VerdEtà 72 - Dicembre 2019

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LA RIVISTA PER I SOCI CHE TI INFORMA E TI CONSIGLIA

Pensionati

n° 72

n° 72 | Bimestrale | Dicembre 2019 www.pensionati.cna.it

IL PRESIDENTE GIUNGI "PER NOI ACCESSO UNIVERSALE ALLA SANITÀ" IL MINISTRO DELLA SALUTE SPERANZA: "AL VIA UN GRANDE PATTO PAESE SULLA SALUTE" IL PROFESSOR G. CAZZOLA "PENSIONI, LA STRADA IMPERVIA DEL FUTURO"

SONDAGGIO SWG I NONNI ITALIANI? FELICI E SEMPRE PIÙ TECNOLOGICI VERDETÁ n° 72 | 1


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n° 72 | Bimestrale | Dicembre 2019

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Sommario EDITORIALE Paginatre di Filippo D'Andrea 3

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FOCUS Cultura, ecco gli appuntamenti da non perdere nel 2020 4 L'INTERVISTA Pingitore: "Italiani tornate alla leggerezza" 6 SINDACALE - SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE Il Presidente Giungi: "Per noi accesso universale alla sanità e pensioni dignitose" 10 SINDACALE - SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE Intervista al Ministro della Salute Speranza: "Al via una grande patto sulla salute con CNA Pensionati" 14

Edizioni CNA

Sede ed amministrazione Piazza Mariano Armellini, 9A - 00162 Roma Tel. 06441881 - 0644188800 www.pensionati.cna.it

SINDACALE - SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE Intervista al Prof. G. Cazzola: "Pensioni, la strada impervia del futuro" 16 SONDAGGIO SWG I nonni italiani? Felici e sempre più tecnologici 20

Direttore responsabile

ATTUALITÀ - EMILIA ROMAGNA Regionali Emilia Romagna 22

Direttore Editoriale

LE NOSTRE RICETTE Baccalà in agrodolce 24

Pietro Romano

Filippo D'Andrea (verdeta@cna.it)

Redazione Coordinamento Livia Pandolfi

SPAZIO DONNA Donne, il mostro della violenza e il coraggio 26 IL RACCONTO Il furto 28

Comitato di redazione Jacopo Basili, Maria Rosa Battan, Andrea Battistoni, Giulio Cesare Brandini, Filippo D'Andrea, Mario Filippello, Giovanni Giungi, Valter Marani, Mario Martino, Antonio Mecca, Livia Pandolfi, Elena Pezzetta, Maria Francesca Picchio.

SALUTE PSICOLOGIA - I benefici dell'altruismo GERIATRIA - Il rapporto medico-paziente DIETOLOGIA - Cibo o farmaco ERBORISTERIA - La mandorla regina dei semi oleosi

Progettazione grafica e impaginazione Tiziana Barone (Albavision Srl) www.albavision.eu - info@albavision.it Photo Editor: Adolfo Brunacci (Albavision Srl)

DAL TERRITORIO 38 LETTERE AL DIRETTORE 46 IL LIBRO DEL MESE 48 IL FILM DEL MESE 49 RELAX 50

Stampa: Postel SpA Via Campobello 43 - 00071 Pomezia (RM)

Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 405/2006 dell’08/11/2006

2 | VERDETÁ 72 Din°questo numero sono state diffuse 205.200 copie - Stampato su carta riciclata

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PAGINATRE

di Filippo D'Andrea

Care Lettrici e Cari Lettori, si chiude un anno impegnativo per la nostra associazione e per il sottoscritto in particolare. Da quando ho assunto questo nuovo incarico ho avuto modo di partecipare a numerose iniziative sul territorio ed incontrare tanti ex imprenditori ed ex colleghi funzionari che non vedevo da tempo. E’ stato un piacere per me confrontarmi sui temi della politica sindacale e costruire un percorso comune per portare all’attenzione dei decisori politici i bisogni e le aspettative del nostro mondo. Mentre andiamo in stampa stiamo lavorando alla Legge di Stabilità per sottoporre al Governo alcune richieste dirette ad ottenere interventi migliorativi per le pensioni più basse ed azzerare quelle diseguaglianze che allontanano sempre di più il cittadino e le fasce più deboli dalla politica. La nostra Assemblea Nazionale è stata dedicata proprio a questi temi: in particolare abbiamo approfondito le implicazioni dei cambiamenti demografici sul nostro sistema del welfare. Lo scorso anno sono stati celebrati i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale che sicuramente è uno dei pilastri fondamentali del nostro sistema di welfare. Il tema che ci siamo posti è al centro del dibattito di tutti i Paesi occidentali, a partire dalla stessa Gran Bretagna dove il Welfare State è nato e dove le implicazioni della Brexit rischiano di avere una forte influenza negativa. Siamo convinti che occorra rilanciare un nuovo patto solidaristico tra

le generazioni per garantire la coesione sociale e salvaguardare le conquiste ottenute. Occorre ridisegnare la rete pubblica dei servizi sanitari, sempre più vicini all’utente, soprattutto quando si tratta degli anziani. Vogliamo una sanità di qualità, affidabile, accessibile a tutte le categorie di cittadini, in particolare ai pensionati. Questi sono gli obiettivi che ci proponiamo per il prossimo anno, insieme alla realizzazione di importanti progetti avviati nei mesi scorsi e che cominciano a dare i primi frutti. Penso alle diffuse iniziative nell’ambito del progetto “Nonni per le città “ che vede CNA Pensionati in prima fila nelle azioni di recupero e manutenzione di importanti spazi sociali, come pure agli interventi volti a diffondere la cultura digitale presso gli anziani sempre più obbligati a confrontarsi con i rapidi progressi della tecnologia. Colgo l’occasione, in questo numero uscito a ridosso delle festività natalizie, per augurarvi Buon 2020! Quest’anno si apre un nuovo decennio, l’augurio è che i cambiamenti annunciati e le nuove frontiere della modernità portino nella nostra società maggiore benessere e armonia. Ne parliamo nell’intervista a Pier Francesco Pingitore, un grande regista che ha attraversato con ironia gli ultimi decenni del nostro Paese. Buona lettura! Filippo VERDETÁ n° 72 | 3


FOCUS

CULTURA, ECCO GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE NEL 2020

VITTORIO DI GUILMI

Il nuovo anno, porta aperta ad un nuovo decennio, offre molti appuntamenti culturali da fissare in calendario. Proponiamo di seguito una selezione tra quelli che ci sembrano più interessanti.

Thannhauser da Van Gogh a Picasso”. La rassegna presenta circa cinquanta capolavori dei grandi maestri impressionisti, post-impressionisti e delle avanguardie dei primi del Novecento.

Sarà Parma la grande protagonista della cultura nel nuovo anno. La città di Verdi, Toscanini e Parmigianino è stata infatti designata come Capitale della Cultura 2020. Le produzioni avranno come cuore il Teatro Regio che, oltre ad una edizione speciale del Festival Verdi, avrà una stagione speciale tutta dedicata al Novecento, con l’ausilio della Fondazione Toscanini e di Fondazione Teatro Due. Inoltre, il Lenz Teatro riporterà all’attualità il tema della memoria. Attesa anche per il Festival della creatività contemporanea “Parma 360”, con una nuova galleria d’arte fotografica. Le esposizioni toccheranno e valorizzeranno ancora di più il complesso museale della Pilotta, in particolare con una mostra dedicata alla storia dell’arte globale; la Fondazione Magnani Rocca, il Museo Guatelli e lo spazio Time-Lapse con un’esposizione dedicata ai media. Il programma completo degli eventi è disponibile sul sito parma2020.it.

Riflettori puntati anche su Torino, che si prepara ad ospitare la rassegna “Torino Città del Cinema”, uno speciale programma di eventi ideato per celebrare il ventesimo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e della nascita di Film Commission Torino Piemonte. A partire da gennaio, nei punti strategici della città verranno allestiti supporti dal forte impatto visivo e iconografico per un’accoglienza suggestiva in una città storicamente amica del cinema. In questo modo, 20 luoghi significativi come piazze e palazzi del centro cittadino saranno le tappe per ripercorrere la storia del cinema torinese attraverso i 20 film che ne hanno fatto la storia. Il clou di “Torino Città del Cinema 2020” sarà l'estate, quando la città verrà animata da importanti eventi, come una travolgente festa per le celebrazioni di San Giovanni, aperture notturne di cinema e musei, animazioni, appuntamenti pubblici e molto altro ancora.

Un’altra città su cui puntare sarà Milano. Il capoluogo lombardo, che già da qualche anno vive un periodo di effervescenza culturale con tante iniziative ed eventi, il prossimo anno ospiterà il “World Cities Culture Summit”, uno dei più importanti summit di cultura al mondo. L’evento si svolgerà dal 28 al 30 ottobre. A Milano, intanto, fino al 9 febbraio, Palazzo Reale ospita la mostra dal titolo “Guggenheim. La collezione 4 | VERDETÁ n° 72

In occasione dei vent’anni delle Gallerie d’Italia, Palazzo Leoni Montanari di Vicenza fino al 26 gennaio ospita la mostra “Kandinskij, Goncharova, Chagall”. Un progetto che mischia sacro e bellezza, con diciannove preziose icone russe appartenenti alle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo accostate a quarantacinque capolavori di artisti russi di fine Ottocento e inizio Novecento


provenienti dalla Galleria Tret’jakov di Mosca e da altri importanti musei della Russia, di Nizza e di Salonicco. A gennaio a Novoli, nel Salento, si celebrano i giorni del fuoco con l’imponente “Fòcara”, il grande falò, evento clou delle celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate, ricorrenza particolarmente sentita in tutto il centro-sud. La costruzione della Fòcara inizia subito dopo la pota delle vigne e richiede ingegno e abilità per accatastare le oltre 80.000 fascine di tralci di vite. I festeggiamenti culminano con l’accensione il 16 gennaio della Fòcara, che ha una base di 20 metri di diametro e un’altezza di 25, il più grande del Mediterraneo. Si tratta di uno degli eventi invernali di maggiore richiamo in tutto il Sud, intriso di folklore e religiosità popolare con una straordinaria cornice di musica, arte, spettacolo ed enogastronomia, che attrae per tre giorni decine di migliaia di visitatori. Un’esposizione interamente dedicata al mito di Andy Warhol arriva alla Basilica di Pietrasanta di Napoli che, fino al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere scelte regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal secondo dopoguerra. A Genova, fino al primo marzo, Palazzo Ducale ospita una mostra dedicata agli Anni Venti. La mostra intende offrire uno sguardo originale sul decennio, mettendone in luce non tanto gli aspetti esteriori del glamour, nei quali si incarnarono il desiderio di evasione e di appagamento sensoriale, quanto piuttosto i lati più oscuri, inquieti e irrazionali.

aperto, con una programmazione incessante di mostre ed eventi per tutti i gusti. A gennaio 2020 torna, per l’ottava edizione, “Art City Bologna”, un programma di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con Bologna Fiere in occasione di Arte Fiera. Sempre a Bologna, l’Unipol Arena di Casalecchio domenica 24 maggio ospiterà l’unica tappa italiana del primo tour europeo dei Queen (con Adam Lambert) dall’uscita del film dei record Bohemian Rhapsody. Brian May e Roger Taylor, assieme ad Adam Lambert, saranno nella città emiliana per la prima tappa europea (unica italiana) del The Rhapsody Tour. Altro grande ritorno nella musica sarà quello di Eric Clapton, che nel 2017 aveva annunciato il ritiro dalle scene. Nel 2020, “Slowhand” tornerà a calcare i palchi d’Europa, partendo da Praga il 29 maggio, passando in Italia per due tappe: il 6 giugno al Mediolanum Forum di Assago e l’8 giugno all’Unipol Arena di Bologna. Il chitarrista sarà accompagnato da Nathan East al basso, Paul Carrack e Chris Stainton alle tastiere, Doyle Bramhall II alla chitarra, Sharon White e Katie Kissoon alle voci di coro. Gli appuntamenti fissi, infine. Segnaliamo, tra gli altri, dal 19 al 22 aprile il Vinitaly a Verona, il Salone del Libro di Torino dal 14 al 18 maggio e l’Umbria Jazz a Perugia dal 10 al 19 luglio, con il concerto di Lenny Kravitz il 10 luglio all’arena Santa Giuliana.

A Roma, fino al 29 marzo, al SET in via Tirso, segnaliamo la mostra “Frida Kahlo: il caos dentro”, un mix tra esposizione multimediale, opere originali e fotografiche dedicate alla grande artista messicana e al marito, Diego Rivera. I suoi abiti, le sue lettere, i film che la vedono protagonista, la ricostruzione degli spazi in cui visse, come lo studio e la camera da letto, racchiusi in una mostra affascinante in cui la realtà immersiva metterà in contatto con lo straordinario mondo dell’artista. Roma è tuttavia la capitale, un museo a cielo VERDETÁ n° 72 | 5


L'INTERVISTA

PINGITORE: “ITALIANI TORNATE ALLA LEGGEREZZA”

LIVIA PANDOLFI

Pensare e vivere come se non si dovesse morire mai. Sorridere, ridere e tornare a essere ironici e autoironici. Ecco la ricetta per vivere bene di Pier Francesco Pingitore, classe 1934, storico e celebre registra di spettacolo e cabaret, sceneggiatore, autore televisivo di decine programmi famosi, come Biberon e Créme caramel, per citarne solo alcuni. Con noi di VerdEtà Pingitore fa il punto della situazione e augura buon anno a tutti i pensionati della CNA. 6 | VERDETÁ n° 72

Domanda. Lei si occupa da decenni di spettacolo, costume, satira politica. Ha davvero visto passare la storia del nostro Paese. Che ne pensa di questo momento storico che stiamo vivendo? Risposta. Vedo sinceramente un periodo di grande confusione, la sensazione è che si sia perso il bandolo della matassa. I partiti tradizionali sono scomparsi e queste nuove formazioni non hanno un’idea precisa di cosa dovrebbe essere la politica.


Si verificano, infatti, convergenze inimmaginabili fino ad un attimo prima e poi delle divergenze altrettanto inattese poco dopo. D. Come rappresenta questa situazione attraverso la sua satira che ha fatto scuola per decenni con gli spettacoli del Bagaglino? R. Abbiamo giusto pensato a rappresentare la realtà di oggi, con i nostri occhi e ovviamente con il sorriso, nel nuovo spettacolo che ha debuttato lo scorso 28 novembre e sarà in scena sino a febbraio. L’ipotesi dello show è che venga eletta Presidente della Repubblica Valeria Marini. Lei incontra i grandi della terra ed i ‘grandicelli’ italiani, che descrivono caricaturalmente la nostra situazione. C’è Trump, Putin, la Merkel ma anche Salvini, Conte, Di Maio, Grillo. Questi ultimi fanno intravedere quanto sia caotica la situazione politica italiana e purtroppo anche l’economia. Quello che rappresentiamo è il disorientamento della gente. La sensazione che non ci siano punti fermi a cui le persone possano saldamente ancorarsi. Con il sorriso cerchiamo di mettere in scena la percezione degli italiani di essere sulle montagne russe e la paura che a un certo punto il vagoncino vada di sotto. D. Negli ultimi anni si percepisce tanta rabbia, odio, livore. Sentimenti diffusi a piene mani dai social. Secondo lei gli italiani hanno perso un po’ la capacità di ridere e di ridersi addosso? R. Secondo me i social sono un vero e proprio sfogatoio. Abbiamo tutti in mano il telefonino e spesso ci si sfoga anche se non c’è un motivo vero per farlo. Registro un accumulo esponenziale di lamentele, astio e addirittura di odio che certamente imbarbarisce la vita collettiva, oltre che la politica. Insomma, sui social media quelle che una volta erano considerazioni che uno teneva per sé diventano immediatamente oggetto di contumelia, di rabbia. Credo proprio che questo strumento, malamente usato, abbia contribuito ad aumentare la difficoltà dei rapporti, la mancanza di comprensione reciproca, addirittura l’umanità. Si leggono sui giornali certe cose che lasciano amareggiati.

D. Un esempio? R. Beh non capisco come si possa arrivare in una situazione come quella italiana, che non è certo di guerra civile, a toni di odio, di disprezzo, di estremismo verbale. D. Un antidoto lei ce l’ha? R. La satira, lo spettacolo, il cabaret. Si tenta, con questi strumenti diciamo tradizionali, di riportare sui binari del divertimento, dello sfottò, della critica acre, ma non della mancanza di rispetto, i rapporti fra persone o fra cittadini e classe dirigente. Ci vuole svago, risate, leggerezza. Ecco è proprio questo ciò che manca oggi, si prende tutto pesantemente e sul serio. D. Davvero, nonostante la nostra situazione, non dobbiamo essere seri? R. Perché siamo seri davvero? In realtà di serio si fa poco. Abbiamo solo la proclamazione di intenti seriosi, definitivi, drammatici, un fatto che finisce per avvelenare la vita politica e anche quella di tutti i giorni. D. Prendiamoci con leggerezza allora. Ce lo racconta un aneddoto della sua gloriosa carriera legato a un politico o un personaggio famoso? R. Ne ricordo uno con Giulio Andreotti a Crème Caramel, uno spettacolo che faceva qualcosa come 14 milioni di spettatori in Tv, cifre impensabili oggi. All’epoca c’era Oreste Lionello che lo imitava in modo davvero esilarante e anche fedele. Oreste però era piuttosto basso mentre Andreotti no. E così quando i due si salutarono dopo lo spettacolo Andreotti, che era un battutista, esclamò: “Se si mette i tacchi un po' più alti la mando in giro per il mondo al posto mio”. D. Quest’anno siamo entrati nel 2020, il secondo ventennio degli anni Duemila. Siamo nell’era digitale, globale, di internet, dei social, dei robot e dell’intelligenza artificiale che cambieranno la nostra vita quotidiana. Che augurio si sente di VERDETÁ n° 72 | 7


fare ai pensionati di VerdEtà e ai cittadini italiani per questo nuovo decennio? R. Ad oggi le prospettive future sembrano fosche. Tuttavia nella mia lunga esperienza di vita posso dire che non tutto succede così come viene dipinto o si paventa. C’è sempre qualcosa che alla fine va a mitigare le previsioni di un futuro nero. Ad esempio il catastrofismo eccessivo sul clima io non lo condivido. Io penso che la terra sia molto più forte di quello che l’uomo può fare per distruggerla. Io sono un ottimista. E’ vero che siamo in un periodo di crisi, ma di crisi ne abbiamo avute molte ciclicamente. Penso a quella del ’29 che sembrava dover travolgere tutto. Gli Stati Uniti, alla fine, attraversando anche un evento tragico come la seconda guerra mondiale, ne sono usciti più forti di prima. D. Vale anche per noi? R. In Italia ci lamentiamo troppo. Qui l’85% di

C O N V E Z I O N E

C N A P E N S I O N A T I

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case è di proprietà e le banche sono piene di risparmi delle famiglie. Io ho un’età cospicua e ricordo come si viveva durante la guerra. Signori, la gente non ha neanche idea di quanto si possa stare male e avere motivo di lamentarsi quando le mancanze, il male e le catastrofi sono reali. Noi, alla fine, viviamo in un paese bello, ricco, in cui moltissima gente sta bene. Certo, ci sono persone che non se la passano benissimo e per questo occorrono interventi per aiutarle a risollevarsi. Ma le politiche dei dilettanti allo sbaraglio certo non servono a risolvere la situazione. D. Un consiglio agli anziani per vivere bene questa stagione della vita? R. Guardare le cose con leggerezza, pensare e vivere come se non si dovesse morire mai. Bisogna essere pieni di interessi, uscire, viaggiare, divertirsi, andare al cinema, al teatro, stare con i nipoti. Posso dirlo? Dopo i 65 anni bisogna ca**eggiare.


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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE CNA PENSIONATI

IL PRESIDENTE CNA PENSIONATI GIOVANNI GIUNGI: “PER NOI ACCESSO UNIVERSALE ALLA SANITÀ E PENSIONI DIGNITOSE” ANDREA PALAZZO e LIVIA PANDOLFI

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Idee chiare e pochi giri di parole. Il presidente di CNA Pensionati Giovanni Giungi va dritto al cuore dei problemi dei pensionati italiani. E lo fa nel giorno dell’Assemblea nazionale di CNA Pensionati dedicata ad illustrare le implicazioni dei cambiamenti demografici sul nostro sistema di welfare, al cospetto del Ministro della Salute Roberto Speranza, ospite d’onore, e Il Presidente di CNA Daniele Vaccarino che ha concluso i lavori. “Due cose sono al centro della nostra azione sindacale – ha spiegato Giungi nella sua relazione: la garanzia dell’accesso universale ad una sanità di qualità e la certezza di un reddito pensionistico dignitoso”. I pensionati italiani, dunque, secondo il Presidente Giungi, debbono avere certezza nell’accesso immediato alle cure, in un mondo in cui esse diventano sempre più costose, e contare su in reddito che consenta loro di vivere con dignità. Il Presidente Giungi ha sottolineato anche i successi di CNA Pensionati. “Prosegue il nostro percorso volto ad affermare il ruolo di forza sociale di CNA Pensionati, sempre di più al centro del sistema CNA con oltre 230.000 associati – ha chiarito - CNA Pensionati vuole essere protagonista in questa fase di cambiamento del paradigma del welfare anche per dare un contributo alla costruzione di un nuovo patto intergenerazionale”. Poi le proposte dell’Associazione. “Il triplice sconvolgimento prodotto da globalizzazione, rivoluzione digitale e transizione demografica – ha proseguito Giungi nella sua relazione - impone il superamento del welfare inteso come un mero costo e rende ormai del tutto evidente il bisogno di trovare forme diverse di finanziamento, con un differente coinvolgimento della fiscalità generale”. Di qui “i due ‘pilastri’ su cui si fonda il nostro documento: la garanzia dell’accesso universale ad una sanità di qualità; la certezza di un reddito pensionistico dignitoso”. Temi, questi sui quali CNA Pensionati ha avanzato, in realtà, propost specifiche e puntuali. (Leggi box n.d.r). Dal canto suo il Ministro Salute ha lanciato

Giovanni Giungi

l’idea di un Patto sulla salute con le parti sociali. Ne parliamo diffusamente nel corso della sua intervista a pagina 14. “Sono sicuro che CNA Pensionati saprà essere un partner autorevole - ha detto Speranza nel suo intervento - e che remeremo dalla stessa parte per raggiungere i grandi obiettivi che ci siamo posti. Abbiamo di fronte a noi una grande battaglia culturale: far capire che i soldi sulla salute non sono spesa pubblica improduttiva ma investimento sulla qualità della vita delle persone”. Secondo il Ministro sono tre le direttrici da seguire per riformare il Sistema Sanitario

Roberto Speranza VERDETÁ n° 72 | 11


Nazionale: mettere sul piatto la transizione demografica e il passaggio da un sistema sanitario ora pronto ad affrontare le patologie acute a uno buono a sostenere le tante patologie croniche dell’età avanzata; quindi “progettare un SSN più spostato sul territorio e i medici di famiglia e infine affrontate le gigantesche spese che l’innovazione tecnologica e le nuove cure, costosissime ma efficacissime, comportano”.

che cambia impetuosamente - ha sottolineato Vaccarino - è necessario rivedere i principi che ne stanno alla base: oggi i nonni rappresentano ancora una valvola di sfogo per sostenere le famiglie ma è necessario ripensare a un modello che ormai non funziona più”. “Quindi - ha concluso Vaccarino – colgo la proposta presentata dal

L’incontro è stato concluso dal Presidente Nazionale della CNA Daniele Vaccarino che ha anch’egli evidenziato come l'attuale sistema di welfare "non può più reggere”. “In questo mondo Umberto Mancini

Daniele Vaccarino 12 | VERDETÁ n° 72


Ministro della Salute Roberto Speranza per un Patto di collaborazione finalizzato a rivedere tutto sistema della salute e a costruirne uno nuovo”. Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista de Il Messaggero Umberto Mancini, sono intervenuti in qualità di esperti, anche Tommaso Nannicini, membro della Commissione Lavoro del Senato che ha evidenziato l’impossibilità di parlare di welfare, pensioni e assistenza senza inserire il tema della spesa pubblica nella transizione demografica e il Professor Giuliano Cazzola secondo cui “il sistema pensionistico deve essere ripensato sulle nuove forme assunte dalla società odierna per garantirne la sostenibilità”.

Tommaso Nannicini

LE PROPOSTE DI CNA PENSIONATI IN TEMA DI SANITA’ E PENSIONI Sanità •

la ricezione in ogni regione del “Dpcm Lea” del 12 Gennaio 2017, per rendere un elenco di servizi e prestazioni dei veri e propri diritti esigibili;

prevedere un incremento graduale, ma continuo, delle risorse al Fondo nazionale sanitario, in vista della transizione demografica che impatterà sulla società italiana e quindi sul fabbisogno finanziario del SSN;

semplificare le procedure burocratiche per accedere a servizi e prestazioni, garantendo, così, una maggiore fruibilità da parte delle persone anziane, a partire dalla riduzione delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche; facilitare la mobilità nei centri urbani per raggiungere i presidi medici troppo spesso dislocati in aree difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici;

permettere ai pensionati incapienti (ovvero all’interno della soglia della no tax area) di poter detrarre come credito d’imposta le spese sanitarie e per l’acquisto dei farmaci;

sulla scia delle normative regionali, cancellare il superticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per i redditi medio-bassi;

prevedere per ogni legge regionale che promuove l’invecchiamento attivo una dotazione economica che ne sostenga l’operatività.

Pensioni •

L’equiparazione dei criteri per ottenere la quattordicesima tra autonomi e dipendenti, come il criterio delle fasce degli anni di contribuzione a partire da quella minima di 15 anni da riconoscere a tutti, insieme ad un sostanziale incremento dell’assegno una tantum erogato a Luglio;

L’innalzamento della no tax area anche per i pensionati dentro lo schema di riforma fiscale, passando dai circa 8.000 euro attuali a 10.000 euro annui.

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE CNA PENSIONATI

IL MINISTRO DELLA SALUTE SPERANZA: “AL VIA UN GRANDE PATTO PAESE SULLA SALUTE CON CNA PENSIONATI PROTAGONISTA” LIVIA PANDOLFI Costruire un nuovo Stato sociale. Puntando sulla medicina territoriale, l’ammodernamento tecnologico e più personale grazie all’innalzamento dei tetti di spesa. Ma soprattutto coinvolgendo le parti sociali, come CNA e CNA Pensionati. Obbiettivo: la costruzione di un Patto sulla salute che ridisegni il welfare italiano. La ricetta del ministro della Salute Roberto Speranza per affrontare i grandi nodi della sanità italiana e le sfide dell’invecchiamento della popolazione è questa. Ne abbiamo parlato insieme a margine dell’Assemblea Nazionale di CNA Pensionati. Domanda. Oggi c'è un problema di sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. 2 dati su tutti: 37 miliardi tolti alla sanità negli ultimi nove anni. 40 miliardi spesi ogni anno dagli italiani per curarsi privatamente. Qual è la strategia del Governo da questo punto di vista? Risposta. L’articolo 32 della Costituzione contiene parole luminose che sanciscono l’Universalità del nostro servizio sanitario. Il mio impegno è quello di lavorare per ridurre le disuguaglianze 14 | VERDETÁ n° 72

e garantire a tutti lo stesso livello di cure, indipendentemente da quanto una persona guadagni o dalla regione in cui viva. Con la Legge di Bilancio 2020 può dirsi finalmente conclusa la stagione dei tagli, grazie ai 2 miliardi in più del fondo sanitario, all’eliminazione del super ticket di 10 euro e ad altri 2 miliardi per investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico. D. La popolazione invecchia, tra 10 anni le persone anziane, gli over 65, arriveranno quasi al 25% del totale. C'è un tema di malattie croniche e di cure costose. Come intende affrontare questo problema? R. I cambiamenti demografici ed epidemiologici che abbiamo davanti ci costringono ad una riflessione di fondo sul modello di assistenza che dobbiamo offrire ai nostri anziani. Nei prossimi anni avremo sempre più bisogno di garantire le cure a milioni di malati cronici e questo potremo farlo solo potenziando la medicina territoriale. In questa manovra verranno stanziati 235 milioni di


euro per dotare gli studi dei medici di medicina generale di attrezzature per la diagnostica di primo livello. Un primo importante passo nella sfida di un nuovo modello di stato sociale che dobbiamo costruire. D. Mancano drammaticamente medici e infermieri. Da alcune stime si tratta di 8000 medici 53.000 infermieri. Molti giovani sono costretti ad emigrare per studiare e specializzarsi. Lo Stato italiano prepara medici che poi vanno all'estero per lavorare. Come si cambia questo stato di cose non certamente virtuoso per la nostra sanità? R. Veniamo da un decennio in cui il blocco del turn over e i tetti di spesa per il personale hanno creato una barriera di accesso al sistema per decine di migliaia di nostri giovani professionisti. Fino a ieri il tetto alla spesa per il personale poteva crescere del 5% rispetto alla quota incrementale del fondo sanitario. Dal 2020, con un emendamento approvato nel decreto fiscale, si sale fino al 15%. Concretamente, nel 2019 si poteva spendere per il personale un massimo di 50 milioni su 1 miliardo in più di fondo. Nel 2020 si arriverà a ben 300 milioni di euro sui 2 miliardi in più previsti dalla manovra. Una cifra potenzialmente sei volte superiore rispetto al 2019.

D. In che modo le associazioni come CNA Pensionati possono contribuire a portare in equilibrio in futuro il sistema sanitario nazionale? R. Come ho detto, noi abbiamo davanti una sfida enorme. Dobbiamo ridisegnare il modello di welfare che lasceremo ai nostri figli e questo lo possiamo fare solo con il contributo di tutte le forze sociali. Credo da sempre che si governa meglio con il confronto e con l’ascolto e questa sarà l’impostazione di fondo della mia azione di governo in un settore così importante per la vita di tutti. Per rendere il Servizio Sanitario Nazionale più forte dinanzi alle nuove sfide che stanno arrivando, serve un nuovo grande patto Paese sulla Salute. Sono sicuro che la CNA saprà esserne protagonista.

D. C'è un drammatico problema di liste d'attesa in Italia. Come si affronta questa situazione per evitare che il SSN lasci indietro i più poveri? R. L’aumento del Fondo sanitario nazionale e le nuove regole sull’assunzione del personale saranno la chiave di volta per ridurre il gap tra le aziende sanitarie dove il sistema è più efficiente e quelle in cui ancora ci sono difficoltà a dare risposte nei tempi richiesti. Questo incremento di risorse, insieme alle nuove assunzioni che abbiamo messo in cantiere e al rafforzamento degli studi dei medici di medicina generale sono tra gli strumenti individuati per fornire risposte a chi ha più bisogno, a chi ha urgenza e non può permettersi di pagare per accedere alle cure necessarie. Roberto Speranza VERDETÁ n° 72 | 15


SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE CNA PENSIONATI

PENSIONI, LA STRADA IMPERVIA DEL FUTURO ANDREA PALAZZO

Presente tra i relatori dell’Assemblea Nazionale di CNA Pensionati 2019, il Professor Giuliano Cazzola, già Dirigente generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, politico, giornalista, economista ed ex sindacalista italiano. A margine dell’evento Cazzola è intervenuto ai nostri microfoni sul tema delle pensioni e della sostenibilità del sistema previdenziale. Gli abbiamo chiesto, in sostanza, se e come in futuro lo Stato riuscirà a pagare a tutti una pensione dignitosa. 16 | VERDETÁ n° 72

Domanda. Una prima domanda che vogliamo farle Professor Cazzola è sulla sostenibilità del sistema pensionistico attuale. Qual è la situazione in cui ci troviamo? Risposta. La risposta più corretta è che ci troviamo in una situazione in divenire. Si sente spesso dire che c’è un rischio concreto di sostenibilità del sistema: è vero, ma la sostenibilità dipende da moltissimi fattori che ad oggi non possiamo prevedere. Ci sono


Giuliano Cazzola

troppe variabili fondamentali e quindi, senza poter azzardare previsioni, l’unico atto di buon senso è l’opportunità di un confronto continuo tra governo, forze sindacali e forze sociali. D. Secondo Lei, si ha oggi un sistema pensionistico al passo coi tempi oppure il sistema è da aggiornare. E semmai come? R. Direi che il vero problema è che il sistema che vige attualmente era stato costruito su una società particolare che oggi non c’è più. Anche con la riforma del 1990 è stato definito un modello basato in misura prevalente sul lavoratore dipendente. Non si tratta di un modello sbagliato, però non adeguato ai tempi e con il quale oggi non riusciamo a vestire altre categorie ed altre condizioni di lavoro. Cosa succede allora? Invece di pensare a trattamenti alternativi per queste altre condizioni, si fa l’inverso: si cerca di includere queste categorie nel modello prevalente non riuscendoci a pieno. C’è quindi un intervento da compiere, in particolare secondo me è necessario adottare una riforma che preveda un trattamento di base finanziato dal fisco su cui si innesca la funzione contributiva. Questo potrebbe dare una copertura più uniforme. Si tratterebbe certamente di una transizione complicata ma prima si comincia, meglio sarà per tutti. Penso sia possibile prendersi dei tempi nel mediolungo periodo, basta non fare errori”. D. È già in corso e rischia di accentuarsi un vero e proprio scontro intergenerazionale sui temi lavoro e pensioni…

R. Sì, ed il problema è nell’approccio dei governi che si ostinano a pensare alle pensioni con la testa rivolta all’indietro. È questo il vero pericolo culturale di cui nessuno si accorge. Quando si parla di pensioni, basta accendere la televisione o leggere i giornali, non si affrontano mai gli aspetti demografici che sono fondamentali a discapito dei giovani e del futuro. E così i giovani continuano ad essere tagliati fuori. D. Guardando in avanti, allora, tra le possibili soluzioni da mettere in campo qual è secondo lei la strada maestra? R. Ritengo sia assolutamente doveroso pensare a delle soluzioni per il futuro, soprattutto guardando alle prossime generazioni che andranno in pensione con il solo contributivo e per le quali ci saranno maggiori difficoltà rispetto alle precedenti, dato il minor importo che riceveranno mediamente. Tra le ricette da suggerire per realtà come CNA segnalerei la spinta sui fondi di previdenza complementare che nel lavoro autonomo non hanno ancora preso particolarmente piede ma diventeranno essenziali in futuro e non soltanto sostitutivi dell’intervento pubblico. D. Quale ruolo possono avere i corpi intermedi come CNA Pensionati in questa delicata partita? R. Le forze sociali e, nel dettaglio, un’organizzazione come CNA Pensionati possono rivestire un ruolo importantissimo. E devo dire che tra gli aspetti più positivi c’è proprio l’atteggiamento responsabile che realtà come la CNA stanno mettendo in campo. VERDETÁ n° 72 | 17


Festa Nazionale CNA Pensionati 2020 La prossima estate vieni con noi in Sicilia Al Serenusa Village (Licata)

Dal 7 al 14 giugno

La XXIII Festa Nazionale CNA Pensionati nel 2020 verrà organizzata in Sicilia, al Serenusa Village****, moderno Villaggio turistico 4 stelle direttamente sulla spiaggia di Licata (Agrigento), a 42 km dalla suggestiva Valle dei Templi, in una terra dal patrimonio storico e naturalistico tra i più ricchi al mondo, a circa 125 km dall’aeroporto di Catania e a 210 km dall’aeroporto di Palermo Esteso su una terrazza naturale a 15 metri sul livello del mare, dispone di 490 camere poste su due e tre piani, dotate di tutti i comfort, che distano circa 300 metri dal mare. L’ ampia spiaggia privata e sabbiosa è attrezzata con ombrelloni assegnati, lettini e sdraio, docce, spogliatoi, bar, punto di assistenza e informazioni. Ad ogni famiglia è assegnato un ombrellone con un lettino e una sdraio per tutta la durata del soggiorno. A disposizione degli ospiti barche a vela e windsurf (salvo negli orari dei corsi), canoe, pedalò, catamarano, campo da beach volley e beach tennis oltre ai servizi del Bluserena SeaSport (alcuni a pagamento). Le camere Classic sono dotate di aria condizionata con regolazione individuale, telefono, TV, mini frigo, cassaforte, bagno con doccia e asciugacapelli. E’ possibile richiedere in fase di prenotazione, previa disponibilità: camere con giardino (previsto supplemento), o camere al 1° o 2° piano con balconcino. Disponibili camere con vista mare (previsto supplemento). Su richiesta possibilità di camere comunicanti e camere per diversamente abili. La ristorazione del Serenusa Village è ricca, varia e di qualità, con servizio a buffet (colazione compresa). Menu con almeno 25 portate tra antipasti caldi e freddi, primi e secondi, numerosi contorni, grigliate di carne e pesce, dolce, frutta fresca e varia, vino alla spina ed acqua microfiltrata compresi durante i pasti. Una selezione di vini locali in bottiglia e altre bibite sono disponibili a pagamento con smart card. A disposizione e su richiesta cestini da viaggio in sostituzione dei pasti. Per i più attenti alla linea è sempre disponibile una ampia scelta di alimenti freschi e leggeri. Le 2 sale ristorante climatizzate hanno ognuna un unico grande atrio buffet centrale. I tavoli, assegnati all'arrivo in Villaggio, sono da 8/9 posti, con tovagliette all’americana. Presente una delle migliori animazioni italiane con un’equipe numerosa di animatori. 18 | VERDETÁ n° 72


Tante opportunità per una vacanza all’insegna dello sport, del fitness e del wellness. Per chi ama il fitness, oltre la moderna palestra-area fitness, con macchine isotoniche, manubri, tappeto walking e bici spinning, ginnastiche di gruppo e assistenza di personale qualificato in orari prestabiliti, tante altre attività: Stretch and Tone, Total Body e Acquagym, Nordic Walking e Pilates, Suspension Training, Street Workout e Drumstick fitness. A disposizione degli ospiti: una piscina centrale con due acquascivoli e idromassaggi e una piscina per il nuoto; campi, tutti con illuminazione notturna, da calciotto, polivalenti (4 con calcetto e tennis), da bocce in erba sintetica, beach volley e beach tennis, tiro con l’arco, ping-pong. Gli ospiti possono partecipare a lezioni collettive degli sport praticati in villaggio. Il villaggio dispone di boutique e negozi, emporio e rivendita giornali, tabacchi, bancomat, agenzia di viaggio per noleggio auto e trasferimenti, parcheggio interno non custodito. Disponibile connessione wi-fi gratuita nelle principali aree comuni. Per CNA Pensionati è prevista assistenza medica gratuita per 3 ore al giorno. Medico residente nel villaggio e reperibile h24. Le visite mediche al di fuori degli orari di assistenza gratuita saranno a pagamento. Sono ammessi cani di piccola taglia di massimo 10 kg, su richiesta (disponibilità limitata; previsto supplemento). Non sono ammessi altri animali.

VERDETÁ n° 72 | 19


sondagg NONNI ITALIANI? FELICI E SEMPRE PIÙ TECNOLOGICI

PIETRO ROMANO

Dimenticate gli Antenati. E pensate piuttosto ai Pronipoti. Tra i due fumetti cult dei primissimi anni sessanta prodotti dalla prolifica ditta americana Hanna&Barbera gli anziani italiani cresciuti ai tempi di Antenati e Pronipoti puntano con decisione, a sorpresa, sullo stile di vita dei secondi. E, lontani anni luce dalla caverna e dalla clava di Fred Flintstone (e relativa moglie Wilma), sempre più danno l’idea di vivere proiettati nel futuro di George e Jane Jetson alle prese con le nuove tecnologie. E’ quanto emerge dalla indagine condotta su un campione rappresentativo di “capelli grigi” da Swg per 20 | VERDETÁ n° 72

conto della CNA sul “clima sociale degli anziani”. Il risultato dell’indagine sfata prima di tutto un luogo comune, evidentemente poco attinente alla realtà. Gli anziani non sono allergici alle nuove tecnologie. Tutt’altro. Soltanto il 3% degli interpellati considera i dispositivi di ultima generazione estranei alla loro vita. E per il 9% del campione risultano superflui. Al contrario, il 5% confessa di provare per l’hi-tech un’autentica passione. Anche la disaggregazione territoriale del dato totale può sorprendere: è al Sud che vivono gli anziani più tecnologici (7% a fronte del


gio SWG 3% al Nord). Ritornando al campione complessivo, il 13% degli anziani è convinto che i tablet, gli smartphone e gli ultimi ritrovati tecnologici rappresentino un divertimento. Il 39% li ritiene una comodità che facilita la vita delle persone. E il 31% una necessità della quale non è consentito fare a meno.

sensazione di inclusione sociale è più diffusa al Sud che al Nord. Le maggiori differenze territoriali emergono in relazione alle paure degli anziani. In cima a questa scala il timore di perdere l’autonomia (56%), preoccupazione che rispetto alla media nazionale sale al 61% nelle regioni settentrionali e scende al 47% nelle meridionali. Il rischio di perdere la capacità di ragionare e di comprendere è al secondo posto con il 45%. La malattia è terza tra le apprensioni.

Sarà l’apporto delle nuove tecnologie, sarà molto più probabilmente la saggezza derivata dall’età, gli anziani italiani si sentono mediamente felici. Oltre un quinto del campione (21%) si dichiara molto felice. Quasi la metà (49%) felice. Il rimanente 30% infelice. La felicità veste di rosa più che d’azzurro (si sentono felici il 73% delle donne e il 66% degli uomini) e risiede soprattutto nelle regioni settentrionali (dove il 74% si dichiara felice) più che al Sud (66%) o al Centro (64%).

Per quanto riguarda gli aspetti economici, i maggiori timori interessano la possibilità di perdere i propri risparmi e il rischio di non disporre dei mezzi finanziari per le cure personali o di un familiare. Entrambe le risposte totalizzano il 38%. Seguite a poca distanza (36%) dalla paura di non riuscire ad aiutare economicamente i propri figli. Atteggiamenti molto differenziati emergono a livello geografico. Al Sud il 48% del campione indica la paura di non poter aiutare i figli contro il 28% segnalato al Nord, dove sono più avvertite le preoccupazioni per i propri risparmi (42%). Nelle regioni del Centro il principale timore (49%) riguarda l’eventuale impossibilità di fare fronte alle cure mediche, tallonato dalla prospettiva di non essere in grado di mantenere un tenore di vita costante. Infine, le vacanze. L’estate scorsa ne ha goduto il 63% del campione, percentuale che sale al 70% al Nord e scende al 49% nelle regioni meridionali.

In un Paese spesso definito rancoroso e rabbioso, tra gli anziani non prevalgono emozioni negative. Le impressioni più frequenti sono speranza (33%) e attesa (39%). Gli anziani hanno scarsa fiducia (14%) ma anche poca paura, mentre il sentimento di gioia è, purtroppo, quasi sconosciuto. L’indagine spazza via anche un altro dei luoghi comuni sugli anziani, spesso descritti come persone che vivono ai margini della vita sociale. Se ne sente del tutto escluso solo il 6% e parzialmente escluso il 15%. All’opposto, il 6% del campione si sente completamente dentro la società e il 31% “in buona misura dentro”. La Nel complesso, come vanno le cose in questo periodo? In una scala da 1 a 10, dove 1 è del tutto infelice e 10 molto felice, lei si definirebbe

Campione

Genere

Zona

% di colonna

Maschio

Femmina

Nord

Centro

Sud

Somma voto 1-5 (infelice)

30

34

27

26

36

34

Somma voto 6-7 (felice)

49

45

51

47

45

53

Somma voto 8-10 (molto felice)

21

21

22

27

19

13

Media voto

6,1

6,0

6,2

6,3

5,8

5,7

VERDETÁ n° 72 | 21


ATTUALITÀ

REGIONALI EMILIA ROMAGNA, PENSIONATI CNA AI CANDIDATI: “NESSUN PASSO INDIETRO SULLA SANITÀ E SUL SOCIALE” SALVATORE CAVINI e MARIA FRANCESCA PICCHIO

Il 26 Gennaio 2020 si rinnova il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna. Si tratta di un voto molto importante, in una Regione tra le più avanzate del nostro paese e in Europa. Chiediamo al Presidente 22 | VERDETÁ n° 72

della CNA Pensionati regionale, Salvatore Cavini, l’opinione e le preoccupazioni dei pensionati rispetto a questo appuntamento.


Domanda. Presidente cominciamo da un giudizio sull’operato della Giunta Regionale in questi cinque anni. Qual è il pensiero di CNA Pensionati? Risposta. Innanzitutto sono stati cinque anni di stabilità politica che ha garantito la possibilità di ottenere risultati significativi per i cittadini emiliano-romagnoli. Per quanto riguarda i temi di maggior interesse per gli anziani voglio ricordare due cifre ritengo significative: i 480 milioni di euro del Fondo per la non autosufficienza che la Regione ha messo a disposizione per lo sviluppo dei servizi della residenzialità e della domiciliarità, una cifra che da sola supera lo stanziamento complessivo dello Stato per tutte le regioni. E gli 8,4 MLD che la Regione stanzia per la Sanità su 12,2 MLD del suo Bilancio annuale. Ma non basta, sul welfare c’è altro. D. Cosa? R. La Regione ha di recente approvato, il nuovo PSSR (Piano socio sanitario regionale) che si articola in 39 schede, relative a tutti servizi sociosanitari, di inclusione sociale ecc. Si è anche dotata di uno strumento di confronto permanente sulla individuazione dei bisogni, che si chiama PAR. La CNA Pensionati è presente sia nel PAR che nel relativo Tavolo di monitoraggio. D. Per voi tutto concretamente?

questo,

cosa

significa

R. Significa avere la possibilità di verificare lo stato di realizzazione dei LEA, l’attuazione della Legge regionale sui Caregiver, sulla prevenzione primaria, sulle Liste d’attesa, sul funzionamento dei Pronti soccorsi. Ancora: sugli investimenti strutturali sul socio-sanitario, dalle Case della salute (121 a fine anno) sugli ospedali (ristrutturazioni e nuove costruzioni) sulle nuove tecnologie. D. Sappiamo che la Presidenza regionale della CNA ha dato a CNA Pensionati la delega sulla sanità, cosa significa per voi questo? R. Innanzitutto per noi è un riconoscimento

che ci onora e al tempo stesso ci gratifica e ci impegna. Significa guardare alla sanità anche per tutte le persone del nostro mondo, imprenditori, familiari, dipendenti ed anche come opportunità per le nostre imprese associate di lavorare nei tanti settori dell’Industria della salute. D. Fin qui le cose fatte. Ma cosa chiedete a chi dovrà governare dopo il 26 gennaio? R. Dico subito che la situazione della sanità e del sociale può essere ulteriormente sviluppata. La volontà e le condizioni ci sono. Di questo parleremo, insieme alla CNA regionale, con i candidati alle prossime amministrative regionali. Avanzeremo specifiche proposte, sia sul sociale che sulla sanità, per il prossimo mandato e su questo chiederemo impegni precisi. Questo significa che non intendiamo arretrare rispetto alla situazione della nostra Regione, anzi. D. Presidente, parliamo di un tema delicato: l’invecchiamento della popolazione. Quale è la situazione demografica dell’Emilia Romagna e quale l’obiettivo prioritario della vostra azione? R. Il dato anagrafico della nostra regione ci dice che gli anziani (over 65) sono 1.068.900 il 23,9% di cui 360.262 con più di 80 anni l’8,1%. In Emilia Romagna le famiglie con anziani sono oltre il 38% e più di una su quattro è composta interamente da anziani. Gli anziani che vivono soli sono il 28,6%. L’aspettativa di vita alla nascita è di 81,2% per gli uomini e di 85,4 per le donne; la speranza di vita alla nascita in buona salute è di 62,9 per gli uomini e di 59,8% per le donne. A fronte di questi dati il nostro obiettivo non può essere che quello della sostenibilità del servizio sanitario nazionale e regionale, con particolare riferimento alla garanzia dei principi di Universalità, solidarietà ed equità. La sanità sta cambiando e questo cambiamento va colto. Pensiamo che i criteri di riferimento debbano sempre più essere la territorialità, la prevenzione, l’appropriatezza. Questa per noi è la sanità del futuro. Con questo grande tema dovranno confrontarsi coloro che saranno eletti a governare la nostra regione Emilia Romagna. VERDETÁ n° 72 | 23


CNA Pensionati

Le nostre ricette

Baccalà in agrodolce

Ricetta a cura di Mamma Angela

INGREDIENTI per 4 PERSONE 30 gr. pinoli 50 gr. uvetta passa 900 gr. baccalà dissalato Una cipolla Un gambo di sedano Pomodoro olio e pepe q.b. rosmarino (per guarnire)

Mandateci le Vostre ricette regionali con le foto del cuoco e della preparazione. Le pubblicheremo nei prossimi numeri. 24 | VERDETÁ n° 72


Procedura Mettete in una padella l’olio extravergine d’oliva, fate scaldare e poi aggiungete il trito di cipolla e sedano. Giratelo per far rosolare le verdure da tutti i lati e lasciate cuocere finché la cipolla sia diventata completamente trasparente, poi aggiungere il pomodoro. Aspettate che arrivi in ebollizione poi aggiungere il baccalà tagliato in piccoli tranci. Aggiustare con un pizzico di pepe nero ed aggiungere i pinoli e l'uvetta. Lasciar cuocere a fiamma media per circa 25 minuti (la tolleranza di qualche minuto dipende dalla grandezza dei tranci di baccalà). Servire ben caldo guarnendo con un rametto di rosmarino.

VERDETÁ n° 72 | 25


SPAZIO DONNA

IL MOSTRO DELLA VIOLENZA E IL CORAGGIO MARIA ROSA BATTAN, Vicepresidente nazionale Cna Pensionati

Non è passato molto, poco più di 1 mese, dallo scorso 25 novembre, data dedicata al contrasto della violenza sulle donne. Ripensando a quella data la prima cosa che mi viene in mente è la parola “coraggio”. Perché coraggio? Esattamente non lo so, non ha un unico riferimento. Vedo e sento questo termine espandersi a macchia d’olio dentro di me e toccare una miriade di sentimenti. Il coraggio, infatti, qualcuno lo ha definito il non avere una misura certa, non avere densità precisa, non essere frutto di esperienza. Se ne può trovare in quantità immense sia in un giovane cuore di adolescente come in uno stanco cuore anziano. Può essercene una stilla in un roboante cuore adulto. Il coraggio può essere proclamato, millantato o semplicemente raccontato, può 26 | VERDETÁ n° 72

definire la misura di un’etica (scomparsa?), un tempo i capitani erano sempre anche coraggiosi. Il coraggio che desidero e deve prevalere in tema di violenza sulle donne, deve servire a trasformare una possibile giornata retorica in un momento di arricchimento, denuncia, approfondimento e condivisione. I dati che ci vengono trasmessi sulla violenza contro le donne nel mondo dalle più autorevoli agenzie, sono sicuramente credibili anche se, a mio avviso, lo sono per difetto. Non sono infatti possibili monitoraggi nei paesi a regimi totalitari e in guerra, sono esclusi dai rilevamenti tutte le donne rinchiuse nei campi profughi. Il primo rapporto mondiale sulla violenza alle donne è datato 21 giugno 2013 è stato curato dall’OMS organizzazione mondiale della sanità,


rimane il più grande studio mai fatto sugli abusi fisici e sessuali subiti dalle donne di tutto il pianeta. L’analisi è stata effettuata su 81 paesi sulla base di 141 ricerche dalle quali risulta che il 35% delle donne subisce nel corso della loro vita almeno una volta violenza. Il dato è scientifico, non contempla la non testimonianza o la segretezza nascosta tra le pieghe di sopruso culturale, minaccia, segregazione nei paesi in guerra. In molti paesi non è prevista nessuna richiesta di chiarimento riconducibile a fatti di violenza fisica nel momento in cui le donne si sottopongono a visita medica. Ferite e disagi psichici vengono considerati solo dal punto di vista medico. In ogni caso il dato maggioritario risulta comunque sempre quello della violenza subita in famiglia cosi anche quello dei femminicidi. Uno degli studiosi del fenomeno, che ha curato l’indagine mondiale del 2013, afferma che: “sono quindi troppe le donne uccise per pensare che risolvere il problema riguardi solo il singolo individuo anziché la politica, le istituzioni la collettività, bisogna concentrarci sulla prevenzione del fenomeno e sulle risposte ovviamente diversificate da dare su scala internazionale, nazionale e locale”.

essere quello di rendere sempre meno accettabile socialmente la cultura della violenza sulle donne, con un adeguato lavoro di sensibilizzazione che passa attraverso l’applicazione delle leggi che le tutelino nel posto di lavoro e abbiano un salario pari a quello maschile. Il lavoro rende autonomi, quindi, non ricattabili. Servono leggi che riconoscano alla maternità un valore aggiunto per l’intera società e più aiuti, oltre a riforme al diritto di famiglia in contrasto con le disparità di genere, laddove esistano. Sostenere queste proposte aiuta non solo a rendere la violenza sulle donne sempre meno accettabile ed a pensare un mondo più sicuro e migliore ma aiuta a proteggere i bambini dalle violenze passivamente subite, per farne degli adulti migliori. Impegnarci ad essere capitani coraggiosi adesso per me significa proprio questo, contrastare senza se e senza ma la cultura della violenza, dell’odio, dell’intolleranza della subdola aggressività verbale e gridare forte, fortissimo, fortissimissimo BASTA!!!!! I bambini ci ascoltano.

Sulla base dei dati forniti da questa prima ricerca, l’OMS ha impostato delle linee guida per operatori sanitari che aiutino a riconoscere e monitorare gli abusi sulla salute che comprendono oltre alla violenza fisica anche una serie di probabili disagi quali depressione, alcoolismo, etc. Le sofferenze da violenza purtroppo non hanno prezzo. Ogni paese civile che si rispetti deve quindi investire sulla scommessa che attraverso una adeguata informazione e prevenzione si possa contrastare la violenza più riconoscibile, quella perpetrata in ambito parentale senza però dimenticare quella, come si diceva, sempre presente anche se meno riconoscibile e non monitorata, delle cittadinanze dei migranti. Per fare la nostra parte, l’obiettivo che ci deve distinguere in questa giornata di focus contro la violenza nei confronti delle donne, dovrebbe VERDETÁ n° 72 | 27


IL RACCONTO

IL FURTO AUGUSTO MATTEAZZI

Era un ladro scrupoloso: per oltre due settimane aveva osservato, con un cannocchiale, la casa su cui aveva messo gli occhi, annotando attentamente ogni mossa degli abitanti, una coppia proprietaria di un ricco negozio di oggetti d’arte in centro città; di rubare in negozio non ci pensava nemmeno, perché sicuramente era ben custodito, e poi meglio rubare direttamente il denaro che, molto probabilmente, custodivano in casa, per questo aveva deciso tutti quegli appostamenti e tutte le annotazioni, per capire le probabilità di trovare un gruzzolo, il momento migliore per agire e la via migliore per mettere in atto il suo piano; e i risultati, almeno in queste fasi preliminari, parvero dargli ragione, perché quei due, forse credendosi furbi, anziché mettere i loro valori in cassaforte, tenevano le loro sostanze in un anonimo cofanetto appoggiato sulla mensola 28 | VERDETÁ n° 72

del camino, così modesto e così in vista che nessun rapinatore avrebbe capito il trucco e pensato di portarsi via. La certezza delle sue intuizioni l’ebbe quando notò che ogni sera, dopo cena, dopo aver prelevato il cofano dalla mensola, lo appoggiavano delicatamente sul tavolo, lo aprivano, e stavano lì, in compito raccoglimento per almeno una decina di minuti: lui non sapeva leggere il labiale e poi, da quella angolazione non avrebbe comunque potuto capire molto, ma i gesti erano inequivocabili, erano i gesti di chi valuta il suo tesoro e ne aggiunge il ricavato della giornata al negozio, altrimenti perché quel sussurrare, se non per nascondere i segreti della loro ricchezza ad eventuali occhi e orecchi indiscreti? Il fatto poi che il cofanetto fosse provvisto di serratura


avallava ulteriormente le sue supposizioni. Quando fu ben certo del fatto suo, elaborò il piano operativo: avrebbe agito in pieno giorno, quando in casa c’era solo una donnetta che andava ogni giorno a rassettare la casa dopo che i proprietari erano usciti per andare al negozio. Si sarebbe presentato come addetto al controllo degli impianti della casa, un espediente sfruttato da molti ma efficace, tanto più che avrebbe telefonato prima per avvisare dell’intervento. Dopo un ultimo controllo si rinchiuse per una giornata per verificare a tavolino movimenti, tempi, spostamenti ed orari e tutto quanto riguardava quella casa ed i suoi abitanti, probabilmente sulle loro abitudini ne sapeva più di loro stessi. Quando fu tutto pronto si procurò una grossa borsa per attrezzi che sarebbe servita a contenere il trafugando cofanetto. La mattina del giorno fissato, dopo essersi accertato che i proprietari erano indaffarati in negozio, passò all’azione, telefonando per

avvisare l’arrivo del “tecnico” stupendosi con la donna perché non l’avevano avvisata “avevo telefonato anche ieri sera” disse, e i suoi modi garbati ebbero facilmente ragione della pur scarsa sospettosità della donna delle pulizia la quale, lontana mille miglia dal fiutare l’inganno, non pensò nemmeno di telefonare al negozio per almeno avvisare gli interessati. Le cose andarono più lisce del previsto: bastò chiedere se c’era una cantina, dire alla donna di scendere ed accendere le luci, aspettare qualche minuto affinché lui controllasse eventuali perdite di corrente …… e filarsela lestamente con il prezioso cofanetto. Giunto a casa si accinse ad aprirlo ma, accidenti per essere un cofanetto senza pretese aveva una serratura di tutto rispetto, ma certo non era questo a fermarlo, altrimenti, che ladro era? Quando la robusta serratura cedette, all’interno trovò due bellissime urne con la scritta: “ceneri di nonna Lucia” e “ceneri di nonno Pietro”.

VERDETÁ n° 72 | 29


SALUTE

Psicologia

I BENEFICI DELL’ALTRUISMO CHIARA VOLPICELLI, Psicologa

EGOismo, << IO >>, ALTRUismo, << ALTRO DA ME >>. Quando si è egoisti? E quando altruisti? Ci sono diverse correnti di pensiero in merito. La prima ritiene che l’altruismo non esista, ma sia una strategia per alleviare un bisogno personale. La seconda sostiene l’esistenza dell’amore per l’amore, che non chiede e non vuole niente indietro. In entrambi i casi è necessario spostare il focus, da se stessi all’altro, esperienza che si conosce nell’accudimento. Quando ci si prende cura di un “altro”, si trasferisce l’attenzione dalla soddisfazione delle proprie esigenze a quella 30 | VERDETÁ n° 72

dei bisogni dell’altro. Si entra in una dimensione di ascolto che comporta attenzione selettiva, per cui le informazioni che arrivano da se stessi (dolori, gioie, bisogni) seppur presenti, restano in disparte, al buio, rispetto alle informazioni che arrivano dall’assistito. Informazioni che diventano prioritarie per chi accudisce, come prima lo erano le proprie. Le azioni prodotte dall’accudimento comportano due tipi di piacere: 1) la riconoscenza da parte dell’assistito che riesce a superare una sua difficoltà: piacere dettato dall’empatia, dal mettersi nei panni di chi aveva


un bisogno insoddisfatto che creava sofferenza, ma che finalmente viene appagato; 2) aumentano alcuni valori personali: la generosità, il senso di efficacia, il senso di utilità, rinforzando di conseguenza l’autostima. Cosa accade nel corpo se attuiamo l’altruismo? Produciamo dopamina: un neurotrasmettitore che controlla i meccanismi di ricompensa e piacere. È infatti legato alla regolazione dell’umore e degli aspetti motori, nonché alla produzione del latte durante la fase di allattamento. Alcune delle sue funzioni riguardano aspetti come: memoria, comportamento e cognizione, attenzione, inibizione di produzione della prolactina, sonno e apprendimento. L'eccesso e la carenza di questa “chimica vitale” è la causa di parecchie malattie, o stadi di esse. Il parkinson e la tossicodipendenza sono alcuni esempi di problemi connessi con i livelli “anormali” della dopamina. Il volontariato come occasione di piacere per sé e dell’altro. L’altruismo è il curarsi, in modo disinteressato, delle altre persone, semplicemente per il desiderio di aiutare. La vita quotidiana è piena di piccoli atti di questo tipo: dal volontariato alla donazione del sangue, al giovane che lascia il suo posto a sedere in autobus ad un anziano. Spesso siamo portati a chiederci che cosa induce le persone a donare il proprio tempo, energia e denaro per aiutare gli altri, sapendo di non ricevere nulla di tangibile in cambio. Non è così in realtà, in alcuni casi, il volontariato rappresenta un mezzo per accrescere la propria autostima perché ci si sente utili, indispensabili, fondamentali per migliorare le condizioni di vita di un’altra persona. Batson (psicologo inglese) distingue infatti tra interesse empatico, come motivazione puramente altruistica, e il disagio personale, dove si aiuta il prossimo per ridurre il proprio “imbarazzo” di fronte alla sofferenza altrui: si tratta in questo caso di motivazione egoistica. Il volontariato quindi non è solo un modo per aiutare gli altri, ma uno strumento per appagare esigenze ed interessi personali. Può servire ad alleviare il senso di isolamento o contribuire alla soddisfazione di un certo protagonismo. Senza dimenticare il riconoscimento sociale di

cui gode il volontario. Poiché agli occhi della società il volontariato risulta positivo e benefico, queste qualità vengono “di solito” trasferite su chi effettua l'attività. Sarebbe per questo plausibile pensare che il volontariato accresca quella parte della persona narcisista, che si alimenta e trae benessere dai giudizi positivi e dagli elogi che vengono dalla società. Storia. “Due fratelli, uno di cinque e l'altro di dieci anni, vestiti di stracci, continuavano a chiedere un po' di cibo per le case della strada che circondava la collina. Erano affamati, ma non riuscivano ad ottenere niente, i loro tentativi frustranti li rattristavano. Finalmente, una signora diede loro una bottiglia di latte. Che festa per i due bambini! Allora si sedettero sul marciapiede, e il più piccolo disse al grande: "Tu sei il maggiore, bevi per primo...", guardandolo coi suoi denti bianchi e la bocca mezza aperta. Il grande si portò la bottiglia alla bocca e, facendo finta di bere, strinse le labbra per non far entrare nemmeno una sola goccia di latte. Poi passò la bottiglia al fratellino che, dando un sorso, esclamò: "Com'è saporito!". Poi fu di nuovo il turno del maggiore. Anche questa volta si portò la bottiglia alla bocca, ormai già quasi mezza vuota, ma non bevve niente. E fecero così finché il latte finì. A quel punto il fratello maggiore, benché con lo stomaco vuoto ma col cuore traboccante di gioia, cominciò a cantare e a danzare. Con la semplicità di chi non fa niente di straordinario, o ancora meglio, con la semplicità di chi è abituato a fare cose straordinarie senza dargli importanza.”

VERDETÁ n° 72 | 31


SALUTE Geriatria

IL RAPPORTO MEDICOPAZIENTE: DALL’ANTICHITÀ ALL’ERA DI INTERNET, SCIENZA E FIDUCIA PER IL NOSTRO BENESSERE

DOMINGA SALERNO, Geriatra

Già nell’antichità i filosofi si occuparono della relazione tra medico e paziente. Platone ed Aristotele distinguevano tra il medico “degli schiavi”, paragonato ad un tiranno ed il medico “dei liberi” che spiega la terapia al paziente, coinvolge nel discorso anche la famiglia, ascolta e non dà inizio ad una terapia senza che prima il paziente l’abbia compresa ed approvata. 32 | VERDETÁ n° 72

Un’antica espressione della medicina persiana suona così: “Io curavo con la legge sacra, io curavo con il diritto, io curavo con la pianta, io curavo con il coltello ed io curavo con la parola”. Nel Medioevo il medico rappresenta una figura di riferimento, insieme al giudice ed al sacerdote, non a caso vestiti tutti e tre allo stesso modo,


depositari di verità assolute, saperi sconosciuti ai più e dunque non era neppure immaginabile un confronto, una relazione. Con l’avanzare delle scoperte scientifiche, con l’avvento di società culturalmente più libere, iniziano a modificarsi i modelli sociali e, con essi, i concetti di salute e malattia. Possiamo chiamarlo approccio psico-biologico, socio-culturale, antropologico, in ogni caso tutto, o buona parte, si centra sulla relazione medicopaziente, strutturata con la finalità di porre una diagnosi ed avviare terapie. In Medicina il piano della relazione medicopaziente svolge un ruolo determinante e l’abilità del medico nel comunicare con il paziente rappresenta un aspetto fondamentale delle sue competenze: il paziente è portatore di una sofferenza della quale non comprende la causa, mentre il medico è il tecnico, possessore di spazi privilegiati di osservazione e depositario di un sapere scientifico sul quale basa il suo lavoro. La narrazione degli eventi, la storia ed il mondo del paziente rappresentano i fattori che caratterizzano quel rapporto di fiducia che molti, in particolare i soggetti più anziani, hanno sperimentato con il medico di medicina generale, prima detto medico di “famiglia”. Ancora oggi si vedono soggetti, anche giovani o adulti, continuare a far affidamento al proprio medico magari già pensionato, ma che continua negli anni a manifestare una totale disponibilità all’ascolto ed alla cura. Vi sono situazioni nelle quali, invece, il paziente si trova a consultare specialisti dei settori più diversi, senza che giunga a una diagnosi o a una soluzione, finendo per interagire con una serie di medici certamente competenti, ma a loro volta divisi tra scienza e burocrazia, tecnologia ed economia. Basti pensare al senso di smarrimento e di abbandono che coglie il malato quando, al controllo per una determinata patologia, trova nell’ambulatorio un medico diverso da quello atteso, con il quale aveva instaurato un rapporto

e iniziato una terapia. La mancanza di un medico di riferimento che garantisca continuità assistenziale rende il paziente più ansioso, insicuro e solo. Molti psicologi e studiosi moderni, inoltre, hanno evidenziato come l’utilizzo diffuso di internet stia modificando in negativo la relazione medicopaziente. Internet è diventato un“terzo incomodo” che freddamente, in maniera superficiale o troppo tecnicistica, spesso demolisce le rassicurazioni e le speranze conquistate dal malato dopo le fatiche del dialogo con il medico. Cosa chiede innanzitutto un malato al suo medico? Attenzione e disponibilità. La cosiddetta “gentilezza” viene ormai apprezzata da tutti i cittadini, forse più di qualsiasi tecnicismo o superspecializzazione, in particolare quando si tratta di diagnosi che possono cambiare la vita di una persona. Un’efficace applicazione degli interventi diagnostici e terapeutici richiede necessariamente la collaborazione da parte del paziente: collaborazione che l’informazione, per quanto corretta ed esaustiva, non è sufficiente di per sé a garantire. Da qui la necessità per il medico non solo di conquistare la fiducia del paziente, ma di limitare la propria autorità: oltre al caso clinico egli deve, infatti, considerare l’uomo nella situazione complessiva della sua vita e riflettere sulle conseguenze che il suo agire può provocare sul paziente e sui familiari. In altre parole, la capacità di attenzione del medico si esprime non soltanto nell’andare incontro ai bisogni del paziente, ma anche nell’offrirgli l’opportunità di procedere dalla “dipendenza” dai curanti e dalle cure verso l’autoconsapevolezza. Le conoscenze cliniche sono assolutamente necessarie, ma non sono di per sé sufficienti a costruire fiducia e di conseguenza a generare speranza e senza speranza la guarigione è più difficile ed il benessere non potrà essere globale.

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SALUTE

Dietologia

CIBO O FARMACO? LUCA LOTITO, Biologo Nutrizionista

Un uomo di 70 anni nel corso della sua vita ingerisce in media 40-50 tonnellate di cibo che può avere ricadute positive o negative sulla sua salute. Purtroppo ancora oggi si tende a considerare solo l’aspetto quantitativo del cibo (quante calorie assumiamo?), ma trascuriamo quello più importante che riguarda la qualità di ciò che introduciamo nel nostro corpo. Il cibo è in grado di modificare il nostro DNA (modulatore epigenetico), le risposte cellulari (produzione di sostanze infiammatorie), stimolare la produzione di ormoni (ad esempio l’insulina) e può risultare un potente farmaco ma anche un potente veleno. 34 | VERDETÁ n° 72

Nell’antica medicina greca Ippocrate sentenziava «Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo». Non da meno anche gli Indiani, Egizi, Cinesi e Sumeri usavano gli alimenti come medicine per curare e prevenire le malattie. Le ricerche condotte in ambito della scienza dell’alimentazione hanno portato a maggiori conoscenze e, se inizialmente l'analisi degli alimenti era focalizzata sull'aroma (gusto e tessitura) e sul valore nutrizionale (composizione in carboidrati, lipidi, proteine, acqua, vitamine e sali minerali), ora vi è un crescente interesse su altri componenti che possano avere un ruolo maggiore nel migliorare la salute.


Dal connubio fra i termini “nutrizione” e “farmaceutici” è nato il neologismo “nutraceutici” con cui oggi vengono indicati tutti quei principi nutritivi che si è dimostrato avere un ruolo benefico sulla salute. Ad esempio dall’olio extra vergine di oliva è possibile ricavare vitamina E e polifenoli utili per la loro azione antiossidante. Dai pomodori, limone, arance, kiwi la vitamina C che migliora la produzione di collagene, il metabolismo, il sistema nervoso e immunitario, funge da antiossidante, riduce la stanchezza e l’affaticamento e accresce l’assorbimento di ferro. L’avena e l’orzo ci forniscono beta-glucani i quali riducono il colesterolo e il glucosio. Il grano ci fornisce la fibra che riduce il gonfiore e aumenta la massa fecale. L’uva, l’avena, lo zenzero, i pomodori e le mandorle apportano melatonina che aiuta il sonno. Il ben noto pesce azzurro ci fornisce DHA (acido docosaesaenoico omega-3) che riduce il colesterolo, migliora la funzione cerebrale, la vista e la funzione cardiaca. I broccoli, i cavolfiori e le olive, con i loro steroli vegetali, riducono il colesterolo. Le uova, il caviale, la soia tramite

la colina accelerano il metabolismo dei grassi, riducono gli effetti di omocisteina e migliorano la funzionalità epatica. Questi nutraceutici non sono presenti in quantità sufficienti negli alimenti per esplicare la loro azione benefica e per questo devono essere utilizzati come integratori oppure devono essere aggiunti ad altri alimenti. Le quantità necessarie sono disciplinate da Regolamenti Europei (es. Regolamento 432/2012) che specificano i benefici ottenibili dall’uso di tali sostanze. Lo scopo del loro utilizzo è quello di prevenire malattie croniche, migliorare lo stato di salute, ritardare l’invecchiamento. Questi sono solo alcuni dei benefici che possiamo ottenere dal cibo. Naturalmente non è sufficiente affidarsi solo alla alimentazione per correggere eventuali patologie. Non dimentichiamo anche l’importanza dell’attività fisica. I nutraceutici possono essere utili nella prevenzione, ma resta fondamentale il cambiamento dello stile di vita a 360°.

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SALUTE

Erboristeria

LA MANDORLA REGINA DEI SEMI OLEOSI GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore

Fillide, principessa greca, si innamorò perdutamente di Acamante che però dovette partire per la guerra. Quando le navi tornarono il giovane non era con i suoi compagni e la fanciulla disperata si uccise. Gli dei mossi a compassione la tramutarono in un “Mandorlo”. Acamante, giunto in seguito non poté fare altro che abbracciare l’albero, sconfortato a sua volta. Fiori e foglie si aprirono, accarezzò le foglie frastagliate, i fiori sia bianchi che rossi, i semi (le mandorle) allungati e conosciuti da tutti. Da allora fu il primo albero a fiorire, in genere a febbraio. L’albero che il povero Acamante strinse a sé è l’amigdalus communis della famiglia delle 36 | VERDETÁ n° 72

rosacee, dalle mandorle dolci e ottenuto dopo un paziente lavoro di selezione durato nel tempo. Prima i semi erano amari e non commestibili perché contenevano acido cianidrico. Le mandorle e gli altri semi oleosi Insieme con altri alimenti come noci, nocciole, sono ricche di sostanze che danno forza e energia. Sono i semi oleosi. Purtroppo per diverso tempo le mandorle, soprattutto, sono state dimenticate. Si pensava, a torto, che fosse difficile digerirle e fossero troppo grasse. In realtà i grassi che contengono sono “insaturi”, un toccasana per il cuore e l’intero apparato cardiocircolatorio. Grassi


insaturi contrapposti a quelli “saturi” che invece favoriscono l’acidificazione del sangue. Negli ultimi anni ci siamo abituati a usare piante esotiche antiossidanti, energetiche, che proteggono il cuore e abbassano il colesterolo nel sangue. Come le alghe, le bacche di goji, i semi di chia. In genere svolgono il loro compito nel migliore dei modi, ma c’è un unico neo: il loro costo elevato. Esistono soluzioni più economiche che non hanno nomi altisonanti ma più comuni, in alcuni casi perfino umili. Oltre mandorle, noci e nocciole parliamo dei semi di sesamo, semi di lino, semi di zucca, pinoli, semi di girasole.

decesso per paralisi dei centri del respiro più velocemente rispetto a ogni altra sostanza. I segnali di intossicazione sono le convulsioni, seguite dalla perdita di coscienza fino alle estreme conseguenze. Niente paura perché con la varietà dolce non corriamo questo pericolo. Se esageriamo nel consumo possiamo al massimo rischiare una solenne indigestione. Al tempo dei romani si credeva che la qualità amara fosse un antidoto contro l’ubriachezza. Si racconta che ci fosse chi scommetteva di non ubriacarsi dopo aver bevuto molto vino. Ma di nascosto prima di alzare il gomito mangiava mandorle amare.

Proprietà e indicazioni È noto che le mandorle sono energetiche e nutrienti. É altrettanto noto che è meglio non mangiarne più di 12-13 in un giorno se non si vuole aumentare di peso. C’è chi sostiene che potrebbero sostituire la carne senza problemi. Non conosco studi scientifici al riguardo, meglio non fidarsi. Se potessimo scomporre una mandorla vedremmo che è formata da azoto, calcio, fosforo, potassio, magnesio, oleina, grassi. Quanto alle proprietà si può dire che aiutano a superare momenti di agitazione, irritabilità, una sorta di calmante naturale. Disinfettano l’apparato digerente, in particolare lo stomaco. L’olio contenuto nelle mandorle lascia una patina sulle sue pareti, come una diga protettiva. Sono più facilmente digeribili se appena appena abbrustolite. La caratteristica di dare forza, vigore, ne fanno un toccasana per gli sportivi e per chi è debilitato nel corpo e nella mente, in caso di convalescenza e per la crescita. Sono adatte per le donne in gravidanza e durante l’allattamento. Contribuiscono a prevenire e eliminare i calcoli e a ridurre le infiammazioni urinarie. Contrastano la stipsi e la costipazione.

Latte e olio di mandorle (dolci) Per uso esterno l’olio preserva, ammorbidisce e tonifica la pelle, oltre a ridurre le smagliature. Per uso interno è un lassativo moderato, combatte la tosse e le infiammazioni ai bronchi. Attenzione perché è molto energetico e contiene molte calorie. Va bene per chi è debilitato, ma non per chi è sovrappeso. Anche il latte di mandorle è un ottimo ricostituente e un rimedio per la tosse ostinata. Riduce le infiammazioni di stomaco, intestino e vie urinarie. Si trova con facilità in commercio, ma non esagerare e occhio alla bilancia!

Mandorle amare La varietà amara, non commestibile, utilizzata in medicina solo in piccole quantità è ottima in caso di tosse persistente. Il contenuto di acido cianidrico, un noto veleno, conferisce alle mandorle amare un triste primato. Provoca il VERDETÁ n° 72 | 37


DAL TERRITORIO

EMILIA ROMAGNA MODENA INVECCHIARE IN SALUTE DIPENDE DA NOI Nella splendida cornice di Villa dei Glicini a Maranello (Mo) si è tenuta l’Assemblea di Cna Pensionati Modena dedicata ad approfondire il tema forse più importante per i nostri associati che è quello dell’invecchiare in salute. “Vivi a lungo, vivi bene. Il benessere della terza età dipende (molto) da noi” già introduce gli obiettivi dell’iniziativa: aumentare la consapevolezza che noi siamo i primi responsabili della nostra salute e che le modificazioni e i miglioramenti delle nostre abitudini e dei nostri comportamenti sono strumenti nelle nostre mani. Di fronte a una platea di oltre 60 pensionati Luciano Galavotti - Presidente della Cna Pensionati di Modena - ha presentato alcuni dati di scenario. La popolazione “silver”, cioè over 65, in Europa è il 32%, in Italia è il 35,4%, in Emilia Romagna è il 36,7%. Siamo il paese europeo dove si vive di più e con il miglior servizio sanitario. E nella nostra regione stiamo ancora meglio. L’aspettativa di vita media in Italia è di 83.1 anni, in Europa siamo secondi solo alla Spagna. In questa media le donne sono le più longeve (85,2 anni di media di vita), gli uomini 80,5 - 4 anni e mezzo di vita in meno. Questo cambiamento sociale porta con sé cambiamenti di stile di vita, di attenzione alla propria salute, alla alimentazione, tutti fattori che si ripercuotono sui consumi e sulla società a cui la società economica e sociale deve dare risposte. “In questa ottica abbiamo pensato questa iniziativa – dichiara Galavotti - come un momento di riflessione e apprendimento 38 | VERDETÁ n° 72

trasversale su argomenti importanti che possiamo chiamare attività di prevenzione”. Movimento, dieta, impegno mentale sono fattori che prevengono le malattie. La prima relazione è stata curata dalla dott.ssa Gloria Rossi, medico specialista in endocrinologia, che ha spigato come la buona o cattiva vecchiaia dipenda essenzialmente dallo stile di vita. La vecchiaia non è una malattia ma qualcosa che si costruisce giorno per giorno. Attività motoria, corretta alimentazione e benessere psicologico sono i cardini principali. Mangiare meno, mangiare meglio, cambiare le proprie abitudini di sedentarietà, camminare a lungo, praticare piccole attività aerobiche di resistenza e di potenziamento muscolare sono azioni preziose che ognuno può mettere in atto per “volersi bene” e proteggere la propria salute. Cambiare abitudini è possibile: eliminare gli zuccheri e gli alimenti che lo contengono, eliminare le farine raffinate e i loro derivati, limitare le proteine e i grassi di origine animale, fare attenzione al fumo e all’alcool. La dottoressa ha proseguito illustrando “il piatto del mangiar sano” e la sua composizione consigliando gli alimenti che necessariamente dobbiamo mettere sulla nostra tavola perché proteggono il DNA come frutta secca, broccoli e cavoli (brassicacee), frutti di bosco, pesce, the verde, curcuma, ecc. La seconda relazione curata da Chiara Ricchi, psicologa e psicoterapeuta, si è concentrata sulla salute psico- fisica. Affrontare serenamente i cambiamenti di stile di vita che la vecchiaia impone significa ad esempio passare dalla rassegnazione alla accettazione, godere di risorse esterne come il maggior tempo a disposizione, poter chiedere aiuto, o


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acquisire la consapevolezza dell’importanza di prendersi cura di sé. Anche la ricerca del piacere è importantissima: che sia il tempo di un caffè con un’amica, un massaggio, una lettura che ci piace o il piacere dell’affetto e della sessualità. Mangiare bene non è sufficiente, serve una sana attività di vita, restare impegnati con la mente: avere uno scopo, un’attività quotidiana da svolgere, che sia assistere i nipoti o fare una camminata o qualsiasi attività in compagnia di un amico, aiuta a vivere meglio. Il grande problema dei pensionati non è quello di “vivere” da soli ma di “sentirsi” soli. I lavori dell’assemblea sono poi proseguiti con la presentazione a cura di Claudia Zagni – Segretario Cna Pensionati Modena - delle attività svolte dal 2017 in poi e del piano di lavoro 2020/21. Tra le iniziative in linea con i temi della giornata ha segnalato il progetto “Anziano

fragile” realizzato in collaborazione con Confconsumatori Modena e CUPLA sulla individuazione dei campanelli d’allarme che si possono cogliere nell’anziano per prevenire disturbi cognitivi o demenze. Zagni ha inoltre presentato un Corso di autobiografia “Lavorar di memoria” in programma per la primavera 2020, riservato ai pensionati che potranno scrivere di sé, della propria vita, del proprio lavoro, come forma di terapia di benessere. Al termine dell’assemblea è intervenuto Salvatore Cavini - Presidente di Cna Pensionati Emilia Romagna - a sottolineare l’importanza del volontariato dei pensionati nella società. Lo stato sociale attuale, anche in Emilia Romagna, è retto in gran parte dal welfare famigliare di cui i pensionati sono una colonna portante, sotto l’aspetto economico, della disponibilità di tempo di cura e soprattutto per la trasmissione dei valori di uguaglianza e solidarietà. VERDETÁ n° 72 | 39


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TOSCANA SIENA PREVENZIONE CON CNA PENSIONATI & LILT, UNA SUPER COLLABORAZIONE DA “110 E LODE” CNA Pensionati ha raggiunto la sua personale “quota cento”, superandola di slancio. Non è il numero magico per la “messa a riposo” dal lavoro, ma quello delle visite di prevenzione oncologica gratuite che hanno effettuato i medici della Lega per la Lotta contro i Tumori di Siena (Lilt) in collaborazione con gli artigiani in pensione durante la “Settimana della prevenzione” che si è appena conclusa. Cinque giornate nella provincia di Siena, toccando anche realtà ben lontane dai grandi complessi ospedalieri. Per CNA Pensionati è stata anche l’occasione per incontrare informalmente le amministrazioni territoriali ed insieme confrontarsi sulla situazione e le problematiche degli anziani e più in generali delle categorie più deboli. Le visite non erano rivolte soltanto agli associati, ma a tutti coloro che ne facevano liberamente richiesta. Al termine delle cinque giornate sono state 110 le persone visitate, fra cui anche tanti giovani. “Ringrazio la Lilt che continua a credere nella collaborazione con la nostra associazione” esordisce Alberto Rossi, presidente di CNA Pensionati di Siena - ogni anno facciamo visite gratuite ad oltre cento persone, senza guardare alla loro carta di identità o appartenenza, ma soltanto al bisogno. Quest’anno abbiamo invitato informalmente anche gli amministratori dei territori visitati e con loro abbiamo avuto modo di confrontarci su tanti temi che riguardano le categorie più deboli e gli anziani. Credo sia stato raggiunto lo scopo che ci eravamo prefissi e ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato”. Le visite sono iniziate a Monteriggioni, accolti dall’assessore Diana Nisi, dove era previsto 40 | VERDETÁ n° 72

il controllo dermatologico della pelle, il così detto “screening dei nei”. Ancora controllo dermatologico della pelle a Castellina in Chianti, dove Cna Pensionati ha incontrato il sindaco Marcello Bonechi e a Piancastagnaio, dove le visite sono state aperte dall’assessore Roberta Sancasciani, insieme al presidente della Cna Amiata Massimo Nocci ed il vice presidente Cna Pensionati Enzo Ciarri. A Radda in Chianti Cna Pensionati e Lilt hanno offerto visite gratuite di eco addome completo e nei locali gentilmente concessi dalla Misericordia locale sono venuti anche il vice sindaco Marco Venturi ed il consigliere di Gaiole in Chianti Gaia Sampoli. Stessi esami a Poggibonsi, dove sono arrivate ad aprire le visite due donne in prima linea per le categorie più deboli, la presidente della Lilt Siena Gaia Tancredi e l’assessore Susanna Salvadori. “Siamo soddisfatti di questa settimana di visite nel territorio. Abbiamo incontrato tante persone e speriamo di aver portato un contributo alla prevenzione oncologica. Ma non ci fermiamo qua.” conclude il presidente Cna Pensionati Siena Alberto Rossi.


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TOSCANA GROSSETO STOP CON LE TRUFFE E I RAGGIRI ALLE PERSONE PIU’ DEBOLI Truffe e raggiri ai danni delle fasce deboli, in particolare delle persone anziane. Di questo si è parlato a Grosseto nel corso dell’iniziativa promossa dalla Cna territoriale e dalla Federazione territoriale dei Pensionati, in occasione dei festeggiamenti per i 70 anni dell’associazione grossetana. Un evento che ha visto la presenza del prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia di Stato e direttore generale della Pubblica sicurezza. “Fare rete, stare vicino agli anziani attraverso campagne di informazione, presidiare il territorio, soprattutto nelle zone meno centrali è fondamentale”. È questa, in sintesi, la ricetta che Gabrielli propone per evitare che gli anziani siano vittima di comportamenti criminali. Ad accogliere il prefetto il presidente di Cna Grosseto e della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda, il direttore dell’associazione Anna Rita Bramerini, il presidente nazionale dei Pensionati Giovanni Giungi, quello della federazione grossetana Vezio Vagnoni, il prefetto di Grosseto Cinzia Torraco e il sindaco Antofrancesco Vivarelli Colonna che ha messo a disposizione gratuitamente il teatro comunale degli Industri, gremito per l’occasione dai rappresentanti delle istituzioni e da pensionati provenienti da tutta la Toscana. Al centro dell’incontro i crimini ai danni degli anziani, in particolare quelli legati all’uso delle nuove tecnologie. Come ha ricordato il presidente Breda “il mondo del digitale, che spesso avvantaggia le nostre imprese, ci allontana nei rapporti sociali. Come associazione vogliamo evitarlo e ricordare che siamo vicini ai cittadini e a disposizione per informazioni, consigli e aiuto”. I rischi del digitale sono stati sottolineati anche da Giovanni Giungi, presidente nazionale di Cna Pensionati che ha

ricordato come “la nostra categoria è nata con la penna e con il lapis e non è facile, oggi, fare i conti con la rete, con le tante possibilità, ma anche i rischi che questa comporta. Molte cose ormai si sono trasferite nel mondo virtuale e tra questi i delinquenti”. Eppure, secondo Giungi, esistono delle soluzioni possibili per contrastare i crimini, come quella di avvicinare giovani e anziani per favorire la trasmissione di saperi. Un compito che può essere eseguito dal volontariato, in particolare di chi è uscito dal mondo del lavoro: “Per questo – ha detto il presidente nazionale di Cna Pensionati – chiedo alle istituzioni: usateci e dateci la possibilità di essere utili”. Sulla stessa linea anche Vezio Vagnoni, presidente dei Pensionati di Cna Grosseto che ha sottolineato come “gli anziani devono essere coinvolti nella cura del proprio ambiente” e invitato le istituzioni a condividere progetti che aumentino la partecipazione attiva”. Coinvolgimento e consapevolezza sociale sono gli elementi vincenti anche secondo il prefetto di Grosseto, Cinzia Torraco che, prima di lasciare la parola al capo della Polizia per l’intervento centrale dell’iniziativa, ha ricordato come “il bene pubblico primario della sicurezza si può declinare sotto molteplici aspetti e uno di questi è la sicurezza sociale”. Sicurezza come bisogno, che può essere messo in discussione da fattori legati più alla percezione che ai fatti. “La Toscana – ha ricordato il prefetto Gabrielli – è al terzo posto per incidenza dei delitti dopo Emilia Romagna e Lombardia, con 4420 reati ogni 100mila abitanti. La provincia di Grosseto è terz’ultima in regione con un’incidenza di reati di 2263 ogni 100mila abitanti seguita solo dalle province di Arezzo e Siena”. Dati confortanti, che non bastano però a tranquillizzare. “Se si fa la distinzione tra sicurezza percepita e sicurezza VERDETÁ n° 72 | 41


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...continua Toscana Grosseto rilevata mi si accappona la pelle perché questo è stato il paese degli anni di piombo, delle stragi di mafia, perché in Italia i delitti stanno diminuendo eppure si percepisce una mancanza di sicurezza”ha detto Gabrielli. Grandi reati in diminuzione, dunque, mentre quelli piccoli, come le truffe, stanno aumentando. “È la tendenza che ci preoccupa, seppure i dati non siano eclatanti anche perché questo tipo di crimini è difficile da censire e rientra nella cosiddetta zona grigia”- ha insistito. C’è quindi la possibilità che i numeri delle denunce non corrispondano ai reati realmente

subiti. Cosa fare quindi? Promuovere campagne informative, creare reti sociali, essere diffidenti quando qualcosa esula dall’ordinario. “Al tempo di internet rispolverate un briciolo di diffidenza e, ogni volta che qualcosa vi sembra inusuale, fermatevi un attimo. Chiedete agli amici, alle forze dell’ordine, all’associazione”. E se qualcuno cade in errore non deve aver timore di denunciare la truffa subita. “Nei casi in cui il danno riguardi una persona anziana c’è l’aggravante dell’età che rende il reato perseguibile anche d’ufficio e non solo su querela” – ha concluso.

PIEMONTE ASTI FESTA REGIONALE CNA PENSIONATI PIEMONTE Grande partecipazione per la festa regionale che ha radunato i pensionati della CNA del Piemonte a Vezzolano in provincia di Asti. Una giornata di festa davvero ben riuscita organizzata dal Gruppo CNA Pensionati Piemonte. Ben 350 partecipanti di tutte le province del Piemonte si sono trovati a Vezzolano, in provincia di Asti, dove durante la mattinata hanno visitato e ammirato la storica Abbazia. Il clou della festa si è svolto in un tipico ristorante poco distante, con un ricco pranzo, musica e balli. Il tutto condito dall'allegria e anche da una sorpresa per alcuni dei nostri storici pensionati. “In questa circostanza - spiega il presidente CNA Pensionati Piemonte Renato Ciocchetti abbiamo voluto consegnare un riconoscimento ai nostri volontari che da più tempo collaborano con il gruppo con il loro costante impegno. Sono tutte persone attive e indispensabili per la nostra attività e le nostre iniziative e per questo 42 | VERDETÁ n° 72

li ringraziamo. Ci auguriamo siano sempre più numerosi”. A tutti loro sono stati consegnati una pergamena ricordo e una spilla di CNA Pensionati Piemonte. Questi i nomi dei pensionati premiati: Gian Piero Perino (Vercelli) Felino Bertolini (Verbania) Dino Bovo, Giuseppe Tedesco, Pasquale Mazza (Novara), Piero Goffi, Anna Sarni, Vincenza Ruggiero (Torino) Gianna Grillone, Giovanni Conti, Mirella Marello, Giuseppe Longo, Pietro De Santis (Asti).


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PIEMONTE BIELLA QUEST’ANNO LA GITA D’AUTUNNO ALLE LANGHE ALBESI CNA Pensionati Biella ha organizzato l’annuale Gita d’autunno 2019 proponendo un percorso turistico nelle Langhe albesi. La giornata è stata pensata come un percorso panoramico per visitare il territorio e le sue attrazioni non solo storico-artistiche, ma anche manifatturiere ed enogastronomiche. I partecipanti hanno avuto la possibilità di immergersi in un ambiente, che li ha condotti nell’affascinante zona delle Langhe. Fra le altre cose, infatti, è stato possibile visitare il Torronificio Sebaste con degustazione dei prodotti

dolciari di loro produzione ed illustrazione della produzione e l’azienda agricola e cantina Cascina Rossa che produce rinomati vini esportati in tutto il mondo. Il percorso ha poi seguito la Strada del Barolo percorrendo la via che tocca gli unici undici comuni al mondo dove viene coltivato ed imbottigliato il famoso vino Barolo. È stato possibile ammirare lungo questa strada, alcuni borghi storici di grande fascino e il paesaggio incantevole delle colline langarole proclamate Patrimonio mondiale Unesco nel 2014.

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MARCHE ANCONA VITATTIVA – UNA PIAZZA PER LA LONGEVITÀ, VERSO LA SECONDA EDIZIONE DOPO IL SUCCESSO DELLA PRIMA La prevenzione dà sempre buoni risultati. È emerso positivo il bilancio della prima edizione di “VitAttiva – una piazza per la longevità”. I medici dell’Inrca e Ospedali Riuniti di Ancona sono infatti scesi in piazza il primo weekend di ottobre, in Piazza Roma ad Ancona, su iniziativa di CNA Pensionati territoriale di Ancona per dare alla cittadinanza la possibilità di incontri a tu per tu per controlli e confronti. “La risposta dei cittadini all’iniziativa è stata molto importante, in due giornate sono state effettuate 521 visite e incontri, di cui 112 di diabetologia – afferma Marco Federici, coordinatore del reparto diabetologia dell’Inrca – pensare alla prevenzione attraverso

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visite specialistiche e incontri mirati con consigli personalizzati è un primo importante passo per salvaguardare la propria salute. Un plauso va a tutti i medici, tra Inrca e Ospedali Riuniti di Ancona, che hanno contribuito al progetto”. Dopo il successo della prima edizione ci sarà perciò la seconda. “L’iniziativa è stata molto apprezzata e CNA Pensionati è a lavoro per organizzare altri appuntamenti di VitAttiva non solo ad Ancona ma anche in altre piazze della provincia” - sottolinea Maurizio Bertini segretario territoriale CNA Pensionati di Ancona. L’iniziativa è stata possibile anche grazie al contributo ed alla disponibilità di Gianni Genga, Direttore generale Inrca, di Alberto Deales, Direttore sanitario Inrca e Stefano Dellabella. I check up della longevità sono stati su cardiologia, diabetologia, oncologia, fisiatria, dermatologia, urologia, neurologia, oculistica, chirurgia.


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SICILIA ENNA A ENNA CRESCE CNA PENSIONATI La CNA Pensionati della provincia di Enna si impegna per migliorare l’assistenza ai propri iscritti pensionati, una formula che sembra funzionare, vista la crescita costante che sta registrando in questi ultimi anni. Molte le iniziative che sono state messe in campo, per dare la possibilità agli anziani di avere un invecchiamento attivo. Innanzitutto il turismo esperienziale, che ha visto un primo tour teso a conoscere con attenzione particolare i luoghi e le opere d’arte della nostra stessa provincia, una sorta di gemellaggio fra i comuni della provincia stessa. I presidenti comunali di CNA Pensionati si sono adoperati a turno per ospitare i colleghi provenienti dagli altri comuni della provincia di Enna. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione massiccia di iscritti, ha ottenuto un ottimo successo. Sempre nell’ambito del turismo si è creata una rete di viaggi per tutto il territorio siciliano, alla ricerca di luoghi speciali e con un’enogastronomia di nicchia. Molto partecipata, infine, da parte della provincia di Enna la Festa regionale annuale che ha potuto registrare una partecipazione di tantissimi nostri soci. “Nonni per la città”, fiore all’occhiello della CNA Pensionati Enna, è stata un’altra rilevante iniziativa che ha visto i pensionati della CNA effettuare la vigilanza nelle scuole, nei giardini e la trasmissione dei saperi. Agira, il comune capofila, ha iniziato l’esperienza nel 2018, l’iniziativa è stata inserita nel bilancio partecipato ed è stato concesso un contributo dal Comune. Nel 2019 il progetto “Nonni per la città” è stato rinnovato e integrato con il progetto sicurezza in collaborazione con le forze dell’ordine sul territorio e sarà esteso man mano a tutti i comuni della nostra provincia. Importante è stata anche la rete di convenzioni

e protocolli d’intesa fatti con i comuni, con altre associazioni di prevenzioni mediche come la LILT che lavora sulla prevenzione dei tumori, con screening gratuiti che sono stati effettuati presso i locali della CNA. Un’altra intesa è stata stretta con l’associazione Global service per la prevenzione nelle demenze che ha visto l’organizzazione di varie giornate, sempre presso le sedi della CNA Pensionati , durante le quali sono stati effettuati esami per verificare le risorse cognitive nell’anziano dando il via alla opportuna prevenzione. E ancora: con l’Università Kore Facoltà di Scienze motorie sono stati organizzati seminari informativi ed anche con la UIIPS con la quale sono state organizzate diverse “passeggiate della salute” per riscoprire pezzi di città ma anche per portare le persone verso un corretto stile di vita. Altra cosa che è risultata positiva è stata l’esperienza del servizio civile che ha visto l’inserimento di alcuni giovani nelle strutture CNA e CNA Pensionati, che hanno dato una mano agli anziani per una serie di necessità, bisogni, ma anche ascolto e sostegno.

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LETTERE AL DIRETTORE

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entile direttore, mi chiamo Serena e vivo a Perugia. Ho letto nei giornali che dal prossimo anno presso i medici di base sarà possibile fare degli esami che ora necessitano visite specialistiche, ad esempio l’elettrocardiogramma. Sarebbe una bella novità anche perché noi anziani delle volte ci spaventiamo anche per disturbi non gravissimi e finiamo per andare al pronto soccorso. Poi però non solo rischiamo di restarci intere giornate in attesa ma, insieme a tante altre persone non gravi, intasiamo queste strutture che invece sono così importanti per chi ha un malore che necessita di intervento urgente. Ma di cosa si tratta esattamente ed è vero ciò che dicono i giornali? ----------------------------------------Cara Serena, innanzitutto si tratta di una norma prevista dalla Legge di Bilancio che però sarà approvata entro la fine dell’anno. Mentre rispondo alla sua lettera l’anno non è ancora finito, ma lei con tutta probabilità riceverà la rivista all’inizio del 2020 e quindi con la Legge già in vigore. In effetti si tratta di una bella novità per molti pensionati bisognosi di controlli periodici un poco più approfonditi della normale visita generica. Parliamo di dispositivi medici di cui saranno dotati i medici di famiglia: dispositivi per gli elettrocardiogrammi, per la spirometria (l’esame che controlla la funzionalità polmonare importante per gli asmatici), l’holter pressorio per chi soffre di pressione alta. E ancora: ci saranno apparecchi con cui si potrà fare la retinografia, capace di monitorare alcune patologie della retina, o altri per la polisonnografia adatta a valutare le modificazioni dell'attività celebrale. Il contributo che è stato stanziato è pari a 235,834 milioni di euro e servirà per dare una spinta positiva alla cosiddetta medicina territoriale

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S

pettabile Cna Pensionati,

mi chiamo Giuseppe Motisi e sono un docente di lettere in servizio presso l'Istituto tecnico turistico 'Livia Bottardi' di Roma che ha conosciuto la vostra realtà in occasione di un seminario svoltosi lo scorso 31 ottobre presso la sede di piazza Armellini. Proprio durante il seminario ho avuto modo di visionare il vostro pregevole periodico 'VerdEtà', nel quale ho letto un editoriale in cui emergeva la necessità di poter disporre di centri di assistenza digitale per l'apprendimento del pc per i vostri associati. Ed è a tale proposito che vi scrivo: la nostra scuola superiore ha attivato corsi di informatica per la terza età presso la propria sede di via Filiberto Petiti (La Rustica), con l'obiettivo appunto di stimolare e promuovere l'educazione all'informatica tra le persone adulte. Qualora abbiate interesse o curiosità a saperne di più, anche nell'ottica di un’ipotetica sinergia progettuale volta a sviluppare congiuntamente corsi di questo tipo, rimango a disposizione per fornire chiarimenti e/o semplici informazioni in merito. Giuseppe Motisi Roma ----------------------------------------Gentile prof. Motisi, la ringrazio per l’apprezzamento alla rivista VerdEtà che da anni viene pubblicata ed inviata a tutti i nostri associati pensionati affrontando le tematiche di loro interesse. Riguardo ai corsi di formazione sull’informatica possiamo metterla in contatto con la nostra sede regionale della CNA Pensionati di Roma che potrà contattarla per organizzare incontri con i pensionati interessati e valutare insieme la fruibilità del format.


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SOLUZIONE DEI GIOCHI

71 DI PAG. 50 T A M I G I ■ V O ■ P

E R E D E ■ C E R T O

L A T I ■ P U N T A ■

E T A ■ M E S T O L O

F O ■ M A N C A ■ I R

I ■ V E S T I T O ■ A

L C ■ S T O N E ■ P Z

M I S S I L I ■ M A I

■ A L I C E ■ N O T O

A C I N I ■ L O R E N

L ■ P A ■ C E N E R E

B A R Z E L L E T T A

U ■ C A S U A L I ■ U

E P ■ R E I T A ■ M T

N O V ■ N N O ■ M I E

O N E S T O ■ P E N N

S E T T E ■ Z E N I T

A N T A ■ C O R T E I

I T A ■ R A T ■ A R C

R E ■ M A R I A ■ A I

E ■ D A M O C L E ■ T

S C A N A L A T U R A

REBUS: Faretre K K in G = Fare trekking - Unte star D U O = Un test arduo.

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entile direttore, io sono uno di quei cinque milioni di pensionati che non ha una card e che ritira ancora allo sportello della Posta la sua pensione! So’ che è rischioso, dati i tempi in cui i pensionati sono spesso aggrediti proprio quando ritirano la pensione! Per me è sempre più complicato poiché la mia deambulazione sta peggiorando e la vista viene sempre meno. Cosa mi consiglia di fare? Antonio da Frosinone ----------------------------------------Gentile Antonio, mi rendo conto che con l’età che avanza tutte le cose si complicano! Ma andare in giro con i soldi in tasca sicuramente è più rischioso di quanto non sia l’utilizzo di un bancomat!! Il governo sta predisponendo la legge di bilancio per il 2020 che prevede di vincolare la possibilità di incassare in contante la pensione fino ad un massimo di duemila euro e dal 2022 il limite scenderà a mille euro. Per questo le consiglio di iniziare a pensare che il cambiamento sarà necessario e che usando il bancomat, col passare del tempo le sarà sempre più semplice. È solo una questione di abitudine. Grazie per averci scritto e con l’occasione le auguro buone feste. R M O S C A S T I R A T A

A I S P A C C O N I V E N

M E T I C C I M O D E N A

I I R E C A T O D E L I A

N S A L I N I P O L L A I

G A R B A T A O R L I E D

O L I E T O B R I A N Z A

C A P R O N I F U R O R E

E M A G R A L I S C I A S

C I M I E R I D I A N Z I

E L E P R E C O P P I A T

M A N R I C O A R E Z Z O

I N T E S A S T I R I A R

R C O D A R D O A D A M O

A I R A T I I L M U L I T

G A E T A N O L O T I N T

E S I O D O R O M A N I A

LA SEQUENZA: L’ordine in cui sono state scattate le foto è il seguente: 1, 4, 2, 3. La vignetta completa è infatti la numero 3. Nella 2 manca il profilo destro della cornice, nella 4 manca anche la macchia sulla pancia del cane, nella 1 manca in più una cocca del bavaglio del cane.

75 ■ P A V E S E ■ G O L

S I ■ A L E ■ R A S O

R A L L E N T A R E ■

■ N I C O T I N A ■ E

R O M A N I N A ■ P V

L A T O R E ■ A R E S

■ L I M O N I ■ C R A

I ■ A N A L I T I C I

A C R I ■ L E R C I O

L A S C I A R E ■ S N

A L I A S ■ I O N I E

E ■ P I E V E ■ F E Z

S P A S S O ■ B U D A

I ■ S P A C C A R E ■

T O T ■ M A R S I N A

O ■ I N I B I T A ■ D

■ ■ C E N O N I ■ C E

S O C I A L E ■ D E L

U M I L T A ■ S I T A

P I O ■ O R A T O R I

E N ■ T R I N I D A D

R O S S I ■ D E I ■ E

G

LA SILHOUETTE: Alla numero 2. Le altre si escludono per i seguenti particolari: 1 capelli nuca, 3 suola scarpa sinistra, 4 parte posteriore camice, 5 legaccio scarpa sinistra.

LETTERE AL DIRETTORE


IL LIBRO DEL MESE

TRENT'ANNI IN 60 MINUTI AGNESE LOY TRENT'ANNI DI EUROPA SPIEGATI IN UN'ORA. IL SAGGIO TUTTO DA LEGGERE DI CRISTIANO ZAGARI Fresco di stampa "30 di Europa in sessanta minuti" è approdato in libreria per raccontare quanto è successo dalla caduta del muro di Berlino del 1989 fino ai giorni della rivoluzione digitale. E' quanto propone il saggio di Cristiano Zagari, docente di tematiche negoziali europee e internazionali, esperto con la "E" maiuscola capace di narrare l'Europa al tempo della globalizzazione, intrappolata tra le nuove sfide, la sempre più pesante crisi della classe media e i venti del sovranismo di cui è portatrice. Un mix complesso dentro il quale si agitano politici last minute, che usano la rete come un cavallo di Troia per far piazza pulita dei corpi intermedi. Sullo sfondo i tecnocrati, bersaglio facile di governi nazionali disorientati dall'evoluzione sociale, che spingono Zagari a un escamotage narrativo per spiegare il vecchio continente attraverso un dialogo immaginario di un'ora tra uno studente universitario e un vip del Terzo Millennio. Tutto si consuma durante un viaggio in aliscafo da Ventotene, dove cominciò la gestazione dell'Europa, alla terraferma. Cristiano Zagari usa un ritmo serrato, domande e risposte che si rincorrono impedendo la caduta d'attenzione del lettore. Quello di Zagari è un libro tascabile ma ricco di spunti per difendere l'Europa, un continente che nonostante tutto resta una garanzia di convenienza. Il saggio, edito da Lithos, indaga gli accadimenti degli ultimi tre decenni concentrandosi sulla sottovalutazione delle sfide lanciate dalla globalizzazione e le insufficienti politiche economiche messe in 48 | VERDETÁ n° 72

campo per affrontarle: troppa superficialità ha contribuito a creare un ritardo imperdonabile nell'agganciare la rivoluzione digitale. Ci sono poi i limiti del sovranismo, eredità della crisi in un cui annaspa la classe media dell'Occidente e motivo delle distanze, quando non della chiusura, verso Bruxelles. Ma soli, sostiene l'autore, la storia lo conferma, non si va in alcun luogo. Il consiglio: far quadrato per difendere l'Europa soprattutto quando in gioco c'è l'indispensabile svolta verde. Quanto agli squilibri del quadro europeo, ne è convinto, ritrovare una buona politica può correggere gli errori con cui si misurano i millennials, nati tra l'81 e il '96, massimi esperti e utenti della rivoluzione digitale, costretti a fronteggiare la striminzita offerta di lavoro dal reddito altrettanto ristretto.


IL FILM DEL MESE

SANTA SUBITO AGNESE LOY 'SANTA SUBITO', NEL DOCUFILM DI PIVA LA STORIA DELLA PRIMA VITTIMA ITALIANA DI STALKING 'Santa Subito' è il docufilm di Alessandro Piva che ha vinto il premio del pubblico alla Festa del film di Roma di quest'anno. In sessanta minuti il regista racconta la storia della prima vittima italiana di stalking, Santa Scorese, barese di 23 anni, perseguitata e poi uccisa di fronte agli occhi dei genitori con 13 coltellate vibrate dal suo persecutore, uno squilibrato più volte denunciato per l'ossessivo e delirante corteggiamento nei confronti della ragazza. A distanza di 28 anni, il femminicidio di Santa, impegnata nel volontariato, missionaria dell'Immacolata di padre Kolbe e al centro di un processo di beatificazione per martirio ancora in corso, si ripropone in tutta la sua tragica attualità. Nonostante i passi avanti compiuti dal punto di vista giuridico, il riconoscimento del reato di stalking avvenuto nel 2009 e la recente entrata in vigore del Codice Rosso, manca il tassello più importante, un vero e proprio processo culturale capace di traghettare la società fuori dalla grammatica della sopraffazione di cui un sempre maggior numero di donne fa le spese. Dedicato alla famiglia Scorese, al dolore dei tanti sopravvissuti all'omcidio di una persona cara oltre che alle donne vittime della violenza di genere, il docufilm restituisce il ritratto di una ragazza vivace, volitiva, focalarina e amante delle canzoni di Renato Zero. Una ragazza piena di sogni e impegni costretta a cambiare le proprie abitudini per sfuggire alla follia di un uomo incontrato per caso nell'ambiente della parrocchia da cui, tra l'altro, era stato allontanato. Disturbato e

pericoloso, l'assassino l'ha seguita indisturbato per tre anni, l'ha pedinata ovunque dall'università al supermercato, ha lasciato biglietti sotto i tergicristalli di amici e familiari, ha importunato chi la conosceva per strappare anche la più piccola informazione sulla vittima designata. Chi l'amava le strinse attorno una protettiva quanto purtroppo inutile sorveglianza, per Santa che, secondo la testimonianza di un medico del pronto soccorso, perdonò il suo carnefice prima di esalare l'ultimo respiro, fu un calvario. Fu l'anticamera di una morte annunciata nonostante le ripetute denunce alle autorità, inclusa quella per tentato stupro. L'appuntamento con la morte era scritto: fu accoltellata mentre rientrava da una riunione dell'Azione Cattolica, sullo sfondo di una società sguarnita di strumenti per contrastare lo stalking e incapace di percepirne gli orribili risvolti.

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CRUCIVERBA 1

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ORIZZONTALI: 1. Si guarda in TV - 8. Il nome di Pacino - 9. Pronto per la semina - 10. Il “via” del regista - 12. Si segna nel rugby - 14. Costume ridotto - 16. Giorni romani - 17. Città siciliana - 19. Genova - 20. Sostanze adesive - 21. Recipienti in cucina - 23. Guanciali - 24. Articolo... per amiche - 25. Colpi di libeccio - 26. Valle e negazione - 27. Campo con verdure - 28. Frutti del rovo - 29. Uguali identici - 31. Padre latino - 32. Il fiume di Piacenza - 33. Discorso di Cicerone o di Demostene. VERTICALI: 1. Bagna Londra - 2. Riceve il lascito - 3. Il quadrato ne ha quattro - 4. Somma di anni - 5. Dario del teatro - 6. Luce senza pari - 7. Armi telecomandate 8. Chicchi d’uva - 11. Piccolo pesce di mare - 13. Abito 15. Le prime lettere di Paola - 17. La mano sinistra - 18. Sharon attrice - 20. Grosso cucchiaio - 21. Si fa alla matita - 22. Residuo di combustione - 23. Privo di dubbi - 24. Sophia del cinema - 25. Inizio di volata - 26. Conosciuto - 28. In nessun tempo - 30. Simbolo dell’iridio - 31. Sigla di Potenza.

REBUS:

FACILITATI 1

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ORIZZONTALI: 1. La capitale argentina - 10. Occidente - 11. Iniz. di Cocciante - 13. Cocuzzolo di montagna - 14. Indica provenienza - 15. Imperava in Russia - 17. Questa in breve - 18. Uomo inglese - 19. Non tenuto a pagare - 21. Frasca - 22. In prov. di Varese - 23. Il nome della Alt - 24. Elemento di perimetro - 25. Villana - 26. La Weber - 27. Moltiplica - 28. Stop - 29. A te - 30. Essenza per caramelle - 32. Un terzo d’Europa 33. Ha un filone da sfruttare - 35. Manca al quadro falso. VERTICALI: 1. Storiella buffa - 2. Inizio d’epoca - 3. Novembre sul datario - 4. Lo è chi non imbroglia - 5. Il numero delle note - 6. Sportello di legno - 7. Andata - 8. Sovrano - 9. Stria di colonna - 12. Fortuiti - 14. Aveva una spada sul capo - 16. Colpevolezza - 18. Il nome della De Filippi - 20. Nord Nord-Ovest - 21. Topo... parigino 23. Sfilano per le vie - 25. È opposto al nadir - 27. Sean attore americano - 30. Né tue né sue - 31. Fiume della Savoia - 33. Sigla di Matera - 34. Le vocali degli altri.

frase: 4 8

SOLUZIONI DEI GIOCHI A PAG. 47 ??

GIOCHI TRATTI DAL MENSILE

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2

REBUS:

frase: 2 4 5


LE SEDI CNA PENSIONATI Sedi Regionali

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Tel.

Sedi Provinciali

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Cap

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VAL D'AOSTA-Aosta PIEMONTE-Torino LIGURIA-Genova LOMBARDIA-Milano FRIULI V.G.-Udine VENETO-Marghera EMILIA R.-Bologna TOSCANA-Firenze MARCHE-Ancona UMBRIA-Perugia LAZIO-Roma ABRUZZO-Pescara MOLISE-Campobasso CAMPANIA-Napoli PUGLIA-Bari BASILICATA-Potenza CALABRIA-Catanzaro SICILIA-Palermo SARDEGNA-Cagliari

Corso Lancieri di Aosta 11/F Via Millio 26 Via San Vincenzo 2 - 1° piano Via Marco D'Aviano, 2 Via Verona 28 int. 1 Via della Pila 3/B-1 Via Rimini 7 Via Luigi Alamanni 23 Via Sandro Totti 4 Via A. Morettini 7 Viale Guglielmo Massaia 31 Via Cetteo Ciglia 8 C.da Colle delle Api - Z.I. Via G. Porzio 4-C. Dir. ISOLA G 8-13° p. Via Nicola Tridente 2/Bis Via Isca del Pioppo 144 - Pal. Pino Via Lucrezia Della Valle 19 - II° piano Via Francesco Crispi 72 Viale Elmas 33

11020 10141 16121 20131 33100 30175 40128 50123 60124 06128 00154 65128 86100 80143 70125 85100 88100 90133 09123

0165-31587 011-19672111 010-5959171 02-36512030 0432-616911 041-921715 051-2133211 055-212121 071-286091 075-5009056 06-570151 085-4326919 0874-482021 081-7501065 080-5486931 0971-50148 0961-792484 091-582833 070-273728

Sedi Provinciali

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Agrigento Alessandria Ancona Arezzo Ascoli Piceno Andria-BAT Asti Avellino Bari Belluno Benevento Bergamo Biella Bologna Imola Bolzano Brescia Brindisi Cagliari Iglesias Caltanissetta Campobasso Carrara-Avenza Caserta Catania Catanzaro Chieti Como Cosenza Cremona Crotone Cuneo-Borgo S. Dalmazzo Enna Bassa Fermo Ferrara Firenze Foggia Forlì Frosinone Genova Gorizia-Gradisca d'Isonzo Grosseto Imperia-Sanremo

Via Imera 223/C Via Gramsci 59/A Via Umani 1/A - Baraccola Via Carlo Donat Cattin 129 Viale Indipendenza 42 Via De Robertis 19 Corso Alfieri 412 Via Pironti 1-B Via Nicola Tridente 2/Bis Via S. Gervasio 17 Viale Mellusi 36 Via S. Antonino 3 Via Repubblica 56 Via Aldo Moro, 22 Via Pola 3 Via Milano 68 Via Orzinuovi, 3 Via Tor Pisana 102 Viale Elmas 33 Via Antonio Gramsci 1/3 Via Alcide De Gasperi 14 C.da Colle delle Api - Z.I. Viale G. Galilei 1/A Via Carlo Santagata 19 Piazza dei Martiri 8 Via Italia 19 Via Valera 22 Viale Innocenzo XI 70 V.le Giacomo Mancini-Pal. SOIMCO Via Lucchini 105 Via Firenze 34 Via Cuneo 52/I Via Emilia Romagna 3 Via Salvo D'Acquisto 123 Via Caldirolo 84 Via Luigi Alamanni 31 Viale XXIV Maggio 44 Via Pelacano 29 Via Mària 51 Via San Vincenzo 2 (Torre S.V.) Viale Trieste 31 Via Birmania 96 Via Acquasciati 12

92100 15121 60131 52100 63100 76125 14100 83100 70125 32100 82100 24122 13900 40127 40026 39100 25125 72100 09123 09016 93100 86100 54031 81100 95031 88100 66100 22100 87100 26100 88900 12011 94100 63900 44100 50123 71121 47100 03100 16121 34072 58100 18038

0922-595511 0131-253506 071-286081 0575-3291 0736-42176 0883-480171 0141-596000 0825-783345 080-5486908 0437- 954411 0824-317489 035-285111 015-351121 051-299204 0542-632611 0471-546777 030-3519/5/6/7 0831-517035 070-274681 0781-24721 0934-681382 0874-482021 0585-85291 0823-442552 095-7465294 0961-709580 0871-42371 031-276441 0984-21376 0372-442211 0962-62199 0171-268019 0935-1980109 0734-600288 0532-749111 055-3245008 0881-772070 0543-770111 0775-8228219 010-545371 0481-93335 0564-4711 0184-500309

Isernia L’Aquila Avezzano La Spezia Latina Lecce Lecco Livorno Lucca Macerata Mantova Matera Messina Milano Modena Napoli Novara Nuoro Tortolì-Ogliastra Oristano Padova Palermo Parma Pavia Perugia Pesaro Pescara Piacenza Pisa-Ghezzano Pistoia Pordenone Potenza Prato Ragusa Ravenna Reggio Calabria Reggio Emilia Rieti Rimini Roma Civitavecchia Rovigo-Borsea Salerno Sassari Olbia-Gallura Savona Siena Siracusa Teramo Terni Torino Trani-BAT Trapani Treviso Trieste Udine Varese Venezia-Marghera Verbania Vercelli Vibo Valentia Vicenza Viterbo Viterbo

Corso Garibaldi 221 C. Dir. Strinella 88-via Pescara, 2/B Via Bruno Buozzi 31 Via Padre Giuliani 6 Viale P. L. Nervi 258/L Via Brunetti 8 Via Carlo Alberto 37 Via Martin Luther King 15 Via Romana 615/P-Arancio Via Zincone 20 Via L. Guerra 13 Via degli Aragonesi 26/A Via Maddalena 108 Via Marco D'Aviano, 2 Viale Corassori 72 Corso Umberto I° 109 - 2° p. Viale Dante Alighieri 37 Via Napoli 14 Zona Industriale Baccasara Via Canalis 29 Via Croce Rossa 56 Via Rosolino Pilo 20 Via La Spezia 52/a Viale Montegrappa 15 Via A. Morettini 7 Via Degli Abeti 90 Via Cetteo Ciglia, 8 Via Coppalati, 10 (Loc. Le Mose) Via Carducci 39 Via Enrico Fermi 2 Via Nuova di Corva 82 Via Isca del Pioppo 144/A Via Zarini 350/C Via Psaumida 38 Viale Randi 90 Via Nicolò Da Reggio 7 Via Mameli 15/G Piazza Cavour 54 P.le Leopoldo Tosi 4 Viale Guglielmo Massaia 31 Via Togliatti 7 Via Alleati Combattenti d'Europa 9/D Corso Vittorio Emanuele 75 Z.I. Predda Niedda Nord Str. 18 BIS Via Vittorio Veneto 15 Via Paleocapa 22/8 Via Simone Martini 18 Via Carso 33 Via Francesco Franchi 25/B Via Lungonera Savoia 126 Via Millio 26 Via De Robertis 19 Via Venere 20 Viale della Repubblica 154 Piazza Venezia 1 Via Verona 28 int. 1 Via Bonini 1 Via della Pila 3/b-1 Via San Bernardino 31/c Via Guicciardini 20 Via P.E. Murmura 56 Via G. Zampieri 19 Via I° Maggio 3 Via I° Maggio 3

86170 67100 67051 19125 04100 73100 23900 57128 55100 62100 46100 75100 98122 20131 41124 80138 28100 08045 08048 09170 35129 90139 43100 27100 06129 61100 65128 29100 56010 51100 33170 85100 59100 97100 48100 89128 42123 02100 47923 00154 00053 45030 84123 07100 07026 17100 53100 96100 64100 05100 10141 76125 91100 31100 34123 33100 21110 30175 28922 13100 89900 36100 01100 01100

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Sedi ESTERE

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Germania Colonia - Burgmauer 18 – 50667 GERMANIA (EE) - Tel 0049.221124761 Germania Mannheim - Augusta Anlage 10 - Tel. 0049.62216530968 Germania Solingen - Talstrasse 3 – 42697 GERMANIA (EE) - Tel. 0049.2123803240 Svizzera San Gallo - Unterer Graben 1 – 9000 SVIZZERA Tel. 0041.712237692 Francia Nizza - Rue Michel Ange 12 – 6100 FRANCIA Tel. 0033.981108543 Belgio Liegi - Chaussee Churchill 81 – 4420 BELGIO - Tel. 0032.42356700 Spagna Alicante - Plaza San Cristobal 2, Planta 1 , Puerta 1 03002 Alicante (Spagna). Tel. 0034.865716972

Australia Sidney Wollongong Coolatai Cescent 1 – 2176 - AUSTRALIA - Tel. 0061.287860888 Australia Melbourne - Grantham ST 57 – 3055 AUSTRALIA - Tel. 0061.393879126 Canada Toronto - 654 Bloor ST. Mississauga - Canada - Tel. 0019.058503611 USA New York - Myrtle Avenue – Glendale 65-54 – 11385 STATI UNITI - Tel. 001.7183865212 Brasile San Paolo - Av. Sao Luiz 50 - 2 Andar CJ 21-A - Brasile - Tel. 0055.1132562455 Argentina Buenos Aires - Calle 45 Uff 5 B 1068 – 1900 ARGENTINA - Tel. 0054.2214588948

VERDETÁ n° 72 | 51


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