GRUPPO DI PROGETTAZIONE RI-auletta
DARIO GALLI(1984) Architetto, curatore e designer, coltiva una visione artigianale della professione attenta ai materiali ed ai processi produttivi, approfondisce le tematiche del riuso, della rifunzionalizzazione e della partecipazione. Viaggia e tesse relazioni tra culture distinte nella ricerca costante dell'equilibrio tra poetica e tecnica. Opera contemporaneamente su diverse scale, dal prodotto alle opere pubbliche, dagli eventi alla viabilità ciclabile. Lavora in Italia, India e Cile. Progetta, cura e realizza il 'Museo della Bonifica del Basso Pavese', la 'pista ciclabile dell'Alfa di Arese' con Luisa Decarli, la 'Fontana Bicentenario de Chile' a Santiago de Chile con Alain Champion, il 'Giardino partecipato' con i bambini della scuola pubblica Maria Montessori a Senago, l'ufficio di co-working 'Accurat', l'atelier-studio 'BonsaininjaStudio' a Milano e alcune case private. Progetta e allestisce con Simmetrico srl eventi per GarantiBank e Citroën, e come libero professionista progetta e gestisce eventi per Iberotel Apulia e InformAzioni. Disegna, sviluppa e segue la produzione di serie di mobili in legno con il produttore indiano Heritage. Lotta volentieri per cambiare le cose. Sogna...
DAVIDE CICOLANI(1978)Nato, vissuto e partito da Roma, ritorna in questo progetto come novello Ulisse per presentare la sua arte del non-non-riciclo. Artista autodidatta, “brut” e compulsivamente prolifico, comincia il suo riciclo intellettuale iniziando a lavorare giovanissimo in una fabbrica. Vive ora la Parigi underground e marginale, il cui confine insegue e ritraccia nelle sua mappe. Nella sua arte si trova l’utilizzo di linee nere, sempre improvvisate come in un “assolo” di jazz, come gli elementi di un delicato ikebana. I suoi colori preparati come in una vecchia bottega di alchimista sono puri, frequentemente freddissimi o caldissimi come nelle più belle pagine di William Seward Burroughs II, padre del “cut-up”. Nel suo riciclo formale-rielaborativo si trova ben forte l’eco del teatro di Carmelo Bene. L’utilizzo della cartina come supporto nasce da esigenze di praticità e di denuncia del diritto allo spazio, in uno spirito di nomadismo intellettuale e fisico. Tutta la filosofia del suo creare ludico può essere racchiusa in queste poche parole di Buster Keaton: “… non bisogna aver paura delle cose, bisogna usarle!…”. Tutta la poetica che troviamo nell’arte di Davide Cicolani è tesa all’approssimazione e alla sorpresa piena di entusiasmo del ri-riciclo dell’“arte” e delle cose-casa. Quale migliore possibilità lavorare nel terremoto nel rudere e nel parco che ci ridisegnerà aprendosi e chiudendosi come un respiro. SILVIA CAFORA.(1985).Giramondo a piedi, giramondo in bici cerca sempre novità. Ha vissuto a Milano, in Chile, a Parigi. Ha studiato molte lingue ed ora si dedica all'architettura. Laureata in architettura sostenibile, che si occupa della progettazione di edifici o della pianificazione a livello urbano con un basso impatto sull'ambiente. Appassionata di spazi pubblici del loro uso e RI-uso, del melting-pot da questi prodotto,collabora con architetti senza frontiere a Milano. Ha lavorato alla creazione del primo co-housing in Italia e crede nell'architettura partecipata. Progetta e realizza case di emergenza per un techo para chile. Amante del paesaggismo e delle sue mille risorse pittoriche e artistiche. Artigiana, ama il contatto con la materia, per poterla trasformare: legno, cuoio, metallo, plastica. Vorrebbe ridare senso ai nonluoghi propri della città contemporanea, vorrebbe riempire i vuoti culturali tappati dalle frenesie economiche, vorrebbe portare l'homo sapiens sapiens verso homo ludens. GIOVANNI CARLETTI(1985). Antropologo, nasce a Recanati. Studia a Siena e poi all' Haute ecole d'études en science sociale di Parigi. Collabora con diversi teatri come regista. Ora sta producendo il suo primo spettacolo solo a Lione. Interessato e motivato allo studio approfondito delle dinamiche sociali in contesti chiusi, spazi ridotti, spazi nuovi per i fruitori. Sempre taccuino alla mano come estensione della memoria personale.