02 • APRILE 2014 Anno 04 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
Insieme per la piccola impresa Successo per la grande mobilitazione nazionale del 18 febbraio per ribadire le ragioni della micro e piccola impresa. Una mattina in cui Piazza del Popolo a Roma è stata gremita da imprenditori che, con grande sobrietà ma con una motivazione incrollabile, hanno chiesto di essere messi in condizione di garantire la sopravvivenza delle proprie aziende e dei posti di lavoro che esse offrono. Una manifestazione per ricordare alla politica che “senza impresa non c’è Italia”. Una mobilitazione per chiedere di contrastare un fisco sempre più vorace e una burocrazia che ostacolano l’imprenditoria con provvedimenti realmente efficaci. Da pagina 4 a pagina 5
in evidenza L’EDITORIALE: L’odissea di una neoimpresa tra burocrazia, pregiudizi ed eccesso di zelo nei controlli da parte delle autorità preposte. A pagina 2 VITA ASSOCIATIVA: Confartigianato, in vista delle elezioni amministrative, invita i candidati alla poltrona di primo cittadino a ripensare il modello di governo. A pagina 6 IL NOTIZIARIO TECNICO: Nell’inserto centrale gli approfondimenti in materia di consulenza fiscale, del lavoro e
sull’ambiente e sicurezza. Le indicazioni per richiedere il modello Cud e sul cassetto previdenziale Inps, l’autoliquidazione Inail e i nuovi bandi per il credito. Da pagina 13 a pagina 19 I MOVIMENTI: Il gruppo Giovani Imprenditori continua l’avventura dell’Annual Business Contest coi ragazzi dell’ITIS Marconi, l’Anap interviene sugli ultimi provvedimenti del Governo Renzi, Donne Impresa propone il fare rete come strumento vincente contro la crisi. Da pagina 22 a pagina 26
associazione editoriale Tra burocrazia ed eccesso di zelo
Benvenuta neo Impresa • di Roberto Faggiotto
F
are impresa in Italia è difficile. La burocrazia pesa per 2 punti di Pil e una norma fiscale su due, delle ultime novantatré promulgate in questi anni, aumenta i costi burocratici per le imprese. Risulta evidente che superare lo scoglio iniziale della burocrazia, nel nostro Paese, costituisce una vera e propria sfida. Attendere mesi per il rilascio delle autorizzazioni, sostenere i costi di pratiche e consulenze tecniche diventa un percorso a ostacoli, terminato il quale un imprenditore può presumere di avere raggiunto il traguardo. Ma non è così. Non viene concesso il tempo di tirare un sospiro di sollievo e di dedicarsi all’attività imprenditoriale, di assaporare il piacere di vedere la propria azienda muovere i primi passi nel mercato e registrare segnali incoraggianti, che arrivano i primi controlli. E non dopo mesi, soltanto dopo qualche giorno dall’apertura dell’attività. Forse proprio per dare il benvenuto a questa nuova impresa e alla sua titolare, una giovane nel caso specifico, che in questo particolare momento ha avuto il coraggio, la caparbietà e la forza di concretizzare la propria idea imprenditoriale, di accendere le luci di una vetrina in una città che è sempre più spenta. Il tempismo, in questo specifico caso, che, purtroppo, non costituisce un’eccezione, è stato perfetto e, se non altro, ha reso evidente a questa giovane imprenditrice quello che l’attende da qui in avanti. I controlli sono doverosi e devono essere puntuali, siamo i primi a chiedere un mercato libero da abusivi o soggetti che operano nel sommerso, ma, come Confartigianato di Forlì, riteniamo che non ci sia molto da verificare a pochi giorni dall’inaugurazione e dopo avere ottenuto tutti i regolari permessi, licenze e nullaosta. Forse una maggiore sensibilità anche da parte degli enti ispettivi preposti non sarebbe male, anche per non dare l’impressione all’imprenditore che ci siano pregiudizi nei suoi confronti. Ultima nota, è importante sottolineare che, chiaramente, dalla verifica non è emersa alcuna irregolarità e che l’azienda potrà finalmente concentrare le proprie energie per confrontarsi col mercato. Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Roberto Faggiotto
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Redazione Roberta Zoli
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Anno IV • n. 02 APRILE 2014
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2 • aprile 2014 • • • essere impresa
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009
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il commento associazione Prioritario tornare a crescere
Tagliare o investire?
C
ome si costruisce il rilancio di un’economia in affanno? All’inizio della crisi, gli analisti valutavano la situazione come uno strumento per selezionare le imprese; quelle capaci unicamente di sopravvivere in tempi normali, senza reali prospettive di crescita e sviluppo, sarebbero state eliminate da un mercato maggiormente selettivo, mentre quelle in grado di espandere il proprio fatturato, avrebbero saputo mettere in campo le energie migliori per superare le secche della congiuntura sfavorevole, contrastando credit crunch e austerità fiscale. Una sorta di “pulizia”, utile a rivitalizzare l’apparato produttivo italiano. Questo accadeva più di cinque anni fa, quando ancora non era evidente quanto lunga e pesante sarebbe stata la crisi e quanto devastanti i suoi effetti. Alla luce dei successivi mesi, di grandi difficoltà, possiamo affermare che “l’uscita dal mercato” non ha riguardato solo le aziende guidate da chi si era improvvisato imprenditore, bensì - purtroppo - anche coloro che sono stati vittime delle politiche restrittive dei governi che si sono succeduti e che hanno pensato di contrastare la voragine del debito pubblico unicamente chiedendo ulteriori sacrifici alle imprese. Risulta facilmente intuibile che una recessione mondiale, affrontata a colpi di nuove tasse sempre più opprimenti o con l’inasprimento della burocrazia, finisca con l’aggravarsi, tanto che, oggi, la micro e piccola impresa italiana è allo stremo. I conti pubblici devono tornare in equilibrio, ma non a scapito del motore produttivo del Paese. La riduzione dei costi della politica più volte promessa dai governanti, è rimasta fino a oggi lettera morta. Per questo, pur auspicando che il Governo Renzi mostri maggiore coraggio nel procedere a una razionalizzazione della spesa pubblica, ribadiamo la priorità di interventi che diano impulso allo sviluppo. Tagliare i costi inutili in tempo di crisi è doveroso, le buone pratiche devono diventare una prassi, ma per rilanciare l’economia è indispensabile tornare a investire. Lo sanno bene gli imprenditori che continuano a innovare sia la produzione sia i processi, a ricercare nuovi mercati e a formare il personale a costo di sacrifici, rinunciando ai ricavi immediatamente reinvestiti in qualità. Eppure il messaggio non viene colto dai politici, da anni troppo distanti dal Paese reale, concentrati su personalismi e lotte tra fazioni, persino all’interno dello stesso partito. Speriamo che il nuovo Governo abbia la forza di credere nell’Italia; valorizzando la cultura, la storia, la tradizione, a partire dai saperi e dal saper fare. Ricominciamo a costruire, prima che il processo di desertificazione sia irreversibile. essere impresa • • • aprile 2014 • 3
associazione Senza impresa non c’è Italia
La manifestazione di Roma dà la scossa alla politica
“L
a complessa situazione politica non può oscurare il disagio profondo dell’economia reale” è questa la preoccupazione di Confartigianato, espressa attraverso le parole del presidente Giorgio Merletti (nella foto col vicepresidente di Confartigianato Forlì, Luca Morigi) lo scorso 18 febbraio in Piazza del Popolo, nel corso della manifestazione unitaria delle associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio. “Negli ultimi cinque anni hanno chiuso circa mille aziende ogni giorno, la ricchezza prodotta dal nostro Paese è diminuita del 9%, la disoccupazione è raddoppiata, passando dal 6,4% al 12,7% per un totale di 1,2 milioni di disoccupati in più. Nel frattempo, la pressione fiscale ha raggiunto il 44,3% del PIL (e resterà sopra il 44% per molto tempo) mentre quella “legale” - su ogni euro di PIL dichiarato - si aggira intorno al 54%.” Un intervento appassionato, a tratti rabbioso “il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell’Italia e ne è il principale motore contribuendo per il 62% al valore aggiunto, chiede subito un cambio di rotta e risposte concrete per uscire da una crisi che lo ha colpito duramente: l’incidenza della tassazione sui profitti ha ragContinua a pagina 5 • • •
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associazione
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La manifestazione di Roma dà la scossa alla politica giunto il 66%, il 20% in più della media europea, mentre la burocrazia costa alle PMI 30 miliardi di euro l’anno e il credito è in calo dal 2011.” Rete Imprese Italia, la sigla che rappresenta oltre a Confartigianato, Casartigiani, Cna, Confcommercio e Confesercenti ha portato all’attenzione della politica alcune proposte attuabili rapidamente, che possano ripristinare un clima positivo e di maggior fiducia nel futuro. Le imprese, in attesa da troppo tempo di una ripresa che sembra non arrivare mai, chiedono azioni concrete e rapide e non più progetti astratti per la soluzione di problemi ormai indifferibili. La mancata ripresa della domanda e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, di provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie e una crescita allarmante della disoccupazione. Attraverso la giornata di mobilitazione “Senza
Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro” è stato espresso il profondo disagio delle piccole imprese italiane stremate dalla crisi economica e da condizioni di contesto che comprimono le potenzialità del tessuto produttivo. La manifestazione è stata l’occasione per dare visibilità alle micro, piccole e medie imprese, che, nonostante le difficoltà, continuano a garantire occupazione e stabilità, ma non ricevono adeguata attenzione da parte del mondo politico e istituzionale, come reso evidenti dai numeri presentati in occasione della mobilitazione. Purtroppo, lo scorso anno, hanno chiuso i battenti quasi 372mila imprese, ovvero oltre mille al giorno. Di queste, ben tre cessazioni su quattro hanno riguardato le imprese individuali. Il saldo anagrafico di fine anno tra iscrizioni e cessazioni è particolarmente negativo per l’artigianato, con un calo complessivo che ha sfiorato le 28 mila unità (-1,9%); il reddito individuale da lavoro indipendente ha registrato una diminuzione di circa il 10% in un biennio, risentendo maggiormente della crisi economica. Un altro dato sconfortante concerne fallimenti e concordati aumentati di oltre il 12% nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012. essere impresa • • • aprile 2014 • 5
vita associativa Elezioni amministrative 2014
Un banco di prova per il territorio
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e elezioni amministrative cadono in un momento di profondo cambiamento del nostro paese che avrà importanti ricadute anche a livello locale. Il processo di riorganizzazione dello Stato avviato negli ultimi due anni ha subito un’accelerazione con l’insediamento del nuovo governo, che ha prodotto i primi effetti anche sulle autonomie locali. Per la prima volta il presidente della Provincia non sarà eletto direttamente tramite votazione e, pur non potendo ancora parlare di soppressione delle amministrazioni provinciali, si sta andando in quella direzione. Questo, oltre a determinare un riequilibrio del governo del territorio, richiederà una visione d’insieme da parte degli amministratori locali che si troveranno a dovere ragionare in termini di area vasta, che per noi significa la Romagna. La costituzione nel nostro comprensorio dell’unione dei 15 comuni è un primo passo in questa direzione. A livello romagnolo sono in atto aggregazioni nella sanità, nel trasporto e nei servizi pubblici che stanno producendo effetti diretti anche nel rapporto tra te amministrazioni locali e il sistema delle imprese.
guardare per far ripartire l’economia locale, per questo i provvedimenti per la crescita dovranno tenere conto anche della dimensione e della tipologia delle nostre imprese, senza le quali non è possibile immaginare un rilancio. Tutte le azioni che si metteranno in atto per rendere più competitivo e attrattivo il nostro territorio, dall’innovazione, alle reti di imprese, sino al nodo del credito devono partire dalla nostra realtà imprenditoriale e non da modelli astratti. Confartigianato ha stilato una serie di proposte, che sta sottoponendo in queste settimane ai candidati a sindaco dei comuni del comprensorio, nell’ottica di uno sviluppo del territorio in forma integrata con le altre realtà della Romagna.
La riforma dello stato e il progetto di spending review avrà effetti anche sul locale, sia in termini di minori trasferimenti da parte del governo centrale alle amministrazioni comunali, sia per quanto attiene la soppressione di enti e società ritenuti non più utili. Chi si candida ad amministrare i nostri comuni per il prossimo quinquennio si dovrà confrontare con questi problemi e con una crisi che a livello locale sta incidendo pesantemente sul sistema produttivo senza precedenti; importanti realtà industriali sono in crisi, dalla Alpi di Modigliana, alle realtà forlivesi Elettrolux e Ferretti, solo per citare gli esempi più eclatanti e che rischiano di impoverire il nostro territorio e mettere in ginocchio le numerose imprese artigiane occupate nella filiera. Situazione resa ancor più grave dalla vocazione di un territorio fortemente caratterizzato da un’imprenditoria diffusa, con un’impresa attiva ogni nove abitanti, col 94% delle imprese con meno 10 dipendenti, di cui solo novecento, sulle oltre 43 mila iscritte al registro delle imprese della Camera di Commercio provinciale, che commerciano con l’estero. È questo il tessuto economico col quale dovranno confrontarsi gli amministratori per il prossimo quinquennio e al quale devono
Non è più il momento per sterili campanilismi, occorre pensare a un unico territorio, superando le contrapposizioni tra i singoli comuni, tra quelli capoluogo di Forlì-Cesena e tra le province della Romagna. Impostazione che richiede la semplificazione dei processi e dei regolamenti, che dovranno essere uniformati almeno a livello provinciale, poiché è inaccettabile che le procedure e la modulistica per la presentazioni di domande e il rilascio delle autorizzazioni divergano a seconda delle amministrazioni comunali di pertinenza. Liberare le imprese dalla burocrazia deve diventare uno degli obiettivi per ridare fiducia a chi fa impresa. Nel documento predisposto trovano spazio anche la riduzione della pressione fiscale; Tares, IMU, l’ultima nata, TASI nonché le altre imposte locali pesano sempre più sui bilanci aziendali aumentando i costi in un momento di forte contrazione dei ricavi, mettendo a rischio la stessa prosecuzione dell’attività delle aziende. Confartigianato di Forlì chiede concretezza, oggi occorre agire con rapidità ed efficacia per evitare di disperdere il patrimonio imprenditoriale che ha contribuito in maniera preponderante al benessere della nostra terra e che la crisi sta seriamente minando.
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economia & lavoro La proiezione dell’ufficio studi di Confartigianato
L’impatto della TASI sulle imprese
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al 1° gennaio 2014 è in vigore la nuova IUC (Imposta Unica Comunale) pari alla somma di IMU, TASI e TARI. La Legge di Stabilità 2014 ha introdotto il provvedimento e con il “decreto Salva Roma” è stata data ai Comuni la facoltà di incrementare l’aliquota TASI dello 0,8 per mille per introdurre detrazioni che generino effetti equivalenti a quelli dell’IMU. La TASI 2014 può quindi oscillare da un minimo di zero a un massimo del 3,3 per mille, con il vincolo che per gli immobili produttivi non venga superato l’11,4 per mille. L’Ufficio Studi di Confartigianato attraverso una serie di simulazioni ha stimato che una piccola impresa media tipo, la quale, tra IMU e TARES servizi indivisibili, nel 2013 pagava 3.105 euro, nel 2014 subirà un aggravio medio pari a 253 euro (+8,2%) con la TASI ad aliquota base, che sale a 556 euro (+17,9%) con la TASI ad aliquota massima. Nel corso dell’indagine Confartigianato ha individuato sette profili di piccola impresa: software e ICT che tra IMU e TARES servizi indivisibili nel 2013 pagava 1.277 euro, nel 2014 registrerà un aumento di 150 euro (+11,8%) con la TASI ad aliquota base, che arriva a 279 euro (21,9%) con la TASI ad aliquota massima. Il parrucchiere/estetista che versava 726 euro nel 2014 sborserà 84 euro in più (11,6%) con la TASI ad aliquota base e che sale a 157 euro (21,7%) con la TASI ad aliquota massima. Il laboratorio
di falegnameria nel 2013 sosteneva una spesa di 2.206 euro nel 2014 avrà un aumento di 147 euro (+6,7%) con la TASI ad aliquota base e di 360 euro (16,3%) con la TASI ad aliquota massima. L’autofficina, carrozzeria da 1.323 euro dello scorso anno, nel 2014 verserà in più almeno 88 euro (+6,7%) sino a un massimo di 216 euro (+16,3%). L’impresa manifatturiera con capannone che tra IMU e TARES servizi indivisibili nel 2013 pagava 6.250 euro nel 2014 si troverà a pagare 424 euro (+6,7%) con la TASI ad aliquota base che giunge sino a 1.026 euro (+16,4%) con la TASI ad aliquota massima. Il ristorante da 2.419 euro a un aumento di un minimo di 281 euro (+11,6%) a un massimo di 525 euro (21,7%), anche pasticceria/panificio da 1.814 euro subirà un ulteriore costo da 211 euro (11,6%) a 394 euro (21,7%). Per quanto attiene ai capannoni delle imprese manifatturiere, l’ufficio studi ha evidenziato l’incremento del coefficiente di rivalutazione (che è salito a 65 dal 60 del 2012). Nel periodo 2012-2014 la tassazione immobiliare sulle imprese manifatturiere dotate di capannone registra un aumento cumulato del 25,9%. Nello stesso periodo il valore aggiunto nominale del settore manifatturiero ristagna con una crescita cumulata nel biennio limitata allo 0,3%. Nel settore, vale la pena di ricordarlo, operano 394.514 imprese con meno di 20 addetti che occupano 1.539.996 addetti (ben il 39,2% degli addetti del manifatturiero).
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Emilia Romagna
essere impresa • • • aprile 2014 • 7
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a cura di Mauro Collina economia & lavoro
Cambiare, senza timore
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on Piazza Affari che vola, spinta da uno spread ai livelli di dicembre 2010, banche e gestori di fondi, fra i quali i colossi americani come Blackrock e Fidelity, tornano a guardare l’Italia con rinnovato interesse. Ma si tratta di una fiducia a tempo, dietro la quale si nascondono fini speculativi. Molti investitori stranieri sono probabilmente pronti a volgere lo sguardo altrove, se non dimostriamo di saper affrontare concretamente e in tempi brevi, i problemi che ci affliggono. Ma il cambiamento in Italia fa paura. È bastato che il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco abbia ripetuto le parole del suo predecessore Guido Carli, affermando che il Paese è rallentato da “lacci e lacciuoli”, a provocare l’ira dei sindacati Cgil, Cisl e Uil all’unisono. I confederali non si rendono conto che difendendo a oltranza solo i lavoratori dipendenti delle grandi imprese
e del pubblico impiego stanno anch’essi contribuendo ad affossare il commercio e l’artigianato? Su queste pagine abbiamo già riferito di come le sirene di Svizzera, Austria e Slovenia stiano fascinando le nostre imprese con incentivi, detassazione e trasparenza amministrativa, affinché trasferiscano la sede produttiva nei loro territori. Il fenomeno è doppiamente grave, perché non sono solo gli artigiani a migrare, lo fanno anche i nostri laureati, che vorrebbero un lavoro retribuito sulla base
del merito. A forza di proteggere i diritti acquisiti di tutti, abbiamo tolto le speranze proprio ai giovani. Da un sondaggio del World Economic Forum, nel nostro Paese gli ostacoli alle imprese sono i seguenti: livello di tassazione (23%), accesso al credito (19%), inefficienza della burocrazia (17%), mercato del lavoro (9%), regole del fisco (8%), instabilità politica (6%), corruzione (6%). Lo sviluppo economico è frenato. I governi che si sono succeduti in questi anni sono partiti tutti coi migliori propositi, varando riforme e stilando programmi che però si sono via via affievoliti, senza lasciare il segno. Se il più giovane presidente del Consiglio saprà effettuare riforme credibili sul lavoro e spesa pubblica, azzerando quelle che il segretario della Cgia di Mestre chiama “burocrazie corporative”allora questa euforia momentanea si potrà trasformare in ripresa vera.
Credito? Sempre più scarso Le Pmi continuano ad avere forti difficoltà di accesso al credito e sempre meno capacità di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario, i dati dimostrano che i finanziamenti bancari sono in costante diminuzione dalla fine del 2011 a oggi il trend non è mutato. Tra novembre 2012 e novembre 2013 i prestiti bancari alle aziende italiane sono diminuiti del 6,2%, pari a 60,2 miliardi in meno, se all’inizio del 2012 poco meno del 22% delle aziende chiedeva credito agli istituti di credito, nel 2013 la percentuale è scesa al 9%. L’ufficio studi di Confartigianato ha stimato che dal 2009 al 2013 la quota di domande di finanziamento respinte alle micro imprese è aumentata dal 12,2% al 15,7% mentre quelle accolte non supera
il 54%. Nel corso della mobilitazione del 18 febbraio scorso, le associazioni dell’artigianato e del commercio hanno richiesto un intervento straordinario della BCE a sostegno dell’accesso al credito delle Pmi, una riorganizzazione della filiera della garanzia e il rafforzamento nella patrimonializzazione dei Confidi, incentivando, al contempo, le fonti alternative al canale bancario. essere impresa • • • aprile 2014 • 9
economia & lavoro Lo scorso 26 marzo la presentazione dei dati camerali
Rapporto sull’Economia, deboli segnali positivi per l’imprenditoria
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l 2013 è stato un anno che ha presentato un andamento economico ancora preoccupante ma in cui è possibile rilevare alcuni segnali positivi. Lo scenario internazionale ha confermato il proseguimento della crescita, seppure rallentata rispetto al passato, dei Paesi emergenti e dell’economia statunitense, che è contraddistinta da una politica di espansione della massa monetaria, con performance del PIL e dell’occupazione sensibilmente migliori rispetto all’Unione Europea. Nell’area Euro si registrano modesti segnali di ripresa e una lentissima risalita dell’inflazione; i tassi di interesse nell’Eurozona sono al minimo storico e il rafforzamento della valuta europea alimenta un “euro troppo forte in un’economia europea troppo debole”, con la conseguenza di penalizzare le esportazioni. In questo scenario, il nostro Paese si presenta con gravi squilibri macroeconomici e la Commissione Europea ha sottolineato nuovamente l’urgenza di ridurre il debito pubblico sul prodotto interno lordo, di aumentare produttività e competitività, e, soprattutto, di riavviare la crescita. Il contesto nel quale le imprese italiane si trovano a operare è dunque caratterizzato da condizioni particolarmente difficili, fra le quali un’enorme pressione fiscale, un costo del lavoro e dell’energia più elevato rispetto al resto dell’Europa e difficoltà generalizzate di accesso al credito, a fronte di un sistema bancario costretto ad accantonamenti straordinariamente elevati per la crescita esponenziale delle sofferenze. Per la provincia di Forlì-Cesena, nel complesso e pur nella situazione di crisi, si segnalano alcuni elementi positivi: la capacità di tenuta di alcune specializzazioni, come agroalimentare e calzature, e delle imprese più strutturate; un miglioramento nella congiuntura manifatturiera del 4° trimestre 2013, con crescita di produzione, di fatturato di ordini interni ed esteri; la performance complessivamente positiva delle esportazioni. Dall’esame dei dati, si rileva che la struttura imprenditoriale provinciale presenta 46.395 sedi e unità locali attive; sono 8.507 le imprese “femminili” (-2,3%), 3.162 quelle “giovanili” (-5,7%) e 2.727 (+0,8%) 10 • aprile 2014 • • • essere impresa
quelle con titolari stranieri. Sono 8,5 gli abitanti per sedi e unità locali attive (8,6 in Regione e 9,5 in Italia). Leggero calo, rispetto al 2012, per le società di capitale (-0,2%). Diminuiscono le imprese individuali (-1,9%) e le società di persone (-1,3%). Preoccupante è la perdita di imprese e di localizzazioni dei comparti costruzioni (-4,1%) e manifatturiero (-1,6%), sia per la portata occupazionale, sia per i settori che attivano nella catena di creazione del valore. Andamento negativo per l’edilizia, dove continuano a diminuire sedi e unità locali attive (6.673, -4,1% rispetto al 2012) ma soprattutto l’occupazione, la domanda è stagnante e il volume d’affari in ulteriore rallentamento (-6%). Dai dati delle Casse Edili risulta, fra gli altri cali, una flessione delle ore lavorate: -8,8%. Si rileva un aumento delle esportazioni pari al +5,9% (Emilia-Romagna +2,6% e Italia -0,1%). Le importazioni sono cresciute a livello provinciale e regionale: +2,5% in provincia, +0,9% in Emilia-Romagna; sono calate in Italia: -5,5%. Macchinari e apparecchi meccanici, metalli e prodotti in metallo, calzature, prodotti dell’agricoltura e prodotti alimentari sono i più esportati, mentre le principali destinazioni sono l’Unione Europea, l’Europa extra UE e l’Asia Orientale; apertura crescente verso i mercati extra europei. Trasporti in forte discesa: calano sedi e unità locali attive di “Trasporto e magazzinaggio” (-1,5%), di “Trasporto di merci su strada” (-2%). Numerose le criticità specifiche, tra cui concorrenza sleale che spesso costringe a prestare servizi sottocosto, aumento dell’indebitamento e delle sofferenze, problemi di liquidità operativa, difficoltà nell’incasso dei crediti. Nell’artigianato, le sedi e unità locali attive (14.049) risultano in calo (-2,9%) al 31/12/2013, rispetto ad analogo periodo 2012. Quasi tutti i settori del sistema artigianale soffrono, in particolare si aggravano le problematiche in edilizia e trasporti; difficoltà, in generale, per le imprese che lavorano in conto terzi. Nella foto il presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena Alberto Zambianchi.
economia & lavoro Nel 2013 persi 478 mila occupati
Sulle piccole imprese il cuneo fiscale pesa per 78,5 miliardi
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el 2013 l’Italia ha perso 478 mila occupati, pari a 1.311 posti di lavoro in meno al giorno, il numero dei disoccupati è aumentato di 369mila unità, pari al 13,4% in più in 1 anno, e di questi 158mila sono giovani tra 15 e 34 anni. Il drammatico bollettino di guerra del mercato del lavoro italiano è stato stilato da Confartigianato che ha messo in luce anche i problemi legati all’istruzione e formazione professionale, al cuneo fiscale e agli ammortizzatori sociali. Sull’andamento dell’occupazione pesa il costo del lavoro. Per i 4.433.093 dipendenti delle micro e piccole imprese italiane fino a 50 addetti il cuneo fiscale costa 78.502 milioni. A questo proposito commenta Marco Valenti (nella foto): “Chiediamo al Governo attenzione alle scelte per ridurre il carico fiscale su cittadini e imprenditori. La coperta delle risorse a disposizione è corta: servono soluzioni equilibrate capaci di rilanciare la competitività delle nostre aziende. Non vorremmo si finisse per privilegiare alcuni settori, lasciando scoperti milioni di imprese e loro dipendenti esposti alla concorrenza internazionale”.
tiva come l’apprendistato che, nel 2013, ha consentito l’11,5% delle assunzioni effettuate dalle imprese artigiane, a fronte dell’8,7% di apprendisti assunti dal totale delle imprese. Ma la vocazione dell’artigianato a utilizzare l’apprendistato è stata pesantemente compromessa dai maggiori costi e vincoli introdotti nel 2012 dalla riforma Fornero e dalle incertezze applicative provocate dalle tre riforme dell’apprendistato succedutesi nel triennio 2011-2013. Risultato: tra il 2012 e il 2013 le assunzioni di apprendisti nell’artigianato sono crollate del 33,8%, a fronte di una diminuzione del 16% per il totale delle imprese. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, Confartigianato rileva il calo, tra il 2012 e il 2013, delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga: - 22,9%. Una diminuzione ancor più apprezzabile perché, a fine 2012, il ricorso effettivo a questo strumento da parte delle imprese artigiane si traduce in un tasso di utilizzo del 23%, più che dimezzato rispetto alla media della CIG straordinaria e in deroga rilevata nel 2012 e pari al 54,56%.
Secondo Confartigianato, la situazione occupazionale è influenzata anche dai problemi del sistema formativo: in Italia, la percentuale di under 25 che studiano e lavorano è appena del 2,8%, a fronte della media del 13,6% dei Paesi dell’Ue a 27. Confartigianato segnala, inoltre, che i diplomati degli istituti tecnici e professionali presentano una situazione occupazionale migliore rispetto a chi ha frequentato licei o ha avuto un’istruzione magistrale e artistica. I diplomati degli Istituti tecnici, infatti, risultano occupati per oltre la metà (57,6%), con un tasso di disoccupazione pari al 22,4% e inferiore alla media dei diplomati (26,2%), mentre quelli degli Istituti professionali risultano occupati per il 69%, l’incidenza maggiore tra i diplomati, a cui si accompagna il più basso tasso di disoccupazione, pari al 21,4%. Le opportunità di trovare lavoro sono ostacolate dalla crisi ma anche da interventi normativi che hanno penalizzato un contratto a valenza forma-
Per Confartigianato per rilanciare l’occupazione bisogna togliere piuttosto che aggiungere e rispettare le specificità delle diverse realtà d’impresa che operano nel Paese. Basta con le continue riforme che producono soltanto incertezza tra gli imprenditori e scoraggiano le assunzioni. Non servono nuove ‘ricette’ fantasiose, soprattutto, non abbiamo bisogno di soluzioni ‘a taglia unica’. Occorre ridurre la tassazione sul lavoro e liberare l’apprendistato da costi e vincoli introdotti dalla riforma Fornero e che hanno impedito l’assunzione di migliaia di giovani. La semplificazione delle leggi sul lavoro è una soluzione, affidando alla contrattazione collettiva il compito di disciplinare il dettaglio dei rapporti lavorativi, occorre definire un sistema di orientamento e di sostegno al lavoro che, al pari degli altri Paesi europei, offra ai giovani un percorso di continuità e coerenza tra istruzione, formazione, esperienze on the job e inserimento lavorativo con contratto di apprendistato. essere impresa • • • aprile 2014 • 11
12 • aprile 2014 • • • essere impresa
notiziario tecnico
Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli Richiesta dell’Iban per velocizzare i rimborsi alle imprese Con Comunicato stampa 21 marzo 2014, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che, al fine di velocizzare l’erogazione dei rimborsi, sta richiedendo, tramite PEC, alle imprese interessate di comunicare il codice IBAN del proprio conto corrente su cui accreditare le somme spettanti. A tal proposito, è stato specificato che l’IBAN deve essere comunicato alternativamente: tramite internet, utilizzando i servizi online disponibili sul sito delle Entrate, nell’area riservata agli utenti registrati; di persona presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia, presentando l’apposito modello per la richiesta di accredito disponibile presso gli sportelli o sul sito dell’Agenzia
Iscrizione al Vies on line Con Comunicato stampa del 26 marzo 2014 l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che i soggetti già titolari di partita IVA, abilitati a Fisconline o Entratel, possono richiedere l’iscrizione nell’elenco VIES anche in via telematica entrando nella propria area riservata. In precedenza tale operazione si poteva effettuare unicamente presentando l’apposita istanza:
a mano; con raccomandata; via PEC; all’ufficio competente.
ci sostenuta a seguito di lavori di recupero edilizio non può superare l’importo del costo della ristrutturazione stessa e l’importo massimo di 10mila euro.
Diventa legge il decreto destinazione Italia Completato l’iter parlamentare, il Dl 145/2013 (“Destinazione Italia”) è legge. Tra le disposizioni di carattere fiscale, si segnalano: l’istituzione di un credito d’imposta per le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, la possibilità di compensare le cartelle esattoriali con crediti vantati nei confronti di pubbliche amministrazioni e lo stop all’aumento dell’accisa sulla birra. Viene favorita ed incentivata la digitalizzazione delle piccole e medie imprese che investono per l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, compreso il telelavoro, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce e la connettività a banda larga e ultralarga. Il Decreto prevede l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto tramite voucher di importo non superiore a € 10.000 e con un apposito Decreto saranno individuate le modalità di erogazione dei contributi in esame. Viene introdotto il Bonus libri, un credito di imposta che va a incidere sui redditi degli esercizi commerciali che vendano libri con codice Isbn. In quegli stessi esercizi in cui sia attivato il credito, agli studenti, viene concesso un buono sconto pari al 19% per l’acquisto di libri di lettura.
Dal 30 giugno 2014 obbligo del Pos La conversione in legge del Decreto Milleproroghe (D.L. n. 150/13) ha differito al 30 Giugno 2014 l’obbligo di accettazione delle moneta elettronica da parte degli esercenti di attività commerciali e di servizi, anche professionali, che come previsto dal relativo Decreto attuativo sarebbe dovuto scattare dal 28 marzo 2014. I soggetti in esame saranno quindi obbligati all’utilizzo del Pos a partire dal 30 giugno 2014.
Misure urgenti per l’edilizia abitativa
Rimborsi da 730 over 4mila euro
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2014 n. 73 il decreto legge 28 marzo 2014 n. 47 emanato dal Consiglio dei ministri del 12 marzo scorso per affrontare l’emergenza abitativa dando sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti. Il provvedimento - Decreto legge 28 marzo 2014, n. 47 - Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015 prevede, tra le altre cose introduce la riduzione della cedolare secca per contratti a canone concordato. Immediatamente in vigore, quindi, lo sconto fiscale della cosiddetta cedolare secca - che scende dal 15 al 10% - per i proprietari che affittano un alloggio a canone concordato. Nel decreto viene definitivamente introdotto anche il doppio tetto di spesa per il bonus mobili; la spesa per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomesti-
La Legge di Stabilità 2014 ha introdotto una serie di disposizioni che sottopongono a condizioni più severe le erogazioni di rimborsi e la compensazione di imposte dirette e Irap ed in particolare quando i modelli 730 prevedono un rimborso complessivo superiore a 4mila euro, determinato anche da eccedenze d’imposta derivanti dalla precedente dichiarazione, non sarà più il Caf a restituire le somme ma direttamente l’Agenzia delle Entrate. Il rimborso sarà erogato entro sei mesi dalla scadenza dei termini previsti per la trasmissione della dichiarazione dopo controlli preventivi effettuati dalla stessa Agenzia delle Entrate, in particolare, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia. La novità si applica a partire dalle dichiarazioni presentate nel 2014. Continua a pagina 14 • • • essere impresa • • • aprile 2014 • 13
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Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani Novità del “Jobs Act” Modifiche al contratto di lavoro a tempo determinato Dal 21 marzo 2014 è in vigore il Decreto Legge n. 34 recante “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”. In materia di contratti di lavoro a tempo determinato sono state introdotte dal legislatore importanti novità. Innanzitutto è stata ampliata la possibilità di utilizzo del contratto a tempo determinato nella forma c.d. “acausale” (cioè senza l’obbligo di indicare una causale giustificativa, ovvero le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo dell’assunzione). Tale contratto, prima possibile fino ad un massimo di 12 mesi e prorogabile (sempre nei limiti dei 12 mesi) per una sola volta, può invece ora essere stipulato fino ad un massimo di 36 mesi ed è consentito che la sua durata possa essere prorogata, sempre nel limite dei tre anni e con il consenso del lavoratore, anche più volte, fino ad un massimo di otto volte, purché la proroga si riferisca alla stessa attività lavorativa (stesse mansioni) per cui il contratto è stato sottoscritto. Ulteriore importante novità è data dalla previsione legislativa di un limite quantitativo previsto per ciascun datore di lavoro nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato, che non possono superare la soglia massima del 20% dell’organico complessivo presente in azienda; viene però fatta salva la possibilità per la contrattazione collettiva di modificare i suddetti limiti, e vengono altresì considerati esenti dalle limitazioni quantitative i contratti a tempo determinato conclusi in alcune particolari ipotesi - quali per esempio quelle legate alle ragioni di carattere sostitutivo o alla stagionalità - elencate all’art. 10 comma 7 del D. Lgs n. 368 del 2001. Inoltre, si evidenzia che la soglia quantitativa sopra indicata non viene applicata alle imprese che occupano fino a 5 dipendenti, per le quali è prevista la possibilità di stipulare sempre un contratto di lavoro a termine. Infine si fa presente che, trattandosi di norme (sia pure già in vigore) dettate dal Governo con un decreto legge, il testo normativo potrebbe anche subire delle modificazioni in fase di conversione in legge da parte del Parlamento.
Lotta agli abusi e allo sfruttamento dei minori In vigore dal 06 aprile 2014 il decreto legislativo n. 39 del 4 marzo 2014, attuativo della Direttiva
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Comunitaria 2011/93, finalizzato alla lotta contro lo sfruttamento minorile sotto l’aspetto sessuale e la pornografia. Tale provvedimento afferma che chi intende impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori, deve chiedere il certificato penale del casellario giudiziale dal quale risulti l’assenza di condanne e l’assenza di misure interdittive che comportino il divieto di contatti diretti e regolari con minori. Il datore di lavoro che non adempie a tale obbligo è soggetto ad una sanzione pecuniaria amministrativa compresa tra 10.000 e 15.000 euro. Si precisa che: 1) l’obbligo del certificato penale del casellario giudiziale trova applicazione con riferimento ai rapporti di lavoro instaurati a partire dal 06 aprile 2014; 2) sono esclusi dall’obbligo i datori di lavoro domestico; 3) il datore di lavoro può chiedere al dipendente che affianca il minore una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti l’assenza di condanne per i reati contro i minori.
Novità Inps 2014 Sono diverse le novità Inps previste per i primi mesi dell’anno 2014. Tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, le aziende interessate hanno ricevuto gli avvisi di addebito relativi alle iscrizioni a ruolo di insoluti del 2011 e 2012 e alle regolarizzazioni spontanee che non risultano pagate. Tempestivamente entro i termini l’impugnazione giudiziaria dell’avviso, si deve procedere all’eventuale richiesta di sgravio. Per quanto riguarda il Durc interno invece, cambia la gestione ai fini dei benefici contributivi, a seguito dell’estensione della validità del Durc a 120 giorni. Tale situazione comporta che, a partire dal 1° aprile prossimo, le aziende cominceranno a ricevere i preavvisi di accertamento negativo per inadempienze pregresse al 31 dicembre 2013, relativi a insoluti totali o parziali e debiti già consolidati. Dalla notifica decorreranno poi i 15 giorni di tempo per regolarizzare la presunta inadempienza, pena l’ impossibilità di conguagliare le agevolazioni contributive. L’eventuale regolarizzazione successivamente ai termini in diffida, non consentirebbe di recuperare le agevolazioni pregresse. In mancanza di inadempienze il “Durc interno” permarrà regolare, rimanendo tale per 120 giorni, indipendentemente da ciò che avverrà nei 3 mesi successivi.
I tirocini formativi in Emilia Romagna La Legge regionale regolamenta tutti i tirocini realizzati nel territorio della Regione Emilia Romagna, anche in caso di azienda ospitante multi localizzata, di seguito una sintesi: Tipologia e durata dei tirocini 1. Tirocini formativi e di orientamento. Continua a pagina 15 • • •
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Finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani. Destinatari sono persone che hanno conseguito un titolo di studio entro e non oltre i 12 mesi. Durata massima, comprensiva di eventuali proroghe, 6 mesi. 2. Tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro. Sono rivolti principalmente a disoccupati, anche in mobilità, e inoccupati. Sono attivabili anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per l’erogazione di ammortizzatori sociali. Durata massima, comprensiva di eventuali proroghe, 12 mesi. 3. Tirocini di orientamento e formazione oppure di inserimento o reinserimento in favore di persone con disabilità, di persone svantaggiate, di richiedenti asilo e di titolari di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione sociale. Durata massima, comprensiva di eventuali proroghe, 12 mesi. Solo per le persone con disabilità, la durata massima è di 24 mesi. Non rientrano: i tirocini curriculari (non soggetti alle comunicazioni obbligatorie) i periodi di pratica professionale per l’accesso alle professioni ordinistiche i tirocini estivi i tirocini per extracomunitari promossi all’interno delle quote di ingresso. I tirocini formativi devono essere promossi da un soggetto terzo rispetto al datore di lavoro ospitante e al tirocinante, chiamato “soggetto promotore”. I “Soggetti ospitanti” possono essere tutti gli enti pubblici e privati.
Limitazioni e Obblighi imprese con 0-5 dipendenti a tempo indeterminato nell’unità produttiva: 1 tirocinante; imprese con 6-20 dipendenti a tempo indeterminato nell’unità produttiva: 2 tirocinanti; imprese oltre 20 dipendenti a tempo indeterminato nell’unità produttiva: 10% del n. dei dipendenti a tempo indeterminato. per tirocinanti disabili e svantaggiati non ci sono limiti numerici.
Il tirocinio non è attivabile: se l’azienda ha già svolto un tirocinio con la medesima persona per attività lavorative che non necessitano di un periodo formativo; per sostituire lavoratori a termine nei periodi di picco di attività per sostituire personale in malattia, infortunio, maternità, ferie ecc..
per persone in possesso della medesima Qualifica Professionale cui fa riferimento il tirocinio. Il tirocinante ha diritto a una sospensione per malattia, infortunio o maternità che si protragga per una durata ≥ a un terzo del tirocinio.
Obblighi del soggetto ospitante: essere in regola con la normativa sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; deve essere fatta la valutazione dei rischi anche se l’impresa è individuale senza dipendenti e nei casi di sorveglianza sanitaria obbligatoria è necessaria la visita da parte del medico competente essere in regola con la normativa sui disabili di cui alla L. 68/99; non avere effettuato licenziamenti nei 12 mesi precedenti, salvo quelli per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo non fruire della CIG per attività equivalenti a quelle del tirocinio, nella medesima unità produttiva; garantire al tirocinante la formazione alla sicurezza secondo le previsioni del D. Lgs 81/08; corrispondere al tirocinante una indennità di partecipazione mensile non inferiore a 450,00 euro (da non corrispondere se il tirocinante percepisce una forma di sostegno al reddito. In questo caso gli si riconosce il rimborso delle spese con modalità definite nella Convenzione)
Controlli e Sanzioni La Regione monitora: i requisiti di accesso dei tirocinanti, il rispetto del percorso formativo previsto dai progetti individuali, eventuali inserimenti lavorativi post tirocinio; In caso di mancato rispetto della convenzione o del progetto formativo individuale e delle assicurazioni obbligatorie, soggetto promotore e soggetto ospitante (azienda) avranno il divieto di attivare tirocini per i 12 mesi successivi e i tirocini in essere saranno interrotti; In caso di omesso o ritardato invio telematico della convenzione e del progetto formativo, è prevista a carico del soggetto promotore una sanzione amministrativa da € 250,00 a € 1.250,00 e i tirocini in essere saranno immediatamente interrotti. In caso di inosservanza di quanto previsto da suddetta sezione “Limiti per l’inserimento e l’attivazione dei tirocini” il soggetto ospitante ha il divieto di attivare tirocini per i 12 mesi successivi ed è tenuto a restituire eventuali contributi ricevuti dalla Regione; in caso di mancata corresponsione dell’indennità di partecipazione, il personale ispettivo del Ministero del Lavoro applicherà al soggetto ospitante (azienda) una sanzione amministrativa da € 1.000,00 a € 6.000,00. I nostri uffici sono a vostra disposizione per i chiarimenti del caso. Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • aprile 2014 • 15
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Approvato il nuovo codice ad uso degli ispettori del lavoro Il Ministro Giovannini ha firmato il 15 gennaio 2014 il decreto di approvazione del nuovo Codice ad uso degli ispettori del lavoro. Codice rivolto al personale ispettivo, rispondendo all’esigenza di revisione delle regole già esistenti ed, in parte, consolidato. Tale documento traccia, definisce e puntualizza regole di condotta, deontologiche e procedimentali riferite all’attività di vigilanza e al personale in essa impiegato, aggiornate con le modifiche legislative intervenute negli ultimi anni. Tra le note positive: 1) preparazione dell’ispezione da parte degli ispettori con raccolta preventiva di informazioni prelevate dalle varie banche dati degli istituti pubblici (Comunicazioni obbligatorie, Registro imprese, INPS, INAIL, ecc.) che eviterà richieste inutili al datore di lavoro o al consulente; 2) conduzione dell’accesso ispettivo con modalità che rechino minore turbativa possibile allo svolgimento delle normali attività dei soggetti ispezionati; 3) conferma della facoltà di farsi assistere da Confartigianato con verifica dei requisiti dei soggetti che svolgono l’ispezione ed eventuale segnalazione di casi di abusivismo; 4) conclusione dell’indagine in tempi stretti. I nostri uffici sono a vostra disposizione per assistervi in caso di controlli da parte degli organi ispettivi e per fornirvi tutte le informazioni del caso.
Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi Dichiarazione sui gas fluorurati a effetto serra ex articolo 16 del DPR n. 34/2012 Si informano le imprese associate che il prossimo 31 maggio scadrà, come ogni anno, il termine per inviare al Ministero dell’Ambiente, per il tramite dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, la dichiarazione di cui all’articolo 16, comma 1, del DPR n. 43/2012. Si ricorda, per completezza d’informazione, che rientrano nell’obbligo, oltre agli impianti di refrigerazione (banchi frigo, celle frigorifere e simili) anche quelli di condizionamento d’aria, le pompe di calore nonché i sistemi fissi di protezione antincendio installati in edifici pubblici e privati che abbiano almeno 3kg
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di gas fluorurati (f-gas); tra essi sono ricompresi anche quelli connessi a molti impianti per pulitintolavanderia. L’invio della dichiarazione può avvenire unicamente tramite il collegamento al seguente sito web: http://www.sinanet.isprambiente.it Si precisa, inoltre, che la dichiarazione - che doveva già essere effettuata nell’anno 2013 relativamente alla situazione 2012 - concerneva (lo scorso anno) unicamente i dati anagrafici dell’operatore (impresa, ente o cittadino proprietario) e quelli relativi all’impianto e alla sua ubicazione. Si ricorda che per i soggetti inadempimenti le sanzioni di omesso invio (benché solo amministrative) sono affatto cospicue: vanno, infatti, da 1.000 a 10.000 Euro. Si precisa, inoltre, la dichiarazione deve essere fatta anche nel caso in cui l’impianto non abbia subito alcun rabbocco di gas nel corso del 2013 e quindi non via sia stata alcuna emissione in atmosfera di f-gas.
Confartigianato Persone • a cura di Luisella Miti Richiesta del modello Cud pensionato e Cud assicurato anno 2014 per i redditi 2013, verifiche reddittuali I pensionati (coloro che hanno ricevuto prestazioni da parte dell’Inps) potranno ottenere il modello Cud 2014 recandosi presso le sedi territoriali dell’Inps, al Patronato INAPA, presso il Caaf, oppure scaricarlo direttamente dal sito dell’Inps con il proprio codice PIN. Potranno anche telefonare al numero verde 800434320 e chiedere l’invio al proprio indirizzo. Oltre alla necessità della stampa del modello Cud molti pensionati sono obbligati a inviare all’Inps anche il Modello RED 2014 per comunicare i redditi conseguiti nel 2013 direttamente all’ente previdenziale. Ogni anno, infatti, l’Inps deve verificare se i pensionati che beneficiano di prestazioni legate al reddito continuino ad averne effettivamente diritto. Le prestazioni che devono essere verificate sono: Le pensioni ai superstiti Le integrazioni al trattamento minimo I trattamenti di famiglia Le maggiorazioni sociali Interessati alla verifica reddituale sono anche i titolari di: pensione sociale invalidità civile indennità di accompagnamento Continua a pagina 17 • • •
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indennità di frequenza Dovranno, infatti, presentare secondo la prestazione goduta i seguenti modelli: ICRIC: gli invalidi civili titolari d’indennità di accompagnamento o di frequenza ICLAV: gli invalidi civili titolari di assegno mensile ACC/PS: i titolari di pensione o di assegno sociale. La richiesta di presentazione dei suddetti modelli con la relativa stringa non sarà più inviata ai pensionati dall’Inps così com’è avvenuto per l’anno 2013, ma gli stessi dovranno recarsi muniti di documento di riconoscimento in corso di validità direttamente al nostro Caaf, che provvederà con la firma di apposita delega da parte dei pensionati, alla stampa e all’invio dei modelli direttamente sul sito dell’Inps. Per informazioni contattare i numeri telefoni 0543452905, 0543-452869
Credito • a cura di Collabora BNL-Artigiancassa per le imprese La Direzione di Artigiancassa ha deciso di mantenere invariati fino al 30 giugno 2014 gli spread in accordo con Confartigianato Forlì Federimprese. Le condizioni sono le seguenti: Spread minimo 1,75%, massimo 2,30% con garanzia Unifidi Spread minimo 2,85%, massimo 3,10% senza garanzia consortile. Finanziamento scorte: importo massimo €. 30.000, durata da 2 a 5 anni. Finanziamento investimenti: importo massimo €. 100.000, durata da 3 a 7 anni.
BNL-Artigiancassa per le persone fisiche Partendo dalla considerazione che l’associato, prima di essere imprenditore, è “cittadino” con bisogni e necessità che derivano dalla sua sfera “privata”, la convenzione con BNL si arricchisce con possibilità di proporre mutui ipotecari per l’acquisto di immobili anche alle persone fisiche. Le condizioni offerte dalla convenzione sono più vantaggiose rispetto a quelle riscontrabili recandosi personalmente agli sportelli di BNL. Di particolare interesse è l’opzione “trasforma mutuo”, che consente di trasferire il mutuo erogato da altro Istituto di Credito a BNL (surroga), senza il pagamento di spese di istruttoria e di perizia, allo spread del 2,60%.
Bando per la riqualificazione energetica di imprese turistiche e commerciali Sette milioni di euro per la riqualificazione di imprese turistiche e commerciali, compresi gli stabilimenti balneari dell’Emilia-Romagna. La Giunta regionale ha approvato un bando per il sostegno a progetti innovativi nel campo delle tecnologie energetico-ambientali volti al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili, attingendo da risorse del Programma operativo regionale Por-Fesr 2007-2013. Obiettivo è la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale e, in particolare, dei settori del commercio (commercio all’ingrosso e al dettaglio, di somministrazione al pubblico di bevande e alimenti) e del turismo (strutture ricettive alberghiere o all’aria aperta, case per ferie, ostelli, rifugi alpini, affittacamere, case appartamento vacanza, stabilimenti balneari).
Investimenti interessati Interventi integrati, di risparmio energetico o di miglioramento dell’efficienza energetica (risparmio di energia da FER pari ad almeno 5 TEP/anno); Installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (con produzione di energia primaria da FER pari ad almeno 3 TEP/anno).
Spese ammissibili Spese di progettazione, installazione, direzione lavori, collaudo; Spese per la fornitura dei materiali e la realizzazione delle opere accessorie, se funzionali alla realizzazione dell’intervento; Consulenze specialistiche per la diagnosi energetica e la certificazione degli interventi; Polizze fideiussorie a sostegno della richiesta di pagamento di un anticipo del contributo.
Tipologia del contributo Cofinanziamento in conto capitale. La percentuale di cofinanziamento va dal 30% al 40% a seconda del punteggio acquisito in base agli obiettivi di risparmio energetico dei singoli interventi. I progetti dovranno comportare una spesa non inferiore a €. 20.000 mentre il massimo contributo concedibile è pari a 150 mila euro.
Presentazione delle domande Le domande possono essere presentate dal 5 maggio al 15 luglio, tramite applicazione web che verrà resa disponibile prima dell’apertura dei termini, sui seguenti siti internet regionali: http://fesr.regione.emilia-romagna.it http://imprese.regione.emilia-romagna.it http://energia.regione.emilia-romagna.it
Presentato il fondo rotativo StartER Al via StartER, un fondo di finanza agevolata per il sostegno agli investimenti delle piccole e medie imContinua a pagina 18 • • • essere impresa • • • aprile 2014 • 17
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prese costituite successivamente al 1 gennaio 2011, che dispone di un plafond di 8 milioni e 710 mila euro. Le imprese potranno presentare domanda esclusivamente on-line sul sito www.fondostarter.eu, dal 4 aprile e fino a esaurimento risorse. Spese ammissibili: quelle sostenute a partire dal 1 gennaio 2013, riguardanti interventi su immobili strumentali quali costruzione, acquisizione, ampliamento e/o ristrutturazione; è finanziabile anche l’acquisto di terreni nel limite del 10% del progetto; acquisizione di macchinari, impianti e attrezzature; acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento; consulenze tecniche e/o specialistiche; spese del personale adibito al progetto nel limite del 30% del progetto; spese per materiali/scorte solo se capitalizzate; spese per la produzione della documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda. Gli interventi dovranno essere conclusi entro un anno dalla data di concessione dell’agevolazione. Durata massima dei finanziamenti: 7 anni. Condizioni: il fondo darà copertura all’85% dell’investimento. Del finanziamento l’80% sarà a tasso zero (sulla quota di provvista pubblica) e il 20% pari all’Euribor a 3 mesi maggiorato di 5 punti percentuali (provvista privata). Risultato per l’impresa, un tasso d’interesse effettivo sul finanziamento concesso inferiore al 2%. Importo dei finanziamenti: l’entità varia da un minimo di 25 mila euro a un massimo di 300 mila euro. credito@confartigianato.fo.it
Gestire il debito in tempi di crisi Strumenti per superare le difficoltà dell’azienda in sofferenza Matteo Renzi ha promesso la restituzione entro luglio alle imprese di 68 miliardi di Euro di debiti della Pubblica Amministrazione. A distanza di una settimana da quelle parole, il Sole 24 Ore riporta un’intervista a Franco Bassanini, presidente della Cassa Depositi e Prestiti, nella quale già si indicata nel 21 settembre 2014 la data più realistica per gli attesi rimborsi. Quasi che la sopravvivenza di tante aziende (e relativi posti di lavoro) non fosse sospesa ad un filo esilissimo, in bilico tra la chiusura e il rilancio dell’attività, in bilico tra sofferenza ed insolvenza. Tante PMI in questo periodo durissimo si trovano strette in una morsa apparentemente inestricabile: da un lato il credit crunch bancario che spesso costringe anche imprese sane a subire restrizioni nell’accesso al credito dovute magari a difficoltà delle stesse banche; dall’altro il problema dei fallimenti per cui, anche se un’azienda sembra immune alla flessione del mercato, può essere il fallimento di un’importante cliente a pregiudicarne la liquidità, determinando il passaggio a sofferenza di crediti importanti. Ci sono poi settori in cui questa dinamica della crisi rappresenta un effetto a catena, imprevedibile ma di cui è impossibile
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non accettare il rischio. Questa situazione ha portato il mondo delle PMI ad una riflessione nuova sugli strumenti di gestione e accesso al credito. Sul tema dell’accesso si registra una forte crescita nell’utilizzo del factoring (che nella versione pro soluto sostituisce in parte le anticipazioni bancarie) e del private equity e pare che il 2014 sarà l’anno in cui si affermeranno i mini bond (emissioni obbligazionarie su mercato riservato per le PMI non quotate). Questi strumenti di frontiera ovviamente sono di accesso meno semplice per un’impresa artigiana (factoring a parte). Se tuttavia il mercato non offre schiarite certe almeno a breve, diventa necessario saper gestire la crisi in maniera diversa rispetto al passato. Non si può più attendere tempi migliori, né agevolazioni bancarie in attese con cui tamponare di volta in volta l’emergenza. Cosa fare quando la crisi di liquidità della casse aziendali si manifesta nei solleciti di pagamento o peggio con i primi decreti ingiuntivi? La prima cosa da fare è tenere sotto controllo i flussi di cassa, verificare l’esposizione bancaria e la posizione creditoria/debitoria. Una volta delineato il quadro di partenza si potranno studiare le opzioni legali e finanziarie per un’efficace programmazione della strategia aziendale. Nel caso di sofferenze limitate e/o di richieste di recupero del credito ancora non importanti, il vostro legale (o referente aziendale) potrà effettuare un tentativo di rinegoziazione delle passività scadute e a scadere, operando piani di rientro concordati che tengano conto del flusso di cassa disponibile. In queste fasi di solito si approfitta per esaminare posizioni con fornitori o clienti che magari erano state tralasciate: possono emergere vizi o inadempimenti da contestare al fornitore ovvero possibili opzioni di permuta o compensazione in grado di alleggerire il carico sulla cassa. Lo stesso discorso vale per l’analisi dei rapporti bancari dove le imprese dimenticano troppo in fretta il valore e il contenuto degli accordi sottoscritti con gli istituti di credito, che spesso celano irregolarità, difetti di perfezionamento, inadempimenti, addebiti illegittimi e in molti casi usura. La ricognizione della posizione complessiva dell’azienda è in grado di schiudere diverse porte all’impresa, in termini operativi: se la sofferenza si rivela importante e l’accesso al credito limitato, prima di rischiare una negoziazione senza speranza (perché non sorretta da una programmazione puntuale dei pagamenti/incassi futuri), diventa necessario valutare soluzioni diverse, che analizzeremo nei prossimi articoli: il concordato preventivo con continuità aziendale (per le imprese fallibili) ovvero la procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento (per le imprese non fallibili). Il Servizio Collabora di Confartigianato è a disposizione per verificare la condizione dell’impresa e le opzioni di negoziazione: prima di rinunciare a far valere un diritto provate a considerare gli strumenti alternativi offerti dalle tecniche di soluzione alternativa delle controversie (es. mediazione civile e commerciale) chiedendo consulto, in caso di dubbio, alla vostra associazione di categoria, da sempre al vostro fianco nel sostenere le sane ragioni della vostra impresa. Avv. Alessandro Rocchi
notiziario tecnico
Affari generali • a cura di Monica Gori Per bloccare le telefonate pubblicitarie
Telemarketing: le regole del Garante per l’uso dei dati degli abbonati Si ricorda che per evitare di ricevere telefonate pubblicitarie è in funzione il Registro pubblico delle opposizioni. Il Garante privacy ha, infatti, fissato con apposito provvedimento del 2011 i limiti entro i quali gli operatori del settore possono utilizzare i dati personali degli abbonati presenti negli elenchi telefonici per effettuare chiamate con operatore ai fini di invio di materiale pubblicitario, vendita diretta, ricerche o comunicazioni commerciali. Gli abbonati che non desiderano ricevere telefonate pubblicitarie dovranno iscriversi al Registro, gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni. E proprio per assicurare che la volontà dei cittadini venga effettivamente rispettata, il Garante ha imposto alle imprese una serie di obblighi. Le società che operano nel settore del telemarketing non possono contattare i numeri degli abbonati che si sono iscritti nel Registro. Se un abbonato ha chiesto a una determinata azienda di non essere più disturbato, quell’azienda dovrà rispettare la sua volontà anche se l’abbonato non si è iscritto al Registro. La singola azienda che ha invece ricevuto in passato il consenso dell’abbonato a ricevere telefonate promozionali, può contattarlo, anche se questi è iscritto nel Registro. Tale consenso, che dovrà essere documentabile per iscritto al Garante, potrà comunque essere ritirato in qualunque momento. Con l’entrata in funzione del Registro viene meno anche la possibilità di utilizzare le numerazioni telefoniche contenute in banche dati comunque formate (comprese quelle costituite utilizzando i dati estratti dagli elenchi telefonici prima del 1° agosto 2005), senza aver prima acquisito un consenso ad hoc. Per quanto riguarda le numerazioni presenti in pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque (ad es. albi professionali) esse possono essere utilizzate solo se le telefonate promozionali risultino direttamente funzionali all’attività svolta dall’interessato (sempre che questi non si sia opposto) o se il telemarketing sia previsto dalla normativa di riferimento. L’avvio del Registro non modifica le regole finora usate per la pubblicità via posta o effettuata con strumenti diversi dal telefono (ad es. posta elettronica,
telefax, messaggi del tipo Mms o Sms, chiamate automatizzate senza operatore) che prevedono sempre e comunque la richiesta di un consenso preventivo e informato dell’utente. Il mancato rispetto delle prescrizioni dell’Autorità comporta l’applicazione di una sanzione da 30mila a 180mila euro, che potrà raggiungere, nei casi più gravi, i 300mila euro. Per iscriversi al registro www.registrodelleopposizioni.it
Contributi previdenziali artigiani e commercianti
Cassetto previdenziale Con l’attivazione del cassetto previdenziale avvenuta nell’anno 2013, l’Inps non invia più le comunicazioni con i dati e gli importi utili per il pagamento dei contributi previdenziali dovuti da titolari e soci in quanto, le medesime informazioni, dovranno essere prelevate dal contribuente nel sito internet dell’istituto previdenziale tramite l’opzione contenuta nel Cassetto Previdenziale. Confartigianato si è adoperata affinché queste procedure possano essere effettuate direttamente presso gli uffici dell’Associazione con evidente risparmio di tempo per l’imprenditore. Invitiamo tutti gli associati titolari di posizione contributiva “artigiani e commercianti” che ancora non l’hanno fatto a recarsi presso la sede di riferimento - uffici segreteria, affari generali, per l’attivazione delle procedure necessarie. Per coloro che usufruiscono del servizio di domiciliazione l’Associazione provvederà direttamente all’estrazione e all’addebito delle quattro rate come di consueto. La scadenza della prima rata è 16 maggio 2014.
Autoliquidazione Inail 2013 / 2014 Il 16 maggio 2014 è la data di scadenza del pagamento del premio Inail. Quest’anno la scadenza del pagamento, normalmente fissata al 16 febbraio, è stata posticipata al 16 maggio per consentire all’Istituto di provvedere al ricalcolo dei premi a seguito dell’introduzione della Legge di Stabilità che ha previsto una riduzione dei premi Inail di circa 14 punti percentuale. Si tratta di una vittoria raggiunta anche per merito di Confartigianato che, da anni, combatte per ottenere una riduzione dei premi Inail a favore delle imprese. Ora finalmente le istituzioni hanno recepito questa necessità e l’Inail invierà alle imprese una nuova comunicazione con il prospetto delle basi di calcolo aggiornato, mentre alle società la comunicazione avverrà tramite PEC. Il documento deve essere consegnato all’ufficio amministrazione del personale (per le ditte con dipendenti) o all’ufficio segreteria/affari generali (per le ditte senza dipendenti) in tempo utile per effettuare correttamente il calcolo del premio da pagare. Per l’anno 2014 sarà possibile rateizzare il premio in tre rate trimestrali con scadenza 16 maggio, 16 agosto e 16 novembre. Il premio deve essere versato tramite il modello di pagamento unificato F24. essere impresa • • • aprile 2014 • 19
associazione assemblee di bilancio
Assemblea ordinaria dei soci È convocata l’Assemblea Ordinaria dei Delegati, in seduta ordinaria e in prima convocazione per martedì 29 aprile 2014 alle ore 6.30 presso la sede di Confartigianato in V.le Oriani 1, e, in caso non venisse raggiunto il numero legale, in seconda convocazione per
Mercoledì 7 maggio 2014 alle ore 20.30
Per discutere il seguente ordine del giorno: 1 - Relazione del Presidente; 2 - Relazione del Consiglio Direttivo - Approvazione; 3 - Relazione dei Sindaci Revisori; 4 - Bilancio Consuntivo 2013 - Approvazione; 5 - Varie ed eventuali. Con l’occasione, cordiali saluti.
presso la sede di Confartigianato in Viale Oriani 1 - Forlì
Assemblea ordinaria dei soci L’Assemblea del Consorzio SATA Soc. Coop. è convocata in seduta ordinaria e in prima convocazione martedì 29 aprile 2014 alle ore 6.30 presso la sede di Confartigianato Forlì in Via Oriani 1 e, in caso non venisse raggiunto il numero legale, in seconda convocazione per
Mercoledì 7 maggio 2014 alle ore 20.45
Il Presidente Giorgio Grazioso
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Per discutere il seguente ordine del giorno: - Relazione del Presidente; - Relazione Consiglio di Amministrazione - approvazione; - Relazione dei Sindaci Revisori; - Bilancio Consuntivo 2013 - Approvazione; - Rinnovo Cariche Sociali; - Varie ed eventuali. Con l’occasione, cordiali saluti. Il Presidente Alvaro Ravaglioli
presso la sede di Confartigianato in Viale Oriani 1 - Forlì
Assemblea ordinaria dei soci L’Assemblea è convocata in seduta ordinaria presso la sede di Confartigianato Forlì in viale Oriani1
Mercoledì 7 maggio 2014 alle ore 21.00 presso la sede di Confartigianato in Viale Oriani 1 - Forlì
20 • aprile 2014 • • • essere impresa
Per discutere il seguente ordine del giorno: 1 - Relazione del Presidente; 2 - Relazione del Consiglio di Amministrazione; 3 - Bilancio Consuntivo 2013 - approvazione; 4 - Varie ed eventuali. Con l’occasione, cordiali saluti. Il Presidente Luca Morigi
movimenti
Confartigianato Persone ti semplifica la vita Caaf, Anap, Inapa, pur operando in settori diversi, operano con l’unica filosofia di offrire il servizio più completo ed efficiente per tutti PREVIDENZA SOCIALE ❖ Gestione posizioni assicurative ❖ Pensioni (invalidità-anticipatavecchiaia-superstiti-sociali)
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(domande disoccupazioni ordinarie-agricole-requisiti ridotti)
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❖ Esenzioni tickets
❖ Assegni familiari
❖ Invalidità civile
❖ Versamenti volontari
❖ Indennità accompagnamento
INFORTUNISTICA ❖ Infortuni sul lavoro
PRATICHE EXTRACOMUNITARI ❖ Rinnovi, conversioni, richiesta
❖ Riconoscimento malattie professionali
permessi di soggiorno
❖ Costituzioni rendite
❖ Ricongiungimenti familiari
ASSISTENZA SANITARIA ❖ Indennità di maternità
CAAF ❖ Compilazione del modello 730,
e modello Unico per privati
❖ Dichiarazione ISEE ❖ Modello RED/INPS, detrazioni INPS e INPDAP
❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali
❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas
❖ Calcolo dei versamenti IMU e relative pratiche
❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini essere impresa • • • aprile 2014 • 21
movimenti a cura di Paolo Gabelli Vorrei fare l’Artigiano!
I bambini di oggi, imprenditori di domani
S
ono tante le considerazioni che, ai giorni nostri, ci consegnano una fotografia delle arti e dei mestieri sicuramente poco affascinante e appetibile: tante le ore di lavoro, sporcarsi le mani, molta fatica, insomma tanti sacrifici e pochi applausi. Sempre meno gratificazioni e sempre più problemi. Una fotografia che non agevola l’avvicinarsi delle giovani generazioni. Una scarsa considerazione del lavoro “artigiano” che stiamo già pagando non solo in termini pratici, ma anche sociali. Se si vuole riportare in auge il lavoro artigiano ricollocandolo al posto che gli spetta, prestandogli la giusta considerazione e attenzione, è necessario offrire alle giovanissime generazioni opportunità di incontro che possano alimentare e sviluppare, in chiave innovativa, una cultura artigiana che trovi le proprie radici nella qualità di quello che si fa. Questa riflessione ha generato una simpatica idea che, nella sua semplicità, vuole tentare di comunicare con fascino e passione il lavoro artigiano da sempre fucina di idee, sensazioni, stimoli, motivazioni e aspettative. Il progetto è teso a far conoscere i mestieri artigiani ai bambini in tenera età che frequentano le scuole elementari, tramite un volumetto edito per Confartigianato Forlì da Giunti Editore - Progetti Educativi. La pubblicazione dal titolo “Vorrei fare l’artigiano!”, realizzata anche con il contributo della locale Camera di Commercio, rappresenta un vero e proprio viaggio tra nuovi e antichi mestieri ed è stata studiata e realizzata appositamente per i bambini. Al suo interno, con vignette molto accattivanti, sono descritte tantissime attività artigiane suddivise per categorie/comparti che ricomprendono al loro interno tutte le lavorazioni/ maestranze. In ogni sezione elencata sopra, oltre a una breve descrizione specifica di ogni lavorazione, è presente qualche informazione, curiosità, appro-
fondimento che descrive in modo generale il raggruppamento e ne evidenzia le caratteristiche. Rivolgendosi a un pubblico “in erba”, non poteva sicuramente mancare una nota giocosa e ludica; per questo motivo, al termine della trattazione di ogni categoria, è presente “l’Arti-Quiz”; una domanda con la quale sarà possibile, magari anche in classe e tutti insieme, fare un ulteriore approfondimento per imparare giocando. Il volumetto non è semplicemente consegnato ai bambini. Essendo il progetto di matrice culturale ed essendo l’artigianato un mondo pieno di “passione”, limitarsi alla mera consegna di un volumetto sarebbe un vero e proprio peccato. Per questi motivi a descrivere tali mestieri sono infatti gli stessi artigiani che, magari indossando gli abiti da lavoro e portandosi appresso qualche “ferro del mestiere”, fanno visita gli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa. L’occasione è utile per illustrare e consegnare di persona il volumetto non prima di aver dato vita a un breve incontro con i bambini, ai quali viene descritto il mondo dell’artigianato. Gli stessi alunni hanno poi la possibilità di porre domande, essere curiosi, chiedere approfondimenti, parlare con l’artigiano e, perché no, fantasticare, sognare ed esporre le proprie impressioni. Gli incontri sono tuttora in corso, al momento hanno aderito al progetto sei istituti (“De Amicis” e “Don Milani” di Forlimpopoli, “A. Rivalti”, “R. Rivalta”, “A. Saffi” e “G. Bersani” di Forlì) con 33 classi, coinvolgendo circa ottocento bambini. Gli artigiani, i pensionati edi volontari che invece stanno portando avanti questa esperienza con passione e tanta disponibilità sono Afro Bagnoli, Ugo Berti, Renzo Boni, Moris Bresciani, Alberto Brunelli, Nicola Crispino, Simone Evangelisti, Vittorio Feltrin, Cesare Laghi, Vittorio Laghi, Ernesto Partisani, Antonio Piani, Ivo Placucci e Danilo Valbonetti.
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22 • aprile 2014 • • • essere impresa
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Confartigianato ABC - Annual Business Contest
C
ome anticipato lo scorso dicembre, il Gruppo Giovani Imprenditori è attualmente impegnato in una nuova avventura. Un progetto molto ambizioso e forse, proprio per questo, particolarmente affascinante. L’idea è scaturita in seno al gruppo, facendo alcune valutazioni e prendendo spunto da alcune premesse che rappresentano purtroppo anche il reale contesto nel quale i ragazzi si trovano oggi a operare. Di questi tempi, nei quali la crisi economico-congiunturale non accenna a mollare la presa, rimane infatti molto presente la sensazione che non vi sia, per le giovani generazioni, la possibilità di sognare, di fornire ali alle proprie idee, di dare forma ai propri progetti, di avere l’opportunità, di realizzarsi grazie a una propria intuizione, di fare del lavoro lo spazio adatto allo sviluppo delle proprie passioni. Si respira costantemente un’aria che sicuramente non aiuta i giovani a spiccare il volo, che non aiuta un’idea a diventare un progetto, che non aiuta a fare emergere il talento che alberga in ognuno di loro. Ci sono idee, ma non c’è l’ambiente favorevole a una loro concretizzazione. Viviamo in un paese attualmente un po’ dimesso e triste e senza voler azzardare raffronti audaci o innescare confronti inverosimili, ci sono invece realtà estere che agevolano concretamente la nascita e la crescita di imprese giovanili investendo in tal senso e tutelando le potenzialità e soprattutto “il valore” delle proprie giovani generazioni. Il gruppo Giovani Imprenditori ha quindi ritenuto interessante mettere a disposizione un’iniziativa che possa dare un aiuto allo sviluppo di idee e mentalità imprenditoriali. Spinti dalla necessità di “fare” qualche cosa di utile, di comune accordo con la Dirigente Scolastica delll’I.T.I.S. Marconi di Forlì, si è organizzato un avvincente progetto rivolto alle classi quarte. Il progetto, sulla falsa riga delle “sfide tra classi” tipiche dei college americani e molto vicine allo stile di vita degli studenti di oggi grazie a film e social network, ha per oggetto l’organizzazione di un “contest” sull’imprenditoria nel quale i partecipanti (sei squadre per altrettante classi) si sfideranno nella realizzazione di un progetto imprenditoriale di loro scelta, da svilupparsi nel corso dell’anno scolastico. E’ così che allora il Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori ha organizzato un percorso formativo che si è recentemente concluso e che ha visto, fra gli altri, gli stessi giovani imprenditori in qualità di tutor. Gli appuntamenti realizzati hanno trattato molteplici tematiche che, partendo dalla
stesura di un progetto e relativo business plan, sono passati alla trattazione degli aspetti tecnico/ organizzativi relativi alla creazione di un’impresa, al marketing ed alla comunicazione, alle indicazioni utili a come finanziare l’idea, all’innovazione e alla competitività. Scopo di questo percorso è stato quello di stimolare menti giovani all’ipotesi di diventare concretamente imprenditori di domani, peraltro dimostrando collateralmente i benefici di essere affiancati da un struttura come quella associativa. Tutto questo facendo leva sulla naturale propensione alla competizione dei ragazzi. Oltre all’esperienza in sé, come in tutte le competizioni che si rispettano è previsto anche un premio, anzi, più premi. Per la pura competizione si è scelta una formula innovativa ma vicina alle esperienze delle giovani generazioni, è previsto un vero e proprio trofeo sul quale - esattamente come per la Coppa del Mondo di calcio - ogni anno verrà incisa la classe vincitrice e verrà consegnato ciclicamente dai detentori ai nuovi vincitori della successiva edizione. È previsto poi per ogni studente della squadra vincitrice un premio in beni “hi-tech”. Nel caso in cui, i giovani, al termine del ciclo scolastico, provvedano effettivamente alla costituzione di un’impresa sulla linea del progetto presentato, la neoimpresa potrà giovarsi di un premio in servizi gratuiti da parte di Confartigianato, oppure un ufficio in comodato d’uso e altri servizi utili. Tutte possibilità attualmente al vaglio. Il prossimo 28 aprile ogni squadra presenterà e consegnerà alla commissione - composta, fra gli altri, dagli stessi consiglieri del movimento giovani imprenditori - il proprio elaborato. A maggio, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale di Forlì, sarà organizzato un pubblico evento nel quale verranno presentati i progetti elaborati dai ragazzi e, ovviamente, avranno luogo le premiazioni. E che vinca il migliore! essere impresa • • • aprile 2014 • 23
movimenti anap Prioritario difendere le fasce più deboli di popolazione
L’Anap sui provvedimenti del governo per la svolta buona
L
a svolta buona ma non per tutti. È il pensiero della dirigenza Anap, che evidenzia “siamo favorevoli alle detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti che percepiscono fino a 1.500 euro al mese ma riteniamo doveroso pensare anche a quei pensionati che sono la stragrande maggioranza e che percepiscono meno di 1.000 euro di reddito mensile: non è possibile pensare che i consumi ripartano se si esclude dai benefici una parte così consistente della popolazione.” Per Anap è indubbio che
questo provvedimento allargherà la forbice che già esiste tra lavoratori e pensionati sulla quota di reddito esentata da tassazione (no tax area), appare chiaro che
il Governo non abbia tenuto in alcun conto i moniti che ci vengono dall’Europa circa l’inadeguatezza dei livelli minimo di pensione in Italia, che si situano al di sotto del 40% del reddito medio nazionale. Come associazione di categoria a tutela dei pensionati artigiani, invitiamo il Governo a riconsiderare la necessità di includere anche i pensionati a basso reddito tra i beneficiari di sgravi fiscali in modo da accrescerne le capacità di spesa, con ritorni sicuri dal lato dei consumi.
Allarme Ocse: in caduta libera il reddito delle famiglie Nel nuovo studio “Uno sguardo sulla società 2014”, presentato a Parigi, il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurrìa, ha definito “grande recessione” la perdurante crisi economica globale iniziata nel 2007-8. Tuttavia, come messo in luce dal diplomatico messicano, benché molte economie siano ancora fragili, le prospettive future “sono migliori” di qualche tempo fa, sia per l’area OCSE sia per il resto del mondo. Per quanto riguarda l’Italia, il Rapporto avverte “agli inizi della crisi, il sistema di previdenza era scarsamente preparato ad affrontare l’aumento della disoccupazione a causa della mancanza di un efficace sistema di protezione sociale, per questo il Paese è esposto al rischio di un ulteriore radicamento delle diseguaglianze”. Il reddito pro-capite è diminuito in Italia di 2.400 euro rispetto al 2007, “una flessione fra
24 • aprile 2014 • • • essere impresa
le più significative dell’Eurozona”. L’Italia è uno dei Paesi che dal punto di vista economico favorisce la popolazione con reddito maggiore, rispetto a quella con reddito basso. Lo studio sottolinea “un fatto particolarmente impressionante accade in Italia, Grecia, Portogallo e Spagna: mentre il 10% più svantaggiato della popolazione ha avuto una flessione del 12%, il 10% più ricco ha sofferto perdite di solo il 2%”.” Fra il 2007 e il 2013 la disoccupazione è aumentata in Italia di “5.100 lavoratori per settimana e più di un quinto dell’aumento totale nell’Eurozona è dovuto all’Italia”. Allarmante la conclusione dell’Ocse per l’Italia, che sostiene che nel Paese la ripresa economica da sola non sarà probabilmente sufficiente a porre fine alla profonda crisi sociale e del mercato del lavoro che ci sta colpendo.
anap movimenti Domenico Dall’Agata saluta i propri clienti
Cavaliere al merito lascia dopo 56 anni di attività della Repubblica, riconoscimento di grande prestigio che viene attribuito a coloro che si sono distinti per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili, Memo è un parrucchiere speciale, che a soli 15 anni iniziò ad andare a bottega per imparare il mestiere e pochi anni dopo aprì un proprio negozio. Una professione che è diventata una vera passione, con la frequenza di numerosi corsi di perfezionamento negli anni Sessanta all’Anam (Associazione Nazionale di Acconciatura Maschile) e considerevoli successi nei campionati di acconciatura. Proprio questi ottimi risultati lo portarono nel 1964 a conseguire il diploma di Maestro d’Arte e all’insegnamento della professione in diverse scuole italiane, dalla Romagna all’Abruzzo.
U
n addio alla professione di acconciatore che, per più di mezzo secolo lo ha visto protagonista del salone di acconciatura di Corso Diaz, gestito assieme al socio Loris Abbondanza, per Domenico Dall’Agata, per gli amici semplicemente Memo (nella foto col presidente Giorgio Grazioso). Dal 2011 Cavaliere al Merito
Un esempio di professionalità e dedizione al lavoro che deve essere di stimolo alle nuove generazioni. Sono, infatti, storie di imprenditori come quella di Dall’Agata a ricordare che il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma una vera e propria passione, un modo per realizzarsi e per condividere con gli altri la propria creatività e il proprio talento.
L’Italia è il terzo contribuente dell’Unione Europea Pur essendo al 12° posto per Pil pro-capite l’Italia è il terzo contribuente netto in Europa: nel 2012 sono stati versati 16,4 miliardi di euro e ne sono tornati 10,7 miliardi, con un saldo negativo di 5,7 miliardi. Siamo ancora un mercato appetibile e diamo un forte contributo alla competitività europea. Questo è quanto emerge, in sintesi, dalla ricerca del Censis “Dare e avere con l’Europa”. Il budget annuale dell’Unione europea è di circa 140 miliardi di euro, ovvero poco più dell’1% del Pil complessivo degli Stati membri. Il contributo italiano alla formazione del bilancio comunitario è pari a circa il 12% del totale. Le risorse versate dall’Italia all’Ue sono aumentate dai 14 miliardi di euro del 2007 ai 16,4 miliardi del 2012, mentre gli accrediti effettuati dall’Unione nel periodo si sono aggirati intorno ai 9-11 miliardi all’anno, determinando così un consistente saldo a nostro svantaggio: 6,6 miliardi nel 2011, 5,7 miliardi nel 2012. L’Italia è il terzo contribuente netto, con 26,7 miliardi di euro cumulati nel periodo 2007-2012 e in media 4,5 miliardi all’anno, nonostante noi occupiamo il 12° posto in Europa in termini di Pil pro-capite (25.600 euro per abitante rispetto ai 31.500 euro dei tedeschi e ai 27.700 dei francesi). La dinamica degli accrediti risente anche della capacità progettuale e gestionale dei fondi europei da parte delle autorità italiane. Attraverso i diversi fondi strutturali di derivazione comunitaria e nazionale, nel periodo 2007-2013 l’Italia ha finanziato 52 programmi, per un volume iniziale di risorse pari a 59 miliardi di euro nei 7 anni di riferimento. Oggi l’importo complessivo risulta pari a 47,7 miliardi e il contributo proveniente dall’Unione europea si attesta sui 28 miliardi. Un rafforzamento del potere contrattuale dell’Italia nei confronti dell’esecutivo europeo e degli altri Paesi potrebbe provenire da un’attenta ricognizione di ciò che significa per l’Europa comprendere al proprio interno un territorio il cui peso economico e produttivo va al di là del mero rapporto dare-avere registrato dal budget finanziario dell’Ue. Essendo in termini di Prodotto interno lordo la quarta economia europea, l’Italia rappresenta il 12,6% dei consumi finali delle famiglie nei 27 Paesi membri, per un ammontare di circa 1.000 miliardi di euro. La quota sul Pil del valore degli immobili di proprietà in Italia è pari al 9,1%: questo dato ci pone in cima alla classifica europea. essere impresa • • • aprile 2014 • 25
movimenti donne impresa Un 8 marzo difficile
Donne Impresa: unite per far fronte alla crisi
I
l 2014 non è iniziato sotto i migliori auspici, permangono numerose difficoltà, la crisi non allenta la propria morsa e parlare di festa sembra impossibile, poiché sono proprio le donne imprenditrici, nel loro duplice ruolo di lavoratrici e organizzatrici della vita familiare a scontare l’onere più gravoso. Chiarisce Fabiola Foschi, coordinatrice di Donne Impresa (nella foto) “l’esteso utilizzo della cassa integrazione, i timori di perdita del lavoro e le incertezze sulle pensioni future impongono risparmi e tagli alle spese. I dati in nostro possesso indicano che, nonostante la bassa inflazione, la dinamica della spesa delle famiglie rimane fragile e nel 2013 è diminuita dello 0,7% rispetto al corrispondente trimestre del 2012. In sintesi, dal 2008 a oggi, i consumi sono scesi di quasi 11 punti percentuali.” Continua Foschi “nella maggior parte dei casi sono proprio le donne a dover far quadrare i risicati bilanci familiari, facendosi carico dell’ulteriore stress che la situazione comporta. Come Donne Impresa abbiamo recentemente organizzato un partecipato convegno proprio sul benessere psico-
logico, nel corso del quale è emersa la necessità di approfondire il tema con un percorso ad hoc, attualmente in preparazione. Le partecipanti hanno infatti rivelato che, attraverso il confronto con chi vive realtà analoghe ed esperte terapeute, è possibile alleviare il carico di ansia che la situazione attuale determina. Da una parte sono numerose la difficoltà legate all’attività lavorativa, soprattutto la responsabilità dei propri collaboratori e dipendenti e quelle legate a clienti inadempienti, dall’altra l’impegno dell’attività di cura, che in ogni famiglia è principalmente appannaggio della donna.” Ma proprio di fronte a un presente tanto complesso il movimento di Confartigianato vuole rivolgere un augurio a tutte le donne “è importante non dimenticare che non si è sole, l’adesione al movimento Donne Impresa consente di condividere esperienze e magari confrontarsi con coloro che hanno trovato strategie e soluzioni per reagire alle stesse problematiche. Una rete di relazioni per sentirsi parte di un gruppo, in grado di offrire supporto, non solo per le necessità professionali.”
La scuola di sistema
Fare rete, modello vincente ghe, sulle opportunità di business e sugli strumenti tecnici e normativi per tentare l’esperienza.
Durante il meeting formativo “Decliniamo la rete. Dalla teoria alla pratica” organizzato a Salsomaggiore Terme il 22 e il 23 marzo, Donne Impresa ha riflettuto sull’importanza delle reti d’impresa. Un modello aggregativo può aiutare a superare la crisi, sviluppando nuove competenze e nuovi prodotti in collaborazione, perseguendo processi di specializzazione e condividendo rischi. Una due giorni di riflessioni e spunti sulle reti corte e lun26 • aprile 2014 • • • essere impresa
Un meeting dal taglio molto operativo, con esercizi pratici e simulazioni di reti d’impresa, per illustrare tutte le potenzialità di questi strumenti. Tra i relatori coinvolti il responsabile nazionale del settore Innovazione e Reti di Confartigianato Andrea Scalia, Roberta Gagliardi funzionario di Confartigianato Lombardia e Luca Nardone di Confartigianato Udine, oltre ai contributi delle rappresentanti di Donne Impresa: la presidente nazionale Edgarda Fiorini ed Emanuela Bacchilega dell’Emilia Romagna.
categorie e mercato Il made in Italy che piace
Gelato senza crisi Soltanto latte, uova, zucchero e frutta. Una ricetta semplice, nutriente e genuina quella del gelato artigianale che piace sempre di più, non soltanto d’estate. E per soddisfare la richiesta dei consumatori negli ultimi anni è aumentato il numero delle gelaterie: tra il 2009 e il 2013 le imprese artigiane del settore hanno registrato una crescita cumulata del 5,6%, equivalente ad un tasso medio annuo del +1,4%. La seconda Giornata europea del gelato artigianale, istituita dal Parlamento di Strasburgo in dodici Paesi Ue e tenutasi lo scorso 24 marzo è stata l’occasione per presentare i dati sulla produzione e i consumi di gelato in Italia. Oggi i punti vendita dei gelati artigiani (che comprendono le gelaterie e altri esercizi che distribuiscono gelato come pasticcerie, bar, ristoranti) sono 39.000 con oltre 90.000 addetti. In Italia l’incidenza delle gelaterie artigiane sulla popolazione è pari a 62 aziende ogni 100.000 abitanti. Esistono circa 600 i gusti di gelato da degustare ma, nonostante un’offerta quasi illimitata, i preferiti continuano a essere i classici: in testa il cioccolato, seguito da nocciola, limone, fragola, crema, stracciatella e pistacchio. Per festeggiare la Giornata europea del gelato artigianale è stato creato un gusto speciale la ‘Stracciatella d’Europa’, a base di fiordilatte, succo di arance e variegato con copertura di cioccolato. Proprio per valorizzare le qualità nutritive del gelato artigiano, è stato firmato un accordo con la Fondazione Umberto Veronesi per sostenere il progetto di ricerca sul rapporto tra nutrizione e DNA, che analizzerà il ruolo bioattivo di antocianine e polifenoli nel favorire la salute e nella prevenzione di malattie cardiovascolari, tumorali e della obesità. Il percorso di studio è parte della campagna informativa ‘Il gelato artigianale fa bene e aiuta la ricerca scientifica!’ che accompagnerà nel corso del 2014 le iniziative per promuovere il “dolce freddo”. L’aumento del numero di gelaterie artigiane è il segnale evidente che, nonostante la crisi, gli italiani non rinunciano alla qualità e genuinità del nostro prodotto realizzato con materie prime rigorosamente fresche, senza conservanti ed additivi artificiali e lavorate secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria. I gelatieri artigiani, inoltre, sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela.
Il gelato artigianale rappresenta insomma uno dei simboli del food made in Italy la cui produzione merita di essere sostenuta e valorizzata. E, proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, è indispensabile un’adeguata qualificazione professionale per gli operatori del settore. Le produzioni di generi alimentari devono essere realizzate in piena conformità alle norme di igiene, sicurezza e qualità degli alimenti in funzione della tutela del consumatore ed è, pertanto, assolutamente necessario garantire una professionalità adeguata ed un piena conoscenza delle complesse tecniche produttive e delle metodologie di autocontrollo del ciclo di produzione.
L’agenda Confartigianato 2015 Un’opportunità per promuovere la propria azienda Gli imprenditori associati a Confartigianato possono usufruire dell’opportunità di promuovere la propria attività attraverso le pagine dell’agenda di Confartigianato Forlì. Tramite l’acquisto di uno spazio promozionale le aziende avranno, infatti, l’occasione di diffondere l’immagine del proprio logo e della propria attività, fra tutti coloro che riceveranno l’agenda settimanale 2015, in distribuzione a partire dal prossimo dicembre. Da oltre vent’anni è uno strumento molto diffuso, consegnato a tutti gli associati di Confartigianato della provincia e ai rappresentanti delle istituzioni, l’agenda settimanale, stampata e distribuita in migliaia di copie, garantisce massima visibilità a tutti gli inserzionisti. Per informazioni e per l’acquisto di uno spazio è possibile contattare l’agenzia Deviprom al numero 0543 34061, oppure all’indirizzo e-mail deviprom@libero.it essere impresa • • • aprile 2014 • 27
categorie e mercato Agevolazioni per l’edilizia sociale
Pacchetto Casa: interventi per 1,7 miliardi Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto legge per far fronte al disagio abitativo che interessa sempre più famiglie impoverite dalla crisi economica. Sono previsti interventi per 1 miliardo e 741 milioni di euro con tre obiettivi: sostegno all’affitto a canone concordato; ampliamento dell’offerta di alloggi popolari e sviluppo dell’edilizia residenziale sociale. Il primo obiettivo del decreto legge è fornire immediato sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti che ad oggi non riescono più a pagare l’affitto. E proprio in risposta a tale emergenza è stato deciso di incrementare rispettivamente con 100 milioni il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e 226 milioni il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti si riduce dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017, l’aliquota della cedolare secca di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione. È previsto, inoltre, un piano di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica per la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di dodicimila alloggi. L’obiettivo è incrementare l’offerta di alloggi
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sociali, anche attraverso attività di recupero, manutenzione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica senza consumo di nuovo suolo. Viene così prevista la conclusione di accordi con regioni ed enti locali per favorire l’acquisto degli alloggi ex IACP da parte degli inquilini e destinare il ricavato al recupero alla realizzazione di nuovi alloggi, per incentivare le vendite degli alloggi da parte degli inquilini è prevista la costituzione di un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti, che avrà una dotazione massima per ciascun anno dal 2015 al 2020 di 18,9 milioni di euro per un totale di 113,4 milioni. Novità in arrivo anche per la detrazione bonus mobili: la spesa per l’acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione, su cui sono previste detrazioni Irpef potrà essere superiore a quella per la ristrutturazione stessa. Il tetto massimo per la spesa complessiva resta fissato a 10mila euro. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, applicando lo stesso metodo di scadenze temporali adottato con il Decreto del Fare, verificherà ogni sei mesi l’andamento del Piano Casa, riferendo in Consiglio dei ministri della sua attuazione e riprogrammando le risorse che non vengono utilizzate. Il rilancio dell’edilizia passa anche attraverso questo tipo di provvedimenti, che possono occupare aziende e lavoratori, contribuendo al contempo a migliorare la vivibilità degli alloggi per coloro che vivono una situazione di momentaneo disagio.
categorie e mercato Benessere
Affitto di poltrona, una vittoria per la categoria Parrucchieri ed estetisti possono affittare ad altri professionisti spazi all’interno del loro negozio. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti adottato una circolare con cui si chiarisce la questione del contratto di ‘affitto di poltrona’ e ‘di cabina’ per le attività del benessere. In base alla normativa nazionale l’ipotesi di “affitto di poltrona” o “affitto di cabina” è possibile tra imprese, mediante uno specifico contratto in base al quale un titolare di salone di acconciatura o di centro estetico concede in uso una parte dell’immobile e delle attrezzature, dietro pagamento di un determinato corrispettivo. Per quanto riguarda l’attività di acconciatore, poi, la legge ammette anche la possibilità di prestazione dell’attività da parte di soggetti non imprenditori, purché possiedano
i requisiti professionali, l’unica condizione posta dalla normativa è che siano in possesso dei titoli che abilitano all’esercizio della professione. In pratica la legge sancisce un principio importante, che incentiva l’iniziativa privata e la concorrenza, con indubbi vantaggi per i consumatori. Se un imprenditore ha nel proprio salone uno spazio non utilizzato, potrà affittarlo migliorando la redditività della propria impresa e garantendo maggiori servizi. E giovani acconciatori ed estetisti che non dispongono di propri locali adeguati potranno comunque avviare la loro attività. Un’opportunità rispettosa dei diritti dei consumatori e che incentiva la qualità e la sicurezza del servizio, oltre che un’opportunità per combattere efficacemente le difficoltà connesse alla crisi economica.
Tariffario comparto casa
Expandere Emilia Romagna
Disponibile l’edizione 2014
Aperte le iscrizioni
Da vent’anni preziosa alleata di consumatori, tecnici del settore e imprese, la “Guida orientativa di Riferimento alle Prestazioni del Comparto Casa”, anche quest’anno, viene distribuita gratuitamente dalle associazioni dell’artigianato della provincia di Forlì Cesena. La guida, che nell’arco degli anni si è andata arricchendo con l’inserimento di nuove categorie e con l’esclusione di alcune prestazioni oramai superate dalle moderne tecniche costruttive, rappresenta un importante strumento di consultazione e di verifica dei costi applicati nei vari settori.
Expandere è un evento organizzato dalle sedi CDO dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Confartigianato, dedicata alle relazioni tra imprese. Un momento per generare e sviluppare occasioni di business, porre le basi per nuovi progetti, trovare nuovi partner e clienti, ma soprattutto è un occasione di formazione e apprendimento, dalla quale uscire arricchiti con spunti, idee, punti di vista nuovi. Per affrontare il mercato e le sue difficoltà, sperimentando nuove strade di crescita. Una giornata di lavoro dove ogni partecipante potrà trovare il maggior numero di opportunità di incontri, nella sua forma e contenuti, per sostenere lo sviluppo della propria attività.
Per la sua struttura e la sua completezza, si pone come testimonianza delle potenzialità dell’artigianato nel comparto casa ed esprime la volontà delle imprese di dotarsi di strumenti per valutare correttamente il prezzo delle proprie lavorazioni, tenendo conto del delicato equilibrio tra la necessaria redditività e la competitività del mercato. La guida 2014 è già disponibile e può essere ritirata presso le sedi di riferimento dell’Associazione.
Sei i temi principali: start-up e innovazione, internazionalizzazione, reti e aggregazioni tra imprese, sostenibilità e finanza, comunicare e trasmettere il valore, lavoro e formazione. Approfonditi attraverso tante modalità di incontro: tavole rotonde, workshop, speed date, b2b. L’appuntamento è per martedì 13 maggio 2014, presso l’Unipol Arena di Bologna, via Gino Cervi, 2 40033 Casalecchio di Reno BO. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Fabiola Foschi allo 0543 452844. essere impresa • • • aprile 2014 • 29
associazione Novità per i mesi estivi
Innovativa formula per il Temporary Shop Da maggio a settembre il Temporary Shop di Confartigianato cambia il proprio format. Da spazio condiviso nel quale trovano armonicamente sede numerose imprese associate - ben undici nell’ultimo mese - unite da un tema conduttore, lo store di viale Matteotti 29 diventa negozio condiviso da due realtà che, operando in sinergia, affittano il locale. Spiega Fabiola Foschi coordinatrice dell’iniziativa “abbiamo accolto le numerose sollecitazioni delle imprese che in questi mesi hanno testato la validità del progetto. Un ulteriore punto vendita nel cuore di Forlì per farsi conoscere e incrementare le vendite, molto apprezzato dagli espositori che si sono succeduti da dicembre a oggi, tanto che è stato chiesto all’Associazione di non sospen-
dere l’attività per l’estate, come inizialmente progettato.” Continua Foschi “da maggio a settembre il Temporary diviene quindi uno shop a disposizione degli imprenditori, che a fronte di un contributo per l’affitto potranno godere di Stazione Vittoria. Gli obiettivi che Confartigianato Forlì si era posta con l’ideazione del progetto sono quindi stati raggiunti, da una parte garantire alle aziende un’opportunità di affermare il proprio marchio, dall’altra moltiplicare le occasioni di interazione tra imprese, per dar vita a reti e collaborazioni che siano di aiuto a superare questa lunghissima fase di crisi.” Gli associati, lavorando assieme, hanno infatti avuto l’opportunità di conoscersi e di creare interessanti sinergie, mettendo, come sempre, a disposizione del consumatore la migliore qualità.
SCHEDA DI ADESIONE TEMPORARY SHOP Cognome e Nome / Intestazione Ditta ................................................................................................................ ………………………………………………… Indirizzo / Sede Impresa ...................................................................................... Comune di residenza ............................................................................ TEL. .................................................... FAX ............................................................. E-MAIL ............................................................................................... Persona di riferimento .......................................................................................... Associata Confartigianato dal .............................................................. Descrizione prodotti / servizi da esporre ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................
Nello spirito di corretta applicazione delle norme vigenti, ai sensi della Legge 196/2003 La informiamo che i dati personali in nostro possesso saranno trattati attraverso strumenti idonei a garantire la riservatezza nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla predetta legge.
DATA ............................................................................. TIMBRO E FIRMA ...........................................................................................................................
30 • aprile 2014 • • • essere impresa
associazione
Dal 04/04/2014 al 30/04/2014 si possono acquistare i prodotti di: LA STANZA DI OFELIA - Forlì Atelier di abiti sartoriali su misura per bambini Produzione di accessori: cuscini, cappelli, pochette ABBRACCIO VERDE - Modigliana Confezioni di alimenti vari di produzione artigianale FORNO COLOMBINA - Modigliana Forno - Prodotti da forno e biscotteria confezionati PERINI SONIA - Forlimpopoli Accessori moda - Bijoux OTTICA STRADAIOLI - Forlì Occhiali da vista e da sole FABBRICA GIOVACCHINO - Premilcuore Mobili in legno su misura - Vetrinette, cucine, camere, soggiorni BUSSI SRL - S.Sofia Infissi e complementi per la casa IL BENESSERE SRL - Forlì Poltrone relax e con alzapersona - Materasso con rete e guanciali SELF STORAGE - Forlì Box deposito - Coworking - Nastri adesivi, lucchetti e accessori vari EXTRACOLOR SRL - Forlì Phototeller libro foto da smartphone con relativa app (Apple/ Android) - Life Book CO.E.BI. DI BISERNI SRL - Forlì Impresa edile - Costruzione edifici e ristrutturazioni
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