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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro
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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona
Coltivatore
ANNO 69 numero 2 aprile 2015
Consorzio Agrario e Fiera serve un cambiamento radicale
Quote latte, in Italia
è sopravvissuta 1 stalla su 5
Pac, le novitĂ
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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Tino Arosio
Redattore capo Marta Biondi
Hanno collaborato a questo numero
Giovanni Cremonesi, Giacomo Maghenzani Tullo Soregaroli, Maurizio Inzoli Francesco Cazzamali, Andrea Ragazzini Damiano Talamazzini Ambrogio Toscani, Bruno Toscani
Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl
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Tipografia Pizzorni Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del Registro Pagamento assolto tramite il versamento della quota associativa
sommario 2/3 Consorzio Agrario, si vota 4 Quote latte, in Italia sopravvissuta 1 stalla su 5 5 Latte, incontro da 6 a 8 Campagna Amica 9 Carne, origine in etichetta 10/12 PAC, le principali novità da 15 a 18 Tabelle paga, inserto 20/21 Fiscale, 730 e Scadenze 22/23 OGM, approfondimenti 25 Giovani Impresa 27 Pizza patrimonio UNESCO 28 Pensionati, incontri al via 29 Patronato Epaca 30 Cupla Cremona, avanti tutta
Editoriale
Consorzio Agrario si vota Il cambiamento è possibile
Le prossime settimane saranno caratterizzate da importanti appuntamenti che vedranno Coldiretti Cremona in prima linea. Segnalo l’importante convegno della serata del 10 aprile con il nostro Vicepresidente nazionale Ettore Prandini sul tema della situazione della zootecnia da latte. Con lui parleremo del prezzo, del dopo quote, ma soprattutto delle iniziative che Coldiretti ha già messo in campo a partire dalla nostra mobilitazione del 6 febbraio scorso. Trovate il dettaglio della nostra iniziativa nelle pagine che seguono. Voglio però dedicare questo mio editoriale agli altri due straordinari appuntamenti che caratterizzano questo periodo. Mi riferisco al rinnovo delle cariche del Consorzio Agrario di Cremona e della Fiera di Cremona. Abbiamo deciso di giocare il nostro ruolo in modo trasparente e con la forza del nostro progetto. Ci stiamo preparando da tempo e credo che ne potremmo vedere delle belle. Parto dal Consorzio Agrario. Una realtà troppo importante nella storia di Cremona, ma soprattutto troppo importante per le nostre imprese in un periodo di grave crisi di redditività. Partiamo da un presupposto: il Consorzio Agrario di Cremona non sta rispondendo alle domande delle imprese. Non sono io a dirlo ma i nostri soci e – questa è una grande novità – non solo i nostri. La domanda che emerge sempre più frequentemente è quella di un cambiamento di rotta, di strategia, di comportamento, di gestione, di collocamento nello scenario nazionale, di ruolo. E quindi di governo di questa realtà economica. Sì, di governo, perché chi si è assunto la responsabilità di guidare il Consorzio Agrario non può non rispondere per le mancate risposte alle aspettative delle
imprese. Ancora una volta, non lo dico io ma le imprese, ci sono troppe cose che non quadrano. A partire dalle situazioni di bilancio, dai diversi comportamenti riservati ai soci e clienti, con qualcuno considerato di seria A e qualcuno di serie B, dall’isolamento in cui si trova il Consorzio nello scenario nazionale, dalla mancata offerta di servizi ed opportunità moderne per le imprese, dall’incapacità di reinventarsi per diventare una piattaforma di sviluppo della filiera agricola italiana. Potremmo continuare, ma che il Consorzio Agrario di Cremona abbia bisogno di una svolta è una richiesta ampiamente condivisa. A nulla vale la propaganda (sembra di essere tornati indietro di cinquant’anni) di queste settimane del quotidiano di Cremona. Ma cosa pensano, che la gente sia stupida! Che non si sia resa conto che vengono lanciate iniziative fuori tempo massimo solo perché altri le stanno realizzando da tempo e le propongono con successo anche a Cremona! Cosa pensano, che basta scrivere sul giornale che le cose vanno bene, che il futuro sarà glorioso perché gli agricoltori ci credano? La realtà è un’altra e questa ridicola campagna elettorale fa ridere i polli. Gli agricoltori non hanno le fette di salame sugli occhi e non credono più alla voce del padrone che attraverso le colonne del quotidiano di Cremona vuol far credere che la luna è una formaggia! E allora la sfida è aperta. Non innanzitutto su schieramenti contrapposti, ma sui contenuti e quindi su chi meglio interpreta questi contenuti, perchè le idee e i progetti corrono sulle gambe degli uomini. E’ per questo che questa sfida intendiamo giocarla senza tentennamenti. Ce lo chiedono in tanti dentro e fuori Coldiretti.
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L’appello è quindi semplice ed è rivolto a tutti gli agricoltori: non consideriamo questo rinnovo delle cariche (le assemblee parziali si svolgeranno il 21 aprile a Capralba, il 22 aprile a Cremona e il 23 aprile a Casalmaggiore. L’assemblea generale invece il 30 aprile) come una cosa di routine. Partecipiamo al rinnovamento. Non cadiamo nelle trappole. La più pelosa ve la segnalo io. Chi non vuole perdere il posto di comando del Consorzio potrebbe aver già armato le truppe invitando agenti e dipendenti ad andare nelle aziende per raccogliere le deleghe per il voto. Potrebbero dirvi educatamente questo: visto che alle assemblee farai fatica a partecipare, perché devi lavorare nei campi, dai a me la delega. Ci penso io! Portata via la delega a voi, la compileranno a favore di chi finora ha guidato il Consorzio Agrario. Si potrebbero spingere oltre e dirvi che c’è qualcuno che vuol indebolire il Consorzio Agrario una volta conquistato, eccetera. Non è vero, è puro terrorismo. Vi mettiamo in guardia. I dipendenti e gli agenti del Consorzio non devono e non possono fare queste cose. Noi l’abbiamo preventivamente denunciato e vigiliamo. L’invito che vi facciamo è di segnalarci nome e cognome di chi si presenterà con queste richieste perché procederemo di conseguenza. Chi non vuole perdere la sedia le inventa tutte. Ad esempio che le liste con i candidati al Consiglio di amministrazione siano presentate venti giorni prima dell’assemblea, quando lo statuto indica cinque giorni, e che queste liste siano presentate prima di conoscere quanti delegati avranno ottenuto le diverse liste. Insomma … giochetti vecchio stile di chi le pensa tutte per mantenersi il potere.
EDITORIALE Comunque sia, siamo di fronte ad un’occasione storica per le imprese che vogliono il cambiamento e che non si ripeterà. Le fondamenta del Palazzo del potere stanno scricchiolando. Lo sanno tutti e nel Palazzo piuttosto che prenderne atto tentano di puntellare l’impero. Cambiamento è la medesima parola d’ordine che non solo gli agricoltori ma buona parte della città e dell’intero territorio provinciale chiedono per l’altra grande istituzione cremonese: la Fiera di Cremona, il cui rinnovo si definirà il 15 aprile. Anche in questo caso si deve partire dai contenuti, prima ancora che dalle persone. Su quest’ultimo particolare permettetemi però una riflessione: è legittimo oppure no ritenere che chi da quattro mandati governa la Fiera (e vuole fare il quinto!), in un’Italia che ha dimostrato che si deve cambiare nel personale politico-istituzionale, nelle rappresentanze, nei corpi intermedi, debba o possa fare un passo indietro? Oppure dobbiamo credere a chi ritiene che a Cremona non c’è una figura degna di guidare il nuovo corso della Fiera? Interroghiamoci sui numeri e sulla strategia della Fiera, che non è solo la rassegna del bovino da latte. Interroghiamoci sulle presenze in questo e negli altri eventi, sugli espositori e sugli sponsor che hanno abbandonato queste manifestazioni. Interroghiamoci sulla incapacità di aver inserito in un contesto più ampio la Fiera di Cremona. Interroghiamoci sul ruolo che non avrà (ahimè) la Fiera di Cremona in Expo 2015 (a questo proposito l’interrogativo vale anche per il Consorzio Agrario). Non c’è spazio ora per addentrarci in questi “primati” mancati, ma anche la
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Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona
Fiera ha bisogno di una discontinuità con il passato e un rilancio poderoso, pena l’isolamento e la marginalizzazione, al di là della propaganda elettorale che ha imperversato sul quotidiano di Cremona nelle scorse settimane. Le sorti della Fiera le decidono i soci dell’ente. Noi tra questi, insieme alle altre rappresentanze e alle istituzioni, a partire dal Comune di Cremona, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio, alle quali chiediamo semplicemente di tenere conto di ciò che emerge dalle rappresentanze economiche e sociali. Anche questa è una occasione per segnare nella storia di Cremona un cambio di rotta mettendo in soffitta una volta per tutti i timori e i giochetti dei salotti “buoni”. Ci vuole però coraggio. Noi qualche idea ce l’abbiamo e il coraggio non ci manca. Abbiamo già detto quel che pensiamo: si cambi radicalmente!
CONSORZIO AGRARIO. ASSEMBLEE PARZIALI - IL 21 APRILE A CAPRALBA, IL 22 A CREMONA, IL 23 A CASALMAGGIORE. L’ASSEMBLEA GENERALE IL 30 APRILE - ATTENZIONE ALLE DELEGHE Il 30 aprile si terrà l’assemblea generale del Consorzio Agrario di Cremona per l’elezione del Consiglio di Amministrazione per il mandato 2015-2018. All’assemblea generale parteciperanno i delegati che risulteranno eletti dai soci del Consorzio che parteciperanno alle assemblee parziali convocate il 21 aprile a Capralba, il 22 aprile a Cremona e il 23 aprile a Casalmaggiore. Alle assemblee parziali i soci potranno intervenire direttamente o, se impossibilitati, potranno delegare per iscritto un altro socio del Consorzio Agrario. Ogni socio non potrà comunque risultare portatore di un numero di deleghe superiore a tre. In ogni assemblea parziale si eleggeranno i delegati per l’assemblea generale in misura di uno ogni venti voti o frazione di venti purchè il resto sia almeno pari a 10 voti. Attenzione alle deleghe e ai tentativi di qualcuno di acquisirle impropriamente assegnandole poi a persone sconosciute. L’invito che facciamo a tutti i nostri soci è quello di prestare attenzione, di garantire la presenza alle assemblee parziali e di tenersi costantemente in contatto con i nostri Uffici. La Coldiretti di Cremona, come spiega il Presidente Voltini nel suo editoriale (che vi invitiamo a leggere), vuole giocare un ruolo da protagonista in questa occasione del rinnovo dei vertici del Consorzio Agrario senza tentennamenti e senza ambiguità come è nel nostro stile. Questa volta, come mai in passato, l’opportunità di porre le condizioni per una svolta del Consorzio Agrario, per riportarlo a rispondere alle nuove domande delle imprese agricole, è nelle mani di ognuno dei soci. IL
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SINDACALE
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QUOTE LATTE: IN ITALIA È SOPRAVVISSUTA 1 STALLA SU 5 Solo 1 stalla su 5 è sopravvissuta al regime delle quote latte, che sono finite dopo oltre 30 anni lasciando in vita in Italia solo 36mila allevamenti. E’ quanto emerge dal “Dossier sull’attuazione delle quote latte in Italia” presentato in occasione della mobilitazione degli allevatori della Coldiretti per la fine del regime quote latte, martedì 31 marzo a Roma in Piazza del Foro di Traiano, con la pronipote della mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il Made in Italy degli allevatori onesti che hanno resistito a disattenzioni, errori, ritardi e compiacenze che si sono ripetuti in questi decenni. All’inizio del regime delle quote latte nel 1984 in Italia - sottolinea la Coldiretti erano presenti 180mila stalle, con il latte che veniva pagato in media agli allevatori 0,245 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano 0,40 euro al litro (780 lire), con un ricarico quindi del 63% dalla stalla alla tavola. Nel 2000 agli allevatori il latte veniva pagato 0,32 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano un euro al litro, con un aumento del 213% dalla stalla alla tavola. Oggi la forbice si è ulteriormente allargata e il prezzo del latte fresco moltiplica più di 4 volte dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 317%, con il latte che viene pagato agli allevatori in media 0,36 centesimi al
litro mentre al consumo il costo medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro. In altre parole il prezzo pagato agli allevatori è aumentato di poco più di 10 centesimi mentre il costo per i consumatori è cresciuto di 1,1 euro al litro. Il prezzo riconosciuto agli allevatori non copre neanche i costi per l’alimentazione degli animali con effetti sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla sicurezza alimentare degli italiani. “In Italia esiste un evidente squilibrio contrattuale tra le parti lungo la filiera, che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono” ha affermato il Presidente Moncalvo nel denunciare che “questa situazione rischia di aggravarsi con la fine del regime delle quote latte e non è un caso che nel mese di marzo comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori hanno
portato prima in Spagna e poi in Francia alla condanna da parte dell’Antitrust delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale dove invece c’è un “silenzio assordante” da parte dell’Autorità Garante delle Concorrenza e del mercato”. In Francia l’Antitrust il 12 marzo ha multato per un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie tra le quali Lactalis, Laita, Senagral e Andros’s Novandie per pratiche anticoncorrenziali dopo che il 5 marzo scorso era intervenuto anche l’Antitrust iberico che aveva annunciato multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone, Corporation Alimentaria, Grupo Lactalis Iberica. Coldiretti e Codacons hanno chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco al Garante della Concorrenza e del Mercato.
UE: QUOTE LATTE, PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO PER RATEIZZARE MULTE La gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, serie l numero 82 del 27 marzo 2015, ha pubblicato il regolamento che permette agli Stati membri di rateizzare senza interessi le multe per il superamento delle quote latte nella campagna 2014-2015. Si tratta del regolamento di esecuzione (UE) 2015/517 della commissione, del 26 marzo 2015, che modifica il regolamento (CE) n. 595/2004 recante modalità d’applicazione del regolamento (CE) n. 1788/2003 del Consiglio che stabilisce un prelievo nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari. Maggiori dettagli su http://goo.gl/eLuy3r. I nostri Uffici sono a disposizione per ogni informazione e approfondimento.
LA DENUNCIA: PARMALAT SOTTOPAGA GLI ALLEVATORI ITALIANI
Dalla francese Parmalat vengono proposti agli allevatori italiani accordi capestro che sottopagano il latte al di sotto dei costi di produzione e spingono alla chiusura delle stalle. Lo rende noto Coldiretti che definisce indecente la proposta di Parmalat di pagare il latte 36 centesimi al litro e riferimento l’indice medio nazionale della Germania, con l’inizio della nuova campagna che coincide con la fine del regime quote latte il 31 marzo 2015. “La produzione italiana di latte - sottolinea Ettore Prandini Vice Presidente nazionale - si distingue per le eleva-
te caratteristiche qualitative, e fare dunque riferimento ai prezzi tedeschi è una manovra speculativa del tutto ingiustificata e quindi inaccettabile”. D’altra parte la Parmalat – denuncia Coldiretti – si guarda bene dal praticare sul mercato italiano gli stessi prezzi di vendita al consumo per latte e formaggi della Germania. “L’arroganza del gruppo industriale è significativa di una posizione dominante sul mercato che – conclude Prandini – merita di essere attenzionata in Italia dall’Antitrust che è già intervenuto sanzionando la Lactalis, capogruppo della Parmalat, sia IL
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in Francia che in Spagna”. “Il comportamento inqualificabile della parte industriale mette a rischio l’esistenza stessa dei nostri allevamenti e, con essi, la produzione del vero latte italiano, mentre i nostri mercati sono invasi da latte e cagliate anonime in arrivo dall’estero, poi spacciate per prodotto italiano, a danno di tutti – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Non ci nascondiamo le difficoltà, di fronte all’arroganza dell’industria, ma garantiamo che come Coldiretti stiamo dando e continueremo a dare battaglia”.
L’Expo comincia dal latte ITALIANO
Nell’ambito della Fiera Regionale Agricola di Primavera a Grumello Cremonese
Venerdì 10 aprile - ore 20.45 Sala Conferenze Cascina Castello Coldiretti Cremona organizza il convegno
Parliamo di latte Il nostro presente, il nostro futuro Con Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona Giorgio Apostoli, Responsabile Zootecnia Confederazione Nazionale Coldiretti
Tutti gli imprenditori agricoli sono invitati
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Sabato 11 e domenica 12 aprile, area Mulinello
Campagna Amica grande protagonista alla Fiera Regionale Agricola di Grumello La partecipazione di Coldiretti si aprirà venerdì 10 aprile (alle ore 20.45, presso la sala convegni) con un incontro sul tema latte. Nelle giornate di sabato e domenica appuntamento lungo il circuito dell’area Mulinello con la vendita a km zero, i laboratori, le attività rivolte ai bambini, l’agri-street-food e gli agri-aperitivi proposti dalle aziende agricole Nell’anno di Expo a Milano, Campagna Amica vuole essere grande protagonista anche a Cremona, creando nuove e significative occasioni per raccontare come nascono i nostri prodotti ed invitare i cittadini a scegliere il vero Made in Italy, quello che nasce dalle nostre campagne e nei nostri allevamenti. Un appuntamento già fissato è con la quarantesima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera a Grumello Cremonese, che si svolgerà nei giorni sabato 11 aprile (dalle ore 10 alle ore 20) e domenica 12 aprile (dalle ore 9 alle ore 19) nell’area “Mulinello”. Coldiretti Cremona e gli agricoltori di Campagna Amica daranno vita a un grande evento: all’interno del circuito della Fiera di Grumello, sarà presente un’area interamente dedicata a Campagna Amica, con la vendita diretta dei prodotti made in Cremona (dall’agroalimentare ai fiori), e con alcune
presenze dalle province vicine (dedicate alla produzioni non tipiche della nostra agricoltura, come olio e vino). Ci saranno spazi per l’agri-street-food IL
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(il cosiddetto “cibo di strada”, semplice e genuino, naturalmente a km zero, proposto dalle aziende agricole) e gli agri-apertivi (sempre affidati alla regia
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degli agricoltori). Ci sarà un’area riservata ai più piccoli (intitolata “Piccoli agricoltori crescono”), dove dar vita a giochi e ‘lavoretti’ legati alla vita in campagna, con un piccolo omaggio per i bambini presenti. Non mancheranno alcuni laboratori a cura degli agricoltori, il cui comun denominatore sarà “il racconto” della nostra agricoltura e delle eccellenze che da essa nascono. Protagonisti saranno anche gli “under 30” di Coldiretti Giovani Impresa Cremona, che nel pomeriggio di sabato 11 aprile si daranno appuntamento fra gli stand e le bandiere gialle per dar vita (intorno alle ore 17) ad un “premio giovani” nato per sottolineare il valore e la bellezza di alcune “storie di ragazzi e di famiglie che credono nell’agricoltura”. L’obiettivo è rappresentare, e simbolicamente premiare, l’Italia che fa l’Italia, che non delocalizza, che crede nel territorio, nel ‘passaggio del testimone’ tra i genitori e i figli, nel ruolo delle donne, nell’eccellenza e unicità del vero Made in Italy. Altro ‘momento’ che vedrà Coldiretti Cremona in prima linea nell’ambito delle fiera di Grumello sarà il convegno, rivolto a tutti gli imprenditori agricoli, fissato per venerdì 10 aprile, alle ore 20.45 presso la sala conferenze Cascina Castello. Tema dell’incontro, rivolto a tutti gli agricoltori, è “Parliamo di latte, cioè del nostro presente e del nostro futuro”, con Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia, Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona, Giorgio Apostoli, Responsabile Zootecnia Confederazione Nazionale Coldiretti, e con la presenza di rappresentanti delle Istituzioni e del tessuto produttivo lombardo.
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IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN PROVINCIA DI CREMONA II prodotti prodotti a a km km zero zero direttamente direttamente dagli dagli Agricoltori Agricoltori ai ai Consumatori Consumatori
Tutti gli appuntamenti CREMONA Al Foro Boario, il venerdì mattina
SORESINA Davanti al Palazzo Comunale, il lunedì
SONCINO In via Longobarda, il martedì
CASALMAGGIORE In Piazza Turati, il sabato
VESCOVATO In piazza Roma, il sabato
CASTELLEONE In via Garibaldi, il sabato
PIZZIGHETTONE Al “Torrione del guado”, il giovedì
CREMA Via Terni, prossimi appuntamenti: domenica 12 – 26 aprile; 3 – 17 maggio domenica 31 maggio evento: “E’ tempo di fragole e ciliegie”
PANDINO In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi)
Sabato 11 aprile e Domenica 12 aprile 2015 ci vediamo al Mercato di Campagna Amica a FierAgrumello (località Mulinello) Consegnando questo tagliando presso l’area “Piccoli agricoltori crescono” (nell’ambito del Mercato di Campagna Amica a Grumello)
si riceve un agri-regalo
ImpresaAmbienteSicurezza S.r.l. tel. 0521.643940 | fax 0521.643314 | mail: giorgio_fagetti@impresaambiente.it
TUTELA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs. 81/08 s.m.i.) ◆ Misurazione e valutazione rumore ◆ Valutazione Rischi ◆ Valutazione conformità normativa ◆ Consulenza per riduzione premio INAIL ◆ Formazione addetti primo soccorso ◆ Assunzione incarichi RSPPE ◆ Formazione Lavoratori e Preposti
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ANTINCENDIO ◆ Gestione pratiche di prevenzione incendi ◆ Valutazione rischio incendio ◆ Formazione addetti antincendio ◆ Presentazione SCIA a Vigili del Fuoco per cisterne di carburante
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Sabato 11 e domenica 12 aprile a FierAgrumello
Campagna Amica, le nostre proposte Raccontiamo, in pillole, la partecipazione di Coldiretti Cremona – Campagna Amica alla quarantesima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera a Grumello.
torio dedicato a come preparare il sale aromatizzato, il test “La prova dell’olio” (per riconoscere il vero olio italiano), un laboratorio sulla bellezza che nasce dalle erbe.
Il Mercato di Campagna Amica Sabato 11 aprile (dalle ore 10 alle ore 20) e domenica 12 aprile (dalle ore 9 alle ore 19), in località “Mulinello”, tra i protagonisti della fiera ci sarà il Mercato di Campagna Amica, con tutti i prodotti dell’agricoltura Made in Cremona (dall’agroalimentare ai fiori, dai sapori ai profumi) proposti in vendita diretta dagli agricoltori. Con tutte le nostre eccellenze e una rappresentanza di altre eccellenze tipiche dell’agricoltura italiana (olio, lumache, vino).
Piccoli agricoltori crescono Ospiti d’onore dell’area allestita da Coldiretti Cremona saranno come sempre i bambini. Accanto agli stand degli agricoltori, ci sarà uno spazio “giochi in fattoria – Piccoli agricoltori crescono”, con proposte (e un piccolo agri-regalo) a misura di bimbi. A pochi passi dall’area, sarà possibile salutare gli animali delle fattorie didattiche.
Gli agri-laboratori Presso l’area del Mercato di Campagna Amica, sia il sabato che la domenica, saranno proposte attività e laboratori, tesi a raccontare le eccellenze Made in Italy e il mondo dell’agricoltura. Ci saranno una dimostrazione di caseificazione, il ‘bar del miele’, un labora-
Agri-street-food e Agri-aperitivi Piatti semplici, buoni, genuini, proposti dalle aziende di Campagna Amica in un clima allegro e familiare: è l’idea dell’agri-street-food che Coldiretti inaugura a Grumello, e che si intende presto proporre anche a Cremona e a Crema. Sempre in questa ‘piazzetta’ allestita con tavoli e panche, le aziende daranno vita agli agri-aperitivi, rigorosamente made in Italy.
Appuntamenti a Spino d’Adda, Crema, Cremona
Dopo Grumello, numerose altre ‘piazze’ vedranno protagonisti gli agricoltori di Coldiretti. Ci limitiamo a segnalare solo alcuni fra i tanti appuntamenti. Domenica 24 maggio, con un’importante rappresentanza, saremo a Spino d’Adda, per partecipare a ‘MercaSpino’, prima edizione di una grande kermesse che vedrà agricoltura, agroalimentare, artigianato, scuole, arte, invadere piazze e vie del comune. Nel frattempo, sono ai nastri di partenza alcuni importanti progetti, che vedranno la nostra presenza nel cuore delle città di Cremona e Crema (e non solo). Ne daremo informazione nei prossimi numeri del Coltivatore (nonché, con tempestività, sul sito www. cremona.coldiretti.it e sulle nostre pagine facebook).
Giovani agricoltori da podio Nel pomeriggio di sabato 11 aprile, alle ore 17, saranno protagonisti gli agricoltori “under 30”. Coldiretti Giovani Impresa Cremona racconterà e premierà alcune “storie in agricoltura”. Un riconoscimento sarà assegnato ai più giovani imprenditori agricoli, titolari d’azienda. Appuntamento nell’area-eventi (sempre nell’ambito del Mercato di Campagna Amica a FierAgrumello), con le seguenti proposte: - “Le piante in cucina. Impariamo a preparare il sale aromatizzato” - Laboratorio Sabato, ore 15.30, durata 30 minuti. E’ rivolto ai bambini e insegna come produrre il sale aromatizzato utilizzando salvia, rosmarino, timo. - “La prova dell’olio”, a cura di Attilio Barbieri, giornalista, autore del blog ilCasalingodiVoghera.it. - Test/quiz proposto ai visitatori per scoprire il vero olio made in Italy. Domenica, ore 12.00. Il test si ripeterà in varie riprese, nel corso della giornata. - “Dal latte al formaggio, il casaro all’opera” - Laboratorio/Performance. Scopriamo come nascono i buoni formaggi italiani, a partire dal latte delle nostre stalle, osservando il lavoro di un esperto casaro. Domenica, ore 16.00, durata 30 minuti. - “Più belli…con la natura” - Laboratorio Impariamo a produrre il dentifricio in polvere e i profumi a partire dagli elementi che la natura ci offre. Domenica, ore 11.00. E’ rivolto agli adulti, con un massimo di 20 partecipanti. - “Honey bar”, il bar del miele. Degustazioni di mieli cremonesi guidate dalla ‘sommelier del miele’.
Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubricanti IL
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- Lamiere forate.
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MADE IN ITALY
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ORIGINE IN ETICHETTA, SCATTA L’OBBLIGO PER LE CARNI, DAL MAIALE ALL’AGNELLO Un altro importante passo compiuto grazie all’azione di Coldiretti Finalmente non sarà più anonima la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto grazie all’entrata in vigore dal primo aprile anche in Italia del nuovo Regolamento che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili. E’ questo il risultato della lunga battaglia della Coldiretti per la trasparenza. Per essere certi di portare a casa un prodotto al 100 per 100 tricolore, occorrerà scegliere la carne con la scritta “origine Italia”, poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale. Una storica novità che – sottolinea la Coldiretti – giunge dopo gli scandali della carne di maiale tedesca alla diossina venduta in tutta Europa e degli agnelli ungheresi spacciati per italiani. Si completa un percorso iniziato da circa 15 anni, dall’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotto sotto la spinta dell’emergenza “mucca pazza”. Dalla nuova norma restano ingiustaL’obbligo di indicare in etichetta il luogo di allevamento e di macellazione delle carni di maiale, capra e pecora rappresenta un nuovo passo avanti del cammino iniziato a livello comunitario dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. Il 1° luglio 2009 è scattato l’obbligo di indicare anche l’origine delle olive impiegate nell’olio. Ma l’etichetta resta anonima per i salumi, i succhi di frutta, la pasta e i formaggi. L’Italia, sotto il pressing della Coldiretti, è all’avanguardia in questo percorso: il 7 giugno 2005 è scattato l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo per effetto dell’influenza aviaria; a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
mente escluse la carne di coniglio e quella di cavallo, oggetto del recente scandalo, ma anche le carni di maiale trasformate in salumi. Una carenza particolarmente grave che va colmata al più presto in una situazione in cui in Italia - denuncia la Coldiretti - due prosciutti su tre sono fatti da maiali stranieri ma il consumatore non lo può sapere, e la situazione non è certo migliore per salami, soppressate, coppe o pancette. Su questi prodotti come su altri l’eventuale obbligo dell’origine dipenderà dagli studi di impatto che la Commissione Europea sta realizzando, con un certo ritardo sui tempi previsti dal Regolamento 1169/2011, nonché dalle successive valutazioni politiche degli Stati membri. Braciole e arista di maiale come pure cosciotti e carrè di agnello avranno dunque d’ora in poi la carta di identità e non potranno più circolare confezioni anonime. Dal primo aprile 2015 sull’etichetta delle carni di suino, ovino, caprino e volatili in vendita, deve dunque essere riportata una delle due seguenti indicazioni: 1. “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e poi “Macellato in…” segui-
La nuova etichetta della carne di maiale e di pollame nato, allevato e macellato in Italia IL
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to dal nome dello Stato membro o del Paese terzo. Oppure si può indicare 2. “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo. Il regolamento - precisa la Coldiretti prevede delle specifiche casistiche sui tempi di permanenza in un determinato Paese e di peso raggiunto dall’animale, per poter indicare in etichetta qual è il luogo di allevamento e di macellazione. “Questa positiva novità introdotta dall’Europa è una tappa di un lungo percorso per garantire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare però che “la battaglia continua perché in una situazione di difficoltà economica bisogna portare sul mercato il valore della trasparenza a vantaggio dei consumatori e dei produttori agricoli”.
La nuova etichetta della carne di maiale se gli animali hanno svolto parte del ciclo all’estero
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Pac, le principali novità Giovanni Cremonesi Resp. provinciale Servizi Tecnici
Lo scorso 26 febbraio il Mipaaf ha approvato il decreto ministeriale n. 1420 recante disposizioni modificative ed integrative del decreto ministeriale 18 novembre 2014 di applicazione del regolamento (UE) n. 1307/2013 relativo alla gestione e al monitoraggio della Politica Agricola Comune. Di seguito si riportano le principali novità introdotte dalla norma che, seppur in maniera ancora insufficiente, contribuisce a dare forma a quella che, nell’ambito della politica agricola comunitaria, sarà la nuova domanda unica. ARTICOLO 1 (Attività agricola, agricoltore in attività e dimensioni della parcella) • Si definisce “attività agricola”: - la produzione, l’allevamento o la coltivazione di prodotti agricoli, compresi la raccolta, la mungitura, l’allevamento e la custodia degli animali per fini agricoli, - il mantenimento di una superficie agricola in uno stato che la rende idonea al pascolo o alla coltivazione senza interventi preparatori che vadano oltre il ricorso ai metodi e ai macchinari agricoli ordinari, in base a criteri definiti dagli Stati membri in virtù di un quadro stabilito dalla Commissione, - lo svolgimento di un’attività minima, definita dagli Stati membri, sulle superfici agricole mantenute naturalmente in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione. • Sono considerati “agricoltori in attività” i soggetti che al momento della presentazione della Domanda Unica dimostrano uno dei seguenti requisiti: - iscrizione all’INPS come coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, coloni o mezzadri;
- possesso della partita IVA attiva in campo agricolo e, a partire dal 2016, con dichiarazione annuale IVA relativa all’anno precedente la presentazione della domanda UNICA di cui all’articolo 12. Tali disposizioni non si applicano ai soggetti che nell’anno precedente hanno percepito pagamenti diretti per un ammontare massimo di 1.250 euro. In caso di partita IVA attivata in campo agricolo successivamente al 1° agosto 2014, ovvero in assenza di partita IVA, il requisito di agricoltore in attività è dimostrato se ricorre una delle seguenti condizioni: - l’importo annuo dei pagamenti diretti è inferiore al 5% dei proventi totali ottenuti da attività non agricole ai sensi dell’articolo 11 del presente regolamento nell’anno fiscale più recente per cui sono disponibili tali prove; - l’importo totale dei proventi ottenuti da attività agricole ai sensi dell’articolo 11 del presente regolamento nell’anno fiscale più recente per cui sono disponibili tali prove è inferiore a una soglia decisa dagli Stati membri e non superiore a un terzo dell’importo totale dei proventi ottenuti nell’anno fiscale più recente per cui sono disponibili tali prove. • La dimensione minima di una parcella agricola che può essere oggetto di una domanda unica è fissata in 0,02 ettari. ARTICOLO 2 (Mantenimento di una superficie agricola) • Fermo restando il rispetto delle regole di condizionalità stabilite, ai sensi dell’articolo 93 del regolamento (UE) n. 1306/2013, dal decreto ministeriale 23 gennaio 2015, citato in premessa, l’attività agricola ha cadenza almeno annuale e la pratica agronomica utilizzata è idonea a: IL
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Coltivatore
- prevenire la formazione di potenziali inneschi di incendi; - limitare la diffusione delle infestanti; - mantenere, nel caso di colture permanenti, in buone condizioni le piante con un equilibrato sviluppo vegetativo, secondo le forme di allevamento, gli usi e le consuetudini locali; - non danneggiare il cotico erboso dei prati permanenti con il sovra sfruttamento o la sottoutilizzazione. • Fermo restando il rispetto delle regole di condizionalità stabilite, ai sensi dell’articolo 93 del regolamento (UE) n. 1306/2013, dal decreto ministeriale 23 gennaio 2015, citato in premessa, e quanto previsto al comma 1 del presente articolo, i criteri di mantenimento delle superfici sulle quali sono svolte le pratiche tradizionali di cui all’articolo 7, lettera a), del regolamento (UE) n. 639/2014 e di quelle sulle quali è svolta unicamente l’attività di pascolo, comprese le superfici di cui all’articolo 2, comma 1, lettera f), del decreto ministeriale 18 novembre 2014, citato in premessa (“Pascoli magri”), sono soddisfatti quando il pascolo è comunemente applicato in tali superfici con uno o più turni annuali di durata complessiva di almeno sessanta giorni. • Ai fini della dimostrazione del pascolamento e del relativo calcolo delle UBA, nell’ambito di pratiche di pascolo riconosciute come uso o consuetudine locale con provvedimento della Regione o Provincia autonoma sul cui territorio è ubicato il pascolo, in deroga a quanto previsto dal comma 4, sono ammessi anche i capi appartenenti a codici di allevamento non intestati al richiedente. La Regione o Provincia autonoma competente comunica il provvedimento di riconoscimento di tale pratica di pascolo, con i relativi identificativi catasta-
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li delle superfici interessate, con le modalità previste nell’articolo 13 del presente decreto, all’organismo di coordinamento di cui all’articolo 7, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 1306/2013.
- terreno coperto da vegetazione spontanea; - terreno seminato esclusivamente per la produzione di piante da sovescio o per la produzione di compost, ammendanti o fertilizzanti naturali.
Regione Lombardia ha ritenuto opportuno chiedere di poter derogare al periodo complessivo di pascolamento fissato in 60 giorni complessivi riducendo così tale limite a 45 giorni. Nessuna deroga è stata invece richiesta in merito al divieto di ammettere al pascolo capi appartenenti a codici di allevamento non intestati al titolare.
Qualora si intenda utilizzare un terreno lasciato a riposo come seminativo, incluso nel sistema di rotazione aziendale, deve comunicare il periodo di ritiro della superficie predetta dalla produzione agricola (periodo minimo continuativo di otto mesi nell’anno di domanda). Qualora si intenda utilizzare un terreno lasciato a riposo ai fini del calcolo delle EFA dovrà essere altresì mantenuto l’impegno di non effettuare alcuna lavorazione per il periodo dal 01 marzo al 31 luglio.
ARTICOLO 10 (Terreni a riposo) • Per terreno lasciato a riposo s’intende un seminativo, incluso nel sistema di rotazione aziendale, ritirato dalla produzione agricola per un periodo minimo continuativo di otto mesi nell’anno di domanda. Il terreno lasciato a riposo prevede comunque un’attività di gestione e può essere: - terreno nudo totalmente privo di vegetazione;
ARTICOLO 15 (Criteri relativi alla misura dei premi per il settore latte) • Ai sensi dell’articolo 20, comma 2, del decreto ministeriale 18 novembre 2014, i premi previsti per le vacche da latte sono destinati ai produttori di latte per i capi appartenenti ad allevamenti iscritti, nell’anno di
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riferimento della domanda, nei Libri genealogici o nel Registro Anagrafico delle razze bovine ed iscritti ai controlli funzionali latte, che partoriscono nell’anno e i cui vitelli sono identificati e registrati secondo le modalità e i termini previsti dal regolamento (CE) n. 1760/2000 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 437/2000. Tale disposto esclude di fatto l’accesso al premio accoppiato a tutte le stalle non iscritte ai controlli funzionali. Al fine di consentire l’accesso al premio anche a tali aziende (a livello nazionale circa il 50% che rappresentano il 20% in termini di UBA), si stanno mettendo in campo azioni finalizzate alla realizzazione di un modello di controlli “ridotto” ed a basso impatto economico. ARTICOLO 16 (Affitto diritti senza i corrispondenti ettari ammissibili) • in caso di affitto di diritti all’aiuto senza i corrispondenti ettari ammissibili di cui all’articolo 32, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1307/2013, è
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riversato in via definitiva alla riserva nazionale il trenta per cento dei valori unitari annuali del diritto all’aiuto trasferito senza gli ettari ammissibili corrispondenti o l’importo equivalente espresso in numero di diritti all’aiuto. Contrariamente a quanto previsto nella precedente programmazione, dalla campagna 2016 in poi sarà possibile affittare i titoli senza i corrispondenti ettari di terreno ammissibili. Tale trasferimento sarà tuttavia gravato da una trattenuta pari al 30% del valore dei titoli ceduti.
ARTICOLO 18 (Regime per i piccoli agricoltori) • Gli agricoltori che hanno aderito al regime per i piccoli agricoltori di cui all’articolo 28 del decreto ministeriale 18 novembre 2014, citato in premessa, e che non richiedono altri aiuti possono detenere un fascicolo aziendale aggiornato in forma semplificata. I soggetti che a seguito di presentazione di domanda riceveranno un importo stimato di pagamento per l’anno 2015, compreso tra 250 e 1.250 euro, potranno formulare richiesta di accesso al regime per i piccoli produttori
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entro il 15 settembre 2015. I vantaggi previsti da tale regime sono: Esclusione dall’ambito di applicazione del greening. Esclusione dall’applicazione di controlli e sanzioni in tema di condizionalità. Predisposizione di un fascicolo semplificato. Sarà possibile rinunciare al regime per i piccoli agricoltori per passare al regime alla domanda unica tradizionale. Tale operazione tuttavia preclude la possibilità di una ulteriore adesione al regime per gli anni successivi.
RACCOLTA DATI PAC 2015 Si ricorda ai Soci che gli uffici di Coldiretti sono operativi per la raccolta dati PAC 2015. Anche alla luce della complessità della domanda unica di quest’anno, dovuta soprattutto a tutti gli adempimenti legati al “greening”, si invitano i Soci, che non l’avessero ancora fatto, a prendere contatto con urgenza con gli uffici Coldiretti per impostare la domanda PAC e permettere ai nostri uffici di poter rispettare la scadenza del 15 maggio imposta dalla normativa comunitaria.
La Pec è un obbligo per tutte le Imprese. I nostri Uffici sono a disposizione Si ricorda ai Soci che tutte le ditte – sia società che individuali – iscritte presso la CCIAA, e non in regime di esonero dalla tenuta della contabilità IVA, hanno l’obbligo di creare ed iscrivere un indirizzo PEC univoco per ogni posizione registrata al REA. Qualora non aveste ancora provveduto ad adempiere a tale obbligo previsto dalla Legge, vi ricordiamo che i nostri uffici sono a disposizione per il servizio di apertura e/o iscrizione della casella PEC e per un servizio di gestione e comunicazione dei messaggi di Posta Elettronica Certificata ricevuti. L’inosservanza della norma relativa alla iscrizione della PEC comporta una sanzione amministrativa in caso di controlli o per l’impossibilità, da parte delle Amministrazioni Pubbliche, di recapitare messaggi tramite questo mezzo.
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Tabelle paga attualmente in vigore per salariati agricoli
A seguito del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti sottoscritto dalle parti in data 22 ottobre 2014, con decorrenza e durata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, dal 1° maggio 2015 sono state determinate le nuove tabelle paga dei salariati dando così corso al secondo aumento retributivo previsto, che è pari a 1,8%. In questo inserto a cura dell’Ufficio Datori di Lavoro, inserto che consigliamo agli Imprenditori Agricoli di staccare e conservare, si riportano le tabelle (mancanti però della sezione grandi raccolte, avventizi spurgo rogge e campari).
Tullo Soregaroli Politiche del Lavoro e Contrattualistica
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Coltivatore
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ANZIANITA' DI SERVIZIO SULL'AZIENDA
TRADIZIONALI
Inf. 2 anni
Sup. 2 anni
in vigore dal 1° maggio 2015 Sup. 4 anni
Sup. 6 anni
Sup. 8 anni
Sup. 10 anni
CAPO OPERAIO (anche responsabile del processo di gestione di impianto bioenergetico) Salario mensile 1.719,27 Paga oraria 10,17 Ora straordinaria 25% / irrigazione 12,71 Ora festiva 35% 13,73 Ora straordinaria festiva 40% 14,24 Trattenute per malattia o infortunio-al giorno (paga giorn.) 66,13 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno 77,22 Festività infrasettimanali/domeniche lavorate 35% 89,28
1.732,62 10,25 12,81 13,84 14,35 66,64 77,81 89,96
1.745,97 10,33 12,91 13,95 14,46 67,15 78,41 90,66
1.759,32 10,41 13,01 14,05 14,57 67,67 79,01 91,35
1.772,67 10,49 13,11 14,16 14,69 68,18 79,61 92,04
1.786,02 10,57 13,21 14,27 14,80 68,69 80,20 92,73
CAPO BERGAMINO - CAPO PORCARO Salario mensile Paga oraria Ora straordinaria 25% / irrigazione Ora festiva 35% Ora straordinaria festiva 40% Trattenute per malattia o infortunio-al giorno (paga giorn.) Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno Festività infrasettimanali/domeniche lavorate 35%
1.723,56 10,20 12,75 13,77 14,28 66,29 77,40 89,49
1.736,80 10,28 12,85 13,88 14,39 66,80 78,00 90,18
1.750,04 10,36 12,95 13,99 14,50 67,31 78,59 90,87
1.763,28 10,43 13,04 14,08 14,60 67,82 79,19 91,56
1.776,52 10,51 13,14 14,19 14,71 68,33 79,78 92,25
1.710,32 10,12 12,65 13,66 14,17 65,78 76,81 88,80
SUPER SPECIALIZZATI (Trattorista meccanico, meccanico d'azienda, addetto frutteto, casaro, bergamino, trattorista, fecondatore laico, autista, muratore, falegname, elettricista, macellatore, operatore di porciliaia, addetto al processo di gestione di impianto bioenergetico)
Salario mensile 1.665,09 1.677,87 1.690,65 1.703,43 1.716,21 Paga oraria 9,85 9,93 10,00 10,08 10,16 Ora straordinaria 25% / irrigazione 12,31 12,41 12,50 12,60 12,70 Ora festiva 35% 13,30 13,41 13,50 13,61 13,72 Ora straordinaria festiva 40% 13,79 13,90 14,00 14,11 14,22 Trattenute per malattia o infortunio-al giorno (paga giorn.) 64,04 64,53 65,03 65,52 66,01 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno 74,78 75,35 75,93 76,50 77,08 Festività infrasettimanali/domeniche lavorate 35% 86,45 87,12 87,79 88,45 89,11 SPECIALIZZATI (Bergamino, trattorista, add. frutteto, add. allevam. suinicoli, irrigatore, respons. allevam. avicolo, alimentatore, addetto carico dell'impianto bioenerg.) Salario mensile 1.569,61 1.582,11 1.594,61 1.607,11 1.619,61 Paga oraria 9,29 9,36 9,44 9,51 9,58 Ora straordinaria 25% / irrigazione 11,61 11,70 11,80 11,89 11,98 Ora festiva 35% 12,54 12,64 12,74 12,84 12,93 Ora straordinaria festiva 40% 13,01 13,10 13,22 13,31 13,41 Trattenute per malattia o infortunio-al giorno (paga giorn.) 60,37 60,85 61,33 61,81 62,29 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno 70,50 71,06 71,62 72,18 72,74 Festività infrasettimanali/domeniche lavorate 35% 81,50 82,15 82,80 83,44 84,09 QUALIFICATI (Mandriani, cavallanti, addetto seminativi, addetto allevamento avicolo, porcari e tutti gli altri lavoratori salariati fissi non classificati in altra categoria) Salario mensile 1.378,46 1.389,82 1.401,18 1.412,54 1.423,90 Paga oraria 8,16 8,22 8,29 8,36 8,43 Ora straordinaria 25% / irrigazione 10,20 10,28 10,36 10,45 10,54 Ora festiva 35% 11,02 11,10 11,19 11,29 11,38 Ora straordinaria festiva 40% 11,42 11,51 11,61 11,70 11,80 Trattenute per malattia o infortunio-al giorno (paga giorn.) 53,02 53,45 53,89 54,33 54,77 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno 61,92 62,42 62,94 63,45 63,96 Festività infrasettimanali/domeniche lavorate 35% 71,58 72,16 72,75 73,35 73,94 QUALIFICATI SUPER Salario mensile Paga oraria Ora straordinaria 25% / irrigazione Ora festiva 35% Ora straordinaria festiva 40% Trattenute per malattia o infortunio-al giorno (paga giorn.) Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno Festività infrasettimanali/domeniche lavorate 35%
1.458,77 8,63 10,79 11,65 12.08 56,11 65,53 75,75
1.470,70 8,70 10,88 11,75 12,18 56,57 66,06 76,37
TRATTENUTE DI LEGGE CONTRATTUALI: INPS 8,84% sul salario lordo
1.482,63 8,77 10,96 11,84 12,28 57,02 66,59 76,98
1.494,56 8,84 11,05 11,93 12,38 57,48 67,12 77,60
1.506,49 8,91 11,14 12,03 12,47 57,94 67,66 78,22
C.A.C. 0,20 % sul salario lordo CIMI 1,305% sul salario lordo
MAGGIORAZIONI:
Lavoro notturno (esclusi bergamini e capi) 40% sulla retribuzione normale. Lavoro straordinario festivo (oltre 8 ore) 40% sulla retribuzione normale. Lavoro festivo notturno (22 - 6) 45% sulla retribuzione normale.
SOSTITUZIONI:
Il salariato qualificato che sostituisce il bergamino ha diritto, in aggiunta al salario normale, al litro di latte gratuito e ad un compenso giornaliero di €. 9,47 Il salariato qualificato super che sostituisce il bergamino ha diritto, in aggiunta al salario normale, al litro di latte gratuito e ad un compenso giornaliero di €. 5,53 Il bergamino che sostituisce il capo durante la malattia o le ferie ha diritto ad un compenso pari a €. 6,94 giornaliere.
SOSTITUTO TRATTORISTA:
Se salariato qualificato per ogni ora di uso effettivo delle trattrici €. 1,45 Se salariato qualificato super per ogni ora di uso effettivo delle trattrici €. 0,85
IRRIGAZIONE:
Il lavoratore addetto all' irrigazione ha diritto alla retribuzione oraria prevista in tabella per le ore di lavoro effettuate in più delle 8 giornaliere, indipendentemente che vengano fatte di giorno, di notte, in festa.
AVVENTIZI Specializzati Paghe orarie Qualificati Paghe orarie
ADDETTI CATTURA POLLI (notturna) (paga oraria 16 - 65 anni)
Normale
12,03 10,57
Straord. 25%
14,34 12,60
Festiva 35%
15,26 13,41
13,81
DATORI DI LAVORO - INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE
Str.fest.40%
15,72 13,81
T.F.R.
0,80 0,70
1.728,99 10,23 12,79 13,81 14,32 66,50 77,65 89,78 1.632,11 9,66 12,08 13,04 13,52 62,77 73,30 84,74 1.435,26 8,49 10,61 11,46 11,89 55,20 64,46 74,52 1.518,42 8,98 11,23 12,12 12,57 58,40 68,20 78,84
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Tabelle paga operai agricoli F L O R O V I V A I S T I inin vigore dal 1째 maggio Tabella paga operai agricoli FLOROVIVAISTI vigore dal2015 1째 maggio 2015
ANZIANITA' DI SERVIZIO SULL'AZIENDA
CAPO GIARDINIERE E CAPO COLTIVATORE VIVAISTA Salario mensile Paga oraria Ora straordinaria 29% / irrigazione Ora festiva 40% Ora straordinaria festiva 50% Trattenute per malattia o infortunio - al giorno Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno
Inf. 2 anni
Sup. 2 anni
1.745,30 10,33 13,33 14,46 15,50 67,13 78,38
1.758,65 10,41 13,43 14,57 15,62 67,64 78,98
Sup. 4 anni
1.772,00 10,49 13,53 14,69 15,74 68,15 79,57
Sup. 6 anni
1.785,35 10,56 13,62 14,78 15,84 68,67 80,18
Sup. 8 anni
Sup. 10 anni
1.798,70 10,64 13,73 14,90 15,96 69,18 80,77
1.812,05 10,72 13,83 15,01 16,08 69,69 81,37
SPECIALIZZATI SUPER (Ibridatore-selezionatore, aiutante di laboratorio, conduttore di caldaie, giardiniere, conduttore meccanico) 1.690,52 1.703,30 1.716,08 1.728,86 1.741,64 Salario mensile 10,00 10,08 10,15 10,23 10,31 Paga oraria 12,90 13,00 13,09 13,20 13,30 Ora straordinaria 29% / irrigazione 14,00 14,11 14,21 14,32 14,43 Ora festiva 40% 15,00 15,12 15,23 15,35 15,47 Ora straordinaria festiva 50% 65,02 64,39 66,00 66,49 66,99 Trattenute per malattia o infortunio - al giorno 75,92 75,37 77,06 77,64 78,22 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno
1.754,42 10,38 13,39 14,53 15,57 67,48 78,79
SPECIALIZZATI (Vivaista, addetto al giardino, operatore di serra, addetto alla manutenzione del verde, trattorista e addetto macchine agricole complesse) 1.591,66 1.604,16 1.616,66 1.629,16 1.641,66 1.654,16 Salario mensile 9,42 9,49 9,57 9,64 9,71 9,79 Paga oraria 12,15 12,24 12,35 12,44 12,53 12,63 Ora straordinaria 29% / irrigazione 13,19 13,29 13,40 13,50 13,59 13,71 Ora festiva 40% 14,13 14,24 14,36 14,46 14,57 14,69 Ora straordinaria festiva 50% 61,22 61,70 62,18 62,66 63,14 63,62 Trattenute per malattia o infortunio - al giorno 71,49 72,05 72,61 73,17 73,73 74,29 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno QUALIFICATI (Operaio addetto a compiti semplici anche con l'utilizzo di attrezzature meccaniche non semoventi) 1.396,58 1.407,94 1.419,30 1.430,66 Salario mensile 8,26 8,33 8,40 8,47 Paga oraria 10,66 10,75 10,84 10,93 Ora straordinaria 29% / irrigazione 11,56 11,66 11,76 11,86 Ora festiva 40% 12,39 12,50 12,60 12,71 Ora straordinaria festiva 50% 53,71 54,15 54,59 54,10 Trattenute per malattia o infortunio - al giorno 62,73 63,24 63,75 63,34 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno
1.442,02 8,53 11,00 11,94 12,80 55,46 64,77
1.453,38 8,60 11,09 12,04 12,90 55,90 65,28
QUALIFICATI SUPER (Operaio addetto a compiti esecutivi semplici anche con l'utilizzo di attrezzature meccaniche semoventi) 1.480,33 1.492,26 1.504,19 1.516,12 1.528,05 Salario mensile 8,76 8,83 8,90 8,97 9,04 Paga oraria 11,30 11,39 11,48 11,57 11,66 Ora straordinaria 29% / irrigazione 12,26 12,36 12,46 12,56 12,66 Ora festiva 40% 13,14 13,25 13,35 13,46 13,56 Ora straordinaria festiva 50% 56,94 57,39 57,85 58,31 58,77 Trattenute per malattia o infortunio - al giorno 66,49 67,02 67,56 68,09 68,63 Trattenute per assenze arbitrarie e scioperi - al giorno
1.539,98 9,11 11,75 12,75 13,67 59,23 69,17
TRATTENUTE DI LEGGE CONTRATTUALI: INPS 8,84% sul salario lordo
AVVENTIZI Specializzati Paga oraria Qualificati Paga oraria
Normale
12,21 10,70
C.A.C. 0,20 % sul salario lordo
Straord. 29% Festiva 40%
14,92
15,95
13,08
13,98
DATORI DI LAVORO - INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE
CIMI 1,305% sul salario lordo
Str.fest. 50%
16,89 14,80
T.F.R.
0,81 0,71
irrigazione
14,92
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DATORI DI LAVORO
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Ministero Lavoro: benefici contributivi settore agricolo La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 8 del 24 marzo 2015, ha risposto a un quesito del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in merito all’applicabilità dell’art. 20, comma 2, D.Lgs. n. 375/1993, secondo il quale “le agevolazioni contributive previste dalla legge sono riconosciute ai datori di lavoro agricolo che applicano i contratti collettivi nazionali di categoria, ovvero i contratti collettivi territoriali ivi previsti“. Sul punto il Consiglio Nazionale chiede chiarimenti in ordine al diritto a tali benefici in base a quanto prevede l’art. 1, commi 1175 e 1176, della L. n. 296/2006, secondo il quale “a decorrere dal 1° luglio 2007 i benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale sono subordinati al possesso, da parte dei datori di lavoro del documento unico di regolarità contributiva,
fermi restando gli altri obblighi di legge ed il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale“. La risposta in sintesi del Ministero: “…Con specifico riferimento al settore agricolo, i benefici riconosciuti dal D.Lgs. n. 375/1993 sono subordinati alla applicazione dei “contratti collettivi nazionali di categoria, ovvero dei contratti collettivi territoriali ivi previsti“. In relazione a tale disposizione non può tuttavia non incidere anche la successiva L. n. 296/2006. Ciò che va evidenziato è infatti l’individuazione, da parte della legge del 2006, di quali contratti collettivi applicare, ossia di quelli “stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più
rappresentative sul piano nazionale“. Tale elemento, sebbene contenuto in una disposizione successiva a quella del 1993 e sebbene sia di carattere generale, appare di assoluto rilievo dal momento che introduce nell’ordinamento il principio secondo cui solo i datori di lavoro che garantiscono quelle tutele minime previste dalla contrattazione collettiva in questione sono “meritevoli” di godere di benefici “normativi e contributivi”. Premesso quanto sopra e tenuto conto che già la legislazione del 1993 introduce, quale condizione necessaria per il godimento delle agevolazioni contributive ivi previste, il rispetto della contrattazione collettiva, si ritiene che una valutazione complessiva del quadro ordinamentale impone di interpretare tale legislazione nel senso che detta contrattazione è quella promanante dalle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.
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Modello 730/2015 Vi aspettiamo al Caf Coldiretti Comincia la stagione dei dichiarativi fiscali con il modello 730 che quest’anno presenta diverse novità anche dal punto di vista di come presentare la dichiarazione. A partire dal 2015, in via sperimentale, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione di molti contribuenti una sorta di “dichiarazione precompilata”. I contribuenti interessati a questa novità sono coloro che l’anno scorso hanno presentato il modello 730, coloro che hanno presentato il modello Unico, ma con caratteristiche per la presentazione del 730 e per i quali, in ogni caso, sia stata rilasciata la Certificazione
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Dove presentare il modello?
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Il contribuente deve indicare i propri redditi, i familiari scalmente a carico, le spese deducibili e/o detraibili e gli eventuali acconti versati. Al CAF deve essere esibita, anche in copia fotostatica, la documentazione necessaria per consentire il riscontro dei dati contenuti.
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Il Caf Coldiretti con le numerose strutture operative distribuite su tutto il territorio nazionale rappresenta un valido ed efciente punto di riferimento per i contribuenti. Il contribuente non deve preoccuparsi di inviare la dichiarazione all’Amministrazione Finanziaria: questi adempimenti, infatti, vengono curati direttamente dal Caf Coldiretti.
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completi o se, diversamente, è necessario modificarli e/o integrarli con altri non conosciuti dall’Amministrazione finanziaria. Si segnala che molti oneri detraibili o deducibili come, ad esempio, spese sanitarie, spese di istruzione, spese funebri, liberalità a Onlus e enti, spese sostenute nel 2014 per la ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica così come molti altri non verranno indicati nel modello precompilato dell’Agenzia Entrate. È importante sottolineare anche un’altra particolarità che riguarda questo primo anno sperimentale, ovvero il fatto che solo con l’assistenza di un Caf o di un professionista abilitato sarà possibile presentare la dichiarazione in forma congiunta. Nella cosiddetta dichiarazione precompilata con dati messi a disposizione
Unica (ovvero la certificazione che da quest’anno sostituisce il modello CUD). La cosiddetta “dichiarazione precompilata” verrà messa a disposizione dal 15 aprile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per poter vedere i dati a disposizione dall’Amministrazione Finanziaria il contribuente dovrà accedere con la richiesta di pin e password di Fisconline. In alternativa il contribuente può delegare il proprio sostituto d’imposta, se questo presta assistenza fiscale, oppure un Caf o un professionista abilitato. A questo proposito si invitano tutti gli interessati a rivolgersi ai nostri uffici con una copia del documento d’identità per firmare la delega per poter accedere ai propri dati e far sì che il nostro Caf possa fornire l’assistenza fiscale necessaria a valutare se i dati resi disponibili online sono
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dall’Amministrazione Finanziaria verranno indicati i familiari a carico, i redditi di lavoro dipendente o assimilati e i redditi di lavoro autonomo solo se presenti nella Certificazione Unica. Per quanto riguarda i dati di terreni e fabbricati verranno comunicati i dati presenti nella dichiarazione dell’anno precedente integrati da dati risultanti dall’anagrafe tributaria e verranno azzerati dati considerati anomali. La dichiarazione precompilata mostrerà alcuni oneri come interessi passivi di mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali o spese già indicate in anni precedenti che possono avere interesse pluriennale. Altra importante particolarità di questo nuovo modello dichiarativo è il tema inerente la responsabilità. Infatti il contribuente che accederà direttamente ai dati “precompilati” e accetterà quanto messo a disposizione sarà esentato da eventuali controlli del fisco in merito agli oneri detraibili o deducibili. Nel caso invece il contribuente acceda direttamente al sito dell’Agenzia Entrate
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e modifichi o integri i dati presenti si assumerà la responsabilità piena di quanto dichiarato e potrà essere direttamente controllato. Nel caso invece il contribuente si rivolga a un Caf o a un professionista abilitato, la responsabilità di quanto dichiarato ricadrà sul soggetto che invia la dichiarazione, questo sia in caso di accettazione dei dati, sia in caso di modifica o integrazione degli stessi. Quindi in quest’ultimo caso i controlli dell’Agenzia Entrate sugli oneri detraibili e deducibili saranno a carico del Caf o del professionista che ha inviato la dichiarazione, senza interessare direttamente il singolo contribuente. Nel caso in cui dai controlli formali si riscontrino anomalie che comportino un aggravio di imposta e/o sanzioni, il Caf o il professionista che ha curato l’invio della dichiarazione sarà responsabile di quanto dichiarato a meno che sia provata la condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente. La maggiore responsabilità a carico degli intermediari che si prestano all’invio dei modelli 730 comporta che questi ultimi
siano costretti ad adeguare i massimali delle coperture assicurative con relativi maggiori costi. La maggiore responsabilità spettante a Caf o professionisti comporta anche il venir meno della possibilità della gratuità a favore dei contribuenti che prima presentavano il modello precompilato o autocompilato. Dal punto di vista della compilazione del modello, invece, le principali novità riguardano: la soppressione dell’obbligo di indicare l’IMU dovuta, l’indicazione del bonus Irpef, la variazione del limite di detraibilità dei premi assicurativi, l’indeducibilità del contributo al SSN sulle assicurazioni dei veicoli, la deduzione dei canoni d’affitto di terreni agricoli da parte di giovani coltivatori diretti o IAP, il credito d’imposta per le erogazioni a sostegno della cultura (art-bonus). Infine si segnala che la scadenza per la presentazione del modello in via telematica sul sito dell’Agenzia Entrate o al sostituto d’imposta, al Caf o al professionista, per quest’anno è prevista per il 7 luglio.
APRILE, SCADENZE Venerdì 10 aprile 2015 • IVA “Spesometro” - Presentazione telematica delle operazioni relative all’anno 2014 – contribuenti mensili. Giovedì 16 aprile 2015 • IVA ditte con liquidazione mensile: versamento dell’iva relativa al mese di marzo. • Ritenute d’acconto: versamento delle ritenute su compensi a professionisti pagati nel mese precedente. • Dipendenti: versamento delle ritenute effettuate sulle buste paga del mese precedente. Lunedì 20 aprile 2015 • IVA “Spesometro” - Presentazione telematica delle operazioni relative all’anno 2014 – contribuenti trimestrali. Lunedì 27 aprile 2015 • IVA operazioni intracomunitarie - Presentazione degli elenchi intrastat mese di marzo 2015 e primo trimestre 2015.
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APPROFONDIMENTI
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No agli ogm, scelta economica
a difesa delle imprese e del made in Italy Si riporta l’intervista rilasciata dal Presidente Paolo Voltini a un settimanale locale sul tema “organismi geneticamente modificati in agricoltura”, nella quale si evidenziano le ragioni del no di Coldiretti all’introduzione degli ogm in agricoltura. Presidente, l’Europa ha deciso che siano gli Stati a conservare l’autonomia e la sovranità in tema di Ogm. Ritiene che sia stata la scelta più corretta? E’ una scelta corretta e positiva. Siamo di fronte a un importante riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del biotech. E l’Italia ha scelto di mantenere il divieto di coltivare Ogm, come del resto chiedono quasi otto italiani su dieci. L’Italia ha confermato di attenersi al principio di precauzione con un decreto che conferma il divieto di coltivazione degli ogm nel nostro Paese. Qual è il giudizio di Coldiretti? Da parte del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e di quello dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, è giunta la firma del decreto che sancisce il divieto di coltivazione di mais Ogm MON810 con la proroga, per un periodo di ulteriori 18 mesi dalla sua entrata in vigore, del divieto già emanato con il precedente decreto interministeriale del 12 luglio 2013. Lo considero un ottimo biglietto da visita per il Made in Italy alimentare in vista dell’Expo. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Perché, secondo Coldiretti, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, è bene mantenere il divieto di coltivare ogm? In primo luogo per noi è una scelta economica. E’ giusto che prosegua la ricerca scientifica ma portare le coltivazioni ogm in campo aperto sarebbe irreversibile. Il punto è che l’Italia non può competere con altri Stati sul piano della quantità, dell’omologazione, del prodotto tutto uguale. La nostra forza sta nella qualità, nell’eccellenza, nella distintività delle nostre produzioni e del nostro cibo, che tutto il mondo richiede ed è disposto a pagare. Omologarci significa perdere. Produrre ciò che i consumatori non vogliono e non acquistano significa perdere. La strada per dare reddito alle nostre imprese non è omologare e delocalizzare, togliere identità, ai loro prodotti. IL
E’ esattamente il contrario: puntare sulla trasparenza, sull’origine garantita e obbligatoria, su un’etichetta che tolga tutti gli alimenti dall’anonimato e che con certezza identifichi il vero made in Italy, ogm-free, che è riconosciuto come eccellenza in tutto il mondo. Chi, invece, sostiene l’opportunità di introdurli nel nostro Paese parte da due considerazioni: la prima è che, in realtà, già ora gli ogm vengono utilizzati per il mangime che viene dato agli animali e inoltre già adesso vi sono alimenti in commercio, come ad esempio la soia, quasi completamente ogm. La seconda considerazione è di ordine ambientale: chi sostiene l’opportunità di introdurre gli ogm anche da noi dichiara che, se impiegati, permetterebbero di ridurre drasticamente l’utilizzo dei pesticidi, sostanze dannose che inquinano l’ambiente. Come risponde Coldiretti a queste due obiezioni? Alla prima obiezioni rispondiamo che la strada da percorrere è appunto quella di dar vita in Italia a filiere ogm-free, fin dalla soia e dai mangimi, ed è un percorso che Coldiretti e CAI, Consorzio Agrari d’Italia, già stanno attuando. La seconda considerazione è un mito: la natura dimostra sempre di attrezzarsi alle condizioni che si creano. Non è vero quindi che non si dovranno più utilizzare fitofarmaci. In realtà cambierebbero i prodotti da utilizzare perché prima o poi la pianta infestante o il parassita diventerebbero a loro volta resistenti. L’unico vantaggio certo sarà quello economico per chi venderà sementi e contemporaneamente i fitofarmaci (diserbanti e antiparassitari). C’è da dire infine che l’agricoltura ha drasticamente ridotto l’uso di questi prodotti e le nuove norme svilupperanno ancora di più la lotta integrata di base obbligatoria che garantirà ulteriormente una più corretta e mirata gestione dei prodotti fitosanitari.
OGM: IN GAZZETTA UE LA LIBERTÀ DI VIETARLI L’Italia è libera di non coltivare Ogm, come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76%) che si oppongono al biotech nei campi. Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 13 marzo è stato pubblicato il testo della direttiva 2015/412 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 marzo 2015 che modifica la direttiva 2001/18/ CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) sul proprio territorio. Ora tocca al Parlamento italiano mettere a punto una normativa nazionale che possa dare continuità alla lungimirante scelta fatta dall’Italia di vietare gli Ogm, dato che la nuova normativa dovrebbe entrare in vigore già a marzo, dopo 20 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea. E’ un importante riconoscimento della sovranità degli Stati nonostante il pressing delle multinazionali del biotech. L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy.
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APPROFONDIMENTI
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In Europa flop delle semine ogm Si riporta l’intervista rilasciata dalla dott.ssa Valeria Sonvico, Responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Lombardia, sempre sul tema “organismi geneticamente modificati in agricoltura”. Ogm in agricoltura: ci può dire quanti Paesi, allo stato attuale, li coltivano? In Europa, nel 2014, i terreni seminati con ogm sono diminuiti del 3%, a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che non rispetta le promesse. Dal rapporto annuale 2014 dell’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications emerge che la superficie Ogm in Europa nel 2014 si è ridotta ad appena 143.016 ettari di mais Bt coltivati in soli 5 Paesi sui 28 che fanno parte dell’Unione. Peraltro ben il 92% di mais biotech europeo è coltivato in Spagna dove sono stati seminati 131.538 ettari, mentre le superfici coltivate sono residuali in Portogallo, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca. Complessivamente sono stati appena 28 i Paesi che nel mondo hanno coltivato biotech nel 2014 per un totale di 181 milioni di ettari concentrati però soprattutto negli Stati Uniti (73.1 milioni di ettari), in Brasile (42,2 milioni), Argentina (24,3 milioni). India (11.6 milioni) e Canada (11,6 milioni) ma anche in Cina (3,6 milioni) e nei Paesi di via di Sviluppo sotto il pressing delle multinazionali. Oggi le conoscenze scientifiche garantiscono la salute umana in relazione all’utilizzo degli ogm nell’alimentazione? È tutt’altro che definita la questione della sicurezza per la salute umana. Il cibo non deve nuocere, quanto meno perché dobbiamo consumarlo almeno tre volte al giorno e per tutta la nostra vita. Sembra un’affermazione banale, ma quando parliamo di introdurre alimenti contenenti ogm occorre fare una riflessione. Nessuno al momento è in grado di fornirci una risposta univoca, suffragata da elementi scientifici che ci confermino la tranquillità del consumo di tali alimenti. Non abbiamo prove in merito alla loro “colpevolezza” ma non si vuole avallare nemmeno la tesi che non comportano alcun rischio per la salute umana. In questo caso “il principio di precauzione” è fondamentale e rispettoso dei consumatori. E’ vero che la coltivazione in campo aperto metterebbe a rischio le colture coltivate tradizionalmente e la tipicità delle nostre produzioni? Nel caso specifico agricolo, le misure di protezione, per garantire la coesistenza tra coltivazioni ogm e coltivazioni tradizionali, non potrebbero dare un netta separazione e gestione dei due metodi produttivi. Nel tempo ci ritroveremmo con la scomparsa delle colture tradizionali a seguito ad esempio del trasporto di polline transgenico. Infatti molte piante in natura sono sessualmente compatibili con piante Ogm e quindi il loro polline può fecondarle trasferendo il gene esigeno. Le misure per la coesistenza inoltre prevedono IL
distanze che difficilmente potrebbero applicarsi al territorio italiano. Chi sostiene l’opportunità di introdurli nel nostro Paese rimarca che già adesso vi sono alimenti in commercio ogm consumati quotidianamente da tutti noi. E vero? Occorre precisare che il consumo ogm e la possibilità di introdurre ogm nel paese sono due problematiche differenti. Riprendendo che la coltivazione ad oggi in Italia non è possibile, il consumo di prodotti contenente Ogm esiste. Quello su cui ci si dovrebbe concentrare è avere esplicitato in etichetta se quel prodotto contiene Ogm oppure no e lasciare al consumatore la possibilità di scelta. Sondaggi dimostrano che se ci fosse scritto “ogm” molti acquisterebbero un altro prodotto.
Il “Punto Coldiretti” inviato a tutte le imprese agricole E’ il giornale online per le imprese del sistema agroalimentare. In tempo reale assicura tutte le informazioni su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, scadenze, mercati, prezzi, credito e finanziamenti, energia, previdenza, formazione, qualità, ma anche meteo, normative, innovazione e ricerca. Il “Punto Coldiretti” viene inviato a tutti i nostri Associati tramite posta elettronica ordinaria o certificata. Per leggere il giornale online: www.ilpuntocoldiretti.it.
AI SOCI: PER UN’INFORMAZIONE SEMPRE PIÙ TEMPESTIVA COMUNICATECI L’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA Con l’impegno di garantire a tutti i Soci un’informazione sempre più efficace e tempestiva, abbiamo dato vita a una “linea diretta” con le aziende, che si serve della posta elettronica. Tramite e.mail i nostri uffici inviano alle aziende avvisi, scadenze, riferimenti utili (con “gruppi di spedizione” che ci permettono di assicurare un’informazione “mirata”, in base alla tipologia e agli interessi delle diverse imprese). Domandiamo pertanto a tutti i Soci che non avessero ancora comunicato il proprio indirizzo mail (o che in questo momento non stanno ricevendo gli avvisi), di contattare quanto prima i nostri uffici, indicando il proprio indirizzo di posta elettronica. Oppure, basta una mail inviata a cremona@coldiretti.it.
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GIOVANI IMPRESA COLDIRETTI CREMONA
APRILE - 2015
Giovani, ‘Comitato itinerante’ nelle aziende “Abbiamo inaugurato il ‘comitato itinerante di Coldiretti Giovani Impresa Cremona’ riunendoci a Izano, presso l’azienda agricola di Emma e Daniela Ghidoni. L’incontro si è aperto con una visita in azienda, una bellissima realtà rivolta all’allevamento di vacche da latte. E’ seguita la riunione vera e propria del comitato, che si è svolto in un clima informale e molto proficuo. E’ una formula che vogliamo ripetere nei prossimi appuntamenti: riunirci nelle aziende dei giovani imprenditori cremonesi è un’occasione per conoscere meglio, e per raccontare, la nostra agricoltura ‘under 30’, che ha tanti volti, tante proposte, tante storie che coniugano tradizione e modernità”. A parlare è Carlo Maria Recchia, 21 anni, Delegato provinciale dei giovani agricoltori di Coldiretti Cremona. Intensa l’agenda di lavoro: nel comitato di lunedì 23 marzo si è parlato del ruolo di Giovani Impresa nelle tante iniziative che Coldiretti Cremona sta programmando sul territorio (a In alto: spettacolare selfie del ‘comitato itinerante’ nell’azienda Ghidoni partire dalla partecipazione alla Fiera Regionale Agricola di Grumello Cremonese, con l’istituzione di un “Premio Giovani” che si terrà nel pomeriggio di sabato 11 aprile), dell’impegno in vista di Expo 2015, appuntamento nel quale Coldiretti avrà un ruolo di primo piano, e poi del rush finale di Oscar Green, il concorso nazionale “che punta i riflettori sull’Italia che produce eccellenze innovative, nel legame con il territorio e le tradizioni”. “Giusta e bella la scelta di avviare il ‘comitato itinerante’ dall’azienda Ghidoni, esempio virtuoso di ‘passaggio del testimone’ in agricoltura – sottolinea Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona, intervenuto nel comitato –. Con orgoglio condividiamo l’entusiasmo di Emma e Daniela, 24 e 23 anni, diventate ufficialmente titolari dell’azienda agricola. Ed è doveroso sottolineare tutto il valore della scelta del papà Angelo e dello zio Domenico, che rimangono naturalmente fondamentali in azienda, ma che hanno deciso di investire nel futuro, puntando sulle nuove leve. E’ anche questo un esemLe nostre pagine su facebook pio importante di un’agricoltura che è Coldiretti Giovani Impresa Cremona. Avviso a tutti i giovani: il nostro profilo fb “Coldiretti vitale, è coraggiosa, e che anche nei Giovani Impresa Cremona” è diventato una pagina. Trovate quindi avvisi, appuntamenti, fotografie, momenti di difficoltà – poiché non ci articoli e link utili digitando “Coldiretti Giovani Impresa Cremona”. Aspettiamo le vostre ‘visite’. nascondiamo che tale è il momento Coldiretti Cremona. Per tutti i Soci c’è un’occasione in più per essere aggiornati sulle azioni e che le azienda da latte stanno vivendo su tutti gli appuntamenti messi in campo dalla nostra Federazione. E’ la nostra pagina facebook – riesce a guardare al futuro e a scom“Coldiretti Cremona” , per un’informazione in tempo reale. mettere sui nostri giovani”.
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APRILE - 2015
“La pizza patrimonio dell’umanità” Via libera della Commissione italiana Unesco Fondamentali le oltre 300mila firme raccolte nella ‘nostra’ petizione Via libera della Commissione italiana Unesco all’iscrizione della pizza nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Lo ha reso noto la Coldiretti giovedì 26 marzo, al termine di un’intera giornata di mobilitazione, nel sottolineare che la decisione è stata assunta dalla Commissione Italiana Unesco riunita a Roma sotto la presidenza del Prof. Giovanni Puglisi al quale erano state consegnate 300mila firme raccolte da parte della Coldiretti insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio a sostegno della campagna lanciata sulla piattaforma Change.org. “Il riconoscimento dell’Unesco ha un valore straordinario per
l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “quando un prodotto diventa globalizzato il rischio è che se ne perda l’origine ed è proprio il caso dell’arte della pizza”.
CASTELLI REMO R.
PIZZA, IL RICONOSCIMENTO TUTELA UN BUSINESS DA 10 MILIARDI
COMPRAVENDITA TERRENI ED AZ. AGRICOLE
Tra i patrimoni dell’umanità c’è anche l’Arte del violino a Cremona Con il riconoscimento della pizza come patrimonio dell’Unesco si tutela un business che solo in Italia ha raggiunto i 10 miliardi di euro, nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio dove lavorano complessivamente oltre 150mila persone. Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze per un totale di un miliardo e mezzo all’anno, anche se i maggiori “mangiatori” sono diventati gli Stati Uniti che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all’anno. Con la decisione della Commissione italiana Unesco inizia un negoziato internazionale che coinvolgerà 163 Stati con valutatori indipendenti chiamati ad esaminare la candidatura per decidere entro il 15 novembre 2016. Ora l’impegno si sposta a livello internazionale per difendere e tutelare un prodotto simbolo dell’identità nazionale conosciuto in tutto il mondo. L’arte della pizza sarebbe il settimo “tesoro” italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, che conta a livello mondiale 348 elementi iscritti. L’elenco tricolore comprende anche l’Arte del violino a Cremona, iscritta nel 2012. Accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l’Italia è lo Stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale, ben 50.
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APRILE - 2015
Pensionati, incontri al via Consiglio presso l’agriturismo Torretta, occasione per promuovere il Museo di arte naturale e il Museo “Amarcord” di Musica meccanica Si è svolto martedì 24 marzo presso l’agriturismo “Torretta” di Torricella del Pizzo il consiglio dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona. Vari i punti all’ordine del giorno, dall’organizzazione della fase finale del “Concorso Nonno Day” (la gara di creatività che chiama gli alunni del territorio ad esprimere il loro affetto per i nonni attraverso un disegno, una poesia, una ricerca) alla programmazione dei prossimi incontri rivolti ai pensionati. L’assise – coordinata dal Presidente dei pensionati Oreste Casorati, con la presenza del Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e del Direttore Tino Arosio – è stata occasione per visitare il Museo di storia naturale della Torretta, che raccoglie fossili minerali e conchiglie in arrivo da tutto il mondo, e il Museo ‘Amarcord’, con la ricca collezione di strumenti di musica meccanica. Il pranzo in agriturismo ha dato modo di gustare i sapori del territorio, nel segno della qualità e tipicità. “Ringrazio la nostra Vicepresidente Manuela Buoli per averci accolti in un clima particolarmente bello, e per averci dato modo di ammirare il Museo di storia naturale e il Museo di strumenti musicali. Due collezioni splendide, che meritano di essere visitate e fatte conoscere – sottolinea Casorati –. L’impegno di convocare il consiglio presso le aziende agricole si riproporrà: vogliamo dare spazio a tutte le nostre aziende,
ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. Stiamo inoltre programmando le prossime assemblee nelle zone: anziché dar vita a un unico appuntamento provinciale, pensiamo di promuovere più incontri, uno per zona, così da riuscire a coinvolgere un numero sempre maggiore di pensionati. Il tutto avverrà in un clima familiare, conviviale, così come è stata questa bellissima giornata alla Torretta”.
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In caso di infortunio si deve fare subito la segnalazione agli Uffici Epaca I lavoratori autonomi, in caso di infortunio, devono prestare particolare attenzione. Se non si provvede a fare tutte le comunicazioni e denunce previste entro il termine delle 48 ore, si rischia di perdere l’indennità giornaliera dell’INAIL. Se poi a subire l’infortunio è un familiare coadiuvante dell’azienda oppure un dipendente, l’INAIL, in caso di mancata corretta comunicazione, applica anche pesanti sanzioni. Per evitare qualsiasi rischio, basta presentarsi subito al proprio Ufficio EPACA – Coldiretti, dove si provvederà a fare tutti gli adempimenti previsti dalla normativa.
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APRILE - 2015
Cupla Cremona, avanti tutta Squadra che vince non si cambia. Così ha deciso il Cupla Cremona, per l’anno 2015. Il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo (con EPACA Coldiretti, ANAP Confartigianato, CGAI Confagricoltura, ANP CIA, CNA Pensionati, Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani Cremaschi, 50&Più Confcommercio e FIPAC Confesercenti), riunito per il rinnovo delle cariche, ha ‘prolungato’ di un anno l’attuale governance, confermando alla guida il Coordinatore provinciale Antonio Borghesi, espressione di Epaca Coldiretti, e i Vice Coordinatori Gian Franco Boschetti, di Cna Pensionati, e Giampaolo Moroni, dell’Associazione Autonoma Artigiani Cremaschi. Il Consiglio si completa con i Consiglieri Vincenzo Bruschieri, Antonio Lupo Pasini, Andrea Piloni, Giovanni Rossi, Giovanni Rota, Pierino Cordani, Vittorio Pellegri, Cesare Pasquali, Francesco Mosconi, Luisa Torresani, Luciano Zapparoli. “Abbiamo vissuto una riunione importante e proficua, con la presenza del Presidente del Culpa Lombardia
Franco Albini, del Segretario regionale Fiaccadori e del Presidente dei pensionati di Coldiretti Cremona Oreste Casorati – sottolinea Borghesi –. Si è deciso di proseguire con questo gruppo dirigente per tutto il 2015, con l’impegno nel contempo di lavorare perché si giunga a un necessario turn-over, poiché è giusto che la presidenza del Cupla sia affidata a turno alle varie componenti del Coordinamento. Nel mentre, trovo doveroso, da parte di tutto il Consiglio, esprimere un ringraziamento a Coldiretti Cremona, che ancora per un anno si fa
carico della gestione della nostra segreteria, affidata a Pierangela Guberti”. “Proseguiamo nel nostro cammino, dando voce ai diritti e alle istanze di migliaia di pensionati del lavoro autonomo presenti in provincia di Cremona e, più in generale, di tutti gli anziani del territorio” spiega Borghesi. Un intervento concreto, già in atto, è l’avvio di convenzioni con farmacie, ottici, aziende legate a benessere e salute (ma anche supermercati, negozi vari), tese a garantire prezzi agevolati ai possessori del “tesserino Cupla”.
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