Coldiretti Cremona informa n.5/2013

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione

Coldiretti Cremona Informa, Anno VIII NewsLetter

Informazione online Venerdì 8/02/2013 – Anno VIII, Numero 5 Sindacale. Ettore Prandini Delegato Confederale di Coldiretti Cremona Denuncia. Il Presidente Marini: dal Ministro Clini arroganza politica sui nitrati Territorio. Direttiva nitrati, affollato incontro lunedì a Rivolta d’Adda Elezioni. Coldiretti presenta “L’Italia che vogliamo” ai leader dei partiti Politica comunitaria. “Se necessario, l’Italia ponga il veto sul bilancio Ue” Olio. Con le maxi-etichette d’origine l’Unione Europea si allinea all’Italia Agenda. Avvisi alle Imprese // Quotazioni // Campagna Amica, mercati …………………………………………………………………………

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Il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini Delegato Confederale alla Coldiretti di Cremona “Si parte dalle esigenze delle imprese agricole, dal mettere a fuoco una serie di problematiche che sono presenti anche in altre province ma che sono avvertite ancora più forti nell’agricoltura cremonese: penso alla problematica della direttiva nitrati, alla necessità di dare reddito economico alle imprese agricole, alla difesa di un settore strategico eccezionale di questa provincia che è quello zootecnico sia dal punto di vista del lattiero-caseario sia dal punto vista del settore carne, della suinicoltura. La Federazione è vicina a tutta la base associativa e ci faremo carico di tutte le esigenze, di ogni istanza, con l’impegno di lanciare in modo ancora più forte il progetto della filiera agroalimentare italiana. L’obiettivo è dare una prospettiva di crescita e di sviluppo alle nostre imprese e alla nostra agricoltura”. Con queste parole Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e componente della giunta esecutiva della Coldiretti nazionale, ha aperto il suo incarico alla guida di Coldiretti Cremona, in qualità di Delegato Confederale. L’ufficialità è giunta giovedì 7 febbraio, presso la sede provinciale di via Verdi, alla presenza del dott. Antonio Biso e del dott. Paolo Giannini, in rappresentanza della Confederazione Nazionale, del Direttore regionale Giovanni Benedetti e del Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli.


Quarant’anni, originario di Leno (Brescia), Prandini è laureato in giurisprudenza, conduce un’azienda zootecnica di bovini da latte e un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. E’ Presidente della Federazione Provinciale della Coldiretti di Brescia dal 2006, mentre dal 19 marzo 2012 è al vertice di Coldiretti Lombardia, che rappresenta oltre 33mila imprese agricole sul territorio regionale. Al suo fianco avrà il Direttore di Coldiretti Lombardia Giovanni Benedetti, designato Vice Delegato Confederale di Coldiretti Cremona. Prandini riceve il ‘testimone’ da Eugenio Torchio, che ha rivestito il ruolo di Delegato Confederale dal 23 settembre 2009 e che è stato chiamato ad altro incarico, al vertice del Consorzio Agrario di Milano-Lodi. L’impegno a Cremona del Presidente regionale, che dal 24 gennaio 2013 è componente della Giunta esecutiva nazionale che affianca il Presidente Sergio Marini, testimonia, come evidenziato dallo stesso Prandini, “l’attenzione che la Confederazione nazionale ha posto e porrà nel rilancio della Coldiretti di Cremona, nella volontà di condurre la Federazione nei prossimi mesi alla fine del periodo di commissariamento e all’elezione di una nuova dirigenza. Il mio impegno sarà quello di essere presente in modo più forte sul territorio – ha sottolineato Prandini –. Aggiungo, parlando ai Soci, che l’agricoltura cremonese è molto simile a quella di Brescia, e dunque, a maggior ragione, non ci perderemo in formalismi ma cominceremo subito a lavorare insieme alle sfide che ci attendono sia a livello economico che sindacale. Ribadisco: piena valorizzazione della nostra agricoltura e massimo impegno nel progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana, nella convinzione che molte risposte possano arrivare, e stanno arrivando, da un ruolo sempre più importante dell’impresa agricola nella filiera economica agroalimentare. La nostra linea è quella dell’Italia che fa l’Italia, puntando sul territorio, sul buonsenso e sulla responsabilità”. La prima intervista di Ettore Prandini in qualità di Delegato Confederale di Coldiretti Cremona aprirà la prossima puntata di W l’Agricoltura, la trasmissione dedicata al vero Made in Italy a cura di Coldiretti Cremona, in onda su Telecolor e Primarete tutti i giovedì alle ore 19.50 (subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor. L’intervista può essere seguita, fin d’ora, sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo online www.cremona.coldiretti.it.


MARINI: DAL MINISTRO CLINI ARROGANZA POLITICA SUI NITRATI Siamo di fronte ad un grave atto di arroganza politica del Ministero dell’Ambiente verso le leggi approvate dal Parlamento. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini nel commentare la lettera con cui il Ministero dell’Ambiente guidato da Corrado Clini, in violazione della disciplina recentemente approvata in materia di tutela delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati, ha chiesto alle Regioni di impegnarsi “a confermare, nel più breve tempo possibile le attuali designazioni” “secondo la linea di condotta già adottata dalla regione Emilia Romagna.” In sostanza, in vista della Conferenza Stato Regioni, si è chiesto alla Regioni di compiere un atto illegittimo con la conferma dell’attuale perimetro delle zone così dette vulnerabili a prescindere dai nuovi e diversi criteri fissati dalla legge. A questo proposito l’istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) ha elaborato i parametri per l’analisi dell’impatto di tutte le pressioni sullo stato delle acque, dagli scarichi dei depuratori urbani ai fanghi di depurazione fino alla valutazione degli insediamenti industriali. Le Regioni devono assumere precise responsabilità rigettando le indebite e illegittime pressioni del Ministero dell’Ambiente. E’ evidente che la Coldiretti è pronta ad agire a tutela dei propri soci in tutte le sedi e forme, si tratta infatti di ristabilire la verità e se necessario - ha concluso Marini - attiveremo una task force per monitorare le vere fonti di inquinamento che evidentemente si ha interesse a non fare emergere.

Direttiva nitrati, affollato incontro promosso da Coldiretti Lunedì a Rivolta d’Adda, nell’ambito della Fiera di Sant’Apollonia “Direttiva Nitrati, una vittoria dell’agricoltura”: questo il titolo dell’incontro proposto da Coldiretti Cremona lunedì a Rivolta d’Adda nell’ambito della Fiera di Sant’Apollonia. Alle ore 21, quando l’appuntamento ha preso le mosse, la sala convegni di via Cesare Battisti era gremita, con circa cento imprenditori agricoli e operatori economici presenti, interessati da un tema dal quale dipende il futuro di tante imprese agricole e della stessa zootecnia lombarda. Al tavolo dei relatori c’erano il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e Marco Benedini, Responsabile provinciale dei Servizi tecnici. A loro il compito di ripercorrere un cammino che ha visto la Coldiretti sempre determinata (“anche quando gli altri davano per scontato che non ci fosse più niente da fare per correggere decisioni sbagliate, prese vent’anni fa”) a chiedere la riscrittura della direttiva nitrati, con una nuova definizione delle zone vulnerabili che partisse dall’accertamento delle vere responsabilità in fatto di inquinamento delle acque. “Non si poteva permettere il massacro della zootecnia lombarda in nome di una direttiva inaccettabile e di una delimitazione sbagliata delle aree vulnerabili” hanno evidenziato i relatori, definendo “una grande vittoria dell’agricoltura” il fatto che il Parlamento italiano abbia votato la modifica dei criteri di applicazione della Direttiva nitrati.


Il provvedimento, inserito nel Decreto Sviluppo, ha disposto “la revisione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, prevedendo al contempo, nelle more dell'audizione della nuova mappa, e comunque per non più di un anno, che nelle attuali zone vulnerabili da nitrati si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili. “Sono state riconosciute le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema la cui origine è molto più diversificata rispetto a quella agricola – ha ribadito in proposito Solfanelli –, ma che, se non si fosse intervenuti, rischiava di mettere in ginocchio la zootecnia del nord Italia e in particolare della Lombardia, con migliaia di aziende destinate a chiudere, con conseguente perdita di posti di lavoro e di produzioni Made in Italy a favore di quelle di altri paesi europei. Grazie alla tenacia di Coldiretti si è riaperto la partita, ed oggi c’è la possibilità di scrivere nuove regole, che tengano conto di una realtà molto più complessa e variegata di quella disegnata fino a oggi, valutando il peso degli scarichi urbani e delle industrie”.

Particolarmente approfondita ed apprezzata è stata la relazione di Marco Benedini, Responsabile dei Servizi tecnici di Coldiretti Cremona: nel suo intervento, arricchito dalla proiezione di slide, ha fatto il punto sulla normativa di riferimento, ha mostrato la carta provinciale della vulnerabilità da nitrati, ha ricordato gli adempimenti amministrativi previsti per gli allevamenti e per le aziende non zootecniche, per poi riassumere regole e divieti, controlli, sanzioni, deroghe. E’ così approdato ai più recenti studi, “che, sfruttando la tecnica degli isotopi, si sono prefissi di dimostrare la vera origine dell’inquinamento delle acque da nitrati e i fenomeni ad essi correlati, compresa la capacità denitrificante di parecchi areali oggi classificati in zona vulnerabile”. “I risultati di questi studi – ha detto Benedini – evidenziano chiaramente quanto l’attività zootecnica sia solamente una concausa delle problematiche legate ai nitrati. Tali studi sono sicuramente preparatori e di indirizzo al compito affidato ad ISPRA, finalizzato all’aggiornamento delle zone vulnerabili e dei Programmi di Azione Regionali”. Agli interventi dei relatori è seguito un dibattito attento, puntuale, che ha ulteriormente confermato l’attualità, e la qualità, dell’incontro promosso da Coldiretti Cremona. Si è parlato anche del forte intervento della prima Organizzazione agricola del paese, che per bocca del Presidente regionale Ettore Prandini ha denunciato la presenza, in Regione Lombardia, di lobby economiche che stanno mettendo in dubbio la legittimità della sospensione della mappa nitrati votata dal Parlamento italiano. In proposito il Direttore Solfanelli ha ribadito la determinazione di Coldiretti nell’agire a tutela delle imprese agricole, difendendo la necessità di riscrivere la direttiva a partire dalla verifica della vera origine degli inquinamenti da nitrati. “Non vogliamo – ha concluso Solfanelli – che l’agricoltura venga usata come capro espiatorio per fare gli interessi di pochi a danno di migliaia di aziende. Troppo facile prendersela con i più deboli, quindi con gli agricoltori. Noi difendiamo loro, altri invece seguono logiche diverse”.


ELEZIONI: COLDIRETTI INCONTRA I LEADER DEI PARTITI Dal vicesegretario del Partito Democratico Letta al Presidente del Popolo delle Libertà Berlusconi, dal leader di Scelta Civica Monti a quello di Sinistra, ecologia e libertà Vendola, dal Presidente dell’Udc Casini al leader del Movimento 5 Stelle Grillo In vista delle prossime elezioni, sono stati invitati i leader dei maggiori partiti per presentare e discutere il documento della Coldiretti “L’Italia che vogliamo” nella sede della Coldiretti a Palazzo Rospigliosi in Via XXIV Maggio 43 a Roma. Gli incontri che vedono coinvolta tutta la dirigenza nazionale e territoriale prevedono, inoltre, collegamenti in videoconferenza con le federazioni territoriali. Il calendario degli incontri già definiti è il seguente: mercoledì 6/2 con il vicesegretario del Partito Democratico Enrico Letta, lunedì 11/2 alle ore 11,00 con il presidente di Sinistra Ecologia e Libertà (Sel) Nichi Vendola, martedì 12/2 dalle ore 10,00 con il Presidente dell’Udc Pierferdinando Casini, mercoledì 13/2 alle ore 17,00 con il leader di Scelta Civica Mario Monti, venerdì 15/2 alle ore 12,00 con il presidente del Popolo delle Libertà Silvio Berlusconi e venerdì 22 febbraio alle ore 11,00 con il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.

GLI APPUNTAMENTI DELLA COLDIRETTI – VIA XXIV MAGGIO, 43 A ROMA – ENRICO LETTA (PD) - Mercoledì 6/2 ore 15,00 NICHI VENDOLA (SEL) - Lunedì 11/2 ore 11,00 PIERFERDINANDO CASINI (UDC) - Martedì 12/2 ore 10,00 MARIO MONTI (SCELTA CIVICA) - Mercoledì 13/2 ore 17,00 SILVIO BERLUSCONI (PDL) - Venerdì 15/2 ore 12,00 BEPPE GRILLO (M5S) - Venerdì 22/2 ore 11,00 Gli incontri possono essere seguiti in diretta internet sul sito della Coldiretti, all’indirizzo www.coldiretti.it


MARINI: SE NECESSARIO, L’ITALIA PONGA IL VETO SUL BILANCIO UE Per evitare errori come quello delle quote latte Se necessario bisogna porre il veto sul nuovo bilancio dell’Unione Europea per riscattare i troppi errori del passato, come quello delle quote latte provocato da un approccio approssimativo e dalla debolezza negoziale dell’Italia in Europa, di cui paghiamo ancora le conseguenze ad oltre 30 anni di distanza. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini all’incontro con il vicesegretario del Partito Democratico Enrico Letta al quale sono state presentate le proposte del documento “L'Italia che vogliamo” (www.coldiretti.it) elaborato dalla maggiore organizzazione agricola italiana. “L’Italia deve porre il veto sulla proposta in discussione se questa non rispondesse positivamente alle istanze dei nostri cittadini e fosse gravosa per le imprese e il Paese”, ha affermato Marini nel ricordare che, secondo un’analisi della Coldiretti, l’Italia paga al bilancio UE, in totale, 14,8 miliardi di euro ovvero il 13,5% del totale e riceve 10,3 miliardi di euro ed è quindi contribuente netta per 4,5 miliardi di euro. La Coldiretti chiede dunque un “riequilibrio nella ripartizione del bilancio Ue considerando che al momento attuale l’Italia è il primo contribuente netto (in % del Pil) alle politiche comunitarie” e “l’adozione di una Politica Agricola Comune che premi chi lavora e vive di agricoltura, chi produce in modo sostenibile, chi produce cibo”. Per Coldiretti occorre essere in grado di portare pienamente “l’Italia in Europa”, facendo sì che la nuova Politica Agricola Comunitaria riconosca il valore strategico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario. Cruciale in questo senso diviene il ruolo dei decisori italiani, che devono superare le timidezze e le subalternità del passato, che hanno favorito le lobby di interesse e le politiche omologative dei Paesi del Nord Europa, o peggio ancora, intervenendo con ritardo e approssimazione sui “dossier”, hanno penalizzato fortemente gli interessi del Paese, svendendo poi la “verità” sotto il ricatto, usato spesso come alibi, dell’infrazione comunitaria (zone vulnerabili nitrati, etichettatura, ecc.). Per non parlare della questione quote latte che - ricorda Coldiretti - è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33, sono state le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte. Per ultimo con la legge di stabilità è stata introdotta una efficace norma per la riscossione coattiva, che prevede di affiancare all'Agea l'esperienza e la capacità operativa di Equitalia e della Guardia di Finanza. Dei quasi 4.000 milioni dovuti complessivamente per la multa, 1.700 milioni sono stati versati dallo Stato per sanare il periodo 1984-1996. Il prelievo complessivamente richiesto ai produttori per il periodo successivo ammonta a 2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246 e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n. 119/2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili per fallimento, per incapacità definitiva di versare, per sentenza di annullamento. Restano quindi da riscuotere circa 1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili a causa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sono esigibili. L'Agea ha intimato il pagamento del prelievo esigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di loro devono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioè la gran parte del debito. La stragrande maggioranza dei circa 40mila allevatori presenti in Italia, nel corso degli ultimi anni conclude la Coldiretti - si è invece messa in regola acquistando o affittando quote.


OLIO: CON LE MAXIETICHETTE D’ORIGINE L’U.E. SI ALLINEA ALL’ITALIA Sull’obbligo di indicare in etichetta con caratteri visibili la provenienza delle olive utilizzate l’Unione Europea si allinea finalmente alla normativa approvata in Italia con la legge salvaolio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l'approvazione, da parte del Comitato di gestione Ocm unica, delle modifiche ai regolamenti europei per l'olio d'oliva che confermano e rafforzano sul piano comunitario il valore della “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” in vigore in Italia dal primo febbraio, nonostante le pressioni delle lobby. Lo stesso obbligo previsto dalla normativa comunitaria di far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualità di olio rispetto a quelle indicate in etichetta nei ristoranti, sul bancone dei bar e nei servizi di catering è già contemplato dalla legge nazionale che sancisce una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani: dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali. Grazie alla nuova legge la Coldiretti ha avviato l’operazione trasparenza con blitz nei punti vendita con l’obiettivo di raccogliere campioni di bottiglie di olio da analizzare in laboratori pubblici dal punto di vista chimico ed organolettico per verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto. Le anomalia saranno denunciate alle autorità di controllo che grazie all’entrata in vigore della nuova legge devono intervenire con ispezioni e analisi documentali nelle aziende coinvolte. Si tratta di porre fine a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni, svelando il “mistero” delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza.

LA PRODUZIONE AGRICOLA NAZIONALE COPRE SOLO IL 75% DEI CONSUMI La produzione agricola nazionale è in grado di garantire quest’anno attorno al 75% del fabbisogno alimentare degli italiani per effetto del crollo dei raccolti che nel 2012 hanno raggiunto il minimo storico di 40 milioni di ettolitri per il vino, ma che fanno segnare un calo che va dal 12% per l’olio di oliva al meno 15% delle mele. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti nel sottolineare che a determinare il calo della produzione industriale segnalato dall’Istat nel 2012 concorre anche l’alimentare (-1,3%). Se la vendemmia si è attestata sui valori minimi da quasi 40 anni per un totale di appena 40 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva è scesa a 4,8 milioni di quintali e quella di pomodoro da conserva si è ridotta del 12% attorno alle 4,4 milioni di tonnellate. Si tratta in questi casi degli effetti dell’andamento climatico anomalo che nell’ultimo anno, a causa del gelo invernale, della siccità estiva e dei nubifragi autunnali, ha provocato un crollo dei raccolti. Il rischio - denuncia la Coldiretti - è ora quello di un aumento delle importazioni di ingredienti di diversa qualità da spacciare come Made in Italy come il concentrato di pomodoro cinese, l'extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere. Un pericolo che evidenzia la necessità di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale approvata all'unanimità dal Parlamento italiano, ma non applicata.


Coldiretti, Legambiente, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale architetti, Consiglio naz. dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Inu, Ance, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Aiab, Federparchi, WWF, Anbi, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Gruppo 183

AMBIENTE: IL 9,8% DEL TERRITORIO A RISCHIO IDROGEOLOGICO Coldiretti: con un milione di agricoltori in meno l’Italia frana La terra frana perché sono dimezzati gli agricoltori nelle aree marginali, che se ne sono presi cura negli ultimi 30 anni, durante i quali 3 milioni di ettari di terreno coltivato, pari alla superficie della regione Sicilia e Val d’Aosta assieme, sono stati abbandonati in montagna e collina o cementificati in pianura. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione della Conferenza nazionale sul rischio idrogeologico che si è svolta mercoledì a Roma, nella sede dell’organizzazione agricola, nel sottolineare che un’attenta azione di prevenzione non può che partire dalla difesa dei 12,8 milioni di ettari di terreno coltivato dei quali ben i 2/3 si trovano in collina ed in montagna. Più di un milione di agricoltori – ha sottolineato Marini – sono stati costretti ad abbandonare queste aree nell’ultimo trentennio per la mancanza di concrete opportunità economiche e sociali sulle quali occorre prioritariamente intervenire se si vuole realizzare una concreta opera di prevenzione in una situazione in cui si aggrava la crisi economica e si moltiplicano gli eventi estremi e catastrofici per effetto dei cambiamenti climatici. Sono ben 6.633 i comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, l’82% del totale. Una fragilità che risulta particolarmente elevata in regioni come Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d’Aosta e nella Provincia di Trento, dove il 100% dei comuni è classificato a rischio, subito seguite da Marche e Liguria (con il 99% dei comuni a rischio) e da Lazio e Toscana (con il 98%). Ma la dimensione del rischio è ovunque preoccupante, con una superficie delle aree ad alta criticità geologica che si estende per 29.517 kmq, il 9,8% del territorio nazionale. In Italia, quindi, oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni. E’ nato da questi numeri l’incontro di mercoledì 6 febbraio a Roma, un appuntamento inedito che ha visto, finalmente, discutere e confrontarsi numerose associazioni, sindaci, ordini professionali, tecnici ed esperti con l’obiettivo comune di riflettere per sviluppare percorsi risolutivi in grado di rispondere in modo efficace alle ripetute emergenze legate al rischio idrogeologico nel nostro paese. Emergenze che scattano ormai sistematicamente ogni autunno, a causa della mancanza di un’adeguata politica di prevenzione e di governo del territorio. Temi che – per la prima volta – vengono affrontati in un percorso programmatico e propositivo, iniziato con la conferenza nazionale di mercoledì, per sfruttare al meglio la lucidità e la lungimiranza che l’agire in emergenza non può permettere. L’obiettivo è accendere l’attenzione della politica su questi temi, sottoponendo le proposte uscite da questo appuntamento ai candidati alle prossime elezioni e al nuovo governo. L’anno che si è appena concluso, ha evidenziato in modo inequivocabile che le conseguenze dei cambiamenti climatici non riguardano solo il futuro del nostro pianeta, ma già oggi costituiscono un elemento da cui non si può più prescindere. La novità dei fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate, dimostra la necessità di considerare i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni. Il messaggio della Conferenza nazionale è che le politiche per la mitigazione del


rischio idrogeologico non si possono limitare all’attuazione di interventi puntuali. Serve un Programma nazionale di difesa del suolo, per la manutenzione e la cura del territorio, che progetti un’azione urgente, efficace e concreta per la mitigazione del rischio stabilendo strumenti e priorità d’intervento e risorse economiche adeguate per metterlo in campo, senza dimenticare la necessaria attività di informazione e formazione dei cittadini. Un piano che superi i limiti di quelli precedentemente approvati, che se fossero realizzati ora risulterebbero inadeguati ai cambiamenti climatici in atto e alle conseguenze di una gestione dissennata che ha reso ancor più vulnerabile il nostro territorio. L’attuazione di tutto questo non solo produrrà un beneficio in termini di sicurezza, ma anche come rilancio occupazionale ed economico dei territori. Il debito pubblico e lo spread non possono rappresentare le motivazioni per non intervenire in questo settore, per il quale è necessario trovare meccanismi finanziari adeguati coinvolgendo anche risorse private. Infatti, per attivare questi programmi è necessario un supporto tecnico qualificato e diffuso localmente, prevedendo la possibilità di attivare l’intervento anche di addetti del settore agricolo e forestale, piuttosto che dell’edilizia con la possibilità di creare nuova occupazione. Governo del territorio, semplificazione normativa, reperimento e continuità delle risorse economiche per un’efficace politica di prevenzione sono le principali criticità da affrontare attraverso un nuovo approccio al problema, un approccio scientifico, adeguato alle novità e ai cambiamenti in atto che la conferenza ha inaugurato.

FRANE DI LOMBARDIA Banca dati Iffi

2006

2012

Numero fenomeni franosi

130.540

148.373

Superficie franosa

3.300 km2

Oltre 4.100 km2

Frane più frequenti

Colamento rapido (41%)

Colamento rapido (37%)

Stato di attività regione Lombardia

90% dei fenomeni riscontrati sono potenzialmente attivi

95% dei fenomeni riscontrati sono potenzialmente attivi

Province più franose

Sondrio seguita da Brescia, Bergamo, Lecco, Como

Sondrio seguita da Brescia, Bergamo, Como, Pavia e Lecco

FRANE NELLE PROVINCE LOMBARDE Provincia

Numero frane nel 2006

Numero frane nel 2012

Differenza 2006-2012

Differenza % 2006-2012

Varese

2.510

2.711

201

+8%

Como

10.439

13.383

2.944

+28%

Sondrio

41.666

48.613

6.947

+17%

Milano

20

21

1

+5%

Bergamo

26.583

29.608

3.025

+11%

Brescia

31.012

32.472

1.460

+5%

Pavia

5.949

8.130

2.181

+37%

Lecco

12.359

13.433

1.074

+9%

2

2

/

/

Cremona

Totale 130.540 148.373 17.833 + 13,7% Fonte: Elaborazione Coldiretti Lombardia su dati Iffi (Inventario fenomeni franosi in Italia)


INFORMAZIONE ALLE IMPRESE - FISCALE

Legge di stabilità 2013 Nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012, supplemento ordinario n. 212, è stata pubblicata la legge 24 dicembre 2012, n. 228, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)". L’introduzione della norma apporta diverse novità in campo fiscale, evidenziamo di seguito le principali.

Irpef. Non sono state abbassate le aliquote dei primi due scaglioni di reddito, come invece previsto in un primo tempo. Sono aumentate però le detrazioni per figli a carico con conseguenti vantaggi fiscali a vantaggio delle famiglie: da 900 a 1.220 euro per i bambini fino a 3 anni; da 800 a 950 euro per figli con più di 3 anni di età; da 220 a 400 euro la detrazione supplementare per i figli portatori di handicap. In tema di Irpef in campo agricolo il comma 318 della legge in oggetto conferma le ipotesi del disegno di legge introducendo, a partire però dall’anno d’imposta 2013, una rivalutazione dei redditi dominicali e agrari del 15% da calcolarsi dopo le canoniche rivalutazione dell’80% sui redditi dominicali e del 70% sui redditi agrari. Tale rivalutazione si riduce al 5% per i terreni posseduti e coltivati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Fino al 2012 Dal 2013 Reddito Dominicale Rivalutazione 80% Rivalutazione 80% + 15% - per cd e iap Rivalutazione 80% Rivalutazione 80% + 5% Reddito Agrario Rivalutazione 70% Rivalutazione 70% + 15% - per cd e iap Rivalutazione 70% Rivalutazione 70% + 5%

Ires. Da notare come per le società agricole diverse dalle società semplici si preveda, a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, il divieto di optare per la determinazione del reddito in base al regime catastale. In sostanza le Società a responsabilità limitata, le Società in nome collettivo, le Società in accomandita semplice e le Cooperative agricole a partire dall’esercizio 2015 dovranno tassare i propri redditi in base al bilancio e non più in base al reddito agrario.

Irap. La legge prevede di aumentare a partire dal 2014 le deduzioni Irap per ogni lavoratore dipendente assunto a tempo indeterminato da 4.600 a 7.500 euro. Se si riferisce a dipendenti di sesso femminile o lavoratori giovani con meno di 35 anni la deduzione aumenta a 13.500 euro. Aumentano anche gli importi riferiti agli scagioni ammessi in deduzione, nel seguente modo: base imponibile Fino al 2013 Dal 2014 Ulteriore deduzione Inferiore a 180.759,91 7.350 8.000 2.500 Tra 180.759,92 e 180.839,91 5.500 6.000 1.875 Tra 180.839,92 e 180.919,91 3.700 4.000 1.250 Tra 180.919,92 e 180.999,91 1.850 2.000 625 L’ulteriore deduzione indicata nella tabella sopra esposta è a vantaggio dei seguenti soggetti: • le S.p.a., le S.a.p.a., le S.r.l. e le Società Cooperative; • gli enti pubblici e privati diversi dalle società che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali; • le S.n.c. e le S.a.s. e quelle ad esse equiparate, le persone fisiche esercenti attività commerciali di cui all'art. 55 del TUIR;


• • •

le persone fisiche, le società semplici e quelle ad esse equiparate esercenti arti e professioni; i produttori agricoli titolari di reddito agrario, esclusi quelli in regime di esonero; gli enti privati non commerciali nonché le società e gli enti non residenti.

Tares. Viene introdotta una nuova tassa: la Tares (Tassa Rifiuti E Servizi) ovvero la nuova imposta relativa allo smaltimento rifiuti che va a sostituire la Tarsu e la Tia. Il pagamento dell’imposta avverrà in quattro rate, ma per il 2013, primo anno di applicazione, i versamenti andranno effettuati entro aprile, luglio e ottobre (ma c’è la proposta di rinviare la prima scadenza a luglio).

Imu. A partire dal 2013 ci sarà una semplificazione del pagamento dell’imposta da parte dei contribuenti in quanto il gettito dell’Imu andrà interamente al Comune (ad eccezione dei fabbricati ad uso produttivo identificati dalla categoria catastale del gruppo D). Non ci sarà più la necessità di calcolare la quota spettante al Comune e la quota relativa allo Stato.

Ivie. L’Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero è stata rinviata dal 2011 al 2012 considerando quanto già pagato come acconto per l’anno 2012. Tale imposta è relativa ai beni immobili esteri di proprietà di contribuenti italiani, è praticamente un’Imu sulle proprietà immobiliari all’estero.

Iva. È previsto un aumento dell’aliquota ordinaria dal 21% al 22% a partire dal 1° luglio 2013. Viene lasciata inalterata l’aliquota del 10%. Relativamente all’Iva sono state introdotte anche novità relative alle operazioni intracomunitarie con il recepimento della direttiva comunitaria 2010/45. In sintesi si estende l’obbligo della fatturazione alle operazioni non territoriali tassate all’estero per le operazioni non rilevanti di cui il debitore è un operatore in altro Stato UE con l’indicazione in fattura “operazione a inversione contabile” e per le operazioni che si considerano effettuate fuori dall’UE con l’indicazione in fattura “operazione non soggetta”.

Rivalutazioni. La Legge di Stabilità 2013 ha riaperto i termini per la rivalutazione del valore di terreni agricoli ed edificabili e per la rivalutazione delle partecipazioni societarie (escluse le partecipazioni in società quotate in mercati regolamentati). Le nuove rivalutazioni si dovranno effettuare con perizie asseverate entro il 30 giugno 2013 facendo riferimento al valore dei beni alla data del 1° gennaio 2013. INFORMAZIONE ALLE IMPRESE - FISCALE

Art. 62, le novità Il Decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 convertito nella Legge n. 222 del 23 novembre 2012 ha introdotto un’importante novità relativa all’art. 62. Il comma 6-bis dell’art. 36 dispone che “I contratti conclusi fra imprenditori agricoli non costituiscono cessioni ai sensi dell’articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n.1l, convertito, con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27”. In sostanza le compravendite tra imprenditori agricoli (ditte individuali, società o cooperative) sono escluse dall’applicazione dell’art. 62 sia per ciò che concerne la stipula del contratto, sia per le eventuali integrazioni in fattura o d.d.t., sia relativamente al rispetto dei termini di pagamento. Importante evidenziare come vengano così esclusi dall’applicazione dell’art.62 anche tutti i rapporti tra imprenditori agricoli e cooperative agricole. Non solo sono esclusi i conferimenti di soci alla cooperativa di appartenenza, come già previsto nella stesura originaria, ma vengono escluse anche le cessioni da parte di altri imprenditori agricoli alle cooperative e anche le cessioni inverse, ovvero dalle cooperative ai soci e comunque agli imprenditori agricoli in genere.


INFORMAZIONE ALLE IMPRESE – DATORI DI LAVORO

LE NOVITÀ DEL 2013 PER LA DETASSAZIONE SUL SALARIO DI PRODUTTIVITÀ Modificati i parametri per definire la produttività La soglia di reddito per detassare al 10% il salario di produttività si innalza ma cambiano i requisiti: non più bonus fiscali a pioggia ma indicatori precisi e misure da attivare su orari, ferie, nuove tecnologie e mansioni. Il Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2013 ha approvato il Decreto sulla detassazione del salario legato alla produttività, infatti, definisce le modalità applicative delle misure per incentivare l'incremento della produttività del lavoro, praticamente stabilisce i criteri per le intese alle quali si applicherà l’aliquota agevolata e rende operative le previsioni fissate dalla legge di stabilità varata a fine dicembre 2012. Il Dpcm sblocca i 950 milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilità 2013 e recepisce l’accordo sulla produttività fra sindacati e imprese. Nuovi i parametri di applicazione della consueta imposta separata del 10%, infatti è stata ampliata la platea dei destinatari con aumento del tetto di reddito da 30mila a 40mila euro lordi annui, restando però fisso l'importo massimo agevolabile: il bonus annuale non potrà superare i 2.500 euro lordi. Per far scattare il regime fiscale agevolato per retribuzione di produttività si intendono le voci retributive erogate, in esecuzione di contratti, con espresso riferimento ad indicatori quantitativi di produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione. Oppure, il premio dovrà essere collegato a contratti che attivano almeno una misura in almeno tre delle aree di intervento fra quelle indicate: 1) Orari di lavoro - la ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribuzione con modelli flessibili, anche in rapporto agli investimenti, all’innovazione tecnologica e alla fluttuazione dei mercati finalizzati ad un più efficiente utilizzo delle strutture produttive idoneo a raggiungere gli obiettivi di produttività convenuti mediante una programmazione mensile della quantità e della collocazione oraria della prestazione; 2) Ferie - introduzione di una distribuzione flessibile delle ferie mediante una programmazione aziendale anche non continuativa delle giornate di ferie eccedenti le 2 settimane; 3) Nuove tecnologie - adozione di misure volte a rendere compatibile l’impiego di nuove tecnologie mantenendo la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori, per facilitare l'attivazione di strumenti informatici, indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative; 4) Mansioni - attivazione di interventi in materia di fungibilità delle mansioni e di integrazione delle competenze, anche legate a processi di innovazione tecnologica. I parametri sopra menzionati sono in parte diversi da quelli utilizzati fino al 2012, infatti la retribuzione per essere detassata bastava fosse collegata ad elementi diversi come il lavoro straordinario, il lavoro a turni, il lavoro notturno e si faceva riferimento ai contratti preesistenti ed alle intese ripetitive dei contratti nazionali.


Ora sulla base della nuova disciplina i contratti devono presiedere alle retribuzioni variabili e far riferimento ad indicatori quantitativi di produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione, oppure, il premio dovrà essere collegato a contratti che attivano almeno una misura in almeno tre delle aree di intervento fra quelle precedentemente indicate. Vengono inoltre introdotte delle procedure di monitoraggio per verificare la conformità degli accordi alle disposizioni del Dpcm. Infatti, i datori di lavoro dovranno depositare i contratti presso la Direzione territoriale del lavoro territorialmente competente entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, allegando un'autodichiarazione di conformità dell’accordo depositato alle disposizioni del presente decreto. Entro il 30 novembre 2013 le parti sociali di concerto con il Governo si dovranno incontrare al fine di verificare se il nuovo impianto normativo avrà raggiunto gli obiettivi di aumento della produttività.

INFORMAZIONE ALLE IMPRESE – DATORI DI LAVORO

DAL 2013 AUMENTANO LE DETRAZIONI PER I FIGLI La legge di stabilità ha portato finalmente vantaggi per alcuni cittadini: dal 1° gennaio 2013 partono gli aumenti derivanti dalle detrazioni per figli a carico, gli effetti si vedranno già nella prima busta paga dell’anno Con una modifica all’art. 12 del TUIR, a decorrere dall’01.01.2013, aumentano le detrazioni teoriche per i figli a carico e per i figli portatori di handicap: • detrazione base - euro 950 per ciascun figlio compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati (prima 800 euro); • per i figli di età inferiore ai tre anni - la detrazione base è portata ad euro 1.220 (prima 900 euro); • per i figli portatori di handicap - le predette detrazioni sono aumentate di euro 400 (prima 220 euro). In particolare si ricorda che: • le detrazioni sono riconosciute se il familiare a carico non ha conseguito un reddito annuo superiore al limite di euro 2.840,51; • le detrazioni per carichi di famiglia non competono ai soggetti non residenti (salvo deroga anche per il 2013 - vedi Legge di Stabilità 2013 n. 228/12 art. 1 com. 526); • le detrazioni per figli a carico devono essere rapportate alla percentuale di spettanza che può essere esclusivamente pari a 100, 50 o zero e deve essere ripartita nella misura del 50% tra i coniugi. Tuttavia, i coniugi possono decidere di comune accordo di attribuire l’intera detrazione al genitore con il reddito complessivo più elevato; • le detrazioni ordinarie per carichi di famiglia sono rapportate a mese e competono dal mese in cui si verifica il diritto a quello in cui sono cessate le condizioni richieste; • la ulteriore detrazione di euro 1.200 per famiglie numerose (almeno 4 figli a carico) è riconosciuta per intero anche se i figli a carico sono quattro solo per una parte dell’anno di imposta e non dipende dal livello di reddito del beneficiario; • il soggetto che fruisce delle detrazioni si impegna a comunicare tempestivamente le eventuali variazioni (finanziaria 2008 L. 244/07 art. 1 com. 221).


INFORMAZIONE ALLE IMPRESE – SERVIZI TECNICI

Finanziamenti alle imprese BANDO ISI - INAIL 2012 - INCENTIVI ALLE IMPRESE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO Anche quest’anno l’Inail ha aperto il bando per finanziare le imprese che investono sul miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro. Di seguito riportiamo le caratteristiche fondamentali del bando. 1. OBIETTIVO. Incentivare le imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Possono essere presentati progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. 2. DESTINATARI. Destinatari sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura, quindi la platea degli aventi diritto spazia dalla grande industria al piccolo artigiano per arrivare al singolo coltivatore diretto. 3. AMMONTARE DEL CONTRIBUTO. L’incentivo è costituito da un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto. Per le aziende agricole il contributo massimo è di 7500 euro perché riconducibile ai dettami del reg. CEE 1535/07 che disciplina gli aiuti “de minimis”; tale norma prevede che le aziende agricole possono percepire aiuti in regime de minimis a patto che gli stessi non superino l’ammontare di 7500 euro per triennio. Pertanto l’importo massimo che l’azienda agricola potrà percepire dall’adesione al presente bando sarà pari a 7500 euro decurtati di eventuali altri contributi percepiti nell’ultimo triennio all’interno del regime “de minimis”. Per tutti gli altri comparti produttivi (industri, artigianato, ecc.) il contributo massimo è pari a 100.000 euro. 4. RISORSE. Per l’anno 2012 l’INAIL ha stanziato per la Lombardia 27,16 milioni di euro contro i 35,8 dello scorso anno. 5. MODALITÀ E TEMPI. Nel periodo dal 15 gennaio 2013 al 14 marzo 2013 sul sito www.inail.it - Punto Cliente, le imprese, previa registrazione sul sito, avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà l’inserimento della domanda, con la possibilità di effettuare tutte le simulazioni e modifiche necessarie, allo scopo di verificare che i parametri associati alle caratteristiche dell’impresa e del progetto siano tali da determinare il raggiungimento del punteggio minimo di ammissibilità, pari a 120 (punteggio soglia). I parametri da considerare per il raggiungimento del punteggio soglia attengono principalmente a: dimensione aziendale, rischiosità dell’attività di impresa, numero di destinatari, finalità, tipologia ed efficacia dell’intervento, con l’ulteriore previsione di un bonus nel caso di collaborazione con le Parti sociali nella realizzazione dell’intervento. Al termine dell’inserimento della domanda nella procedura informatica, le imprese, la cui domanda salvata abbia raggiunto il punteggio soglia, riceveranno un codice che identificherà in maniera univoca la domanda. Le domande inserite, alle quali è stato attribuito il codice identificativo, ormai salvate e non più modificabili, potranno essere inoltrate on-line; la data e l’ora di apertura e di chiusura dello


sportello informatico per l’inoltro delle domande saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dall’8 aprile 2013. L’elenco in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate sarà pubblicato sul sito INAIL, con evidenza di quelle collocatesi in posizione utile per l’ammissibilità del contributo, ovvero fino alla capienza della dotazione finanziaria complessiva. Entro i 30 giorni successivi all’invio telematico, l’impresa deve trasmettere alla Sede INAIL competente tutta la documentazione prevista, utilizzando la Posta Elettronica Certificata. In caso di ammissione all’incentivo, l’impresa ha un termine massimo di 12 mesi per realizzare e rendicontare il progetto. Entro 90 giorni dal ricevimento della rendicontazione, in caso di esito positivo delle verifiche, viene predisposto quanto necessario all’erogazione del contributo. ALCUNE CONSIDERAZIONI … Questo metodo di erogazione a sportello (chi primo arriva meglio si accomoda!) ha creato non pochi problemi durante le domande degli scorsi anni. Con il bando 2010 nell’arco di 10 minuti sono stati assegnati 60 milioni di euro in Italia con un intasamento delle linee di collegamento al sito Inail che impedivano di fatto l’accesso all’applicativo. Lo scorso anno, nonostante la situazione sia stata leggermente migliorata con la procedura di attribuzione del codice alla domanda e con delle date di invio differenziate tra regioni, è rimasto, e tuttora rimane, il grosso limite della graduatoria temporale. Inoltre, a peggiorare le cose, il 2012 rispetto al 2011 vede anche una dotazione finanziaria a livello nazionale che passa da 205 milioni di euro a 155. Non dimentichiamo inoltre che i progetti presentati dalle imprese non agricole erodono rapidamente il budget a disposizioni a colpi di 100mila euro per domanda, mentre il settore agricolo può beneficiare al massimo di 7500 euro (vedi reg. de’ minimis). Ciò nonostante i nostri uffici saranno a disposizione per ogni eventuale chiarimento e per aiutare l’impresa nella presentazione della domanda. INFORMAZIONE ALLE IMPRESE – SERVIZI TECNICI

RITIRO DEDICATO: ecco i prezzi minimi garantiti 2013 L’Aeeg - Autorità per l’energia ha pubblicato i prezzi minimi garantiti per il 2013 per i piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza inferiore ad 1 MW. I prezzi di ritiro dell’energia elettrica prodotta presentano un adeguamento rispetto all’anno precedente pari alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo (+3% nel 2012 vs 2011). Il prezzi minimi garantiti, disciplinati dalla delibera 280/07, vengono riconosciuti ai produttori di energia elettrica da fonte rinnovabile con impianti di piccola taglia, che per la vendita dell’energia scelgono la modalità del ritiro dedicato. Tale aumento recupera in parte la diminuzione di prezzo avuta nel 2012 a seguito della delibera art/elt 103/11 che aveva modificato i livelli di prezzi mettendoli in relazione al tipo di fonte rinnovabile e alle fasce di potenza degli impianti. Gli impianti fotovoltaici in regime di ritiro dedicato sono passati da 103,4 euro/MWh del 2011 a 78,3 euro/MWh nel 2012 per percepire 80,6 euro/MWh nel 2013. Nel dettaglio si vedano i valori della seguente tabella: Quantità di corrente ritirata su base annua espressa in Kwh Fino a 3.750 Oltre i 3.750 e fino a 25.000 Oltre i 25.000 e fino a 2.000.000

2011 prezzo minimo €/MWh 103.4 103.4 103.4

2012 prezzo minimo €/MWh 102.7 92.4 78.3

2013 prezzo minimo €/MWh 105.8 95.2 80.6


PATRONATO EPACA

INAIL: l’Assicurazione non copre solo gli infortuni ma è previsto un indennizzo anche per le malattie professionali La malattia professionale viene definita come un evento dannoso per il lavoratore, che si manifesta in modo lento, graduale e progressivo, involontario, in occasione del lavoro. Cioè, in un lavoratore, che svolge quotidianamente le mansioni alle quali è adibito, può manifestarsi l’insorgere di una malattia che risulta direttamente connessa al tipo di lavoro svolto. Nella malattia professionale, diversamente che nell’infortunio, l’influenza del lavoro nella genesi del danno lavorativo è specifica, poiché la malattia deve essere contratta proprio nell’esercizio e a causa di quell’attività lavorativa o per l’esposizione a quel determinato agente dannoso. Con il termine "malattia professionale" si prende in considerazione la malattia contratta nell'esercizio e a causa della lavorazione alla quale è adibito il lavoratore. La malattia professionale può essere scaturita, quindi, sia da proprietà nocive delle sostanze utilizzate sia da movimenti violenti e ripetuti, non naturali, ai quali la struttura corporea risulta adattarsi. In conclusione, la malattia professionale è l'effetto nocivo di materiale o lavoro, sull’organismo, protratto nel tempo. La malattia professionale si distingue dall' infortunio, in quanto, a differenza di quest'ultimo, non avviene per causa violenta ma secondo un'azione graduale nel tempo. In Italia le malattie professionali sono soggette ad assicurazione obbligatoria da parte di INAIL, che in caso di malattia professionale riconosciuta, eroga al lavoratore malato diverse tipologie di prestazioni previdenziali. L'elenco delle malattie professionali indennizzabili è contenuto in un apposito elenco, le cosiddette malattie "tabellate" , ma ciò non esclude che altre malattie siano riconosciute come tali in seguito a specifici accertamenti.

Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia Malattie da agenti chimici; malattie da agenti fisici; malattie da agenti biologici; malattie dell’apparato respiratorio; malattie della pelle; tumori professionali; malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro.


Tra le malattie professionali più comuni si ricordano le seguenti: •

Silicosi: è un'infezione ai polmoni provocata dall'inalazione di polvere contenente biossido di silicio.

Sindrome del tunnel carpale.

Ipoacusia da rumore: si intende una diminuzione più o meno grave della capacità uditiva.

Malattie muscolo-scheletriche: tale termine viene usato per indicare tutte le disfunzioni che vanno a colpire ossa, articolazioni, muscoli, tendini, legamenti, borse, nervi, vasi sanguigni. Le malattie muscolo-scheletriche sono causate dalla ripetizione di movimenti estranei al lavoratore che esercitano una forza esterna tale da comportare l'adattamento del corpo all'errata postura.

Dermatiti da contatto o eczemi: sono reazioni immunitarie della pelle in seguito all'esposizione o contatto con sostanze chimiche, fisiche, microbiche o parassitarie.

Asbestosi: è una malattia polmonare cronica conseguente all'inalazione di fibre di asbesto. L'asbesto, o amianto, è stato molto utilizzata in passato come materiale in campo prevalentemente edilizio per le sue caratteristiche soprattutto antincendio.

Antracosi: è una malattia polmonare di tipo cronico, tipica di chi lavora nelle miniere di carbone.

Avvelenamento da radiazione (chiamato anche male da raggi): malattia acuta da radiazione o più propriamente in clinica sindrome da radiazione acuta.

PATRONATO EPACA

Sospensione delle prestazioni legate al reddito Nel mese di dicembre a chi è risultato inadempiente rispetto alla dichiarazione dei redditi relativa al 2010 è stato inviato il sollecito a trasmettere le informazioni reddituali. Il diritto e/o l'importo di molte delle prestazioni previdenziali e assistenziali erogate dall'INPS infatti è correlato ai redditi posseduti dal titolare della prestazione, dal coniuge e, per i trattamenti di famiglia, anche dai soggetti a carico del pensionato. A ciascun soggetto sono stati a suo tempo richiesti, oltre al proprio, i redditi relativi alle persone interessate. Il pensionato è stato avvisato che "l’Istituto ha disposto la sospensione delle prestazioni legate al reddito da Lei percepito”, precisando anche che tale sospensione "verrà resa operativa nel corso dell’anno 2013” e che le informazioni reddituali per l’anno 2010 devono essere trasmesse entro il 28/2/13. Il titolare della prestazione collegata al reddito è stato considerato inadempiente anche nel caso in cui la dichiarazione reddituale sia risultata assente per uno dei soggetti del nucleo tenuti alla dichiarazione. Non basta che il pensionato abbia dichiarato che il familiare, senza dichiarazione, sia fiscalmente a suo carico, né che il titolare della prestazione abbia dichiarato i propri redditi senza indicare quelli del coniuge, nel caso in cui questi siano rilevanti ai fini della prestazione percepita.


INFORMAZIONE ALLE IMPRESE – RICEVIAMO DA CCIAA CREMONA

CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI IN MATERIA DI AGRITURISMO Servimpresa, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona, organizza in collaborazione con le Associazioni di categoria del settore agricolo i seguenti corsi gratuiti:

1. AGRITURISMO: I PRODOTTI, GLI SPAZI, LE ATTIVITÀ Programma:

1° Incontro: GLI SPAZI DELL’AGRITURISMO – Lunedì 18 Febbraio 2013, dalle 14.30 alle 18.30 • • • • •

Spazi esterni - Spazi interni Spazi diversi per diversi utilizzi Come organizzarli e allestirli Come promuoverli

Lavoro di gruppo: simulazione di organizzazione di spazio

2° Incontro: I PACCHETTI TURISTICI - Giovedì 21 Febbraio, dalle 14.30 alle 18.30 • • • • •

Le attività di un agriturismo I percorsi e gli itinerari I materiali Come strutturare un pacchetto

Lavoro di gruppo: costruzione di un pacchetto turistico

3° Incontro: I PRODOTTI - Lunedì 25 Febbraio 2013, dalle 14.30 alle 18.30 • • • • • • •

La filiera corta Chilometro Zero I GAS Marketing dei prodotti Il packaging Le fiere di settore I prodotti tipici come “ambasciatori” del territorio

DOCENTI: Dr.ssa Tullia Valsecchi, esperta in marketing territoriale e turistico Dr.ssa Barbara Manfredini, Provincia di Cremona – settore sviluppo e promozione turistica SEDE: Aula Prezzi 1 della Camera di Commercio di Cremona – Via Solferino, 33 (al primo piano)

2. WEB MARKETING TURISTICO: NOZIONI E STRUMENTI OPERATIVI PER LE STRUTTURE RICETTIVE Programma:

1° incontro – Martedì 12 Febbraio 2013, dalle 14.30 alle 18.30 • • • • • •

le immagini e photoediting online nozioni base e laboratorio output: sito proprietario, ota, facebook, instagram, pinterest i video e videoeding online nozioni base e laboratorio output: sito proprietario, portali, youtube, facebook


2° incontro – Martedì 19 Febbraio 2013, dalle 14.30 alle 18.30 • •

SEO, copywriting, email marketing e newsletter nozioni base e laboratorio con utilizzo di mailchimp

3° incontro – Martedì 26 Febbraio 2013, dalle 14.30 alle 18.30 •

amministrazione del sito web proprietario, il CMS: nozioni base e laboratorio con utilizzo di wordpress: esempio di creazione del sito web, della scelta del layout grafico, dell'architettura del sito, dell'integrazione del sistema di newsletter e booking online.

4° incontro – Mercoledì 27 Febbraio 2013, dalle 9.00 alle 13.00 •

workshop in laboratorio per aggregare e consolidare le nozioni apprese: photoediting, videoediting, copywriting, email marketing, amministrazione del sito proprietario, social network.

DOCENTE: Dr. Alberto Bobbera, Docente e consulente in web marketing per le strutture ricettive SEDE: Aula Informatica della Camera di Commercio di Cremona – Via Solferino, 33 (al primo piano)

Per informazioni e iscrizioni: Servimpresa – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona (Tel. 0372.490227) – Sito Internet www.servimpresa.cremona.it – E-mail arisi@cr.camcom.it.

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN PROVINCIA DI CREMONA CREMONA. Al Foro Boario, tutti i venerdì mattina. CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, ogni sabato SORESINA. Tutti i lunedì, davanti al Palazzo Comunale VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi PIZZIGHETTONE. Tutti i giovedì, al “Torrione del guado” CREMA. Via Terni, vedi calendario qui in basso BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la 2° domenica del mese PANDINO. In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi)

LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA è a Cremona, in via Buoso da Dovara, n. 29

CREMA, MERCATO DI CAMPAGNA AMICA I prossimi appuntamenti Domenica Domenica Domenica Domenica

17 17 21 19

Febbraio Marzo Aprile Maggio

Domenica 3 Marzo Domenica 7 Aprile Domenica 5 Maggio …continua…


MERCATI – AGGIORNATI 8 FEBBRAIO 2013 PRODOTTO

Unità di misura

CREMONA 6 febbr.

MILANO 5 febbr.

MANTOVA 7 febbr.

(fino) 260-263

FRUMENTO tenero buono mercantile

BOLOGNA 7 febbr.

Tonn.

240-244

n.q.

n.q. buono m. n.q.

GRANOTURCO ibr. naz. 14% um.

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn.

230-232

244-245

233-237

240,5-244,5

Tonn.

n.q.

515-518

501-506

495-503

Fino a 65 Tonn.

n.q. 262-264

246–251

(p.spec. 62-64)

223-227 229-234

ORZO naz. p.spec. 55-60 p.spec. 66-68

Fino a 70

252–257 Triticale 265-267

n.q. (p.spec. 66-67)

258-260

CEREALI MINORI

Tonn.

CRUSCA alla rinfusa

Tonn.

174–176

172–173

Tonn.

165–180 loietto: 165–180

141-151 145-150

PAGLIA press. (rotoballe)

Tonn.

85-95

80-92

PRODOTTO

Unità di misura

CREMONA 6 febbr.

MILANO 4 febbr.

MANTOVA 7 febbr.

MODENA 4 febbr.

SUINI lattonzoli locali

15 kg

3,930

3,950

3,940

3,940

SUINI lattonzoli locali

25 kg

2,870

2,900

2,880

2,860

SUINI lattonzoli locali

30 kg

2,560

2,620

2,550

2,580

SUINI lattonzoli locali

40 kg

2,120

2,170

2,110

2,120

SUINI da macello

156 kg

1,505

n.q.

n.q.

SUINI da macello

176 kg

1,565

n.q.

n.q.

1,535

n.q.

n.q.

FIENO Magg. 2012 Agostano

SUINI da macello

Sorgo nazionale

261-265

Sorgo 270-272

Oltre 176 kg

in sacchi 205-208

169-170

Mag. 1° t.

140-145 Paglia di frum.

casc. 45-50

(da 144 a 156 kg)

1,505 (da 156 a 176 kg)

1,560 (da 176 a 180 kg)

1,544


CREMONA

MONTICHIARI

MANTOVA

MODENA

6 febbr.

08 febb.

7 febbr.

04 febb.

kg.

p.v. 1,03-1,22 p.m 2,35-2,65

1,02-1,23

da macello 1,07-1,17

kg.

pv 0,82-0,90 pm 1,95-2,10

0,72-0,82

0,90-1,00

kg.

pv 0,62-0,74 pm 1,60-1,80

0,47-0,57

0,74-0,84

PRODOTTO

Unità di misura

VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

VACCHE FRIS. 3° qualità (p.v.)

MANZE scott. 24 mesi

kg.

VITELLI baliotti

50-60

fris. (p.v.)

kg.

VITELLI baliotti

50-60

pie blu belga p.v

kg.

PRODOTTO

Unità di misura

CREMONA 6 febbr.

BURRO pastorizzato

kg.

2,95

kg.

(dolce) 5,05-5,20

kg.

(piccante) 5,25-5,50

PROVOLONE VALPADANA

oltre 3 mesi

GRANA scelto stag. 9 mesi

1,27-1,37

1,44-1,61

p.v. 1,48–1,63 pm 2,85-3,15

fino a 3 mesi

PROVOLONE VALPADANA

pm 2,50-3,00

Vitelloni femm. da macello pez. nere (kg. 450-500)

1,00-1,00

MONTICHIARI (1° q. 56/60 kg)

1,00-1,10 3,00-4,00

MONTICHIARI

3,85-4,00

MILANO 4 febbr.

(da 46 a 55 kg)

(45-55 kg)

0,80-1,10

0,75-1,20

3,05-3,60

MANTOVA 7 febbr.

past. 2,60 centr. 3,30

2,30

5,05-5,20

n.q.

5,25-5,50

n.q.

(pregiate 70 kg)

3,56-4,15

MODENA

04 febb. Zangolato di creme X burrificaz. 2,00

-PARM. REGGIANO 12 mesi

8,50-9,50

kg.

6,85-7,20

6,70-7,15

6,80-7,00

PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m

10,50-11,20 GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg.

8,00-8,25

7,90-8,90

8,00-8,20

PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre

11,40-12,40

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il 1° e il 3° mercoledì del mese. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono il martedì per il comparto dei cereali e derivati, per gli altri comparti il lunedì. Per la zootecnia da latte si fa riferimento a Montichiari, che quota il venerdì. Il mercato di Mantova avviene il giovedì. Modena il lunedì. Il mercato di Bologna, che riportiamo come riferimento per i cereali, quota il giovedì.

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DELLA TABELLA MERCATI - INSIEME AI COLLEGAMENTI ALLE PRINCIPALI BORSE SONO SUL SITO www.cremona.coldiretti.it


Commissione Unica Nazionale Suini da macello CUN SUINI – PREZZI CIRCUITO TUTELATO Febbraio 2013 QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

31 gennaio 2013 Dal 04.02.13 al 08.02.13

07 febbraio 2013 Dal 11.02.13 al 15.02.13

14 febbraio 2013

144/152 kg

1,462

1,489

152/160 kg

1,492

1,519

160/176 kg

1,552

1,579

CATEGORIA

QUOTAZIONE

QUOTAZIONE

21 febbraio 2013

28 febbraio 2013

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana

se vadhttp://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

È

La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it


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