Newsletter 19 09 2014

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Le nuove linee in vista delle prossime semine

La nuova Pac, 400 agricoltori per l’incontro a Cremona “L’incontro di ieri sera ha dimostrato quanto sia forte Coldiretti Cremona. Sulla Pac che sta definitivamente prendendo forma possiamo dire che non è quella che noi avremmo voluto, ma è senz’altro meglio di quanto si prospettasse nelle prime versioni. E se ciò è potuto accadere non possiamo nascondere che il merito è stato dalla pressante e qualificata azione che la nostra Organizzazione ha fatto in questi anni a Bruxelles e poi a Roma. Non possiamo sottovalutare i risultati ottenuti nella nostra battaglia per ampliare l’elenco delle realtà che non potranno percepire la Pac futura, a partire dalle banche e dalle assicurazioni. Così come è stato importante aver convito il Governo a non impegnare tutte le risorse a disposizione per i contributi accoppiati, aspetto che se fosse stato generalizzato a tutti i comparti avrebbe ulteriormente ridotto il premio base per le aziende. Per il nostro territorio è stato di straordinaria importanza assegnare contributi aggiuntivi alla zootecnia e al pomodoro. Un grande risultato lo abbiamo portato a casa sul totale cambiamento della versione originaria dell’agricoltore attivo che percepirà la pac, ancorando questo concetto al principio che la pac è per chi fa l’agricoltore. Non può essere sottovalutato neppure il fatto che avere un budget finanziario ancora importante (tra domanda unica e Psr) per i prossimi anni non era certamente scontato all’inizio del percorso”. Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, porta questa sintesi dell’incontro che ieri, dalle 20.30, ha raccolto quattrocento imprenditoria agricoli nella sala convegni del Seminario Vescovile di Cremona, sul tema “La nuova Pac”, con l’obiettivo di fare il punto sulla riforma, sulle scelte compiute a livello nazionale, e su come esse si tradurranno nella vita e nel futuro delle imprese agricole nei prossimi anni, dal 2015 al 2020, a partire già dalle scelte che ricadono direttamente sulle semine ormai prossime. Aperto dal Presidente Voltini e dal Direttore Tino Arosio, l’incontro ha visto la relazione di Ermes Sagula, Responsabile C.A.A. Coldiretti Lombardia, che ha sottolineato iter, obiettivi, strumenti, modelli, facendo il punto su aiuti diretti e scelte nazionali, con focus in particolare sui settori dei seminativi e della zootecnia. “La materia è molto complicata, e purtroppo per niente semplificata. E questo è un grande problema” hanno evidenziato il Presidente e il Direttore di Coldiretti Cremona, prendendo l’impegno, dopo l’affollato avvio di ieri, “di riprendere ogni aspetto sui territori, con altri incontri, specifici zona per zona, così da assicurare alle imprese la consulenza più puntuale ed efficace”.


LA NUOVA PAC: LE SCELTE NAZIONALI In base ai regolamenti comunitari dello scorso dicembre sulla nuova Politica Agricola Comunitaria che ci accompagnerà fino al 2020, gli Stati membri avevano alcune possibilità di scelta sull’applicazione interna della riforma da comunicare alla Comunità europea entro il primo agosto di quest’anno. In Italia il Consiglio dei Ministri del 31 luglio scorso ha approvato un documento “La nuova PAC: le scelte nazionali” che delinea appunto le scelte politiche fatte dal nostro stato per l’applicazione nazionale del primo pilastro della Politica Agricola Comunitaria. Allo stato attuale, quindi, si conoscono le macro scelte in merito alla riforma che riguardano la figura dell’agricoltore attivo, il metodo di applicazione della convergenza interna degli aiuti, l’applicazione della regionalizzazione su una base unica nazionale, le percentuali di pagamento da destinare alle varie componenti del Premio Unico Aziendale, come è stato suddiviso il budget tra i vari pagamenti accoppiati previsti, ma rimangono aperte alcune questioni più sottili di applicazione della riforma che potranno essere chiarite solamente da un emanando decreto ministeriale (di cui ad oggi circola solamente una bozza) e dalle varie circolari applicative che faranno AGEA e, a seguire, i vari Organismi Pagatori Regionali. Vediamo di seguito le principali novità della riforma soffermandoci su quegli aspetti (greening) importanti da conoscere fin da subito perché implicano delle scelte aziendali da mettere in campo già con le imminenti semine autunnali.

CHI POTRÀ PERCEPIRE LA PAC: L’AGRICOLTORE ATTIVO Una scelta importante da fare è stata appunto quella di orientare i pagamenti a determinate categorie di soggetti, il reg. comunitario già prevede una lista di enti che non potranno beneficiare dell’aiuto: aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, l’Italia ha ampliato questa “lista nera” escludendo anche: - persone fisiche e giuridiche che svolgono attività di intermediazione bancaria finanziaria e commerciale, - società che svolgono attività di assicurazione, - pubbliche amministrazioni ad eccezione degli enti che esercitano attività di formazione e sperimentazione in campo agricolo. Venerdì 19 Settembre 2014 - Anno IX, Numero 36  La nuova Pac/1. Quattrocento agricoltori ieri all’incontro di Coldiretti Cremona  La nuova Pac/2. Le scelte nazionali, le nuove linee  Crisi. Coldiretti: “Bene l’impegno del Ministro Padoan a non alzare l’Iva”  Liberi da Ogm. Gli Italiani non vogliono il biotech a Expo 2015  Crisi Ucraina. Coldiretti: bene gli aiuti, alzare gli indennizzi  Avvisi alle Imprese. News agroenergia // Assunzioni in agricoltura // Prezzi  Appuntamenti. Mercati, calendario // Lombardia Expo Tour presto a Cremona


Indipendentemente dalle caratteristiche dei soggetti beneficiari, l’Italia ha scelto di applicare due tipi di soglie minime, al di sotto delle quali si è sempre considerati “agricoltori attivi”: - 5000 € per le aziende ubicate nelle zone di montagna o svantaggiate, - 1250 € per le aziende ubicate nelle altre zone (pianura). Al di sopra di questa soglia, per essere considerati “agricoltori attivi” e quindi aver diritto al pagamento unico aziendale, si dovrà rispettare uno dei seguenti requisiti: - essere iscritti all’INPS come coltivatori diretti o Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), - possedere una partita iva in campo agricolo con predisposizione della dichiarazione annuale dell’iva (tenere la contabilità).

5 TIPOLOGIE DI PAGAMENTO In base ai regolamenti comunitari, gli Stati membri avrebbero potuto attivare ben 7 tipologie di pagamento, l’Italia ha scelto di attivarne 5 che costituiranno il PUI (premio unico aziendale): 1. PAGAMENTO DI BASE - 58% del massimale nazionale 2. PAGAMENTO ECOLOGICO (GREENING) – 30% del massimale 3. PAGAMENTO AI GIOVANI AGRICOLTORI – 1% del massimale, 4. PAGAMENTO ACCOPPIATO – 11% del massimale 5. PAGAMENTO PER I PICCOLI AGRICOLTORI.

PAGAMENTO DI BASE E PRIMA ASSEGNAZIONE DEI TITOLI Con il 2015 e l’entrata in vigore a pieno della riforma, i titoli che attualmente sono in possesso delle aziende agricole cesseranno di esistere. Ad ogni agricoltore attivo che presenterà la domanda unica nel 2015 (deve aver presentato domanda unica nel 2013 o aver chiesto l’assegnazione di titoli dalla riserva nazionale del 2014) saranno assegnati nuovi titoli il cui utilizzo annuale permetterà di percepire il pagamento di base. Il valore di partenza per calcolare il valore dei titoli è il pagamento che l’agricoltore ha ricevuto nel 2014 riproporzionato sulla base del massimale nazionale per l’anno 2015 e della percentuale del 58% da attribuire al pagamento di basa. Si precisa che una delle scelta che potevano fare gli Stati membri era di utilizzare quale calcolo o il valore dei titoli in portafoglio nel 2014 (titoli in proprietà) o il valore dei pagamenti percepiti nel 2014, la scelta italiana è ricaduta sui pagamenti percepiti, garantendo di fatto la futura assegnazione dei titoli agli effettivi conduttori dei terreni (titoli agli affittuari). Il numero dei titoli assegnati ad ogni agricoltore sarà pari al n. di ettari ammissibili che l’azienda avrà a disposizione nel 2015. Questo meccanismo permette di garantire ad ogni percettore di aiuto la propria storicità del premio unico aziendale che verrà trascinata (con gli aggiustamenti dovuti alla “convergenza”) fino a fine riforma. E’ evidente quindi che il numero di ettari in conduzione nel 2015 inciderà notevolmente sul valore unitario dei titoli e potenzialmente potrebbero nascere delle situazioni di speculazione dove, a seguito di una forte diminuzione del numero di ettari, si avrebbe un notevole aumento del valore dei titoli di base. Il regolamento comunitario prevede che per queste situazioni di “guadagni insperati” gli Stati membri possano decidere in merito, e l’Italia sembra orientata (si legge nella bozza del Decreto Ministeriale) a far confluire nella riserva nazionale il 50% dell’aumento di valore dei titoli a seguito delle diminuzioni delle superfici dichiarate dal 2014 al 2015. Da precisare inoltre è che nel conteggio dei pagamenti percepiti non entreranno a far parte i pagamenti di cui all’art. 68 che continueranno ad avere un aiuto accoppiato: è l’esempi del latte, che ora gode di un pagamento di cui all’art. 68 ma continuerà anche in futuro ad avere un aiuto accoppiato.


Speciale “La nuova Pac”

REGIONALIZZAZIONE E CONVERGENZA INTERNA In merito alla regionalizzazione, la scelta nazionale è ricaduta su una regione unica a livello nazionale. La valutazione di questa scelta è da farsi congiuntamente alla scelta del modello di convergenza interna, infatti la scelta Italiana di applicare il cosiddetto “modello irlandese” ha permesso di mantenere, fino a fine riforma, una differenziazione importante tra il valore dei titoli che saranno assegnati alle varie aziende sulla base del premio che le stesse hanno percepito nel 2014, differenza che andrà via via a convergere verso un unico valore nazionale a fine riforma (2020). Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il modello di convergenza irlandese: - I titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire a fine riforma di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale, - Nell’anno 2019 nessun titolo avrà un valore unitario più basso del valore medio unitario nazionale, - Gli agricoltori che ricevono meno del 90% del valore medio unitario nazionale otterranno un aumento graduale, pari ad un terzo della differenza tra il valore medio unitario nazionale e il 90% del valore medio unitario nazionale al 2019. Quindi il concetto è che si andrà tutti verso un valore unitario nazionale (chi in aumento chi in diminuzione) ma anche a fine riforma rimarranno delle differenze tra il valore dei titoli dei singoli agricoltori.

GREENING Il 30% del massimale deve essere destinato al pagamento per le pratiche ecologiche, a fissare questa percentuale è lo stesso regolamento comunitario che non lascia possibilità di scelta agli Stati membri. La scelta nazionale è stata invece quella di legare proporzionalmente il pagamento ecologico al pagamento di base; questo significa che aziende con un importo alto del valore dei titoli di base percepiranno anche un pagamento ecologico alto e viceversa. Quindi il pagamento ecologico è strettamente legato al pagamento del titolo di base al punto che se un’azienda non possiede titoli di base non potrà nemmeno percepire il pagamento per il geening. I vincoli che ogni azienda deve rispettare per ottenere il pagamento “verde” sono essenzialmente 3 e sono uguali in tutto la Comunità Europea con scarsa possibilità di manovra per gli Stati membri:

1. DIVERSIFICAZIONE DELLE COLTURE 2. MANTENIMENTO DEI PRATI PERMANENTI 3. PRESENZA DI UN’AREA DI INTERESSE ECOLOGICO


Speciale “La nuova Pac”

DIVERSIFICAZIONE DELLE COLTURE Questo impegno prevede tre vincoli in funzione della superficie aziendale a seminativo: - Sotto i 10 ettari nessun vincolo, - Tra 10 e 30 ettari obbligo di fare almeno 2 colture di cui la maggiore non superi il 75% della superficie, - Oltre i 30 ettari obbligo di tre colture di cui la più importante non superi il 75% della superficie e la minore occupi almeno il 5% della superficie a seminativi. Si precisa che per “diversificazione” non si intende “rotazione”, cioè il vincolo del greening impone solamente che in azienda ci siano 2 o 3 colture con le percentuali sopra indicate, ma che le stesse possano continuare ad essere coltivate tutti gli anni sulle medesime superfici. Esistono alcune deroghe all’applicazione della diversificazione: - se più del 75% della superficie a seminativo è utilizzata con produzioni di piante erbacee da foraggio, colture sommerse, o è tenuta a riposo a patto che la restante superficie coltivata non superi i 30 ettari, - se, sulla base dei confronti delle fotografie aeree delle superfici dichiarate in domanda unica, la totalità dei seminativi viene investita con colture diverse. Per colture diverse s’intende un genere diverso, quindi l’orzo è diverso dal frumento ma il grano tenero è dello stesso genere del grano duro e quindi sono considerati la stessa coltura. Da precisare anche che in caso di doppia coltura nello stesso anno si tiene in considerazione la coltura che occupa il ciclo colturale più lungo.

MANTENIMENTO DEI PRATI PERMANENTI Tale obbligo non è applicato azienda per azienda ma a livello nazionale, cioè la superficie a livello nazionale dei prati e pascoli permanenti non può diminuire di oltre il 5% rispetto alla superficie che queste colture occupavano nel 2012. Il singolo agricoltore ha comunque l’obbligo di mantenere il prato permanente se questo è collocato in una “zona ecologicamente sensibile” (es. aree natura 2000), mentre dovrà chiedere autorizzazione ad AGEA sull’eventuale conversione del prato nelle altre aree.


AREE DI INTERESSE ECOLOGICO Le aziende con una superficie a seminativi altre i 15 hanno l’obbligo di destinare il 5% della superficie a seminativo ad “aree di interesse ecologico”. Tali aree sono elencate nel reg. 1307/2013 lasciando la possibilità agli stati membri di attivarle tutte o meno; l’Italia ha scelto le seguenti:        

terreni lasciati a riposo terrazze elementi caratteristici del paesaggio (siepi, filari, alberi isolati, bordi di campi, stagni, fossati, muretti in pietra) fasce tampone ettari agroforestali che ricevono o hanno ricevuto un sostegno dal PSR fasce di ettari ammissibili lungo le zone periferiche delle foreste superfici con bosco ceduo a rotazione rapida superfici con colture azotofissatrici.

Ognuna di queste tipologie di EFA (dall’inglese: ecological focus area) ha dei coefficienti di ponderazione e dei fattori di conversione che permettono di tradurre in superficie utile ogni singola area. In considerazione della scarsa importanza che, nei nostri areali, rivestono gli elementi caratteristici del paesaggio o le terrazze o ancora le fasce tampone, il concetto di aree interesse ecologico si traduce essenzialmente in superfici a riposo o in colture azotofissatrici. Queste ultime sono state introdotte durante il negoziato comunitario sulla riforma e hanno migliorato di molto la possibilità di approcciarsi ai vincoli del greenig per le aziende cremonesi. Bisogna però tener presente che le colture azotofissatrici (medica, soia, pisello, ecc.) hanno un coefficiente di ponderazione pari a 0,7; questo significa che un ettaro di medica o di soia viene considerato, ai fini delle EFA, solamente 7000 metri quadrati. Quindi se un agricoltore vuole ottemperare all’obbligo delle EFA solamente con le colture azotofissatrici dovrà destinare a queste almeno il 7,15% della superficie a seminativo. Sia le colture azotofissatrici che il riposo sono considerate delle normali colture ai fini delle percentuali della diversificazione delle coltura spiegata precedentemente. Anche per le aree di interesse ecologico vale la regola dell’esonero sopra descritta per la diversificazione colturale e cioè che qualora più del 75% della superficie a seminativo è utilizzata con produzioni di piante erbacee da foraggio, colture sommerse, o è tenuta a riposo a patto che la restante superficie coltivata non superi i 30 ettari, non sussiste l’obbligo di lasciare il 5% della superficie a EFA. Per i primi due anni di applicazione della riforma, il mancato rispetto del greenig comporterà solamente il mancato pagamento dello stesso, mentre nel 2017 la non osservanza del greening implicherà, oltre al mancato pagamento del premio ecologico, anche una penalità aggiuntiva del 20% del greening che passerà a 25% negli anni successivi.

PAGAMENTO PER I GIOVANI AGRICOLTORI L’Italia ha deciso di attivare il pagamento aggiuntivo per i giovani agricoltori utilizzando l’1% del massimale, tale premio equivale ad un aumento del valore dei titoli del 25% da applicare ad una superficie massima di 90 ettari e per i primi 5 anni dall’insediamento.


Per giovane agricoltore si intende una persona che non abbia ancora compiuto i 40 anni di età e che si sia insediato in azienda da meno di 5 anni. Il premio aggiuntivo di cui sopra, nel caso in cui il giovane agricoltore si sia già insediato in azienda prima della riforma, sarà erogato per gli anni rimanenti da quando si è insediato al raggiungimento del quinquennio.

PAGAMENTI ACCOPPIATI Dopo un lungo negoziato nazionale tra le varie regioni, l’Italia ha deciso di destinare l’11% delle risorse per finanziare alcuni settori con premi accoppiati alle produzioni. I settori produttivi su cui andrà a ricadere il premio sono 3 e le misure di intervento saranno ben 17. La maggior parte delle risorse, ben il 49,3%, è andato alla zootecnia, mentre i seminativi si sono accaparrati il 34,3% suddiviso tra riso, barbabietola, pomodoro da industria e soia al nord e grano duro, proteaginose e leguminose da granella al centro sud Italia. Per riassumere le varie misure di intervento e avere un quadro generale di come sono state suddivise le risorse dei premi accoppiati si veda la seguente tabella dove, gli importi ad ettaro o a capo sono stimati in base alle superfici ed ai capi attuali. Quindi gli importi unitari che saranno pagati agli agricoltori potrebbero subire variazioni i funzione delle superfici investite e ai capi allevati potenzialmente beneficiari del premio.


Speciale “La nuova Pac”

Misure Piano zootecnia

€/capo/ha

Plafond

%

Misura 1.1 Misura 1.2

56,0 40,0

74,6 10,0

17,5% 2,3%

202,0 46,0

40,5 66,4

9,5% 15,6%

[8] 12,0 9,9 20,0

[5] 9,5 5,5 4,0 210,5

2,2% 1,3% 0,9% 49,3%

10 30,0 55,4 22,6 17,1 11,2 146,3

2,3% 7,0% 13,0% 5,3% 4,0% 2,6% 34,3%

Settore zootecnia bovina da latte Settore zootecnia bovina da latte in zona montagna Misura 2.1 Vacche nutrici Misura 2.2 Capi bovini macellati 12-24 mesi Misura 2.3* Bovini di età compresa 6-8 mesi Misura 3.1 Ovini Misura 3.2 Agnello IGP Misura 4 Settore bufalino Totale piano zootecnia

Piano seminativi Misura 1.1 Piano proteico NORD 97 Misura 1.2 Piano proteico e frumento duro CENTRO Misura 1.3 Piano proteico e frumento duro SUD Misura 3 Riso 120 Misura 4 Barbabietola 325,0 Misura 5 Pomodoro da industria 160 Totale piano seminativi

Piano colture permanenti Misura 1.1

Premio "base" Olivo

78

43,8

10,3%

Misura 1.2

Premio aggiuntivo Olivo

70

13,2

3,1%

Premio olio olivicoltura con rile- 130 vante importanza economica, territoriale e di qualità Totale piano colture permanenti

13,0

3,0%

70,0

16,4%

Totale generale

426,8

100%

Misura 1.3

*misura attualmente

fuori budget


Speciale “La nuova Pac”

PAGAMENTO PER I PICCOLI AGRICOLTORI Si tratta di una semplificazione amministrativa che consente di pagare in modo forfettario agricoltori che sono sotto una determinata soglia di pagamenti. Dopo aver presentato la domanda per il primo anno agli agricoltori verrà comunicato, dagli organismi pagatori l’importo del premio annuo e l’eventuale possibilità di optare per il regime dei piccoli agricoltori da farsi entro il 15 settembre 2015.

IMPORTI MINIMI DEI PAGAMENTI La soglia minima di importo per poter beneficiare del pagamento unico aziendale è stata fissata in € 250 per i primi due anni della riforma (2015 e 2016) e a 300 € per gli anni a seguire. Sotto tali importi annui di pagamento non sarà consentito presentare la domanda di premio.

RIDUZIONE DEI PAGAMENTI Si tratta di una norma che prevede dei tagli dei pagamenti diretti se questi superano una determinata soglia. Nel dettaglio l’applicazione nazionale prevede di tagliare del 50% l’importo che eccede i 150.000 € del premio di base e porre un tetto massimo a 500.000 € sempre del premio di base. Le riduzioni sopra descritte si applicano però al solo premio di base dal quale prima si dovranno sottrarre le spese sostenute nell’anno civile precedente per salari e stipendi legati all’esercizio dell’attività agricola compresi le imposte, gli oneri sociali sul lavoro e i contributi previdenziali e assistenziali pagati dall’imprenditore per la propria posizione e quella dei suoi famigliari.

Come si accennava all’inizio, si è in attesa della pubblicazione del decreto ministeriale e delle vari circolari applicative da parte degli Organismi Pagatori, che consentiranno di chiarire anche tutti quegli aspetti legati ai passaggi aziendali, affitti, compravendite ecc. E’ evidente che di fronte a una riforma così complessa, ogni azienda dovrà fare le proprie valutazioni in funzione del comparto produttivo in cui opera e della convenienza o meno a porre in campo determinate colture. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per tutti i vari approfondimenti e per supportare le aziende nelle loro scelte.


CRISI. COLDIRETTI: “BENE L’IMPEGNO DI PADOAN A NON AUMENTARE L’IVA” E’ positivo l’impegno a non aumentare l’Iva, soprattutto su quei prodotti alimentari che fanno parte della spesa quotidiana degli italiani. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'impegno del governo a “non alzare le tasse" annunciato dal Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. L’aumento dell’Iva avrebbe un effetto depressivo sui consumi già in calo anche nell’alimentare con il carrello della spesa degli italiani che nel primo semestre – precisa la Coldiretti - si è ulteriormente svuotato e pesa l’1,5 per cento in meno rispetto allo steso periodo dell’anno precedente, secondo il dati Ismea/Gfk. Si è accentuata la flessione nel reparto dei lattiero-caseari (-5 per cento), e l'ortofrutta (-2 per cento), nonostante la generale riduzione dei prezzi. In calo addirittura le uova (-3 per cento) che tradizionalmente sostituiscono la carne nei momenti di difficoltà economica. Secondo un’analisi della Coldiretti l’aumento dell’Iva dal 4 per cento e dal 10 per cento ad una aliquota unica del 15 per cento colpirebbe prodotti base dell’alimentazione, dal pane alla carne, dall’ortofrutta alle uova. In particolare - conclude la Coldiretti - per l’ortofrutta l’aggravio di spesa per le famiglie italiane sarebbe di 1,35 miliardi all’anno per il pane di 650 milioni e per le uova fresche di 100 milioni di euro.

85% DEGLI ITALIANI VOGLIONO L’EXPO SENZA BIOTECH Secondo l’85 per cento degli italiani all’Expo deve essere valorizzata l’agricoltura di qualità senza Ogm che l’Italia ha fatto giustamente la scelta di non coltivare insieme alla stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione. E’ quanto emerge da un’indagine Ipr marketing divulgata dalla “Task force per una Italia libera da Ogm” che conferma la contrarietà al biotech nei campi nazionali di quasi 8 italiani su 10 (76 per cento). Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura secondo la Task force non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Nell’Unione Europea secondo la task force nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810) nonostante le promesse sulle proprietà miracolistiche.


CRISI UCRAINA

COLDIRETTI: BENE GLI AIUTI ALL’ORTOFRUTTA, ALZARE INDENNIZZI E’ positiva la suddivisione dei quantitativi tra i diversi Stati membri dell’Unione per tenere conto della presenza storica dei produttori sul mercato russo ma è necessario alzare le indennità per adeguarle ai costi di produzione reali dei singoli Paesi. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la nuova proposta di regolamento presentata dalla Commissione con misure eccezionali di carattere temporaneo a favore dei produttori ortofrutticoli per far fronte ai problemi di mercato conseguenti l’embargo della Russia. L’ortofrutta è il settore produttivo del Made in Italy piu’ colpito dall’embargo con le esportazioni che avevano raggiunto i 72 milioni di euro nel 2013 senza dimenticare i flussi indiretti verso il mercato russo ed i danni provocati dal rischio di invasione sul territorio nazionale di prodotti di altri Paesi che non possono trovare piu’ uno sbocco nell’ex impero sovietico. Complessivamente il danno diretto per l’Italia è stimato dalla Coldiretti in circa 200 milioni di euro all’anno e riguarda oltre all’ortofrutta il blocco delle esportazioni delle carni per 61 milioni di euro e di latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro. Da segnalare che sono stati colpiti anche prodotti tipici dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano (per un importo di 15 milioni di euro), ma anche prosciutti a denominazione di origine. Il nuovo provvedimento sull’ortofrutta - sottolinea la Coldiretti - conterrebbe disposizioni più mirate nella scelta dei prodotti e nei criteri di assegnazione agli Stati Membri dei volumi oggetto di intervento. Verrebbero riprese le disposizioni definite nel precedente regolamento, in termini di beneficiari (Organizzazioni dei produttori (OP) e produttori non soci), tipologie di misure (ritiri, mancata raccolta e raccolta verde), livello dell’aiuto UE (100% ritiri distribuzione gratuita per entrambi i beneficiari, 75% OP e 50% produttori non soci) con l’ introduzione di alcune novità:  inserimento gli agrumi ed eliminazione di prodotti che non rivestono importanza a fini esportativi verso la Russia (funghi, frutti rossi e tutte le tipologie di cavoli);  suddivisione dei prodotti oggetto di intervento in 4 gruppi (mele e pere; frutta; ortaggi; agrumi) e per ogni gruppo sarebbe definito un livello massimo di volume oggetto di intervento. Nella definizione dei volumi massimi, la Commissione avrebbe considerato la media triennale (2011-2012-2013) dei flussi di esportazione di ciascuno Stato membro diretti verso la Russia per i mesi di interesse del provvedimento, diminuiti dei volumi notificati ai sensi del precedente provvedimento (Reg.n°932/2014) e ridistribuendo tra i paesi esportatori le quote di prodotto inviato in Russia attraverso triangolazioni con altri Stati membri;  sarebbe data facoltà a ciascuno Stato Membro di usufruire di un volume addizionale di intervento pari a 3mila tonnellate, da distribuire a propria scelta tra i prodotti oggetto di intervento e di definire criteri di selezione rispetto ai prodotti, ai beneficiari ed alle misure da attivare; Il provvedimento non sarebbe retroattivo, ma entrerebbe in vigore il giorno della sua pubblicazione in gazzetta UE, fino al 31 dicembre 2014 o fino al raggiungimento dei volumi massimi stabiliti.


SERVIZI TECNICI

FOTOVOLTAICO: LO “SPALMAINCENTIVI” E’ LEGGE Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge del 11 agosto 2014 n.116, che ha convertito il Decreto Competitività (DL del 24 giugno 2014 n.91), è legge la norma che rimodula gli incentivi riconosciuti alle energie rinnovabili. Dal 1 gennaio 2015, gli incentivi per l'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici installati e funzionanti, di potenza nominale superiore a 200 kW, saranno rimodulati a scelta dell’operatore, che potrà optare tra le seguenti tre alternative: 1. la tariffa è erogata per un periodo di 24 anni, decorrente dall'entrata in esercizio degli impianti, ed è ricalcolata secondo le percentuali di riduzione illustrate nell’Allegato 2 della Legge del 11 agosto 2014 n.116: 12 anni residui > riduzione incentivo pari al 25% 13 anni residui > riduzione incentivo pari al 24% 14 anni residui > riduzione incentivo pari al 22% 15 anni residui > riduzione incentivo pari al 21% 16 anni residui > riduzione incentivo pari al 20% 17 anni residui > riduzione incentivo pari al 19% 18 anni residui > riduzione incentivo pari al 18% oltre 19 anni residui > riduzione incentivo pari al 17% 2. l’incentivo è erogato in 20 anni e rimodulato secondo modalità da individuare entro il 1° ottobre 2014 con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. I calcoli saranno effettuati simulando l’adesione di tutti gli operatori e ponendosi come obiettivo un risparmio di 600 milioni di euro all'anno per il periodo 2015-2019, rispetto all'erogazione prevista con le tariffe vigenti. 3. La tariffa incentivante è erogata in 20 anni e ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto: 6% per gli impianti da 200kW a 500kW; 8% per gli impianti da 500kW a 900kW; 10% per gli impianti di potenza nominale superiore a 900 kW. Gli operatori devono comunicare la propria scelta al GSE entro il 30 novembre 2014. In caso contrario verrà applicata automaticamente la terza opzione. Per le tariffe onnicomprensive erogate ai sensi del quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012), le riduzioni si applicano alla sola componente incentivante (calcolata secondo l’art. 5, comma 2, del DM 5 luglio 2012). Ma alcune novità sono previste già nel 2014: dal secondo semestre dell’anno, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) erogherà le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici installati e in funzione con rate mensili costanti, in misura pari al 90% della producibilità media annua stimata di ciascun impianto ed effettuerà il conguaglio, in relazione alla produzione effettiva, entro il 30 giugno dell'anno successivo.


SERVIZI TECNICI

Aiuto all’ammasso privato per alcuni formaggi Con il Regolamento n. 950/2014, l'Unione Europea ha istituito un regime eccezionale e temporaneo di aiuto all'ammasso privato per taluni formaggi. Le aziende che intendono fare domanda di aiuto, e che hanno sede legale in Lombardia, dovranno inviare richiesta via PEC alla Direzione ORGANISMO PAGATORE REGIONALE, al seguente indirizzo: opr@pec.regione.lombardia.it. Le domande dovranno arrivare entro e non oltre il 31 dicembre 2014 e dovranno rispettare i limiti imposti dal Regolamento (ad es. ogni lotto deve pesare non meno di 0,5 tonnellate, il periodo di ammasso deve essere compreso tra 60 e 120 giorni, ecc.) I formaggi ammessi all'aiuto sono i seguenti: codice 0406 20 -- formaggi grattugiati o in polvere, di tutti i tipi codice 0406 30 -- formaggi fusi, diversi da quelli grattugiati o in polvere codice 0406 40 -- formaggi a pasta erborinata e altri formaggi contenenti screziature ottenute utilizzando Penicillium roqueforti codice 0406 90 -- altri formaggi codice 0406 10 -- formaggi freschi (non affinati), compresi il formaggio di siero di latte e i latticini

Il modello da utilizzare è pubblicato sul sito web di OPR: www.opr.regione.lombardia.it alla voce: AMMASSO FORMAGGI 2014 .

I nostri Uffici sono a disposizione per chiarimenti e aggiornamenti.

Segnaliamo che sul nostro sito www.cremona.coldiretti.it (nella sezione “Avvisi alle Imprese”) è possibile leggere e stampare i seguenti documenti: - DIREZIONE ORGANISMO PAGATORE REGIONALE, FAC SIMILE DOMANDA DI AIUTO - GAZZETTA UFFICIALE U.E., STRALCIO REGOLAMENTO N.950/2014


DATORI DI LAVORO

ASSUNZIONI CONGIUNTE IN AGRICOLTURA Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 185 dell'11 agosto 2014 il Decreto del 27 marzo 2014 relativo alle modalità con le quali procedere alle assunzioni congiunte in agricoltura. Pur tuttavia, per poter utilizzare tale strumento è ne-

cessario attendere l’emanazione di uno specifico Decreto Direttoriale della DG per le politiche dei servizi per il lavoro, di aggiornamento dei modelli delle comunicazioni obbligatorie (UNILAV) per la cui definizione è previsto un incontro presso il Ministero del Lavoro. La nostra Confederazione, nella logica della semplificazione sempre auspicata, si è già attivata in tal senso.

Il 27 marzo 2014 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha firmato il decreto che definisce le modalità di comunicazione delle assunzioni congiunte in agricoltura. Con la Sua pubblicazione in Gazzetta rende noto le modalità operative. La novità consiste nella possibilità di poter effettuare tra più imprese “assunzioni congiunte” del medesimo lavoratore; praticamente più imprese potranno assumere uno o più dipendenti da occupare presso le rispettive aziende. Il lavoratore, quindi, potrà rendere la propria prestazione a favore dei diversi datori di lavoro con la massima flessibilità e secondo le esigenze di ciascuno di loro.

SOGGETTI OBBLIGATI E MODALITA’ DI COMUNICAZIONE Questa modalità di assunzione può essere utilizzata SOLO dalle imprese agricole, incluse le cooperative. Deputato ad ottemperare alle procedure di comunicazione obbligatoria (assunzione - trasformazione - proroga - cessazione del rapporto) sarà uno solo dei soggetti datoriali che fruiranno delle prestazioni del lavoratore. Quali imprese

Responsabile comunicazione

• appartenenti allo stesso gruppo di imprese

impresa capogruppo

• appartenenti allo stesso proprietario

il proprietario

• appartenenti a soggetti legati tra loro da vicolo di parentela o di affinità entro il terzo grado • legate da un contratto di rete, quando almeno il 50% di esse siano imprese agricole

soggetto individuato da specifico accordo scritto da depositare presso le Associazioni di categoria impresa capogruppo

Segue alla pagina successiva


DATORI DI LAVORO

In ordine ai soggetti legati da vincolo di parentela: alle Associazioni di categoria del settore agricolo è affidato il ruolo di depositarie dell’accordo che dovrà essere redatto in forma scritta ed essere sottoscritto dalle Parti in data certa, logicamente precedente alla data di trasmissione della comunicazione obbligatoria di assunzione. Ovviamente, tale atto consente in caso di accesso ispettivo, presso soggetto diverso dal datore di lavoro che ha inviato la comunicazione di assunzione, di poter attestare la regolarità dell’instaurazione del rapporto così evitando la maxi-sanzione per lavoro nero. Il decreto ministeriale, entrato in vigore il 10 settembre, si limita a fissare le modalità di comunicazione al centro provinciale per l'impiego, bisognerà poi capire come andrà formulata la lettera di assunzione; le modalità di gestione del LUL e di ogni altro adempimento conseguente, quali : DMAG, ritenute fiscali e relativi versamenti, erogazione retribuzione netta, etc.., si fa riserva di ritornare sull’argomento una volta ne siano stati chiariti i termini con i competenti uffici Ministeriali; infatti serviranno ulteriori chiarimenti di tipo amministrativo per la sua gestione. La garanzia del lavoratore però è rafforzata, perché tutti i datori, indipendentemente dalla durata della prestazione resa in favore dell'uno o dell'altro, saranno solidalmente responsabili delle obbligazioni contrattuali, previdenziali e di legge. I vari datori di lavoro certamente dovranno coordinarsi tra loro per il rispetto della disciplina dell’orario di lavoro in materia di orario giornaliero, riposi giornalieri e settimanali, ferie.



CONSUMI: DAL BIO A KM 0 LA “SPESA GREEN” CONQUISTA GLI ITALIANI Dal biologico al chilometro zero, dai prodotti sfusi fino alle denominazioni di origine, vola la spesa “green” che raggiungerà complessivamente per la prima volta i 20 miliardi di fatturato nel 2014, in netta controtendenza al calo dei consumi alimentari che con la crisi in media sono crollati ai minimi da 33 anni. Se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 17,3% nei primi cinque mesi del 2014, quindici milioni di persone - sottolinea la Coldiretti - mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, mentre solo per i prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) si stima una spesa di 13 miliardi di euro, nonostante le difficoltà economiche Ben il 45 per cento di italiani mette cibi biologici nel carrello regolarmente o qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ con un fatturato stimato pari a 3,5 miliardi per il 2014 ed a far registrare il maggior incremento delle vendite dei prodotti confezionati sono - precisa la Coldiretti - pasta, riso e sostituti del pane (+73 per cento), zucchero, caffè e tè (+37,2 per cento), biscotti, dolciumi e snack (+15,1 per cento). Aumenti piu’ contenuti - continua la Coldiretti - si rilevano invece per gli ortofrutticoli freschi e trasformati (+11 per cento), le uova (+5,2 per cento), i lattiero-caseari (+3,2 per cento) e le bevande bio (+2,5 per cento). Una tendenza raccolta nelle campagne italiane con la superficie coltivata a biologico in Italia che è aumentata del 13 per cento nel 2013 ed ha raggiunto - rileva la Coldiretti - il record storico di 1,3 milioni di ettari grazie all’impegno di 45969 agricoltori. Molto positivo anche il bilancio della spesa a chilometri zero dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori con un fatturato complessivo stimato in oltre 3 miliardi di euro. Sono quasi diecimila le fattorie, botteghe e mercati che aderiscono alla rete promossa dalla Fondazione Campagna Amica della Coldiretti dove si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti secondo la filosofia del km zero, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti - spiega la Coldiretti - si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. (Nella foto: gli agricoltori del Mercato di Campagna Amica a Cremona con il Direttore Tino Arosio


Coldiretti Cremona – Impresa Verde Cremona ORARIO ESTIVO Ricordiamo agli imprenditori agricoli e a tutti i lettori della newsletter che fino al 27 settembre i nostri Uffici osservano il seguente orario: MATTINO: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 12.30 POMERIGGIO: lunedì e mercoledì dalle ore 14.00 alle ore 17.00 Martedì, giovedì e venerdì pomeriggio chiuso.

I NOSTRI UFFICI AL SERVIZIO DELLE IMPRESE UFFICIO ZONA CREMONA - Via Ruffini, 28 - Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940 UFFICIO ZONA CREMA - Via Macello, 34 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925 UFFICIO ZONA CASALMAGGIORE - Via Cairoli, 3 - Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970 UFFICIO ZONA SORESINA - Via Lombardia, 3 - Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980 SEDE PROVINCIALE - Via G. Verdi, 4 - CREMONA - Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899

cremona@coldiretti.it - www.cremona.coldiretti.it

WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT E’ il giornale online per le imprese del sistema agroalimentare. In tempo reale tutte le informazioni su Economia e Settori produttivi, Fisco, Ambiente, Lavoro, Scadenze, Mercati e Prezzi,

Credito e

Finanziamenti, Energia, Previdenza, Formazione,

Qualità, Meteo, Normative, Innovazione e Ricerca.


Giovani Impresa Coldiretti Cremona su Facebook Segnaliamo a tutti i giovani agricoltori che Coldiretti Giovani Impresa Cremona è anche su Facebook. Sul nostro profilo raccogliamo appuntamenti, informazioni, bandi, comunicati e aggiornamenti utili per il quotidiano lavoro dei giovani imprenditori. Attraverso le foto del nostro “album” raccontiamo le attività e le proposte di Coldiretti Giovani Impresa Cremona.

www.cremona.coldiretti.it il sito di Coldiretti Cremona Gli appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo online www.cremona.coldiretti.it. In particolare, per gli avvisi e gli appuntamenti rivolti agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi alle imprese”. Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. Sul sito sono presenti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, i nostri video, le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, tutte le iniziative sul territorio, accanto a una serie di link e di indirizzi utili. E’ inoltre possibile sfogliare tutti i numeri del Coltivatore Cremonese, il periodico di Coldiretti Cremona, della nostra newsletter settimanale W l’agricoltura e di tutte le pubblicazioni e guide edite da Coldiretti Cremona.

La nostra guida dedicata ad agriturismi, punti e mercati di Campagna Amica, alle botteghe e agli agrinidi, alle fattorie didattiche, con tutte le proposte a km zero “made in Cremona” è sul sito www.cremona.coldiretti.it


W L’AGRICOLTURA - COLDIRETTI CREMONA INFORMA

PRODOTTO Unità di misura FRUMENTO Tenero buono mercantile

Tonn.

164-168

GRANOTURCO Ibrido naz. 14% u.

Tonn.

149-151

SEMI DI SOIA Nazionale

Tonn.

ORZO NAZ. P. spec. 55-60 P. spec. 66-68

Tonn.

CEREALI MINORI

Tonn.

CRUSCA alla rinfusa

Tonn.

FIENO Maggengo Agostano

PAGLIA press. (rotoballe)

n.q.

n.q. 158-163

MILANO 16 settembre

MANTOVA 18 settembre

BOLOGNA 18 settembre

168-171

Fino 188-190

160-161

149-152

151-155

n.q.

n.q.

n.q.

164-167 170-173

(Fino a 65) 164-169 (Fino a 70) 168-173

(60/62) 169-171

167-170

Triticale 158-161 Sorgo 158-160 110-112

105-106

(64/66) 173-177 Sorgo: 147-149

110-113

100-101

Maggengo nq Tonn.

Tonn.

PRODOTTO Unità di misura

MERCATI AGGIORNATI 19.09.2014

CREMONA 17 settembre

Pagina 20

105-115 loietto 105-115

108-118 Fieno di erba medica 137-151

Medica fienata 2° t. e succ. in campo n.q.

80-100

78-85

Paglia mietitr.in cascina 50-60

CREMONA 17 settembre

MILANO 15 settembre

MANTOVA 18 settembre

MODENA 15 settembre

SUINI lattonzoli locali

15 kg

4,080

n.q.

3,990

4,020

SUINI lattonzoli locali

25 kg

2,820

n.q.

2,650

2,750

SUINI lattonzoli locali

30 kg

2,570

n.q.

2,400

2,450

SUINI lattonzoli locali

40 kg

2,120

n.q.

1,970

2,030

SUINI da macello

156 kg

(da 145 a 160 kg) 1,400

n.q.

n.q.

(da 144 a 156 kg) 1,396

SUINI da macello

176 kg

(da 160 a 180 kg) 1,450

n.q.

n.q.

(da 156 a 176 kg) 1,455

SUINI da macello

Oltre 176 kg

(oltre 180 kg) 1,420

n.q.

n.q.

(da 176 a 180 kg) 1,439


ANNO IX - NUMERO 36

Pagina 21

PRODOTTO Unità di misura

CREMONA 17 settembre

MONTICHIARI 19 settembre

MANTOVA 18 settembre

MODENA 15 settembre

VACCHE FRIS. 1° qualità (p.v.)

Kg

P.v. 0,92-1,08 P.m. 2,10-2,35

1,00-1,10

Da macello 0,95-1,05

VACCHE FRIS. 2° qualità (p.v.)

Kg

P.v. 0,67-0,77 P.m. 1,60-1,80

0,80-0,90

0,72-0,82

VACCHE FRIS. 3° qualità (p.v.)

Kg

P.v. 0,39-0,45 P.m. 1,00-1,10

0,50-0,60

0,47-0,57

MANZE scottone 24 mesi

Kg

P.m. 2,10-2,60

1,10-1,20

1,27-1,44

VITELLI baliotti

50-60 Kg

1,10-1,20

(1° q. 56/60 kg) 1,10-1,20

(da 46 a 55 kg) 1,30-1,50

(45-55 kg) 1,25-1,95

50-60 Kg

3,00-4,00

3,50-4,00

3,60-4,10

(pregiate 70 kg) 4,59-5,30

CREMONA 17 settembre

MILANO 15 settembre

MANTOVA 18 settembre

MODENA 15 settembre

1,90

Zangolato di creme per burrificazione 1,500

Frisona (p.v.) VITELLI baliotti Pie blu belga (p.v.)

PRODOTTO Unità di misura

Vitelloni femm. da macello pez. nere (450-500) P.v. 1,42-1,57 P.m. 2,73-3,03

BURRO pastorizzato

Kg

2,65

Pastorizzato 2,10 Past/Centr. 2,85 Burro di centrif. 3,05

PROVOLONE VALP. Fino a 3 mesi

Kg

(dolce) 5,55-5,70

5,65-5,80

PROVOLONE VALP. Oltre 3 mesi

Kg

(piccante) 5,75-6,00

5,85-6,10

GRANA scelto stagionato 9 mesi

Kg

6,55-6,80

6,60-6,70

6,40-6,65

PARM. REG. 24 mesi 9,00-9,40

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

Kg

7,15-7,35

7,20-7,85

7,20-7,45

PARM. REG. 30 mesi 10,40-11,20

PARMIGIANO REG. 12 mesi 7,65-8,10

CUN SUINI - PREZZI CIRCUITO TUTELATO CATEGORIA

RIUNIONE 31.07.14

RIUNIONE 07.08.14

RIUNIONE 18.08.14

RIUNIONE 21.08.14

RIUNIONE RIUNIONE RIUNIONE 28.08.14 04.09.14 11.09.14

Dal 04.08.14 al 08.08.14

Dal 11.08.14 Dal 18.08.14 Dal 25.08.14 Dal 1.09.14 al 15.08.14 al 22.08.14 al 29.08.14 al 5.09.14

RIUNIONE 18.09.14

Dal 8.09.14 Dal 11.09.14 Dal 22.09.14 al 12.09.14 al 19.09.14 al 26.09.14

144/152 kg

1,519*

1,46-1,61*

1,515*

1,445-1,46*

1,410*

1,383

1,367

1,333

152/160 kg

1,549*

1,49-1,64*

1,545*

1,75-1,49*

1,440*

1,413

1,397

1,363

160/176 kg

1,609*

1,55-1,70*

1,605*

1,535-1,55*

1,500*

1,473

1,457

1,423

* in attuazione del Regolamento generale, il Segretario è intervenuto fissando la tendenza e il prezzo


MEMORIZZA LA DATA IL LOMBARDIA EXPO TOUR PRESTO A CREMONA

APPUNTAMENTO DOMENICA 12 OTTOBRE 2014 A CREMONA Il conto alla rovescia è iniziato: stiamo lavorando a una ‘tappa’ imperdibile

W l’Agricoltura -coldiretti cremona informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana


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