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CAFFÈ CMB Chiacchiere con o senza zucchero

CARTA D'IDENTITÀ

I NUMERI DEL PALAZZO

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853.000m3

VOLUME TOTALE

4.000

IMPIEGATI ONU TRASFERITI

2.800

UFFICI OSPITATI

1.000

OPERE D'ARTE TRASLOCATE

800m

LUNGHEZZA

— ASSEMBLY HALL

La visita al Palazzo si è conclusa con il ritrovo di tutti i gruppi all’interno dell’Assembly Hall, dove il Presidente Carlo Zini ha salutato i presenti e invitato ad apprezzare la magnificenza e la storia dei luoghi dove CMB sta lavorando, complimentandosi con lo staff di cantiere per la calorosa accoglienza e l’interessante visita.

L’impianto della Sala delle Assemblee, così come appare oggi, si è definito attraverso quattro periodi: la fondazione, con la costruzione e decorazione della sala tra il 1933-1939; la trasformazione dal 1960-1961; il rinnovamento contemporaneo nel 1994-1995 e la ristrutturazione tramite il piano strategico avviato nel 2013-2014. Nel periodo della fondazione fu Broggi a suggerire una piazza di forma quasi cubica nel novembre 1933, con grande disaccordo degli altri tre architetti Flegenheimer, Lefèvre e Vago. Una volta decisa la forma della Sala delle Assemblee fu la decorazione, assegnata a René Prou, che provocò ulteriori ritardi al completamento previsto nel settembre 1935. Il Segretario generale della Società delle Nazioni, Joseph Avenol, rimase sgomento per l'incapacità dei quattro architetti di presentare la loro proposta sulla decorazione della sala e a metà del 1935 incaricò due nuovi architetti, lo svedese Ragnar Östberg e il britannico Howard Morley Robertson. L’Assembly Hall è stata la prima sala a essere dotata di un sistema di interpretazione simultanea, donato dagli Stati Uniti d'America.

Il 27 febbraio 1957 una risoluzione dell'Assemblea Generale autorizzava un programma di ammodernamento del Palais e, in particolare, l'ampliamento della Sala delle Assemblee, a causa del crescente numero di membri delle Nazioni Unite. La trasformazione della sala avvenne dall'agosto 1960 al maggio 1961 e doveva essere fatta senza interferire nel programma dei grandi convegni annuali. Al fine di migliorare l'acustica della stanza, alcuni dipinti sono stati trasferiti e due porte di bronzo sono state rimosse e reinstallate al terzo piano nei corridoi laterali. Nella seconda serie di ristrutturazioni degli anni Novanta è stata migliorata l'acustica e sono stati ampliati gli spazi, in modo da accogliere il numero ancora crescente di Paesi rappresentati alle Nazioni Unite. La ristrutturazione aveva previsto la sostituzione di tutti gli arredi e dell'impianto di illuminazione, l’inserimento di nuove cabine per gli interpreti e la sostituzione dell'impianto di condizionamento. Oggi, con la ristrutturazione del piano strategico del patrimonio, sono previste modifiche che consentano l’accesso tramite sedia a rotel-

I SOCI IN GITA Visita ad alcune delle principali sale grazie alle guide esperte messe a disposizione dal cantiere

le; mentre sarà ripristinata la forma iniziale della sala, con una nuova dotazione di sistemi audiovisivi, rack e apparecchiature informatiche, la dotazione di luci e segnaletica d’emergenza, illuminazione a LED, l’atomizzazione di porte heritage per migliorare l'accessibilità agli spazi e l’inserimento di pannelli ignifughi. La giornata è stata coronata dalla cena sociale, elegantemente allestita all’interno delle strutture di cantiere.

— IL PATRIMONIO HERITAGE

Aspetto non secondario da gestire per lo staff CMB è stato lo spostamento e la conservazione del patrimonio heritage di proprietà delle Nazioni Unite. I lavori di ristrutturazione degli edifici, infatti, necessitano di due fondamentali operazioni propedeutiche all’inizio delle lavorazioni civili e impiantistiche: la protezione delle parti heritage non rimovibili (affreschi, cornici bronzee, marmi e bassorilievi), quindi lo spostamento degli elementi che costituiscono il patrimonio di proprietà delle Nazioni Unite.

La prima operazione ha comportato uno studio preliminare effettuato da parte di un team di esperti d’arte, che ha indicato i materiali più adatti a ciascuna opera e le misure protettive per garantire l’integrità delle superfici ad alto valore heritage. Questa operazione è tanto più importante in fase di cantiere, quando la ristrutturazione implica un repentino cambiamento delle condizioni climatiche all’interno dei locali, un peggioramento della qualità dell’aria e un drastico abbassamento delle temperature. Lo spostamento ha coinvolto 1.000 opere d’arte e 5.000 mobili di design, su un totale di 20.000 complementi d’arredo. È stato organizzato realizzando uno storage provvisorio di 1.600 m2 all’interno del compound ONU dotato di un sistema di sicurezza e di controllo delle condizioni climatiche. Per evitare il deterioramento delle opere d’arte, infatti, è necessario mantenere in maniera costante una temperatura compresa tra i 18° e i 20° e una percentuale di umidità compresa tra il 50% e il 60%. Lo staff CMB ha dunque l’onere e l’onore di fungere da sapiente custode del genio di alcuni dei più grandi designers come Perriand-Le Corbusier, Perzel, Leleu e artisti di fama mondiale quali Rotella, Carlu, Denis, Chastel, Vuillard, Roussel. Opere con un significato e un valore letteralmente “inestimabile”: essendo donazioni da parte di governi, non possono essere valutate economicamente per non creare disparità e imbarazzo tra gli Stati membri delle Nazioni Unite. D’altronde, un regalo non ha prezzo.

SICUREZZA

Squadra anti-cimice

I Servizi Segreti sorvegliano sul cantiere

a Salle du Conseil è il cuore del

LPalazzo, il luogo dove si svolgono gli incontri che possono cambiare le sorti del mondo. Per evitare fughe di notizie dai riservatissimi saloni laterali, c’è una regola fondamentale: evitare l’inserimento di cimici in fase di ristrutturazione. Un obiettivo tutt’altro che scontato, visto il ritrovamento di diverse cimici nel corso dei lavori precedenti.

Oggi la strategia di sicurezza prevede la presenza fissa di un agente SSS, che controlla tutti gli elementi prima che vengano installati.

Caffè CMB

— La pausa ispiratrice

Lungo, corto, dolce o amaro: la pausa caffè arriva sempre e dà spazio a piacevoli divagazioni e curiose scoperte.

Claudia Occhetti

Segreteria tecnica Tramvia di Firenze

Giorgio Raggi

Responsabile Sviluppo immobiliare Divisione Territori a Milano

Gaetano Romagnuolo

Direttore Tecnico RTI per la costruzione della Tramvia di Firenze, con mandataria CMB

Sofia Sebai

Amministrazione società

Com’è il tuo caffè?

Nero con un cucchiaino di zucchero.

Qual è il tuo luogo del cuore?

Il mare. Mi piacerebbe avere una casa di fronte alla spiaggia, in Liguria.

Senza pensarci: il primo film, il primo libro e la prima canzone che ti vengono in mente.

Film: A letto col nemico Libro: I Promessi Sposi di Manzoni Canzone: Albachiara di Vasco Rossi.

Possiedi qualcosa che potrebbe sorprenderci?

I denti di mio figlio quando era piccolo.

L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?

Quando ho detto di sì a mio marito per il trasferimento in Toscana.

Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?

Con Riccardo Toti, perché è una persona con cui si parla facilmente. Ci conosciamo da tanti anni, è più un amico che un collega.

Com’è il tuo caffè?

Ristretto e con poco zucchero.

Qual è il tuo luogo del cuore?

Io sono originario della Liguria e il mio luogo del cuore è il mio paese nativo: Brugnato, in provincia di La Spezia.

Senza pensarci: il primo film, il primo libro e la prima canzone che ti vengono in mente

Film: Il Gladiatore di Ridley Scott Libro: quello che sto attualmente leggendo, Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo. Canzone: Gli anni degli 883.

Possiedi qualcosa che potrebbe sorprenderci?

Uno scooter: una vecchia Vespa 125 del 1985.

L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?

Diversi progetti per le vacanze!

Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?

Con Emilio Censi, un collega in pensione che mi ha dato molto dal punto di vista professionale.

Com’è il tuo caffè?

Dolce e ristretto.

Qual è il tuo luogo del cuore?

Il mio paese di origine, Pignataro Maggiore in provincia di Caserta. Ci torno spesso, ogni volta con immenso piacere.

Senza pensarci: il primo film, il primo libro e la prima canzone che ti vengono in mente

Film: Le parole che non ti ho detto Libro: Il nome della rosa di Umberto Eco. Canzone: Non farti cadere le braccia di Edoardo Bennato.

Possiedi qualcosa che potrebbe sorprenderci?

Capacità di sintesi, di fare gruppo e di individuare le criticità.

L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?

Più che un’idea, un pensiero: che nessun social network potrà mai sostituire il piacere di prendere un buon caffè con un buon amico.

Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?

Lo prenderei volentieri con i colleghi di sede, visto che di solito mi capita di prenderlo con quelli di Firenze.

Com’è il tuo caffè?

Corto senza zucchero.

Qual è il tuo luogo del cuore?

Cala Sinzias, una spiaggia del Sud Sardegna. Ogni anno è una tappa fissa.

Senza pensarci: il primo film, il primo libro e la prima canzone che ti vengono in mente

Film: Shutter Island Libro: Il Piccolo Principe di Saint-Exupéry. Canzone: Don’t You Worry di David Guetta.

Possiedi qualcosa che potrebbe sorprenderci?

Una Ferrari in garage.

L’idea migliore che hai avuto davanti alla macchinetta del caffè?

Sinceramente nessuna. Cerco di staccare i pensieri, è un momento di relax.

Con quale collega vorresti trascorrere la tua “pausa caffè”?

Con chiunque: quando si incontra qualcuno in sala caffè è sempre una buona occasione per socializzare.

BOLZANO

WALTHERPARK: IL NUOVO CUORE DI BOLZANO

Il nuovo complesso polifunzionale è stato progettato dallo studio David Chipperfield Architects e fa parte del piano di riqualificazione urbanistica che coinvolge il centro storico altoatesino.

UN GRANDE PROGETTO Vicino alla stazione ferroviaria e in una zona molto delicata, il cantiere avrà un grande impatto sulla città COMPLESSO POLIFUNZIONALE Sarà costituito da un centro commerciale, un hotel extra lusso e ampie aree verdi

Prende forma quello che sarà il nuovo centro storico di Bolzano dopo il progetto di riqualificazione urbanistica WaltherPark, che CMB sta realizzando per conto di Signa Rem Italia su progetto dello studio architettonico britannico David Chipperfield Architects. Situato tra la stazione ferroviaria, piazza Giuseppe Verdi e piazza Walther von der Vogelweide, il nuovo complesso immobiliare polifunzionale comprenderà un centro commerciale, spazi ad uso ufficio, ristoranti, appartamenti, un albergo extra lusso e ampie aree lasciate a verde.

L’appalto di CMB ha compreso anche il tunnel di accesso alla zona di Piazza Verdi, oltre ai lavori in Piazza Walther, con un importante impiego di lavoratori specializzati che, al momento, va dalle 70 alle 100 unità al giorno fra tecnici e operai, ma che raggiungerà nei prossimi mesi punte di 280. Si tratta di un cantiere straordinario per Bolzano, un vero “Mega Project” sia per dimensioni che per logistica e impatto sulla città, collocandosi nei pressi della stazione ferroviaria e in una zona molto delicata che necessita di grande attenzione in termini di gestione dei flussi di traffico.

Il tunnel di accesso all’area sarà ultimato a inizio 2024 e costituirà il fulcro e l’asse principale della nuova viabilità. Contribuirà a

UNA NUOVA VIABILITÀ Un tunnel costituirà l'asse principale di accesso all'area contribuendo a decongestionare il traffico

LAVORATORI I lavoratori impegnati tra tecnici e specializzati arriveranno a 280 decongestionare il trafficato snodo di Piazza Verdi, riducendo l’attuale flusso giornaliero di superficie di circa 10.000 veicoli. Gli automobilisti potranno giungere direttamente al parcheggio disponibile nel garage di Piazza Walther e a quelli previsti nel garage di WaltherPark tramite la galleria. L’immediata vicinanza del WaltherPark alla stazione ferroviaria lo renderà facilmente accessibile anche per chi viaggia in treno, mentre un sottopassaggio permetterà l’accesso sicuro agli avventori in bicicletta.

Per quanto riguarda i lavori che interessano l’area del Waltherpark, nella zona ovest verso via Alto Adige, si è arrivati a livello del piano terra per poter garantire spazio e respiro alla logistica, depositare il materiale per la costruzione, far stazionare mezzi operativi e gestire i flussi del calcestruzzo. Nella zona est verso la stazione, sono terminati i lavori al livello -2. La “vasca bianca”, impermeabile, dei piani ai livelli più bassi è già conclusa in modo da proteggere il cantiere da eventuali risalite della falda sottostante.

Tutto il progetto è improntato al conseguimento della certificazione LEED livello Gold, testimonianza della grande attenzione alla sostenibilità, all’impiego responsabile delle risorse e alla drastica riduzione dell’impatto ambientale fin dai metodi di costruzione e di conduzione dell’opera.

Arianna Di Paola, una storia di passione per edilizia e architettura sin dai primi anni d’infanzia

IN CANTIERE

Appena entrata in cantiere, il preposto agli impianti meccanici, mi aveva chiesto che titolo avessi e, in seguito alla mia risposta, con un sorrisetto ha aggiunto che la laurea bisogna guadagnarsela sul campo: il titolo non serve se gli operativi non lo riconoscono. Dopo qualche tempo, è arrivato il suo: Buongiorno Ingegnere!

IN CANTIERE Arianna Di Paola nel cantiere di Torre Generali a Milano

Ciao Arianna, parlaci un po’ di te, della tua formazione e di come sei arrivata in CMB.

Sono originaria di Como e ho iniziato ad approcciarmi all’edilizia già da piccola grazie al papà muratore, per poi proseguire con il diploma di Perito edile. Dopo le scuole superiori è stato naturale iscrivermi alla Facoltà di Ingegneria edile e Architettura a Milano: mi interessava l’edilizia civile, anche nel suo lato più estetico, e ho trovato calzante un corso che guardasse a entrambe le discipline. Con Omar Ferloni e Simone Conti (compagni di studio, amici e oggi anche colleghi) abbiamo collaborato per la tesi di laurea e abbiamo frequentato il corso del Politecnico tenuto dall’ing. Andrea Vanossi, in preparazione del lavoro che prevedeva una parte di architettura parametrica. Ancora prima di terminare gli studi, Vanossi ha proposto a tutti e tre di entrare nell’ufficio tecnico di Torre Generali, andando a sostituire Danilo Mastrangeli e Dario Mariolini in partenza per Odense.

Come ricordi il tuo ingresso in CMB? Di cosa ti occupavi?

Il giorno in cui sono entrata in cantiere era il 2 gennaio 2018 e la nebbia era talmente fitta che non si vedeva neppure la torre in costruzione. Ero già stata a visitare i lavori durante il periodo universitario, ma il mio ingresso in CMB è stato adrenalinico, soprattutto per le persone che ho incontrato. Da subito ho dovuto assumere un ruolo di responsabilità e rispondere a mille richieste. Per molti mesi, il capo cantiere Agostino Pinna è stato sicuramente un punto di riferimento per me; a lui non importava che fossi appena uscita dall’università, gli avevano detto di chiedere a me e lui si è fidato, dandomi subito la responsabilità di quello che gli riferivo. Nel cantiere bisogna abbandonare lo studio teorico e sviluppare il senso pratico, pensare in fretta e possibilmente giusto. O ci si mette subito in carreggiata, o si finisce fuori strada. Ricordo con affetto anche un episodio che riguarda il preposto agli impianti meccanici. Appena entrata in cantiere, mi aveva chiesto che titolo avessi e, in seguito alla mia risposta, con un sorrisetto ha aggiunto che la laurea bisogna guadagnarsela sul campo: come a dire che il titolo non serve se gli operativi non lo riconoscono. Dopo qualche tempo, durante un giro in cantiere per risolvere i soliti problemi di clash, a un certo punto è arrivato il suo: “Buongiorno Ingegnere”. Quando sei in prima linea, non conta tanto chi sei o qual è il tuo titolo di studio, ma la capacità di risolvere i problemi.

Qual era il tuo ruolo in CMB e quali sono i principali cantieri in cui hai lavorato?

Sono entrata in Torre Generali come BIM coordinator, dopo ho proseguito a CityLife fino alla conclusione della Torre PwC. Nell’ultimo anno di Libeskind ho cominciato Covivio come BIM coordinator e coordinatore architettonico, per poi passare alla

Arianna Di Paola, originaria di Como, è entrata in CMB subito dopo la tesi in Ingegneria Edile Architettura. Esperta di BIM, ha cominciato con il fit-out della Torre Generali e oggi è responsabile della progettazione dello stabilimento di STMicroelectronics di Catania

PALAZZO ONU Arianna Di Paola in gita a Ginevra con Omar Ferloni e Simone Conti

LA VISIONE D’INSIEME Per me è importante riuscire a considerare tutte le criticità fin dall’inizio, in modo da poter coordinare il complesso pensando alle lavorazioni che verranno dopo. Questo approccio mi è stato molto utile nel cantiere STMicroelectronics, la cui impiantistica sofisticata richiede una struttura al suo servizio.

Torre UnipolSai come coordinatore delle strutture e infine al cantiere di Catania di STMicroelectronics.

Oggi sei a Catania: raccontaci qualcosa del cantiere e di cosa ti occupi?

Qui a Catania stiamo realizzando un nuovo stabilimento per STMicroelectronics e io sono la responsabile della progettazione. La particolarità della mia formazione professionale è che inizio il lavoro occupandomi delle finiture. Anche nella Torre Hadid sono partita dalla fase del fit-out, per poi passare a occuparmi di facciate e infine della struttura; questo mi ha consentito di vedere come alcuni problemi di quest’ultima possano impattare su impianti e finiture. Per me è importante riuscire a considerare tutte le criticità fin dall’inizio, in modo da poter coordinare il complesso pensando alle lavorazioni che verranno dopo. Questo approccio mi è stato molto utile nel cantiere STMicroelectronics, la cui impiantistica sofisticata richiede una struttura al suo servizio.

Una donna in un ambiente tradizionalmente in prevalenza maschile: cosa significa?

Secondo la mia esperienza, penso che ai colleghi non interessi il fatto che sia una donna, quanto che sia capace di fare il mio lavoro. Tuttavia, mi è capitato di trovarmi in contesti in cui ero l’unica donna o di venire considerata “l’assistente” di qualcuno; non credo che a un uomo, per quanto giovane, sarebbe capitata la stessa cosa. Ci sono ancora pregiudizi da abbattere e per certi versi una mentalità che andrà cambiata col tempo: dobbiamo continuare a lavorarci, donne e uomini insieme. Roma sicuramente non è stata costruita in due giorni, ma è anche vero che noi costruiamo torri in due anni! Velocizzare i tempi si può, basta un po' di volontà e innovazione.

Sei socia? Cosa può offrire CMB a una persona giovane e desiderosa di crescere?

Sono diventata socia alla conclusione del percorso “Zoom – mettere a fuoco le sfide del futuro” (percorso di formazione destinato alle risorse più giovani). In CMB sono cresciuta a livello personale e ho potuto imparare molto, incontrando colleghi che mi hanno dato tanto, oltre a trasmettermi delle pillole professionali. Grazie a “Zoom” mi sono sentita parte di qualcosa, ho iniziato a credere nell’azienda e nelle persone che la tengono in piedi. A quel punto, diventare socia è stata una scelta naturale. Per una persona giovane, CMB offre un ambiente dove i senior non sono figure distaccate e inarrivabili. Siamo un’azienda che investe sulle persone, dando a chi lo desidera possibilità di crescere e di imparare da esperti del mestiere.

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