Il Coltivatore Cremonese n.5/09

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

IL

Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

Latte

Analisi, evoluzione e strategie

Coltivatore

ANNO 63 numero 5 settembre/ottobre 09

IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA 64a FIERA DI CREMONA


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Editoriale

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III piano Tel. 0372499811

Assuero Zampini Direttore Coldiretti Cremona

Direttore responsabile Assuero Zampini Redattore capo Marta Biondi Hanno collaborato a questo numero Aldo Bellandi, Francesco Cazzamali Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani Mara Malinverno, Dianella Mariotti Pietro Scolari, Damiano Talamazzini Bruno Toscani, Silvia Trevisi

Fotografie Ambrogio Toscani, Mauro Boni

Copertina

DIRE E FARE

Bruno Toscani

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

Pubblicità UP Uggeri Pubblicità Srl

C.so XX Settembre, 18 - Cremona Tel. 0372 20586 - Fax 0372 26610 www.uggeripubblicita.it

Stampa Tipografia Pizzorni Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del Registro Pagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana "Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura

sommario

3 Protagonisti del nostro futuro 4/5/6/7 Speciale Latte 8/9 Suinicoltura, quali prospettive 10/11 Moratoria dei debiti 13 PSR 2007-2013 15 Agriturismo Lombardi on-line 16/17/18 Libro unico del lavoro 20/21 Fiscale 22/23 Obiettivo Impresa 24/25 Progetto Agribenessere 26/27 Patronato Epaca 28/29 Pagamenti PAC 2009 30/31 Forum degli Acquisti Verdi 33/34/35/36/37 Campagna Amica 38/39 Associazione Pensionati 40/41/42/43/44/45 Forum dell'Alimentazione

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ire e fare: questa deve essere la modalità con cui opera una organizzazione di rappresentanza. Ormai nella nostra società tutti si divertono a dire, a proporre, ad elaborare progetti creando aspettative legittime, poi però nulla accade. La protesta, se non è seguita dalla proposta e da una forte assunzione di responsabilità, è una profonda scorrettezza nei confronti di chi si è chiamati a rappresentare. Coldiretti ha scelto, ormai da molti anni, di far seguire alle enunciazioni i fatti, realizzando in prima persona ciò che propone, agendo quindi per tutelare e realizzare l’interesse delle proprie imprese. Questo sovente provoca reazioni stizzose e disagio fra chi si sente titolato a gestire parti della Filiera o della rappresentanza. Soggetti che – anziché agitarsi tanto, chiedendo a gran voce il perché Coldiretti attivi determinate iniziative – meglio farebbero a domandare a se stessi perché, nella loro veste di gestori di talune rappresentanze, loro non hanno agito. L’agricoltura non può sopportare strategie o tattiche, ma necessita di azioni concrete per salvaguardare il Reddito delle Imprese. Questa motivazione ha portato nel tempo Coldiretti a realizzare specifiche iniziative, dovute al senso di responsabilità nei confronti delle proprie Imprese. Nelle pagine di questo giornale sono infatti illustrate iniziative importanti che porteranno ad una profonda riscrittura del sistema agricolo Italiano, nello specifico l’attività che si sta iniziando sul comparto del latte con la società di trading e quanto realizzato dai Consorzi Agrari con la costituzione di un forte raggruppamento che costituirà le fondamenta per la realizzazione della Filiera Agricola tutta Italiana. I cantieri sono aperti e si è già passati dall’enunciazione all’azione. Le nostre imprese vedranno presto la concretezza del fare di Coldiretti.


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SINDACALE

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Protagonisti del nostro futuro Per il latte, come per tutte le produzioni, lavoriamo per una filiera agricola tutta italiana Ai nostri allevatori il latte oggi viene pagato il 24% in meno rispetto al 1996. Forti riduzioni dei prezzi riconosciuti agli agricoltori si registrano per cereali, prodotti della suinicoltura, carne…e le voci potrebbero continuare, comprendendo tutti i prodotti della nostra agricoltura. Sono questi i dati con cui il settore primario fa i conti, alla vigilia della Fiera Internazionale del Bovino da Latte. Il progressivo incremento nei prezzi al consumo non si è certo trasferito alla produzione, dove continuamente si cerca di ridurre la remunerazione riconosciuta agli imprenditori agricoli. Per il comparto latte la situazione sta divenendo insostenibile, mettendo a rischio le 40mila stalle con quasi 2 milioni di mucche e circa 200mila occupati che hanno garantito all’Italia fino ad ora il primato mondiale in una produzione di altissima qualità e salubrità. Con l’obiettivo di creare tutte le condizioni necessarie perché venga riconosciuto il giusto valore al latte e a tutte le nostre produzioni, si lavora con forza, determinazione e idee chiare, reagendo ai due furti ai quali è giornalmente sottoposta l’agricoltura italiana, che subisce da una parte il furto di identità e di immagine (che vede sfacciatamente immesso in commercio, come italiano, cibo proveniente da chissà quale parte del mondo), e dall'altra il furto di valore aggiunto, che vede sottopagati i prodotti agricoli a causa di uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare. Per questo è necessario estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta, impedendo di spacciare come Made in Italy prodotti importati. E per questo Coldiretti sta premendo l’acceleratore sul progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana, gestita per una parte sempre più importante direttamente dagli agricoltori, ove possibile in ogni sua fase. Una filiera ‘firmata’, che renda visibile e riconoscibile l’italianità nei confronti del consumatore: l’italianità autentica, quella che nasce dall’origine, dai nostri campi, dalle nostre stalle. Il progetto Coldiretti, tappa dopo tappa, si sta attuando. Un progetto la cui realizzazione è diventata un’esigenza per la sopravvivenza stessa delle imprese agricole. Un progetto che ha portato ad ampliare l’orizzonte delle imprese, anche attraverso strumenti normativi innovativi come la Legge di Orientamento che ha introdotto il concetto di multifunzionalità e ha allargato l’operatività delle

imprese agricole dalla produzione alla trasformazione e alla vendita. Da un sistema di rappresentanza che considerava centrale il rapporto con la politica per risolvere i problemi del settore siamo passati a un sistema che cerca di comprendere i bisogni del cittadino consumatore, dal quale dipende il successo delle imprese. Se da un prodotto agricolo indifferenziato si passa a un soggetto che produce cibo, la rappresentanza deve conseguentemente guardare all’intera filiera e, da qui, interloquire col consumatore. Dal binomio “impresa-politica” siamo arrivati a quello “filiera-consumatore”. Per tradurre economicamente tale cambiamento culturale era necessario farsi carico di quei passaggi del percorso che va dal prodotto agricolo al cibo sino ad oggi gestiti dagli altri. La rappresentanza è stata quindi allargata ai soggetti della cooperazione e al sistema dei consorzi agrari, fino ai mercati per la vendita diretta dei prodotti agricoli di Campagna Amica. L'obiettivo del progetto per una Filiera agricola tutta italiana è dunque quello di tagliare le intermediazioni ed arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmer’s market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Questi prodotti saranno offerti tramite la più estesa rete commerciale nazionale che coinvolge i mercati di campagna amica, i punti di vendita delle cooperative, i consorzi agrari, agriturismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare. L'effetto della riduzione dei passaggi e delle intermediazioni con un rapporto più diretto tra agricoltori e consumatori garantirà maggiore efficienza. In questo modo sarà possibile assicurare acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica. Non a caso la presentazione del progetto per una Filiera agricola tutta italiana ha incontrato il consenso dei consumatori e della politica. Non da quei soggetti che sino ad oggi hanno fatto affari sulla debolezza del sistema agricolo. In questo solco si pone la sfida lanciata da Coldiretti Lombardia, di concerto con la Confederazione Nazionale: costituire una società senza fini di lucro, denominata “Consorzio Latte Italia”, che con scopo consortile sarà proiettata a IL

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Nino Andena - Presidente Coldiretti Lombardia Eugenio Torchio - Delegato Confederale

tutelare e migliorare le attività dei produttori attraverso una disciplina comune ed esclusiva di trading – compravendita con assunzione del rischio commerciale – del latte comunque trattato e dei prodotti lattiero-caseari e alimentari in genere. Il percorso è già avviato: sono stati definiti lo statuto e il regolamento interno della società, mentre le Federazioni provinciali stanno attivando un piano operativo di presentazione dell’iniziativa a tutti i propri Associati, che si realizzerà tramite una capillare opera di informazione sul territorio. Altra azione fondamentale è la costituzione della holding “Consorzi Agrari d’Italia”, società consortile per azioni, presentata da Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione chiusosi nei giorni scorsi a Cernobbio. Si tratta di una holding degli agricoltori italiani, che ha come protagonista il sistema dei Consorzi Agrari, che sviluppa un fatturato di 3 miliardi di euro su 1300 punti vendita, ai quali fanno riferimento 300mila imprese agricole ed un numero crescente di cittadini. Nasce un gigante, che sarà leader incontrastato nella gestione dei cereali con il 20% della produzione nazionale, nella commercializzazione di mezzi tecnici per l’agricoltura, con il 25% dei trattori venduti, e garantisce l'alimentazione ad un animale allevato su dieci ma è presente, anche con esempi di eccellenza, in attività industriali e nella distribuzione alimentare. Nei prossimi giorni avremo modo, attraverso l’incontro sul territorio, così come oggi avviene attraverso le pagine del Coltivatore, di approfondire i contenuti di questa nuova, strategica conquista. Con queste azioni, come con l’impegno quotidianamente posto nella trattativa sul prezzo con le industrie, Coldiretti Cremona intende rafforzare il potere contrattuale degli imprenditori agricoli, per dare reddito alle imprese e valorizzare pienamente le nostre produzioni di qualità. Gli agricoltori si candidano, sempre di più, a diventare protagonisti del loro futuro. Nino Andena Presidente Coldiretti Lombardia Eugenio Torchio Delegato Confederale


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LATTE: DALLA CRISI SI PUO’ USCIRE A BREVE Pietro Scolari Ufficio Economico

In attesa di ulteriori misure, il mercato sta trasmettendo segnali positivi che in tempi ridotti porteranno ai tanto attesi incrementi del prezzo del latte alla stalla

Da ormai quasi due anni i produttori di latte si stanno confrontando con un mercato in continua discesa e solo da qualche settimana intravedono segnali di ripresa che inducono a guardare ai prossimi mesi in modo più ottimistico. Infatti già a gennaio 2008, dopo alcuni mesi in cui il mercato era quasi impazzito, frutto di una grande speculazione che ha travolto tutto il settore primario, si vedevano chiari ed evidenti segnali di peggioramento, nonostante il prezzo del latte alla stalla, invece, raggiungeva proprio in quel mese un livello importante di prezzo. In tutti questi mesi durante i quali abbiamo assistito ad un peggioramento del mercato ed a prezzi del latte alla stalla in picchiata, non solo in Italia ma anche in Europa e nei più importanti Paesi a livello internazionale, la politica a livello europeo si è dimostrata ad oggi inefficace a prendere importanti decisioni per far uscire gli allevatori dalla profonda crisi nella quale si trovano oggi: l’unico provvedimento adottato, infatti, è stato quello del ripristino dell’ammasso per il burro e la polvere di latte, previsto fino a febbraio del prossimo anno. Eppure in cinque mesi, dall’agosto 2007 a dicembre sempre dello stesso anno, cinque mesi durante i quali abbiamo assistito ad un forte incremento dei prezzi dei prodotti agricoli (nonché ad un altrettanto significativo aumento dei costi di produzione), a livello europeo sono state prese in modo assai repentino alcune decisioni importanti in campo agricolo come l’abolizione dell’obbligo della messa a riposo dei terreni del 10% - il cosiddetto set aside -, l’aumento delle quote latte per tutti gli Stati membri del 2%, l’abolizione di regimi d’intervento nel campo dei cereali e del latte, una rapida discussione di come arrivare alla fine del regime delle quote dopo il 2015 che ha portato lo scorso novembre ad un ulteriore incremento della disponibilità produttiva nazionale di un 5%. Attualmente a livello di Commissione europea e di Ministri agricoli si sta discutendo delle seguenti proposte: • Clausola di salvaguardia. Si vorrebbe estendere al settore lattiero-caseario quanto previsto dall’art 186 del Reg. Cee n° 1234/07 – perturbazioni dei prezzi sui mercati interni – che consente alla Commissione di attivare misure di mercato di fronte alla diminuzione dei prezzi in modo rapido. • 15.000 euro sotto forma di aiuti de minimis. Questa misura prevede sostanzialmente un’autorizzazione a tutti gli Stati

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membri a versare agli allevatori (in realtà è questa una misura che, se applicata, riguarderebbe tutti i settori agricoli, dal latte alla carne, ai cereali, …) fino ad un massimo di 15.000 euro per impresa senza la preventiva autorizzazione di Bruxelles. E’ chiaro che tali fondi dovrebbero trovare una copertura finanziaria nazionale. • Ammasso dei formaggi. Questa misura andrebbe ad affiancarsi al ripristino dell’ammasso di burro e polveri di latte che interessa, in via prioritaria, i Paesi dell’Europa centro- settentrionali. • Piano di abbandono della produzione. Questa misura dovrebbe prevedere il ritiro delle quote da parte degli Stati membri nei confronti dei produttori interessati all’abbandono del settore. Queste quote, però, anziché essere riversate nella riserva nazionale per poi essere successivamente riassegnate ai produttori in attività, verrebbero in pratica accantonate e non considerate nei calcoli di fine periodo al momento della compensazione. In caso di esubero produttivo maturato dai produttori, tale esubero verrebbe destinato per la ristrutturazione del settore. • Costituzione di un gruppo di lavoro per il monitoraggio del mercato. Questo gruppo di lavoro dovrebbe essere costituito sia da esperti di ogni singolo Paese dell’UE-27 sia da membri della Commissione ed avrà diversi compiti tra cui lo studio di nuove misure e nuovi meccanismi che possano contribuire alla stabilizzazione dei prezzi e a migliorare la trasparenza del mercato (sempre con l’obiettivo della fine del regime delle quote previsto per il 2015), ad esaminare e rendere più trasparenti i rapporti tra allevatori ed industria, di valutare la possibilità di implementare un mercato a termine per i prodotti lattiero caseari. L’auspicio è che a Bruxelles si passi entro brevissimo dalle parole ai fatti perché la crisi del settore lattiero caseario è profonda e recuperare quanto si è perso negli ultimi mesi sarà faticoso anche se le affermazioni del commissario Mariann Fischer Boel non lasciano presagire interventi strutturali importanti, in quanto in una recente intervista ha affermato che “il margine di manovra nel bilancio 2010 è molto limitato. O gli Stati membri accettano di pagare di più, oppure, se si vuole rispettare il massimale, per dare più soldi al settore del latte bisognerebbe diminuire i pagamenti diretti a tutti gli agricoltori, ma siccome questa ipotesi è poco plausibile, sono i ministri delle finanze che devono eventualmente allentare i cordoni della borsa”. Che la crisi sia profonda e diffusa a livello internazionale, basta dare uno sguardo alla tabella 1 per averne conferma.

PREZZO MEDIO DEL LATTE DI VACCA PERIODO GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO MEDIA 2009 MEDIA 2008

BAVIERA 27,95 26,82 25,77 25,00 24,45 24,01 23,57 23,70 25,16 35,11

RHONE ALPES 30,55 30,43 27,40 21,96 25,72 25,88 29,44 28,84 27,53 33,48

ROMANIA 23,19 22,86 22,41 22,08 21,58 20,40 20,15 19,68 21,54 23,79

POLONIA 22,23 20,28 20,43 21,04 20,99 20,52 21,36 22,47 21,17 30,34

USA 22,10 20,01 19,97 19,96 18,67 17,78 17,70 18,53 19,34 27,49

NUOVA ZEL. 16,10 15,59 16,09 17,08 17,53 15,76 15,80 16,28 25,17

DIF. 2009/2008

-28,34%

-17,77%

-9,46%

-30,22%

-29,65%

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Tab. 1 Fonte dati: CLAL

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Si avvicina l’appuntamento con la 64° edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, che si terrà a Cremona da giovedì 22 a domenica 25 ottobre. Coldiretti Cremona sarà presente alla manifestazione: come avviene ad ogni edizione, attendiamo gli imprenditori agricoli presso lo stand di Coldiretti e Impresa Verde Cremona, per un momento di incontro e di confronto sui temi che riguardano il nostro quotidiano lavoro. Nel segno di Campagna Amica non mancheranno i sapori del nostro territorio.

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Il prezzo del latte è precipitato e solo tra luglio ed agosto sembra aver interrotto la corsa al ribasso. Le diminuzioni del prezzo in media di questi primi 8 mesi dell’anno rispetto alla media registrata nell’intero anno 2008 sono pari al 35% per la Polonia, al 30% per gli Stati Uniti, al 28% per la Baviera. Da noi le cose non sono certo andate molto meglio. Per esempio, considerando quanto hanno percepito in media i conferenti Italatte nel 2008 – 40,58 euro/100 litri – e quanto hanno incassato in media nei primi nove mesi del 2009 – 32,84 euro/100 litri – si evidenzia una diminuzione di poco inferiore al 20%.

Segnali di ripresa Che i mercati, sia a livello nazionale che internazionale, stiano mostrando importanti segnali di ripresa è innegabile ma che questi segnali stentino a tradursi in aumenti del prezzo del latte riconosciuto agli allevatori è altrettanto innegabile. Anche in seguito alla diminuzione della produzione registrata negli ultimi mesi a livello internazionale (cosa che si è verificata anche nel nostro Paese, come si evince dalla tabella 2 qui riportata, dove si può notare un decremento pari al 1,66% del primo quadrimestre della presente campagna rispetto alla precedente, decremento che è pari al 3,78% se considerata la campagna 2006-07) i prezzi della polvere di latte (sia da latte intero sia scremato) e del burro sono in ascesa - così come tutti i prodotti con materia grassa -, il siero e la polvere di siero sono in aumento e anche il latte spot sta registrando importanti quotazioni.

PRODUZIONE APRILE-LUGLIO (dati in ton.) 2009-10 3.553.504

2008-09 3.613.339

2007-08 3.680.793 -1,66%

2006-07 3.693.185 -3,46%

-3,78%

Tab. 2: fonte dati: SIAN

E gli incrementi non sono lievi ma a due cifre, come si suole dire. Per esempio in Francia la polvere di latte ed il burro sono aumentati rispettivamente del 14% e del 21% nel corso degli ultimi due mesi; in Germania negli ultimi due mesi l’incremento della polvere di latte è stata del 15% mentre quello del burro è stato del 31%. In Italia il burro pastorizzato negli ultimi due mesi ha registrato presso la CCIAA di Milano un incremento del 50%. Il prezzo del latte spot nazionale rilevato dalla CCIAA di Lodi è incrementato del 6% nel valore massimo a settembre rispetto al mese precedente, raggiungendo una quotazione pari a 35,05 euro/100 litri; più marcati sono stati gli incrementi fatti registrare dal latte spot estero – sempre rilevati dalla CCIAA di Lodi – dove quello francese è passato da 26,81 euro/100 litri di agosto a 32,99 di settembre (con un incremento del 23%) e quello tedesco è passato da 28,87 euro/100 litri di agosto a 35,05 di settembre (con un incremento del 21,4%). Anche le due principali DOP italiane, il parmigiano reggiano ed il grana padano, stanno dando segnali di inversione di tendenza all’ingrosso, soprattutto per quanto riguarda le forme più stagionate: il parmigiano reggiano, per esempio, alla CCIAA di Milano, è aumentato di 15 centesimi (passando da 8,40 a 8,55 euro/kg.) nelle ultime due settimane ed il grana padano, sempre a Milano, è aumentato di 5 centesimi nel corso dell’ultima settimana rispetto alla precedente.

L’importanza del prezzo siglato a Brescia In questa situazione di mercato che sta dando importanti segnali di ripresa è stato siglato lo scorso 5 ottobre un accordo tra Coldiretti Brescia ed Assolatte che ha fissato il prezzo per il prossimo semestre, ottobre 2009 – marzo 2010, con la possibilità che venga rivisto al rialzo a dicembre se le condizioni di mercato saranno migliorate. Questo accordo è importante per tre motivi: - rappresenta un effettivo incremento del prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori bresciani. Fino a settembre, infatti, il prezzo del latte pagato dagli industriali a Brescia era assai eterogeneo e variava dai 26 fino ai 29 centesimi/litro, e dove, comunque, la maggior parte dei produttori veniva remunerato a 27 centesimi; - rappresenta una base di partenza certa. L’aver fissato con Assolatte questo prezzo con le condizioni di mercato che, pur essendo in sensibile aumento, non si erano ancora tradotte in incrementi del prezzo all’ingrosso del grana padano, permetteranno già a partire dal prossimo dicembre (tra due mesi) di rivendicare un prezzo superiore se, come siamo certi, i segnali di ripresa del mercato si tradurranno in qualcosa di più tangibile. Se le migliori condizioni di mercato dovessero permettere un incremento di qualche centesimo, già a partire da dicembre, la base sarà rappresentata dai 31 centesimi e non dai 26, dai 27 o dai 28 centesimi. E’ pur vero che vale una semplicissima legge di mercato che suggerisce di fissare al più presto un prezzo del latte alla stalla quando le condizioni di mercato sono in discesa e, viceversa, quando sono in miglioramento, di attendere per riuscire a fissare una quotazione maggiore, ma l’aver fissato una base certa di partenza riteniamo sia più importante. - rappresenta un punto fermo per gli industriali perché, fin quando un prezzo del latte alla stalla non è fissato, questi non sono particolarmente stimolati a spuntare la miglior quotazione di vendita del prodotto finito alla GDO, perché possono scaricare a valle, sugli allevatori, ogni inefficienza all’interno della filiera. Non penso sia proprio un caso che, dopo la firma dell’accordo di Brescia, il prezzo del grana padano, dopo un paio di anni, stia dando segnali di ripresa. IL

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COLDIRETTI LOMBARDIA LANCIA LA COSTITUZIONE DI UN CONSORZIO PER IL TRADING NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO La gravissima situazione in cui ormai da tempo versa il mercato nel settore lattiero-caseario, caratterizzato a livello nazionale ed internazionale da prezzi del latte alla stalla molto al di sotto dei costi di produzione, sta concretamente mettendo a rischio il futuro degli allevamenti da latte. Per questo motivo Coldiretti Lombardia, di concerto con la Confederazione Nazionale, ha elaborato e definito un progetto che prevede la costituzione di una società senza fini di lucro, denominata brevemente “CONSORZIO LATTE ITALIA” che, con scopo consortile, sarà proiettata a tutelare e migliorare, direttamente e indirettamente, le attività dei produttori attraverso una disciplina comune ed esclusiva di trading – compravendita con assunzione del rischio commerciale – del latte comunque trattato e dei prodotti lattiero-caseari e alimentari in genere. Sono già stati definiti lo statuto ed il regolamento interno della società che verrà costituita partendo con l’individuazione di un Comitato di Soci Fondatori e che verrà poi aperta all’adesione di tutti i produttori interessati. Coldiretti Lombardia e tutte le Federazioni provinciali attiveranno nei prossimi giorni un articolato piano operativo di presentazione dell’iniziativa a tutti i propri Associati, che si realizzerà tramite

una capillare opera di informazione sul territorio con incontri specifici organizzati zona per zona in tutte le province. Ai produttori interessati ad aderire verrà chiesto il versamento di una quota di partecipazione pari al massimo al valore di tre giornate di mungitura del loro latte. Il capitale così raccolto sarà impiegato per operare commercialmente sul mercato lattiero-caseario organizzando azioni di trading-compravendita di latte e prodotti lattiero-caseari agendo in modo moderno ed efficiente nel rapporto tra domanda ed offerta coinvolgendo il sistema cooperativo e valutando le più opportune collocazioni del prodotto, in modo da determinare benefici effetti non solo sulle quantità compravendute ma più in generale sull’intero mercato lattiero-caseario. Il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena ha dichiarato che “Coldiretti con questa iniziativa intende offrire ai propri Soci, ma più in generale a tutti gli allevatori che lo vorranno, la possibilità di dotarsi di una moderna organizzazione economica per operare in modo concreto ed innovativo sul mercato cercando così di rafforzare il potere contrattuale dei produttori e quindi di valorizzare pienamente le nostre produzioni di qualità, che oggi non vengono pagate per quello

che realmente valgono costringendo le imprese a chiudere mentre paradossalmente continuano a crescere i prezzi al consumo”. Andena ha quindi aggiunto che “Coldiretti è perfettamente consapevole delle difficoltà economiche e finanziarie in cui purtroppo versano le imprese a causa di questa ingiustificata situazione di mercato e che quindi si richiede uno sforzo significativo per aderire alla società e darle modo di operare concretamente, ma si è altrettanto consapevoli del fatto che in questo modo si raggiungeranno risultati importanti senza ricorrere ad azioni negative come quelle di buttare via il latte munto che comunque rappresenterebbero un costo per le imprese senza alcun ritorno pratico”. Coldiretti quindi invita tutti gli allevatori a valutare con grande attenzione questa opportunità e ad aderirvi con convinzione perché solo così organizzate le imprese potranno cercare di superare le attuali difficoltà e guardare con fiducia ad un futuro migliore. Per ogni ulteriore informazione, per prendere visione del progetto definito e per conoscere tutti i dettagli organizzativi, si invitano tutti gli allevatori a prendere contatto con i propri Uffici di Zona o con le Sedi provinciali di Coldiretti in Lombardia.

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SUINI: C’È LA LUCE

IN FONDO AL TUNNEL

...ma non lasciamo che si spenga Nonostante a stento si riesca a coprire i costi di produzione, ma nulla di più, dobbiamo assolutamente portare a termine alcuni progetti che sono in dirittura d’arrivo di Pietro Scolari I prossimi mesi per la suinicoltura italiana saranno fondamentali: approvazione e trasformazione in legge del decreto sull’etichettatura e piena operatività della Commissione Unica Nazionale dei suini sono le priorità e gli obiettivi da raggiungere. Sul fatto che l’etichettatura sia fondamentale per la suinicoltura italiana penso che non ci siano dubbi: nel 2008, per esempio, sono stati macellati in Italia 9.116.385 suini certificati per il circuito delle DOP (prosciutto di Parma, prosciutto di San Daniele, Gran Suino Padano, ….) ed il totale delle cosce ricavate da questi suini ammonta a 18.232.770 pezzi; se a questi numeri aggiungiamo gli altri 3.800.000 suini, corrispondenti a 7.800.000 cosce ed ipotizzando che circa un milione di queste cosce sia stato destinato ad usi diversi dalla preparazione di prosciutti crudi, cotti o speck, si può desumere che siano state prodotte in Italia circa 25.000.000 di cosce contro gli oltre 60.000.000 consumati nel nostro Paese. Ebbene: di fronte a tutte queste cosce e mezzene importate il consumatore ha avuto la percezione di mangiare carne in netta prevalenza estera? Assolutamente no. Anzi è assolutamente convinto di aver acquistato un prodotto fatto con carne italiana perché, al di là delle conosciute DOP, ha acquistato un salame “nostrano”, un “prosciutto del contadino”, …. che di italiano hanno ben poco, sicuramente non la carne. Eppure una chiara distintività dei nostri suini rispetto a quelli esteri c’è, eccome: in nessun Paese al mondo si alleva un suino pesante di 160-170 kg. come in Italia, un suino allevato con materie prime nobili e non con scarti di lavorazione come avviene in molte nazioni e dove i suini sono – in seguito ad accurati studi sulla genetica – come macchine che

registrano un incremento di un kg./carne al giorno, arrivando ad essere pronti per la macellazione almeno due mesi prima rispetto ai suini italiani. Ecco perché l’etichettatura siamo certi possa rappresentare, soprattutto nel settore suinicolo, una svolta, perché in un mercato assolutamente deficitario come il nostro dove ci sarà spazio, come è giusto che sia, anche per i prodotti fatti con carne estera – ma in questo caso ben identificati – il nostro suino dovrebbe avere il giusto riconoscimento in termini di prezzo pagato agli allevatori. Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà che incontreremo nei prossimi mesi per far approvare l’attuale decreto promosso da Scarpa Bonazza Buora e già discusso sia in commissione agricoltura sia nell’aula del Senato – del resto è ben noto che per Coldiretti quella dell’etichettatura è una battaglia portata avanti da anni, basti pensare alla legge 204/04, poi fatta decadere anche da chi, invece, dovrebbe salvaguardare l’agricoltura italiana – però siamo certi che arriveremo al risultato auspicato. Come ormai noto a tutti, nelle scorse settimane è stata approvato al Senato un emendamento che introduce il concetto di prevalenza, ovvero può essere considerato italiano, per esempio, un salame prodotto in Italia e fatto in prevalenza con carne di suino nato, allevato e macellato in Italia. Questo emendamento, nel corso della discussione alla Camera, sia in commissione agricoltura sia direttamente in aula, dovrà essere eliminato per non andare ad inficiare un decreto che vogliamo assolutamente essere chiaro, semplice e trasparente, esattamente come è il nostro concetto di etichettatura. L’etichettatura, però, da sola non basta per risollevare un settore come quello suinicolo che da troppi anni è in crisi e sta IL

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Coltivatore

portando le imprese agricole ad un passo, in molti casi, dalla chiusura delle aziende. Per cercare di dare una maggiore forza contrattuale agli allevatori, cercando di porli almeno sullo stesso livello di quello sul quale si pongono i macellatori, per evitare le speculazioni che si scatenano sui mercati quando i commissari all’interno di alcune borse merci non riescono a trovare un accordo sulla rilevazione del prezzo della carne di suino, è stata costituita, nell’ambito del protocollo d’intesa della filiera suinicola, la Commissione Unica Nazionale dei suini da macello. Lo abbiamo già scritto e ripetuto più volte, ma è bene ricordare che la finalità principale della Commissione Unica è quella di procedere alla definizione anticipata del prezzo dei suini grassi da macello, con declaratorie separate per i suini DOP – ovvero con un doppio prezzo per i suini che rientrano nel circuito delle DOP e quelli, nazionali o esteri che siano, che ne sono al di fuori – dando quindi la possibilità all’allevatore di poter vendere i suini grassi e di sapere ancor prima di caricare gli animali il prezzo con il quale verrà remunerato. Appare evidente che se il fine della CUN è quello di formulare anticipatamente le tendenze di mercato e dei prezzi, la mancanza di un accordo per tra le parti – allevatori, da una parte, e macellatori dall’altra – ne rappresenta un fallimento e farebbe della Commissione Unica un mercato in più esattamente come quelli di Modena, Mantova, di Milano … . In realtà, soprattutto negli ultimi incontri, si sono verificati dei “non quotati” tanto che hanno fatto dubitare alcuni operatori del settore in merito all’effettiva efficacia ed importanza che invece riveste. Il regolamento della Commissione Unica Nazionale non dovrebbe portare ad una


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ECONOMICO

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non rilevazione del prezzo dei suini da macello: ricordiamo, infatti, che, qualora i commissari, cinque per la parte agricola e cinque per la parte industriale, non dovessero trovare in prima istanza un accordo sulla quotazione dei grassi valevole per la settimana successiva, spetta ai presidenti e vicepresidenti delle due rappresentanze, in una sorta di “comitato ristretto” la definizione del prezzo. L’articolo 8 del regolamento della CUN, inoltre, prevede che la Commissione non può formulare “non quotati” per le due settimane consecutive e deve rispettare il limite massimo annuo di cinque “non quotati”, pena la decadenza dei due Presidenti. Questo ultimo comma dell’articolo 8, come scritto in precedenza, è stato disatteso ed ora diviene quanto mai indispensabile procedere ad una modifica del regolamento che imponga la definizione del prezzo dei suini, magari andando ad aggiungere che, qualora il comitato ristretto non trovi un accordo sulla quotazione del suino grasso da macello da applicarsi per la settimana successiva, spetta al presidente dell’una o dell’altra parte, a settimane alterne, la decisione sul prezzo. Non appena introdotte queste indispensabili modifiche al regolamento – cosa che dovrebbe arrivare a breve –

Mai così

la Commissione Unica sarà in grado di esplicare tutta la propria potenzialità per sostenere il settore anche se, ritengo, siano importanti almeno due ulteriori aspetti da realizzare: 1. far perdere di valore, se non addirittura annullare, le commissioni preposte alla rilevazione delle quotazioni dei suini nelle varie Camere di Commercio (per intenderci quella di Milano, Mantova…). E’ chiaro che questo dovrebbe avvenire solo dopo la modifica al regolamento della CUN che impedisce il non quotato; 2. siglare i contratti valevoli per il prossimo anno con il riferimento dei prezzi

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contrattati nella Commissione Unica Nazionale e non più legati ai bollettini delle CCIAA oggi più importanti. In verità quanto previsto al punto due è già stato sollecitato anche dal dott. Deserti del Ministero delle Politiche Agricole con propria nota del 25 settembre c.a. indirizzata ad Assica ed alle Associazioni Sindacali di categoria agricola dove afferma che “Posto che l’impegno da tutte le Parti prevede l’aggiornamento della totalità dei contratti con unico riferimento CUN entro il 31 dicembre 2009, si chiede di adottare tutte le azioni necessarie per facilitare e, ove possibile, anticipare tali adeguamenti". Altre iniziative che dovrebbero essere sviluppate per il sostegno del comparto sono, per esempio, la definizione di un contratto chiaro e trasparente ed estendibile erga omnes a tutti gli allevatori, una linea di vendita che valorizzi il suino leggero italiano, il marchio del Gran Suino Padano che sappia valorizzare i tagli meno nobili del suino – purché non rappresenti semplicemente un ulteriore balzello per le imprese agricole – incentivato anche grazie all’obbligo dell’origine, nonché la vendita dei suini concentrandone l’offerta sul mercato attraverso un’adeguata strategia delle O.P.

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Coltivatore


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AGRIFIDI LOMBARDIA

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Moratoria.

Aldo Bellandi Agrifidi Lombardia Sede Cremona

Un po’ di ossigeno per le imprese

Imprese agricole sempre più in difficoltà finanziaria con aumento delle sofferenze e il crescente ricorso al credito per consolidare le passività. L’orizzonte non è tranquillo e l’autunno si è presentato durissimo, ma almeno sul fronte creditizio ci sono le condizioni per riscrivere gli accordi con le banche. Organizzazioni professionali, Abi e Ministero dell’Economia hanno infatti firmato un accordo, lo scorso 3 agosto, primo atto di una terapia anticrisi per ridare ossigeno al sistema agricolo che chiede anche altre riforme. Nel mese di settembre sono scaduti i termini per l’accettazione da parte delle banche dell’accordo firmato dall’Abi e le Associazioni di categoria sulla moratoria dei debiti. L’adesione da parte delle banche era volontaria e doveva avvenire entro 45 giorni a partire dal 3 agosto. In pratica, la totalità delle banche ha aderito a questa importante iniziativa per le imprese. L’obiettivo del Governo è favorire la

continuità dell’afflusso di credito al sistema produttivo, fornendo alle piccole e medie imprese, con adeguate prospettive economiche e che possano provare la continuità aziendale, la liquidità sufficiente per superare la fase di maggior difficoltà e arrivare al momento della ripresa economica nelle migliori condizioni possibili. In margine all’accordo sottoscritto il presidente dell’Abi Corrado Faissola ha sostenuto che questo permetterà di lasciare alle imprese un potenziale di liquidità pari a 30-40 miliardi di euro nei prossimi 12 mesi. Si tratta, per dare un’idea, di un importo che negli anni migliori per la crescita rappresentava il flusso annuale di nuovi finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese. Ma, nello specifico, come si traduce questo accordo? Chi sono i soggetti interessati? Quali le modalità operative per poter accedere a questa importante innovazione finanziaria?

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Destinatarie di questa moratoria sono le aziende con non più di 250 dipendenti e con un fatturato non superiore ai 50 milioni di euro. Le operazioni riguardano la sospensione per 12 mesi del pagamento delle quote capitale delle rate di mutuo; sospensione per 12 mesi della quota capitale dei canoni di leasing immobiliare mentre per il leasing mobiliare la sospensione è di 6 mesi. Inoltre sono previste operazioni di allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve su operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili. Sono ammissibili le piccole e medie imprese: - con una situazione economica e finanziaria che possa provare la continuità aziendale; - con difficoltà finanziarie temporanee; - che alla data del 30 settembre 2008 avevano posizioni classificate “in bonis”;


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AGRIFIDI LOMBARDIA

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- che alla data della presentazione della domanda non hanno posizioni classificate come “ristrutturate” o in “sofferenza”, ovvero con procedure esecutive in corso. La sospensione del pagamento della quota capitale riguarda le rate dei finanziamenti bancari a medio e lungo termine, dei canoni di leasing in essere al 3 agosto 2009. Sono esclusi i finanziamenti con agevolazioni pubbliche nella forma di contributo in conto interesse o conto capitale. Le rate devono essere in scadenza o già scadute (non pagate o pagate solo parzialmente) da non più di 180 giorni alla data di presentazione della domanda. Il pagamento può essere sospeso per una rata (se annuale) per un periodo di 12 mesi se scadenzata su frazioni di anno. La sospensione della quota capitale determina la traslazione del piano di ammortamento per un periodo analogo. Importante: le rate sospese vengono ammortizzate utilizzando lo stesso tasso contrattuale e la stessa periodicità. Non può essere aumentato il tasso praticato al contratto originario e non possono essere applicati interessi di mora, commissioni e spese di istruttoria.

Le banche interessate, una volta che hanno aderito all’avviso, si impegnano a renderlo operativo entro 45 giorni dall’adesione. Gli istituti effettuano le istruttorie attenendosi al principio di sa-

na e prudente gestione e sono tenuti a fornire una risposta entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda.

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Per le imprese “in bonis” e che non hanno ritardati pagamenti la richiesta si intende ammessa dalla banca salvo esplicito e motivato rifiuto. Le imprese, da parte loro, si dovranno impegnare a comunicare eventuali informazioni di tipo economico, finanziario, patrimoniale e organizzativo richieste dagli istituti bancari. In un momento particolarmente difficile per le nostre imprese per le molteplici difficoltà innestate dalla bolla finanziaria, questo intervento congiunto Governo-Associazione bancaria rappresenta concretamente un supporto economico al fine di attivare gli interventi necessari per continuare a garantire sviluppo e posti di lavoro per le nostre aziende. Allo stato attuale, nonostante la divulgazione di questo accordo, le nostre imprese evidenziano perplessità. E’ importante che le operazione avvengano nei nostri uffici Zona in quanto abbiamo constatato in diversi istituti bancari risposte non corrette date ai nostri Associati. Noi forniamo la consulenza e come Coldiretti presenteremo nelle diverse banche le richieste dei Soci. Anche in questo caso ciò che conta è il gioco di squadra.

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POLITICHE COMUNITARIE

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PSR 2007-2013: QUALE FUTURO? Da circa un anno e mezzo vi è la possibilità per le aziende agricole di presentare domande di finanziamento in base alle misure previste dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale che proseguirà fino al 2013. Purtroppo le aziende che decidono di aderire ai diversi tipi di intervento non sono numerose, come invece ci si aspettava prima dell’avvio della nuova programmazione, e questo in molta parte è dovuto agli obblighi ed ai vincoli a cui le aziende devono sottostare. Pertanto spesso le imprese, pur con grandi difficoltà, dovute in larga misura alla crisi contingente del settore, sempre più frequentemente, decidono di intraprendere l’effettuazione di interventi strutturali nelle proprie aziende senza richiedere finanziamenti. Nel corso della scorsa estate, anche se le discussioni relative ad una revisione del PSR così strutturato erano già state avviate nella primavera 2009, la Regione Lombardia, anche sotto la spinta delle amministrazioni provinciali e delle organizzazioni professionali, al fine di rendere più appetibili le misure ed agevolare l’accesso da parte delle imprese, ha effettuato una serie di modifiche al programma di cui alcune già approvate in sede comunitaria ed altre ancora oggetto di dibattito. Il 22 luglio scorso la Commissione europea ha accolto le modifiche che riguar-

davano un innalzamento delle percentuali di finanziamento e degli importi erogati per le misure a superficie secondo il seguente schema. I nuovi importi vengono applicati per le domande presentate nel 2009 non già comprese in atti di riparto dei fondi già approvati dalla Direzione Generale Agricoltura. Misura 112 – Insediamento giovani agricoltori. Il premio, prima pari a euro 17.000, viene invece differenziato: nel caso in cui l’azienda presenti solo la domanda della misura 112, l’entità del contributo scende a euro 10.000, mentre nel caso in cui l’azienda presenti un pacchetto di misure che preveda l’adesione anche ad una misura strutturale quale la 121 e/o la 311, l’importo sale a euro 26.000. Misura 121 – Ammodernamento delle aziende agricole. La percentuale di contributo per le aziende della nostra provincia passa al 35% ed al 40% nel caso di azienda condotta da giovani agricoltori. Misura 311 A-Agriturismo, Misura 311 B-Produzione di energia rinnovabile. La percentuale di contributo passa al 40%. Misura 214 – Misure agroambientali. Azione A Avvicendamento – Il premio sui seminativi passa da 100 euro/ha a 157 euro/ha.

FOTO DI AMBROGIO TOSCANI

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Paola Fraschini Politiche Comunitarie

Azione C Coltivazioni estensive – Il premio sui prati passa da 130 euro/ha a 260 euro/ha. Azione E Agricoltura biologica – Il premio sul mais ceroso per la zootecnia biologica passa da 300 euro/ha a 325 euro/ha, sia in mantenimento che in conversione; il premio sulle produzioni vegetali estensive passa da 130 euro/ha a 160 euro/ha (mantenimento) e da 143 euro/ha a 176 euro/ha (conversione). Nel 2010 verrà introdotto un premio di 260 euro/ha sulla conversione di seminativi in produzioni vegetali estensive. Nonostante l’aumento degli importi da liquidare sia senza dubbio positivo, all’interno dei bandi previsti dalle varie misure, però, permane una serie di adempimenti, che andrebbero snelliti al fine di semplificare l’accesso ai finanziamenti. A tale proposito si può citare l’allegato alla misura 121 relativo alle caratteristiche delle macchine per la gestione dei reflui zootecnici, che di fatto non ne consente l’accesso a meno che l’azienda non si impegni nell’acquisto assolutamente inadeguato ed antieconomico di macchine semoventi. Un altro punto dolente riguarda il sistema dei controlli che, spesso eccessivamente penalizzante, può portare all’annullamento totale del finanziamento. Crediamo che i fondi destinati al Piano di Sviluppo Rurale debbano realmente rappresentare un’opportunità per le aziende agricole per rendere le proprie imprese più competitive alla luce delle variazioni dello scenario internazionale, ed una corretta gestione di questi fondi è quanto mai auspicabile viste le problematiche che pesano oggi sul comparto agricolo: Coldiretti come sempre è disponibile alla collaborazione con le istituzioni per affrontare nel modo migliore le modifiche all’attuale PSR, portando avanti le esigenze dei propri associati e la difesa del loro reddito.



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TERRANOSTRA

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On-line il nuovo sito degli agriturismo

lombardi

Francesco Cazzamali Segretario Terranostra Cremona

Oltre 350 agriturismo e itinerari per organizzare gite ed escursioni Un altro buon motivo per tesserarsi a Terranostra In occasione della presentazione del nuovo piano di comunicazione di Coldiretti Lombardia “La mappa del buon vivere in Lombardia” – Dai mercati degli agricoltori agli agriturismi, la Coldiretti al servizio del consumatore – che si terrà martedì 27 ottobre a Milano, presso la Sala Colonne del Palazzo Giureconsulti, verrà presentato il portale di promozione degli agriturismo lombardi, associati a Terranostra. Sul sito www.lombardia.terranostra.it, ci sono oltre 350 aziende agricole, di cui una trentina cremonesi, che hanno scelto la via dell’agriturismo, una scelta premiata da un numero sempre crescente di affezionati e di soddisfazioni. L’agriturismo permette alle aziende agricole di essere valorizzate attraverso la molteplicità di scelta del tipo di agriturismo, che va dalla ristorazione all’alloggio, dalla didattica alle degustazioni, dall’ippoturismo all’agricampeggio, ecc…oltre alla vendita diretta dei propri prodotti. Una formula, quella dell’agriturismo, capace di rispondere a chi vuol trascorrere il tempo libero in strutture agricole ri-

strutturate, immerse nel verde e capaci di coniugare l’amore per la natura con la buona tavola. Il progetto del portale è quello di promuovere gli agriturismo mettendoli in relazione con le risorse territoriali, in particolare quelle turistiche, culturali e gli eventi sul territorio. Infatti, sul sito, oltre a trovare una scheda dettagliata dell’agriturismo con le immagini aziendali, si può facilmente accedere alle risorse naturali e culturali da poter visitare nei pressi. Anche gli eventi quali sagre, mostre ed in particolare i mercati di Campagna Amica sono collegati e segnalati.

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Grazie ad un processo di geolocalizzazione tutte queste risorse saranno collegate all’agriturismo in ordine di prossimità con il percorso stradale, in modo che ogni utente possa organizzare i propri itinerari. Sul nostro sito abbiamo messo anche un programma scaricabile gratuitamente da inserire sui navigatori satellitari per raggiungere in modo agevole gli agriturismo. Un nuovo modo di vivere l’attività agrituristica che diventa turismo sostenibile con una forte sensibilità rivolta alle produzioni tipiche e locali e agli spostamenti.


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DATORI DI LAVORO

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LIBRO UNICO DEL LAVORO Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica

OBBLIGHI E SANZIONI PER I DATORI DI LAVORO

Come già certamente noto, un solo libro sostituisce i libri paga e matricola e gli altri libri obbligatori dell’impresa: il libro unico del lavoro, istituito con gli articoli 39 e 40 del decreto-legge n. 112/2008 (convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133) ed entrato in vigore il 16 febbraio 2009. La presente per richiamare l’attenzione dei Datori di Lavoro nel merito delle sanzioni cui possono incorrere qualora non siano rispettati i dettami relativi alla corretta istituzione e tenuta del libro unico del lavoro. Si precisa che il datore di lavoro non è punito per errori di carattere meramente materiale e formale ma per le omesse ed infedeli registrazioni che direttamente comportano un disvalore ai fini retributivi, previdenziali o fiscali relativamente al singolo rapporto di lavoro: si tratta di due distinte ipotesi di violazione, una di tipo OMISSIVO (i dati non sono stati registrati) l’altra di tipo COMMISSIVO (i dati sono stati registrati in modo non corrispondente al vero). A tal fine, di seguito si riportano, per opportuna e doverosa conoscenza, illeciti e sanzioni del caso. Si consiglia un’attenta lettura e si resta a disposizione per ogni ulteriore ed eventuale chiarimento.

Mancata istituzione del libro unico del lavoro Illecito

Sanzione

Art. 39 c. I D.L. n. 112/2008 Per aver violato l’obbligo di istituzione e tenuta del libro unico del lavoro il datore di lavoro privato che occupa lavoratori subordinati, collaboratori coordinati e continuativi e associati in partecipazione con apporto lavorativo.

Art. 39 c. 6 D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 500 ad euro 2500. Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): è applicabile, sanzione pari ad euro 500. Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 833,33 euro. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omesse registrazioni sul libro unico del lavoro Illecito

Sanzione

Art. 39 c.1 e 2, D.L. n. 112/2008 Per aver omesso di registrare, fatti salvi i casi di errore meramente materiale, i dati relativi al lavoratore e alla prestazione lavorativa di cui all’art. 39, commi 1 e 2, determinando differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali.

Art. 39 c. 7 D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 150 ad euro 1500. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori la sanzione va da euro 500 ad euro 3000. Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): è applicabile, sanzione pari ad euro 150 nell’ipotesi base, a 500 in quella più grave. Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 300 euro nell’ipotesi base, a 1000 in quella più grave. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

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DATORI DI LAVORO

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Infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro Illecito

Sanzione

Art. 39 c. 1 e 2, D.L. n. 112/2008 Per aver infedelmente registrato, fatti salvi i casi di errore meramente materiale, i dati relativi al lavoratore ed alla prestazione lavorativa di cui all’art. 39, commi 1 e 2, determinando differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali.

Art. 39 c. 7 D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 150 ad euro 1500. Se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori la sanzione va da euro 500 ad euro 3000. Diffida (art. 13, D.Lgs. n. 124/2004): non è applicabile. Sanzione ridotta (art 16, legge n. 689/1981): è pari ad euro 300 nell’ipotesi base, a 1000 in quella più grave. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Tardiva registrazione sul libro unico del lavoro Illecito

Sanzione

Art. 39 c. 3 D.L. n. 112/2008 Per aver omesso di registrare i dati relativi al lavoratore ed alla prestazione lavorativa di cui all’art. 39, commi 1 e 2, per ciascun mese di riferimento, entro il giorno 16 del mese successivo.

Art. 39 c. 7 D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 600. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori la sanzione va da euro 150 ad euro 1500. Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): è applicabile, sanzione pari ad euro 100 nell’ipotesi base, a 150 in quella più grave. Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 200 euro nell’ipotesi base, a 300 in quella più grave. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omessa esibizione del libro unico del lavoro (datore di lavoro) Illecito

Sanzione

Art. 39 c. 6 D.L. n. 112/2008 Per aver omesso il datore di lavoro di esibire agli organi di vigilanza il libro unico del lavoro.

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Art. 39 c. 6 D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 200 ad euro 2000. Diffida (art. 13, D.Lgs. n. 124/2004): non è applicabile. Sanzione ridotta (art 16, legge n. 689/1981): è pari ad euro 400. Codice tributo (per versamento du Mod. F23): 741 T.

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Omessa esibizione del libro unico del lavoro (consulenti del lavoro) Illecito

Sanzione

Art. 5 c. 2, L. n. 12/1979, come modif. dall’art. 40, comma 1, D.L. n. 112/2008 Per aver omesso, senza giustificato motivo, il consulente del lavoro o altro professionista di cui all’art. 1, comma 1, della legge 11 gennaio 1979 n. 12, di ottemperare entro 15 giorni alla richiesta degli organi di vigilanza di esibire la documentazione in loro possesso.

Art. 5, c.2, L. n. 12/1979, come modif. dall’art. 40, comma I, D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 1000. In caso di recidiva della violazione è data informazione tempestiva al Consiglio provinciale dell’Ordine professionale di appartenenza del trasgressore per eventuali provvedimenti disciplinari. Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): non è applicabile. Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 200 euro. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omessa esibizione del libro unico del lavoro (associazioni) Illecito

Sanzione

Art. 39, c. 6. D.L. n. 112/2008 Per aver omesso, senza giustificato motivo, le associazioni ed i centri servizi di cui all’art. 1, comma 4, della legge 11 gennaio 1979 n. 12, di ottemperare entro 15 giorni alla richiesta degli organi di vigilanza di esibire la documentazione in loro possesso.

Art. 39, c. 6, D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 250 ad euro 2000. In caso di recidiva la sanzione va da euro 500 ad euro 3000. Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): non è applicabile. Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 500 euro nell’ipotesi base, a 1000 in quella più grave. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

Omessa conservazione del libro unico del lavoro Illecito

Sanzione

Art. 39, c. 7, D.L. n. 112/2008 Per non aver conservato il libro unico del lavoro per il termine previsto: cinque anni.

Art. 39, c. 7, D.L. n. 112/2008 Sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 600. Diffida (art. 13, D.Lgs n. 124/2004): non è applicabile. Sanzione ridotta (art. 16, legge n. 689/1981): è pari a 200 euro. Codice tributo (per versamento su Mod. F23): 741 T.

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FISCALE

NUMERO 5

Silvia Trevisi Ufficio Fiscale Impresa Verde

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CREDITO IVA: NUOVE REGOLE PER LA COMPENSAZIONE

Al fine di contrastare gli abusi nell’utilizzo della compensazione del credito IVA e combattere l’evasione fiscale, con l’approvazione del DL 78/2009 sono state introdotte nuove regole. E’ da precisare che fino al 31/12/2009 sono mantenute le medesime modalità di compensazione e che le novità saranno applicate a partire dal 01/01/2010 per non creare discriminazione di trattamenti. Il credito IVA, scaturito dalla dichiarazione annuale, può essere chiesto a rimborso oppure utilizzato in compensazione per regolarizzare differenti debiti d’imposta. La compensazione ammessa è di due tipi: verticale o interna se il credito viene usato per pagare un debito IVA, orizzontale o esterna se, al contrario, si usa per pagare altri tributi o contributi. Nel primo caso non è obbligatoria la presentazione del modello F24, nel secondo caso sì. Le nuove regole sulle compensazioni sono limitate ai Crediti IVA annuali o infrannuali, nessuna variazione sui crediti di altra natura quali Irpef, Irap, Ires, contributi previdenziali o altro, che potranno essere

usati liberamente, indipendentemente dal loro importo. Inoltre nessuna restrizione è stata apportata alla compensazione interna (IVA da IVA). E nessuna “stretta” alle attuali regole se il contribuente ha un credito IVA inferiore a euro 10.000. La novità riguarda i crediti Iva superiori a 10.000 euro che il contribuente vuole utilizzare per compensare altri debiti. Il legislatore è intervenuto per porre un limite temporale ed imporre modalità omogenee al fine di monitorarne costantemente e direttamente l’utilizzo. Anzitutto è necessario presentare la Dichiarazione IVA entro il 28 febbraio 2010 in luogo della Comunicazione dati IVA, disgiungendola dal modello Unico e successivamente è possibile procedere alla compensazione ma solo dal 16/03/2010. Inoltre per questo tipo di compensazioni bisogna usare esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate secondo le modalità tecniche che saranno definite con un Provvedimento in fase di definizione. Per queste deleghe è perciò escluso l’impiego di servizi offerti dal sistema bancario e postale (home banking).

Altra casistica, maggiormente appesantita in termini di adempimenti si verifica, se il credito Iva annuale è superiore a euro 15.000, per l’utilizzo, oltre alle regole sopra descritte, è richiesta l’apposizione del Visto di Conformità da parte di un CAF o un professionista abilitato sulla dichiarazione dal quale scaturisce. Il visto serve a garantire che il credito è conforme alla relativa documentazione e alle risultanze delle scritture contabili. Nel caso in cui il contribuente opti per la domanda a rimborso del credito IVA non è necessaria l’applicazione del Visto sulla Dichiarazione. Con queste nuove disposizioni l’Agenzia delle Entrate è sicura di un tempestivo controllo sulle compensazioni ed è per questo che l’attuale limite di euro 516.456,90, riferito all’anno solare, è stato innalzato a euro 700.000. Nello stesso tempo sono state inasprite le sanzioni in caso di utilizzo crediti Iva inesistenti. Tale errore è punibile con una sanzione dal 100 al 200% della misura del credito stesso ed è in ogni caso esclusa dalla definizione agevolata della riduzione ad un quarto.

TABELLA RIASSUNTIVA NUOVE DISPOSIZIONI COMPENSAZIONE INTERNA - IVA DA IVA -

COMPENSAZIONE ESTERNA CON MODELLO F24 UTLIZZO LIBERO

DA € 10.001 A 15.000

Compensabile con altri debiti d’imposta a partire dal 16/03/2010 previa presentazione della Dichiarazione Iva, in luogo della comunicazione dati IVA, entro il 28/02/2010. Obbligo di usare esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

DA € 15.001

UTILIZZO LIBERO

FINO A € 10.000

Compensabile con altri debiti d’imposta a partire dal 16/03/2010 previa presentazione della Dichiarazione Iva, in luogo della comunicazione IVA, entro il 28/02/2010. Obbligo di usare esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Ulteriore obbligo di apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione IVA IL

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CREDITO IRPEF, IRES, IRAP, CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ALTRI ANNO 2009

UTILIZZO LIBERO

CREDITO IVA 2009


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FISCALE

NUMERO 5

SETTEMBRE/OTTOBRE - 09

MODELLO F 24

PASSAGGIO DA ENTRATEL A CBI Si comunica che dal mese di ottobre 2009 il sistema di addebito e invio dei modelli F24, reso obbligatorio a tutti i titolari di partita IVA dal 1 ottobre 2006 con il D.L. 223/06, cambia radicalmente. Fino ad ora è stato adottato il CBI, un servizio bancario che consentiva di pagare l’F24 dei Soci con il conto corrente di Impresa Verde e poi rivalersi sul conto corrente degli stessi tramite Rid. Al fine di snellire le operazioni burocratiche si passa al servizio Entratel, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. In questo modo il pagamento dell’F24 viene preso in carico dall’Agenzia delle Entrate e addebitato direttamente sul conto corrente del socio. Impresa Verde assume la qualifica di Intermediario abilitato facendosi carico degli invii telematici delle deleghe. Il sistema garantisce maggiore sicurezza nella trasmissione dei dati bancari; è basato su un meccanismo di autorizzazione a doppio fattore, consistente in un codice identificativo dell’utente abbinato ad una specifica password. La riservatezza nella trasmissione dei dati è altresì realizzata attraverso un meccanismo basato su chiavi “asimmetriche” che garantiscono la cifratura dell’archivio da trasmettere. La consultazione degli archivi informatici dell’Anagrafe Tributaria è garantita altresì da misure che prevedono un

sistema di identificazione, autenticazione ed autorizzazione dei soggetti abilitati alla consultazione, di tracciatura degli accessi effettuati, con indicazione dei tempi e della tipologia delle operazioni svolte nonché della conservazione delle copie di sicurezza. Resta in carico al socio accertarsi che, a fronte di versamento d’imposte, risulti la debita copertura sui conti oggetto dell’addebito. In caso di insolvenza bisogna procedere con il ravvedimento operoso, strumento che permette di sanare i tributi oltre la

scadenza con notevoli riduzioni della sanzioni applicabili, la cui entità è distinta a seconda della tempestività del ravvedimento. La sanzione varia da 2,50% in caso di ravvedimento entro i 30 giorni dalla scadenza ordinaria a 3,00% in caso di ravvedimento successivo i 30 giorni ma entro un anno dalla scadenza ordinaria. Oltre alla sanzione bisogna procedere al versamento degli interessi moratori maturati giorno per giorno al tasso di interesse legale attualmente fissato al 3%.

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TERRITORIO

NUMERO 5

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DALMATA REX, ‘ROSSI’ E CALIFORNIA:

CONIGLI PROTAGONISTI IN FIERA I purosangue “Dalmata Rex” e “California”, insieme ai “Rossi di Nuova Zelanda”, di Simone Coti Zelati, giovane allevatore di conigli di Gallignano (Soncino) si preparano a conquistare la Fiera Internazionale del Bovino da Latte, che si terrà a Cremona dal 22 al 25 ottobre. mo alla “Anche quest’anno partecipiamo fiera portando vari esemplari, fra Dalmata Rex e California. In più proponiamo quella che, per il nostro allevamento, è una novità: i conigli Rossi di Nuova Zelanda” spiega Simone Coti Zelati, che con il padre Diego e il fratello Andrea condivide la passione perr l’allevamento di conigli. Nell’azienda agricola di via Villaa Vetere, a Gallignano, ci sono bovinii e capre, ma per la fiera la famigliaa Coti Zelati punta, da sempre, suglili ex splendidi conigli: i Dalmata Rex

(un’autentica rarità, nel nostro territorio, con il loro mantello bianco punteggiato di nero), i California (dal pelo candido, ad eccezione di muso e orecchie) ed ora anche i ‘Rossi’ di Nuova Zelanda. Una galleria di ‘bellezze’, che colpiscono per manto (lindo e morbidissimo) e dimensioni.

Gli esemplari saranno giudicati dagli esperti dell’Anci, l’Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani, che esaminerà il pedigree di ciascuno. “Per noi quello con la Fiera è un appuntamento ormai fisso: siamo presenti principalmente per la soddisfazione di far con conoscere i nostri animali e il nostro lavo – sottolinea Simone Coti Zelati –. lavoro Mi dedico a questo allevamento più per pas passione che per guadagno. In effetti, l’al l’allevamento di conigli non assicura gra ricavi. Il mio augurio è che, anche grandi gra grazie alla vetrina offerta dalla fiera, si possa coltivare nei tanti visitatori ch che saranno a Cremona un maggiore in interesse per queste razze così belle e ppregiate”. (m.b.). Diego e Simone Coti Zelati, fotografati l’anno scorso in fiera con i loro conigli ‘Dalmata Rex’

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

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DIVIETO INVERNALE DELL’UTILIZZO AGRONOMICO DEI REFLUI ZOOTECNICI E DELLE CONCIMAZIONI AZOTATE Si ritiene opportuno ricordare a tutte le aziende agricole che i tempi di divieto dell’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici e delle concimazioni azotate ATTUALMENTE VIGENTI sono quelli stabiliti dal decreto nazionale e dalla delibera regionale sulla DIRETTIVA NITRATI: DIVIETO in Zone Vulnerabili: A) dal 1 novembre a fine febbraio relativo a liquami su terreni NUDI (cioè in assenza di inerbimento permanente o da cereali autunno vernini); in presenza di colture permanenti, cereali invernali e prati il divieto slitta dal 1 dicembre a fine febbraio;

pletato l’impegno di svuotamento degli stoccaggi al fine di poterne disporre nel periodo invernale soggetto a divieto. Si informano tutte le aziende agricole che sono in corso trattative e riunioni con la Regione Lombardia per ripristinare una gestione del periodo di divieto con modalità discontinua, come l’anno precedente, anche attraverso i bollettini agrometeoreologici che consentano l’apertura di periodi utili per lo smaltimento e le concimazioni in presenza di condizioni climatiche idonee (assenza di pioggia e neve). Su eventuali novità o modifiche al periodo di divieto i Soci saranno informati tempestivamente.

B) Dal 1 dicembre a fine febbraio relativo a letami e assimilati, fertilizzanti azotati diversi dall’effluente di allevamento, fanghi, acque reflue. DIVIETO in Zone Non Vulnerabili: A) 1 dicembre a fine febbraio TUTTO (liquami, letami, chimici, ecc) Giocoforza, nel corrente mese di ottobre va affrontato e com-

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EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA

NUMERO 5

Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa

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Con Agribenessere alunni “a Scuola di Salute”

Attraverso incontri con gli agricoltori, laboratori e giornate nelle aziende i ragazzi saranno invitati a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi corretta alimentazione, regolare attività fisica e amore per la campagna

Anche l’anno scolastico 2009-2010 sarà nel segno dell’Agribenessere: parola di Coldiretti Cremona, che sta proponendo a tutte le scuole del territorio un progetto didattico istruttivo, interessante e divertente. “Agribenessere…a Scuola di Salute” è il titolo di un progetto che invita gli alunni – e con loro anche i genitori e gli insegnanti – a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi una corretta alimentazione, una regolare attività fisica e naturalmente l’incontro con il mondo rurale, capace di offrire il verde della campagna, i sapori della dieta mediterranea, le attività e le storie che uniscono tradizione e modernità. Il progetto prevede, in primo luogo, l’incontro con gli imprenditori agricoli. Per bambini e ragazzi sarà questa una preziosa occasione per conoscere una professione in cui la passione, l’esperienza e la tradizione familiare si accompagnano con l’innovazione, lo spirito imprenditoriale, la capacità di rigenerarsi, rispondendo alle esigenze dei cittadini e prendendosi cura dell’ambiente. Un agile depliant, rivolto a tutte le scuole del territorio, riassume tutti i percorsi pensati nel segno di Campagna Amica. Di seguito, sintetizziamo alcune attività proposte alle classi (che già, in gran numero, si stanno iscrivendo ai nostri percorsi). COLDIRETTI CREMONA

W L’AGRICOLTURA L’incontro in classe con imprenditori agricoli del nostro territorio (in primis Giovani Impresa e Donne Impresa Coldiretti Cremona) permetterà di scoprire

W LA TRADIZIONE L’incontro in classe con gli aderenti all’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti consentirà di riscoprire le radici delle attività e della cultura rurale. Si parlerà delle antiche pratiche e tecniche, di colture e allevamenti del passato (es. la coltivazione del lino, l’allevamento del baco da seta), con possibilità di approfondire le testimonianze raccolte con una giornata in fattoria didattica o con una visita ad un museo della civiltà contadina.

Agribenessere... a Scuola di Salute Progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole di ogni ordine e grado ANNO SCOLASTICO 2009/10

COLDIRETTI CREMONA

La locandina del progetto didattico proposto da Coldiretti Cremona alle scuole del territorio. Le classi partecipanti ai percorsi riceveranno due interessanti dispense dal titolo “Agribenessere” e “L’energia al servizio dell’uomo”.

il vero volto della moderna agricoltura: le tecnologie, la professionalità, i processi produttivi, il rapporto impresamercato, la multifunzionalità, il valore dei prodotti agricoli del territorio. Gli alunni avranno modo di raccogliere le esperienze di donne e uomini che hanno scelto la vita in campagna. IL

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KM ZERO! Il rispetto per l’ambiente inizia con le scelte a tavola: il percorso intende mostrare come ciascun cittadino-consumatore possa contribuire ad aiutare l’ambiente attraverso gesti quotidiani, ad es. la scelta di produzioni e varietà locali (che, non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto, limitano le emissioni di gas serra) o l’acquisto di cibi con minori imballaggi (così da diminuire il peso dei rifiuti). Saranno proposti vari esempi di produzioni a km zero sviluppatesi nel nostro territorio.

EDUCARE ALLA SOSTENIBILITA’ “Agricoltura” oggi fa rima con “Ambiente”. Il percorso, tutto nel segno dello sviluppo sostenibile, affronta il tema delle fonti rinnovabili di energia e del contributo che l’agricoltura può dare al-


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EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA

la produzione di energia. Sono previsti interventi tesi ad educare a comportamenti che, nella vita quotidiana, contribuiscono al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente. Sarà possibile la visita ad aziende agricole con impianti che sfruttano energia rinnovabile (biogas, biomasse, fotovoltaico ecc.)

SORELLA ACQUA Per conoscere l’acqua e i suoi numerosi utilizzi (in casa, nell’industria e soprattutto in campagna), vengono proposti incontri con addetti all’irrigazione e con responsabili delle rogge, che illustreranno il mondo dell’irrigazione con le sue regole e tradizioni. Sono incluse visite ad impianti idrici, per la conoscenza dell’irrigazione in funzione della difesa del territorio e per l’analisi delle moderne tecnologie.

L’ETICHETTA, NOSTRA ALLEATA L’incontro con agricoltori ed esperti di educazione alimentare consentirà di

riflettere sull’utilità dell’etichetta, evidenziando l’importanza di conoscere l’origine dei prodotti alimentare che si acquistano. La proposta potrà includere una visita al ‘mercato degli agricoltori’, a un’azienda che punta sulla vendita diretta, o una giornata in agriturismo, con possibilità di ‘toccare con mano’ il legame tra il prodotto agricolo e il cibo che portiamo in tavola.

OBESITA’? NO GRAZIE! L’incontro con agricoltori ed esperti di alimentazione consentirà di analizzare i corretti comportamenti a tavola, ricevendo utili indicazioni in merito alla dieta alimentare e qualche "consiglio del benessere". Si approfondiranno gli aspetti psicologici del cibo e si rifletterà sul valore dell’attività fisica. Le corrette scelte alimentari non possono prescindere dalla conoscenza di ciò che si porta in tavola: da qui l’attenzione alle produzioni della nostra terra e alla stagionalità dei prodotti.

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Gran finale dedicato ai piccoli campioni Una spumeggiante festa finale chiuderà l’edizione 2009/10 del progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole del territorio. In ossequio ad una tradizione ormai consolidata, al termine dell’anno scolastico Coldiretti Cremona – accanto a tutti i partner dell’iniziativa – darà vita ad una giornata di gala, con giochi all’aperto, musica, divertenti laboratori e tante interessanti attività ispirate alla vita nei campi. Alle Classi che aderiranno ai percorsi di Campagna Amica verranno, al termine del cammino, comunicate tutte le “coordinate” della grande festa finale.


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PATRONATO EPACA

NUMERO 5

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Epaca protagonista Damiano Talamazzini Resp. Provinciale Patronato Epaca

sul territorio

Attraverso la partecipazione all’European Pepo Cup e alla manifestazione ‘Sospiro in festa’, il Patronato nato in casa Coldiretti rafforza il legame con i cittadini, ai quali sta presentando i tanti servizi offerti gratuitamente

Volentieri, lo scorso 19 settembre, abbiamo accolto l’invito rivoltoci da Fondazione Sospiro ad essere presenti anche all’edizione 2009 di ‘Sospiro in festa’. Con lo stesso spirito, qualche mese prima, avevamo preso parte all’European Pepo Cup, un torneo internazionale di calcio a cinque dedicato a Società sportive per atleti con disabilità cognitiva, svoltosi in piazza Duomo a Cremona. Queste iniziative, entrambe con la regia di Fondazione Sospiro, hanno rappresentato per noi una ulteriore, preziosa occasione per aprirci alla società, presentando i servizi che, con un’esperienza ormai cinquantennale, il Patronato Epaca rivolge ai cittadini. Per testimoniare tale volontà, anche quest’anno abbiamo posto la nostra partecipazione a ‘Sospiro in festa’ nell’ambito dell’iniziativa che abbiamo denominato Coldiretti per il Sociale. Quelli condivisi prima a Cremona poi a Sospiro sono stati due appuntamenti all’insegna dell’incontro, del benessere, dello sport, e naturalmente della gastronomia made in Cremona, dei servizi e della solidarietà. A Sospiro, accanto allo stand del Patronato Epaca e al gazebo di Campagna Amica, c’era un’apprezzata oasi dei sapori messa in campo da Coldiretti e dalle aziende agricole impegnate nella vendita di prodotti a km zero, a partire dall’azienda Trombetta (con i suoi formaggi di latte di capra), l’agriturismo Apiflor (con tutti i suoi frutti, in primis dal miele), l’agriturismo Il Campagnino (che ha portato farine, dolci e marmellate e che si è dedicato alla ristorazione, con il supporto dei prodotti dell’azienda di Fabrizio Rizzotti, che da Vespolate, Novara, ha portato il suo riso). Il Patronato Epaca è stato un grande co-protagonista di queste giornate: presenti con un gazebo e con tutti gli Operatori, abbiamo offerto ogni chiarimento in

Il Patronato Epaca, accanto a Coldiretti Cremona, è stato tra i protagonisti di Sospiro in Festa e dell’European Pepo Cup IL

merito al nostro LE NOSTRE SEDI lavoro, che ci IN CREMONA E PROVINCIA vede in prima CREMONA linea nel garanVia D. Ruffini, 28 - Tel. 0372/435620 tire una qualifiCREMA cata assistenza Via del Macello, 34 - Tel. 0373/256501 a tutti i cittadini CASALMAGGIORE in materia previVia Cairoli, 3 - Tel. 0375/42132 denziale, sociale, sanitaria. InconSORESINA Via Matteotti, 12 - Tel. 0374/342329 trando numerosissime famiglie Recapito presso l’Ufficio Provinciale cremonesi siamo Coldiretti a CREMONA tornati a spieVia Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372/499811 gare che Epaca è un ente di PaIl Patronato Epaca è presente anche presso i Recapiti Coldiretti di: Calvatone, Catronato, cioè un stelleone, Cingia de’ Botti, Grontardo, GruIstituto ispirato mello Cremonese, Isola Dovarese, Motta alla solidarieBaluffi, Ostiano, Pandino, Pescarolo, Piadena, Pizzighettone, Rivolta d’Adda, Robectà, al servizio co d’Oglio, San Daniele Po, San Giovanni del cittadino e in Croce, Scandolara Ravara, Soncino, Vaisenza finalità late, Vescovato, Volongo. di lucro. Attua un’azione a difesa dei diritti che accomunano tutti i cittadini ed è quindi estesa ad ogni realtà del Paese. Come Ente privato con finalità pubbliche, Epaca si pone tra Cittadino e Istituzioni (Stato, Regione, Comune, Asl, ecc.) a tutela del singolo nel settore della previdenza, della sanità, dell’assistenza. Tra la persona che deve ricevere una giusta risposta ai bisogni sociali e le indispensabili operazioni burocratiche per le istruttorie amministrative, la competenza dell’Epaca è orientata al riconoscimento del giusto diritto: dall’aspetto immediato dell’aiuto nella compilazione di una pratica al contenzioso amministrativo, fino all’azione legale in difesa del cittadino. Per farci conoscere sempre meglio abbiamo distribuito materiale informativo, testimoniando, anche attraverso la presentazione del nuovo logo di Epaca e dei nuovi manifesti, l’avvio di una stagione di intenso impegno per il nostro Patronato. Dalle manifestazioni sul territorio l’incontro con i cittadini prosegue ora quotidianamente, presso i nostri uffici, presenti in CREMONESE

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PATRONATO EPACA

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numerosi cent r i del territorio provinciale.

SERVIZI CON L’ACCENTO • PENSIONI LAVORATORI AUTONOMI

• INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO

• PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATI E PUBBLICI

• RICONOSCIMENTO HANDICAP

• PENSIONI VARIE IN CONVENZIONE INTERN.LE • PENSIONI INABILITA’ – ASSEGNI INVALIDITA’

• INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI • CONSULENZA MEDICO-LEGALE • ASSISTENZA IN SEDE GIUDIZIARIA

• PENSIONI REVERSIBILITA’

• ASSISTENZA SOCIO - SANITARIA

• ASSEGNI SOCIALI

• ASSEGNI FAMILIARI

• SUPPLEMENTI – RICOSTITUZIONI

• INDENNITA’ DI MATERNITA’

• VALUTAZIONE ESTRATTI CONTRIBUTIVI

• CONGEDI PARENTALI E PER MOTIVI FAMILIARI

• GESTIONE POSIZIONI ASSICURATIVE LAVORATORI AUTONOMI E DIPENDENTI, PRIVATI E PUBBLICI

• DISOCCUPAZIONI ORDINARIE, AGRICOLE, REQUISITI RIDOTTI

• GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA (COLLABORATORI A PROGETTO)

• CONSULENZA MODELLI RED

• GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLE CASSE PROFESSIONALI

• IMMIGRAZIONE

• CONSULENZA MODELLI I.S.E.

• RISCATTI

Numero Verde

• RICONGIUNZIONI

800.66.77.11

• PENSIONI INVALIDI CIVILI

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

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PAGAMENTI PAC 2009:

VIA AGLI ANTICIPI PER 300 MILIONI DI EURO A OLTRE 35.000 IMPRESE AGRICOLE LOMBARDE Coldiretti ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole e alla Regione Lombardia di scongiurare il rischio di pagamenti ai produttori di latte non in regola con il regime quote E’ scattato venerdì 16 ottobre il via al pagamento dell’anticipo pari al 70% della PAC 2009 per circa 35.400 imprese agricole lombarde. Si tratta di un flusso finanziario complessivo di circa 297 milioni di euro, di cui 70 anticipati dalla Regione Lombardia. Il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena ha dichiarato che “si tratta di una vera e propria boccata di ossigeno per le imprese agricole lombarde che stanno vivendo momenti di estrema difficoltà in tutti i comparti produttivi alle prese con costi di produzione sempre in aumento e prezzi di mercato ormai non più in grado di coprirli, costringendole, di fatto, a lavorare in perdita”.

Torricella del Pizzo (CR) - Tel. 0375/570019 - Cell. 339/2869516 IL

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

Andena ha aggiunto che “si tratta di un grosso risultato convenuto al Tavolo Verde di luglio con il Presidente Formigoni che si era impegnato in proposito a dare risposte concrete ai bisogni reali delle imprese agricole lombarde accogliendo le proposte di Coldiretti Lombardia”. Con grande forza, Coldiretti ha nel frattempo dato avvio a un’iniziativa a tutto campo tesa a scongiurare il rischio di pagamenti della PAC 2009 ai produttori di latte non in regola con il regime quote. A livello nazionale il Presidente di Coldiretti Sergio Marini ha inviato una puntuale nota in proposito al Ministro Luca Zaia invitandolo a valutare l’opportunità di azionare le sue prerogative quale organo di vigilanza dell’operato di AGEA. Coldiretti, infatti, ha ribadito le proprie riserve e perplessità sulle modalità di applicazione della legge che sembrano suggerite da recenti circolari AGEA, in quanto si rischia di procedere, nei prossimi giorni, al pagamento di debiti per aiuti non più esistenti sotto il profilo civilistico, o, comunque, di debiti per i quali la legge non consente la liquidazione sino al completamento delle procedure di presentazione ed esame delle domande di rateizzazione.

Nello stesso tempo Coldiretti Lombardia ha inviato una dettagliata nota al Presidente della Giunta regionale Roberto Formigoni segnalando, in relazione all’imminente pagamento della PAC 2009, che si prospetta un grave rischio di pagamenti per importi sicuramente nell’ordine di svariati milioni di euro ai produttori di latte che regolarmente da anni non corrispondono il prelievo supplementare pure dovuto sulla base di provvedimenti non sospesi in sede giurisdizionale per importi rilevantissimi. Il Presidente regionale Nino Andena ha sottolineato che “gli importi dei debiti già maturati da questi soggetti sono spesso così elevati da rendere irrealistica ogni possibilità di effettivo recupero futuro: tali pagamenti quindi finirebbero per pregiudicare ulteriormente sia le finanze pubbliche, sia la regolarità di un mercato

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già gravemente compromesso dalle note situazioni di crisi e diffusa illegalità che da tempo affliggono il settore lattiero”. Andena ha infine espresso l’auspicio che il Presidente Formigoni valuti e disponga le iniziative più opportune affinché si proceda ai pagamenti, con la dovuta cautela, solo nei termini e nei casi strettamente previsti dalla legge, al fine di non beneficiare soggetti non aventi diritto con evidenti danni concorrenziali anche per i produttori in regola, che Coldiretti ha sempre tutelato ed intende tutelare anche in futuro.


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AMBIENTE E INNOVAZIONE

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Forum Internazionale degli Acquisti Verdi a Cremona

Si è svolta in Fiera a Cremona dall’8 al 10 ottobre la terza edizione di CompraVerde-BuyGreen, il Forum internazionale degli acquisti verdi, che si è confermato un luogo di incontro e di dialogo tra pubblica amministrazione, università, rappresentanti del terzo settore, associazioni di categoria e aziende, che hanno deciso di attuare scelte di sostenibilità ambientale e sociale attraverso il Green Procurement. Attori che, solitamente abituati a “comunicare” attraverso appalti e pratiche amministrative, qui hanno potuto relazionarsi de visu, attraverso seminari, workshop e il GreenContact, la prima borsa in Italia degli acquisti verdi. Sono stati oltre 3800 gli operatori presenti al forum. Promosso da Provincia di Cremona, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Regione Lombardia, Ecosistemi e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale s.c. in collaborazione e con il patrocinio di importanti istituzioni e realtà economiche – in primis Coldiretti Cremona – il Forum è stato un tentativo, decisamente riuscito, di creare relazioni e reti di scambio tra le tante realtà che in Italia e in Europa alimentano il mercato degli acquisti verdi. “Comprare verde”, ha confermato la ‘tre giorni’ svoltasi a Cremona, significa operare scelte di acquisto di servizi e beni sostenibili ed ecocompatibili, tenendo conto del loro impatto ambientale nella produzione, nell’utilizzo e nello smaltimento. Si va dagli arredi all’edilizia, dai prodotti tessili e calzature alla cancelleria, la ristorazione, le attrezzature elettriche ed elettroniche. E, ancora, servizi di gestio-

ne e manutenzione degli edifici, servizi urbani e al territorio, gestione dei rifiuti, servizi energetici, trasporti pubblici, mezzi di trasporto. Acquistare verde aiuta l’ambiente, fa risparmiare, sostiene l’economia green. E in tale direzione si sta muovendo l’attività del Consip, società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che gestisce anche un programma per la razionalizzazione degli acquisti nella PA, con lo scopo tra gli altri di razionalizzare

la spesa di beni e servizi, migliorando la qualità e riducendo i costi. L’intera spesa pubblica in Italia nell’ambito degli acquisti di beni e servizi è pari a 130 miliardi di euro. Viene facile immaginare quale mobilitazione di domanda andrebbe a sollecitare il mercato dell’economia green, se almeno una parte di questo importo fosse convertito in acquisti verdi, anche in riferimento alle linee guida europee che invitano a raggiungere entro il 2010 l’obiettivo che il 50% di tutte le gare di appalto siano verdi. A passi più o meno veloci – anche se la strada da compiere, in tal senso, in Italia IL

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resta evidentemente ancora lunga rispetto all’esperienza e alle scelte di altri Paesi – le Pubbliche Amministrazioni si stanno comunque muovendo. Tra le numerose pratiche di bandi e politiche verdi, si è portata anche l’interessante esperienza della Provincia di Cremona, che nel periodo 2003-2009 ha calcolato di aver abbattuto i costi del 50% (2,5 milioni di euro) per rifacimento completo delle pavimentazioni stradali utilizzando la tecnica del riciclaggio a freddo anziché quelle tradizionali. Molte le iniziative proposte nell’ambito del Forum, a partire dal “Premio CompraVerdeMiglior bando verde e migliore politica di GPP” realizzata per le pubbliche amministrazioni che si sono distinte per aver attivamente contribuito alla diffusione degli Acquisti Verdi. È stata bandita anche la prima edizione del “Premio mensa verde”. Dalla Provincia di Cremona, alla chiusura dell’evento, è giunto l’impegno a portare tutto il patrimonio culturale e la ricchezza del percorso del GPP, di cui il Forum costituisce un’importante tappa, all’Expo 2015 di Milano: «Potrà essere il nostro contributo al tanto atteso evento – ha detto Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’ambiente e all’agricoltura – per stimolare ancor di più la diffusione della filosofia dell’efficienza ambientale e delle buone prassi degli acquisti verdi. Per questo saremo all’Expo come Provincia di Cremona con la nostra tradizione agroalimentare, con l'obiettivo di promuovere i prodotti di eccellenza del territorio puntando innanzitutto sul KM ZERO». (m.b.)


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AMBIENTE E ALIMENTAZIONE

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“Vendite dirette di prodotti agricoli”, convegno Proposto da Coldiretti Cremona nell’ambito del Forum Internazionale degli Acquisti Verdi “Vendite dirette di prodotti agricoli locali, freschi e trasformati: un’opportunità per imprese e cittadini”. E’ questo il tema del convegno che Coldiretti Cremona ha proposto giovedì 8 ottobre, nell’ambito del Forum Internazionale degli Acquisti Verdi tenutosi in Fiera a Cremona. Nel segno del progetto di una filiera tutta agricola e tutta italiana, firmata dagli agricoltori, l’Organizzazione ha voluto aprire una tavola rotonda sul tema delle vendite a km zero, che assicurano qualità degli alimenti, eccellenza dei sapori, origine certa, piena sicurezza, freschezza e stagionalità, giusto rapporto fra qualità e prezzo. L’incontro, moderato dal Direttore Assuero Zampini, ha voluto in primo luogo proporre un bilancio dell’esperienza dei Mercati di Campagna Amica. E’ stato l’imprenditore agricolo Alberto Soragni, Presidente dell’Associazione Agrimercati Cremona, ad illustrare le tappe di un cammino che da Cremona a Casalmaggiore, da Crema ad Ostiano, per approdare a Soresina (e presto anche Pandino), sta conducendo il mercato dei produttori di Coldiretti in tutte le principali piazze della provincia, rendendo sempre più forte e positivo il ‘filo diretto’ tra agricoltura e famiglie. Cuore della mattinata è stato l’intervento di Lorenzo Bazzana, Area Economica Coldiretti Nazionale, che ha ribadito “Il valore di una filiera tutta italiana e tutta agricola”, mostrando – attraverso una serie di dati – la grande qualità e il grande appeal dell’agroalimentare italiano, non a caso sottoposto ad un continuo “furto d’identità”, da parte di chi spaccia come italiani prodotti in arrivo da chissà dove. “L’agroalimentare made in Italy vale oltre 240 miliardi di euro e rappresenta circa il 16% del Prodotto Interno Lordo, secondo solo al comparto manifatturiero” ha esordito Bazzana, mostrando quindi i tanti casi di “contraffazione che sfrutta

l’immagine positiva del nostro Paese per vendere falso made in Italy”. Da qui, evidenziati i difficili rapporti lungo la filiera, Bazzana ha sottolineato lo straordinario valore del progetto Coldiretti, che punta alla realizzazione di una filiera tutta agricola e tutta italiana, a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori. L’importanza dell’indicazione obbligatoria d’origine in etichetta estesa a tutti gli alimenti, l’evoluzione della vendita diretta nel nostro Paese, la posizione e le richieste che giungono dai consumatori… anche questi sono stati aspetti sui quali il relatore ha focalizzato l’interesse di una platea particolarmente attenta.

La tavola rotonda si è chiusa con il contributo di Gianluca Pinotti, Assessore all’Ambiente e all’Agricoltura della Provincia di Cremona, che ha ribadito il convinto impegno dell’Amministrazione Provinciale per lo “sviluppo della filiera corta agro-alimentare a Cremona”. L’appuntamento con il convegno in sala Paganini, terminato con un apprezzatissimo rinfresco a Km Zero (a cura degli agricoltori protagonisti del Mercato di Campagna Amica), è stato anche occasione per distribuire ai partecipanti la guida “Territorio e Tradizione in tavola…a km 0”, la pubblicazione – a cura di Coldiretti, Terranostra Cremona e Campagna Amica – interamente dedicata agli agriturismi, alle aziende impegnate nelle vendite dirette, ai ‘mercati di Campagna Amica’, ai distributori automatici di latte e alle fattorie didattiche del territorio cremonese. La pubblicazione, giunta alla terza edizione (e già si sta lavorando alla quarta edizione, la cui uscita è prevista per fine anno), viene distribuita gratuitamente agli interessati, presso gli uffici Coldiretti e in tutte le manifestazioni promosse sul territorio dall’Organizzazione agricola.

“La Genetica, l’Uomo e gli OGM” La partecipazione di Coldiretti al Forum è stata occasione per presentare al pubblico cremonese il libro “La genetica, l’uomo e gli ogm”, opera del prof. Carlo Bertolini. Il libro offre l’occasione di capire a fondo cosa siano – come nascano, storicamente e scientificamente – gli “organismi geneticamente modificati”, dando al lettore ogni informazione utile a costruire un proprio giudizio in materia, basato su una conoscenza dell’argomento più attenta e corretta. Il libro è edito da Coldiretti Cremona, che nella prefazione scrive: “Mentre chiede il rispetto del principio di precauzione e contesta l’introduzione degli Ogm in agricoltura puntando in primis su motivazioni di carattere economico (con argomentazioni che si riassumono in una semplice domanda: se i cittadini non intendono portare in tavola alimenti Ogm, come si può sostenere che produrli sarebbe un buon affare per le imprese agricole?), Coldiretti ribadisce il valore della ricerca sul tema. Con questo orientamento, volentieri, teniamo a battesimo il testo del dr. Bertolini, uno fra i più noti esperti in materiale nel panorama cremonese, certi che questo studio possa offrire ulteriori, approfonditi elementi per un dibattito aperto e franco”.

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KM ZERO

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Nell’agriturismo Torretta è nato il Museo di Storia Naturale di Marta Biondi Un museo di storia naturale, con conchiglie, minerali e fossili in arrivo da tutto il mondo, è stato inaugurato sabato 26 settembre a Torricella del Pizzo, accolto presso le architetture rurali dell’Agriturismo Torretta dell’imprenditrice agricola Manuela Buoli. Numerosissimi amici hanno preso parte all’inaugurazione di quello che appare essere un ulteriore, importante passaggio nella costruzione di un vero e proprio ‘polo culturale’. L’agriturismo Torretta, che offre “bed & breakfast” e già comprende una sala espositiva riservata agli artisti, dopo aver accolto il museo naturale – intitolato a “Maria Gardoni Mosconi e Amilcare Mosconi” – già si prepara ad allestire un’altra ala, questa volta dedicata ad un “museo di musica L’Agriturismo Torretta di Torricella del Pizzo meccanica”. Il tutto sostenuto da una fortissima vocazione (e valenza) didattica: sono infatti le scolaresche le prime destinatarie dell’impegno che Manuela Buoli, con il prezioso supporto del marito Gianfranco Fadani, sta portando avanti. n gran Ai compaesani che, in numero, hanno preso parte alla cerimonia del ‘taglio del nastro’ (cui erano presenti, tra gli altri, il sindaco Emanuel Sacchini e il presidentee g Po Giuseppe ppe del Gal Oglio Torchio),

l’imprenditrice di Coldiretti ha così raccontato le tappe e gli obiettivi del suo lavoro. “Il tutto è nato dall’incontro con i signori Mosconi, che ci hanno espresso il loro desiderio di trovare un adeguato spazio per una collezione di fossili, minerali e conchiglie alla quale la famiglia Mosconi si sta dedicando da circa settant’anni, da tre generazioni. Sono reperti rari, frutto di escursioni e ricerche avvenute in tutto il mondo, che con orgoglio abbiamo deciso di accogliere – ha spiegato Manuela Buoli –. Il nostro è un agriturismo rivolto al ‘bed and breakfast’. Un’impresa cui abbiamo dato vita da un paio di anni, con entusiasmo e grande voglia di crescere, di trovare nuove strade. Negli ampi spazi che una volta erano adibiti alle stalle, abbiamo ricavato un locale che abbiamo voluto dedicare alla cultura, alla didattica. E proprio qui hanno trovato posto le ventisei teche che raccolgono la meravigliosa collezione dei signori Mosconi”. La presenza del Museo consentirà all’agriturismo Torretta di coltivare sem sempre meglio il terreno della ‘didattica’. “Abbiamo dato vita a quello che chiamiamo ‘l’angolo didattico’: qui gli alunnni potranno trovare microscopi e altri sstrumenti utili a studiare più a fondo i re reperti presenti nel museo – sottolinea l’i l’imprenditrice agricola di Coldiretti Cremo –. La nostra azienda offre anche mona l’in l’incontro con gli animali: abbiamo animali da corte, caprette, pavoni, struzzi. Dando avvi all’agriturismo, abbiamo puntato fin avvio dall’i dall’inizio sull’incontro tra agricoltura e ambi biente: abbiamo installato dei pannelli fotovo voltaici e una caldaia a biomasse”. Anche questi aspetti so di grande interesse per le scolaresche. sono Inaugurazione del Museo di Storia Naturale. Accanto alle famiglie Fadani e Mosconi c’erano i Rappresentanti delle Istituzioni e di Coldiretti

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DAL TERRITORIO

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Aratura antica a Gabbioneta

E’ stato un successo il gran finale del terzo “campionato italiano di aratura antica”, svoltosi domenica 11 ottobre a Gabbioneta Binanuova, in località Menabue, presso i campi della Cascina Tagiura dell’agricoltore Giuseppe Cortellini. L’iniziativa, promossa dal Gruppo Aratori del Mella ‘Civiltà Contadina’ e dalla Pro loco di Milzano, con la collaborazione del Comune di Gabbioneta e di Coldiretti Cremona, ha preso avvio

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ad inizio mattinata, con la ‘discesa in campo’ di undici trattoristi, impegnati nell’aratura alla guida dei loro mezzi antichi. La competizione – terza tappa del campionato – è stata vinta da Remo Sarzi Amadè. Momento clou della giornata è stata la proclamazione del vincitore del campionato (che, con la sfida a Gabbioneta, giungeva alla sua tappa finale). Grandi applausi e l’ambito premio – un tratto-

re d’epoca – sono dunque stati tributati a Roberto Zonta di Carpenedolo, che si è distinto nell’aratura a bordo del suo Landini Velite. Nel pomeriggio, dopo il pranzo a km zero offerto a tutti i concorrenti, ci si è dedicati alla ‘gara straordinaria’ – detta, per gli appassionati, il ‘supercampione’ – che ha visto la netta affermazione dell’agricoltore Carlo Bazzotti, vincitore indiscusso a bordo del suo Fordson del 1920. Per lui, in premio, c’era la ‘super coppa di aratura’, un trofeo singolare e decisamente ‘imponente’ che, secondo tradizione, rimane nelle mani del vincitore solo se questi riesce ad aggiudicarsi il primato per tre anni consecutivi. Folto e partecipe è stato il pubblico della manifestazione. Erano presenti il Sindaco di Gabbioneta e, ospite inatteso ma certamente gradito, anche un Governatore svizzero, che ha preso parte alla cerimonia di premiazione. Per tutti l’appuntamento è già fissato, pe oss o anno. (m.b.) per il pprossimo

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CAMPAGNA AMICA

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Una domenica in fattoria L’incontro con gli animali, i laboratori, lo spuntino con prodotti a km zero: numerosi sono stati gli "ingredienti" della giornata "a porte aperte" che ha conquistato piccoli e grandi Una domenica in fattoria didattica, immersi nel verde, alla scoperta dei tanti animali, delle molteplici attività e dei sapori unici che contraddistinguono la vita in campagna. E’ stata questa la proposta che gli agriturismi e le I sapori del territorio hanno conquistato fattorie didattiche quanti hanno trascorso la giornata a Isola Gerre (Pizzighettone) del territorio hanno rivolto a bambini, genitori, scolaresche, nell’ambito dell’iniziativa “Fattorie didattiche a porte aperte”, svoltasi domenica 27 settembre. “Con grande entusiasmo e un ricchissimo corredo di idee e percorsi, le imprese agricole di Coldiretti Cremona hanno aderito a questo ‘open-day’ promosso dall’Assessorato all’Agricoltura

Un tuffo nel mais a Cà de’ Alemanni (Malagnino)

di Regione Lombardia in collaborazione con le Associazioni agrituristiche – spiega Francesco Cazzamali, segretario di Terranostra Cremona –. Le nostre aziende hanno colto e valorizzato appieno questa ulteriore occasione per avvicinare bambini, genitori e nonni alla Incontro con gli animali della fattoria didattica Fulzen nostra agricoltura”. (Grumello Cremonese) Ci sono state proposte per tutte le età e per tutti i gusti: dalle passeggiate sui pony, o in calesse, ai laboratori di cucina, dai giochi sull’aia agli acquisti al Mercato di Campagna Amica, dalla scoperta del mondo delle api, o del baco da seta, alla possibilità di capire a fondo come nascono i prodotti che portiamo in tavola. E ancora la ‘sveglia degli animali’, le degustazioni degli alimenti che nascono dalla nostra agricoltura, la cura dell’orto, i concerti in cascina, il falò… davvero ricca, varia ed interessante è stata l’offerta delle fattorie ‘made in Cremona’. Per Coldiretti Cremona l’appuntamento è stato occasione per dare ufficialmente avvio all’edizione 2009/10 di “Agribenessere…a Scuola di Salute”, il progetto didattico che l’Organizzazione sta proponendo alle Scuole del territorio (di ogni ordine e grado), invitando gli alunni a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi corretta alimentazione, regolare attività fisica e amore per la campagna. A tale progetto collaborano tutte le fattorie didattiche di Coldiretti attive nel

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CAMPAGNA AMICA

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A Cividale l’anno scolastico inizia alla Festa dell’Agricoltura Un avvio d’anno scolastico istruttivo, divertente rtente e certamente ‘gustoso’ è stato offerto agli alunni della Scuola primaria ntodell’Istituto Giovanni XXIII di Rivarolo Mantovano. Grazie all’impegno – e all’entusiasmo – di un affiatato gruppo di agricoltori, sabato 26 settembre a Cividale era infatti di scena la quarta edizione della “Festa dell’agricoltura”. L’iniziativa si è e, aperta al mattino, nel cuore della frazione, re, dove i bambini erano attesi per scoprire, scon la guida degli agricoltori, quanta pasel sione e quanta professionalità vi siano nel ni lavoro in campagna. L’Istituto Giovanni o: XXIII ha partecipato al gran completo: merito, in primis, della disponibilità dellee insegnanti, che hanno accompagnato in piazza gli alunni di tutte le classi. Primo appuntamento della mattinata è stata la dimostrazione dello sfalcio dell’erba attraverso i decenni: si è partiti dalle attrezzature anni ’50 per approdare alle macchine più moderne e Tre momenti della potenti. mattinata nel segno dell’agricoltura Spostandosi dai campi al parcheggio proposta ai ragazzi: lo sfalcio dell’erba di via Prati, hanno preso le mosse le attraverso i decenni, la mungitura formaggi – con un laboratorio i di un genuino i gelato lt operazioni di mungitura di una docile e lla preparazione ffid t all casaro – quest’anno t’ t t affidato sii è puntato mucca, seguite dagli alunni con gransu un altro alimento, amatissimo dai più piccoli: il de curiosità ed attenzione. Poi, si è mostrato quanti e quali gelato. Ecco, allora, un affiatato team di super-cuoche al laeccellenti prodotti nascano dal latte delle nostre stalle. Se voro, con l’obiettivo di preparare un gelato buono e genuino. nell’edizione scorsa ci si era soffermati sulla produzione dei Lo ‘spuntino’, tutto a base di latte fresco, torte e assaggi di gelato, è stato fra i momenti memorabili della festa. Anche i modellini di macchine e attrezzi agricoli messi in mostra su lunghe tavolate hanno conquistato bambini e ragazzi. Per gli agricoltori, le loro famiglie e per l’intera comunità la giornata di festa è proseguita: la sera, alle ore 20, ci si è ritrovati in via Prati, per la celebrazione della santa Le foto di gruppo ritraggono gli agricoltori, protagonisti della specialissima lezione rivolta agli alunni, e il team di Messa. cuoche, messesi a disposizione per la preparazione del gelato. Erano presenti il Sindaco di Rivarolo Mantovano, Sono seguiti altri momenti, nel seDavide Cerasale, e il Segretario della Zona di Casalmaggiore Claudio Magni, che hanno affiancato gli agricoltori gno dell’incontro, dei sapori genuini e della convivialità. (m.b.) nel compito di spiegare ai ragazzi il valore dell’agricoltura e dell’alimentazione made in Italy IL

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‘Agrilaboratori’ a Formigara

Come nasce il formaggio? Come avviene la smielatura? Quali segreti custodivano le donne rurali nel preparare la polenta? A queste e ad altre domande hanno risposto gli agricoltori di Coldiretti Cremona, prendendo parte domenica 27 settembre alla Quarta de Sétèmber, la tradizionale sagra di Formigara. In prima linea – dando vita agli “Agrilaboratori di Campagna Amica” – c’erano tre belle realtà del nostro territorio: l’allevamento Gerardo da Izano, con il laboratorio che mostrava come si produce la mozzarella di bufala, l’agriturismo Il Campagnino, che con Emanuela Dilda si è dedicato alla preparazione della polenta, e l’apicoltore Gabriele Nichetti, che ha illustrato i vari passaggi della produzione del miele. Anche la realizzazione dei ‘giardini d’autunno’ ha visto l’attiva partecipazione delle imprese agricole, a partire da Giardini Dordoni (Cascina Gilli, Spino d’Adda), che ha regalato ai passanti i colori e il profumo dei fiori di settembre.

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Inaugurazione degli Agrilaboratori di Campagna Amica, con l’Assessore provinciale all’agricoltura Pinotti, il Sindaco di Formigara Vailati e il Direttore di Coldiretti Cremona Assuero Zampini

“Con entusiasmo abbiamo risposto all’invito del Comune, prendendo parte a un’iniziativa posta tutta nel segno dell’incontro tra l’agricoltura, con i suoi protagonisti e i suoi frutti, e le famiglie del territorio – ha evidenziato Coldiretti Cremona nella lettera aperta rivolta ai cittadini di Formigara –. Da anni Coldiretti è impegnata in un percorso che vuole rafforzare sempre più il “filo diretto” tra imprenditori agricoli e cittadini. Fondamentali elementi ci uniscono: la ricerca della qualità, la sicurezza alimentare, l’impegno per giungere ad un soddisfacente rapporto qualità/prezzo, la tutela dell’ambiente. Partendo da qui è nato il Progetto di Coldiretti per il Paese, teso a dar vita ad una filiera tutta agricola e tutta italiana”. Tanti cittadini, di tutte le età, si sono fermati agli Agrilaboratori, inaugurati dalla Coldiretti con la presenza del Sindaco Vailati e dell’Assessore provinciale all’agricoltura Pinotti. (m.b.)

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Associazione Pensionati Grande partecipazione agli incontri zonali

Con quattro riuscitissimi incontri zonali – serate di dialogo e di festa – l’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti ha aperto una nuova stagione di intenso lavoro. Prima nella Zona di Cremona (venerdì 11 settembre, presso l’azienda agrituristica “Il Campagnino” di Pessina Cremonese) poi in quella di Crema (venerdì 18 settembre, accolti dall’azienda agricola “Galli Giovanni” di Zappello, Ripalta Cremasca), quindi nella Zona di Casalmaggiore (venerdì 25 settembre, presso l’azienda agricola “Gardinazzi Renato”, nella frazione di Camminata, Casalmaggiore) per chiudere in bellezza nel Soresinese (venerdì 2 ottobre, presso l’azienda agricola di Pier Giuseppe Parmigiani, in Cascina S. Eusebio a Pizzighettone), le tappe condivise dai pensionati della Coldiretti hanno voluto rappresen-

tare un’occasione per trarre un bilancio delle attività avviate nel corso dell’anno, fissando insieme il calendario dei futuri impegni. “L’appuntamento iniziale è stato preceduto dalla riunione del Consiglio Direttivo, nel quale abbiamo esaminato le prossime attività dell’Associazione, dal Concorso “Nonno day” alla “Festa Provinciale del Pensionato” spiega il Presidente dell’Associazione, Giovanni Rota. Le quattro serate nelle Zone – messe in campo grazie alla disponibilità di un team di volontari, guidati da Marialuisa Parmigiani, Segretario dell’Associazione Pensionati e del Cupla Cremona – hanno registrato la

grandissima adesione di Soci e amici, insieme alla partecipazione dei Rappresentanti delle Istituzioni (fra questi c’erano il Presidente della Provincia Salini, l’Assessore all’Agricoltura Pinotti, il Consigliere Regionale Rossoni e vari Sindaci del territorio). Ingredienti che, uniti all’eccellenza dei piatti serviti (il tutto rigorosamente a k zero), hanno decrekm t tato il pieno successo d dell’iniziativa.

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PENSIONATI COLDIRETTI

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Appuntamento al Nonno day e alla Festa Provinciale del Pensionato Il “Nonno Day” edizione 2009 vive, in questi giorni, la sua fase finale. Il concorso dedicato ai piccoli artisti del territorio – chiamati a raccontare il loro affetto per i nonni con un disegno o una poesia – è ormai giunto alla grande giornataa conclusiva,, con la ce-rimonia di ‘incoronazione’ dei vincitori. Il

L ffoto Le t mostrano t alcuni l i momentiti di festa nel corso degli incontri zonali

tutto con la regia dell’Associazione provinciale pensionati Coldiretti. La premiazione è fissata per venerdì 23 ottobre, alle ore 15, presso la Sala del Sem Seminario Vescovile “Santaa M Maria della Pace” (in viaa M a. Milano, 5) a Cremona. L’ ti L’Associazione Pensionati e la Coldiretti promettono una gi giornata di grande festa, d’inco contro fra anziani e bambini, fra generazioni che condividon tanti, no im importanti m momenti d della vita, come t tutti i nonni e tutti i nipoti sanno bene. Dopo la premiazione, per tut i partecipantutti

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ti cci sarà un gustoso rin rinfresco. In Intanto l’Associazi zione Pensionati la lavora ad un altro aappuntamento: la FFesta Provinciale del Pensionato, che si terrà venerdì 30 ottobre. E’ in programma un viaggio a Ferrara e Comacchio. La giornata includerà la premiazione dei vincitori del concorso nazionale di poesia lanciato dall’Associazione Pensionati. Per informazioni, è possibile contattare la Segreteria dell’Associazione (tel. 0372.499811) e gli Uffici Zona Coldiretti. (m.b.)


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INDAGINE COLDIRETTI - SWG

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IL VALORE DEL MADE IN ITALY Indagine COLDIRETTI - SWG proposta al IX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio

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Made in Italy: “Vale almeno il 30% in più” Quasi la metà degli italiani (47%) ritiene che un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia valga almeno il 30% in più. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati della prima indagine che studia il contributo del Made in Italy alla ripresa economica, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2009 e presentata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este di Cernobbio. Il valore superiore attribuito dagli italiani al Made in Italy alimentare è eccezionale, con il 27% che ritiene valga almeno il doppio e il 20% un terzo in più. La superiorità del Made in Italy alimentare è attribuita nell’ordine al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. L’attenzione all’origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 98% degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. Secondo il Presidente della

Coldiretti Sergio Marini si tratta di un riconoscimento dell’impegno degli imprenditori italiani nel garantire la leadership qualitativa nella produzione agricola. Il modello agricolo italiano è vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana, che è oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Francia e Spagna. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99% di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione superando il milione di ettari. L’agricoltura italiana vanta inoltre la leadership nei prodotti tipici con 182 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea senza contare le 4.471 specialità tradizionali censite dal-

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le regioni. Ma il made in Italy a tavola è anche l’emblema nel mondo della dieta mediterranea, modello nutrizionale ormai universalmente riconosciuto fondamentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui l’Italia è particolarmente ricca.

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Made in Italy: grande fiducia per tavola e moda Sempre secondo l’indagine ColdirettiSwg, l’alimentazione e la moda sono i due settori dove più elevata è la fiducia nel Made in Italy da parte degli Italiani, che invece sono più diffidenti quando si tratta di prodotti della bellezza, mobili, utensili per la casa, auto e apparecchi elettronici o elettrodomestici. I prodotti alimentari italiani, sottolinea la Coldiretti, vincono il confronto con tutti i principali Paesi sia nella qualità che nel rapporto prezzo-qualità, a differenza di quanto accade per le altre categorie del Made in Italy, con i prodotti tecnologici che perdono con i giapponesi mentre la moda pareggia con i francesi.

Per il 54% degli Italiani “il cibo locale batte le grandi marche” Una maggioranza assoluta del 54% degli Italiani preferisce acquistare prodotti alimentari locali e artigianali, che battono nettamente le grandi marche, le qua-

li si fermano al 12%. Anche questo dato emerge dalla prima indagine che studia il contributo del Made in Italy alla ripresa economica, presentata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Per il 29% degli Italiani la scelta tra le due tipologie di prodotto dipende dalla qualità, mentre per il 5% dal prezzo. La vittoria del prodotto legato al territorio è confermata dal fatto che quasi due terzi degli Italiani (65%) si sentirebbero più garantiti da un marchio degli agricoltori italiani rispetto al marchio industriale (13%) e a quello della distribuzione commerciale (8%). Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un’opinione confermata dal fatto che nel 2009 si è registrato un vero boom degli acquisti diretti dai produttori, dove compra regolarmente l’11% degli Italiani e ben il 47% ha dichiarato di farlo almeno qualche volta. “Favorire la presenza di prodotti locali nei punti vendita è anche l'obiettivo del progetto per una Filiera agricola tutta italiana, per arrivare ad offrire prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori e al giusto prezzo” ha affermato il Presidente della Coldiretti Marini nel sottolineare che “questi prodotti saranno offerti tramite la più

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estesa rete commerciale nazionale che coinvolge i mercati di campagna amica, i punti di vendita delle cooperative, i consorzi agrari, agriturismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare”.

Made in Italy: la maggioranza degli Italiani vuole i dazi La maggioranza assoluta degli Italiani (53%) è d’accordo con quanti sostengono che alcune produzioni sono così importanti da meritare di essere protette dai dazi. Secondo l’indagine presentata a Cernobbio, quasi tre italiani su quattro inseriscono al primo posto i prodotti alimentari tra quelli più importanti da tutelare attraverso i dazi e a seguire, nell’ordine, il vestiario, i mobili, i prodotti di bellezza, le auto, l’elettronica e gli utensili per la casa. “Se quella dei dazi è una proposta provocatoria è anche vero che occorre saper cogliere un ‘sentiment’ diffuso nei confronti della difesa dell’identità territoriale delle produzioni” ha affermato il Presidente della

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Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “nell’agroalimentare occorre intervenire subito per garantire la trasparenza delle informazioni con l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per dare la possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli”. La crescente attenzione alla difesa del tessuto produttivo legato al territorio nazionale è confermata anche dal fatto che - conclude la Coldiretti - ben l’84 per cento degli Italiani è d’accordo sul fatto che per rilanciare l’economia oggi è necessario comprare prodotti fatti interamente in Italia.

“La moltiplicazione dei prezzi è colpa di intermediari e distribuzione” Le cause della moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola sono da imputare, nell’ordine, a tutti i passaggi intermedi, ai ricarichi eccessivi applicati dalla distribuzione e alle speculazioni. Di questo sono convinti gli Italiani, come confermano le risposte date all’indagine Coldiretti-Swg. Per il 47% degli Italiani la soluzione migliore da adottare per contenere la moltiplicazione dei prezzi

è incentivare gli acquisti diretti dal produttore agricolo o nei farmers market, mentre il 38% ritiene che occorra promuovere la presenza di prodotti locali e di stagione sugli scaffali di negozi e supermercati. Solo una minoranza (12%) si esprime a favore di una maggiore concentrazione della distribuzione commerciale. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale - denuncia la Coldiretti - i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte. I consumatori italiani non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli che rischia invece di provocare l’abbandono delle campagne, con il crollo delle quotazioni alla produzione che nell’ultimo anno sono calate del 26% per i cereali, del 22% per la frutta, del 18% per il vino, del 13% per gli ortaggi (-13%) e del 12% per la carne suina, a settembre secondo i dati Ismea. “Gli italiani spendono 205 miliardi

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Forum Internazionale a Cernobbio: merenda “antivirus” (con l’eccellenza dei prodotti made in Italy) per il Presidente della Coldiretti Sergio Marini e il Ministro Sacconi

all'anno in alimenti e bevande (141 miliardi in famiglia e 64 fuori) che rappresentano ben il 19% della spesa familiare ed è quindi necessario interrompere un trend che impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momento di crisi economica” ha concluso il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel ricordare che “il progetto della Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana punta a tagliare le intermediazioni e le distorsioni nel passaggio dal campo alla tavola”.

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MADE IN ITALY

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Presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio

ALIMENTARE: É NATA LA

HOLDING DEGLI AGRICOLTORI ITALIANI E’ nata la holding degli agricoltori italiani, avente come protagonista il sistema dei Consorzi Agrari, che sviluppa un fatturato di 3 miliardi di euro su 1300 punti di vendita ai quali fanno riferimento 300mila imprese agricole ed un numero crescente di cittadini interessati dall’acquisto di prodotti alimentari genuini della filiera agricola italiana e di giardinaggio. Nasce un gigante che interessa quasi un’impresa agricola su tre ed è leader incontrastato nella gestione dei cereali con il 20% della produzione nazionale, nella commercializzazione di mezzi tecnici per l’agricoltura con il 25% dei trattori venduti, e garantisce l'alimentazione ad un animale allevato su dieci ma è presente, anche con esempi di eccellenza, in attività industriali e nella distribuzione alimentare. Un gruppo attivo dal campo alla tavola attraverso il quale passa un chicco di grano italiano su cinque, destinati a finire come pane o pasta sulle tavole dei consumatori, ma che vende anche un trattore sui quattro al lavoro nelle campagne italiane. L'avvenuta costituzione della holding denominata “Consorzi Agrari d’Italia”, società consortile per azioni, è stata resa nota al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio della Coldiretti. La holding partecipata già da 23 Consorzi Agrari, di proprietà degli agricoltori, ha un ca-

pitale sociale di 4 milioni di euro ripartito tra i soci con quote e scaglioni in funzione del fatturato e una governance secondo il modello duale che prevede un Consiglio di Sorveglianza ed un Consiglio di gestione. Alla holding fanno capo quattro diverse società attive, rispettivamente, nel trading, nella gestione dei punti vendita, nella trasformazione industriale e nella gestione del patrimonio immobiliare. Presidente del Consiglio di Sorveglianza è stato nominato Luigi Gruppi, Presidente del Consorzio Agrario di Milano e Lodi, mentre Presidente del Consiglio di gestione è Pierluigi Guarise, Direttore del Consorzio Agrario Lombardo Veneto. “Consorzi Agrari d’Italia” persegue quattro principali obiettivi: - la creazione di una rete efficiente di servizi su tutto il territorio nazionale, a partire dal sud, di tipo tecnico-commerciale, finanziario, logistico ma anche nelle nuove energie agricole; - la modifica delle relazioni industriali accrescendo il peso degli agricoltori;

- la concentrazione dell’offerta e la commercializzazione delle produzioni, per aumentare il valore aggiunto degli agricoltori; - una presenza diretta sul mercato di prodotti agroalimentari “firmati dagli agricoltori” e il rafforzamento di una rete distributiva integrata partendo dai punti vendita esistenti. Le aree di business della società sono state individuate nella razionalizzazione delle attività della rete Consorzi Agrari, nella realizzazione di una rete distributiva per le produzioni firmate dagli agricoltori, nelle nuove energie, nel credito e nelle assicurazioni e nella filiera dei seminativi con particolare riferimento al trading di grano duro, tenero, mais, altri cereali, alle attività industriali di mangimifici, sementi e a quelle di trasformazione delle produzioni (pasta, vino, olio, ecc). “E’ una grande opportunità per l’agroalimentare italiano. Gli agricoltori si candidano a diventare protagonisti del proprio futuro” ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini.

IL SISTEMA DEI CONSORZI AGRARI IN CIFRE Fatturato: 3 miliardi Agricoltori: 300mila Punti vendita: 1300 Quota mercato trattori: 25%

Quota mercato produzione nazionale cereali: 20% Attività: Credito e assicurazioni, trading, mezzi tecnici, giardinaggio, trasformazione e distribuzione alimentare, agroenergie

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A CASALMAGGIORE Il Mercato degli Agricoltori è in Piazza Turati, ogni sabato mattina (in concomitanza con il mercato cittadino).

A CREMA Siamo in via Terni, a pochi passi dal distributore automatico di latte, dalle ore 8 alle 12.30, ogni prima e terza domenica del mese.

A OSTIANO L’appuntamento è in Piazza Garibaldi, ogni quarta domenica del mese, dalle ore 8 alle 12.30.

A SORESINA Il Mercato si tiene tutti i lunedì, dalle 8 alle 13, nella piazza davanti al Palazzo Comunale.


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DAL TERRITORIO

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Soci Coldiretti Soresina a Londra

L’Ufficio Zona di Soresina ha organizzato, dal 18 al 21 settembre, un Tour a Londra, rivolto ai propri Associati. Organizzatore e capo gruppo di questa “avventura britannica” è stato Mauro Boni, funzionario dell’Ufficio di Soresina, che ha predisposto un intenso ed interessante programma, inserendo un’inedita visita all’interno del Parlamento Londinese (Houses of Parliament). Tra le tappe: Parliament Square, la Torre del Big Ben, Buckingham Palace, l’Ab-

bazia di Westmister, la Cattedrale di St. Paul, ma anche il celebre magazzino Harrod’s, la Piazza di Trafalgar Square, la Torre di Londra, Tower Bridge, la Piazza di Covent Garden, il Castello di Windsor, The British Museum e il divertentissimo museo delle cere ovvero Madame Toussauds. Numerose le adesioni e davvero entusiastici i commenti raccolti tra i partecipanti, al termine del viaggio. Ogni momento è stato memorabile.

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