Essere Impresa - 03 maggio 2012

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03 • MAGGIO 2012 Anno 02 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

A confronto con le imprese Confartigianato Forlì organizza un ciclo di incontri con gli imprenditori per fare il punto della crisi, tra riforme del governo e mercati sempre più complessi, facendo conoscere l’intensa attività di lobby svolta per difendere l’imprenditoria italiana. Il primo, partecipato, appuntamento dedicato alla riforma del mercato del lavoro, si è svolto lo scorso 3 maggio. Le prossime iniziative avranno come tema la fiscalità nel nostro Paese, il 24 maggio e il rapporto tra banche e imprese il 31 maggio, sempre al Grand Hotel Forlì.

in evidenza L’EDITORIALE: il presidente Giorgio Grazioso presenta la ricca attività convegnistica promossa dall’associazione sul tema della riforma del lavoro, della fiscalità e del credito. A pagina 2

AMMINISTRATIVE NEL TERRITORIO: i comuni di Castrocaro Terme e Terra Del Sole e di Dovadola il 6 e 7 maggio hanno eletto i nuovi sindaci chiamati ad aiutare le imprese a uscire dalle secche della lunga crisi. Da pagina 10 a pagina 11

NASCE FORLIWELFARE: anche Confartigianato di Forlì è tra i promotori del nuovo progetto di sanità privata, non convenzionata, a prezzi accessibili per garantire il benessere della collettività. Da pagina 4 a pagina 5

RESISTE LA VOGLIA DI FARE IMPRESA Una società gestita da due under trenta e una creatrice di accessori moda che fa e-commerce sfidano la crisi economica, realizzando il proprio sogno imprenditoriale. Da pagina 27 a pagina 28


associazione editoriale

IMU: aliquota ridotta per le imprese • di Roberto Faggiotto

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al prossimo mese si abbatterà sulle imprese italiane un aumento di pressione fiscale insostenibile. Con la nuova IMU sugli immobili produttivi l’incremento della tassazione passerebbe dai circa 4,5 miliardi di euro della vecchia ICI a circa 7,5 miliardi- oltre il 60% di incremento- qualora i Comuni applicassero l’aliquota base del 7,6 per mille, per arrivare a oltre 10,5 miliardi se l’aliquota base sarà aumentata, come è loro facoltà, sino al 10,6 per mille. In pratica un aggravio per le imprese di alcune migliaia di euro. Le stime effettuate da Rete Imprese Italia offrono un quadro allarmante: senza interventi per ridurre la pressione fiscale sulle aziende, questa si attesterà, nel 2014, al 45%, bloccando le potenzialità di crescita del Paese. Proprio riguardo l’IMU, Confartigianato, insieme alle altre associazioni dell’artigianato, ha sollecitato un’aliquota ridotta sugli immobili produttivi per tener conto del fatto che la nuova imposta non “ingloba” anche l’IRPEF, come inizialmente stabilito nelle prime bozze del decreto legislativo sul fisco municipale. Il tutto potrebbe essere ottenuto riducendo, per esempio, la forte compartecipazione dello Stato al tributo che dovrebbe portare a incassare 9 miliardi di euro. Senza sottovalutare il fatto che sarà molto difficile eseguire correttamente il versamento IMU a conguaglio del 16 dicembre, perché l’aliquota effettiva d’imposizione verrà determinata con certezza, e sarà quindi conoscibile, solamente ai primi di dicembre, ossia pochissimi giorni prima della scadenza fissata. A cui si aggiungono le incertezze sul primo versamento in quanto la norma è stata oggetto di numerosi interventi da parte del Parlamento. Ci troviamo di fronte a una situazione di estrema difficoltà per le imprese, strette tra la contrazione delle commesse, le difficoltà di accesso al credito, l’aggravarsi della tassazione e la richiesta di ulteriori balzelli, come l’abbonamento speciale Rai, che molte aziende associate si sono viste richiedere, pur non avendo apparecchi radio e tv nella sede dei lavori. Ci aspettiamo un segnale positivo dal Governo: la lotta all’evasione e soprattutto la riduzione della spesa pubblica siano i capisaldi da cui iniziare un percorso di riduzione della pressione fiscale.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE Anno II • n. 03 MAGGIO 2012 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

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Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

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il commento associazione

Un mese d’intensa attività convegnistica

Noi con voi, per superare la crisi • di Giorgio Grazioso Presidente di Confartigianato Forlì

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a crisi economica sta assumendo connotati sempre più foschi e le cronache testimoniano che non si tratta solo di un problema finanziario, ma sociale. Sfiducia, paura del futuro, incapacità di far fronte a responsabilità crescenti e gravose e, non da ultimo, il deficit di credibilità del sistema partitico italiano, creano un clima sfavorevole per il fare impresa. Per quanto il nostro territorio stia resistendo alla crisi meglio di altri, il perdurare di questa complessa situazione mette a dura prova anche il sistema produttivo locale. Per essere maggiormente vicini alle necessità degli imprenditori, Confartigianato di Forlì promuove una serie di incontri per l’approfondimento delle tematiche di rilievo per la piccola impresa. Dopo l’interessante convegno del 3 maggio sulla riforma del lavoro, dedicato all’illustrazione degli emendamenti che Confartigianato, in seno a Rete Imprese Italia, ha presentato al Disegno di legge attualmente in discussione, il 24 maggio, sempre nella sala convegni del Grand Hotel Forlì, si terrà il seminario dedicato alla riforma della fiscalità. La serata dal titolo “fisco e imprese. Cosa cambia dopo le manovre finanziarie dal 2011 a oggi” vedrà il contributo di Andrea Trevisani, direttore Politiche Fiscali di Confartigianato Nazionale, tra i consulenti coinvolti nel costante confronto con il Governo. A fine maggio ci sarà poi un appuntamento dedicato al rapporto banche-imprese dal titolo “Accesso al credito: difficoltà e soluzioni”, per indagare e chiarire, assieme a Barbara Pasi, i meccanismi che regolano quest’ambito fondamentale di lavoro, fornendo indicazioni per una corretta relazione. Intensificare l’attività sindacale è oggi una necessità. Le condizioni in cui operano le aziende sono oggettivamente difficili, promuovere momenti di confronto che consentano agli imprenditori di fare chiarezza sulle novità legislative, sulle migliori strategie per rapportarsi con enti e istituzioni è un aiuto concreto pensato per alleviare le reali criticità quotidiane. La formula scelta per gli incontri conferma questo obiettivo, dopo una prima fase di esposizione dei relatori, ampio spazio viene lasciato alle domande del pubblico, perché attraverso casi concreti, spesso comuni a gran parte della platea, è possibile individuare soluzioni e strategie concrete. Vogliamo contribuire a ritrovare il gusto di essere imprenditori, troppo frequentemente soffocato da paletti e ostacoli che, in questi ultimi anni, hanno costellato la vita di ciascuno di noi. Quello che, attualmente, manca è la voglia di credere nel futuro, la rigida impostazione del Governo Monti è una medicina necessaria per ridurre un disavanzo insostenibile, ma occorre ricordare che il sacrificio da solo non basta. Se viene meno la fiducia nel domani, non si può neppure vivere con coraggio il presente. essere impresa • • • maggio 2012 • 3


vita associativa Con ForliWelfare sanità privata a prezzi accessibili

Un progetto frutto della collaborazione tra realtà eterogenee Soggetti che operano in settori differenti, ma che condividono l’obiettivo di perseguire il benessere della comunità

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a grave crisi che dal 2008 sta funestando l’economia mondiale, incidendo pesantemente sulla vita di lavoratori e famiglie, ha aggravato anche la complessa situazione in cui versa, da anni, il sistema di welfare in Italia: il progressivo invecchiamento della popolazione, la necessità di risanare il deficit di bilancio nazionale, coi conseguenti tagli allo stato sociale, sono una realtà che rischia di ridurre ulteriormente l’ambito di pertinenza delle prestazioni sanitarie pubbliche, ampliando sempre di più la domanda di sanità privata, a costi non sempre sostenibili dagli utenti. La difficile congiuntura ha, infatti, ridotto la disponibilità delle famiglie italiane, soprattutto di coloro che appartengono al cosiddetto ceto medio, famiglie con redditi mensili sotto i 3mila euro e che rappresentano il 65% della popolazione del nostro paese. Partendo da queste considerazioni, il Consorzio Gino Mattarelli, di cui è socio fondatore il Consorzio di Solidarietà Sociale di Forlì, ha iniziato a interrogarsi sull’opportunità per soggetti non profit di affiancare l’offerta sanitaria privata esistente, rendendo disponibile un servizio di qualità a prezzi calmierati, rivolgendosi proprio al ceto medio, oggi forse più esposto alla flessione dei redditi reali. A livello nazionale è quindi nata l’esperienza di Welfare Italia Servizi, a cui aderisce anche Confartigianato Nazionale, dedicata a promuovere l’innovazione nel welfare e concentrata in particolare su due emergenze prioritarie, la casa e la salute. A livello locale, invece, grazie all’iniziativa del Consorzio di Solidarietà Sociale, dopo un lungo percorso di contatti e approfondimenti, l’8 marzo 2012, si è costituita “ForliWelfare- Impresa 4 • maggio 2012 • • • essere impresa

Sociale Spa”, che annovera tra i soci oltre a Confartigianato di Forlì Federimprese e al Consorzio stesso, UICCA (Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste), CNA provinciale, Confcooperative, attraverso la società cooperativa “CE.SE.CO”, le cooperative sociali Il Cammino, Paolo Babini, Tangram, Accoglienza, Dialogos, Ecosphera, Ecoliving, Acli provinciali, attraverso la società “Acli Service” e l’Associazione Buon Pastore (nella foto il Consiglio d’Amministrazione). Soggetti che operano in ambiti diversi, ma che hanno un obiettivo comune: garantire il benessere della collettività. La società nasce, infatti, per dare una risposta alle famiglie in ambito sanitario, prevedendo innanzitutto la nascita di un poliambulatorio in viale dell’Appennino 116, a Forlì, che sarà inaugurato a fine maggio, in grado di offrire prestazioni sanitarie di livello, ma a costi più contenuti rispetto alle strutture private già operanti. La definizione delle specialità presenti tiene conto fondamentalmente di tre parametri, in primis i desiderata dei cittadini forlivesi, rilevati anche tramite una apposita indagine telefonica; i bisogni espressi dalle realtà aderenti al consorzio e riferiti alle fasce di utenza da loro seguite e dalle altre organizzazioni coinvolte nel progetto. Articolate in quattro gruppi di macrospecialità dalla medicina di comunità, a quella riabilitativa, dalla polispecialistica, all’odontoiatria, vedrà il coinvolgimento di numerosi specialisti di chiara fama. Spiega il presidente del consiglio di amministrazione di ForliWelfare Fabio Magnani “Il progetto, realizzato ricercando sinergie al di fuori della consueta rete di relazioni in ambito cooperativo, è il paradigma di un nuovo modello di ricostruzione del welfare territoriale, basato su una forte collaborazione fra i soggetti che hanno a cuore il futuro della nostra comunità. Un’iniziativa di questo tipo prevede il naturale coinvolgimento delle associazioni di categoria, attente non soltanto alla tutela Continua a pagina 5 • • •


vita associativa Luca Morigi commenta la nascita di ForliWelfare

Al debutto un nuovo modello di sostegno all’associato Far quadrare il bilancio in tempi di crisi economica diventa sempre più difficile e le famiglie risparmiano anche sulle spese sanitarie, con gravi rischi per la salute

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l vicepresidente Luca Morigi (nella foto) spiega le ragioni per cui Confartigianato di Forlì ha aderito, sin dalle prime fasi, a ForliWelfare, la società che ha consentito la nascita del nuovo poliambulatorio per un’offerta sanitaria a prezzi accessibili. “La crisi economica impone quotidianamente rinunce e l’individuazione di scelte prioritarie. Ne è un esempio l’alimentazione: oggi una famiglia su quattro è a rischio povertà ed è costretta a ridurre le risorse destinate all’acquisto di cibi sani e biologici, notoriamente più costosi di quelli meno salubri, con importanti conseguenze sulla salute. Senza sottovalutare il fatto che, sempre più di frequente, le persone procrastinano visite mediche

non urgenti, investendo meno in prevenzione e in cura di sé.” Una consapevolezza che ha spinto Confartigianato a riflettere sulla necessità di entrare in un ambito non strettamente connesso all’attività di tutela delle imprese e tuttavia chiave per la vita dell’imprenditore e dei collaboratori, come quello sanitario. Continua Morigi “i dati recentemente presentati dalla nona edizione del Rapporto Osservasalute evidenziano che la salute degli Italiani si trova sotto il fuoco incrociato della crisi economica. Meno sport, scarsa attenzione all’alimentazione sana e una crescita nel consumo degli antidepressivi sono il campanello d’allarme di una situazione in progressivo peggioramento. Il quadro è poi aggravato dagli

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Un progetto frutto della collaborazione tra realtà eterogenee dell’imprenditoria ma anche alle persone, che gravitano all’interno delle aziende, e delle loro famiglie. Il progetto è una sperimentazione concreta di quel nuovo mutualismo, che si ritiene possa essere una delle strade da percorrere per la definizione di un modello di welfare territoriale partecipato, responsabile e sostenibile.” In sede di costituzione è stato nominato il primo

consiglio di Amministrazione, di cui fanno parte il presidente Fabio Magnani, del Consorzio Solidarietà Sociale, il vicepresidente Giuseppe Cupertino, dell’Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste e i consiglieri Luca Morigi, vice presidente di Confartigianato di Forlì Federimprese, Massimo Castellucci, di Cna, Patrizio Orlandi, della Cooperativa Dialogos.

interventi restrittivi sulle politiche sanitarie, che portano all’introduzione di ulteriori ticket e tagli drastici ai fondi a tutela della salute.” Proprio i tagli alle politiche della salute mettono in pericolo il benessere dei cittadini “la riduzione del budget destinato alle visite mediche e alla salute, pur rischioso, è un comportamento sempre più diffuso, una persona su cinque ha ridotto la spesa sanitaria familiare a causa della crisi economica, che si traduce in un calo dell’11% della spesa destinata a farmaci e visite specialistiche. Ci troviamo di fronte a una situazione straordinaria, le manovre del Governo impongono pesanti sacrifici e di conseguenza i bilanci familiari versano in condizioni sempre più critiche. Per affrontare questa emergenza diviene necessario cercare sinergie tra soggetti anche molti distanti tra loro, per poter dar vita a progetti di sostanza, che garantiscano reali benefici agli imprenditori, ai loro collaboratori e alle loro famiglie. Un’offerta sanitaria di qualità a prezzi calmierati è sicuramente un segnale importante per ridare fiducia ai lavoratori in affanno.” essere impresa • • • maggio 2012 • 5


vita associativa Primo appuntamento con l’approfondimento

La riforma del lavoro al centro di un partecipato dibattito

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i è tenuto lo scorso con le parti sociali è stato 3 maggio il primo compresso in soli due mesi, degli appuntamenè stato il dibattito sull’artiti dedicati all’approfondicolo 18, sulla possibilità di mento dei temi caldi per la flessibilità in uscita per le piccola impresa, organizaziende con più di 15 addetzati da Confartigianato di ti, mettendo in secondo piaForlì. La serata, realizzata no, addirittura trascurando, al Grand Hotel Forlì, è staaltri aspetti che rivestono ta introdotta dal segretario un’importanza superiore Roberto Faggiotto (nella per la stragrande maggiofoto con Susi Silvani) che ha ranza delle piccole imprechiarito quali siano i fattori se.” I temi della riforma, in caratterizzanti la crisi, ovrealtà, riguardano le nuove vero gli elementi che hancondizioni che regoleranno no maggiormente effetto e i rapporti tra datore di lavoincidenza sull’economia e sulla vita delle imprese: ro e lavoratori dipendenti e tra imprese e lavoratori dall’aumento della disoccupazione che ha raggiunautonomi, le cosiddette partite IVA, in una prospetto il 9,8% (1,7% in più rispetto al primo trimetiva di crescita, così come dichiarato nel testo, che stre del 2011), alla crescita della pressione fiscale, il Governo ha presentato alle parti sociali lo scorso statale e locale, che ha raggiunto livelli insosteni23 marzo. Il segretario ha chiarito che, per creare bili, basti pensare all’impatto le condizioni per una crescita che l’IMU avrà sui bilanci di dell’occupazione, è necessaÈ stata realizzata la prima delle famiglie e imprese sino alla rio conoscere i problemi che tre serate promosse da Confarmancanza di credito. Proprio ostacolano la ripresa, al di là tigianato di Forlì, prossimi apsu questi temi si concentredi quelli economici generali rà l’attività convegnistica e della riforma complessiva puntamenti il 24 maggio sulla di Confartigianato di Forlì. dello Stato e agire per elimiriforma del fisco e il 31 maggio L’incontro sulla riforma del nare gli ostacoli che frenano sul credito mercato del lavoro è stato il mantenimento e la crescita realizzato mentre ancora è in dell’occupazione nelle piccofase di dibattimento il disegno di legge, proprio per le imprese. Il tutto consapevoli della situazione ecoevidenziare il ruolo giocato dalla confederazione nomica e della necessità di fare sacrifici per superanazionale, assieme alle altre associazioni dell’artire questo delicatissimo momento, che non richiede gianato e del commercio che aderiscono a Rete Imsconti, ma equità e chiarezza. Riguardo alla riforma prese Italia, per portare avanti le istanze delle pmi, del mercato del lavoro e degli ammortizzatori soche rappresentano, nonostante la crisi economica ciali, le imprese chiedono minore burocrazia, magche le sta penalizzando, il motore dell’economia. giore certezza della norma per evitare contenziosi lunghi e pericolosi, più flessibilità e minori costi. Il segretario ha evidenziato il ruolo di Rete Imprese Italia, che partecipa stabilmente a tutte le Per Confartigianato questa riforma non dà rispotrattative col governo, nonostante i mezzi di inforste chiare e certe, introducendo anzi nuovi aggravi mazione e di comunicazione diano ampio rilievo di costi e rigidità nella flessibilità in entrata. Se l’ounicamente ai problemi della grande industria e alle biettivo, più volte dichiarato dal premier, è quello rivendicazioni dei sindacati dei lavoratori, mettendi favorire il contratto di lavoro a tempo indeterdo in ombra aspetti sicuramente più determinanti. minato per dare stabilità al lavoratore, riducenHa affermato Faggiotto “ciò che ha trovato eco, di do la precarietà, non è attraverso il decreto che si una riforma chiave quale quella del mercato del laraggiunge il risultato, né, tanto meno, penalizzanvoro, attesa da oltre trent’anni e il cui confronto Continua a pagina 7 • • •

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vita associativa • • • Segue da pagina 6

La riforma del lavoro al centro di un partecipato dibattito do altre forme di collaborazione che garantiscono flessibilità in entrata, in questa fase di incertezza e di lavoro discontinuo anche per le imprese. I dati elaborati dall’osservatorio regionale sul mercato del lavoro confermano che l’artigianato e le micro imprese considerano la risorsa umana come un valore assoluto e giocano un ruolo da protagoniste nel mantenimento dei livelli occupazionali con contratti di lavoro permanenti. Faggiotto, rivolgendosi alla nutrita assemblea di imprenditori ha ricordato che sono proprio le piccole imprese che assumono più di tutti a tempo indeterminato, che utilizzano il lavoro interinale e a progetto quando serve e che fanno maggiore uso dell’apprendistato. Le piccole imprese, per loro vocazione, tendono a creare e a mantenere rapporti stabili coi propri dipendenti, perché spesso s’instaura con loro una relazione personale, che va al di là della pura prestazione lavorativa. Nonostante le difficoltà, l’artigianato e la piccola impresa hanno garantito un livello occupazionale superiore alla media. Oltre a questi aspetti umani e di relazione, per la piccola impresa il collaboratore è la principale risorsa, perché coinvolto nell’intero ciclo di lavorazione e difficilmente sostituibile. Non occorrono quindi nuovi vincoli o aumenti dei costi per costringere le imprese a creare rapporti di lavoro stabili, col rischio di ottenere il risultato opposto, vedendo ridotti ulte-

riormente i rapporti di collaborazione, che offrono la possibilità di occupazione anche a chi, diversamente, sarebbero escluso dal mercato del lavoro. Il segretario ha ricordato che l’artigianato ha maturato, negli ultimi vent’anni, un’esperienza sulla bilateralità positiva, specialmente nella nostra regione, dove l’Ente Bilaterale, l’EBER, è intervenuto su più fronti, garantendo prestazioni di sostegno alle imprese. Il disegno di legge all’esame in Parlamento intende introdurre il Fondo di Solidarietà pubblico presso l’Inps, che, di fatto, andrebbe a sostituirsi alla bilateralità. Ha concluso Faggiotto “non è certo l’esempio di sussidiarietà e di coinvolgimento del privato, tramite le parti sociali, che ci saremmo aspettati da un Governo tecnico, che dovrebbe garantire più società e meno Stato.” Entrando nel merito della materia, la responsabile dell’ufficio amministrazione del personale di Confartigianato Forlì Susi Silvani ha chiari il ruolo di Confartigianato nell’azione di negoziazione col Governo ottenendo alcune fondamentali modifiche rispetto alla iniziale impostazione del Ministro del Lavoro. Riguardo al costo del lavoro è rimasta invariata la contribuzione dello 0,40% per le imprese artigiane, che la generalità delle stesse versa per la disoccupazione, a fronte dell’1,31% delle altre imprese, dunque, nonostante l’ampliamento della durata e delle prestazioni previste dal nuovo istituto ASPI Assicurazione Sociale Per l’Impiego, che sostituirà la disoccupazione, non vi è stato alcun incremento contributivo per le imprese artigiane. Paolo Perruzza e Paolo Ravagli di Confartigianato nazionale hanno, poi, illustrato con dovizia di elementi i contenuti tecnici della riforma, rispondendo ai quesiti posti dal pubblico in sala.

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vita associativa Confartigianato Forlì e FORMart assieme per “Anch’io PC”

Un progetto per ridurre i rifiuti tecnologici e l’analfabetismo informatico Si è concluso il primo corso in Regione di Anch’io Pc, l’iniziativa che coniuga l’alfabetizzazione informatica, con il recupero di macchine obsolete o non performanti, riportate a nuova vita per dare l’opportunità ai corsisti di acquisire dimistichezza con la tecnologia

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uova vita per i vecchi pc delle aziende associate a Confartigianato di Forlì. L’ente di formazione FORMart, in collaborazione con l’associazione forlivese, ha promosso la prima edizione del progetto regionale Anch’io PC, con la realizzazione, nella nostra città, del primo corso di alfabetizzazione informatica e la consegna di un PC ricondizionato a ogni partecipante. Chiarisce Claudio Capanni, responsabile della sede di FORMart Forlì “l’obiettivo di Anch’io PC è duplice, da un lato aiutare le imprese che, avendo necessità di aggiornare le dotazioni informatiche, devono dismettere e quindi smaltire le vecchie attrezzature ormai superate o troppo lente, dall’altra avvicinare all’uso del computer quanti ancora non sono avvezzi al suo utilizzo.” Con il progetto Anch’io PC, FORMart ha infatti raccolto, da imprese e privati, computer ormai vecchi o non funzionanti per ripararli e donarli, dopo un corso di alfabetizzazione informatica in cinque lezioni, a chi non sapeva ancora utilizzare il pc. Coloro, che hanno messo a disposizione la dotazione tecnologica, hanno ricevuto la cifra 8 • maggio 2012 • • • essere impresa

simbolica di un euro e un idoneo documento necessario per eliminare dai cespiti il macchinario obsoleto.

Continua Capanni “il progetto ha il patrocinio del WWF Emilia Romagna e di Lega Ambiente, per l’alto valore di lotta agli sprechi e all’inquinamento che lo anima. Ridurre gli scarti e i rifiuti tecnologici, con la rigenerazione degli strumenti informatici diversamente destinati all’inutilizzo è motivo d’orgoglio, non solo per noi di FORMart, ma anche per gli imprenditori che, aderendo all’iniziativa, hanno contribuito alla diffusione dell’uso del computer.” Senza dimenticare i vantaggi per le imprese, smaltire un pc non funzionante o vetusto ha un costo, dovendo essere necessariamente essere riti-

rato da un’azienda associata al Consorzio RAEE. Chiarisce Roberto Faggiotto segretario di Confartigianato di Forlì “le competenze informatiche oggi sono indispensabili, saper navigare in internet e utilizzare la posta elettronica anche per relazionarsi con la pubblica amministrazione sono necessità imprescindibili per imprenditori e collaboratori. Anch’io PC ha il pregio di coniugare queste esigenze con l’attenzione al recupero di tecnologia, che, diversamente, sarebbe unicamente un rifiuto inquinante.” Conclude il segretario “il nostro Paese sconta un gap rilevante nel ritardo della diffusione dell’utilizzo del computer rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. Il 39% degli Italiani non ha mai utilizzato internet, contro il 24% della media europea, un divario che penalizza non soltanto la nostra economia, ma l’intera società. Le potenzialità offerte dalla tecnologia sono molteplici e tutti devono essere messi in grado di poterne fruire.”


territorio Forlì: contributi per nuove attività in centro storico

Un’offerta di qualità per riportare il turismo nel cuore cittadino

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l Comune di Forlì, insieme alle Associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e a “Forlì nel Cuore”, la società di promozione delle attività economiche e produttive del centro città, offre l’opportunità di aprire un nuovo esercizio commerciale o dell’artigianato artistico o di servizio, in centro storico. L’iniziativa, denominata “Fare centro”, rientra nell’ambito delle azioni previste dal progetto “Centro Commerciale Naturale” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e consente di accedere a importanti contributi, oltre che a una serie di servizi. Gli interessati potranno essere messi in contatto con catene di franchising che hanno manifestato il proprio interesse ad aprire nuovi punti vendita nel centro cittadino e saranno affiancati nella scelta dell’attività più indicata alle proprie competenze, nonché dello spazio più adatto tra quelli attualmente sfitti. Allo scopo di mettere a punto le migliori strategie, i potenziali imprenditori verranno indirizzati verso un programma mirato, sostenuti nelle valutazioni economiche dai consorzi fidi delle associazioni di categoria e supportati per tutta la fase di start-up da un esperto di retail, Aldo Pellegrino, consulente di realtà affermate a livello internazionale e attualmente collaboratore dell’amministrazione comunale per ridare slancio alle attività del centro storico. Chiarisce il segretario di Confartigianato Forlì, Roberto Faggiotto “dare nuova linfa al cuore cittadino è una priorità; piazza Saffi e le

vie immediatamente adiacenti devono diventare un punto d’attrazione non solo per i forlivesi, ma anche per il turismo. Le numerose iniziative realizzate da Forlì nel Cuore vanno in questa direzione, tuttavia, per offrire un’ulteriore opportunità alla nostra città è strategico avere un’offerta commerciale e artigianale di qualità, che connoti l’area.” E continua “con i musei del San Domenico e le iniziative promosse dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la città è stata inserita nei circuiti museali più prestigiosi, dobbiamo fare un altro sforzo per far sì che il turista possa trovare un’offerta integrata per soddisfare anche la naturale voglia di shopping.” Conclude Faggiotto “da anni si parla di salotto cittadino, definizione rimasta troppo a lungo solo su carta. Il problema è complesso e richiede una sinergia d’intenti che, di frequente, si scontra in primo luogo con la sfiducia dei cittadini stessi, sempre pronti a criticare ogni iniziativa, piuttosto che a intervenire con entusiasmo per sostenerla. Dimenticando che, senza l’apporto di tutti, ogni soluzione si rivelerà inefficace.”

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territorio Il futuro di Dovadola al centro di un confronto coi candidati

Le imprese del territorio chiedono maggiore attenzione Il comprensorio di Dovadola deve trovare una soluzione anche per l’ex Ipab Zauli, i difficili bilanci richiedono un progetto incisivo, non soluzioni congiunturali

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n vista della tornata elettorale di maggio, i dirigenti di Confartigianato di Forlì e Cna Castrocaro hanno promosso un incontro a porte chiuse coi candidati del Comune di Dovadola, Paola Boattini e Gabriele Zelli (nella foto). Condotto dal vicepresidente di Confartigianato Forlì Oriano Rimini, alla presenza di Andrea Giannelli rappresentante del comitato zonale, di Paolo Liverani responsabile della sede locale e del vicesegretario Marco Valenti, il confronto è stata l’occasione per ribadire le priorità della piccola impresa locale. Il vicepresidente Rimini aprendo i lavori ha offerto uno spaccato della situazione del mercato, rimarcando il momento di grave difficoltà per le aziende, strette fra la cronica mancanza di lavoro e la difficoltà di incassare dai committenti pubblici e privati. La lucida analisi del vicepresidente è proseguita lanciando alcune provocazioni ai candidati in particolare sul tema degli appalti pubblici. Rimini ha evidenziato il problema del massimo ribasso chiedendo di destinare alle imprese del territorio gli appalti non sottoposti a gara. Entrambi i candidati hanno dichiarato di essere contrari al criterio del massimo ribasso, prevedendo invece di appaltare tranche di lavori, che non debbano essere sottoposti a gare, per consentire anche alle imprese locali di aggiudicarsi l’esecuzione della commessa. Sostanziale accordo tra i candidati anche su ruolo dell’Unione dei Comuni, la gestione dei servizi associati consentirebbe una migliore allocazione delle scarse risorse disponibili, soprattutto di fronte a continui tagli nei trasferimenti da parte del Governo centrale. I rappresentanti di Confartigianato hanno focalizzato l’attenzione anche sul tema dell’Imu, chiedendo ai futuri amministratori di tassare in maniera ridotta gli immobili strumentali utilizzati direttamente dalle imprese, per non incidere ulteriormente sui bilanci già provati dalla lunghissima crisi. In merito all’area artigianale prevista a valle di Dovadola, il candidato Zelli ha 10 • maggio 2012 • • • essere impresa

rimarcato la penalizzazione che scontano le imprese del territorio, lontane dall’asse viaria della via Emilia e quindi meno competitive rispetto ai concorrenti della pianura, perché costrette ad accollarsi i costi di trasporto. Boattini ha invece evidenziato la necessità del ruolo di mediazione, da parte del futuro sindaco, tra imprenditori e proprietari dei terreni destinati all’area. Entrambi i contendenti hanno ribadito la piena disponibilità a collaborare con le associazioni imprenditoriali, riconoscendo il ruolo chiave svolto dalle imprese per tenere vivo il comprensorio. Imprescindibile per il futuro di Dovadola anche il progetto di risanamento della strada Statale 67, sia per favorire gli operatori economici che lavorano nell’area, sia per valorizzare la vocazione turistica di tutta la vallata. Confartigianato di Forlì Federimprese desidera ringraziare, per la disponibilità e l’impegno profuso durante la campagna elettorale, le liste in lizza alle amministrative nei comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole e Dovadola. Dopo aver incontrato i candidati per presentare le richieste della piccola impresa locale, i vertici di Confartigianato desiderano complimentarsi con i neoeletti Luigi Pieraccini, nuovo sindaco di Castrocaro e Gabriele Zelli primo cittadino di Dovadola per l’ottimo risultato conseguito, confermando la volontà di collaborare per la ripresa del tessuto produttivo locale. Nei prossimi numeri di Essere Impresa le interviste ai neoeletti.


territorio Prima della tornata elettorale di maggio

Castrocaro: Confartigianato presenta le proprie richieste ai futuri amministratori

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l vicepresidente di Confartigianato Forlì Oriano Rimini ha presentato, introducendo un partecipato incontro pubblico organizzato congiuntamente con Cna, ai candidati alla carica di primo cittadino a Castrocaro le richieste della piccola impresa. La serata, realizzata al Grand Hotel Terme (nella foto un momento), ha messo a confronto Claudio Aldini e Luigi Pieraccini per chiarire le posizioni di entrambi sui temi prioritari per l’impresa locale, in una fase economicamente molto delicata. Aprendo i lavori il vicepresidente ha inquadrato la situazione: recenti dati evidenziano un crollo dell’occupazione, oltre il 9% a livello di media nazionale, forse un poco meno nel forlivese, per cui si fa pressante l’adozione di politiche che consentano al territorio di creare occupazione. In primis monitorando il binomio lavoro e legalità e privilegiando i giovani, non soltanto per motivi occupazionali, ma anche per garantire nel tempo un valido progetto di comunità futura, alimentato dalla permanenza delle giovani generazioni nel territorio. È necessario agevolare il passaggio generazionale di imprese già esistenti che creano occupazione nel territorio ma che necessitano, per motivi anagrafici e di prospettiva, di una nuova gestione e di definire con chiarezza una strategia di medio-lungo termine sul tema degli insediamenti produttivi, che possa essere guardata con favore da eventuali investitori, siano questi appartenenti al comparto produttivo o al ramo commerciale. Le principali difficoltà attengono alla lunga crisi, che non ha risparmiato nessun settore produttivo e che richiede una pianificazione di attività di ampio respiro, non sull’onda dell’emergenza, ma di una visione coerente con le reali necessità di chi fa impresa. I candidati, presentandosi, hanno dichiarato la volontà di impegnarsi per il bene della città, in un momento reso complesso, non solo dalla crisi economica, ma anche dalla disaffezione delle persone nei confronti della politica, spesso percepita come distante dalle reali esigenze dei cittadini. Per il rilancio economico del territorio, anche attraverso l’offerta termale, Pieraccini ha ricordato l’importanza di una sinergia coi comuni vicini, per mettere in rete le numerose bellezze paesaggistiche di cui è ricco il comprensorio. Dello stesso avviso

Aldini, che ha ribadito l’importanza di diversificare le opportunità per attrarre turisti, poiché le terme sono una delle caratteristiche dell’area, ma non l’unica. Rimini ha ricordato come i livelli di eccellenza acquisiti possano essere incrementati solo affrontando la tematica degli appalti e della cessione lavori. Politiche di massimo ribasso, o che ne celano di fatto il principio, da sempre escludono, eludono e mortificano l’efficacia di sistemi di qualità e di sicurezza che, in questi anni, si è chiesto di applicare alle imprese locali a fronte di investimenti e impegno. Entrambi i candidati hanno dimostrato grande attenzione alla questione, per Aldini la qualità del lavoro deve essere prioritaria ed è quindi necessario vigilare affinché i lavori siano affidati a chi è in grado di garantire l’esecuzione dei lavori in tempi rapidi, mentre Pieraccini ha ricordato l’opportunità di frammentare gli appalti in modo da favorire le imprese del territorio. Nel suo intervento il candidato del centro sinistra ha evidenziato l’importanza dei pagamenti a 30 o 60 giorni per le imprese, che spesso scontano crisi di liquidità per l’impossibilità di riscuotere crediti dalla committenza pubblica. Concludendo il suo intervento, Rimini ha ribadito l’importanza di trasformare le difficoltà legate alla crisi in occasioni di sviluppo, individuando le risposte più adeguate sulla base delle risorse disponibili, per garantire alle nuove generazioni le stesse opportunità di crescita e qualificazione professionale, di incremento occupazionale e di progresso del territorio. essere impresa • • • maggio 2012 • 11


economia & lavoro

12 • maggio 2012 • • • essere impresa


notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli Reclamo e mediazione tributaria Dal prossimo 1° aprile sarà operativa la “mediazione tributaria”, la cui disciplina è contenuta nell’articolo 17-bis del Dlgs 546/1992, aggiunto dall’articolo 39, comma 9, del Dl n. 98/2011. Si tratta di un rimedio amministrativo attivabile attraverso la presentazione di un’istanza di annullamento dell’atto impugnato alla competente struttura dell’Agenzia delle Entrate, che va esperito preventivamente da parte del contribuente che intende agire in giudizio, a pena di inammissibilità del ricorso.

Il valore della lite Sono mediabili le controversie di valore non superiore a 20mila euro. Al fine di verificare la predetta soglia, il valore della lite va calcolato secondo i criteri fissati dall’articolo 12, comma 5, del Dlgs 546/1992, a cui rinvia il comma 3 dell’articolo 17-bis, cioè computando l’importo del tributo contestato, al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate con l’atto impugnato; nel caso di atto di irrogazione delle sanzioni o di impugnazione delle sole sanzioni, il valore della lite è dato dall’ammontare delle sanzioni contestate.

❖ la parte resistente nell’eventuale giudizio

Quando l’impugnazione concerne il rifiuto, espresso o tacito, alla restituzione di tributi, il valore della controversia corrisponde all’importo del tributo richiesto a rimborso, al netto degli accessori. Nel caso di istanza di rimborso relativa a più periodi d’imposta, il valore della lite si calcola con riferimento all’importo del tributo richiesto a rimborso per il singolo periodo di imposta, dovendosi fare riferimento al singolo rapporto tributario sottostante a ciascun periodo d’imposta.

❖ il valore della lite.

La decorrenza temporale

La tipologia dell’atto impugnato

Per quanto concerne la decorrenza temporale del nuovo istituto, il comma 11 dell’articolo 39 del DL 98/2011 stabilisce che esso trova applicazione con riferimento “agli atti suscettibili di reclamo notificati a decorrere dal 1° aprile 2012”. Al riguardo, la circolare n. 9/E chiarisce che “Per atti notificati dal 1° aprile 2012 si intendono gli atti ricevuti dal contribuente a decorrere da tale data”, conferendo in tal modo rilevanza alla data in cui la notifica si perfeziona per il notificatario. Sono quindi mediabili gli atti impositivi, notificati a mezzo posta, che il contribuente riceverà a partire dal 1° aprile 2012, indipendentemente dalla data di avvenuta spedizione. Se oggetto di impugnazione è il rifiuto tacito alla restituzione di tributi, sanzioni, interessi o altri accessori non dovuti, il nuovo istituto trova applicazione qualora, alla data del 1° aprile 2012, non siano decorsi 90 giorni dalla data di presentazione dell’istanza di rimborso. Oltre che rendere più snello il

La circolare n. 9/E del 19 marzo 2012 disciplina l’istituto e riporta le caratteristiche che che devono coesistere per l’individuazione delle controversie assoggettate alla nuova procedura: ❖ la tipologia dell’atto impugnato

Sono mediabili le controversie concernenti l’impugnazione di atti, emanati dall’Agenzia delle Entrate, ricompresi nell’elencazione di cui all’articolo 19, comma 1, del Dlgs 546/1992. Nella casistica rientrano, in pratica, gli avvisi di accertamento, gli avvisi di liquidazione, i ruoli, i provvedimenti di irrogazione delle sanzioni, i dinieghi e le revoche di agevolazioni, gli atti espressi di diniego alle istanze di rimborso, i provvedimenti di rigetto di domande di definizione agevolata di rapporti tributari e, più in generale, ogni altro atto per il quale la legge prevede l’autonoma impugnabilità innanzi alle Commissioni tributarie. La circolare n. 9/E precisa che anche l’impugnazione del silenzio-rifiuto dell’Amministrazione sull’istanza di rimborso di tributi, sanzioni, interessi e accessori- parimenti contemplata nell’elenco dell’articolo 19- ricade sotto l’operatività del nuovo istituto.

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lavoro delle Commissioni tributarie, la mediazione porterà anche notevoli vantaggi per l’utente: tempi certi per ottenere una decisione dell’Agenzia e una riduzione delle sanzioni quando la mediazione si chiude positivamente con un accordo. Nel caso in cui la mediazione si concluda positivamente viene sottoscritto un accordo, con la riduzione delle sanzioni al 40%, sia nell’ipotesi di una rideterminazione della pretesa, sia nel caso in cui venga confermato integralmente il tributo contestato dall’Amministrazione finanziaria.

IMU IMU è l’imposta municipale sugli immobili introdotta in Italia nel 2011 con D.Lgs.23/2011 con applicazione a partire dal 2014 poi anticipata al 2012 dal decreto Monti sulle misure d’urgenza anti-crisi del 4 dicembre 2011. L’IMU si applica sul possesso degli immobili, ivi inclusa l’abitazione principale (cd “prima casa”). Il gettito fiscale è in parte destinato alla copertura delle spese pubbliche locali e in parte a quelle statali. L’imposta IMU è fissata nel decreto Monti ad un’aliquota ordinaria dello 0,76% e un’aliquota ridotta dello 0,4% per l’abitazione principale. Viene riconosciuta ai comuni la facoltà di modificare entrambe le aliquote al ribasso o al rialzo di 0,3 punti percentuali sull’aliquota ordinaria e di 0,2 punti percentuali sull’aliquota ridotta. Ai soggetti passivi dell’imposta municipale sugli immobili è riconosciuta la detrazione di 200 euro sull’imposta IMU dell’abitazione principale e la detrazione di 50 euro per ogni figlio di età compresa inferiore a 26 anni, domiciliato nell’immobile in questione, fino ad un massimo di 400 euro di detrazioni Imu per numero di figli. Le recenti modifiche del decreto fiscale apportate della Camera ed ora sottoposte al Senato per il via libera definitivo, prevedono una nuova rateizzazione soltanto per la prima casa e le relative pertinenze. Le scadenze sono fissate al 18 giugno, 17 settembre e 17 dicembre, e ciascun versamento sarà pari a un terzo del dovuto. Per gli altri immobili, che non sono quelli di residenza, restano le due rate di giugno e dicembre. Per quanto riguarda le aliquote, per il calcolo della prima rata si applicano le aliquote base valide per tutto il Territorio Nazionale (4 per mille per l’abitazione principale 7,6 per gli altri immobili tranne quelli strumentali all’attività agricola, per i quali è il 2 per mille) mentre per la scadenza di dicembre si calcolerà l’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno applicando le aliquote deliberate da ogni Comune e si verserà il dovuto al netto della prima rata. Insieme alle rate arriva anche una stretta sulle detrazioni per la prima casa e le novità per le coppie separate in quanto pagherà l’Imu chi risiede stabilmente nell’abitazione, anche se non ne è il proprietario. 14 • maggio 2012 • • • essere impresa

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani

Decreto fiscale: le novità per il lavoro Semplificata la rateazione dei debiti tributari Importanti novità, in vigore dal 2 marzo 2012, interessano la rateazione dei debiti tributari. L’Agente della riscossione (società del gruppo Equitalia) può ora concedere la rateazione degli importi iscritti a ruolo o derivanti da accertamenti esecutivi, con previsione di rate crescenti di anno in anno piuttosto che costanti ed anche in relazione agli importi derivanti dal controllo automatico delle dichiarazioni annuali. Dalla richiesta di rateazione, l’Agente non può iscrivere ipoteca sugli immobili del debitore fino a quando non vi sia stato il rigetto della richiesta o la decadenza dalla rateazione concessa. Inoltre, la decadenza si verifica solo a seguito dell’omesso pagamento di 2 rate consecutive (il debitore pertanto non decade dalla rateazione nel caso in cui l’omesso pagamento riguardi 2 o più rate non consecutive).

Pignorabilità dello stipendio Il nuovo decreto prevede, in materia di pignoramenti presso terzi disposti dall’agente della riscossione, “Limiti di pignorabilità”. Il legislatore ha voluto fissare limiti di pignorabilità dello stipendio e delle altre indennità relative al rapporto di lavoro (comprese quelle previste alla risoluzione del rapporto di lavoro) differenziati in funzione dell’ammontare della paga. Le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento (esempio trattamento di fine rapporto), di ammontare non superiore a € 5.000,00 possono essere pignorate dall’Agente della riscossione entro i seguenti nuovi limiti: ❖ un decimo, per importi fino a 2.000,00 euro; ❖ un settimo per importi da 2.000,00 euro e fino a 5.000,00 euro. Continua a pagina 15 • • •


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Per i medesimi emolumenti di ammontare superiore a € 5.000,00, rimane invece confermata la misura del pignoramento pari a un quinto.

Trasformato in legge il decretolegge in materia di semplificazione e sviluppo Convertito in legge le Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo. a) Per quanto riguarda la materia del lavoro, le implementazioni di maggior interesse sono le seguenti: Ai cittadini extracomunitari non verranno più richiesti i certificati per le procedure connesse alle leggi sull’immigrazione (permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, ecc.). Saranno le amministrazioni ad acquisire d’ufficio la prescritta documentazione. La disposizione entrerà in vigore dal primo gennaio 2013. A partire dal primo gennaio 2014 nella pubblica amministrazione saranno utilizzati esclusivamente i canali e i servizi telematici compresa la “posta elettronica certificata”.

Accertamento esecutivo Viene previsto che l’agente della riscossione deve comunicare al contribuente, attraverso una raccomandata semplice, di aver preso in carico le somme affidate per effetto del mancato pagamento dell’atto di accertamento esecutivo. La raccomandata viene trasmessa allo stesso indirizzo presso il quale è stato notificato l’atto di accertamento esecutivo e la sua trasmissione non è necessaria. Il termine entro il quale l’azione esecutiva deve essere avviata, viene differito al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo, anziché al 31 dicembre del secondo anno successivo.

Lavoro notturno: proroga del termine di comunicazione In data 27/03/2012, il Ministero del Lavoro ha comunicato ufficialmente la proroga al 31 maggio

2012 del termine entro il quale effettuare la comunicazione relativa al “Lavoro usurante notturno”. Si precisa che il Ministero, conferma che l’unica comunicazione oggetto di proroga è quella inerente l’effettuazione di lavoro notturno. Pertanto, rimane in vigore il termine del 31 marzo 2012 per l’effettuazione delle comunicazioni a fini di monitoraggio previste in caso di esecuzione di attività particolarmente usuranti, di lavoro in linea catena ovvero di impiego di autisti che svolgono servizio pubblico di trasporto collettivo.

Contributi previdenziali: prescrizione In via generale i contributi si prescrivono in 5 anni dal giorno di scadenza del versamento. Tuttavia, nel caso di denuncia da parte del lavoratore o dei suoi superstiti, il termine prescrizion­ale, per il solo denunciante, è pari a 10 anni. L’INPS fornisce precisazioni in materia, in linea con l’ormai consolidata giurisprudenza che afferma che la denuncia del lavoratore deve avvenire prima dello spirare della prescrizione quinquennale per consentire il meccanismo del raddoppio della prescrizione da cinque a dieci anni. Qualora la denuncia venga effettuata oltre il termine di cinque anni, la contribuzione si con­sidera prescritta e, qualora il datore di lavoro provveda ad effettuarne spontaneamente il ver­samento, l’Istituto deve procedere d’ufficio al suo rimborso.

Permessi retribuiti per assistenza disabili: chiarimenti Di seguito esaminiamo i chiarimenti più significativi in merito ai figli minori portatori di handicap gravi. Genitori di bambini disabili gravi:

I genitori, anche adottivi, del bambino disabile grave possono fruire, in alternativa, dei seguenti benefici:

a) Fino a 3 anni del bambino disabile:

Il padre e la madre, anche non conviventi, posContinua a pagina 16 • • •

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sono scegliere tra:

✔ prolungamento dell’astensione facoltativa per maternità - Per un periodo massimo (comprensivo dei periodi di normale astensione facoltativa) di tre anni, da godere entro il compimento dell’ottavo anno di vita del bambino.

✔ due ore di permesso giornaliero

✔ 3 giorni mensili, anche continuativi

b) Dai 3 agli 8 anni del bambino disabile:

Il padre e la madre possono scegliere tra:

✔ prolungamento dell’astensione facoltativa per maternità - Per un periodo massimo (comprensivo dei periodi di normale astensione facoltativa) di tre anni, da godere entro il compimento dell’ottavo anno di vita del bambino.

✔ 3 giorni mensili, anche continuativi

c) Dagli 8 anni in poi:

✔ 3 giorni mensili, anche continuativi

Astensione anticipata dal lavoro: istruzioni Dal 1° aprile 2012 la competenza ad emanare i provvedimenti di interdizione anticipata dal lavoro per gravi complicanze della gravidanza o persistenti forme morbose che possono essere aggravate dalla gravidanza è assegnata alle ASL. La procedura da seguire deve essere definita con Accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provincie autonome. Il ministero del Lavoro precisa che, in attesa della stipulazione dell’Accordo, e allo scopo di non lasciare senza tutela le lavoratrici che, successivamente al 31 marzo si trovassero nella necessità di ottenere il provvedimento di astensione anticipata, le DTL concluderanno a livello territoriale con le ASL intese specifiche per consentire l’emanazione dei provvedimenti di interdizione anticipata e comunque la continuità del servizio non potrà essere interrotta.

Presentazione telematica delle domande di malattia e degenza ospedaliera per i lavoratori iscritti alla gestione separata L’Inps fornisce le istruzioni e le modalità di presentazione telematica delle domande di malattia e degenza ospedaliera, delle domande di congedo di maternità/paternità e delle domande di congedo parentale per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata.

A decorrere dal 1° aprile 2012 la presentazione delle domande dovrà avvenire, esclusivamente, attraverso uno dei seguenti canali: 1) WEB- servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto- servizio di “Invio Online di domande di Prestazioni Sostegno del reddito”; 2) Patronati- attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; Tuttavia, nella prima fase di attuazione del processo telematico è concesso un periodo transitorio, fino al 30 aprile 2012, durante il quale le domande inviate attraverso i canali tradizionali saranno considerate validamente presentate, ai fini degli effetti giuridici previsti dalla normativa in materia.

Affari generali • a cura di Marco Valenti Forlì: novità per le attività di somministrazione di alimenti e bevande È stata emanata una nuova ordinanza del Sindaco del Comune di Forlì che, tenendo conto di quanto stabilito dal D.L. 201 del 2011 convertito nella L. 214 del 22 dicembre 2011, stabilisce che gli orari di apertura e di chiusura sono liberamente fissati dall’esercente. In poche parole non esistono più limiti all’apertura delle attività di somministrazione alimenti e bevande. Ai titolari delle attività di somministrazione è fatto obbligo di comunicare preventivamente al Comune, ai fini della vigilanza, l’orario giornaliero prescelto e di renderlo noto al pubblico mediante cartello chiaramente visibile all’esterno. Il cartello deve indicare: ✔ l’orario giornaliero di effettiva apertura e chiusura dell’esercizio ✔ l’eventuale chiusura per uno o più giorni della settimana qualora il titolare intenda avvalersi di tale facoltà. È data facoltà agli esercenti di anticipare o posticipare l’apertura di 1 ora e di anticipare o posticipare la chiusura sino al limite massimo di 2 ore. Continua a pagina 17 • • •

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notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

L’orario può essere modificato previa effettuazione della comunicazione al Comune con almeno un giorno di anticipo. È consentito di derogare agli orari di apertura e di chiusura indicati nell’apposito cartello dal 1° dicembre al 6 gennaio, nella settimana che precede la Pasqua, nelle giornate di Pasqua e Lunedì dell’Angelo, dall’ultimo giovedì di carnevale al martedì successivo e nel caso in cui la giornata di chiusura (scelta facoltativamente) coincida con una giornata festiva compreso il Patrono della città. Per le sole attività di somministrazione operanti nella zona “centro storico” di Forlì è obbligatorio osservare la chiusura delle attività nella fascia oraria notturna compresa fra le ore 1 e le ore 5. È esclusa dalla chiusura obbligatoria notturna la notte del 31 dicembre e fino al giorno successivo. S’intende per “centro storico” la parte della città compresa nel perimetro della cinta murata, con esclusione del lato esterno delle strade che la delimitano, ovvero, i Viali Corridoni, Matteotti, Vittorio Veneto, Italia e Salinatore nonché delle piazze prospicienti, ovvero, Vittoria, Del Lavoro, Santa Chiara, Schiavonia e Porta Ravaldino. Si può derogare alla chiusura notturna obbligatoria per le attività del centro storico sottoscrivendo un accordo amministrativo fra il titolare dell’esercizio e il Comune di Forlì. È possibile reperire ulteriori informazioni nonché copia dell’accordo amministrativo presso l’associazione - ufficio politiche associative. Anche negli altri Comuni del territorio non esistono più limiti all’apertura delle attività di somministrazione alimenti e bevande. Invitiamo gli esercenti attività di somministrazione alimenti e bevande a rivolgersi alle rispettive sedi territoriali dell’associazione al fine di verificare i contenuti delle ordinanze locali.

Parziale semplificazione della legge sulla privacy Il Decreto semplificazioni convertito nella Legge n. 35/2012 prevede l’abolizione del Documento Programmatico sulla Sicurezza. Tutte le imprese che

trattano dati personali, sensibili e giudiziari attraverso strumenti informatici non avranno più l’obbligo di redigere il DPS entro il 31 marzo né tanto meno di farne menzione nella relazione di bilancio (per le SRL), ma le stesse imprese avranno comunque l’obbligo di aggiornare le misure minime di sicurezza. Infatti sono rimasti invariati tutti gli altri aspetti della normativa sulla privacy, compresa la parte relativa al disciplinare tecnico e all’adozione di misure minime di sicurezza. In particolare sono rimasti invariati tutti gli aspetti tecnici della normativa: 1) informativa ai clienti; 2) autenticazione informatica; 3) adozione di procedure di gestione delle credenziali di autenticazione; 4) utilizzazione di un sistema di autorizzazione; 5) aggiornamento periodico dell’individuazione dell’ambito del trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manutenzione degli strumenti elettronici; 6) protezione degli strumenti elettronici e dei dati rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad accessi non consentiti e a determinati programmi informatici; 7) adozione di procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della disponibilità dei dati e dei sistemi; 8) adozione di tecniche di cifratura o di codici identificativi per determinati trattamenti di dati idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale effettuati da organismi sanitari. Si tratta quindi di una semplificazione parziale che non esonera le imprese dall’applicazione della Legge sulla privacy; Confartigianato aveva chiesto un ulteriore alleggerimento, che però non è stato preso in considerazione. Occorrerà, quindi, dimostrare di avere proceduto alla verifica annuale dell’applicazione delle misure minime. Per l’anno 2012 si consiglia di aggiornare il D.P.S. dell’anno precedente. Per il futuro stiamo predisponendo una procedura che consenta di dimostrare di adempiere all’obbligo legislativo senza aggravi burocratici e finanziari per le imprese.

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notiziario tecnico

Credito • a cura di Mauro Collina Credito, siglato l’accordo con il Gruppo Intesa Sanpaolo Rete Imprese Italia e il Gruppo Intesa Sanpaolo, hanno sottoscritto un nuovo accordo che garantisce continuità alla collaborazione avviata nel 2011. Le intese rinsaldano il pieno sostegno alle piccole e medie imprese associate che, in un momento congiunturale ancora difficile, devono rafforzarsi ed essere pronte a cogliere i segnali della ripresa. Il plafond di finanziamenti messi in campo da Intesa Sanpaolo ammonta a 5 miliardi di euro. Le imprese interessate sono 2,6 milioni, impiegano oltre 11 milioni di addetti e rappresentano il 60 per cento della forza lavoro in Italia. Il punto di forza dell’accordo è la sua flessibilità funzionale alle specificità dei territori. Il documento definisce le linee guida: saranno le successive intese che Rete Imprese Italia e Intesa Sanpaolo sigleranno a livello locale a rispondere puntualmente alle esigenze di imprese che operano in contesti tra loro molto diversi. Tra i principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Intesa Sanpaolo figurano il sostegno al capitale circolante delle imprese associate, il loro rafforzamento patrimoniale e la promozione della nuova imprenditoria Per agevolare chi intenda avviare una nuova attività imprenditoriale la banca

ha predisposto un portale dedicato denominato “Neo Impresa” (www.neoimpresa.com) che fornisce assistenza in merito agli adempimenti necessari e ai finanziamenti messi a disposizione da tutte le banche del Gruppo. Si conferma il ruolo determinante dei Confidi per favorire l’accesso al credito e incentivare l’utilizzo degli strumenti pubblici di garanzia, in particolare del fondo Centrale di Garanzia ex-legge 662/96, costituito per garantire le esposizioni finanziarie delle imprese “economicamente sane” (secondo i parametri UE) e per salvaguardare la patrimonializzazione dei Confidi. Un risultato importante che premia un approccio basato sul dialogo e sul confronto, una vera e propria iniezione di fiducia per le imprese.

CARTA GIOVANI

Interessante opportunità per le imprese Il Comune di Forlì, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna promuove Carta Giovani, per offrire ai giovani tra 14 e 29 anni, residenti nel territorio comunale, sconti e agevolazioni negli esercizi commerciali e nei servizi pubblici e privati aderenti al circuito della Carta. Le aziende associate a Confartigianato di Forlì possono aderire all’iniziativa, per usufruire dell’ottima visibilità garantita dal progetto. Con Carta Giovani migliaia di giovani avranno accesso a tariffe calmierate attraverso sconti e agevolazioni su prestazioni e servizi, relativi ai settori: alimentare, ristorazione, abbigliamento, calzature, musica e video, Hi-Fi, computer, telefonia, articoli sportivi, ottica, parrucchieri, librerie, palestre, agenzie viaggi. Gli imprenditori interessati ad aderire a Carta Giovani possono contattare Fabiola Foschi al numero 0543 452844.

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18 • maggio 2012 • • • essere impresa

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movimenti

Confartigianato Persone ti semplifica la vita Caaf, Anap, Inapa, pur operando in settori diversi, operano con l’unica filosofia di offrire il servizio più completo ed efficiente per tutti PREVIDENZA SOCIALE ❖ Gestione posizioni assicurative ❖ Pensioni (invalidità-anticipatavecchiaia-superstiti-sociali) ❖ Ricostituzioni e supplementi ❖ Assegni familiari ❖ Versamenti volontari

❖ Cure termali ❖ Prestazioni integrative (domande disoccupazioni ordinarie-agricolerequisiti ridotti) ❖ Esenzioni tickets ❖ Invalidità civile ❖ Indennità accompagnamento

INFORTUNISTICA

PRATICHE EXTRACOMUNITARI

❖ Infortuni sul lavoro ❖ Riconoscimento malattie professionali ❖ Costituzioni rendite

❖ Rinnovi, conversioni, richiesta permessi di soggiorno ❖ Ricongiungimenti familiari

ASSISTENZA SANITARIA ❖ Indennità di maternità

CAAF ❖ Compilazione del modello 730, e modello Unico per privati

❖ Dichiarazione ISEE, ❖ Modello RED/INPS, detrazioni INPS e INPDAP ❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali, ❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas, per il contributo per l’affitto, ❖ Calcolo dei versamenti IMU e relative pratiche. ❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini. essere impresa • • • maggio 2012 • 19


movimenti giovani imprenditori Crisi: gli under 40 pagano il prezzo più alto

In calo anche i giovani imprenditori

L’

Italia non è un paese per giovani e gli under 40 stanno pagando il prezzo più alto della crisi. È il dato che emerge scorrendo i dati dell’osservatorio di Confartigianato, presentati nel corso della convention nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori, a cui ha preso parte una delegazione forlivese, guidata dal presidente Fabrizio Giovannini (nella foto) e dal coordinatore del movimento

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Paolo Gabelli. Chiarisce Gabelli “tra il 2008 e il 2011 i lavoratori con meno di 40 anni sono diminuiti dell’11,4%, facendo mancare all’appello 1.233.500 occupati. Contemporaneamente i lavoratori con più di 40 anni sono aumentati solo del 5,2%, pari a 663.700 unità. Tra settembre 2010 e settembre 2011, l’Italia ottiene un poco lusinghiero secondo posto dietro alla Spagna per il maggior calo dell’occupazione under 40 che scende dell’1,6% (pari a 158.500 occupati in meno), mentre gli over 40 aumentano del 2,4% (pari a 317.700 occupati in più).” La grande recessione ha dunque colpito anche l’imprenditoria giovanile. Tra il 2007 e il 2011 si registra una diminuzione del 17,1% di imprenditori italiani sotto i 40 anni, pari a 387.400 unità in meno. Nel nostro Paese la diminuzione è più accentuata rispetto al calo medio del 14,7% verificatosi nell’Unione Europea. Nonostante questa flessio-

ne, l’Italia rimane sul gradino più alto del podio europeo per numero di imprenditori e di lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni: sono 1.872.500 e staccano nettamente il Regno Unito che ne conta 1.303.700, la Polonia che ne conta 1.127.300 e la Germania che arriva a contarne 1.055.900. Continua Gabelli “in Italia il 19,6% dei giovani occupati lavora in proprio, una percentuale quasi doppia rispetto al 10,3% della media europea, in particolare la propensione al fare impresa dei giovani italiani è superiore al 10,2% della Spagna, al 9,8% del Regno Unito, al 7,3% della Francia, e al 6,5% della Germania. Circa il 30% dei giovani imprenditori italiani sono artigiani. Ma la crisi non li ha risparmiati, facendo registrare una diminuzione di 33.284 imprenditori tra il 2010 e il 2011, pari a un calo del 5,1%.”La classifica delle regioni con maggiore presenza di artigiani non ancora quarantenContinua a pagina 21 • • •


confartigianato persone movimenti

In Italia le imprese più tassate d’Europa

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entre i lavoratori italiani fanno i conti con una busta paga sempre più leggera, gli imprenditori lottano per non soccombere al fisco. L’Italia è, infatti, il primo Paese in Europa e il 13° al mondo per il peso della pressione fiscale sulle imprese. Le imposte e le tasse pagate dalle aziende sui profitti lordi, il cosiddetto total tax rate, raggiungono la percentuale del 68,5%. Un vero e proprio record negativo, che non ha eguali in Europa, quello rilevato dall’Ufficio studi di Confartigianato. Nella classifica dei Paesi europei con il maggiore prelievo fiscale sull’attività d’impre-

sa dietro l’Italia c’è la Francia con il 65,7%, seguita a distanza dalla Germania con il 46,7%, dalla Spagna con il 38,7% e dal Regno Unito con il 37,3%. Il confronto con la tassazione sulle imprese negli altri Paesi europei diventa tanto più impietoso se applicato agli Stati che confinano con il nostro. Lo studio evidenzia che, se si varcano le nostre frontiere, la situazione per gli imprenditori cambia e di molto. In Svizzera, per esempio, la tassazione sull’impresa corrisponde alla metà di quella italiana: 30,1%. Un salto in Slovenia e le tasse per gli imprenditori arrivano al 34,7%. Salgono in Au-

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Crisi: gli under 40 pagano il prezzo più alto ni è guidata dalla Lombardia (con 114.424 giovani), seguita dal Veneto (60.985) e dall’Emilia Romagna (con 60.932 imprenditori sotto i 40 anni d’età, di cui ben 6.208 nella nostra provincia). A livello settoriale, il 43,2% dei giovani imprenditori artigiani opera nelle costruzioni e il 21,7% nelle attività manifatturiere; questi due comparti, insieme, assorbono quasi i due terzi dell’imprenditoria artigiana giovanile (64,9%). Il resto è in prevalenza a capo di imprese attive nelle altre attività di servizi (12,9%), nel commercio

all’ingrosso e al dettaglio e nella riparazione di autoveicoli e motocicli (5,1%), nelle attività ricettive e di ristorazione (4,9%) e nel trasporto e magazzinaggio (4,7%). Conclude Gabelli “Gli under 40 sono una risorsa preziosa per la nostra economia, nel corso della due giorni abbiamo chiesto alle istituzioni maggiore attenzione verso coloro che avviano attività imprenditoriali in giovane età, prevedendo sconti sulla tassazione e semplificazioni burocratiche che ridiano slancio a questo particolare segmento della nostra economia.”

stria, con il 53,1%, ma restano pur sempre di 15 punti inferiori rispetto al nostro Paese. Per Confartigianato Forlì occorre un cambio di passo “la necessità di raggiungere un pareggio di bilancio ha imposto tagli e nuove tasse, tuttavia le imprese non possono continuare a pagare lo scotto più alto della crisi. Le piccole aziende sono allo stremo, senza dimenticare che la realtà peggiora se si considerano i tributi aggiuntivi come l’Iva sui consumi, le accise sui carburanti e sull’energia elettrica, l’IMU, l’Irpef e i contributi sociali del dipendente a carico del datore di lavoro, l’Irap. Voci che fanno lievitare all’86,4% il prelievo di risorse per gli imprenditori.” E, per converso, mentre le imprese italiane sopportano questo salasso, una larga parte dell’economia sfugge a qualsiasi tassazione e prospera indisturbata. Confartigianato evidenzia come le attività sommerse generino un valore aggiunto che oscilla tra un minimo di 255 miliardi di euro e un massimo di 275 miliardi di euro, pari rispettivamente al 16,3% e al 17,5% del PIL. Confartigianato sollecita il governo a non accanirsi su coloro che operano nel rispetto delle complesse e numerosissime norme che regolano l’imprenditoria, ma di intervenire per portare alla luce le attività illegali che falsano il mercato.

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movimenti donne impresa La tecnologia che affianca l’impresa

www.noimpresa.it reale opportunità di crescita Il sito internet aziendale è una realtà solo per il 26% delle imprese, percentuale in crescita tra gli under 45 (39% del campione), scarsa la propensione all’utilizzo del web marketing

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n Italia è ancora bassa la percentuale di utenti che utilizzano internet, dato acuito dal fatto che numerosi servizi della pubblica amministrazione che dovrebbero essere digitalizzati in realtà sono ancora bloccati. In estrema sintesi questo è il quadro fotografato dall’Osservatorio di Confartigianato, con l’indagine volta a indagare l’utilizzo dell’information technology nel nostro Paese, soprattutto fra le imprese. Lo studio rivela che quattro imprenditori su dieci ancora non utilizzano le opportunità offerte dalla rete per la propria azienda, con un peggioramento del dato nel caso di utenti donne con un’età superiore ai 55 anni. Devono però essere effettuati alcuni distinguo: l’uso di internet è più diffuso fra coloro che operano nei comuni di maggiori dimensioni, fra chi esporta e chi lavora sul mercato sovra comunale. I settori in cui lo strumento è più utilizzato sono il manifatturiero e i servizi alle imprese, meno sfruttato 22 • maggio 2012 • • • essere impresa

invece nei servizi alla persona. Determinante anche il parametro della dimensione aziendale, internet è utilizzato da un terzo delle imprese senza dipendenti, mentre in quelle con più di cinque occupati è usato nella quasi totalità dei casi. Varia l’utilizzo della rete, il 60% degli intervistati si avvale dei servizi bancari online, ma solo il 16% fa marketing attraverso i social network. Ancora meno (solo il 15% dei soggetti coinvolti nell’analisi) sono coloro che si collegano attraverso smartphone e tablet. “La diffusione della tecnologia è una risorsa fondamentale per aumentare la competitività del-

le nostre aziende” commenta la presidente di Donne Impresa Confartigianato Forlì Patrizia Carpi (nella foto) “il nostro movimento crede fortemente nelle potenzialità di internet e per questo ha promosso il portale www.noimpresa.it, una vetrina virtuale per dare alle imprese associate meno strutturate l’opportunità di sbarcare sul web, mentre, a coloro che già utilizzano la rete per promuoversi, viene offerto un ulteriore strumento per allargare potenzialmente la propria rete di contatti, tra fornitori e clienti.” Lo studio Continua a pagina 23 • • •

Come utilizzare noimpresa Il sito noimpresa.it è il portale gratuito di Confartigianato Forlì, nato per mettere in rete le imprese del territorio. Le imprese associate hanno ricevuto in questi giorni una comunicazione contenente login e password personali che consentono l’accesso all’area riservata del portale per personalizzare la propria pagina aziendale, con loghi, link, fotografie o video. Chiarisce Fabiola Foschi coordinatrice di Donne Impresa e responsabile del progetto “l’iniziativa è un’originale modalità per promuovere i contatti tra le aziende aderenti all’iniziativa, un vero e proprio luogo di confronto per trovare potenziali partner e fornitori. L’opportunità di aggiornare autonomamente la propria pagina del portale è un ulteriore elemento di interesse, ogni imprenditore può inserire in tempo reale ogni novità che interessi l’azienda, da un eventuale nuovo prodotto a un cambio di numero di telefono o di indirizzo.” Un progetto messo a punto e pensato per la piccola impresa e che consente di navigare all’interno del portale effettuando una ricerca per nome, tipologia di materiale o servizio, per località e per parole chiave.


donne impresa movimenti Le opportunità del digitale

Donne Impresa è anche su Facebook

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a disponibilità di nuove tecnologie consente alle aziende di usufruire di un canale in più per competere sul mercato, l’e-commerce è in crescita e, sempre più di frequente, prima di acquistare qualcosa si fa una ricerca su internet per valutare caratteristiche e prezzi. La rete oggi è uno strumento accessibile a tutti, non solo attraverso il pc, ma anche con i dispositivi mobili, tablet e smartphone, che, con pochi click consentono a tutti gli utenti di avere accesso a una grande varietà di informazioni. Consapevole di questo enorme potenziale, il direttivo di Donne Impresa Confartigianato Forlì ha creato una propria fan page sul più diffuso social network, Facebook, per condividere esperienze, presentare l’attività del gruppo

e far conoscere le politiche implementate a livello nazionale e locale di supporto alle lavoratrici. “Le statistiche indicano che le donne sono più restie a utilizza-

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www.noimpresa.it reale opportunità di crescita condotto da Confartigianato rivela, infatti, che un’impresa su quattro ha un proprio sito internet e un 3% degli intervistati dichiara di attivarlo entro il 2012. “L’indagine ha messo in evidenza un dato preoccupante: solo due associati su dieci si dichiarano interessati alle potenzialità del web marketing e del business in rete. Come movimento operante in seno a Confartigianato vogliamo spronare le aziende a conoscere meglio le opportunità garantite da internet e dalle numerose applicazioni che, quotidianamente, vengono create per incrementare lo scambio di informazioni.”

re le nuove tecnologie” chiarisce Fabiola Foschi coordinatrice del movimento (nella foto) “ma le imprenditrici che fanno parte della compagine forlivese smentiscono questo trend, credendo fortemente nell’opportunità di ritrovarsi anche in rete. Una piazza virtuale in cui scambiare informazioni e opinioni, aperta a tutti coloro che sono interessati a interfacciarsi con l’attività di Donne Impresa.” Tutti gli utenti Facebook interessati a rimanere sempre aggiornati sulle novità del movimento possono cliccare “mi piace” sulla pagina di Donne Impresa Confartigianato Forlì per ricevere le notifiche direttamente sul proprio profilo, un’ulteriore opportunità per rimanere in contatto con l’associazione e le molteplici azioni intraprese a favore delle imprese. Conclude Foschi “Facebook è una piattaforma attraverso la quale le persone possono comunicare, condividere contenuti e immagini e incontrarsi virtualmente per confrontare idee. Un luogo in cui si azzerano le distanze e i tempi. La scelta di essere presenti con un proprio spazio significa aprirsi ulteriormente al mondo, non solo alle imprenditrici che già aderiscono al gruppo, ma ai cybernauti che possono liberamente accedere alla nostra pagina.”

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movimenti donne impresa

NOI, INSIEME, PER FARE L'IMPRESA. LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO SI METTONO IN RETE.

CONFARTIGIANATO FORLÌ È UN GRANDE MONDO DI OPPORTUNITÀ. Ora, grazie al portale noimpresa.it, ogni associato ha a disposizione una pagina personale con cui presentarsi e farsi conoscere: un'incredibile risorsa che permette alle imprese associate a Confartigianato di trovare partners e fornitori direttamente tra chi condivide la stessa visione e il medesimo approccio professionale.

noimpresa.it è un servizio gratuito di Confartigianato Forlì. Aderisci perché la forza delle imprese siamo noi. Con il contributo di:

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cupla movimenti Pronti al sacrificio, ma condiviso da tutti

No a interventi lesivi per anziani e disabili

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’impegno richiesto dal Governo per superare la profonda crisi in cui versa il Paese evidenzia gravi carenze di equità nella ripartizione dei sacrifici fra le diverse categorie sociali, scarsa attenzione ai criteri della sostenibilità e della ripartizione in funzione delle singole capacità contributive, inadeguata attenzione agli aspetti sociali della vita dei cittadini”. Questo il commento alla manovra del Governo Monti espresso dal Cupla (Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) che riunisce a livello nazionale le otto sigle di rappresentanza dei pensionati tra cui Anap Confartigianato (nella foto il coordinatore forlivese Giuseppe Mercatali). E ancora“lo Stato Sociale, già fortemente compromesso da precedenti manovre, sembra essere nei pensieri di questo Esecutivo più per le risorse che si possono risparmiare che per il suo ruolo indispensabile di riequilibrio delle opportunità e delle tutele assistenziali e previdenziali che uno Stato moderno deve offrire a tutti i suoi cittadini.” È necessario dunque, secondo il Cupla, che accanto all’aspetto puramente economico, il Governo tenga nella giusta considerazione anche l’aspetto sociale, i problemi reali e i bisogni delle fasce di popolazione più deboli. Oltre alla sospensione per due anni della rivalutazione automatica delle pensioni al di sopra dei 1.400 euro e alle norme eccessivamente penalizzanti che riguardano i futuri pensionati, il Governo Monti mette nel conto anche la nuova imposta sulla casa, che non salva i pensionati con i redditi più bassi, né quelli che hanno particolari problemi di salute o di deficit fisici e mentali. Se a questo si aggiungono il brusco incremento dell’inflazione, che torna sopra il tetto del 3%, e la forte contrazione delle assistenze che - a causa del taglio delle risorse destinate al welfare locale - si sta verificando sul territorio, si palesa in tutta la sua gravità la difficile situazione in cui versano numerosi pensionati le famiglie e le categorie meno abbienti. Occorre pertanto, a giudizio del Cupla, intervenire certamente con misure rivolte ad attuare il piano di rilancio più volte annunciato per dare competitività alle nostre imprese, promuovere l’occupazione, specialmente giovanile, ma nel contem-

po è assolutamente indispensabile procedere con altrettanta determinazione per attuare anche quegli interventi che interessano direttamente i pensionati e gli anziani come categoria sociale. Alla luce di queste considerazioni il CUPLA chiede al Governo di intervenire sulle seguenti questioni di fondamentale interesse: un’efficace azione di salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni da attuarsi attraverso la revisione del paniere Istat per la rivalutazione dei trattamenti, l’aggancio delle pensioni alla dinamica salariale e la neutralizzazione del drenaggio fiscale. Ma non solo, è indispensabile provvedere all’eliminazione di tutte le discriminazioni tra lavoro dipendente e lavoro autonomo: assegni familiari, accesso al pensionamento e quattordicesima mensilità; anche perché, con il calcolo contributivo per tutti e con l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi, non sono più giustificabili trattamenti differenziati. Altro importante punto è una più equa redistribuzione dei carichi fiscali e delle risorse, combattendo con estrema determinazione ogni forma di evasione, di lavoro nero, di abuso, di rendita parassitaria. Il Cupla propone di cominciare con la detassazione parziale o totale delle tredicesime, riducendo la pressione fiscale sui redditi fissi. Nel contempo è necessario ampliare la NO TAX AREA per gli anziani. Con la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa devono essere fatti dei distinguo, trattamenti diversificati per i possessori della sola casa di abitazione dai multiproprietari, legando l’imposta agli altri redditi posseduti, escludendo da essa gli anziani a basso reddito che abitano in case grandi perché vi hanno allevato i figli, gli anziani e i disabili ricoverati permanentemente in case di riposo. Un grido d’allarme è stato lanciato anche per l’eliminazione dei previsti aumenti dell’IVA, che determineranno un ulteriore aumento del costo della vita, che si ripercuoterà soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione. Senza dimenticare che la revisione degli interventi assistenziali deve essere occasione per fare pulizia sugli abusi e per razionalizzare la materia: non sono accettabili limitazioni di diritti legittimi sanciti dalla Costituzione o smantellamenti del welfare pubblico. essere impresa • • • maggio 2012 • 25


categorie e mercato Ottenuta la marcatura europea del prodotto

La pietra alberese, una tipicità da difendere La pietra alberese è un materiale antico, di natura calcarea, utilizzata per pavimentazioni, rivestimenti delle abitazioni o camini. A San Benedetto in Alpe operano gli imprenditori Paolo Nannetti, Claudio e Daniele Fortunati e Alfredo Biserni ultimi testimoni di questo mestiere bello e difficile. La lavorazione della pietra alberese a San Benedetto in Alpe ha origini lontane nel tempo, già nel 600 l’antica abbazia di San Benedetto venne costruita con questo resistentissimo materiale presente in zona e numerose piazze dell’Emilia Romagna e della Toscana sono pavimentate col materiale estratto e lavorato a San Benedetto in Alpe, una vera e propria risorsa per il piccolo comune appenninico. Ma anche un’attività faticosa. La lavorazione, spaccatura e scolpitura della pietra avviene ancora manualmente con martello e scalpello, tanto che oggi sono rimasti solo in quattro a coltivarne l’arte. Oltre a Paolo Nannetti (nella foto), in attività da oltre trent’anni, ci sono i tre giovani imprenditori che hanno voluto continuare l’attività gestita per decenni dai rispettivi padri, rappresentando un positivo esempio di passaggio generazionale di un’attività produttiva. Gli scalpellini, associati a Confartigianato, da una decina d’anni hanno dato vita a un Consorzio, pur continuando a operare autonomamente, con il duplice scopo di ottenere il Marchio di

Qualità della Pietra Alberese e di poter realizzare commesse di lavoro, partecipando con la struttura consortile a gare di appalto. La pietra ha oggi ottenuto la marcatura europea del prodotto, un riconoscimento di rilievo che tutela la competitività della produzione anche in ambito europeo. Il marchio è stato ottenuto in seguito a test realizzati dall’Università di Bologna, commissionati dall’amministrazione comunale di Portico San Benedetto, proprio per tutelare la qualità della tipicità locale. Con il marchio il prodotto viene dichiarato conforme alla normativa europea e può essere immesso nel mercato internazionale.

L’artigianato artistico a Meldola

Sognando Domani L’amministrazione comunale di Meldola ha organizzato per il 26 e 27 maggio la manifestazione “Sognando Domani” dedicata ai più piccoli, ma con un occhio di riguardo alle opportunità di oggi, future occasioni per le nuove generazioni. Nell’ambito dell’iniziativa verrà realizzata una città con negozi e botteghe artigiane a misura di bambino, dove nuovi e antichi mestieri potranno essere visti da vicino e apprezzati anche da parte dei più piccini. Il progetto vede anche la partecipazione di alcuni associati a Confartigianato Forlì, che mostreranno l’antica arte della liuteria a cura di Luigi Lombardi, l’attività del calzolaio, con Robert Krafman, della falegnameria con Ivo Placucci e dell’arte muraria con Donato Capece. 26 • maggio 2012 • • • essere impresa


categorie e mercato Nasce Preziosa, il brand di accessori moda che da Forlimpopoli vuole sbarcare in Europa

La produzione di Sonia Perini incanta le giovanissime

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un concentrato di energia Sonia Perini, la trentaquattrenne neoimprenditrice al debutto nel mondo degli accessori moda con il suo marchio Preziosa. Dopo quindici anni di carriera nell’ambito della ristorazione, in linea con il percorso scolastico che l’aveva portata a diplomarsi all’Istituto Alberghiero, la giovane ha scelto di dedicarsi alla sua grande passione, la creazione di gioielli e accessori moda. Una vocazione maturata negli anni, dapprima come semplice hobby, poi, considerando anche il successo riscosso dalle sue creazioni, sempre più avvertita come un’opportunità di carriera, per diventare imprenditrice di se stessa. Sogno che oggi è diventato realtà. L’amore per il suo lavoro traspare dall’entusiasmo con cui racconta della nascita di un progetto “l’idea per una nuova linea matura nella mente spontaneamente e dall’immagine mentale, al disegno a mano sino al modello non trascorre molto tempo.” La neoimprenditrice è, infatti, mossa da una forte motivazione a vedere concretizzato quanto pensato, attraverso la creazione di un prototipo che le consenta di valutare come l’orecchino, il bracciale, l’anello o la collana renda, una volta indossato. “Le paste polimeriche consentono di creare un modello che può essere testato, a volte pur di fronte a un disegno che mi piace molto, c’è qualche dettaglio che non mi convince, per esempio come cade un orecchino, decidendo quindi di non realizzare la produzione, che, in primo luogo, deve soddisfare me.” Il marchio Preziosa viene venduto in alcuni negozi della provincia di Forlì Cesena, tra cui Tresor a Forlì, M.W.Love fabbricato con amore a Cesena e

WEIRDO Shop a Cesenatico e delle province vicine, sette di questi esercizi hanno la disponibilità dell’intera collezione, mentre altri detengono solo alcune linee. L’idea innovativa del brand è che le clienti possono avere anche modelli personalizzati facendo richiesta di finiture particolari direttamente al negoziante di fiducia, che poi trasferisce le indicazioni all’imprenditrice, la quale provvede alla realizzazione del pezzo. Chiarisce Perini “i miei gioielli sono creati da una ragazza per le ragazze ed è per questo che pur utilizzando materiali di elevata qualità, i prezzi sono contenuti, preferendo renderli accessibili a tutte le giovani. Spesso le mie clienti non si limitano all’acquisto di un solo pezzo e io sono felice di poterle accontentare.” Perini crede fortemente nell’e-commerce e nelle potenzialità offerte da internet “ho una pagina facebook attraverso la quale promuovo le diverse collezioni, il riscontro più bello è proprio quello delle ragazze che mi contattano per complimentarsi per l’offerta. La soddisfazione delle clienti e i contatti con i negozi sono la dimostrazione che l’impegno profuso sta dando buoni risultati. In futuro mi piacerebbe dare vita anche a una linea di magliette, alla creazione di decorazioni per pochette e cover per l’i-phone.” Le idee non mancano alla vulcanica imprenditrice, che oltre allo studio di programmi per la grafica, sta seguendo un corso di estetica per essere sempre più calata nel mondo della moda. Le fashion victim sono avvisate, la linea Preziosa è alla conquista dei mercati, con ottimi riscontri anche da parte di blogger straniere, stregate dall’ultima collezione presentata da Sonia Perini. essere impresa • • • maggio 2012 • 27


categorie e mercato Inaugurato Forlì Self Storage

Un servizio innovativo per cittadini e aziende diffuso il ricorso a questa tipologia di attività.

N

ello scorso mese di marzo è stato inaugurato Forlì Self Storage, un’offerta imprenditoriale innovativa nel panorama provinciale. Lo slogan scelto è accattivante “il posto giusto per custodire il tuo mondo” e l’idea è semplice ma geniale: in una realtà in cui gli spazi si riducono sempre di più, due giovani forlivesi offrono a privati, aziende e professionisti un’ampia gamma di soluzioni per raccogliere i propri oggetti. Marika Mambelli ed Enrico Faggiotto (nella foto in alto), imprenditori non ancora trentenni, hanno deciso di aprire nella nostra città, in via Zotti 20, il primo self storage della Romagna. Sicurezza, privacy e flessibilità sono le caratteristiche salienti, mutuate dall’esperienza statunitense, dove è molto

Chiarisce Enrico Faggiotto “chi si rivolge a noi ha la possibilità di sottoscrivere un contratto di concessione di spazio, all’interno di box video sorvegliati e singolarmente allarmati, disponibili con metrature diverse, da 1 metro quadro sino a 30, per un totale di 157 spazi, che l’utente può utilizzare in qualsiasi momento della giornata, in totale autonomia. I contratti prevedono un periodo minimo di un mese e possono essere rescissi in soli 10 giorni.” Il massimo della praticità per ogni tipologia di richiesta. Ma la gamma delle opportunità è ancora più ampia: sono, infatti, disponibili anche dei magazzini flessibili, aree comuni che sono fruibili durante l’apertura della struttura, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13. Continua Faggiotto “invitiamo i potenziali clienti a visitare la struttura per rendersi conto della qualità dell’offerta. Non essendoci una realtà analoga in zona, gli utenti faticano a immaginare quali siano le reali potenzialità del nostro servizio, che garantisce la massima sicurezza anche per gli archivi cartacei, di difficile conservazione in quanto facili prede dell’umidità.” Altro vantaggio per coloro che si rivolgono a Forlì Self Storage è l’attività di ricezione merci per i clienti, con la presa in consegna e la conservazione in uno spazio privato, fino al ritiro del destinatario. Di sicuro interesse per gli imprenditori poi è la presenza di uffici dotati di ogni comfort, tra cui la linea telefonica e il wi-fi, tra i servizi accessori anche l’aula formazione e la sala riunioni con una capienza di 35 posti disponibili per il noleggio a giornate e a pacchetti orari. Una realtà dinamica e moderna, che risponde alle necessità di privati e aziende, in un ambiente luminoso e accogliente. Un fiore all’occhiello per l’intera città, che oggi può affermare di essere la sede del primo self storage romagnolo.

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categorie e mercato Il pagamento è obbligatorio solo per chi detiene tv e radio in azienda

Abbonamento speciale Rai, viale Mazzini ci riprova Nella nota interpretativa del Ministero dello Sviluppo Economico sono esplicitamente esclusi dal pagamento dell’Abbonamento Speciale i PC senza sintonizzatore TV nonché i monitor per computer

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iamo alle solite. Non appena affievolito il clamore suscitato dall’iniqua pretesa del canone speciale d’abbonamento alle imprese che detengono apparecchi atti o adattabili, perché muniti di sintonizzatore, alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti, la Rai, nel mese di maggio, sta inviando alle aziende un’ulteriore richiesta. Dopo aver emendato la comunicazione delle parti che erano state oggetto di contestazione da parte delle associazioni di categoria, in primis Confartigianato, la Direzione Amministrazione Abbonamenti sta nuovamente contattando le imprese pretendendo il versamento dell’abbonamento. Chiarisce il vicesegretario di Confartigianato di Forlì Marco Valenti “a febbraio avevamo sollecitato un chiarimento da parte della Rai, che, prontamente, aveva fatto marcia indietro ribadendo di non esigere dalle aziende il versamento per il mero possesso di apparecchi come computer e simili. Oggi, tuttavia, si verificano casi di imprenditori che ricevono la richiesta di versamento del canone perché si presume detengano apparecchi radiofonici, televisivi, decoder o videoregistratori, pagamento che, si ribadisce, è obbligatorio solo in

caso di reale possesso. Nella medesima comunicazione è, poi, evidenziato in grassetto che, dal 2012, le imprese devono indicare in denuncia dei redditi il numero di abbonamento speciale, altro elemento che può indurre a credere di dover obbligatoriamente effettuare il versamento anche coloro che, in realtà, non hanno in azienda né televisori, né radio. Un sollecito di pagamento inviato strategicamente in un periodo in cui sono molteplici le scadenze per le imprese e che, ancora una volta, può trarre in inganno gli imprenditori, che, pur non possedendo in sede televisori o radio, ritengono di dover ottemperare al balzello.” In un momento in cui la pressione fiscale è in costante crescita e le realtà produttive si trovano nella morsa della crisi, la Rai ritiene di poter fare cassa approfittando della buona fede di molti imprenditori. Conclude Valenti “pagare il Canone Rai è un obbligo per tutti coloro che dispongono, in azienda, di apparecchi radio e tv, ciò che contestiamo è, ancora una volta, la mancanza di chiarezza nella comunicazione, inviata indiscriminatamente a tutte le imprese.” Confartigianato sollecita gli imprenditori a rivolgersi all’associazione per valutare singolarmente l’effettiva necessità del versamento, tuttavia, qualora l’impresa non possieda apparecchi per la ricezione radiotelevisiva in azienda, si suggerisce di rispondere (come peraltro richiesto al terzo paragrafo della lettera RAI) attraverso la cartolina preaffrancata allegata al bollettino di versamento, specificando nello spazio “eventuali altre comunicazioni” di non essere tenuti al pagamento della tassa in quanto sprovvisti degli apparecchi a essa soggetti.

PORTA UN AMICO Confartigianato premia l’amicizia con

200 euro essere impresa • • • maggio 2012 • 29


categorie e mercato

Sistri: 70 milioni per un servizio inesistente

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nefficienze, complessità e costi inutili sono gli oneri che le imprese devono sostenere per attuare il Sistri. Il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi va superato e deve essere istituito un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che risponda ai requisiti di efficienza, economicità ed efficacia. È quanto sollecita chiede Confartigianato, ricordando che, negli ultimi due anni, 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi al Sistri, acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito. I motivi della mancata attuazione sono le procedure complicate e costose, i problemi e ritardi nella

distribuzione dei dispositivi, i malfunzionamenti dovuti a difetti strutturali nell’ hardware e nel software, i continui correttivi legislativi e procedurali. Il differimento, deciso dal Ministero dell’Ambiente, del pagamento del contributo SISTRI al 30 novembre 2012 è insufficiente, il contributo va soppresso perché si riferisce a un servizio che non esiste. Va ripensato l’intero sistema, tenuto conto della sostanziale inoperatività del Sistri a fronte delle quote già versate dalle imprese negli ultimi due anni. È indispensabile combattere le ecomafie, ma bisogna farlo con modalità semplici in capo alle imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa.

Ultima opportunità per podologi e massofisioterapisti

Riconoscimento dei titoli universitari pre-riforma Sono aperti i termini di presentazione delle domande per il riconoscimento dei titoli (attestati, corsi di formazione seguiti da esperienza lavorativa) a titoli universitari abilitanti alle professioni sanitarie del pregresso ordinamento. Possono presentare domanda esclusivamente coloro che hanno frequentato e concluso un corso di formazione autorizzato dalla Provincia e svolto sul proprio territorio. Devono aver conseguito il titolo entro il 17 marzo 1999 e il relativo corso formativo deve essere iniziato entro il 31 dicembre 1995. I termini per la presentazione delle domande sono differenziati per gruppi professionali dal 1° giugno 2012 al 31 luglio 2012 per le professioni sanitarie riabilitative, podologo, fisioterapista e massofisioterapi-

sta, logopedista, ortottista-assistente in oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnico dell’educazione e riabilitazione psichiatrica e psicosociale, terapista occupazionale, ed educatore professionale. Dal 1° novembre 2012 al 31 dicembre 2012 per le professioni sanitarie infermieristiche, sanitarie ostetriche e tecniche della prevenzione, infermiere, ostetrica/o, infermiere pediatrico, tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistente sanitario. Chi ritiene di poter rientrare nella casistica sopra riportata e volesse avere chiarimenti in merito, può rivolgersi presso i nostri uffici per verificare ogni posizione individuale, contattando Fabiola Foschi allo 0543 452844.

Autotrasporto

Accesso alla professione novità Le imprese di autotrasporto dovranno entro il 3 giugno 2012 dimostrare il possesso dei quattro requisiti dell’accesso alla professione (onorabilità, idoneità professionale, idoneità finanziaria e stabilimento). Nell’ambito della discussione in Parlamento per la conversione del Decreto “Semplificazioni” sono stati approvati dalla Camera dei 30 • maggio 2012 • • • essere impresa

deputati alcuni emendamenti in tema di accesso alla professione che recepiscono le indicazioni delle associazioni dell’autotrasporto. Nella newsletter pubblicata sul sito www.confartigianato.fo.it è possibile verificare tutte le novità. Per ulteriori chiarimenti è possibile contattare Alberto Camporesi allo 0543 452906.


i numeri dell’artigianato Costo del lavoro sempre più alto

Le tasse pesano per il 46,9% Nelle piccole imprese il costo del lavoro è pari al 51,6% del valore aggiunto. Tra il 2003 e il 2009 l’incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto creato dalle piccole imprese è salito di oltre dieci punti percentuali, passando dal 40,8% al 51,6%

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a scelta di Ikea di produrre in Italia premia l’economia delle “quattro A” abbigliamento-moda, arredamento, alimentari, apparecchiature industriali, vale a dire i settori trainanti del made in Italy. Il gruppo svedese riconosce i punti di forza della capacità manifatturiera dell’artigianato e delle piccole imprese espressa nei distretti produttivi italiani: gusto, creatività, qualità, flessibilità, innovazione che resistono al di là delle mode consentendo di mantenere elevato il peso delle esportazioni. Per i vertici di Confartigianato Forlì si potrebbe far molto per rendere la nostra economia maggiormente competitiva. “Tra gli ostacoli presenti” spiegano “ha un peso determinante l’alto costo del lavoro che su 4.383.544 imprese pesa per 376 miliardi l’anno, una cifra pari al 14,2% del fatturato e al 59,7% del valore aggiunto prodotto dalle aziende. Ma sono le imprese più piccole a pagare il conto più salato: per quelle con meno di 50 addetti il costo del lavoro ammonta a 173,2 miliardi di euro ed è pari al 51,6% del valore aggiunto.” Tra il 2003 e il 2009 l’incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto creato dalle imprese fino a 50 addetti è aumentato del 10,7%, passando dal 40,8% al 51,6%. Nello stesso arco di tempo, per le imprese medio-grandi l’incremento è stato inferiore (+6,6%). E ancora “a gonfiare il costo del lavoro è la pressione fiscale. La tassazione sul lavoro di un dipendente single, senza figli, con retribuzione media è del 46,9%, vale a dire il 12 per cento in più rispetto alla media dei Paesi Ocse che si attesta al 34,9%. Una percentuale che pone l’Italia al quinto posto tra i 34 Paesi avanzati dell’Ocse con il cuneo fiscale più oneroso. La differenza rispetto alla media non cambia di molto se si prende in consi-

derazione la tassazione sul salario di una coppia con due redditi e due figli: la percentuale del cuneo fiscale è del 42,1%, cioè il 12,3% in più rispetto agli altri paesi, fermi al 29,8%.” A fronte dell’alta tassazione del lavoro, la quota di PIL destinata alla protezione dei lavoratori dalla disoccupazione è la più bassa di Europa. “La quota di spesa pubblica impiegata per contrastare il fenomeno della disoccupazione è solo lo 0,8% del PIL, meno della metà dell’1,8% del PIL destinato, in media, dai Paesi dell’Unione Europea. Confartigianato ha messo a confronto il costo del lavoro delle nostre imprese e di quelle dei Paesi emergenti. Il costo del lavoro di un’impresa manifatturiera in Italia, pari a 33.019 euro per dipendente, è più che doppio rispetto ai 17.056 euro di un’impresa del Brasile e ai 16.806 euro della Turchia, è il triplo rispetto agli 11.883 euro di un’impresa polacca, quasi sei volte in confronto ai 6.075 euro di un’impresa rumena e poco meno di 9 volte in confronto ai 4.130 euro di un’impresa della Cina.”

Compensazione crediti-debiti

Chiarezza e rapidità per le imprese La lunghezza e la profondità della crisi rendono ogni giorno più pesanti le difficoltà che gravano sulle imprese. Le dichiarazioni del Viceministro all’Economia Vittorio Grilli sul tema urgente della compensazione crediti-debiti sono un segnale positivo, dando finalmente attuazione alla previsione del decreto 78/2010, per contribuire a risolvere quella che è diventata una vera e propria emergenza per le imprese. Confartigianato, che ha proposto con forza questo intervento, chiede ora chiarezza nelle scelte e, nell’immediato, rapidità di attuazione del provvedimento. La compensazione deve valere per tutti i crediti vantati dalle imprese e per tutti i debiti tributari e non soltanto per le somme iscritte a ruolo. È fondamentale dare un segnale forte e tempestivo, per ridurre il crescente disagio degli imprenditori e per favorire una maggiore serenità nel rapporto fra fisco e contribuenti.

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AL PASSO COI TEMPI PER FARE CRESCERE LE IMPRESE Forlì Via Oriani, 1 • Tel 0543 452811 • Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it Castrocaro Terme e Terra del Sole Piazza Mazzini, 11 Castrocaro Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Civitella di Romagna Piazza Matteotti, 6 • Tel 0543 452985 • Fax 0543 983733 Dovadola Via Ranieri Biscia, 13 • Tel 0543 452950 • Fax 0543 766742 Forlimpopoli e Bertinoro Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli Tel 0543 452937 • Fax 0543 742750 Galeata Via IV Novembre, 9/B • Tel 0543 981240 • Fax 0543 981240 Meldola Viale Roma, 172 • Tel 0543 452910 • Fax 0543 490568 Modigliana Corso Garibaldi, 67 • Tel 0543 452960 • Fax 0546 940285 Predappio Via Roma, 100/B • Tel 0543 452921 • Fax 0543 921584 Premilcuore Piazza Caduti, 3 • Tel 0543 452920 • Fax 0543 921584 Rocca San Casciano Piazza Garibaldi, 53 • Tel 0543 452970 • Fax 0543 960068 Santa Sofia Via Giovannetti, 6 • Tel 0543 452981 • Fax 0543 970170 Tredozio Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 Tel 0546 943493 • Fax 0546 943493


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