Claudio Fucci - Rassegna stampa e recensioni

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Rassegna stampa e recensioni Claudio Fucci






1975 - Nuovo sound - Recensione-Claudio Fucci CLAUDIO FUCCI La Tua Vita / Realtà / La Nostra Primavera / Viaggia la Speranza / Loro sanno dove? / Tutto Ciò che Hai / Notte / Giusto sig. K. Trident TRI-1007 -Prodotto da Eugenio Finardi Un nuovo cantautore si affaccia sulla scena del nostro pop: Claudio Fucci, che con un'interessante LP dal titolo omonimo si presenta di fronte al grosso pubblico. Fucci è nato 23 anni fa a Carosino, piccolo centro nei pressi di Taranto, e dopo un certo periodo di attività nei dancing e nelle balere, ha iniziato a participare a vari festivals e a comporre canzoni. E ad un certo momento è giunto il primo LP che qui prendiamo in esame: "Claudio Fucci" Per questo album si è avvalso della collaborazione dei seguenti artisti: Attilio Zanchi (chitarra acustica e classica, cori), Claudio Lugli (chitarra acustica e elettrica, cori), Dario Piana (piano, mellotron, organo, chitarra elettrica), Hugh Bullin (basso elettrico), Tullio Granatello (battetria e percussioni), mentre Claudio Fucci suona la chitarra acustica, chitarra classica ed è alla voce. L'album si apre con : "La tua vita" che è un caldo messaggio umano denso di lirismo e di quasi - profezia sociale, la strumentazione è ben dosata con ampi passaggi di chitarra e batteria che rendono il tutto molto dolce, soprattutto grazie alla voce "soffice" di Claudio. "Realtà", ancora melodia pura, gioia di vivere, suono direi quasi soffuso di tutto un chiarore mediterraneo particolarmente evidenziato nell'uso delle chiratte; e i testi sono poetici come non mai: "...nella città non ti trovo più/ tra cento strade che parlan di te/ folle di fantasmi che sorridono/ cercan te in magiche pozioni...". Segue "La nostra primavera" dal lirismo semplice, pervaso da una voglia intensa di vita con un particolare accento posto alla sezione ritmica che fa cose veramente ottime. "Viaggia la Speranza", chiude la prima side, con testi f orse più incisivi e con un gusto per la profezia più marcato. Il brano è direi quasi perfetto per l'impasto vocale e strumentale. La seconda side si apre con "Loro sanno dove?" brano quasi idilliaco con fresche immagini di una realtà vissuta e lungamente meditata. C'è un po' del Bindi e del Paoli vecchia maniera, ma la ristrutturazione vocale di Fucci è tutta particolare. Ottimo l'andare della chitarra che ritma bene il pezzo stesso. "Tutto ciò che hai", ed è ancora poeticità pura con testi stupendi: "... cerchi un libro per capire/ studi il mondo per sapere/ da lui tutto ciò che hai/ tutto quello che farai/ e la vita che avrai..." Segue "Notte", brano melodico e molto... mediterraneo nel suo scorrere fra immagini semplici, di tutti i giorni. Chiude l'album: "Giusto sig. K", lento ripensare su tutti gli aspetti della vita quotidiana:” ... la fotografia della libertà/ è attaccata al muro/ chi la staccherà... pezzi di vita cadon lenti giù/ ... vivi nel tempo/ vivi nel vento...". Il primo episodio di Claudio Fucci, giovane e validissimo cantautpore, è terminato. Un buon album in conclusione che mette in evidenza un artista dalle molte doti e possibilità artistiche. Attendiamo da Claudio altre conferme... Luigi Romagnoli


Revisiones de discos LA LISTA DE CORREO HISPANO-PARLANTE SOBRE ROCK PROGRESIVO Y SINFÓNICO

Claudio Fucci: "Fucci" (1974)

Dicografica: Trident Temas: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

La tua vita 4:13 Realtà 3:06 La nostra primavera 3:32 Viaggia la speranza 6:55 Loro sanno dove 3:34 Tutto ciò che hai 4:16 Notte 4:06 Giusto signor K? 5:46 -----

Musicos: Claudio Fucci: guitarra y voz Attilio Zanchi: guitars y coros Tullio Granatello: Bateria Hugh Bullen: Bajo Eugenio Finardi: moog, vibes and harmonica Dario Piana: .Pianoforte, Hammond y Mellotron Claudio Lugli - Guitarra electrica, acustica y coros Claudio Fucci fue un cantautor, en ocasiones de protesta italiano que llego incluso a colaborar con Banco del Mutuo Soccorso en 1972. En 1974 edito para el sello Trident un album de pop folk progresivo italiano donde conto con gente tan conocida como Tullio Granatello de Jumbo y Eugenio Finardi que ademas de ocuparse de los teclados estuvo tambien como productor. Destaca entre todos los temas, el mas largo "Viaggia la speranza" un tema con una gran instrumentacion, mellotron a cargo de Dario Piana, moog, guitarras y seccion ritmica, que respalda el canto agrio y melodioso de Claudio Fucci. "Come il tempo lento, Non si ferma mai, Il sole ogni mattina, Caldo e luce dà, A questo mondo che non cambia mai... A questa gente che non ride mai" Viaggia la speranza.. gran final instrumental de guitarra acustica de Claudio Fucci y mellotron. El resto de temas estan mas cercanos a la categoria de musica liegra melodiosa italiana, eso si con buenisimos arreglos, por ejemplo el Hammond del tema que abre el album "La tua vita", un canto al ser humano, el moog en "Realtà", la slide guitar de Attilio Zanchi y el vibrafono de Eugenio Finardi en "La nostra primavera", en "Viaggia la speranza" de nuevo el mellotron y el piano interpretado por Dario Piana, mellotron que no volvera hasta el ultimo tema "Giusto signor K?" tras dos temas muy acusticos como son "Tutto ciò che hai" y "Notte" Acaba el album con un tema fantasma que debia ser la introduccion de "Viaggia la speranza" pero cuando le llego la hora Claudio Fucci prefirio en su dia incluirla al final. En definitiva un album de un cantautor que adorno su trabajo con unos grandes musicos y arreglos, confiriendo la calificacion de musica progresiva cuanto menos. Para fans de la musica ligera melodiosa italiana bien hecha. Puntuacion:5.5/10 Salu2 acusticoligeroprogresivos © Juan Progjuan@hotmail.com

Creada en 1997. ©José Manuel Iñesta. Alojada en el Depto. de Lenguajes y Sistemas Informáticos de la Universidad de Alicante, España.

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Archivio CONCERTO

Gli anni ' 70 rivivono nella «Notte delle Chitarre» Sono stati i protagonisti della stagione musicale degli anni ' 70 e si ritrovano per una sera tutti insieme nella «Notte delle Chitarre». Alberto Camerini, Claudio Fucci, Eugenio Finardi (foto), Gianfranco Manfredi, Jumbo, Marco Ferradini, Riccardo Zappa, Ricky Gianco, Simon Luca, Yu Kung sono i protagonisti del concerto all' Auditorium di Radio Popolare, in un revival di grandi successi del passato. Il concerto sarà trasmesso in diretta fino alle 23.30. LA NOTTE DELLE CHITARRE, Auditorium Radio Popolare, via Ollearo 5, ore 21.30, ingr. libero

Pagina 61 (17 dicembre 2004) - Corriere della Sera

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RE NUDO



Autore: FUCCI, CLAUDIO Titolo album: Synkretiko Nazionalità: Italia : Magic Etichetta: BTF/Vinyl Anno di pubblicazione: 2006 : Voto medio:

(7.5)

Recensito da Daniele Cutali

Cantautorato e rock... sincretici Tra i cantautori che negli anni '70 appartenerono in latere al filone progressivo italiano, per le loro tematiche testuali ma anche per le sfumature musicali più impegnate, Claudio Fucci fu uno dei suoi rappresentanti più significativi insieme al compianto Gianni D'Errico, Simon Luca, Claudio Lolli, Riccardo Zappa, e ai primi Fossati e Finardi, che fu produttore di Fucci stesso. Unico cantautore della mitica etichetta Trident, Fucci pubblicò un solo album solista omonimo nel '74 e le musiche dello spettacolo “Peter Pan nei Giardini di Kensington” a metà degli anni '80, insieme a Enzo Ruffo. Si ritirò quindi dalle scene ma continuò a comporre musica. Torna dopo trentuno anni dal suo primo disco con questo “Synkretiko” inciso per la label Vinyl Magic riportata in auge recentemente da Matthias Scheller, direttore artistico dell'etichetta BTF Italy. Ideale proseguimento del suo primo album, Fucci torna a fare il cantastorie folk e country in un panorama cantautorale italiano ormai morente, con qualche episodio anche molto interessante. Poesia da raccontare attorno al fuoco in un virtuale panorama da film western che può essere scomodo e graffiante nell'immaginario italiano, ma che invece smuove le acque di visuali fin troppo stagnanti. Un cowboy che cavalca le strade del presente e del futuro tricolore facendo un tuffo in sonorità del passato, con un cavallo che viaggia attraverso le praterie delle giungle metropolitane. Eugenio Finardi da ospite fa capolino in “Il Silenzio e il Tuono”, con la sua ruvida voce a dare accelerazione e solidità a un bel brano da prateria di cemento. L'affetto per l'amico a suo tempo da lui prodotto è evidente. L'altro ospite importante è Marco Ferradini nella sofisticata “Come Un Poeta”. Delicatezza jazzy cesellata in un'atmosfera soffice, ovattata e fumosa da night. Il duetto botta e risposta tra i due cantautori su un magico pianoforte volitivo è da incorniciare. Sentimento e nostalgia in “Via C. Baroni”, voce, chitarra, pianoforte, una bella apertura di synth, batteria con uno struggente assolo di sax ricordando la via di Milano in cui Fucci ha passato l'adolescenza piena di ricordi. Qui c'è tutto il feeling di un ottimo esempio di cantautore come dovrebbero essercene al giorno d'oggi al posto di tanti altri blasonati cantantucoli che riempiono gli stadi. Groove funky e bluesy per “Gabbie”, il brano più vicino al rock dell'album con forti ingressi di organo che s'intreccia col sax, stacchi di batteria energici e un assolo di chitarra finale tirato e struggente. Fucci in questi trent'anni non ha senz'altro perso lo smalto compositivo. Altri eccezionali ospiti musicisti arricchiscono questo grande ritorno, come i suoi amici degli anni '70 Attilio Zanchi e Walter Calloni. Come suggerisce il titolo dell'album, Fucci unisce con un perfetto sincretismo il più classico cantautorato italiano con il feeling, il groove, la sanguignità del rock e del country. Ottimo e raffinato.

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Per ulteriori dettagli: http://www.claudiofucci.com - Sito dell'artista

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Presentazione di "Synkretiko" di C. Fucci e "Beta" di G. Mocchetti - Roma 11 giugno 2006 di Emanuele Kraushaar (735 parole totali - 15 letture)

vers. stampabile

Introduzione ad una indimenticabile d. p. p. 11 giugno 2006: domenica pomeriggio di mondiali per molti; d. p. p. (domenica pomeriggio progressiva) per pochi fortunati.Il luogo è l’accogliente circolo culturale Bibli a Trastevere (Roma); i protagonisti sono Claudio Fucci e Gianni Mocchetti. A presentare due vecchie conoscenze delle riscoperte progressive: Gaetano Menna (Guide SuperEva) e Paolo Ansali (Musik Box). Fuga dagli anni ’70 Ancora una volta, dopo la presentazione del cofanetto del Biglietto per l’Inferno, a Bibli si prende la macchina nel tempo e si va nel passato. Destinazione: anni ’70. Ma il Claudio Fucci che prende la chitarra e comincia a cantare, con una passione e voglia da esordiente, è un uomo in fuga dagli anni ’70 verso il presente. Porta con sé le cose più belle di quegli anni, senza dimenticare i punti d’ombra di quel periodo così vivace e controverso. Ha gli occhi che brillano quando parla dell’atmosfera dei concerti in giro per l'Italia. E ci emoziona così anche nel racconto, ancor prima di iniziare a cantare.


"Synkretiko" di Claudio Fucci - Vololibero Per questo facciamo parlare ancora lui del suo nuovo disco "Sinkretiko" a distanza di più di trent’anni dallo storico "Claudio Fucci": "Questo titolo rispecchia perfettamente le anime che contiene talmente diverse da sembrare quasi opposte e antitetiche. Non mi sono mai considerato un cantautore, ne tanto meno un cantante. Mi sento più un ricercatore di parole che suonano e di suoni che sappiano parlare. Ho avuto la fortuna di vivere anni straordinari, attraversando grandi mutamenti, generosi slanci, illusioni e delusioni immense. Di ogni viaggio conservo un sorriso o una ferita. Queste canzoni sono dedicate ai tanti compagni di viaggio e anche ai nuovi curiosi ricopritori ed esploratori di un passato prossimo che è anche una immensa geografia di emozioni e sensazioni o semplicemente "vibrazioni". Cercavamo di cambiare il mondo e non so quanto ci siamo riusciti, ma sicuramente abbiamo cambiato noi stessi e il modo di fare musica". http://www.claudiofucci.com


Claudio Fucci - Synkretiko Data: 5/10/2006 Anno: 2006 Label: Vinyl Magic Genere: Rock di Paolo Carnelli

CLAUDIO FUCCI Synkretiko

Claudio Fucci: Vocals, Guitars Attilio Zanchi: Bass Tullio Granatello, Walter Calloni: Drums Eugenio Finardi, Marco Ferradini: Vocals

On The Web: Claudio Fucci


Anno: 2006 Label: Vinyl Magic Genere: Rock Track Listing: 01. Graffiti Italiani 02. Duemilanovecentoventitrè 03. Il silenzio e il tuono 04. Sebastiano 05. Come un poeta 06. La pace 07. 08. 09. 10.

Via C.Baroni Gabbie Nell'aria nel vento Approdare

Total Run: 42’11’’

A volte ritornano. Anche trent’anni dopo. Claudio Fucci, cantautore degli anni 70, un solo album all’attivo, omonimo, prodotto nel 1974 da Eugenio Finardi su mitica etichetta Trident, recentemente oggetto di ristampa da parte di Vinyl Magic/BTF. Qualcuno ne ricorderà la divertente copertina, con Fucci ritratto nelle vesti di un paffuto paggio. Dopo la ristampa del primo lavoro, ecco la voglia di tornare in studio per raccontare nuove storie. Capelli corti, sguardo bonario e un po’ annoiato, Claudio ha voluto intorno a sé gli stessi musicisti del 74: Attilio Zanchi (Come le foglie), Tullio Granatello (Jumbo), addirittura Eugenio Finardi alla voce, e in più Walter Calloni, Marco Ferradini, Marco Colombo. Sinkretiko è un disco leggero, quasi naif. Dieci canzoni costruite su traiettorie acustiche, spesso country, a volte blues, a volte un po’jazzate, a volte anche rock: «Il titolo dell’album – spiega Fucci – rispecchia perfettamente le anime che contiene, talmente diverse da sembrare quasi opposte e antitetiche. Non mi sono mai considerato un cantautore, né tanto meno un cantante. Mi sento più un ricercatore di parole che suonano e di suoni che sappiano parlare». Milanese, voce sottile, tipicamente italiano, ingenuamente e genuinamente melodico: l’album di Fucci cresce ascolto dopo ascolto come un piccolo fiore che si schiude all’ultimo sole autunnale. Non è troppo tardi per coglierlo

di Paolo Carnelli www.wonderoustories.it


Revisiones de discos LA LISTA DE CORREO HISPANO-PARLANTE SOBRE ROCK PROGRESIVO Y SINFÓNICO

Claudio Fucci: "Synkretico" (2006)

Discografica: BTF Temas: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.

Graffiti italiani (3:56) Duemilanovecentoventitrè (3:22) Il silenzio e il tuono (2:03) Sebastiano (3:31) Come un poeta (4:47) La Pace (4:36) Via Costantino Baroni (4:12) Gabbie (4:14) Nell'Aria e nel Vento (4:40) Approdare (3:19) Voglia di libertà (no aparece en los creditos)

Musicos: Claudio Fucci Chitarre acustiche, synth e voce Invitados: Tania Ruvo tastiere e voce; - Salvo Silvio batteria e percussioni; - Nino Silvio al violino; - Gaia Petrazzani. coro; - Eugenio Finardi voce; - Attilio Zanchi Basso y Contrabbasso; - Walter Calloni batteria; - Massimo Colombo tastiere; - Giancarlo Galli chitarra elettrica solo; - Egidio Perduca chitarre.; - Andrea Rodini coro; Marco Colombo chitarre e tastiera; - Ettore Gilardoni basso; - Daniele Izzi Batteria; - Marco Ferradini Voce; - Vittore Andreotti Tastiere; - Silvano Paulli Chitarra Elettrica; - Enzo Cafagna basso; - Piero Papotti batteria; - Dario Piana Chitarra elettrica; - Dario Guidotti sax; - Claudio Lugli coro; - Marco Colombo Chitarra elettrica; - Franco di Biase; - Giancarlo Galli mandolini; Andrea Rodini; - Gaia Petrazzani coro; - Tullio Granatello percussioni; - Marco Colombo Chitarre elettriche; - Dario Guidotti armonica; - Gaia Petrazzani y Andrea Rodini coro. Tras 30 años desde su album debut, el cantautor milanes Claudio Fucci edita bajo la etiqueta BTF, su segundo disco titulado "Synkretico" compuesto de canciones escritas desde 1985 y contando de nuevo con la colaboración de los musicos que participaron en su primer trabajo en 1974, Attilo Zanchi, Tullio Granatello y Dario Guidotti (Jumbo), Marco Ferradini que pone las voces en el quinto tema "Come un poeta" y especialmente Eugenio Finardi que pone las voces en el tercer tema "Il silenzio e il tuono". Synkretico es una coleccion de temas en formato cancion ligera con ese toque COUNTRY y alegre caracteristico junto a la voz de Claudio Fucci, musica alejada del rock progresivo pero no de la musica que marco un estilo diferente alla en la Italia de los 70's. La musica ligera en esta ocasion se beneficia por la gran labor del gran abanico de buenos musicos que acompañan a Claudio que hacen como minimo, este trabajo interesante y emotivo a nivel instrumental. Las mejores canciones son en mi parecer (6) "La Pace" y (7) "Via Costantino Baroni" esta ultima una balada. Acaba el album con un onceavo tema que no aparece en los creditos titulado "Voglia di libertà" grabado en directo. En definitiva un nuevo album de un cantautor que en 1974 adorno su trabajo con unos grandes musicos y arreglos y que en este 2006 vuelve a ofrecernos Para fans de la musica ligera melodiosa italiana bien hecha. Puntuacion:5/10 Salu2 acusticoligeroprogresivos © Juan Progjuan@hotmail.com

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Archivio COLLEZIONISMO

Vinilmania: un nuovo dizionario e il cantautore «ritrovato» Fucci I festeggiamenti per i 20 anni di «Vinilmania - Fiera Internazionale del Disco & CD» proseguono con l' edizione ' 61, in programma nel weekend. La «vecchia» convention per fan dei supporti fonografici apre al nuovo (il collezionismo del cd è ormai realtà e presto toccherà al dvd) e consolida la sua vocazione di minifestival. Gli eventi di oggi sono ben quattro: la presentazione del «Dizionario Completo della Canzone Italiana» (Giunti) con il curatore Enrico Deregibus, alle 13; un concerto degli emergenti Petite Fabrique, alle 14; lo showcase di Claudio Fucci, cantautore «ritrovato» (due soli LP: uno nel 1974 e uno nel 2006) e unico solista dell' etichetta prog Trident per cui incisero «Biglietto per l' Inferno» e «The Trip», alle 15; il libro, «John Trudell - Graffiti Man» (Selene), introdotto dall' autore Marco Denti, sul musicista/poeta di sangue Sioux, alle 16. Chiude, domani alle 13, il live degli inossidabili e militanti fratelli Severini, alias The Gang. Il loro primo vero LP «Barricada Rumble Beat» uscì nell' 87: è un ventennale anche per loro. (Filippo Mazzarella) VINILMANIA 61. Parco Esposizioni Novegro, Milano Linate. Oggi e domani, ore 10-18. Ingresso 8. www.vinilmaniaitalia.com Mazzarella Filippo Pagina 15 (3 febbraio 2007) - Corriere della Sera

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Archivio MUSICA

Eugenio Finardi rievoca gli Anni ' 70 Claudio Fucci proviene dal mondo degli anni ' 70, che ancora raccoglie molti nostalgici ma entusiasti partecipanti. Oggi alla Fnac presenta il suo cd ÂŤSynkretikoÂť, accompagnato dagli amici Eugenio Finardi (foto), Marco Ferradini, Marco Colombo. Conducono Renato Scuffietti e Matthias Scheller di Radio Popolare. Fnac, via Torino, ang. via della Palla, h. 18

Pagina 16 (11 aprile 2007) - Corriere della Sera

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2006 - Musikbox - Recensione Synkretiko Claudio Fucci era noto come il ilcantautore della Trident, ovvero l'unico solista della gloriosa scuderia di Maurizio Salvadori e Angelo Carrara. Con la storica etichetta realizzò un solo album, alcune importanti partecipazioni a Re Nudo e un tour di spalla ai Pooh. Poi Fucci ha lasciato il mondo musicale per dedicarsi a un'altra attività. Dopo tanti anni, quasi per caso, ha scoperto di recente che il suo vinile era diventato un oggetto di culto, non solo per i collezionisti più accaniti. E allora perché non bissare quella lontana e rara esperienza, con nuove canzoni, realizzando Synkretiko? Ha richiamato gli amici di un tempo, quelli del cosiddetto giro milanese. A partire da Eugenio Finardi, il produttore del disco originale, che divide le parti vocali in Il silenzio e il tuono, e Marco Ferradini nella delicata Come un poeta. Musicisti dal calibro di Attilio Zanchi, Walter Calloni e Dario Piana hanno prestato i loro servigi come vecchi amici. Viene ripresa anche Voglia di libertà, che apriva le celebri kermesse del Parco Lambro di Milano. Un disco sincero e senza nostalgia, con un pugno di buone canzoni. Come scrive Fucci nelle note del booklet: «Cercavamo di cambiare il mondo e non so quanto ci siamo riusciti, ma sicuramente abbiamo cambiato noi stessi e il modo di fare musica». Paolo Ansali


2006 - Contrappunti- Recensione Synkretiko La chiave sta tutta qua: «Nella mia mente scariche di nostalgia confusamente vibrano in armonie» (Il silenzio e il tuono). Claudio Fucci, colui che aprì l'happening di Parco Lambro con l'inno Voglia di libertà, ritorna a oltre 30 anni di distanza (il suo primo LP uscì nel 1974 per la Trident) con Synkretiko. Un titolo, una garanzia che sa di voglia di confronto, di comunicazione e di racconti vissuti. Un CD che parla del passato, pur non essendo necessariamente nostalgico, un diario sonoro e cantato di e da un'esperienza talvolta engagé ancora capace di regalare semi verbali ricchi di valori. Claudio Fucci non si è mai definito un cantautore, né tantomeno un cantante, semmai un "ricercatore di parole che suonano e di suoni che sappiano parlare" e qui arriviamo subito a quello che parrebbe un difetto ineludibile di Synkretiko: la voce. Certamente personale, insolita, a suo modo originale, ma per nulla valorizzata dall'incisione, che ne ha assecondato la bassa dinamica al limite del sussurro. Gli strumenti spesso tendono a sopraffarla, ne esaltano - ahimè - la debolezza, quando sarebbe stato necessario scorgerne la forza nella pacata trazione emotiva. Un autentico peccato, perché i testi risultano assai ricercati, raffinati, ricchi di guizzi poetici; la musica è "buona", nel senso che si passa dalla semplicità più popular (Graffiti italiani) a suggestioni tropical jazz (Come un poeta), dal postrock alla Battiato anni Novanta (La pace) a quello più orecchiabile in salsa latina (Gabbie). I musicisti sono amici e che amici. E che musicisti: parliamo di Walter Calloni (uno dei migliori batteristi italiani, session man di antico pelo e drummer in band come Area e PFM), Attilio Zanchi (vecchia conoscenza di Maad e di Come le Foglie al contrabbasso), Dario Guidotti (sassofonista dei Jumbo), Claudio Lugli e Giancarlo Galli (Come le Foglie), sino alle due guest star Eugenio Finardi (una prova blues in Il silenzio e il tuono) e Marco Ferradini. Insomma, tutti gli elementi concorrono di sicuro ad offrire un prodotto di facile e intelligente fruibilità; Fucci, non sarà un "cantante" e non lo vuole essere, ma è un autore validissimo, erroneamente sottovalutato, con alcuni numeri "musicali" (e non solo testuali) per nulla trascurabili. Niente di trascendentale, ma quando la fluidità dell'alchimia verbale si sposa con alcune naturali intuizioni armoniche, il risultato si sente. In Synkretiko si parla di sogni, io ho il mio: offrire Approdare ad un'interprete femminile in grado di esaltarne l'ordito (mi viene in mente Antonella Ruggero). Chissà che ne penserebbe il signor Fucci? Riccardo Storti






IL GIORNALE DI SICILIA


MovimentiPROG 2 giugno 2006 Fuga dagli anni ’70 Ancora una volta, dopo la presentazione del cofanetto del Biglietto per l’Inferno, a Bibli si prende la macchina nel tempo e si va nel passato. Destinazione: anni ’70. Ma il Claudio Fucci che prende la chitarra e comincia a cantare, con una passione e voglia da esordiente, è un uomo in fuga dagli anni ’70 verso il presente. Porta con sé le cose più belle di quegli anni, senza dimenticare i punti d’ombra di quel periodo così vivace e controverso. Ha gli occhi che brillano quando parla dell’atmosfera dei concerti in giro per l'Italia. E ci emoziona così anche nel racconto, ancor prima di iniziare a cantare. Per questo facciamo parlare ancora lui del suo nuovo disco "Sinkretiko" a distanza di più di trent’anni dallo storico "Claudio Fucci": "Questo titolo rispecchia perfettamente le anime che contiene talmente diverse da sembrare quasi opposte e antitetiche. Non mi sono mai considerato un cantautore, ne tanto meno un cantante. Mi sento più un ricercatore di parole che suonano e di suoni che sappiano parlare. Ho avuto la fortuna di vivere anni straordinari, attraversando grandi mutamenti, generosi slanci, illusioni e delusioni immense. Di ogni viaggio conservo un sorriso o una ferita. Queste canzoni sono dedicate ai tanti compagni di viaggio e anche ai nuovi curiosi ricopritori ed esploratori di un passato prossimo che è anche una immensa geografia di emozioni e sensazioni o semplicemente "vibrazioni". Cercavamo di cambiare il mondo e non so quanto ci siamo riusciti, ma sicuramente abbiamo cambiato noi stessi e il modo di fare musica". Emanuele Kraushaar



SPECIALE Claudio Fucci il ritorno del guru della canzone prog di Gaetano Menna Noi lo abbiamo incontrato. Alla Fnac, lo scorso 30 maggio. Gran bello showcase, complice anche il buon Marco Ferradini. No, nessuna sindrome dei 4 amici al bar. Tra il pubblico diversi giovani, anzi giovanissimi. Parole e musica di un cantautore con salde radici, ricche ed affascinanti esperienze, che – raccontate-ci traghettano al quotidiano. Claudio Gira l’Italia e a Roma, per noi, c’era l’imprescindibile Gaetano Menna del portale Progressive di Superava…. -------------------------Nel 1975 Claudio Fucci venne intervistato, per "Ciao 2001", da Fiorella Dorotea Gentile, critico musicale, che troveremo all'epoca anche conduttrice di programmi radiotelevisivi per la Rai - da "PopOff" a "Radio Anch'io" - che poi diventerà regista tv e scrittrice (ed ha pubblicato recentemente un bel libro-tributo dedicato a John Lennon, "Imagine your dream"...). L'intervista del cantautore milanese prende le mosse da una sua performance e ci piace ricordare le "pennellate" di Fiorella che tratteggia in punta di penna il "personaggio" Fucci. «...Sale sul palco una specie di guru barbuto: pacifico, tondo e sorridente si sistema esattamente nel cerchio di luce colorata a lui destinata e appoggia la chitarra sulla pancia. Canta delle favole d'oggi che potrebbero essere tue, potrebbe averle scritte Dylan, ai suoi inizi, o cantate Tenco se fosse vissuto....Un guru timido e narcisista, cui l'applauso dà vita e calore. Gioca con amore sulla chitarra, traendone meno di un virtuoso della chitarra ma molto più di tanti cantautori: poi, quando meno te l'aspetti, la voce si fa più solida ed estesa... Il pubblico, in genere, per niente tenero con chi non conosce, segue in silenzio, con attenzione». Quasi un anno fa - l' 11 giugno 2006 per la precisione - Fucci ha suonato a Roma presso la libreria Bibli, ed abbiamo avuto il piacere e l'onore di condurre quella serata in cui il cantautore divideva il palco con Gianni Mocchetti (che fu il chitarrista dei primi seminali album di Battiato, "Fetus", "Pollution", ecc. ecc.). Claudio non ha più il barbone, ed i capelli lunghi; è dimagrito sensibilmente ma resta come ben lo raffigurava Fiorella Gentile nel 1975 - "un guru timido e narcisista"; appoggia la chitarra sulla (non)pancia, ci gioca, ed ha, ieri come oggi, la capacità di calamitare l'attenzione del pubblico, che non lo conosce(va) eppure è attratto e lo segue in silenzio... Sì, proprio come allora. A volte, in certe occasioni, abbiamo la percezione netta che il tempo si sia fermato per qualche straordinaria congiunzione astrale. Così in quella magica serata romana in una libreria di Trastevere dove due personaggi "non della prima linea" (in termini di successo) dei Settanta riuscivano a calamitare l'attenzione, a creare un feeling con il pubblico partendo proprio da dove si erano fermati. Trenta e più anni dopo, Fucci e Mocchetti, riannodavano i fili temporali e tutto sembrava così naturale, così logico, così consequenziale. Claudio Fucci è stato l'unico cantautore della "Trident" di Angelo Carrara e Maurizio Salvadori (che era nata come agenzia musicale per poi diventare un'etichetta discografica che ha pubblicato alcuni dischi di grande interesse, almeno con il senno di poi, come gli


album di Trip ("Time of change"), Dedalus, Opus Avantra, Semiramis, Un Biglietto per l'Inferno (c'erano anche gli Eneide ma il loro ellepi non venne pubblicato..., ndr) e, per l'appunto, Fucci, unico cantautore della scuderia che annoverava tutti "complessi"; ciò avveniva tra il 1973 ed il 1974... La piccola etichetta che aveva puntato coraggiosamente su progetti sperimentali, che aveva lanciato complessi che scriveranno la storia del prog, ma che venderanno ben poco all'epoca, chiuderà i battenti. Di Claudio Fucci appare anche un 45 giri con i brani "La tua vita/ Loro sanno dove", ma è un disco fantasma che addirittura era rimasto sconosciuto ad addetti ai lavori e collezionisti («il singolo è così raro - annota "Italian Prog" - che non è mai stato citato in nessun libro prima di essere scoperto tramite il sito e le informazioni dello stesso Fucci»). Fucci e la sua canzone di protesta figlia del '68; Fucci emblema di un modo nuovo di essere della canzone tricolore. E Fiorella Gentile lo sottolineerà, ascoltandolo cantare: «...Può esistere una versione "nobile" della canzone italiana attuale, dimentica di piedi nudi sulla spiaggia,di coretti evirati e di amori estivi, di arrangiamenti stereotipati e refrain "strappapplausi". Canzone "nuova versione" che, rispetto al panorama internazionali può non essere una novità, ma che in Italia forse è la soluzione più spontanea degli avvenimenti passati». "Anni 70 Generazione rock". Giordano Casiraghi per il suo libro sul prog (Editori Riuniti, 2005) raccoglie anche la testimonianza di Claudio Fucci. Il ricordo di un pullman in viaggio per un festival pop, che trasporta un gruppo di artisti della Trident Agency... quanti nomi assieme che condividono un viaggio ed un palco!... C'è il ricordo, in particolare, di Alpe del Vicerè, una festa di popolo e sound. Il suo disco del 1974 piace alla critica. Annoterà all’epoca Enzo Caffarelli (sempre su “Ciao 2001”): «Non avesse alle spalle l’ombra di Claudio Rocchi, dal quale comunque attinge solo per le cose migliori, e di una scuola tipicamente milanese, sembrerebbe ancor più originale; ma il talento c’è, ed anche dove l’interesse per il country americano, per la West Coast soprattutto, si fa particolarmente sentire (ascoltate tutte le introduzioni chitarristiche e molti stacchi) non c’è la malizia della facile copiatura, ma l’impegno di creare un clima suggestivo». Condivido in pieno, riascoltando il disco di allora (pubblicato in versione cd nel 2002 da BTF/Trident), che ha grandi suggestioni, tra Milano e West Coast. Un disco nel 1974, un altro 30 anni dopo ideale prosecuzione del primo, "Synkretiko"; è una nuova "chiamata alle armi" della tribù di amici dei raduni e delle session. Con Fucci ci sono ancora una volta Finardi, Calloni, Ferandini, Zanchi, Marco Colombo, Dario Piana, Come le foglie, i Cacao... Ci si ritrova con una sorprendente semplicità a condividere un progetto, a riannodare i nodi del tempo. In relazione al nuovo disco sottolinea il suo discografico di allora, Angelo Carrara: «...Claudio Fucci è legato al ricordo di un periodo eroico, creativo: gli anni della Trident. io e Maurizio Salvadori abbiamo creduto nella sua proposta di allora così "diversa" dal panorama contemporaneo. Ora ritorna per gioco e per il gusto di comunicare il suo mondo come allora. Auguri da un amico». Da segnalare, per inciso, che Trident, con la direzione di Angelo Carrara, è tornata operativa. Con l'accezione "sincretismo" si intende la tendenza a conciliare elementi culturali, filosofici o religiosi eterogenei appartenenti a due o più culture o dottrine diverse.Il termine è applicato soprattutto nella scienza e storia delle religioni, in cui indica quel complesso di fenomeni e concezioni costituite dall'incontro e dalla fusione di forme religiose differenti. E quel disco di oggi può essere spiegato con le parole di ieri, sempre quelle dell'articolo di "Ciao 2001". Sottolineava Fucci a Fiorella Gentile: «Ho capito che la vita va vissuta su tutte le dimensioni, non solo su quella politica, musicale o sentimentale, ecc.Sembra una cosa normale. Eppure per me è stata una grossa scoperta. Oggi non sono coinvolto completamente in niente e mi attrate tutto quel che non conosco. Forse per questo mi


sono avvicinato alla spiritualità orientale. Se ti promettono la pace, la tranquillità, come fai a non esserne attratto?». E' uscito recentemente anche il disco de Le Mani (edito da AMS) che era il progetto successivo di Fucci con Dario Guidotti, dopo l'esperienza con la Trident Records. In evidenza il fatto che, nei concerti attuali, Fucci si fa accompagnare da I Cacao. Ovvero. Dario Guidotti (voce, sax, flauto, armonica) Vittore Andreotti (voce, tastiere) Silvano Paulli (chitarra, voce) Enzo Cafagna (basso) Piero Papotti (batteria) Ecco alcune veloci notizie su Cacao: Dopo aver vissuto individualmente la stagione del “prog” italiano con i Jumbo (1971-1975) e aver partecipato alla fondazione della Treves Blues Band (1976), sono insieme come Cacao dal 1978. Di quella esperienza di rock italiano restano un LP, 3 singoli e molti inediti che stanno per essere ripubblicati. Innumerevoli le esperienze e le collaborazioni individuali, che vanno dal jazz, al blues, al rock progressivo, al musical. Fucci all'epoca li aveva prodotti nella realizzazione di alcuni provini. Poi, dedicandosi al progetto (di vita professionale) "alternativo" alla canzone d'autore - nel settore del turismo che lo porterà in giro per il mondo - lasciò la band libera di individuare altri produttori per la realizzazione del disco vero e proprio (tra cui Vince Tempera). I due nuovi dischi, Synkretiko e Le Mani, il ritorno live sono occasione ideale (e ghiotta) per un’intervista a Claudio Fucci, tra passato e presente.... L'intervista In una tua testimonianza per il libro di Giordano Casiraghi, "Anni 70", ricordavi i tour in pullman con gli Area, i Jumbo, Battiato, Biglietto per l'Inferno, Come le foglie, Trip, Finardi, tra un festival pop o una cooperativa, un circolo Arci... Detto così sembra decisamente straordinario e stimolante. E sei stato anche ai grandi raduni pop, come il Parco Lambro... Una stagione vissuta con intensità e con grande partecipazione... La Trident venne inizialmente creata a Milano come agenzia musicale, nel gennaio 1973. Raccontaci quell'epoca, quell'atmosfera... Beh era veramente un momento unico e creativo. Alcune volte non si riusciva a stare dietro all’effervescenza di Maurizio (Salvadori) ed Angelo (Carrara). In quel periodo ricordo tantissimi concerti con una partecipazione di pubblico straordinaria; un pubblico che, sull’ala dell’entusiasmo, decideva di auto-organizzare nuovi eventi in altri luoghi... insomma una “reazione a catena” di musica e partecipazione....mamma mia. Parliamo degli esordi con la canzone di protesta... Era il 1968... una stagione vissuta con la voglia di cambiare il mondo.. Avevo come professore al Cattaneo, Alberto Pozzolini, scrittore e giornalista, esperto di teatro (curava l’Ufficio Stampa del Piccolo di Milano ed era amico e collaboratore di Paolo Grassi). Amante del canto popolare, mi fece conoscere le ricerche di Roberto Leydi ed i mitici Dischi del Sole. Io già suonavo in vari complessi ed avevo scritto le prime timide canzoni di protesta ma molto beat. L’incontro con la cultura popolare fu decisivo, così come la presa di coscienza di un ruolo “politico” dell’arte... Creai un gruppo che si chiamava “Lotta Canzoni Lotta”, che doveva indicare che le canzoni venivano dalla lotta e lì tornavano. Per poco a Voghera, in una sezione del PSI... non ci linciavano... ma anche noi a cantargliene a casa... . In evidenza le collaborazioni con Yu Kung, Come le Foglie, Cacao... Nel 1972 apristi un concerto del Banco Mutuo Soccorso. Che ricordi hai del Banco? Pochi diretti, se non di quel concerto a Milano che fu magico... Ma il Banco era “romano” e non dimentichiamo che le distanze geografiche a quel tempo pesavano molto su tutto.


Certo all'epoca, con quella corporatura massiccia, i capelli lunghi, il barbone fluente avevi un aspetto inquietante. Eppure la tua musica era molto particolare, di atmosfera; anche molto acustica, West Coast, giocata sulle corde delle chitarra.... canzoni che sono anche un inno alla vita. In "Realtà" c'è un invito alla gioia nonostante tutto... Non “nonostante tutto”, ma soprattutto. Un giovane guerriero sotto la fresca ombra di un albero si riposa...ha diritto di sognare? “... E calde notti ci attendono...vestite di seta”. Una chitarra slide e canti: "valori nuovi costruiti sulla sabbia di una spiaggia"... ma com'era "La nostra primavera"? Tutto sembrava molto effimero... A me appunto piaceva sognare ma non ho mai identificato il sogno come fuga ma come pausa ristoratrice di nuove idee e forze... In certi momenti il tuo canto e il tuo sound (penso a "Viaggia la speranza" ) ricorda un pò l'esperienza del primo Claudio Rocchi. Viaggia speranza , con i suoi 7 minuti di durata, è una sorta di mini-suite che dà spazio agli strumenti... Hai mai incrociato all'epoca con Rocchi? Incrociato sì, ma lui era già una star radiofonica “giovanile” ed io un piccolo “giovane” cantautore. Camerini, la bella e sfortunata Donatella Bardi, Il Pacco, Come le foglie, Drogheria Solferino, erano questi il mio humus ed i miei amici. Fosti l'unico cantautore della Trident nel frattempo diventata etichetta discografica. Era il 1974 quando uscì il tuo disco. Molti amici in sala di incisione. Come nacque il disco? Quanto tempo dedicasti alla sua preparazione e registrazione? Firmai il contratto esattamente un anno prima di entrare in sala di registrazione. Quindi ho avuto modo di scegliere e riscegliere... e rivedere. In un primo tempo pezzi come “Loro sanno dove”, “Realtà” e “Giusto signor K” prevedevano un arrangiamento con quartetto d’archi scritto da Marco Ferradini... poi, per mancanza di budget, non se ne fece nulla. Un mese prima di entrare in sala mi vidi con Eugenio (Finardi) e concordammo la struttura del gruppo di musicisti che avevo scelto. Lui inserì Hugh Bullin. Non abbiamo mai provato prima di entrare in sala. Registrammo dal lunedì al venerdì tutte le basi ed i cori alla Fonit Cetra. La mia voce poi, in una giornata a Torino in uno studio dove poi restò Eugenio a mixare per un altro giorno. Naturalmente io avevo il raffreddore.... Libertà, pezzi di vita ed il "Signor k"... Ma chi è kappa? La K ha avuto negli anni 70 sempre un significato “negativo”. Per me era come fosse “nowhere man”, l’uomo qualunquista e qualunque che non vede, né quello che gli accade dentro, né quello che accade fuori... a lui è dedicata anche “La tua vita” il singolo di quell’ LP. Dopo quel disco solista ci fu l'esperienza nella band "Le Mani", un quintetto con Piana alle tastiere e Bianconi a flauto e sax. Era il 1975 quando stavate lavorando al disco... ma quello fu l'anno in cui la Trident chiuse... Come mai non decideste di individuare una nuova etichetta per il disco? Infatti il materiale che è uscito da poco nel cd “Le Mani” venne registrato allora per un provino della CGD. Noi abbiamo cercato... ma non abbiamo ottenuto! Il disco de "Le Mani", pur a distanza di tanti anni,mantiene intatta la carica che gli avevate dato allora. Con un brano, "La casa del vento", davvero straordinario...


“La casa del vento” ha la musica scritta allora da Dario (Piana) ma il testo è stato scritto da me l’anno scorso (ehi, scrivo ancora adesso) ed è stato registrato apposta per completare il disco. a fine anni ’70 c’è anche la collaborazione con i Cacao, la nuova formazione del flautista Dario “Cacao” Guidotti dopo l’esperienza nei Jumbo.... Dalla collaborazione di allora a quella attuale Sono stato il produttore dei provini registrati che poi sono diventati un disco (ma non con me che avevo preso altre strade); avevo conosciuto Guidotti dei Jumbo condividendo la stessa sala prova. Recentemente ci siamo rincontrati ed è stato naturale pensare ad una nuova collaborazione. E poi l’ho detto, mi piace il loro sound Poi hai abbandonato tutto, ti sei dedicato ad altra attività, anche se sempre nel mondo dell'intrattenimento. Con un radicale cambio del look... Quando il fiume si secca... i pesci o muoiono o si mutano; ho preferito cambiare fiume piuttosto che mutare specie... 30 anni dopo hai deciso di realizzare un nuovo disco, riannodando i fili con il tuo passato, cantando i brani scritti allora, chiamando a raccolta gli amici di sempre, che sono accorsi come se vi foste sempre frequentati... nasce così "Synkretiko". Disco molto bello e davvero ideale proseguimento di quello di trenta e più anni fa. Di Synkretiko colpiscono le sonorità vintage (penso a "Gabbie" con tastiere anni '70 ed atmosfere alla Doors). Sì, ho sempre amato quel sound, quel tipo di rock, e volevo un pò divertirmi e uscire dallo schema cantautorale (che peraltro non mi ha mai affascinato). Poi i Cacao sono una vera band d’epoca! vero pezzo raro; i papà della Treves Blues Band. Ascoltiamo assieme il cd, partendo da “Graffiti italiani” e il ruolo del passato... Quanto conta il passato? Tanto quanto il presente ed il futuro. Amo ricordare, ripensare e riassaporare perché è come diventare il proiettile di una grande fionda... vai indietro, per poi... viaaa nel futuro. Nel brano successivo "2923", ti proietti invece nel futuro... "Il tempo non si è fermato, tutto è rimosso e perduto"... Sembra quasi un monito a te stesso: "Il cielo non è caduto..." Un anziano bambino cantando riprende a volare! Centro!! Era stata scritta immaginandomi nel futuro e...l’ho registrata nel futuro. "Sebastiano", il rock si fa più duro. La domanda è d'obbligo: giovani metropolitani invecchiano male? Non è certo questo il mondo che sognavamo! E’ senza dubbio pieno di cose nuove, interessanti ed è sicuramente migliorato. Ma non era certo questo quello che volevamo "Come un poeta" ti entra nella pelle... con la sua atmosfera jazz... E’ una storia che mi ha sempre intrigato... "La pace" dedicata a Timothy Leary. Parli di "pace" con ritmo duro, elettrico... ma io penso a Leary: "Turn on, tune in, drop out" ("Accenditi, sintonizzati, abbandonati"). Accenditi, sveglia la mente, apri le porte della percezione (con LSD).... LSD e pace... C’è stato un periodo in cui le droghe erano mezzi e non fini; in cui la ricerca interiore era altrettanto importante della rivoluzione. Cambia te stesso per cambiare il mondo. Io penso


alla assoluta unione dei due movimenti, cambiare noi ma anche unirci per cambiare il mondo. Alla fine è giusto ritornare all'inizio a "Via Costantino Baroni", l'infanzia, la musica... tutto è cominciato lì, con gli amici, Mario, Paolo, a "fabbricare sogni"... A raccontare storie, a occupare negozi per trasformarli in circolo del proletariato giovanile... quando c’è il cuore... le torri brillano ed il tram sembra un jumbo...


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