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GUIDA TURISTICA
EDIZIONE 2018
STORIA LUOGHI SAPORI EVENTI 1
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Arriva la bella stagione e con essa, puntuale, anche “Estate in Salento”. Una iniziativa editoriale che guida il turista alla scoperta del nostro magnifico territorio e rappresenta ormai un prezioso, e diremmo indispensabile, strumento di conoscenza di eventi stagionali, usi, costumi, storia e tradizioni del nostro magnifico territorio. La lettura dà la percezione che il suo scopo non sia la sola elencazione di quelli che sono i luoghi salienti da visitare, ma una vera e propria celebrazione degli stessi. Ed è così che viene dipinto il quadro perfetto della nostra meravigliosa terra, ben riprodotto dalle innumerevoli ed esaustive immagini che accompagnano gli altrettanto esaurienti testi. Pertanto il fruitore potrebbe non essere soltanto il turista, ma chiunque abbia voglia di conoscere meglio e vivere pienamente la propria terra. Il Salento, terra del sole e dell’accoglienza, diventata da tempo una meta turistica internazionale. Girovagando nei centri storici del nostro capoluogo o delle marine ci si rende conto della numerosissima presenza di ospiti stranieri. E proprio da questa constatazione, volendo concludere questa breve prefazione alla presente edizione di “Estate in Salento”, un augurio che questo trend possa continuare a beneficio di tutto il territorio. Al lettore, turista e non, un arrivederci al prossimo numero che ci auguriamo possa essere, coerentemente con quanto appena detto, tradotto anche in lingua inglese. Tenuta Monticelli Bio Relais
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INDICE SALENTO
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LECCE
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PORTO CESAREO
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GALLIPOLI
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UGENTO
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SANTA MARIA DI LEUCA
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OTRANTO
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SALENTO Trascorrere le vacanze nel Salento significa immergersi in un viaggio di emozioni che vi permetterà di esplorare un territorio ricco di sorprese. Avrete l’impressione di essere giunti in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, con le sue caratteristiche case di calce e con i borghi accoglienti che d’estate ospitano sagre ed eventi culturali, animati da profumi di succulenti cibi della tradizione. Troverete il piatto che delizierà il vostro palato: chi non ha mai passeggiato per Lecce con in mano un appetitoso Rustico (pasta sfoglia ripiena di sugo, besciamella e mozzarella) o chi non ha mai degustato un pasto a base di pesce in uno dei tanti ristoranti di Gallipoli che offrono un’incantevole vista sul mare? Se sie-
te amanti dei dolci, invece, non potrete scappare dalla golosità del Pasticciotto, pastafrolla dal morbido cuore di crema, o dall’intenso sapore dello spumone, ricco gelato artigianale che rinfrescherà le vostre afose giornate d’estate. Una volta rifocillati, sarete pronti per passeggiare alla scoperta delle manifestazioni artistiche che secoli di storia hanno impresso nelle città del Salento. LECCE è un tripudio di forme barocche, una tappa da cui nessun appassionato di arte può sottrarsi: nella “Firenze del Sud”, scavata nella pietra porosa dalle tinte calde, sarà tappa obbligata Piazza Sant’Oronzo, dove, oltre alla colonna con in cima il santo che veglia sulla città, potrete ammirare
Gallipoli - Intrecciatore di giunchi - ph. Loredana Mottura
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Quattro Colonne - Torre del fiume di Galatena l’Anfiteatro Romano, il Palazzo del Seggio e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Passeggiando per la piazza, noterete anche i numerosi bar e negozi ideali per sorseggiare qualche bevanda rinfrescante e per dedicarsi allo shopping. Se si parla di bellezze artistiche, non si può non nominare OTRANTO, con il suo maestoso Castello in stile Medievale e dove vi attende la famosa Cattedrale, col suo Mosaico pavimentale che racchiude tante vicende tra leggenda e realtà. Il clima del Salento vi farà desiderare di essere immersi nelle rigeneranti onde del mare che culla questa terra, bagnata da un lato dall’Adriatico, dall’altro dallo Ionio. Ideali per tutta la famiglia sono le spiagge sabbiose, caratterizzate da sabbia bianca e finissima, come quella di Pescoluse, dove il bagno sarà sicuramente piacevole grazie all’acqua cristallina e ai fondali trasparenti e bassi, che si trovano anche presso le Dune di Porto Cesareo e Punta Prosciutto. Come dimenticare GALLIPOLI, la “Perla dello Ionio”, famosissima per il suo mare e le sue spiagge: Rivabella, Lido San Giovanni, Baia Verde, Punta Pizzo, Lido della Purità. Sull’orizzonte del mare di Gallipoli, si intravvede l’Isola di Sant’Andrea,
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a poco più di un miglio dal centro storico, un patrimonio unico dal punto di vista naturale, su cui si erge il faro, costruito nella seconda metà dell’Ottocento. Chi non ama la sabbia, può recarsi a Porto Selvaggio, a Porto Badisco, a Santa Cesarea Terme e a Castro. Chi non vuole farsi mancare nulla troverà sia sabbia che scogli a Santa Caterina, a Santa Maria di Leuca, a Torre Squillace e a Santa Maria al Bagno. Non è solo il mare ad incantarvi, ma anche la vegetazione delle spiagge: passeggiate a Torre dell’Orso o presso la Baia dei Turchi oppure trascorrete lunghe giornate nelle pinete del litorale gallipolino, perfette per pranzare in compagnia e per ripararsi dall’afa delle ore centrali estive. Grande valore dal punto di vista storico sono le Torri d’Avvistamento sparse per la costa salentina, costruite nel corso dei secoli per difendere il territorio dalle invasioni e dagli attacchi dei saraceni: sono circa una sessantina, diverse fra loro per stile e architettura. Per gli appassionati d’avventura si segnalano le Grotte Carsiche dove potrete recarvi con delle escursioni in barca: la Grotta della Poesia che risale all’epoca messapica, la Grotta della Zinzulusa dal
cui soffitto pendono numerose stalattiti, la Grotta Romanelli di grande valore storico e la Grotta dei Cervi dove Enea, secondo il mito, sbarcò in fuga da Troia. Di ritorno dal mare, potrete andare a passeggiare lungo le meravigliose campagne che caratterizzano il Salento: un’esplosione di colori colpirà il vostro sguardo, dal verde delle chiome dei maestosi ulivi al rosso delle distese di papaveri, dal giallo delle spighe di grano al viola dell’uva pendente sui vigneti. I campi sono delimitati da caratteristici muretti a secco, spesso costeggiati da piante di fico d’India, cariche di frutti profumati e colorati, e non è difficile vedere i “Furnieddhi”, tipiche costruzioni rustiche realizzate solo con grandi pietre. Conservate ancora l’energia per le movimentate serate che aspettano solo voi, la notte è giovane nei locali più in della movida salentina, infatti, da Gallipoli a Lecce, avrete solo l’imbarazzo della scelta per ballare lungo le spiagge in attesa dell’alba e bere saporiti cocktail in riva al mare. Se invece preferite trascorrere la sera all’insegna del relax, potrete recarvi presso le marine, come Torre San Giovanni, oppure passeggiare sul Lungomare di Gallipoli, sostando presso qualche lounge bar o cenando in qualche ristorante tipico. Un’ottima alternativa è rappresentata dalle Sagre di paese che d’estate vivacizzano la vita salentina: musica, animazione e soprattutto buon cibo contribuiranno a rendere indimenticabili le vostre vacanze. Il Salento è una terra fortemente legata al rispetto delle sue tradizioni, manifestazioni che attirano sempre molti turisti e profondamente sentite dalle popolazioni locali. Nel periodo di Natale si organizzano rappresentazioni di presepi viventi , come quello di Tricase, mentre, nei giorni della settimana santa, i paesi si riempiono di fedeli che sfila-
no durante le processioni. Il Carnevale è uno scoppiettante appuntamento che fra musica e maschere lascia tutti piacevolmente incantati: potrete ammirare il corteo di grandi carri in cartapesta per le strade principali di alcune città (famoso è quello che si tiene ogni anno a Gallipoli). La cartapesta è una delle forme artistiche più praticate e radicate nella cultura salentina, la cui lavorazione risale al diciassettesimo secolo. Un evento fra tutti movimenta la vita estiva del Salento: la Notte della Taranta, un festival di musica popolare che si svolge nel mese di agosto nelle piazze di diverse città, concludendosi con l’imperdibile Concertone a Melpignano, che vede come ospiti importanti musicisti e cantanti. Catturare la bellezza del Salento in poche righe è un’impresa ardua, solo vivendo ogni sfumatura di questa terra potrete comprendere fino in fondo il suo fascino; i buoni motivi per visitare il Salento non sono mai abbastanza e una volta qui potrete scoprirli con entusiasmo uno dietro l’altro! Buon Soggiorno!!!
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LECCE La storia si ricostruisce attraverso le tracce che l’uomo, nel corso del tempo, lascia di sé: e sono molti gli uomini le cui impronte hanno contribuito a rendere Lecce la meraviglia che vediamo oggi. Sono davvero tante, infatti, le popolazioni che, sin da tempi antichissimi, son giunte su questo territorio. C’è chi sostiene che la città sia stata fondata addirittura prima di Roma e che, forse, il primo dominatore venisse dall’Illiria, subito dopo la caduta di Troia. Da lì in poi, popolazioni provenienti dalle più disperate parti del mondo allora conosciuto giunsero nella città, arricchendola con i diversi saperi e le
diverse tradizioni proprie di ogni cultura. La città vi avvolge subito col calore della sua pietra, luminosa e dorata, malleabile e facile da lavorare, con cui è realizzata la maggior parte degli edifici presenti: è la famosa pietra leccese, capace di donare un senso di serenità, avvertita da chi si trova a passare per le stradine del centro storico. Ad accogliervi a Lecce sono le tre magnifiche ed imponenti porte: Porta Napoli, Porta Rudiae e Porta San Biagio, dalle quali si può accedere al centro storico. Porta Napoli fu eretta in onore di Carlo V (non a caso, è chiamata anche Arco di Carlo V) come
Lecce - Porta Napoli
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ringraziamento delle numerose opere realizzate dall’imperatore per la difesa della città. Le altre due porte incarnano perfettamente lo spirito barocco che è, senza ombra di dubbio, lo stile artistico e architettonico che domina incontrastato nella città. Lecce è, infatti, la capitale del Barocco: non ci vuole molto a capirlo, basta passeggiare per le strade del suo centro storico, magari degustando uno dei cibi tipici della città, come il rustico o il pasticciotto. Un’energia e una ricchezza di decorazioni che si possono subito notare ammirando la facciata tripartita della Basilica di Santa Croce, le cui raffigurazioni raccontano la storia della vittoria sugli Ottomani, durante la battaglia di Lepanto. Si può scoprire la grande forza del Barocco anche guardando la maestosità del Duomo, situato nell’omonima piazza e caratterizzato da uno dei campanili
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più alti di tutta Europa. Nella Piazza si trovano anche il Museo Diocesano, il Palazzo del Seminario e l’Episcopio in cui si trova uno dei primi orologi pubblici della città. Vi lascerà senza fiato l’imponenza della basilica di San Giovanni Battista, costruita verso la fine del XVII secolo da Giuseppe Zimbalo: la sua facciata è divisa in due ordini e sopra il grande portale centrale, fiancheggiato da due meravigliose colonne a spirale, è collocata una statua di san Domenico di Guzman. E se la bellezza esterna di questa basilica non vi basta, all’interno: lo splendore dei numerosi altari vi lascerà davvero allibiti. Nella seconda metà del XVII, ancora una volta in pieno Barocco, fu costruita la chiesa di San Matteo, che, però, presenta maggiori analogie con l’architettura del centro Italia. Alla prima metà del Settecento, risale,
Lecce - Anfiteatro Romano
invece, la chiesa del Carmine con il suo prospetto sfarzoso, articolato in tre ordini, e con le meravigliose cappelle presenti al suo interno. Non vi deluderà nemmeno la Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, collocata nelle zone del cimitero, realizzata nel 1180 da Tancredi di Altavilla e ristrutturata dagli Olivetani nel corso del Settecento che, però, ne trasformarono la facciata in stile barocco. All’interno dipinti ricoprono interamente le pareti della chiesa. Fulcro della vita leccese è Piazza Sant’Oronzo nel cui centro si erige un’alta colonna, donata da Brindisi, con la statua del santo, protettore della città. Di fronte alla statua, si può ammirare l’ex municipio, il palazzetto del Sedile, e affianco si trova la Chiesa di San Marco che testimonia la presenza dei mercanti veneziani. Ma l’attrazione che colpirà i vostri occhi è, senza dubbio, l’Anfiteatro Romano, che occupa metà della Piazza e risale all’Età Augustea, di cui resta l’arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. In Via della Cartapesta, invece, fu ritrovato nel 1929 il teatro Romano. Ad accogliere il Museo della Cartapesta è, invece, il Castello di Carlo V, risalente al Cinquecento e realizzato attorno ad un’antica fortezza medievale, al cui interno, attualmente, vengono ospitate manifestazioni culturali. Oltre alle Chiese, numerosissimi sono anche i monasteri che, al sol guardarli, ti rimandano indietro nel tempo e ti catturano con il loro senso di rigore e di tranquillità. Nei paraggi di Porta Napoli, posto sul Viale degli Studenti, vi è anche l’Obelisco, eretto nel 1822 e realizzato dal salentino Vito Carluccio. Da ammirare i suoi bassorilievi tra cui un delfino che morde una mezzaluna, a significare la sconfitta dei turchi. Affianco alla Porta, si trova l’incantevole chiesa di Santa Maria della Porta: era una piccola cappella, al
Lecce - Campanile (Piazza Duomo)
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di fuori delle mura, che fu, poi, ampliata e annessa all’interno della città. Ma Lecce non è solo città: ha anche un altro volto, meraviglioso e verde. Per stare a contatto con la natura, sono da visitare: il Parco Naturale regionale Bosco e paludi di Rauccio, situato nei pressi di Torre Chianca e Torre Rinalda; la Riserva Naturale San Cataldo; l’Oasi Naturalistica Bacino Costiero Acquatina; il bacino artificiale dell’Idume e la Riserva Naturale Le Cesine. A sinistra del portale monumentale del cimitero, su viale San Nicola, si trova l’ingresso del Parco Belloluogo e non molto lontano, poco al di fuori dal centro storico di Lecce, si erge la Torre di Belloluogo, una torre medievale costruita tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV come avamposto difensivo. All’interno si trovano due piani collegati da scale e al primo piano si può ammi-
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rare una cappella absidata con una volta dipinta d’azzurro. Sulle pareti sono dipinte dieci scene che narrano la storia di Maddalena, il cui culto era molto importante per gli Angioni. Un’altra torre di avvistamento di forma cilindrica è la Torre del Parco, costruita agli inizi del XV secolo, per volontà della famiglia degli Orsini dal Balzo. La torre è alta più di ventitre metri ed è costituita da tre livelli. La torre fu sede della Zecca; fu trasformata in carcere e di questo periodo restano le incisioni dei prigionieri sulle mura; divenne dimora dei viceré e attualmente è un suggestivo luogo di ricevimenti e cerimonie. Lecce non vi farà mancare proprio nulla: una città incantata che tra arte, natura, buon cibo e divertimento resterà indimenticabile.
Lecce - Piazza Duomo
LECCE e dintorni CALIMERA
Appartiene alla storica regione della Grecìa Salentina, le cui tradizioni sono testimoniate nella Casa museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika (in Via Costantini), allestita dal Circolo culturale Ghetonìa nel 2003, che ospita un’esposizione di oggetti legati a questa terra e la biblioteca. Interessante e piacevole sarà passeggiare lungo alcune vie del paese, come Via Montinari che permette di giungere alla Chiesa di Sant’Antonio, alle corti di San Calimero e di San Paolo, alla Piazza dei Caduti e anche alla Cappella del Carmine. Un’altra importante cappella della città è dedicata al Crocifisso e risale al 1698, la cui volta è tutta affrescata con l’immagine dello Spirito Santo al centro e dei quattro evangelisti. A fine della via Montinari, si trovano i giardini pubblici, con innalzati i busti di importanti personalità del luogo ma a far da padrona è una Stele marmorea del IV secolo a. C. in puro marmo attico e proveniente dal Museo nazionale di Atene. Fra le Chiese, vi è la Chiesa Madre, dedicata al protettore San Brizio, la Chiesa dell’Immacolata risalente al XVII secolo, la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, la Chiesa di San Vito con la Sacra Roccia (che si trovano nella campagna a est del cimitero al centro della navata sorge
un megalite calcareo di epoca precristiana, con al centro un foro, attraverso cui, per tradizione, passano i fedeli, sperando di purificare le loro anime) e, infine, sulla strade che conduce a Melendugno, vi è la Chiesa di San Biagio che è ciò che resta di un insediamento di laure basiliane.
Calimera - Stele Marmorea IV secolo
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SAN DONATO
Sempre nella Valle della Cupa si trova San Donato. La chiesa Matrice della Resurrezione del Signore fu edificata in epoca normanna ma completamente ricostruita nel Diciassettesimo secolo e completata nel 1704. Il Palazzo Ducale fu realizzato nel Diciassettesimo secolo, sulle fondamenta del castello che era stato normanno e poi degli Aragonesi, seguendo lo stile neoclassico. La pianta è quadrata e ad ogni angolo si ergono quattro torri, due delle quali, non sono più visibili in quanto inglobate nella costruzione. L’unica frazione di San Donato di Lecce è Galugnano, che ha un grande rilievo dal punto di vista storico. Qui sono stati rinvenuti alcuni menhir: il Menhir delle Lete, realizzato in pietra leccese e con incisa una croce doppia; il Menhir Curti Vecchi, di forma prismatica e altro tre metri; il Menhir di Ussano, vicino all’omonima masseria, di maestose dimensioni.
Galatina - Basilica di Santa Caterina d'Alessandria
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GALATINA
Avrete l’imbarazzo della scelta nel decidere in quale chiesa recarvi: la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nell’800, che è un esempio lampante del fascino dell’arte romanica e gotica italiana. Al suo interno sono conservate le reliquie del dito della Santa a cui è dedicata. L’edificio fu affrescato da numerosi importanti artisti italiani, è costituito da cinque navate e da fuori si può ammirare un maestoso rosone. E’ doveroso passare anche dalla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo caratterizzata da una facciata barocca e dallo stemma civico collocato sul timpano. A realizzare i tre portali di ingresso fu Zimbalo, mentre all’interno si trovano interessanti affreschi sulla vita di San Pietro e numerose tele, fra cui degne di nota sono Apparizione di Cristo a San Pietro e Lavanda dei piedi. Molto particolare è la chiesa di Santa Caterina Novella, edificata dai Padri Olivetani a partire dal 1507 e subì continui rimaneggiamenti fino alla fine del Seicento. La facciata è caratterizzata da un portale d’ingresso e da un finestrone, l’interno vede una navata coperta da una volta con eleganti cordoni a motivi vegetali che è un impianto tipico del XVI secolo, mentre un arco trionfale divide la navata dal presbiterio. Tra le tantissime chiese, spicca anche una in stile moderno, edificata nel 1980: la Chiesa di San Sebastiano. Vi è anche un convento dei Cappuccini, risalente al 1500, che sorge vicino ad una chiesetta dedicata allo Spirito Santo e che ha un aspetto sobrio e semplice. Non potrete nemmeno tralasciare la bellezza delle porte che impreziosiscono Galatina: Porta Luce che prende il nome dalla chiesa vicina della Madonna della Luce, caratterizzata da un arco a tutto sesto sul quale è collocato lo stemma della città; Porta Nuova, anche detta Porta San Pietro, arricchita da una statua del santo e si trova vicino al nucleo più antico della città; e Porta San Giorgio o Porta Cappuc-
cini che permetteva ai frati di raggiungere attraverso un vicolo il Monte della pietà che avevano fondato, il cui stile è semplice ma è decorata a motivi vegetali e floreali. Per non parlare poi dell’infinità di Palazzi che potrete ammirare: tra i più famosi, ricordiamo Palazzo Orsini che è annesso alla chiesa di Santa Caterina d’Alessandria e, originariamente, era un ospedale; Palazzo del Sedile, antica sede della Municipalità; il Palazzo ducale, che era prima un castello, costruito dal Re Cattolico e di cui si può ammirare l’imponente portale sormontato dallo stemma degli Spinola; Palazzo Baldi, ricco di epigrafi latine, affreschi religiosi, volte in pietra leccese, pozzi, passaggi segreti e addirittura un osservatorio astronomico.
SQUINZANO
La chiesa madre, dedicata al patrono San Nicola, fu edificata sui resti di un antico luogo di culto con cripta dedicato a San Nicola risalente a prima del Dodicesimo secolo. Il portale d’ingresso, decorato da una cornice in pietra leccese, è sovrastato da una nic-
chia contenente la statua di San Nicola. Il campanile a pianta quadrata è composto da cinque piani ed è alto oltre trenta metri. L’interno è a croce latina, diviso in tre navate da sedici colonne. Nella seconda metà del Cinquecento fu edificata la chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove i Frati Minori Riformati si stabilirono presso questa chiesa e costruirono il convento che si può vedere accanto. Il convento di Sant’Elia fu costruito nel 1575 per volontà del barone di Campi Paladini, il quale volle nel suo territorio una comunità di Cappuccini. Sulla strada che da Squinzano porta a Casalabate si trova l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate che risale alla fine dell’XI secolo, quando Boemondo D’Altavilla vi insediò un cenobio di monaci Basiliani. Nella metà del XII secolo venne ampliata divenendo uno dei più importanti centri monastici della Puglia e dell’Italia meridionale. Oggi il monumento è gestito dalla FAI (Fondo Ambiente Itliano).
Squinzano - Abbazia Santa Maria di Cerrate
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LECCE
e le sue marine TORRE CHIANCA
Prende il nome dalla torre che domina nella marina, costruita nel Cinquecento dagli spagnoli. Attorno vi è un bellissimo campo di girasoli che è diventato patrimonio dell’Unesco e anche un bacino con la foce del fiume Idume che sfocia nel Mare Adriatico.
FRIGOLE
E’ divisa in due parti: il centro, costituito da due piazze dove potrete visitare la parrocchia di Santa Maria Goretti, e la zona balneare, costituita dal Lungomare Attilio Mori, dal porticciolo e dalle spiagge. Il litorale è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa.
to”, così chiamato per via della sua caratteristica forma.
ROCA VECCHIA
Così chiamata in onore del Santuario ella Madonna di Roca, risalente al Seicento, è una marina dove potrete visitare la torre di avvistamento, le rovine del castello, le due grotte presenti, conosciute come grotte della Poesia, antico luogo di culto del dio Taotor.
TORRE DELL’ORSO
E’ la marina più frequentata dai leccesi e più vicina alla città, che alterna insenature sabbiose a tratti rocciosi; in epoca romana era sede di un importante porto, intitolato all’imperatore Adriano. Nei paraggi, vi è un importante circolo velico di derive e catamarani.
È un’insenatura delimitata da due alte scogliere e alle cui spalle si trovano basse dune con una pineta impiantata dall’uomo e due faraglioni molto simili, conosciuti come “Le due sorelle”. La località è una delle più frequentata dai turisti ed è stata premiata con il riconoscimento internazionale Bandiera Blu d’Europa. E’ presente una torre, costruita nel corso del Cinquecento. Di grande importanza storica e archeologica è la grotta di San Cristoforo dove sono stati rinvenuti alcuni graffiti.
SAN FOCA
TORRE SANT’ANDREA
SAN CATALDO
E’ uno dei porti più importanti del posto e, durante l’estate, attrae molti turisti soprattutto per la bellissima scogliera che si può ammirare: scogli da uno a trenta metri colpiscono la vista, ma a sorprendere è il particolarissimo “Scoglio dell’ot-
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Meravigliosa marina, che attrae moltissimi turisti e che è stata premiata con la Bandiera Blu d’Europa, caratterizzata da una profumata e fresca pineta.
FESTE e SAGRE 1 Luglio / 5 Agosto / 2 Settembre 2018 • ACAYA Mercatino del baratto e dell’usato 8 / 9 Luglio 2018 • SAN PIETRO IN LAMA Festa e Fiera di San Pietro 13 / 14 / 15 Luglio 2018 • VERNOLE Birra & Friends 14 / 15 Luglio 2018 • NOVOLI Festa della Madonna del Pane 15 / 16 Luglio 2018 • CARMIANO Festa della Madonna del Carmine 21 / 22 / 23 Luglio 2018 • MERINE Sagra te lu Ranu 25 / 26 Luglio 2018 • VERNOLE Festa dei Santi Gioacchino e Anna 26 Luglio 2018 • SAN CESARIO DI LECCE Festa di San Cesario Martire 26 / 27 Luglio 2018 • MARTIGNANO Festa di S. Pantaleone 26 / 27 / 28 / 29 Luglio 2018 • CAPRARICA DI LECCE Festa te la Uliata 27 / 28 / 29 / 30 Luglio 2018 • CASTRÌ DI LECCE Maranciane in Festa 28 / 29 Luglio 2018 • CALIMERA Festa di San Brizio 28 / 29 Luglio 2018 • GUAGNANO Sagra del Vino e dell’uva Cardinal 19
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FESTE e SAGRE 2 / 3 Agosto 2018 • ZOLLINO Sagra della Sceblasti 2 / 3 / 4 / 5 Agosto 2018 • MELENDUGNO Sagra te lu Purpu 4 / 5 Agosto 2018 • STRUDÀ Festa della Madonna della Neve 9/10/11/12/13 Agosto 2018 • CAPRARICA DI LECCE Le notti del Mito 15 Agosto 2018 • SOLETO Salsicce in festa 17/18/19 Agosto 2018 • SURBO Mille e una Puccia 25^ Sagra della Piscialetta 21 / 22 / 23 Agosto 2018 • CASTRÌ DI LECCE Sagra te li piatti te na fiata 25 Agosto 2018 • VERNOLE Sagra del peperone 24 / 25 / 26 Agosto 2018 • LECCE Festa di Sant’Oronzo 28 / 29 / 30 /31 Agosto 2018 • STRUDÀ Sagra della Trippa e Pezzetti di Cavallo 7 Settembre 2018 • GUAGNANO Sagra del maiale 7 / 9 Settembre 2018 • CARMIANO Sagra delle Frise ‘Ncapunate 14/15/16 Settembre 2018 • MARTIGNANO Rassegna cinematografica Evò Ce Esù Io e Tu 21
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PORTO CESAREO Vi sembrerà di trovarvi in una cartolina: spiagge da sogno, un mare in cui ci si può specchiare, torri rinascimentali che affascinano la vostra mente. Il quadro idilliaco non è immaginario: siete a Porto Cesareo, luogo ideale per gli amanti del mare, paese che vi accoglierà fra le sue onde fresche e limpide e vi abbraccerà con i suoi 17 km di costa. Ed è proprio lungo la costa che si erigono le famose torri di Porto Cesareo, costruite tutte intorno al XVI secolo, allo scopo di difendersi dagli attacchi nemici. La più
grande fra queste è Torre Cesarea, a sud dell’abitato, che con i suoi 16 metri di altezza, domina sul territorio e, attualmente, ospita gli uffici della Guardia di Finanza. Precedentemente, comunicava con Torre Chianca (detta anche Torre di Santo Stefano), che sorge su un sito archeologico, chiamato “Scalo di Furno”, dove furono ritrovati i resti di un villaggio risalente al periodo protostorico. Imponente e suggestiva è anche Torre Lapillo (anche conosciuta come Torre di San Tommaso), torre di avvistamen-
Porto Cesareo - Torre Cesarea
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Porto Cesareo - Porto to con base quadrata, in due piani, che sono oggetto di interesse di molti stuoggi ospita un Centro Visite Turistico – diosi. Ci si può informare sulla natura che Ambientali, che si occupa di fornire madomina questo paese grazie al Museo teriale su tutto ciò che c’è da conoscere di Biologia Marina che contiene ben e da visitare riguardo a questo posto. Era 900 reperti, una biblioteca, un archivio presente anche un quarta torre, Torre fotografico e un’aula multimediale Castiglione, ma, purtroppo, di essa oggi E’ un piacere osservare anche le due si possono vedere pochi resti: infatti, fu isole che si trovano davanti alle coste di distrutta quasi completamente durante Porto Cesareo: l’Isola dei Conigli e l’Ila Seconda Guerra Mondiale. sola della Malva. La natura di Porto Cesareo vi lascerà di Quando la popolazione di Porto Cesareo stucco: non è un caso che il paese riencrebbe al punto da non poter più essetri fra le 27 aree naturali marine protetre contenuta nella cappella seicentesca te di Italia, grazie alle numerose specie di Santa Cesarea Vergine, il vescovo vegetali che hanno attirato l’intenzione di Nardò decise di costruire una nuova di tanti biologi come anche i fondali che chiesa: la Chiesa della Madonna del
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Perpetuo Soccorso, realizzata verso la fine del XIX secolo, caratterizzata da un’armoniosa compostezza e da una facciata neoclassica capace di emanare un senso di serenità e di delicatezza. All’interno, la chiesa è composta da un’unica navata rettangolare con volta e stella e si possono ammirare due statue in cartapesta, una di Santa Cesarea e una della Madonna del Perpetuo Soccorso. Oltre che della sua bellezza, di Porto Cesareo avrete certamente sentito dire della statua dedicata alla showgirl Manuela Arcuri, che causò non pochi problemi al comune ma che, nello stesso tempo, gli fece acquisire gran fama. Uno scultore
salentino, infatti, nel 2002 ha realizzato una scultura che rappresenta la moglie di un pescatore che aspetta che il marito torni dal mare. Le fattezze son proprio quelle dell’Arcuri e molte donne hanno chiesto che fosse rimossa, ma, alla fine, dopo qualche vicessitudine, la statua è tornata al suo posto. Numerosissime sono anche le masserie da visitare; tra le più note, si ricordi: Masseria Belvedere, Masseria La Fisichella e Masseria Colarizzo: non potrete dire di esser stati a Porto Cesareo, se non avrete fatto tappa in almeno uno di queste fra le più famose.
Porto Cesareo - Cappella Beata Vergine Maria del Perpetuo Soccorso
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PORTO CESAREO e dintorni
NARDÒ
Il Castello di Nardò è una struttura militare tipica degli aragonesi, con una planimetria quadrangolare con agli angoli quattro torri cilindriche, ideato, verso la metà del X V secolo, da Giulio Antonio Acquaviva Duca di Atri e Conte di Conversano, comandante delle truppe nel periodo dell’invasione dei Turchi. A Bellisario Acquaviva si deve la ricostruzione del castello nell’attuale versione ed il rifacimento della cinta muraria con le sue diciotto torri. La facciata del castello, con delle scale antistanti, risente moltissimo del baroc-
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co leccese, la merlatura, è invece, un elemento tipico delle costruzioni medievali. Nardò è una città molto antica, infatti, le testimonianze visibili sul suo territorio partono addirittura dalla Preistoria: le incisioni ritrovate sulle pareti delle grotte di Baia Uluzzo costituiscono le prime manifestazioni di arti figurative ritrovate in Europa. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, sorge sui resti di una chiesa basiliana e custodisce il preziosissimo Cristo Nero, un crocifisso del XIII secolo, denominato in questo modo per la sua colorazione scura, dovuta al tipo di legno col quale è
Nardò - Piazza Osanna
stato realizzato, il cedro. All’interno della Cattedrale si possono ammirare numerosi affreschi. La chiesa di San Domenico subì numerose modifiche nel corso del tempo: all’esterno si presenta con una facciata in carparo, all’interno, tra i diversi altari spicca quello della Madonna del Rosario con i quindici misteri. Costruita su una pianta a croce greca, la chiesa di Santa Maria della Purità presenta l’altare maggiore realizzato in marmo policromo sopra il quale si trova una tela che rappresenta la Madonna fra Santi. Si racconta che, nel corso del Settecento, le campagne neretine furono invase dai bruchi: la popolazione si rivolse a San Trifone che, avendo ascoltato le preghiere degli abitanti, liberò la città dai fastidiosi animali. Per questo, fu realizzata una chiesa in onore del Santo. Sempre al Settecento, risale la Chiesa di San Giuseppe Patriarca, costruita in sostituzione di un precedente edificio e che risente moltissimo dello stile architettonico tipico delle chiese leccesi. Al suo interno, non potrete non ammirare, oltre alle sue tele, il bassorilievo sull’altare maggiore che rappresenta la fuga in Egitto. Annessa al convento delle Clarisse, fondato nel 1200, è la Chiesa di Santa Chiara, che fu ampliata, per poter accogliere un numero sempre crescente di cittadini, inglobando anche la chiesetta di San Giovanni Battista, al suo interno, troviamo dei bellissimi marmi policromi che decorano il presbiterio. La chiesa Beata Vergine Maria del Carmelo, con l’annesso convento, rappresenta uno dei maggiori complessi monastici della città. L’interno della chiesa è in stile barocco mentre l’esterno presenta caratteristiche tipiche del periodo romanico.
Nardò - Castello Acquaviva
COPERTINO
Il perimetro murario della città fu costruito nel Quattrocento e la porta, denominata “di San Giuseppe” perché dedicata nel Settecento al patrono, rappresentò per molto tempo l’unico accesso a Copertino. La Basilica di Santa Maria ad Nives sorse nel 1088 per volontà del conte Goffredo il Normanno e fu intitolata alla Vergine Assunta. La costruzione del Santuario di San Giuseppe fu messa in atto nel Settecento e l’edificio fu ingradito l’anno successivo. Il suo interno è sobrio e comprende una
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Copertino - Fontana e Porta San Giuseppe piccola stalla con un tetto a capanna di di Casole sorge fuori dal centro urbano. paglia, canne e tegole, dove nacque il Durante il Cinquecento, la chiesa fu risanto protettore della città. Vi sono cucostruita, dopo essere stata distrutta dai stodite numerose reliquie del Santo tra turchi. Si presenta con un sobrio procui il cuore, giunto a Copertino da Osimo spetto a capanna e sul portale d’ingresso il 7 aprile 1953. si trova un affresco della Madonna tra i La casa paterna di San Giuseppe apparsanti Francesco e Antonio. teneva a Felice Desa, padre del Santo. Tra i palazzi più importanti di Copertino L’interno ospita sulla parete sinistra un abbiamo: Palazzo Pappi, di cui rimane un dipinto su tela della fine dell’Ottocento portale cinquecentesco che ben incarna che raffigura l’agonia della madre di San lo stile rinascimentale e d è interamenGiuseppe. te realizzato in pietra leccese; il Palazzo Il Santuario della Grottella, con l’annesVentura, di cui resta, anche in questo so convento, è situato alla periferia del caso, il portale quattrocentesco, arricchipaese e fu il luogo di molte estasi di San to nel corso del Settecento con motivi Giuseppe da Copertino. Nel 1618, i Franbarocchi; Palazzo Prence, il cui portale cescani diedero inizio alla costruzione è sormontato da una statua di Michele dell’adiacente convento. Arcangelo che uccide un drago. La chiesa e il monastero di Santa ChiaNel Cinquecento, fu realizzato il castello ra furono fondati nel 1545 e rimanegdi Copertino che ingloba una fortezza di giati nei primi decenni del XVIII secolo. epoca normanna, con una pianta quaLa chiesa venne trasformata in un edidrangolare ai cui vertici si erigono quatficio barocco. La Chiesa di Santa Maria tro possenti baluardi.
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VEGLIE
Famoso per la produzione di vini e olio, Veglie è un comune della Terra d’Arneo, fondato nel X secolo ma già abitato dai messapi molti secoli prima. La fondazione della chiesa madre, dedicata a San Giovanni Battista e Santa Irene, risale all’XI secolo ma fu poi ricostruita tra XVI e XVIII secolo. Il portale è sormontato da una lunetta in cui è contenuto il gruppo scultoreo raffigurante la Madonna col Bambino, tra i santi Pietro e Paolo. La struttura dell’edificio è a croce latina e a navata unica, da cui si aprono tre brevi cappelle per lato con altari. Fu ristrutturata durante il Barocco. In tale stile è l’altare del Santissimo Sacramento che fu trasportato da un’altra chiesa salentina nella seconda metà del XIX secolo. La cripta della Madonna della Favana risale al IX-XI secolo. Il nome è legato al favismo, malattia per salvarsi dalla quale si pregava Santa Maria di Veglie, alla quale originariamente l’edificio era dedicato. Alla cripta, scavata in un banco calcarenitico, si accede per mezzo di un dromos; il pavimento è in terra battuta; le pareti sono ricoperte da un vasto ciclo pittorico databile al XV secolo. Sono presenti sculture di santi orientali e occidentali e scritte sia in greco che in latino che testimoniano l’intreccio culturale di questo insediamento rupestre. Al Quattrocento risale Porta Nuova, anche conosciuta come Porta Tramontana, che fu ristrutturata nel corso del XVIII secolo. Nel 1904, fu collocata in cima una statua in pietra della Vergine, risalente al Seicento.
Santissima Annunziata, tra fine Cinquecento e inizio Seicento, ma, nel secolo successivo, fu gravemente danneggiata da un terremoto e, poi, ristrutturata. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, con l’annesso convento dei Frati Minori, risale alla seconda metà del XV secolo. La Chiesa della Madonna della Consolazione risale al XVII secolo e fu eretta in seguito al ritrovamento miracoloso di un’immagine della Vergine. Anche Federico II lasciò un’impronta su questo territorio: nel 1220, fece edificare una torre di ben 28 metri, divisa in quattro piani, con lo scopo di monitorare la costa ionica.
LEVERANO
Su una costruzione preesistente è stata realizzata la chiesa Matrice, dedicata alla
Leverano - Torre Federiciana
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PORTO CESAREO e le sue marine
PUNTA PROSCIUTTO
E’ una località marina del comune di Porto Cesareo. Il mare è limpido, con i fondali sono sabbiosi. Nella zona è stato istituito il Parco Palude del Conte.
SANTA MARIA AL BAGNO
La marina, è un luogo molto visitato dai turisti. Oltre che per la bellezza della sua natura, ha un’importanza notevole per il ruolo da protagonista che ha rivestito nel corso della storia: dai numerosi reperti archeologici che sono stati ritrovati nella vicina Grotta del Fico ai tre murales realizzati dai deportati ebrei che si rifugiarono qui nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
QUATTRO COLONNE
La Torre del Fiume di Galatena fu costruita su ordine di Carlo V per difendere il territorio dagli assalti dei Saraceni che si fermavano qui per attingere ad una sorgente di acqua dolce, ancora presente. Gran parte della torre ben presto crollò e oggi restano solo i quattro bastioni angolari: non a caso la località che la ospitava ora è conosciuta come le “Quattro Colonne”.
SANTA CATERINA
Sul territorio sono presenti due torri di avvistamento, Torre dell’Alto e Torre
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Santa Caterina, realizzate nel corso del Cinquecento per difendere la località dagli attacchi dei Saraceni. Potrete visitare anche il Parco di Porto Selvaggio che è una riserva naturale che comprende un bosco e la spiaggia che va da Santa Caterina fino Porto Cesareo.
SANT’ISIDORO
La località, prende il nome dall’omonima torre del Cinquecento e la sua baia, fa parte del parco marino di Porto Cesareo e di Nardò: il suo mare è molto limpido ed è attraversato da fresche correnti marine.
TORRE SQUILLACE
La spiaggia, che vede ergersi una delle tante torri volute da Carlo V, appartiene al comune di Nardò. E’ meno conosciuta dai turisti rispetto alla vicina Porto Cesareo. La natura della marina è incantevole: i fondali sono bassi e sabbiosi e le acque molto calme, caratteristiche che lo rendono un posto ideale proprio per tutti.
TORRE LAPILLO
La spiaggia, per la sua bellezza e per l’abbondanza di infrastrutture e comfort, è molto frequentata dai turisti durante l’estate. Le sabbie sono bianche e delicate, mentre le scogliere sono l’ideale per chi ama la pesca e praticare snorkeling.
FESTE e SAGRE 23 / 24 Giugno 2018 • PORTO CESAREO Premio Virtù e Conoscenza 23 / 24 / 25 Giugno 2018 • VEGLIE Festa San Giovanni Battista 24 Giugno / 9 Settembre 2018 • PORTO CESAREO Campionato estivo di vela “Trofeo Torre” 30 Giugno / 2 Luglio 2018 • SALICE SALENTINO Festa della Madonna della Visitazione 1 Luglio 2018 • NARDÒ Mercatino dell’Antiquariato Usato e Artigianato 1 / 2 Luglio 2018 • COPERTINO Sagra della Grottella 2 / 3 Luglio 2018 • PORTO CESAREO Sagra del Pesce 6 / 7 / 8 Luglio 2018 • NARDÒ Circonauta - Festival delle arti di strada 14 / 15 Luglio 2018 • VEGLIE Jazz in Veglie 15 / 16 Luglio 2018• NARDÒ Festa Madonna del Carmine 3/ / 6 Agosto 2018 • LEVERANO Birra & Sound 3 / 5 Agosto 2018 • NARDÒ Cavalcata storica e fiera dell’Incoronata 3 / 4 / 5 Agosto 2018 • COPERTINO Festa della Madonna della Neve - Corteo Storico 33
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GALLIPOLI Gallipoli è posta nella parte orientale del Golfo di Taranto e presenta due volti nettamente distinti, il Borgo Nuovo e il Borgo Antico. Un’ampia e lunga arteria, Corso Roma, attraversa fino al ponte il Borgo Nuovo, ed è il centro delle più rilevanti attività commerciali e luogo affollato di passeggio. Al termine del Corso Roma è posizionata l’Antica Fontana comunemente denominata Greco-romana o ellenistica. Questa interessante opera è stata, in verità, edificata nel secolo XVI
e impropriamente viene detta “Greca” in quanto riproduce su altorilievi in pietra i miti antichi di Dirce, Salmace e Bibli, tre vergini trasformate in fonti dalla pietà degli Dei. Il Santuario del Canneto è un edificio di culto ricostruito alla fine del secolo XVII su una antica preesistenza medioevale. Presenta un’elegante facciata con antistante portico. L’imponente e maestoso Castello risale ai secoli XIII-XIV, successivamente ristrutturato e ampliato nei secoli XV-XVII. Presenta due torri circolari, una poligo-
Gallipoli - Chiesa Madonna del Canneto
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Gallipoli - Fontana Greco-Romana nale e un rivellino, strutture tipiche del periodo aragonese; è circondato quasi totalmente dal mare ha una solida struttura architettonica con tutte le peculiarità dell’arte militare. All’interno della città vecchia, nel corso dei secoli, sorsero numerose chiese e oratori confraternali. La Chiesa Cattedrale, intitolata a Sant’Agata, fu costruita tra il 1630 e il 1654 sul luogo dell’antica cattedrale di stile romanico pugliese. La bella facciata in carparo fu completata nel 1696 forse con l’intervento dell’architetto leccese Giuseppe Zimbalo. All’interno magnificente e carico di cromie la decorazione affidata alle grandi tele secentesche di Giovanni Andrea Coppola e di Giandomenico Catalano e a quelle di Nicola Malinconico, allievo del Giordano, realizzate nel primo ventennio del ‘700. L’ex chiesa conventuale di S. Domenico, riedificata nel 1697, è ubicata ai
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margini del nucleo antico. Presenta una sobria facciata in carparo, arricchita da un elegante portale con nicchie al primo registro e ampio finestrone centrale. È sede della confraternita del Rosario. L’Oratorio di S. M. della Purità, edificato nella seconda metà del secolo XVII, presenta una semplice facciata arricchita da tre pannelli maiolicati con la Vergine e i Santi Giuseppe e Francesco d’Assisi. All’interno, sull’altare maggiore la bella tela di Luca Giordano raffigurante la Vergine della Purità. L’Oratorio di Santa Maria degli Angeli, costruito nel 1663, presenta sulla facciata il pannello maiolicato raffigurante la Vergine Assunta in cielo. Al suo interno è possibile ammirare i bellissimi stalli lignei in finto marmo, le quattro tele di Oronzo Bianchi e la statuaria in cartapesta di Achille De Lucrezi (Cristo Morto e La Vergine Assunta). L’ex Chiesa conventuale dei Santi Pietro e Paolo, di pertinenza dell’antico monastero delle Clarisse, è oggi sede della Confraternita di S. Giuseppe. Edificata nel 1578, presenta un semplice prospetto arricchito da un elegante portale di gusto rinascimentale. La Chiesa conventuale di S. Teresa fu edificata nel 1687 ed annessa all’attiguo monastero delle Carmelitane Scalze. Presenta una semplice facciata con un elegante portale d’ingresso con nicchia con la statua di S. Teresa. L’ex chiesa conventuale di S. Francesco di Paola fu edificata nel primo ventennio del ‘600, ai margini del nucleo antico di fronte al porto. E’ oggi sede della confraternita di S. Maria ad Nives. Presenta una semplice facciata con un modesto portale con nicchia soprastante. L’ex Oratorio dei Nobili sotto il titolo dell’Immacolata e di S. Vincenzo martire fu edificato nel 1615 e ristrutturato nel
1732. Presenta una sontuosa facciata con scalinata barocca del 1798. È oggi adibito a sala di lettura della Biblioteca comunale. L’Ex chiesa conventuale di S. Francesco d’Assisi di antica erezione, fu ristrutturata alla fine del ‘500 a cura dei Francescani Riformati. Legati alla tradizione popolare i due ladroni, Misma e Disma, in legno celebrati da D’Annunzio per l’orrida bellezza del Malladrone. Nel borgo antico sono ubicati numerosi frantoi ipogei. Dei 35 censiti nel 1854 ne sono stati recuperati solo cinque. I frantoi ipogei di Palazzo Granafei, in Via Antonietta De Pace, di fronte al Museo Civico, conservano le strutture originarie in legno per la molitura delle olive e la spremitura dell’olio d’oliva, tra cui torchi e presse. Sono i frantoi più visitati e che offrono all’interno un servizio guide gratuito e audio-guide in inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo. Percorrendo tutta la riviera si può vede-
re la cinta fortificata che difendeva il nucleo antico. Il circuito murario, edificato in più secoli a partire dalla fine del XIV e primi anni del XV, è caratterizzato da torri circolari e bastioni. Il Museo Civico, situato nella centralissima Via De Pace e costruito nel 1895 conserva interessanti collezioni archeologiche, naturalistiche storiche ed antropologiche. E’ oggi in fase di restauro strutturale e funzionale. Il Teatro Garibaldi, relizzato nel 1825 a cura e spese di Luigi Bonaventura Balsamo, fu acquisito dal Comune nel 1874 e ristrutturato su progetto di Nicola Bernardini sull’esempio del Paisiello di Lecce. Uno spettacolo da non perdere è, senza dubbio, il litorale di Punta Pizzo e l’Isola di Sant’Andrea, ad un miglio dal centro storico, che è considerata un patrimonio unico dal punto di vista naturalistico.
Gallipoli - Porto
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GALLIPOLI ALEZIO
e dintorni
Comune messapico, nel cui stemma che rappresenta una fenice è racchiusa tutta l’essenza della sua storia. Possiede due importanti chiese: la chiesa di Santa Maria della Lizza e la chiesa della Madonna Addolorata. Il Santuario della Lizza fu edificato tra dodicesimo e tredicesimo secolo ed è caratterizzato da una pianta a croce latina e da antichi affreschi. Nel sottosuolo della chiesa, si possono visitare, in determinati periodi dell’anno, le cosiddette “catacombe”, sepolture ipogee realizzate mediante lo scavo di tombe a camera. La festa patronale di Alezio è dedicata all’Assunzione della Vergine
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Maria, che ricorre il giorni di Ferragosto ed è il periodo più atteso dell’anno dagli aletini e da coloro che abitano nei paesi limitrofi: è la tradizionale e sentita “Festa della Lizza”. L’altra chiesa è intitolata alla Madonna dell’Addolorata che fu progettata da Lorenzo Turco nel 1838 e terminata nel 1875, e sorge su una costruzione del dodicesimo secolo. Negli anni quaranta dell’Ottocento fu costruito l’orologio pubblico che si trova affianco. La chiesa si affaccia su Piazza Vittorio Emanuele II, dove al centro si erge una statua che simboleggia la Patria. Oltre alle architetture religiose ad Alezio, si possono ammirare dimore signo-
Alezio - Santuario Santa Maria della Lizza
Sannicola - Chiesa di S. M. delle Grazie rili del Settecento tra cui Palazzo Tafuri, all’esterno, sfoggia la sua bellezza con una grande balconata e lo stemma della famiglia; all’interno, l’edificio ospita il museo civico messapico.
SANNICOLA
La chiesa della Madonna delle Grazie sorge sui resti della chiesa bizantina di San Nicola: presenta una facciata molto sobria, semplice ed è affiancata da un campanile risalente all’Ottocento. La chiesa era già stata ampliata agli inizi del XX secolo e, in tempi recenti, è stata abbellita, sostituendo vecchi finestroni con vetrate istoriate. Sull’altare principale domina il grande quadro (realizzato agli inizi del Novecento) che raffigura la Madonna delle Grazie che sovrasta e protegge il paese di Sannicola. La festa patronale di Sannicola è dedicata proprio alla Madonna delle Grazie che si celebra agli inizi di settembre. Interessante è l’abbazia di San Mauro che, probabilmente, risale agli inizi dell’anno Mille e di tutto l’inse-
diamento basiliano originario resta una chiesetta, un piccolo edificio in tufo dalle forme semplici e lineari, che all’interno è costituita da tre navate di cui, la centrale ha una copertura a botte. Si possono notare gli affreschi di età medievale che abbelliscono tutto l’interno della chiesa. Al periodo bizantino, risale, il monastero di San Salvatore che si trova al confine con Gallipoli; ma, purtroppo, rimane molto poco della sua struttura originaria.
PARABITA
Parabita vi accoglie con il suo splendido parco, di fronte, si trova Basilica della Madonna della Coltura che custodisce un prezioso affresco bizantino dell’XI secolo raffigurante la Vergine col Bambino. La Madonna della Coltura si celebra a fine maggio e in quelle giornate la città si illumina non solo grazie alle luminarie ma anche grazie allo spettacolo dell’ “incendio del campanile”, l’ultimo giorno di festa, maestri fuochisti posizionano i fuochi pirotecnici sul campanile e danno
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vita ad uno scintillare di colori che abbelliscono il cielo di Parabita. Passeggiando per il paese, potrete visitare altre chiese: la chiesa matrice di San Giovanni Battista, ampliata nel corso dei secoli, che conserva le spoglie di San Vincenzo Martire; la chiesa dell’Immacolata con un prospetto lineare e sobrio, decorata all’interno in stile barocco con motivi floreali e conchiglie; la chiesa del Crocefisso, anche conosciuta come chiesa di San Pasquale, che deve il suo gran fascino alla semplicità che la caratterizza e che vede annesso il convento degli Alcantarini, fondato nel Settecento. Parabita è molto conosciuta anche per la Grotta delle Veneri, così chiamata per le statuine in osso di cavallo che furono ritrovate negli anni Sessanta e risalenti al Paleolitico.
MATINO
Matino ha molto da offrire, a partire dalle tracce che il passato ha scolpito sul suo territorio: la grotta Sant’Ermete e la Grotta di Sant’Eleuterio. La prima testi-
Matino - Chiesa di San Giorgio
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Galatone - Santuario del Ss. Crocefisso della Pietà monia la presenza dell’uomo di Neanderthal e dai reperti si è compreso che la grotta costituì uno dei primi luoghi frequentati dall’uomo nel Salento; deve il suo nome ad un affresco, raffigurante proprio Sant’Ermete, che attesta la sua cristianizzazione da parte dei basiliani. La seconda è, ciò che rimane del monastero di San’Eleuterio, risalente al X secolo, di cui costituiva la cripta. A Matino farete un vero e proprio viaggio nel tempo! Infatti, basterà passeggiare nel centro storico per avere l’idea di trovarvi nel Medioevo: strade e case dalla struttura tipicamente medioevale, passaggi sotterranei, zone soprelevate per difendere la popolazione. Nella chiesa di San Giorgio, dedicata al Santo guerriero e agricoltore, patrono del paese, si potrà ammirare la meravigliosa statua lignea raffigurante il patrono ai cui fianchi si trovano due lampade votive in argento risalenti al XVII secolo. Sempre a quel periodo risale anche la costruzione della Chiesa della Pietà; alla sua facciata è addossato l’arco che costituiva
l’ingresso alla città.
GALATONE
Facilmente riconoscibile per il suo prospetto in carparo è la Collegiata dell’Assunta che risale al XVI secolo ed è affiancata da un campanile a tre piani. Anche il Santuario del Santissimo Crocifisso della Pietà presenta una facciata barocca, in pietra leccese e carparo. Sul portale di ingresso domina una scultura di Gesù Crocifisso con vicini quattro cherubini. La chiesa di San Sebastiano e San Rocco, attigua al convento dei Domenicani, venne edificata nel 1500. Anche qui la facciata è interamente in carparo e all’interno si possono ammirare ben quattro altari impreziositi da tele molto pregiate. La chiesa di San Francesco d’Assisi rispecchia le caratteristiche delle chiese degli ordini mendicanti, infatti la facciata è sobria di decorazioni, con solo uno stemma. La chiesa dell’Annunziata, anche conosciuta come di Santa Lucia, risale al XVIII secolo e fu costruita nel luogo dove prima sorgeva di un edificio sacro medievale. L’Abbazia di San Nicola di Pergoleto risale al IX secolo e fu fondata dai monaci Basiliani ma poi passò nelle mani dei Benedettini. Nel Seicento, l’abbazia divenne una masseria e subì numerose modifiche. Alla cinta muraria che proteggeva il paese non è rimasto molto, se non una porta, la Porta di San Sebastiano, realizzata in carparo e contiene gli stemmi dei feudatari più importanti del tempo. Molto interessante e suggestiva è una torre risalente all’epoca angioina che presenta le forme tipiche dell’architettura militare, vicino alla quale è stato costruito il Palazzo Marchesale, sede dei feudatari di Galatone.
TUGLIE
Tuglie - Chiesa di Montegrappa della televisione, cantanti ed esponenti importanti del panorama letterario. A dominare il centro storico è la chiesa madre di Maria Santissima Annunziata, edificata nel Settecento, che vi attrarrà sin da subito con i suoi tre portali d’ingresso, di cui, quello centrale, è caratterizzato da due nicchie contenenti le statue della Madonna Annunziata e dell’Arcangelo Gabriele, entrambe risalenti al Quattrocento. Accanto, si trova la torre civica dell’orologio, di un secolo successiva. Un’altra chiesa da visitare è la chiesa del Carmine, edificata nell’Ottocento, che sfoggia una facciata in stile neoromanico, realizzata negli anni trenta del secolo scorso. All’interno, potrete ammirare numerosi dipinti, tra cui domina quello che raffigura un coro angelico che fa da sfondo all’altare maggiore e su cui è posta la statua della Madonna del Carmine. Sempre al Settecento risale la chiesa di San Giuseppe che presenta un’unica navata il cui pavimento è impreziosito da un mosaico realizzato alla fine dell’Ottocento.
Paese attivo e attento alla cultura, organizza ogni anno, soprattutto in estate, numerosi eventi, fra cui il Festival Nazionale del Libro che richiama personaggi
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GALLIPOLI e le sue marine
LIDO PIZZO
Il tratto costiero “Punta della Suina” o Pizzo, immerso in un mare cristallino e in una vasta pineta, è uno dei principali polmoni verdi del Salento. È posto su un lieve promontorio roccioso che degrada verso il mare. Nel punto centrale esiste un patio in legno (sede di stabilimento balneare) con caratteristico affaccio sul mare. Questo è stato location di alcune scene dei film “Mine vaganti” e “Allacciate le cinture” e di un episodio del”Giudice Mastrangelo”. Di fronte alla Punta della Suina c’è un grande scoglio piatto dove è possibile piantare l’ombrellone e prendere il sole. Il fondale è principalmente sabbioso mentre la costa è frastagliata in un’alternanza di scogli e sabbia.
BAIA VERDE
Presenta una costa bassa e sabbiosa che ospita vari stabilimenti balneari. È abita-
Gallipoli - Torre Sabea
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ta prevalentemente d’estate, in quanto è una meta molto ambita dai turisti.
RIVABELLA
Ha una superficie prevalentemente sabbiosa ed è il luogo ideale per chi preferisce ripararsi dal caldo dei raggi solari. Infatti ha una meravigliosa e profumata pineta. La località era detta “Ponticello”, per la presenza di un piccolo ponte costruito sotto la strada litoranea per consentire il deflusso delle acque piovane. Sulla spiaggia di Rivabella sono state rinvenute alcune sepolture del neolitico e i resti di una villa romana.
LIDO CONCHIGLIE
La spiaggia, così denominata per la presenza di numerose conchiglie, è divisa tra il comune di Sannicola è quello di Gallipoli, sorge ai piedi di un costone roccioso. Il luogo ha avuto una lunga storia. Nel X secolo, fu un insediamento basiliano, infatti, i monaci costruirono un’abbazia, l’abbazia di San Mauro che si può vedere sull’Alto Lido. Una parte della spiaggia è sabbiosa, ma è il posto ideale per chi ama soprattutto la roccia. Una visione imperdibile è la cosiddetta “petra spaccata” (“montagna spaccata”), una roccia scavata per la realizzazione di un passaggio che potesse garantire la costruzione della strada.
FESTE e SAGRE 15 / 16 Luglio 2018 • MATINO Festa della Madonna del Carmine 15 / 16 Luglio 2018 • GALLIPOLI Festa della Madonna del Carmine 15 /16 Luglio 2018 • TUGLIE Festa della Madonna del Carmelo 21 Luglio 2018 •ARADEO La Notte del Carnevale 23 / 24 / 25 Luglio 2018 • GALLIPOLI Festa e fiera di Santa Cristina 30 / 31 Luglio 1 Agosto 2018 • SECLÌ Festa di Sant’Antonio da Padova 3 / 4 Agosto 2018 • TUGLIE (MONTEGRAPPA) Festa della Madonna di Montegrappa 4 / 5 / 6 Agosto 2018• NEVIANO Festa e Fiera della Madonna della Neve 2/8 / 29 Luglio 2018 • ALEZIO Raduno Nazionale Vespe e Lambrette 7 Agosto 2018 • SANNICOLA Tramonto a San Mauro 6 Agosto • ALEZIO 2018 Trekking al Chiaro di Luna 9 Agosto 2018 • SANNICOLA Sagra dei Sapori Locali 11 / 12 / 13 Agosto 2018 • ARADEO Sagra te lu Pommitoru Schiattarisciatu 14 / 15 / 16 Agosto 2018 • ALEZIO Festa e Fiera della Lizza 47
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FESTE e SAGRE 14 / 15 / 16 Agosto 2018 • GALLIPOLI Festa di Maria Santissima Assunta in cielo 16 / 17 Agosto 2018 • ARADEO Festa di San Rocco 17 Agosto 2018 • ALEZIO Sagra te la Pittula 18 Agosto 2018 • MATINO Festival Note d’Estate 18 Agosto 2018• SESCLI’ Sagra della Carne di Cavallo 19 / 20 / 21 Agosto 2018 • ARADEO Sagra Taraddota 19 Agosto 2018 • MATINO Sagra dei Sapori Salentini 29 Agosto 2018• ARADEO La Ballata degli Esclusi 1 / 2 Settembre 2018 • ARADEO Sagra dell’Uva 6 / 7 / 8 Settembre 2018 • COLLEPASSO Festa della Madonna delle Grazie 7 / 8 / 9 Settembre 2018 • SANNICOLA Festa della Madonna delle Grazie 15 Settembre 2018 • MATINO Festa dell’Addolorata 23 Settembre 2018 • MATINO Festa di San Pio 25 / 26 / 27 Settembre 2018• GALIPOLI CENTRO STORICO Festa Santi Medici 49
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UGENTO Ugento nacque su uno dei principali centri messapici della penisola salentina: popolazioni illiriche arrivarono in questo territorio e, unendosi agli abitanti locali, diedero vita alla civiltà Messapica. Sul suo stemma è raffigurato Eracle e in basso è riportato il nome con cui i messapi chiamavano la città, cioè Ozan, che significa “terra di Zeus”. Nelle campagne di Ugento, a nord del centro abitato, si possono trovare resti di questa civiltà visibili nelle mura messapiche che erano poste a difesa della città. Per rivivere la storia della città di Ugento, ci si può recare nel Museo Archeologi-
co Salvatore Zecca, dove a regnare è proprio la copia della statua in bronzo del re degli dei, Zeus: l’originale fu rinvenuta nel 1961 durante i lavori di ristrutturazione di una casa privata. La statuetta è alta settantaquattro centimetri e risale al Sesto secolo a. C. Prima di essere museo archeologico, l’edificio era adibito a monastero dei Frati Minori Osservanti. Un altro museo è ospitato presso il Palazzo Colosso, dove al piano terra è collocato il museo sono custoditi quasi ottocento reperti, risalenti al Sesto secolo a. C., all’età medievale e anche all’età moderna.
Ugento - Palazzo Vescovile
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Ugento - Torre dell'Orologio Il borgo di Ugento è tutto da esplorare con le sue piccole stradine e le sue numerose chiese, fra cui non potrete non visitare la cattedrale di Santa Maria Assunta, che fu edificata agli inizi del Diciottesimo secolo, nello stesso posto dove sorgeva una chiesa gotica che era stata distrutta dai turchi nel Cinquecento. La facciata ricorda molto i templi dell’antica Grecia e dell’antica Roma in quanto è in stile neoclassico ben evidente dal grande pronao e dalle quattro colonne, ai lati del portale, con capitelli ionici e che sorreggono la trabeazione e il timpano. I sotterranei della Cattedrale accolgono il Museo Diocesano, dove si possono vedere varie statue di santi in cartapesta. Nei pressi dell’edificio, noterete subito una grande e bellissima torre: è la Torre dell’Orologio che si innalza in tutta la
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sua maestosità e le cui campane scandiscono le ore, risuonando per tutta la piazza dove è collocata, Piazza San Vincenzo. Fra le altre chiese che potrete visitare si annovera la chiesa della Madonna di Costantinopoli, nella quale si trova, scavata nella roccia, la cripta del Crocefisso, sulle cui pareti noterete affreschi risalenti addirittura al 1200; da non perdere, accanto al museo archeologico, la chiesa di Sant’Antonio di Padova, raffigurato in una statua lapidea che potrete ammirare osservando la facciata. Il Santuario dei Santi Cosma e Damiano fu realizzata in epoca bizantina in onore di Santa Lucia ma completamente ricostruita in epoca barocca e ampliata maggiormente verso la fine del XIX secolo. La facciata, preceduta da una scalinata, è elegante, divisa in tre sezioni verticali, con un basamento su cui poggiano due semicolonne e due paraste angolari. Potrete ammirare il coronamento dell’edificio con al centro una statua in pietra della Madonna Immacolata, affiancata, da due torrette: in una è collocata la statua di Cosma, nell’altra di Damiano. In onore dei Santi Medici si tiene ogni anno la festa patronale verso la fine di settembre. Una particolare storia è legata alla realizzazione del Santuario della Madonna della Luce, che è immerso nel verde, lungo l’omonima via (via della Luce), delimitata dai caratteristici muretti a secco. Si narra, infatti, che, nel corso del Sedicesimo secolo, un sacerdote cieco trovò rifugio da un temporale proprio qui e, mentre era in preghiera, riacquistò per miracolo la vista. Stando a quanto viene tramandato, la prima cosa che apparve dinanzi ai suoi occhi fu proprio un affresco della Madonna. Il santuario ha preso così il posto di una piccola cappella e presenta una facciata sobria, graziosa e semplice.
Il Castello di Ugento risale al periodo romano e normanno, anche se è stato più volte ristrutturato nel corso dei secoli: ha una particolare pianta trapezoidale e ha un corpo tozzo e austero. Ugento è un posto ideale non solo per gli amanti della natura ma anche del verde. Il Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento è perfetto per chiunque desideri fare una passeggiata, per chi si diverte a pescare, per chi ama il surf o la vela. Rilassarsi in spiaggia, è possibile a Torre San Giovanni: il relax è assicurato presso il Lido Sabbioso, Bora Bora, Lido Malibù, il Molo, adatte per trascorrere una bella vacanza con la famiglia. Inoltre, qui si trovano numerosi negozi situati sul Corso Uxentum, mentre sul Corso Annibale si organizzano svariate sagre e tante manifestazioni di paese. Impressa nella mente di chi la vede resta la torre a scacchi, che spicca nel dorato della sabbia e che risale al XVI secolo, eretta nell’area del
porto e affacciata ad un bel mare cristallino. Per chi non ha una particolare simpatia la sabbia, i luoghi ideali sono le marine di Alliste fra Torre Suda e Torre San Giovanni, un litorale costeggiato da una grande pista ciclopedonale, per gli amanti della bicicletta o del jogging. Se, invece, puntate di più al divertimento, si consigliano il Lido Cocoloco e l’Astor Beach. A Torre Mozza ci sono numerosi esercizi commerciali dove recarsi per scatenare la voglia di shopping o trovare dei souvenir. Una caratteristica peculiare di Ugento è data dai bacini di bonifica presenti sul territorio. Precedentemente malsani, questi territori furono sottoposti a interventi di risanamento, nel corso del secolo scorso, e furono, così, costruiti, dei grandi bacini, collegati da canali e sfocianti nel mare. Molte di queste aree bonificate furono utilizzate, in seguito, per la coltivazione e rimboschite a conifere.
Ugento - Cattedrale
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UGENTO e dintorni
RUFFANO
E’ un comune delle serre salentine che potrete ammirare per la sua poliedricità: vi saprà ammaliare con la sua arte, i suoi reperti archeologici e la sua natura. Il Bosco Occhiazzi è l’ideale per chi ama essere immerso nel verde e per chi ama fare passeggiate salutari. La Collina Madonna della Serra è un rilievo che fa parte delle serre salentine, sede di numerosissime varietà di alberi
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e piante tipiche della macchia mediterranea. Su questo rilievo sorge la chiesa della Madonna della Serra e una torre di avvistamento del Cinquecento. Vi sono delle grotte di grande interesse storico e archeologico: grotta Santa Lucia, grotta Loredana e grotta della Trinità. Quest’ultima era abitata già durante il Neolitico e, nel tempo, fu adoperata a usi diversi a seconda di chi la occupava: fu utilizzata, nel IX secolo, dai monaci eremiti, poi, un
Ruffano - Castello Brancaccio
ACQUARICA DEL CAPO
Acquarica del Capo - Masseria Gelsorizzo paio di secoli più tardi, fu trasformata in un luogo di culto, come si può vedere da ciò che resta di originari affreschi bizantini. Il castello Brancaccio sorge sulla zona più alta del paese ed è formato da una parte costruita nel corso del Quattrocento e una parte ristrutturata nel Seicento. E’ presente uno splendido cortile ad arcate sovrapposte; le pareti del loggiato superiore sono affrescate con scene tratte dalla mitologia. Tra le numerose chiese presenti a Ruffano, merita attenzione la chiesa madre, dedicata alla Natività della Beata Maria Vergine, risalente alla prima metà del Settecento. Frazione di Ruffano è Torrepaduli, località famosa per l’organizzazione di due eventi che attirano numerosi turisti: durante l’inverno, il presepe vivente e, durante l’estate, la festa di San Rocco che richiama tanti visitatori con la spettacolare danza delle spade.
Nelle campagne salentine non è difficile notare alcune abitazioni rurali dette “furnieddhi” o “pagghiare” - “pajare” e ad Acquarica ve n’è una dalle dimensioni maggiori rispetto alle altre conosciuta come “Il Pajarone”. E’ una costruzione realizzata con grandi pietre, a pianta circolare di forma troncoconica e con un’unica stanza all’interno. Acquarica possiede un castello edificato durante il medioevo. Originariamente era di forma quadrangolare e ad ogni angolo vi era una grande torre, ma oggi, di queste quattro, ne resta una solamente. Il castello è costituito da due piani: quello inferiore era adibito a deposito, quello superiore a residenza nobiliare. All’interno si possono notare le tracce dell’antica chiesa di San Francesco, che conserva ancora alcune tombe gentilizie. Tra le masserie di Acquarica è degna di nota la Masseria di Gelsorizzo, la cui costruzione iniziò nella prima metà del Sedicesimo secolo. Antistante la masseria vi è un grande arco con un’alta torre a pianta quadrata con feritoie e caditoie. Vi è una torre colombaia, a pianta circolare, edificata nel 1550. Nella torre si conserva una piccola cappella dedicata a San Nicola, che risale probabilmente all’Undicesimo secolo, interamente affrescata, che rappresenta il monumento religioso più antico del paese. La chiesa di questo antico casale è la chiesa di Santa Maria dei Panelli o Panetti. Questo doppio nome deriva dal fatto che la chiesa ha origini greche, quindi il primo termine dovrebbe risalire al greco “Panellios”; mentre la seconda voce è un adattamento della prima, tenuto anche conto che attorno all’edificio si coltivava grano da usare per realizzare del pane da offrire ai poveri. La chiesa è di piccole dimensioni, con un unico vano, ma con
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alcuni affreschi, alcuni dei quali, però, non fanno ben riconoscere le figure rappresentate. Addossato alla chiesetta, vi è il frantoio ipogeo della Madonna dei Panetti, uno dei nove trappeti a grotta del paese. Una chiesa in stile moderno è, invece, la chiesa di Cristo Risorto, inaugurata nel 1975, con la facciata che presenta una caratteristica forma “a canne d’organo” che richiama l’idea della musica e della sacralità. Non potrete non notare la grande croce in ferro battuto, posta all’esterno, di fronte al portale di ingresso. Sulla destra della facciata, si erge il campanile, con otto campane e due orologi.
PRESICCE
In piazza Villani il vostro sguardo sarà colpito dalla Colonna di Sant’Andrea, realizzata all’inizio del Diciottesimo secolo, secondo i canoni dello stile barocco; il fusto poggia su una base circondata da una balaustra dove sono presenti quattro statue con fattezze femminili che rappresentano le virtù cardinali, mentre sul capitello si erge la statua del santo cui la colonna è dedicata. La colonna si trova vicino alla chiesa madre del comune, intitolata anch’essa a Sant’Andrea Apostolo. La chiesa fu edificata verso la fine del Settecento, dopo che un crollo, avvenuto qualche anno prima, aveva distrutto l’antica parrocchia che sorgeva nello stesso luogo. Accanto si trova la “chiesa dei morti”, che fa parte della stessa chiesa matrice, così chiamata perché prima erano visibili le bocche dei sepolcri sotterranei. Il palazzo Paternò, conosciuto come il palazzo ducale, si trova in piazza del Popolo ed ha una storia antichissima, che risale al periodo della dominazione normanna, ma che fu fortemente modificato nel corso del Seicento, acquisendo dei giardini e una cappella. La merlatura che si può notare nella parte superiore della
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Supersano - Menhir Coelimanna struttura fu realizzata nel Novecento, donandogli l’aspetto di un vero e proprio castello. Oggigiorno ospita il Museo della Civiltà Contadina. Tra Undicesimo e Tredicesimo secolo a Presicce furono scavati numerosi frantoi ipogei, conosciuti con il nome di trappeti. Anche a Presicce vi è una grandissima costruzione rurale in pietra, di forma conica, alta oltre nove metri, nota come “Pagliarone di San Mauro”.
SUPERSANO
Il luogo è molto noto per i suoi siti archeologici e per le località di grande interesse storico: Motta di Specchia Torricella, di epoca normanna; il menhir Coelimmanna, alto due metri, con base quadrata, che regge una croce in ferro; i due menhir che si trovano nel parco Rimembranze; il casale di San Giacomo di
Sombrino, un sito abitato sin dalla preistoria e abbandonato nel Cinquecento, dove sono stati rinvenuti resti risalenti al Paleolitico superiore, al Neolitico, tracce romane e tombe del Medioevo. Il Castello, realizzato nel periodo normanno. Subì numerose modifiche grazie ai Del Balzo che aumentarono il numero dei vani, incisero lo stemma della loro famiglia, edificarono quattro torri angolari di cui solo una è attualmente visibile perché le altre furono inglobate nella struttura, mentre una crollò agli inizi del secolo scorso. La chiesa di San Michele Arcangelo fu realizzata dopo l’abbattimento della struttura preesistente, troppo piccola per contenere i fedeli, nella prima metà del Settecento. Il Santuario della Beata Vergine di Coelimanna sorge vicino al luogo dove si trovava una cripta con un altare in cui vi era una nicchia con l’immagine della Madonna con un’iscrizione che recitava “Virgo Manna Coeli”, da cui il nome. La pianta è a croce greca; all’interno si può ammirare una grande arcata, l’altare maggiore realizzato nel Settecento su cui spicca un altorilievo in cartapesta che rappresenta la pastorella che ebbe la visione della Madonna nell’atto di indicarla al parrocco del paese.
ottagonale. Il palazzo baronale dei D’Aquino, anche conosciuto come il Palazzo De Lorenzi, è la residenza più importante di Casarano e fu realizzato sui testi di un antico castello. All’interno, si trova una chiesetta dedicata a Sant’Anna. In piazza D’Elia, troverete l’omonimo palazzo, realizzato durante il Cinquecento, in pietra leccese. Il Palazzo dei Domenicani, ora sede del Municipio, fu edificato bel Seicento, ma lo stile è molto simile a quello del tardo Cinquecento. E’ possibile ammirare lo stemma della città che si trova sull’austero prospetto. Accanto si trova la chiesa di San Domenico, in stile Barocco, che presenta due altari dedicati al santo. Su una collinetta da cui è possibile ammirare il panorama della città, si trova la chiesa della Madonna della Campana. La chiesa dell’Immacolata, caratterizzata da una facciata armoniosa e sobria, incorniciata in due colonne con capitello in stile ionico, sormontata da un architrave con al centro una finestra ovale.
CASARANO
In Piazza San Giovanni si erge la Torre dell’orologio, realizzata in carparo, composta da tre ordini e sulla sua sommità si trovano le campane; accanto, si trova il sedile cinquecentesco, che era il luogo dove i cittadini si riunivano per discutere sui problemi della città. Sulla facciata della chiesa Matrice Maria SS. Annunziata, vi sono tre nicchie che ospitano le statue di San Giovanni l’Elemosiniere, di San Pietro e di San Paolo. Sempre in Piazza San Giovanni, si trova la colonna di San Giovanni Elemosiniere, di forma
Casarano - Chiesa Matrice Maria SS. Annunziata
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UGENTO e le sue marine
MARINA DI PESCOLUSE
Denominata “le Maldive del Salento” è frazione di Salve. Si trova sul tratto di costa ionica tra Torre Pali e Torre Vado. Il litorale basso e sabbioso, presenta una sabbia finissima e molto chiara, la più fine del Salento. Poco distante dalla costa si trovano diverse grotte carsiche, un dolmen e una tomba del 2500 a.C.
TORRE SUDA
Frazione di Racale, prende il nome da una torre costiera a forma circolare. Il mare pulito, le piccole baie naturali e la macchia mediterranea ne fanno una meta turistica estiva. Il nome “Suda” deriva dalla località di origine greca, significa “fortificazione”. In un’altra versione il nome “Suda” è legato all’acqua presente un tempo nella cisterna che “trasudava” dalle pareti esterne alla torre.
TORRE MOZZA
Prende il nome dall’omonima torre cinquecentesca che si affaccia su una lunga distesa sabbiosa.
TORRE SAN GIOVANNI
Frazione del comune di Ugento, ha una storia antica almeno quanto la città. Si suppone che questo approdo marittimo abbia avuto un’importanza strategica sin dai tempi dei messapi. Ciò è confermato dai resti archeologici di un tratto di mura messapiche, situate ai piedi della torre che dà il nome alla zona.
TORRE PALI
Località balneare è frazione di Salve. Il litorale è basso e sabbioso. La località prende il nome dall’omonima torre di avvistamento cinquecentesca.
LIDO MARINI
La località, dal punto di vista balneare, è ritenuta essere una delle più belle di tutto il Salento: le acque che bagnano Lido Marini sono cristalline e trasparenti.
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Torre Mozza
FESTE e SAGRE 19 Giugno 2018 • TAURISANO Madonna delle Petrose 1 Luglio 2018 • TAURISANO Festa e Fiera dei SS. Martiri Giovanni Battista e Maria Goretti 1/ 2 Luglio 2018 • SUPERSANO Festa e Fiera della Beata Vergine di Coelimanna 19 Luglio 2018 • FELLINE (ALLISTE) Sagra della Patata e delle Cose Nosce 22 / 23 Luglio 2018 • TORRE MOZZA Sagra ta Turre 27 / 28 / 29 Luglio 2018 • ACQUARICA DEL CAPO Sagra del Grano 28 Luglio 2018• TAURISANO Sagra Birra e Würstel 28 Luglio 2018 • UGENTO XXVII Sagra della Puccia 2 / 3 Agosto 2018 • TAURISANO San Stefano 5 Agosto 2018• SUPERSANO Sagra della Puccia 6 / 7 Agosto 2018 • TORRE MOZZA Sagra te Cose Nosce 7 Agosto 2018 • MELISSANO Cibo Perbacco nel Centro Antico 5 Agosto 2018 • UGENTO Sagra te li Ciciari e Tria cu li Frizzuli 9 Agosto 2018 • FELLINE Sagra della Polpetta
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Gelateria • Cornetteria • Panineria • Wine Bar • Cocktails • Aperitivi P.zzaVittorio VittorioEmanuele EmanueleII, II,33 -- 73011 73011 ALEZIO (Le) P.zza ALEZIO (Le) Tel. 0833 282696nuova PlazacafèAlezio gestione Plaza Cafè Alezio gestione - Tel. nuova 0833 282696 64
FESTE e SAGRE 9 Agosto 2018 • RUFFANO Sagra Magnalonga 13 Agosto 2018 • MELISSANO Vinimmagine 11 / 12 Agosto 2018 • TORRE SAN GIOVANNI Fiera Madonna dell’Aiuto 15 Agosto 2018 • MANCAVERSA La Piazza dei Balocchi 15 / 16 / 17 / 18 Agosto 2018 • RUFFANO Fiera e Festa di San Rocco 20 / 21 Agosto 2018 • TORRE SAN GIOVANNI Festa del Pesce 23 Agosto 2018 • FELLINE Bande in Piazza e Salsicce in festa 30 Agosto 2018 • TORRE MOZZA Cantiamo Ridiamo e Salentiamo 1 / 2 / 3 Settembre 2018 • MELISSANO Festa e Fiera di Sant’Antonio da Padova 7 Settembre 2018 • TAVIANO Fiera della Cappeddha
7 / 8 Settembre 2018 • TAURISANO Madonna della Strada 8 / 9 Settembre 2018 • ACQUARICA DEL CAPO Festa e Fiera della Madonna del Ponte
14 / 15 Settembre 2018 • TAVIANO Festa Madonna Addolorata e Sagra te la Mennula Bbrustulita 26 / 27 / 28 Settembre 2018 • UGENTO Festa e Fiera dei Santi Medici
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• Cucina tipica di Mare e di Terra • Pizza anche a pranzo
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info@villaranciasalento.it - Cell. 347 8480953
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S. MARIA DI LEUCA Frazione del comune di Castrignano del Capo, la località, di grande attrazione per i turisti, prende il nome dalla parola greca “leukos” che vuol dire bianco, perché gli antichi marinai che venivano dall’Oriente vedevano questo posto sempre baciato dal sole e luminoso. I romani, invece, usavano l’espressione di “Finibus Terrae” perché Santa Maria di Leuca è il paese più a sud della penisola italiana, che si innalza su un’insenatura
tra Punta Ristola e Punta Meliso dove si crede che il Mar Ionio dal Mar Adriatico s’incontrino. La località presenta una struttura molto particolare, che si può definire a “due piani”, perché dal porto, salendo una scalinata a chiocciola di circa duecento gradini, si accede a un piano più elevato che conduce dinanzi al Santuario di Santa Maria De Finibus Terrae e al Faro che è altro circa cinque metri ed è
S. M. di Leuca - Santuario di Santa Maria De Finibus Terrae
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situato su Punta Meliso. Lungo la scalinata, durante il periodo fascista, è stata costruita una cascata in onore dell’Acquedotto Pugliese, lunga centoventi metri e che fa sfociare le sue acque nel mare. Il santuario domina sulla città: la leggenda narra che San Pietro si recò a Leuca, durante il suo viaggio per Roma,
S.M. di Leuca - Fontana Monumentale
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per portare avanti la sua opera di evangelizzazione dell’Occidente. In ricordo di questo evento, nel 1694, fu costruita una colonna. Dopo l’arrivo di Pietro, dove prima si erigeva un tempio per la dea Minerva, sorse un vero e proprio luogo di culto cristiano che in poco tempo divenne uno dei più visitati centri di pellegrinaggio. A causa delle invasioni dei saraceni, la struttura fu ricostruita nel Diciottesimo secolo, mentre all’inizio del Novecento fu costruita nel piazzale antistante una Croce Monumentale, in pietra, in ricordo di un pellegrinaggio giubilare. La chiesa di Cristo Re, invece, si trova nel centro di Leuca e fu realizzata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La facciata è in carparo, in stile romanico e gotico, con un grande rosone; all’interno, ci sono tre navate e si può ammirare il mosaico che caratterizza il pavimento. Leuca è soprattutto un centro balneare e peschereccio; le sue coste presentano sia fine sabbia che scogliere. Di grande interesse naturalistico sono le numerose grotte che si possono raggiungere in barca, luoghi molto importanti anche dal punto di vista storico perché testimoniano la presenza dell’uomo in quei posti sin dal Paleolitico. Tra queste, non potrete perdere le tre Grotte Cazzafri che, quando cala il sole, offrono uno spettacolo suggestivo con i loro giochi di luce; la Grotta del Diavolo che deve il suo nome alla superstizione che attribuiva i boati che si udivano al suo interno a delle presenze demoniache; la Grotta del Drago dove vi sembrerà di vedere la testa di un mostro sorgere dalle acque.
La città possiede anche alcune fra le più interessanti torri che abbelliscono le coste salentine, costruite con lo scopo di difesa dagli attacchi pirateschi e dalle invasioni dei turchi. La Torre dell’Omomorto, così chiamata perché al suo interno furono ritrovate ossa umane, si trova sul Lungomare Cristoforo Colombo, ideale per lunghe e rilassanti passeggiate, sempre affollato a tutte le ore del giorno durante l’estate, perfetto per chi volesse sorseggiare un drink o deliziare il palato, grazie ai numerosi bar e lounge bar presenti: il divertimento è assicurato perché qui si trovano alcuni dei locali e ristoranti più importanti per la movida salentina. Prima del 1866 si ergeva un’altra torre con funzione di avvistamento delle navi corsare che è stata sostituita dal famoso Faro di Santa Maria di Leuca: si trova a quarantasette metri dal suolo, vicino alla basilica, e si presenta come una torre bianca e slanciata a base ottagonale, da cui si può restare affascinati da un bellissimo panorama che si affaccia su un mare cristallino e, guardando ver-
so l’orizzonte, si potrebbero addirittura vedere le coste dell’Albania. Numerose sono le villette che appartengono soprattutto all’Ottocento e sono costruite in vari stili. Molte di esse furono realizzate dagli architetti Ruggeri e Rossi. Nell’Ottocento erano presenti ben quarantatre ville, ma molte di esse oggi sono in disuso o hanno subito dei cambiamenti soprattutto a causa della seconda guerra mondiale, durante la quale, molti elementi metallici che decoravano queste costruzioni furono utilizzate per produrre armi e le stesse ville vennero adibite ad alloggi per gli sfollati. Tra le ville meglio conservate e più affascinanti ci sono: Villa Daniele, Villa Episcopo, Villa Meridiana, Villa Mellacqua e Villa Sangiovanni. Sono tutte caratterizzate da bellissimi giardini, parchi e cappelle private. La notte di Ferragosto si festeggia il “carnevale estivo”, si va a ballare sulla spiaggia dal tramonto fino all’alba!
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S. MARIA DI LEUCA TRICASE
e dintorni
La chiesa madre della Natività della Beata Vergine Maria è in stile barocco, presenta una facciata di pietra con portale, fiancheggiato da coppie di colonne e sormontato da un’edicola a nicchia. La Chiesa di San Domenico fu edificata su un preesistente impianto devastato più volte dai Turchi ed è annessa al convento dei Domenicani. La struttura è in stile barocco, terminata nel 1688: aprendo un portale, ci si affaccia su una grande scalinata che porta a piazza Pisanelli, mentre aprendo l’altro, ci si ritrova di fronte alla Torre piccola. Si può ammirare il cielo in legno appeso e un bellissimo coro in noce del Settecento. La Chiesa di San Michele Arcangelo presenta sulla facciata lo stemma dei Gallone e vi sono dei pilastri decorati con capitelli in stile ionico. All’interno, l’altare maggiore è dominato da una grande statua policroma dell’Arcangelo Michele che sconfigge il drago. Conosciuta anche come la chiesa dei Diavoli, a causa di una leggenda che la crede edificata da un demone in una sola notte, la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, di forma ottagonale, risale al Seicento e dista mezzo miglio da Tricase. Alla seconda metà del Cinquecento risalgono la chiesa e il convento dei Cappuccini: la chiesa ha tratti
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molto semplici ma una bellissima nicchia in stile barocco con all’interno la statua dell’Immacolata. L’abbazia di Santa Maria del Mito fu fondata di monaci italo greci nell’VIII secolo e subì davvero molte vicissitudini che l’hanno ridotta in condizioni di grave degrado e di abbandono totale della struttura di cui resta, oggi, pochissimo. La Cappella della Madonna di Loreto è caratterizzata da una facciata semplice decorata dall’immagine della Vergine. Il Palazzo Gallone, edificato nel Quindi-
Tricase - Piazza Pisanelli
Alessano - Chiesa del Crocefisso cesimo secolo, è un’architettura militare dell’epoca caratterizzata da un recinto fortificato e un ponte levatoio. Oggi è sede del Municipio. L’edificio presenta una torre e un torrione, più antichi rispetto al corpo vero e proprio. Il castello di Tutino, costruito verso la fine del Cinquecento, è in carparo con le finestre in pietra leccese. Vi era una cinta muraria rafforzata da nove torri, di cui oggigiorno ne restano cinque. Sul portone di ingresso vi è lo stemma dei Trane e l’epigrafe sulla facciata riporta la data di edificazione del castello e colui che decise di realizzarlo. Il Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase presenta varie e rare specie vegetali di notevole interesse. Qui potrete vedere
bellissime e imponenti querce vallonee e anche le numerose grotte calcaree.
ALESSANO
Immerso nella natura, il comune possiede il bosco Boceto, che vede varie specie di alberi, come il leccio, la quercia, l’alloro, ed è collocato sulla scarpata della Serra dei Cianci. Tale serra è la maggiore altura della provincia di Lecce è caratterizzata da ulivi secolari, dalla macchia mediterranea e dalle strutture tipiche delle campagne salentine, le pagghiare o furnieddhi. Fra le campagne ai piedi del Bosco Boceto, si erige la Chiesa del Crocefisso, edificata nel corso del Seicento, caratterizzata da una sobria facciata a doppio spiovente e che presenta al suo interno un altare barocco che custodisce un dipinto del volto di Cristo.
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Tra Alessano e Marina di Novaglie si trova un villaggio rupestre, Macurano, che fu un insediamento di difesa e un nascondiglio per i monaci basiliani, che fuggivano dall’Oriente. Qui, i monaci misero su un villaggio accogliente e prospero, creando un sistema di canalizzazioni e portando avanti un’ottima attività agricola. Macurano è fondamentale per la produzione dell’olio; infatti, sono presenti due frantoi, Sauli e Santa Lucia, tutt’oggi utilizzabili. Ad Alessano, potrete visitare il Palazzo Sangiovanni, appartenente all’omonima famiglia, edificato nel XV secolo, in stile rinascimentale con un prospetto a motivo bugnato a punta di diamante che rende ancora più imponente l’edificio. Sempre alla famiglia Sangiovanni appartiene il Palazzo ducale, realizzato alla fine del Quattrocento e modificato in una residenza signorile dai Gonzaga. La chiesa madre di San Salvatore fu costru-
ita nel corso del Settecento per sostituire la cattedrale romanica del 1200. La facciata è in stile neoclassico, con tre portali di ingresso, di cui quello centrale è sormontato dallo stemma della città. La chiesa e il convento dei frati Capuccini furono edificati nel corso del Seicento: all’interno della chiesa, si trovano un altare in legno e alcune pregevoli tele.
SPECCHIA
La chiesa madre, risalente al ‘400, è dedicata alla Presentazione della Beata Vergine Maria. La pianta è a croce latina e all’interno della chiesa vi è un’abside in pietra leccese e l’altare costruito con il medesimo materiale è in stile barocco con alcuni stucchi in oro e motivi floreali. La facciata presenta un elegante portale sormontato da un’effige che rappresenta San Nicola, il protettore del paese, mentre ai due lati ci sono due nicchie che ospitano le statue di
Specchia - Castello Risolo
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San Pietro e San Paolo. La chiesa della Madonna del Passo è di origine bizantina. La pianta è quadrangolare; all’interno vi sono due altari laterali e uno centrale, in stile tardo rinascimentale, con un baldacchino sorretto da colonne e che ospita un dipinto della Madonna col Bambino. Esternamente, sulla chiesa-cripta, nell’800 fu costruito un calvario. In Piazza del Popolo si può ammirare il Castello Risolo, edificato nel XVI secolo, l’edificio è a pianta quadrata e due torrioni alti si trovano sugli angoli dell’edificio. La struttura si articola attorno a un ampio cortile interno, dominato da una grande torre merlata. Il Palazzo Baronale Ripa risale al XVII secolo e fu costruito vicino a Porta Leuca.
CORSANO
Il Castello Baronale Capece fu realizzato nel corso del XVII secolo sui resti di un’antica fortezza e subì numerose modifiche nel corso del tempo. Nella sala del trono si possono ammirare delle antiche decorazioni e dei bassorilievi. La chiesa di Santa Sofia è in stile romanico e fu realizzata nel secolo scorso. La chiesa parrocchiale è dedicata al protettore san Biagio. La costruzione presenta due volumi: il primo, più in basso, ha la forma di un pentagono irregolare, mentre il secondo, che si innesta al centro, è di forma perfettamente esagonale. Meravigliosi le vetrate, realizzate in occasione del Giubileo del 2000, e il lampadario centrale costituito da quattro cerchi concentrici e impreziosito da foglie d’ulivo in oro. E’ presente anche una cripta basiliana che rappresenta una traccia della presenza dei Monaci basiliani in Terra d’Otranto. È costituita da due ambienti comunicanti, in-
teramente ricavati nel banco calcarenitico.
GAGLIANO
Uno dei monumenti più famosi del paese è la colonna di San Rocco, santo cui è dedicata anche la festa patronale. La colonna è stata realizzata nel corso dell’Ottocento. Il fusto è affiancato agli angoli da quattro sottili colonne scanalate in stile ionico. In cima vi è la statua del santo. La chiesa matrice, di Santa Maria Assunta fu costruita nel Cinquecento in stile barocco ma con qualche influsso rinascimentale. Presenta una facciata in carparo con un portale con timpano spezzato poggiante su colonne scanalate con capitelli ionici, una finestra centrale e una statua in bassorilievo di san Nicola. La facciata della chiesa di san Francesco di Paola, annessa al convento dei Minimi, è inquadrata in due lesene, è coronata da un timpano spezzato e presenta tre nicchie con statue e un portale d’ingresso sormontato da un finestrone. Fra le architetture civili, è possibile visitare la casa del pittore Vincenzo Ciardo, conosciuta appunto come Palazzo Ciardo, edificato nel Novecento nel luogo dove sorgeva un castello baronale, di cui è rimasto solo un torrione. Facilmente riconoscibile è palazzo Bleve per il loggione che costituisce la parte principale del balcone al piano superiore, che presenta una balaustra con elementi scolpiti in pietra leccese, in stile rococò. Un’elegante facciata caratterizza invece il Palazzo Buccarello in cui si accede tramite un portone centrale in legno d’ulivo. Sul portale vi è una lapide che riporta la data di costruzione avvenuta verso la fine del Seicento.
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S. MARIA DI LEUCA TRICASE PORTO
e le sue marine
La costa è prevalentemente bassa e rocciosa, ricca di grotte e piccole insenature. In una di queste vi è un porto risalente al XV secolo, a cui ne è stato affiancato un altro più piccolo per barche da diporto.
MARINA SERRA
Il litorale è caratterizzata da una costa alta e rocciosa, con scogli spesso a strapiombo sul mare; è ricca di piccole insenature che prendono vari nomi e grotte molto suggestive, spesso solo accessibili via mare.
MARINA DI NOVAGLIE
La località è stata abitata da tempi antichissimi. Nel XVI secolo, per contrastare i Saraceni, venne costruita la Torre del Porto, oggi ridotta ad un ammasso di detriti. Il tratto di costa su cui sorge Novaglie è ricco di grotte naturali. Le principali sono le seguenti: Grotta Azzurra: così chiamata per la caratteristica colorazione delle acque; Grotta del Diavolo: si tratta di una piccola grotta con una ristretta camera che si trova a ridosso della costa; Grotta di Porto Vecchio, si trova nella zona denominata appunto Porto Vecchio; Grotte delle Cipolliane: si tratta di un complesso di due grotte dalla particolare caratteristica di avere due camere, una a livello del mare e l’altra a essa immediatamente sovrapposta.
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Singolarmente, esse vengono chiamate Grotta del Presepe (poiché la sua camera superiore evoca la grotticella di un presepe) e Grotta dell’Elefante (a causa di una formazione rocciosa simile ad un elefante).
TORRE SAN GREGORIO
Località balneare e frazione di Patù che presenta una costa rocciosa e dove potrete ammirare l’omonima torre. La località costituiva l’antico porto del centro messapico di Vereto.
TORRE VADO
Rinomata località balneare che si affaccia sul Mar Ionio: prende il nome dalla torre di avvistamento costruita da Carlo V per difendere il territorio dalle invasioni dei pirati.
Marina Serra
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OTRANTO Otranto, porto d’oriente, è sempre pronta ad incantare tutti coloro che la visitano. Porta Alfonsina, così chiamata in onore di Alfonso duca di Calabria che liberò la città dagli ottomani e la ricostruì, accoglie chiunque entri ad Otranto. In alto alla porta vi è un’apertura che fu realizzata per un motivo che attualmente può sembrare curioso, ma che era di fondamentale importanza in passato: serviva per gettare liquidi bollenti sui nemici che osavano oltrepassare i confini della città. Infatti, per la sua posizione, Otranto, la città più ad est della penisola italiana, è
stata per secoli al centro delle relazioni commerciali internazionali ma, purtroppo, anche teatro di numerose invasioni. La particolare apertura sulla Porta Alfonsina non è l’unica testimonianza del carattere difensivo della città, che è dimostrato anche dalle possenti mura che avevano il compito di difendere la città dagli attacchi nemici. Anche il Castello Aragonese è parte delle costruzioni difensive di Otranto. Presenta una pianta pentagonale, è costituito da tre torrioni cilindrici e si può ammirare lo stemma appartenente Carlo V. Attualmente ospita numerosi even-
Otranto - Castello Aragonese
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ti culturali e mostre. Non molto lontano dal Castello, si erge la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, la cui fama è legata principalmente al fatto di custodire nell’abside destro della chiesa le ossa dei martiri, massacrati durante l’assedio dei Turchi del 1480. Durante questo attacco, tutti gli uomini con più di quindici anni furono sterminati, mentre il resto della popolazione fu ridotto in schiavitù. Alcuni cittadini si recarono in Chiesa a pregare ma i nemici, una volta trovati, chiesero loro di rinnegare la loro fede: non lo fecero. Pagarono caro quest’atto: furono uccisi e la Cattedrale fu ridotta in una stalla per cavalli. Dopo la terribile distruzione da parte dei Turchi, Otranto riuscì a risorgere, sebbene nel corso degli anni successivi, fu spesso contesa da altre popolazioni. La Cattedrale è famosa anche per la sua bellezza: sulla magnifica facciata fa da padrone un grande rosone; mentre, all’interno un enorme mosaico pavimentale rappresenta l’Albero della Vita e racconta la storia della Cattedrale. In ricordo del massacro degli otrantini, fu edificata anche la chiesa di Santa Maria dei Martiri, risalente all’inizio del Diciassettesimo secolo, in stile rinascimentale ma, al suo interno, caratterizzata da altari barocchi. Alla memoria di questo episodio funesto è dedicata anche la chiesetta di Santa Maria del Passo, costruita nel Cinquecento per ricordare il doloroso cammino degli ostaggi otrantini condotti dai Turchi sul colle dove sarebbero stati giustiziati. La leggenda narra che San Pietro passò per Otranto durante il suo viaggio dalla Palestina verso Roma: così fu edificata una
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chiesa che porta il suo nome, la prima basilica della città, costruita intorno al nono secolo, a pianta quadrata a croce greca, caratterizzata da tratti artistici tipici dell’arte bizantina. Un altro meraviglioso mosaico può essere ammirato nella chiesa della Madonna dell’Altomare, dove tutte le decorazioni sono ispirate al tema del mare: dalla stella di tradizione marinara, al centro del mosaico, agli arredi presenti, caratterizzati da delfini, cavallucci marini e conchiglie. Il borgo è costituito da numerose viuzze, tutte da scoprire, con un lastricato di pietre vive, che costituiscono la parte più antica e molto affascinante della città. In Piazza del Popolo si può notare la Torre dell’orologio, edificata nel 1799 e impreziosita dallo stemma cittadino. Uscendo dal centro storico, tra locali e bar, si arriva a Porta Mare: scendendo
Otranto - Centro Storico
Otranto una scalinata in legno si giunge al porto. Non bisogna dimenticare che Otranto è considerata sin da sempre come una delle città marinare più importanti. La limpidezza delle sue acqua e la freschezza della sua aria rendono la città una delle mete più visitate e ammirate del Salento. Come resistere al fascino del mare su cui si affaccia Otranto, questo mare che in realtà non è uno solo: la città bacia sia il Mar Ionio che il Mar Adriatico, ed è proprio il suo faro a segnare la loro separazione. Il canale d’Otranto divide l’Italia dall’Albania. Presso la Baia dei Turchi, meravigliosa meta balneare, potrete tuffarvi in un mare da sogno, tipico dei paesi tropicali Potrete ammirare i Laghi Alimini, due splendidi bacini, uno di acqua dolce e uno di acqua salata. Attorno ai bacini si è costituito un vero e proprio parco naturale, ricco di vegetazione che inebrierà i vostri sensi, come rosmarino, ginepro, orchidea. A sud di Otranto nei pressi
della Baia dell’Orte si può trovare un laghetto di bauxite, ex cava di estrazione del minerale dal quale si ricava l’alluminio. Sul territorio si erge anche Torre Pinta è una torre colombaia edificata probabilmente in epoca messapica. Si trova nella cosiddetta Valle delle Memorie e presenta una pianta a croce latina regolare. Nel secolo scorso fu scoperto un ipogeo che forse potrebbe risalire al Neolitico e che fu modificato dai Basiliani che lo trasformarono in un luogo di culto costituito da tante piccole cellette che dovevano accogliere le urne contenenti le ceneri dei defunti. Otranto è famosa anche per un evento che l’anima tra novembre e gennaio, con il culmine proprio nella notte di Capodanno: è “l’Alba dei Popoli”, si aspetta l’arrivo di un nuovo giorno e del nuovo anno fra musica e divertimento.
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OTRANTO e dintorni
MAGLIE
Strutture fondamentali per la città sono le architetture civili: il Palazzo Baronale che ospita il liceo Capece, il Palazzo Garzya, il Palazzo e la Villa dei Tamborino. Il Palazzo Baronale Capece probabilmente fu edificato in età angioina come fortezza difensiva, modificato nel Quindicesimo secolo, danneggiato dall’assedio dei turchi, demolito nel Diciottesimo secolo per far sorgere un palazzo signorile. Di fronte si trova il Palazzo Garzya, realizzato nella prima metà dell’Ottocento, vicino alla Piazza, i cui movimenti erano spiati dall’interno dell’edificio per mezzo di una garitta circolare, da cui si poteva sbirciare senza rischiare di essere visti. La bellissima Villa Tamborino fu realizzata nel corso dell’Ottocento. Vi è un grande parco, ispirato ai giardini “all’inglese”, ricco di vegetazione e caratterizzato da ponti e grotte artificiali. Il Duomo, detto anche Chiesa della Collegiata è conosciuto con l’espressione “chiesa grande”, per la sua grande facciata. Accanto alla chiesa si alza il secondo campanile più alto della provincia, che, con ben 48 metri, è superato solo da quello del Duomo di Lecce. La chiesa della Madonna delle Grazie è in stile barocco
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ma con una facciata semplice e lineare. La colonna della Madonna delle Grazie, invece, è realizzata in pietra leccese, è alta 15 metri e ai lati sono collocate le statue dei quattro protettori di Maglie: San Nicola, Sant’Oronzo, Sant’Antonio e San Leonardo. Una delle chiese che ha segnato la storia di Maglie è l’antica chiesa di Sant’Antonio Abate, dove al suo interno potrete vedere la statua che raffigura il santo e la ruota degli esposti, posto adibito a lasciare al suo interno i neonati indesiderati. Il gusto neoclas-
Maglie - Duomo
sico domina le forme della chiesa dei Santi Medici, che conserva le statue in cartapesta dei Santi Cosma e Damiano e di Santa Lucia. Maglie presenta numerosi dolmen e menhir. Potrete anche visitare il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia Decio De Lorentiis, che offre una conoscenza della preistoria nel territorio salentino, ma anche della geologia locale e delle testimonianze umane di epoca protostorica. Morìgino è una frazione di Maglie. La località ha acquisito grande notorietà grazie ad alcune immagini scolpite su massi rocciosi che si trovano fra alberi e arbusti delle sue campagne. Una statua ritrae uno scheletro, un’altra il corpo di una donna, un’altra una pantera, un’altra un serpentone. Si dice che siano state realizzate da un uomo del posto, circa un secolo fa, e che costui morì suicida. Queste sculture, sia per la loro particolare bellezza che per la loro aura di mistero, hanno attratto numerosi visitatori.
SANTA CESAREA TERME
La sua fama precede questa splendida città la cui attrattiva principale è legata al suo centro di acqua termale incastonato negli scogli che si affacciano sul mar Adriatico. E’ il luogo perfetto per chi cerca un relax assoluto, per chi vuole staccare dal caos e dagli impegni quotidiani, per chi vuole ricercare la propria armonia a contatto con la natura: Santa Cesarea Terme dispone di acque nitide, sorgenti di acque minerali che migliorano la salute di chi vi si immerge, seducenti rocce carsiche e quattro grotte naturali, cioè Fetida, Solfurea, Gattula e Solfatara. Da non perdere anche la baia
Santa Cesarea Terme - Villa Sticchi di Porto Miggiano, caratterizzato da importanti tracce storiche: una torre risalente al Cinquecento e varie grotte preistoriche. Dal punto di vista artistico, non potrete non visitare la Chiesa Madre del Sacro Cuore, risalente al XIV secolo, dove si può notare la bellissima statua in cartapesta di Santa Cesaria Vergine; le Torri d’avvistamento volute da Carlo V (Torre Miggiano, Torre Minervino, Torre Specchia di Guardia, Torre Santa Cesarea). Numerose sono anche le ville e i palazzi che potrete ammirare tra cui Villa Raffaella, Villa Sticchi, d’incantevole bellezza resa dalla sua particolare posizione, dal suo stile moresco. La visita al Museo degli Orologi delle Torri Civiche e al Museo del Mare soddisferà anche gli appassionati di storia.
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CASTRO
Un ricco bagaglio di storia porta con sé la città di Castro, il cui centro abitato si divide fra un promontorio e la parte bassa intorno al porto. Qui, si può visitare la Chiesa dell’Annunziata, costruita sulle rovine di un tempio greco e in pieno stile romanico. All’interno, oltre all’altare maggiore in stile barocco, lungo le pareti laterali, sono collocati alcuni altari decorati da numerose tele, e si possono ammirare pregevoli statue in cartapesta e un bellissimo affresco di santa Lucia. Il centro storico di Castro è protetto da una poderosa cinta muraria rafforzata dalla bellezza del castello e delle torri che con le loro dimensioni si innalzano dinanzi ai vostri sguardi. Al borgo antico si accede per mezzo di un’entrata, Porta Terra, che però ormai è solo un nome, tenuto conto che non c’è più nessuna porta. Il castello aragonese fu costruito nel XII secolo ma venne danneggiato durante l’invasione turca. La sua pianta è rettangolare con quattro torri di diversa forma e dimensione e prima, di fronte all’entrata, vi era un fossato e un ponte levatoio. Ma di Castro non potrete mai dimenticare i meravigliosi scenari che la sua natura sa offrire: sarà molto rilassante fare una passeggiata nel bosco, anche conosciuto come parco delle querce, e ancora più attraenti sono le sue famosissime e suggestive grotte: la Grotta Azzurra, la Grotta Palombara, la Grotta Romanelli e la Grotta delle Zinzuluse. Raggiungibile solo per mare, la Grotta Azzurra è vicina alla Grotta Zinzulusa e deve il suo nome al colore blu cobalto che assume il mare agli occhi del visitatore al suo interno. Detta anche nel
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dialetto locale “Palummara”, la Grotta Palombara si trova fra Castro e Leuca ed è anche il nido di numerosi colombi che, fra i suoi massi, decidono di porre le loro dimore. La grotta Romanelli è lunga 35 metri ed è di grande interesse storico per via dei ritrovamenti che hanno dimostrato che fu un rifugio per l’uomo durante il Paleolitico. Tuttavia, l’ingresso al suo interno è vietato. La famosissima e molto visitata Grotta delle Zinzulusa deve il suo nome ad un termine dialettale, gli “zinzuli”, cioè gli stracci che penzolano: infatti, la grotta è caratterizzata da numerose stalattiti e formazioni carsiche che scendono dal soffitto. E’ una delle più importanti manifestazioni del carsismo costiero italiano.
Castro - Grotta Zinzulusa
SCORRANO
Sono numerose le chiese presenti e tutte degne di essere visitate. Fra le tante vi è la chiesa madre di Santa Domenica, con pianta a croce latina, presenta una facciata in carparo, scandita da quattro paraste, un grande portale al centro sormontato dalla statua di Santa Domenica, affiancata da quella di San Nicola e di San Gennaro. La chiesa della Madonna della Luce, venerata come protettrice della partorienti, fu costruita nel corso del Settecento sui resti di un edificio sacro. La struttura ha un’unica aula di forma ottagonale, ricoperta da una cupola con lanternino. Esternamente si possono notare quattro grandi statue, due delle quali in due nicchie, di Sant’Andrea, San Giovanni, San Giuseppe col Bambino e della Madonna della Luce. La chiesa di Santa Maria degli Angeli, dal sobrio e austero prospetto, fa parte del complesso del convento dell’ordine dei Capuccini e fu edificata fra Sedicesimo e Diciassettesimo secolo. La chiesa presente due navate: la principale è più grande dedicata al culto, la seconda ospita le cappelle. L’intervento conserva un organo del Settecento, l’altare maggiore e due laterali. La chiesa di San Francesco d’Assisi è conosciuta anche come chiesa degli Agostiniani perché fa parte del convento fondato dai frati minori nel Quindicesimo secolo e che passò nelle mani dei Padri Agostiniani nel corso dell’Ottocento. La chiesa presenta una facciata divisa in due ordini: quello inferiore è scandito da sei lesene corinzie, presenta il grande portale che è sormontato dallo stemma dei frati minori; quello superiore pre-
Scorrano - Chiesa di San Francesco d'Assisi senta due statue laterali di San Paolo e San Bonaventura, una statua centrale dedicata all’Immacolata che sormonta un frontone, e vi è anche un finestrone centrale. Durante il Medioevo, la città era protetta da una cinta muraria di cui oggi rimane solo Porta Terra, una porta d’ingresso al nucleo antico di Scorrano, detta Arco di Santa Domenica, che risale al Quindicesimo secolo. Il palazzo Ducale Frisari fu edificato nel Settecento, nello stesso luogo dove prima si innalzava il castello aragonese.
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OTRANTO e le sue marine
TORRE SANTO STEFANO
dà il nome alla località e alla baia che sorge in quel punto. Edificata a partire dal 1567 fu parzialmente distrutta durante la seconda guerra mondiale; rimangono in piedi solo due lati contrapposti. Attualmente è inglobata nel territorio del villaggio turistico occupante la zona intorno alla baia.
ALIMINI
sono due laghi situati a nord della città di Otranto. Sono collegati da un canale, denominato Lu Strittu. Alimini Grande è stato generato dalla continua erosione del mare. È circondato da una fascia rocciosa, ricoperta da folte pinete e macchia mediterranea. Il tratto settentrionale, chiamato Palude Traguano, è pressoché basso e sabbioso; qui sono presenti numerose sorgenti, fra cui la principale chiamata Zudrea che alimenta il lago insieme al mare. La percentuale di salinità del lago è quasi quella del mare, perché vi confluisce in esso. Alimini Piccolo è generato da numerose sorgenti di acqua dolce, ed è chiamato anche Fontanelle. Il lago, viene alimentato dalla falda del canale Rio Grande che è generato dalle numerose sorgenti pre-
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senti presso la vicina Serra di Montevergine. Le acque del lago sono quasi sempre dolci, ma durante la stagione estiva, con il fenomeno di evaporazione tende a diventare salino.
PORTO BADISCO
è un luogo ricco di rocce, fondamentale per il suo carico storico. A Porto Badisco si trova inoltre la Grotta dei Cervi, che contiene importanti disegni Neolitici. È caratterizzata da numerosi anfratti e calette di rara bellezza. In Direzione Santa Cesarea-Castro-Leuca, inoltre, si trova la cosiddetta “Grotta delle Striare”, cioè grotta delle streghe, caratteristica per l’entrata attraversata in diagonale da una lingua di roccia.
Alimini - Relitto
FESTE e SAGRE
15 /16 /17/ 18 Giugno 2018 • OTRANTO Salento Swing Festival 24 / 25 / 26 / 27 Giugno 2018 • GIUGGIANELLO Sagra di San Giovanni 29 / 30 Giugno 1 Luglio 2018 • OTRANTO Sagra del centro Storico e dei Santi Pietro e Paolo 29 / 30 Giugno1 Luglio 2018 • CASTRO Castro Wine Fest 2 / 3 Luglio 2018 • CARPIGNANO SALENTINO Festa della Madonna della Grotta 5 / 6 / 7 / 8 Luglio 2018 • SCORRANO Festa di San Domenica -Notte delle Luci 7 / 8 / 9 Luglio 2018 • CURSI Festa della Madonna dell’Abbondanza 14 / 15 Luglio 2018 • CURSI Sagra del Pane Dal 14 al 29 Luglio 2018 • POGGIARDO Torneo dei Rioni 21 / 22 / 23 Luglio 2018 • UGGIANO LA CHIESA Festa di Santa Maria Maddalena 23 / 24 / 25 Luglio 2018 • GIUGGIANELLO Fiera di San Cristoforo e Sagra dell’Anguria 28 Luglio 2018 • SURANO Festa del Pasticciotto 28 Luglio 2018 • NOCIGLIA Sagra te lu Noce 31 Luglio / 1 Agosto 2018 • POGGIARDO Frisellata sotto le Stelle 3 Agosto 2018 • MARITTIMA Sé-menti in Festa 3 Agosto 2018 • SPONGANO Sagra della Granita
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FESTE e SAGRE 4 / 5 Agosto 2018 • DISO Etnica Diso Folk Festival dal 1 al 5 Agosto 2018 • MAGLIE Mercatino del Gusto 5 / 6 Agosto 2018 • MINERVINO Massa d’Estate 6 Agosto 2018 • SANTA CESAREA TERME Sagra della Cucuzzata 7 / 8 / 9 Agosto 2018 • SPONGANO Festa di Santa Vittoria 8 / 9 Agosto 2018 • SERRANO San Giorgio Martire 10 Agosto 2018 • CASTRO Sagra del Pesce Fritto 10 / 11 / 12 Agosto 2018 • CASTRO Festa del Mare in onore della B.V. Maria SS del Rosario dal 10 al 14 Agosto 2018 • CANNOLE Festa della Municeddha 13 Agosto 2018 • NOCIGLIA (Nociglia Fontana) Festa te Santu Donnu (Il Santo che non c’è nel paese che non esiste) 13 / 14 / 15 Agosto 2018 • OTRANTO Festa dei Beati Martiri e Sentieri del Gusto dal 18 al 21 Agosto 2018 • SERRANO Festa te lu Contadinu Serranese 25 Agosto 2018 • MELPIGNANO La notte della Taranta 31 Agosto / 1 e 2 Settembre 2018 • CARPIGNANO SALENTINO Festa te lu Mieru 8 / 9 / 10 Settembre 2018 • MINERVINO (Cocumola) Fiera e Festa della Madonna dell’Uragano e Sagra della Puccia 11 / 12 Settembre 2018 • SANTA CESAREA TERME Festa di Santa Cesarea 91
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Bar del Corso
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SAPORI & COLORI DEL SALENTO CUCINA SALENTINA
La dieta mediterranea fa da padrona nei piatti salentini: verdure, frutta, ortaggi, olio, noci, legumi, vino sono cibi all’ordine del giorno nel Salento. Chi ama la verdura non può non assaggiare le “cicureddhe cu le fave”, cicorie lesse accompagnate da un purè di fave bianche, in cui si intreccia il sapore amaro delle prime con il dolciastro delle seconde. La pasta non può mancare sulle tavole. La gente del posto la realizza in casa. I “ciciari e tria” sono una pietanza tradizionalmente mangiata il giorno di San Giuseppe: si tratta di pasta fatta in casa, in parte fritta (“i frizzuli”) condita con i ceci. Non potrete lasciare il Salento senza aver provato i “panzerotti fritti”, dall’impasto morbido e saporito di patate; le “pittule”, frittelle che hanno un diverso aspetto e un diverso sapore a seconda degli ingredienti. Ci
sono le pittule classiche, fatte solo di pasta lievitata, che possono essere mangiate sia come piatto salato che dolce: basta inzupparle nel vincotto; le pittule alla pizzaiola, realizzate principalmente con cipolla, pomodoro, capperi e olive nere sgusciate; per gli amanti del pesce, pittule con baccalà, con gamberi, con alici, o con “minoscia” . Gustosissima è la “pitta”, una sorta di pizza rustica che si ottiene dall’impasto di patate con uno strato al centro di sugo, pomodori, capperi, cipolle e olive nere. Un piatto elaborato è la “parmigiana”: strati di melanzane fritte con uova e farina, conditi a piacimento.
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Non può mancare il menù a base di pesce: famose per la loro bontà sono le “cozze”, spesso usate per condire il riso o accompagnate dalle patate; i frutti di mare, in modo particolare i ricci, da gustare con del pane fresco; i calamari, i gamberi e la zuppa di pesce sono fra i piatti più amati. Venduta presso tutte le fiere è la “scapece”, pesce condito con aceto, zafferano e mollica di pane. Con questi piatti è d’obbligo un sorso di vino, prodotto da uva di vigneti rigorosamente salentini; in modo particolare, molto conosciuti e apprezzati sono il Primitivo di Manduria e il Negramaro. Fra i “cibi da passeggio” abbiamo il “rustico”, fatto di pasta sfoglia con un cuore di mozzarella, besciamella, pomodoro e un pizzico di pepe; mentre come cibi da consumare in fretta abbiamo la “puccia”, pane con olive nere; le “mpille”, simili alle pucce ma con pomodoro, cipolla, peperoncino, zucchine e altre verdure; la famosissima “friseddha”, pane biscottato di grande durezza che per essere mangiato deve essere in-
zuppato in acqua e poi condito a piacimento, di solito con olio, sale, pomodoro, origano e capperi. I dolci tipici del Salento sono: I “purciaddhuzzi”, dolci tipici natalizi, fritti e ricoperti di miele; la “cupeta a mendule”, croccante di mandorle e zucchero, venduta presso le feste patronali; il “pasticciotto”, pasta frolla con il ripieno di crema pasticcera; i “scaiozzi”, dolcetti speziati e profumati di cioccolato dentro e fuori, con copertura di glassa; fra i gelati, lo “spumone salentino” e le “banane con meringa e noccioline”.
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ARTIGIANATO
Ben radicato nella cultura salentina è l’artigianato locale, tanto da essere una delle principali realtà produttive della zona. Passeggiando per le vie dei borghi capita spesso di incontrare caratteristiche botteghe, ospitanti esperti artigiani capaci di modellare ceramiche, cartapesta, pietra leccese e altro seguendo le antiche tradizioni. La cartapesta risale al XVIII secolo circa ed è una tecnica povera di materiali, come la terracotta, paglia, fil di ferro, carta e colla d’amido. Il principale uso di quest’arte consiste nella realizzazione di figure sacre, con particolare attenzione ai personaggi dei presepi. Principale vanto dell’artigianato salentino è la pietra leccese (o “lecciso”). Di origini calcaree, è una pietra facilmente plasmabile e molto porosa, estratta dalle numerose cave presenti nel territorio. Le origini più antiche del suo utilizzo si possono ammirare nei dolmen e menhir sparsi nel salento. In seguito si è fatto ampio uso nella scultura e nella realizzazione della maggior parte delle architetture storiche, soprattutto in epoca barocca. La lavorazione della terracotta ha origini messapiche, il cui uso principale era nella creazione delle “trozzelle”, vasi utilizzati per contenere l’acqua. Tutt’ora il procedimento non è cambiato e consiste nel lavorare al tornio l’argilla dandole la forma desiderata,
poi esposta al sole per asciugarla ed infine infornata per indurirla e farle assumere la particolare colorazione giallognola o rosso mattone. Gli artisti che lavorano la terracotta sono detti “cutimari”. La loro produzione varia dal vasellame, alle stoviglie e ai “pupi” del presepe. Diffusa nel territorio è anche la produzione di giunchi intrecciati a formare ceste, utili per contenere prodotti della vita contadina (verdura, ortacci, paste, formaggi ecc.). Diffuse sono anche le “nasse”, utilizzate dai pescatori per catturare i pesci.
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CUCINA SALENTINA SAGNE RITORTE CON RICOTTA FORTE
500 gr farina di semola, 1/2lt. di passata di pomodoro fresco con basilico, cipolla,1 cucchiaio di ricotta forte, olio d’oliva, sale q.b., pane grattugiato. Versare la farina sulla spianatoia e con dell’acqua impastare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Stendere una sfoglia e tagliare delle strisce larghe un dito prendere le strisce una alla volta e con il palmo della mano arrotorarle. Preparare il sugo, quando è cotto mettere la ricotta forte mescolandola fino a farlo diventere cremoso. Cuocere le sagne in acqua salata, condire con il sugo e spolverare con il pane grattugiato.
MASSA (piatto tipico della tavola di San Giuseppe)
400 gr. di farina di grano duro, 400 gr. di broccoli, 400gr. di ceci, un cipollotto, olio, sale, pepe,cannella, pepe garofano e soffice mollica fritta. Mettere in ammollo i ceci la sera prima e successivamente lessarli. Scottare e tagliare a pezzi piccoli i broccoli, preparare la sfoglia tagliarla a striscioline, lessarla e aggiungere i ceci e i broccoli. Rosolare in abbondante olio il cipollotto e versare la “Massa” ancora fumante, aggiungere pepe, cannella, pepe garofano e soffice mollica fritta.
SCAPECE
800gr pesce azzurro, 1lt.aceto, olio per friggere, 3 bustine di zafferano, 1kg. di pane, farina e sale. Pulire il pesce, infarinarlo e friggerlo, mettere del sale. Sciogliere nell’aceto lo zafferano mescolare abbondantemente e versare sulla mollica del pane e coprirla. Disporre in un recipiente uno strato di mollica e uno di pesce fino a riempire il contenitore. Lasciare marinare per 24 ore.
SPAGHETTI AL SUGO DI CERNIA
1,5 Kg di cernia, passata di pomodoro, aglio, prezzemo-
lo, olio, sale, origano e pepe. Mettere in una casseruola olio e aglio, quando è ben caldo versare la passata di pomodoro e cuocere per 10 min., versare i tranci di cernia e farla cuocere. Lessare gli spaghetti scolarli a metà cottura e finire di cuocere con il sugo, spolverare con il pepe e il prezzemolo tritato.
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Questo progetto mira a dare un assaggio delle bellezze che potrete scoprire soggiornando nel Salento, dando indicazioni e consigli sui luoghi di maggior interesse storico, artistico e naturale da poter visitare, affinché le vostre vacanze divengano coinvolgenti. È doveroso da parte nostra ringraziare gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa con il loro contributo, con l’augurio che questa guida li aiuti a crescere commercialmente. Ringraziamo tutti coloro i quali hanno collaborato: Annalucia, Loredana, Tiziano, Orietta, Roberta, Stefania e Giuseppe. La vostra opinione ci è gradita per poter migliorare la guida in futuro e se vorreste avere uno spazio per la vostra azienda, contattateci.
INFO: Tel. 0833 282170 - 366 3654809 Email: info.estateinsalento@gmail.com @ Cmyk Tipografia @ cmyk_tipografia_alezio
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Prov.le per Gallipoli - PARABITA (Le) Tel. 0833 594614 - Fax 0833 395570 Soccorso Stradale 0833 1857116 Ricambi Usati 0833 1855812
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