Coldiretti cremona informa 3 anno 2014

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PREZZO DEL LATTE IN LOMBARDIA SIGLATO L’ACCORDO 44,5 centesimi al litro per le consegne dal 1° febbraio al 30 giugno 2014 Coldiretti: intesa che dà certezze alle imprese Siglato l’accordo sul prezzo del latte che viene fissato alla stalla pari a 44,5 centesimi al litro per le consegne dal primo febbraio al prossimo 30 di giugno. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il prezzo siglato, con un significativo aumento rispetto al prezzo attualmente in vigore di 42 centesimi al litro, rappresenta un traguardo importante che finalmente risponde alle esigenze degli allevatori. L’intesa con Italatte, che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Cademartori, è stata siglata dalle principali organizzazioni agricole per la Lombardia, che rappresenta - conclude la Coldiretti - un punto di riferimento anche per le altre regioni italiane, visto che produce il 40 per cento circa di tutto il latte italiano. Si tratta di un risultato importante che tiene conto dei segnali arrivati sia dal mercato nazionale che da quello internazionale – ha Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – erano mesi che sostenevamo la necessità di un adeguamento al rialzo, segnalato anche dal continuo progresso del latte spot in Italia e all’estero. Siamo riusciti a raggiungere quindi un punto di sintesi importante che, considerata la produzione lombarda, potrà essere un punto di riferimento anche per il resto dell’Italia”. Positivo anche il fatto che – contrariamente a quanto avvenuto in altre precedenti occasioni – il nuovo accordo sia stato sottoscritto prima della scadenza di quello attualmente in vigore (prevista per il prossimo 31 gennaio), evitando così che si creasse una situazione di incertezza per gli allevatori e consentendo loro di lavorare in una prospettiva economica certa fino al prossimo mese di giugno.


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Prezzo latte, boccata d’ossigeno per gli allevamenti Prezzo del latte, boccata d’ossigeno per gli allevamenti, L’accordo per 44,5 centesimi al litro siglato ieri con Italatte (che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Cademartori) riguarda un settore che in Lombardia conta 6 mila imprese e 18 mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, pari al 40 per cento dell’intera produzione italiana. L’intesa raggiunta da Coldiretti con le altre organizzazioni di categoria, avrà validità dal primo febbraio (ino al prossimo 30 giugno 2014.

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Cremona - Anno IX

“Si tratta di un risultato importante che tiene conto dei segnali arrivati sia dal mercato nazionale che da quello internazionale – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – erano mesi che sostenevamo la necessità di un adeguamento al rialzo, segnalato anche dal continuo progresso del latte spot in Italia e all’estero. Siamo riusciti a raggiungere quindi un punto di sintesi importante che, considerata la produzione lombarda, potrà essere un punto di riferimento anche per il resto dell’Italia”. Aggiunge Prandini: “L’accordo con Italatte è il risultato di una comune presa di coscienza della situazione e permette di superare quel limite di 42 centesimi al litro che era un valore troppo lontano dalle esigenze delle stalle e dalle reali condizioni del mercato”. Il latte spot è a 49 centesimi contro i poco più di 40 registrati sia a gennaio del 2013 che nello stesso mese del 2012. Il grana padano con 10 mesi di stagionatura è a 7,5 euro al chilo contro la media di 7 euro registrata nel 2013. Mentre il gorgonzola fresco, altro formaggio di punta delle produzioni Dop che usano latte italiano, sta confermando un boom che va avanti ormai da diverse stagioni: ha raggiunto a gennaio i 3,98 euro al chilo, contro i 3,71 dello stesso mese del 2013 e contro i 3,68 del 2012. Dal 2009 a oggi le quotazioni del gorgonzola fresco sono aumentate di quasi il 25 per cento. “Il settore alimentare – conclude Prandini – sta diventando sempre più strategico, come dimostra anche la centralità che Expo 2015 ha voluto riservare al tema”.

Venerdì 17 Gennaio 2014 - Anno IX, Numero 3 ♦ Prezzo del latte/1. Siglato ieri l’accordo: 44,5 cent/litro fino al 30 giugno ♦ Prezzo del latte/2. Gli allevatori: boccata d’ossigeno per le nostre imprese ♦ Etichettatura. Dopo la mobilitazione, la Camera vota per applicare la legge ♦ UeCoop Lombardia. Assemblea regionale ieri a Milano ♦ Ogm. Mais ogm, no da 8 Italiani su 10 // Il Parlamento Ue apre al miele ogm ♦ Economia. Industria, l’alimentare cresce il doppio // Commercio in calo ♦ Agenda. Avvisi // Campagna Amica, calendario // Informazione online e in tv


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Coldiretti Cremona, gli allevatori:

“Segnale positivo, per dare stabilità alle imprese” A Cremona, dove il patrimonio zootecnico conta 280mila bovini (145mila vacche, che garan%scono oltre un milione di tonnellate annue, il dieci per cento del la e munto in Italia), l’accordo siglato ieri è stato salutato come un importante risultato, fru o della tenace azione messa in campo da Coldire . “E’ un risultato importante. Non solo per il prezzo in sé, che è un buon prezzo, ma per il fa o che si è raggiunta un’intesa che arriva fino al 30 giugno: significa dare cinque mesi di certezze, di stabilità alle nostre imprese” so olinea Mauro Ber celli, classe 1979, allevatore di Valiate. “Mi ha colpito il fa o che si sia arriva% al nuovo accordo prima della scadenza di quello precedente. Vuol dire che, di fronte ad un contesto economico difficile per entrambe le par%, gli industriali la ero-caseari si sono resi conto di avere fortemente bisogno del nostro la e, del vero la e italiano, con la sua eccellenza e la sua origine garan%ta. Mi auguro ora che, di fronte a questo prezzo siglato con una grande industria, anche i caseifici di dimensioni medio-piccole del nostro territorio si adeguino”. “Sicuramente è una soddisfazione per le aziende, che con questo prezzo ricevono un po’ di stabilità per i prossimi mesi, considerato che abbiamo alle spalle stagioni in cui si è lavorato so ocosto – so olinea Deborah Facchi, allevatrice di Pieve San Giacomo –. E’ un bel segnale anche il fa o che si sia riusci% a trovare un’intesa in temi rapidi, il che dimostra senso di responsabilità da entrambe le par%, con l’auspicio che questo dialogo possa diventare base anche per le future tra a%ve. Azzardo una proposta: vorrei che si par%sse da qui per impostare un discorso a lungo termine, con un sistema di indicizzazione che tenesse conto dei cos% che ci sono nelle aziende. Credo si debba rivedere anche la tabella per il pagamento della qualità, tenendo conto che produrre la e di elevata qualità ha un’incidenza notevole sui cos% sostenu% dall’allevamento”. “E’ un segnale posi%vo. Si è presa la giusta direzione, per dare un’adeguata remunerazione agli allevamen%, che sostengono grandi cos% di produzione per assicurare la massima qualità” aggiunge Moreno Donzelli, 25 anni, che con il fratello Gabriele, 24 anni, è in prima linea nell’allevamento di vacche da la e, a Gombito. “Noi allevatori della Coldire siamo sta% al Brennero, per ribadire che non si può confondere il la e italiano con quello che viene, anonimo, dall’estero. Il nostro ha una qualità superiore, è rigorosamente controllato, è garan%to da noi allevatori. E’ giusto che la nostra eccellenza sia riconosciuta da una adeguata remunerazione. Ed è giusto che, a raverso l’origine in e%che a, tu i prodo la ero-caseari, così come tu i prodo agroalimentari veramente italiani, possano essere chiaramente dis%n% da quelli che italiani non sono. Anche questa è una ba aglia fondamentale, per vedere riconosciuto il giusto valore al nostro prodo o”.


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Dopo i diecimila agricoltori al Brennero, a Reggio Emilia, a Roma la Camera vota per applicare la legge sull'etichetta Dopo le manifestazione di diecimila agricoltori ed allevatori al Brennero, Roma e Reggio Emilia del dicembre scorso, la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una mozione unitaria che impegna il Governo ad adottare i decreti applicativi della legge sulla etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. A darne notizia è la Coldiretti dopo il via libera dei deputati al documento presentato dagli onorevoli Mongiello, Sani, Rondini, Gallinella, Franco Bordo, Zaccagnini, Faenzi, Bosco, Catania e Schullian.

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“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”. La mozione impegna il Governo ad “adottare, compatibilmente con la normativa europea, i decreti ministeriali di attuazione dell'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, al fine di rendere immediatamente applicabile la normativa sull'etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori e degli operatori della filiera e a prevedere, per talune tipologie di prodotti, modalità di inserimento volontario in etichetta di specifici sistemi di sicurezza realizzati mediante elementi di identificazione elettronica e telematica”. Si punta anche ad intervenire nelle competenti sedi internazionali per bloccare l'introduzione di nomi generici a domini internet e la loro assegnazione a soggetti privati non utilizzatori delle denominazioni, a garanzia di tutela del sistema agroalimentare di qualità italiano e comunque a promuovere, a livello di Unione europea, un'azione comune a difesa della posizione della «non concedibilità» dei nomi generici e della necessità rivedere la governance di Internet con la definizione di regole condivise a livello internazionale.


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L’Italia dovrà anche sollecitare la Commissione europea a dotarsi di norme efficaci, rigorose, chiare e trasparenti in materia di origine dei prodotti, prevedendo l'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine dei prodotti anche per quei settori attualmente non contemplati dalla regolamentazione vigente. Occorre inoltre “intraprendere, anche nelle competenti sedi europee, tutte le occorrenti iniziative volte a rafforzare la tutela della denominazione made in Italy nel campo delle produzioni agroalimentari, dando particolare priorità all'attivazione di misure dirette a contrastare l'utilizzo della stessa denominazione in maniera falsa o ingannevole relativamente alla provenienza, all'origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti agroalimentari di origine italiana”, combattendo “con maggiore determinazione ed efficacia il fenomeno dell’italian sounding”. Come richiesto dalla Coldiretti con la straordinaria mobilitazione che ha condotto diecimila imprenditori agricoli al valico del Brennero, a Reggio Emilia e in piazza Montecitorio, la mozione invita il Governo a “prevedere, compatibilmente con la vigente normativa europea l'adozione, anche, per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate, di un sistema analogo a quello previsto per gli oli di oliva vergini, dalla legge n. 9 del 2013, per assicurare l'accessibilità delle informazioni e dei dati sulle importazioni e sui relativi controlli”. Analoga proposta riguarda il latte e i suoi derivati. Si chiedono inoltre sanzioni più pesanti contro le frodi a tavola, l’incremento delle risorse finanziarie per la promozione dei prodotti agroalimentari italiani, lo stop al cosiddetto semaforo, il sistema di etichettatura inglese che penalizza il made in Italy, iniziative di sensibilizzazione dei consumatori a una sana alimentazione, a predisporre “modalità di etichettatura facoltativa per gli alimenti per i quali non sono stati utilizzati organismi geneticamente modificati in nessuna delle fasi della filiera”. Un indirizzo che si sta affermando anche In Europa dove l’Europarlamento in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato la Risoluzione non legislativa sulla crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo, che sostiene, tra l’altro, l’indicazione del paese di origine sull’etichetta per contribuire a garantire una migliore tracciabilità lungo la catena alimentare e combattere le frodi.


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“Etichettatura, un passo nella giusta direzione per tutelare i consumatori e le aziende agricole” “Dopo la nostra manifestazione al Brennero qualcosa si muove nella giusta direzione” cosı̀ Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia e Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, commenta la mozione unitaria della Camera dei Deputati che impegna il Governo ad adottare i decreti applicativi della legge sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. “Il valore aggiunto della trasparenza e la libertà di scelta che deve essere garantita al consumatore attraverso una libera e chiara informazione sui prodotti – aggiunge Prandini – sono due principi fondamentali sui quali si deve sviluppare il sistema economico negli anni a venire. Le lobbies che non vogliono l’indicazione d’origine sono sempre in agguato: a loro non interessa il bene delle aziende agricole italiane o dei consumatori, vogliono solo tutelare gli interessi economici di qualche paese del nord o di qualche settore industriale”.

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Con la mozione approvata dalla Camera – afferma la Coldiretti Lombardia – si è fatto un passo in avanti anche nella difesa del settore suinicolo visto che il provvedimento invita il Governo a “prevedere, compatibilmente con la vigente normativa europea, l’adozione anche per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate di un sistema analogo a quello previsto per gli oli d’oliva vergini”. Un provvedimento quanto mai opportuno visto che nei primi nove mesi del 2013 le importazioni di carne di suino in Italia sono aumentate di oltre il 3 per cento per un totale che supera le 640 mila tonnellate, mentre quelle di prosciutti e pancette sono salite di quasi il 10 per cento con oltre 34 mila tonnellate.


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Coldiretti Cremona: una battaglia vitale per tutte le nostre produzioni “La battaglia sull’etichettatura è vitale per tutti i prodotti cremonesi, dal latte alla suinicoltura, dal pomodoro a tutta l’ortofrutta. L’agricoltura cremonese vanta numeri da primato ed eccellenze che vanno tutelate a partire dall’indicazione dell’origine in etichetta” sottolinea Simone Solfanelli, Direttore di Coldiretti Cremona. “Un esempio eclatante viene dalla suinicoltura. Nel territorio cremonese si allevano oltre 970mila suini, ma le nostre imprese subiscono la pesante, e sleale, concorrenza di prodotti che entrano anonimi dall’estero, e poi vengono spacciati per made in Italy. Basti dire che due prosciutti su tre venduti oggi in Italia provengono dall’estero, ma questo il cittadino-consumatore non lo sa. E intanto gli allevamenti italiani chiudono: la sola provincia di Cremona negli ultimi due anni ha perso 90 mila suini”. L’inganno del falso Made in Italy – evidenzia Coldiretti – riguarda l’intera agricoltura: circa un terzo della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy contiene materie prime straniere. “Questo avviene all’insaputa dei consumatori, ai quali sono negate la corretta informazione e una vera libertà di scelta, e va a danno delle imprese agricole, alle quali si sottrae reddito e futuro – prosegue il Direttore di Coldiretti Cremona –. La risposta sta nel porre in etichetta tutte le informazioni in merito alla vera origine del prodotto, cosicché la vera eccellenza italiana, quella che nasce dai nostri campi e nelle nostre stalle, non venga più ingannevolmente confusa con prodotto anonimo, nato chissà dove, privo delle garanzie che gli agricoltori italiani possono dare, mettendoci la faccia. L’approvazione della mozione sull’etichettatura è un passo importante, frutto della tenace azione di Coldiretti. Auspichiamo che ora segua, in tempi rapidi, l’emanazione dei decreti”.


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Lombardia, record per l’informatica nei campi: reti computerizzate nel 15% delle aziende Record lombardo per l’informatica in campagna. Secondo un’elaborazione della Coldiretti regionale su dati Istat, la Lombardia è la prima regione a livello nazionale per numero di aziende agricole che usano una rete computerizzata per la propria attività quotidiana: circa il 15% del totale, contro una media italiana del 4%. L’informatica nel settore rurale viene sfruttata per sempli(icare le operazioni amministrative (70%), gestire gli allevamenti (40,9%) e le coltivazioni (30,3%). Tra le aziende più evolute dal punto di vista telematico un quinto utilizza internet, mentre quasi una su tre possiede un sito o una pagina web. A subire il fascino delle nuove tecnologie in prima linea ci sono le donne. L’80% delle agrimanager del nuovo millennio - secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia usa regolarmente un computer nelle attività quotidiane, il 30% ha uno smartphone, il 5% sta sperimentando il tablet, mentre il telefono cellulare è ormai uno strumento di uso comune per tutte. Anche i giovani guardano con interesse al mondo 2.0. Dal primo report sul “Ritorno alla terra” della Coldiretti Lombardia, la metà degli under 40 utilizza internet, facebook e twitter sia per lavoro che per i rapporti sociali.

Lavoro, calano gli infortuni in agricoltura: -7 per cento gli incidenti in Lombardia

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Calano di quasi il 7% gli infortuni in agricoltura. Il dato emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia sui dati Inail: in un anno gli incidenti sui campi e in cascina sono passati da 4.082 a 3.802, mentre quelli mortali sono rimasti stabili a 12 contro l’aumento da 113 a 121 dell’industria e dei servizi. “Il nostro sforzo – dice Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è di migliorare sempre il livello di sicurezza di chi, imprenditori e dipendenti, lavora ogni giorno nelle quasi cinquantamila aziende agricole della Lombardia”. Se si analizza la situazione in ogni provincia si nota come quasi ovunque fra il 2011 e il 2012 (ultimi dati disponibili) sia stato registrato un calo degli incidenti: Bergamo è passata da 455 a 430 (-5,5%), Brescia da 1.043 a 951 (-8,8%), Como da 161 a 125 (-22,4%), Lecco da 72 a 62 (-13,9%), Lodi da 150 a 127 (-15,3%), Milano da 262 a 243 (-7,3%), Monza Brianza da 76 a 52 (-31,6%), Pavia da 296 a 254 (-14,2%), Sondrio da 197 a 185 (-6,1%) e Varese da 181 a 172 (-5%). Uniche aree in relativa controtendenza sono Mantova e Cremona, con un aumento dell’1% che sono passate rispettivamente da 686 a 693 incidenti la prima e da 503 a 508 la seconda. “Nelle aree di pianura – spiega Prandini – una maggiore concentrazione dell’attività , la presenza di grandi aziende e allevamenti e l’utilizzo dei macchinari aumenta, sui numeri, la probabilità che accada un incidente. Teniamo poi conto che la riduzione a livello lombardo è signi(icativa considerato che il nostro settore, pur soffrendo, sta resistendo meglio alla crisi rispetto all’industria”.


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Criminalità, sequestrati 50 terreni agricoli in Lombardia La ma(ia sale anche sul trattore. Secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Anbsc, realizzata in occasione della (irma, a Milano, del piano “Ma(ia free” tra Regione, Comune, Ministero dell’Interno e Società Expo, in Lombardia sono stati sequestrati alla criminalità organizzata 50 terreni agricoli e fabbricati rurali in 29 comuni fra Milano, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. In totale sono 184 i centri dove lo Stato è intervenuto delineando una “mappa della presenza ma(iosa” che interessa, a livello di sequestri, il 12% del territorio lombardo e riguarda, per la maggior parte, appartamenti, ville, box, capannoni e attività commerciali. “La quantità dei beni con(iscati – commenta Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è da un lato un indicatore preoccupante di in(iltrazioni nei nostri territori, dall’altro però è il segnale di una grande attività di indagine e di repressione. Gli investimenti del crimine organizzato sembrano puntare in particolare sul settore immobiliare residenziale, come dimostrano i dati dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati”. I 50 fra terreni agricoli e i fabbricati rurali sequestrati in Lombardia si trovano: 25 in provincia di Milano (a Bernate Ticino, Buccinasco, Cesano Boscone, Gaggiano, Milano, Nerviano, Rho, Sedriano e Segrate), 7 in provincia di Brescia (a Bovegno, Breno, Brescia, Calcinato, Capriano, Pezzaze e Soiano sul Lago), 7 nel Comasco (a Caslino D’erba, Erba, Lomazzo, Lurago d’Erba e Tavernerio), 4 nel Lecchese (Cesana Brianza, Costa Masnaga, Lecco e Olginate), 4 nel Pavese ( a Portalbera e Vigevano), 1 a Sondrio (Madesimo), 1 a Varese (Luino) e 1 a Bergamo (Berbenno). In totale in Lombardia sono 1.186 i beni sequestrati: si tratta della prima regione del centro nord e la quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria. In provincia di Milano il 43% dei comuni (58 su 134) e in quella di Monza il 24% (13 su 55) è stata interessata dalla con(isca di appartamenti, box, aziende, capannoni, attività commerciali e terreni agricoli riconducibili al crimine organizzato. Lo stesso per quasi il 16% dei comuni bresciani (32 su 206), per il 13,5% di quelli in provincia di Varese (19 su 141), per il 10% in provincia di Como (16 su 160). Il 39% dei 184 comuni dove si trovano beni con(iscati è concentrato fra le province di Milano e Monza, il 25% riguarda la fascia prealpina fra Varese, Como e Lecco. L’asse Bergamo-Brescia pesa per un 23%, mentre l’area basso padana fra Mantova-Cremona-Lodi-Pavia incide per il 12%, mentre l’1% è in Valtellina.

LA MAPPA DELLE PROPRIETA’ MAFIOSE IN LOMBARDIA PROVINCIA COMUNI TOT COMUNI PESO SU TOT COMUNI Varese 19 141 13,5 % Bergamo 11 244 4,5 % Brescia 32 206 15,5 % Como 16 160 10,0 % Cremona 3 115 2,6 % Lecco 11 90 12,2 % Lodi 5 61 8,2 % Mantova 3 70 4,3 % Milano 58 134 43,0 % Monza Brianza 13 55 23,6 % Pavia 11 190 5,8 % Sondrio 2 78 2,6 % LOMBARDIA 184 1.544 11,9 %

Fonte: Elaborazione COLDIRETTI LOMBARDIA su dati Anbsc)


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Assemblea Ue Coop Lombardia: “La persona è al centro di tu o”

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Si è tenuta il 16 gennaio a Milano l’assemblea regionale di Ue Coop, la nuova centrale coopera%ve nata su inizia%va di Coldire che, in pochi mesi dalla cos%tuzione, ha o enuto il riconoscimento e ha associato diverse cen%naia di realtà dei più svaria% se ori: dal sociale ai servizi, dall’edilizia alla cultura. Le coopera%ve lombarde sono giunte numerose all’appuntamento presso l’Hotel Hilton di via Galvani per l’assise preparatoria dell’assemblea nazionale che si terrà il prossimo 19 febbraio a Roma. Da tu e le province della Lombardia, i rappresentan% di coopera%ve sociali, di servizio, agricole, di lavoro, edili e dello spe acolo hanno colto l’occasione per dare il proprio contributo al fine di plasmare la nuova centrale secondo le vere esigenze di una cooperazione che pone al centro l’uomo, la solidarietà e la condivisione. Ue Coop Lombardia opera in un contesto coopera%vo che nella nostra regione conta oltre 11 mila realtà. Dopo l’introduzione di Alessandro Ubiali, presidente della Coldire di Milano che ha portato i salu% del presidente di Coldire Lombardia E ore Prandini, Mauro Tonello, membro di Giunta nazionale Ue Coop e vice presidente di Coldire , ele o presidente dell’assemblea meneghina, ha dichiarato: “Dobbiamo disegnare un proge o diverso da quanto fino ad oggi è stato proposto, un proge o che tenga veramente conto dei valori fondan% lo spirito coopera%vo, un proge o che abbia come primo scopo la salvaguardia della persona e il sostegno al socio. Un proge o che, pur non dimen%cando una corre a ges%one d’impresa, sappia scrivere un giusto ordine di valori. Se così non fosse – ha proseguito Tonello – avremmo fallito il nostro compito a prescindere dalle dimensioni che potremmo raggiungere”. Vincenzo Se e, coordinatore nazionale di Ue Coop, dopo aver delineato il percorso finora tracciato dalla neonata centrale coopera%ve e le principali a vità svolte, ha rammentato che entro il 30 di gennaio si concluderanno gli incontri regionali per sfociare nella prima assemblea nazionale che vedrà la nomina degli organi esecu%vi per i prossimi qua ro anni e le modifiche di statuto secondo i suggerimen% che sono emersi nel corso degli incontri territoriali. Dopo i mol% interven% che hanno messo in luce la straordinaria realtà di una cooperazione sana e vivace, evidenziando le richieste delle coopera%ve lombarde desiderose di realizzare una rete che me a insieme le eccellenze se oriali di ognuna a favore delle altre, il presidente Tonello ha voluto chiudere con alcuni esempi di come sia possibile concre%zzare impresa e solidarietà senza grandi inves%men%, a costo zero per il pubblico, ma con grande passione e capacità di andare incontro ai nostri simili.


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Adda, 7iume “amputato” dalla maxi centrale e con la falda più alta si teme l’effetto palude “Quei terreni vanno sotto quando il (iume si alza e l’argine tiene (ino a un certo punto”: Ferdinando “Nini” Pastori, della cascina Casenuove, in 74 anni ne ha viste di piene. Per questo non lo lascia tranquillo la maxi centrale idroelettrica che Edison vuole costruire sull’Adda a Bertonico (Lodi), tagliando di netto un’ansa e formando un bacino da 660.000 metri cubi di acqua. “Noi coltiviamo mais e sorgo, alleviamo le mucche, lavoriamo vicino al (iume, lo conosciamo - aggiunge Nini – se lo bloccano, mettendo sotto pressione la falda, l’acqua da qualche parte dovrà uscire e rischiamo una palude al posto dei terreni”. In quella zona si trovano anche le cascine Vinzasca, Giardino, Colombare, Piva, Gora e Gallinera. I comuni interessati, più o meno direttamente, sono: Bertonico, Gombito, Ripalta Arpina, Montodine, Moscazzano, Turano, Castiglione e Cornaleto. L’impianto, da 5.824 kilowatt, verrebbe realizzato poco a valle del ponte che collega le province di Lodi e Cremona, vicino alla con(luenza del (iume Serio nell’Adda, prevede una diga di quasi tre metri, un taglio dell’ansa di 200 metri e la costruzione di due canali: uno sul corso principale del (iume e l’altro a (ianco della centrale per sfruttare la forza dell’acqua che verrebbe quindi scaricata sull’altro lato dell’ansa. “Un’opera del genere minaccia l’equilibrio idrico della zona – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – si tratta di un intervento invasivo che rischia di danneggiare non solo le cascine, ma anche tutto l’ambiente circostante, considerato poi che siamo nel Parco Adda Sud”. Nella documentazione depositata presso il Ministero dell’Ambiente dalla Edison, si ammette che “risulta verosimile la possibilità di innalzamento della falda” legata all’aumento del livello dell’Adda per oltre 5 chilometri e del Serio per più di 4 chilometri. Ovviamente poi lo studio dei proponenti si affretta a concludere che “l’effetto indotto sarà di modesta entità e del tutto compatibile con le attuali oscillazioni piezometriche”. Bisogna vedere – commenta la Coldiretti – se sarà davvero cosı̀, considerato che sulla documentazione depositata al ministero si legge che: “L’area in esame risulta essere oggetto di fenomeni di dissesto imputabili principalmente a eventi di esondazione” e i territori comunali di Bertonico, Gombito e Montodine sono a rischio elevato R3 con “possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni agli edi(ici, alle attività economiche e al patrimonio culturale”. Mentre il comune di Ripalta Arpina ha un livello di rischio ancora più elevato. Coldiretti invita gli enti e le istituzioni che dovranno dare un parere a valutare attentamente l’impatto sull’ambiente e sull’agricoltura. In attesa delle conferenze di servizi che dovrebbero discutere dell’opera, i progettisti hanno già presentato un programma di massima che prevede la partenza dei lavori il primo ottobre 2014 e la conclusione nel giugno 2016.


MAIS OGM: DA 8 ITALIANI SU 10 OK ALLO STOP GIUNTO DALL’EUROPARLAMENTO Lo stop al mais geneticamente modificato “Pioneer 1507” è visto positivamente da 8 cittadini su 10 (76%), che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) nell’agricoltura in Italia, dove si è giustamente fatta la lungimirante scelta di non coltivare biotech. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base di un’indagine Ipr marketing, nel commentare positivamente la risoluzione approvata dal Parlamento europeo che ha votato a larga maggioranza contro l’immissione sul mercato per la coltivazione della pannocchia Ogm della multinazionale, perché il polline della stessa, resistente agli insetti, potrebbe danneggiare le farfalle e le falene. Spetta ora alla Commissione europea – precisa la Coldiretti – prendere atto della richiesta dell’Assemblea di Strasburgo di “non proporre o rinnovare le autorizzazioni di qualsiasi varietà ogm fino a quando non siano stati migliorati i metodi di valutazione del rischio". Si tratta di un orientamento importante che – sottolinea la Coldiretti – ripropone con forza il problema della contaminazione provocata da alcune semine di mais OGM illegittimamente realizzate nella Regione Friuli Venezia Giulia contro la disciplina nazionale di divieto di fronte alla quale si assiste a una preoccupante assenza delle istituzioni regionali nella difesa dell’agricoltura e dell’ambiente del territorio. Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura conclude la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy.

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Cremona - Anno IX

UE: IL PARLAMENTO APRE AL MIELE OGM +29% IMPORT DALLA CINA Nel miele in vendita nell’Unione Europea non è necessario indicare in etichetta la presenza di polline contaminato OGM nonostante il boom delle importazioni da Paesi a rischio contaminazione come la Cina che nel 2013 ha aumentato del 29% le spedizioni in Italia. Lo rende noto la Coldiretti sulla base degli emendamenti votati dal parlamento Europeo nella Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva 2001/110/CE del Consiglio concernente il miele. Il rischio concreto è che venga venduto sul mercato miele con polline ogm senza nessuna indicazione in etichetta, perché secondo la relazione il polline, essendo una componente naturale specifica del miele, non va considerato un ingrediente e di conseguenza - sottolinea la Coldiretti non sarà mai necessario indicare in etichetta la presenza di polline ogm dal momento che rappresenta un valore inferiore alla soglia dello 0,9% prevista dalla legislazione europea. Un’interpretazione che, nota Coldiretti, non rispecchia la posizione proposta dalla Commissione Ambiente del Parlamento, in linea con la sentenza della Corte di giustizia, del 6 settembre 2011, secondo cui il polline è ingrediente del miele e quindi la presenza di ogm va posta in etichetta. Il testo modificato è stato adottato con 430 voti a favore, 224 contrari e 19 astensioni dal Parlamento europeo che, su richiesta della Relatrice, l’On. Julie Girling, ha sospeso il voto finale per dare mandato alla stessa di negoziare con il Consiglio al fine di raggiungere un accordo in prima lettura. Si tratta di un orientamento preoccupante perché - sottolinea Coldiretti - la coltivazione di un campo Ogm è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api. In Italia grazie all’azione della Coldiretti è vietato coltivare ogm e di conseguenza non è contaminato il miele prodotto sul territorio nazionale che è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria. Un discorso diverso vale per il miele importato in ingenti quantità da paesi comunitari ed extracomunitari in cui sono diffuse le coltivazioni biotech come la Cina. L’Italia importa oltre la metà del proprio fabbisogno con una produzione nazionale per un valore di circa 15 milioni di chili dei quali circa 2 milioni proprio dalla Cina, con un aumento del 29% nei primi 9 mesi del 2013.


Con il voto in Commissione Agricoltura alla Camera

COLDIRETTI: NELLE BIBITE CI SARANNO 200 MILIONI DI KG DI ARANCE IN PIÙ”

MONCALVO: BASTA ALLE “ARANCIATE SENZA ARANCE” Duecento milioni di chili di arance all'anno in più saranno “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate se l’aumento del 20 per cento del contenuto minimo di frutta, previsto dall’emendamento del Pd nella legge comunitaria, venisse definitivamente approvato e attuato. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti che commenta positivamente l’approvazione dell’emendamento in Commissione Agricoltura alla Camera che, contro il parere dell'Esecutivo, innalza al 20% la quantità minima di frutta (attualmente è il 12%) che deve essere contenuta nelle bevande analcoliche a base di frutta prodotte e commercializzate in Italia. Basta con “l’aranciata senza arance” che inganna i consumatori costretti a pagare l'acqua come la frutta ma che sta anche facendo sparire il frutteto italiano, con gravi perdite economiche ed occupazionali", ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’Italia con il primato europeo nella qualità e sanità degli alimenti ha il dovere di essere all’avanguardia nella battaglia per cambiare norme difese in Europa solo dalle grandi lobby industriali. L’emendamento concorre a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a ridurre così le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all’obesità che sono in forte aumento, ma non va peraltro dimenticato - continua Moncalvo l'impatto sulle imprese agricole poiché l'aumento della percentuale di frutta nelle bibite potrebbe salvare oltre diecimila ettari di agrumeti italiani con un’estensione equivalente a circa ventimila campi da calcio, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Calabria anche in zone ad alta tensione sociale come la piana di Rosarno. Ad oggi – sostiene la Coldiretti – per ogni aranciata venduta sugli scaffali a 1,3 euro al litro agli agricoltori vengono riconosciuti solo 3 centesimi per le arance contenute, del tutto insufficienti a coprire i costi di produzione e di raccolta. Una situazione che – denuncia la Coldiretti – alimenta una intollerabile catena dello sfruttamento che colpisce gli agricoltori e i trasformatori, mentre le uniche ad aver vinto sono state le multinazionali dell’aranciata che non hanno consentito di rimuovere le cause economiche che vedono gli agrumi sottopagati con un ricavo che non copre nemmeno la metà dei costi.


CRISI: BANCHE ADDIO PRESTITI DAI GENITORI PER 4 ITALIANI SU 10 Per effetto della crisi economica e della perdita di posti di lavoro il 37 per cento degli italiani ha chiesto aiuto economico ai genitori, il 14 per cento a parenti, l’8 per cento agli amici e il 4 per cento addirittura ai figli. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti-Ixe’ in riferimento ai dati del Barometro Crif sulle richieste di prestiti richiesti alle banche dalle famiglie italiane, che sono calate del 4,7 per cento nel 2013. Di fronte alle difficoltà economiche, sottolinea la Coldiretti, solo il 14 per cento si è rivolto a finanziarie o banche per gli ostacoli opposti all’accesso al credito, per i costi elevati o per la richiesta di garanzie. Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale - continua la Coldiretti - per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. La situazione di difficoltà economica si ripercuote sulle preoccupazioni per il futuro con ben sette italiani su dieci (70%) che si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro. Ed è proprio quest’ultima - evidenzia la Coldiretti - la principale preoccupazione dei cittadini italiani per il 2014, mentre il 53 per cento teme di non avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia.

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Cremona - Anno IX

INFLAZIONE AI MINIMI PER IL TAGLIO DEI CONSUMI DI 2 ITALIANI SU 3 L’inflazione è calata bruscamente per effetto del crollo dei consumi delle famiglie nel 2013 con più di due italiani su tre (68%) che hanno ridotto la spesa o rimandato l'acquisto di capi d'abbigliamento e oltre la metà (53%) che ha detto addio a viaggi e vacanze e ai beni tecnologici (52%) e molto altro ancora. E' quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixè in riferimento all’analisi Istat sul calo dell’inflazione che nel 2013 è scesa all’1,2%, ai minimi dal 2009. Una situazione provocata dalla recessione che - sottolinea la Coldiretti - ha fatto scendere i consumi in Italia del 9% negli ultimi 5 anni. I consumi hanno toccato nel 2013 il livello più basso dal 1997, con una riduzione del 2,3% rispetto all’anno precedente secondo Prometeia. Ad essere tagliate nel 2013 sono state addirittura le spese per l’alimentazione con una riduzione del 3,9% secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi nove mesi dell’anno. La situazione economica generale del Paese - precisa la Coldiretti - si riflette sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull'andamento dei consumi. La crisi infatti ha provocato una profonda spending review dei bilanci familiari che ha colpito tutti le voci di spesa come la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 49%. Il 42% degli italiani ha rinunciato alla ristrutturazione della casa, il 40% all'auto o la moto nuova e il 37% agli arredamenti. Significativo è anche - continua la Coldiretti - l'addio alle attività culturali del 35% degli italiani in un Paese che deve trovare via alternative per uscire dalla crisi, ma anche quello alle attività sportive (29%) destinato ad avere un impatto sulla salute. E per il 2014 – conclude la Coldiretti – pesa il fatto che appena il 14% delle famiglie italiane pensa che la propria situazione economica migliorerà, mentre per il 35% è destinata a peggiorare, anche se una maggioranza del 51% ritiene che non cambierà.


INDUSTRIA: L’ALIMENTARE CRESCE IL DOPPIO (+2,8%) E TRAINA LA RIPRESA L’alimentare, con una crescita doppia (+2,8%) rispetto alla media, traina l’inversione di tendenza della produzione industriale che a novembre è tornata a crescere in termini tendenziali dopo 26 mesi. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a novembre. La ripresa della produzione di alimenti e bevande appare coerente - sottolinea la Coldiretti - con le previsioni di una contenuta ripresa dei consumi alimentari il Italia nel biennio 2014-15 indicata anche da Prometeia, dopo il brusco calo fatto registrare nel 2013 (-3,9%).

COMMERCIO ESTERO COLDIRETTI: ALLARMA IL CALO DELL’EXPORT ALIMENTARE Un preoccupante campanello di allarme è l’inversione di tendenza nelle esportazioni agroalimentari a novembre, che fanno segnare un calo dell’1,6 per cento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di un’analisi dei dati Istat relativi al commercio estero a novembre che evidenziano una brusca frenata in una delle voci più dinamiche dell’economia come quella della produzioni agroalimentari. Il calo delle esportazioni nel mese di novembre riguarda - sottolinea la Coldiretti - sia i prodotti agricoli (-5,6 per cento) che quelli alimentari (-0,7 per cento), ma a diminuire, per effetto della stagnazione dei consumi interni, sono anche le importazioni di prodotti agricoli (-6,3 per cento) e alimentari (-0,8 per cento). L’andamento negativo del mese di novembre ridimensiona purtroppo la crescita dell’agroalimentare Made in Italy all’estero che nei primi undici mesi dell’anno è stata comunque attorno al 5 per cento e – conclude la Coldiretti – spinge verso il valore record di circa 33 miliardi per l’intero 2013.


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HANNO SUPERATO I 3 MILIONI GLI ARRIVI IN AGRITURISMO NEL 2013 L'anno si è chiuso con il record nel numero di strutture aperte Superano i 3 milioni gli arrivi in agriturismo nel 2013, che tiene (+2,5%) e si consolida tra le mete preferite delle vacanze in Italia dove sono salite alla cifra record di 20.474 le aziende agricole autorizzate a svolgere l'attività, con un aumento del 47% negli ultimi dieci anni e importanti occasioni di lavoro soprattutto per i più giovani. E' quanto emerge dal bilancio tracciato da Terranostra-Coldiretti sulla vacanza in campagna nel 2013. Non è un caso se dai risultati di un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 54% dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21%) o fare l’impiegato in banca (13%).

Campagna Amica - Terranostra

Nel 2013 la vacanza in campagna - sottolinea la Coldiretti - è stata sostenuta dalla necessità di ottimizzare il tempo e le disponibilità economiche con vacanze flessibili, tranquille e più vicine a casa. Alla sostanziale stabilità delle presenza nazionali si contrappone un aumento degli stranieri anche se - precisa la Coldiretti - la durata media del soggiorno è ormai ridotta a pochi giorni. La capacita di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è la qualità più apprezzata dagli ospiti. L’agriturismo non è però più solo mangiare, con le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi, salite a ben 11.982 con attività come l’escursionismo (3.324), la mountain bike (2.785), i corsi di cucina, orto, cucito o altro (2.009), l’equitazione (1.489), il trekking (1.821), le fattorie didattiche per i più piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione. Per scegliere l'agriturismo giusto il consiglio – sottolinea la Coldiretti – è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it. E’ arrivata anche la nuova App di Terranostra, scaricabile gratuitamente, che fornisce tutte le informazioni sull'agriturismo prescelto. Senza dimenticare, conclude la Coldiretti, il passaparola tra parenti e amici che, per le vacanze in campagna, è sempre molto affidabile.


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ANNO IX -

NUMERO

3

Expo “anticipato” per gli agriturismi lombardi: boom degli stranieri, + 60% in cinque anni Expo “anticipato” per gli agriturismi della Lombardia. Infatti, in attesa dell’apertura uf(iciale del maggio 2015, il (lusso di visitatori venuti a scoprire i tesori enogastronomici e ambientali racchiusi fra le Alpi e il Po negli ultimi cinque anni ha registrato un aumento di quasi il 60 per cento – spiega la Coldiretti Lombardia – passando da 26.244 a 41.634 arrivi. Sempre nello stesso periodo sono aumentati del 30 per cento i pernottamenti passati da 307 mila a quasi 400 mila. Cresce anche il totale degli agriturismi: si è infatti passati dai 1.132 del 2008 ai 1.420 del 2013, con un balzo del 25 per cento. “Si tratta di numeri importanti, che spiegano bene quali sono le potenzialità di una manifestazione come Expo, che punta ad avere oltre 20 milioni di visitatori e che non sarà solo una vetrina, ma rappresenterà un volano di sviluppo e contatti per la Lombardia e l’Italia” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, che nei giorni scorsi si è recato a Barcellona con il Presidente della Regione Roberto Maroni per la prima tappa del “World Expo Tour”.

Intanto – secondo una rilevazione di Coldiretti Lombardia su dati Terranostra – nel 50 per cento degli agriturismi si parla inglese, nel 23 per cento si parla sia inglese che francese, nel 7 per cento il tedesco e in alcuni casi è poi prevista anche l’accoglienza in spagnolo. Forte la presenza di titolari donne: la media lombarda è del 36 per cento, che sale a oltre il 40 per cento a Como, Lecco e Monza Brianza e s(iora il 50 per cento a Varese e a Cremona. La rete degli agriturismi lombardi oggi ne conta: 138 a Bergamo, 308 a Brescia, 101 a Como, 66 a Cremona, 73 a Lecco, 29 a Lodi, 210 a Mantova, 94 a Milano, 12 a Monza Brianza, 228 a Pavia, 95 a Sondrio e 66 a Varese.

Campagna Amica - Terranostra

“Il sistema degli agriturismi – spiega Alessandra Morandi, Presidente di Terranostra Lombardia, l’associazione di settore della Coldiretti – ha iniziato da tempo un percorso di continuo miglioramento sia delle cascine che dei servizi offerti. Nella seconda metà del 2013 i nostri uf(ici hanno poi registrato un aumento di almeno il 10 per cento di progetti e iniziative di recupero degli edi(ici rurali proprio per essere pronti per il 2015”.


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Giovani imprese, aperte le iscrizioni per l'Oscar Green Sono ufficialmente aperte le iscrizioni all'VIII edizione di Oscar Green, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che esalta l’originalità, l’innovazione, la sostenibilità, la passione, le idee, la ricerca, la diversificazione e i progetti di filiera delle imprese agricole italiane. Le domande dovranno arrivare entro il 14 marzo 2014, compilando il modulo sul sito http://www.oscargreen.it/. “Obiettivo del premio - spiega Coldiretti – è portare all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo agricolo le esperienze vincenti di imprenditori che hanno saputo costruire progetti di impresa competitivi e sostenibili allo stesso tempo, rafforzando il legame con il loro territorio d'appartenenza. Si tratta di un appuntamento che mette in evidenza progetti aziendali orientati alla multifunzionalità, alla qualità, al rapporto con il consumatore e con la società”. Anche quest'anno sono sei le categorie in cui le aziende si potranno candidare: “Stile e cultura d'impresa”, “Non solo agricoltura”, “Esportare il territorio”, “In-filiera”, “Campagna Amica” e “Ideando”. E' inoltre prevista la menzione speciale “Paese Amico”. Possono partecipare al premio tutti gli imprenditori agricoli e agroalimentari che non abbiano più di 40 anni. Possono avere qualsiasi età solo gli imprenditori che si vogliono candidare nella categoria ''In-filiera''.

Giovani Impresa

Con Coldire' Cremona gli alunni vanno a Scuola di Salute Hanno preso avvio, e proseguiranno fino al mese di giugno, le ‘specialissime’ lezioni proposte da Coldire Cremona agli alunni del territorio, nel segno della “Scuola di Salute” e della “Scuola di Energia”. Con il primo appuntamento rivolto agli alunni di quarta della Scuola primaria “Se e Fratelli Cervi” di Bonemerse – cui stanno seguendo numerosi incontri – sono par%% i percorsi dida ci che vedranno imprenditori e funzionari di Coldire Cremona dialogare con cen%naia di alunni (dalla Scuola primaria agli Is%tu% superiori) sui temi della corre a alimentazione, della valorizzazione e promozione del vero Made in Italy, ma anche della tutela del territorio e possibilità di produrre energia dai campi. “Le iscrizioni al nostro proge o dida co sono ancora aperte, ma già abbiamo ricevuto l’adesione di trentanove classi, per un totale di circa 800 alunni – spiega Giacomo Maghenzani, coordinatore dei percorsi –. Primo obie vo della nostra proposta, che parte dal dialogo fra l’agricoltura e la scuola, è avvicinare i ragazzi, e con loro le famiglie, a uno s%le di vita sano, che coniughi una corre a alimentazione, una regolare a vità fisica e, perché no, un più forte rapporto con la campagna, che offre le migliori occasioni per mangiare sano, fare movimento e restare in forma. Tra le proposte che rivolgiamo agli alunni più piccoli c’è, in par%colare, il percorso “Obesità? No, grazie”, nel quale analizziamo con i bambini i corre comportamen% a tavola, dando alcuni u%li ‘consigli del benessere’, evidenziando il valore della stagionalità, so olineando ad esempio l’importanza di scegliere una merenda a base di fru a, e di optare per i prodo del territorio, garan%% personalmente dagli agricoltori. Gli incontri a scuola possono proseguire, se le classi sono disponibili, con una visita nelle aziende agricole o ai Merca% di Campagna Amica”.


ANNO IX -

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NUMERO

3

In gennaio 1 sola uscita: DOMENICA 19 GENNAIO

LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA È in via Buoso da Dovara n. 4

Campagna Amica


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CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI Servimpresa, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona, organizza in collaborazione con le Associazioni di categoria del settore agricolo, il CERSI (Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale) dell'Università Cattolica e la Fabbrica della Bioenergia i seguenti corsi di formazione gratuiti:

POTENZIAMENTO IMPRENDITORIALE: IMPOSTARE UN PIANO PER LO SVILUPPO AZIENDALE Contenuti del corso: -

L'imprenditore e il suo mondo Dalla business idea al business plan L'analisi del sistema competitivo Dare "forma" all'impresa Le proiezioni economico-finanziarie Storie di imprenditorialità

Durata: 24 ore Calendario: 23 / 30 Gennaio 2014, 6 / 13 / 20 / 27 Febbraio 2014 Orario: 14.00 – 18.00 Sede: Camera di Commercio, con ingresso da Via Solferino 33 (al primo piano) - Cremona

“AVVIAMENTO E MONITORAGGIO DEGLI IMPIANTI A BIOGAS: MISURE ANALITICHE E VALUTAZIONI DI PROCESSO”

Riceviamo e pubblichiamo

Contenuti del corso: Il corso intende offrire un approfondimento sul tema della ges%one e del monitoraggio degli impian% a biogas. Dopo una prima parte di introduzione sul tema della diges%one anaerobica verranno descri i principali parametri di processo u%li per la ges%one dell'impianto. Verranno inoltre descri e le principali misure anali%che necessarie per l'avviamento e il monitoraggio convenzionale di un digestore anaerobico con approfondimen% sull'u%lità e funzione di ciascun parametro nell'o ca di una ges%one corre a ed efficiente. Saranno infine presenta% alcuni protocolli di analisi %pici dell'avviamento, del monitoraggio standard o dell'analisi prestazionale degli impian%. Docenti: Dr. Ing. Elena Ficara, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano Dr. Ing. Davide Scaglione, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano Dr. Ing. Isabella Porqueddu, Fabbrica della Bioenergia – Politecnico di Milano Polo di Cremona Date: 21 / 28 Gennaio 2014, dalle 14.00 alle 18.00 Sede: Camera di Commercio, con ingresso da Via Solferino 33 (al primo piano) - Cremona Per informazioni e iscrizioni: Servimpresa – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona (Tel. 0372 490227) Sito Internet: www.servimpresa.cremona.it – E.mail: arisi@cr.camcom.it.


www.cremona.coldire'.it il sito di Coldire' Cremona

I NOSTRI UFFICI AL SERVIZIO DELLE

Ricordiamo che gli appuntamen% promossi da Coldire Cremona vengono comunica% anche a raverso il nostro sito, all’indirizzo www.cremona.coldire .it. In par%colare, per gli avvisi e gli appuntamen% rivol% agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi alle imprese”. Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a tu i ci adini a en% ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. Sul sito sono presen% i comunica% stampa diffusi da Coldire Cremona, i nostri video, le pagine dedicate ai servizi garan%% dai vari uffici, tu e le inizia%ve sul territorio, accanto a una serie di link e di indirizzi u%li. E’ inoltre possibile sfogliare tu i numeri del Col vatore Cremonese, il periodico di Coldire Cremona, della nostra newsle er se manale W l’agricoltura e di tu e le pubblicazioni e guide edite da Coldire Cremona.

IMPRESE AGRICOLE

UFFICIO ZONA CREMONA Via Ruffini, 28 - Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

UFFICIO ZONA CREMA Via Macello, 34 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

UFFICIO ZONA CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 - Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

UFFICIO ZONA SORESINA Via Lombardia, 3 - Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

SEDE PROVINCIALE Via Giuseppe Verdi, 4 - 26100 CREMONA Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899 cremona@coldiretti.it - www.cremona.coldiretti.it

“W L’AGRICOLTURA”, il vero Made in Italy è in tv Ricordiamo che W l’Agricoltura, la trasmissione dedicata al vero Made in Italy a cura di Coldire Cremona, va in onda su Telecolor e Primarete, tu i giovedì (ore 20, subito dopo il tg) e in replica la domenica, alle ore 13.

Nasce “NOTIZIE FISCALI”, newsle er dedicata a no%zie, avvisi e scadenze fiscali Ha preso avvio nel mese di gennaio un nuovo strumento messo a disposizione degli imprenditori agricoli: un bolle no periodico, inviato in posta ele ronica, interamente dedicato a no%zie, avvisi e scadenze fiscali, a cura dell’Ufficio fiscale di Impresa Verde Cremona, Società di servizi di Coldire Cremona. L’intento è rafforzare e qualificare ulteriormente la consulenza offerta, rendendo ancor più puntuale, approfondita e tempes%va la comunicazione delle no%zie u%li alla ges%one dell’impresa agricola. Tu i numeri de “No%zie Fiscali” saranno ospita% sul sito web www.cremona.coldire .it.


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Unità di misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

BOLOGNA

15 gennaio

14 gennaio

16 gennaio

16 gennaio

FRUMENTO Tenero buono mercan%le

Tonn.

195-202

220-221

203-207

204-209

GRANOTURCO Ibrido naz. 14% u.

Tonn.

177-179

190-191

177-180

181-185

SEMI DI SOIA Nazionale

Tonn.

n.q.

450-455

442-445

444-449

ORZO NAZ. P. spec. 55-60 P. spec. 66-68

Tonn.

188-194 196-200

n.q. 216-218

(Fino a 65) 212-216 (Fino a 70) 217-222

(58/60) 205-207

CEREALI MINORI

Tonn.

CRUSCA alla rinfusa

Tonn.

PRODOTTO

FIENO Maggengo Agostano

MERCATI AGGIORNATI 17.01.2014

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PAGLIA press. (rotoballe)

PRODOTTO

Tonn.

Tri%cale n.q. Sorgo 203-205 169-171

165-185 loie o 165-185

156-157

(62/64) 213-217 Sorgo: 193-197

158-161

133-168 160-180 Fieno di erba medica 213-228

Medica fienata 2° t. e succ. in cascina 185-195

Tonn.

105-120

101-108

Paglia di frumento (rotoballe) 80-85

Unità di misura

CREMONA 15 gennaio

MILANO 13 gennaio

MANTOVA 16 gennaio

146-147

MODENA 13 gennaio

SUINI la onzoli locali

15 kg

4,100

4,080

4,090

4,150

SUINI la onzoli locali

25 kg

2,950

2,960

2,920

2,960

SUINI la onzoli locali

30 kg

2,580

2,590

2,520

2,560

SUINI la onzoli locali

40 kg

2,02

2,040

1,970

1,990

SUINI da macello

156 kg

(da 145 a 160 kg) 1,500

1,555

n.q.

(da 144 a 156 kg) 1,497

SUINI da macello

176 kg

(da 160 a 180 kg) 1,560

1,555

n.q.

(da 156 a 176 kg) 1,557

SUINI da macello

Oltre

(oltre 180 kg) 1,530

1,520

n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,541

176 kg


ANNO IX -

Pagina 23

Unità di misura

PRODOTTO

CREMONA 8 gennaio

NUMERO

3

MONTICHIARI 17 gennaio

MANTOVA 16 gennaio

VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

Kg

P.v. 0,90-1,06 P.m. 2,05-2,30

0,80-1,00

Da macello 0,93-1,03

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

Kg

P.v. 0,65-0,75 P.m. 1,55-1,75

0,60-0,70

0,70-0,80

VACCHE FRIS. 3° qualità (p.v.)

Kg

P.v. 0,39-0,49 P.m. 1,00-1,20

0,30-0,40

0,47-0,57

MANZE sco one 24 mesi

Kg

P.m. 2,20-2,70

1,10-1,20

1,31-1,48

MODENA 13 gennaio

Vitelloni femm. da macello pez. nere (450-500) P.v. 1,43-1,58 P.m. 2,75-3,05

50-60 Kg

0,80-0,90

(1° q. 56/60 kg) 0,90-0,90

(da 46 a 55 kg) 1,10-1,30

(45-55 kg) 1,25-1,50

VITELLI balio' Pie blu belga (p.v.)

50-60 Kg

3,00-4,00

3,00-4,00

3,40-4,00

(pregiate 70 kg) 3,79-4,38

PRODOTTO

Unità di misura

CREMONA

MILANO

15 gennaio

13 gennaio

MANTOVA 16 gennaio

BURRO pastorizzato

Kg

3,70

Pastorizzato 3,25 Past/Centr. 3,80 Burro di centrif. 4,00

PROVOLONE VALP. Fino a 3 mesi

Kg

(dolce) 5,50-5,65

5,45-5,60

PROVOLONE VALP. Oltre 3 mesi

Kg

(piccante) 5,70-5,95

5,65-5,90

GRANA scelto stagionato 9 mesi

Kg

7,35-7,55

7,10-7,35

7,40-7,60

PARMIGIANO REG. 24 mesi 10,30-10,70

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

Kg

7,90-8,10

8,00-8,65

8,30-8,50

PARMIGIANO REG. 30 mesi 11,65-12,50

VITELLI balio Frisona (p.v.)

2,95

MODENA 13 gennaio Zangolato di creme per burrificazione 2,70

PARMIGIANO REG. 12 mesi 9,00-9,40

CUN SUINI - PREZZI CIRCUITO TUTELATO (novembre 2013 - gennaio 2014) CATEGORIA QUOTAZ. 21.11.13 Dal 25.11 al 29.11

QUOTAZ. 28.11 e 5.12 2.12 a 6.12 9.12 a 13.12

QUOTAZ. 12.12.13

QUOTAZ. 19.12.13

Dal 16.12 al 20.12

Dal .23.12 al 27.12

QUOTAZIONE 27.12.13

QUOTAZIONE 02.01.14

QUOTAZIONE 9.01 e 16.1.14

Dal .30.12.13 al 3.01.14

Dal 6.01.14 al 10.01.14

Dal 13.1.14 al 24.01.14

144/152 kg

1,440*

1,490*

1,460*

1,435*

1,415*

1,440*

1,490*

152/160 kg

1,470*

1,520*

1,490*

1,465*

1,445*

1,470*

1,520*

160/176 kg

1,530*

1,580*

1,550*

1,525*

1,505*

1,530*

1,580*

* In a uazione dell’art. 7 del Regolamento Generale, il prezzo è stato definito dagli allevatori in quanto i macellatori non si sono presenta% alla riunione


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W l’Agricoltura -coldiretti cremona informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana


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