coldiretti cremona informa 20/2012

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione

Coldiretti Cremona Informa, Anno VII NewsLetter

Informazione online Venerdì 18/05/2012 – Anno VII, Numero 20 Prezzo del latte. No alle imposizioni, il 22 maggio incontro con l’industria Giovani Impresa/1. Speciale Assemblea “Giovani per l’Italia” Giovani Impresa/2. Le giovani imprese crescono il triplo, con metà del credito Definita l’Imu. Ecco tutte le disposizioni per il settore agricolo Donne Impresa. Chiusura del mese Mariano con le imprenditrici agricole Avvisi. Bollettino diabrotica // Corsi per gli imprenditori // Tabella mercati In agenda. Campagna Amica, calendario mercati // Caf, Campagna 730 …………………………………………………………………………

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Prezzo del latte, azione a tutela delle imprese agricole Il 22 maggio incontro tra le Organizzazioni agricole e gli industriali “Respingere fatture a saldo per il latte conferito in aprile, emesse dagli acquirenti industriali, che - in assenza di un accordo - non siano conformi a quanto attualmente in vigore, fissato a 0,407 € al litro”. È questa l’indicazione che le tre Organizzazioni agricole regionali della Lombardia hanno concordato di fornire ai produttori di latte, in risposta alla “forzatura unilaterale” che l’industria sta attuando, premendo per fatturazioni a saldo del latte conferito nel mese di aprile, a prezzi stracciati. Una posizione ribadita con forza dalle tre Organizzazioni agricole in una lettera agli industriali, nella quale la parte agricola conferma la propria determinazione a porre in atto tutte le azioni sindacali necessarie nell’interesse degli allevatori. Prossimo passaggio di una trattativa difficile sarà l’incontro tra le Organizzazioni agricole e gli industriali, già fissato per martedì 22 maggio. Coldiretti considera irresponsabile il tentativo, da parte degli industriali, di spingere al ribasso il prezzo del latte alla stalla, di fronte ad imprese agricole che già stanno vivendo un periodo di forte difficoltà. Gli allevamenti – evidenzia Coldiretti Cremona – devono fare fronte ai crescenti costi di produzione, dalle materie prime all’energia. Si aggiungano il peso ormai insostenibile della burocrazia e la pressione fiscale già notevole e che ora si aggraverà con nuove imposizioni.


“GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA

ARRIVA IL PRIMO MANIFESTO DELLE GIOVANI IMPRESE Meno burocrazia e rendite; più innovazione, credito e formazione. E’ la “formula” per rilanciare il Paese proposta dai giovani imprenditori della Coldiretti, nel corso della partecipatissima Assemblea tenutasi ieri a Roma, presso l’Auditorium della musica. In occasione della storica assise, cui ha preso parte una delegazione di giovani imprenditori di Coldiretti Cremona, è stato presentato il primo Manifesto “Giovani per l’Italia”. “Il nostro Paese non può tollerare che l’occupazione dei giovani sotto i 25 anni sia tra le più basse in Europa e che il tasso di disoccupazione sia, di contro, tra i più elevati – ha sottolineato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio -, né che si guardi ai giovani come un grande problema da risolvere all’interno del sistema economico piuttosto che come un’opportunità. Le storie delle giovani imprese agricole, infatti, hanno tracciato nell’intero territorio nazionale un nuovo e più sostenibile modello di sviluppo basato su logiche di rete, dinamismo, innovazione e diversificazione, di attenzione alla società, di conciliazione tra redditività e affermazione personale, passione ed etica del lavoro, integrazione e coesione sociale”. Questo modello di sviluppo – puntualizza Coldiretti Giovani Impresa –, nasce e si nutre del valore dell’italianità come leva strategica a costo zero affinché il Paese possa competere attraverso la produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto, arricchiti dai fattori ambientali e storico-culturali distintivi dell’Italia. Affinché possano investire nel loro futuro i giovani hanno bisogno però di un nuovo e chiaro modello di sviluppo e di politiche pubbliche che concorrano a renderlo possibile. Per fare ciò – spiega Coldiretti Giovani Impresa – occorre la costruzione di una vera politica integrata per l’imprenditorialità, investire in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestite dai Confidi. Ma serve anche abbattere il carico burocratico riducendo tempi e costi per l’avvio e per l’esercizio dell’attività di impresa, anche attraverso un maggior ricorso a sistemi di autocertificazione e l’attuazione degli istituti previsti dalla normativa vigente quali esempi di sussidiarietà (Agenzia per le imprese), nonché favorire i processi di autentica internazionalizzazione. Il progetto di Coldiretti per la costruzione di una Filiera Agricola tutta Italiana deve essere valorizzato come piena espressione del protagonismo dei giovani quale via italiana per lo sviluppo del Paese. Per la crescita del paese diventa strategico anche un nuovo sistema della ricerca che sappia anticipare il bisogno di innovazione e premiare la capacità dei giovani, diffondere una formazione tecnica professionale e universitaria che superi il modello italiano “studio, poi lavoro” attraverso la partecipazione delle imprese alla costruzione dei processi formativi garantendo un effettivo equilibrio tra domanda e offerta formativa professionale e terziaria.


Bisogna infine – conclude Coldiretti Giovani Impresa – rafforzare gli strumenti per l’accesso e la mobilità della terra rimuovendo vecchie e nuove forme di rendita, e lo straordinario patrimonio ambientale e fondiario dell’agricoltura italiana a garanzia di uno sviluppo sostenibile e delle generazioni future, nonché accrescere il peso dei giovani in tutti gli ambiti civili, politici ed economici della società nazionale, a partire tra l’altro dalle normative che regolano l’età dell’elettorato attivo e passivo.

IL MANIFESTO DELLE GIOVANI IMPRESE COLDIRETTI COSTRUIAMO UN PAESE CHE: 1. Riconosca i giovani come naturale priorità e risorsa strategica per la crescita economica e occupazionale dell’Italia, misurando sui giovani tutte le politiche, finalizzate allo sviluppo e al dinamismo imprenditoriale, a partire da quelle agricole, a vantaggio tanto dei giovani quanto degli adulti; 2. Valorizzi il progetto di Coldiretti per la costruzione di una Filiera Agricola Tutta Italiana, come piena espressione del protagonismo dei giovani quale via italiana per lo sviluppo del Paese; 3. Sostenga il modello di sviluppo delle giovani imprese attraverso la costruzione di una vera politica integrata per l’imprenditorialità; 4. Investa in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestite dai Confidi; 5. Promuova strumenti per ridurre tempi e costi per l’avvio e per l’esercizio dell’attività di impresa, anche attraverso un maggior ricorso a sistemi di autocertificazione, l’attuazione degli istituti previsti dalla normativa vigente quali esempi di sussidiarietà (Agenzia per le imprese), nonché superando le disomogeneità normative esistenti a livello territoriale; 6. Favorisca i processi di autentica internazionalizzazione delle giovani imprese agricole impegnate nella produzione del vero made in Italy favorendo le dinamiche di rete interimprenditoriali e intersettoriali; 7. Persegua un sistema istituzionale della ricerca che sappia anticipare i fabbisogni espliciti e latenti di innovazione, trasferirne le risposte direttamente all’impresa, premiare la propensione e la capacità innovativa dei giovani imprenditori nei prodotti, nei processi, nei servizi al territorio, esaltando cultura, tradizione, ambiente e peculiarità del vero made in Italy; 8. Diffonda una formazione tecnica professionale e universitaria che superi il modello italiano “studio, poi lavoro” attraverso la partecipazione delle imprese alla costruzione dei processi formativi garantendo un effettivo equilibrio tra domanda e offerta formativa professionale e terziaria; 9. Rafforzi gli strumenti per l’accesso e la mobilità della terra rimuovendo vecchie e nuove forme di rendita, preservando lo straordinario patrimonio ambientale e fondiario dell’agricoltura italiana a garanzia di uno sviluppo sostenibile e delle generazioni future; 10. Accresca il peso dei giovani in tutti gli ambiti civili, politici ed economici della società nazionale, a partire tra l’altro dalle normative che regolano l’età dell’elettorato attivo e passivo. “GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA


“GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA

Coldiretti: le giovani imprese crescono il triplo, con metà del credito Le giovani imprese hanno la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte, ma crescono il triplo. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Swg presentata a Roma in occasione dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, in rappresentanza delle 61mila imprese agricole condotte da giovani in Italia. L’esperienza del settore agricolo - sottolinea la Coldiretti - conferma che quando in azienda è presente un giovane la crisi si fa meno sentire, con risultati migliori in termini di reddito ed occupati. Il 33% dei giovani agricoltori si trova in fase di espansione aziendale, al Nord come al Sud, contro il 10% della media nazionale, e ciò nonostante le opportunità di ottenere finanziamenti dalle banche si riducono della metà: il 17% degli under 30 segnala, infatti, difficoltà rispetto all’8% degli adulti. Gli under 30 sono particolarmente attivi nell’export, con il 13% dei giovani che vende oltre confine, contro una media nazionale dell’8%. Il 40% dichiara inoltre di aver aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno. Ancora, il 37% - continua Coldiretti - vuole espandersi nei prossimi tre anni, attraverso l’affitto (22%) o l’acquisto di terreni (15%). Un’azienda su due vanta anche una certificazione di qualità mentre il 63% è multifunzionale, contro il 37% del campione nazionale. Non a caso, il principale settore di investimento per i giovani imprenditori (42%) è la vendita diretta dei propri prodotti, seguita da agroenergie (24%) e agriturismo (18%). Ma la filiera corta con la vendita diretta in azienda o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è anche il canale commerciale preferito (64%). Sul fronte occupazionale, nelle giovani imprese agricole lavorano stabilmente in media tre persone all’anno. Forte la presenza di lavoratori immigrati, in media del 18% contro il 10-11% generale. Non mancano però gli ostacoli: per il 36% dei giovani la principale difficoltà per lo sviluppo di impresa è la burocrazia.


“Per consolidare questi risultati serve una politica di creazione di imprese giovani all’interno di un’idea precisa di crescita economica del Paese - sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio - che si basi su intelligenti attività di promozione e di accompagnamento alla fase di progettazione; su meccanismi di assistenza allo start-up; su innovative ipotesi per la messa a disposizione delle giovani imprese dei terreni, su un coordinamento tra le diverse competenze; su una regolamentazione e semplificazione dell’accesso al credito per evitare che in un momento di crisi economica e di scarsità di risorse si rischi di lasciare inutilizzate risorse disponibili e a cui i nostri giovani non riescono ad accedere”. L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni”, ha affermato il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “nell’attività manifatturiera tale percentuale si è più che dimezzata. La presenza di giovani agricoltori - ha concluso Marini - è rimasta percentualmente stabile a conferma che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori.

L’IDENTIKIT DEI GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI ITALIANI • • • •

61mila il 40 per cento ha aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno il 33 per cento è in fase di espansione aziendale Il 50 per cento ha una certificazione di qualità “GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA

10MILA GIOVANI AZIENDE NEL 2012 Sono quasi diecimila (9.170) le nuove imprese agricole nate nonostante la crisi nel primo trimestre 2012 con l’agricoltura che è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori under 30. E’ quanto è emerso da un’analisi di Coldiretti Giovani Impresa resa nota in occasione dell’Assemblea in riferimento al rapporto sul mercato del lavoro dell'Organizzazione internazionale del lavoro e dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per il G20 dei ministri del Lavoro in Messico). Nel tempo della crisi il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori con la presenza di giovani agricoltori che - sottolinea la Coldiretti - è rimasta percentualmente stabile mentre nell’attività manifatturiera si è più che dimezzata negli ultimi 30 anni. Oggi in un caso su dieci i giovani imprenditori scelgono proprio il settore agricolo per avviare un’attività. Il 33 per cento dei giovani agricoltori italiani si trova in fase di espansione aziendale, al Nord come al Sud, contro il 10 per cento della media nazionale. Gli under 30 sono particolarmente attivi nell’export, con il 13 per cento dei giovani che vende oltre confine, contro una media nazionale dell’8 per cento. Il 40 per cento dichiara inoltre di aver aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno, secondo un sondaggio Coldiretti/Swg. (Nella foto, scattata ieri al termine dell’Assemblea di Giovani Impresa, il Presidente Sergio Marini con le due componenti più giovani della delegazione cremonese: Claudia Cabrini, 18 anni, e Irene Pavesi, 19 anni). “GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA


“GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA

“LA CLASSE DIRIGENTE IN ITALIA HA 59 ANNI E’ LA PIU’ VECCHIA IN UE” La classe dirigente italiana impegnata nelle politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione ha una età media di 59 anni, la più alta tra tutti i Paesi Europei. E’ quanto emerge dal primo report sull’età media della classe dirigente italiana nel tempo della crisi, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in collaborazione con l’Università della Calabria. “La maggioranza della classe dirigente attuale andrà probabilmente in pensione prima che la crisi sia superata, anche se si tiene conto della riforma del Ministro del Lavoro Elsa Fornero”, ha ironizzato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “la disoccupazione giovanile record non è solo un problema familiare e sociale, ma provoca anche un invecchiamento della classe dirigente italiana che deve affrontare la crisi con il Paese che sta rinunciando a energie e risorse fondamentali per la crescita”. A conquistare il triste primato dell’anzianità nel momento economicamente più difficile per l’Italia dal dopoguerra sono - sottolinea la Coldiretti - le banche che hanno una età media degli amministratori delegati e dei presidenti di circa 67 anni, pari addirittura a quella dei Vescovi italiani in carica. Nelle Istituzioni, tra i parlamentari l’età media dei senatori è di 57 anni e quella dei deputati 54. Ancora più alta è l’età media dei ministri del Governo guidato da Mario Monti: 64 anni. Nelle ultime 3 legislature sono stati eletti soltanto 2 under 30 su circa 2500 deputati, anche se il peso dei 25-29enni è pari a circa il 28 per cento della popolazione eleggibile (con più di 25 anni). Attualmente - precisa la Coldiretti - solo un deputato su 630 ha meno di 30 anni e appena 47 sono quelli under 40 mentre quelli over 60 anni sono 157. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha 69 anni e i ministri più giovani, Renato Balduzzi e Filippo Patroni Griffi, hanno 57 anni. In Gran Bretagna David Cameron è diventato primo ministro a 43 anni, Tony Blair a 44, John Major a 47 e Gordon Brown a solo poco più di 50. Il problema della burocrazia è forse quello che più colpisce cittadini e imprese che lamentano spesso la disattenzione nei confronti delle nuove tecnologie che potrebbero portare più efficienza o snellimento delle procedure. Forse non è un caso che sostiene la Coldiretti - l’età media dei direttori generali della pubblica amministrazione è di 57 anni mentre, se si guarda alle aziende partecipate statali, l’età media - precisa la Coldiretti - sale a ben 61 anni. La situazione migliora nelle imprese private, anche se rimane drammatico il confronto con l’estero: l’età media degli amministratori delegati delle aziende quotate in Borsa a Milano è di 53 anni. A preoccupare particolarmente - continua la Coldiretti - è il mondo della formazione con i professori universitari italiani che hanno una media di 63 anni, i più anziani del mondo industrializzato. Un quarto dei professori che ha più di 60 anni contro poco più


del 10 per cento in Francia e Spagna e l’8 per cento in Gran Bretagna. Sono solo 3 su 16 mila circa i professori ordinari con meno di 35 anni e appena 78 quelli under 40, pari ad un peso dello 0,5 per cento. I segretari regionali dei principali sindacati dei lavoratori hanno in media 57 anni, età solo leggermente inferiore a quella dei presidenti regionali delle organizzazioni di rappresentanza dell’industria e del commercio che è di 59 anni mentre nell’agricoltura, in Coldiretti, l’età media dei presidenti regionali è di 47 anni. “Ad essere vecchie ed anche poche sono soprattutto le idee con le quali si vuole affrontare la crisi” ha sostenuto il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “si cerca di riproporre modelli di sviluppo fondati sulla finanza e sulle economie di scala che hanno già fallito altrove e che non hanno nulla a che fare con le peculiarità del Paese”. L’Italia - ha concluso Marini - può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse che sono i territori, l'identità, il turismo, la cultura e il cibo che sono una leva competitiva formidabile per trainare il Made in Italy nel mondo".

ETA’ MEDIA DELLA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA ISTITUZIONI Governo Senato Camera BANCHE PROFESSORI UNIVERSITARI DIRETTORI GENERALI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DIRIGENTI PARTECIPATE STATALI MANAGER AZIENDE QUOTATE IN BORSA RAPPRESENZANZE IMPRESE INDUSTRIA E COMMERCIO COLDIRETTI SINDACATI DEI LAVORATORI VESCOVI CHIESA CATTOLICA MEDIA GENERALE

64 57 54 67 63 57 61 53 59 47 57 67 59

Fonte: Elaborazioni Coldiretti/Università Calabria “GIOVANI PER L’ITALIA” – SPECIALE ASSEMBLEA

www.ilpuntocoldiretti.it Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare E’ il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti, la prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito, energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.


Definita l’Imu: ecco tutte le disposizioni per il settore agricolo Ultimati i vari passaggi in sede parlamentare, l‘Imu ha assunto la sua forma definitiva, in vista dell’appuntamento del 18 giugno prossimo, scadenza per il pagamento della prima rata. La nuova imposta non risparmierà il settore agricolo, anche se l’impatto sarà decisamente meno pesante rispetto a quanto stabilito inizialmente. Dall’oltre un miliardo di euro preventivato dal Ministero delle Politiche agricole, si è scesi alla cifra di 224 milioni di euro, indicata come il tetto massimo del maggior gettito che dovrà venire dalle campagne italiane. Un risultato ottenuto grazie all’attività di concertazione e alle altre iniziative promosse dalla Coldiretti a tutti i livelli, con l’accoglimento di molte delle richieste avanzate per limitare e rendere più giusto l’impatto dell’Imu sul settore primario. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la nuova imposta. Per quanto riguarda i terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nella previdenza agricola, sono state ripristinate (seppur in misura inferiore rispetto alla disciplina Ici ma tuttavia ampliate con riferimento ai soggetti beneficiari) le esenzioni e le riduzioni di imposta già contenute nella vecchia normativa. L’Imu sui terreni sarà limitata alla parte di valore eccedente i 6.000 euro con le seguenti riduzioni a) del 70 per cento dell'imposta gravante sulla parte valore eccedente i euro 6.000 e fino a 15.500 euro; b) del 50 cento di quella gravante sulla parte valore eccedente da 15.500 a 25.500 euro; c) del 25 per cento di quella gravante sulla parte di valore eccedente tra 25.500 e 32.000 euro. Anche ai terreni "non coltivati" verrà applicato il coefficiente moltiplicatore 110 previsto per i terreni agricoli "posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola". In questo modo verranno salvaguardati i campi dove si pratica il set aside ( l’avvicendamento colturale), che beneficeranno dunque delle riduzioni d’impostazione previste per coltivatori diretti e Iap e sempre che siano posseduti da tali soggetti. Per i terreni non posseduti da "professionali" è previsto, invece, un aumento del coefficiente moltiplicatore, utilizzato per il calcolo della base imponibile, da 130 a 135. Altra novità riguarda i terreni edificabili utilizzati per l'esercizio dell'attività agricola, assoggettati all'imposta determinata sul valore catastale in luogo del valore mercato a condizione che sugli stessi persista l'utilizzazione agro-silvo-pastorale. Ebbene, tale agevolazione viene ora esplicitamente estesa anche alle società "professionali", risolvendo così un annoso problema. Ancora, i terreni agricoli esenti da imposta continuano ad essere assoggettati all'Irpef e alle relative addizionali calcolate sul reddito dominicale. I fabbricati strumentali rurali (stalle, depositi, agriturismi, fienili, etc.) ubicati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani sono esentati dall’Imu. Una novità importante rispetto alla iniziale formulazione, che non prevedeva alcuna esenzione per i fabbricati e migliorativa della formulazione "intermedia" che limitava l’agevolazione ai centri sopra i mille metri d’altezza. In questo modo l’esenzione riguarderà quasi la metà dei Comuni italiani. Oltre all'esenzione dall’Imu, i fabbricati in questione mantengono il non assoggettamento all’irpef e alle relative addizionali.


Per quanto riguarda, invece, i fabbricati strumentali che si trovano in Comuni diversi dai montani o parzialmente montani, è previsto il pagamento dell’imposta con l'aliquota "ridotta" dello 0,2 per cento. Per ora si pagherà, inoltre, solo il 30 per cento della tassa calcolata. Una volta quantificata la somma derivante dalla prima rata dell’Imu e individuati con precisione tutti i fabbricati agricoli (entro il 30 giugno scadono i termini per le domande di variazione catastale ed entro il 30 novembre vanno accatastati tutti i fabbricati non iscritti), il Governo rideterminerà le aliquote così da limitare l’onere a carico del settore agricolo alle cifre stimate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze: 135 milioni di euro per i fabbricati e 89 milioni di euro per i terreni. In altre parole, più con la prima rata ci si avvicinerà a tale cifra (e potendo sapere con certezza quanti sono e quanto "arriverà" dai fabbricati oggi non iscritti), meno resterà da pagare dopo. Un risultato questo, come già sottolineato, ottenuto grazie all’attività di concertazione portata avanti dalla Coldiretti e che, di fatto, riduce l’impatto sul settore agricolo di tre quarti rispetto al miliardo di euro e oltre quantificato inizialmente. Per i fabbricati (sia abitativi che strumentali) dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, nonché per quelli di interesse artistico, è stato poi introdotto un abbattimento della base imponibile nella misura del 50 per cento, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono dette condizioni. L'inagibilità o inabilità potranno essere accertate dall'ufficio tecnico del Comune con perizia a carico del proprietario, oppure dichiarate direttamente dal contribuente tramite autocertificazione. Niente Imu per quelli che si trovano nel territorio dell’Abruzzo colpito dal sisma. Vediamo ora in sintesi le modalità di versamento. Per la prima casa (l’abitazione principale) si pagherà in tre rate. La prima entro il 18 giugno 2012 e la seconda entro il 16 settembre 2012, tenendo conto dell'aliquota (0,4per cento) e delle detrazioni di base. Il saldo verrà effettuato entro il 17 dicembre in base alle aliquote e alle maggiori detrazioni eventualmente stabilite dai Comuni (i quali dovranno pronunciarsi in merito entro il 31 ottobre). Possibile anche pagare in due rate. Per i fabbricati rurali ad uso abitativo, cioè quelli che non sono ad uso strumentale (perché concessi in uso a dipendenti) né prima casa, si pagherà in due rate. La prima (entro il 18 giugno 2012) per il 50 per cento dell'importo ottenuto applicando l'aliquota di base (0,76 per cento); la seconda, a saldo, sarà calcolata sulla base dell'imposta complessivamente dovuta. Per i fabbricati rurali ad uso strumentale l'acconto (entro il 18 giugno 2012) riguarderà, come detto, il 30 per cento dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base (0,2 per cento), mentre il restante 70 per cento sarà liquidato con il saldo (entro il 17 dicembre 2012), applicando l'aliquota ulteriormente ridotta dal Governo ovvero dai Comuni (che possono autonomamente fissarla allo 0,1 per cento). Ricordiamo che la dichiarazione Imu deve essere presentata entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell'imposta. La dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi. Per i fabbricati rurali sia abitativi che strumentali la dichiarazione deve essere presentata entro il 30 settembre 2012.

L’articolo è tratto da www.ilpuntocoldiretti.it


Lavoro, Coldiretti denuncia: "Aboliti i voucher in agricoltura" L’emendamento presentato dai relatori Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd) al ddl di riforma del mercato del lavoro cancella di fatto i voucher in agricoltura. E’ l’allarme lanciato dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini, dopo che in Commissione Lavoro del Senato è stato presentato un emendamento al disegno di legge del Ministro Fornero che limita l’uso dei buoni alle sole aziende senza contabilità, ovvero sotto i 7.000 euro di fatturato. "Se così fosse - denuncia Marini - saremmo di fronte a una grave scorrettezza del Governo e del Parlamento anche in conseguenza del fatto che l’agricoltura è stato l’unico settore non invitato al tavolo del lavoro dal ministro Fornero. Naturalmente il mondo agricolo – continua il Presidente della Coldiretti - reagirà come si deve a questo ennesimo caso di miope disattenzione che penalizza un settore strategico per il Paese. Se il governo e la maggioranza parlamentare pensano di avere trovato nell’agricoltura l’agnello sacrificale per fare digerire la riforma del lavoro si sbagliano di grosso".

LAVORO: SENZA VOUCHER STOP AGLI STUDENTI IN CAMPAGNA Quasi il 25 per cento dei voucher per un totale di oltre 6 milioni è stato utilizzato in agricoltura dove ha consentito a tanti giovani studenti di lavorare nei campi durante il periodo estivo, soprattutto nella attività di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia. E’ quanto è emerso in occasione dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti che evidenzia come l’attuale proposta di riforma cancellerà d fatto questa opportunità formativa. Per molti giovani - sottolinea la Coldiretti - lavorare nei campi ha significato prendere contatto con il mondo del lavoro e sostenere i propri studi in un momento di difficoltà economica. Si stima che - sottolinea la Coldiretti - circa 200mila giovani hanno trascorso la scorsa estate nei campi dove a far crescere la loro presenza è stata anche la possibilità di utilizzare i voucher (dal primo giugno per i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi). Lo strumento dei voucher - ricorda la Coldiretti - è stato introdotto per la prima volta proprio in agricoltura in occasione della vendemmia 2008 (agosto) e poi esteso ad altre figure come pensionati e casalinghe ed altre attività, anche se la maggiore diffusione è nel settore agricolo. Ora l’emendamento presentato dai relatori al ddl di riforma del mercato del lavoro del Ministro Elsa Fornero cancella di fatto i voucher in agricoltura poiché limita l’uso dei buoni alle sole imprese di autoconsumo,senza contabilità, sotto i 7.000 euro di fatturato. “In questi anni i voucher hanno contribuito alla trasparenza nel lavoro dei tanti studenti e pensionati con la minima in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta, cosa che la nuova norma così scritta non permetterà più” ha denunciato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “ora questa gente, stabilmente impegnata in altre attività, non lavorerà più e se lo farà lo dovrà fare in nero perché non esiste altra forma ragionevole per intercettare questa reciproca disponibilità di studenti, casalinghe, pensionati ed imprese.


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

C.A.P.A. Centro di Addestramento Professionale Agricolo Cremona

AL VIA CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI PER IL SETTORE AGRICOLO Il Centro di Addestramento Professionale Agricolo di Cremona (C.A.P.A), da anni presente al fianco delle aziende agricole nella formazione degli operatori del settore, organizza corsi, rivolti ad imprenditori agricoli, coadiuvanti e familiari e salariati agricoli, finanziati dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale “Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013” . I corsi elencati di seguito si svolgeranno nei mesi di: Ottobre, Novembre e Dicembre 2012 nelle zone di Cremona e Crema: ♦ Controllo e Gestione dei Farmaci in Azienda e Podologia Bovina (Mascalcia) 30 ORE (14 in aula e 16 in Azienda) 1 1

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♦ Formazione per il Corretto Impiego dei Prodotti Fitosanitari e dei Concimi 18 ORE (in aula)

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Per informazioni gli imprenditori agricoli possono rivolgersi presso gli Uffici Zona di Coldiretti o direttamente al C.A.P.A.

TUTTE le SETTIMANE l’AGRICOLTURA è in TV Segnaliamo che W l’Agricoltura la trasmissione di agricoltura ambiente alimentazione a cura di Coldiretti Cremona, va in onda tutte le settimane

su Telecolor e Primarete ogni giovedì alle 19.50 (subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.


DONNE IMPRESA COLDIRETTI CREMONA INVITO INCONTRO DI PREGHIERA CHIUSURA DEL MESE MARIANO Nel rispetto di una sentita tradizione che si rinnova ogni anno dal 1987, in chiusura del mese di maggio le Donne della Coldiretti organizzano l’incontro di preghiera in un Santuario dedicato a Maria per ringraziare ed invocare la sua protezione. Quest’anno ci ritroveremo:

MARTEDÌ 29 MAGGIO 2012 ALLE ORE 15,30 presso

il Santuario di Maria Madre della Parola Divina in Ca’ de’ Cervi - Via Postumia - DEROVERE PROGRAMMA: ore 15,30 - arrivi e recita del Santo Rosario; ore 16,00 - SS. Messa concelebrata da Don Emilio Garattini, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Cremona, e da Don Lorenzo Nespoli, Parroco di Derovere; ore 17,00 - rinfresco. Per chi partecipa è divenuta abitudine negli anni portare un dolce casalingo da condividere con i partecipanti. Ci permettiamo quindi di ricordare anche questa “incombenza” che ci ha sempre permesso di allietare i momenti trascorsi in compagnia dopo la Santa celebrazione.

Per ogni eventuale informazione, contattare il proprio Segretario di Zona o la Segreteria Provinciale di Coldiretti Donne Impresa (tel. 0372 499811).


APPUNTAMENTI

MERCATO DI CAMPAGNA AMICA GLI APPUNTAMENTI Segnaliamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in provincia di Cremona. Eventuali aggiornamenti del calendario possono essere ricercati online, sul sito di Coldiretti Cremona (all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it). CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13 CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale PANDINO. In via Umberto I, prossimo appuntamento lunedì 128 maggio VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese CREMA. In via Terni, prossimi appuntamenti domenica 20 e 27 maggio

PIZZIGHETTONE, COLDIRETTI ALLA 24^ TRE GIORNI IN PIAZZA Expo di artigianato, commercio, folklore, arte, spettacoli 18-19-20 Maggio 2012 – Cerchia muraria e Centro storico Ingresso Gratuito Venerdì 18 Maggio (ore 20.30-24) – Sabato 19 Maggio (ore 16-24) Domenica 20 Maggio (ore 10-22)

Torna la “Tre Giorni in Piazza” di Pizzighettone, tradizionale e collaudata rassegna, vetrina per l’economia locale, provinciale e regionale in grado di richiamare ogni anno oltre 13 mila presenze, che da stasera a domenica sarà protagonista in riva all’Adda e tra le mura. Sono circa un centinaio gli stand presenti, con numerosi settori rappresentati lungo il suggestivo circuito espositivo delle Casematte delle Mura di via Boneschi: trentaquattro ambienti a volta di botte tutti collegati tra loro, ricavati all’interno della cerchia muraria, un tempo destinati ad ospitare truppe militari ed oggi riutilizzati per mostre, eventi ed expo di vario genere con la prerogativa di un unico e grande percorso espositivo interamente al coperto all’interno della storica città fortificata dalla caratteristica architettura militare ancora oggi perfettamente conservata. Coldiretti Cremona prenderà parte all’appuntamento: come ogni anno il nostro stand diventerà punto d’incontro tra imprenditori agricoli, rappresentanti delle istituzioni e dell’economia, e cittadini, per proseguire in un dialogo tutto nel segno del progetto per una filiera tutta italiana.


Presso gli Uffici del Caf Coldiretti continua la “Campagna 730” Caf Coldiretti è il Centro di Assistenza Fiscale costituito dalla Coldiretti. Garantisce assistenza qualificata nell’intero arco dell’anno a tutti i Cittadini che ne fanno richiesta.

I nostri uffici sono a:

CREMONA. Via Ruffini, 28 Tel. 0372.732930

SORESINA. Via Lombardia, 3 Tel. 0372.732990

CASALMAGGIORE. Via Cairoli, 3 - 0372.732960

CREMA. Via del Macello, 34/36 Tel. 0372.732900

Siamo a disposizione di tutti i Cittadini per la compilazione e la presentazione del Modello 730

COLDIRETTI CREMONA – IMPRESA VERDE CREMONA SEDE PROVINCIALE – Via G. Verdi, 4 - Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899 UFFICIO ZONA CREMONA – Via Ruffini, 28 - Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

UFFICIO ZONA SORESINA – Via Lombardia, 3 - Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

UFF. ZONA CASALMAGGIORE – Via Cairoli, 3 - Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

UFF. ZONA DI CREMA – Via del Macello, 34/36 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925


IL “BOLLETTINO DIABROTICA” SUL SITO DI COLDIRETTI CREMONA A cura del Servizio fitosanitario regionale Segnaliamo che sul sito di Coldiretti Cremona è possibile consultare il “Bollettino Diabrotica”, redatto e puntualmente aggiornato a cura del Servizio fitosanitario regionale. Il “Bollettino Diabrotica”, che viene pubblicato dalla comparsa delle prime larve al termine del periodo, utile per effettuare i trattamenti contro gli adulti, vuole essere un documento informativo nel quale vengono riportate le seguenti informazioni principali: a. previsione del momento di comparsa delle larve di I età; b. evoluzione delle popolazioni larvali; c. comparsa dei primi adulti; d. comparsa delle prime femmine gravide; e. periodo ottimale per effettuare i trattamenti contro gli adulti; f. indicazioni sulle strategie di gestione di larve e adulti. L’obiettivo è quello di contribuire ad una migliore conoscenza dell'insetto, ma soprattutto agevolare gli agricoltori nelle operazioni di campagna.

Conoscere la diabrotica è essenziale, per poterla combattere nel modo più efficace. Se vogliamo che i risultati ottenuti nelle ultime due annate continuino a perpetuarsi – evidenziano i Responsabili del Servizio Fitosanitario Regionale – non dobbiamo dare alla diabrotica alcun vantaggio. Il “Bollettino Diabrotica”, per il terzo anno, è sul nostro sito www.cremona.coldiretti.it. Per accedervi basta cliccare la voce “bollettino diabrotica”, sul banner del sito (nella foto qui a lato, un particolare della home page). Tutti gli imprenditori agricoli che preferissero ricevere il “bollettino” tramite e.mail possono rivolgere tale richiesta all’Ufficio stampa Coldiretti Cremona (mail: ilcoltivatorecremonese@coldiretti.it).


Cupla, convegno “Noi e l’euro: 10 anni dopo” “Il Cupla è il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, al quale partecipano tutte le sigle dei Pensionati, quali EPACA Coldiretti, ANAP Confartigianato, CGAI Confagricoltura, ANP CIA, CNA Pensionati, Associazione Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani Cremaschi, 50&Più Confcommercio e FIPAC Confesercenti. In Regione Lombardia il Cupla supera i 238.000 iscritti ed in campo nazionale va oltre i cinque milioni. Con questi numeri e questa rappresentanza siamo decisi a rendere la nostra presenza e la nostra azione sempre più incisiva, a tutela dei pensionati del lavoro autonomo e, più in generale, di tutti gli anziani del nostro territorio”. A parlare è Antonio Borghesi, Presidente del Cupla Cremona, che a nome dell’intero consiglio provinciale, riunitosi martedì 15 maggio a Cremona, rivolge un invito a tutti i pensionati del lavoro autonomo: “Il Cupla Lombardia organizza un importante convegno, giovedì 31 maggio a Rezzato (Brescia), presso Villa Fenaroli. Il tema sarà “Noi e l’euro: 10 anni dopo”. Il nostro intento, a dieci anni dall’introduzione della moneta unica europea, è provare a tirare le somme, chiedendoci che cosa è cambiato, e confrontandoci con autorevoli e qualificati relatori in merito ai pro e ai contro dell’euro. Lo faremo, naturalmente, anche alla luce della grave crisi, ormai in corso dal 2008, che tante difficoltà sta portando a tutta la nostra società, ma in particolare alle categorie più deboli, come i pensionati”. L’appuntamento è presso Villa Fenaroli Palace Hotel (Via G. Mazzini, 14 – Rezzato), e prenderà le mosse dalle ore 15, con la registrazione dei partecipanti. Alle 15.30 si apriranno i lavori, con l’introduzione affidata a Gianfranco Albini, Coordinatore del Cupla Lombardia. Dopo i saluti istituzionali, si terrà la prima relazione, proposta da Bruno Tabacci, Assessore al bilancio del Comune di Milano. Tra gli interventi, segnaliamo quelli di Enzo Rodeschini, Direttore operativo Unioncamere Lombardia, e Mario Mazzoleni, prof. ordinario di Economia aziendale all’Università di Brescia. Alle ore 18, le conclusioni. Alla fine dei lavori, per chi lo volesse, è prevista una cena. Per favorire la partecipazione all’iniziativa, il Cupla mette a disposizione un servizio pullman. Questi i punti di raccolta dei partecipanti: - ore 13,00 - CREMA: Via Del Macello, 34 - Piazzale di fronte all’Ufficio Zona Coldiretti; - ore 13,30 - CREMONA: Porta Venezia - Piazzale Comando Vigili Urbani (ex Caserma Vigili del fuoco). Per ogni ulteriore informazione e per le adesioni, è bene contattare la Segreteria provinciale del Cupla, che ha sede a Cremona, in via Verdi n. 4 (tel. 0372.499808).

Cupla, convenzione per terapie alle terme a prezzi vantaggiosi I pensionati del lavoro autonomo potranno godere di una particolare convenzione, che li favorisca nella scelta di trascorrere qualche giorno di terapia e di relax alle terme. Il tutto grazie alla convenzione recentemente siglata dal Cupla, il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, relativa a dei soggiorni rivolti agli anziani presso le Terme di Boario e l’Hotel San Martino. In entrambi i casi, la convenzione – valida esclusivamente per gli iscritti al Cupla – prevede significativi sconti ed agevolazioni relativi a trasferimenti, soggiorno, trattamenti termali e di salute (fra i quali, ad esempio: balneoterapia, fangoterapia, percorso vascolare, massoterapia, terapie fisico-riabilitative). “Il Cupla nasce con l’obiettivo di tutelare i pensionati del lavoro autonomo e, più in generale, tutti gli anziani del nostro territorio. La convenzione che consente soggiorni e terapie alle terme a condizioni vantaggiose si pone in quest’ottica – evidenzia Antonio Borghesi, Presidente del Cupla Cremona –. Il nostro intento, anche con questa iniziativa, è di rispondere alle esigenze dei pensionati, aiutandoli a ricevere ad un prezzo agevolato servizi e prestazioni che altrimenti non sarebbero accessibili, soprattutto in questi momenti di indubbia difficoltà, per tanti pensionati e per tante famiglie”.


MERCATI – TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 17 MAGGIO 2012

Unità di misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

n.q.

n.q.

n.q.

(fino) 231-236

Tonn.

199-200

211-212

202-204

215-216

Tonn.

n.q.

454-456

445-448

Tonn.

n.q. n.q.

n.q. 241–243

Tonn.

194–196

Tonn.

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

SUINI lattonzoli locali

15 kg

4,050

SUINI lattonzoli locali

25 kg

SUINI lattonzoli locali

PRODOTTO

FRUMENTO tenero buono mercantile

GRANOTURCO ibr. naz. 14% um.

SEMI di SOIA Nazionale

Sorgo nazionale

224-227

n.q. n.q.

(p.spec. 63-65)

171–172

178-181

175-176

135 – 150 di erba med: 135-150

114-138 129-142

Mag. 1° t.

Medica fienata 1° t.

n.q.

125,0-135,0

110 – 120

105-117

Erba m. 2° t. ‘11

142-147

Paglia di frumento press. ball. 75-80

4,040

3,980

4,040

3,210

3,210

3,160

3,230

30 kg

3,050

3,050

2,975

3,050

SUINI lattonzoli locali

40 kg

2,560

2,560

2,520

2,570

SUINI da macello

156 kg

1,200

1,273

n.q.

SUINI da macello

176 kg

1,260

1,273

n.q.

1,230

1,248

n.q.

MONTICHIARI

da macello 1,240-1,340

ORZO naz. p.spec. 55-60 p.spec. 66-68

CRUSCA alla rinfusa FIENO Magg. Agostano

SUINI da macello VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

MANZE scott. 24 mesi

Oltre 176 kg kg.

p.v. 1,10-1,36 p.m 2,70-3,05

kg.

pv 0,95-1,08 pm 2,35-2,6

kg.

2,50-3,10

1,30-1,40 MONTICHIARI

0,85-1,10 Vitelloni da macello 24/30 mesi

1,35-1,52

241-244

(da 144 a 156 kg)

1,216 (da 156 a 176 kg)

1,270 (da 176 a 180 kg)

1,254

1,02-1,12

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500)

1,27-1,44

p.v. 1,33–1,48


PRODOTTO

Unità di misura

VITELLI baliotti

50-60

fris. (p.v.)

kg.

VITELLI baliotti

50-60

pie blu belga p.v

kg.

BURRO pastorizzato

kg.

2,05-2,10

past. 1,88 centr. 2,53

1,55

kg.

(dolce) 4,95-5,15

5,05-5,20

n.q.

kg.

(piccante) 5,10-5,50

5,25-5,50

n.q.

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg.

CREMONA

MILANO

MANTOVA

1,70-2,30

MONTICHIARI (1° q. 56/60 kg)

(da 46 a 55 kg)

(45-55 kg)

2,35-2,65

2,15-2,65

2,10-2,45 2,70-4,00

7,25-7,50

MONTICHIARI

4,20-4,50

4,95-5,35

MODENA

(pregiate 70 kg)

4,66-5,80 Zangolato di creme X burrificaz. 1,28

-PARM. REGGIANO 12 mesi

8,95-9,25

7,30-7,55

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m

7,15-7,40

11,15-11,50 GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg.

8,20-8,40

8,65-9,10

8,50-8,75

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre

12,65-13,05

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e il 3° mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Altra sottolineatura: i prezzi del mercato bovino di Cremona sono da considerarsi a peso morto. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati qui riportati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI - INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it È


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