Vaiolo delle scimmie (Monkeypox) MPX virus Capitolo speciale online del Pocket Manual Terapia 2022

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VAIOLO DELLE SCIMMIE (MONKEYPOX) MPX VIRUS

Per approfondire epidemiological-update-monkeypox-multi-country-outbreakhttps://www.ecdc.europa.eu/en/news-events/ Il 14 maggio 2022, due casi di vaiolo delle scimmie sono stati segna lati in una famiglia nel Regno Unito (UK) dalla UK Health Security Agency (UKHSA). Questi casi non avevano alcuna relazione con un caso importato dalla Nigeria che era stato precedentemente segnalato il 7 maggio 2022 nel Regno Unito. Nei giorni successivi, diversi altri Stati membri dell’UE/SEE e altri paesi hanno segnalato casi di vaiolo delle scimmie non legati ai viaggi in paesi endemici. Al 25 maggio 2022, sono stati segnalati un totale di 219 casi confermati da 12 Stati membri dell’UE, di cui 5 in Italia. La maggior parte dei casi sono di giovani uomini, auto-identificatisi come maschi che fanno sesso con maschi. Non ci sono stati morti. La presentazione clinica è generalmente descritta come lieve, con la maggior parte dei casi che si presentano con lesioni sui genitali o sull’area peri-genitale, indicando che la trasmissione probabilmente si è verificata durante uno stretto contatto fisico durante le attività sessuali. Questa è la prima volta che le catene di trasmissione sono segnalate in Europa senza legami epidemiologici noti con l’Africa occidentale o centrale, dove questa malattia è endemica. Il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra le persone. La trasmissione da uomo a uomo avviene attraverso il contatto ravvicinato con materiale infettivo proveniente da lesioni cutanee di una persona infetta, attraverso le goccioline respiratorie in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso i fomiti. I casi finora diagnosticati suggeriscono che la trasmissione sia avvenuta durante un rapporto sessuale. Il periodo di incubazione è di 5-21 giorni e la fase sintomatica dura da due a quattro settimane. Secondo l’ECDC, la probabilità di diffusione di questa infezione in persone che hanno più partner sessuali è considerata elevata. Sebbene la maggior parte dei casi attuali si presentati con sintomi lievi, il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in alcuni gruppi (bambini piccoli, donne in gravidanza, persone immunodepresse). Tuttavia, la probabilità di casi gravi non può ancora essere stimata con precisione. Il rischio complessivo è considerato moderato per le persone che hanno partner sessuali multipli e basso per la popolazione in generale. La malattia esordisce solitamente con febbre, mialgia, affaticamento e cefalea. Entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi prodromici, un’eruzione maculopapulare centrifuga inizia dal sito dell’infezione primaria e si diffonde rapidamente ad altre parti del corpo. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolte nei casi di eruzione cutanea disseminata, che è una caratteristica della malattia. Le lesioni progrediscono, di solito entro 12 giorni, passando simultaneamente dallo stadio di macule a papule, vescicole, pustole e croste, prima di cadere. Le lesioni possono essere depresse centralmente e possono essere estremamente pruriginose. Se il paziente si gratta, può verificarsi un’infezione batterica secondaria, per cui sono indicati i trattamenti antistaminici per bocca o antibiotici nel caso di sovra infezione. Possono essere presenti anche lesioni sulla mucosa orale o oftalmica. Prima e in concomitanza con l’eruzione cutanea, in molti pazienti si osserva una linfoadenopatia, che di solito non si osserva nel vaiolo o nella varicella. La comparsa dell’eruzione cutanea è considerata l’inizio del periodo infettivo; tuttavia, si ritiene

Caso confermato: Una persona con un’infezione da vaiolo delle scimmie confermata in laboratorio risultato positivo del test PCR specifico per il virus del vaiolo delle scimmie oppure risultato positivo del test PCR specifico per orthopoxvirus che è poi confermato dalla determinazione della sequenza nucleotidica del virus rilevato come MPXV con insorgenza dei sintomi dal 1° marzo 2022. Caso probabile: Una persona con un’eruzione cutanea eruzione maculopapulare o vescicolopustolosa generalizzata, localizzata o inspiegabile, potenzialmente con ombelico o croste inspiegabile su qualsiasi parte del corpo e uno o più altri sintomi di infezione da vaiolo delle scimmie (Febbre solitamente >38,5°C, cefalea, mal di schiena, affaticamento, linfoadenopatia (localizzata o generalizzata) con esordio dei sintomi dal 1° marzo 2022 E uno dei seguenti: X ha un risultato positivo del test di laboratorio sull’infezione da orthopoxvirus (es. PCR positivo specifico per orthopoxvirus senza sequenziamento, microscopia elettronica, sierologia);

X la persona ha viaggiato nei paesi endemici nei 21 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi;

Vaiolo delle scimmie (monkeypox) MPX virus2che

X è una persona (di qualsiasi orientamento sessuale) che ha avuto partner sessuali multipli o anonimi nei 21 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;

X è un uomo che fa sesso con uomini.

DEFINIZIONE DI CASO NELL’UE/SEEUTILIZZATA

2- Una persona con un’eruzione maculopapulare o vescicolopustolosa generalizzata o localizzata inspiegabile con diffusione centrifuga, con lesioni che mostrano ombelicazioni o croste, linfoadenopatia e uno o più altri sintomi compatibili (vedi sopra). VACCINI I vaccini antivaiolosi di vecchia generazione hanno effetti collaterali significativi, non sono più autorizzati e non dovrebbero essere utilizzati.

X ha un legame epidemiologico con un caso confermato o probabile di vaiolo delle scimmie nei 21 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;

Nessun vaccino antivaioloso è autorizzato per l’uso contro il vaiolo delle scimmie, ma il vaccino antivaioloso di terza generazione Imvanex

anche le persone con sintomi prodromici possano trasmettere il virus. La maggior parte dei casi nell’uomo presenta sintomi lievi o moderati. Le complicazioni, nei paesi endemici, includono encefalite, infezioni batteriche cutanee secondarie, disidratazione, congiuntivite, cheratite e polmonite. Il tasso di mortalità varia dallo 0% all’11% in aree endemiche, con una mortalità che colpisce soprattutto i bambini piccoli. Sono disponibili poche informazioni sulla malattia nei pazienti immunocompromessi. Nell’epidemia del 2017 in Nigeria, i pazienti con infezione da HIV presentavano forme più gravi, con un maggior numero di lesioni cutanee e ulcere genitali associate, rispetto ai soggetti HIVnegativi. Non sono stati segnalati decessi tra i pazienti sieropositivi. Le principali sequele della malattia sono solitamente cicatrici deturpanti e lesioni corneali permanenti.

Vaiolo delle scimmie (monkeypox) MPX virus 3 (Modified Vaccine Ankara-MVA) è stato autorizzato dall’EMA per il mercato UE contro il vaiolo e ha dimostrato protezione nei primati. È importante anche notare che mancano dati di sicurezza per l’uso di Imvane in persone immunocompromesse.

TERAPIA Per quanto riguarda il trattamento, sono disponibili Cidofovir VISTIDE ev 1 flac 375mg/5ml (non più in commercio in Italia) , un antivirale analogo della citidina ad ampio spettro che inibisce la DNA polime rasi virale , quindi è attivo sui virus a DNA quali CMV, EBV, HPV, herpes virus e i poxvirus; presenta diversi effetti collaterali incusa una certa tossicità renale, motivo per cui si è realizzato un pro farmaco, Brincidofovir TEMBEXA cpr 100mg (non in commercio in Italia) molto meno tossico a livello renale ed attivo sul virus del vaiolo delle scimmie, finora però è stato testato solo sulle scimmie; esiste però uno studio retrospettivo su pochi soggetti umani infettati che ne riporta una certa efficacia ( FDAPIIS1473-3099(22)00228-6/fulltext)https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/.IlterzoantiviraleregistratodaerecentementeanchedaEMAè Tecovirimat, TECOVIRIMAT SIGA cpr 200mg (non in distribuzione in Italia) introdotto proprio per il trattamento del vaiolo e del vaiolo delle scimmie, ha come bersaglio la proteina virale VP37, che costituisce parte del pericapside. Tale proteina normalmente lega la GTPasi Rab9 e permette ai virioni for matisi nelle cellule infettate la fuoriuscita dall›ambiente cellulare: il legame tra tecovirimat e VP37 impedisce il normale funzionamento di quest’ultima e conseguentemente la liberazione delle particelle virali al di fuori della cellula; anche in questo caso la sperimentazione è stata effettuata sulle scimmie, ma in alcuni casi è stato provato nell’uomo e sembra efficace ( PIIS1473-3099(22)00228-6/fulltexthttps://www.thelancet.com/journals/laninf/article/)

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