PSICOLOGIA DELLA COPPIA
DONNA EUOMO: La scelta di un Ilpercorso comune" per vivere insieme Maria Torlini
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Dal"disagio" della coppia alla condivisione di valori secondo le proprie potenzialità
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ia.m o entrati nel terzo millennio e l'uomo e la donna si affacciano ad una nuova fase di vita. Gli awicendamenti storico-politico-sociali dell 'ultimo secolo, denso di avvenimenti e stravolgi menti, li hanno visti passare dal completo dominio dell'uno sull'altra alla strenua lotta per una parità tOut-COUlt e, in questi tempi, ad una nuova valorizzazione delle reciproche diversità. In questa delicata fase evolutiva vi sono ancora stridenti contrasti nello svolgersi degli eventi maschili e femminili . La donna è ormai entrata a pieno titolo (almeno nelle società "avanzate") anche nel mondo sociale e ciò fa ben sperare in una futura organizzazione di vita che preveda non solo il potenziamento tecnologico di una società, ma anche l'espressione deUe più alte qualità umane. Una delle caratteristiche che fanno patte dell' essere donna è la minore competitività negativa e nel contempo la grande tenacia con cui far fnmte alle difficoltà contingenti. Non a caso nell'ambito della perdita del coniuge, la donna reagisce meglio e prima
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dell'uomo; sopporta meglio la fatica; è più costante nelle sue scelte, a dispetto della volubilità dell 'umore. T ruoli lavorativi vengono om1ai liconosciuti a pati merito, non legando più professionalità e bravma alle differenze di genere. Le differenze comunque ci sono c ben vengano se a guadagnarci è la qualità della vita . Espressione, quest'ultima, un po' inOazionata, ma che racchiude al suo intemo tanti concetti. Come il fatto che il benessere non è legato ad un singolo fattore ma ali 'interazione di tutte le nostre dimensioni di vita come lo studio, il lavoro, la coppia, la famiglia , le relazioni sociali - su cui riversiamo le nostre emozioni,
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i nostri sentimenti, I nostri programmi. Ed è innegabile che iI motore che promuove questa qualità è spesso al lèmminile proplio per Ic sue ca ratteristiche aggreganti: la donna pOl1atricc di sos tegno o so lidarietà ; la donna che riesce a co nciliare più interessi senza trascuramo alcuno; la donna che con le sue sofTerenze non cade nel vittimismo, ma le investe per promuovere stati di consapevolezza, comprensione delle cose, amore per la vita e per la conoscenza. n celvello femminile, così apel10 alle percezioni del mondo, mostra molte caratteristiche di base per la realizzazione di questo progctto cosciente che è il divenire dell'individuo, uomo o donna che sia. L'uomo, dal ca nto suo, è un abile produttore/conservatorc di strategie logiche e concrete; isola un fatto per seomporlo e comprenderlo meglio, senza interferenze di campo. La donna inveceèdotatadi una struttura che la spinge a fare il conl1ario, a percepire con una sensazione la globalità di un evento o di una situazione. La logica maschile è perfetta se applicata ad un sistema modcll istico, come ad esempio le realizzazioni tecnologiche o le strategie di conduzione di operazioni sistematiche, ma comincia a vacillare quando non liescea contenere la dinamicità degli eventi o la mutevole dimensione dei sentimenti, che appaiono spesso privi di "logica sistematica" e che sono il telTeno fertile della logica "al fenlIl1inile". Comprendere la vita attraverso gli occhi di una donna e di 1m uomo è molto diverso e ognuno inCOlTe nell 'etTOre di pretendere che l'altro liesca a vedere le cose con gli stessi occhi ... Ma la vita ha le sue leggi c sono uguali per tutti, quindi ognuno può realizzare il suo progetto
esistenziale attraverso i propri strumenti fisiologici. La donna cerca costantemente di alimentare tutto ciò che vive con il sentimento, con l'emo z ione , positiva o dolorosa che sia, si potrebbe dire che non fa nulla e soprattutto non farebbe nulla senza un investimento affettivo. La sua energia, da questo punto di vista, traspare da ogni sfumatura: anche nelle attività quotidiane, a tOltO considerate banali, si avverte il tocco o la preselrza di una donna, quando c'è .. . Tutto il suo essere tenderebbe all' armonizzazione delle cose, dall'abbigliamento all'arredamento, all'organizzazione del lavoro, selrza però sacrificare i rappOlti, che hanno per lei la pliorità su tutto. Per l'uomo invece non è raro organizzare la vita a "compartimenti stagni", dove tra una dimensione e l'altra spesso non circola la stessa energia: può essere una persona estroversa sul lavoro e magan poco comunicativa in famiglia o, al contrario, ciò che vive in famiglia è strettamente separato dal resto, una volta uscito di casa si tuffa nel lavoro e così via, ea seconda della dimensione più appagante, spesso vi si identi fica totalmente. Queste diverse modalità di vivere le esperienze hanno entrambe pregi e limiti, occorre dunque una "saggia" integrazione di entrambi i modi per atTivare ad una amlOnica visione della vita. Non si intende qui, per armonica, una situazione idilliaca che è più fantasiosa che reale, ma si intende la licerca continua di una sin/onizzazione sempre migliore e fruttuosa delle singole potenzialità/capacità di entrambi attraverso un co nfronto costrullivo e non distruttivo. Le aspettative che l'altro sia come piacerebbe a noi dovrebbero lasciare gradualmente il posto all'evoluzione di una
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conoscenza più profonda di se stessi e dell'altro, che dia origine a un rispetto per la diversità e quindi ad un dinamico tentativo di integrazione dell 'altro e non a una lotta senza quartiere causata dalle aspettative di entrambi, quasi mai soddisfatte. Le grandi difficoltà di comunicazione tra i due sessi sono direttamente proporzionali al grado di realizzazione della proplia soggettività e autonomia (lasciandosi dietro quindi la fase dipendente), e in secondo luogo alle finalità di vita di cui entrambi sono portatori. Menziono volutamente il telmine finalità di vita perché racchiude dei vaIOli e non dei modelli, i secondi, infatti, fanno spesso p3Ite dei progetti/programmi che l'uomo e la donna tentano di realizzare ma che hanno profondi limiti storico-temporali e non sempre contengono le esigenze umane di enlr3Inbi. In buona sostanza questi sono sicuramente tempi in cui a volte regna un po' di confusione sia per i ruoli che per le identità maschili e femminili. Tutti abbiamo la necessità e la voglia di avere qualcuno accanto che possa comprenderci e che condivida con noi una realizzazione esistenziale. Il problema è che non essendoci più "modelli" da imitare o a cui fare riferimento sicuro, sia l'uomo che la donna devono imparare a "proporsi" con la loro realtà e chiaramente questo aspetto è ancora tutto da sperimentare, tra i cocci di un modello infranto e gli abbagli di una facile trasgressione. Non c'è un modo perfetto per la tiuscita di un'intesa di coppia, c'è l'uomo ec'è la donna, ognuno con la sua evoluzione e la sua diversità. Quello che conta, e che oggi è sempre più difficile da mantenere, è la costanza di una scelta di stare insieme rinnovabile proprio nel momenti difficili. La fragilità di una unione si misura proprio dali 'assenza di questa, nella grande sofferenza che si genera e il desiderio di annullarla e quindi voltare pagina e ricominciare da
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Allora nuovamente par Almìtra, e domandò: Che cos'è il Matrimonio, o Maestro? Ed egli rispose, dicendo: Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre. Insieme, quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. Insieme nella silenziosa memoria di Dio . Vi sia spazio nella vostra unità, E tra voi danzino i venti dei cieli. Amatevi l'un con l'altra, ma non fatene una prigione d'amore: Piuttosto vi sia tra le rive delle vostre anime un moto di mare. ~ Riempitevi a vicenda le coppe, ~ ma non bevete da una coppa sola. Datevi cibo a vicenda, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo, Come sole sono le corde del liuto, sebbene vibrino di una musica uguale. Datevi il cuore, ma l'uno non sia rifugio all'altro, Poiché soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
Ergetevi insieme, ma non troppo vicini: Poiché il tempio ha colonne distanti, ( . E la quercia e il cipresso non
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crescono l'una all'ombra dell'altro ibran Kahlil Gibran (da "11 Profeta")
"zero". Ma non è quasi mai la soluzione migliore, anche se a ptima vista può sembrare la più efficace. Se l'espetienza non viene compresa appieno quasi sempre si tipropone, magari sotto diversi aspetti, con il partner successivo, generando così tutta una serie di tentativi empirici che portano alla disgregazione dei valori e della propria identità. Occorre una grande tenacia di fronte al dinamismo degli eventi per continuare sulla strada intrapresa, che è sicuramente un cammino irto di difficoltà, ma è anche l'unico stl11mento che ci permette di crescere e di maturare e D quindi di evolverci.