coldiretti cremona informa n.4/2011

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione

Coldiretti Cremona Informa, Anno VI NewsLetter

Informazione on line Venerdì 28/01/2011 – Anno VI, Numero 4 Suinicoltura. Incontro lunedì a Mantova, per dare un futuro al comparto Milleproroghe. Marini: ingiustificata la proroga delle multe sulle quote latte Made in Italy/1. Aumento record (+ 318%) per l’export di Grana in Cina Made in Italy/2. Gli Italiani bevono più latte; in tavola anche Grana e yogurt Lavoro. In agricoltura 17,8% delle imprese rosa / In arrivo 100mila assunzioni Territorio. Partecipato incontro ieri a Cappella de’ Picenardi In agenda. Mercato di Campagna Amica / Agricoltura online e in tv …………………………………………………………………………

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Suinicoltura, incontro per dare un futuro al comparto I rappresentanti degli allevatori di tutta la Lombardia e i tecnici Coldiretti riuniti lunedì 31 gennaio a Mantova “La suinicoltura italiana è provata da anni di prezzi bassi delle carni, da una concorrenza estera agguerrita e finora certamente sleale, da un esponenziale aumento dei costi di produzione cui non ha purtroppo fatto da contraltare un incremento delle quotazioni dei suini. Da qui l’esigenza, fortemente avvertita dai nostri allevatori, di un momento di confronto e programmazione, per giungere a proposte forti, concrete, a tutela di uno dei comparti più importanti della nostra agricoltura”. A parlare è il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli, nell’annunciare la convocazione di un incontro che – lunedì 31 gennaio a Mantova – vedrà i rappresentanti dei suinicoltori di tutta la Lombardia riunirsi, con il Responsabile nazionale di Coldiretti per la zootecnia, Giorgio Apostoli, e con il neo Presidente Anas, Andrea Cristiani. Ogni provincia prenderà parte all’incontro con una delegazione composta da una decina di allevatori e dai tecnici del settore. L’obiettivo è condividere l’analisi del difficile periodo che si sta affrontando, elaborando insieme i passi da compiere per garantire un futuro alle imprese agricole. “Siamo ad un passaggio cruciale. Dopo dieci anni di battaglie, insieme alle associazione dei consumatori, Coldiretti è riuscita ad ottenere la definitiva approvazione della legge che impone l’origine in etichetta. Per la suinicoltura italiana, come per tutte le altre produzioni made in Italy, è questo un risultato importante – evidenzia il Direttore Solfanelli –. Per anni abbiamo visto la carne di suini esteri (animali allevati senza rispettare le rigide regole e senza i controlli cui sono sottoposti gli allevamenti italiani) giungere in Italia e poi, in assenza dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta, venir trasformata e venduta al cittadino come made in Italy. Con il cittadino che acquistava, e pagava, quella che credeva fosse l’autentica qualità italiana”. Si aggiunga il recente, grave danno subito a seguito dell’allarme diossina dalla Germania.


“Per effetto dell’emergenza diossina, abbiamo visto crollare i consumi di prosciutti: in assenza di garanzie in merito all’origine, le famiglie hanno preferito rinunciare a portare in tavola i prodotti della suinicoltura, con grave danno per gli allevatori italiani, che da sempre producono nel segno della qualità e della sicurezza – aggiunge Solfanelli –. Tutto questo oggi può aver fine, grazie all’approvazione del ddl etichettatura, giunta il 18 gennaio, che permetterà ai cittadini, al momento dell’acquisto, di distinguere chiaramente fra l’autentico made in Italy e i prodotti in arrivo dall’estero. E noi non abbiamo dubbi che i consumatori italiani premieranno la qualità e la sicurezza made in Italy. E’ ora essenziale che la legge si traduca prestissimo in realtà. E’ già stabilito che i primi prodotti ad essere etichettati sulla base della nuova norma saranno le conserve di pomodoro, sotto il pressing dell’import cinese, i lattiero caseari, a partire da latte a lunga conservazione e formaggi, e naturalmente i prodotti della suinicoltura: dunque, tre produzioni di punta del territorio cremonese”. Al tavolo di lavoro convocato da Coldiretti per lunedì, nutrita sarà la delegazione cremonese, com’è naturale che sia per una provincia che vanta un patrimonio suinicolo pari a circa 1.000.000 di capi, con 400 allevamenti. La situazione di grande difficoltà è nota. “I costi di produzione aumentano mentre i ricavi si sono progressivamente ridotti. Si pensi al continuo incremento della spesa legata all’alimentazione dei suini: il prezzo dei cereali – mais nazionale, orzo, frumento, ma anche farina di soia, crusca – rilevato presso le principali borse merci nazionali registra quotazioni in continua crescita. Si aggiungano gli oneri burocratici in carico a tutte le imprese agricole, ma in particolare a quelle suinicole, con un conseguente ulteriore aumento dei costi di produzione. La direttiva nitrati, le norme su benessere animale, biosicurezza, emissioni, smaltimento rifiuti, portano con sé una serie di vincoli e pesanti oneri per gli allevamenti. Per contro, la carne di suino pagata agli allevatori registra invece quotazioni persino più basse rispetto a quelle dell’anno scorso. Le più recenti quotazioni delle Camere di Commercio di Cremona, Mantova, Modena, indicano una remunerazione per la carne di suini di 160-180 kg pari a 1,225 euro/chilo. Ci rendiamo conto di ciò che questo significa? Un allevatore deve vendere quasi un chilo di carne di maiale, per pagarsi un caffè!” evidenzia Marco Benedini, funzionario di Coldiretti Cremona. “Fra le problematiche della filiera suinicola poniamo anche il meccanismo di formazione dei prezzi e dei contratti – prosegue Benedini –. Nonostante l’avvio della CUN, i riferimenti per la sottoscrizione dei contratti restano ancora legati ai listini di alcune fra le più importanti borse merci provinciali. Dobbiamo, invece, compiere tutti uno sforzo per dare sempre più peso a un vero bollettino ufficiale, che rappresenti l’unico punto di riferimento a livello nazionale”. Sotto accusa anche la disomogenea ripartizione degli utili lungo la filiera suinicola, che pone la parte agricola nella posizione più penalizzata: basti dire – evidenzia in proposito l’organizzazione degli agricoltori – che per un euro speso dalla massaia per carne o prosciutto solo 15 centesimi arrivano agli allevatori, mentre 85 vengono divisi tra gli altri attori della filiera. “Guardiamo con fiducia all’introduzione dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta, che darà ai cittadini-consumatori la reale possibilità di riconoscere, e dunque di scegliere, il vero prodotto italiano – conclude Benedini –. Questo contribuirà a premiare tutti gli sforzi che i nostri allevatori mettono in campo per ottenere una carne di altissima qualità, secondo i disciplinari dei prosciutti di Parma e San Daniele. Ed è bene chiarire che non solo la coscia del suino rappresenta l’eccellenza italiana e va valorizzata. E’ l’animale allevato in Italia ad essere di qualità superiore, e se da un lato la coscia garantisce l’eccellenza del prosciutto dop, è evidente che anche tutti gli altri prodotti che ne derivano meritano di avere la giusta remunerazione. Con l’origine in etichetta si potrà far sì che venga remunerato a prezzi italiani solo il prodotto di suini allevati con criteri, costi e garanzie autenticamente made in Italy. Mentre si porrà fine all’inganno che oggi vende come italiano ciò che nasce ben lontano dai nostri territori, e che dunque non assicura le stesse qualità e la medesima sicurezza, come il recente ‘caso diossina’ dalla Germania ben testimonia”.


MADE IN ITALY: + 318% EXPORT GRANA IN CINA NEL 2010 Oggi pomeriggio a Brescia il convegno “Costruiamo la nuova filiera agricola italiana” con la partecipazione del Presidente Marini Il curioso aumento nel corso del 2010 delle esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano del 318 per cento in Cina, nonostante la tradizionale opposizione al consumo di prodotti lattiero caseari da parte dei cittadini asiatici, è esemplificativo del grande successo che sta riscuotendo il settore nel mondo, dove ha realizzato il fatturato record stimato in 1,6 miliardi di euro tra formaggi e latticini con un aumento in valore delle spedizioni del 14 per cento. E’ quanto afferma la Coldiretti che a Brescia, nella provincia che ha il record della produzione di latte in Italia ed è la patria del Grana Padano, a partire dalle ore 15 di oggi, ha promosso la tavola rotonda “Costruiamo la nuova filiera agricola italiana” con la partecipazione tra gli altri del Ministro alla Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia, dell’Assessore Regionale all’Agricoltura della Lombardia Giulio De Capitani e di quasi cinquecento agricoltori. Concluderà i lavori il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini. Da un’analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero dei primi dieci mesi del 2010 la crescita dei formaggi italiani è sensibile, con un aumento del 13%, sia sui mercati comunitari dove si realizza il 70% del valore dell’export che su quello statunitense (+ 11%), ma performance importanti si registrano sui nuovi mercati come Cina e lndia, dove comunque le quantità restano contenute. A fare la parte del leone sono il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano che rappresentano da soli quasi il 40% del valore delle esportazioni di formaggi, con un aumento complessivo in valore nel mondo del 25%, risultato di un aumento 37% negli Stati Uniti, del 21% nei Paesi dell’Unione Europea ed in piccola parte nei Paesi emergenti come Cina (+318%) e India (+163%). Un andamento incoraggiante si riscontra anche sul mercato nazionale dove i consumi familiari sono saliti di oltre il 2% per il Grana Padano, lo yogurt ha fatto un balzo del 2,5% e il latte di quasi l’1,5%, secondo le analisi della Coldiretti su dati Clal nei primi dieci mesi del 2010. Risultati positivi a livello nazionale ed internazionale che vanno trasferiti - sostiene la Coldiretti - alle aziende agricole. Sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, mercati di campagna amica, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo è l’obiettivo del progetto “Una Filiera Agricola tutta Italiana” presentata dal presidente della Coldiretti Sergio Marini per contrastare i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. Un risultato storico è stato ottenuto in questo senso con l’approvazione definitiva ed unanime della legge nazionale che - sottolinea la Coldiretti obbliga all’etichettatura di origine dei prodotti alimentari a tutela del Made in Italy, che è necessario divulgare anche con l’educazione alimentare nelle scuole promossa dal Ministro Mariastella Gelmini. I primi decreti applicativi riguarderanno proprio il settore lattiero caseario dove tre litri di latte a lunga conservazione sui quattro sono stranieri senza indicazioni per il consumatore come il latte impiegato in quasi la metà delle mozzarelle vendute in Italia. E’ estremamente importante - conclude la Coldiretti - che si intervenga immediatamente anche sul settore suinicolo che sta affrontando una grave crisi anche perché tre prosciutti su quattro sono spacciati come Made in Italy, ma sono ottenuti da maiali stranieri.


MILLEPROROGHE MARINI: INGIUSTIFICATA LA PROROGA DELLE MULTE SULLE QUOTE LATTE “Non c’è alcuna motivazione per una ulteriore proroga del pagamento delle multe che di fatto danneggerebbe gli allevatori che hanno creduto nello Stato e si sono messi in regola affrontando duri sacrifici economici”. E’ quanto ha affermato la Coldiretti nel sottolineare che la richiesta di proroga ha nulla a che fare con la crisi agricola perché se così fosse dovrebbe riguardare tutti i settori e tutte le scadenze. Sulla questione conclude la Coldiretti - abbiamo già abbondantemente detto la nostra.

Coldiretti Lombardia: Latte, basta proroghe al pagamento delle multe “Sarebbero solo un danno per gli allevatori in regola” Basta proroghe per il pagamento delle multe sulle quote latte. “Non è ammissibile neppure ipotizzare un altro provvedimento di questo tipo che di fatto danneggerebbe gli allevatori che hanno creduto nello Stato e si sono messi in regola affrontando duri sacrifici economici” afferma Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia dopo le richieste avanzate da alcune esponenti politici nell’ambito dell’approvazione a Roma del Milleproproroghe. “Puntare ad altre deroghe al pagamento delle multe – conclude Andena – non ha nulla a che fare con la crisi agricola”. ù

www.ilpuntocoldiretti.it Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare E’ il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti, la prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito, energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.


Coldiretti Lombardia: Gli Italiani tornano a bere più latte, in tavola anche yogurt e Grana padano Gli italiani bevono più latte e mangiano più yogurt e Grana padano. Sono queste le tendenze dei consumi indicate dal primo Report 2011 di Clal (centro studi specializzato) sul comparto lattiero caseario. I consumi delle famiglie per quanto riguarda uno dei più popolari formaggi italiani sono saliti di oltre il 2 per cento nel 2010 (da gennaio a ottobre) rispetto al 2009, mentre lo yogurt ha fatto addirittura un balzo del 2,46 % e il latte di quasi l’1,5%. Questi dati – afferma la Coldiretti Lombardia – sono il segnale di una sempre maggiore sensibilità delle famiglie italiane verso un’alimentazione sana, equilibrata e con prodotti dove la qualità della materia prima e la sua origine sono condizioni strategiche di scelta al momento dell’acquisto. “La nuova legge sull’etichetta d’origine – spiega Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia – è uno strumento importantissimo per garantire sia i consumatori che gli agricoltori sia sul fronte della libertà di scelta e della sicurezza alimentare sia su quello della valorizzazione del prodotto”. In attesa che la nuova norma diventi operativa (si aspettano i decreti attuativi che riguardano per primi i salumi, i formaggi e i lavorati del pomodoro) i dati indicano che nonostante il saldo positivo fra export e import, in Italia continua ad aumentare l’arrivo di latte straniero: le quantità del confezionato hanno registrato un boom di oltre il 20% per il parzialmente scremato e del 14% per l’intero, mentre lo sfuso scremato è salito del 2,94% e quello intero del 2,31%. Per il burro c’è stata una vera e propria esplosione di importazioni che hanno sfondato il tetto del 156% rispetto al 2009. Stesso trend per il “similgrana” che ha registrato un aumento di oltre il 31%. Sono dati che fanno riflettere – spiega la Coldiretti Lombardia – su quante siano le variabili che influiscono sul mercato e quindi anche sul prezzo del latte alla stalla.


G20 COLDIRETTI: IMMORALI LE SPECULAZIONI SUL CIBO DENUNCIATE DA SARKOZY Il vero problema è contenere la volatilità delle quotazioni dei prodotti agricoli che sono sempre più fortemente condizionate dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. E’ quanto ha affermato la Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che tra gli obiettivi della presidenza transalpina del G8-G20 ha indicato quello della necessità di una regolamentazione dei mercati finanziari delle commodities agricole per fermare le speculazioni. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato - precisa la Coldiretti - la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero. Le quotazioni di mais e soia sono oggi - sottolinea la Coldiretti - su valori massimi degli ultimi tre anni mentre per il grano si è verificato un aumento consistente anche se il valore rimane inferiore di quasi il 40 per cento rispetto al massimo raggiunto nel marzo 2008. Le speculazioni sul cibo stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare – rimarca la Coldiretti – è un obiettivo di interesse pubblico, che va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune.

RAPPORTO UNIONCAMERE COLDIRETTI: È IN AGRICOLTURA IL 17,8% DELLE “IMPRESE ROSA” Il 17,8% delle imprese rosa si trova in agricoltura, che si conferma come un settore in grado di attirare un crescente interesse del mondo femminile. Il dato emerge da un’analisi di Donne Impresa della Coldiretti sulla base del 2° Rapporto Nazionale sull'Imprenditoria Femminile, realizzato da Unioncamere con la collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico e del Dipartimento per le Pari Opportunità, che rileva la presenza di un totale di 1,4 milioni di aziende “in rosa” presenti in Italia nei diversi settori nel primo semestre 2010. La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere - sottolinea la Coldiretti - una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne. Un impegno che è infatti particolarmente rilevante nelle attività più innovative e multifunzionali, come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e l’olio. In Italia si contano circa 260mila imprese rosa con quasi un’azienda agricola su tre che è oggi condotta da una donna. La progressiva femminilizzazione dell'agricoltura italiana - conclude la Coldiretti - ha certamente dato un impulso alla forte innovazione che ha caratterizzato il settore con l'ampliamento delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, il benessere, le fattorie didattiche e i servizi alle persone come gli agriasilo e la pet-therapy.


LAVORO COLDIRETTI: IN ARRIVO 100MILA ASSUNZIONI CONTRO IL CAPORALATO Dalle ore 8,00 del 31 gennaio potranno essere inviate le istanze per l’assunzione regolare di quasi centomila lavoratori extracomunitari (98.080) sulla base del decreto flussi varato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.305 del 31 dicembre 2010. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla denuncia di Flai e Fillea Cgil sul caporalato in Italia. La quota maggiore di 52.080 è assegnata – sottolinea la Coldiretti – a cittadini provenienti da Paesi che hanno sottoscritto specifici accordi di cooperazione in materia migratoria impegnati in tutti i settori produttivi, tra i quali prevalgono però agricoltura, turismo ed edilizia. Tra questi, maxi quote sono riservate ad Egitto, Albania, Marocco, Moldavia, Tunisia, Filippine e Sri Lanka. Una altra quota rilevante di 30.000 unità, continua la Coldiretti, è destinata al solo lavoro domestico sempre per cittadini provenienti da Paesi che hanno sottoscritto specifici accordi di cooperazione in materia migratoria. Con la trasparenza e la legalità si può spezzare la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro e il suo prodotto come dimostrano - continua la Coldiretti - i tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane dove lavorano regolarmente circa 90mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15mila con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire il successo del Made in Italy alimentare nel mondo. Per questo su un territorio che può offrire grandi opportunità di crescita e lavoro va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un’ombra su un settore che - conclude la Coldiretti - ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune.

COMMERCIO COLDIRETTI: IN CONTROTENDENZA E’ BOOM PER IL BIOLOGICO (+12,1%) In netta controtendenza rispetto all’andamento generale, aumentano in media del 12,1% i consumi di prodotti alimentari biologici con punte del 17% per pasta e del 24,3% per il latte fresco. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi ai primi dieci mesi del 2010 sui prodotti biologici confezionati dopo il calo rilevato dall’Istat per il commercio al dettaglio. A trainare le vendite del biologico, con aumenti compresi tra il 16% e il 20% è - sottolinea la Coldiretti - il comparto dei cereali e derivati (pasta, pane e sostituti, biscotti, dolciumi e snack), ad eccezione del riso che cede invece l'8,5%. Per l'ortofrutta fresca e trasformata, la crescita, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, è stata del 5,5%, con punte del 76,5% per le melanzane, del 15,2% per le mele e del 11,8% per le zucchine, mentre si segnalano riduzioni del 6,4% per i pomodori e del 4,4% per le pere. Prosegue - continua la Coldiretti - l'andamento positivo del comparto lattiero-caseario che segna un incremento complessivo della spesa bio dell'11,1% grazie in particolare ai maggiori acquisti di latte fresco (+24,3%), burro (+11,7%) e yogurt (+1,6%) ma a contribuire alla crescita sono stati anche l'olio extravergine (+10,3%) e le uova (+8,1%). L’andamento di mercato conferma l’attenzione degli italiani alla qualità della tavola anche in tempo di crisi accentuata dalle emergenze sulla sicurezza alimentare che si rincorrono. Una tendenza che premia il biologico, ma anche il tipico e il prodotto a km zero acquistato magari direttamente dagli agricoltori o nei mercati di campagna amica, dove gli acquisti sono in costante crescita.


Coldiretti: “Difendiamo il territorio e il cibo made in Italy” Tanti agricoltori, cittadini e amministratori all’incontro a Cappella de’ Picenardi, promosso dal Comune, in collaborazione con Coldiretti e Provincia Gli agricoltori e i cittadini – con i loro rappresentanti, riuniti attorno a un tavolo – sono stati i protagonisti dell’incontro svoltosi ieri a Cappella de’ Picenardi, presso il Teatro Comunale. “Come cambia la nostra agricoltura? Quali effetti sulle nostre comunità?” era il tema proposto, sviluppato dal Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e dall’Assessore provinciale all’agricoltura e ambiente Gianluca Pinotti, con il Sindaco Raffaele Leni nelle vesti di efficace moderatore dell’incontro. In una sala particolarmente affollata – con numerosi agricoltori e con vari sindaci, a riprova dell’interesse dell’argomento trattato – il primo cittadino di Cappella de’ Picenardi ha così introdotto l’incontro: “Sempre più, da sindaco, registro grande attenzione, da parte dei cittadini e degli amministratori del territorio, verso i temi che riguardano l’agricoltura. E’ ormai evidente per tutti che agricoltura significa ambiente, salubrità della nostra alimentazione, qualità della nostra vita – ha detto Leni –. Per questo voglio aprire la serata esprimendo soddisfazione per aver visto finalmente approvata la legge che impone l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta. Posso personalmente testimoniare quanto le famiglie siano attente alla qualità e alla sicurezza dei cibi che portano in tavola: lo abbiamo ben constatato nella gestione del servizio della mensa scolastica. Ed è evidente l’importanza di poter finalmente avere, grazie all’origine in etichetta, piena informazione e piena trasparenza in merito a ciò che acquistiamo e portiamo in tavola. Dal canto mio, non ho alcun dubbio sul fatto che i cittadini-consumatori sceglieranno e premieranno i prodotti italiani”. Dopo questa premessa, Leni ha introdotto il primo tema della serata: il diffondersi delle agro-energie e l’esigenza di governare un fenomeno che rischia di cambiare radicalmente l’agricoltura e il territorio. All’Assessore Provinciale Gianluca Pinotti è stato affidato il compito di tracciare il quadro della situazione in merito alla diffusione di impianti a biogas e impianti fotovoltaici nel territorio cremonese. Pinotti ha testimoniato i numeri, in crescita esponenziale, del fenomeno ed ha confermato l’impegno di Regione Lombardia di elaborare delle linee guida per orientare questi interventi. Ha positivamente risposto, inoltre, alla richiesta giunta da Leni di promuovere un incontro con i sindaci del territorio su queste tematiche.


“Coldiretti non è pregiudizialmente contraria al biogas. Al contrario, facciamo una chiara distinzione fra il biogas buono e il biogas non buono – ha quindi sottolineato il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. Quando l’impianto a biogas si integra nella realtà aziendale, è dimensionato alle potenzialità produttive dell’impresa agricola, siamo in presenza di una corretta scelta di diversificazione dell’attività, di integrazione del reddito, nel segno della multifunzionalità aziendale. D’altro canto, Coldiretti ritiene che la produzione di agro-energia non possa, come purtroppo sta avvenendo, tradursi nella realizzazione di impianti di grandi dimensioni scollegati dalle filiere agroalimentari e in competizione con la produzione di cibo Made in Italy. Queste operazioni hanno l’effetto di stravolgere il mercato fondiario, facendo lievitare gli affitti e sottraendo terra agli agricoltori”. Da qui la proposta del Direttore Solfanelli affinché lo Stato sostenga ed incentivi, ad esempio attraverso la “leva fiscale”, solo gli interventi veramente agricoli. Anche in materia di fotovoltaico la posizione di Coldiretti è stata ribadita con chiarezza: sì ai pannelli fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine, no ai “parchi fotovoltaici a terra” che sottraggono suolo fertile alle colture. Sul tavolo della riflessione, si diceva, il Sindaco Leni ha posto anche la recente approvazione della legge che impone l’origine in etichetta. “E’ un atto di democrazia economica – ha detto in proposito il Direttore di Coldiretti Cremona –. Ed è un atto storico, a vantaggio dei cittadini, che finalmente potranno scegliere cosa acquistare godendo di una piena informazione, e degli agricoltori, che potranno ottenere un incremento del loro reddito, visto che siamo certi che i consumatori, nei loro acquisti, premieranno l’autentico made in Italy”. Da ultimo, una sollecitazione rivolta a tutti i presenti: “Quando parliamo della nostra agricoltura, non accettiamo che si parli di semplici ‘materie prime’. Coldiretti chiede un salto di qualità, anche sul piano culturale, chiede che si parli “di cibo”. E di cibo made in Italy, garanzia di qualità, sicurezza, legame con il territorio, firmato dagli agricoltori italiani”. (Fotografie: l’incontro a Cappella de’ Picenardi, con il Direttore di Coldiretti Cremona Solfanelli, l’Assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti e il Sindaco Raffaele Leni)

Servizio tv dedicato all’incontro di Cappella de’ Picenardi All’incontro “Come cambia la nostra agricoltura? Quali effetti sulle nostre comunità?”, svoltosi ieri a Cappella de’ Picenardi, sarà dedicato un servizio nella trasmissione tv W l’Agricoltura. Ricordiamo che la trasmissione proposta da Coldiretti Cremona, va in onda: - ogni giovedì, ore 20.15, su TeleColor e ore 20.20 su PrimaRete - in replica la domenica, alle ore 12 circa, su Telecolor.


Mercato di Campagna Amica, il calendario Si rinnova tutte le settimane, in provincia di Cremona, l’appuntamento con la genuinità, il gusto, la sicurezza e la convenienza dei prodotti a km zero. Da Cremona a Casalmaggiore, da Crema a Soresina, passando da Castelleone, Vescovato, Pandino, Bagnolo Cremasco, sono ormai otto le “piazze” sulle quali, regolarmente, è possibile trovare gli stand degli agricoltori di Coldiretti Cremona, protagonisti del Mercato di Campagna Amica. Per tutte le ‘piazze’ l’appuntamento è sempre nella mattinata, dalle ore 8 alle 12.30. In continua crescita è la varietà dei prodotti proposti: e se frutta e verdura, regine dell’estate, in questa stagione hanno una presenza meno “imponente”, tengono banco altre produzioni, dai formaggi (prodotti con latte di vacca, bufala e capra) ai salumi, senza scordare miele, farine, pane. In particolare al Mercato del venerdì mattina a Cremona (presso il Foro Boario) si possono trovare che produzioni – sempre garantiti Coldiretti – in arrivo dalla vicina provincia di Pavia: riso, vino e prodotti d’oca. E poi, in inverno, c’è il banco della legna. “Il Mercato di Campagna Amica rappresenta la vetrina di tutta l’agricoltura italiana. E’ un’occasione per dire ai consumatori: comprate italiano, pretendete che gli alimenti che portate in tavola siano autenticamente made in Italy, dalla loro origine – sottolinea Coldiretti Cremona –. Con il Mercato mostriamo quale sia il volto, quale sia il valore aggiunto, della nostra agricoltura. E possiamo anche dimostrare che, all’origine, i prodotti agricoli hanno prezzi convenienti, ragionevoli, ben differenti da certe cifre esorbitanti che spesso troviamo indicate su altri scaffali. E’ un modo per combattere l’inaccettabile forbice dei prezzi che divide la produzione dal consumo, danneggiando sia l’agricoltura che le famiglie”. Sul sito di Coldiretti Cremona (www.cremona.coldiretti.it) è possibile trovare il calendario completo del Mercati di Campagna Amica in provincia. Questi i prossimi appuntamenti: CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13. CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina. SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale. PANDINO. Il 1° e il 3° giovedì del mese, in piazza Vittorio Emanuele VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese CREMA. In via Terni, prossimi appuntamenti domenica 6 e 20 febbraio.

www.cremona.coldiretti.it: il sito di Coldiretti Cremona Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.


W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana Il ‘diario’ in posta elettronica di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it


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