CULTURA, IDENTITA’ E SVILUPPO LOCALE: LA RIQUALIFICAZIONE DEL PAESAGGIO CULTURALE, POLITICHE DI GOVERNO TERRITORIALE
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Arch. Antonella Carella
14 Luglio 2016_Palazzo della Provincia_Taranto
Per Patrimonio Culturale si intende un monumento, un gruppo di edifici o un sito di valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico. Il Patrimonio rappresenta l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future.
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Nel dibattito pubblico italiano ricorre spesso l’accorato richiamo al degrado del nostro patrimonio storico, culturale, territoriale e paesaggistico; esiste, infatti, una certa disattenzione nei confronti di problematiche le cui implicazioni non sono soltanto economiche, ma anche e soprattutto culturali, ecologiche, civili e politiche. Da dieci anni l’Italia si è dotata di un “Codice dei beni culturali e del paesaggio” che – fra l’altro – assegna alle Regioni il compito di definire i propri “Piani paesaggistici”, esse sono state chiamate così a tracciare organicamente le linee di tutela e salvaguardia degli elementi culturali, ambientali e storici che strutturano i loro paesaggi, finalizzando queste linee all’evoluzione sostenibile degli insediamenti e delle attività economiche che hanno luogo sui loro territori.
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La Regione Puglia ha assunto, riscontrando anche delle difficoltà, il Paesaggio come base fondamentale per la pianificazione territoriale.
Un modello, quello pugliese, che proprio dall’integrazione tra il mondo rurale e costiero e quello del turismo ha saputo creare un asse strategico di sviluppo in grado di integrare il reddito di agricoltori e pescatori, ma anche di diversificare l’offerta turistica pugliese sempre più qualificata nell’alveo dell’ecosostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità".
• attrattività territoriale • valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali
Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine� si estende per 25.000 ettari interessando quattordici comuni pugliesi I quattordici comuni coinvolti: Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, San Marzano di San Giuseppe, Statte, Villa Castelli.
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Non esiste altrove, in tutta l’Europa occidentale, un’area con un’analoga concentrazione di insediamenti rupestri e siti archeologici, con ricchezze naturalistiche e fenomeni carsici di simile rilevanza, con un paragonabile patrimonio di biodiversità.
Il parco è, tra gli strumenti che la normativa sulle aree protette prevede, il mezzo che può consentire non solo la salvaguardia di aree ad elevato valore naturalistico, ma anche la valorizzazione del paesaggio storico e culturale che gli insediamenti umani e le attività agro-silvo-pastorali hanno determinato nei millenni. il Parco può essere lo strumento per conservare ancora attività tradizionali che, pur avendo contribuito ai valori caratteristici e identificativi dei luoghi, sono destinate altrimenti a scomparire.
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DOMANDE: - che tipo di sviluppo desiderano le città dei parchi? - Quali relazioni devono essere stabilite tra parco e area urbana? - Come può un Parco influenzare lo sviluppo locale? - In quale contesto socio-economico si devono sviluppare le città perché il territorio diventi un valore che genera valori?
OBIETTIVO: - Valorizzazione del “Paesaggio culturale”, contenitore di processi biologici, ecologici, cognitivi, culturali ed economici a cui sono legati diversi settori. - Conciliare lo sviluppo sostenibile del territorio con la tutela del paesaggio. Contribuire a colmare la concezione statica del patrimonio , ad individuare strategie volte a stabilire un rapporto dinamico del patrimonio con il territorio circostante.
La Green Road n
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Progetto strategico territoriale finalizzato alla creazione del prodotto turistico in grado di attivare uno sviluppo sistemico d’area vasta, che vede quale area di riferimento l’area di Taranto ma che può comprendere l’intera piattaforma Puglia Basilicata. Un “modello” in termini di riconversione produttiva territoriale green esportabile e replicabile con le sue specifiche azioni a livello internazionale. Un modello con cui si vuole promuovere il nuovo turismo rurale collegato a quello tradizionale balneare, alla produzione agricola ed enogastronomica, nonché all’artigianato locale. Un progetto con cui si vuole attivare il recupero ed il riutilizzo, in chiave green, del patrimonio ambientale tipico pugliese, in particolare, le masserie e le abitazioni storiche che da luoghi della memoria possono diventare “Eco-strutture” rappresentative di un turismo responsabile.
Il progetto Green Road, modello di sviluppo territoriale sostenibile, con l'obiettivo di sviluppare l'area rurale presente negli 11 comuni Jonici: Grottaglie, Carosino, Crispiano, Faggiano, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio e Statte , al fine di creare buone prassi di sostenibilitĂ ambientale, sociale, culturale ed economica, promuovendo cosĂŹ un processo che guarda al territorio come giacimento di risorse da valorizzare.
Green Road
Conoscenza-tutela-valorizzazione rappresentano la filiera lungo la quale si è iniziato a muoversi e la Green Road rappresenta il progetto sistemico territoriale strategico del GAL Colline Joniche centrato sui principi della Green Economy e del Turismo Sostenibile.
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Una direttrice culturale che attraversa dieci comuni, da Crispiano a Grottaglie che si allunga per giungere a Pulsano, sulla costa. E'un viaggio tra masserie, insediamenti rupestri, grotte e boschi per assaporare i prodotti enogastronomici, conoscere la civiltà contadina e l'eredità magnogreca.
La magia di pietre secolari custodite da antichi ulivi, le tradizioni cristallizzate nelle ceramiche d'arte rivisitate anche in chiave moderna, gli eventi musicali nella brezza estiva: un viaggio in una terra senza tempo, per un weekend che rigenera anima e corpo. In ottica di sicurezza alimentare, inoltre, il progetto mira a tutelare la biodiversità ancora ricca e presente in area ionica, attraverso la rete di agricoltori da sempre custodi del patrimonio territoriale.
Sposando la filosofia del green, la sua missione è quella di qualificare il territorio dal punto di vista turistico, diversificare le attività agricole, creare nuove attività e migliorare la qualità della vita ampliando l’attrattività dell’area vasta in ottica di smart land. n - - - -
4 Itinerari turistici identitari: Green Food Green Art Green Energy Green Move
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La Green Road si sviluppa nel territorio incantato delle “Cento Masserie di Crispiano”, in un suggestivo percorso tra colline mediterranee e pianure ricoperte da ulivi di trenta chilometri tra la Murgia e la Valle d'Itria, a pochi minuti dallo jonio e dall'Adriatico. Si incontrano, chilometri dopo chilometri, dalle più piccole masserie rurali alle più imponenti strutture a corte chiusa, con mura fortificate la cui epoca va dal 1400 alla fine dell’800.
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Tutto il territorio si distende tra piante di ulivi secolari i cui frutti, per le loro qualità alimentari, terapeutiche e simboliche, sono da secoli considerati i doni più preziosi concessi dagli dei all’umanità. Nelle Masserie ritroviamo quello che Dante chiamava “il licor d’ulivi”, l’olio sia nei sapori genuini della tradizione culinaria, sia nei trattamenti di fito-cosmetica a base d’estratto d’uva e olio d’oliva, due prodotti naturali con forte azione antiossidante frutto di una tradizione millenaria.
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Nell’ambito di un ampio progetto di valorizzazione e promozione del prodotto Puglia in Italia e all’estero, nasce il programma di sviluppo dell’area di Crispiano, in quest’ottica il Consorzio “Le Cento Masserie” ha il compito di promuovere i prodotti e i servizi delle imprese consorziate, mediante lo svolgimento di attività finalizzate alla valorizzazione turistica ed agroalimentare del territorio.
MASSSERIA L’AMASTUOLA n
L’Amastuola è una Masseria a corte chiusa disposta intorno a un grande cortile a cui s’accede da due portoni carrai; verso sud, una porticina svela un suggestivo scorcio sul golfo.
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Ubicata su un altopiano a 210 metri s.l.m, confina a nord con i luoghi dove furono ritrovati i preziosi “Ori di Taranto”, a sud con la necropoli di Accetta distante pochi chilometri dai famosi dolmen paleolitici e dalla gravina Amastuola, ad est con lo spettacolo naturalistico della gravina del Triglio.
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Il vigneto Amastuola è un caso unico di armonia fra produzione ed estetica. I filari di viti vi sono stati impiantati sulla base del disegno pensato dal grande paesaggista Fernando Caruncho, il quale ha disposto i filari a spalliere delle viti disegnando sublimi onde parallele che si susseguono per circa 3 km, definite dallo stesso autore “onde del tempo che attraversano fin dall’antichità questo luogo”.
Vigneto Amastuola: il progetto
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1.500 ulivi secolari, recuperati come elementi storicomonumentali, datati dal CNR di Perugia di oltre 800 anni, alcuni con tronchi di diametro superiore ai 2.5 metri, sono stati risistemati in 24 isole organicamente posizionate su tutta la superficie del vigneto e lungo le strade storiche della Masseria, caratterizzando il progetto con il contrasto tra il verde argento dell'ulivo ed il verde intenso delle onde delle viti.
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Oggi, arrivando ad Amastuola, si percorre il lungo viale fiancheggiato da entrambi i lati dagli ulivi secolari, assai vicini gli uni agli altri, in modo tale che – procedendo – il visitatore se li vede sfilare a fianco e formare una sorta di muro grigio argento che, via via, si compone e scompone. Intorno, il manto erboso che muta colore a seconda delle stagioni e le linee dei muri a secco.
Salendo verso la masseria, progressivamente si schiude la prospettiva completa sulle onde di vigneto che paiono muoversi man mano che si avanza, formando giochi di chiaro-scuro con gli ulivi ed assumendo, a tratti l’aspetto, d’un velluto pettinato, specie quando sono toccate dal vento e dal sole radente del tramonto.
Nel disegnare il vigneto è stata posta molta attenzione alla percorribilità interna per la mobilità leggera, ciclabile, pedonale ed ippica.
Si ringraziano: n
Il GAL Colline Joniche Gruppo di Azione Locale, un’agenzia di sviluppo che attua il suo Piano di Sviluppo Locale attraverso i fondi del Piano di Sviluppo Rurale Puglia 2007-2014 e diversi altri progetti condivisi con attori pubblici e privati.
Presidente Dott. Antonio Prota
Grazie per l’attenzione