Una scuola per lo sviluppo della • coscienza Apprendere non significa educare: responsabilità della scuola, principali carenze e metodologia per farla diventare luogo di crescita e stimolare l'amore per la conoscenza Maria Torlini
L
a scuola è un'istituzione che ha il compito di infol111are ed educare il futuro cittadino coadiuvandone lo sviluppo. I nostli figli trascorrono tre quarti del loro tempo all' intemo di questa struttura per un arco di almeno quindici anni! Pensandoci bene è un tempo davvero enOl111e per poter fare un ottimo lavoro. Consideriamo anche che il primo periodo di vita di ogni individuo è fondamentale per porre le basi di una personalità equilibrata che ha una aspettativa di vita lunghissima: 80 anni. Un tempo l' istruzione era privilegio di pochi, oggi è un aspetto talmente scontato da essere divenuto obbl igatorio e proprio per questo non sempre valorizzato nella sua sostanza. Dico questo perché ricordo che all'epoca in cui io stessa avevo 12-13 anni uno dei ragionamenti più comuni era: dato che questa è la scuola dell'obbligo e a me molte cose non piacciono, vedrò di fare il "m inimo indispensabile" . Solo successivamente, potendo scegliere la scuola superiore, spesso si ritrovava la vera motivazione allo studio: conoscere, creare, sperimentare. Oggi i "mali" della scuola si possono toccare con mano da parte di tutti gli attori che partecipano alla sua animazione.
o CN n.1/2000
Partiamo dai bambini. Per loro pulsione genetica i bambini sono portati a scoprire, a toccare, e spesso a "rompere"! per vedere come funziona, tutto ciò con cui entrano in contatto. Questo, in una libera espressione, debitamente contenuta negl i aspetti della loro salvaguardia e dell 'ambiente, consente loro di sv iluppare e realizzare per apprendimenti successivi la conoscenza di sé e del mondo, realizzando i vari gradi di consapevolezza. Il passaggio tra la famiglia e la scuola ha sicuramente una connotazione traumatica perché segna di colpo l'entrata nel mondo delle regole sociali in cui spesso non è contemplato il singolo individuo con i suoi momenti particolari di crescita. È qui che spesso si acutizzano gli elementi di un disagio che, se non viene gestito per tempo, comincia ad incidere pesantemente sulle potenzialità di espressione del bambino, ragazzo e quindi adulto. Poi ci sono i genitori, che, pieni di timori (a volte ragionevolmente giustificati), passano dalla paura che il loro piccolo possa soffrire troppo alla delega totale delle responsabilità educative, e quindi dei succe~si o fallimenti dei propri figli, al sistema scolastico. Infine abbiamo gli insegnanti, pressati dalle "esigcnze dei programmi ministeriali", dalle diffì-
coltà di interazione con gli alunni mal di pancia ... ) - spesso si proe dalla sensazione comune di es- duce o una fuga (in se stessi) o una sere colpevolizzati dai genitori, ribellione estrema (elevati livelli con il risultato che a lungo andare di aggressività, bullismo ... ). si produce una chiusura, una rigiPuttroppo ali' interno del sistedità e una limitatezza di rappolti ma scolastico il metodo preche nuocc iono a tutti. mio/puniz ione la fa ancora da Eppure la scuola potrebbe essere padrone e di conseguenza tutti i un luogo meraviglioso di incontro processi di apprendimento cereche potrebbe arricchire cnorme- brali vengono tarati sull"'esigenmente tutti coloro che ne entrano a za" di ottenere un riconoscimento far paltc. Cos'è che spesso non positivo in termini quantitativi sefunziona nella concretizzazione condo un parametro uguale per delle sue finalità sostanzia li? Per- tutti. In questo senso mi sento di ché oggi la scuola è sempre più un dover sottolineare con grande ferluogo di disagio, di connitto, di mezza la necessità di rendere utile incomprensione e nel migliore dei e gratificante qualunque apprencasi una medicina che non si può dimento proposto dalla scuola. fare a meno di mandar giù? Forse Questo aspetto è fondamentale potremmo dire che manca per incentivare la motivazione ad l'Uomo (uomo/donna) con le sue apprendere, in quanto il cervello reali dimensioni di vita. In parole è "naturalmente predisposto" ad povere io non posso mettere sulla apprendere tutto ciò che ritiene incarta un programma ministeriale teressante, con poco dispendio di perfetto e pretendere di applicarlo energia e grande efficacia di sedisenza tenere conto delle necessità mentazione delle informazioni , Dobbiamo riportare la scuola a del fruitore di quel programma: individuo, insegnante, tessuto so- misura d'Uomo e per c iò non possiamo continuare a dissociare le ciale. In termini pratici , per apprende- funz ioni di apprendimento di nore occorre serenità: da parte z ioni, spesso percepite fini a se dell ' inseg nante , da parte stesse dal discente perché lontane dell ' alunno, da patte del genitore. dalla realtà concreta da lui vissuLa sofferenza di un confronto so- ta, dalla fi siologia dei processi ciale con i pari, vissuto in temlini mentali superiori. Gli insegnanti perdenti, blocca tutte le energie devono poter usufruire delle copositive del bambino, del ragazzo noscenze dei meccanismi fisioloe dell 'adulto e fa scendere in se- gici con cui il cervello elabora le condo piano l'apprendimento informazioni perpoterne usufruidelle materie, la trasmissione dei re nell ' insegnamento della prodati e il processo di avanzamento pria materia. educativo. Quando il cervello non Ciò può consentire, gradualè sereno - e filtra tutto in negativo mente, di rigenerare il tessuto sodepauperando le proprie energie ciale attraverso un'educazione nella fonnazione di complessi di utile, in cui possa essere dato amvario genere, ansie generalizzate pio spaz io alla cultura dei valori, e disturbi psicosomatici (cefalee, al fine di dare al ragazzo coscien-
za di sé, delle proprie potenz ialità e soprattutto della responsabiIità del suo agire. Oggi, invece, si dà la priorità alle competenze nozionistiche, ma per quello è sufficiente un personal computer e non l' interazione tra docente e discente intesa come crescita finalizzata alla autoconezione, all'autocoscienza e alla capacità di autoprogettazione in senso evolutivo. Durante il processo di apprendimento abbiamo una prima fase di acquisizione ed una, conseguente, di memorizzazione. Dobbiamo
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fine principale
EDUCAZIONE
--e ....c.•••• fisica
LE SINGOLE DISOPllNE RAPPRESENTANO I FINI RELATIVI CHE SI DEVONO INTEGRARE PER POTENZIARE LA SfERA DELLA CONOSCENZA DI OGNI SINGOLO INDIVIDUO, UTILE A
RENDERE SlMPRf PllI' A"rvA LA PUISONA Hf.l CORSO DELLA PROPRIA fORMAZIONE EVOLUTIVA.
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per una efficace metodologia dello studio occorre passare da : trasmissione dati
nozionismo = acquisizione passiva
a: attivazione motivazionale
=
ex-ducere le
potenzialità individuali di apprendimento
lezza di sé, del proprio vissuto emezionale, cognitivo, esperienziale;
3. occorre interessare, soggettiva n-
per pci esplorare nello specifico la causa che ha prodotto un certo feno-
prendimento (il ragazzo non può
8. occorre tenere conto dei tempi in-
rimanere passivo, si deve attivare con
dividuali di maturazione per il consoli-
il ragionamento , la riflessione);
damento della conoscenza.
4 . occorre ascoltare con la massima si originale di ciò che si è acquisito, solo allora si può procedere al rinforzo
attraverso strategie di memorizzazione;
za occorre dare una finalita ai singoli insegnamenti cosi il cervello costrui-
sce una conoscenza unitaria;
meno (storico, letterario, matematico, scientifico, ecc. 7 integrazione temporale delle materie tra di loro);
6. occorre tener conto delle differen-
ze individuali non come discriminanti di apprendimento ma come diversi stili
2. nessun essere umano è un ripetitore ma è un rielaboratore fisiologico di informazioni, rielaborazione attraverso la quale si forma la consapevo-
stici;
dolo e personalizzandolo, ogni ap-
5. per una globalita della conoscen1. attivare sempre un ascolto globale
un processo di autovalutazione og-
gettiva di sé e dei propri prodotti scola-
attenzione per poi costruire una sinte-
passare dal sistema noz ionistico al sistema fi siologico d i queste due sequcllLc. In pm1icolarc. è necessano:
7. occorre far sviluppare al ragazzo
di acquisizione, tutti validi e tutti da co"
In una parola,
QCCO ITe
stimolare
l'amore per la conoscenza, unica in grado di attivare in tennini sinergici entrambi g li em isFeri cerebrali , per un apprend imento efficace po iché in quel caso risponderebbe a lla finalità de l progetto di crescita d i ogni essere umano: esprimere le proprie potenzialità per acquisi re strumenti conosc itivi eapp licativi utili al benessere individuale e sociale. La scuo la ha il diritto/dove re, in qualità di agenz ia Formativa, di favorire la nascita di una cosc ienza c la g io ia di paltec ipare alla vita.
che il determ inato tipc di materia si
Cerchiamo insieme di lavorare c rin tracciare tutte le enorm i risorse
pone;
che ancora nasconde.
tivare per raggiungere l'obiettivo fi nale
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