cultura e natura
SPECIALE AMBIENTE
Ricete per la dieta della nostra patumiera
QUANDO SOLO IL 10% OGGI NON è RICICLABILE…
COME POSSIAMO RIDURRE I NOSTRI RIFIUTI
La prima cosa che si vede quando metti il naso in una pattumiera è che, a guardarci bene, la pattumiera non dovrebbe esistere, infatti dovrebbe contenere solo il pattume, ma pattume significa “miscuglio di cose peste e infradiciate, che serve per concio a ingrasso della terra” e quindi non carta, non ferro, non plastica, che alla terra rischia di farle male. Pattume deriva dal francese patouillage che significa sudiciume, che a sua volta deriva da “pat – piede onde poi il senso di calpestare, e indi quello di cosa pesta, trita”.
Vi sono 5 flussi principali di scarti: i rifiuti biodegradabili, i rifiuti di natura cartacea, i rifiuti da imballaggio, i rifiuti ingombranti o beni durevoli, i materiali usa-e-getta. Azioni come il compostaggio domestico o comunitario, la riduzione degli sprechi alimentari delle mense o nei supermercati o un’attenta gestione dei parchi può ridurre, in media, i rifiuti di 40 chilogrammi per abitante all’anno.
Interventi di dematerializzazione negli uffici con le tecnologie informatiche, l’eliminazione della posta anonima indesiderata o la sostituzione della carta da cucina usa-e-getta- con Le pattumiere sono come le nostre impronte digitali: ci materiale lavabile e riusabile permettono di ridurre di identificano, sono il nostro codice genetico dell’inefficienza ulteriori 15 chilogrammi per abitante all’anno. e a volte anche della maleducazione. La pattumiera è un cadavere, perché un sacchetto abbandonato, pieno di ogni Gli imballaggi possono essere contenuti promuovendo il sorta di materiale è condannato alla morte, definitiva, consumo di acqua pubblica, come quella del rubinetto, senza possibilità di rinascere in niente. con la vendita di prodotti con vuoto a rendere o sfusi o alla spina, sostituendo borse in plastica usa-e-getta riutilizzabili, Il tecnico dei rifiuti, il “rifiutologo”, seziona il sacchetto e arrivando a risparmiare 25 chilogrammi per abitante alscopre che quella pattumiera ha un’anima, anzi diverse l’anno. anime, che convivono. Un’anima di plastica, una di vetro, una di metallo ecc. anime che, liberate dalla pattumiera, La stessa quantità può essere evitata incentivando la riparazione di beni ancora in buono stato, promuovendo lo sono destinate a continuare a vivere. scambio di oggetti, o gli acquisti in comune, sostituendo Il rifiutologo alla lavagna sentenzia che, grossolanamente, prodotti durevoli a quelli usa-e-getta, come per esempio i possiamo suddividere la nostra pattumiera in questo modo: pannolini. - gli scarti della cucina e quelli del giardino sono un terzo Alcune autorità locali italiane hanno incominciato a redigere della pattumiera (30-33%); e mettere in pratica piani di prevenzione come la Lombar- le plastiche il 15% circa; dia: - il vetro l’8%; Azione1: vendita di prodotti liquidi e solidi sfusi o alla spi- il legno il 5%; na. - i tessuti il 3%; Azione 2: promozione e sollecitazione all’acquisto da parte - i metalli, come il ferro l’alluminio, il 3% Solo il 10% non siamo riusciti a suddividerlo tra i vari muc- dei clienti di prodotti poco imballati. chi del tavolo ed è rimasto mescolato. Oggi, solo di questo Azione 3: recupero cibo invenduto non scaduto per mense sociali. 10% non sappiamo davvero cosa fare. I 541 chili prodotti in media ogni anno da ogni italiano si- Azione 4: acqua alla spina. Azione 5: carta negli uffici. gnificano poco più di 10 chili alla setAzione 6: carta nelle cassette postali. timana, 45 kg per Azione 7: vendita diretta in cascina (Farm una famiglia di delivery). 4 persone. Azione 8: filiera corta. Azione 9: compostaggio domestico. Azione 10: pannolini riutilizzabili. Azione 11: recupero ingombranti. Ecofeste: utilizzo di prodotti e stoviglieria usa-e-getta biodegradabili al posto della plastica.
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ETNEIBMA ELAICEPS IN BAGNO E IN LAVANDERIA
punti che, oltre ad alimenti secchi, vendono anche olio, vino, latte, in modo sfuso, il tutto prodotto entro 70 km dal punto vendita, abbinando al risparmio di imballaggi anche un minor impatto ambientale per la riduzione dei trasporti. Acquistare insalata fresca è meglio: è dimostrato che quella confezionata ha una carica microbica molto più alta di quella fresca e si raccomanda comunque di lavarla.
L’Italia è il maggior consumatore di prodotti per l’igiene in Europa. Tra gli imballaggi in plastica, dopo le bottiglie per bevande, i più numerosi in quantità, in volume e in peso, sono i flaconi per detersivi e detergenti. Il detersivo alla spina è una pratica molto utile per l’ambiente e dopo la quarta, quinta ricarica, i benefici aumentano in modo esponenziale. Digitate ‘detersivi alla spina’ su google troverete i punti vendita più vicini a voi. Sostituire i rasoi usa e getta, sostituire gli spazzolini da denti con quelli a testina di ri- LA STANzA DEI BAMBINI cambio, non usando rasoi, spazzolini e assorbenti usa-eScambio di giochi e vestiti (meno 14 chilogrammi). A getta si riduce la produzione di altri due chili di rifiuti proLondra esistono le biblioteche dei giocattoli. I genitori poscapite all’anno che finirebbero in discarica. sono prendere in prestito un gioco, soprattutto i giochi educativi, per un periodo di 6 settimane. Stanno sorgendo anche punti di vendita e scambio di abiti, giochi e attrezzature dedicate all’infanzia. LA CUCINA
COMPOSTAGGIO DOMESTICO
Usare borse per la spesa riutilizzabili. Scegliere confezioni che hanno una quantità di imballaggio inferiore per unità di prodotto (confezioni familiari, prodotti in dispenser). Utilizzare acqua del rubinetto che è di buona qualità, sicura e controllata. Se riuscissimo a produrci anche le bevande aromatizzate (al supermercato vi sono aromatizzanti per tutti i gusti), il risparmio in plastica potrebbe arrivare a 20 chili di rifiuti in meno all’anno per famiglia. Potremmo anche dotarci di un bicchiere tascabile, e ricorrere alle fontanelle pubbliche senza comprare le bottigliette che spesso vediamo abbandonate in giro. Nei supermercati stanno comparendo i dispenser per prodotti secchi sfusi (pasta, cereali, frutta secca, caramelle, ecc.)con lo scopo di poter ridurre gli imballaggi. Ci sono
Possiamo produrci un ammendante e fertilizzante con i nostri stessi scarti, ci sono in commercio compostiere o si possono realizzare da sé. E’ facile anche reperire informazioni di base in internet per la messa in opera. Tratto da: “Meno di 100 chili” - ricette per la dieta della nostra pattumiera di Roberto Cavallo, Edizioni Ambiente Fonte iconografica: http://www.zeroemission.eu
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