Club Italiano Jack Russell Terrier - n.16 - 2018

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https://www.facebook.com/groups/317798051754537/ Club Italiano Jack Russell Terrier - Numero 16 Anno 2017 - Riproduzione vietata

Numero 16 - Anno 2018

CLUB ITALIANO JACK RUSSELL TERRIER Febbraio - Marzo

Barbara Gallicchio

Maltrattamento
 genetico dei cani
 di razza Fuoco ... ai tastini Monica Bolignano Accordo Enci-Fisc Elena Colombo I traumi del cane sportivo Elena Colombo Cave canem,tra miti,leggende e religine Elisa Pozzatello La percezione dei colori ... Angelo Romano’ Oculopatie Angelo Romano’ Vintage Jack Calendario eventi cinofili


Redazionale Buongiorno a tutti i lettori, Come sempre questo magazine di informazione ha lo scopo di riunire, non solo gli appassionati, ma anche chi attivamente partecipa scrivendo gli articoli, a cui va un sentito e sincero ringraziamento. Le espressioni degli articoli sono la Voglia e la VolontĂ che spinge gli autori a perseguire la loro Passione in ambito cinofilo a cui il Club rivolge un sentito ringraziamento.

Senza il loro contributo non ci sarebbe buona cinofilia.

ed ora lascio a Voi la lettura ...

Angelo Romanò

Dario Novelli

Rivista a scopo divulgativo amatoriale per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.

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MALTRATTAMENTO 
 GENETICO DEI CANI 
 DI RAZZA di Barbara Gallicchio

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MALTRATTAMENTO GENETICO DEI CANI DI RAZZA
 di Barbara Gallicchio

Il malessere fisico e mentale dei cani di razza è una preoccupazione sempre più diffusa tra i veterinari. Ma la presa di coscienza che proprio dietro i concetti di “cani di razza” e "razza pura” si possano nascondere delle insidie per le funzioni fisiologiche e la capacità di movimento degli animali non è recente: risale infatti al 1967. In quell’anno al Congresso mondiale di Parigi organizzato dall’Associazione veterinaria per i piccoli animali (World Small Animal Veterinary Association- WSAVA), comprovato il livello di aberrazione di certi “campioni” pluripremiati nelle competizioni nazionali e internazionali, e considerando che proprio questi individui erano guardati dagli allevatori come l’“ideale” da perseguire, veniva diramato un comunicato piuttosto chiaro: “Ogni standard - vi si leggeva - dovrebbe contenere una raccomandazione per il giudice della relativa razza che attiri l’attenzione su quei particolari che rivestono importanza ai fini della funzione fisiologica, della capacità di movimento e della integrità fisica”. Otto anni più tardi il commento di Eberhard Trumler (il più noto allievo di Konrad Lorenz) nel suo libro Il Cane Preso sul Serio non poteva essere più sarcastico: “... ciò presuppone, naturalmente, che ci si renda conto in primo luogo che l’es3 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


sere continuamente malati non rientra nella normalità dello stato fisico di un cane, ma è un segno inconfondibile di debolezza costituzionale”. Altri trentasei anni sono trascorsi e buona parte del lavoro del medico veterinario oggi consiste nel tamponare gli effetti dei difetti congeniti e delle predisposizioni su base ereditaria degli animali, squilibri endocrini e riproduttivi compresi. Non si tratta di sventure "naturali" cadute tra noi da chissà dove: ognuno di questi problemi dipende dal fatto che nella selezione delle razze si trascura il benessere biologico del cane (le sue attitudini funzionali, le capacità fisiche, l'integrità riproduttiva, la resistenza alle malattie) per puntare tutto sulle caratteristiche “estetiche”. E infatti a redigere gli standard di razza sono per lo più allevatori e cinologi, quasi mai genetisti né medici veterinari, due categorie di esperti che potrebbero opporsi a questa tendenza ma che il più delle volte non vengono neppure consultati. Il maltrattamento genetico dei cani si sviluppa su diversi fronti: La ricerca estetica Quando viene perseguita fine a se stessa e senza controlli medici, la selezione di tipo estetico sfocia in anomalie che comportano una diminuzione della forma fisica e della resistenza degli animali (per esempio nanismo e gigantismo eccessivi) oppure in gravi patologie e aberrazioni su base ereditaria, come per esempio la depressione da consanguineità 4

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(inbreeding depression) e l'estrema vulnerabilità a disturbi mentali di vario tipo. Esclusioni arbitrarie La depressione da consanguineità peggiora via via che aumenta il numero di individui "scartati" dai piani d’allevamento perché risultano affetti da patologie genetiche (per esempio displasie articolari) oppure perché caratterizzati da colori e marcature non graditi pur trattandosi di cani sani ed equilibrati. Neanche in fatto di genetica dei colori gli allevatori dimostrano di possedere le competenze necessarie per comprendere la differenza relativa di importanza tra un colore estraneo alla storia della razza e un colore o una pezzatura semplicemente meno graditi. Col rischio che proprio questi ultimi finiscano col diventare delle priorità nelle scelte dei riproduttori! Stalloni pericolosi Non è raro che allevatori-espositori senza scrupoli presentino nei ring - e quindi promuovano come stalloni - cani “preparati” in modo tale da esibire un modello morfologico perfetto eppure portatori di pericolose patologie ereditarie (ad esempio anomalie cardiache congenite). Ciascuno per sé Troppi allevatori non dimostrano alcun desiderio né capacità di cooperare e confrontarsi tra loro per valutare i problemi che via via inevitabilmente insorgono, problemi che vengono 5

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invece rigorosamente tenuti nascosti per non pregiudicare il successo dei riproduttori. Sarebbe invece importante compilare dei registri aperti con la segnalazione delle patologie ereditarie di cui ogni individuo è risultato portatore; questa è anzi l’unica strategia veramente vincente in questo campo e per fortuna alcuni "illuminati" cominciano a emergere. La controselezione E' in crescita anche il fenomeno della "controselezione", che comporta un numero sempre più grande di cani con alterazioni del comportamento sociale. Gli esempi più eclatanti sono i cani allevati a fini di combattimento oppure quelli con una riduzione delle capacità di comunicare (ad esempio i cani di tipo "bull") e/o gli animali soggetti ad aggressività immotivata. I prodotti di questa selezione controevolutiva (bisogna ricordare che il cane è una specie sociale per eccellenza) tendono a divenire con preoccupante frequenza adulti difficili da gestire per famiglie non preparate e, di conseguenza, finiscono per essere una componente importante delle popolazioni di animali che passano la loro vita nei canili. Le fabbriche di cuccioli Un’altra componente importante del maltrattamento genetico è data dall’allevamento commerciale senza criteri selettivi presso le cosiddette “fabbriche di cuccioli” o puppy farms, il cui unico interesse è di tipo economico. In questi allevamenti in batteria, i cani riproduttori non vengono sottoposti ad alcun vaglio selettivo, né morfologico né sanitario né 6

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comportamentale. Nelle puppy farms, inoltre, gli animali vengono molto spesso detenuti in condizioni di malgestione o addirittura di maltrattamento per deprivazione di stimoli ambientali e sociali. Nel corso degli ultimi cinquant'anni, nell’ambito della cinofilia sportiva, è progressivamente cresciuto l’ossessivo interesse per le esposizioni di bellezza che per un numero significativo di allevatori sono l'obiettivo prioritario, se non l'unico. Tutto si riassume nel far venire al mondo il campione, un fine coltivato nel più completo disinteresse per le caratteristiche “non estetiche” dell’animale. Tra le conseguenze di questo fenomeno c'è anche l’eclatante frammentazione delle popolazioni canine in varietà di colore e di pelo (peli duri/rasi/lunghi) e di taglia (cani giganti/medi/nani). E' evidente che soggetto della selezione deve essere l'animale nella sua interezza, non solo parti di esso, e che insieme all’aspetto morfologico si debbano considerare il temperamento, le capacità comunicative e cognitive, le attitudini sociali e, naturalmente, la globalità della salute. Tutto quello che non viene attivamente ricercato in questa selezione, andrà perduto. E' più chiaro a questo punto che cosa si intende per "maltrattamento genetico": il volontario o involontario disinteresse per caratteristiche che sono di grande importanza per la qualità della vita dell’animale a favore di una spiccata ricerca di tratti morfologici secondari. Tutti ne soffriranno, a partire dai cuccioli che vengono messi al mondo nella più completa indifferenza circa la vita che potranno condurre. Ma ne 7

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soffrirà profondamente anche la relazione tra il cane "geneticamente maltrattato" e la famiglia d’adozione: il coinvolgimento emotivo e il peso finanziario che comporta avere in casa un cane sofferente senza rimedio non è per nulla semplice da gestire. Per il cane tutto ciò può tradursi nella tragedia dell’abbandono o della soppressione. In conclusione, a noi pare che il maltrattamento genetico non sia meno grave del maltrattamento fisico di un singolo individuo, anzi: ci pare un fenomeno da detestare e perseguire come forma di crudeltà i cui effetti si trasmettono da una generazione all’altra. Non possiamo ammettere che la storia del cane domestico, iniziata almeno 15-20.000 anni fa, svariati millenni prima dell’addomesticamento di qualunque altro animale, venga mortificata da queste aberrazioni. Auspichiamo quindi una presa di coscienza collettiva e la conseguente denuncia del fenomeno. L’approfondita conoscenza delle tante dimensioni chiamate in causa da questo fenomeno è la base indispensabile per proporre interventi correttivi che dovranno coinvolgere e convincere tutte le categorie professionali e amatoriali che gravitano intorno all’allevamento del cane di razza: non solo gli allevatori, quindi, ma i medici veterinari e le loro associazioni professionali e accademiche, i privati che desiderano adottare un cane di razza e i dirigenti dei kennel club nazionali e internazionali. Per fortuna, in questi ultimi anni stiamo assistendo all’assunzione di responsabilità di alcuni kennel club, a cominciare 8

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da quelli scandinavi e britannico. Senza contare che anche l’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) ha sottoscritto questa primavera un nuovo codice deontologico per i giudici di esposizione: il testo impone una grande attenzione alle condizioni sanitarie e caratteriali dei cani presentati e decreta di voler combattere il maltrattamento genetico con serietà . FONTE: Barbara Gallicchio - Medico veterinario (si pubblica sotto autorizzazione dell’autore)

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ÂŤFuoco ai ... tastiniÂť di Monica Bolignano

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«Fuoco ... ai tastini!»
 di Monica Bolignano

«All’Expo Internazionale di Fantasilandia, Tizia e Caia partecipano con i loro cani; durante la gara ci sono contestazioni pubbliche ma – come capita spesso – queste non vengono formalizzate; il giorno successivo Caia posta su Facebook un pensiero con chiare connotazioni offensive e ridicolizzanti riferito ad una persona che però non nomina in maniera espressa; per chi legge - ed era presente in expo - riconduce in modo diretto il post all’accadimento verificatosi durante la gara. Tizia legge il post per tramite degli amici in comune.» Dopo i week end espositivi, sovente, a torto o a ragione esplodono le polemiche, purtroppo però - la maggior parte delle volte - le manifestazioni di dissenso vengono affidate con troppa superficialità a Facebook. Con l’avvento dei social network il Legislatore si trova ad fare fronte a nuove ipotesi di reato e/o ad adattare i reati già esistenti; la maggior parte delle volte l’utente medio percepisce la sua home page come una sorta di confessionale a cui affidare pensieri di qualunque tipo; ma molto spesso il social network diventa uno strumento improprio e viene utilizzato per mandare messaggi diretti o indiretti a terzi. L’eco del messaggio e del suo contenuto palesato alla cerchia di ami11 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


ci - nell’ipotesi della privacy ridotta - o nell’ipotesi in cui non sia stata settata la privacy – può avere degli effetti nefasti per l’incauto utente ciò perché il Legislatore ha previsto l’applicabilità del reato ex art. 395 c.p. – la diffamazione - anche nel caso in questo sia commesso per via telematica o informatica; una recente sentenza della I^ Sezione Penale della Corte di Cassazione (n. 50/2017) addirittura precisa che la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l'uso di una bacheca "facebook" integra un'ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell'art. 595 terzo comma cod. pen., poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone; l'aggravante dell'uso di un mezzo di pubblicità. I delitti contro la persona sono disciplinati nel titolo XII del libro II del Codice Penale. In esso sono compresi tutti quei fatti che ledono o comunque mettono in pericolo i beni fondamentali dell’individuo (vita, integrità, onore, libertà ecc.). Si deve precisare che per il diritto per “persona” non s’intende solo quella umana ma anche quella giuridica in senso lato: pertanto si può diffamare – a mezzo Facebook – anche una persona giuridica. La reputazione costituisce quell’opinione o stima di cui l’individuo gode in seno alla società per carattere, ingegno, abilità professionale ed anche qualità fisiche ed altri attributi personali; in tema di diffamazione la reputazione non si identifi12

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ca con la considerazione che ciascuno ha di sé o con il semplice amor proprio, ma con il senso della dignità personale in conformità all’opinione del gruppo sociale, secondo il particolare contesto storico; non solo le espressioni non vere e non obiettive ma anche quelle meramente insinuanti sono idonee a ledere o a mettere in pericolo la reputazione di terzi (Cass. Sez. V n. 10512 del 1981), ma vi è di più anche le espressioni dubitative, come quelle insinuanti, allusive, sottintese, ambigue, suggestionanti, possono, infatti, essere idonee ad integrare il reato di diffamazione, quando, per il modo in cui sono poste all’attenzione del lettore, fanno sorgere in quest’ultimo un atteggiarsi della mente favorevole a ritenere l’effettiva rispondenza a verità dei fatti narrati. (Cass. Sez. V n. 8848 del 1992). Tra l’altro non occorre che l’offensore indichi espressamente il nome dell’offeso, ma è sufficiente che questo possa venire individuato per esclusione in via induttiva. L’individuazione dell’effettivo destinatario dell’offesa – quindi – diventa condizione essenziale ed imprescindibile per attribuire ad essa una rilevanza giuridica-penale. Secondo l’orientamento della Corte i presupposti per la diffamazione a mezzo Facebook sono: - la precisa individualità del destinatario delle manifestazioni ingiuriose;

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- la comunicazione con più persone alla luce del carattere pubblico dello spazio virtuale e la possibile sua incontrollata diffusione; - la coscienza e la volontà di usare espressioni oggettivamente idonee a recare offesa al decoro, onore e reputazione del soggetto passivo (Cass. Pen. Sez. I n. 24431 del 2015). Facebook è uno strumento che è nato per comunicare, ma è proprio l’intrinseca natura delle bacheche che diventa fondamentale quando si scrive qualcosa: la capacità potenziale del post di raggiungere un numero indeterminato di persone (amici, amici degli amici etc.) – ed anche in tempi assai ristretti, non a caso si utilizza il termine virale, ciò aggravando la capacità diffusiva del messaggio lesivo. Gli elementi che possono essere utili per la valutazione della gravità condotta, oltre al portato del testo, sono: il tempo che il messaggio è rimasto online, il numero di like che ha raccolto ed i commenti che si sono susseguiti. Pertanto quando ci si trova arrabbiati davanti ad un computer pronti a dare sfogo, anche ambiguamente ed in modo indiretto, alle frustrazioni – a torto o a ragione - nei confronti di qualcuno, si tenga presente che è come se ci si trovasse al centro di una piazza gremita di gente ad urlare. Per concludere si rammenta che – a parte i provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria - l’Enci ha una Commissione di Disci14

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plina che sanziona i soci che pongono in essere comportamenti che violano il regolamento; di seguito una raccolta delle decisioni relative a questa interessante tematica: Decisione 12 luglio 2011 n. 57 Socio – Comportamento scorretto – Illecito disciplinare – Sospensione La violazione dell’art. 27 dello Statuto sociale che impone ai soci il rispetto degli obblighi di deontologia, cioè di mantenere un atteggiamento corretto, comporta responsabilità disciplinare in capo al concorrente che vi abbia trasgredito, con conseguente irrogazione della sanzione della sospensione per mesi quattro (nel caso di specie sono state utilizzate su un sito internet e su Facebook espressioni ingiuriose e calunniose che esulano dai limiti di un corretto esercizio del diritto di critica e satira nei confronti del presidente di un club, del club stesso e dei soci e allevatori, trasmodando in una lesione della credibilità dell’associazione specializzata). Decisione 22 gennaio 2014 n. 10 Socio – Dichiarazioni denigratorie nei confronti di una Società specializzata e dei suoi organi -– Illecito disciplinare – Sospensione Sussiste la responsabilità disciplinare di un socio che ha pubblicato su Facebook una serie di affermazioni nei confronti di una società specializzata e suoi organi impostato come una sorta di dialogo fittizio, dal contenuto concretamen15

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te denigratorio, con conseguente irrogazione della sanzione della sospensione per mesi due. Decisione 25 febbraio 2015, n. 22 (solo per il punto 2) 1. (…) 2. Affermazioni ingiuriose su Facebook ‒ Illecito disciplinare 3. (…) 1. (…) 2. Sussiste la responsabilità disciplinare di un socio che ha pubblicato su Facebook una serie di affermazioni ingiuriose nei confronti di altro socio, rilevato che il loro aspetto antigiuridico non viene rimosso dall’eventualità che l’incolpato rispondesse, come affermato, a dichiarazioni ingiuriose a sua volta ricevute. 3. (…). Decisione 25 febbraio 2015, n. 33 Affermazioni ingiuriose su Facebook ‒ Illecito disciplinare ‒ Sospensione Sussiste la responsabilità disciplinare di un socio che ha preso parte su Facebook ad una conversazione dal contenuto diffamatorio e ingiurioso, anche senza proferire direttamente parole offensive, in quanto condotta costituente infrazione dell’obbligo di comportamento deontologicamente corretto ai sensi dell’art. 27 dello Statuto sociale ENCI, con conseguente irrogazione della sanzione della sospensione per mesi quattro. 16

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Decisione 19 ottobre 2016, n. 78 Socio − Affermazioni offensive ed ingiuriose su Facebook − Illecito disciplinare – Sospensione Va sanzionato con la sospensione per diciotto mesi il Socio che ha pubblicato su Facebook affermazioni offensive ed ingiuriose, tenuto conto che: Facebook costituisce una vera e propria “piazza virtuale”, ove la pubblicazione di un messaggio in bacheca ha potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone; l’incolpato è recidivo, essendo nei suoi confronti già adottato la sanzione della sospensione in altri due passati procedimenti disciplinari. Decisione 19 ottobre 2016, n. 97 Soci – Comportamento scorretto in occasione di manifestazione cinotecnica −Affermazioni offensive su Facebook – Sospensione Vanno sospesi per mesi sei due dei Soci incolpati e mesi tre per il terzo Socio incolpato, a fronte di comportamento scorretto tenuto in occasione di un raduno di razza e di affermazione offensive ed ingiuriose pubblicate su Facebook, capace per sé solo di raggiungere un numero indeterminato di persone. Decisione 6 aprile 2017, n. 13 Socio - Comportamento scorretto – Dichiarazioni denigratorie a mezzo social network − Illecito disciplinare – Sospensione 17

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Sussiste violazione del precetto dell'articolo 27 dello Statuto sociale nel caso di un Socio che esprima sulla bacheca di Facebook frasi offensive e ingiuriose tendenti a denigrare l'allevamento e l'attività espositiva di altro Socio, con conseguente irrogazione della sanzione della sospensione per due mesi. Deve a tal fine essere considerata la potenzialità di diffusione del mezzo utilizzato, unitamente alla circostanza attenuante del riconoscimento da parte dell'incolpato di aver agito con un comportamento sbagliato nei confronti del denunciante. Decisione 6 aprile 2017, n. 17 Socio − Comportamento scorretto – Dichiarazioni denigratorie a mezzo social network − Illecito disciplinare – Sospensione Sussiste violazione del precetto dell'articolo 27 dello Statuto nel caso di un Socio che esprima sulla bacheca di Facebook frasi offensive tendenti a denigrare l’allevamento e l'attività espositiva di altro socio; tale comportamento, tenuto conto della potenzialità di diffusione del mezzo utilizzato, configura un caso di illecito disciplinare da sanzionarsi con la sospensione per tre mesi.

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Accordo 
 Enci – Fisc di Elena Colombo 19 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Accordo Enci – Fisc di Elena Colombo

Il 20 luglio 2017 è stato stipulato un accordo di protocollo operativo ENCI e FISC al fine di promuovere la disciplina dell’agility, ma solo con il nuovo anno si è concretizzato il risultato di tale accordo. La FISC (Federazione Italiana Sport Cinofili) riconosciuta dalla Federazione Internazionale Sport Cinofili per l’Italia, ha come scopo la promozione delle attività sportive, culturali, educative ecc.. per il ‘mondo del cane’. La Fisc promuove numerosi sport cinofili, tra cui l’agility, già riconosciuta come disciplina sportiva a livello mondiale. L’accordo prevede la concessione di prove relative al trofeo ENCI di agility, al fine di favorire la loro effettuazione, in considerazione del nuovo regolamento entrato in vigore dal 1 gennaio 2018. ENCI e FISC al fine di promuovere la disciplina dell’agility, utilizzando il regolamento di agility FCI, hanno concordato quanto segue: • I comitati organizzatori delle tappe del Trofeo ENCI, tramite i Gruppi Cinofili ENCI, potranno richiedere che la manifestazione sia valida anche per il circuito FISC e le relative selezioni e finali; 20 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


• I comitati organizzatori delle tappe delle gare di agility FISC potranno richiedere, tramite i Gruppi Cinofili ENCI, che la manifestazione sia valida anche per il Trofeo ENCI, sempre nel rispetto dei tempi e delle modalità di richiesta della prova secondo il regolamento ENCI (3 mesi prima, rispetto della distanza km, etc.) Nelle gare congiunte ENCI-FISC, i concorrenti dovranno essere tesserati per entrambi gli enti e si dovranno iscrivere alle manifestazioni tramite il portale ENCI.

Oltre alla modalità di ottenimento dei punteggi per le finali, l’accordo prevede anche la disposizione dei giudici Fisc che, nel rispetto delle normative ENCI, potranno diventare “valutatori ENCI”, previa presentazione della domanda. Cos’è il Trofeo ENCI? Il Trofeo ENCI di agility è un circuito annuale di gare effettuate con il Regolamento ENCI che si svolge sul territorio in modo capillare, su base regionale o macro-regionale e che permette, attraverso l’accumulo di punteggi ac21

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quisiti nelle prove qualificative, di arrivare a proclamare i campioni regionali per ogni categoria, il Campione individuale Assoluto del Trofeo ENCI (per ogni categoria) e la Squadra Regionale vincitrice del Trofeo ENCI (per ogni categoria). Ogni prova è composta da 4 competizioni : · Agility + Jumping per la categoria Junior (cani in debuttanti e 1° brevetto) · Agility + Jumping per la categoria Senior (cani in 2° e 3° brevetto) Il Trofeo ha una fase qualificativa, dove la Regione deve organizzare non meno di tre prove , i punteggi di una prova effettuata in una Regione, saranno validi per la classifica esclusivamente di quella Regione. Ogni binomio può concorrere in più Regioni, comunicando per tempo per quale Regione intende partecipare alle finali.

I punteggi verranno assegnati come da tabella seguente:

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Alla finale annuale del Trofeo ENCI parteciperanno: · per la finale a squadre: una squadra per ogni Regione formata dai quattro binomi che si sono classificati ai primi due posti Junior e due posti Senior della classifica individuale per Regione; · per la finale individuale: i primi classificati sia Junior che Senior della fase regionale individuale nella misura del 10% (da arrotondare in eccesso) del totale dei partecipanti Large e del 20 % (da arrotondare in eccesso) del totale dei partecipanti Small e Medium per ogni Regione (esempio: se in Piemonte il totale dei partecipanti Senior è di 120 Large, 30 Small e 18 Medium, arriveranno alla finale i primi 12 classificati large, i primi 6 classificati Small e i primi 4 classificati Medium). La finale a squadre prevede una prova di agility e una di jumping, la squadra vincitrice della combinata delle due prove sarà proclamata vincitrice del Trofeo Enci a squadre 23

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La finale individuale prevede una prova di agility e una di jumping, dalle quali i migliori 30 large, 15 medium e 15 small si confronteranno nella finalissima. La finalissima consiste in un singolo percorso di agility, il vincitore di questa prova sarĂ proclamato Vincitore Assoluto del Trofeo Enci di agility.

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I traumi del cane sportivo di Elena Colombo 25 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


I traumi del cane sportivo di Elena Colombo

Un cane che svolge un’attività sportiva, così come un atleta, presenta dei "punti deboli”, è cioè a maggior rischio di sviluppare patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. Prima di intraprendere qualsiasi attività sportiva sarebbe bene sottoporre il cane ad una visita specifica, ed a indagini diagnostiche per escludere patologie genetiche . Escluse le varie patologie, prendendo in esempio quelle discipline più praticate, vediamo di capire quali sono i rischi maggiori.

Agility dog Consente nell’affrontare un percorso attrezzato con diversi ostacoli. Il tracciato prevede cambi di direzione, scatti e ovviamente salti. I movimenti che mettono più a dura prova l’apparato muscolo-scheletrico sono gli atterraggi dai salti, che avvengono sempre sugli arti anteriori, la ripetitività di questi movimenti aumenta l’impatto della forza verticale sulle articolazioni. Le patologie muscolari quali strappi, traumi e lesioni da sovraccarico sono le più frequenti. E’ bene prima di intraprendere un allenamento un buon riscaldamento del cane. 26 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Tra le patologie ossee possiamo incorrere in fratture, distorsioni, lussazioni e artrosi/artriti. Disc Dog I cani che praticano questa disciplina devono essere allenati al salto ed a scatti ripetuti. Particolare attenzione deve essere data all’impostazione del gesto atletico, per evitare che i ricorrenti atterraggi sugli arti anteriori e posteriori causino patologie muscolari ed articolari di tipo cronico.

Obedience, Rally-O e Dog Dance Date le loro caratteristiche e le modalità di svolgimento degli esercizi, sono sicuramente tra le discipline meno stressanti dal punto di vista muscolo-scheletrico. È invece frequente che durante queste attività si evidenziano patologie preesistenti, aggravate dai comandi ripetuti, ad esempio il continuo alzarsi-sedersi del cane, o da particolari posizioni stazionarie per tempi prolungati. Come evitare i traumi Ogni attività sportiva richiede al cane un consumo di energia e un'attività fisica intensa, per poter prevenire al meglio le eventuali patologie dovute all'attività fisica, occorre conoscere e sapere che l'intenso lavoro produce nel cane uno stress non solo psicologico ma anche organico e che i cambiamenti fisiologici dovuti allo sforzo devono essere tenuti in massi27

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ma considerazione per allenare al meglio il cane.
 Durante l'attività sportiva, il corpo adotta una serie di cambiamenti indispensabili per sopportare la fatica e continuare lo sforzo, i tessuti richiedono maggior apporto di ossigeno.
 Con un allenamento corretto, l'organismo risponderà riducendo l'energia necessaria al lavoro cardiaco e sviluppando le capacità cardiache, l'allenamento inoltre aumenta la vascolarizzazione muscolare.
 
 Il riscaldamento e' indispensabile sia prima dell'allenamento sia prima della gara, questo impedirà stiramenti e strappi muscolari e migliorerà la coordinazione neuro-muscolare dell'atleta.
 Anche la fase "defaticamento" risulta essere un momento non trascurabile in quanto permette di eliminare le scorie accumulate durante lo sforzo (come l'acido lattico, per esempio) ed è consigliabile sempre procedere a un massaggio defaticante dopo la gara. E' anche necessario un massaggio di riscaldamento prima dell'attività sportiva: questo garantirà anche una forma fisica migliore per le gare future.
 
 Il cane non dovrebbe mai smettere bruscamente l'attività sportiva mettendo a rischio i vantaggi accumulati durante l'allenamento; occorrerà invece diminuire il lavoro integrando dove occorre con l'idroterapia. Questo trattamento contribuirà a mantenere tutti i benefici acquisiti, e donerà un tono muscolare eccellente senza forzare le articolazioni. Verrà aiutata anche la funzione cardio-vascolare che sarà mantenuta 28

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al meglio in attesa della ripresa completa degli allenamenti e della stagione agonistica.
 Tecniche fisioterapiche in caso di trauma La fisioterapia è sempre più rivolta a soggetti sani, come integrazione e programmi di training di cani atleti o da lavoro. Il suo ruolo principale tuttavia è nel trattamento riabilitativo delle patologie a carico dell'apparato osteo-articolare e muscolare, alla gestione del periodo postoperatorio in fase di convalescenza. Il compito della fisioterapia consiste nel ripristino della funzionalità della parte colpita.
 Il trattamento chirurgico o la riduzione di una frattura , molto spesso sono da considerarsi soltanto come fase iniziale del recupero dell'animale. L'uso della fisioterapia applicata al cane permettono di risolvere molti problemi muscolo-scheletrici dovuti a trauma. L’impostazione di un corretto trattamento si basa su un’attenta valutazione clinica di ogni soggetto. Le modalità utilizzate comprendono l’uso di tecniche manuali e strumentali, vedremo di seguito illustrate le più utilizzate, ovvero il massaggio come tecnica manuale e l’idroterapia come tecnica strumentale.
 
 IL MASSAGGIO
 È la manipolazione dei tessuti molli del corpo del cane per raggiungere i seguenti obiettivi:
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a - Stimolante
 b - Drenante
 c - Rilassante
 Questo trattamento contribuisce a migliorare la circolazione dei fluidi e ottenendo una migliore ossigenazione che contribuisce ad una accelerazione della guarigione.
 Un massaggio praticato con regolarità rende il tessuto connettivo più morbido e concorre nella prevenzione di infortuni, mentre applicato durante la fase acuta dell’infiammazione può aiutare ad assorbire edemi e a ridurre la rigidità muscolare in pazienti traumatizzati, mentre nel postoperatorio evita la formazione di aderenze e permette il mantenimento di un buon tono muscolare.
 E' provato che la massoterapia può aiutare a risolvere diversi problemi, dalla semplice fatica dovuta al gioco o all'attività sportiva, alla convalescenza, all'età avanzata, alle malattie croniche e degenerative come l'artrosi. Ottimo l'intervento massoterapico eseguito sul cane sportivo: di riscaldamento prima della gara e defaticamento dopo l'attività sportiva.
 
 L'IDROTERAPIA
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Questa pratica riveste un ruolo di primaria importanza in un programma di riabilitazione canina per problemi ortopedici, neurologici, e con pazienti con deficit propriocettivi e riluttanti all’appoggio di un arto.  Si possono distinguere trattamenti locali cioè circoscritti ad

una parte del corpo con applicazioni di garze calde o ghiaccio a seconda della patologia da trattare e trattamenti totalbody in piscina.

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Il trattamento in piscina trova applicazione anche in tutti quei casi in cui il cane è inabile al movimento infatti, l'acqua sorregge il paziente che può muoversi perdendo l'80% del peso a favore di articolazioni e colonna vertebrale. Viene impiegata nei casi di riabilitazione post-intervento, per la preparazione muscolare prima dell'intervento chirurgico, risulta utilissima nei casi di prevenzione displasia se applicata a cuccioli dai 5 ai 9 mesi, per l'allenamento dei cani sportivi e da esposizione che possono mantenersi in forma anche nei periodi invernali con un allenamento che interessa tutti i muscoli del corpo.
 La terapia in acqua viene svolta in vasche o piscine che possono essere arricchite o meno di dispositivi che aumentano la resistenza durante l’esercizio e che permettono al paziente non solo di nuotare ma anche di camminare o correre. Con questi accorgimenti si possono guidare i movimenti degli arti, garantendo una corretta esecuzione per la rieducazione motoria. Oltre a questo si possono impostare sessioni di nuoto vero e proprio, che si è dimostrato essere un eccellente forma di esercizio; mobilitando più masse muscolari contemporaneamente evitando lo stress dell’impatto con il suolo. Le dimensioni della piscina risultano di estrema importanza per aumentare i benefici terapeutici, uno dei vantaggi della piscina di grandi dimensioni è la possibilità del terapista, immerso con il cane, di guidare manualmente il movimento degli arti, oppure, se necessario, opporre graduale resistenza.
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La maggior parte dei cani risponde meglio alla terapia, quando c'è possibilità di spazio, quindi la piscina deve avere dimensioni che permettano al cane libero movimento anche per poter usufruire dello stimolo ludico.

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Cave Canem
 Tra miti, leggende e religione di Elisa Pozzatello

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Cave Canem - tra miti, leggende e religione di Elisa Pozzatello

Il 17 gennaio, Sant’Antonio Abate, non è difficile vedere animali – soprattutto cani – fuori dalle chiese ricevere la benedizione. Il cane è una figura speciale nelle nostre vite, ma non ha sempre avuto una valenza e accezione positiva come oggi nella nostra società. Nella mitologia possiamo incontrare diverse divinità affiancate a figure di cane o figure riconducibili ad esso, tutte hanno però come fattore comune l’aspetto cupo dell’animale. Una delle prime e più note associazioni tra culto e cane risale agli Egizi: Anubi – dio della mummificazione, protettore delle necropoli e del mondo dei morti nel quale accompagna i defunti, è rappresentato come uomo con testa di cane o come sciacallo seduto. Meno famosa di Anubi, ma ugualmente raffigurata con un cane, è la dea greca Ecate – dea della guerra e dell’oltretomba – alla quale venivano offerti in sacrificio cani. 36 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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Entrambi questi esempi di relazione tra divinità ed animale evidenziano come quest’ultimo rappresenti un legame con la morte e l’oltretomba. Sfaccettatura simile aveva la figura del cane presso gli Aztechi i quali però gli attribuivano anche una connotazione più positiva. Il cane, a cui era dedicato il decimo giorno del calendario divinatorio, era la raffigurazione del dio Xolotl – guardiano del mondo dei morti - ma era anche simbolo di lealtà verso l’uomo poiché si pensava che guidasse le anime dei morti attraverso i temibili livelli dell'oltretomba fino al più profondo. A questo importante significato religioso e simbolico gli studiosi legano la presenza dell’animale nelle decorazioni in ceramica dei corredi tombali ed il recente ritrovamento di un vero e proprio cimitero alle porte di Città del Messico composto da sepolcri in cui sono stati rinvenuti dodici cani. Aspetto positivo di fedeltà, seppur sempre legato alla morte, troviamo anche in un mito greco: il cane Mera, fedele amico di Icaro (omonimo del figlio di Dedalo che scappò dal labirinto con le ali) al quale il dio Dioniso aveva insegnato a fare il vino ordinandogli di farlo assaggiare agli uomini. Icaro seguì le indicazioni del dio, ma appena i pastori bevvero la bevanda si sentirono ubriachi e credendo di essere stati avvelenati uccisero Icaro. Mera, il cane, corse dalla figlia e tirandola per le vesti la portò nel luogo dove giaceva il padre. La ragazza disperata si uccise e Mera restò accanto ai corpi dei padroni a vegliarli fino alla sua stessa morte. Zeus, padre de38

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gli dei, apprezzando la fedeltà del cane decise di premiarlo e porre la sua immagine tra le stelle: Mera diventò così la costellazione del Cane Minore (o Piccolo Cane). Un altro cane memorabile della mitologia greca la cui figura rappresenta la fedeltà è Argo il cane di Ulisse. Come narrato nell’Odissea, Ulisse al ritorno ad Itaca dopo gli anni di battaglia arriva a casa vestito da mendicante, nessuno lo riconosce eccetto il cane Argo che lo ha atteso fino a quel momento e, per la gioia di ritrovare finalmente il padrone, muore facendogli le feste. Nonostante l’esempio mitologico di Argo da cui si evince un rapporto ed un legame forte tra uomo e animale, il cane non era in quelle epoche parte integrante del nucleo famigliare sebbene fosse in rapporto con esso. I romani ad esempio utilizzavano i cani, soprattutto molossi, come guardiani delle case. Ne è testimonianza il celebre Molosso di Pompei: il mosaico raffigura un cane, non a caso nero e di grossa stazza, con la scritta Cave Canem (attenzione al cane). La tipologia di cane rappresentato è un retaggio 39

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della connotazione cupa e bellicosa data all’animale. Il carattere di aggressività del cane viene conservato a lungo nella mitologia, nei simboli e nel significato ad essi attribuiti e si tramanda dai greci e romani fino al medioevo. Cerbero ne è l’esempio più rappresentativo. Favoloso mostro a tre teste con le sembianze di molosso e la coda di serpente, Cerbero è il guardiano dell’Ade – il regno dei morti – ed è benevolo con chi entra, ma molto aggressivo con chi tenta la fuga. E’ quindi il tramite tra il regno dei vivi e quello dei morti di cui è il custode così come lo era Anubi per gli Egizi.

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Citato in poemi antichi greci e latini, il cane a tre teste viene ripreso da Dante che lo posizione all’Inferno a guardia del girone dei golosi. La figura del cane nell’iconografia pagana e religiosa è similmente, sebbene con sfumature ed aspetti diversi, legata alla morte. Nelle grandi religioni monoteiste la posizione riguardo al cane è precisa, esso rappresenta o il bene o il male. Tuttavia si apre uno spiraglio per i cani “di famiglia” - intesi come gli animali da compagnia e non come i cani in generale - lasciando intravedere un rapporto di fiducia e di dipendenza reciproca uomo-cane. Per il giudaismo i cani erano esseri immondi poichè si cibavano di spazzatura. I cani erano principalmente randagi che vivevano fuori dalle mura delle città nutrendosi di rifiuti e di quei cadaveri che venivano gettati loro in pasto (cadaveri di criminali o di poveri non reclamati dai famigliari). Il contatto con i cadaveri corrispondeva nelle credenze dell’epoca alla contaminazione, per questo gli animali non erano visti positivamente. Allo stesso tempo però il Giudaismo da anche una connotazione positiva al nostro amico: nel Talmud (codice di leggi e raccolta di testi che sono la guida della vita ebraica) il Rabbi Meir, per rappresentare la fedeltà del cane e la dedizione di questo al benessere dell’uomo, narra la storia di un cane da pastore che avendo visto una serpe spruzzare veleno sulla 42

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ciotola di latte cagliato del padrone gli si parò davanti e, dopo aver invano messo in allarme i commensali abbaiando, trangugiò il latte e morì salvando il padrone e i commensali. Anche nell’Islam l’immagine di base del cane è negativa, tuttavia anche qui ritroviamo degli aspetti positivi. Il cane è considerato impuro e il contatto con un cane è contaminante e richiede atti di purificazione, ad esempio la ciotola usata da un cane deve essere lavata 7 volte e strofinata con la terra prima che la possa usare l’uomo. Questa visione è soprattutto legata al problema reale che i randagi rappresentavano per i centri islamici, erano infatti 43

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portatori di rabbia e altre malattie nonostante gli si riconoscesse l’opera di “spazzini” poiché mangiando rifiuti e cadaveri contribuivano a smaltire gli scarti della società. Conscio del problema sociale che questi animali rappresentavano, Maometto stesso inizialmente ipotizzò di sterminare tutti i cani, dopo attente riflessioni però mutò il decreto. I motivi principali del suo ripensamento furono due: i cani erano comunque una razza delle creature di Allah e alcune categorie (cani da guardia, da caccia o i cani pastore) erano utili all’uomo. Decise quindi di sterminare solo i randagi neri, soprattutto quelli con macchie chiare sulle arcate sopraciliari, tali macchie per gli arabi corrispondono al marchio del diavolo. Il maggior riconoscimento islamico nei confronti di quello che oggi è comunemente riconosciuto come il migliore amico dell’uomo è nel racconto dei Sette dormienti – racconto presente anche nella cultura cristiana. Attorno al 250 d. c. nella città di Efeso durante le persecuzioni, sette giovani fedeli si rifugiarono in una caverna seguiti da Kitmir il cane di uno di loro. I ragazzi temevano che con l’abbaio Kitmir li avrebbe fatti scoprire ma lui, dotato di parola, spiegò loro che potevano riposare tranquilli poichè lui avrebbe fatto da guardia. Quando l’imperatore romano Decio scoprì che nella caverna erano nascosti degli uomini, ne fece murare gli ingressi. Il cane non fece il minimo rumore e continuò a vigilare mentre i Sette dormivano. Si svegliarono, a causa dei lavori per la costruzione di una cava, solo dopo per 309 anni in 44

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un mondo dove non vennero perseguitati. Kitmir per la sua fedeltà e obbedienza venne accolto in paradiso. Il Cristianesimo eredita dal Giudaismo alcuni atteggiamenti negativi soprattutto legati all’idea dei randagi, tuttavia grazie ai racconti positivi dei Santi la figura del cane assume un connotato molto più positivo e diviene il compagno fedele che aiuta, affianca e protegge il padrone. Basti pensare che Gesù nacque e visse in un ambiente pastorale e i pastori usavano i cani per lavoro per cui questi animali erano visti benevolmente. Nell’Antico Testamento, Tobia intraprende un viaggio per aiutare il padre cieco a riacquistare la vista. Tobia riuscirà nell’intento accompagnato dall’Angelo Raffaele e dal suo cane il quale lo precederà anche in paradiso. Un altro esempio di fedeltà è rappresentato dal cane di Santa Margherita da Crotona: sedotta in giovane età da un nobiluomo, Margherita visse con lui nove anni, dandogli un figlio, finchè un giorno l’uomo scomparve. Il cane lo cercò e ne trovò il corpo assassinato. Per informare Margherita la bestiola prese la padrona per la sottana e la convinse a seguirlo fino al corpo. Margherita disperata tornò dalla sua famiglia ma venne rinnegata, da quel momento condusse una vita devota, tanto da diventare santa, sempre accompagnata dal suo cane che viene con lei rappresentato nelle icone. Il cane muta quindi la sua reputazione tanto che per i cristiani vi è anche un santo protettore dei cani, San Rocco che 45

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viene sempre rappresentato con il suo fido compagno. Egli, nato in Francia e morto in Italia nel 1300, parte da Montpellier in pellegrinaggio per Roma e durante il viaggio si dedica alla cura dei malati di peste. Assistendo i malati si ammala lui stesso di peste e per questo si nasconde nel bosco ai margini della città in attesa della morte. Qui arriva in suo soccorso il cane che gli rimarrà accanto sempre portandogli cibo ed acqua finchè non riesce a trovare aiuto e Rocco viene curato. In epoca moderna quindi per i cristiani il cane perde in generale l’accezione negativa e diviene un vero e proprio compagno che protegge il padrone. San Giovanni Bosco è la rappresentazione più nota di questo rapporto. Don Bosco fu spesso oggetto di minacce e aggressioni dalle quali uscì sempre incolume grazie al provvidenziale intervento del Griglio: cane di taglia grossa, simil lupo, che prende il suo nome dal lungo pelo grigio. Il cane era solito apparire nel momento del bisogno del Santo proteg46

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gendolo e allontanando i malfattori. Non era il cane di famiglia ma era sempre accanto a Don Bosco – viene infatti rappresentato con lui nelle immagini sacre - e pronto a sacrificarsi per lui. Grazie a tutte queste vicende il cane assume un ruolo completamente diverso rispetto a quello che aveva in passato: non è più il tramite per il mondo dei morti ma è compagno fedele che protegge il padrone dalla morte stessa. E’ credenza comune, infatti, che i cani siano in grado di percepire l’approssimarsi della morte e tentino di allontanarla dal proprio compagno abbaiando e ringhiando a quello che a noi appare come il nulla. Infine, curiosa e molto positiva è l’immagine che hanno del cane gli Indiani Kato della California secondo i quali il dio Nagaicho creò il mondo. Il mito descrive la creazione del cielo, della terra, dell’uomo e della donna, dei fiumi, dei laghi, dei monti e di ciascun animale che creato veniva posizionato al suo posto. Tutti eccetto il cane che era già presente accanto al dio e al quale il dio stesso parla e mostra l’universo. Nella 47

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cultura degli Indiani Kato quindi il cane è sempre esistito ed ha un’importanza speciale. In generale oggi, la società come la chiesa e le religioni si sono aperte alle figure degli animali – soprattutto quelli da compagnia – e hanno dato loro connotazioni meno cupe e sicuramente più nobili.

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La percezione dei colori ... nuovi approcci di Angelo Romanò 49 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


La percezione dei colori... nuovi approcci di Angelo Romanò

Avete mai notato che il Vostro Jack preferisce mordicchiare una pallina di un certo colore rispetto ad un altra? Le cause potrebbero essere relative al diverso odore, ma anche al diverso colore. Il Jack, così come i cani in generale, vede il mondo in tonalità diverse dalle nostre, più sbiadito, non fatto solo di bianco e nero ma anche di uno spettro di colori diverso dal nostro.

Fig.A 50 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Il cane vede in diacromia, ovvero percepisce bene il colore blu e giallo ma non percepisce il resto dei colori a noi conosciuti come il verde e il rosso. Lo spettro visivo (elettromagnetico) della pagina precedente (Fig.A), pubblicato dal Dr. Plonksky nel 1998, rappresenta lo spettro di colori che il cane e l’uomo possono vedere. Per comprendere come è la loro visione possiamo immaginare di vedere in bianco e nero, con tutte le sfumature, ma con tonalità che vanno dal giallo al blu. Recenti studi tuttavia spostano l’attenzione sulla percezine del cane in ambito visivo. Lo studio a cui mi riferisco proviene dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'università di Bari "Aldo Moro", condotto da Marcello Siniscalchi, Serena d'Ingeo, Serena Fornelli e Angelo Quaranta. Il loro studio non si concentra sulla parte neuro-biologica o molecolare, ampiamente discussa in antologia, ma si basa sulla risposta ad un determinato comportamento con colori a lui sconosciuti, appunto il rosso e verde, condotti con l'aiuto del test di Ishihara, test utilizzato per il daltonismo. Il test di Ishihara consiste in un insieme di tavole ripiene di cerchietti di piccola dimensione di colore diverso ma della medesima luminosità. Il soggetto sottoposto al test deve riconoscere numeri o figure di immagini all’interno dei cerchi e composte dai cerchietti stessi. A chi possiede una vista con un senso cromatico nella norma sarà evidente l'immagi51

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ne o il numero contenuto, ma per chi non vede bene i colori, allora risulterà quasi impossibile distinguere l'immagine. La retina infatti è sensibile alle radiazioni luminose con lunghezza d'onda compresa tra i 380 e 770 nanometri, come indicato già nello spettro visivo del Dr. Plonksky e a livello maculare ci sono tre differenti gruppi di coni sensibili ai tre colori fondamentali, per quanto riguarda l'uomo: il verde, il rosso e il blu. Da questo il nostro spettro riesce a ditingure quindi sette colori principali individuabili a determinate lunghezze d'onda: il violetto, l'indaco, il blu, il verde, il giallo, l'arancio e il rosso.

Ishihara Tavola n.1 (12)

Tavola n.13 (6)

Tavola n.19 (niente, Tavola n. 23 (42)
 ma chi ha deficienza su rosso e 
 verde può vedere il numero 2)

Il cane invece, a livello maculare, possiede due differenti gruppi di coni a cui corrispondono i colori già menzionati, ovvero il giallo e il blu. Un'altra differenza che il cane possiede, rispetto all'uomo, è il "tapetum lucidum", ovvero una membrana che riflette la luce sui bastoncelli, qualora non fossero già stati colpiti in precedenza. Questo però riduce i dettagli 52

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Fig.B

che il cane può percepire da quattro a otto volte peggiore rispetto a noi, in quanto la maggior luminosità, o meglio i fasci luminosi arrivano da tutte le parti. Il metodo usato, come già accennato, consiste nel porre le tavole, o la rappresentazione sullo schermo delle stesse, ad una distanza di due metri dove venivano proiettate in sequenza delle tavole costruite con il metodo Ishihara raffigurante un gatto che corre come da figura B. La preparazione dell’ambiente e la sua illuminazione ha coperto un ruolo fondamentale per la buona riuscita del campionamento. Dapprima si fa conoscere il luogo in modo tale 53

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Fig.C

che il cane possa abituarsi al nuovo ambiente e lo si porta davanti ad uno schermo, ad una distanza di due metri circa, che proietterà le immagini senza avere una propria e vera animazione. Si procede nel far vedere il gatto nero che corre su sfondo bianco per poi passare all’esperimento con le tavole di Ishihara adattate per lo scopo. Per questo esperimento sono state utilizzate ed analizzate le riprese video (Fig.C) di una ventina di soggetti e si è potuto notare chiaramente l'interesse e la postura dei cani nei confronti di queste animazioni. Alcuni cani furono esclusi dal risultato in quanto troppo attaccati al padrone o influenzati da altri fattori. La ricerca quindi prende in considerazione solo quei soggetti ritenuti idonei al campionamento. La risposta ottenuta conferma la natura dicromatica della visione del cane, simile a quella cecità umana del rosso-verde. Oltre a contribuire ad accrescere le conoscenze sulla capacità percettiva dei cani, il presente lavoro però ha dimo54

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strato per la prima volta la cecità canina del rosso-verde utilizzando un test modificato della visione dei colori negli esseri umani (test di Ishihara), consentendo così un confronto della visione della stessa. Inoltre, il metodo utilizzato aprirà le porte allo sviluppo di nuove tecniche per valutare la visione a colori nel regno animale, ad esempio accoppiando la versione modificata del test di Ishihara con l'uso di sistemi di rilevamento e tracciamento degli occhi. Ref.: "Are dogs red–green colour blind?", Marcello Siniscalchi, Serenella d'Ingeo, Serena Fornelli, Angelo Quaranta, Published 8 November 2017.DOI: 10.1098/rsos.170869

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Oculopatie di Angelo Romanò 56 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Oculopatie di Angelo Romanò

Avendo già trattato l’argomento visione del cane nel numero precedente della rivista accennando lo stato di salute del Jack Russell Terrier, approfondiamo meglio, in questo numero le Oculopatie. Nel sito ENCI è a disposizione un disciplinare che recita quali sono le classificazioni delle oculopatie ereditarie e la modalità dei controlli sanitari previsti e le razze coinvolte. Senza entrare nei dettagli del processo di preparazione del cane a cura del medico veterinario, le principali oculopatie si dividono in primario e secondario. Quelle primarie, che richiedono un controllo prioritario sono: 1. Atrofie della retina (PRA, CPRA-RPED, cecità diurna) – Malattia degenerativa che colpisce lentamente e progressivamente i fotorecettori retinici, cellule specializzate per la visione progredendo alla parziale o completa cecità del soggetto. Questa atrofia avviene più o meno lentamente ed è purtroppo inesorabile. Si manifesta in più forme (PRA, cecità diurna, Distrofia RPE) legate a componenti genetiche multiple e ad età differenti nelle varie razze. Per questo motivo, in rapporto alla razza, l’atrofia della retina può essere evidenziata con una visita oculistica, anche se effettuata da un medico veterinario particolarmente esper57 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


to, solo ad una certa età, quando ha determinato alterazioni osservabili sul fondo dell’occhio. Le indagini elettroretinografiche ( e i test sul DNA ) possono consentire una diagnosi precoce consentono quindi un approccio più razionale al problema. Il vantaggio di quest’ultima prova (DNA) permette di identificare i cani la cui vista è sana, ma che s o n o p o r t a t o r i d i m a l a t t i a ( e t e r o z i g o t i ) .
 L’insorgere della malattia può essere tardiva, cosicché al momento della diagnosi i soggetti malati possono avere già dato nascita ad una discendenza di cui si dovrà tenere conto. Anche i fratelli e le sorelle del soggetto malato dovranno essere sottoposti ad un controllo specialistico.
 Questa malattia è ereditaria e se il vostro cane porta i geni responsabili della mutazione, allora si svilupperà, nonostante qualsiasi prodotto alimentare speciale o trattamento possiate somministrare. Purtroppo, non esiste attual58

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mente alcun trattamento o rimedio contro la PRA.
 Terrier soggetti a questa malattia: Tibetan Terrier, Yorkshire Terrier, Silky Terrier 2. Cataratta – Malattia, per la maggior parte ereditaria, che colpisce la lente (cristallino) e della sua capsula con opacità localizzata o diffusa. Quando insorge la cataratta, la luce non filtra più e il cane non riesce più a vedere. Se è completa e bilaterale comporta cecità. Le cause della cataratta sono tante e ai fini della selezione deve sempre essere considerata ereditaria se non è possibile definirne una diversa causa quali trauma, uveite, metabolica, nutrizionale, congenita associata a persistenza della membrana pupillare. Il primo sintomo è il cambiamento nel colorito dell’occhio che diventa bluastro fino a diventare di un colore biancastro. Per la cataratta esiste un esame genetico, disponibile al momento per Staffordshire Bull Terrier (Staffy), di cui sono portatori circa l’8% della razza.

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Cataratta prima dell’operazione

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dopo l’operazione


3. Coloboma del nervo ottico – E’ una malformazione del nervo ottico che altera la conformazione del disco ottico. In rapporto alla sua dimensione e profondità, può essere causa di parziale o completa cecità e distacco della retina. Oltre al nervo ottico, il Colomboma si può formare in altre strutture dell’occhio come l’iride, la coroide, la palpebra e la retina. Il Beagle, di cui alcuni Jack e Parson Russell ne portano ancora sangue, è affetto da questa patologia ereditaria. Non esiste test genetico sui Terrier che ne riesca ad identificare se il soggetto è portatore sano, ma esistono solo test sui Collie e l’Australian Shepard. 4. Displasia della retina o RD – E’ un’alterazione dello sviluppo della retina non progressiva. Si può presentare in diverse forme: presenza di pieghe retiniche, aree di alterazione a forma geografica o distacco della retina. E’ di origine genetica ma il meccanismo di trasmissione non è stato ancora identificato. Di solito è presente fin dalla nascita 60

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Displasia della retina. Si notano cambiamenti nel Tapetum Lucidum

ma si può verificare in fasi successive fino al termine dello sviluppo del cane. I Terrier, quali lo Yorkshire terrier,
 il Sealyham terrier, hanno una maggiore incidenza di questa patologia. 5. Glaucoma – E’ un gruppo di malattie caratterizzato dall’aumento della pressione intraoculare, che può danneggiare irreversibilmente le strutture oculari. Provoca dolore continuo, persistente e porta alla cecità. La diagnosi precoce è fondamentale per il mantenimento della vista. Le razze a rischio nei Terrier sono: Boston Terrier, Welsh Terrier, Cairn Terrier, Dandie Dinmont Terrier, Manchester Terrier, Nor61

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folk Terrier, Norwich Terrier, Scottish Terrier, Smooth-Coated Fox Terrier, West Highland White Terrier e Wire-haired Fox Terrier. Essendo un gruppo di malattie, una visita oculistica veterinaria ne può identificare la forma, gravità e patologia. 6. Ipoplasia del nervo ottico o ONH – E’ una rara malattia congenita nella quale i nervi ottici non sono pienamente sviluppati. L’alterazione dello sviluppo del nervo ottico che può colpire uno o entrambi gli occhi. E’ presente fin dalla nascita, causa cecità e mancanza del riflesso pupillare allo stimolo luminoso. In questo caso il controllo di entrambi i genitori è un passo da compiere per capire se può essere congenito. 7. Lussazione della lente o PLL – E’ una malattia ereditaria di carattere recessivo che porta allo spostamento parziale (sublussazione) o completo del cristallino a causa di un difetto dei legamenti (fibre zonulari) posti sulla circonferen-

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za dello stesso. Il cristallino (o lente) può cadere all’indietro nel vitreo o in avanti in camera anteriore e in tal caso di solito determinando glaucoma. E’, come per molte altre patologie già elencate, un’urgenza oftalmologica, ovvero non esiste terapia se non la prevenzione e l’esclusione dei soggetti affetti o portatori. L’immediato intervento chirurgico permette di evitare conseguenze anche gravi. Le razze Terrier in questo caso sono altamente predisposte a questa patologia e tramite test genetico si riesce ad identificare il portatore sano. I Sealyham Terrier, Jack Russell Terrier, Parson Russell Terrier, Wirehaired Fox Terrier, Tibetan Terrier, Miniature Bull Terrier sono le razze più affette. 8. Persistenza del vitreo primitivo iperplastico o PHPV – E’ un difetto che causa opacità della capsula posteriore e della corteccia della lente. Esistono sei gradi, che vanno da una modesta cataratta capsulare posteriore ad una persistenza della tunica vascolare iperplastica della lente (PHTVL). Grave è invece la persistenza del vitreo primitivo Iperplastico (PHPV) che si accompagna a difformità della struttura vitreale con irregolare addensamento delle fibre che provoca talvolta distacchi vitreali e retinici. Nei Bedlington Terrier può comparire una displasia vitreo-retinica, con emorragie nel vitreo e distacco di retina, cui 63

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si associa talvolta un glaucoma secondario. Si tratta di una patologia ereditaria su base autosomica recessiva. 9. Sindrome uveodermatologica o UDS – E’ una malattia su base immuno-mediata dove gli anticorpi, che vengono prodotti dall’organismo, reagiscono contro i melanociti deputati per la crescita creando gravi uveite concomitante a depigmentazione della cute e del pelo. La terapia se presa subito è farmacologica, ma in casi gravi si passa alla chirurgia. L’80% degli Akita Inu ne è portatore o affetto e l’altra razza Terrier dove si sono evidenziati episodi sono e il Fox Terrier. Colpisce soprattutto razze Nordiche. Passando a oculopatie secondarie, si evidenziano: 10. Cheratite cronica superficiale (panno) chiamata anche Cheratite pannosa – E’ una patologia della cornea che si infiamma e ne altera progressivamente l’opacizzazione. Si vede spesso in razze come il Pastore Tedesco , il Pastore belga ma si può sviluppare in qualsiasi razza. 11. Cheratite puntata – E’ una cheratite, ovvero l’infiammazione della cornea, forma la comparsa di piccole aree di 64

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ulcerazione sull’epitelio corneale. Spesso causata da conguntiviti può essere curata con un idoneo percorso farmacologico. Si può sviluppare in qualsiasi razza. 12. Cheratocongiuntivite secca – E’ una patologia caratterizzata dall’insufficienza di produzione della componente acquosa delle lacrime, alterando quindi la composizione del film lacrimale che protegge la cornea. Porta ad un’infiammazione cronica della congiuntiva e della cornea. Se diagnosticata in tempo non porta a forme gravi e comporta una terapia farmacologica e, nel caso non sia sufficiente può portare anche ad un intervento chirurgico. Le razze Terrier maggiormente predisposte sono il West Highland White terrier e lo Yorkshire terrier. 13. Cisti uveali – Sono formazioni cistiche sferiche, singole o multiple ripiene di liquido, che originano dalla superficie posteriore dell’iride e che, in alcune razze, possono essere particolarmente numerose. 65

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Il Boston Terrier è una delle razze predisposte. 14. Coloboma dell’iride – Malattia genetica congenita che consiste nel mancato saldamento della fessura ottica dell’iride, portando quindi ad un’alterazione dello sviluppo che determina la mancanza di una porzione di iride, a volte associata ad altre anomalie. Tanto maggiore sarà la fessura e tanto maggiore sarà l’entrata della luce nell’occhio causando disagio per la vista. I pastori Australiani sono affetti e sembra sia correlato al gene “Merle”. 15. Distichiasi – E’ una malattia genetica autosomica dominante (o ce l’ha o non ce l’ha) che consiste nella presenza di ciglia che nascono sul bordo delle palpebre e possono irritare l’occhio per il contatto con la cornea. Le razze Terrier predisposte sono: Airedale Terrier, Bedlington Terrier, Boston Terrier e Yorkshire Terrier. 16. Distrofia corneale – Gruppo eterogeneo di malattie genetiche che colpiscono la cornea. Porta ad una condizio66

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ne più o meno grave in rapporto al settore della cornea interessato. Possono essere nomo o bilaterale e sono causate da mutazioni genetiche e possono colpire la cornea in tutti i suoi strati con conseguente variazione da un’opacità localizzata bilaterale alla completa opacizzazione della cornea. 17. Ectropion – E’ una malformazione palpebrale caratterizzata dall’evasione del margine della palpebra, ribaltate verso l’esterno, con conseguente esposizione della congiuntiva ad agenti patogeni esterni quali polveri e batteri. Può essere corretta chirurgicamente. Le razze predisposte sono Bloodhound e San Bernardo. 18. Entropion – Come per l’Ectropion, è una malformazione caratterizzata dal parziale ribaltamento delle palpebre verso l’interno dell’occhio, portando così il pelo a contatto con la cornea e la congiuntiva. E’ più frequente nei cani anziani a causa della perdita di tono muscolare e può essere cor67

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retta chirurgicamente. Nelle razze Terrier sono a richio: Bull Terrier e Yorkshire Terrier. 19. Goniodisgenesi definita anche Anomalia del legamento pettinato (PLA) – E’ un’anomalia congenita caratterizzata dalla presenza di lamine di tessuto che possono alterare il drenaggio dell’umore acqueo. Può essere indice di predisposizione allo sviluppo di glaucoma. E’ possibile diagnosticarla mediante gonioscopia, indagine che non viene effettuata in una visita oculistica di routine. Le razze Terrier predisposte sono: Wire Fox Terrier e Welsh terrier. 20. Ipoplasia della coroide o CH – E’ un’anomalia congenita caratterizzata dall’incompleto sviluppo della coroide, membrana vascolare situata sotto la retina, presente fin dalla nascita che non evolve nel tempo, con conseguente perdita della vista. E’ frequente nei Collie ed esistono diversi gradi, 4 per l’esattezza. La trasmissione è di carattere genetico (autosomica recessiva). Non esistono test per Terrier. 21. Macroblefaro – E’ caratterizzata da un’apertura palpebrale particolarmente ampia. E’ il risultato di una serie di caratteristiche anatomiche dell’occhio, quali la profondità dell’orbita oculare. 22. Microftalmia – Malattia congenita che porta all’alterazione dello sviluppo dell’occhio, o di entrambi, che resta di dimensioni particolarmente piccole, spesso associata ad 68

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altre malformazioni. Il caso più grave porta all’anoftalmia, ovvero l’assenza completa dell’occhio. Le razze predisposte sono l’Akita Inu, i Colli, lo Schnauzer e l’Alano. 23. Persistenza della membrana pupillare o PPM – Malattia caratterizzata dalla persistenza di residui della membrana epipupillare (di strutture vascolari presenti in camera anteriore). In base alla loro dimensione ed estensione possono o non possono alterare la vista del cane. Non si conosce ancora l’origine (se ereditaria o no) ma si può trovare anche nei Terrier.

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Vintage Jack di Angelo Romanò

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Vintage Jack di Angelo Romanò

Ricordi di un’epoca passata ... nasce così una rubrica dedicata ai Parson e Jack del passato. Cartoline, locandine, foto, film e quant’altro ha visto cani protagonisti di un’epoca passata in scatti da non dimenticare e non solo ...

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Se vi siete persi un numero ... 
 Numero 1. http://www.calameo.com/read/004426864613987159c19 Ratting, origini e utilità (di Angelo Romanò)
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Numero 2. http://www.calameo.com/read/004426864b26758207527 La mia storia (di Federico Giovannetti)
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 Morfologia: La testa del Jack (di Angelo Romanò)
 Foxhounting, Hunting e Utilizzo del Jack Russell Terrier (Dario Novelli)

Numero 3. http://www.calameo.com/read/004426864559b895be1ac Fabbisogni nutrizionali (di Caterina Gritti)
 Parson Russell Terrier (intervista a Corrado De Rose di Stefania Cirelli)
 Come salvargli la vita (di Phill Mutz)
 Xilitolo: il dolcificante senza zucchero (di Jason Nicolas)
 Test di Attitudini Naturali - TAN (di Dario Novelli)
 Questione di naso (di Angelo Romanò)
 Il Regno Unito avanza sullo standard Australiano (di Angelo Romanò) 74 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


Numero 4. http://www.calameo.com/read/004426864102e3a4ff6e2 Passione e Serietà (intervista a Elisa Panelli di Stefania Cirelli)
 La base del Jack Russell terrier (di Dario Novelli)
 Il cane non ha il Pedigree?,. occhio alle truffe (di Angelo Romanò)
 Il microchip - Anagrafe Canina (di Angelo Romanò)
 Il libretto sanitario e il Pedigree ENCI (di Angelo Romanò) Numero 5. http://www.calameo.com/read/0044268649df8c5f8e2a4 il Jack Russell Terrier Tricolore - conosciamo meglio le sue caratteristiche (di Barbara Tenca)
 Lo standard (corretto) del Jack Russell Terrier (a cura del Comitato Tecnico del Club)
 Le razze Terrier preferite in UK (di Kate Green)
 L’imprinting (di Dario Novelli)
 Cuccioli: dai primi passi a una relazione duratura (Angelo Romanò) Numero 6.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb2daba8afec La mia passione per i cani è nata con me (intervista a Veronique Murrau di Stefania Cirelli)
 L’extended standard del Jack Russell Terrier (a cura del Comitato Tecnico del Club)
 Primo Trofeo Club Italiano Jack Russell Terrier (di Stefania Cirelli, cronaca di Dario Novelli)
 Le stagioni dei forasacchi (di Angelo Romanò)
 Working Trial e Primo soccorso (di Elisa Pozzatello)
 Parassiti (Esterni) e Insetti Pericolosi (di Angelo Romanò)
 Una giornata di stage traccia e tana artificiale (di Angelo Romanò)
 Termoregolazione del cane: il colpo di calore (di Angelo Romanò)
 L’abbandono non ha scuse (di Stefania Cirelli) 75

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Numero 7.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb2daba8afec World Dog Show Mosca 2016 (di Angelo Romanò)
 I protagonisti del World Dog Show 2016
 - intervista a Alice e Sara Fiammengo
 - intervista a Marco Cipolla
 Trasporto e sicurezza (di Elisa Pozzatello)
 Passione e divertimento (di Aurelio Borella)
 Prima Expo amatoriale di razza del Club (di Angelo Romanò) Numero 8.
 http://ita.calameo.com/read/004426864d219c2c528e6 Speciale European Dog Show 2016 - Brussels (di Elisa Pozzatello)
 Considerazioni di un allevatore: il Jack Russell Terrier (di Stefano Russo)
 Essere una mamma cane: Gravidanza, Problemi e riposo (di Angelo Romano')
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 9.
 http://ita.calameo.com/read/004426864eb7ce764979c 2016 Un anno di attività del Club (di Elena Colombo e Elisa Pozzatello)
 La legenda del “cucciolo da esposizione” (di Monica Bolignano)
 Jack, Passione, Crescita continua (Prima parte - Intervista a Giuseppe Messina di Stefania Cirelli)
 Il Jack e il Natale ... ridiamoci su! (di Elisa Pozzatello)
 Istinto Predatorio (di Dario Novelli)
 Ti regalo un cucciolo (di Angelo Romanò)
 No ai Botti, Si ai Biscotti! (di Elisa Pozzatello)
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Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 10.
 http://ita.calameo.com/read/004426864a6c74f4536f4 Sport Cinofili (di Elena Colombo - intervista a Fabio Mosca e Alfonso Sabbatini)
 Ore d’angoscia per Milo (di Monica Bolignano)
 Razze Canine (di Dario Novelli)
 Attivazione Mentale (di Elisa Pozzatello) 
 Ancor prima che fosse Jack (Intervista a Elisabetta Baglini di Stefania Cirelli)
 Allevamenti Jack Russell con Affisso in Italia (di Angelo Romanò)
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 11.
 http://ita.calameo.com/read/004426864029696b66061 Speciale CRUFTS 2017 (Intervista a Annalisa Martinelli Asnaghi di Aurelio Borella)
 Standard Inglese Jack Russell Terrier (di Angelo Romanò)
 La lunga strada verso il Crufts (di Monica Bolignano)
 Non solo coccarde (Intervista a Tommaso Urciuolo di Monica Bolignano)
 Vintage Jack (di Angelo Romanò) Numero 12.
 http://ita.calameo.com/read/004426864029696b66061 Trofeo Nati Terrier (di Dario Novelli)
 Lussazione del Cristallino (di Roberta Santoro)
 Stage Traccia (di Elisa Pozzatello)
 Tutti al mare ... ma proprio tutti? (di Monica Bolignano)
 Wild Boar Trial (di Angelo Romanò)
 Il miglior amico dell’uomo (di Elisa Pozzatello) 77

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Numero 13.
 http://www.calameo.com/read/00442686436ada9232d57 Un tributo a Eddie Chapman (Autori vari)
 Standard del Parson Russell Terrier (di Angelo Romanò)
 Montefiore Kennel (di Gianni Carmignani)
 Mambo’s Kennel (di Massimo Cataldi)
 Amico Terrier Kennel (di Massimo Fioravanti)
 Kennel Di Sopravento (di Corrado De Rose)
 Sport cinofili - Dog dance (di Irene Rinaldo)
 Leon VID ... Very Important Dog (di Veonica Giuliani)
 Cosa sei disposto a perdere? Mi fido di te (di Elisa Pozzatello) Numero 14.
 http://www.calameo.com/read/004426864cc6b8ebe44e3 Il cane sportivo (di Elena A. Colombo)
 Quando la temperatura è troppo bassa (di A. Romanò)
 Cappottini, quando si e quando no! (di Angelo Romanò)
 Allevare ... e che c’è vò (di Dario Novelli)
 Abbandono: un affare quotidiano non solo un problema estivo (di Elisa Pozzatello)

Numero 15.
 http://www.calameo.com/read/004426864f9ae64f8655c Intervista a 
 - Sonia Pagani - Bonsai Kennel (di Elisa Pozzatello)
 - Maria Teresa Basso (di Monica Bolignano)
 Finchè morte non ci separi (di Monica Bolignano)
 Stage “Techinca di Stripping su JRT” (di E.Pozzatello)
 Stato di salute del JRT (di Angelo Romanò)
 Un cucciolo sotto l’albero (di Elisa Pozzatello) 78

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Calendario Eventi cinofili a cura di Elena A. Colombo -oLe riviste si intendono a scopo didattico. Gli articoli sono di proprietĂ degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Per qualsiasi richiesta scrivere a clubitalianojrt@gmail.com

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Eventi 2018 di Elena Colombo

CALENDARIO ESPOSIZIONI 03-04 MARZO - NAZIONALE DI LODI Lodi - Società cinofila Laus Pompeja - Per informazioni 0371211080 iscrizioni su www.miglioredirazzareport.it prima chiusura 12/02/2018 seconda chiusura 21/02/2018 10-11 MARZO - INTERNAZIONALE GONZAGA

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Mantova - Gruppo Cinofilo Virgiliano - Per informazioni 0376-340460 iscrizioni su www.encishow.it prima chiusura 08/02/ 2018 seconda chiusura 18/02/2018 16 MARZO - INTERNAZIONALE DI PIACENZA 17 MARZO - INTERNAZIONALE DI PARMA 18 MARZO - INTERNAZIONALE DI REGGIO EMILIA Reggio Emilia - Gruppo Cinofilo Reggiano 0522-282932 Gruppo Cinofilo Parmense 0521-944580 - Gruppo Cinofilo Piacentino 0523-326350 iscrizioni su www.expocani.com prima chiusura 16/02/ 81

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2018 seconda chiusura 26/02/2018 25 MARZO - INTERNAZIONALE DI CATANZARO Catanzaro - Gruppo Cinofilo Catanzarese P. Colacino - Per informazioni 0961-061090 iscrizioni su www. miglioredirazzareport.it prima chiusura 22/02/2018 seconda chiusura 05/03/ 2018

31 MARZO – 01 APRILE - INTERNAZIONALE DI SASSARI Reggio Emilia - Gruppo Cinofilo Reggiano 0522-282932 Gruppo Cinofilo Parmense 0521-944580 - Gruppo Cinofilo Piacentino 0523-326350 iscrizioni su www.expocani.com prima chiusura 01/03/2018 seconda chiusura 12/03/ 2018

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08 APRILE - NAZIONALE DI SIENA Siena - Gruppo Cinofilo Senese - Per informazioni 057747442 Mostra Speciale per Jack Russell Terrier iscrizioni su www.encishow.it prima chiusura 18/03/2018 seconda chiusura 28/03/ 2018

07-08 APRILE - INTERNAZIONALE DI MONTICHIARI Brescia - Gruppo Cinofilo Bresciano - Per informazioni 0303542540 14 APRILE - NAZIONALE DI LIVORNO 15 APRILE - INTERNAZIONALE DI LIVORNO ETRUSCHI WINNER 2018 Volterra - Gruppo Cinofilo Volterrano Livorno - Gruppo Cinofilo Livornese - Per informazioni 0586-427210 83

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iscrizioni su www.encishow.it prima chiusura 15/03/2018 seconda chiusura 25/03/ 2018 internazionale prima chiusura 26/03/2018 seconda chiusura 05/04/ 2018 nazionale

14-15 APRILE - INTERNAZIONALE DI CAMPOBASSO Campobasso - Gruppo Cinofilo Molisano - Per informazioni 0874-438600 21 APRILE - NAZIONALE DI TRAPANI 22 APRILE - INTERNAZIONALE DI MARSALA Trapani - Gruppo Cinofilo Trapanese - Per informazioni 349-3660244 http://www.gruppocinofilomarsalese.com/ 25 APRILE - INTERNAZIONALE DI RAVENNA Ravenna - Gruppo Cinofilo Ravennate - Per informazioni 0544-400130 84

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28 APRILE - INTERNAZIONALE ALESSANDRIA 29 APRILE - NAZIONALE NOVARA Alessandria - Gruppo Cinofilo Alessandrino - Per informazioni 0131772837 Novara – Gruppo Cinofilo Novarese del Sesia iscrizioni su www.encishow.it prima chiusura 29/03/ 2018 seconda chiusura 08/04/2018 29 APRILE - NAZIONALE DI GROSSETO Grosseto - Gruppo Cinofilo Grossetano - Per informazioni 0564-450440 info@gruppocinofilogrossetano.it CALENDARIO PROVE DI LAVORO 10-11 FEBBRAIO – MONTESPERTOLI (FI) - Prova A e BHFK/95 per Terrier 85

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Gruppo Cinofilo Fiorentino – Arcicaccia di Tripetetolo Per informazioni 055-2335369 info@gruppocinofilofiorentino.it 25 FEBBRAIO - MOZZATE - Prova A e BHFK/95 per Terrier Mozzate (CO) - Gruppo Cinofilo Comasco -Per informazioni 345-2352675 iscrizioni a: segreteria@gruppocinofilocomasco.it

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Club Italiano Jack Russell Terrier Il Club è un’associazione specializzata e non ha scopo di lucro. Tramite la professionalità e passione dei propri membri, vuole essere di aiuto a tutte quelle persone, o meglio appassionati, che si avvicinano alla razza e vogliono saperne di più. Chissà se ci sarà tra voi qualche nuovo appassionato o allevatore, comunque sia saremo lieti di accompagnarlo verso una dimensione di conoscenze approfondite. Se sei interessato a farne parte compila il modulo di adesione: http://clubitalianojackrussellterrier.it/RichiestaAmmissioneSocio.pdf

Invia il modulo all'indirizzo mail clubitalianojrt@gmail.com, debitamente compilato e con allegata una copia di un documento di identità valido. Le iscrizioni del "Club Italiano Jack Russell Terrier" sono aperte e associarsi NON è un obbligo, lo vogliamo ribadire e sottolineare, ma bensì un'opportunità di costruire qualcosa di meglio insieme. Essere socio significa incontri, partecipazione, scambio di idee e opinioni, rispetto, crescita reciproca tra amici e un'occasione da parte di chi ha molta esperienza, di insegnare qualcosa ad altri con lo stesso spirito di un padre verso i propri figli. Cordialmente, Dario Novelli (Presidente) Angelo Romanò (Vicepresidente) Sito ufficiale: http://clubitalianojackrussellterrier.it 87 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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In copertina: Primi piani di Jack 
 dei Soci del Club

A questo numero hanno collaborato (in ordine alfabetico di nome): Articoli/Foto/Redazione: Angelo Romanò, Barbara Gallicchio, Dario Novelli, Elena Colombo, 
 Elisa Pozzatello, Monica Bolignano, Soci del club. Gli articoli sono di proprietà degli autori e come tali non possono essere riprodotti, pubblicati, trasmessi in qualsiasi modo o forma senza il consenso scritto degli autori stessi. Seguirà discussione nel Club Italiano Jack Russell Terrier degli articoli presenti in questo numero per uso di discussione, critica, insegnamento e ricerca scientifica.

Per informazioni contattate il seguente indirizzo: clubitalianojrt@gmail.com Copyright 2018 - Club Italiano Jack Russell Terrier 88 Club Italiano Jack Russell Terrier - Riproduzione vietata


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