Architecture Portfolio Laurea in Scienze dell’Architettura, Università di Trieste
Claudia Miolli
claudiamiolli91 @gmail.com +39 3471120128
Indice House X
di Peter Eisenman Analisi geometrica e deformazioni proiettive 2
Tesi di Laurea, Ottobre 2013
Wine’ s Senses 7
Laboratorio di Progettazione Architettonica III, Luglio 2013
Villa Louise
Meeting of a new centrality 13
Laboratorio di Restauro Architettonico, Giugno 2013
Progetto Libra 17
Laboratorio di Urbanistica II, Gennaio 2013
High(way)path 23
Infrastrutture e Paesaggio, Febbraio 2012
House X
di Peter Eisenman
Analisi geometrica e deformazioni proiettive.
Tesi di Laurea Ottobre , 2013
House X, Peter Eisenman, 1976 Lavoro individuale Professore: Arch. Alberto Sdegno e-mail: sdegno@units.it
Geometria, Frammentazione, Assialità, Texture, Colore: parole chiave di House X. I temi sono molti e il progetto è complesso sia da un punto di vista fisico sia teorico. Le piante e sezioni sono infatti molto intricate -vi sono molte differenze di quota, i muri e solai hanno tutti dimensioni differenti-, e, inoltre, House X è il risultato di una serie di ragionamenti e pensieri filosofici. Il lavoro è suddiviso in tre parti: analisi delle Houses precedenti e di House X, disegno 3D e deformazione del modello.
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House X è lo step finale di tutto il pensiero, sviluppatosi nelle Houses precedenti, di P. Eisenman e la sua forma finale deriva da un procedimento rigoroso e da precisi passaggi consecutivi. Gli step effettuati fino al progetto definitivo ed i cambiamenti più importanti nelle varie fasi di progetto vengono interpretati attraverso diversi tipi di diagramma che mostrano gli allineamenti, i volumi, i rapporti tra le parti e i loro significati.
EVOLUZIONE DI HOUSE X
Il pensiero di P. Eisenman contiene molti temi -come il processo di sviluppo e la forma-, ma, secondo me, l’argomento principale è che l’architettura non sia un mero contenitore di funzioni, ma debba avere un proprio carattere e significato. Questo può essere interpretato e capito in modo diverso da ogni persona e da ogni punto di vista: il progetto, infatti, non ha mai prospetti o scorci uguali, in quanto deve creare nuove emozioni man mano che viene osservato.
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RELAZIONE CON IL CONTESTO planimetria, modello e diagrammi
Nonstante a prima vista si possa pensare che non vi siano relazioni con il contesto, House X è il primo esempio in cui P. Eisenman tiene in considerazione il luogo e le differenze di quota del terreno nella progettazione. Il lotto è situato in una zona rurale fuori dalla città di Detroit e la casa appare come un frammento di città in un contesto di campagna.
N
m0 2
4
10
Infatti, il suo aspetto cruciforme e la suddivisione in volumi distaccati rimanda alle intersezioni delle vie cittadine. Dato che il cliente lavorava in città, tornando a casa sarebbe passato prima per le dritte vie cittadine, poi per il tondeggiante sentiero circondato da alberi che rimanda alla ruralità, ed infine avrebbe parcheggiato all’interno di House X, simbolo della città.
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ESPLOSO ASSONOMETRICO rappresentazione dell’ intero e del dettaglio
m0 1
2
5
10
5
DEFORMAZIONI PROIETTIVE assonometria militare P. Eisenman realizzò due plastici per rappresentare House X, uno retto e l’altro deformato. Quest’ultimo è schiacciato in modo che soltanto da un punto di vista privilegiato -in questo caso dall’alto- sia possibile vedere un’assonometria militare perfetta. In questo modo, P. Eisenman critica i metodi di rappresentazione tradizionali ed, inoltre, enfatizza il fatto che, cambiando punto di vista, un osservatore possa vedere sempre cose diverse, fino ad arrivare ad un punto di comprensione totale. Il mio lavoro è stato quello di deformare il modello 3D in modo da ottenere lo stesso risultato, in quanto non sarebbe possibile in nessun modo vedere un’assonometria da un modello retto. Lo stesso ragionamento è stato poi riproposto deformando un secondo modello per la visualizzazione di un’assonometria cavaliera.
PIANO ORIZZONTALE
PIANO LATERALE
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Wine ’ s Senses Laboratorio di Progettazione Architettonica III Luglio, 2013
Progetto per una cantina vinicola a San Floriano del Collio, Gorizia, Friuli Venezia Giulia Claudia Miolli Gregorio Pantanali
L’ attenzione per il contesto è il tema principale del progetto della cantina vinicola. Il lotto è situato, infatti, in un luogo strategico in quanto funge da collegamento tra due stati, Italia e Slovenia, e in particolare tra due luoghi di rilevanza ambientale e storica, San Floriano e il Monte Sabotino.
Professori: Arch. Claudio Meninno Arch. Luigi Didato e-mail: studio@didato-meninno.com
Il progetto deve essere integrato in un percorso; la cantina deve essere un luogo di incontro centrale, una piazza da cui ammirare il paesaggio dei colli e dei vigneti.
Lavoro di gruppo:
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RELAZIONE CON IL CONTESTO
SAN FLORIANO
AREA DI PROGETTO
MONTE SABOTINO
Dalla cima del Monte Sabotino può essere facilmente identificato un ASSE VISUALE: connette il monte stesso con St. Floriano, passando attraverso l’area di progetto.
MONTE SABOTINO
AREA DI PROGETTO
SAN FLORIANO
L’ idea di base del progetto è di creare un COLLEGAMENTO tra due Stati (Italia e Slovenia), dove il progetto risulta essere un luogo d’incontro. Attualmente esiste un sentiero, difficilmente accessibile e difficile da individuare, che collega i due luoghi e che nel progetto diventerà una pista ciclabile e pedonale.
m0 N
5
10
20
Le colline circostanti sono testimoni della STORIA di questi luoghi, data la presenza di numerose trincee, grotte, piccoli memoriali ed, in particolare, di monumenti imponenti in memoria delle vittime delle Guerre Mondiali. Questi sono visibili dalle valli adiacenti e spesso sono situati lungo il confine di stato, come simbolo di “sfida” per l’altra nazione. Il progetto, al contrario, vuole essere si un segno forte nel territorio, ma anche un punto d’incontro per i due Stati.
50
PLANIMETRIA
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Il terreno collinare circostante è stato modificato artificialmente per la coltivazione dei vigneti. I TERRAZZAMENTI sono quindi un aspetto caratteristico dell’area e l’idea del progetto è di riprodurli all’interno della cantina, progettata a diverse altezze. Dalla primavera all’autunno, le vigne creano dei veri e propri “muri” e la sensazione che si ha attraversandole è la stessa che si ha in un LABIRINTO. Per questo motivo, i percorsi interni alla cantina non sono lineari. SEZIONE A-A m0 2 4
10
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La torre monumentale ha due funzioni: negare la VISUALE verso l’edificio esistente nel lotto ed enfatizzare la splendida VISUALE verso il Monte Sabotino.
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FUNZIONI 1 torre di snodo 2 vano silos 3 vano botti 4 vano barriques 5 imbottigliamento 6 vano stoccaggio bottiglie 7 vano tecnico 8 laboratorio 9 giardini zen
SEZIONE C-C
SEZIONE B-B
PIANO INTERRATO Per questioni legate alla temperatura, luce e umidità, le stanze per la lavorazione del vino sono situate nel piano interrato e si susseguono in un ordine preciso. Un tema importante è la separazione tra il percorso dei visitatori, all’interno e su diverse quote, e quello degli operatori, esterno e più pratico. Invece di utilizzare pompe, i dislivelli permettono che i liquidi vengano spostati per caduta gravitazionale nelle prime fasi della lavorazione del vino, che sono le più delicate.
Il percorso dei visitatori è un’alternanza di stanze ampie ma con poca illuminazione e corridoi stretti ma con diversi tipi di aperture alle corti interne. Queste ultime sono importanti per permettere a luce, aria e spazio di entrare nella cantina, altrimenti compressa e formata da un unico grande blocco.
m0 N
2
4
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MODELLO plastico realizzato in cartone, cartonlegno e balsa.
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Villa Louise
Meeting of a new centrality
Laboratorio di Restauro Architettonico Giugno , 2013
Conservazione e rifunzionalizzazione di Villa Louise, Gorizia, Friuli Venezia Giulia Lavoro di gruppo: Claudia Miolli Mauro Mosca Gregorio Pantanali Isaac Zampieri Professore: Arch. Sergio Pratali Maffei e-mail: pratali@units.it
Villa Louise è una sorprendente villa seicentesca, con un ampio parco retrostante, stanze dai soffitti alti e affrescate, in pieno centro di Gorizia. Tuttavia è completamente isolata e ignorata dalla città. Il progetto non solo mira alla sua conservazione e valorizzazione, ma soprattutto al suo reinserimento nel contesto, attraverso il progetto del viale d’accesso e del parco. Anche le nuove funzioni sono pensate in base ai servizi necessari per il quartiere, in modo da reinserire nuovamente la Villa nella città.
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ANALISI STORICA
Il punto di partenza per la progettazione è stata l ’analisi, sia del contesto, sia della villa stessa. Le conclusioni più interessanti sono state quelle dell ’analisi storica, che ci ha permesso di notare l’espansione della città, il ruolo che aveva in passato la villa e tutte le trasformazioni che ha subito. L’ idea di progetto non è di ritrasformare Villa Louise come nel Seicento, ma di adattarla ai giorni d’oggi mantenendo le caratteristiche iniziali ed intrinseche.
FAMIGLIA DELLA TORRE 1780 - 1807
FAMIGLIA CORONINI CRONBERG 1912 - 1990
FONDAZIONE CORONINI CRONBERG 1912 - 1990
PIANO TERRA
PRIMO PIANO
PIANO TERRA
PRIMO PIANO
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ANALISI
STUDIO DELLE APERTURE
VOLUME CENTRALE
m0
1
2
5
10
STUDIO DELLE ALTEZZE
DIAGRAMMA DELLE ALTEZZE
PROSPETTO CENTRALE
m 0 0,5
1
2,5
5
MATERIALI, DEGRADI ED INTERVENTI
CAMPATA CENTRALE 15
PROGETTO: VILLA LOUISE, PARCO E VIALE
Per l’inserimento di Villa Louise nel contesto è necessario che la scelta delle nuove funzioni sia collegata a quelle già esistenti o mancanti, quali aule studio, laboratori e un’area espositiva.
L’ iniziale tripartizione si è persa negli anni durante le varie ristrutturazioni. Nel progetto gli spazi verranno nuovamente distinti in tre parti.
È importante riconoscere una gerarchia di accessi, sia per la sicurezza, sia per dare importanza alle diverse parti dell’edificio.
Al momento non ci sono accessi al giardino, che invece diventerà accessibile al pubblico.
Attualmente il problema di viale Diaz è che il pedone non ha spazio per percorrerlo, in quanto i marciapiedi sono molto ridotti. Il progetto ribalta la situazione, adibendo una parte spaziosa e centrale soltanto a pedoni e ciclisti, che termina nella corte di Villa Louise. Questo rende inoltre possibile la continuazione della zona espositiva interna alla villa anche lungo il viale, in modo da invogliare la sua percorrenza. SEZIONE A-A
PLANIMETRIA
N
m 0 10 20
50
100
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Progetto Libra Laboratorio di Urbanistica II Gennaio, 2013
Pianificazione urbana per la città di Gorizia, Friuli Venezia Giulia Lavoro di gruppo: Erica Furlan Claudia Miolli Anna Sardi Professore: Arch. Paola Di Biagi e-mail: pdibiagi@units.it
Libra = Bilancia Il riequilibrio è il tema principale del progetto, sia alla piccola scala, cioè tra aree vaste di Gorizia, sia nel dettaglio, cioè all’ interno di aree di dimensioni ridotte e delimitate. In seguito all’analisi dettagliata di tutta la città, sono state individuate due aree, a Nord e a Sud, particolarmente problematiche. L’ idea di base del progetto è che attraverso la rivalutazione diretta di questi due poli sia possibile intervenire in modo indiretto sul miglioramento dell’intera città, per, appunto, riequilibrarla. 17
ANALISI SISTEMA AMBIENTALE
SISTEMA INFRASTRUTTURALE
SISTEMA DEI SERVIZI
La città è racchiusa da ampi boschi e campagne al cui interno vi sono ancora delle parti naturali di valore che vanno tutelate.
Le infrastrutture sono molto sviluppate e molteplici, quindi permettono facile accessibilità in tutto il territorio. Tuttavia dividono e isolano alcune aree rispetto ad altre.
Gorizia si espande su un territorio ampio, tuttavia quasi tutti i servizi sono concentrati nella parte centrale. Gli abitanti che abitano nella parte esterna per accedervi devono per forza muoversi in auto.
N
Km 0
0,5
1 ,25
2,5
N
Km 0
0,5
1 ,25
2,5
N
Km 0
0,5
1 ,25
2,5
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DALL’ ANALISI: DEFINIZIONE DELLE AREE PROBLEMATICHE
AREA DELLE CASERME Sia gli edifici residenziali sia industriali si stanno espandendo in quest’area, minacciando le colture storiche e di pregio presenti che, invece, vanno tutelate.
ST. ANDREA Le problematiche di queste’area sono molto numerose: è racchiusa tra autostrada e ferrovia; è tagliata a metà da una strada molto trafficata; gli edifici sono tutti rivolti alla strada e non comunicano con la campagna retrostante; non ci sono servizi. Il quartiere è solamente un luogo di passaggio e non di qualità.
N m0
250
500
1000
2000
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AREA DI PROGETTO : SANT’ ANDREA LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEI MARGINI
Inizio e fine dei margini 1 . Aggiunta di nuovi ingressi al Parco 2. Aggiunta di percorsi attraverso la campagna 3. Valorizzazione del Parco
Margine dello Sport
Margine delle Scuole 1 . Separazione della cittĂ dalla ferrovia 2. Creazione di uno spazio finale della strada
Central Knots Margine del Mercato Coperto
1 . Rallentamento del traffico 2. Alternanza di scenari 3. Re-strutturazione 4 . Aggiunta di fattori attrattivi lungo i margini
Margine di Campagna Margine del Mercato Ortofrutticolo
Traffic and Parking 1 . Creazione di aree pedonali 2. Strada come spazio pubblico
1 . Parcheggio diffuso
N m0
100
200
500
1000
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DETTAGLIO: MARGINE DELLE SCUOLE
N m0
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20
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MODELLO Plastico realizzato in catoncino e cartonlegno
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High(way)path Infrastrutture e Paesaggio Febbraio, 2012
Progetto per la valle del Canal del Ferro, Moggio Udinese, Udine, Friuli Venezia Giulia Lavoro individuale Professore: Arch. Adriano Venudo e-mail: venudo@stradivarie.it
“Il viadotto dell ’autostrada è inguardabile, rovinato un paesaggio bucolico”: E’ tutt ’oggi molto sentita la critica all ’autostrada che taglia a metà il Canal del Ferro, sia dagli abitanti del luogo, sia dai turisti. Tuttavia si tratta di un’ infrastruttura indispensabile e il progetto mira a rendere l ’autostrada parte integrante del contesto, in modo che possa essere vissuta e osservata in più modi.
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PLANIMETRIA situazione attuale Il viadotto appare come un corpo estraneo ed è visibile da qualunque punto della vallata. E’ esistente una pista ciclabile realizzata lungo gli ex binari ferroviari che collega molti paesi della zona, ma che termina qua.
progetto Vengono implementate le piste ciclabili-pedonali e viene posta l’attenzione sulle visuali e sul rapporto autostrada-sentiero-fiume.
N m0
250 500
1250
2500
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guard rail pre-esistente - pietra - h 100cm nuovo guard rail - assi di plastica - h 1 20cm
strato superficiale - asphalt - 5cm
pista ciclabile
strato superficiale - asfalto colorato - 5cm
strada carrabile
muro di sostegno - cemento armato
massetto - cemento armato - 20cm
canale di scolo - pietra
strato drenante - ghiaia - 50cm m0
muro di sostegno - cemento armato
VISUALE PUNTO A
VISUALE PUNTO B
0,25
0,5
1 ,25
VISUALE PUNTO C
2,5
25
guard rail - acciaio - h 1 00cm
autostrada
strato superficiale - asfalto - 5cm
pista ciclabile
ali di rinforzo - cemento armato massetto e struttura - cemento armato
pilastro - cemento armato - d 400cm, h 13m struttura portante - tubo di acciaio - 15/ 10 cm strato superficiale - asfalto colorato - 5cm guard rail - assi di plastica - h 120cm struttura portata - cemento armato basamento - cemento armato - 600x500cm
m0
1
2
5
10
VISUALE PUNTO D : PISTA CICLABILE SOTTOSTANTE
VISUALE PUNTO D : PISTA CICLABILE SOPRAELEVATA
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Il progetto non mira a nascondere l’autostrada, bensÏ ad instaurare un rapporto particolare tra le automobili che sfrecciano e le persone che camminano, tra i grandi piloni del viadotto e le sottili piste ciclabili che li avvolgono. Anche l ’ intera vallata e Moggio Udinese possono essere visti e vissuti da posizioni e con velocità diverse.w 27