La ricreazione non si tocca

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La ricreazione non si tocca!



Lunedì A tutti i bambini, i veri rivoluzionari C.C. A Emma, Mattia e Camilla L.F.

– Ragazzi! – una voce tonante si diffuse per tutta l'aula. – da domani saranno in vigore nuove regole...regole...regole. Da tempo avevano chiesto al preside di far aggiustare gli altoparlanti in classe, a volte sembrava di essere in montagna, con l'eco che riportava indietro le parole. – Non si potrà più uscire in cortile durante la ricreazione. Sarà assolutamente vietato correre e andare fuori dalla propria classe...classe... classe. – Noooo. – Per una volta erano tutti d'accordo, non potevano certo rinchiuderli dentro la scuola per tutta la mattina. – Lo sapevo, tutta colpa di Giorgio – disse immediatamente Martina. – E il campionato di figurine? – chiese preoccupato Luigi. – Pensate piuttosto alla finale di Pallone Ro3


tante! – esclamò Dario Tutti erano preoccupati, solo un paio di giorni prima Giorgio, cadendo, si era rotto un braccio. Sapevano che il preside li avrebbe puniti, ma non si aspettavano che sarebbe arrivato sino a questo punto. – Vietare la ricreazione è contro la nostra Costituzione. – disse Giovanna, che non perdeva occasione per dimostrare di essere la più brava della classe. – Basta ragazzi, non c'erano alternative. – li informò il maestro Antonio, che non sapeva più come calmare i suoi alunni. – Maestro Nino, anche tu sei d'accordo con il Preside? – quando Luigi lo chiamava Nino, il maestro sapeva che stava per esplodere di rabbia, ormai li conosceva da quasi cinque anni, e aveva imparato a individuare ogni piccola sfumatura del loro carattere. – Non ci arrenderemo così facilmente. Se desiderate la guerra, non ci tireremo indietro. Luigi esplose urlando, così come aveva previsto il maestro. 4


Ricreazione! Ricreazione! Ricreazione! Ricreazione! Ora a urlare era tutta la classe. Venti piccoli rivoluzionari pronti a tutto, pur di tornare a giocare durante l'intervallo. – Ragazzi, ora basta, cosa pensate di ottenere in questo modo? – La voce del maestro si era alterata e tutta la classe piombò nel silenzio. Dall'ultimo banco Anselmo alzò la mano e disse: – Giusto, basta urlare, dobbiamo riflettere e capire insieme come comportarci. Abbiamo bisogno di un dibattito, come quelli che ci hai fatto fare per gioco, solo che ora dobbiamo risolvere un problema vero. Tutti furono d'accordo con lui e al maestro non rimase che autorizzare il dibattito. Dopo qualche minuto di confusione in cui tutti parlavano liberamente, senza riuscire ad ascoltarsi, Luigi propose di creare una lista per prenotare il proprio intervento. Finalmente, uno dopo l'altro, riuscirono a suggerire qualcosa per far cambiare idea al preside.

Luigi propose di smontare le porte della scuola, Marco di allagare i bagni, qualcuno propose di spostare tutti i banchi e le sedie in palestra. Martina al suo turno prese la parola: – Forse è meglio trovare altre soluzioni, non possiamo e non dobbiamo distruggere nulla, altrimenti avranno altri buoni motivi per non farci fare la ricreazione. – Giustissimo – continuò Alice – dobbiamo fare come Rosa Marks, dire NO, ma senza violenza. – Parks, Rosa Parks – la corresse Martina, che non perdeva occasione per dimostrare quanto fosse brava. – Parks, Marks, Barks. L'importante è trovare un modo per farci ascoltare. – concluse Anselmo. Il dibattito andò avanti ancora per un'ora, alla fine i piccoli rivoluzionari avevano scritto una lista di azioni da compiere nei giorni successivi, tra sit–in e silenzi, catene umane e raccolte di firme, avevano pensato proprio a tutto.

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Al primo punto c'era la proposta di rimanere a scuola oltre l'orario di apertura, nessuno lo poteva impedire, don Gino, il custode, chiudeva i cancelli sempre dopo un'ora il suono dell'ultima campanella, e a loro sarebbe bastata. L'idea era quella di giocare nell'atrio, tutti con uno stesso gioco, in modo da essere visibili dagli adulti. Ogni giorno avrebbero scelto un gioco diverso, da proporre agli amici con un bel volantino, il primo era dedicato a quello che gli adulti vietavano sempre più spesso: giocare con le FIGURINE. Si diedero appuntamento al pomeriggio per prepararlo.

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Martedì Il maestro Nino, come ogni giorno, arrivò in classe qualche minuto prima del suono della campanella, gli piaceva accogliere i suoi alunni a scuola. Iniziavano la giornata con la lettura di un racconto e poi insieme organizzavano il lavoro per le ore successive. Era anche curioso di sapere cosa avevano pensato di fare quella mattina per portare avanti la propria lotta. Marco fu il primo a varcare la soglia della classe, lentamente, dopo aver salutato il maestro, si avviò verso il suo banco, poggiò lo zaino sulla sedia e si sedette sul banco, incrociando le gambe, come un indiano Sioux che partecipa a un consiglio di guerra. Martina entrò nell'aula subito dopo e fece la stessa cosa. Luigi, Anselmo, Alice e tutti gli altri, si comportarono nello stesso identico modo. 9


RIPRENDIAMOCI LA RICREAZIONE Scritto da Carlo Carzan Illustrato da Laura Fanelli

©2014 Coccole books S.r.l. Finito di stampare nel mese di Dicembre 2014 presso GLF Stampa – Castrovillari (CS) – tel.0981.483001 Questo libro è stampato su carta certificata proveniente da fonti rinnovabili

ISBN: 978–88–98346–22–6 www.coccolebooks.com


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Una storia e tanti giochi divertenti da fare in classe o nel cortile

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