coltivatore cremonese n.4/2010

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

Coltivatore

ANNO 64 numero 4 luglio/agosto 10

Mobilitazione

Coldiretti

a difesa del Made in Italy


Editoriale

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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III piano Tel. 0372499811 Direttore responsabile Assuero Zampini

Simone Solfanelli Direttore Coldiretti Cremona

Redattore capo Marta Biondi Hanno collaborato a questo numero Aldo Bellandi, Francesco Cazzamali Claudia Cabrini, Paola Fraschini, Maurizio Inzoli, Giacomo Maghenzani Mara Malinverno , Pietro Scolari, Ambrogio Toscani, Bruno Toscani, Silvia Trevisi

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2 Editoriale 3 In prima linea a difesa delle imprese 4 Prezzo del Latte, trattativa rotta 5 Anticipo regionale dei premi Ue 6/7 Latte, prezzo e 'quote' 8/9/10/11 Mobilitazione a difesa del vero Made in Italy 12/13/14/15 Assemblea Nazionale Vince il Paese vero! 16 La rete dei Punti Campagna Amica 17 Assemblea Provinciale 18 Fiscale, la manovra correttiva 19 CAA, informazione alle imprese 22/23 Pensionati in festa

Quote latte e allevatori onesti

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n queste ultime settimane abbiamo discusso molto in merito alla proroga del pagamento delle multe sulle quote latte. Ci siamo tutti giustamente scandalizzati ed indignati (il termine esatto sarebbe un altro, ma su un giornale non è corretto usarlo) per un atto di profonda ingiustizia che favorisce pochissimi furbi e colpisce tantissimi onesti. Serve però fare un po’ di chiarezza intorno ai numeri, iniziando dalla legge 33 del 9 aprile 2009. Questa sostanzialmente prevedeva due fatti: 1) l’assegnazione di 7,5 milioni di q.li di quote latte derivanti da accordi comunitari; 2) il recupero delle “multe” da parte di AGEA per tutti i produttori che avevano sforato la quota, con la possibilità di rateizzarne l’importo. I vantaggi sono stati evidenti: l’Italia non ha più splafonato ed ha evitato la trattenuta delle relative somme da parte della UE che, stante l’incapacità dell’Amministrazione a recuperarle, erano pagate da tutti gli imprenditori agricoli. Inoltre, la legge ha di fatto assegnato quote latte anche a moltissimi allevatori che possedevano la cosiddetta “quota b” (affitti, piccoli splafonatori, ecc.) che Coldiretti rappresenta, tanto che i calcoli ci dicono che oltre 4 milioni di q.li di assegnazione sono andati agli allevatori onesti. Ed ora esaminiamo le questioni ancora aperte ed oggetto dell’attenzione di questi giorni. Sulla scorta della legge 33, l’intimazione di pagamento è stata inviata a 1997 produttori latte, di questi circa 600 con debiti inferiori a € 25.000 hanno estinto il loro debito mediante compensazione sulla PAC. Restano 1364 allevatori possibili rateizzanti, che portano ad un totale di debito verso AGEA di € 483.000.000. Di questi, 1171 allevatori hanno preliminarmente richiesto la rateizzazione del debito, ma solo 108 di loro hanno confermato la richiesta di rateizzazione. Il provvedimento di proroga riguardo solo questi 108. Si può capire quindi l’esigua portata numerica del provvedimento di proroga, così pervicacemente sostenuto all’interno della manovra finanziaria, che ha fra l’altro provocato una reazione decisamente stizzita da parte dell’Unione Europea. Quel che a noi interessa non è però il fatto numerico, ma la sostanza dell’atto. Lo Stato giustifica il provvedimento di proroga con la necessità di “accertare” i numeri sulle quote latte. Ebbene se lo Stato – come sostiene – deve rifare per l’ennesima volte i suoi conti, dato che non gli sono bastati più di venti anni per fare una somma, restituisca i soldi agli allevatori onesti. Restituisca i soldi a chi si è indebitato per pagare le multe e per acquistare quote. Chi sbaglia paga: questo vale per gli allevatori, ma vale anche per lo Stato. Non siamo disposti ad accettare un’altra furbata a danno degli onesti. La Legge è uguale per tutti e quindi adesso ne chiediamo l’applicazione che significa una cosa sola: indietro i soldi che gli onesti hanno dovuto tirare fuori in ossequio ad una Legge della Repubblica che oggi, ci viene detto, non è così certa e sacra. Su questo argomento Coldiretti non ha nessuna voglia di scherzare, le manifestazioni di Roma e di Milano ne sono un esempio concreto. Una sola piccola postilla. Quando è arrivata la notizia della proroga, tutta la Coldiretti era protesa su un grande obiettivo: il prezzo del latte. Avevamo già avvisato per scritto le Questure di tutta la regione che, in caso di indisponibilità di Assolatte, avremmo fatto presidi permanenti davanti alle principali industrie. L’attualità della proroga ci ha costretto a mettere al primo posto l’impegno nel difendere gli allevatori onesti. Sarà un caso che il provvedimento sulle multe sia arrivato nel bel mezzo della trattativa del prezzo del latte nella regione più importante d’Italia? Il dubbio mi rimane. A presto.


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SINDACALE

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In prima linea a difesa delle nostre imprese Cari Soci, per gli agricoltori, da sempre, luglio è un mese di grandissimo impegno ed intenso lavoro nei campi. A chi vive dei frutti dell’agricoltura l’estate impone un vero tour de force, perché le colture, gli allevamenti, i raccolti hanno bisogno di una presenza ancor più costante ed attenta. Si lavora nei campi tutto il giorno e, sovente, si ritorna la notte per l’irrigazione. Alla luce di queste considerazioni appare ancora più significativo, ancora più autentico, il massiccio contributo che gli imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona, e di tutta la Lombardia, hanno voluto e saputo dare ai tanti, importanti appuntamenti che nelle scorse settimane hanno visto la nostra Organizzazione in prima linea. La partecipatissima Assemblea Nazionale tenutasi il 2 luglio a Roma (preceduta, il 29 giugno, dalla nostra Assemblea Provinciale, che ha letteralmente gremito la sala del Seminario a Cremona, divenendo occasione per fare il punto della situazione e valutare insieme i passi da compiere a tutela delle nostre imprese), la massiccia mobilitazione a difesa del vero made in Italy svoltasi il 6 e il 7 luglio (che ha portato migliaia di allevatori al valico del Brennero, davanti alle industrie agro-alimentari, ai porti), le due giornate a Roma e a Milano, il 20 e il 21 luglio, per sottolineare il diritto degli allevatori ad avere un prezzo del latte equo e al tempo stesso chiedere chiarezza in materia di ‘quote’: sono stati passaggi vitali, condivisi da migliaia di imprenditori agricoli di tutta Italia (eravamo oltre quindicimila, al Palalottomatica!), uniti nella convinzione che il Paese vero debba vincere, e che certamente possa farlo, attraverso la realizzazione del progetto di Coldiretti per una Filiera agricola tutta italiana, con la costruzione – ormai avviata – di un grande sistema agroalimentare che premi i produttori, garantendo un reddito equo, e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un prezzo giusto. Come ribadito dal Presidente Confederale Sergio Marini in occasione delle tante manifestazioni che ci hanno confermato, sempre di più, come “forza amica del Pa-

ese”, Coldiretti prosegue il suo percorso, teso a combattere i veri mali della nostra agricoltura, che stanno nella contraffazione illegale e legale del Made in Italy, che determina un doppio furto ai danni degli agricoltori italiani: il furto d’identità (nel nostro Paese tre prodotti italiani su quattro venduti nella grande distribuzione non sono italiani, ma questo nessuno lo sa!) e il furto di valore (per ogni euro speso dai consumatori, solo 17 centesimi vanno agli agricoltori). Proseguiamo, con l’impegno di costruire il nostro marchio, che contraddistingue gli agricoltori italiani e il cibo italiano (e vogliamo proporlo ai consumatori in 20mila punti di vendita diretta Campagna Amica), recuperare il meglio della cooperazione e dei consorzi agrari per costruire la piattaforma economica necessaria all’attuazione del progetto, portare sugli scaffali il cibo italiano firmato dagli agricoltori, creare una rete della distribuzione organizzata degli agricoltori, garantire servizi efficienti e innovativi a tutta l’agricoltura italiana. Con coerenza e pragmatismo, stiamo affrontando anche la battaglia in materia di prezzo del latte. Come ben sapete, in sede di trattativa non abbiamo trovato alcuna disponibilità, da parte di Assolatte, a riconoscere agli allevatori una remunerazione che tenga realmente conto della mutata situazione di mercato. Poco più di un centesimo al litro: questo hanno offerto gli industriali agli allevatori, quando si è trattato di adeguare il prezzo pagato alla stalla. Un centesimo rispetto ai circa 44 che rappresentano il valore del latte italiano, se venisse calcolato in base

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Eugenio Torchio Delegato Confederale

all’aumento registrato dal grana padano e dal parmigiano sul mercato all’ingrosso! Dopo la rottura del negoziato con Assolatte, Coldiretti ha scelto di parlare direttamente con le singole industrie, caseificio per caseificio. Da qui la raccolta fra gli allevatori delle deleghe alla trattativa. Si è parlato tanto di latte, in queste settimane, ma l’attenzione di Coldiretti è rivolta a tutte le produzioni della nostra agricoltura. Non ci sfuggono, ad esempio, le grandi difficoltà che da tempo stanno colpendo gli allevamenti dei suini, altra colonna portante dell’economia agricola della Lombardia, la cui redditività è crollata del 12,7 per cento rispetto al primo trimestre 2010 e del 7,8 per cento rispetto al secondo trimestre del 2009 (mentre, se si considerano i prezzi dei suini pesanti, si registra una diminuzione del 5,61 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2010 e del 7,53 per cento se si prende come punto di riferimento la piazza di Milano). Per rispondere a tutte queste difficoltà è fondamentale che il progetto di Coldiretti trovi rapido, forte compimento. A partire da un passo imprescindibile: ottenere per tutti i prodotti l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta e un equo prezzo riconosciuto agli agricoltori.


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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

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Prezzo del latte,

con gli industriali è rottura

Via alle trattative caseificio per caseificio Prezzo del latte: dopo l’ennesima fumata nera nel negoziato tra i rappresentanti dell’agricoltura lombarda e gli industriali, constatato che da parte di Assolatte è mancata ogni reale disponibilità ad accettare una trattativa basata su dati oggettivi che riconoscano l’attuale realtà di mercato, Coldiretti ha dato avvio, a livello regionale e locale, ad incontri direttamente con le singole industrie lattiero-casearie, alle quali gli allevatori consegnano il latte. La delega affidata dagli allevatori alla Federazione dà mandato a condurre la trattativa caseificio per caseificio, con l’impegno di ottenere il prezzo più remunerativo per le imprese agricole. Nel contempo, per quanto riguarda i pagamenti – evidenzia Coldiretti – in assenza di un accordo qua-

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dro regionale il prezzo applicato alle stalle sarà considerato solo come una rata di quello finale ancora da stabilire. “Con Assolatte, l’associazione di rappresentanza del settore della trasformazione, non si riesce a ragionare e allora andiamo a trattare direttamente con le industrie che, lavorando ogni giorno al fianco dei nostri produttori, capiscono meglio le esigenze del sistema e sono in grado di arrivare a intese di buon senso” ha rimarcato Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia, illustrando il nuovo corso delle trattative condiviso a livello regionale. Coldiretti ha fortemente stigmatizzato l’inaccettabile atteggiamento della rappresentanza industriale, che ancora una volta ha dimostrato di privilegiare il ricorso a sempre più massicce importazioni di latte e prodotti caseari dall’estero, minando così il futuro del settore lattiero caseario nazionale e del vero Made in Italy agroalimentare. Per Coldiretti Cremona il mese di agosto si è aperto con due incontri – svoltisi lunedì 2, nella mattinata a Cremona e nel pomeriggio a Crema – nei quali il Direttore Simone Solfanelli e il Responsabile dell’Ufficio Economico Pietro Scolari, affiancati dai Segretari di Zona, hanno fatto il punto della situazione con i Soci, per definire insieme le prossime mosse.

Così l’industria guadagna sul latte sottopagato Poco più di un centesimo al litro. Questo è quanto hanno offerto gli industriali agli allevatori quando si è trattato di adeguare il prezzo pagato alla stalla. Un centesimo rispetto ai circa 44 che rappresentano il valore del latte italiano, se venisse calcolato in base all’aumento registrato dal grana padano e dal parmigiano sul mercato all’ingrosso. In Lombardia – afferma la Coldiretti – oltre ai ricavi delle vendite dei formaggi, le industrie stanno intascando senza il minimo sforzo anche mezzo miliardo di euro all’anno pari alla differenza fra il valore del latte (45 centesimi) e il prezzo (33,156 centesimi) al quale lo pagano in realtà. Cifre che giustificano i 40 centesimi al litro chiesti dagli allevatori, senza provocare aumenti per i consumatori. Intanto, le industrie di trasformazione incassano, dimenticando i dati diffusi all’ultima assemblea di Assolatte, poco più di un mese fa, secondo i quali il mercato è in ripresa e le esportazioni volano.

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Anticipo regionale dei premi Ue solo alle aziende agricole in regola Per oltre 31mila aziende agricole lombarde è in arrivo l’anticipo dei fondi europei, messo a disposizione dalla Regione Lombardia: nel complesso, si tratta di quasi 290 dei 500 milioni di euro previsti da Bruxelles. Una seconda rata giungerà entro la metà di agosto per coprire quel che resta delle posizioni ancora aperte. Non incasserà l’anticipo Pac il gruppetto di qualche centinaio di allevatori beneficiato dall’emendamento “congela multe” per le quote latte: il Pirellone ha infatti deciso di escludere dai pagamenti tutte le situazioni che risultano irregolari o dubbie. Per le imprese agricole le risorse in arrivo rappresentano una boccata di ossigeno importante, in un momento di grande incertezza per il settore, come confermano gli ultimi dati relativi al secondo trimestre di quest’anno. L’analisi congiunturale di Unioncamere indica, ad esempio, per il lattiero caseario un aumento della domanda sia nazionale che estera, ma sottolinea al tempo stesso che le aziende agricole sono frenate dai costi in aumento e dall’incertezza

L’allevatore Beppe Olivieri munge la mucca Onestina a pochi passi dal Pirellone, in occasione della mobilitazione Coldiretti per chiedere un prezzo del latte equo e chiarezza in materia di quote.

sul prezzo alla stalla. In affanno anche gli allevamenti dei suini la cui redditività è crollata del 12,7 per cento rispetto al primo trimestre 2010, con un calo del 7,53 per cento dei prezzi dei suini pesanti sulla piazza di Milano. “Il fatto che la Regione abbia deciso di anticipare le risorse che l’Unione Europea destina al mondo agricolo è un segnale di sensibilità e dialogo verso tutte quelle aziende che stanno facendo i salti mortali per restare sul mercato, rispettare le regole e continuare a garantire sicurezza alimentare e qualità ai consumatori – spiega Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia –. Ed è anche un riconoscimento verso quella linea di legalità che il Presidente Formigoni ha detto pubblicamente di aver sempre seguito e di voler continuare a sostenere”.

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Latte, prezzo e ‘quote’

Migliaia di allevatori Coldiretti in piazza È stata la mucca “Onestina”, condotta fin nel cuore di Milano dall’allevatore cremonese Giuseppe Olivieri, il simbolo della protesta degli allevatori della Coldiretti che hanno rispettato la legge e che mercoledì 21 luglio sono arrivati, a migliaia, a Milano da tutta la Lombardia e dal resto del nord Italia con i loro trattori per la manifestazione organizzata davanti alla Regione. Fra i quattromila agricoltori in piazza Duca D’Aosta, ben quattrocento erano quelli giunti da Crema, Cremona, Soresina e Casalmaggiore, pronti a dare il loro contributo alla imponente iniziativa messa in campo dalla prima Organizzazione agricola del paese. Folta anche la delegazione del nostro territorio che, il giorno precedente, era in piazza Montecitorio a Roma, per l’avvio della mobilitazione dato dal Presidente Confederale Sergio Marini, mentre alla Camera

dei Deputati si apriva la discussione della manovra finanziaria con l’emendamento sulle quote latte. Ai piedi del Pirellone, “Onestina” è stata munta in diretta. “Noi rispettiamo sempre la legge ma la legge rispetti noi” hanno detto gli allevatori, durante la simbolica catena umana con la quale hanno circondato la sede della Regione Lombardia. La mattinata ha previsto anche l’incontro tra la delegazione di Coldiretti e il Presidente della Regione Roberto Formigoni, che ha poi raggiunto gli agricoltori in piazza, sottolineando il valore delle ragioni e dei dati portati da Coldiretti, “espressione di quel vastissimo mondo di produttori che ha agito nella legalità”. Uno studio della Coldiretti evidenzia che ad oggi i produttori di latte in regola hanno subito costi per la gestione delle quote

Martedì 20 luglio a Roma, davanti a Montecitorio, il Presidente Confederale Marini ha aperto la mobilitazione degli allevatori

latte pari a 2,42 miliardi di euro: dei quali 1,7 miliardi per l’acquisto, 150 milioni per l’affitto, 220 per il versamento del prelievo e 350 milioni per l’adesione alla rateizzazione prevista dalla legge 119/03. “Non si scherza con il lavoro delle persone – ha detto Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia – quello che sta succedendo il

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Mercoledì 21 luglio, secondo giorno di mobilitazione: quattromila allevatori ‘invadono’ Milano

Coldiretti ha ribadito che la questione ‘quote’, riaperta di prepotenza, rischia di fare passare sotto silenzio i veri problemi degli allevamenti, a partire dal prezzo

con la proroga sui pagamenti delle multe per le quote che vogliono concedere a un piccolo gruppo di splafonatori è una ferita per la stragrande maggioranza degli allevatori onesti che in questi anni ha speso soldi, tempo e fatica per rispettare la legge. Troppo comodo dire adesso che si è scherzato. Se sono ancora da rifare i conti, “chi sbaglia paga” deve valere per i produttori ma anche per lo Stato”.

alla stalla e dalle importazioni di latte e polveri “anonime” spacciate come latte e formaggi Made in Italy, al centro della mobilitazione della Coldiretti. (m.b.)

Parte del foltissimo gruppo cremonese presente alla mobilitazione davanti al Pirellone

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Mobilitazione Coldiretti a difesa del vero Made in Italy

Nei giorni 6 e 7 luglio agricoltori al Brennero e davanti alle industrie poi milioni di litri di latte dalla Germania diretti verso stabilimenti per essere confezionati e trasformati come formaggi Made in Italy. E, tra le destinazioni, c’erano varie industrie lombarde – ha testimoniato il Direttore di Coldiretti Cremona, Simone Solfanelli, al Brennero insieme agli allevatori del Il Presidente Confederale Marini, affiancato dal Ministro per le politiche agricole Galan, mostra i prosciutti olandesi ‘taglio Parma’ diretti a Langhirano (PR), scoperti dalla Coldiretti al valico del Brennero

La “Giornata Nazionale dell’Anticontraffazione”: con questa espressione la Coldiretti ha definito la mobilitazione che martedì 6 e mercoledì 7 luglio ha condotto oltre cinquantamila coltivatori e allevatori ai valichi di frontiera e nei principali porti, ma anche davanti alle industrie agroalimentari del territorio, per difendere il Made in Italy a tavola dagli inganni e dalle contraffazioni che costano all’agroalimentare nazionale 60 miliardi di euro, persi tra Italia ed estero. Coldiretti Cremona era in prima linea al valico del Brennero e ai cancelli di alcuni stabilimenti lattiero-caseari, fra i quali la Danone di Casale Cremasco. “Solo ai valichi di frontiera del Brennero e del Frejus abbiamo scoperto quasi 15mila cosce di maiale provenienti dai Paesi del Nord Europa e destinate a diventare prosciutti italiani. E

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territorio -. Basti dire che i primi cinque importatori di latte a livello nazionale operano fra le province di Lodi, Bergamo, Milano e Cremona, con 22 milioni di quintali, su un totale regionale di quasi 32 milioni che rappresenta più del 36 per cento a livello nazionale. Un fiume di latte straniero, che certo non vanta la qualità e la sicurezza del nostro prodotto, ma che, varcati i cancelli delle industrie lattiero-casearie, diventa prodotto italiano, con gravissimo danno per gli agricoltori e per i cittadini. Per questo Coldiretti chiede, con forza, l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per tutti gli alimenti”. Numerosi gli agricoltori di Coldiretti Cremona protagonisti della mobilitazione, al valico del Brennero (nella giornata di martedì 6 luglio), davanti ai cancelli dello stabilimento Galbani di Certosa di Pavia (nel pomeriggio di martedì) e presso il presidio a Casale Cremasco (il 7 luglio, quando gli allevatori della Coldiretti hanno documentato l’ingresso nello stabilimento Danone di una cisterna di oltre ventimila litri di latte tedesco, camion individuato al Brennero e seguito da una staffetta fino a destinazione). “Senza l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta, il risultato è che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, senza che i consumatori possano rendersene conto – hanno detto gli agricoltori –. La metà delle mozzarelle è fatta con latte o addirittura cagliate straniere. Due prosciutti su tre venduti come italiani sono provenienti da maiali allevati all’estero, mentre oltre un terzo della pasta è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori. E si potrebbe continuare”. Per questo è fondamentale ottenere l’etichettatura obbligatoria di origine per tutti gli alimenti. (m.b.)

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NELLE FOTO Migliaia di agricoltori al valico del Brennero a difesa del vero made in Italy Gli agricoltori hanno dato vita ad un vero e proprio “giro d’Italia a difesa del made in Italy”, seguendo con varie staffette i carichi e testimoniandone l’arrivo presso gli stabilimenti dell’industria agroalimentare italiana.

LE IMPORTAZIONI DI LATTE IN LOMBARDIA Importazioni latte ed equivalenti in Italia: 88 milioni di quintali Importazioni latte ed equivalenti in Lombardia: quasi 32 milioni di quintali Le importazioni in Lombardia rappresentano il 36% del totale nazionale I primi 5 importatori in Italia di prodotti stranieri si trovano in Lombardia fra Milano, Lodi, Bergamo e Cremona per oltre 22 milioni di q.li di latte e formaggi all’anno. In Lombardia ci sono 370 importatori, fra logistica, trasporti, caseifici e industrie di trasformazione. In Lombardia si importano prodotti da 28 Paesi, in particolare da Germania, Francia ed Est Europa, ma anche da Svizzera e Islanda

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A Casale Cremasco proteste degli allevatori per l’arrivo di una cisterna di latte tedesco “Appena passerai questo cancello – hanno detto gli allevatori al trasportatore – nessuno potrà più sapere che il latte che hai nella cisterna è tedesco e che verrà usato per fare prodotti che poi vengono venduti come fossero italiani. Non è giusto, perché alla fine a pagare sono sempre i soliti: noi agricoltori e i consumatori”. Il trasporto è stato immobilizzato per circa 20 minuti, poi ha oltrepassato i cancelli dell’industria. La cisterna intercettata nella mattinata al Brennero e arrivata nel

Allevatori schierati a tutela del vero made in Italy, mercoledì 7 luglio davanti alla Danone di Casale Cremasco, quando poco dopo le ore 15 una cisterna di oltre ventimila litri di latte tedesco è entrata nello stabilimento. L’arrivo era stato segnalato qualche ora prima dagli allevatori della Coldiretti in presidio al Brennero contro i falsi prodotti Made in Italy e per sostenere un’etichetta che indichi in modo chiaro l’origine di tutti gli alimenti. Il camion è stato seguito fin dal confine da una delle staffette organizzate al Brennero e quando si è avvicinato all’ingresso dello stabilimento di Casale Cremasco i cento allevatori della Coldiretti arrivati dalle province di Cremona, Bergamo, Pavia e Milano lo hanno fermato, avvolgendolo in un mare di bandiere gialle e spiegando i motivi della protesta all’autista.

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A Casale Cremasco gli allevatori hanno fermato un camion che trasportava oltre ventimila litri di latte tedesco, segnalato al suo ingresso al valico del Brennero e seguito dalla staffetta fino allo stabilimento Danone


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pomeriggio a Casale Cremasco rappresenta uno dei tanti affluenti del fiume di latte straniero, quasi 32 milioni di quintali, che ogni anno giungono in Lombardia dove si producono poco meno di 44 milioni di quintali.

Latte, in Lombardia il record dell’import

Appartiene alla Lombardia il record dell’importazione dall’estero di latte e formaggi. I primi 5 importatori a livello nazionale operano infatti fra le province di Lodi, Bergamo, Milano e Cremona con 22 milioni di quintali, su un totale reParte della delegazione di Coldiretti Cremona presente al presidio gionale di quasi 32 milioni che rappresenta più del 36 per cento presso lo stabilimento Galbani di Certosa di Pavia. a livello nazionale dove si raggiunge quota 88 milioni di quintali. L’import dall’estero in Lombardia è gestito da 370 realtà fra aziende di logistica e trasporto e industrie di trasformazione chi richiamava paesaggi bucolici di montagna italiani invece (con caseifici più o meno importanti). “E’ un mare di prodotche i fusti di metallo dell’azienda tedesca che le ha prodotte”. to straniero utilizzato per formaggi, yogurt, latte a lunga con“Per questo – conclude Andena – ci stiamo battendo e lo facservazione, semilavorati che poi finiscono sulle nostre tavociamo ancora oggi per garantire che i veri prodotti italiani, non le, magari con una presentazione e un nome italiani come è solo il latte, ma anche la carne, i salumi e la frutta e la verdura successo per alcune marche delle famigerate mozzarelle blu” siano sempre riconoscibili da parte dei consumatori, che poi afferma Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia. saranno liberi di scegliere. Noi non abbiamo paura della verità. Le importazioni nella nostra regione giungono soprattutto da Qualcun altro può dire la stessa cosa?”. Germania, “patria delle mozzarelle blu” (12 milioni di quintali), Francia (7 milioni di quintali), Belgio (3,4 milioMAPPA LOMBARDA DELL’IMPORT LATTIERO CASEARIO ni), Austria (1,4 milioni), Olanda (1,4 milioni), ma anche (DATI 2009, ELABORAZIONE COLDIRETTI) da Spagna, Portogallo e persino Islanda (mille quintali). I PROVINCIA IMPORT (q) PRODUZIONE (q) Paesi dell’Est pesano per quasi 4 milioni e mezzo di quinBergamo 652.341 3.721.000 tali nelle importazioni di latte equivalente, principalmenBrescia 3.128.936 11.829.000 te dalla Polonia, Lituania, Ungheria, Slovacchia, Slovenia. Como 258.542 369.000 Non manca neppure la Svizzera, che esporta in Lombardia Cremona 2.619.070 10.632.000 oltre mezzo milione di quintali di prodotti lattiero caseari. Lecco 335.079 237.000 I produttori lombardi sono assediati da un esercito di 28 Lodi 13.815.699 4.229.000 Stati che vendono di tutto di più: dal latte al burro, dalMantova 2.216.000 7.858.000 le cagliate al latte in polvere, dagli jogurt ai formaggi Milano 2.065.000 2.953.000 freschi e semi stagionati. “Non si può certo continuare (con Monza Brianza) con questo andazzo che rappresenta una ferita alla noMonza-Brianza 1.602.453 stra economia, alle nostre aziende e ai consumatori. Basta Pavia 2.943.513 1.105.000 guardare in che modo questi prodotti vengono commerSondrio 33.295 579.000 cializzati, senza alcuna indicazione di origine delle mateVarese 2.141.665 384.000 rie prime utilizzate – commenta il Presidente di Coldiretti LOMBARDIA 31.811.493 43.896.000 Lombardia – e poi non sorprendiamoci se accadono casi ITALIA 88.356.566 108.973.000 come quello delle mozzarelle blu, dove parte dei mar-

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Assemblea Nazionale

foto Ambrogio Toscani

“La filiera agricola tutta italiana ... vince il Paese vero!”

Roma, 2 luglio 2010 il Palalottomatica gremito di imprenditori agricoli per l’Assemblea Nazionale

di Marta Biondi Una distesa di bandiere gialle, ma anche del tricolore italiano, ha salutato l’avvio dei lavori dell’Assemblea Nazionale di Coldiretti, riunita venerdì 2 luglio al Palottomatica di Roma, letteralmente gremito dai quindicimila imprenditori agricoli italiani provenienti dalle campagne di tutte le regioni e province in rappresentanza di 1,6 milioni di associati della prima organizzazione agricola del Paese. Tra questi anche oltre 250 imprenditori cremonesi, giunti in massa per affermare – insieme al Presidente Confederale Sergio Marini – il diritto ad una filiera agricola tutta italiana, che garantisca redditività ai produttori e dia prodotti di qualità, ad un giusto prezzo, ai cittadini consumatori. Con la lettura dei saluti rivolti all’Assemblea dal Santo Padre Benedetto XVI e dal Presidente della Repubblica Napo-

litano, si è aperta l’assise, alla presenza di autorevoli interlocutori, fra cui il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, il sindaco di Roma Alemanno, i governatori del Veneto, Luca Zaia, del Lazio, Renata Polverini, e della Regione Basilicata, Vito De Filippo. A cento anni dalla nascita di Paolo Bonomi, avvenuta il 6 giugno 1910, l’Assemblea Nazionale ha ricordato il fondatore della Coldiretti, rimarcandone il grande impegno civile, sindacale e politico, sottolineando le azioni messe in campo per l’Italia, per la difesa della democrazia, per elevare socialmente e migliorare le condizioni di vita nelle campagne, per la promozione dei valoil

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ri sociali cristiani. Come sottolineato in assemblea, Bonomi è riuscito a dare a otto milioni di coltivatori italiani e alle loro famiglie, fino ad allora più o meno dimenticati, un’identità precisa e un sistema giuridico e normativo al pari degli altri cittadini. La Coldiretti è ora una grande forza sociale e si confronta con problemi nuovi, ma ricorda costantemente l’esempio del suo fondatore, grazie al quale l’agricoltura italiana è diventata leader a livello internazionale con primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario. Da qui ha preso avvio l’intervento del Presidente confederale Sergio Marini, nel ricordare che oggi l’agricoltura ha di fronte una nuova sfida: è impegnata a combattere contro i nuovi poteri forti che sottopagano i prodotti della terra rubando l’identità e l’immagine del Ma-


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Il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il Ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan gustano la pasta 100% italiana al superpomodoro

de in Italy. La situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana – ha evidenziato il Presidente confederale – non dipende solo dalla crisi generale, ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le imprese agricole italiane: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio, come italiano, cibo proveniente da chissà quale parte del mondo; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.

Dopo la denuncia, Marini ha presentato le azioni compiute in un anno dalla Coldiretti, nella realizzazione del progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana”, che ha l’obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni. Le prime dieci cose fatte nell’ambito del progetto – ha detto – vanno dalla nascita del più grande circuito europeo di farmers’ market alla creazione, con Consorzi Agrari d’Italia, della prima e più importante holding italiana degli agricoltori, dalla commercializzazione

Una parte del gruppo cremonese presente all’Assemblea Nazionale il

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della prima pasta dei coltivatori italiani all’avvio della prima e più grande società di trading europea dei cereali di proprietà degli agricoltori, dalla sottoscrizione del più grande contratto europeo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da biomasse tutte italiane all’accreditamento di circa mille nuovi punti di vendita diretta di Campagna Amica al mese. Alla politica – ha concluso Marini rivolto ai rappresentanti istituzionali – chiediamo di saper scegliere tra chi investe, si impegna e innova, e chi fa il furbo, specula e vive di rendita. I lavori si sono chiusi con l’ingresso di un buon piatto di pasta, italiana al 100%, prodotta e garantita dai coltivatori, condita con il sugo al superpomodoro anti-invecchiamento prodotto dal Consorzio Casalasco del Pomodoro. Una novità tutta naturale che arriverà sul mercato a settembre. I Ministri Tremonti, Sacconi e Galan, come pure gli altri esponenti delle Istituzioni intervenuti all’Assemblea Nazionale, hanno naturalmente gradito l’invito rivolto loro dal Presidente Sergio Marini, concedendosi un assaggio tutto nel segno del gusto, della qualità e della sicurezza made in Italy.


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Un’assemblea diversa per forma e sostanza Alcuni flash della relazione del Presidente Sergio Marini all’Assemblea nazionale del 2 luglio al Palalottomatica, a Roma

CRISI: SENZA ETICA, SI TRATTA IL CIBO COME UNA MERCE QUALSIASI

“Le difficoltà delle imprese agricole sono il frutto dello stesso arretramento dell’etica sociale nel mercato. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema

cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero”. È quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale, nel sottolineare che gli effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il coil

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siddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli organismi geneticamente modificati (Ogm), la cui diffusione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata insieme al numero degli affamati.

CRISI: C’E’ UN CASO ITALIANO NELL’AGROALIMENTARE

“La situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana non dipende solo dalla crisi


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generale, ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori”. Con queste parole, Marini ha denunciato “l’esistenza di un caso Italia, come dimostra il fatto che, nonostante i successi del nostro agroalimentare, secondo l'Eurostat dal 2000 al 2009 i redditi agricoli reali nel nostro Paese sono diminuiti del 36% contro una crescita del 5,3% nell'Unione Europea. Solo tra il 2008 e il 2009, Eurostat indica la contrazione in Italia pari al 21% rispetto ad una contrazione media dei redditi agricoli dell'11,6% nell'Unione Europea”.

MADE IN ITALY: LA NOSTRA LEVA COMPETITIVA È ESSERE DIVERSI PERCHÉ MIGLIORI

“L’unica leva competitiva possibile per il Made in Italy agroalimentare è quella di essere diversi perché migliori” ha evidenziato il Presidente della Coldiretti, nel precisare che la nostra diversità dipende dalla capacita di legarsi con il più grande e inimitabile patrimonio che il mondo ci riconosce, i nostri territori, le nostre identità, il nostro straordinario paesaggio fatto di ambiente, storia e cultura, il nostro cibo e i suoi primati in termini di sicurezza ambientale, sociale e sanitaria. “Il futuro della nostra agricoltura ha precisato Marini - sarà nell’essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Il problema è non farsi copiare le nostre eccellenze e non replicare modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato, come nel caso degli Ogm. Sarebbe bene che anche gli altri settori dell’economia trovassero ancoraggi forti per farsi riconoscere quella diversità in mancanza della quale siamo destinati a competere sui costi, con il rischio della delocalizzazione e di nuova povertà sociale”. La Coldiretti ha continuato Marini - ha scelto una strategia fondata su altri tre capisaldi

SINDACALE con valenza economica e sociale: • trasformare le nostre materie prime agricole in cibo per aumentare il potere contrattuale nella filiera e sfuggire alla morsa delle speculazioni sulle materie prime stesse; • costruire un modello di rappresentanza di filiera che coinvolge cooperative e consorzi agrari perche il nostro cibo deve arrivare sino agli scaffali, altrimenti il nostro ben fare serve alle grandi marche solo per gli spot televisivi, mentre noi vogliamo firmare i nostri prodotti mettendoci la faccia; • il nostro è un progetto intriso di etica sociale, cibo come diritto, responsabilità del fare, trasparenza della filiera, interesse e aspettative della gente come priorità. Un progetto che restituisce dignità al settore, che deve essere pesato ben oltre e più di quanto tendono a dire i parametri economici. Questo approccio fa cambiare pelle alla Coldiretti che è diventata una forza sociale a tutto tondo, che parte dagli interessi dei consumatori e diviene soggetto politico e interlocutore credibile delle istituzioni, sulla base di un progetto di crescita per l’intero Paese.

MADE IN ITALY: LA POLITICA SCELGA TRA SERIETÀ E FURBIZIA

“Alla politica chiediamo di saper scegliere tra chi investe, si impegna e innova e chi fa il furbo e vive di rendita” ha ribadito il Presidente Marini, tra gli applausi dell’Assemblea nazionale, aggiungendo che la politica non deve essere né notaio né mediatore ma deve assumersi la responsabilità di decidere: • tra le lobby e i cittadini, come nel caso degli Ogm e dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti, questioni nelle quali è molto chiaro dove sta la volontà popolare; • tra imprese e rendita, sia nella destinazione delle risorse come quelle della Politica Agricola Comune (Pac) e dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr), sia nel sostegno ai progetti, distinguendo quelli che portano lavoro e sviluppo al territorio da quelli dietro i cui grandi numeri si nasconde la volontà di delocalizzare; • tra le cose dichiarate e le cose fatte. “Abbiamo apprezzato il percorso di semplificazione avviato nel mercato del lavoro con i voucher ma si può fare di più e occorre proseguire nella sburocratizzazione valorizzando la sussidiarietà”; il

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• tra il vero e il falso, rendendo ad esempio subito noti i dati secretati sulla destinazione delle importazioni agroalimentari da Paesi extracomunitari. Vanno premiate onestà e trasparenza, e la politica e la pubblica amministrazione devono dare il buon esempio. Ci sono ancora troppe anomalie che il Paese non merita. “Da parte nostra ci impegniamo a rimboccarci le maniche come dimostrano i passi da gigante che abbiamo fatto in un anno nel nostro progetto operativo per una Filiera agricola tutta italiana che ha l'obiettivo - ha ricordato Marini davanti ai quindicimila agricoltori presenti - di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo”. Le prime dieci cose fatte nell’ambito del progetto – ha continuato Marini – vanno dall’avvio del più grande circuito europeo di Farmers market alla nascita, con Consorzi Agrari d’Italia (CAI), della prima e più importante holding italiana degli agricoltori, dalla commercializzazione della prima pasta dei coltivatori italiani alla creazione della prima e più grande società di trading europea dei cereali di proprietà degli agricoltori, dalla sottoscrizione del più grande contratto europeo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da biomasse tutte italiane all’accreditamento di circa mille nuovi punti di vendita diretta di Campagna Amica al mese.

MANOVRA: IL CONFLITTO STATO/REGIONI NON DANNEGGI LE IMPRESE

“Occorre fare attenzione che il conflitto in atto tra Governo e Regioni non danneggi le imprese impegnate in settori come l’agricoltura, le cui competenze sono state da tempo completamente trasferite a livello regionale”. È quanto ha affermato il Presidente Sergio Marini in riferimento alla minaccia delle Regioni di restituire le deleghe sull’agricoltura a seguito del taglio di risorse proposto nella manovra. Sono pari a circa 250 milioni di euro i trasferimenti per l’agricoltura alle Regioni a statuto ordinario.


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Coldiretti Cremona in Assemblea Grandissima partecipazione, martedì 29 giugno, all’Assemblea Provinciale di Coldiretti Cremona, riunita in forma pubblica, presso il Seminario Vescovile a Cremona. Tanti imprenditori agricoli hanno preso parte all’atteso appuntamento, preziosa occasione per presentare gli esiti dell’attività annuale, fare il punto della situazione e nel contempo illustrare le prossime tappe del progetto per il Paese al quale la prima Organizzazione degli agricoltori sta lavorando, per costruire una filiera agricola tutta italiana, percorso che vede coinvolta una parte importante dell’economia cremonese. La sala del Seminario gremita e la presenza di tanti rappresentanti del- foto Ambrogio Toscani le Istituzioni (fra questi il Sindaco Tanti imprenditori agricoli, accanto ai rappresentanti delle Istituzioni di Cremona Perri, l’Assessore Regionale e dell’economia, hanno preso parte all’Assemblea Provinciale Rossoni, il Presidente della Provincia Salini, l’Assessore Provinciale all’agricoltura Pinotti, e con loro numerosi Sindaci Simone Solfanelli, e grazie ai vari con- una netta semplificazione burocratica, e Assessori dei tanti Comuni cremonesi tributi registrati, nonchè ai tanti inter- le agro-energie, la questione quote latcon cui quotidianamente Coldiretti si venti di agricoltori e ospiti, la serata ha te, le ragioni del no agli ogm, il quadro rapporta), come pure la partecipazio- permesso di toccare molteplici temi, vi- dell’agricoltura cremonese e il ruolo di ne di vari rappresentanti dell’economia tali per il futuro delle imprese agricole. Coldiretti Cremona, le prospettive futulocale, hanno testimoniato l’attenzione Il confronto in atto con l’industria sul re: tanti, si diceva, gli argomenti affrone la volontà di mettersi a confronto, prezzo del latte, la battaglia per l’ori- tati, con serietà e franchezza. Con l’imintorno al progetto che Coldiretti sta gine in etichetta, la direttiva nitrati, il pegno – più volte ribadito – “di guardacostruendo, dando vita ad un grande si- ruolo della cooperazione, la necessità di re avanti con fiducia”, ben consapevoli delle difficoltà presenti, ma anche con stema agroalimentare, la certezza di poter basare la propria italiano fino in fondo, azione, a livello nazionale come locale, nel quale tutti i processu un progetto capace di dare risposte si avvengano in Italia, chiare e prospettive vere alle imprese così da garantire reddiagricole italiane. to alle imprese agricole L’assise si è chiusa dando a tutti i Soe qualità ad un giusto ci di Coldiretti Cremona un importante prezzo ai cittadini. appuntamento all’Assemblea Nazionale Attraverso le relazioni “La filiera agricola tutta italiana...vince il proposte, a partire daPaese vero!”. (m.b.) gli interventi del Vice Presidente Nazionale Intervento del Presidente della Provincia Salini. e Presidente di ColdiAl tavolo dei relatori, il Direttore di Coldiretti retti Lombardia Nino Cremona Simone Solfanelli, il Vice Presidente Andena, del Delegato Nazionale e Presidente di Coldiretti LombarConfederale Eugenio dia Nino Andena e il Delegato Confederale Eugenio Torchio Torchio e del Direttore il

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE - FISCALE

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PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE DALLA MANOVRA CORRETTIVA Silvia Trevisi Ufficio Fiscale Impresa Verde

(D.L. 31/05/2010 N.78)

A decorrere dal 01/07/2010 le banche e le poste italiane applicheranno una ritenuta del 10% a titolo d’acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accreditamento dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per godere di oneri deducibili o detraibili. Si tratta principalmente delle agevolazioni del 41% e del 36% riconosciute per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, ristrutturazione edilizia e interventi di restauro e risanamento conservativo. Per accedere alla detrazione, uno dei requisiti fondamentali è il pagamento tramite bonifico bancario o postale delle fatture relative ai lavori agevolabili. I controlli fin ora effettuati dai verificatori hanno evidenziato diverse irregolarità e da qui la necessità dell’introduzione di una norma antielusiva al fine di creare un contrasto di interessi fra il beneficiario fiscale (consumatore finale) e il libero professionista, artigiano o commerciante che svolge le opere.

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In sostanza un significativo numero di soggetti percettori di bonifici non dichiara tali somme ovvero le dichiara in misura inferiore a quelle incassate. Per porre rimedio a questa evasione, la manovra anticipa la tassazione di questi redditi applicando la ritenuta al momento della transazione bancaria al fine di indurre i percettori di tali redditi ad inserirli in dichiarazione dei redditi. Nella fattispecie la norma tende ad evitare accordi collusivi tra le parti aumentando notevolmente la probabilità di essere verificati. Questa nuova disposizione potrebbe essere estesa anche alla detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica ed anche ad alcune tipologie di oneri deducibili. Diverse le novità introdotte dalla manovra in materia di IVA. Oltre la soglia di euro 3.000 sarà obbligatoria la comunicazione telematica al Fisco delle operazioni rilevanti ai fini IVA. Tale norma consentirà al legislatore di predisporre un sistema di monitoraggio sulle fatture sia ricevute ed emesse e di predisporre direttamente una sorta di elenco clienti-fornitori di ciascun soggetto passivo IVA, limitatamente ad importi eccedenti i 3.000 euro. Tale misura sarà utile anche ai fini delle imposte sui redditi per l’individuazione delle spese e consumi di particolare rilevanza della capacità contributiva per l’accertamento sintetico. Specifici controlli verranno svolti sulle imprese che aprono e cessano la loro posizione ai fini IVA entro l’anno e anche le imprese che chiudono in perdita per più di un periodo d’imposta saranno oggetto di vigilanza sistematica da parte dell’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Per contrastare le frodi IVA in ambito comunitario, i soggetti passivi dovranno comunicare telematicamente all’Agenzia delle Entrate tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizio effettuate e ricevute nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in paesi appartenenti alla Black list (Malta, Cipro e Lussemburgo). Innovazioni anche in materia catastale. È prevista dal 01/01/2011 l’attivazione dell’Anagrafe Immobiliare Integrata, nella quale si evidenzierà un rapporto funzionale di collaborazione fra i Comuni e l’Agenzia del Territorio. Ai comuni verranno attribuiti maggiori poteri per accessi, ispezioni e verifiche al fine di un aggiornamento della situazione catastale dovuta anche da interventi edilizi e migliorativi non dichiarati. Infine, sono stati posti nuovi limiti all’uso del contante e dei titoli al portatore, riducendo da euro 12.500 a euro 5.000 l’importo ammesso. Scelta dettata dalla concreta realtà che nel nostro paese avvengono quote di transazioni in contanti largamente superiori a quella degli altri Stati europei. Sono in fase di definizione vari decreti attuativi che definiranno le specifiche modalità di attuazione delle norme sintetizzate. Cremonese

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE - CAA

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ART. 68 ASSICURAZIONI La modifica nell’erogazione dei premi accoppiati legati alla domanda PAC ha stabilito che all’interno dell’articolo 68 vi sia la possibilità di richiedere il contributo sulla stipula di polizze per la copertura dei rischi di perdite economiche causate da: avversità atmosferiche sui raccolti, epizoozie negli allevamenti zootecnici e malattie delle piante e da infestazioni parassitarie sulle produzioni vegetali, che producono perdite superiori al 30% della produzione media annua. Al fine di completare la pratica, già iniziata a maggio con la Domanda Unica, che consentirà di percepire il contributo previsto (con un limite massimo del 65% del costo sostenuto), si invitano le aziende a consegnare quanto prima al proprio Ufficio di Zona la copia Paola Fraschini della polizza della compagnia assicurativa, da allegare al fascicolo di domanda. Si ricorda che la copia Politiche Comunitarie del contratto di polizza o certificato di assicurazione deve essere quella definitiva, validata dall’Organismo Associativo tramite apposizione del timbro. Nel caso in cui l’azienda abbia stipulato la polizza individualmente, cioè senza appoggiarsi ad un Consorzio di Difesa, unitamente alla copia della polizza dovrà essere consegnata anche la fattura quietanzata o un’analoga prova del pagamento effettuato.

CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI INTEGRATI DI RIMOZIONE DELL’AMIANTO, RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE SOLARE È stato aperto il bando per lo smaltimento amianto nell'ambito di interventi integrati che prevedano la ristrutturazione edilizia finalizzata alla riqualificazione energetica e la produzione di energia da fonte solare (termico e/o fotovoltaico), con un contributo pari al 40% con massimo di euro 6.000. Gli interventi dovranno comprendere la rimozione, l’impacchettamento e lo smaltimento di coperture contenenti amianto. La ricostruzione delle coperture rimosse deve includere almeno uno dei seguenti interventi: a) installazione di impianti fotovoltaici integrati o semintegrati alle coperture ricostruite; b) interventi di ristrutturazione edilizia finalizzati alla riqualificazione energetica dell’edificio. Per il completamento della domanda si deve innanzitutto effettuare la sua prenotazione. Quando i fondi saranno esauriti si potrà procedere alla presentazione delle domande vere e proprie alla Provincia. Per poter essere finanziate, le aziende non devono aver iniziato i lavori, come per il Psr. Per ogni chiarimento gli interessati possono rivolgersi al proprio Ufficio di Zona.

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AVVISI

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Mercato di Campagna Amica

Tutti gli appuntamenti

Segnaliamo tutti gli appuntamenti con il Mercato di Campagna Amica nel nostro territorio. La vendita diretta, a km zero, da parte degli imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona, si svolge sempre nella mattinata, dalle ore 8 alle 12.30. - CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì. - CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato. - SORESINA. Il lunedì, davanti al Palazzo Comunale. - PANDINO. Il 1° e il 3° giovedì del mese, in piazza Vittorio Emanuele. - VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma. - CASTELLEONE. Il sabato in via Garibaldi. - BAGNOLO CREMASCO. La seconda domenica del mese, in piazza Aldo Moro. - CREMA. In via Terni, la prima e terza domenica del mese (più alcune uscite ‘speciali’, fra cui la "festa d'estate", domenica 29 agosto).

Agricoltura e ambiente sono in tv W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, va in onda: • ogni giovedì, ore 20.15, su TeleColor e PrimaRete • in replica la domenica, alle ore 12 circa, su Telecolor.

www.cremona.coldiretti.it

AVVISO AI SO CI: CHIUSURA Gli Uffici di Coldiretti C UFFICI re m ona e Imp chiusi d

resa Verde al 14 al 22 Cremona ri agosto 201 marranno Si informa, 0. Si riaprirà inoltre, che lunedì 23 ag gl i osto. U ffici di Cold Cremona d iretti Cremon al 19 luglio a e Impresa al 9 ottobre • MATTINO Verde osserveran : tutte le mat no il seguen tin e, te orario: da lunedì a • POMERIG venerdì, ore GIO: lunedì 8.00 - 12.3 e mercoled 0 ì ore 14.00 - 17.00 martedì – gi ovedì – ven erdì p.m. ch iuso

www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.

Gli Amici del Trattore d’Epoca

organizzano per il 14 e 15 Agosto 2010 il 3° Raduno di Trattori d’Epoca in collaborazione con

di Corte de' Cortesi Comune di Bordolano

Comune di Casalbuttano

Comune di Corte de' Cortesi

Con il seguente programma: 14 AGOSTO ore 8.30

ritrovo a Casalbuttano (giardini comunali), iscrizione partecipanti e sistemazione. I trattori rimarranno esposti per l’intera giornata;

15 AGOSTO ore ore ore ore

9.30 10.30 12.30 16.30

inizio sfilata per Bordolano, Cignone e Corte de’ Cortesi; sosta a Bordolano con aperitivo; parcheggio dei trattori in piazza a Corte De’ Cortesi e pranzo presso gli Stand Avis; chiusura manifestazione e rientro.

Per Informazioni contattare: Marco Benedini 348 4151326 o Giacomo Telò 0372 95177

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21 NUMERO 4

DAL TERRITORIO

La Regione ha chiesto lo stato di calamità per le piogge di giugno a Cremona “Quello compiuto dalla Regione Lombardia è un passo importante, che risponde alla richiesta avanzata a suo tempo da Coldiretti Cremona di riconoscimento della calamità naturale per i danni prodotti dalle piogge abbattutesi sul nostro territorio nel mese di giugno. Ci auguriamo che l’iter possa proseguire con rapidità ed efficacia, traducendosi nell’atteso beneficio per le imprese agricole”. Simone Solfanelli, Direttore di Coldiretti Cremona, commenta con queste parole l’approvazione da parte della Giunta regionale, il 29 luglio su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Giulio De Capitani, della richiesta al Ministero per le Politiche Agricole di stato di calamità per le piogge persistenti e le piene alluvionali che hanno interessato la provincia di Cremona nei giorni 15 e 16 giugno. Secondo le rilevazioni del Pirellone i Comuni coinvolti dalle piogge di maggio e giugno sono stati: Bonemerse, Cà D’Andrea, Castelverde, Corte de' Frati, Cremona, Gadesco Pieve Delmona, Malagnino, Olmeneta, Paderno Ponchielli, Persico Dosimo, Pieve d’Olmi, Pozzaglio, Robecco d’Oglio, San Daniele Po, Sesto Cremonese, Sospiro, Spinadesco, Stagno Lombardo, Vescovato, Annicco, Cà d’Andrea, Calvatone, Casalbuttano, Casalmaggiore, Casteldidone, Cella Dati, Cingia De Botti, Corte De Cortesi con Cignone, Derovere, Drizzona, Grontardo, Gussola, Isola Dovarese, Malagnino, Martignana di Po, Olmeneta, Paderno Ponchielli, Persico Dosimo, Pessina Cremonese, Pieve San Giacomo, Pizzighettone, Pozzaglio, Rivarolo del Re, San Martino del Lago, Sesto, Solarolo Rainerio, Tornata, Torre De Picenardi e Voltido. Ora la richiesta approderà sul tavolo del Ministero. Una volta che il Ministero avrà riconosciuto lo stato di calamità, attraverso la Gazzetta Ufficiale, ci saranno 45 giorni di tempo per presentare, da parte delle realtà interessate, le domande per ottenere i contributi che saranno previsti dai decreti ministeriali. Gli Uffici di Coldiretti sono a disposizione, per offrire ai Soci tutti gli aggiornamenti del caso.

Caldo torrido: colpiti pomodori e meloni È un’estate funestata dal ‘meteo’. Da un lato, le forti piogge di maggio e giugno, seguite da grandini e trombe d’aria (ultimo episodio il 23 luglio, che ha colpito, in particolare, una fascia di territorio nel Soresinese). Dall’altro lato, il caldo torrido, che ha stroncato varie colture e messo in difficoltà gli allevamenti. La denuncia di Coldiretti è stata immediata ed ha riguardato varie produzioni. Sul fronte pomodoro, nell’area fra Cremona e Mantova, le temperature africane di luglio hanno prostrato le piante, con un calo stimato di oltre il 20% della produzione, secondo un primo monitoraggio dei tecnici della Coldiretti e secondo quanto confermato da produttori e dirigenti del Consorzio Casalasco del Pomodoro. Sotto accusa le condizioni meteo estreme: prima le piogge torrenziali di giugno hanno allagato i campi e impedito lo sviluppo delle radici, poi l’afa ha indebolito i pomodori, facendoli seccare, con caduta di fiori e frutti. Analoga situazione, sempre nel territorio Casalasco, si è verificata per meloni e angurie, lasciando prevedere un crollo del 30% della produzione. “L’interminabile inverno, con temperature basse, continue piogge, allagamenti e ristagni d’acqua, ha impedito alla pianta di mettere radici salde – ha spiegato Massino Perini, presidente dell’Associazione produttori Melone di Casteldidone –. Poi dall’inverno si è passati direttamente all’estate, con un clima torrido. E le piante hanno collassato”. Lo stress da caldo delle scorse settimane ha colpito anche le mucche, che hanno prodotto il 15% di latte in meno.

Le due facce di questa estate dalle condizioni ‘meteo’ estreme: campi trasformati in laghi dalle piogge di maggio e giugno (come mostrano gli agricoltori Giuseppe Concari di Gussola, Attilio Ceruti e Paola Paietta di Stagno Lombardo) e colture (pomodoro e meloni) prostrate dal caldo torrido di luglio, come indicano gli agricoltori Francesco Lodi di Martignana e Massimo Perini di Casteldidone. il

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ASSOCIAZIONE REGIONALE PENSIONATI

LUGLIO/AGOSTO - 2010

Pensionati in festa! Capitanati dal Presidente Giovanni Rota, numerosissimi pensionati hanno preso parte, mercoledì 30 giugno, alla settima edizione della Festa regionale dei Pensionati Coldiretti Lombardia, aperta con la celebrazione della Santa Messa nel duomo di Santa Maria Maddalena, a Desenzano del Garda. Concelebrata dall’arcivescovo Mons. Giovanni Battista Morandini, dal consigliere nazionale padre Renato Gaglianone, dal consigliere regionale don Claudio Vezzoli e dai consiglieri ecclesiastici provinciali, la Santa Messa è stata occasione per sottolineare i profondi valori – e la fede autentica – che da sempre contraddistinguono le famiglie che vivono del lavoro dei campi. Ospiti d’onore della festa sono state le tante coppie che nel corso del 2010 festeggiano l’anniversario di matrimonio. Lasciamo siano le foto a raccontare questa memorabile giornata.

Cremona: c'eravamo! Il foltissimo gruppo cremonese presente alla Festa del Pensionato

Sede in Via Ostiano, 70 26043 Persico Dosimo (CR) Tel. 0372 455646 Fax 0372 455660 E-mail: coopplac@tin.it www.latteriaplac.it

Da

l no stro l atte gusto e bon tà!

GRANA PADANO • PROVOLONE • BURRO il

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ASSOCIAZIONE REGIONALE PENSIONATI

LUGLIO/AGOSTO - 2010

Buon anniversario! Le coppie cremonesi che nel 2010 celebrano l’anniversario di matrimonio. Per tutti i coniugi c’erano una speciale benedizione, una pergamena e l’abbraccio di tutta la comunità dei pensionati Coldiretti

In preghiera e in festa La settima edizione della Festa Regionale dei Pensionati si è aperta davanti all’altare, nel Duomo di Desenzano. È seguito il momento conviviale. Nella foto a destra, il saluto del Direttore Regionale Eugenio Torchio, affiancato dal Presidente Giovanni Rota, alla guida dell’Associazione Regionale Pensionati Coldiretti.

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