How can you overcome resistance to your advocacy goals? (October 2023)
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L’importanza strategica di superare resistenze, ostacoli e pregiudizi per il conseguimento dei propri obiettivi, ma anche e soprattutto per migliorare il contesto umano ed educativo in cui si lavora e ci si confronta. Spunti e riflessioni a partire da un articolo collettivo di Linkedin.
The strategic importance of overcoming resistance, obstacles, and prejudices for the achievement of one's goals, but also and especially for improving the human and educational context in which one works and confronts. Insights and reflections from a collective Linkedin article.
Italian and English versions.
Trovarsi a operare in un contesto negativo o conflittuale comporta numerosi problemi. Gli ostacoli che si frappongono possono recare danni di vario genere: perdita di tempo, sperperodienergie,elevatademotivazionefinoallarinunciaaipropriobiettivi.Sitratta di qualcosa di molto diffuso e che forse è complicato portare alla luce, in quanto combinazione di atteggiamenti spesso poco o affatto espliciti. Tuttavia sono conflitti operanti nel confronto politico, in quello del management e perfino nello svolgimento di mansioni quotidiane all'interno di una cerchia più limitata di attori.
Piuttosto sarebbe importante fare di tutto per debellare le dinamiche che producono stallo nella progettualità e che comportano dispersioni a livello professionale e umano. A mio avviso, se una certa competitività può giovare, l'eccessiva presenza di comportamenti agonistici può seriamente andare a discapito degli obiettivi di un team. Anzi queste negatività mettono a repentaglio l'organizzazione stessa.
Nel mio percorso, man mano che ho aumentato il mio bagaglio di esperienze e competenze, ho anche dovuto affrontare maggiori resistenze. Laddove credevo che certe ostilità, diciamo dovute essenzialmente a pregiudizi, si sarebbero dissolte senza problemi facendo valere le mie competenze migliorate, è accaduto piuttosto il contrario. Accedere a progetti più estesi e impegnativi, significava anche fronteggiare dinamiche più complesse e anche conflittualità più variegate. Allora credo sia della massima importanza agire a livello educativo e depotenziare gli eccessi di agonismo fin dai primi gradi di istruzione. La scuola purtroppo finisce per avallare troppe tendenze competitive fra gli individui e questo è profondamente insano. Stimolare le singole capacità è una cosa, ma va fatto senza contrapporre le persone, sempre promuovendo invece valori solidali.
Raggiungere un compromesso presuppone apertura e disponibilità tra le parti in conflitto. Se invece l’ostilità è fine a se stessa, sarà molto difficile attuare metodi che avvicinino gli attori in campo. È questa del compromesso, del lavoro verso una visione comune, una forma di adattabilità, ma non è detto che si realizzi. Se le due parti desiderano sinceramente rompere le ostilità reciproche e abbattere le distanze, si creeranno sicuramente piani di lavoro solidi e duraturi e anche più carichi di potenziale da sviluppare.
L’adattabilità è una condizione essenziale per garantirsi il successo dei propri progetti e obiettivi. Tanto più che viviamo in una società complessa e stratificata in cui gli atteggiamenti monolitici e mono programmatici non pagano. Occorre sempre valutare il più ampio ventaglio di possibilità e mettere in conto un atteggiamento duttile, versatile nei confronti dei nostri interlocutori ma anche verso noi stessi. Tuttavia, se le resistenze sonomoltofortiedeterminate, assumendoperfinocaratteredi veroeproprio sabotaggio, sarà comunque difficile raggiungere un risultato positivo. Bisognerà allora valutare se il dispendio di energie dovuto al contesto negativo che si deve affrontare, vale il nostro sforzo. Anche in questo caso la nostra risposta rientrerà nella sfera della versatilità e di un intelligente spostamento dei nostri obiettivi in contesti non prevenuti.
Finding oneself operating in a negative or conflicting environment brings numerous problems. The obstacles that stand in the way can do various kinds of damage: loss of time, waste of energy, high demotivation to the point of giving up on one's goals. This is something that is widespread and perhaps complicated to bring to light, as a combination of attitudes that are often not very or not at all explicit. However, they are conflicts operating in political confrontation, in management confrontation, and even in the performance of daily tasks within a more limited circle of actors.
Rather, it would be important to do everything to eradicate the dynamics that produce stalemates in planning and result in professional and human dispersions. In my view, while some competitiveness can benefit, the excessive presence of competitive behavior can seriously detract from a team's goals. Indeed, these negativities undermine the organization itself.
In my own journey, as I have increased my wealth of experience and skills, I have also faced more resistance. Where I believed that certain hostilities, let us say due essentially to prejudice, would dissolve smoothly by asserting my improved skills, rather the opposite has happened. Accessing more extensive and challenging projects also meant facing more complex dynamics and even more varied conflicts. Then I believe it is of utmost importance to act at the educational level and depower the excesses of agonism from the earliest grades of education. School unfortunately ends up endorsing too many competitive tendencies among individuals, and this is deeply unhealthy. Stimulating individual abilities is one thing, but it should be done without pitting people against each other, always promoting supportive values instead.
Achieving a compromise presupposes openness and willingness between the conflicting parties. If, on the other hand, hostility is an end in itself, it will be very difficult to implement methods that bring the actors in the field closer together. It is this of compromise, of working toward a common vision, a form of adaptability but it may not necessarily come to fruition. If the two sides sincerely wish to break mutual hostilities and break down the distance, it will certainly create solid and lasting work plans and also more loaded with potential to develop.
Adaptability is an essential condition to ensure the success of one's projects and goals. Especially since we live in a complex and stratified society in which monolithic and mono programmatic attitudes do not pay off. It is always necessary to assess the widest range of possibilities and to put into account a pliable, versatile attitude toward our interlocutors but also toward ourselves. However, if resistance is very strong and determined, even taking on the character of outright sabotage, it will still be difficult to achieve a positive result. It will then be necessary to consider whether the expenditure of energy due to the negative context we face is worth our effort. Again, our response will fall within the sphere of versatility and intelligent shifting of our goals to unprejudiced contexts.