coldiretti cremona informa n.14/2012

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione

Coldiretti Cremona Informa, Anno VII NewsLetter

Informazione online Venerdì 06/04/2012 – Anno VII, Numero 14 Imu agricola. Ha vinto la Coldiretti. Ecco i contenuti del decreto fiscale Prezzo del latte. Coldiretti: “Non accetteremo forzature unilaterali” Km Zero. Nasce a Milano la prima Bottega di Campagna Amica Informazione alle Imprese. Pacchetto latte // Benessere suini Siccità. Preoccupazione degli agricoltori per le future irrigazioni Avvisi. Coldiretti Cremona, la Sede Provinciale si trasferisce In agenda. Campagna Amica, calendario mercati // Caf, Campagna 730 …………………………………………………………………………

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IMU, ha vinto la Coldiretti Decreto fiscale: per l’Imu agricola acconto del 30% e tetto a gettito. Franchigia e moltiplicatore ridotto per i terreni dei coltivatori diretti e dei professionali E’ positiva la riduzione del moltiplicatore per il calcolo dell’Imu sui terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali (Iap) per i quali è anche ripristinata la franchigia. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare il voto di fiducia del Senato al Decreto fiscale n. 16/2012 che “ha anche opportunamente fissato al 30 per cento l’acconto per consentire l'abbassamento delle aliquote per i fabbricati strumentali, come stalle, fienili e capannoni, prima del versamento della seconda rata, laddove il gettito stimato dopo l'accatastamento superi il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell'Economia”. E’ stato confermato - sottolinea Marini - il percorso stabilito al tavolo fiscale, avviato dopo l’approvazione della manovra di dicembre, ovvero che il gettito in agricoltura non debba superare per l'anno in corso un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso strumentale e di 89 milioni di euro per i terreni, per complessivi 224 milioni, molto meno rispetto alla stima di oltre un miliardo”. Il lungo e positivo lavoro fatto al tavolo presieduto dal Sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, e condiviso con il Ministro delle Politiche Mario Catania, ha portato - ha precisato il Presidente Marini - a consistenti miglioramenti che renderanno più equo l’impatto dell’imposta, anche se rimangono pesanti gli oneri a carico delle imprese in un difficile momento di crisi.


Sulla base dell’analisi dell’ufficio fiscale della Coldiretti per quanto attiene ai terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nelle relative gestioni previdenziali, oltre alla conferma del coefficiente moltiplicatore a livello ridotto a 110, viene ripristinata sia la franchigia, al di sotto della quale non è dovuta l’imposta, che alcune riduzioni. Per i terreni agricoli non utilizzati da soggetti coltivatori diretti e Iap è previsto, invece, un aggravio dell’Imu per l’aumento del coefficiente moltiplicatore, utilizzato per il calcolo della base imponibile, che sale da 130 a 135 e non è prevista alcuna franchigia. Relativamente alle modalità di pagamento del tributo, è stabilito che per i fabbricati rurali ad uso strumentale l’acconto di giugno (da effettuare quest’anno entro il giorno 18) sarà corrisposto nella misura del 30 per cento mentre il restante 70 per cento sarà liquidato con il saldo del 16 dicembre 2012. Per quanto concerne i fabbricati rurali (abitativi e strumentali) ancora iscritti al catasto terreni, che dovranno essere trasferiti a quello urbano entro il 30 novembre 2012, il pagamento dell’imposta dovrà essere assolto in un’unica soluzione a dicembre 2012, successivamente all’aggiornamento catastale. Ma proprio sui fabbricati – sottolinea la Coldiretti – andrà a influire la norma che prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si possa procedere, sulla base del gettito della prima rata del tributo, ad una modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione previste dalla legge. In particolare, infatti, per il settore agricolo l'abbassamento delle aliquote prima del versamento della seconda rata dovrà riguardare i fabbricati strumentali laddove, come prevede la Coldiretti, il gettito stimato dopo l'accatastamento andrebbe a superare il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell'Economia. Da segnalare, inoltre, che per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, è previsto un abbattimento della base imponibile, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono dette condizioni (per quelli c.d. “collabenti” la rendita è pari a zero, per cui rimangono esenti). Per quanto riguarda la dichiarazione Imu è precisato che deve essere presentata entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. Ai Comuni è data la possibilità di predisporre i propri regolamenti e deliberare le aliquote entro il 30 settembre 2012 (termine in precedenza fissato al 30 giugno). Tale differimento presuppone che, in occasione del pagamento della prima rata, l’imposta sarà calcolata con l’applicazione delle aliquote previste dalla normativa di riferimento salvo conguaglio in sede di saldo.

L’articolo è tratto da Il Punto Coldiretti il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare

www.ilpuntocoldiretti.it


Sotto pressione il prezzo del latte alla stalla, rischio crisi per gli allevamenti lombardi Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia: “Sì al dialogo con l’industria, ma non accetteremo forzature unilaterali” Prezzo del latte, stalle in fibrillazione. Scaduto l’accordo con Italatte che, stabilendo 40,7 centesimi al litro da gennaio a marzo 2012, è servito da punto di riferimento per le intese che sono state poi siglate in Lombardia, adesso diverse industrie si stanno muovendo con gli allevatori facendo ventilare l’ipotesi di un abbassamento unilaterale delle quotazioni, magari partendo da 36 centesimi di acconto. “Si tratta – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – di richieste che non hanno riscontro nella situazione reale del mercato, visto che i consumi tengono. Infatti, da una parte il Grana Padano, la cui lavorazione assorbe quasi il 50 per cento del latte lombardo, ha quotazioni ampiamente in linea con i valori della materia prima fin qui garantiti, dall’altra anche nel settore dei formaggi molli non ci sono state modifiche sostanziali e i prezzi al dettaglio per i consumatori sono gli stessi dell’anno scorso”. Secondo Prandini: “Gli allevatori sono aperti al dialogo, ma senza forzature unilaterali da parte delle industrie. Qualsiasi tentativo di spingere al ribasso il prezzo del latte alla stalla non è giustificato e verrà respinto al mittente, soprattutto in un momento come questo in cui le aziende agricole devono fare fronte a sempre maggiori tasse, a costi dell’energia in continua crescita e all’incognita legata alla Direttive Nitrati. Il prezzo del latte sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso, in tutti i sensi e con conseguenze imprevedibili”. Anche perché – spiega Coldiretti Lombardia – si rischia di incrinare, in questo momento di recessione, una delle colonne portanti dell’economia regionale e nazionale: il latte lombardo, infatti, con i suoi 4 milioni e mezzo di tonnellate rappresenta più del 40 per cento di tutto il latte italiano e la su produzione coinvolge oltre 6.400 aziende (su quasi 39 mila a livello italiano) che danno lavoro – si stima – a circa 13 mila persone.


PACCHETTO LATTE: PUBBLICATO IL REGOLAMENTO Il 30/03/2012, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del reg. 261/2012, si è definitivamente concluso l’iter che ha portato alla modifica del reg. CE 1234/2007 e definito il così detto “pacchetto latte”. Il tutto ha preso avvio fin dall’ottobre del 2009, quando, in risposta alla grave situazione del mercato lattiero, fu costituito, a livello comunitario, un gruppo di esperti che, in vista dell’abolizione delle quote latte entro il 2015, contribuisse a studiare norme atte a stabilizzare il mercato e conseguentemente il reddito dei produttori lattiero caseari. Il 15 giugno del 2010 il gruppo di esperti di alto livello consegnò la proprie relazione nella quale venivano evidenziate le carenze strutturali della filiera a partire dalle disparità di potere contrattuale dei vari soggetti che la compongono. Proprio su questa base le soluzioni ipotizzate dal gruppo di lavoro individuavano un sistema nel quale la componente associativa e l’interprofessione, legate all’eventuale obbligo di stipulare dei contratti di fornitura di latte in modo scritto, potessero aiutare il comparto ad autoregolarsi. Sulla base di queste fondamentali indicazioni nasce il “pacchetto latte” che risulta essere la prima importante norma che interessa il comparto agricolo entrata in vigore con il metodo della codecisione (parlamento - consiglio - commissione). Proprio grazie a questo nuovo sistema, che vede attribuito al Parlamento Europeo un ruolo molto importante, la prima proposta della commissione sul “pacchetto latte” ha subito fondamentali e sostanziali modifiche quali la possibilità da parte dei consorzi di tutela delle produzioni DOP e IGP di adottare sistemi di controllo dell’offerta di tali produzioni.

Principali novità della normativa Con il pacchetto latte vengono introdotte nella legislazione esistente norme specifiche per la costituzione e il funzionamento delle Organizzazioni di prodotto nel comparto lattiero caseario, assegnando loro l’obbiettivo di negoziare, a nome degli allevatori, i contratti per la consegna del latte crudo alla trasformazione. Al fine di evitare squilibri nei rapporti all’interno della filiera e garantire la leale concorrenza, le O.P. non potranno rappresentare più del 3.5% della produzione di latte comunitario e non più del 33% del latte dello Stato membro. Vengono introdotte, anche per il comparto del latte, le Organizzazioni Interprofessionali, già legiferate e sperimentate dalla Comunità Europea nel settore ortofrutticolo, con il ruolo di soggetti in grado di raggruppare le varie componenti della filiera dalla produzione alla commercializzazione per redigere contratti tipo, promuovere le produzioni del comparto, e sviluppare nuovi studi o ricerche da cui l’intera filiera ne tragga un beneficio. Particolare rilevanza riveste poi la nuova norma, precedentemente citata, sulla regolazione dell’offerta di formaggio a denominazione di origine protetta o indicazione geografica, fortemente sostenuta dal nostro Paese. La disposizione consente agli Stati membri, su richiesta dei consorzi di tutela di tali prodotti, di stabilire norme vincolanti per adeguare l’offerta del formaggio interessato alla domanda. Nel dettaglio si tratta di poter svolgere liberamente tutte quelle azioni (es. contribuzione differenziata) che già i consorzi di tutela cercavano di mettere in atto per regolare i mercati , ma con il timore di andare contro le norme imposte dall’antitrust. Nel regolamento è però previsto che la decisione di adottare norme che regolamentino l’offerta deve essere presa dai produttori stessi con maggioranza qualificata sia in termini di numero di produttori che di latte prodotto: almeno due terzi dei produttori che rappresentino almeno i due terzi di latte destinato ad un particolare formaggio DOP devono quindi condividere la strategia da adottare. Infine, ma non per importanza, il regolamento prevede la possibilità per gli Stati membri di rendere obbligatoria la stipula di contratti scritti per la fornitura di latte crudo.


“Dagli orti a parete alla Pasta delle Donne” GIOVEDI’ 12 APRILE 2012 ORE 15 A MILANO PRESSO “CASCINA CUCCAGNA” ANGOLO VIA MURATORI-VIALE UMBRIA

La prima Bottega di Campagna Amica IL 12 APRILE 2012 ALLE ORE 15 NEGLI SPAZI DI CASCINA CUCCAGNA, A MILANO, a due passi da Porta Romana e da viale Umbria, APERTURA UFFICIALE DELLA

PRIMA

BOTTEGA

DI

CAMPAGNA

AMICA

DEL

CAPOLUOGO

LOMBARDO, ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE NAZIONALE DI COLDIRETTI SERGIO MARINI, DEL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE MARIO CATANIA, del PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA ROBERTO FORMIGONI, DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA GIULIO DE CAPITANI, DELL’ASSESSORE REGIONALE AI PARCHI E AI SISTEMI VERDI ALESSANDRO COLUCCI, con i consumatori, i rappresentanti del territorio e i vertici delle Federazioni Coldiretti regionale e provinciali. Ci saranno il “SENTIERO DEI PROFUMI” (con erbe, piante officinali e prodotti di cosmesi naturali) e il “SENTIERO DEI SAPORI” (con i tesori agroalimentari lombardi) oltre alla prima esposizione competitiva di “QUADRORTI”, orti da appendere alle pareti come quadri di natura vivente. Verrà presentata a livello nazionale la “PASTA DELLE DONNE” un prodotto che, dal campo alla tavola, è tutto al femminile: un MULINO IN MINIATURA mostrerà la macina del frumento mentre le donne impasteranno la farina per fare le tagliatelle in diretta. Nella Bottega si troveranno prodotti agricoli da tutte le regioni e libri a consultazione gratuita su cibo, salute e orticoltura. Con il Patronato Epaca sarà possibile avere il calcolo gratis della pensione e i carabinieri dei Nas spiegheranno come leggere le etichette e difendersi dalle truffe alimentari.


Benessere dei suini nuove norme dal 1° gennaio 2013 La direttiva 2008/120/CE stabilisce che dal 1° gennaio 2013 tutte le aziende suinicole, non solo quelle di nuova costituzione, debbano rispettare nuovi parametri per il benessere animale, tra cui il più significativo è il divieto per scrofe e scrofette di allevamento in box individuali. Il D.Lgs. n.122 del 7 luglio 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.178 del 2 agosto 2011, in vigore dal 3 agosto 2011, ha dato attuazione alla Direttiva CE 2008/120, abrogando il precedente D.Lgs. n. 534/1993.

I contenuti del Decreto Legislativo 7 luglio 2011 n.122 Definizioni - Per azienda s’intende qualsiasi luogo in cui i suini sono allevati o detenuti, anche temporaneamente, quindi le norme interessano anche le stalle di sosta. Questa definizione è uniformata a quella già contenuta nelle disposizioni inerenti la malattia vescicolare dei suini.

Disposizioni dal 1° gennaio 2013 - Alcune norme sui locali devono già essere applicate dalle nuove aziende, da quelle che ristrutturano o ricostruiscono o che sono state adibite ad allevamento per la prima volta dopo il 1° gennaio 2003. A partire dal 1° gennaio 2013, le disposizioni in materia di benessere verranno estese a tutti gli allevamenti. Le disposizioni riguardano: • Superfici libere a disposizione per scrofe e scrofette; • Pavimentazioni conformi e antisdrucciolo; • Allevamento in gruppo per scrofe e scrofette nel periodo compreso tra 4 settimane dopo la fecondazione e 1 settimana prima della data del parto. I lati del recinto in cui verrà allevato il gruppo di scrofe dovranno avere una lunghezza superiore a 2,8 m; se il gruppo è composto da meno di 6 soggetti, i Iati del recinto potranno essere di 2,4 m; • I suini malati o feriti vanno posti in recinti individuali.

Ambito di applicazione - Le norme minime si applicano ai lattonzoli, dalla nascita allo svezzamento, ai suinetti, dallo svezzamento all'età di 10 settimane, ai suini all'ingrasso che hanno superato le 10 settimane, alle scrofe e alle scrofette. Queste tipologie di animale, salvo alcune eccezioni (parto, allattamento, verro), devono essere allevate in gruppo.

Lattonzoli (non svezzati) - Nessun lattonzolo deve essere staccato dalla scrofa prima dell'età di 28 giorni, salvo che la permanenza presso la madre influenzi negativamente il benessere o la salute del lattonzolo o della madre. Lo svezzamento a 21 giorni è ammesso nel caso di allevamenti specializzati con sistema di pulizia e disinfezione degli impianti. I lattonzoli non svezzati devono poter essere allattati senza difficoltà.

Suinetti e suini all'ingrasso - E’ obbligatorio adottare misure per evitare lotte tra gli animali. I suini devono essere allevati in gruppo e non dovrebbero essere mescolati tra loro, se non in caso di assoluta necessità e comunque prima dello svezzamento o entro una settimana dallo svezzamento. I soggetti particolarmente aggressivi, o feriti, vanno separati dal gruppo. L'allevatore deve porre in atto misure tese a prevenire le aggressioni nei gruppi. La somministrazione di tranquillanti per facilitare la commistione va limitata a condizioni eccezionali e solo dopo un consulto con il veterinario.


Scrofe e scrofette - Scrofe e scrofette gravide, in caso di necessità, devono essere sottoposte a trattamenti contro parassiti interni o esterni. E vietato costruire impianti in cui le scrofe sono "all'attacco". I pavimenti non devono essere sdrucciolevoli e non devono presentare asperità al fine di evitare lesioni agli animali. Scrofe e scrofette sono allevate in gruppo nel periodo compreso tra quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data prevista per il parto. Una settimana prima del parto è possibile isolare scrofe e scrofette. Dietro alla scrofa o alla scrofetta, si deve obbligatoriamente prevedere una zona libera che renda agevole il parto naturale o assistito. Gli stalli devono essere provvisti di sistemi di protezione per i lattonzoli.

Deroghe - Le aziende che detengono un numero inferiore a 10 soggetti, scrofe o scrofette, possono ancora allevare gli animali individualmente a condizione che gli stessi possano girarsi agevolmente all’interno del recinto.

Sanità degli animali - I soggetti malati o feriti vanno posti in recinti individuali provvisti di una superficie minima necessaria a consentire all'animale di girarsi agevolmente a meno che questo isolamento non sia in contraddizione con specifici pareri veterinari.

Operazioni che possono arrecare dolore agli animali - Le seguenti operazioni possono essere svolte esclusivamente da un veterinario o da personale specificatamente formato in merito al benessere degli animali: • riduzione degli incisivi nei lattoni; • mozzamento di una parte della coda (entro il 7° giorno di vita o, se attuato successivamente, solo sotto anestesia e con somministrazione di analgesici). La riduzione degli incisivi o il mozzamento caudale sono ammessi laddove sia assolutamente provata la presenza di ferite; • castrazione (entro il 7° giorno di vita o, se attuato successivamente, solo sotto anestesia e con somministrazione di analgesici da parte di un veterinario); • apposizione di anello al naso (allevamento brado).

Alimentazione - L'alimentazione deve essere in quantità sufficiente e l'abbeveraggio continuo. Tutti i suini devono avere accesso al cibo simultaneamente agli altri soggetti del gruppo. Gli animali devono essere alimentati almeno una volta al giorno. Locali di stabulazione - Le norme sulla superficie per capo sono stabilite in base al peso degli animali: − 0.15 m2/capo per i suini al di sotto dei 10 kg; − 0.20 m2/capo per i suini da 10 a 20 kg; − 0.30 m2/capo per i suini da 20 a 30 kg; − 0.40 m2/capo per i suini da 30 a 50 kg; − 0.55 m2/capo per i suini da 50 a 85 kg; − 0.65 m2/capo per i suini da 85 a 110 kg; − 1 m2/capo per i suini di peso superiore ai 110kg; − 6 m2 per un verro, 10 m2 se il soggetto è impiegato per l'accoppiamento; − 1.64 m2 per scrofetta; − 2.25 m2 per scrofa.


Se i suini vengono allevati in gruppi composti da meno di 6 animali, le superfici libere a disposizione del gruppo devono essere aumentate del 10%. Viceversa, se i suini sono allevati in gruppi di 40 o più soggetti, le superfici libere a disposizione possono essere ridotte del 10%. I pavimenti non devono essere sdrucciolevoli e non devono presentare asperità al fine di evitare lesioni agli animali. La zona di riposo deve consentire a tutti i suini del gruppo di distendersi contemporaneamente, deve essere confortevole, pulita e asciutta. Tutti i suini devono potersi coricare e rialzare contemporaneamente.

Ambiente - Nei locali in cui sono stabulati i suini vanno evitati i rumori continui di intensità superiore a 85 dBA e i rumori costanti ed improvvisi. Deve essere garantita un'illuminazione con intensità di almeno 40 lux per un lasso di tempo minimo di 8 ore al giorno.

Ispezioni - Annualmente il Ministero della Salute, le Regioni e le ASL provvedono a realizzare ispezioni su un campione statisticamente rappresentativo. Ogni anno, entro il 30 giugno, il Ministero presenterà alla Commissione Europea una relazione sulla base delle ispezioni.

Formazione del personale - Il personale addetto ad accudire gli animali deve avere ricevuto adeguata formazione circa i requisiti generali riguardanti l'allevamento. I corsi sul benessere animale saranno organizzati dalle Regioni che vi provvedono con risorse proprie.

Importazioni - I suini provenienti da Paesi Terzi devono essere accompagnati da una certificazione che attesta che hanno beneficiato di pratiche di allevamento almeno equivalenti a quelle accordate agli animali di origine comunitaria.

Sanzioni - Chiunque non rispetta le disposizioni è passibile di sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 1.550 euro sino ad un massimo di 9.296 euro. In caso di reiterazione della violazione, la sanzione amministrativa potrà essere aumentata fino al 50 per cento.

+17% IMPORT POMODORO DALLA CINA COLDIRETTI: “BENE LA CONDANNA PER CHI SPACCIA PER MADE IN ITALY IL POMODORO CINESE” Ci auguriamo che la pronuncia della Magistratura possa fermare l’inganno del pomodoro cinese spacciato per italiano che ha consentito nel 2011 l’aumento del 17% delle importazioni di concentrato per un totale di 113 milioni di chili, pari al 15% della produzione di pomodoro fresco italiana destinato alla trasformazione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la notizia dell'intervenuta condanna da parte del Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti di un imprenditore dell'agro nocerino-sarnese che aveva commercializzato come italiano del concentrato di pomodoro importato dalla Cina. La Corte del Tribunale di Nocera Inferiore ha giustamente sconfessato - sottolinea la Coldiretti - la tesi difensiva secondo cui il processo di lavorazione, cui il prodotto era stato sottoposto in Italia (pastorizzazione e aggiunta di acqua e sale), era da considerarsi "lavorazione sostanziale", tanto da consentire di commercializzarlo come "prodotto in Italia". Secondo l’ultimo rapporto sulle Agromafie Coldiretti/Eurispes il 52,9% del concentrato di pomodoro importato proviene dalla Cina ed è destinato per il 98,6% del totale alla sola provincia di Salerno, patria del mitico San Marzano. Le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina sono praticamente quadruplicate (+272%) in Italia negli ultimi dieci anni e rappresentano oggi la prima voce delle importazioni agroalimentari dal gigante asiatico. Dalle navi - denuncia la Coldiretti - sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro. Un inganno che deve essere fermato, con l’applicazione della legge che obbliga ad indicare in etichetta al’origine degli alimenti, perché danneggia i consumatori e i produttori agricoli che rischiano quest’anno di vedere sottopagato il proprio prodotto in Italia.


La Sede Provinciale di Coldiretti Cremona - Impresa Verde Cremona

si trasferisce da via Ala Ponzone, 8

a Via Verdi, n. 4 (1° piano) CREMONA

Segnaliamo a Soci e Lettori che dal 16 aprile 2012 saremo nella nuova Sede.

COLDIRETTI CREMONA – IMPRESA VERDE CREMONA SEDE PROVINCIALE Tel. 0372.499811 Fax 0372.499899

UFFICIO ZONA CREMONA Via Ruffini, 28 Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

UFFICIO ZONA SORESINA Via Lombardia, 3 Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

UFFICIO ZONA CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

UFFICIO ZONA DI CREMA Via del Macello, 34/36 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925


Nelle campagne è allarme siccità E’ già allarme siccità nelle nostre campagne. Il mese di marzo ha fatto registrare in Italia precipitazioni dimezzate (-52%, con punte del 70% in meno al nord), confermandosi il terzo più caldo dal 1800, con una anomalia di +2,3 gradi sopra la media del periodo di riferimento 1971-2000. E la pioggia caduta nei giorni scorsi, se ha dato una minima boccata d’ossigeno ai campi, certo non è bastata a ‘risollevare’ una situazione che – soprattutto in vista delle irrigazioni dell’estate – desta serie preoccupazioni. Il crollo delle precipitazioni a marzo 2012 si è verificato dopo che sul territorio nazionale è caduto il 10% di acqua in meno nel 2011, ed a cambiare è stata anche la distribuzione della pioggia con il problema della siccità che sta colpendo il Nord Italia, dove nell’inverno le precipitazioni sono addirittura dimezzate, secondo le elaborazioni Coldiretti sulle rilevazioni Isac Cnr relative al periodo di riferimento 1970-2000. Con il manifestarsi della crisi idrica in questo periodo siamo in una situazione del tutto straordinaria - sottolinea in proposito la Coldiretti - come dimostra lo stato dei principali fiumi e laghi al centro nord, con il livello del Po che ha raggiunto i minimi storici di questo periodo a Palantone di Bondeno (Ferrara) dove ha toccato i 3,86 metri sul livello del mare, una secca che in precedenza è stata raggiunta solo in estate. L’invaso del Bilancino in Toscana è appena ad un terzo della capienza e quello di Ridracoli in Romagna si trova a 18,7 milioni di metri cubi almeno due terzi al di sotto della media primaverile. Preoccupano anche i grandi laghi, dal Garda al Maggiore fino a quelli di Como e di Iseo, che sono tutti di almeno 30 centimetri al di sotto della media del periodo. Ad essere in difficoltà sono tutte le regioni del Nord, insieme a Toscana, Umbria e Sardegna dove in sofferenza ci sono i cereali, gli ortaggi, le piante da frutto ed anche gli allevamenti, perché manca il foraggio fresco. In assenza di pioggia, nella nostra provincia tanti imprenditori agricoli sono già intervenuti con irrigazioni di soccorso, in particolare per quanto riguarda loietto, alberi da frutto, ma anche mais e orticole, un fatto assolutamente inusuale in questo periodo. I campi arati lo scorso autunno si presentavano a fine marzo con quindici, venti centimetri di terra secca, vista l’assenza di precipitazioni per vari mesi. Data la carenza d’acqua nei laghi e negli invasi alpini, la preoccupazione principale è rivolta alla prossima estate, quando verrà il momento dell’irrigazione. Il timore è che i raccolti possano essere fortemente compromessi. Motivata è la preoccupazione dei maiscoltori, in una provincia che a questa coltura destina circa la metà della superficie agricola utilizzata (58.100 ettari rivolti a mais su una Sau complessiva di 132mila ettari) e che è la prima produttrice di mais in regione (nel 2011 la provincia di Cremona ha avuto un raccolto di 6.972.000 quintali di mais, calcolati in granella secca, il 24% su una produzione regionale complessiva di 28.799.956 quintali). Lo stesso dicasi, ad esempio, per il pomodoro da industria, altra grande produzione della nostra provincia (nel 2011 sono stati 2.150 gli ettari rivolti a questa coltura, con una produzione totale di 1.526.500 quintali, su una produzione in Lombardia di 5.079.595 quintali). Pressoché tutte le produzioni sono attualmente in sofferenza e corrono il rischio di una pesante contrazione delle rese. Coldiretti Cremona sta incontrando i responsabili dei Consorzi d’Irrigazione, nonché dell’Amministrazione Provinciale, per condividere l’analisi della situazione e preparare adeguate strategie di fronte ad una stagione che si preannuncia difficile.


Siccità: a rischio mais, prati e frutteti Gli agricoltori: grande preoccupazione per le irrigazioni estive Abbiamo raccolto, nei giorni scorsi, alcune testimonianza di imprenditori agricoli del territorio, che hanno confermato la situazione di difficoltà che già si sta vivendo, rispetto alla carenza di precipitazioni, e le preoccupazioni per la prossima estate. Ecco le loro parole. “Si può ben dire che, in queste settimane, la nostra giornata lavorativa si apre e si chiude davanti al computer, per consultare le previsioni del tempo. In effetti, se non piove, per chi come me produce cereali la situazione può davvero dirsi allarmante”. A parlare è Giancarlo Mazzotti, 28 anni, imprenditore agricolo di Vescovato, produttore di mais e allevatore di bovini da latte. “Abbiamo praticamente seminato nel secco – aggiunge –. E’ evidente che la preoccupazione è anche rivolta all’estate che ci aspetta: i fossi che scorrono accanto ai miei campi sono completamente asciutti e sappiamo che in montagna non ci sono riserve d’acqua. Mi chiedo come faremo, quando verrà il momento dell’irrigazione. Il nostro timore è che i raccolti, in primis il mais, vengano fortemente compromessi”. Comprensibile è la preoccupazione dei maiscoltori, in una provincia che a questa coltura destina circa la metà della superficie agricola utilizzata (58.100 ettari rivolti a mais su una Sau complessiva di 132mila ettari) e che è la prima produttrice di mais in regione. Il mais è “l’oro giallo” della provincia di Cremona: nel 2011 la provincia ha avuto un raccolto di 6.972.000 quintali di mais (calcolati in granella secca), il 24% su una produzione regionale complessiva di 28.799.956 quintali. “Con grande ansia abbiamo aspettato la pioggia, che finalmente, previsioni alla mano, dovrebbe arrivare – aggiunge Marco Babbini, 28 anni, imprenditore agricolo di Ostiano –. I terreni sono troppo secchi, non c’è umidità, e il seme non riesce a germogliare. Produco mais destinato in gran parte all’alimentazione delle nostre vacche da latte. E’ evidente la preoccupazione di fronte alla prospettiva di avere rese compromesse: produrre meno mais significherebbe non avere sufficiente cibo per le vacche, dunque doverlo acquistare a prezzi che aumenteranno in maniera esponenziale”. Non solo il mais è in sofferenza: “Vale anche per i campi seminati a loietto e per i prati. Quest’anno, contrariamente a quanto avveniva in passato, li ho già dovuti irrigare – aggiunge Babbini –. L’arrivo anticipato del caldo, nelle scorse settimane, ha fatto crescere rapidamente l’erba ma ora, in assenza d’acqua, il rischio è che tutto si fermi”. Dai produttori di mais a quelli di ortofrutta, le testimonianze non cambiano: “Ben venga la pioggia. Rappresenterebbe anche un importante risparmio, visti i costi dell’irrigazione, alla quale quest’anno abbiamo già dovuto far ricorso più volte – spiega Emanuela Banderini, che ha un frutteto a Rivarolo del Re –. Per far crescere le piantine più piccole, di albicocche e ciliegie, che ho messo in campo nel mese di novembre, sono già dovuta ricorrere a tre irrigazioni. E’ l’unico modo per garantirmi la crescita”. Per quanto riguarda le piante appena “legate” o in “legagione”, quelle cioè in fioritura, la carenza d’acqua si fa ugualmente sentire. “Ho pesche, albicocche, ciliegie e tutte sono in grande sofferenza” aggiunge Emanuela Banderini. “Le ho già irrigate due volte: se così non fosse, il frutto non si svilupperebbe. Negli anni scorsi si partiva molto più tardi, con l’irrigazione”.


Caf Coldiretti: al via la Campagna 730 Il modello 730 quest’anno presenta poche novità rispetto ai dichiarativi degli scorsi anni, queste comunque toccano temi molto importanti come l’affitto dei fabbricati e le ristrutturazioni. Andando per ordine bisogna dire che non c’è da meravigliarsi se un pensionato Inpdap si vede recapitare a casa un modello Cud intestato Inps, ciò perché l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha unificato le funzioni degli Enti previdenziali. Proseguendo col quadro dei terreni, si nota che non c’è alcuna variazione in quanto i redditi da dichiarare si riferiscono all’anno d’imposta 2011; sarà dal prossimo anno, riferito al 2012, che il reddito dominicale non sarà più assoggettato all’Irpef e quindi non farà più parte del quadro perché assorbito dall’Imu. Il riquadro dei fabbricati, come precedentemente detto, è stato rivisitato con l’introduzione per il primo anno della cedolare secca: colui che affitta un fabbricato abitativo potrà scegliere cosa gli conviene tra la solita tassazione ordinaria, aliquote Irpef per scaglioni 23%, 27% … su un imponibile pari all’85% dell’affitto, o una tassazione sostitutiva, 21 % sulla totalità del canone. Chi volesse aderire a quest’ultima formula deve aver osservato alcuni adempimenti indispensabili, come l’opzione dell’adesione col modello 69 in fase di rinnovo o stipula del contratto, la spedizione per raccomandata all’inquilino della comunicazione dell’adesione e il versamento l’anno scorso degli acconti d’imposta. La sezione dei redditi da lavoro dipendente o pensione non ha subito modifiche e continua a mantenere il rigo per le somme agevolate per l’incremento della produttività. Avendo terminato i quadri per la determinazione del reddito si passa ora a quello per l’esposizione degli oneri detraibili e deducibili spettanti. Per la prima volta il quadro non presenta nuove tipologie di detrazione ma solo il mantenimento di quelle già conosciute, anzi la variazione è l’abolizione dell’agevolazione sull’acquisto di frigoriferi o congelatori. Anche se non sono presenti voci nuove, ci sono alcune novità sugli adempimenti per poter scaricare le spese. La detrazione del 36% delle spese di ristrutturazione ha visto nel 2011 un susseguirsi di modifiche: innanzitutto il 14 maggio 2011 si è stabilito che non c’è più bisogno di spedire la raccomandata al centro operativo di Pescara per avvisare preventivamente dell’inizio dei lavori e non è più obbligatorio nemmeno indicare in fattura il costo della manodopera. Il 17 settembre si è deciso poi che, in caso di compravendita dell’immobile precedentemente ristrutturato, le residue rate di detrazione fanno parte della trattativa privata fra le parti da indicare in Atto e non più automaticamente di competenza dell’acquirente. Restando sempre su questo tema, dal primo gennaio 2012 questa tipologia di detrazione non ha più bisogno di proroghe ma entra definitivamente a regime, non prevedendo a tutt’oggi una diversa ripartizione temporale dell’agevolazione a seconda dell’età del contribuente. Infine si ipotizza che al 31 dicembre 2012, data di scadenza della detrazione del 55%, le spese di risparmio energetico confluiranno nella tipologia di detrazione del 36%. In conclusione, tengo a sottolineare che, anche quest’anno, l’Agenzia delle Entrate ha fatto notare che i contribuenti che hanno messo erroneamente a loro carico, incorrendo in sanzioni, i loro familiari sono davvero numerosi e ci ricorda che un familiare è a carico, a prescindere dell’età anagrafica, fino al raggiungimento di un reddito imponibile Irpef pari a 2.840,51 euro. Il modulo 730/2012 potrà essere consegnato e compilato nei nostri uffici fino alla data del 31 maggio 2012.


Caf Coldiretti, si è aperta la “Campagna 730” Caf Coldiretti è il Centro di Assistenza Fiscale costituito dalla Coldiretti. Opera dal 1993 garantendo assistenza qualificata nell’intero arco dell’anno a tutti i Cittadini che ne fanno richiesta.

I nostri uffici sono a:

CREMONA. Ufficio Zona di via Ruffini, 28 Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940 ♦

SORESINA. Ufficio Zona di via Lombardia, 3 Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980 ♦

CASALMAGGIORE. ♦ Ufficio Zona di via Cairoli, 3 Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

CREMA. ♦

Ufficio Zona di via del Macello, 34/36 Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

Siamo a disposizione di tutti i Cittadini per la compilazione e la presentazione del Modello 730

MERCATO DI CAMPAGNA AMICA - GLI APPUNTAMENTI Segnaliamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in provincia di Cremona. Eventuali aggiornamenti del calendario possono essere ricercati online, sul sito di Coldiretti Cremona (all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it). CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13 CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale PANDINO. In via Umberto I, prossimo appuntamento lunedì 23 aprile VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese CREMA. In via Terni, prossimo appuntamento domenica 15 aprile


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – DA CCIAA CREMONA

FORMAZIONE GRATUITA PER IL SETTORE AGRICOLO “CONTROLLO E GESTIONE DEI FARMACI NELL’AZIENDA ZOOTECNICA” Servimpresa, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona, organizza in collaborazione con le Associazioni di categoria del settore agricolo, due edizioni del corso gratuito “Controllo e gestione dei farmaci nell’azienda zootecnica”, rivolte ad imprenditori agricoli, coadiuvanti e familiari e salariati agricoli, finanziati dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: “L’Europa investe nelle zone rurali” PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura. I corsi, della durata di 6 ore ciascuno, sono in programma: - a Cremona il 17 e 24 maggio, dalle 17.00 alle 20.00, presso la sede della Camera di Commercio - a Crema, il 15 e 22 maggio, dalle 9.30 alle 12.30, presso la sede della Camera di Commercio Per informazioni e iscrizioni, contattare gli uffici di Servimpresa (referente Dr.ssa Lucia Arisi – Tel. 0372 490227 – servimpresa@cr.camcom.it – www.servimpresa.cremona.it).

www.cremona.coldiretti.it, il nostro sito Ricordiamo che tutti gli appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono puntualmente comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it (in particolare, per gli avvisi rivolti agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio Avvisi alle imprese). Sul sito, aggiornato in tempo reale, sono presenti tutti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di video-news, link e indirizzi utili.

TUTTE le SETTIMANE l’AGRICOLTURA è in TV Segnaliamo che W l’Agricoltura la trasmissione di agricoltura ambiente alimentazione a cura di Coldiretti Cremona, va in onda tutte le settimane

su Telecolor e Primarete ogni giovedì alle 19.50 (subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.


DA COLDIRETTI CREMONA BUONA PASQUA !!!

(La foto di Bruno Toscani è scattata nel frutteto dell’azienda agricola Emanuela Banderini di Rivarolo del Re) AUGURI


MERCATI – TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 5 APRILE 2012

Unità di misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

208-210

n.q.

n.q.

(fino) 224-229

Tonn.

202-203

215-216

208-210

214-215

Tonn.

n.q.

428-430

420-425

Tonn.

n.q. n.q.

n.q. 237–239

n.q. 222-229

(p.spec. 63-65)

Tonn.

168–170

150–151

160-163

150-151

Tonn.

135 – 150 di erba med: 135-150

114-138 129-142

Mag. 1° t.

Medica fienata 1° t.

n.q.

120,0-130,0

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

110 – 120

105-117

Erba med f. 1° t.

n.q.

Paglia di frumento press. ball. 75-80

SUINI lattonzoli locali

15 kg

4,090

4,060

4,050

4,110

SUINI lattonzoli locali

25 kg

3,230

3,210

3,190

3,250

SUINI lattonzoli locali

30 kg

3,030

3,050

2,990

3,040

SUINI lattonzoli locali

40 kg

2,540

2,540

2,510

2,540

SUINI da macello

156 kg

1,313

1,378

n.q.

SUINI da macello

176 kg

1,373

1,378

n.q.

1,343

1,353

n.q.

MONTICHIARI

da macello 1,220-1,320

PRODOTTO

FRUMENTO tenero buono mercantile

GRANOTURCO ibr. naz. 14% um.

SEMI di SOIA Nazionale ORZO naz. p.spec. 55-60 p.spec. 66-68

CRUSCA alla rinfusa FIENO Magg. Agostano

SUINI da macello VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

MANZE scott. 24 mesi

Oltre 176 kg kg.

p.v. 1,10-1,33 p.m 2,50-2,90

kg.

pv 0,92-1,05 pm 2,20-2,45

kg.

2,30-2,90

1,17-1,39 MONTICHIARI

0,80-1,05 Vitelloni da macello 24/30 mesi

1,35-1,52

Sorgo nazionale

212-215

236-239

(da 144 a 156 kg)

1,326 (da 156 a 176 kg)

1,380 (da 176 a 180 kg)

1,364

0,98-1,08

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500)

1,20-1,37

p.v. 1,28–1,43


PRODOTTO

Unità di misura

VITELLI baliotti

50-60

fris. (p.v.)

kg.

VITELLI baliotti

50-60

pie blu belga p.v

kg.

BURRO pastorizzato

kg.

2,45-2,50

past. 2,50 centr. 3,10

1,95

kg.

(dolce) 4,95-5,15

5,05-5,20

n.q.

kg.

(piccante) 5,10-5,50

5,25-5,50

n.q.

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg.

CREMONA

MILANO

MANTOVA

1,20-1,40

MONTICHIARI (50/60 kg)

(da 46 a 55 kg)

(45-55 kg)

1,75-2,05

1,55-2,05

1,30-1,40 2,50-3,80

7,50-7,75

MONTICHIARI

3,80-4,10

4,60-5,10

MODENA

(pregiate 70 kg)

4,06-5,20 Zangolato di creme X burrificaz. 1,80

-PARM. REGGIANO 12 mesi

9,55-9,85

7,70-7,90

7,50-7,75

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m

11,55-11,90 GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg.

8,35-8,55

8,75-9,15

8,70-8,95

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre

13,00-13,40

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e il 3° mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Altra sottolineatura: i prezzi del mercato bovino di Cremona sono da considerarsi a peso morto. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati qui riportati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI - INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it È


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