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Farmacia Club Salute
Il Gazzettino della
Distribuzione gratuita - Anno 13 - n. 1/2015 - Gennaio/Febbraio
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Speciale Malnutrizione over 65 Benessere Allergeni a domicilio Ricette Verde inverno
PROFESSIONE FARMACISTA
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Editoriale Sommario 4
SPECIALE
Malnutrizione in agguato
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SPAZIO BIMBI
Guanciotte arrossate
APPROFONDIMENTO Nuovi ruoli
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BENESSERE
Allergeni a domicilio
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RICETTE
Verde inverno
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FARMACIE CLUB SALUTE
Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica Lecchese Anno 13, n° 1 Gennaio/Febbraio 2015 Reg. Trib. Lecco N. 10/03 del 22/09/2003 Direttore responsabile Sergio Meda Comitato Scientifico dottor Paolo Borgarelli, dottoressa Valentina Guidi Collaboratori Laura Camanzi, Patrizia Mantoessi, Federico Meda, Federico Poli Coordinamento redazionale Hand&Made Milano - www.handemade.it Impaginazione e grafica De Marchi di De Marchi Simone - www.de-marchi.com Stampatore Gam Edit Srl – Italy, Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg) Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Socio Effettivo
Sempre più centrale In base ai recenti decreti legislativi il ruolo del farmacista diventa sempre più centrale nella tutela della salute. In particolare in riferimento alla Pharmaceutical Care (PhC) che impone le azioni di controllo e consulenza sulla corretta fruizione dei medicinali da parte del paziente (aderenza alla terapia) in stretta collaborazione con gli altri professionisti della salute, medici e infermieri, presenti sul territorio. E non solo per gli evidenti risparmi del Sistema sanitario nazionale. Ulteriore delega al farmacista è quella per le scorte di farmaci con modifiche nel foglietto illustrativo, ugualmente dispensabili in farmacia con un foglietto illustrativo sostitutivo, e spiegazione di chi indossa il camice. E ancora il già prospettato dossier farmaceutico informatico, per una migliore sinergia tra medico e farmacista. Si parla di frequente di eccessi alimentari, di obesità e sovrappeso, trascurando il fenomeno della malnutrizione che colpisce in particolare i soggetti oltre i 65 anni legati ad abitudini non corrette che la crisi economica ha accentuato. Il problema chiave sono le carenze di apporti nutrizionali che pesano soprattutto su soggetti anziani con una o più patologie, aggravandole. Le insidie che si nascondono in casa sono l’incubo di chi è allergico: ci riferiamo ad acari, muffe, peli di animali domestici che si annidano ovunque, privilegiando gli ambienti chiusi. Attenzione anche alla pelle dei nostri bambini durante l’inverno: va trattata con prodotti specifici e non con i detergenti e le creme tradizionali di cui fanno uso mamma e papà.
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Malnutrizione in agguato Gli over 65 trascurano gli apporti di nutrienti o si legano ad abitudini non corrette, ma le carenze nutrizionali pesano non solo sui singoli pazienti con una o più patologie, aggravandole, ma anche sulle istituzioni: il tema è sottostimato persino in ospedale
Tema decisamente trascurato dagli stessi operatori sanitari, per non dire dai mass media nella loro totalità, la malnutrizione degli anziani è una realtà purtroppo ben presente negli ospedali, nelle residenze per anziani e in chi convive, in casa, con una o più patologie croniche. Al contrario di obesità e sovrappeso (malnutrizione per eccesso), che sono quasi sempre sotto i riflettori, la nutrizione per difetto (in carenza di apporti) è sottostimata, anche se i costi sanitari che comporta sono ben superiori a quelli dovuti agli eccessi ponderali. Lo sottolinea la dottoressa Agnieszka Marczewska, Medical Affairs di Nestlé Health Science Italia che aggiunge: «La malnutrizione è una vera ‘malattia nella malattia’ che può aggravare le condizioni cliniche del paziente e peggiorare la sua prognosi».
UN SOGGETTO SU TRE La malnutrizione è egualitaria, non distingue fra uomini e donne, ha un’incidenza rilevante soprat-
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tutto se si considerano i pazienti in ospedale e nelle residenze per anziani, come del resto chi si cura a domicilio: un soggetto su tre ne è colpito o rischia di subirne gli effetti. Drammatico è il caso dei pazienti oncologici: uno su 5 muore per le complicanze da malnutrizione. I soggetti malnutriti hanno più complicanze, degenze ospedaliere più lunghe, più elevata mortalità. Il rischio per loro di contrarre infezioni in ospedale è tre volte più elevato rispetto a chi si alimenta correttamente.
LE ABITUDINI NON AIUTANO La dieta più frequente degli anziani italiani contiene poca verdura e frutta fresca, spesso un eccesso di insaccati e formaggi, un solo tipo di carne, quasi mai pesce, di norma eccesso di condimenti e dolciumi. Che dire? «La dieta nel soggetto anziano», – chiarisce la dottoressa Marczewska - «è monotona per abitudini, preferenze di gusto, difficoltà nel fare la spesa e nel preparare pietanze sempre
Speciale LACUNE E CARENZE IN OSPEDALE Attualmente non tutti gli ospedali attuano uno screening della malnutrizione all’ingresso e solo un’esigua percentuale dei pazienti malnutriti riceve un supporto nutrizionale adeguato. Diversi studi documentano inoltre che la malnutrizione può aggravarsi durante la degenza (malnutrizione “iatrogena”) per una serie di motivi: mancato riconoscimento della malnutrizione all’ingresso, vitto inadeguato, ripetuti digiuni per indagini, mancata assistenza ai pasti sono alcuni dei fattori che contribuiscono all’aggravamento della malnutrizione durante la degenza ospedaliera.
diverse. La scelta cade spesso su alimenti morbidi e di facile preparazione, non sempre nutrizionalmente adeguati a soddisfare i fabbisogni del soggetto anziano». C’è poi da considerare l’inappetenza, spesso legata a fenomeni di solitudine e di depressione che colgono l’anziano che si sente ormai inutile: «Tutto vero, spesso l’isolamento psico-sociale e la depressione condizionano negativamente l’aspetto nutrizionale».
LE INOPPORTUNE COMPENSAZIONI Problema del tutto opposto, non pochi anziani orientano le proprie scelte alimentari verso gli ali-
menti calorici: «La gratificazione nel “dolce” è comune ed è una preferenza che si accentua, come gusto, nel soggetto anziano. L’utilizzo quotidiano di cibi ricchi di zuccheri semplici e grassi può favorire sovrappeso ed obesità e comparsa di malattie come il diabete. Ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di zuccheri e favorire una maggiore varietà di sapori può aiutare ad evitare questi rischi».
PROBLEMI DI DENTIZIONE Quanto incidono i problemi di dentizione, spesso di protesi, in questo quadro nutrizionale? «La masticazione ha un ruolo decisivo, soprattutto se problematica». Se gli errori alimentari si protraggono, quali gli esiti? «La malnutrizione genera perdita di peso, senso di stanchezza e ridotte difese immunitarie». Quali i segnali che un familiare può cogliere? «Un buon esempio è il calo lento di peso che può portare a uno stato di malnutrizione nell’arco di 6 mesi. Basta perdere involontariamente il 5%, quindi 3 kg in un soggetto di 60 kg, per sospettare uno stato nutrizionale insufficiente. Sarebbe quindi consigliabile di pesarsi almeno una volta al mese, per controllare che il peso sia stabile. Un altro segnale d’allarme è l’inappetenza che si riscontra verificando se il paziente o famigliare anziano finisce le porzioni servite a tavolo».
I NUMERI IMPRESSIONANO Si stima che in Europa gli adulti a rischio di malnutrizione per difetto siano complessivamente 33 milioni, di cui 20 milioni nei Paesi UE. Ci riferiamo a soggetti oncologici, chirurgici e tutti i pazienti con malattie acute o croniche gravi, affetti da malattie neurodegenerative (demenza, malattia di Parkinson), malattie respiratorie, gastroenterologiche, polmonari, insufficienza renale, cardiaca o epatica. Inoltre gli anziani, soprattutto con pluripatologie, sono a rischio di malnutrizione per fattori legati all’invecchiamento o alle patologie correlate.
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Speciale IDRATAZIONE, UN DATO CHIAVE
ALIMENTAZIONE BILANCIATA «Una dieta varia ed equilibrata, e uno stile di vita attivo, permettono di mantenere un buono stato di salute, utile per prevenire malattie e disturbi metabolici. Un’alimentazione bilanciata prevede l’apporto adeguato di tutti i macronutrienti - proteine, carboidrati, grassi e fibre - e micronutrienti: vitamine e sali minerali. Per esempio l’assunzione di frutta e verdura fresca di stagione (5 porzioni al giorno) è fondamentale per il corretto apporto di fibre, vitamine e sali minerali». Quali condimenti sono da suggerire? «Prevalentemente olio extra vergine di oliva ma anche piccole quantità di burro meglio se a crudo».
DISFALGIA La disfagia orofaringea, la comparsa di alterazioni della deglutizione, è molto frequente negli anziani fragili (44%) e in quelli con patologie neurodegenerative (oltre l’80%). Disidratazione, malnutrizione e polmonite da aspirazione sono le principali complicanze della disfagia. Riconoscere precocemente segni e sintomi della disfagia ed attuare un intervento nutrizionale appropriato (modificando la consistenza della dieta), può prevenire complicanze gravi quali la polmonite da aspirazione. Per il corretto trattamento nutrizionale in questi casi è opportuno rivolgersi al medico specialista.
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Passiamo all’idratazione: quanto dovrebbe bere un anziano? «Il fabbisogno idrico è di circa 1,5–2 litri al giorno (oltre a quella già contenuta negli alimenti), vale a dire 6–8 bicchieri di acqua. L’acqua può essere sostituita con te, tisane o camomilla prestando attenzione all’aggiunta di zucchero che aumenta gli apporti calorici». Vitamine e sali minerali, normalmente presenti in frutta e verdura fresca, possono vedere un’integrazione con i multivitaminci? «Qualora la dieta abituale risultasse insufficiente a garantire un adeguato apporto di micronutrienti, si può procedere con supplementi multivitaminici e/o di sali minerali. In questi casi è importante chiedere consiglio al medico o al farmacista». Ecco un dodecalogo utile: • Variare menù e preferire pasti leggeri e frequenti (tre pasti principali e 2 spuntini) • Non saltare alcun pasto • Masticare con cura gli alimenti e dedicare il tempo necessario al pasto • È preferibile mangiare in compagnia • Una tazza di latte o una minestrina, a cena, non sono un pasto completo • Cucinare in modo semplice senza eccedere con condimenti grassi, sale e salse • Mangiare tutti i giorni alimenti a base di cereali (pane, pasta, riso, crackers, polenta) senza eccedere nelle porzioni • Contenere la quantità di zucchero e limitare le bevande zuccherine, nonché i dolciumi • Mangiare ogni giorno due porzioni di frutta e tre di verdura, meglio di stagione e non eccessivamente cotta per non perdere le vitamine • Bere acqua frequentemente durante il giorno, anche se non si avverte lo stimolo della sete • Gustare bevande alcoliche a bassa gradazione (vino, birra) moderatamente e durante i pasti • Utilizzare integratori solo su consiglio del medico e del farmacista Sergio Meda con la collaborazione della dottoressa Agnieszka Marczewska, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione
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Guanciotte arrossate In inverno, oltre a richiedere maggior cura, la pelle dei nostri bambini va trattata con prodotti specifici e non con detergenti e creme tradizionali di mamma e papà Fino ai 10-12 anni la pelle dei nostri bambini è fisiologicamente più debole rispetto a quella degli adulti: manca infatti della protezione garantita dalla ghiandole sebacee, non ancora entrate a regime. E senza una barriera naturale ecco che compaiono più facilmente arrossamenti e pruriti vari su guance e naso, oltre a screpolature su mani e labbra. Per affrontare queste disfunzioni dermatologiche è bene munirsi di prodotti specifici per l’infanzia perché quelli tradizionali sono piuttosto aggressivi e non sempre portano benefici alla pelle dei bambini. E non abbiate paura di portare fuori i più piccoli in caso di arrossamenti e screpolature, è proprio l’aria pulita a garantire il ricambio epiteliale di cui hanno bisogno.
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DETERGENTI Prima di tutto dimentichiamoci del classico sapone per le mani o il bagno e propendiamo - in entrambi i casi - per un latte detergente a Ph fisiologico. I principi attivi e la vitamina E delle più comuni formulazioni difendono la naturale pellicola protettiva, capace di trattenere l’acqua nei tessuti, mantenendo idratata la pelle. Anche i prodotti senza risciacquo a base di acqua termale sono l’ideale per l’infanzia, perché puliscono e leniscono rossori e irritazioni.
CREME Si applicano dopo il bagnetto, attività che merita una breve digressione. Prima di tutto fate attenzione alla temperatura dell’acqua: troppo calda può disidratare e privare il derma di importanti oli protettivi. Detto questo, provate a aggiungere all’acqua una goccia di olio da bagno, renderà il bagnetto ancora più delicato e contribuirà a ristabilire il film idrolipidico della pelle. Dopo aver
Spazio bimbi Per affrontare più facilmente arrossamenti e pruriti vari su guance e naso, oltre a screpolature su mani e labbra, è bene munirsi di prodotti specifici per l’infanzia asciugato bene il corpo del bimbo, il consiglio è di massaggiarlo delicatamente con un prodotto emolliente e, nelle zone più secche, provate qualcosa di lenitivo, magari a base di calendula o oli vegetali. Il burro o crema emolliente può essere utilizzato anche per uscire di casa, sul viso e le mani, le parti più esposte alle intemperie. Un consiglio? Non applicatelo appena prima di uscire, rischia di rimanere umido e gelare al contatto del freddo. Un quarto d’ora prima è sufficiente perché sia assorbito e protegga efficacemente. E per l’acquisto? Le creme migliori sono quelle a base di ceramidi e acidi grassi omega 6, capaci di rinforzare la barriera lipidica. Quanto detto è valido come prevenzione. In caso di rossore incipiente o irritazione vera e propria, è bene fare un salto di categoria e applicare una crema più ricca, a base di siliconi, con l’intento di impermeabilizzare la pelle: un prodotto utile per alleviare anche il prurito e intervenire sulla screpolatura della pelle.
VESTITI MORBIDI Cerchiamo di evitare il più possibile indumenti ruvidi, lana e fibre sintetiche al contatto con la pelle. Puro cotone per pigiami e intimo e poi prediligere felpe e maglioni morbidissimi che non possono in alcun modo creare attriti sulla pelle secca e debole di questa stagione.
SBALZI DI TEMPERATURA Altra difficoltà per la pelle è passare dal freddo agli ambienti riscaldati, quindi da un ambiente umido a uno normalmente più secco. Uno sbalzo che incide sull’idratazione, ed è quindi necessario porvi rimedio. Per ammortizzarlo è bene che il bambino beva regolarmente durante la giornata e che gli ambienti chiusi siano adeguatamente umidificati. Non è necessario un umidificatore, bastano i classici contenitori in ceramica da applicare ai termosifoni. O, in alternativa, una vaschetta piena d’acqua. Giusto per garantire l’evaporazione necessaria a rendere l’ambiente meno secco. Una raccomandazione, la temperatura durante la notte deve essere compresa tra i 18° e i 20°C: meglio coprire il bambino in maniera adeguata anziché lasciarlo a dormire in un ambiente surriscaldato.
LABBRA Gli arrossamenti su labbra e contorno bocca sono molto frequenti perché il contatto tra saliva e freddo abbassa le difese cutanee. Per questo un burrocacao nutriente e lenitivo è quello che ci vuole, anche per due zone normalmente trascurate ma molto delicate del bambino: dietro le orecchie e sulle palpebre. Non c’è niente di male a fare un po’ di promozione: creme, detergenti e burrocacao specifici per la pelle dei bambini si trovano più facilmente in farmacia. Per ragioni distributive e di valorizzazione dei prodotti, perché il professionista con il camice possa spiegarvi nel dettaglio le formulazioni, la pratica d’uso e anche il plus qualitativo di una linea specifica rispetto a una generica crema che potete trovare nella grande distribuzione. Fatevi consigliare da qualcuno, non cedete alle lusinghe di un prezzo basso o di una promozione. di Federico Poli in collaborazione con Laura Poltronieri, dermatologa a Milano,
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Approfondimento
PROFESSIONE FARMACISTA
NUOVI RUOLI
Per una volta parliamo di noi farmacisti, professionisti con il camice da sempre vicini al cittadino. Un ruolo sociale immutato nei secoli che si sta modernizzando sempre di più. Dando più responsabilità a noi, opportunità ai voi clienti e risparmi al Servizio sanitario nazionale di Patrizia Mantoessi, farmacista a Monza
QUESTIONE DI ADERENZA
Il farmacista è definito dalla legislazione farmaceutica come un incaricato di pubblico servizio. Il ruolo è definito per legge e tra le attività stabilite dalle norme vigenti c’è la dispensazione dei medicinali: un diritto e allo stesso tempo un dovere, ma alla luce dei nuovi decreti legislativi il ruolo diventa più centrale nella tutela della salute. Ci riferiamo al tema del Pharmaceutical Care (d’ora in poi PhC) e ai decreti legislativi relativi alla Farmacia dei Servizi. IL PhC riguarda il ruolo del farmacista sul territorio, il supporto professionale alla corretta assunzione della terapia farmacologica al fine di conseguire risultati che migliorano la qualità di vita del paziente. Sottintende azioni di controllo, consulto e di come il paziente assume il farmaco: è la presa in carico del paziente stesso. E quanto più il paziente aderisce alla terapia tanto più diminuisce la spesa farmaceutica. La redditività della farmacia non prescinde dalla dispensazione del farmaco, ma il valore aggiunto della professione consiste proprio nello spostare l’attenzione dalla mera distribuzione delle scatolette al servizio di assistenza per una corretta fruizione dei medicinali e che presuppone attenzione al paziente e una collaborazione con gli altri professionisti, medico e infermiere, presenti sul territorio.
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Altrettanto importante la gestione in farmacia dei foglietti illustrativi per cui grazie a un decreto è autorizzata la vendita di scorte di medicinali in cui è stata apportata una modifica al bugiardino subordinandola alla consegna di un foglietto sostitutivo autorizzato. Questa procedura delega al farmacista un ruolo ulteriore nella gestione del farmaco creando un’altra occasione di dialogo con il cittadino. Stesso valore ha l’introduzione - futura - del dossier farmaceutico informatico, una piattaforma sulla quale si innestano tutte le nuove prestazioni professionali del farmacista. Il dossier farmaceutico previsto all’interno del fascicolo sanitario mira ad una nuova sinergia tra medico e farmacista utile anche per il corretto uso del farmaco soprattutto sulle patologie croniche ad alto impatto sociale: è lo strumento in cui è riportata la storia farmacologia del paziente. Queste innovazioni danno valore alla professione e consentono di seguire il paziente migliorandone l’aderenza alla terapia: un’indagine sulla popolazione rivela che un paziente su cinque dimentica di assumere la terapia; uno su sette sbaglia il dosaggio del farmaco; due su dieci sono costretti a sospendere le cure per reazioni allergiche o perché inefficaci; e in più di un caso gli errori sono imputabili a una cattiva comunicazione tra prescrittore e paziente. Tanti i motivi: la cura può risultare difficile da seguire a casa perché magari le somministrazioni sono troppo numerose; le terapie troppo lunghe scoraggiano il paziente; talvolta non è chiara la differenza tra farmaco originale o equivalente così come tra farmaci biologici e biosimilari. Talvolta le difficoltà e i dubbi riguardano la prescrivibilità tramite il Servizio sanitario nazionale (Ssn) o l’approvigionamento tramite le farmacie. Tenendo conto anche dell’assistenza che i pazienti vorrebbero, la prima cosa da fare è lavorare sui fattori che incidono negativamente sull’aderenza alle terapie sia per migliorare il livello di salute, sia per concorrere alla sostenibilità del Ssn attraverso il miglior utilizzo delle risorse economiche. Aspetti da migliorare sono la comunicazione, in termini di formazione e informazione del personale sanitario e del paziente, i costi diretti di ticket e farmaci in fascia C e indiretti come permessi di lavoro, spostamenti che sostengono i cittadini, burocrazia, irreperibilità
Approfondimento
PROFESSIONE FARMACISTA del farmaco. Diventa necessario anche rafforzare la farmacovigilanza coinvolgendo direttamente il cittadino così come i sanitari che già sono chiamati a segnalare reazioni avverse.
FARMACISTI IN PRIMA LINEA In questo quadro si inserisce la sperimentazione del progetto M.U.R (Medicine Use Review) della FOFI (Federazione Ordini farmacisti Italiani) in collaborazione con Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent, che punta da un lato a rafforzare il controllo sull’uso corretto dei farmaci soprattutto nelle patologie croniche e dall’altro a valutare l’impatto effettivo dello stesso intervento del farmacista sul corretto comportamento del paziente nonché a dimostrare il valore della farmacia sul territorio rispetto al miglioramento sia della salute del cittadino che dell’impiego delle risorse del Ssn. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) rivela infatti che il 50% dei farmaci è usato in modo inappropriato e che questo comporta a livello europeo una spesa di 130 miliardi di euro. Nell’ottica di una migliore gestione, l’appropriatezza degli atti professionali e l’assunzione corretta di farmaci, per evitare che l’automedicazione e il fai da te abbiano il sopravvento, dimostrano la necessità di una sinergia tra medici e farmacisti e un adeguato aggiornamento professionale di tutti gli operatori sanitari. L’approccio interdisciplinare nella cura della persona si inserisce nel processo d’innovazione in cui è coinvolta la Farmacia dei Servizi delineata dai nuovi decreti ministeriali che ne cambiano il volto. In particolare uno dei decreti riguarda la possibilità di erogare servizi e prestazioni professionali. Si tratta di prestazioni analitiche di prima istanza, analisi di autocontrollo con indicazioni tecniche per i dispositivi strumentali. Un esempio sono i test con prelievo capillare di sangue per l’autocontrollo di glicemia, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, test per l’emoglobina glicata, transaminasi, bilirubina totale, amilasi e test colon retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci. Un altro riguarda l’erogazione di specifiche prestazioni professionali effettuabili in farmacia o al domicilio del paziente esclusivamente da infermieri e fisioterapisti in possesso di titolo abilitante e iscritti al
Collegio professionale quando previsto. Un decreto riguarda invece la possibilità di erogazione da parte della farmacia di attività di prenotazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e ritiro dei referti relativi a prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Questo prevede l’esistenza di una postazione dedicata per accedere al CUP per prenotare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso strutture sanitarie pubbliche e private a domicilio. È bene sottolineare che è sotto la libera scelta del titolare e non costituisce obbligo a carico di quest’ultimo.
Il BIGNAMI DEL FARMACISTA Per recuperare e supportare il ruolo socio e sanitario del farmacista è stato redatto anche un Manuale, per migliorare la qualità dell’assistenza, per ridurre gli errori in terapia con l’idea di fare della farmacia lo spazio privilegiato di dialogo tra i cittadini e l’équipe di sanitari operanti che con qualità e professionalità gestiscono un bene della salute e non solo una voce di bilancio aziendale: il farmaco.
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Approfondimento
PROFESSIONE FARMACISTA In un centinaio di pagine si affrontano punto per punto gli ambiti in cui la farmacia dei servizi e quindi i farmacisti dovranno intervenire per ridurre gli errori in terapia farmacologia ed erogare al meglio i servizi assistenziali introdotti in farmacia. Gli argomenti trattati sono farmaci, sicurezza e comunicazione, monitoraggio dei pazienti, continuità dell’assistenza dopo la dimissione dall’ospedale, ruolo della farmacia nella prevenzione primaria e secondaria, comunicazione con gli altri professionisti sanitari, assistenza domiciliare integrata, formazione universitaria continua, distribuzione dei farmaci per conto. In prospettiva la farmacia potrebbe rivelarsi un presidio di importanza vitale in caso di emergenza e di primo soccorso soprattutto in alcune aree rurali e montane, o nelle piccole isole. Diventa necessario regolamentarne l’integrazione con la rete di assistenza pubblica e privata e provvedere alla dotazione, come già proposto, anche di defibrillatori semiautomatici e all’addestramento del personale al loro utilizzo. La farmacia del futuro potrebbe delinearsi come un Centro Polifunzionale, facilmente accessibile e disponibile a soddisfare le richieste dell’utenza. Per questo motivo i farmacisti trovano giusta collocazione nel lavoro a fianco di altri operatori sanitari: medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti.
FORMAZIONE PROFESSIONALE “NON FORMALE” Secondo un decreto verrà introdotto anche l’esercizio del Counseling in farmacia e il farmacista Counselor dovrò essere in grado di aiutare la persona a risolvere i problemi correlati allo stato di salute. A questo riguardo si prevede una Formazione professionale “non formale” e una formazione di Educazione Continua secondo standard e training europei, tutte erogate da riconosciute società di Counseling abilitate. La comunicazione diventa un altro imprescindibile strumento professionale che non si può considerare scontato né improvvisabile. Questo presuppone una partecipazione alla vita del paziente che sul piano umano e professionale comporta per il farmacista un dispendio di energie da gestire non solo con competenze tecniche ma anche quelle non tecniche. Si tratta di competen-
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ze cognitive, sociali e personali che concorrono a migliorare e completare le performance lavorative in modo da rendere le prestazioni professionali più efficaci, sicure e con rischio calcolato. In questi termini la formazione professionale deve sviluppare non solo competenze operative (come fare bene), ma anche competenze mentali e cognitive tali da conferire all’operatore capacità di percezione, valutazione degli eventi e in ultimo capacità decisionali che si traducono in atti a tutela della salute del cittadino.
Farmaci biologici e biosimilari Secondo alcune stime nei prossimi anni su 100 farmaci almeno 48 saranno biologici. In termini di conoscenza alcuni pazienti non comprendono l’eventuale differenza, altri non ne hanno mai sentito parlare o ignorano completamente cosa siano. Per farmaco biologico si intende un farmaco il cui principio attivo è una sostanza (generalmente una proteina ad alto peso molecolare) prodotta naturalmente da un organismo vivente oppure un farmaco derivante da una sorgente biologica attraverso l’utilizzo di tecniche di Dna ricombinante (farmaci biotecnologici). Un esempio di farmaco biologico sono le immunoglobuline e i vaccini tradizionali, un esempio di farmaco biotecnologico sono i vaccini ricombinanti. Sono farmaci complessi, di dimensioni molto grandi, processi di produzione e conservazione estremamente delicati e specifici e con alti costo di produzione. Per farmaci biosimilari, invece, si intendono farmaci biologici o biotecnologici il cui principio attivo è analogo, ma non identico per caratterizzazione e produzione a quello del medicinale di riferimento. Simile ma non identico a un farmaco biologico già autorizzato all’immissione in commercio e per il quale sia scaduto il brevetto.
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Allergeni a domicilio Acari, muffe, peli di animali domestici: si annidano ovunque e prediligono gli ambienti chiusi. Sono l’incubo, invernale, degli allergici Si parla spesso dell’inquinamento atmosferico, legato al riscaldamento dei condomini e al traffico delle automobili, ma sottovalutiamo i rischi legati all’aria che respiriamo nel luoghi più importanti delle nostre vite: la casa, l’ufficio, le scuole. E se i rilasci nocivi dei materiali dei mobili moderni e la combustione dei cibi (vedi box a pagina 17 e 18) coinvolgono tutti, concentriamoci sui nemici degli allergici, tutt’altro che al sicuro durante la stagione fredda. Gli starnuti, la lacrimazione e il pizzicore oculare tipici della primavera, in inverno si trasformano in sintomi di allergie cosiddette “casalinghe”. Quelle legate ad acari, muffe e peli di animali domestici. Gli allergeni in questione proliferano negli ambienti chiusi, umidi, polverosi ed è bene adot-
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tare alcune regole per evitare fastidiosi problemi respiratori, dermatologici, oculari.
NEMICI A RAGGI X - L’acaro è presente nella polvere, nei materassi, nei cuscini, nelle trapunte e, in generale, nelle imbottiture. Non morde o crea ferite di alcun genere - anche vista la stazza, davvero microscopica - ma può essere inalato e determinare sintomi all’apparato respiratorio. - Le muffe possono presentarsi ovunque: muri, tappeti, moquette, tappezzeria, senza dimenticare i peri-
Benessere VERONA-OTRANTO-COMO È lo spelling dell’acronimo Voc, ovvero “composti organici volatili”, un insieme di sostanze chimiche in forma liquida o gassosa che contribuiscono all’inquinamento indoor. Questo perché si trovano, a vario titolo, nei prodotti per la pulizia (del corpo e della casa), nelle pitture, nei pesticidi, nei cosmetici, financo nei mobili e nei materiali da costruzione, legno compreso. Per questo è importante prestare attenzione alle certificazioni che assicurano standard a bassa emissione di formaldeide e Voc. In ogni caso, appena comprati, è bene lasciare la camera ad areare per un paio di giorni. In ultima istanza, non preoccupatevi troppo: cercate di comprare detersivi il più possibile naturali, usare prodotti cosmetici bio e utilizzare vernici ecologiche. Così facendo terrete alla larga buona parte dei Voc. colosi filtri dei condizionatori e deumidificatori d’aria. Non solo, terriccio e foglie delle piante da appartamento, frutta e alimenti (anche in frigorifero) possono veicolare gli allergeni. - Gli animali, invece, sono portatori di diverse patologie, come riniti, congiuntiviti, orticaria e dermatite. Possono trasmetterle attraverso la forfora o l’urina, o tramite la proteina albumina, presente nella saliva, nelle ghiandole sebacee e nel sudore: si trasferisce sul pelo quando l’animale si lecca o si disperde nell’ambiente, aderendo a nostri vestiti e al nostro corpo.
CONSIGLI UTILI Con alcune semplici regole si può diminuire il rischio di contatto con gli allergeni: • Preferire i materassi in gommapiuma o poliuretano ai cuscini di lana o di piume; • Rivestire i letti con federe e lenzuola antiacaro; • Esporre al sole, quando possibile, materassi, cuscini e biancheria; • Pulire la superficie esterna di cuscini e materassi, con particolare attenzione alle cuciture dove è
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maggiore la concentrazione degli acari e dell’umidità; Lavare con frequenza e ad alta temperatura tutta la biancheria da letto; Nel caso l’allergico sia un bambino, prediligete giocattoli di legno, metallo o plastica facilmente lavabili; Limitare il più possibile il ricorso a tappeti, moquette e carte da parati di stoffa (soprattutto in camera da letto) perché trattengono maggiormente la polvere; Conservare libri e giocattoli, quando possibile, al chiuso o riparati da vetrine; Valutare l’acquisto di un aspirapolvere dotato di filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air filter), in grado di catturare la quasi totalità dei contaminanti presenti nell’aria. Evitando, inoltre, che con l’aspirazione si ottenga il risultato opposto, quello di sollevare e disperdere nell’aria gli allergeni. Evitare che gli animali circolino liberamente per la casa e abituarli a dormire esclusivamente in uno spazio loro riservato;
INQUINAMENTO DOMESTICO Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), l’inquinamento domestico rappresenta la terza causa di decesso legata all’ambiente. Decessi che, nel 50% dei casi, riguardano bambini sotto i 5 anni. La causa principale? Infezioni respiratorie acute. Sono dati sconcertanti ma che prendono in esame oltre 60 Paesi nel mondo, dove i combustibili con cui si cucina sono ancora carbone e legna. Se a questa considerazione - e inquinamento - associamo ambienti molto piccoli, scarsa ventilazione e fumo passivo, ci appare tutto più chiaro e, aggiungiamo, poco italiano. Nonostante la premessa è bene non sottovalutare i rischi dell’aerare poco i locali della nostra casa, utilizzare legna o carbone senza adeguati sistemi di ricircolo e cucinare con una cappa senza effettuare mai la manutenzione e il cambio filtri. Il rischio è di aumentare il tasso di incidenza di polmoniti, broncopneumopatie croniche ostruttive, ictus e tumori al polmone.
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Benessere • In caso di animali in gabbia (criceti, furetti, cavie eccetera) pulire ogni due-tre giorni l’ambiente in cui vivono e non lasciarli circolare liberamente per la casa; • In caso di gatto, mantenere pulita la lettiera; in caso di cane, portarlo fuori per i bisogni ad intervalli regolari; • Integrare la tradizionale pulizia (soprattutto al lavoro) con prodotti specifici sugli strumenti più utilizzati (computer, telefono, scrivania) e mantenere ordine per evitare accumuli di polvere; • Intervenire tempestivamente nel caso si manifestino i sintomi allergici. Così facendo è possibile ricorrere a prodotti a effetto immediato che non compromettono la normale routine del soggetto allergico.
TERAPIE I sintomi allergici nei casi più lievi si possono trattare con antistaminici in associazione con decongestionanti nasali o orali. Molti dei quali sono prodotti da banco, quindi senza ricetta, acquistabili su consiglio del vostro farmacista. Se si tratta della prima occasione in cui soffrite di questi sintomi, o persistono oltre quanto scritto sul foglietto illustrativo,
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è bene consultare il proprio medico di base. Sarà lui a decidere la corretta terapia farmacologica, se a base di dosaggi maggiori o prodotti come i cortisonici nasali, i corticosteroidi sistemici, i cromoni o gli antileucotrienici. di Federico Meda
OCCHIO AL FUMO Alcune sostanze contenute nel tabacco e nella carta con cui sono confezionate le sigarette sono responsabili della produzione di molecole irritanti, le quali favoriscono l’insorgenza di allergopatie o, in caso di allergia conclamata, un peggioramento della stessa. E se nei luoghi pubblici il fumo passivo è solo un brutto ricordo, tra le mura domestiche tuttora si sottovaluta il problema, esponendo i non fumatori, loro malgrado, al rischio di contrarre allergie e asma. Il discorso è valido soprattutto per i bambini, più deboli nei confronti delle molecole irritanti e con un fattore di rischio maggiore in caso di madre fumatrice.
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Ricette
Verde inverno Durante l’inverno il consumo di verdura si riduce rispetto all’estate, e questo più per abitudini sbagliate che per mancanza di materia prima. Anche durante la stagione fredda, infatti, la scelta è ampia: l’orto regala molte verdure dai radicchi ai finocchi, dagli spinaci alle bietole, fino alle crucifere, famiglia di cui fanno parte cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, broccoli, verze, cavoli cappuccio, romaneschi e cavoli neri. Esiste uno stretto legame tra le proprietà nutrizionali degli ortaggi invernali e i bisogni del corpo umano quando la temperatura scende: gli stessi nutrienti che aiutano queste verdure a resistere alla riduzione delle temperature e alla diminuzione della durata della luce aiutano anche l’uomo ad affrontare al meglio i rigori dell’inverno. Questi ortaggi, infatti, contengono elevate percentuali di vitamina C, essenziale per la loro (e parallelamente anche per la nostra, se li assumiamo) difesa dal freddo. «La vitamina C», precisa Giovanni Seveso, specialista in Scienza dell’alimentazione
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e dietetica, «ha molteplici funzioni: contribuisce al corretto funzionamento del sistema nervoso, alla normale formazione del collagene, al mantenimento del metabolismo energetico e stimola il sistema immunitario, aiutando così a proteggerci da influenze e raffreddori e a ridurre stanchezza e affaticamento. Ma non è solo l’elevata percentuale di vitamina C a rendere importanti questi ortaggi: le verdure invernali, in generale, sono ricche di fibra alimentare, in particolare di cellulosa e emicellulosa, che favoriscono il transito intestinale e aiutano a combattere la stipsi nel periodo dell’anno in cui forse ce n’è più bisogno, dal momento che con il freddo si tende a bere di meno e a fare meno movimento. Queste sono inoltre verdure remineralizzanti, che aiutano a riacquisire il fabbisogno giornaliero di sali minerali: contengono alte percentuali di potassio, fosforo, calcio, magnesio e acido folico, e aiutano a riequilibrare i valori dell’acidità corporea nella stagione in cui si sottopone l’organismo a maggiore stress ambientale e in cui si tende ad avere un’alimentazione sbilanciata, a prevalenza di cibo di derivazione animale su quello vegetale».
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Ricette IL VERDE CHE PROTEGGE Il verde intenso della maggior parte delle verdure invernali è dovuto alla clorofilla, un pigmento vegetale dotato di una forte azione antiossidante. «La clorofilla non solo migliora la qualità del sangue aumentando la presenza di ossigeno in esso, ma aiuta anche a purificarlo neutralizzando tossine ed elementi nocivi. Abbondanti fonti di clorofilla si trovano in spinaci, barba di frate, bietole, catalogna, broccoli, cavoli e cime di rapa. Queste verdure sono inoltre ricche in glucosinolati, sostanze con capacità antimutagene, che impediscono cioè la modifica del Dna delle cellule, intervenendo così prima che queste possano trasformarsi da benigne in maligne. Numerosi studi hanno dimostrato che queste sostanze presenti in cavoli e verdure a foglia verde ostacolano l’insorgenza di forme tumorali». È bene ricordare però che, per essere più efficaci, questi alimenti andrebbero consumati prevalentemente crudi o perlomeno poco cotti, predliligendo metodi di cottura brevi e senza acqua, come quella al vapore, e vanno inoltre masticati bene per permettere a queste sostanze salutari di essere assorbite completamente.
SEMPRE IN TAVOLA Le verdure invernali sono vere piante medicinali: hanno proprietà antiinfiammatorie, curano l’anemia, forniscono preziose vitamine e sali minerali in
quantità. In cucina sono protagoniste di tanti piatti regionali: dalle zuppe ai contorni, dalle torte salate agli sformati, passando per i piatti unici. Il più delle volte vengono servite cotte, come banale contorno, spegnendo così ogni entusiasmo e la voglia di consumarne di più. Si può provare allora a dar loro nuova vita impanandole, gratinandole, saltandole in padella, trasformandole in insolite polpette o facendole diventare ingrediente principe di un menu da chef, dalle lasagne alla crema di broccoli fino ai cavoletti di Bruxelles caramellati, osando anche con gli abbinamenti più svariati e audaci. Se freschissime, tutte queste verdure si prestano ad essere consumate anche crude, in modo che tutto il patrimonio vitaminico di cui dispongono non vada perso con la cottura. di Laura Camanzi
Cavoletti di Bruxelles e mele al forno
Lavare 250 g di cavoletti di Bruxelles, tagliarli a spicchi e metterli in una pirofila insieme a una mela sbucciata (se non biologica) e tagliata a cubetti. Spolverare con una manciata di timo fresco e condire con olio evo, sale, pepe e un cucchiaio di aceto di mele. Cuocere in forno a 180° per 20-25 minuti.
Vellutata di cavolo romano
Far soffriggere in una padella con un filo d’olio una piccola cipolla e uno spicchio d’aglio tritati; aggiungere una patata tagliata a dadini e le cimette di cavolo romano e lasciar cuocere a fuoco vivo per qualche minuto, infine coprire tutto con del brodo vegetale. Portare a ebollizione e cuocere per circa 20 minuti. Frullare il tutto, condire con sale, pepe e olio evo e servire con crostini insaporiti alle acciughe o con piccoli bocconcini di mozzarella.
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“Specialisti nel Consiglio” Provincia di Bergamo Farmacia Amaglio Snc (Gorlago) Farmacia Antica Spezieria (Martinengo) Farmacia Bresciani (Seriate) Farmacia Corbelletta (Torre Boldone) Farmacia Dr. Del Ponte (Olmo al Brembo) Farmacia Facchinetti Snc (Palosco) Farmacia Isgro’ (Brembate) Farmacia Mazzoleni (Trescore Balneario) Farmacia Regina Pacis (Cenate Sotto) Farmacia San Giovanni (Albegno di Treviolo) Farmacia San Giovanni (Sotto il Monte Giovanni XXIII) Farmacia Servalli (Telgate) Farmacia Tacchinardi (Morengo)
Provincia di Como Farmacia Castelli (Mariano Comense) Farmacia Guidi Dr. Cesare (Cremnago d’Inverigo) Farmacia Massagrande (Lurago d’Erba) Farmacia San Luca Dr. Rosignoli (Lambrugo) Farmacia Sovarzi (Lipomo) Farmacia Sovarzi (Como, Via Muggiò 34/36) Farmacia Zanon (Merone)
Provincia di Genova Farmacia Canevari Via Canevari, 278 A/R - 16137 Genova - Tel. 0108392881
Farmacia Centrale Dr.ssa Calvi Via Quarto 27/R - 16148 Genova - Tel. 010388321
Farmacia Rolando Via G. B. Monti 23R - 16151 Genova Sampierdarena - Tel. 0106459342
Farmacia San Bernardo Via Mogadiscio, 30 QR - 16141 Genova - Tel. 0108356630
Farmacia San Giovanni Piacentino
Farmacia Masera (Seregno) Farmacia Mombello (Limbiate) Farmacia Predari (Monza) Farmacia Rondo’ (Monza) Farmacia Spina (Monza)
Provincia di Milano Farmacia Barona Piazza Miani 3 - 20143 Milano - Tel. 02817401
Farmacia Bartolotti Via Trieste, 20 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 0266048858
Farmacia Ca’ Granda Via de Angelis, 15 - 20162 Milano - Tel. 026427880
Farmacia Centrale Via Buozzi 3/B - 20037 Paderno Dugnano - Tel. 029181007
Farmacia Fusco Via Bodoni, 19 - 20155 Milano - Tel. 0233002831
Farmacia Merlino
Corso Gastaldi, 201 R - 16131 Genova - Tel. 0105220197
Farmacia Sanitas Corso Firenze, 9 A/R - 16136 Genova - Tel. 0102725018
Provincia di Lecco Farmacia Astoli Dr. Francesco (Costa Masnaga) Farmacia Benessere (Perego) Farmacia Fioretta (Calolziocorte) Farmacia Giacalone (Nibionno) Farmacia Imperatori (Valmadrera) Farmacia Lambrughi (Ello) Farmacia Motta Dr. Marco (Lierna) Farmacia Pallavicini (Olgiate Molgora) Farmacia Paoletti (Ballabio) Farmacia Pedrani (Varenna) Farmacia Rocchi (Malgrate) Farmacia Sodano (Mandello del Lario)
Provincia di Monza e Brianza Farmacia Ariani (Biassono) Farmacia Centrale del dr. Tagliabue (Lissone) Farmacia Ceccolini Dr. Vittorio (Bovisio Masciago) Farmacia Farma 4 Srl (Arcore)
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