving that Browne’s menu was, this season at least, a feast for the eyes. SPOTLIGHT - WATERPROOF TRIBE FrOM KeLLy SLATer AnD POInT BreAK TO THe TrOPHIeS OF LUnA rOSSA. THe MAn FOr neXT SPrInG AnD SUMMer IS HeADInG TO THe OCeAn TO InDULGe HIS PASSIOn FOr wATer SPOrTS. By FABIO MArIA DAMATO See you on the beach. nothing else matters. It seems that sport in the ocean has become the obsession of both the contemporary world and men’s fashion for Spring-Summer 2013. Perhaps the designers have been encouraged to produce high-performance, seafaring wardrobes by the threat of a collapse in the global economy, which would mean an end to brokers’suits and formalwear for board meetings. easygoing yet austere surfers appeared ready to conquer the waves in wetsuits on the Louis vuitton catwalk. There were technological scuba fabrics and super-active rucksacks to carry instead of briefcases. A fine balance was always struck between a model of discipline like Kelly Slater and the rebellious Patrick Swayze in the film Point Break. Dirk Bikkembergs also got in on the act with microfibre T-shirts, while Pierre Cardin had waterproof trousers to offer. The outlook from the last few seasons has changed: plush is the new knitwear, sneakers have replaced classic laceups, shorts are preferred over denim and shirts are only allowed if they are given angular, non figure-hugging shapes and straight, untucked hems. The knitwear of choice features fine stripes reminiscent of a scampish young sailor, as chosen by Dior Homme, Band of Outsiders and Umit Benan. Indeed, the real obsession was with sailing. It brought to mind the enthusiasts who stay up all night to watch Luna rossa and the America’s Cup. The male wardrobe was packed with outerwear of all kinds, including a cutting-edge version of the dearly cherished windcheater. It is back in fashion and could be found in bright colours on the Hermès catwalk, as well as in the collection by MSGM, a brand that has now fully established its cool credentials. rivets, straps and velcro unexpectedly appeared on the versions by Moncler Gamme Bleu and emporio Armani, while alternatives were offered by Andrea Pompilio, Kolor, Dries van noten and Marni. Anyone who thinks that this is just a passing fad should take note that even the ascetic rick Owens opted to embrace high-performance menswear, which shows that a wind of change really is blowing through the scene.

pycckий Интервью - ОчарОвание бОрзОй "СОЗДАвАть МеЧтУ, А не ПрОСтО ГАрДерОБ". тАКОвА МАнтрА УМИтА БенАнА (UMIT BENAN) ДЛЯ тОГО, ЧтОБЫ нАПИСАть нОвУю ИСтОрИю TRUSSARDI. АЛеССИЯ ЛУККеЗе (AlESSIA lUcchESE) "Сегодня для меня важнее предложить мечту, а не просто гардероб. есть миллионы марок, которые предлагают гардероб. разница состоит в возможности сделать и то, и другое". Умит Бенан (Umit Benan) ясно представлял себе все это еще год назад, когда дебютировал у творческого руля Trussardi со своей первой коллекцией мужской одежды. И он подтвердил это в последнем показе, состоявшемся в вилле начала двадцатого века в Милане, с коллекцией, вдохновленной молодым наследником семьи с геральдической борзой, томазо (Tomaso Trussardi), запечатленным во время того, как он наслаждается каникулами со своими друзьями. Частичка, которая завершает собой видение турецкого дизайнера, постоянно играющего со ссылками на чарующее наследие и современный, беззаботный вкус. Почему вы выбрали Томазо (Tomaso Trussardi) в качестве иконы для новой интерпритации мужчины Trussardi? Семья труссарди (Trussardi) является моей точкой отсчета, когда я думаю о каждой новой коллекции. там всегда будет ссылки на николу (Nicola Trussardi) или томазо (Tomaso Trussardi) в вещах и аксессуарах для мужчин. Контакт с томазо (Tomaso Trussardi), его образ жизни, его страсти, то, как он вырос, и его взгляды очень важны для моей работы. если бы вам пришлось описать мужчину Trussardi тремя прилагательными, какие бы вы выбрали? Это мужчина, который любит качество жизни, любит путешествовать. Мужчина, который любит женщин.

насколько важен стиль семьи Труссарди (Trussardi) в вашей работе? не так важна одежда, которую они выбирают, но их образ жизни. Их подход к жизни, их культура, образование и привычки. Мужская одежда в этом сезоне очень Trussardi, но и очень Umit Benan. Как вам удается примирить эти два стиля, которые кажутся такими далекими? на самом деле они не так и далеки друг от друга. И у николы труссарди (Nicola Trussardi) были взгляды, отличные от дизайнера. его работы отражали личную сферу: он снимал рекламные кампаниии со своими детьми, каталоги в своем доме... Он любил спорт и хорошую жизнь, качественную, где роскошь является культурой, со стилем и исключительным образованием. Для последнего показа вы восстановила некоторые знаковые элементы, как овальные формы и сумки для работы николы Труссарди (Nicola Trussardi). Как это работать на дом с таким серьезным наследием? Каковы ваши отношения с архивами? Каждый сезон я пересматриваю весь архив и каждый раз нахожу что-то, что вдохновляет меня на следующую коллекцию. Бесполезно менять вещь, менять оригинальность и историю. Я думаю, важно представить ее, в новом видение и правильном контрасте. Каков баланс этого первого года с вами в качестве креативного директора Trussardi, особенно в отношении мужской одежды? Цель состояла в том, чтобы принести истинный дух Trussardi, я хотел сделать так, чтобы коллекция передала ДнК бренда. Я доволен, так как, думаю, что мне это удалось, я выбрал правильный путь: самая сложная часть была сделана. теперь остается только работать все лучше. Благодаря этому опыту я очень вырос в профессиональном плане. Каков будет следующий шаг для развития мужской линии Trussardi? Это будет все более полный образ мужчины, мы создаем самый настоящий образ жизни, с одеждой и аксессуарами Trussardi для всех возможных потребностей. Смотрите следующие коллекции, чтобы понять... Интервью - ре-эвОлюция KeNzo ГЛОКАЛ И УнИСеКС. УМБертО ЛеОн (hUMBERTo lEoN) И КЭрОЛ ЛИМ (cARol lIM), ИнАЧе opENINg cEREMoNy, БЛАГОДАрЯ Их ЭСтетИЧеСКИ-УПрАвЛенЧеСКОМУ нОУ-хАУ ПрОИСхОДИт ПерерОжДенИе МАрКИ ГрУППЫ lvMh И ПОДГОтОвКА К ДеСЯтИ ГОДАМ oС. ФрАнЧеСКА МАнУЦЦИ (FRANcEScA MANUzzI) Франции, Японии, США и Гонконг. Четыре страны. Диаметрально противоположные культуры, которые соединяются в ультра мощную смесь. в двух пересекающихся историях. таковы генетические коды Kenzo, а также Умберто Леона (humberto leon) и Кэрол Лим (carol lim), иначе говоря opening ceremony. С одной стороны, дом моды с более чем 30-летней историей, удивительным наследием и основой, которая берет истоки в ярком настроение фолк и уличной культуре поп. С другой, глобальная компания, храм молодежного и модного шопинга, который готовится отметить свое первое десятилетие в 2012 году, но который несет в себе большой багаж связей, союзов и великую революцию в индустрии моды: создание предметов потребления, классных и призванных стать культовыми. Судьба дома моды, основанного в 1970 году господином Кензо такада (Kenzo Takada) переплетается с историей управленческоэстетического дуэта, приглашенного в качестве креативного менеджмента. Итак, сегодня бренд , приобретенный lvmh в 1993 году, готовится заговорить на языке глокал. Что еще остается привязанным к франко-японским корням и Городу Огней, но движется по направлению к всемирной узнаваемости. Благодаря своим дизайнерам, которые направляют бренд все больше и больше к идентификации унисекс, готовой заменить правила таких титанов, как США, Старый Свет или страна восходящего Солнца. С изрядным количеством изображений и секретных ингредиентов, которые делают каждый объект Kenzo гипер-желанным. это ваша вторая мужская коллекция. Какие новые трюки, на котором вы основывали работу по новой коллекции? никаких трюков. Мы хотим почтить наследие бренда и творческий потенциал, который такада (Takad) подарил Kenzo. в то же время коллекции должны давать ощущение момента, необходимости, современности, рассказывая различные истории каждый сезон. Какие эстетические особенности Kenzo легче всего использовать сегодня? Дом Kenzo имеет свою историю, такую глубокую и богатую, что создавать дизайн означает, главным образом обновлять и отмечать сегодняшний день. например, Jungle Jap, который первоначально дебютировал в Париже в 1970 году, является неотъемлемой частью истории бренда, отметил собой момент, когда дизайнер из Азии дал свое видение парижской моде. Мы хотели передать это в данной весенне-летней коллекции, объединяя нашу городскую чувствительность, приобретенную в таких городах, как нью-Йорк и Париж, с погружением в джунгли южной Азии, куда мы недавно совершил поездку. вы как дизайнеры, так и предприниматели. что из философии opening ceremony прижилось в Kenzo? У вас одинаковый подход к управлению? наш опыт работы в ритейле бесценен. невероятно ценен при подходе к дизайну. Мы всегда осознаем ценность каждой вещи, и внимательно обдумываем, как наши изделия могут быть переведены для продажи. нет смысла даже повторять, как наш путь создания моды возникает из важных для нас элиментов, из уличного стиля, музыки и искусства, людей вокруг нас, путешествий, что мы совершаем. наша чувствительность, наше личное влияние создало для opening ceremony условия для сильной точки зрения, что является нашей подписью, отпечатком пальцев, и это прекрасно вписывается в бренд Kenzo, креативный бренд с богатым опытом разносторонних сотрудничеств. Эта страсть

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должна обязательно переводиться в продукт, который поражает и в то же время убеждает наших потребителей. на какие рынки вы сегодня делаете ставки? на Азию. хотя это и не ново для нас. Мы всегда были заинтересованы в азиатском модном сообществе. Это не случайно, на самом деле, что именно наши поездки в Гонконг и дизайнеры, которых мы обнаружили в этих местах, стали родоначальниками идеи открыть первый магазин opening ceremony в нью-Йорке. что такое мужская мода в вашем представлении? У вас отличный метод работы, когда вы работаете над коллекцией для женщин? Мы хотим, чтобы Kenzo стал брендом унисекс. таким образом, мы не делаем отличий между мужчинами или женщинами. Мы хотим, чтобы обе истории коллекций, мужской и женской, были идеально связаны друг с другом. Мы хотим, чтобы мужчины и женщины все чаще дополняли друг друга, как две стороны яблока, которые расскажут вам уникальный синергетический и последовательный диалог. есть ли еще смысл сегодня говорить о различиях между модой Соединенных Штатов, made in Italy и Франции или японского стиля, целевой аудитории и так далее? в этом глобальном пост-Интернет мире все меньше различий между рынками. И именно в этом наше убеждение, что мы создаем моду для потребителей со всего мира, не задумываясь, что будет работать во Франции или Соединенных Штатах. Иначе это стало бы редуктивным. opening Ceremony празднует свой десятый день рождения в этом году. Как вы отметите такое важное событие? Мы планируем огромную вечеринку, самую большую, во время недели моды в нью-Йорке в сентябре. Мы хотим создать что-то в городе, с которого мы начали. Мы также работаем с Broome street academy, в местной школе трибека, которая помогает детям закончить среднюю школу и которой мы пожертвуем доходы от празднования десятилетия. Где вы видите себя через десять лет? вы по-прежнему вместе? в течение многих лет. Большая часть нашей профессиональной жизни мы работали вместе, и мы можем продолжать в течение еще длительного времени. так редко можно найти партнера, с которым существует эта творческая химия, не думаем, что мы когда-либо расстанемся. Интервью - аванГарДнОе виДение АЙтОр трУП (AIToR ThRoUp), ЗвеЗДА в МИре МУжСКОЙ ОДежДЫ, ПрОИЗвеЛ ревОЛюЦИю в МОДе, ПрОвОЗГЛАСИв СЛеДУющее: "не ФрИвОЛьнАЯ ПрАвДИвОСть, А вОЗврАт К вДОхнОвЛЯющеМУ ЗнАЧенИю рОСКОШИ И рАвнОДУШИю К вреМенАМ ГОДА". рОЗАрИО МОрАБИтО (RoSARIo MoRABITo) Айтор труп (Aitor throup), уроженец Аргентины, выросший в Англии, сегодня является лидером мужского авангарда. Получив диплом об окончании Королевского колледжа искусств и представив финальную высококонцептуальную коллекцию под названием "When football hooligans become hindu gods", он посвятил себя новому оригинальному направлению в конструировании одежды. С самого начала его творения воспринимаются на грани театральности и хэппенинга — таков план, которого дизайнер придерживается все эти годы, на деле доказывая правоту своего заявления. во время последнего показа коллекции в Лондоне под названием "Men" Айтор труп (Aitor throup), по сути, предложил нам изучение нового объекта (New object research), новую бизнес-модель в развитии моды, которой охватывается цикл продолжительностью более полугода и которая основана на постоянном совершенствовании того, что он сам определяет как "дизайнерский прообраз", или отличительные черты этого бренда. в его видении творчество в моде зиждется на объекте искусства и дизайне продукта. так он высказался в этом интервью. Какова концепция проекта New object research и как вы пришли к такому определению? Я пришел в моду, выбрав конкретное направление. Сотрудничая с компаниями cp company и Stone Island, мне раз за разом удавалось создавать уникальные вещи, но никак не полные комплекты одежды. И Массимо Ости (Massimo osti), и Пол харви (paul harvey), и Морено Феррари (Moreno Ferrari) — все они были дизайнерами продукта, конструировавшие отдельные элементы одежды, поэтому и мое заявление всегда остается неизменным. Согласно концепции моей работы мода должна быть проявлением индивидуальности, для потребителя... она не должна выражаться в простом конструировании. Я рассказываю о том, что представляет для меня интерес, об инновации, которая лежит в основе моей концепции, так что это имеет исключительно эстетическое значение и определяется как дизайн продукта. Мода меняется тогда, когда все приводит к изменению продукта. К этому со временем добавилось равнодушие к смене времен года. что случилось с современной индустрией моды? Я не выступаю за революцию. Я вижу ошибку в самом подходе, это не мой метод, ведь на исследование затрачивается много энергии, а индустрия моды больше напоминает пустую сцену, которая не в полной мере охватывает тематику, которой вдохновляются создатели коллекций. надеюсь, что такая бизнес-модель сможет продемонстрировать способ справиться с таким давлением в этой отрасли. Дизайнеры не боятся заявить следующее: "Мой продукт таков, и когда он будет готов, я представлю вам следующий элемент". Каковы будут предприняты действия по реализации такой новой модели и в чем ее преимущество для дизайнера? У меня ушло около шести лет на ее разработку. Когда я получил диплом, то уже понимал, что мой продукт еще не готов к продаже, и я должен был больше работать над дизайном продукта, чем над концепцией. Другой необходимостью было создание устойчивой модели развития

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бренда, который меньше зависел бы от времени года, но не отказался бы от него совсем. А потом мне захотелось придать смысл существующим идеям, ведь если что-то меня вдохновляет, то обязательно становится частью меня. Дальнейшие шаги таковы: заняться конкретными изделиями, поддерживая различные замыслы, и как только они в достаточной мере будут проработаны, создать прообразы стиля. Подобно сумочке от chanel — знаковому изделию. Так что же это даст клиентам? все можно выразить одним словом — утентичность. не то, как вещь выглядит, а каков это продукт, не фривольная правдивость. нужно сделать дизайн осмысленным. Я не могу оставаться в рамках традиционного пошива, я должен создать свою систему. А это означает уважение вкусов потребителей. Это этика потребительской психологии, противопоставляемая заваленным товаром полкам магазинов. таким образом можно предложить потребителю нечто, что он, увидев, обязательно купит. Предлагаю вернуться к тем ценностям, которые навеяны подлинной роскошью, что подразумевает мастерство и развитие идей в ключе текущего момента. если что-то сконструировано подлинными мастерами, то вы покупаете "что-то особенное" только потому, что оно особенное и есть. Подлинные ценности, а не просто брендинг. что нам ожидать в будущем? в октябре, в Лондоне, когда будет проводиться арт-фестиваль Frieze, я представлю результаты моего сотрудничества с Dover street market. comme des garçons — это концептуально насыщенный и инновационный бренд, в котором, однако, представлен довольно обширный и сегментированный ассортимент. Я хочу, чтобы моя модель действовала. Я выпущу в продажу первый полный комплект одежды (из четырех элементов) в новой коллекции, в ограниченной серии. ...так где же вы собираетесь представить 22 модели новой коллекции в январе 2013 года? Я пока не знаю. начнем что-нибудь показывать в октябре. наша стратегия заключается в том, чтобы привести всех в состояние ожидания и плавно подвести к финальной презентации. в июне все было сведено воедино и можно было описать то, что пока увидеть было нельзя. Это была своего рода реклама. Мы вернемся к этому в октябре, чтобы углубить эту концепцию. ИСтОрИЯ С ОБЛОжКИ - аМериКанСКий иДОл теКСт И ФОтО СтеФАнО рОнКАтО (STEFANo RoNcATo) "Я думаю, это вызвало шок. Когда модель вернулся за кулисы с подиума со словами «я понял, что что-то изменилось»". Улыбка и ничего другого на лице Итало Дзукелли (Italo zucchelli), когда он говорит с явным спокойствием в голубых глазах и обезоруживающей легкостью в том, как держит себя. Современный подход, который никого не оставляет равнодушным, приятно удивляет и вдруг воспламеняет чувства. С неожиданной деталью, со щепоткой чувственности в воспоминаниях. не отдавая себе отчет, он вызывает жажду. Фраз, образов, секретов, ощущений. в точности, как и его стиль. Подобно ДнК американской марки, чистый и противоречивый, очень calvin Klein, который он смог усвоить. Или, скорее, как высшая степень творческого директора мужской линии calvin Klein collection. роль теперь уже близкая к двойному значению: почти десять лет с апреля 2003 года, когда он официально занял этот пост. И MFFMagazine For Fashion решил рассказать об этом в четыре руки с самим дизайнером. Интервью и визуальный рассказ, открывший архивы дома. выбирая культовые вещи, чувственноинтеллектуальные, чистого стиля с драматическим поворотом, как знаменитые ментоловые леггинсы, что запечатлелись в воображении. Собранные в эксклюзивной фотосессии в миланском офисе, где проходят показы его флагманской коллекции мужской одежды. на весену-лето 2013 она вдохновлена новыми «американскими героями». Каким было это приключение с Кельвином Кляйном (Calvin Klein)? Через шесть месяцев, как мы познакомились, он позвонил мне, потому что искал дизайнера с опытом работы в мужской моде для женской коллекции. И я не мог устоять. Я пришел в компанию в 2000 году. работал с ним над женской линией в течение года, а затем два года над мужской. А в апреле 2003 года был назначен креативным директором мужской collection и дебютировал с первым показом весна-лето 2004. Прежде я работал в Jil Sander. Совпадение. День контракта с calvin Klein совпал с днем, когда она оставила компанию. Это была судьба. итог этой встречи? Она изменила мою жизнь. Я даже написал письмо. Когда я был номинирован на cfda awards (Оскар американской моды от cfda-council of fashion designers of America, пр. ред.), я послал ему цветы. Кельвин был наставником, образцом для подражания. У нас было веселые и позитивные рабочие отношения, очень стимулирующие. Он абсолютная живая легенда. О чем вы думали, когда выиграли Cfda awards в 2009 году? Удовлетворение. Знать, что тебя принимают другие дизайнеры, журналисты и те, кто участвует в голосовании – чудесное ощущение. есть какое-то особое воспоминания с ним? некоторые из них я не могу рассказать. всегда было весело. работать с ним было действительно очень важно для меня, меня вдохновлял образ того, как он видил вещи. Либо нравится, либо нет. Кельвин очень прямой и быстрый, у него четкий взгляд на вещи и видение бренда. начиная с продукта и заканчивая рекламой и имиджем... что вы думаете о возвращении Джил Сандер (Jil Sander)? Я чувствую себя привилегированным, что работал с двумя дизайнерами, как они. У них схожие точки зрения, но выражают их они поразному. Джил более концептуальная. Кельвин больше американец, простой. У него более минималистский хардкор. Он живет в доме пуристском, как белое полотно.

а как вы определяете себя? Я близок к этой эстетике. Это моя вторая натура. то, что я делаю и что чувствую, близко к этому. в моем доме тоже мало мебели, я хочу современных условий. Даже мой домик на пляже весь из стекла. Как это быть итальянцем, который рисует американский бренд? Я бы сказал, что это знамение времени. вспомните бельгийцарафа Симонса (Raf Simons), или немца Карла Лагерфельда (Karl lagerfeld) во главе двух исторических французских домов моды, как Dior и chanel. Будучи итальянцем, я добавляю некий элемент фантазии, может быть, что-то иное. в последней коллекции, мы говорили об американском герое, который уверен в себе, красивый и мощный. Американский мужчина, который мечтает быть. Существуют признаки изменения эстетики? Менее бескровной, более мужественной... Сегодня мужчина следит за собой. ходит в тренажерный зал. Даже прибегает к эстетической медицине. Для меня мужчина calvin Klein всегда был сильным, сексуальным и немного дерзким. Первое мое воспоминание - фото 82-83 годов в l’uomo vogue врекламной кампании белья, снятой Брюсом вебером (Bruce Weber) на Миконосе. Кто видит моделей на показе, должен сказать: "хочу быть таким" вы никогда не боялись? Страх – слишком сильное слова. Сначала я признаю, что не осознавал все до конца. После двух или трех коллекций я понял. что было одним из переходных моментов? Это была мояседьмая коллекция. И семь это число немного магическое число для меня. Я внезапно представил облегающие леггинсы, и даже слегка прозрачным. Первый выход, и начинается шепот. вторые леггинсы, и шепот становится постоянным. Модель возвращается за кулисы, немного побледнев: "Я думаю, это вызвало шок". Кто-то написал потом, что можно было даже увидеть, был ли он обрезан. но с тех пор появилось больше внимания, много внимания. Меня увидели новыми глазами вы открыли секрет? Меня всегда интриговал этот немного противоречивый момент. Кампании Кейт Мосс (Kate Moss), голаой на диване, или Марки Марк (Marky Mark) в нижнем бельем. Элементы привлекательности на чистой основе. но это было относительно проще представить в изображении и рекламной кампании. И значительно сложнее в показе. Где вы видите себя через 10 лет? вопрос на десять миллионов долларов. Я хочу сделать больше, в том числе новые линии, продолжать выражать себя. Я бы хотел создавать женскую моду, которая всегда будет минималистичной. У вас есть мечта? Плохо, если человек перестает мечтать, конечно. но я доволен, у меня есть замечательная команда. Я чувствую себя счастливым, потому что я знаю, что делаю в жизни то, что хотел. БИЗнеС-ОБЗОр - СеКТОр МУжСКОй ОДежДы развиваеТСя, нО на ДвУх СКОрОСТях… ИтАЛИЯ нАхОДИтСЯ в ПерИОДе ЗАСтОЯ, нО ЭКСПОрт MADE IN ITAly ПО-ПрежнеМУ ПрОДОЛжАетСЯ: СФерА МУжСКОЙ ОДежДЫ ПережИвАет трУДнЫЙ ПерИОД, нО УвереннОСть, вОЗМОжнО, ПрИДАСт КИтАЙ – БОЛьШАЯ нАДежДА нА БУДУщее. ФАБИО ДжИБеЛЛИнО (FABIo gIBEllINo) Мужская мода продолжает развиваться, но на двух скоростях. Данные очень четкие, а вот объяснения зависят от взглядов и точек зрения. Для кого-то они превосходны, то есть для тех известных мастеров элитной продукции, которые являются главными героями всего мира, благодаря искусной политике международной экспансии на четырех континентах. Скверные (зачем скрывать) для других, то есть для тех, кто по-прежнему остался на итальянском рынке, кто продолжает тонуть в зыбучих песках международного кризиса и тормозящего, плохого внутреннего потребления. А виной тому (сейчас, как и прежде) не мода и её предприниматели, а, опять же, банки и финансовые дела, которые идут слишком быстро, не задумываясь над настоящими характеристиками отдельных фирм. Потому что авторы элитной продукции своё ремесло/долг выполняют, и выполняют хорошо. Как было видно на показе мод мужской одежды последнего сезона, прошедшего под эгидой принца Чарльза, который «стал крестным отцом» новорожденной london collections: Men – мероприятия, организованного Британским советом моды, который хотел показать важность сферы мужской одежды за три дня показа мужской моды, праздника и презентации, который представил около пятидесяти британских и международных фирм. «Мужская мода – это сегмент, который очень заметно растет, где Англия исторически всегда занимала первое место, благодаря Savile row” – заявил принц Чарльз во время официального коктейля презентации в своей резиденции - Сент-Джеймском дворце. «Мы молодцы, но и ваши итальянские портные невероятны в способности создавать элегантное изделие так, что оно становится увековеченным». Показ, который подчеркнул важность всех аспектов современной мужской одежды, начиная от классического и консервативного ателье до дерзких и экспериментальных тенденций молодежного авангарда, и который стал первопроходцем для традиционных встреч с pitti Immagine uomo, неделей моды Милана и Парижа, помимо других смешанных встреч мужских/ женских Лондона и Сан-Паулу. Для события, которое не поскупилось на поиск и рационализм так, что первым большим признанием в работе стилистами и предпринимателями поступило от Марио Бозелли – президента национальной палаты итальянской моды. "в целом показы мужской моды в Милане прошли хорошо, кто должен был присутствовать – присутствовал, коллекции нравились и были отмечены исследования в этой области, возможно, в ответ на настоящий конъюнктурный момент» - объяснил Бозелли – «то же самое можно сказать и о других местах показа» необходимо отдать должное и (в какой-то степени даже более важное, учитывая

роль) Беппе Анджолини – президенту итальянской палаты байеров моды и владелецу мультибрендового бутика Шугар в Ареццо: «Коллекции были правильными, некоторые даже простые в приобретении. Это был показ, на котором многие компании, хоть и не все, пошли навстречу рынку". жаль, что стилистическое представление не достаточно, чтобы разъяснить ситуацию, на которую негативно влияют, как разъяснил Бозелли: «Слишком большая разница между Италией и зарубежными странами и между крупными брендами, которые узнают во всем мире и которые хорошие, а другие, более мелкие и с трудом пытаются добиться спокойствия в своем бизнесе». впрочем, данные о мужской одежде, обработанные исследовательским центром Smi-Sistema moda Italia (Система моды Италии) вместе с Federazione tessile e moda (текстильная федерация и мода) очень сжатые. Действительно, в 2011 году мужская мода снова вернулась к своему росту на 4,2%, что составило товарооборот в более чем 8,4 миллиарда евро, но верно и то, что этот результат получился из-за резкого повышения экспорта (+11% на 4,9 миллиардов евро), что позволило системе сохранить торговый баланс с прибылью на сумму около миллиарда евро, возвращаясь, между тем, к приближению на предкризисный уровень. Другое дело, как уже было сказано, характеристики внутреннего рынка, который в 2011 г. потерпел спад на 4,2%. К счастью 2012 год не изменит своего направления, с точки зрения экспорта, где заказы первого триместра отмечают +5,5%. тревожно для Италии, у которой уже был негативный 2011 год со спадом в 4,7%. С другой стороны, тот же «номер один» из Палаты моды, кстати, с большим пониманием со стороны fashion system, сказал: «если бы в Милане не было русских и китайских клиентов, то нам бы пришлось очень трудно, так как внутренний рынок находится в плачевном состоянии». Ситуацию подтверждают также и данные, относительно pitti immagine uomo, которые в помещениях Фортеццада-Бассо представила коллекцию весна-лето 2013 из 1.059 брендов; 82-ая тосканская выставка мужской моды действительно отметила довольно видимый спад оптовиков из внутреннего рынка (-12%) с небольшим ростом внешних (+2%), которые уже в прошлом году выросли почти на 1,8%. «Это правда, что ситуация в Италии в целом сложная. Легче там, где туризм, но не везде. если «модный четырехугольник» в Милане пользуется спросом, то в других регионах, таких как Капри и Форте-дей-Марми это не так» - добавил Джанлука Бродзетти, генеральный директор роберто Кавалли. «в общем, реальность вещей, во всяком случае, относительно внутреннего рынка не воодушевляет, а характеризуется «осторожным пессимизмом» - указал тот же Бродзетти. рассуждение, с одной стороны, сливается с тем, что рассказал Анджолини, который видит «трудный момент, в котором одежда ущемлена и перспективы, конечно же, не звездные», но, тем не менее, "мы сами должны реагировать на ситуацию, возможно, возвращаясь к индивидуальному подходу и позитивному настрою». Позитивный настрой, который фирменная марка известного дома моделей lanvin воспринимает реально «наши рынки, на которые мы ориентируемся, исключая Францию, – это США и Италия. С последним у нас все очень хорошо» - уточнила генеральный директор фирменной марки французского известного дома моделей тьерри Андретта. Или же Карло Капаза – генеральный директор фирмы costume national, который подчеркнул об итальянском рынке: «Он довольно стабилен, уже прошел худший период, и я не вижу в перспективе больших перемен до конца года». Конечно, если хочет получить что-либо большее, то, в любом случае, необходимо направить свой взор на зарубежные страны. так делает hugo Boss, где высшее руководство немецкой группы объясняют, что они начали 2012 год: «С +13% и мы верим, что так будет и во второй половине года. Кроме того, мужская одежда для нас представляет 80% дохода всей группы» Это утверждает Андретта фирмы lanvin («Мы растем вдвойне на всех рынках, также в Италии и США, которые после Франции являются нашими главными рынками"). Это подтверждает и Бродзетти из фирмы Кавалли («Север Америки имеет хороший экономический подъем, а также Ближний восток и зона бывшего Советского союза; Азия тоже работает хорошо - вот насколько важен сектор мужской одежды». в таких городах, как токио и Пекин темпы роста выражаются двузначной цифрой, и хотя верно то, что наши показатели не находятся пока на высшем уровне, но верно также и то, что, тем не менее, эти показатели значительны». Это подтверждает Микеле норса, генеральный директор фирмы Ferragamo: «После завершения 2011 года с товарооборотом в 986,5 миллионов евро (+26,2%), бренд начал этот новый год со значительными результатами на всех рынках". впереди всех идет (но это уже ни для кого не новость) Китай, который в 2011 году зарегистрировал увеличение импорта мужской одежды « made in Italy» в 72,5%. И в особенности это касается мужской моды, поскольку, как объяснил Капаза из costume national: «Эта страна, в которой дела продолжают идти очень хорошо, и это единственная в мире страна, где 70% продаж представляет мужская мода». Свидетелем происходящего является первый показ моды китайского дизайнера мужской одежды за пределами бывшей небесной Империи: его зовут Xander zhou (Ксандер жоу) – творческий молодой дизайнер, основавшийся в Пекине. «С другой стороны китайская реальность находится в постоянном развитии и поддерживается клиентами типа fashion victim» еще раз подчеркнула Андретта из компании lanvin. в конце концов, глобальный рынок функционирует, а внутренний – нет. Отсюда следует, что до конца года больших ожиданий возлагать не следует, но, тем не менее, ожидается «позитивное развитие», как утверждает Джанлука Бодзетти, или «стабильность без какой бы то ни было перемены» - как отмечает Карло Капаза. но никакого краха. Конечно, необходимо что-либо сделать для поддержания системы, повышая конкурентоспособность, экспорт и, как следствие, возрождая внутренний рынок. «Первый


необходимый шаг – это прийти к разумному курсу между евро и долларом. Я всегда был за евро, но я уверен, что соотношение 1 к 1 стало бы прекрасным решением и механизмом перемены такой же важной, как и положительной» завершил свою речь Бозелли. oБЗОр - ревОлюция СУПер люКС рОСКОШь ЧеСтнАЯ, ПОДЛИннАЯ И ПрежДе вСеГО вЫШе ПОСреДСтвеннОСтИ ЭСтетИКИ И ИДеЙ. Эт О МАнтрА, ПрОПОвеДУеМАЯ веСнОЙ 2013. ДИАнА П. ерне (DIANE pERNET). ФОтО СОннИ вАнДевеЛьДе (SoNNy vANDEvElDE) Много жалоб на избыточное количество шоу, товаров и вообще всего на свете. По поводу очередной недели моды можно почти явственно ощутить массовые вздохи. на самом деле, большинство критиков высказываются о надоевшей посредственности и о том, как всем нужна свежая струя. не говоря уже о том, как сильна потребность в подлинной роскоши. По этой части, пожалуй, удается соответствовать самым взыскательным вкусам Киму Джонсу (Kim Jones) из дома моды louis vuitton, который и в том, и в другом случае готов предложить нечто большее. Помимо того, как он оригинально потворствовал вкусам, создав легкий водолазный костюм из кашемира и полнофункциональный кожаный спасательный жилет, им была представлена и весьма солидная коллекция одежды. в его изысканной серии элегантных, подчеркивающих стройность, костюмов в духе 50-ых из очень ярких тканей, есть и сирсакер, сотканный из шелка, производимого для кимоно. нет необходимости точно знать, сколько времени затрачивается на то, чтобы соткать эту ткань, а достаточно понять, что она задала стандарт роскоши в этом сезоне. в Доме моды givenchy при показе эффектной коллекции риккардо тиши (Riccardo Tisci) царила исключительно атмосфера религиозности. Для того чтобы придать ей черты, перекликающиеся с присущими византийскому стилю образами Девы Марии, тиши (Tisci) в значительной степени позаимствовал увиденное в детстве и традиции католических монахов. Блузы и наброшенные фартуки, проступающие из жакетов поверх плотно облегающих брюк, были пионовых оттенков, и многих из них дополнялись модными и стильными сандалиями времен жития Иисуса. Иконография Мадонны достигла новых высот. Для тех же, кто не может себе позволить в полной мере так экипироваться, тенниски непременно станут желаемым товаром, который не будет залеживаться на полках магазинов. А на показе элегантного бельгийца Дриса ван нотена (Dries van Noten) восстановилась особая атмосфера мужественности с военной атрибутикой. Ассортимент камуфляжа простирался от прочных и грубых тканей до немного женственных, например, из прозрачной вуали и шелка дубовых шелкопрядов. Камуфляж чем-то напоминала даже крашенная тесьма. на подиуме comme Des garcons камуфляж можно было опять увидеть в серии костюмов, дополненных легкими спортивными куртками длиной с китель. ну и этот летний сезон не состоялся бы, если не принимать во внимание хотя бы одно из последних состязаний, имея в виду предстоящие Олимпийские игры. не остался в стороне и нил Баррет (Neil Barrett), явив публике свои бейсболки, студенческие куртки, деконструированные футбольные мячи и спортивные фуфайки из неопрена. но кое-кто предпочел тематику, которая мало ассоциируется с отдыхом. Это Дрис ван нотен, со своими жилетами на подкладке, намекающими на фехтование, Ким Джонс (Kim Jones) из дома louis vuitton, который погрузился под воду со своим роскошным костюмом аквалангиста, и Иссей Мияке (Issey Miyake), представивший необычную экипировку велосипедистов. Одежда prada, как никогда, отличалась лаконичностью. если вы ожидали увидеть принты, то об этом придется позабыть, — в этом сезоне их просто не было. вместо этого Миучча Прада (Miuccia prada) сосредоточилась на простых силуэтах, состоящих их верхней части, в которой применены лекала для рубашек поло, и нижней части — слегка расклешенных брюк. все это она увенчала одним минималистским декоративным элементом: каймой по вырезу горловины, разрезом или обшивкой — неподвластным времени украшением, пришедшим к нам из Древней Греции. все это хорошо поднимало настроение, как и pasolini, если уж такие два прямо противоположные настроения как-то можно свести вместе, на показе мод Dolce & gabbana. там особую радость в этом сезоне в Милане доставила "живая" музыка приглашенной из итальянской глубинки группы исполнителей. Почти все модели берут свое начало в сицилийских городах и селах, где в лучшие костюмы одеваются для воскресного выхода. Они включают в себя три элемента из многослойной и тонкой как вуаль шерсти или флёра. Прибегнув к классическим приемам пошива, спортивным моделям и искусству в чистом виде, раф Симонс (Raf Simons) в своей коллекции изменил куртку "пилот", предложив три варианта длины и приторные оттенки розового, оранжевого и вишневого. его одежда представляла собой некий гибрид противоположностей с мужской и женской стороны, о чем можно было составить представление, глядя на подобранные им юные модели с неприкрытыми ногами и спутанными волосами. Прежде чем надеть такие нарядные шорты от рафа (Raf Simons) в этом сезоне, его поклонникам стоит призадуматься о том, как выглядят их ноги. всех поразила плиссированная задняя часть курток в строгом стиле, с цветочными мотивами и пристальным взглядом на крупных лицах, нарисованных на футболках увеличенного размера лосанджелесским художником Брайаном Келвином (Brian calvin). на показе мод Mugler прибегли к морским ресурсам. тематика воды креативного директора николя Формикетти (Nicola Formichetti) проявлялась не только в палитре цветов — от устричного, песочного, цвета кораллов до цвета морской пенки, — но и в материалах, например, маслянистой коже "ткани-медузе". в элегантной коллекции встречалось множество

характерных резко очерченных силуэтов со структурированными плечами, но в этом сезоне без лацканов, а также верхние элементы с вырезами, открывающими взору пленяющее тело. Этот показ оказался одним из самых привлекательных в этом сезоне, чему отчасти способствовало появление коротких шорт. неизменный фаворит рик Оуэнс (Rick owens) настаивает на том, что каждый мужчина — это целый остров, на котором собраны неповторимые правила и мораль. Главное место в коллекции было отведено исключительно курткам из нейлона и льняного батиста для носовых платков. всему можно было дать только такое определение — грациозность. Оуэнс (owens), прибегая к характерной для него модели с линейными и прямоугольными очертаниями, напоминающими камертон, предложил одежду, отличавшуюся практичностью, но не лишенную некоей магии, что во многом передает его дизайнерский дух. Модели выступали в сабо от Оуэнса (owens) и с позвякивающими браслетами от Мишель Лами (Michele lamy), чей голос звучал в саундтреке, подражая Дитрих, с зачитыванием одного из ее любимых стихотворений Ленгстона хьюза (langston hughes) на фоне ритмичной электронной музыки Мэттью Стоуна (Matthew Stone). Закрывала неделю моды поражающая воображение "кинематографическая" презентация тома Брауна (Thom Browne). нечто среднее между "Лабиринтом Фавна" и "Прометеем" ридли Скотта (Ridley Scott). Мифологический элемент оказался восхитительным. Удачный намек на то, что мужская одежда не всегда должна быть практичным и предельно сдержанным дополнением к женской одежде. "на закуску" были предложены эксцентричные наслоения, яркие цвета гринсбона и хлопка в полоску, аппликации с нанизанными "омарами", брюки с "китами" и носки до колен. все говорило о том, что в меню Брауна (Browne) в этом сезоне заготовлено настоящее буйство праздника. ПрОжеКтОр - вОДОнеПрОницаеМОе ПлеМя От КеЛЛИ СЛеЙтер (KElly SlATER) ДО «нА ГреБне вОЛнЫ» И lUNA RoSSA (КрАСнАЯ ЛУнА). МУжЧИнА СЛеДУющеГО ГОрЯЧеГО СеЗОнА МИГрИрУет, в тОМ ЧИСЛе И в СтИЛе, ПО нАПрАвЛенИю К ОКеАнСКИМ ПУЧИнАМ, ЧтОБЫ ПОЛнОСтью ПОСвЯтИть СеБЯ вОДнЫМ вИДАМ СПОртА. ФАБИО МАрИЯ ДАМАтО (FABIo MARIA DAMATo) До встречи на пляже. Словно ничто другое больше не имеет значение. Словно навязчивой идеей современности и мужской моды весналето 2013 являются виды спорта на океане. Это вина угрозы краха мировой экономики, готовой распрощаться с брокерскими костюмами и формализмом совета директоров, что подтолкнула дизайнеров обратиться к созданию бронебойного гардероба в духе морского волка. Или в стиле легкомысленного, но сдержанного в своем стремлении покорителя волн, серфера, как на подиуме louis vuitton. технологичного в использование тканей для дайвинга и суперактивного в выборе рюкзаков, вместо офисных папок. Балансируя между феноменом этого мира Келли Слейтером (Kelly Slater) и дерзким Патриком Суэйзи (patrick Swayze) в фильме «на гребне волны». если этого мало, то есть еще футболки из микрофибры от Dirk Bikkembergs и водонепроницаемые брюки от pierre cardin. Это мутировавший подход по сравнению с прошлыми сезонами, в соответствии с которым толстовка становится новой формальным пуловером, кроссовки обретают функцию дерби, удлиненные шорты заменяют джинсы, а рубашка переосмысливается в резкой геометрии, ни в коем случае не прилегая к телу и всегда поверх брюк. вязаные вещи отдают предпочтение полосатому рисунку в духе бойкого матроса, как у Dior homme, Band of outsiders и Umit Benan. хотя истинной страстью становится парусный спорт. в сердцах поклонников бессонных ночей, проведенных в переживаниях за команду luna rossa и Кубок Америки. И в гардероб беззастенчиво вторгаются все виды верхней одежды в этом ключе, где столь любимый пиджак возвращается в моду в версии более авангардной. Он зогорается сигнальными цветами на подиуме hermès или в коллекции ужу популярного бренда Msgm. Или покрывается заклепками, ремешками и неожиданными липучками у Moncler gamme bleu и Emporio Armani. Чередуясь с предложениями Andrea pompilio, Kolor, Dries van Noten и Marni. но если вы настроены скептически и считаете, что это мода мимолетная, будьте осторожны, потому что, если уж такой аскет, как Rick owens, решает преобразовать имидж своей мужской одежды, это точно означает, что ветер определенно меняется.

中文 访问 - 迷情Levriero “我创造的是一个梦,而不仅仅是一个衣柜”,这就 是Umit Benan 重写楚萨迪(trUssardi)的准则所 在。撰文: aLessia LUcchese “现在对于我来说,更重要的是提供一个梦,而不只是 一个衣橱。打造衣橱的品牌有千千万万。区别就在于能 够使二者兼得。” 早在一年前,当Umit Benan带着 他第一个男装系列亮相楚萨迪创意秀时就有了清晰的想 法。这个想法也在最近一次时装秀上展现了出来,这次 时装秀在位于米兰的一座上世纪初期别墅中举办,服饰 灵感来自Levriero家族年轻的继承人tomaso在一次 和朋友们享受假期时所拍摄的照片。 这一灵感完成了 这名土耳其设计师的构想,使他继续在迷人的传统和自 由自在的现代品味中畅游。 您为什么选择了tomaso作为诠释楚萨迪 新男人 的代表? 每当我构思新系列的时候,楚萨迪家族都是我的参考 点。在男性配饰和男装上永远都和 nicoLa或tomaso有联系。和tomaso的接触,他的生活方式,他的 激情,他成长的方式和他的眼光给我的工作带来了很 多帮助。 如果让您用三个词来描述楚萨迪的新 男人,您会 选择哪三个? 一个崇尚品质生活、爱旅行的男人,热爱女人的男人。 对您的工作来说, 楚萨迪 家族的风格有多重要?

他们挑选的衣服并不重要。重要的是他们的生活风格。 他们如何贴近生活,他们的文化,教养和习惯。 这一季的男装不仅特别楚萨迪 ,也特别Umit Benan。如何将两个相差甚远的风格结合起来呢? 其实也并不是相差甚远。nicoLa trUssardi也曾是 一个和设计师眼光相当不同的人。他的工作就是个人生 活的写照:将孩子们的照片做进广告,将自己的家拍成 目录册……他热爱运动、美好的生活,那种奢侈就是一 种文化的品质生活,超越条条框框的优雅和教养。 在最近的一次走秀上,您重拾了一些元素,比如 椭圆和nicoLa trUssardi 的公文包。您是怎样面对 这个如此重要的历史悠久的时装屋的?您和那些服装档 案的关系是什么? 每一季我都会重新翻阅档案,每一次都能从中找到下一 系列的灵感。改变一件衣物、其最初的构想和其历史都 是没用的。我觉得通过一种新视角正确地或是有对比性 地将它展现出来是更加明智的做法。 作为楚萨迪 创意总监,第一年的打算是什么,特 别是在男装上? 目标就是展现出楚萨迪 的真正灵魂,我希望那个服装 能够道出品牌自身的dna。我觉得我们能够办到,也 因此很开心,我已经开辟出了一条正确的道路:最艰难 的部分已经做到了。现在要做的就是不断完善它。感谢 这次经历,我自己在专业上也得以增进了许多。 楚萨迪男装接下来的发展计划是什么? 将会成为越来越完备的男装,我们正在打造一种真实个 性化的生活方式,用一件楚萨迪 服饰和一样配饰满足 更多的需求。看看接下来的系列吧,你们会相信的…… 采访 - KenZo的重新进化 全球化及中性风格。温贝托·梁(hUmBerto Leon)和卡罗尔·李(caroL Lim),“oPeninG ceremonY”的创始人,通过他们的设计/管理技术, 重塑Lvmh旗下品牌,并准备庆祝oPeninG ceremonY的十周年纪念活动。Francesca manUZZi 法国,日本,美国和香港。这四个国家和地区,文化 大相径庭,经过互相渗透熔融,变得超级强大。这些 是两个历史交相杂糅的结果。这些是KenZo时装屋的 dna,但也是“oPeninG ceremonY”的创始人温 贝托·梁和卡罗尔·李的dna。一方面,KenZo时装 屋拥有超过30年的历史、难以置信的优良传统、民俗风 格和流行-街道文化凝成的背景。另一方面,oPeninG ceremonY是一个全球性连锁潮店,是年轻人购物和 时尚的圣殿,在2012年将庆祝成立十周年纪念,但却带 来了大量的联盟、出色的合作和时装界的伟大革命:设 计酷劲十足、注定要成为“必备品”的消费品。由高 田贤三(KenZo taKada)先生于1970年创立的时装 屋的命运,与受委任为创意总监的两位设计师的历史交 织在一起。因此,今天,这个于1993年被Lvmh集团收 购的品牌,正在寻求全球化发展。它仍然牢固立足于 法国-日本的根源,立足于巴黎,但正向世界扩张。通 过其杰出睿智的设计师,目标在于令品牌的风格日益中 性化,并准备改变美国、欧洲或日本的时尚标准。由于 良好的形像和秘密的成分,使KenZo品牌的每一个产 品都令人趋之若骛。 你们正在设计第二个男装系列。你们在新系列的 工作中采用了什么新招数呢? 没有什么窍门。我们要向品牌的传统和高田贤三赋予 KenZo的创造力致敬。同时,系列必须赋予时代感, 适当感,现代感,每一季讲述一个不同的故事。 KenZo的哪些设计特点今天最容易发扬呢? KenZo时装屋具有深刻和丰富的历史,设计意味着 主要是更新我们的风格和树立我们今天的形象。例 如,JUnGLe JaP,最初于1970年在巴黎首次亮相,是 品牌历史不可分割的一部分,标志着亚洲设计师推出他 的巴黎时装风格设计的时刻。我们希望在这个春夏系列 里对之重新演绎,并结合纽约和巴黎等城市般的都市感 性,并充满我们最近旅行到过的南亚丛林的风格。 你们两位都是设计师兼企业家。oPeninG ceremonY的理念在KenZo 中的分量有多重?你们有相同 的管理方法吗? 我们在零售方面的经验是无价的。这对于设计非常宝 贵。我们总是意识到每件单品的价值,并认真考虑我们 的服装如何可以销售。不必再重申我们的风格源自真正 打动我们的元素,从街头风格到音乐和艺术,我们周 围的人,我们的旅行。我们的敏感性,我们的个人影响 力,为赋予oPeninG ceremonY强烈的视觉冲击力 创造了条件,这是我们的标签,我们的特点,也正适合 KenZo这个与不同的人合作的创意品牌。这种热情必 须转化成产品,在令人震惊的同时征服我们的消费者。 现在正在哪些市场扩张呢? 亚洲。这个市场对我们来说并不是什么新鲜事。对时尚 敏感的亚洲时尚社会一直是我们的兴趣所在。因此, 正是我们去香港的旅行,以及我们在那些地方发现的 设计师,令我们诞生了在纽约开设第一家oPeninG ceremonY潮店的想法,这并不是巧合。 在你们的想象中,男装时尚是什么?你们有不同 于女装系列设计的手法吗? 我们希望KenZo是一个男女皆宜的品牌。所以,无论 是男装还是女装,我们不会采取不同的方式。我们希望 女装系列和男装系列的两个故事彼此完美结合。我们希 望男装和女装越来越互补,仿佛是苹果的两半,是协同 和连贯的独特对话。 今天谈论美国、意大利、法国、日本时尚之间的 差异、目标等等仍然有意义吗? 在这个全球化和后互联网的世界,市场之间的差异正在 日益减少。而正是我们的这种信念,我们设计适合全球 消费者的系列,我们不必局限于考虑在法国或美国什么 才会成功。它会变得不那么重要了。 oPeninG ceremonY今年庆祝十周年纪念。如 何庆祝一个那么重要的活动呢? 我们正在策划一个大型派对,将于九月份在纽约时装周 期间举办。我们要创建的经验,我们把它带回纽约, 那里是我们的创业之地。我们也正在与布鲁姆街学院合 作,这是triBeca的一所地方学校,帮助孩子完成高中 学业,我们将把十周年活动所得捐献给这家学校。 你们对未来十年后有什么打算?你们仍将会一起 工作吗? 多年来,我们共同合作,渡过了职业生涯的大部分,我 们希望可以继续这样很长时间。由于很难找到一位有这 种化学反应的合作伙伴,我们相信永远不会放弃。 采访 - 前沿观点 男装设计之星aitor throUP正在进行着一场时尚变 革宣传,“真实而不轻佻,一次奢华灵感价值的回归, 而且和季节无关。” 撰文:rosario moraBito 阿根廷出生,英国长大,今日的 aithor throUP 已 经成为了男装领域前沿人物。他凭借名为《当足球流氓 成为印度教上帝》的高度概念性系列作品毕业于皇家 艺术学院,也因此注定成为备受瞩目的焦点人物。在事 业的初始阶段,就可以看出其作品表现形式在艺术设 定和时尚风向之间活跃着:这也是多年来设计师忠实 地采用的一种方式,最后也将它实实在在地展示了出 来。在最近一届伦敦男装时装周中,aitor throUP 推出“new oBJect research”的概念,这是基于 超越半年周期和不断开发基础之上的一种新时尚产品商 业模式,他将此定义为“设计原型”,或者说是品牌识 别度。如同这次采访中他所说的那样,在他看来,时尚 创意就是周旋于艺术对象和设计产品之间。 “new oBJect research”项目的概念是什 么?您是如何定义它的? 我是通过 一些单品开始走上时尚这条路的。在cP

comPanY和stone isLand公司,我时常和一 些独特的单品打交道,但从来没有碰过完整的套 装。massimo osti、 PaUL harveY 或者moreno Ferrari 都曾是单品设计师,因此我的作品也是一样 的。在我的工作理念中,时尚是一个纯粹个性化的词 语,专为顾客……,而不是服装的开发。我感兴趣的 部分是我所讲述的故事和概念身后的创新,也就是纯 粹的艺术和产品设计。只有当所有都成为一件产品时 才能称其为时尚。这能够随着时间推移,与季节周期 变化无关。 现在的时尚体系有什么错误的地方吗? 我在这里不是要掀起一场革命。我只说于我而言是不 好的,我没法继续工作:研究需要付出很大的精力,而 现在的时尚体系变得十分空白,没有详尽覆盖激发灵感 的主题。我希望这种商业模式能够展现出对抗产业压力 的能力。设计师们不用害怕说:“这是我的产品,等我 准备好时将推出下一元素。” 这种新模式的步骤是什么?对一名设计师来说有 什么好处? 我用了大约六年的时间来发展它。我在毕业之时就已经 知道自己的产品还不能出售:相对于概念来说,我更需 要强化产品设计。另一点是需要一种品牌可持续发展模 式,在不放弃所有需求的前提下,能够让品牌摆脱季节 性。 之后,我想要赋予现有的理念价值:如果说一些 东西给了我灵感,那么它将永远成为我的一部分。接下 来的步骤是:将不同的想法付诸于制造具体的产品,当 你完成得差不多的时候,便将你的风格灌注成原型。比 如香奈儿的包包:是一种标志。 那对顾客来说好处又在哪儿呢? 用一个词来概括就是:真实。 不只是用来看看而是实 实在在的产品,真实但不轻佻:这也是设计的理由。我 不能只是待在传统剪裁的环境里,我得创造我自己的东 西。这就意味着得尊重消费者。这是一种道德消费观, 不是说用一堆东西把架子填满而已。你得给消费者一些 东西,他们是在买一件特别的并且自己喜欢的产品。我 提议回归真正奢华的灵感价值,也就是指手工艺和应时 理念的开发。大师们设计的产品:买一些特别的东西因 为它曾特别过。真正有价值,而不只是品牌。 未来我们应该期待什么? 10月伦敦FrieZe艺术博览会上,我将推出和“丹佛 街”合作的产品。comme des Garçons 是一个非常 概念化,富有创新力的品牌,产品面宽,分类细:正是 我希望新款能达到的。我将发表新系列第一个套装(四 件),限量发布。 那么,2013年1月您想在哪里展示新系列的22件作 品,? 我还不知道。我们10月会开始展示一些东西:战略计划 是再等等,吸引那些有准备的人前来最后的发布会。6 月时,我们是带着所有人到一个地方讲解产品,但并没 有让他们看见,这只是宣传。10月可能将有一个回顾, 让人们更加深入理解产品理念。 封面故事 - 美国偶像 文字和照片:steFano roncato “我想我引起人们的震惊了。当模特从秀台回到后台 后说这些话时,我意识到事情发生了变化”。伊塔洛• 祖切里(itaLo ZUccheLLi)微笑着,一点也不担心, 他的蓝眼睛后面明显透着平静,流露出轻松的神态。他 设计的时装富有现代感的魅力,肯定不会让人忽视,带 来意外惊喜,突然燃起激情。令人意想不到的细节, 产生回味无穷的感性效果,在不知不觉中令人迷醉, 激起人们的欲望。短语,图片,秘密,皮肤。就像他 的时装。就像美国dna,有两种不同风格:简洁和具 争议性,非常具有卡尔文•克莱因(caLvin KLein) 的典型风格,有能力自成一格。或者更确切地说,突 出了caLvin KLein男装系列创意总监。这个职位现在 已经接近一个重要的转折点:从2003年四月正式公布 任命起,已差不多十年了。mFF -《 maGaZine For Fashion (时尚杂志)》决定采访这位设计师,不但 通过书面形式,还通过时装屋的档案图片来讲述他的故 事。选择那些睿智感性、风格简洁、出人意料的标志性 服装,例如令人印象深刻的华丽养眼的紧身裤袜。独 家照片在米兰分店拍摄,正是在那里举办了旗舰系列男 装的时装秀。2013年春夏季系列的灵感来自于全新的“ 美国英雄。” 在卡尔文•克莱因的公司里工作感觉如何? 我认识他六个月后,他打电话给我,因为他当时正在 寻找一位有男装设计经验的设计师来为他设计女装。 我无法抗拒。我去了,我于2000年加入该公司。我和他 一起工作,先是做了一年女装,然后做了两年男装。 在2003年4月,我被任命为男装系列的创意总监,处女 秀是2004年春夏季系列。之前,我在吉尔•桑达(JiL sander)工作。巧合的是,我与卡尔文•克莱因签订 合同的当天,与她离开她的公司是同一天。可以看出, 这是命运的安排。 对那次会面有什么评价呢? 它改变了我的生活。我甚至给他写了一封信。当我被提 名cFda奖(美国时装的奥斯卡奖,由美国时装设计师 协会cFda主办,编者按),我给他送了鲜花。卡尔文 是一个导师,一个榜样。我们的工作关系充满乐趣、积 极而刺激。他绝对是一个传奇人物。 当您在2009年赢得了cFda奖时有什么感觉? 感到满意。要知道,其他设计师、记者和那些参与表决 的人投票给我,是一种美妙感觉。 您有一些关于他的特别回忆吗? 其中有些我不能说。不过总是充满乐趣。与他一起工 作是至关重要,他看待事情的方式真的启发了我。他 要么喜欢,要么不喜欢。卡尔文直接、快速,对事情 有清楚的看法、对品牌的前景有明确概念。从产品到 广告,形象... 您对吉尔•桑达的回归有什么想法? 我很荣幸能与两位像他们那样的设计师一起工作。他 们具有类似的看法,但以不同的方式表达。吉尔的概 念性更强。卡尔文更具美国外向、休闲的性格。他是 最铁杆的简约主义者。他住在一所纯白的房子中,像 一个白色盒子。 您如何界定自己呢? 我接近这种审美观。这是我的第二个本性。我所做的和 我所感觉的都与此接近。在我自己家里,我喜欢有很少 家具,我希望有一个富有现代感的环境。甚至我在Far isLand岛的海滨别墅全部都是玻璃。 一个意大利人设计一个美国品牌的感觉如何? 我认为这是时代的标志。想想比利时设计师拉夫•西蒙 斯(raF simons),或德国设计师卡尔·拉格菲尔德 (KarL LaGerFeLd),他们分别掌舵迪奥(dior) 或香奈儿(chaneL)这两个著名法国时装屋。我作为 意大利人,想象力更丰富,也许是不同的东西。在最新 的系列中,我们以自信、英俊和强健的美国英雄为主 题。人们梦想成为那样的美国男人。 人们的审美观正在发生变化吗?不那么苍白无 力,更有阳刚气息... 今天的人们注重自我保养。他们去健身房。甚至做外 科美容手术。对于我来说, caLvin KLein的男性向来 是强健、性感并有点 “刺眼”。第一个记忆是1982/83 年在男装版《voGUe (时尚)》杂志上由摄影师布 鲁斯·韦伯(BrUce weBer)在米科诺斯(mYKonos)拍摄的内衣广告照片。任何看过时装秀上的模特 的人都说:“我要看起来这个样子”。 您曾经害怕过吗? “害怕”一词言之过甚了。我承认,开始的时候没有什 么意识。做了两、三季系列后,我开始学会了。 过渡性的时刻是什么时候?

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我的第七个系列。对于我来说,“七”是一个神奇的数 字。我在时装秀上突然推出非常紧身而且略带透明的袜 裤。第一款袜裤出场时,人群开始议论纷纷。第二款袜 裤出场后,叽叽喳喳的议论声不断。模特返回后台时, 有点“面色苍白”地说:“我想我引起人们的震惊了” 。后来有人写道,甚至可以看到阴茎是否做过环切术。 但从那一刻起,人们更加关注我,大量的关注。他们以 新的眼光看我。 您发现了其中的秘密吗? 我一直备受争议。凯特·莫斯(Kate moss)在沙发 上的裸体广告或马奇·马克(marKY marK)的经典 内裤广告。在简洁的基础上突出了富有吸引力的元素。 通过图片和广告比较容易做到这一点,而在时装秀上则 比较困难。 10年后您有什么打算呢? 这是一个难以回答的大问题。我想做得更多,包括新 的系列,继续表达自己。我想做女装,将永远是简约 风格。 您有什么梦想? 如果一个人停止梦想,肯定是不好的。但我很满意,我 有一个优秀的团队。我感到很幸运,因为我知道,我所 做的是这一生中我想做的事。 行业展望 - 男装正在发展,但有两种不同的速度 意大利经济正处于停滞阶段,意大利产品的出口仍在增 长:男装正经历艰难时刻,少数稳定的国家之一似乎是 中国,它是明天的厚望所在。撰文:FaBio GiBeLLino 男装呈发展趋势,但有两种不同的速度。各种数据非常 清楚,然而,诠释则取决于角度和观点。对于某些品牌 来说非常好,也就是对奢侈大品牌来说非常好,它们由 于在四大洲推行全球扩张政策,成为全世界的主角。对 于其它品牌来说则非常坏,即对那些仍然留在意大利市 场的品牌来说非常坏,否认是没有用的,意大利市场继 续陷于国际金融危机和国内消费放缓的泥潭。而过错, 今天就像昨天一样,不是因为时尚业及其企业家,而再 次是因为银行和金融,它们加速太快,没有考虑到每个 时装屋的真正特点。因为奢侈行业的玩家们,就它们 正在履行的工作/职责而言,情况良好。正如我们在由 英国王储查尔斯主持开幕、掀开最新一季男装时装秀序 幕的首届“London coLLections: men”男装时装 周所看到的那样。这个时装周由英国时装理事会BFc主 办,为期三天,旨在让让全球的焦点集中在男装领域, 约五十多个英国和国际品牌在三天里举办了各种时装表 演、酒会和发布会活动。“男装时尚是一个正在大力发 展的领域,英国由于萨维尔街,历来在这个领域一直占 据着重要地位”,查尔斯王子在其现居的圣詹姆斯宫举 办的官方开幕鸡尾酒会上解释说。“我们非常出色,但 你们的意大利裁缝在制作一件永恒优雅的服装能力方面 令人难以置信”。本届时装周把当代男装的所有方面都 置于聚光灯下,从经典和保守的剪裁到年轻前卫的反叛 和实验精神,并成为传统的Pitti immaGine Uomo男 装时装周、米兰时装周和巴黎时装周等传统时装周以及 伦敦和圣保罗的男装/女装混合时装周的开路先锋。这 个行业不遗余力的研究和思考,以至于对设计师和企业 家这番努力的第一个褒奖,来自意大利全国时装协会主 席马里奥·博塞利(mario BoseLLi)。“总的来说, 米兰男装时装周进行得不错,应该来的都来了,人们 对各系列反响不错,看到了大量的研究,也许正确应对 当前的经济形势,”博塞利解释说,“其它城市的时装 周也一样”。而第二个褒奖,在某种方式上作用更为重 要,则来自意大利买家协会主席、阿雷佐sUGar 多品 牌高级时装店总裁BePPe anGioLini:“各个系列都很 适当,有些甚至价格很便宜,人们都买得起,表明许多 公司,即使不是全部,在努力满足市场”。可惜的是, 良好的设计表现不足以摆脱深受负面影响的经济形势” ,正如博塞利所解释,“意大利和外国之间、国际知名 和业绩良好的各大品牌与其它规模较小、业务难以维持 的品牌之间的差异过大”。此外,意大利纺织服装工业 联合会(sistema moda itaLia ,简称smi)研究中 心和意大利纺织和时装联盟(FederaZione tessiLe e moda)所处理的男装数据也表明了这一点。事实上, 在2011年,男装开始恢复是真的,增长了4.2%,营业额 超过84亿欧元,但结果是由出口激增(上升11%,达49 亿欧元)所带动也是真的,这使得该行业得以维持近十 亿欧元的贸易顺差,接近危机前的水平。另一方面,如 前所述,它意味着国内市场的表现糟糕,在2011年遭受 了4.2%的跌幅。而2012年并没有转折的迹象,幸好出口 方面,第一季度的订单增长了5.5%,至于意大利市场 则令人担心,2011年已非常差,今年第一季跌幅为4.7% 。此外,时装协会主席表达了自己的看法——这种看 法在时装界广泛存在——他说:“米兰时装周如果没有 俄罗斯和中国客户,将十分艰难,因为意大利国内市场 情况十分可悲。” Pitti immaGine Uomo佛罗伦萨 国际男装时装周的有关数据也确认了这一情况,在达巴 索堡有1059个品牌参展,上演了2013年春夏季系列时装 秀;事实上,第82届托斯卡纳男装展,来自国内市场的 买家显著减少(-12%);而国外买家则微升(+2%) ,去年则增长了近8%。“普遍来说,意大利的情况非 常艰难,这是真的,旅游区稍微好些,但不是到处都这 样。因为米兰时装区是好的,在其他地方,例如caPri 和Forte dei marmi,并非如此”,罗伯托·卡瓦利 (roBerto cavaLLi)时装屋首席执行官GianLUca BroZZetti补充说。因此,现在的实际情况,至少在国 内市场方面,并不令人鼓舞,而是有点“谨慎悲观”, 正如BroZZetti所指出。理由是,一方面与anGioLini 的看法吻合, “现在经济形势正处于困难的时刻,服 装行业受到重创,前景并不光明,”不过,“我们要积 极对应,也许要恢复个性化和调动积极性。”这种积极 性在巴黎的兰文(Lanvin)品牌则能够真实地触摸得 到。 “我们的主要市场都很好,除了法国以外,美国和 意大利都非常好,尤其是后者”。法国时装屋首席执行 官thierrY andretta说。costUme nationaL首 席执行官carLo caPasa则强调意大利市场:“相对稳 定,已经渡过了最糟糕的阶段,我估计今年年底没有太 大的变化。”可以肯定的是,如果说有什么值得庆祝的 话,肯定与国外市场有关。例如波士(hUGo Boss) 品牌,这个德国集团的领导高层解释说,他们在2012 年初 “增长了13%,我们对下半年充满信心。此外, 我们的男装占整个集团的收入的80%”。andretta Lanvin重申(“我们在所有市场正以两位数的速度增 长,包括意大利和美国,它们是仅次于法国的主要市 场”)。BroZZetti di cavaLLi也证实了这一点(“ 北美正在全面复苏,中东和前苏联地区也一样,亚洲 市场非常好,如果考虑到这个市场对男装是多么重要, 就更是好上加好了。在诸如东京和北京等城市,我们正 以两位数增长,虽然我们的数据还没有达到顶级玩家的 水平是事实,不过这些指数仍然令人感兴趣”)。菲拉 格慕(FerraGamo)品牌首席执行官米歇尔·诺尔 萨(micheLe norsa)重申:“在2011年结算营业额 达到9.865亿欧元(+26.2%)后,我们的品牌在今年新 的一年里在所有市场取得了显著的业绩»。推动这一切 的是中国,现在这已不再是什么新闻。2011年中国进口 的意大利男装增加了72.5%。特别是,关于男装,正如 costUme nationaL品牌的caPasa所解释:“中国 的时装销售继续走强,尤其值得一提的是,它是世界上 唯一70%的时装销售额来自男装的国家。”见证这一点 的,是中国男装设计师在中国以外举办的处女秀:他叫 周翔宇(Xander ZhoU),是一位来自北京的年轻设 计师。 “此外,中国正在不断发展,拥有大量属于“ 时尚牺牲品(Fashion victim)”那一类的典型客 户,”兰文品牌的 andretta强调说。总之,全球市 场状况良好,而国内市场则不好。因此,到年底没有很 大希望,但仍然预计会“积极发展”,正如GianLUca

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BroZZetti声称;或者“保持稳定,没有什么变化” ,正如carLo caPasa所指出。但没有崩溃。可以肯 定的是,肯定会做些什么来支持时尚业,提高竞争力、 出口,从而振兴国内市场。“第一个必要的步骤是达到 欧元和美元之间的合理汇率。我一直支持欧元,但我深 信,1兑1的比例将是最大的,那将是一个重要和积极的 变化,”博塞利总结说。 综述 - 超奢侈的革命 真诚、正宗的奢侈,尤其是远离平庸的审美观和思想。 这是2013年春天流行的口头禅。撰文:戴安•波奈特 (diane Pernet)。图片:sonnY vandeveLde 每个人都抱怨说,有太多的时装秀;有太多的产品;太 多的一切。在时装周期间,你几乎可以听到人们的嗟叹 声在回荡着。但其实,这些批评的大部分,意味着他们 对本届时装的平庸感到失望并热切期待更多真正令人兴 奋的东西。更不用说对更正宗的奢侈品的渴求了。路易 威登男装创意总监金·琼斯(Kim Jones)必须提供再 多也不嫌多的东西,来满足甚至是最苛刻的这一群人。 除了一些俏皮的放纵,例如羊绒制成的潜水衣,和全功 能的真皮救生衣,他还提供了一个认真得不得了的定 制系列。他的模特们穿着具有50年代优雅风格的修身西 装,风流倜傥,这些西服以超轻型面料制成,其中包括 一些和服绸纺织所用的泡泡纱。你不需要知道究竟需要 多长时间来纺织那种面料,来了解他为本季的奢侈品所 设定的标准。 里卡多·提西(riccardo tisci)设计的纪梵希 (GivenchY)系列,简直可以说洋溢着浓厚的宗教 色彩。为了给这个系列赋予圣母玛利亚的拜占庭式形象 般的那种深度,提西从他的童年经历和天主教修道院传 统大量汲取灵感。在外套下露出的长袍式衬衫和围裙, 搭配修长的牡丹粉红色裤子,许多配以性感、超酷的耶 稣式凉鞋。圣母玛利亚的肖像被带到新的高度,对于那 些买不起全套服装的人,t恤当然是最理想的,值得到 商店一看。德赖斯·范诺顿(dries van noten), 衣冠楚楚的的比利时人散发出微妙的阳刚和军旅气息。 迷彩织物的质感既有强而坚硬的,又有略呈女性化的, 例如透明薄纱和山东绸。即使是染色的蕾丝花边,也刻 意做成迷彩效果。在comme des Garcons的时装秀 上,迷彩再次出现在一系列西装上,搭配大衣长度的灰 色休闲上衣。今年夏季,当然不能不以即将到来的奥运 会为主题。尼尔·巴雷特(neiL Barrett)忍不住设 计出棒球球衣、棒球夹克、氯丁橡胶制成的健身运动衫 和解构足球。但也有少数人选择了相对其它运动较不显 眼的主题。德赖斯·范诺顿的软垫背心,是对击剑运动 的含蓄致敬;路易威登创意总监金·琼斯的奢侈潜水服 则以水下世界为主题;而三宅一生(isseY miYaKe) 设计的服装则具有非同一般的自行车运动员外观。普拉 达比以往任何时候都更简约。如果你期待印花,你会大 为失望 – 本季服装没有任何印花。相反,缪西娅·普 拉达(miUccia Prada)将精力集中在简单的轮廓线 条上,例如以马球恤为模板的上衣和微喇叭形裤脚。然 后,她用一个极简约的装饰元素来完成,例如领口、门 襟或下摆周边部位灵感来源自古希腊的永恒装饰。 杜嘉班纳(doLce&GaBBana)的时装秀非常令人振 奋、非常有帕索里尼(PasoLini)风格 - 如果这两种 对立的风格能以某种方式融合在一起的话,只能是杜 嘉班纳了。他们的时装秀是本届米兰时装周最具娱乐 性的,由一个意大利乡村乐队现场演奏背景音乐。几乎 所有的模特都来自西西里岛的城镇和村庄,穿着漂亮的 服装出场,其中包括羊毛或薄层亚麻纱的三件头西装套 装。拉夫·西蒙斯(raF simons)将经典的剪裁、运 动服的风格和纯粹的艺术融合到他的系列中,以三种不 同的长度和粉红色、橙色和樱桃色等棒棒糖色调重新演 绎飞行员夹克。他设计的服装是一种男性和女性的极端 混合体,这可以从年轻模特们裸露的双腿和乱蓬蓬的 头发中看出。拉夫的拥趸最好有很大的腿,来穿本季他 设计的短裤。量身定做的大衣背部有出人意料的褶裥花 卉,凝视的大眼睛仿佛从超大t恤上由洛杉矶艺术家布 赖恩·卡尔文(Brian caLvin)手绘的大脸庞迸发而 出。缪格勒(mUGLer)品牌从大海汲取灵感。创意总 监尼古拉·弗米切提(nicoLa Formichetti)以水 为主题,不仅体现在他的调色板(从牡蛎色、沙色、珊 瑚色到水蓝色)上,而且还体现在材料上,例如油性皮 革“水母面料”。这个优雅的系列充满了他的标志性鲜 明轮廓,例如结构性的肩部,不过,本季服装或带或不 带翻领,包括令肌肤好坏一览无遗的露肩上衣。这是本 季最性感的服装之一,而且大量短裤充斥本季,在某种 程度上更是相得益彰。出于多年的喜爱,瑞克·欧文斯 (ricK owens)坚持每个人都是有他自己的规则和道德 标准。他的系列以尼龙或手帕亚麻制成的透明薄夹克为 主,一切轻盈至上。通过使用欧文斯的一种典型图案, 线性、矩形的形状类似于一个音叉,他设计的服装,既 实用又神奇 - 就像设计师本人。模特们穿着欧文斯木屐 和戴着发出刺耳声音的手镯走秀,背景音乐是米歇尔· 拉米(micheLe LamY)象迪特里希(dietrich)般朗 读她最喜欢的兰斯顿·休斯(LanGston hUGhes) 诗歌的声音,伴随着马修·斯通(matthew stone) 的脉冲电子音响设计。 时装周闭幕秀是托姆·布朗(thom Browne)的激 动人心、电影般的发布会。介于《潘神的迷宫(Pan’s LaBYrinth)》和雷德利·斯科特(ridLeY scott) 的《普罗米修斯》之间,神话传说的成分令人愉快。这 似乎是适当提醒,男装并不总是需要象女装那样敏感和 超严谨。奇特的衬里,糖果色方格布和马德拉斯格纹 面料,串珠龙虾镶饰,鲸鱼印花裤和及膝袜子,只是布 朗“菜单”中的几味“开胃菜”,证明他的服装——至 少在本季——令人大饱眼福。 聚焦 - 防水一族 从凯利·斯莱特到《惊爆点》,再到红月帆船队的奖 杯。下一个夏季的男装将连同风格一起转移至大海,热 衷于水上运动。撰文:FaBio maria damato 海滩上见!仿佛除此之外其他都不再重要了。仿佛2013 春夏系列的潮流服饰和男装时尚就是痴狂于海上运动。 或许这就是全球经济萎缩造成的结果,不得不向正经危 坐的职业套装和董事会的形式主义说拜拜,促使设计师 们投身于或老练水手或无拘无束冲浪的功能服饰,这些 大海征服者们的服装设计是如此严格,并不亚于路易威 登的秀台。他们应用高科技的scUBa防水面料,在背 包的选择上尤其活跃,而不再是24小时的文件包。风格 始终游离在冲浪奇才凯利·斯莱特和电影《惊爆点》中 傲慢的帕特里克·斯威兹之间。如果这些还不够,就请 再看dirK BiKKemBerGs的微纤维t恤,或Pierre cardin的防水长裤。相较于前几季,整个姿态都变了,运 动衫成为了新的套头衫,运动鞋代替了皮鞋,短裤将是 下一个牛仔裤,衬衫被重新构思,棱角分明的几何剪裁 从不贴合身体曲线,滚边无序的裁切流露在裤子外面。 至于针织衫,可以选择顽皮水手的条纹衫,如dior homme、Band oF oUtsiders和Umit Benan这几 个品牌。即使在那些狂热者们的心中,真正的痴狂在于 帆船,他们彻夜不眠地追随着红月帆船队和美洲杯帆船 赛。这些服饰不受任何类型户外装的遏制,久违的风衣 以前卫的姿态回归成为时尚。在爱马仕的t台上或在如 今已成为酷时尚的msGm品牌的服装系列中,都可以看 到燃烧着亮眼的信号色。还有moncLer Gamme BLeU 和emPorio armani出人意料随处可见的铆钉、皮带 和尼龙搭扣。andrea PomPiLio、KoLor、dries van noten和marni的服装也皆是如此。但是如果 你是一个挑剔的人,认为这是一个短暂的时尚,那么你 需要注意了,因为如果连如同ricK owens这样的苦行 者都决定转而投身于功能性男装,就意味着流行风是真 的改变了。

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