RELAZIONE ILLUSTRATIVA Gruppo di lavoro: Maria Luna Nobile Lino Cannavacciuolo Paolo Casaburi Mauro Pucciarelli Diego Elettore Antonietta Memoli Mariagrazia Gravina Caterina Miele Francesco Memoli
RINCASARE strategie per il parco a ruderi di Auletta
Rincasare ovvero “ritornare alle case”: uno scenario immaginato per tentare di far rivivere il borgo dei ruderi di Auletta abbandonato a causa dei danni provocati dal terremoto dell’ottanta. Non solo case, ma un vero e proprio sistema autonomo e propulsore di una serie di attività che possano rivitalizzare pratiche già esistenti e promuovere nuovi usi e dinamiche autosostenibili tali da consentire alla comunità di svilupparsi e diventare al contempo nucleo attrattore per l’intero territorio. La strategia progettuale mira al recupero e alla rivitalizzazione del parco a ruderi, ripensato all’interno di una riflessione più generale sulle problematiche urbane a scala territoriale. Solo attraverso un progetto interscalare, che concepisce l’intero territorio come una sorta di “organismo”, è possibile pensare la ricostruzione del tessuto urbano sociale ed economico del luogo, tenendo conto delle sue diverse esigenze in relazione alle sue diverse identità. Il gruppo di progettazione è interdisciplinare e strutturato in maniera tale da
analizzare il fenomeno urbano nella sua
complessità ed eterogeneità, dove il progetto è usato come uno strumento per un approccio integrato alle problematiche individuate e alle soluzioni possibili: la lettura del luogo e dei suoi spazi, gli usi del territorio e le sue esigenze, l’analisi degli strumenti di finanziamento, le partnership con artisti disposti ad interagire e a stabilire un rapporto con la comunità. Diverse le visioni prefigurate ma tutte ispirate ad una idea dell’abitare_ovvero del rincasare_possibile solo lì dove si danno luoghi , il luogo è dove sostiamo: è pausa e analogo al silenzio in una partitura musicale_M.Cacciari. Il parco a ruderi diventa spazio per la musica, luogo della sosta e quindi dell’abitare.
L’acronimo R I N C A S A R E,
come un “esercizio di stile”,
racconta le strategie di intervento possibili e le visioni immaginate per il territorio di Auletta.
R_recuperare
Recupero inteso non solo in senso fisico, architettonico e ambientale, ma anche recupero di comunità, di socialità, delle economie e dove la musica diventa lo strumento attraverso il quale tentare di intessere nuovi legami e riallacciare relazioni spaziale e sociali perdute. I ruderi sono trasformati in spazi destinati alla musica e ai musicisti, con sale prove, sale di incisioni, fonoteca, luoghi per la musicoterapia
e ripensati come un vero e proprio
spazio sonoro. Le nuove architetture, nel loro rapportarsi spazialmente alle preesistenze, non rinunciano alla loro contemporaneità: autonome strutture lignee vengono erette all’interno dei ruderi, divenendone l’ideale completamento e trasformandosi in punti privilegiati di osservazione dell’orizzonte tra spazio urbano e paesaggio naturale.
I_includere
inclusione come una diversa gentrificazione per favorire processi di integrazione tra vecchi e nuovi abitanti. Un progetto per la formazione di laboratori musicali permanenti poterebbe rappresentare un modo attraverso il quale dare luogo a quei processi per il “recupero sociale” del borgo e aiutare quella mixitè generazionale che è
fattore indispensabile per ogni
auspicabile dinamica di crescita umana e sociale.
N_nominare
La necessità di riflettere sull’identità dei luoghi e su tutto quello che una tale scelta comporta. La presenza significa dunque esserci come persone dotate di senso, in un contesto dotato di senso_Ernesto De Martino Utilizzare metodologie e strumenti di analisi capaci di comprendere a fondo questo tipo di problematiche per riuscire ad individuare le reali esigenze della comunità. Lavorare
sulla
memoria
dei
luoghi,
sui
loro
nomi,
sulle
testimonianze è sicuramente una strada da percorrere per tentare di recuperare
e
valorizzare
le
identità
urbane,
ovvero
spaziali_sociali_economiche, sempre più deboli di questo territorio perché,
come
scrive
Gilles
Deleuze,
è
essenziale
che
ogni
cominciamento sia un ricominciamento e che si sperimenti la memoria come necessità del ricominciamento. E’ opportuno ri-appropiarsi dei microspazi, dei vuoti tra le case, nel rispetto dei tempi del vivere quotidiano.
C_con-net-tere
Fare rete con il territorio e le comunità circostanti. E’ possibile immaginare processi di riqualificazione per Auletta solo in una dimensione sovracomunale e quindi valutare le strategie all’ interno del sistema territoriale in cui la comunità è inserita. Non c’è sviluppo senza una effettiva cooperazione tra le diverse realtà comunali che oramai rischiano, con la continua erosione delle loro economie e la conseguente assenza di opportunità lavorative, di trasformarsi in borghi fantasma afflitti da massicci fenomeni di emigrazione giovanile. Il sistema diversificato di connessioni e relazioni materiali e immateriali ipotizzato_ il recupero e la trasformazione delle infrastrutture territoriali (ferrovia SicignanoLagonegro come percorso perdonale e ciclabile), la valorizzazione dei
beni culturali, la realizzazione di percorsi slow-food_è finalizzato alla costruzione di questa rete connettiva tra i Paesi caratterizzati da aspetti ed esigenze condivise. Il rapporto che ogni città stabilisce tra il suo lato globale e il suo lato locale, cioè tra flussi e luogo, è la questione fondamentale della gestione e delle politiche urbane attuali_Manuel Castells
A_accogliere
Amplificare
la
potenzialità
ricettiva
dei
ruderi
attraverso
l’individuazione di una serie di attrattori di diversa natura, mostreworkshop-concerti-eventi artistici e culturali, che pianificati e strutturati in determinati ambiti stagionali, contribuiranno al processo di rivitalizzazione del borgo. La rupe di Cretazzaro diviene sfondo e scenografia naturale degli eventi, opportunità per il rilancio sia culturale che economico del territorio, innescando un processo visrtuoso sostenibile. Necessario, contestualmente, interagire e relazionarsi con anche con altre esperienze più consolidate e già presenti sul territorio_Negro Festival.
S_sostenere o del programma delle 8R
Rivalutare. Rivedere i valori in cui crediamo e in base ai quali organizziamo
la
Ricontestualizzare.
Modificare
nostra il
contesto
vita. concettuale
ed
emozionale di una situazione, o il punto di vista secondo cui essa è vissuta,
così
da
mutarne
completamente
il
senso.
Ristrutturare. Adattare in funzione del cambiamento dei valori le strutture economico-produttive, i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita, così da orientarli verso una società di decrescita. Quanto più questa ristrutturazione sarà radicale, tanto più il carattere sistemico dei valori dominanti verrà sradicato.
Rilocalizzare. Consumare essenzialmente prodotti locali, prodotti da aziende sostenute dall’economia locale. Di conseguenza, ogni decisione di natura economica va presa su scala locale, per bisogni locali. Inoltre, se le idee devono ignorare le frontiere, i movimenti di merci e capitali devono invece essere ridotti al minimo, evitando i costi legati ai trasporti (infrastrutture, ma anche inquinamento, effetto serra e cambiamento
climatico).
Ridistribuire. Garantire a tutti gli abitanti del pianeta l’accesso alle risorse naturali e ad un’equa distribuzione della ricchezza, assicurando un lavoro
soddisfacente
e
condizioni
di
vita
dignitose
per
tutti.
Ridurre. Sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta. Riutilizzare. Riparare le apparecchiature e i beni d’uso anziché gettarli in una discarica, superando così l’ossessione, funzionale alla società dei consumi, dell’obsolescenza degli oggetti e la continua “tensione al nuovo”. Riciclare. Recuperare tutti gli scarti non decomponibili derivanti dalle nostre attività
A_ambientare
Modificare il rapporto con l’ambiente, con un approccio critico e in opposizione ad una certa ingenuità ambientalista che ha ridotto a slogan popolari le reali e serie problematiche ambientali. Far conoscere agli abitanti le peculiarità e le potenzialità di questi luoghi, il fiume Tanagro, il Parco del Cilento e del Vallo di Diano e permettere a ciascuno di adottare un pezzo di territorio, poterlo gestire e curare come se fosse il proprio giardino, in un ottica di condivisione di un bene comune da salvaguardare e potenziare.
R_ricucire
Ristabilire e consolidare i legami fisici tra i luoghi abitati abbandonati a seguito del sisma e il territorio circostante. Riqualificare i percorsi esistenti e rintracciare sentieri per mettere a sistema i singoli luoghi di interesse (area archeologica, ponte romano, bacino del fiume Tanagro, parco a ruderi) Suggerire e porre in essere nuovi usi dello spazio pubblico e dello spazio domestico capaci di rigenerare questo tessuto di luoghi
e
auspicarne una diversa fruizione e percezione attraverso un tempo diverso.
E_e-co-l-legare
elaborare strategie di comunicazione e di informazione ispirate ad una sensibilità ecologica, capaci di trasferire all’esterno gli elementi che costituiranno i nuovi attrattori economico e sociali
per la
rigenerazione del territorio. Usare le enormi opportunità della tecnologia per annullare distanze e
creare nuove opportunità lavorative e quindi investire sulle
infrastrutture
telematiche
e
le
loro
potenzialità_internet,
e-
commerce , telelavoro, piccole imprese a base tecnologica_ma con la consapevolezza che le soluzioni possono nascere solo dall’azione politica. Restiamo vincolati al luogo in cui viviamo e al nostro corpo….anche se si trovasse il modo di trasformarci in bit informatici, resteremmo sempre le creature dei nostri sensi_Joseph Rykwert
RINCASARE sostenibilità economico-finanziaria
Lo strumento economico e finanziario individuato per porre in essere le
dinamiche
di
rigenerazione
prefigurate
è
quello
della
microimpresa (D. lgs 185/00) Possono usufruire dei finanziamenti per la microimpresa chi intende avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone. Sono previsti stanziamenti a fondo perduto per l'investimento e la gestione fino al 50% delle spese; il restante con mutuo a tasso agevolato (1,185%).
I beneficiari Per presentare la domanda, almeno la metà numerica dei soci che detiene almeno la metà delle quote, deve essere: _maggiorenne alla data di presentazione della domanda; _non occupato alla data di presentazione della domanda; _residente nel territorio nazionale alla data del 1 gennaio 2000 oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.
I settori di attività Le attività possono riguardare la produzione di beni e la fornitura di servizi (il commercio è escluso) eccetto per quelle relative alla produzione primaria di prodotti agricoli (di cui all’allegato I del Trattato CE) e della pesca e acquacoltura. Sono inoltre esclusi gli aiuti destinati all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi.
Le spese ammissibili
-per
l’investimento:
attrezzature,
macchinari,
impianti
e
allacciamenti; -beni immateriali a utilità pluriennale; -ristrutturazione di immobili, entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti. -per la gestione : materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo; -utenze e canoni di locazione per immobili; -oneri finanziari(con l'esclusione degli interessi del mutuo aevolato); -prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati; -prestazione di servizi.
Le agevolazioni Le agevolazioni finanziarie sono concesse entro il limite comunitario “de minimis”. L’entità di ciascuna singola agevolazione è calcolata tenendo conto dell’ammontare degli investimenti e delle spese di gestione nonché delle caratteristiche del finanziamento a tasso agevolato (durata, entità e tasso) che si intende richiedere. Il tasso di interesse è pari al 30% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento. Il finanziamento a tasso agevolato è restituibile in un massimo di sette anni, con rate trimestrali costanti posticipate.
Fondi BEI integrati col programma regionale Jeremie. Possono usufruire dei finanziamenti previsti con queste misure le PMI (piccole e medie imprese) le quali intendono rinnovare,
ristrutturare
imprenditoriale.
e
ammodernare
la
loro
ampliare, attività
La Banca Europea per gli Investimenti finanzia le Pmi italiane con un portafoglio di 800 milioni di euro. Il finanziamento riguarda sia le imprese che devono realizzare nuovi progetti che per quelle che necessitano di credito per iniziative già in corso e non ancora ultimate. I progetti finanziabili sono quelli finalizzati a ristrutturazione e ammodernamento; fabbricati;
acquisto
acquisto, di
costruzione
impianti,
e
ampliamento
attrezzature,
macchinari
dei e
automezzi; spese, oneri accessori e immobilizzazioni immateriali collegate agli investimenti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all'attività operativa. In totale è possibile finanziarsi fino a 12,5 mln euro, a copertura anche dell'intero importo dell'investimento effettuato dalle Pmi di tutti i settori produttivi (agricoltura, artigianato, industria, turismo e servizi). Caratteristiche necessarie: • Presenza sul territorio nazionale; • Dimensione dell’azienda inferiore ai 250 dipendenti; • Fatturato non superiore ai 50 Milioni di Euro oppure un attivo nell’ultimo bilancio non superiore ai 43 Milioni di Euro; • Indipendenti: sono considerate tali imprese il cui capitale o i diretti di voto non sono detenuti per il 25% (o più) ad una sola impresa oppure, congiuntamente da più imprese non rientranti nelle PMI; • Operanti in tutti i settori ad esclusione dei seguenti: a) Produzione di armi o munizioni, armamenti equipaggiamenti ed infrastrutture militari e di polizia nonché equipaggiamenti o infrastrutture che limitino i diritti e le libertà personali (es penitenziari o centri di detenzione di ogni tipo); b) Gioco d’azzardo e strutture correlate; c) Fabbricazione, lavorazione o distribuzione tabacco;
d) Attività che implichino l’utilizzo di animali vivi ai fini scientifici e sperimentali; e) Attività il cui impatto ambientale non risulti attenuato e/o compensato tramite misure appropriate; f) Settori considerati eticamente o moralmente discutibili (es ricerca sulla clonazione umana) g) Attività di puro sviluppo immobiliare; h) Attività di natura puramente finanziaria. Le operazioni ammissibili e finanziabili non devono esser superiori ai 25 Milioni di Euro e su tutti i beni ad esclusione dei terreni non strettamente connessi alla realizzazione delle altre componenti di progetto. I tempi di delibera, se l’azienda è bancabile, sono molto celeri e nonostante si tratti di finanziamenti agevolati la burocrazia e molto più snella. La regione Campania, con delibera di Giunta Regionale - Seduta del 26 novembre 2008 - Deliberazione N.1892 - Area Generale di Coordinamento N. 12 - Sviluppo Economico – N. Bilancio, Ragioneria e Tributi – N. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo –
approva lo
schema di contratto Regione
Campania con il FEI per l'iniziativa Jeremie,
implementando di
fatto la misura agevolativa. Dal disposto combinato delle misure agevolative ne risulta conseguentemente: Importo del finanziamento Per le micro imprese il finanziamento ha un limite di 25.000 euro. Per le pmi è ammissibile al finanziamento un progetto avente un costo massimo di Euro 25 milioni. Il finanziamento è costituito da una quota di partecipazione al capitale di rischio dell’azienda richiedente e da un finanziamento concesso da una Banca con fondi della BEI provenienti da un prestito globale. A questo finanziamento è collegato, sempre nel contesto del Programma Jeremie, un fondo che garantisce alla banca
il recupero del credito per una quota molto elevata del rischio complessivo, fino all’80 % del prestito concesso su risorse BEI. La quota di partecipazione al capitale dipende dalle direttive, impartite all’Ente finanziario gestore dalle singole Regioni, le quali possono disporre maggiori partecipazioni in particolari settori di specifico interesse. La copertura dei piani finanziari non è definibile a priori in quanto dipende da molti fattori come: 1) I regolamenti regionali sulle attività considerate prioritarie; 2) L’importo dell’investimento; 3) L’importo della quota di partecipazione al capitale che dipende da diverse valutazioni, con particolare riguardo al settore ed alla validità dell’investimento; 4) La quota di prestito su risorse BEI che le banche sono disposte a concedere agli investitori, tenuto conto anche del fattore favorevole dipendente dal sistema di garanzia previsto dal Jeremie. Un piano finanziario, ad esempio, potrebbe essere, nella migliore delle ipotesi, così strutturato: - Quota di capitale proveniente dall’impresa: 26 % del costo del progetto - Quota di capitale JEREMIE: 24 % del costo del progetto - Mutuo BEI: 50% c.s. La partecipazione al capitale di rischio potrà essere restituita anche a lungo periodo.