Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 04/2009

ARTIGIANATO

periodico d’informazione tecnica e sindacale

Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza

ottobre 2009 anno VIII numero 4

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NUCLEARE Un ritorno con dubbi www.cnavicenza.it

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Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza Contiene I.P.

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primo piano Lettera dall’Abruzzo. Toccanti parole dai dirigenti CNA abruzzesi

L’Aquila ringrazia di cuore L’

Abruzzo attende hanno inviato il loro grala ricostruzione, zie: «Le prime parole sono ma intanto qualco- di ringraziamento per aver sa, a livello di solidarietà, è pensato a noi in questi già successo. Tra le CNA e giorni di vero dolore per tra gli imprenditori c’è sta- quanto accaduto al nostro to lo scambio solidale dei territorio ed a tutti i concittadini aquilani. I primi primi aiuti. sentimenti A fare le doche ritenianazioni da mo doveroparte della CNA vicenti- Abbiamo compreso so esternare sono quelli na sono stati che i soci di scuse, per il gruppo diridella CNA non essere in gente, i soci, hanno un cuore grado di rini dipendenti, graziare peril Gruppo Fogrande verso sonalmente tografi, oltre i più deboli ognuno di alla Cricket di voi. La siNoventa con una forniitura di giochi per tuazione post-terremoto in questo momento non è delbambini.

Il direttore e il presiden- le più facili: c’è bisogno di te provinciali della CNA aiuto in ogni momento, ordell’Aquila, Agostino Del mai non esistono più giorRe e Giorgio Stringini, nate di lavoro e giorni di ri-

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poso, tutto è imbrigliato in una specie di commistione onirica che a volte ci fa perdere la percezione del tempo e dello spazio».

«Purtroppo - continua la lettera - il terremoto ci ha tolto quasi tutto, affetti, case, lavoro, certezze; e i palazzi che sembrano aver resistito al sisma, al di fuori sono integri ma dentro vuoti, come vuoti sono gli sguardi di chi ha lasciato tra le macerie le cose care della vita... Speriamo, che queste poche righe possano farvi comprendere quanto siamo grati per tutto quello che avete fatto e che state facendo per noi,

per gli sforzi organizzativi, economici e logistici che avete sostenuto. Così come siamo ben consapevoli che gli appartenenti alla nostra Confederazione hanno un cuore grande, capaci di saper cogliere e sostenere i più deboli e bisognosi d’aiuto. Ciò che avete raccolto per noi, vi assicuriamo, non verrà disperso come una goccia nel mare, la nostra intenzione è che venga impiegato fattivamente per la ripresa economica della città, come una sorta di nutrimento curativo, affinché “L’Aquila ferita torni a volare”!»

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Periodico edito da CNA via Zampieri 19, Vicenza Registrazione Tribunale di Vicenza n. 1019/11.3.2002 Comitato di redazione Silvano Scandian, Paolo Monaco, Giuseppe Mantese, Stefano Masiero, Giannina Scremin, Enrico Storti, Marco Troncon, Leonardo Zamperetti Direttore responsabile Claudio Strati Redazione e pubblicità via G. Zampieri 19, Vicenza.

Tel. 0444 569900, fax 0444 961628 e mail: cna@cnavicenza.it Stampa C.T.O., via Corbetta 9, Vicenza

Monaco L’enciclica che valorizza le Pmi

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Scandian Crisi, non basta la psicologia per uscirne

Zigliotto Conciati male tra illegalità e “furbizie”

Fotografie: Renato Dalla Vecchia, Luca Andolfatto, Lino Basiricò, Luciano Dal Lago, Sergio Mantello e Ruggero Zigliotto pagine 4 a sin., 6, 11 a sin., 18 sopra, 19 a des.; Cristiano Urban 18 sotto, 19 a sin.; e dall’archivio CNA NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003. Spettabile Impresa, il D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempie compiutamente informandoLa che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuoverne l’attività; 2) in relazione alle summenzionate finalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate finalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’ art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Associazione Provinciale di Vicenza, corrente in Vicenza, Via Zampieri, n. 19. Vicenza, dicembre 2008

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editoriale

L’artigiano e l’enciclica papale di Paolo Monaco

E’

:: Paolo Monaco Direttore CNA Vicenza

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“Caritas in Veritate” sta nel solco dei documenti sociali della Chiesa

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noto che CNA è una associazione autonoma e, in quanto tale, anche apolitica e aconfessionale.

Non sembri dunque strana la decisione di dedicare questo editoriale all’ultima Enciclica papale, la “Caritas in Veritate”, promulgata “urbi et orbi” da Benedetto XVI lo scorso 29 giugno. In realtà, al di là del valore intrinseco che può avere per un cristiano-cattolico la lettura delle parole del Pontefice, la portata di questo testo travalica lo specifico messaggio ai fedeli, in quanto coglie tematiche di grande attualità per chiunque nel mondo occidentale: dalla crisi economica che ha devastato molte economie avanzate, al problema della immigrazione e della dignità umana in generale, sino a toccare anche i temi del futuro del nostro pianeta e della conservazione dell’ambiente naturale.

In questo senso, l’ultima Enciclica di Benedetto XVI può senz’altro essere accomunata alle altre storiche “Encicliche sociali” che

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hanno costituito in epoca industriale importanti ed ascoltate prese di posizione della Chiesa cattolica rispetto allo sviluppo tecnologico ed economico del mondo occidentale: si pensi in particolare alla “Rerum Novarum” di Leone XIII (datata 1891), alla “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII (1963), alla “Populorum Progressio” di Paolo VI (promulgata nel 1967) per finire con la “Centesimus Annus” che Papa Giovanni Paolo II emanò in coincidenza con la Festa del Lavoro del 1991.

Come i suoi predecessori, anche Papa Ratzinger ha dunque deciso di toccare i pretesa che la “Caritas in temi più critici della moder- Veritate” possa indicare la nità con la “Caritas in Veri- strada per uscire dalla critate”, la cui stesura è stata si che ha colpito il mondo così complesproduttivo sa da rinviarcosì duramenne di ben due te nel corso La denuncia del anni la prodegli ultimi mulgazione, a degrado dell’uomo due anni, ma seguito anche quando è strumento è interessante del costante in balìa notare come ed imprevediBenedetto del mercato bile evolversi XVI si sforzi degli eventi più recenti. di delineare le condizioni Dunque, cosa possiamo per un nuovo e diverso svitrarre come imprenditori e luppo umano e sociale: “La come artigiani dalla lettura verità dello sviluppo considi questo testo suddiviso ste nella sua integralità: se in 6 capitoli e 78 paragra- non è di tutto l’uomo e di fi fitti di considerazioni e ogni uomo lo sviluppo non raccomandazioni (che per è vero sviluppo” (par. 18). il vero possono essere utili Queste parole, che richiastrumenti di riflessione per mano concetti a suo temqualsiasi uomo di “buona po già espressi ad esemvolontà”, indipendente- pio da Papa Montini nella mente dalla propria fede “Populorum Progressio”, religiosa)? rimarcano ancora più vioIl messaggio di fondo, che lentemente le già evidentraspare dalla lettura di tut- ti carenze delle politiche to il documento, consiste governative occidentali nell’invocare due grandi di fronte ad uno sviluppo bisogni dell’umanità del instabile e abbandonato a nostro tempo: un’econo- forze esterne che, se non mia “a misura d’uomo” e la adeguatamente regolapari dignità per ogni essere mentate, possono portare a umano, sul lavoro e nella fasi di crisi duratura, come quella che purtroppo ci ha società.

Naturalmente, non fa parte recentemente colpito. delle attese realistiche la In tal senso, il Papa, oltre

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Nel constatare il fallimento delle politiche economiche materiali si percepisce l’attenzione benevola verso la piccola impresa, realtà contrapposta a banche e grande industria

a suggerire di rivedere le regole ed il funzionamento dell’economia mondiale, si interroga sull’efficacia degli strumenti economici moderni nel conseguire le proprie finalità. E’ infatti innegabile che ad oggi non sono stati raggiunti importanti obiettivi planetari come la cura e l’efficienza nella gestione delle risorse naturali, la garanzia di una crescita economica equilibrata e duratura, una equa distribuzione del benessere a tutti gli uomini.

In questo contesto, si rende evidente anche la distonia che si verifica nei discorsi dei potenti, che da un lato inneggiano alla pace, alla giustizia e all’uguaglianza in quanto concetti astratti, e dall’altro accettano muti l’emergere di forme di disistima e di violazione della vita umana, in specie quella più debole ed emarginata.

In particolare, Benedetto XVI si sofferma qui sul mondo del lavoro, denunciando apertamente temi di scottante attualità, come quelli del “degrado umano determinato dall’eccessiva deregolamentazione del lavoro che rischia di far scadere l’uomo a ‘mezzo’ di

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crescita economica in piena balìa del mercato”.

Il messaggio papale, la via d’uscita a questa situazione, consiste nel recuperare il succo del messaggio cristiano che pone l’etica personale e sociale alla base di ogni comportamento umano, così fornendo una unitarietà di comportamento che aiuti l’uomo a rapportarsi al meglio sia con i propri simili, che con il proprio lavoro, che con l’ambiente in generale.

Per un cristiano/cattolico questa morale appare peraltro evidente, in quanto il senso soprannaturale della vita umana non consente equivoci tra mezzi e fini.

In tal senso, capitalismo, economia, globalizzazione,

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sono elementi “neutrali” e la valutazione circa la loro “moralità” dipende da chi li impiega e per quali fini.

E’ comunque oramai universalmente accettato il concetto secondo cui l’impegno e l’attenzione verso il prossimo, anche e soprattutto nel mondo del lavoro e dell’economia, sono le chiavi per ottenere sviluppo condiviso, sia dell’individuo che dell’impresa, in contrapposizione a logiche di sfruttamento ed oppressione che favoriscono apparentemente il personale tornaconto dello “sfruttatore” ma immiseriscono la nostra vita e la nostra Società.

Non è nostro obiettivo qui allargare l’analisi delle parole del Papa anche a temi

più alti, come il rapporto tra l’individuo e l’ambiente o quello dell’accoglienza dell’”altro” e del “diverso” da noi. Vorremmo però sottolineare l’attualità e la credibilità del messaggio della “Caritas in Veritate” nei punti in cui in particolare si sofferma sull’etica del lavoro e dell’impresa. Indipendentemente dalla vocazione religiosa di ciascuno di noi, in questo importante documento, studiato e commentato da tutti i più prestigiosi economisti e politici del mondo, infatti ci sembra di poter leggere tra le righe qualcosa di incoraggiante e di familiare.

Dove infatti Benedetto XVI denuncia il fallimento di politiche generate dalla cultura dell’interesse materiale, tipico della grande industria o anche delle banche e degli intermediari finanziari sovranazionali, ci sembra di percepire invece una fiducia ed una attenzione benevola verso le realtà imprenditoriali più piccole, più legate al territorio e più vicine ai dipendenti. Si tratta in pratica di riconoscere, come fa il Papa, che la via d’uscita dalle fasi più buie di uno sviluppo economico casuale ed “egoistico”, ce la possono proporre proprio le piccole imprese, artigiane e industriali, dove la qualità dei rapporti umani è ancora elevata e dove il senso della propria attività nella collettività è ancora vivo.

Così, avviene che nell’orientare i comportamenti “virtuosi” suoi e dei propri collaboratori, il piccolo imprenditore “di territorio” contribuisce ad orientare il progresso e la crescita economica collettiva in quella dimensione “umana” e condivisa, indispensabile per garantire l’armonia ed il successo di questo sviluppo negli anni futuri.

primo piano :: Silvano Scandian, imprenditore di Thiene e presidente provinciale della CNA vicentina

L’analisi. Silvano Scandian, la congiuntura e le emergenze vicentine

Ci vuol altro che uno sforzo psicologico P

residente, e l’economia come va?

Silvano Scandian, presidente provinciale della CNA, fa un mezzo sorriso: “Io sono ottimista per natura, mi sforzo perciò di vedere rosa. Però la situazione è quella che è. I nostro governanti hanno fatto sforzi psicologici notevoli, nel dire alle imprese, che lottano sul campo, che qualcosa cambia. Invece chi è in prima linea sa che non è propriamente così. E sa che deve fare sforzi sovrumani per mantenere il personale, che è il vero “capitale sociale” delle micro e piccole imprese. E attende che ci sia un po’ di vera attenzione alle piccole e medie aziende, che qui sono le uniche a tener botta in qualche modo, al contrario delle grandi”.

noi ce li sogniamo. Sono tornate sui loro passi, con le banche e la politica a seguirle in ogni occasione. Sì, perché il mito della delocalizzazione è praticamente fallito, a parte le eccezioni che confermano la regola”.

Ma la grande impresa dice di avere una strategia...

“Certo, si giustificano e dicono: investire qui o là è uguale. Noi invece diciamo: se restiamo qui, abbiamo più forza per superare il momento difficile. E le risorse che ora servirebbero sarebbero a disposizione. La delocalizzazione ha inseguito solo un interesse finanziario, senza guardare al territorio e alle persone.

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Senza una visione sociale, quella che invece noi abbiamo”.

C’è qualche spiraglio, comunque?

“Mi pare che Dante all’inferno spiegasse che quelli stavano così male che in qualche momento pensavano di trovare un po’ di refrigerio... Se uno è malato, basta un piccolo segno di benessere e si sente già meglio. D’altra parte ser-

ve, come dicevo, essere un pochino ottimisti e dal punto di vista pratico almeno vedere che ci sono aziende che si incontrano e discutono sul da farsi, progettando il futuro su schemi nuovi, conforta.

Chi inizia a fare squadra si troverà meglio al momento buono. La CNA opera perché questo si concretizzi e faremo sforzi enormi per le imprese che intendono prepararsi a ripartire. I cicli sono storici e sarebbe imperdonabile farsi trovare impreparati quando occorrerà essere più competitivi”.

Cosa c’è che non va nella grande impresa?

Qual è la “diversità” della piccola impresa?

“C’è che quando loro hanno deviato le risorse finanziare per la delocalizzazione, noi ci siamo dissanguati per riassumere e rimettere sul territorio la manodopera che avevano abbandonato.

E oggi ritornano, cercano risorse e le portano via alla piccola impresa. Dal punto di vista fiscale danno molto meno, ma hanno una rappresentanza a livello di Governo e un ascolto che

“Viviamo un momento di trasformazione completa e radicale. Noi siamo le imprese che danno attenzione alla persona, all’ambito sociale, al territorio. Guai se non fosse così. Ragionare sull’ultima enciclica papale e considerarla nellle sue parti che si inseriscono nel solco della Populorum progressio, è giusto. Gli artigiani questi concetti li hanno in testa da sempre”.

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“La piccola impresa ha mantenuto la barra sul sociale, recuperando le risorse umane, mentre la grande sperperava delocalizzando”

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FIERA & ASSOCIAZIONI

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CAMERA DI COMMERCIO & CNA

«Purtroppo siamo tornati alla logica delle careghe»

«No a progetti faraonici ma sostegni alle aziende»

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in Camera di com- progetti, vedi aeroporti, che mercio, sostiene nel giro di qualche anno si Scandian, le cose sono dimostrati buoni a imnon vanno tanto meglio. pegnarci solo per chiudere i “Sono state cancellate le buchi fatti”. commissioni, lì almeno tut- Da poco rieletto alla prete le associazioni avevano sidenza provinciale della la possibilità di verificare e CNA, Silvano Scandian vedere i progetti e i finan- si sofferma sul momento ziamenti. Ora dell’associala gestione è zione: “La particolarmen- Le presidenze CNA p r e s i d e n z a te accentrata. gode di un Spesso i do- si fanno nelle sedi forte consencumenti sono per essere più vicini so, anche nei analizzati direttivi di ai problemi nel dettaglio zona dice del territorio solo in sede soddisfatto di Giunta. Si vorrebbe una l’imprenditore thienese -, ora sensibilità diversa, al di là abbiamo deciso di renderla dell’applicazione dello sta- itinerante per essere più vituto”. cini alle aziende e al territoChe cosa può fare la Came- rio. La presidenza si riunisce ra in questa fase di crisi? nelle zone, con i direttivi “Un punto che a noi sta locali, anche per capire dal a cuore è la destinazione di dentro i problemi reali. di eventuali liquidità che Molto bene anche il nuovo fossero disponibili. E’ im- direttore Paolo Monaco e i portante che non vengano funzionari della CNA, che disperse in progetti faraoni- hanno istituito un buonissici, ma in attività che siano mo rapporto di lavoro, con utili immediatamente alle nuovi progetti e idee e proaziende. Mi riferisco a certi grammi innovativi”.

a come va il termometro dei rapporti associa-

di nomi. Ancora una volta si scade nell’esigenza di sedie e careghe, passando tivi? sopra le teste di artigiani “Purtroppo siamo tornati e mondo produttivo, in indietro alle cattive abitu- particolare su quelle dedini di un tempo - spiega il gli orafi, che vivono un presidente Scandian -. Ne- momento difficilissimo e gli ultimi anni si era sco- che dal futuro della Fiera perto un clisi attendono ma positivo, molto”. c’erano state La CNA, Si passa sopra delle aperture dice Scane si discute- la testa di artigiani dian, chiede va in modo e Pmi, soprattutto un discorso collettivo sui orafi, che in questa fuori dalle problemi e logiche pofase soffrono sulle decisioni litico assoda prendere. Ora invece si ciative, con un manager di è ricominciato a fare i gio- esperienza internazionale. chi senza tenere conto del- “Ma già si sente dire che le piccole e medie imprese le grandi organizzazioni e dei loro rappresentanti. “hanno i numeri” per deIl confronto, secondo noi, cidere. In un passato non fa crescere. Ma le grandi così lontano avevamo conassociazioni preferiscono testato la logica politica bypassarlo, per decidere con cui si scelse il direttoda sole. Adesso si profila re generale. Fummo sbefla nomina della futura pre- feggiati ma i risultati ci sidenza della Fiera, dopo hanno dato ragione. Volela fusione con l’Immobi- vamo, e vogliamo tuttora, liare, e lì già si vedono i che il gioco della politica giochi di potere e le rose restasse fuori”.

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l’intervento

Nucleare i dubbi di una scelta Meglio gli investimenti in nuove energie rinnovabili e contro i rischi e gli sprechi di un impraticabile ritorno

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nche la CNA desidera partecipare attivamente al dibattito informalmente creatosi negli ultimi tempi sulle misure per risolvere il deficit energetico del nostro Paese. In quanto responsabile del settore energia e ambiente degli artigiani di CNA Vicenza, desidero segnalare alcune considerazioni (e qualche provocazione) su questo tema. Premetto che professionalmente mi occupo di fotografia, e pertanto mi trovo completamente (e drammaticamente) immerso nel complesso contesto innovativo/tecnologico che sta letteralmente trasformando anche la nostra professione: basti pensare a come il digitale abbia proiettato i professionisti della fotografia dentro una vera e propria rivoluzione, coinvolgendo in questo processo non solo gli

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“operatori del settore”, ma alle reali esigenze né agli anche una larga fascia socia- interessi delle categorie ecole ed altre realtà produttive. nomiche e del Paese stesso, Chiunque voglia leggere i magnificando come successi dati con e progresadeguata si la reaobbiettivilizzazione tà, non può di nuove oggi non centrali nuconcordacleari sul re con la territorio necessità italiano, di ottenere che saranadeguato no ottimirisparmio sticamente energetico, attive dopo puntando il 2020, sull’utilizzo quando ordelle enermai tutti i gie rinnovaPaesi avanbili. zati, GerSull’argomania in mento nu- :: Ruggero Zigliotto testa, stancleare inve- Responsabile Energia CNA Vicenza no dismetce sono in tendo queatto azioni politiche e media- sto tipo di impianti, onerosi tiche che non vanno incontro nella gestione e pericolosi

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per l’ambiente, per puntare decisamente sulle nuove e diversificate forme di energia rinnovabile (eolico, geotermico, fotovoltaico, solare, biomasse, etc.).

Troppo spesso abbiamo pagato in Italia scelte poco oculate di governanti intenti a gestire l’ordinario, che poi inevitabilmente si scaricano sul Paese stesso, e sulle imprese in particolare, chiamate poi con enormi sacrifici a tappare falle create da quel mondo politico che dovrebbe invece operare nel loro interesse (a proposito di attualità, si pensi al “dramma” del Sud e alle varie Casse del Mezzogiorno che con “terrore” sento rinominare in questi giorni…).

Il mio dissenso si basa su una semplice analisi economica: per garantire l’assoluto quanto impellente bisogno

di energia “immediatamente Non voglio qui entrare nella Rubbia, però lo Stato trova le nucleare sicuro. O a bassa disponibile” significa, con polemica di “cortile” richia- risorse economiche per co- produzione di scorie. Esiste il nucleare serviranno, bene mando tutti gli altri motivi struire centrali nucleari? un calcolo delle probabilità, che vada, 10 anni di attesa legati a sicurezza, ubicazio- A proposito di Rubbia, ri- per cui ogni cento anni un (ma non dimentichiamoci ne delle centrali, depositi cordo che, in una recente incidente nucleare è possiche siamo in Italia….) prima delle scorie, dipendenza co- intervista, ha ammesso che bile: e questo evidentemente che la prima centrale possa munque da un prodotto in il petrolio e gli altri combu- aumenta con il numero delle fornire l’energia indispen- Italia e in Europa inesistente stibili fossili sono in via di centrali”. sabile per le nostre attività (l’uranio), che nel caso di esaurimento, ma anche l’ura- Tanto per essere costruttivi produttive. Dieci,dodici anni massiccio ritorno al nuclea- nio è destinato a scarseggiare e fornire credibili alternative sono un ‘eternità sul piano re potrebbe schizzare a cifre entro 35-40 anni. a questo genere di investitecnologico, in due menti, segnalo che anni il fotovoltaico esiste un impianto ha fatto progressi per la produzione enormi in termini di energia solare, di performance e costruito nel deserriduzione dei coto del Nevada su sti, e siamo solo progetto spagnolo. all’inizio. L’opzioCosta 200 milioni ne nucleare ci obdi dollari, produce bliga invece a pia64 megawatt e per ni industriali con realizzarlo occorammortamento dei rono solo 18 mesi. costi non inferiori Con 20 impianti di ai 40 anni! D’acquesto genere, si cordo, come diceva produce un terzo Keynes, nel lungo dell’elettricità di periodo la maggior una centrale nucleparte di noi sarà are da 1 gigawatt! E passata a miglior i costi, oggi ancora vita, ma esiste anelevati, si potranno che un problema ridurre considereetico e di responsavolmente quando bilità nei confronti verranno costruiti in delle future generagran quantità. Bazioni. sti pensare che un Per dirla con Rubbia, non esiste un nucleare sicuro.

Ora, che queste af- Il calcolo delle probabilità dà ogni cento anni un incidente ipotetico quadrato fermazioni sulla di specchi, lungo possibile e questo aumenta con il numero delle centrali necessità di un ri200 chilometri per torno al nucleare le ogni lato, potrebbe faccia qualche politico poco folli. Con la conseguenza L’ultimo reattore nucleare produrre tutta l’energia neinformato ci può stare, ma di aver avviato un processo americano, ricorda il Pre- cessaria all’intero pianeta! che il mondo dell’impren- irreversibile, che condan- mio Nobel, è stato costruito Per rifornire di elettricità ditoria industriale invochi a nerebbe l’Italia ad una di- nel 1979, trent’anni fa! Il un terzo dell’Italia, un’area gran voce un investimento di pendenza peggiore di quella nucleare nella produzione equivalente a 15 centrali denaro pubblico enorme per del petrolio, oltretutto dopo energetica francese conta per nucleari da 1 gigawatt, bauna tecnologia che gli stessi aver speso maldestramente il 20%, ma i costi altissimi sterebbe quindi un anello soPaesi che già la utilizzano un mare di soldi, sottolineo, dei loro 59 reattori sono stati lare grande come il raccordo stanno abbandonando, è ve- pubblici. sostenuti di fatto dallo Sta- di Roma”. ramente paradossale. Il nu- Ricordo per inciso che il to per mantenere l’arsenale Non dimentichiamo che “il cleare rappresenta oggi solo prof. Carlo Rubbia è sta- atomico. Ricordiamoci che sole non è soggetto ai mouno dei tanti “treni” perso to “costretto” ad emigrare per costruire una centrale nu- nopoli”, per dirla ancora con dall’Italia oramai trent’anni (come tanti scienziati meno cleare occorrono 8-10 anni Rubbia: è questa la grande fa: all’epoca, avrebbe for- famosi), esportando così la di lavoro che la tecnologia opportunità per il nostro Pase avuto un senso, oggi si- sua esperienza, competenza proposta si basa su un com- ese e se non lo capiranno sugnifica solo spendere male e conoscenza in quanto il Ita- bustibile, l’uranio appunto, bito i nostri Governanti staquattrini pubblici, puntare su lia non ha trovato “disponi- di durata limitata. Poi resta, te certi che se ne accorgerà tecnologie pesanti, costose e bilità” economiche per le sue in tutto il mondo, il problema qualche politico più lungimirischiose, ma soprattutto non ricerche. Altro paradosso: il delle scorie. rante altrove. Ma noi saremo risolvere il problema attua- CNR non ha trovato i mez- Insomma, per dirla con il no- bravi come sempre ad imitarle. zi per sostenere la ricerca di stro Rubbia: “Non esiste un lo…. tra altri 30 anni!

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credito La convenzione con Artigiancassa avvia il nuovo servizio per le imprese

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CIGS E MUTUI

Il Confidi come sportello M bancario I

Misure anticrisi della Regione le Bcc aderiscono al protocollo

l Confidi CNA Vicenza sarà il primo Confidi della provincia ad avere funzione di sportello bancario, grazie alla convenzione stipulata con Artigiancassa, la banca di riferimento per il mondo dell’artigianato.

Scopo del nuovo servizio - che farà del Confidi un vero e proprio Artigiancassa Point – è fornire agli associati un servizio ancor più s e m p l i c e , :: Nereo Sella trasparente e veloce per avere finanziamenti convenzionati e agevolati.

Recandosi alle sedi della CNA dislocate in Provincia di Vicenza, l’imprenditore potrà fare direttamente richiesta per ottenere affidamenti di cassa, finanziamenti (anche agevolati), leasing, carte di credito e altri servizi ancora. Il Confidi, in via telematica, inoltrerà la richiesta direttamente ad Artigiancassa che, con il supporto della rete Bnp Paribas, darà in tempi rapidissimi non

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solo la risposta ma anche la possibilità di attivare la richiesta direttamente dalla sede CNA. Secondo il Presidente Nereo Sella “è necessario per i Confidi un salto di qualità, non solo nell’analisi delle pratiche e nella garanzia prestata al sistema bancario, ma soprattutto nel servizio fornito ai propri associati. In questi momenti in cui il rapporto banca impresa è spesso improntato ad una certa difficoltà dovuta alla riduzione del credito concesso e all’allungamento della tempistica nelle erogazioni, il Confidi deve diventare uno strumento per ridurre le criticità e agevolare le imprese. Non solo, quindi, più servizi a favore delle imprese, ma maggiore trasparenza e velocità.

Il Confidi deve diventare un protagonista nell’erogazione del credito e non essere solo un partner che concede garanzie a richiesta”.

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isure anti-crisi a favore delle imprese vicentine in un periodo congiunturale difficile. Il tavolo ha visto protagonisti la Regione del Veneto, la Federazione veneta delle banche di credito cooperativo e l’Abi oltre alle associazioni di categoria, alle sigle sindacali, ai Confidi.

Il protocollo operativo (nella foto l’incontro) è stato firmato a Palazzo Balbi nella sede della Regione del Veneto dall’assessore al bilancio Maria Luisa Coppola, dal presidente della Federazione Veneta delle BCC Amedeo Piva e dal presidente della Commissione regionale del Veneto ABI Ferdinando Brandi.

Il protocollo vuole arginare la mancanza di liquidità che molte aziende stanno soffrendo per i ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione, e le difficoltà lamentate da molti lavoratori per beneficiare degli ammortizzatori sociali, in primis la Cig straordinaria. L’accordo consente interventi concreti per la sospensione della quota capitale dei mutui contratti dalle imprese.

“Le banche di credito cooperativo, 40 nel Veneto con una rete di 618 sportelli, in questo periodo di difficoltà si impegnano per dare una mano alle imprese”. E il direttore di Banca San Giorgio e Valle Agno Leopoldo Pilati, per conto delle dieci Bcc provinciali, aggiunge che i 120 sportelli in provincia sono pronti.

Per quanto riguarda l’anticipo della Cigs anche in deroga, è previsto che la Regione attivi un apposito fondo a copertura degli interessi e dei costi derivanti dalle operazioni di anticipazione, da parte delle banche aderenti, ai lavoratori che ne faranno richiesta. La Regione ha definito un fondo con una dotazione finanziaria di un milione di euro per il sostegno al reddito. Prevista poi la sospensione temporanea fino al 31 dicembre 2011 del pagamento delle rate di finanziamenti non agevolati a medio e lungo termine contratti a fronte di investimenti in beni strumentali, in scadenza o già scadute e non pagate. Tramite Veneto Sviluppo, la Regione potrà intervenire sulla quota interessi, anticipandoli alla banca finanziatrice.

credito Servizio della CNA per aiutare le imprese giovanili e femminili a usufruire delle risorse a fondo perduto previste dal bando della Regione Veneto

Fondi per giovani e donne E’

stato pubblicato il bando regionale per la concessione di contributi a fondo perduto per le nuove PMI femminili e giovanili (costituitesi dopo il primo gennaio 2008). CNA Vicenza fornisce alle imprese la consulenza necessaria per valutare il progetto da agevolare e assiste l’impresa nella redazione e presentazione della domanda di contributo. E’ attivo infatti uno sportello dedicato, cui rivolgersi, telefono 0444 1838102, e-mail all’indirizzo incentivi@cnavicenza.it.

Possono far richiesta di contributo le ditte individuali e le società a prevalente partecipazione femminile o giovanile con sede nel Veneto e attive nei settori indicati dal bando. Il contributo è concesso nella misura del 50% delle spese per investimenti già effettuati o da effettuarsi con un importo di almeno 30.000 euro.

Le domande per ottenere l’agevolazione devono essere presentate alla Regione Veneto - Direzione Indu-

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stria - entro e non oltre il 16 novembre 2009. La Regione ha ritenuto opportuno rafforzare le misure a favore della nuova imprenditorialità per garantire la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del modello socioeconomico regionale, promuovendo nel frattempo il lavoro giovanile e femminile. > Imprese giovanili. Si tratta di piccole e medie aziende (imprese individuali, società cooperative, società di persone e di capitali) giovanili costituite dopo il 1° gennaio 2008 e aventi sede operativa nel Veneto. Per le imprese individuali il titolare deve essere cittadino comunitario residente nel Veneto di età compresa tra i 18 e 35 anni compiuti. Per le società i soci devono essere per almeno il 60% cittadini comunitari residenti nel Veneto di età compresa tra i 18 e 35 anni compiuti ovvero il capitale sociale deve essere detenuto per almeno i 2/3 da cittadini comunitari residenti nel Veneto di età com-

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presa tra i 18 e 35 anni compiuti. > Imprese femminili. Devono essere piccole e medie imprese, (imprese individuali, società cooperative, società di persone e di capitali) a prevalente partecipazione femminile costituite dopo il 1° gennaio 2008 e aventi sede operativa nel Veneto. Per le imprese individuali il titolare deve essere una donna cittadina comunitaria residente nel Veneto. Per le società, i soci e gli organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno 2/3 da donne cittadine comunitarie residenti nel Veneto e il capitale sociale deve essere di proprietà di donne per almeno il 51%. I requisiti di prevalente partecipazione femminile devono sussistere al momento della presentazione della domanda e devono essere mantenuti per almeno cinque anni dalla concessione dell’agevolazione. > Interventi ammissibili. In entrambi i casi gli interventi am-

missibili riguardano: opere edili; impianti generali (idrico-sanitario, riscaldamento, condizionamento); progettazione e direzione lavori; acquisto di macchinari, attrezzature/ arredo, beni strumentali e relative spese di trasporto e di installazione; acquisto di mezzi di trasporto strettamente connessi all’attività produttiva, con l’esclusione delle autovetture; acquisto di software ed eventuale relativo addestramento del personale; acquisto di diritti di brevetto e di licenze d’uso; atti notarili di costituzione di società; consulenze per l’organizzazione aziendale (non a carattere continuativo). Sono ammissibili le spese sostenute dopo il 1° gennaio 2008, mentre rimangono esclusi i beni usati, le operazioni di leasing e le spese già coperte da altre contribuzioni. Lo stanziamento complessivo della Regione per le due misure è di 15 milioni di euro. I contributi saranno assegnati in base al punteggio maturato dai progetti.

integrazione Come operano gli sportelli della CNA che danno sostegno e assistenza agli imprenditori di origine straniera

Servizi formato World I

n epoca di globalizzazione, la libera circolazione non riguarda solo merci e capitali, ma comporta anche lo spostamento del fattore umano. Si stima che in tempi recenti il volume di migranti annuo nel mondo sia mediamente di 230 milioni di persone, con prospettive in crescita.

I paesi sviluppati sono le principali mete dell’emigrazione, e l’Italia oggi è tra i primi paesi UE per numero di immigrati.

La CNA di Vicenza propone un nuovo servizio, pensato e indirizzato ai diversi soggetti della scena economica: CNA World. Un apposito spazio di aggregazione, rappresentanza e tutela per gli imprenditori associati CNA di origine straniera. L’ imprenditore straniero è prima di tutto una persona, spesso con carichi familiari significativi, che attraverso l’attività imprenditoriale ricerca ed esprime delle specifiche esigenze che vanno ben oltre la gratificazione economica: in particolare, è alla ricerca di “sicurezza” ed integrazione sociale per se è per la sua famiglia.

CNA World Vicenza opera su tre livelli per rappresentare questa realtà.

Innanzitutto con l’attivazione di percorsi associativi, formativi, per far emergere le specificità dell’essere imprenditore di provenienza straniera.

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In secondo luogo CNA World ha attivato servizi specifici per l’impresa “straniera”. Ai suoi sportelli gli imprenditori ricevono informazioni e assistenza riguardo sulle diverse pratiche: avvio di impresa da parte di cittadini stranieri; istanze e rinnovi di documenti di soggiorno per motivi di lavoro; istanze e rinnovi di permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare; richiesta di carta di soggiorno; credito e finanziamenti (convenzioni specifiche per imprenditori stranieri); previdenza; formazione mirata per conoscere la lingua italiana e percorsi formativi per far conoscere la normativa sulle agevolazioni e le opportunità per le imprese; consulenza legale; interpretariato.

Il cittadino straniero che intende intraprendere un’attività di lavoro autonomo trova orientamento, consulenza e assistenza per il disbrigo delle pratiche amministrative. Mentre i datori

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di lavoro che si avvalgono di manodopera straniera, ottengono assistenza per la corretta applicazione della legge e delle normative per le assunzioni degli stranieri e l’interpretazione del decreto dei flussi; la predisposizione di modulistica in varie lingue con informazioni per i lavoratori stranieri che riguardano la normativa del lavoro, sicurezza sul lavoro, igiene, salute, privacy ecc.; la formazione rivolta ai dipendenti stranieri per acquisire la conoscenza della lingua italiana, le normative che regolano il contratto di lavoro, il rapporto con le istituzioni, con gli enti pubblici nonché le principali norme del diritto italiano; l’incontro domanda/offerta di lavoro; una consulenza legale mirata.

Vi sono poi i servizi per il singolo cittadino o lavoratore straniero che desidera valutare se mettersi in proprio.

Troverà informazioni e aiuti riguardo a: la valutazione

dei requisiti tecnico professionali dell’aspirante imprenditore e delle probabilità di successo della sua idea imprenditoriale; le leggi e le normative necessarie per aprire un’attività; il riconoscimento dei titoli abilitanti scolastici e professionali maturati dal cittadino straniero nel suo paese di origine; la scelta più adatta alla forma d’impresa; il “geomarketing”, ovvero il quartiere o il comune più adatto per sviluppare l’attività prescelta; la predisposizione di materiale in lingue diverse, per informare l’imprenditore straniero sulle normative italiane relative all’impresa, ai fini di una corretta e efficiente gestione dell’azienda; attraverso il Patronato Epasa, assistenza per pratiche riguardanti l’immigrazione, come permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari.

Da sottolineare che CNA World Vicenza partecipa agli organismi interessati al tema dell’immigrazione e all’interno di questi si fa portavoce delle specifiche esigenze problematiche degli imprenditori di provenienza straniera.

I riferimenti in associazione sono: Stefano Masiero, responsabile CNA World (stefano.masiero@cnavicenza. it) e Valentino Cattelan, responsabile Patronato Epasa (valentino.cattelan@cnavicenza.it).

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protagonisti L’odontotecnico di Romano d’Ezzelino pubblica un libro con il quale ripercorre le leggende mitologiche del suo pezzo di Veneto

Frison, cultore delle tradizioni L

e mani degli artigiani producono arte, e se hanno una penna tra le dita creano addirittura libri molto accattivanti. Ne è un esempio l’imprenditore e da sempre socio CNA, di Romano d’Ezzelino, Roberto Frison, ex presidente provinciale odontotecnici e attuale vice della CNA Bassano, che ha sfornato la sua terza creatura letteraria: “Catina Baja nell’Altro Regno veneto”.

Un romanzo basato su personaggi realmente esistiti volto :: Catina Baja (1901a riscoprire le figure 1988), figura mitica mitologiche del Vene- di Romano che alcuni to, come le anguane romanotti ricordano (le ninfe dell’acqua), ancora, è diventata la i sanguanei o salbanei protagonista intorno a (folletti dispettosi dei cui si snoda la storia racboschi), il serpente contata da Roberto Frison. Il quale, nelle foto gaeto (trasposizione al lavoro e durante una veneta del basilisco), performance istrionica, i fuochi fatui, il fanta- ha anche trasformato sma di Ezzelino III e in pièce teatrale il suo altre ancora. racconto sulle antiche Il libro è frutto di un tradizioni venete gran lavoro di ricerca finalizzato alla messa in profilo culturale, ho iniziato scena dell’omonima opera un percorso di valorizzazioteatrale scritta e diretta sem- ne per tutto quello che la nopre da Frison, che peraltro ha stra storia locale rappresenriscosso enorme successo ed ta. Se pensiamo che qui nel è stata riproposta più volte 1500 a.c. vivevano i paleodalla sua compagnia teatrale veneti, gran cultori di caval“Mariavercoea”. li, che commerciavano ferro “Questo libro rappresenta il e rame, oppure alla centuriamio attaccamento alle tradi- zione romana, o all’Ezzelino zioni e alla cultura veneta – III del 1200, tra parentesi racconta l’autore –. Vista la amico degli artigiani veronemia estrazione contadina la si, che aveva avuto la grande cosa mi è venuta anche faci- idea di un Veneto allargato le, ma da quando ho comin- fino a Milano anticipando le ciato ad osservare il Veneto signorie, e magari continuiarurale e artigianale sotto il mo con la Serenissima e tutto

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quello che sappiamo dopo… beh, abbiamo un’idea del significato della nostra regione. Così ogni suono della lingua veneta, ogni racconto tramandato nei filò, ogni gesto dell’uomo nel lavorar la terra hanno un senso ancor più profondo. Proprio come le figure mitologiche delle nostre zone e le credenze popolari” Il romanzo racconta del viaggio di una vecchietta di Romano famosa perché fumava la pipa, Catina Baja (19011988), che nello scendere dal

massiccio del Grappa incontra tutte queste strane figure dell’Altro Regno. Figure che ritrova anche nel viaggio di ritorno, dove incappa nei guardiani della valle, le anime elette dei paesani morti, e scopre il segreto del ronco vecchio, vale a dire, la storia del paese viene tramandata di guardiano in guardiano rimanendo custodita nel ronco vecchio. Segreto che rappresenta un po’ l’opposto del detto africano citato dal prof.

Antonio Paolillo, curatore della postfazione nel libro di Frison, che dice: “La morte di un vecchio è come l’incendio di una biblioteca”.

Oltre al docente di Cà Foscari di Venezia, nella pubblicazione c’è un’appendice di ricerca sulla letteratura delle figure dell’Altro Regno a cura di Simone Cavallin, componente assieme a Roberto Frison del Comitato scientifico Ezzelino III da Romano.

I libri sono reperibili in libreria Bassanese a Bassano e nelle edicole di Romano.

il caso Le indagini della Guardia di Finanza hanno evidenziato un giro colossale di evasione tra le imprese conciarie. La CNA prende posizione: “Da due anni dicevamo che c’era qualcosa di illegale”

Conciati male DIRTY LEATHER L

e recenti vicende legate al mondo della concia, ma non solo quelle, impongono a tutti una riflessione doverosa quanto necessaria.

“Parafrasando la celebre fiaba di Andersen, diremo che “il re è nudo” - afferma Ruggero Zigliotto, presidente della sede territoriale CNA di Montecchio Maggiore e Valle del Chiampo -. Ma ritengo importante ricordare che la CNA, che rappresenta artigiani e Pmi, aveva sin dal 2007 evidenziato, anche sulle pagine della stampa locale, come alcune imprese associate alla nostra organizzazione avessero paventato l’esistenza di un sistema di illegalità diffusa, che li metteva in grossa difficoltà sul piano della normale concorrenza, elemento questo indispensabile per garantire il funzionamento e le regole che un mercato “sano” dovrebbe sempre possedere. Bene quindi ha fatto il colonnello Morelli a sottolineare come eventi di questo genere nulla abbiano a che fare con l’attuale crisi di mercato, anche se proprio questa crisi ha probabilmente contribuito in maniera decisiva a farli esplodere”.

Nelle parole di Zigliotto anche lo sconcerto per ciò che sta rivelando l’indagine.

“I dati che stanno uscendo sono a dir poco “importanti” e come associazione che rappresenta una si-

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“

L’illegalità per contenere i costi di produzione

L

a CNA interviene con un deciso richiamo alla legalità sul problema della concia investita dalla bufera del “Dirty Leather”che ha scatenato la rabbia e l’indignazione dei lavoratori stessi. Il settore conciario, che da anni fa da traino all’economia dell’Ovest Vicentino dando lavoro a più di 11 mila persone, è stato al centro di un’inchiesta che ha portato alla luce un’evasione fiscale di più di 13 milioni di Iva. “Alle radici - spiegano alla CNA - la necessità da parte delle aziende di appoggiarsi a contoterzisti per riuscire a completare le fasi del processo industriale” La situazione di sofferenza che ha travolto l’intero settore della concia ha portato parte delle aziende del terziario a contenere i costi di manodopera a loro modo, ricorrendo spes-

so a soluzioni al limite della legalità e spiazzando le imprese che, nella stessa situazione, decidono di percorrere la strada della conformità alle regole.

Il risultato: una lotta a colpi di stratagemmi, dov’è lecito combattere con qualsiasi tipo di arma, anche illegale, per rimanere competitivi.

E’ in questo quadro di assoluta incertezza che risuona l’appello rivolto in particolare ai contoterzisti onesti, che hanno continuato a operare nella legalità, nonostante la concorrenza non del tutto leale. «La parte sana del distretto deve far sentire la propria voce - dicono alla CNA territoriale di Montecchio Maggiore e Valle del Chiampo -. Il settore della concia torni a far parlare di sé per la sua capacità di riscattarsi e per l’impegno ambientale e sociale che da anni lo caratterizza”.

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Scoperchiata la pentola, “il re è nudo” Un sistema di illegalità diffusa metteva in grave difficoltà le aziende oneste che si trovavano contro concorrenti sleali

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gnificativa parte imprenditoriale auspichiamo che ci sia la possibilità e la volontà di andare fino in fondo, estirpando questo cancro, nell’interesse del comparto intero composto da una maggioranza di aziende serie e corrette che sono le prime danneggiate da questo sistema “drogato”. E’ anche importante che quanti sono interessati da queste vicende, abbiano il coraggio di guardarsi dentro, riflettere e mettere in atto quanto sta nelle proprie possibilità, per evitare che in futuro pos-

sano ripetersi fenomeni del genere. In effetti “il re è nudo” perché sarebbe scorretto ma sopratutto dannoso negare quello che nel mondo della concia si ipotizzava già da molto tempo: certo le “ciacole” non possono essere assunte come prove documentali e va riconosciuto il giusto merito agli organi preposti al controllo per aver scoperchiato il pentolone però, sinceramente, quanti imprenditori della concia sospettavano questa situazione? Certo forse non in modo così evidente, però quando nel mercato girano certi prezzi ai limiti della diseconomia, quando esistono aziende che propongono il medesimo prodotto a condizioni economiche distorte rispetto alle condizioni “normali”

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di mercato, un qualsiasi imprenditore che sappia far di conto non può non pensare che certi prezzi possano nascondere qualcosa di poco chiaro...”.

Zigliotto aggiunge: “Qui mi appello al tanto decantato principio etico dell’economia che oramai un mercato maturo non può più ignorare. E’ fondamentale che la parte sana del distretto, assolutamente la maggioranza, faccia quanto deve, prendendo coscienza del fatto che non possono essere le istituzioni dello Stato a moralizzare il settore: i loro compiti

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sono fornire regole giuste e condivise, il controllo della correttezza degli attori, e quando necessario la doverosa repressione di chi non segue le leggi. Le aziende che credono nei valori di libero, ma corretto mercato, nell’etica, nel loro ruolo fondamentale nel contribuire al benessere della comunità (elemento prezioso di stabilità e democrazia), devono assolutamente alzare la testa e dimostrare che quanto sta succedendo è frutto solo di una deviazione di una piccola parte di questo mondo, che non li rappresenta

Il distretto deve prendere atto che c’è bisogno di fare pulizia dall’interno Non si può - dice il presidente di zona Zigliotto - confidare solo nello Stato

in alcun modo. Le associazioni di categoria hanno il dovere di guidare i loro associati verso un approccio etico e “sano” al mercato e alla concorrenza, in cui non ci sia più spazio per le “furbate” che la Guardia di Finanza ha evidenziato con le inchieste “Dirty leather” e “Amici miei”.

Naturalmente non sarà facile: comportamenti consolidati, paura di perdere quote di mercato, “spinte” da parte di società che potrebbero trarre vantaggio economico da un certo tipo di concorrenza, la gravissima crisi attuale non aiuteranno sicuramente quel processo virtuoso, però la CNA ritiene che questo sia ormai un percorso ineludibile e non più rinviabile.

“Da parte di CNA - conclude il presidente di Montecchio e Chiampo -, ma credo e spero di dare voce a tutta la rappresentanza imprenditoriale e sindacale del mondo della concia, non faremo sconti a quanti intendono ignorare questo basilare principio etico.

Siamo sicuri che nessuna associazione di categoria trovi etico rappresentare chi del malaffare ha fatto la “mission” per la propria attività. Una notazione finale, non del tutto scollegata da questi eventi, la merita anche la vicenda delle condizioni in cui si operava nel laboratorio di due ditte cinesi, scoperto e sigillato dai Finanziari di Montecchio: sarebbe interessante conoscere chi commissionava i prodotti realizzati nel laboratorio clandestino. Ci auguriamo che le Fiamme Gialle riescano a scardinare il muro di omertà che generalmente contraddistingue queste vicende”.

categorie Piano Casa. Ampliamenti e ricostruzioni, anche di edifici produttivi, valorizzando la “sostenibilità”

L’edilizia sposa l’energia C

on il Piano Casa regionale si movimenta l’edilizia veneta.

In particolare vi è la possibilità di ampliamento del 20% del volume per gli edifici residenziali e del 20% della superficie coperta per gli altri edifici (artigianali, industriali e commerciali), con un ulteriore incremento del 10% se si prevede l’uso di fonti energetiche rinnovabili.

Inoltre vi è la possibilità, per gli edifici realizzati anteriormente al 1989, di chiedere l’abbattimento e la ricostruzione dell’edificio con aumento di cubatura (se residenziali) o di superficie coperta (se destinati ad uso diverso) sino al 40% nel caso vengano utilizzate tecniche di edilizia sostenibile.

E’ stata introdotta anche la possibilità di costruire pen-

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Splendore, presidente CNA costruzioni: un’opportunità in un settore che ci vede molto attivi

siline e tettoie per l’installazione di impianti solari e fotovoltaici.

«Il Piano Casa regionale è

sicuramente un’opportunità interessante per le imprese del settore - spiega Marcello Splendore, presidente provinciale di CNA Costruzioni - soprattutto se pensiamo che queste novità valorizzino gli interventi di edilizia sostenibile, risparmio energetico e utilizzo di energie rinnovabili, temi sui quali la CNA si impegna da tempo con servizi e formazione, promuovendo un nuovo modo di costruire, con rispetto per l’ambiente e per il benessere delle persone».

La CNA si è attivata con il servizio Piano Casa e Edilizia Sostenibile, che offre consulenza e formazione sul Piano Casa Regionale assistendo le imprese su tutte le opportunità previste dalla normativa, sulle riduzioni dei costi per le opere previste e per il fotovoltaico, in

materia di progettazione e installazione di un impianto fotovoltaico, i cui costi sostenuti da un finanziamento bancario agevolato sono ammortizzati attraverso gli incentivi statali del Conto Energia.

Inoltre CNA promuove un check-up aziendale termico ed elettrico per una maggiore efficienza energetica e per un miglioramento della sicurezza in azienda.

Il check-up è gratuito e riguarda gli impianti termici e elettrici delle aziende, con l’intento di controllare la validità dell’impianto, valutarne le prestazioni energetiche, fornire eventuale consulenza per migliorare le prestazioni energetiche degli impianti esistenti e valutare soluzioni per l’istallazione di nuovi impianti usufruendo degli incentivi statali.

Nel Bassanese, fulcro del settore, mobilitazione per l’iniziativa del Governo che rischia di lasciare senza qualifica operatori con anni di esperienza

Restauratori in rivolta C’

è preoccupazione nell’area bassanese, fulcro del settore Artigianato artistico e tradizionale, dove operano numerosi laboratori di restauro, per i provvedimenti a cui sta dando sostanza il Ministero dei Beni Culturali in materia di restauro.

Il ministro Sandro Bondi sta dando attuazione all’articolo 182 del codice dei Beni Culturali in materia di qualifica di restauratore di beni culturali. Una proce-

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dura che porterà problemi tra gli operatori. Innanzi tutto perché il riconoscimento della qualifica di restauratore, prevista dal 182, si riferisce - tranne che per i pochissimi in possesso di Diplomi dell’Istituto centrale restauro, dell’Opificio pietre dure e dell’istituto centrale patologia de libro - esclusivamente a quanti siano in possesso di requisiti maturati entro il 24 ottobre 2001. segue ☞

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territorio Cornedo Valle Agno. Il neopresidente Pretto scrive agli associati

Cari colleghi, ora facciamo squadra G

segue

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La CNA (anche con una lettera spedita dal presidente nazionale Ivan Malavasi al ministro Bondi) vi vede dubbia legittimità, per l’applicazione retroattiva di principi solo dettati da norme per partecipazione ad appalti pubblici. Il fatto è che sono passati otto anni, nei quali il Codice è stato dimenticato e non attuato, e in questo periodo molte persone sono entrate come legittimi operatori sul mercato, avviando imprese e lavorando con privato e pubblico, comprese le Soprintendenze.

E questo produrrà ingiustizie verso molti operatori che, in mancanza della regolamentazione annunciata, sono entrati sul mercato. Si prevede il ricorso dei singoli operatori a iniziative di vario tipo, soprattutto di carattere giudiziario, stante l’evidente disparità prodotta verso chi ha operato in questi ultimi otto

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anni ma non potrà utilizzare questo periodo per il riconoscimento della qualifica di restauratore. Un periodo che, paradossalmente, equivale a uno di quelli previsti per poter accedere alla qualifica!

La CNA ha chiesto senza mezzi termini una modifica al Codice. “L’intento del legislatore nel 2001 era quello di consentire la regolarizzazione di quanti operavano sul mercato in quel momento - scrive Malavasi a Bondi -, riconoscendo i titoli o la maturazione di situazioni pratiche, con la possibilità di sostenere l’esame a carattere sanatorio. Ma adesso occorre superare la data del 2001, riconducendo le caratteristiche per ottenere il riconoscimento alla situazione di oggi. Le chiediamo perciò, signor Ministro, di farsi promotore di questa iniziativa che riguarda migliaia di restauratori italiani”.

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iuseppe Pretto, ne- za di Vittorio Vencato e dove oeletto presidente ricoprivo l’incarico di vice della sede CNA di presidente. Fattori determiCornedo e Valle Agno, ha nanti per me nell’accettare scritto a tutti gli associati questo incarico sono stati la per un primo approccio, ri- fiducia, il sostegno e la colcordando che con lui, nel di- laborazione dei colleghi del rettivo locale, sono presenti direttivo con i quali ho laanche Vittorio Vencato, vice- vorato per mantenere alto il presidente e rappresentante nome e i valori della CNA di Valdagno, Nicola Gentilin non solo in vallata ma anche e Marco Ramina , rappresen- in ambito provinciale”. tanti di TrissiIn nome di no. questa fidu“Sono un articia Pretto si giano falegnarivolge ai me, da 25 anni colleghi e socio della soci per aveditta Gierre un apporto re Casa snc in termini di - si presenta idee e di agPretto nella giornamenti lettera -, con sulla vitalità mio fratello locale, per Renato, dove cercare di produciamo migliorare il arredamenti sistema CNA e serramengrazie a sugti su misura. gerimenti e Il modello Nordest Ho fatto parte lamentele. del direttivo sarà anche in crisi ma “Anche se è in mandamentale con la determinazione crisi il modelcome rapprelo Nordest che che ci caratterizza sentante per il mondo sapremo rifondarlo tutto Cornedo sin ci invidiava dall’epoca delcontinua Giula prima Mostra dell’Arti- seppe Pretto - sono certo che gianato Cornedese (1995) in con la determinazione, la quanto membro del comitato concretezza, l’intuito e con organizzatore. Ho prosegui- “l’arte di arrangiarsi” che to nell’organizzazione della ci contraddistingue saremo mostra per gli anni a seguire in grado di sostituirlo con fino al passaggio da Mostra un sistema altrettanto valido dell’Artigianato Cornedese ed originale, fermo restando a Fiera Valleagno. Ho accet- che, a mio avviso, il vero attato la nomina a presidente, teggiamento utile e corretto pur cosciente del momento in questo momento per riparticolare che stiamo attra- manere competitivi consiste versando, innanzitutto per nel “fare squadra” ed in quadare continuità al lavoro ini- lità di presidente della locale ziato e svolto dal direttivo CNA mi impegnerò fermaprecedente, con la presiden- mente per questo”.

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previdenza Solidarietà Veneto. Valentino Cattelan illustra le opportunità offerte dal fondo pensione che la CNA propone come “secondo pilastro”

Il salvapensione L

a situazione pensionistica nel nostro Paese è ormai chiara: rispetto al passato ci sono molti più pensionati a cui gli enti previdenziali devono erogare pensioni per un tempo molto più lungo. Per questi motivi i Governi sono intervenuti con riforme tese anche a correggere le gravi distorsioni del passato. L’effetto è evidente: le pensioni future saranno inferiori rispetto a quelle erogate finora.

Questa grande differenza verrà avvertita da tutti i lavoratori ma, in modo particolare, da coloro che sono entrati nel mondo del lavoro dopo il 1° gennaio 1996, o che, a quella data, avevano meno di 18 anni di contributi versati. I giovani, quindi, ma anche quei lavoratori che oggi hanno all’incirca 45/48 anni, a volte anche meno.

“Per i lavoratori dipendenti - dice Valentino Cattelan, responsabile di Epasa CNA - con il sistema “contributivo” si stima un livello di pensione tra il 40 ed il 50% dell’ultimo stipendio. Molto più pesante la situazione dei lavoratori autonomi, artigiani compresi: la stima scende drasticamente al 30-40%.

Occorre quindi valutare la possibilità di costruirsi un “secondo pilastro” previdenziale, aderendo a un Fondo Pensione. Questo permette di avere intanto dei benefici fiscali, perché i contributi versati sono deducibili nel limite di 5.164 Euro annui.

Un imprenditore artigiano che dichiari un reddito di circa 25.000 euro, quindi con aliquota Irpef al 28,5%, versando 5.000 euro al Fondo Pensione otterrà uno “sconto fiscale” annuo garantito pari a 1.425 euro; in 40 anni potrà quindi accumulare un risparmio fiscale complessivo

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9 e 16 NOVEMBRE

Due serate per capire la previdenza complementare a Vicenza e Thiene

:: Il volantino dell’iniziativa

P

er spiegare le specificità del fondo pensione “Solidarietà Veneto” e le opportunità in materia di previdenza complementare, la CNA ha organizzato due serate con i responsabili del fondo, aperte a tutti coloro che sono interessati:

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lunedì 9 novembre alle 20.30 alla sede CNA di Vicenza Via Zampieri, 19 “Palazzo Specchi” lunedì 16 novembre alle 20.30 alla sede CNA di Thiene Via del Terziario, 14 centro direzionale “Le Vele”

di 57.000 euro. Cifre importanti, dunque”.

Va poi considerato che le prestazioni pensionistiche (capitale e/o rendita) erogate dal Fondo Pensione non fanno cumulo con gli altri redditi. Verranno tassate in forma ridotta, con ritenuta definitiva a titolo di imposta, con un’aliquota del 15% riducibile di uno 0,30% per ogni anno successivo al 15°, fino ad un minimo del 9%. Inoltre la gestione dei versamenti al Fondo è totalmente libera: non ci sarà nessun impegno al versamento obbligatorio di una cifra costante.

“La CNA ha scelto di diventare parte istitutiva del Fondo Regionale - continua Cattelan -: ciò ha permesso di mettere a disposizione anche degli artigiani autonomi Solidarietà Veneto, un Fondo Pensione Contrattuale, senza scopo di lucro. Ed è un caso unico in Italia. Solidarietà Veneto con 19 anni di attività alle spalle, è considerato dalla CNA in grado di offrire a tutti i lavoratori del mondo artigiano la sicurezza, l’esperienza e la vicinanza che solo un Fondo Pensione Regionale può garantire. Aderendo a Solidarietà Veneto si entra in un’associazione che non ha scopo di lucro e che per questo può applicare ai propri aderenti costi di gestione bassissimi, non paragonabili a quelli applicati da banche e compagnie assicurative. Tutti possono confrontare l’Isc, Indicatore Sintetico di Costo, di Solidarietà Veneto con quello di altri prodotti pensionistici per scoprire la consistente differenza. Va aggiunto, a ulteriore garanzia, che gli artigiani godono di una rappresentanza delle proprie associazioni in assemblea e nel consiglio di amministrazione di Solidarietà Veneto”.

CNA Pensionati Il Decreto incentivi contiene la norma che prevede la possibilità per i pensionati di eseguire incarichi senza pagare imposte in più

Lavoretti detassati N

el cosiddetto “decreto incentivi” vi è una importante norma che dà la possibilità ai pensionati di svolgere attività retribuite in qualsiasi settore, senza pagare tasse sui compensi ricevuti, a patto che questi siano inferiori a cinquemila euro l’anno per ogni rapporto di lavoro, o committente, e che il pagamento avvenga attraverso dei buoni lavoro o voucher, riscuotibili presso dei concessionari.

CNA Pensionati la ritiene un grande risultato dell’attività che, insieme ad altre organizzazioni, sta facendo sull’anziano attivo.

La norma modifica la normativa sul lavoro occasionale e accessorio, conte-

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nuta nella legge Biagi, che riguarda attività meramente occasionali svolgibili con facilitazioni amministrative e burocratiche.

C’è un committente e un prestatore d’opera che si accordano sul compenso, non si parla di contratti scritti.

Il committente acquista carnet di voucher per compensare il prestatore. La norma risponde alla logica di non far pesare sul committente, che può anche non essere un’azienda, ma ad esempio una famiglia, gli oneri che gravano sulle imprese. Per questo i voucher contengono solo una piccola contribuzione all’Inps che può dare, più avanti, un supplemento di pensione.

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Per i pensionati non vi sono limitazioni di settori di attività. Possono fare, per ogni committente, lavoretti fino a

5 mila euro l’anno, arrotondando la pensione senza pagare tasse in più, legalmente e alla luce del sole.

CNA Pensionati Anche CNA Pensionati è entrata in Age Platform, l’organismo europeo che raggruppa le associazioni che rappresentano i diritti degli anziani nella UE

Gli europensionati A

nche CNA Pensionati ha aderito ad Age Platform, organismo europeo con sede a Bruxelles che ha il compito di rappresentare i diritti di milioni e milioni di anziani in Europa e di promuovere la loro partecipazione alla vita attiva, sociale, solidale e culturale nei 27 Paesi membri dell’Unione Europea.

Attualmente le associazioni aderenti ad Age Platform sono oltre 130, di cui venti italiane. Il nucleo principale è costituito dai sindacati dei pensionati Cupla.

Di recente Age Platform ha tenuto a Bruxelles la sua assemblea generale annuale per mettere a punto le strategie sulle tematiche degli anziani.

A rappresentare CNA Pensionati era il segretario nazionale Claudio D’Antonangelo, poi anche nominato nel gruppo degli esperti delle politiche sulla sicurezza sociale.

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ISEE

Che cos’è l’indicatore misterioso

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i sente parlare spesso di Isee, spesso richiesto e utilizzato per l’accesso a prestazioni di carattere sociale, soprattutto a livello locale. Si tratta dell’ “Indicatore di situazione economica equivalente”.

L’Isee permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare e immobiliare e della numerosità dei famigliari a carico.

A titolo esemplificativo, un nucleo familiare composto da padre, madre e due figli, monoreddito, in affitto e senza ulteriori disponibilità patrimoniali, rientra nella soglia Isee di 7.500 con un reddito lordo annuo fino a circa 23.400 euro; una famiglia composta da padre, madre e cinque figli a carico, con un affitto annuo di 10 mila euro e un patrimonio mobiliare di 15.000, rientra nella soglia Isee di 20.000 con un reddito annuo lordo fino a 75.000 euro.

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SANITA’

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SOCIALE

Ci attende Tassa badanti un duro biennio regolarizzazione di lacrime e sangue contestata

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egioni in rotta di collisione col Governo? Sembra di sì. Scotta la materia della sanità, perché la Conferenza delle Regioni ha sottolineato i troppi tagli apportati al settore. Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza, in un’intervista ha ribadito i motivi del malcontento: le Regioni temono che, un po’ alla volta, si stiano smantellando sia la sanità che i servizi. Quanto alla sanità, “La finanziaria ha tagliato 7 miliardi di euro per il 2010 e 2001. Significa - ha spiegato Errani - che in quei due anni tutte le Regioni, anche quelle virtuose, si troveranno con i conti in rosso. E’ grave. Il Governo deve dire se vuole ridurre i livelli essenziali di assistenza, oppure deve costruire un accordo con le Regioni. Le prestazioni sanitarie non saranno più garantite dal sistema. Perché o si riducono, o si va in deficit. Il Governo dice che non taglia la spesa sanitaria, ma non è così perché il taglio c’è già stato nella finanziaria 2009, appunto per i due anni successivi”.

Errani poi ha messo il dito su un’altra piaga: “Il fondo per la non autosufficienza è stato azzerato per il 2010. Zero euro per questo fondo”.

Infine un giudizio: “penso che sia in atto il tentativo di smantellare il sistema sanitario nazionale, senza dirlo in modo esplicito. Si vuole smantellare per arrivare al cosiddetto doppio sistema, pubblico più privato. Ma faccio presente che nei Paesi dove esiste un doppio sistema la spesa complessiva pubblica per la sanità è a due cifre del Pil. Noi spendiamo il 6,7% del Pil. E’ un errore economico e sociale”.

ARTIGIANATO & imprese

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a “regolarizzazione” delle badanti a 500 euro a cranio non è piaciuta nel Vicentino.

I pensionati aderenti a Cgil, Cisl e Uil, ad esempio, avevano stigmatizzato la norma: “Non siamo favorevoli alla clandestinità, ma non riteniamo accettabile una “tangente” di 500 euro per regolarizzare le badanti extracomunitarie, invece di pensare a un sostegno economico per le famiglie che hanno in casa un anziano non autosufficiente e che si sono viste gravare di ulteriori costi. Il Governo si è dimostrato lontano dai bisogni veri delle persone. Le organizzazioni dei pensionati hanno ricordato come la norma abbia messo in difficoltà circa 50 mila anziani nel Veneto, tutti messi a rischio di multe di 5 mila euro e di arresto da 6 mesi a tre anni. Con 25 mila badanti irregolari passibili di denuncia per il reato di immigrazione clandestina”. Ma anche nei palazzi della Regione Veneto si sono alzate forti lamentele. L’assessore regionale ai servizi sociali, Stefano Valdegamberi, si è schierato contro la norma del Governo e ha anche chiesto il ritiro del provvedimento che ha fissato i famosi 500 euro da versare. “Trovo assurdo e sbagliato - ha affermato valdegamberi - che lo Stato chieda soldi alle famiglie per regolarizzare le badanti. Invece quelle famiglie andrebbero premiate, perché utilizzando le assistenti familiari e tenendo a casa le persone che hanno bisogno di assistenza aiutano enormemente lo Stato a risparmiare sulle spese sanitarie e sociali”.

In Regione ha poi preso posizione anche il Pd, attraverso il consigliere Diego Bottacin.

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